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Dichiarazione di Sostenibilità del I° Dichiarazione di Sostenibilità del I° Macrolotto industriale di Prato Macrolotto industriale di Prato REV1 31/3/2007 REV1 31/3/2007

Dichiarazione di Sostenibilità del I° Macrolotto … di sostenibilità 2007 1.1 FASI DEL PROGETTO Il progetto SIAM ha portato alla definizione di un modello, in grado di produrre

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Dichiarazione di Sostenibilità del I°Dichiarazione di Sostenibilità del I° Macrolotto industriale di PratoMacrolotto industriale di Prato

REV1 31/3/2007REV1 31/3/2007

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Dichiarazione di sostenibilità 2007

1 INTRODUZIONE ....................................................................................... 4

1.1 FASI DEL PROGETTO ................................................................................................... 5 1.2 OBIETTIVI E TRAGUARDI DEL PROGETTO LIFE-SIAM ................................................................. 6

2 IL MODELLO DI AREA INDUSTRIALE SOSTENIBILE .................................. 7

3 ENTE GESTORE E PARTI INTERESSATE ................................................... 10

3.1 SOGGETTO GESTORE ED ACCORDO TERRITORIALE ................................................................. 10 3.2 GESTIONE PARTECIPATA ............................................................................................. 12

4 ANALISI DI SOSTENIBILITÀ ................................................................. 14

4.1 IL SISTEMA LOCALE DEL LAVORO (SSL) .......................................................................... 16 4.2 AREA INDUSTRIALE ................................................................................................. 17 4.2.1 INQUADRAMENTO DEL SITO PRODUTTIVO E INFRASTRUTTURE DELL'AREA INDUSTRIALE ........................................................................................................................................... 17 4.2.2 MATRICI AMBIENTALI DELL'AREA INDUSTRIALE ................................................................ 20 4.2.3 ASPETTI SOCIOECONOMICI DELL'AREA INDUSTRIALE ....................................................... 22 4.3 VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITÀ DEGLI ASPETTI AMBIENTALI SOCIALI ED ECONOMICI DELL’AREA INDUSTRIALE 25

5 POLITICA DI SOSTENIBILITÀ ............................................................... 26

6 PIANO DI MIGLIORAMENTO ................................................................. 27

7 PIANO DI MONITORAGGIO .................................................................... 28

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Dichiarazione di sostenibilità 2007

1 INTRODUZIONEIl 1° Macrolotto Industriale di Prato

rappresenta il più grande distretto

industriale realizzato in Italia su iniziativa

privata, su cui insistono imprese del settore

tessile ed una serie di imprese – cresciute di

numero nel tempo – che si occupa di servizi

“complementari” a quello tessile (come la

meccanica), ma anche altre tipologie di

attività e servizi.

All’interno del Macrolotto è stato costituito

un consorzio di imprese – il CONSER

Consorzio Servizi del Primo Macrolotto

industriale di Prato, società cooperativa

consortile per azioni – per la fornitura di una

serie di servizi centralizzati.

Centralizzare, dunque, per ottimizzare servizi

ed infrastrutture sia a favore delle aziende

operanti nell’area industriale sia a beneficio

dell’ambiente circostante, in termini di

minori impatti ambientali e minori pressioni

sulle risorse naturali.

Il I° Macrolotto di Prato è stato individuato

come area di interesse per la

sperimentazione di un modello di area

industriale sostenibile1, per poter sviluppare

un percorso progettuale che avesse come

finalità quella di definire tutti gli elementi

che concorrono alla costruzione di un’area

industriale strutturata in maniera tale da

consentire la crescita di competitività delle

1 Nell’ambito di un progetto Life SIAM04 ENV/IT/524 denominato SIAM “sustenaible industrial area model”.

aziende che vi insistono, facendo in modo di

prevenire e contenere gli impatti ambientali

che ne conseguono.

Il presente documento rappresenta una

sintesi del percorso intrapreso con il progetto

SIAM a Prato e, al tempo stesso, uno

strumento di comunicazione con il pubblico

in generale e diffusione di informazioni utili a

comprendere come è possibile coniugare lo

sviluppo economico con la tutela ambientale.

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Dichiarazione di sostenibilità 2007

1.1 FASI DEL PROGETTO

Il progetto SIAM ha portato alla definizione

di un modello, in grado di produrre economie

di scala a vantaggio delle aree industriali e

delle micro-piccole-medie imprese,

diffondendo una maggiore sensibilità e

partecipazione alla soluzione dei problemi

ambientali e sociali creati dalla loro attività,

favorendo la diffusione di un approccio

preventivo alle problematiche ambientali ed

un impegno al miglioramento continuo delle

performance ambientali da parte delle

aziende già insediate nelle aree e di quelle

che intendono insediarsi.

Il modello SIAM è stato definito

metodologicamente, basandolo, oltre che

sulle normative nazionali e regionali

applicabili alle Aree Ecologicamente

Attrezzate, sull’applicazione degli strumenti

volontari già adottati dalle aziende di

produzione (Sistemi di Gestione Ambientali

ISO 14001 ed EMAS, Ecolabel) e dagli enti

locali (Sistemi di Gestione Ambientali,

Agenda 21L), e sull’adattamento e

integrazione anche di altri strumenti

comunitari di politica ambientale, quali la

Valutazione Ambientale Strategia (VAS),

secondo la Direttiva 2001/42/CE e la

Contabilità Ambientale ed il Libero Accesso

all’Informazione sull’Ambiente, secondo la

Direttiva 2003/4/CEE

L’evoluzione che il progetto ha portato,

rispetto all’applicazione tradizionale di tali

strumenti, ad:

- estendere il loro campo di

applicazione anche agli aspetti

economici e sociali;

- armonizzare i vari strumenti volontari

all’interno di un modello unico

sinergico riconducendo l’applicazione

ad una unica cabina di

coordinamento, rappresentato dal

Soggetto Gestore;

- consentire alle singole aziende le

semplificazioni per aderire

singolarmente agli strumenti

volontari. in funzione della

registrazione EMAS.

Le fasi (task) e tempi di realizzazione del

progetto SIAM sono state:

Task 1 Gestione del progetto e dei

rapporti con la UE (1/10/2004-30/9/2007)

Task 2.1 Studio delle Aree

Ecologicamente Attrezzate (1/10/2004-

31/3/2005)

Task 2.2 Analisi degli strumenti di

Politica Ambientale applicabili alle Aree

Ecologicamente Attrezzate (1/10/2004-

31/3/2005)

Task 3Definizione del modello di area

industriale sostenibile (1/4/2005-

30/9/2005)

Task 4.1 Sperimentazione del modello

di area industriale sostenibile: integrazione

dei diversi strumenti di politica ambientale

(1/10/2005-31/3/2007)

Task 4.2 Sperimentazione del modello:

coinvolgimento delle parti interessate e

registrazione EMAS(1/10/2005-31/7/2007)

Task 5Linee guida per l’applicazione del

modello di area industriale sostenibile

(1/1/2007-31/7/2007)

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Task 6 Formazione di nuove figure

professionali (1/1/2007-31/7/2007)

Task 7 Disseminazione dei risultati

(1/4/2005-30/9/2007)

Il progetto ha sperimentato il modello in 8

aree industriali in Italia, 2 nel Lazio e 2 nel

Veneto, una rispettivamente in Abruzzo,

Puglia, Toscana e Piemonte e si avvale di altri

17 partner coordinati dall’ENEA: IGEAM srl,

CRF scrl, CONSER, SERVIZI ALLE IMPRESE

srl, ECOlogica srl, Consorzio ZIP, Parco

Scientifico PALMER, I3 spa, ASI Rieti, CISM

scarl, Comune di Mongrando (Bi), Comune di

Padova, Comune di Molfetta (Ba), Provincia

di Frosinone, Provincia di Rovigo, Università

di Padova e Università di Cassino.

