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IV Giorno dell’Ottava di Natale Ss. Innocenti, martiri LA DOMENICA PARROCCHIA SAN GENESIO MARTIRE IN DAIRAGO (MI) A nno VII / Num. 318 28 dicembre 2014 Diocesi di Milano - Zona Pastorale IV - Decanato di Castano Primo PAPA FRANCES CO dall’omelia nella Messa della notte di Natale «Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abi- tavano in terra tenebrosa una luce rifulse». «Un angelo del Signore si presentò [ai pastori] e la gloria del Signore li avvolse di luce». Così la liturgia di questa santa notte di Natale ci presenta la nascita del Salvatore: come luce che penetra e dissolve la più densa oscurità. La presenza del Signore in mezzo al suo popolo cancella il peso della sconfitta e la tristezza della schiavitù, e instaura la gioia e la letizia. Anche noi, in questa notte benedetta, siamo venuti alla casa di Dio attraversando le tenebre che avvolgono la terra, ma gui- dati dalla fiamma della fede che illumina i nostri passi e animati dalla speranza di trovare la “grande luce”. Aprendo il nostro cuore, abbiamo anche noi la possibilità di contemplare il miracolo di quel bambino-sole che rischiara l’orizzonte sorgendo dall’alto. L’origine delle tenebre che avvolgono il mondo si perde nella notte dei tempi. Ripensiamo all’oscuro momento in cui fu commesso il primo crimine dell’umanità, quando la mano di Caino, accecato dall’invidia, colpì a morte il fratello Abele (cfr Gen 4,8). Così, il corso dei secoli è stato segnato da violenze, guerre, odio, sopraffazione. Ma Dio, che aveva riposto le proprie attese nell’uomo fatto a sua immagine e somiglianza, aspettava. Dio aspettava. [continua in III pag.] Guidati dallo Spirito di Dio

Diocesi di Milano - Zona Pastorale IV - Decanato di ... Dicembre 28.pdf · Ma la fraternità esprime anche la molteplicità e la differenza che esiste tra ... suoi figli, è l’em-pietà

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IV Giorno dell’Ottava di NataleSs. Innocenti, martiri

LA DOMENICAPARROCCHIA SAN GENESIO MARTIRE IN DAIRAGO (MI)

Anno VII / Num. 31828 dicembre 2014

Diocesi di Milano - Zona Pastorale IV - Decanato di Castano Primo

PAPA FRANCESCO

dall’omelia nella Messa della notte di Natale«Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abi-tavano in terra tenebrosa una luce rifulse». «Un angelo del Signore si presentò [ai pastori] e la gloria del Signore li avvolse di luce». Così la liturgia di questa santa notte di Natale ci presenta la nascita del Salvatore: come luce che penetra e dissolve la più densa oscurità. La presenza del Signore in mezzo al suo popolo cancella il peso della sconfitta e la tristezza della schiavitù, e instaura la gioia e la letizia.Anche noi, in questa notte benedetta, siamo venuti alla casa di Dio attraversando le tenebre che avvolgono la terra, ma gui-dati dalla fiamma della fede che illumina i nostri passi e animati dalla speranza di trovare la “grande luce”. Aprendo il nostro cuore, abbiamo anche noi la possibilità di contemplare il miracolo di quel bambino-sole che rischiara l’orizzonte sorgendo dall’alto.L’origine delle tenebre che avvolgono il mondo si perde nella notte dei tempi. Ripensiamo all’oscuro momento in cui fu commesso il primo crimine dell’umanità, quando la mano di Caino, accecato dall’invidia, colpì a morte il fratello Abele (cfr Gen 4,8). Così, il corso dei secoli è stato segnato da violenze, guerre, odio, sopraffazione. Ma Dio, che aveva riposto le proprie attese nell’uomo fatto a sua immagine e somiglianza, aspettava. Dio aspettava. [continua in III pag.]

