20
NEUROPAIDEIA DIDATTICA, LINGUE E CULTURE

DIDATTICA, LINGUE E CULTURE - Aracne · I cartoons tra racconti e immagini 2.1. La nascita del cartoon, 37 Ð 2.2. Lo schema dei cartoon tra passato e presen te, 39 Ð 2.3. Cartoni

  • Upload
    others

  • View
    2

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: DIDATTICA, LINGUE E CULTURE - Aracne · I cartoons tra racconti e immagini 2.1. La nascita del cartoon, 37 Ð 2.2. Lo schema dei cartoon tra passato e presen te, 39 Ð 2.3. Cartoni

NEUROPAIDEIA

DIDATTICA, LINGUE E CULTURE

Page 2: DIDATTICA, LINGUE E CULTURE - Aracne · I cartoons tra racconti e immagini 2.1. La nascita del cartoon, 37 Ð 2.2. Lo schema dei cartoon tra passato e presen te, 39 Ð 2.3. Cartoni

Direttori

Giuseppa CUniversità degli Studi di Palermo

Floriana D GUniversità degli Studi di Palermo

Comitato scientifico

Maria Vittoria CUniversità degli Studi di Milano

Giuseppa CUniversità degli Studi di Palermo

Floriana D GUniversità degli Studi di Palermo

Alessandra L MUniversità degli Studi di Palermo

Patrizia LUniversità degli Studi di Palermo

Covadonga L AUniversidad Complutense de Madrid

Ángel L G–MUniversitat de València

María M BUniversidad Complutense de Madri

Félix S V SAlma Mater Studiorum — Università di Bologna

Montserrat V RUniversitat de València

Giuseppe ZUniversità degli Studi di Palermo

Page 3: DIDATTICA, LINGUE E CULTURE - Aracne · I cartoons tra racconti e immagini 2.1. La nascita del cartoon, 37 Ð 2.2. Lo schema dei cartoon tra passato e presen te, 39 Ð 2.3. Cartoni

NEUROPAIDEIA

DIDATTICA, LINGUE E CULTURE

La collana intende raccogliere contributi finalizzati alla co–costru-zione di conoscenza accogliendo i paradigmi formativi che proponela Neuroeducation o la Neurodidattica. Si auspica che, nell’interse-zione con le Neuroscienze, l’area psico–pedagogica, l’area didattica,l’area linguistico–filologica e quella letteraria possano invitare al-la riflessione epistemologica sulla possibilità di esplorare i percorsieducativi, i fatti di lingua, i testi letterari Il tutto ricorrendo ancheall’ausilio dell’Educational Technology come veicolo di trasmissionedi contenuti. S’intende porre attenzione, da una parte, al dialogo traNeurodidattica, pedagogia e didattiche disciplinari, mediante la presain esame delle coordinate principali del discorso educativo, dall’altraparte, alle connessioni tra lingua, psiche e cultura letteraria, grazie al-la convergenza dell’indagine filologica, di quella semiotico–letterarianonché alle relazioni tra linguistica percettiva, contrastiva, cognitiva,didattica della lingua, nonché analisi del discorso.

La collana adotta un sistema di valutazione dei testi basato sulla revisioneparitaria e anonima (blind peer review). I criteri di valutazione riguarderannoil rigore metodologico, la qualità scientifica e didattica e la significatività deitemi proposti.

Page 4: DIDATTICA, LINGUE E CULTURE - Aracne · I cartoons tra racconti e immagini 2.1. La nascita del cartoon, 37 Ð 2.2. Lo schema dei cartoon tra passato e presen te, 39 Ð 2.3. Cartoni
Page 5: DIDATTICA, LINGUE E CULTURE - Aracne · I cartoons tra racconti e immagini 2.1. La nascita del cartoon, 37 Ð 2.2. Lo schema dei cartoon tra passato e presen te, 39 Ð 2.3. Cartoni

Giuseppa Cappuccio

Cartoons di qualitànella prima infanzia

I bambini e la media education

Prefazione diAlessandra La Marca

Page 6: DIDATTICA, LINGUE E CULTURE - Aracne · I cartoons tra racconti e immagini 2.1. La nascita del cartoon, 37 Ð 2.2. Lo schema dei cartoon tra passato e presen te, 39 Ð 2.3. Cartoni

Copyright © MMXIVAracne editrice int.le S.r.l.