1.2 OBIETTIVI E TRAGUARDI DEL PROGETTO LIFE-SIAM

Il principale obiettivo del progetto SIAM è

stato creare un modello di area industriale

sostenibile attraverso: l’integrazione dei

principi della sostenibilità nella

localizzazione, nell’insediamento e nella

gestione delle aree industriali; lo sviluppo di

metodi innovativi, basati su di un approccio

preventivo, per ridurre l’impatto ambientale e

favorire lo sviluppo di tecnologie pulite in

queste aree; la promozione del miglioramento

continuo delle prestazioni ambientali,

complessivamente delle intere aree

industriali e, individualmente, delle singole

imprese locali, con particolare riguardo a

quelle di media e piccola dimensione;

l’incoraggiamento allo sviluppo di un clima

collaborativo e di efficaci rapporti tra le

autorità locali, i cittadini e l’industria; la

creazione di condizioni favorevoli per

incrementare l’occupazione, formare nuove

figure professionali in grado di progettare e

gestire le aree industriali.

I risultati ottenuti dal progetto e gli obiettivi

raggiunti potranno successivamente essere

replicati ovunque nell’Unione Europea ed

anche in altri paesi al di fuori dell’area

comunitaria.

In particolare i risultati ottenuti sono stati:

• Definizione dei requisiti delle EEA e di

SIAM (task 2.1 e task 3)

• Presentazione del progetto presso

dieci autorità locali (task 2.2)

• Sperimentazione del modello in otto

aree industriali (task 4.1)

• Tre registrazioni EMAS di

organizzazioni afferenti a tre distinte

aree industriali (Comune di

Mongtrando, Conser Sccpa,

Marangoni Spa) (task 4.2)

• Avvio del processo di adesione a

EMAS di altre cinque organizzazioni

afferenti alle rimanenti aree

industriali del progetto, fino alla fase

di Analisi Ambientale, Politica,

Obiettivi e Target Ambientali (task 4.2)

• Attivazione di otto Forum locali (task

4.2)

• Redazione delle linee guida per

l’applicazione del SIAM (task 5)

• Formazione di almeno trenta nuove

figure professionali (progettista e

gestore di Aree Industriali Sostenibili)

(task 6)

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2 IL MODELLO DI AREA INDUSTRIALE SOSTENIBILEI requisiti dell’AIS sono gli elementi essenziali

che costituiscono la conditio sine qua non

per poter attribuire ad un’Area industriale la

qualifica di “sostenibile”.

I requisiti di seguito descritti si basano sia

sugli elementi che caratterizzano la ISO

14001:2004, per l’approccio PDCA, sia sul

Regolamento EMAS, per il processo di

comunicazione verso l’esterno e per

l’approccio riconducibile agli Ambiti

Produttivi Omogenei2, entrambe norme

volontarie per la gestione ambientale delle

organizzazione. Essi riguardano il Soggetto

gestore, la Politica di sostenibilità, l’Analisi di

sostenibilità, il Piano di miglioramento, le

Infrastrutture e la loro gestione, il

Monitoraggio e la valutazione dei risultati, la

Dichiarazione di sostenibilità.

Soggetto Gestore

Presenza di un “Soggetto Gestore”, costituito

con forma giuridica riconoscibile, che

rappresenti le imprese insediate e la cui

funzione sia riconosciuta dal sistema

pubblico locale.

Il Soggetto Gestore deve documentare le

regole di funzionamento dell’AIS e garantirne

l’attuazione.

Esso garantisce, attraverso processi definiti,

lo scambio di informazioni tra tutti i soggetti

insediati nell’AIS e ricopre un ruolo di

2 Posizione del Comitato per l’Ecolabel e per l’Ecoaudit sull’applicazione del Regolamento EMAS sviluppato in ambiti produttivi omogenei - approvata dalla Sezione EMAS del Comitato per l’Ecolabel e per l’Ecoaudit il 28/01/2005

interfaccia con gli Enti Locali e le parti

interessate.

Politica dell’AIS

Il Soggetto Gestore adotta una Politica di

sostenibilità (Ambientale, Economica e

Sociale) che documenta l’impegno

all’ottimizzazione delle risorse ambientali,

economiche e sociali e al miglioramento

continuo delle prestazioni dell’AIS e dei

singoli soggetti insediati.

La Politica deve documentare l’impegno del

Soggetto Gestore sia per il mantenimento

della conformità normativa dei servizi da lui

forniti, sia per il sostegno al miglioramento

ambientale e sociale dell’intera area.

La Politica di sostenibilità dell’AIS deve

essere condivisa con le parti interessate e

definita in modo da considerare e da risultare

sinergica con le politiche di pianificazione e

sviluppo stabilite dagli Enti Locali competenti

sul territorio.

Analisi di sostenibilità

Il Soggetto Gestore effettua l’Analisi di

sostenibilità dell’Area per identificare il

sistema locale e caratterizzarne gli elementi

socio-economici e le matrici ambientali.

L’Analisi deve valutare gli effetti positivi e

negativi delle attività dell’AIS sul Sistema

Locale e deve essere documentata, condivisa

dalle parti interessate, aggiornata

periodicamente. L’individuazione degli aspetti

significativi di natura ambientale, economica

e sociale dell’Area Industriale è finalizzata

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Dichiarazione di sostenibilità 2007

all’elaborazione del Piano di miglioramento e

alla gestione dell’AIS.

Piano di miglioramento

Il Soggetto Gestore documenta il Piano di

Miglioramento dell’AIS con lo scopo di

definire e programmare le azioni volte al

miglioramento delle prestazioni (economiche,

sociali ed ambientali) dell’area industriale,

sulla base degli aspetti significativi emersi e

che emergeranno dall’Analisi di sostenibilità.

Il Piano indica gli obiettivi da raggiungere e le

azioni da intraprendere, che devono tenere

conto degli strumenti di pianificazione

territoriale predisposti dagli Enti Locali

competenti sul territorio. Le azioni del piano

di miglioramento devono essere accettate e

condivise dalle parti interessate.

Infrastrutture e loro gestione

L’AIS deve essere dotata di impianti e servizi

comuni per la gestione degli aspetti

ambientali, sociali ed economici in coerenza

con la Politica di sostenibilità. La

responsabilità della gestione delle

infrastrutture comuni ricade nei compiti del

Soggetto Gestore limitatamente alle

infrastrutture che gestisce direttamente.

L’AIS può essere dotata anche di impianti di

pertinenza dei singoli soggetti insediati, ma

la loro operatività dovrà risultare coerente

con la Politica di sostenibilità dell’AIS. In tal

caso il Soggetto Gestore deve garantire:

• un ruolo di indirizzo sulle modalità di

gestione dei singoli impianti;

• che ogni singolo impianto, benché

individuale, funzioni in modo

sinergico, ove possibile, con gli altri o,

comunque, senza interferire

negativamente con essi

L’AIS può essere dotata di reti di servizi a

gestione comune per ciò che concerne gli

aspetti di carattere ambientale, sociale ed

economico coerentemente con la Politica

dell’AIS. La gestione di tali reti di servizi può

essere garantita dal Soggetto Gestore senza

oneri economici aggiuntivi per le imprese

rispetto ai prezzi di libero mercato.

Monitoraggio e valutazione dei risultati

Il Soggetto Gestore deve sorvegliare e

misurare regolarmente le attività complessive

dell’AIS, che possono avere una ricaduta in

termini ambientali, sociali ed economici sul

Sistema Locale di riferimento. A tal fine, il

Soggetto Gestore predispone ed attua un

Piano di Monitoraggio, condiviso dalle parti

interessate, che consente di misurare i dati

significativi allo scopo di conoscere la

prestazioni dell’Area Industriale nella sua

complessità e il suo impatto sullo stato del

Sistema Locale in cui è inserita. Il Soggetto

Gestore deve rendere accessibili i dati alle

parte interessate e dovrà coordinare le

attività di monitoraggio con gli enti locali

territoriale competenti.

