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LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura: Pr 31,10-13.19-20.30-31 Sal: 127 Seconda Lettura: 1Ts 5,1 - 6 Vangelo: Mt 25,14 - 30 Diocesi di Padova Don Guanella ci esorta: “A te sono stati affidati talenti per trafficare. Come li hai tu impiegati fin qui? Ricorda che il Signore vede en- tro a te meglio che tu non osservi il volto tuo da un terso cristallo”. Papa Francesco ci dice… "L’uomo della parabola rappresenta Gesù, i servitori siamo noi e i talenti sono il patrimonio che il Signore affida a noi. Quale patrimonio? La sua Parola, l’Eucaristia, la fede nel Padre celeste, il suo perdono… insomma i suoi beni più preziosi. Questo è il patrimonio che Lui ci affi- da. Non solo da custodire, ma da far crescere! Gesù non ci chiede di conservare la sua grazia in cassaforte! Tutti i beni che abbiamo ricevuto sono per darli agli altri, e così crescono. È come se ci dicesse: <<Eccoti la mia misericordia, la mia tenerezza, il mio perdono: pren- dili e fanne largo uso>>”. Anno XXXII n° 1367 19 Novembre 2017 XXXIII Domenica Tempo Ordinario (anno A) Un'opportunità unica La parabola dei talenti proposta dalla liturgia odierna è una lettura che riporta ai ricordi del passato, quando, da fanciulli, succedeva anche che alcuni la spiegassero come la necessità di sfruttare appieno le doti natu- rali – talenti appunto - ricevuti fin dalla nascita, quindi se avevi la propensione per la musica anziché per il disegno era op- portuno continuare in quell’am- bito. Ma il tesoro, i talenti a cui fa riferimento Gesù sono ovvia- mente di altro tipo: l’amore, la comprensione, il perdono, il servizio, l’onestà, il dono gratuito ...; essi non ci appartengono, sono doni di Dio, perciò devono essere “investiti” e soprattutto condivisi. Nascondere il proprio talento equi- vale a tradire il disegno che Dio ha sviluppato per ognuno di noi. La parabola può essere quindi declinata ai tempi d’oggi come invito al singolo, sovente tiepido e pauroso di fronte ai cambiamenti culturali della società, all’attivismo. La missio- ne che Dio ci affida è quella di sviluppare le nostre capacità e di metterle al servizio degli altri. Ognuno è capace di amare, di tendere la mano, di perdonare, di trovare la felicità donando e ricevendo amore, di diffondere la gioia attraverso la sua presenza. Come per il servo a volte può essere la paura a bloccare il nostro agire, ma cerchiamo di superarla, ad esempio con l’aiuto di qualche persona amica che ci stimola, magari renden- doci utili in parrocchia, in centro parrocchiale, come proposto recentemente dal nostro par- roco. Non si può stare alla finestra come se i talenti fruttassero da soli, per miracolo; quale sper- pero se queste stupende ricchezze restassero inutilizzate! La lettura della parabola, specie di primo acchito, potrebbe anche disorientare e impauri- re, in particolare per la durezza con cui Gesù reagisce all’operato del terzo servo (Servo malvagio e infingardo … E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre …”), ma probabil- mente le parole usate sono state volutamente forti per farci meglio capire che la vita terre- na è un'opportunità unica, da cui deriva il futuro definitivo, quello che ci spetta dopo il tempo presente. Lorenzo

Diocesi di Padovacoralecanosi.altervista.org/alterpages/files/1367-19novembre2017.pdf · Il testo del Messaggio prende avvio dalle parole dell’apo- ... proporre piccoli passi che

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LITURGIA

DELLA PAROLA

Prima Lettura: Pr 31,10-13.19-20.30-31

Sal: 127 Seconda Lettura:

1Ts 5,1 - 6 Vangelo:

Mt 25,14 - 30

Diocesi di Padova

Don Guanella ci esorta:

“A te sono stati

affidati talenti per

trafficare. Come li

hai tu impiegati fin

qui? Ricorda che il

Signore vede en-

tro a te meglio che

tu non osservi il

volto tuo da un

terso cristallo”.