[email protected]

via Quarto Negroni, Ariccia (RM)

()

----

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,

con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.

I edizione: dicembre

Page 7: DIDATTICA, LINGUE E CULTURE - Aracne · I cartoons tra racconti e immagini 2.1. La nascita del cartoon, 37 Ð 2.2. Lo schema dei cartoon tra passato e presen te, 39 Ð 2.3. Cartoni

7

Indice

9 Prefazione 11 Introduzione 17 Capitolo I Educare ai media. I Bambini e la TV

1.1. È possibile una definizione della media education?, 14 – 1.2. La new media education, 20 – 1.3. La televisione e i bambini: lo schermo che attrae, 22 – 1.4. La tv e i suoi effetti sui bambini, 27 – 1.5. TV-EDUCATION per non arrendersi alla tv, 31 – Conclusio-ni, 33

39 Capitolo II I cartoons tra racconti e immagini

2.1. La nascita del cartoon, 37 – 2.2. Lo schema dei cartoon tra passato e presente, 39 – 2.3. Cartoni giapponesi e cartoons ameri-cani a confronto, 42 – 2.4. I cartoni animati di produzione italiana, 46 – 2.5. Le tecniche di animazione di un cartone animato, 47 – Conclusioni, 50

55 Capitolo III Scegliere e valutare i cartoni animati

3.1. Neurodidattica e cartoons, 54 – 3.2. Valutare i cartoni animati, 57 – 3.3. La tutela dello spettatore “ingenuo”, 59 – 3.4. Gli ele-menti di qualità dei cartoons per i bambini, 62 – 3.5. I valori veico-lati dal cartone animato, 66 – 3.6. La rappresentazione della realtà,

Page 8: DIDATTICA, LINGUE E CULTURE - Aracne · I cartoons tra racconti e immagini 2.1. La nascita del cartoon, 37 Ð 2.2. Lo schema dei cartoon tra passato e presen te, 39 Ð 2.3. Cartoni

Indice 8

68 – 3.7. Guardare per valutare: la scheda del cartone animato, 70 – Conclusioni, 94

97 Capitolo IV Cartonando a scuola dell’infanzia

4.1. Progettazione e stesura del piano operativo, 97 – 4.2. La rile-vazione iniziale degli alunni, 100 – 4.3. L’intervento formativo di media education nella scuola dell’infanzia, 102 – 4.4. La scelta dei cartoni animati, 104 – 4.5. Le attività del percorso di media edu-cation, 105 – 4.6. La valutazione delle attività, 110 – 4.7. La di-scussione dei risultati, 112 – Conclusioni, 114 – Le 6 attività di Cartonando a scuola dell’infanzia, 116

143 Conclusione 147 Bibliografia

Page 9: DIDATTICA, LINGUE E CULTURE - Aracne · I cartoons tra racconti e immagini 2.1. La nascita del cartoon, 37 Ð 2.2. Lo schema dei cartoon tra passato e presen te, 39 Ð 2.3. Cartoni

9

Prefazione Educare i bambini ad un utilizzo idoneo dei media, vuol dire

insegnare loro non solo a divertirsi con i media ma a utilizzarli e a comunicare in maniera autonoma e responsabile fin dalla pri-ma infanzia.

La scuola può assumere un ruolo strategico nell’orientare gli alunni ad assumere comportamenti positivi e responsabili nell’uso dei media, all’interno e attraverso una prospettiva di-sciplinare volta a promuovere una nuova sensibilità nei confron-ti dei media intesi come testi da decostruire e analizzare; una posizione che indica nella media education un ambito che ha per oggetto tutto ciò che riguarda la realtà della comunicazione come risorsa e opportunità di formazione attraverso le lenti di tipo strumentale (educazione con i media) e critico (educazione ai media).

Nel mondo odierno la televisione rimane il più attuale nella vita dei bambini. Essa offre messaggi e conoscenze in forme tali da omogeneizzare i comportamenti dei ragazzi perché incide profondamente nella loro struttura conoscitiva.

In questo quadro di riferimento vanno collocate le proposte di ricerca didattica presenti nel volume.

La scelta dell’autrice di focalizzare l’attenzione su un pro-dotto televisivo quale è il cartone animato deriva dalla consape-volezza e dalla osservazione che, oltre ad essere facilmente ac-cessibili, i cartoni animati sono i prodotti prediletti dai bambini.