Dichiarazione di Sostenibilità

Il Soggetto Gestore predispone la

“Dichiarazione di Sostenibilità” con lo scopo

di mettere a disposizione delle parti

interessate le informazioni sugli aspetti di

sostenibilità e sul loro miglioramento. La

Dichiarazione di Sostenibilità è lo strumento

di comunicazione e dialogo con le parti

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Dichiarazione di sostenibilità 2007

interessate in materia di sostenibilità di cui

dispone l’AIS.

Il Soggetto Gestore deve aggiornare

periodicamente le informazioni contenute

nella Dichiarazione di Sostenibilità.

In conclusione si è voluto con il modello

descritto definire un nuovo percorso logico,

(schematizzato in Fig. 2), che, partendo dagli

elementi che contraddistinguono le Aree

Industriali e, dove esistenti, le Aree

Industriali Ecologicamente Attrezzate (AEA),

conduca alle Aree Industriali Sostenibili

(AIS).

Figura n° 1 Lo Sviluppo Sostenibile nelle Aree Industriali

ELEMENTI DI SOSTENIBILITA’ DI UN’AREA INDUSTRIALE

PROCESSI PARTECIPATI E CONDIVISI

Condivisione con le parti interessatePartecipazione delle parti interessate

GESTIONE SISTEMICA

Sistema di gestione formalizzato

ACCETTAZIONE NEL SISTEMA LOCALE

AmbientaleSocialeEconomica

INFRASTRUTTURE

Miglioramento SocialeProtezione e prevenzione ambientaleSviluppo Economico

GESTIONE Elementi Gestionali

TIPOLOGIA DI AGGREGAZIONE INDUSTRIALE

AREA INDUSTRIALE

AREA ECOLOGICAMENTE

ATTREZZATA

AREA INDUSTRIALE SOSTENIBILE

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SVILUPPO SOSTENIBILE

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Dichiarazione di sostenibilità 2007

3 ENTE GESTORE E PARTI INTERESSATE

3.1 SOGGETTO GESTORE ED ACCORDO TERRITORIALE

Il soggetto gestore dell’area industriale, nota

come I Macrolotto di Prato, è stato

individuato nel CONSER in virtù della sua

natura di Società Cooperativa Consortile per

Azioni, i cui soci sono obbligatoriamente tutti

i proprietari di immobili del I Macrolotto, e

per il fatto che eroga servizi centralizzati in

questa area industriale.

Il CONSER svolge in via principale la propria

attività in favore dei soci ed ha per oggetto

prioritario:

• la gestione e la manutenzione, diretta

o tramite la società IDRA s.c.c.p.A,

dell’impianto centralizzato di riciclo

delle acque reflue realizzato dalla

lottizzazione 1° Macrolotto Industriale

di Prato presso l’impianto comunale

di depurazione situato in Prato, via di

Baciacavallo e successivamente

conferito in proprietà al CONSER;

• la gestione e la manutenzione, diretta

o tramite la società IDRA s.c.c.p.A.,

del relativo acquedotto industriale e

dei connessi impianti di spinta e

punti di prelievo, realizzati anch’essi

dai lottizzanti del 1° Macrolotto

Industriale di Prato e

successivamente conferiti al

CONSER;

• la realizzazione di eventuali

potenziamenti degli impianti sopra

citati;

• l’erogazione prioritaria, diretta o

tramite la società IDRA s.c.c.p.A.,

delle acque prodotte dagli impianti

sopra citati ad una pressione tale da

assicurare sempre funzionante il

servizio antincendio centralizzato

all’interno della citata lottizzazione;

• l’erogazione prioritaria, diretta o

tramite la società IDRA s.c.c.p.A.,

delle acque prodotte dagli impianti

sopra citati alle aziende idroesigenti

operanti nel 1° Macrolotto;

• la promozione e l’erogazione di servizi

centralizzati di area industriale in

grado di creare economie di scala a

vantaggio principalmente dei soci e

delle aziende operanti nel 1°

Macrolotto, riducendo i loro costi di

produzione nel rispetto dell’ambiente

e della società circostante;

• l’assistenza tecnica ai soci per lo

studio e la realizzazione di opere

tendenti al più razionale sfruttamento

dei servizi centralizzati erogati

direttamente dal CONSER o tramite la

società IDRA s.c.c.p.A.

• Le società CONSER nello specifico ha

promosso una serie di servizi collegati

all'area Macrolotto che vengono di

seguito elencati

• Water management

• Mobility management

• Energy management

• Security management

• Time management

• Formazione ambientale

• Disseminazione ambientale

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Dichiarazione di sostenibilità 2007

CONSER ha realizzato e sperimentando

alcuni interventi concreti per la messa in

sicurezza dell’intero 1° Macrolotto:

• acquedotto antincendio

• piano di sicurezza antincendio di

area industriale

• sicurezza stradale

In via del tutto eccezionale la società, per la

copertura o l’abbattimento dei costi per la

fornitura dei servizi ai propri soci, previa

delibera del Consiglio di Amministrazione,

fornisce i citati servizi anche a terzi non soci.

Tra l’altro il CONSER cura la rappresentanza

ed il coordinamento dei soci nei rapporti con

gli Enti Locali per tutte le questioni inerenti

l’area del 1° Macrolotto ed il conseguimento

dell’oggetto sociale e potrà assumere in

concessione la gestione degli impianti e delle

attrezzature di proprietà o di uso parziale o

totale dei soci.

Trattandosi però di soggetto privato è stato

ritenuto opportuno coinvolgere nelle

iniziative del soggetto gestore anche soggetti

pubblici e altre organizzazioni private per

favorire una migliore una migliore e più

completa gestione delle problematiche tipiche

di un’area industriale; a tal fine, sono stati

sviluppati dei passaggi importanti, mirati al

coinvolgimento degli enti locali e di altri

soggetti interessati (Comune di Prato,

Provincia di Prato, ASM, ARPAT, CGIL, CISL,

UIL). Il coinvolgimento di soggetti esterni al

progetto SIAM ha portato a conseguire i

seguenti risultati:

• la costituzione di un Comitato Locale

all’interno del quale partecipano i

soggetti interessati alla crescita

economica, sociale ed ambientale

dell’area in questione, dotati di ruoli e

competenze diverse proprio per

apportare i contributi necessari alla

ricerca della sostenibilità dell’area;

• l’organizzazione di Forum collettivi

per discutere dei passaggi progettuali

preliminari alla definizione di un

modello di area industriale sostenibile

e per coinvolgere attivamente le parti

interessate;

• l’elaborazione, la condivisione e la

sottoscrizione di un Protocollo di

intesa tra alcuni attori economici ed

istituzionali del “sistema territoriale”,

per coinvolgerli nella elaborazione di

un modello di area industriale

sostenibile.

In particolare, l’accordo formalizzato tra i

componenti del Comitato locale, ha la finalità

di definire una serie di azioni da

intraprendere nell’area industriale al fine di

perseguire il suo miglioramento ambientale

in coerenza con lo sviluppo economico e

sociale. Detto Accordo si poggia sulla

considerazione che in un contesto territoriale

circoscritto è ottimale disporre di una serie di

servizi accentrati ed infrastrutture che

consentano lo sviluppo della competitività

delle aziende nel rispetto dell’ambiente e del

contesto territoriale circostante. Inoltre,

questo accordo intende rafforzare e

promuovere forme di aggregazione tra

aziende – soprattutto quando di piccole

dimensioni –affinché si ottengano una serie

di sinergie dalla centralizzazione di servizi,

intende altresì superare il problema delle

carenze strutturali ed organizzative tipiche

delle PMI, nonché ottimizzare quelle attività

che permettono di “risparmiare” degli impatti

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Dichiarazione di sostenibilità 2007

ambientali che si avrebbero se ogni azienda

dovesse agire individualmente.

Il Comitato locale rappresenta un organo

consultivo con il ruolo di supportare il

soggetto gestore nella realizzazione di quanto

necessario per perseguire la sostenibilità

nell’area industriale.