Papa Francesco ci dice…

"L’uomo della parabola rappresenta Gesù, i servitori siamo noi e i talenti sono il patrimonio che il Signore affida a noi. Quale patrimonio? La sua Parola, l’Eucaristia, la fede nel Padre celeste, il suo perdono… insomma i suoi beni più preziosi. Questo è il patrimonio che Lui ci affi-da. Non solo da custodire, ma da far crescere! Gesù non ci chiede di conservare la sua grazia in cassaforte! Tutti i beni che abbiamo ricevuto sono per darli agli altri, e così crescono. È come se ci dicesse: <<Eccoti la mia misericordia, la mia tenerezza, il mio perdono: pren-dili e fanne largo uso>>”.

Anno XXXII n° 1367

19 Novembre 2017 XXXIII Domenica Tempo Ordinario (anno A)

Un'opportunità unica

La parabola dei talenti proposta dalla liturgia odierna è una lettura che riporta ai ricordi del

passato, quando, da fanciulli, succedeva anche che alcuni la spiegassero come la necessità

di sfruttare appieno le doti natu-

rali – talenti appunto - ricevuti

fin dalla nascita, quindi se avevi

la propensione per la musica

anziché per il disegno era op-

portuno continuare in quell’am-

bito. Ma il tesoro, i talenti a cui fa

riferimento Gesù sono ovvia-

mente di altro tipo: l’amore,

la comprensione, il perdono,

il servizio, l’onestà, il dono gratuito ...; essi non ci appartengono, sono doni di Dio,

perciò devono essere “investiti” e soprattutto condivisi. Nascondere il proprio talento equi-

vale a tradire il disegno che Dio ha sviluppato per ognuno di noi.

La parabola può essere quindi declinata ai tempi d’oggi come invito al singolo, sovente

tiepido e pauroso di fronte ai cambiamenti culturali della società, all’attivismo. La missio-

ne che Dio ci affida è quella di sviluppare le nostre capacità e di metterle al servizio degli

altri. Ognuno è capace di amare, di tendere la mano, di perdonare, di trovare la felicità donando

e ricevendo amore, di diffondere la gioia attraverso la sua presenza. Come per il servo a volte può essere la paura a bloccare il nostro agire, ma cerchiamo di

superarla, ad esempio con l’aiuto di qualche persona amica che ci stimola, magari renden-

doci utili in parrocchia, in centro parrocchiale, come proposto recentemente dal nostro par-

roco. Non si può stare alla finestra come se i talenti fruttassero da soli, per miracolo; quale sper-

pero se queste stupende ricchezze restassero inutilizzate!

La lettura della parabola, specie di primo acchito, potrebbe anche disorientare e impauri-

re, in particolare per la durezza con cui Gesù reagisce all’operato del terzo servo (“Servo malvagio e infingardo … E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre …”), ma probabil-

mente le parole usate sono state volutamente forti per farci meglio capire che la vita terre-

na è un'opportunità unica, da cui deriva il futuro definitivo, quello che ci spetta dopo

il tempo presente.

Lorenzo

Fo.Par. 19 Novembre 2017 2

Gemellata con la Parrocchia di Sant’Anna in Esztergom

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19 novembre 2017 I Giornata mondiale del povero

“Non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità”

“L’amore non ammette alibi: chi intende amare come Gesù ha amato, deve fare proprio il suo esempio; soprattutto quando si è chiamati ad amare i poveri ”, così Papa Francesco nel Messaggio per la “I Giornata mondiale del povero”. La Giornata, che si celebrerà il 19 novembre, è stata voluta dal Pontefice al termine del Giubileo della Misericordia “perché in tutto il mondo le co-munità cristiane diventino sempre più e meglio segno con-creto della carità di Cristo per gli ultimi e i più bisognosi ”.

Una Giornata rivolta in primo luogo ai credenti “perché reagiscano alla cultura dello scarto e dello spreco, facendo propria la cultura dell’incontro ” e a tutti affinché “si aprano alla condivisione con i poveri in ogni forma di solidarietà, come segno concreto di fratellanza ”.

Il testo del Messaggio prende avvio dalle parole dell’apo-stolo Giovanni, «Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità» (1 Gv 3,18), che costi-tuiscono “un imperativo” da cui “nessun cristiano può pre-scindere”. Il Pontefice ricorda che “da sempre” la Chiesa ha compreso l’importanza del grido del povero e, nel corso dei secoli, lo Spirito Santo ha fatto sorgere “uomini e donne che in diversi modi hanno offerto la loro vita a servizio dei poveri ” con la fantasia della carità. Tutti noi siamo chiamati “a tendere la mano ai poveri, a incontrarli, guardarli negli occhi, abbracciarli, per far senti-re loro il calore dell’amore che spezza il cerchio della solitu-dine ”. Un invito a “uscire dalle nostre certezze e comodità ” e a “riconoscere il valore che la povertà in sé stessa costituisce ”.

