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52SMAU - Rassegna Stampa 01/03/2018 - 11/04/2018


30/10/2017Pag. 31 N.36 - 30 ottobre 2017

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Innovazione(NON SOLO TRADIZIONI)

Il lavorocome riscattomoralenei «discorsiper il Natale»di Olivetti

La copertina«Discorsi per il Natale»Adriano OlivettiEdizioni di Comunità55 pagine8 euro

I Il progetto di riforma sociale insenso comunitario proposto daAdrianoOlivetti è, ancoraoggi, ri-

conosciuto come modello di soste-nibilità all’avanguardia. Giustizia,accoglienza, responsabilità, pro-gresso e innovazione - i valori fon-danti dell’olivettismo - sono «que-stioni ancora irrisolte alle quali è ur-gente, oggi forse più che allora, dareuna risposta».Con questo obiettivo la FondazioneAdriano Olivetti promuove iniziati-ve e attività culturali «dirette a rea-lizzare il benessere, l’istruzione el’educazione dei cittadini» e la pub-blicazione delle opere di AdrianoOlivetti per i tipidelleEdizionidiCo-munità, da cui sono appena usciti iDiscorsi per il Natale. Paladino del

lavoro come riscatto morale e spiri-tuale, Olivetti ha sempre combattu-to la disoccupazione - «malattiamortale» dell’umanità - e, convintoche «il progresso di tutto il paese ècondizione del nostro progresso»,ha sempre auspicato - non solo a pa-role - la redenzione del Mezzogior-no.Nei discorsi di Natale pronunciatitra il 1949 e il 1955 comunica ai suoidipendenti un’incrollabile fiducianell’avvenire - «una corsa continuaverso il progresso» - senza dimenti-care che «la luce di un’epoca nuovaper un ordine più giusto e più uma-no si accende comeuna fiamma checi è stata consegnata e che bisognaalimentare e proteggere».

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Sensori e robotLa pasta di Moccia

diventa 4.0

L a Pasta 4.0 èmade inGragnano econserva tutte le caratteristicheei sapori dell’eccellenza tradizio-

nale. Unica differenza? Il pastaio è ar-mato di smartphone e di robottini chesi «preoccupano» del packaging. La«Fabbricadella Pasta»diGragnanohatrasformato la propria storica realtà inun pastificio 4.0 in grado di coniugarel’artigianalità della produzione di pa-sta di alta qualità con le più modernetecnologie: un software sviluppato in-ternamente consente di controllare emodulare la produzione, mentre unarete di sensori monitora temperaturae umidità. Rilevate in tempo reale an-che laqualitàdegli ingredienti, le con-dizioni dell’impasto e le sue reazionial mutare delle condizioni esterne.Una realtà che per questo è stata tra ivincitori del premio Innovazione diSmauNapoli 2017, quinta edizionedelroadshowche si è tenuto aNapoli, allaMostra d’Oltremare il 14 e il 15 dicem-bre scorsi mettendo in contatto 50 re-altà tra startup Pmi innovative, e di-stretti ad alta tecnologia. Un’alta tec-nologia chesi inserisce in tutti i settoripiù tradizionali. Anche nell’agrifoodcome racconta Antonino Moccia, ilpastaiode«LaFabbricadella Pasta»diGragnano: «Per fare un prodotto diqualità ci vuole tanta passione e amo-re. E attenzione.Daqualcheannoperòabbiamo aggiunto anche robot antro-pomorfi e sensori».Tre i tipi di innovazione de «La Fab-brica della Pasta» di Gragnano. Il pri-mo riguarda il formato: «In unpastifi-cio l’innovazione si vede anche dallaricerca di sapori nuovi - racconta An-

tonino -Tutti conoscono lenostrecac-cavelle, grandi, gustose e dietro lequali, vi confesso, ci sono giorni egiorni di lavoro con un’essiccazionechedeve essere adir pocoperfetta. Poici sono gli accostamenti e così produ-ciamo una pasta con i limoni di Sor-rento e una con il caffè, in accordo conla Kimbo, e tante altre novità». Inoltrec’è la parte più tecnologica. Utilizzan-do soluzioni informatiche Zucchetti eintegrandole con l’esperienza e il lavo-rodella famiglia, i fratelliMoccia sonoriusciti a innovare la parte di confezio-namento introducendo tecnologie ro-botiche antropomorfe.Il tutto conservando la forza lavoroche adesso controlla momento permomento tutti i passaggi. «La lavora-zione restaquella classicama la tecno-logia ottimizza il controllo qualità.

Una serie di sensori verifica le condi-zioni di salute, per così dire, della pa-sta. Un esempio: basta una corrented’aria fredda per rovinare una produ-zione. E fino a qualche anno fa il pa-staio doveva prepararsi a lunghe not-tate di controllo. Oggi invece i sensoriverificano tutto e mandano in temporealeunalert sulmio smartphonecosìche io possa correre solo quando ne-cessario».Prosegue: «E poi c’è il packaging, piùautomatizzato realizzato dai nostri ro-bot che applicano anche le etichette.Fino a circa un anno fa i nostri dipen-denti si occupavano del packaging inmaniera manuale. Lavoro tedioso estancante. Ora interagiscono con i ro-bot e ne verificano il lavoro e il funzio-namento perché sia tutto perfetto».«L’agrifood è un settore strategicodell’economia italiana e campana edell’innovazione -commenta Pieran-tonioMacola, presidente di Smau cheha premiato La Fabbrica della Pasta diGragnano - e nel nostro tentativo dimettere in contatto innovatori con ilresto del proprio settore. Infatti oraracconteremo il Pastificio 4.0 di Gra-gnano nel resto delle nostre manife-stazioni come caso di successo».Il pastaio così conclude: «Moccianonè solo vincitore di un premio ma di-venta Hub dell’innovazione nel setto-re agrifood. Importantissimo perchése si vuole veramente fare innovazio-ne si devono andare a toccare i settoriall’apparenza più tradizionali e allostesso tempo quelli che fanno l’Italia,e inquestocaso laCampania,una real-tà estremamente competitiva sulmer-cato globale. Competitività che puòsolo crescere grazie al 4.0».

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● La kermesseIl 14 e il 15 dicembre scorso a SmauNapoli sono stati assegnati i PremiInnovazione. Tra i vincitori c’è stataanche «La Fabbrica della Pasta» diGragnano che ha integrato la propriaproduzione con sensori, softwareall’avanguardia e robot antropomorfi.Un’innovazione che si può ritrovareanche nel Dna dell’azienda.Basti pensare che nel 1976 MarioMoccia acquistò un pastificio in crisi,dedicandosi alla costruzione delnuovo stabilimento più funzionale,al rilancio della pasta e del suomarchio oltre che al restauro totaledell’edificio.

di Paola Cacace

Chi èL’azienda «La Fabbricadella Pasta» di Gragnanoè gestita dai fratelliMoccia. Antonino Moccia(foto)è il pastaiodel gruppo che conta70 dipendenti diretti e altrettanti stagionali.Il suo business èal 70% con l’estero.

Con un software l’azienda di Gragnano controlla la produzione«La produzione è quella classica, le tecnologie ottimizzano la qualità»

Un libro, un caso a cura di Monica [email protected]

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