In quanto composto da soggetti di diverse

estrazioni (pubblico e privato, istituzionale ed

economico) e competenze professionali, il

Comitato rappresenta l’organo che ha

sottoposto a verifica tutti i documenti

prodotti durante il percorso progettuale,

prima che gli stessi fossero sottoposti alla

condivisione del forum collettivo.

3.2 GESTIONE PARTECIPATA

Al fine di garantire la partecipazione di tutti

gli stakeholder interessati dalle attività del 1°

Macrolotto e la condivisione dei passi

fondamentali dell’applicazione del modello di

sostenibilità all’area industriale da parte

degli stessi è stato istituito il Forum SIAM del

1° Macrolotto industriale di Prato.

Gli obiettivi generali del Forum sono

consistiti nel:

− contribuire a migliorare la qualità

ambientale, sociale ed economica del

territorio;

− favorire un ruolo più attivo nei processi

decisionali pubblici e privati;

− valorizzare la diversità di approcci,

progetti, culture, visioni;

− costruire nuove alleanze tra attori

(partenariato sociale, sinergie, ecc.).

L’organizzazione del Forum, così come

indicato nelle apposite “Linee Guida per la

costituzione, attivazione e gestione del Forum

Locale”, si è articolata attraverso una serie di

passaggi tecnici e formali, che vanno dalla

costituzione della Segreteria operativa

all’individuazione degli stakeholder, dalla

costituzione formale del consesso all’adozione

di un Regolamento interno allo stesso.

Il Forum SIAM di Prato si è riunito nel corso

di 6 incontri, dei quali si fornisce di seguito il

programma:

1° incontro: costituzione formale del

Forum e presentazione delle attività;

2° incontro: condivisione dell’Analisi di

sostenibilità del 1° Macrolotto;

3° incontro: condivisione della Politica di

sostenibilità del 1° Macrolotto;

4° incontro: accettazione e condivisione

del Piano di miglioramento del 1°

Macrolotto;

5° incontro: condivisione del Piano di

monitoraggio del 1° Macrolotto;

6° incontro: condivisione della

Dichiarazione di sostenibilità del 1°

Macrolotto.

Nel corso del 1° incontro sono state

presentate le figure del Referente

istituzionale del progetto SIAM per l’area

industriale di Prato (nella persona del dr.

Dettori in rappresentanza del CONSER) e del

Referente tecnico del progetto (Igeam S.r.l.),

avente il compito di gestire le attività del

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Dichiarazione di sostenibilità 2007

Task 4.2. Con l’occasione sono state raccolte

anche le adesioni dei partecipanti interessati

a far parte del Comitato Locale del 1°

Macrolotto, organismo consultivo e di

indirizzo per l’applicazione e il miglioramento

del Modello di Area Industriale Sostenibile.

Sempre nel corso del 1° incontro, alla

presenza degli stakeholder intervenuti, è

stato sottoscritto dal Referente istituzionale

l’atto di costituzione del Forum ed è stato

approvato il Regolamento interno.

Dalla 2° alla 6° giornata di Forum sono stati

presentati, discussi e condivisi i principali

documenti previsti dal progetto SIAM, e cioè

quelli volti a definire e a mettere formalmente

in atto il percorso verso la sostenibilità del 1°

Macrolotto. La discussione dei documenti

predisposti dal Referente tecnico ha

rappresentato il momento più importante del

Forum, in quanto ha permesso di migliorare

gli stessi in virtù delle informazioni e dei

suggerimenti forniti dagli stakeholder.

Le tecniche seguite per facilitare la

discussione dei temi oggetto del Forum

hanno fatto riferimento alla metodologia

europea EASW (European Awareness

Scenario Workshop), sperimentata da anni

con successo in tutti i processi volti a

favorire una formazione partecipata e

condivisa del consenso.

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Dichiarazione di sostenibilità 2007

4 ANALISI DI SOSTENIBILITÀ L’analisi del grado di sostenibilità raggiunto

dal Sistema Locale del Lavoro di Prato e

dall’area industriale coincidente con il 1°

Macrolotto è stata svolta all’interno di un

Rapporto che è stato successivamente

condiviso dai portatori di interesse del

territorio al fine di garantire la massima

condivisione dei risultati dell’analisi e la

partecipazione degli attori locali a tutti i

livelli.

L’analisi sarà aggiornata periodicamente e

comprende:

• l’inquadramento territoriale e

normativo del Sistema Locale Lavoro

(SLL), ossia una fotografia del

territorio in esame dal punto di vista

ambientale, sociale, economico e

normativo, e l’individuazione degli

aspetti di sostenibilità del SLL

relativamente alle matrici che lo

caratterizzano;

• l’inquadramento territoriale dell’Area

Industriale e l’individuazione degli

aspetti di sostenibilità dell’Area

Industriale, ossia un’indagine

approfondita degli aspetti e degli

impatti ambientali sociali ed

economici, legati alle attività che le

aziende del 1° Macrolotto eseguono

sul territorio.

Le principali tematiche considerate nel corso

dell’Analisi sono suddivise in:

• Acqua;

• Aria;

• Rifiuti;

• Rumore;

• Mobilità e Trasporti;

• Elettromagnetismo;

• Suolo e Sottosuolo;

• Energia;

• Economia;

• Sanità;

• Aspetti sociali.

La metodologia adottata per l’analisi è

generale, verificabile, documentata e

riproducibile.

L’Analisi di sostenibilità (disponibile sul sito

www.siamproject.it), infatti, è stata redatta

secondo un Protocollo di Raccolta Dati, base

analitica su cui impostare e progettare la

raccolta dei dati utili a descrivere il livello di

sostenibilità raggiunto.

L’applicazione del Protocollo ha consentito di

evidenziare le caratteristiche e le criticità

dell’area vasta, identificabile con il SLL, e

dell’area industriale, entrambe utili per la

definizione della Politica di Sostenibilità

dell’Area Industriale e per la redazione del

Piano di Miglioramento.

Il Protocollo ha fornito anche una prima lista

di possibili Indicatori di Sostenibilità per il

controllo e il monitoraggio di tutti gli aspetti

ambientali e socio-economici che

caratterizzano l’area industriale.

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Dichiarazione di sostenibilità 2007

4.1 IL SISTEMA LOCALE DEL LAVORO (SSL)I sistemi locali del lavoro sono aggregazioni di

comuni che derivano da una ricerca condotta

da Istat ed Irpet in collaborazione con

l'Università di Newcastle Upon Tyne a partire

dai dati relativi al pendolarismo dei

componenti delle famiglie per motivi di lavoro

ricavati dagli appositi quesiti posti nel

Censimento Generale della Popolazione del

1991.

L'obiettivo di base è la costruzione di una

griglia sul territorio determinata dai

movimenti dei soggetti per motivi di lavoro;

l'ambito territoriale che ne discende

rappresenta l'area geografica in cui

maggiormente si addensano quei movimenti.

In questo modo si aggregano unità

amministrative elementari (Comuni)

individuati sul territorio dalle relazioni socio-

economiche. I criteri adottati per la

definizione dei Sistemi Locali del Lavoro (da

ora in poi SLL) sono i seguenti:

1. Autocontenimento

2. Contiguità

3. Relazione spazio-tempo

Con il termine autocontenimento si intende

un territorio dove si concentrano attività

produttive e di servizi in quantità tali da

offrire opportunità di lavoro e residenziali alla

maggior parte della popolazione che vi è

insediata; capacità di un territorio di

comprendere al proprio interno la maggior

parte delle relazioni umane che intervengono

fra le sedi di attività di produzione (località di

lavoro) e attività legate alla riproduzione

sociale (località di residenza). Un territorio

dotato di questa caratteristica si configura

come un sistema locale, cioè come una entità

socio-economica che compendia occupazione,

acquisti, relazioni e opportunità sociali;

attività, comunque, limitate nel tempo e nello

spazio, accessibili sotto il vincolo della loro

localizzazione e del la loro durata, oltreché

delle tecnologie di trasporto disponibili, data

una base residenziale individuale e la

necessità di farvi ritorno alla fine della

giornata (relazione spazio - tempo).