Page 10: DIDATTICA, LINGUE E CULTURE - Aracne · I cartoons tra racconti e immagini 2.1. La nascita del cartoon, 37 Ð 2.2. Lo schema dei cartoon tra passato e presen te, 39 Ð 2.3. Cartoni

Prefazione 10

I cartoni animati propongono storie fantastiche e surreali, ma sono anche capaci di promuovere prospettive etiche precise. Es-si possono essere strumento per incoraggiare già nei bambini di scuola dell’infanzia la consapevolezza delle loro preferenze e dei loro gusti, la capacità di elaborare quanto visionato in modo creativo e personale.

L’autrice, dopo aver discusso sulle teorie della media educa-tion e individuato gli elementi chiave di un’educazione alla te-levisione, illustra il processo di costruzione e validazione di una scheda per la valutazione della qualità pedagogica di un cartone animato svolto nell’a.s. 2013/2014 grazie al lavoro di 26 docen-ti di scuola del’infanzia della provincia di Palermo e Caltanis-setta e 154 studenti del corso di laurea in Educazione di Comu-nità, dell’Università di Palermo, che frequentavano le lezioni di Didattica Generale.

Infine il testo descrive in modo molto attento tutte le fasi della ricerca finalizzata alla costruzione di un percorso di media education centrato sul prodotto cartone animato e condotto con 310 alunni di scuola dell’infanzia e 31 docenti della provincia di Caltanissetta.

Il processo di costruzione del percorso è stata laborioso ma ha visto la collaborazione operosa dei docenti coinvolti sia nella costruzione della scheda di valutazione sia nel percorso di me-dia education a scuola.

Il volume offre alcuni esempi di schede di valutazione di cartoni animati pedagogicamente validi e le attività del percorso di media education nella scuola dell’infanzia, a disposizione di tutti gli insegnanti che vogliano provare a fare una esperienza di media education.

Alessandra La Marca

Page 11: DIDATTICA, LINGUE E CULTURE - Aracne · I cartoons tra racconti e immagini 2.1. La nascita del cartoon, 37 Ð 2.2. Lo schema dei cartoon tra passato e presen te, 39 Ð 2.3. Cartoni

11

Introduzione I media si affiancano da tempo alle agenzie educative forma-

li imponendosi ai singoli e alla comunità in forme nuove e tal-volta coercitive. Essi hanno la capacità di presentare valori, stili di vita e di consumo, mentalità e frammenti di immaginario.

Senza ombra di dubbio, i più grandi consumatori della cultu-ra mediale sono i bambini e i ragazzi, che dimostrano grande familiarità con i linguaggi e le tecnologie dei media.

Per queste ragioni, così come a scuola si studiano l’arte, la letteratura e la storia quali espressioni comunicative dell’umanità di ieri e di oggi, allo stesso modo può risultare uti-le conoscere i media quali forme di comunicazione, dotate di strutture e caratteristiche proprie. La cultura dei media ha a che fare con tutte le dimensioni della persona umana: la socialità, gli affetti, la partecipazione alla vita civile, l’immagine della sa-lute, l’autonomia dei singoli, l’incontro con le altre culture. L’innovazione tecnologica consente oggi di utilizzare molti strumenti mediali in maniera semplice ed economica, rendendo così accessibili a molti quelle forme di comunicazione che in passato erano riservate a pochi.

La televisione, così come le altre tecnologie comunicative, propone messaggi e conoscenze in forme tali da stimolare mo-dalità di elaborazione e di coinvolgimento nuove, capaci di in-cidere profondamente sulla struttura conoscitiva e sugli stili di pensiero delle persone, in particolar modo dei bambini, i quali vengono sempre di più attratti e affascinati da questo media.

Page 12: DIDATTICA, LINGUE E CULTURE - Aracne · I cartoons tra racconti e immagini 2.1. La nascita del cartoon, 37 Ð 2.2. Lo schema dei cartoon tra passato e presen te, 39 Ð 2.3. Cartoni

Introduzione 12

Un campo molto gradito ai bambini e ai ragazzi è quello dei cartoni animati, le cui tecniche di realizzazione sono molteplici così come svariati sono i generi; ma indipendentemente da que-ste differenze, i bambini guardano i cartoni animati che distin-guono in base ad una semplice classifica di gradimento della storia e dei personaggi.