Una povertà che ha mille volti, di fronte a cui “non si può restare inerti e tanto meno rassegnati ”, perché i poveri “appartengono alla Chiesa per diritto evangelico ”. Per questo Papa Francesco chiede “ai confratelli vescovi, ai sacerdoti, ai diaconi – che per voca-zione hanno la missione del sostegno ai poveri –, alle persone consa-crate, alle associazioni, ai movimenti e al vasto mondo del volonta-riato di impegnarsi perché con questa Giornata Mondiale dei Poveri si instauri una tradizione che sia contributo concreto all’evangelizzazione nel mondo contemporaneo ”.

TORNA IL SENSO DEL PUDORE

Il Papa affronta il grande e complesso tema dell’emergenza educativa nel capitolo VII di Amoris laetitia. Dopo aver sollecitato i genitori a scelte di paziente realismo («Il percorso ordinario è proporre piccoli passi che possano essere compresi, accettati e apprezzati», (Al 271), dedica un’ampia riflessione all’educazione sessuale, soltanto accennata nei documenti sinodali. Francesco però è consapevole che in un’epoca «in cui si tende a impoverire e banalizzare la sessualità» (Al 280), genitori ed educatori devono essere aiutati ad offrire una proposta coeren-te sul rapporto decisivo tra amore, vita e generazione. Anche, e forse soprattutto nella sessualità, è urgente una gerarchia di significati che, da una parte riesca a superare il tecnicismo delle “funzionalità biologiche” (informazioni che oggi i ra-gazzi raggiungono senza difficoltà anche se con non poche contraddizioni), e dall’altra le ambi-guità del cosiddetto sesso sicuro, quella preoccupazione finalizzata ad evitare gravidanze e ma-lattie, che agli occhi di troppi genitori sembra l’unico obiettivo da raggiungere. Papa Francesco invece invita ad allargare lo sguardo. Non esita a parlare della necessità di re-cuperare il senso del pudore, ma senza moralismi, e spiega che l’obiettivo finale è quello di in-quadrare la sessualità nella logica del dono che si nutre di stima, rispetto, e accoglienza.

Luciano Moia, Direttore di “Noi”,”famiglia & vita” (Avvenire)

Info & Avvisi

Lunedì 20 Novembre alle ore 21:00 riunione del Consiglio Pastorale Parrocchiale per verifica urgente circa il rinnovo degli Organismi di Comunione, in preparazione dell’Assemblea Diocesana in Duomo con il Vescovo.

Venerdì 24 Novembre alle ore 16:00 nel Battistero del Duomo si celebrerà la 1a Unzione con gli Oli dei Catecumeni di Viviana Varotto, nostra Catecumena.

Sabato 25 Novembre alle ore 9:30 Assemblea Diocesana presieduta dal vescovo Claudio in Duomo; è invitata tutta la Comunità, in particolare i presbiteri, i membri degli Organismi di Comunione, e gli Operatori Pastorali, per:

rendimento di grazia per il mandato 2013/2018;

indicazioni per il rinnovo degli Organismi di Comunione;

presentazione di un testo sulla Parrocchia.

Domenica 26 Novembre alle ore 12:30 pranzo comunitario “Famiglia riunita attorno alla tavola imbandita” in centro parrocchiale dal titolo “Dal Pane Eucaristico ricevuto al pane condiviso nella fraternità”. È una bella iniziativa, che ci auguriamo di rinnovare una volta al mese nella nostra Parrocchia assieme alla Adorazione Eucaristi-ca mensile (la prossima sarà Giovedì 14 Dicembre). Questo diventi un “Esercizio di Fraternità ”, che ci aiuti a profumare di Cristo e di Vangelo la nostra Comunità Parroc-chiale.

don Daniele

26 Novembre

San Bellino vescovo e mrtire

Il giorno 26 novembre molti pellegrini della dioce-si di Adria e Rovigo si recano in pellegrinaggio a San Bellino, nel giorno della festa del santo patrono.