Il vincolo di contiguità invece significa che i

comuni contenuti all'interno di un SLL

devono essere contigui, mentre con la

dicitura relazione spazio-tempo si intende la

distanza e tempo di percorrenza tra la

località di residenza e la località di lavoro;

tale concetto

è relativo ed è

strettamente

connesso alla

presenza di

servizi

efficienti.

E' bene

sottolineare

che i sistemi

locali del

lavoro così

come i

distretti

industriali

determinati

dall'Istat (che

dai SLL discendono) sono scevri da vincoli

amministrativi. Quindi un SLL può essere

formato da comuni appartenenti a province o

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Dichiarazione di sostenibilità 2007

regioni diverse. Analogamente a quanto

accade quindi per i distretti industriali la

classificazione per regione avviene secondo il

comune capoluogo del SLL, individuato dagli

autori, attraverso successive selezioni, in

base alla numerosità di persone che vi si

dirigono per motivi di lavoro.

Il Sistema locale del lavoro (SLL) oggetto dello

studio, comprende 7 comuni della Provincia

di Prato e 2 comuni della Provincia di Pistoia:

• Provincia di Prato: Cantagallo,

Carmignano, Montemurlo, Poggio a

Caiano, Prato, Vaiano, Vernio;

• Provincia di Pistoia: Agliana, Montale.

4.2 AREA INDUSTRIALE

4.2.1 INQUADRAMENTO DEL SITO PRODUTTIVO E INFRASTRUTTURE DELL'AREA INDUSTRIALE

Il 1°Macrolotto Industriale di Prato, è situato

a Sud del Comune di Prato in una zona

particolarmente pianeggiante rappresentata

dalla piana di Firenze-Prato-Pistoia.

Geograficamente il 1°Macrolotto è delimitato

a NE dall’autostrada E76 “Firenze – Pisa” e

dal centro abitato di Tobbiana, ad Est dal 2°

Macrolotto e dalle frazioni di Paperino e S.

Giorgio a Colonica, ad Ovest dal centro

abitato di Iolo, ed infine a SO dal centro

abitato di Tavola e, oltre il torrente Ombrone,

dal Comune di Poggio a Caiano.

Il 1° Macrolotto sorge su un’area delimitata

sul lato Nord da Via Paronese, sul lato Sud

ed Est da Via Toscana, e ad Ovest da Via

delle Pollative. All’interno dell’area si possono

distinguere quattro vie principali (Via Gora

del Pero, Via dei Fossi, Via del Molinuzzo e

Via Toscana) che dividono da nord a sud, il

Macrolotto in 4 rettangoli.

Inoltre, la zona industriale risulta essere ben

collegata alle strade a grande scorrimento

(tangenziale Viale Sedici Aprile e Via Roma)

che consentono il collegamento con la città di

Prato e con le altre aree industriali della zona

pratese e delle province limitrofe. A NE, ad

una certa distanza dalla zona del 1°

Macrolotto Industriale, passa la rete

ferroviaria, che garantisce rapidi collegamenti

tra il Nord e il Sud del Paese e che attraverso

un binario quadruplo elettrificato unisce

anche le Province di Pistoia e Firenze.

Nella tabella che segue, vengono elencate,

divise per tipologie, le principali

infrastrutture viarie presenti in prossimità

del 1° Macrolotto:

Tabella xx: Principali infrastrutture viarie presenti in prossimità del 1° Macrolotto

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Dichiarazione di sostenibilità 2007

Tipologia Collegamento

Autostrada E 76 Firenze Pisa E 35 Roma - Milano

Strada stataleSS 325 “Val di setta e Bisenzio”SS 66SS 67

Strada provinciale SP 126Linea metropolitana di

superficie

Ferrovia

Firenze- Prato- Pistoia

Firenze – Pisa aeroportoLucca- Prato- FirenzePrato- Bologna

Il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente,

pubblicato dalla Regione Toscana nel 2002,

ha evidenziato un netto squilibrio nella

ripartizione modale del trasporto delle merci

a favore del comparto su gomma, con una

tendenza negli ultimi anni che conferma tale

dato. Il Rapporto, inoltre, ha registrato un

miglioramento dell’efficienza ambientale dei

mezzi utilizzati, pur se il numero complessivo

tende ad aumentare.

Di seguito viene riportato il quadro

conoscitivo dell’Area Produttiva del 1°

Macrolotto, all’interno di una scheda

dell’area produttiva, in riferimento allo

strumento urbanistico vigente (Piano di

lottizzazione, 2000), contenente le seguenti

informazioni: caratteristiche descrittive

generali, dati progettuali (destinazioni d’uso

previste), dati sullo stato di fatto

(destinazioni d’uso effettive), infrastrutture

tecnologiche, servizi e sottoservizi a rete

presenti. In Allegato 1 si riporta la

planimetria del 1°Macrolotto e la relativa rete

anticendio.

Scheda dell’Area ProduttivaZona omogenea: D3

Strumento urbanistico Piano di Lottizzazione, 2000

Destinazioni d’uso previste Superficie (mq)

Superficie territoriale del 1° Macrolotto 1.451.773,85Superficie fondiaria Industria/Artigianato 1.092.600,65Superficie per servizi e strutture sociali 30.715,02Superficie per servizi E.N.E.L. 9.602,77Superficie viabilità 58.417,56Superficie parcheggi 28.558,5Superficie verde pubblico 83.400,01Superficie urbanizzazione secondaria 148.479,34

Indici ValoriN° Addetti 3500 (stima)

N° Attività produttive343 (Censimento

CONSER-2004)Indice di saturazione % (Sup. fondiaria di prog/ 100%

3 Zona omogenea D – corrispondente alle parti del territorio destinate ad insediamenti industriali ed artigianali

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Dichiarazione di sostenibilità 2007

Sup. fondiaria di fatto)

Infrastrutture tecnologiche

Presenza Km AssenzaFognatura mista 11,5

AcquedottoIndustriale 11,5 Comunale 9,5Pozzi 3,5

Rete energia elettrica 9,5Rete gas 9,5Rete telefonica 9,5Illuminazione pubblica 9,5Rete Antincendio /

- Fognatura nera

- Fognatura bianca

- Fibre ottiche

- Isole Ecologiche

- Stazione per la produzione

di energia

L’area industriale del 1° Macrolotto ammonta

a 1.451.773,85 m2 di superficie territoriale

in progetto e 1.092.600,65 m2 di superficie

fondiaria in progetto. La superficie

complessiva fondiaria di fatto corrisponde

alla superficie fondiaria in progetto, con un

100% di indice di saturazione.

Di seguito si riporta la suddivisione del

territorio del 1° Macrolotto in base alle

destinazioni d’uso previste.

Figura xx Suddivisione del territorio del 1° Macrolotto

75%

2%

1%

4%

2%

6%10%

Industria/Artigianato

Servizi e strutturesociali

Servizi E.N.E.L.

Viabilità

Parcheggi

Verde pubblico

Infrastrutturescolastiche/ ricreative

Dalla configurazione dell’area si nota come la

superficie territoriale complessiva destinata

all’industria/artigianato copra il 75%

dell’intera superficie territoriale dell’area,

mentre la superficie destinata ad

infrastrutture e servizi copra il restante 25%

dell’area. Quest’ultimo valore indica come

gradualmente la configurazione delle aree

industriali, stia subendo un processo di

trasformazione, che sta determinando una

morfologia sempre più connessa ad attività di

servizio, anziché a funzioni di tipo

esclusivamente produttivo e commerciale. La

presenza di aziende di un certo rilievo con

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Dichiarazione di sostenibilità 2007

elevato grado di competitività sta innescando

processi di innovazione tecnologica e

logistica. In tali aree le aspettative sono

sempre più orientate al raggiungimento di un

maggior livello di qualità delle infrastrutture

e dei servizi già presenti ed alla

implementazione di quelli carenti.