I cartoni animati propongono spesso storie fantastiche e sur-reali, ma sono anche capaci di trasmettere prospettive etiche at-traverso messaggi spesso celati e comunque incisivi. Essi pos-sono essere strumento per promuovere nei bambini la consape-volezza delle loro preferenze e dei loro gusti, la capacità di rie-laborare quanto percepito in modo creativo e personale.

Ma cosa viene concretamente fatto nelle scuole per educare i bambini ad uno sguardo critico verso la televisione?

Quando le tecnologie e i media entrano nella scuola succe-dono, o possono succedere molte cose, le più diverse: i bambini si entusiasmano; cambiano i modi di lavorare delle classi; si scatenano stati d’animo differenti. Anche dal punto di vista di-dattico, gli impieghi che gli insegnanti possono fare dei media sono alquanto variegati, perché spaziano dalla lettura del quoti-diano alla visione di un documentario, dalla scrittura con il computer alla realizzazione di un video.

Ci sono due grandi categorie di attività didattiche che gli in-segnanti possono realizzare in classe: l’educazione con i media e l’educazione ai media. Della prima categoria fanno parte quel-le attività in cui le tecnologie entrano in termini strumentali, cioè come oggetti o linguaggi che facilitano l’azione di insegna-re e apprendere: si può far vedere sullo schermo qualcosa che a parole non si riuscirebbe a descrivere in maniera chiara o qual-cosa che non è realmente presente in aula; si riescono reperire informazioni usando internet o un cd-rom; si possono mettere in collegamento attraverso la posta elettronica gruppi di alunni che risiedono in posti lontani e molte altre cose ancora. In tutti que-sti casi, ciò che l’insegnante vuol far imparare non riguarda i media ma i contenuti della storia, delle scienze, dell’arte o di qualunque altra disciplina: dunque, né gli obiettivi principali né i contenuti di questa attività hanno a che vedere con i media, i

Page 13: DIDATTICA, LINGUE E CULTURE - Aracne · I cartoons tra racconti e immagini 2.1. La nascita del cartoon, 37 Ð 2.2. Lo schema dei cartoon tra passato e presen te, 39 Ð 2.3. Cartoni

Introduzione

13

quali entrano nella programmazione sotto la voce “strumenti utilizzati”.

L’educazione ai media, pone questi ultimi a oggetto dell’azione didattica, facendo sì che ciò che si insegna e si ap-prende riguarda specificamente il mondo della comunicazione e dei media. Anche in questo caso gli esempi possono essere mol-tissimi: studiare i modi con cui un cartone animato viene pro-dotto; capire come si può dire con la fotografia un’idea che ab-biamo in mente; raccontare una storia attraverso un fumetto, scoprire quali valori ci sono dietro un cartone animato. Da que-sto punto di vista è chiaro che i media non solo vengono utiliz-zati, ma c’è uno sforzo di comprensione dei media stessi, visti non tanto, o non solo, come strumenti, ma come veri e propri oggetti culturali: i media fanno parte del nostro mondo, della nostra cultura e, come tali, vanno conosciuti, studiati e adegua-tamente utilizzati.

Lo studio dei fenomeni comunicativi e mediali in ambito educativo è ciò che precisamente chiamiamo media education.

Le ragioni che ci spingono a parlare di educazione con e ai media e a proporla nella scuola sono legate alla loro presenza sempre più forte e invadente all’interno della società. I media stanno cambiando il modo di vivere di milioni di persone su tut-to il pianeta, facilitando la comunicazione, diffondendo infor-mazioni, rovesciando i rapporti di potere e fanno cultura, af-fiancandosi alle agenzie educative tradizionali e proponendosi all’attenzione dei singoli e delle comunità in forme sempre nuove, con la capacità di presentare valori, stili di vita e di con-sumo, mentalità, frammenti di immaginario.

È necessario che chi opera in campo educativo, non solo co-nosca tutti i mezzi possibili per svolgere il proprio lavoro, ma anche sappia valutare e scegliere ciò che può servire al raggiun-gimento degli obiettivi prefissati.