Bellino era vescovo di Padova al tempo del-le lotte tra Papa e Imperatore. Per questi motivi, cui si devono aggiungere le lotte tra Vescovi e monasteri, fu ucciso nel 1147 nei pressi di Fratta Polesine, in un luogo disabitato e paludoso, facile per le imboscate dei briganti. Egli percorreva questa strada quasi certamente per recarsi alla Vangadizza, il potente monastero dove attualmente sorge Badia Polesine. Narra la leggenda che il corpo del santo, sepolto nel fango e nella neve, fosse trovato da un cane. Per questo motivo nel giorno del santo i cani vengono lasciati liberi.

San Bellino è uno dei santi guaritori, come San Biagio e altri. La malattia affidata alle cure del santo è l’idrofobia, malattia che deriva dal morso di un cane rabbioso. La chiesa di San Bellino è stata costruita nel 1400. L’arca del santo che sta dietro l’altare è stata aperta nel 1978 e poi sigillata.

Dentro si sono rinvenute insieme alle ossa del santo, alcune monete dell’epoca, l’orma di un anello e della terra raccolta a mucchietti, segno di un ritrova-mento fortunoso in mezzo al fango.

Oggi è il patrono principale della diocesi di Adria e Rovigo e patrono anche della città di Rovigo.

3 Fo.Par. 19 Novembre 2017 3

Che bello sapere che molti malati o persone sole ricevono il Foglio Parrocchiale grazie ad amiche e volontari che glielo portano. Bell’apostolato e gra-zie.

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Intenzioni SS. Messe Ricorrenze e attività

8:30 - - 18:00 - -

LUN 20

Lc 18,35-43

16:30 - Catechesi 5a classe di Iniziazione Cristiana 18:00 - Corso di italiano per stranieri in centro parrocchiale 21:00 - Consiglio Pastorale Parrocchiale

8:30 - -

18:00 - def.to Marcello Lion (Casa Breda)

MAR 21

Lc 19,1-10

Presentazione della Beata Vergine Maria

16:00 - Centro di Ascolto della Caritas Parrocchiale 17:30 - Coroncina della Divina Provvidenza 21:00 - Gruppo Teatro (prove)

8:30 - - 18:00 - -

MER 22

Lc 19,11-28

Santa Cecilia

8:30 - Pulizia del centro parrocchiale a cura dei volontari 16:30 - Catechesi 1a media

8:30 - - 18:00 - -

GIO 23

Lc 19,41-44

17:00 - Redazione Fo.Par. 21:00 - Corale don Emilio Canosi (prove)

8:30 - - 18:00 - def.ta Luciana Targa (trigesimo) - def.ti Bruno e Lucia

VEN 24

Lc 19,45-48

Sant’Andrea Dung Lac e compagni

9:00 - Pulizia della chiesa a cura dei volontari

8:30 - - 16:30 - Santa Messa in Casa Breda

18:30 - def.te Enni ed Elsa Da Madice - def.ta Elisabetta Vianello - def.ta Wanda Mar-chiori (trigesimo) - def.ti Giampaolo, Amabile e Gino Simioni - def.ti Giovanni e Caterina Conte - def.ti fam. Rango e Marchioro - def.to Serafi-no Breda - def.ta Edvige Cogo - def.to Tino Minetto

SAB 25

Lc 20,27-40

9:30 - Assemblea Diocesana in Duomo con il vescovo Claudio 14:30 - Catechesi 2a e 3a media

8:00 - -

9:30 - Santa Messa della Comunità Parrocchiale

11:00 - def.ti Ilario e fam. Bottaro - def.ti Vittorio, Rosina, Giovanni, Maria e Adriano Pet-tenello 18:30 - def.ti Franco e Adriano

DOM 26

Mt 25,31-46

Cristo Re dell’Universo, solennità

San Bellino, vescovo

12:30 - Pranzo comunitario

Fo.Par. 19 Novembre 2017

A cura del Gruppo Fo.Par. A cura del Gruppo Fo.Par.

La Famiglia riunita attorno alla tavola imbandita

Domenica 26 Novembre 2017 alle ore 12:30 vieni in centro parrocchiale dove pranziamo insieme e scam-biamo quattro chiacchiere.

Gusteremo:

pasta e fagioli con gambuccio di prosciutto crudo;

polentina con funghi e salsiccia;

torta di mele al profumo di cannella.

È richiesta la prenotazione al bar del centro parrocchiale entro il 22 Novembre versando un

contributo di € 8,00 a persona (dai 5 anni in su).

Ci sarà anche Maria Rosa con il suo rinnovato e più bello che mai Mercatino di oggettistica.

Ti aspettiamo!