4.2.2 MATRICI AMBIENTALI DELL'AREA INDUSTRIALE

Di seguito si riporta una breve descrizione

degli aspetti ambientali più significativi

dell’area industriale del I° Macrolotto di

Parto, così come emerso nell’Analisi di

Sostenibilità: Energia, Aria e Rifiuti4.

EnergiaNell’area industriale si registrano elevati

consumi di energia elettrica, termica e

metano da parte delle aziende, quest’ultima

risulta essere la fonte energetica più

utilizzata a livello industriale. I consumi

maggiori sono riconducibili al settore tessile,

nello specifico al settore finissaggio dei tessili

con il 49% del consumo complessivo del

settore, come riportato nella figura di seguito.

4 Il Rapporto di sostenibilità dell’area industriale è a disposizione di chiunque ne abbia interesse (anche sul sito www.siamproject.it): contiene l’analisi e la valutazione di tutti gli aspetti ambientali che interessano l’area industriale e quella comunale (per i debiti confronti). Si rimanda a tale rapporto, dunque, la completa trattazione degli aspetti ambientali complessivi.

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Dichiarazione di sostenibilità 2007

Figura 1 Consumo annuale di energia elettrica per il settore tessile

Consum o annuale energia elettrica per il settore TESSILE (2001)

12%

49%

1%12%26%

17.1 - Preparazione e filatura 17.2 - Tessitura di materie tessili17.3 - Finissaggio dei tessili 17.5 - Altre industrie tessiliAltri

Un altro elemento che incide sulla rilevanza

di questo aspetto a livello “locale”, è che

nell’area in questione non vengono utilizzate

fonti energetiche alternative.

Emissioni in atmosfera

Nell’area industriale si registrano elevate

emissioni in atmosfera da parte delle

aziende: il 58% proviene dal settore tessile,

come riportato nella figura seguente.

Figura 2 Emissioni in atmosfera per tipo di attività

Ripartizione aziende con em issioni in atm osfera per tipo attività

58%

5%5%

4%

9%

5%

14%

17 - Industrie tessili 18 - Confezione di articoli di vestiario21 - Fabbricazione della pasta-carta 29 - Fabbricazione di macchine51 - Commercio all'ingrosso 63 - Attività di supporto ed ausiliarie dei trasportiAltri

Le sostanze emesse contengono inquinanti

odorigeni o dannosi su vasta scala (CO2,

NOx, SOx, ecc.). La tintura dà luogo ad

emissioni di modesta entità, mentre negli

altri processi di finissaggio dei tessili si può

avere aggiunta di sostanze organiche volatili

o di ammoniaca. La significatività

complessiva delle emissioni in atmosfera,

inoltre, è influenzata dall’assenza all’interno

dell’area industriale delle centraline di

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Dichiarazione di sostenibilità 2007

rilevamento della qualità dell’aria e dalla

percezione significativa della popolazione nei

confronti di questo aspetto. Aspetto reso

maggiormente critico anche dalle emissioni

dei gas di scarico dei vari veicoli utilizzati per

il trasporto merci e persone da e per il

Macrolotto così come al suo interno.

Rifiuti prodotti

Nell’area industriale viene prodotta

un’elevata quantità di rifiuti, rappresentati

principalmente da scarti dell’industria tessile

(fibre tessili di origine animale, vegetale o

sintetiche, ma anche tinture) e da imballaggi,

che nell’ambito di ciascun settore di attività

rappresentano una delle fonti più importanti

per ciò che attiene la produzione dei rifiuti.

Figura 3 Ripartizione della produzione di rifiuti

Ripartizione della produzione annuale rifiuti (2001)

48%

31%

4%4% 6%

7%

04.02 - Rifiuti dell'industria tessile 15.01 - Imballaggi14.05 - Rifiuti da recupero di solventi e refrigeranti 20.03 - Altri rif iuti urbani17.04 - Metalli Altri

La significatività, inoltre, è influenzata dalla

carenza di impianti di smaltimento/recupero

dei rifiuti all’interno dell’area.

4.2.3 ASPETTI SOCIOECONOMICI DELL'AREA INDUSTRIALE

Di particolare interesse sono risultati i valori

assunti dagli indicatori di carattere

socioeconomico e le evidenze emerse dal

confronto fra gli stessi, come del resto ci si

poteva aspettare analizzando un contesto che

ospita il più grande distretto industriale

realizzato in Italia su iniziativa privata.

Nell’Analisi di sostenibilità si è iniziato a

ragionare, per quel che concerne la

caratterizzazione economica dei due ambiti

oggetto di indagine, sulla suddivisione per

settore produttivo di aziende e addetti.

L’obiettivo di tale indagine è stato quello di

verificare se il peso dei settori per numero di

unità produttive e addetti riscontrabile nel 1°

Macrolotto fosse l’espressione della

situazione presente a livello di Sistema

Locale del Lavoro (che comprende la

Provincia di Prato e i comuni di Agliana e

Montale in Provincia di Pistoia) o se

denotasse, invece, una più spiccata

specializzazione produttiva in specifici

comparti.

La necessità di un simile riscontro, infatti,

risiede nella particolarità dell’area pratense,

che si è sviluppata dal dopoguerra ad oggi

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Dichiarazione di sostenibilità 2007

nel più importante distretto tessile d’Italia e

uno fra i più grandi d’Europa, e nelle

implicazioni, dal punto di vista della

sostenibilità, che tale sviluppo comporta.

A livello di Sistema Locale del Lavoro,

pertanto, si è potuto osservare come,

distribuite su un’area vasta, le attività

produttive si suddividano abbastanza

equamente nei macrosettori dell’industria

(32%), del commercio (25%), dei servizi (24%)

e delle costruzioni (13%). Buona parte delle

aziende dei primi tre macrosettori

identificano le parti costitutive della filiera

del tessile. Da questo punto di vista il 1°

Macrolotto mette in luce una situazione

diversa, confermando l’ipotesi di maggiore

specializzazione produttiva. Al suo interno,

infatti, prevalgono nettamente le industrie

del settore tessile (43%) e comunque il

comparto industriale in senso stretto (49%).

Ciò che colpisce maggiormente, invece, è la

notevole presenza, nell’ambito del settore dei

servizi (32%), del comparto delle attività

immobiliari (29%), assolutamente estraneo

alla filiera del tessile. La forte consistenza

numerica di tali attività è presumibilmente

una conseguenza della minore

remuneratività che caratterizza le produzioni

industriali, minacciate sia dalla crisi del

sistema Paese che dal dumping commerciale

operato dai concorrenti asiatici: se i maggiori

profitti sono garantiti dal plusvalore che si

determina nel mercato immobiliare a seguito

di una serie di compravendite, se ne potrebbe

dedurre che la creazione di ricchezza non

passa più dalla capacità di trasformare

materie prime in beni di consumo attraverso

il lavoro, ma dalla crescita artificiale dei

valori immobiliari.

Le implicazioni in tema di sostenibilità sono

evidenti: malgrado lo studio condotto abbia

sofferto della mancanza di alcuni dati

fondamentali, come il reddito medio dei

lavoratori di ogni settore, non v’è dubbio che

la remunerazione del fattore produttivo

lavoro, con tutte le implicazioni di carattere

etico e morale che ne discendono, appare

fortemente penalizzata rispetto alla

remunerazione del capitale speculativo, che

per la sua produzione non comporta

particolari sforzi o sacrifici.

In ogni caso, l’insediamento di attività

prevalentemente industriali nell’area ristretta

del Macrolotto può configurare una

situazione ambivalente in chiave di

sostenibilità, in quanto, se da un lato può

essere apprezzabile l’idea di “confinare” in

aree attrezzate con i migliori servizi logistici e

di supporto le aziende manifatturiere, con

tutte le problematiche sociali ed ambientali

che comportano, dall’altro la realizzazione di

un tessuto di piccole aziende locali tale da

rendere indipendenti più ambiti territoriali

possibile potrebbe fornire un grado di

sostenibilità maggiore.