Per quanto riguarda la televisione, è necessario che l’insegnante di scuola dell’infanzia conosca i programmi che in-trattengono i bambini, sia in grado di analizzarli per verificarne l’adeguatezza e progetti attività didattiche in sintonia con le fa-miglie in modo da costruire un circuito triangolare di lavoro che

Page 14: DIDATTICA, LINGUE E CULTURE - Aracne · I cartoons tra racconti e immagini 2.1. La nascita del cartoon, 37 Ð 2.2. Lo schema dei cartoon tra passato e presen te, 39 Ð 2.3. Cartoni

Introduzione 14

abbia come protagonisti bambini, genitori ed insegnanti. La tv, infatti, può aiutare docenti e genitori se è utilizzata in modo adeguato e se è affiancata da altre attività parallele a quanto gli alunni/figli vedono sullo schermo. Certamente tutti i bambini vedono cartoni animati televisivi.

Partendo da tali riflessioni il presente volume focalizza l’attenzione sul cartone animato e sul ruolo che esso riveste nel-la vita dei bambini che frequentano la scuola dell’infanzia. Il cinema di animazione nasce in Europa all’inizio del Novecento, ma si impone negli Stati Uniti attraverso le grandi industrie ci-nematografiche. La parola cartoon, letteralmente, significa fu-metto e, proprio i fogli di cartone di vario spessore e grandezza sono stati i primi supporti per il disegno animato. La gag dei cartoni discende dalle grandi comiche del cinema muto, che a loro volta, sono figlie dei pagliacci e dei clown che si rincorro-no sulla pista del circo. Le prime produzioni di animazione era-no cartoni animati molto brevi, con un finale chiaramente espli-citato e spesso erano fondati su un equivoco banale che genera-va una gag comica.

Il volume è il risultato della ricerca svolta negli anni 2012-2014 partendo dai risultati di due ricerche già svolte nella scuo-la primaria negli anni 2006-2008 e nella scuola secondaria di primo grado negli anni 2011-2012. Tra i vari programmi e pro-dotti per bambini offerti dal palinsesto televisivo italiano ab-biamo focalizzato l’attenzione sui cartoni animati studiandone la nascita, l’evoluzione e i generi. Abbiamo cercato di indivi-duare, attraverso lo studio delle teorie e delle ricerche sulla me-dia education già realizzate, quale è il rapporto tra i bambini di scuola dell’infanzia e la tv e gli effetti che essa può produrre su di loro e come, in un contesto mediale, e come possono risultare utili gli studi di neurodidattica. Ci siamo anche chiesti quale metodo possono utilizzare docenti e genitori per scegliere i car-toni pedagogicamente più validi per bambini di scuola dell’infanzia.

Infine abbiamo progettato e realizzato nella scuola dell’infanzia un percorso educativo-didattico centrato sui carto-ni animati.

Page 15: DIDATTICA, LINGUE E CULTURE - Aracne · I cartoons tra racconti e immagini 2.1. La nascita del cartoon, 37 Ð 2.2. Lo schema dei cartoon tra passato e presen te, 39 Ð 2.3. Cartoni

Introduzione

15

Il presente lavoro è diviso in quattro capitoli. Nel primo, ci si sofferma a illustrare le principali teorie sulla media education e a individuare i termini del rapporto tra bambini e tv.

Nel secondo capitolo si focalizza l’attenzione sulla nascita e l’evoluzione del cartone animato, definendone le caratteristiche e individuandone le tipologie.

Nel terzo capitolo prima viene proposto un metodo per la va-lutazione pedagogica dei cartoni animati, poi, nella seconda par-te vengono offerti alcuni esempi di cartoni animati ritenuti vali-di per bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni.

Nel quarto capitolo si presenta un esempio di progettazione didattica di attività sui cartoni animati realizzata presso un cir-colo didattico della provincia di Caltanissetta e rivolto a inse-gnanti e bambini di scuola dell’infanzia.

Page 16: DIDATTICA, LINGUE E CULTURE - Aracne · I cartoons tra racconti e immagini 2.1. La nascita del cartoon, 37 Ð 2.2. Lo schema dei cartoon tra passato e presen te, 39 Ð 2.3. Cartoni
Page 17: DIDATTICA, LINGUE E CULTURE - Aracne · I cartoons tra racconti e immagini 2.1. La nascita del cartoon, 37 Ð 2.2. Lo schema dei cartoon tra passato e presen te, 39 Ð 2.3. Cartoni

17

Capitolo I

Educare ai media. I Bambini e la TV

Nel mondo di oggi non c’è esperienza più comune, condivi-

sa e omogeneizzante a tutti i bambini del mezzo televisivo. Do-vunque la guardino, nella loro stanza, nel soggiorno, in classe, la televisione fa parte dell’esperienza quotidiana di quasi tutti i bambini.