Alla luce di quest’ultima considerazione,

allora, appare senz’altro positiva la politica

improntata dal Consorzio Servizi del 1°

Macrolotto (società cooperativa consortile di

servizi per le imprese dell’area industriale),

che punta a limitare al massimo gli effetti

negativi che un tale agglomerato di unità

produttive può produrre. In questa direzione,

infatti, rientrano sia i servizi volti a garantire

una gestione efficiente e sostenibile degli

aspetti ambientali interessati dai cicli di

produzione delle aziende (depurazione e

riciclaggio delle acque industriali,

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Dichiarazione di sostenibilità 2007

implementazione di sistemi per il risparmio

energetico e l’utilizzo di fonti alternative), sia

i servizi volti ad attenuare sensibilmente le

problematiche di carattere sociale che

scaturiscono dalla presenza stessa dell’area

industriale (sistemi di mobilità sostenibile

quali car pooling e car sharing, asilo nido per

i figli dei lavoratori del Macrolotto). L’analisi

degli aspetti socioeconomici che

caratterizzano il Macrolotto, però, mette in

evidenza anche i lati oscuri sui quali è

possibile intervenire con miglioramenti

indotti dall’ambiente di riferimento, e

viceversa.

L’esigenza di avere a disposizione

informazioni dettagliate in tema di salute dei

lavoratori, ad esempio, potrebbe essere

soddisfatta non solo attraverso la diffusione

di atteggiamenti maggiormente improntati

alla trasparenza da parte delle imprese grazie

allo stimolo proveniente dal contesto sociale

pratese, ma anche per mezzo della dotazione

di strutture sanitarie all’interno del

Macrolotto, oggi assenti. L’analisi del Sistema

Locale del Lavoro, infatti, ha messo in

evidenza la notevole pressione cui sono

sottoposti i presidi sanitari del territorio, con

una componente importante di persone

affette da malattie tipiche di una realtà

fortemente industriale, come ad esempio

quelle riguardanti il sistema respiratorio.

Costituire un presidio sanitario dimensionato

alla popolazione lavorativa dell’area

industriale, pertanto, non solo

contribuirebbe a diminuire il volume di

utenze sopportato dalle altre strutture del

territorio, ma, laddove corredato da un

apparato dedicato alla ricerca scientifica,

potrebbe svolgere un importante funzione di

prevenzione delle patologie derivanti dal

lavoro e offrire un contributo prezioso di

conoscenze a quei settori della società che

non ricevono benefici diretti dalla presenza

del Macrolotto, ma, anzi, ne sopportano le

esternalità negative. Un altro aspetto

meritorio di approfondimento è quello

relativo alla presenza di cittadini stranieri. La

società pratese, infatti, si è sempre

contraddistinta per gli elevati flussi

migratori: la nascita stessa del distretto

industriale deriva da questo fenomeno, prima

di tipo “interno” (dalle campagne mezzadrili

toscane) e poi di tipo “esterno” (dalle regioni

meridionali). A partire dagli anni Novanta, il

distretto manifatturiero di Prato, come del

resto l’intero Paese, è stato interessato da

forti processi migratori di cittadini stranieri,

che si sono fatti via via sempre più

consistenti e che hanno finito per

caratterizzarne in maniera importante il

tessuto sociale e produttivo, con conseguenze

anche sul grado di densità di popolazione

delle aree urbanizzate. Da notare, in tal

senso, che gli enti locali che presentano una

maggiore percentuale di superficie

urbanizzata evidenziano anche valori più

elevati di densità. Questo dato può portare a

due considerazioni: da un lato, può essere

indice di una progressiva, maggiore

“efficienza” nell’utilizzo del suolo al diminuire

delle aree disponibili, con l’instaurarsi di

modelli insediativi a minor consumo di

territorio, dall’altro, rappresenta soprattutto

il segnale di raggiungimento di una "soglia

critica di crescita" di tali territori, soprattutto

se si leggono i dati nell’ottica di uno sviluppo

sostenibile del territorio. Quest’ultima

considerazione va tenuta presente laddove si

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Dichiarazione di sostenibilità 2007

stima che la presenza complessiva di

stranieri sul territorio, determinata

comprendendo nella conta anche i

soggiornanti e gli irregolari, possa essere

addirittura pari al doppio di quella registrata

in via ufficiale. In particolare, poi, l’area di

Prato ospita la più grande comunità cinese

d’Europa, insediatasi fra le colline e i primi

contrafforti dell’Appennino toscano proprio in

virtù della presenza di uno dei più cospicui

distretti tessili del continente dal punto di

vista del numero di aziende e del volume di

produzione. Tale comunità, a fine triennio

2002-2004, contava 7.515 individui (38,1%

del contingente di cittadini stranieri registrati

nella Provincia di Prato).

Questi dati dimostrano come il 1° Macrolotto

abbia non solo la necessità di censire le

imprese e la popolazione lavoratrice di

origine asiatica al fine di ricomprenderle nelle

stime di carattere economico su produzione,

fatturato, valore aggiunto o volume delle

importazioni e delle esportazioni, ma anche

allo scopo di accertarne la legittimità del

soggiorno, il rispetto dei diritti civili,

l’osservanza delle più elementari norme in

materia di igiene, ambiente e sicurezza. Il

confronto fra le diverse comunità non può

che lavorare a favore della creazione di un

clima maggiormente positivo in termini di

collaborazione, solidarietà e scambio di

esperienze sia professionali che culturali.

Anche tali aspetti possono contribuire in

maniera determinante ad elevare il grado di

sostenibilità economica e sociale di un

territorio caratterizzato dalla presenza di una

grande area industriale quale il 1° Macrolotto

di Prato.

4.3 VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITÀ DEGLI ASPETTI AMBIENTALI SOCIALI ED ECONOMICI DELL’AREA INDUSTRIALE

La determinazione del livello di significatività

degli aspetti ambientali, sociali ed economici

relativi alle attività delle aziende presenti

nell’area industriale del 1°Macrolotto di Prato

è servita a definire la scala delle priorità di

intervento di cui il Soggetto gestore ed il

Comitato locale hanno tenuto conto

nell’elaborazione del piano delle attività di

miglioramento.

Per giungere a definire la significatività degli

aspetti sono stati valutati i seguenti

parametri:

− la Rilevanza, ossia le pressioni che le

aziende del 1° Macrolotto Industriale

esercitano sulle matrici ambientali,

sociali ed economiche del territorio;

− la Sensibilità Socio-Territoriale, ossia le

caratteristiche dei recettori, analizzando

cioè lo Stato delle matrici ambientali,

sociali ed economiche del territorio, non

prescindendo dalla percezione della

popolazione nei confronti delle

problematiche ambientali, sociali ed

economiche;

− l’Efficienza Gestionale, ossia il livello di

adeguatezza ed efficacia delle risposte

fornite dagli Enti Locali, e dall’area

industriale in materia di pianificazione,

controllo, ed erogazione di risorse e di

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Dichiarazione di sostenibilità 2007

infrastrutture in relazione a ciascun

aspetto ambientale, sociale ed

economico.

Per eseguire la valutazione della

significatività degli aspetti ambientali in

modo ripetibile e oggettivo sono state

predisposte ed analizzate delle specifiche

schede di valutazione.

5 POLITICA DI SOSTENIBILITÀ Per poter avviare strategie di sostenibilità

ambientale all’interno di un’area che per

definizione genera impatti negativi

sull’ambiente, è necessario che il soggetto

gestore dell’area, in accordo ed in

collaborazione con le istituzioni e con le

organizzazioni, pubbliche o private, che

influiscono sulla determinazione di indirizzi

economici, sociali ed ambientali, definisca i

suoi impegni a favore della sostenibilità

dell’area stessa.

Con tale intento e con lo scopo di “creare” un

messaggio universale e comprensibile dalle

organizzazioni operanti nell’area industriale,

il soggetto gestore si fa promotore di una

Politica di sostenibilità in cui esprime una

serie di impegni da sviluppare nel tempo, con

la collaborazione dei soggetti istituzionali e

sociali, orientati allo sviluppo economico

delle aziende, alla considerazione dei principi

etico-sociali nelle lavorazioni ed alla tutela

dell’ambiente circostante.

I capisaldi intorno ai quali si può costruire

tutto il “sistema di sostenibilità” dell’area

industriale e sulla base dei quali il Soggetto

Gestore si fa promotore di politiche di

gestione ambientale e di sostenibilità presso

tutte le organizzazioni operanti all’interno del

1° Macrolotto di Prato, possono essere

sintetizzati nei seguenti:

attivare il confronto tra le parti

istituzionali, economiche e sociali

dell’area per ricercare nuove azioni per

migliorare l’impatto ambientale e

sociale dell’intera area;

favorire la ricerca di tecnologie e

strumenti gestionali che prevengano

l’inquinamento ambientale e

consentano il miglioramento continuo

delle prestazioni delle singole aziende e,

quindi, del complesso dell’area

industriale;

contribuire all’applicazione degli

strumenti di monitoraggio delle

prestazioni ambientali, economiche e

sociali dell’area attraverso la definizione

di indicatori che permettano il

confronto nel tempo e nello spazio per

evidenziare i progressi fatti ed i risultati

raggiunti;

favorire la conoscenza e la diffusione

degli strumenti orientati alla gestione

sistemica di processi o prodotto,

nell’ottica della prevenzione e del

contenimento degli impatti ambientali

esistenti;

attivare un dialogo aperto con le parti

interessate per comunicare sui temi

della gestione ambientale, economica e

sociale dell’area industriale sia per far

conoscere gli impegni assunti di volta in

volta e, quindi, ricercare consensi, sia

per prendere in considerazione le

esigenze delle parti interessate e

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Dichiarazione di sostenibilità 2007

realizzare dei servizi centralizzati ad

esse aderenti;

rafforzare i rapporti con gli enti pubblici

e privati preposti all’erogazione di

servizi di interesse collettivo, per

ricercare soluzioni sempre migliori a

favore delle aziende operanti nel I°

Macrolotto.

6 PIANO DI MIGLIORAMENTO In linea con gli impegni assunti nella Politica

di sostenibilità il passaggio successivo è stato

quello di definire e pianificare una serie di

interventi concreti attraverso i quali poter

intraprendere il percorso del miglioramento

ambientale e sociale nell’area industriale.

In particolare, quelle che sono le criticità

principali ambientali, economiche e sociali

del I° Macrolotto di Prato – risultate dalla

valutazione di significatività applicata agli

aspetti individuati in fase di Analisi

territoriale – hanno rappresentato le aree in

cui il soggetto gestore dell’area industriale ha

concentrato l’attenzione relativamente alla

realizzazione di una serie di interventi di

miglioramento in campo ambientale o

economico-sociale.

La definizione degli interventi di

miglioramento ha coinvolto attivamente i

componenti del Comitato locale, ognuno per

quanto di pertinenza: si tratta di azioni che

sono coerenti con le linee strategiche e

programmatiche degli enti coinvolti

(soprattutto quando si tratta di enti locali ed

istituzioni pubbliche), e che sono realizzabili

in base alle disponibilità finanziarie di

ciascuno.

Il miglioramento economico, ambientale e

sociale da porre in essere sull’area

industriale è un processo graduale e lungo,

che riguarderà un arco temporale ampio; i

cambiamenti da apportare, infatti, non

interessano solo gli impianti e le

infrastrutture a disposizione delle aziende

operanti nel Macrolotto (il che

richiederebbero ingenti investimenti ma una

relativa rapidità nella realizzazione), ma

riguardano comportamenti e modi di pensare

che spesso faticano a modificarsi. Per tale

motivo tra i vari miglioramenti definiti nel

Programma ambientale territoriale è prevista

anche una capillare e continuativa attività di

sensibilizzazione della collettività, o meglio,

degli operatori coinvolti.

Il documento è stato approvato da ….. è

soggetto ad una sorveglianza semestrale da

parte del soggetto gestore, così da poter

disporre di informazioni aggiornate

sull’avanzamento dei programmi definiti.

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Dichiarazione di sostenibilità 2007

7 PIANO DI MONITORAGGIOQualsiasi strategia di miglioramento posta in

essere richiede una periodica verifica di

quanto realizzato nel tempo e dei risultati

raggiunti. Il monitoraggio, dunque, diventa

uno strumento finalizzato ad accertare che le

azioni pianificate e gli interventi adottati,

siano state adottate e portino all’ottenimento

dei risultati attesi, nonché ad accertare

l’effettiva qualità dei vari parametri

ambientali.

Il piano di monitoraggio elaborato per il I°

Macrolotto industriale concentra l’attenzione

su quegli aspetti ambientali, economici e

sociali che caratterizzano l’area stessa, per

verificare il loro cambiamento nel tempo e,

soprattutto, per valutare come e se le azioni

di miglioramento intraprese dai vari soggetti,

pubblici e privati, coinvolti nella politica di

sostenibilità dell’area, incidono su una loro

migliore qualità.

Tale strumento rappresenta un elemento

fondamentale a supporto del soggetto gestore

dell’area industriale ed alle varie parti

interessate – tra cui principalmente i

componenti del Comitato locale – per le

attività future di programmazione delle

politiche ambientali, sociali ed economiche

dell’area.

Lo strumento del monitoraggio si basa sulla

scelta e l’utilizzo di un set di indicatori

ambientali, economici e sociali che

permettono di rappresentare in maniera

oggettiva, completa e sintetica il contesto di

riferimento; in particolare, prendendo in

considerazione gli elementi maggiormente

tipici di una situazione territoriale e la loro

caratterizzazione quali-quantitativa, nonché

le principali pressioni su di essi, gli indicatori

consentono un’argomentazione ragionata

sulle politiche adottate, sui risultati

raggiunti, sui punti critici di “un sistema”,

sulle politiche da seguire in futuro.

Le caratteristiche da considerare nella scelta

di un indicatore sono sintentizzabili come

segue:

- rilevanza del dato

- fattibilità economica del rilevamento

- chiarezza e comprensibilità dei dati

rilevati

- tempestività del rilevamento

- affidabilità delle metodologie utilizzate

e del dato rilevato.

Inoltre, per cercare di rappresentare le varie

tematiche che descrivono lo stato qualitativo

di un territorio dal punto di vista economico,

ambientale e sociale, gli indicatori si sono

raggruppati nelle seguenti categorie:

- indicatori di stato: relativi alle

caratteristiche delle matrici

ambientali, sociali ed economiche

ovvero al loro stato qualitativo;

- indicatori di pressione: relativi alle

pressioni che le attività del I°

Macrolotto generano sulle matrici

ambientali, economiche e sociali;

- indicatori di risposta: relativi

all’esistenza ed al grado di efficacia

delle risposte fornite dagli Enti locali e

dal soggetto gestore dell’area

industriale, in termini di

infrastrutture e servizi offerti alle

aziende presenti.

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Dichiarazione di sostenibilità 2007

Il CONSER – in qualità di ente gestore

dell’area industriale – è preposto

all’applicazione del Piano di monitoraggio

elaborato per il progetto Life SIAM, ma

essendo le informazioni ed i dati di cui si

compone lo stesso piano, oggetto di

monitoraggio da parte di altre autorità, esso

si avvarrà del supporto del Comitato locale e

dei singoli componenti per il reperimento e la

lettura critica dei dati rilevati.

Periodicamente sono fissate riunioni di

Comitato locale per discutere

dell’avanzamento degli interventi di

miglioramento che incidono sulle

caratteristiche quali-quantitative degli aspetti

ambientali, sociali ed economici del I°

Macrolotto. Almeno annualmente, inoltre, o

con frequenze più ravvicinate quando

previsto dalle prescrizioni normative, il

CONSER richiede i dati monitorati alle

autorità competenti così da disporre in

maniera continuativa di dati ed informazioni

sulla situazione che complessivamente

riguarda il suo ambito di intervento.

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