I media, in pochi decenni, sono diventati parte integrante della nostra vita, sono continuamente attorno a noi e in tutto l’arco della giornata ci trasmettono migliaia di messaggi di ogni tipo cambiando profondamente il modo in cui le persone si rap-portano al mondo, agli altri, a se stesse. La tv e, in particolar modo, internet stanno producendo i più notevoli ed allarmanti effetti: molti bambini e ragazzi, che li utilizzano per svariate ore ogni giorno, non hanno ancora acquisito la capacità di difender-si, distinguendo il vero dal falso con il risultato che tali media formano la loro mentalità più della scuola e della famiglia e, non sempre, in modo positivo.

Un’ipotesi di intervento adatta a queste circostanze viene da una disciplina chiamata media education, letteralmente educa-zione con, ai, per i media, il cui obiettivo è quello di sviluppare in bambini e adulti un atteggiamento critico e un’autonomia di giudizio nei confronti dei media, affinché da spettatori passivi diventino protagonisti attivi realmente capaci di scegliere.

Ciò si realizza attraverso un’educazione, non volta ad una censura dei media, bensì ad una comprensione profonda dei

Page 18: DIDATTICA, LINGUE E CULTURE - Aracne · I cartoons tra racconti e immagini 2.1. La nascita del cartoon, 37 Ð 2.2. Lo schema dei cartoon tra passato e presen te, 39 Ð 2.3. Cartoni

Cartoons di qualità nella prima infanzia

18

meccanismi e dei linguaggi che li regolano, in relazione anche ai contesti sociali e culturali di riferimento. Mettere un limite temporale giornaliero per l’uso dei media non è censura, ma tu-tela della salute mentale e fisica della persona in età evolutiva.

I nuovi linguaggi introdotti dai new media modificano i pro-cessi di apprendimento e la qualità delle relazioni umane, per cui senza un’adeguata formazione si corre il rischio che essi, anziché essere al servizio delle persone, giungano a strumenta-lizzarle e a condizionarle pesantemente. Ciò si riferisce, in mo-do particolare, ai giovani che manifestano una naturale propen-sione alle innovazioni tecnologiche e che, pertanto, hanno ancor più bisogno di essere orientati all’utilizzo responsabile e critico dei media.

Questo lavoro nasce dal desiderio di cercare di comprendere se, e in che modo, la scuola italiana abbia recepito la sfida della media education, prendendo in considerazione, nello specifico, il rapporto dei bambini con la tv.

All’interno dell’ampio campo di questa disciplina, (la media education si rivolge, infatti, a tutti i media e a tutte le fasce d’età), si è scelto di approfondire il tema del rapporto dei bam-bini con i cartoni animati televisivi.

Il presente capitolo descrive la nascita e lo stato degli studi sulla media education e l’avvento della new media education, riflette sull’importanza della socializzazione e dell’alfabetizzazione ai media e, al contempo, focalizza l’attenzione sul rapporto dei bambini con la televisione.

1.1. È possibile una definizione della media education? È difficile trovare una definizione di media education che

aiuti a segnarne i confini, i contenuti e il ruolo all’interno delle scienze dell’educazione. A livello internazionale si è cercato di elaborare una definizione completa e ufficiale attraverso un iti-nerario complesso e ancor non del tutto definito. La prima for-

Page 19: DIDATTICA, LINGUE E CULTURE - Aracne · I cartoons tra racconti e immagini 2.1. La nascita del cartoon, 37 Ð 2.2. Lo schema dei cartoon tra passato e presen te, 39 Ð 2.3. Cartoni

I. Educare ai media. I bambini e la tv

19

mula ufficiale di media education1 si ebbe nel 1973 ad opera del Consiglio Internazionale del Cinema e della televisione (CICT), il quale la riconobbe come lo studio, l’insegnamento e l’apprendimento dei mezzi di comunicazione ed espressione considerati come autonoma disciplina, opponendosi all’uso di questi mezzi come sussidi didattici per le varie aree del sapere, come le scienze, la geografia, etc. Il CICT nel 1979, modifica tale definizione aggiungendo che la media education compren-de lo studio della storia, della creatività, dell’uso, della valuta-zione dei media e del loro ruolo svolto nella società e tutto ciò non solo nell’ambito dell’istruzione primaria, ma anche a livello secondario, post-secondario e nell’educazione continua2.

La media education viene identificata da Buckingham (2006, 2013) come un processo di insegnamento/apprendimento finalizzato non solo all’alfabetizzazione dei linguaggi mediali ma, anche e soprattutto, a favorire lo sviluppo di abilità critiche importanti per una fruizione attiva dei media, e la possibilità di produrre e riutilizzare le forme comunicative e gli strumenti dei media in modo creativo. Essa viene situata tra le scienze dell’educazione e della comunicazione: la progettazione, le tec-niche didattiche e le metodologie di valutazione provengono dall’ambito educativo; la strumentazione per l’analisi dei testi e le tecniche di indagine del consumo provengono dall’ambito della comunicazione.

Seguendo la definizione data dalla National Leadership Con-ference on Media Literacy (1992), la media education è quel processo finalizzato a potenziare le abilità di accedere, analizza-re, valutare e produrre messaggi in tutti i formati della comuni-cazione mediale. Questa definizione, pur così sintetica, contiene alcune idee fondamentali: l’educazione ai media può essere in-tesa come educazione al possesso di linguaggi dell’immagine, 1Per ulteriori approfondimenti si vedano: Pavlic (1987) e Rivoltella (2005). 2Nel 1990, alla conferenza di Toulouse (con la quale iniziano i congressi internazionali della media education) viene data una terza definizione secondo la quale un’educazione ai media è un processo educativo che deve permettere ai membri di una collettività di partecipare in modo creativo e critico all’uso dei mezzi elettronici.

Page 20: DIDATTICA, LINGUE E CULTURE - Aracne · I cartoons tra racconti e immagini 2.1. La nascita del cartoon, 37 Ð 2.2. Lo schema dei cartoon tra passato e presen te, 39 Ð 2.3. Cartoni

Cartoons di qualità nella prima infanzia

20

del cinema, della tv, del fumetto, della radio, del cartoon, dell’ipertestualità, di internet, del videogioco; questi linguaggi vanno posseduti, non solo in termini di capacità di leggere, ma come capacità di accedere, di analizzare, di valutare e di produr-re messaggi.

La traduzione italiana del termine media education sottoli-nea la centralità dei media sia come strumento da utilizzare nei processi di insegnamento/apprendimento ed intervento educati-vo in genere (educazione con i media), sia come oggetto, con un riferimento più ampio alla capacità critica, alla responsabilità etica, alla gestione democratica del sistema dei media, oltre cha all’analisi del consumo (educazione ai media), e anche come fi-ne (educazione per i media) (Giannatelli, 2002, 3).

L’educazione con i media, la medium literacy (alfabetizza-zione al mezzo), si riferisce alla dimensione strumentale, ha come oggetto di attenzione preferenziale le tecnologie, conside-rate risorse utili al docente per promuovere una didattica effica-ce all’interno dei processi di apprendimento-insegnamento e raccoglie metodi e strumenti per integrare i media nelle pratiche di insegnamento-apprendimento delle singole discipline per rendere più efficace l’apprendimento. L’educazione ai media, definita anche media content literacy (alfabetizzazione ai conte-nuti mediali), fa riferimento alla dimensione tematica e di con-tenuto; i media diventano oggetto dell’intervento educativo; so-no i loro messaggi ad interessare gli educatori che applicano ad essi metodologie e tecniche per promuoverne una comprensione critica.

L’educazione per i media o dentro i media, la media gram-mar literacy (alfabetizzazione alla grammatica dei media), rap-presenta il settore meno indagato della media education, si rife-risce ai linguaggi e mette in gioco una doppia sfida: la prima ri-guardante la formazione di figure specifiche che operino nel settore dei media; (è sempre più urgente per gli educatori occu-parsi dei media con una decisione maggiore e con una reale competenza; la seconda considera la dimensione etica delle pro-fessioni mediali). A ciò si aggiunge che l’intervento di alfabe-tizzazione ai media, ha lo scopo di creare quelle abilità che