Guidati dallo Spirito di Dio

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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER LA CELEBRAZIONE DELLA XLVIII GIORNATA MONDIALE DELLA PACE - 1° GENNAIO 2015

NON PIÚ SCHIAVI, MA FRATELLI1. All’inizio di un nuovo anno, che accogliamo come una grazia e un dono di Dio all’umanità, desidero rivolgere, ad ogni uomo e donna, così come ad ogni popolo e nazione del mondo, ai capi di Stato e di Governo e ai responsabili delle diverse religioni, i miei fervidi auguri di pace, che accompagno con la mia preghiera affinché cessino le guerre, i conflitti e le tante sofferenze provocate sia dalla mano dell’uomo sia da vecchie e nuove epidemie e dagli effetti deva-stanti delle calamità naturali. Prego in modo particolare perché, rispondendo alla nostra comune vocazione di collaborare con Dio e con tutti gli uomini di buona volontà per la promozione della concordia e della pace nel mondo, sappiamo resistere alla tentazione di compor-tarci in modo non degno della nostra umanità.Nel messaggio per il 1° gennaio scorso, avevo osservato che al «desiderio di una vita piena … appartiene un anelito insop-primibile alla fraternità, che sospinge verso la comunione con gli altri, nei quali troviamo non nemici o concorrenti, ma fratelli da accogliere ed abbracciare». Essendo l’uomo un essere relazionale, destinato a realizzarsi nel contesto di rapporti interpersonali ispirati a giustizia e carità, è fondamentale per il suo sviluppo che siano riconosciute e rispettate la sua dignità, libertà e autonomia. Purtroppo, la sempre diffusa piaga dello sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo ferisce gravemente la vita di comunione e la vocazione a tessere relazioni interpersonali improntate a rispetto, giustizia e carità. Tale abominevole fenomeno, che conduce a calpestare i diritti fondamentali dell’altro e ad annientarne la libertà e dignità, assume molteplici forme sulle quali desidero brevemente riflettere, affinché, alla luce della Parola di Dio, possiamo consi-derare tutti gli uomini “non più schiavi, ma fratelli”.In ascolto del progetto di Dio sull’umanità2. Il tema che ho scelto per il presente messaggio richiama la Lettera di san Paolo a Filemone, nella quale l’Apostolo chiede al suo collaboratore di accogliere Onesimo, già schiavo dello stesso Filemone e ora diventato cristiano e, quindi, secondo Paolo, meritevole di essere considerato un fratello. Così scrive l’Apostolo delle genti: «È stato separato da te per un mo-mento: perché tu lo riavessi per sempre; non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo» . Onesimo è diventato fratello di Filemone diventando cristiano. Così la conversione a Cristo, l’inizio di una vita di discepola-to in Cristo, costituisce una nuova nascita che rigenera la fraternità quale vincolo fondante della vita familiare e basamento della vita sociale.

Nel Libro della Genesi leggiamo che Dio creò l’uomo maschio e femmina e li benedisse, affinché crescessero e si moltiplicassero: Egli fece di Adamo ed Eva dei genitori, i quali, realizzando la be-nedizione di Dio di essere fecondi e moltiplicarsi, generarono la prima fraternità, quella di Caino e Abele. Caino e Abele sono fratelli, perché provengono dallo stesso grembo, e perciò hanno la stessa origine, natura e dignità dei loro genitori creati ad immagine e somiglianza di Dio.Ma la fraternità esprime anche la molteplicità e la differenza che esiste tra i fratelli, pur legati per nascita e aventi la stessa natura e la stessa dignità. In quanto fratelli e sorelle, quindi, tutte le persone sono per natura in relazione con le altre, dalle quali si differenziano ma con cui condivi-

dono la stessa origine, natura e dignità. È in forza di ciò che la fraternità costituisce la rete di relazioni fondamentali per la costruzione della famiglia umana creata da Dio.Purtroppo, tra la prima creazione narrata nel Libro della Genesi e la nuova nascita in Cristo, che rende i credenti fratelli e sorelle del «primogenito tra molti fratelli», vi è la realtà negativa del peccato, che più volte interrompe la fraternità creaturale e continua-mente deforma la bellezza e la nobiltà dell’essere fratelli e sorelle della stessa famiglia umana. Non soltanto Caino non sopporta suo fratello Abele, ma lo uccide per invidia commettendo il primo fratricidio. «L’uccisione di Abele da parte di Caino attesta tra-gicamente il rigetto radicale della vocazione ad essere fratelli. La loro vicenda evidenzia il difficile compito a cui tutti gli uomini sono chiamati, di vivere uniti, prendendosi cura l’uno dell’altro». Anche nella storia della famiglia di Noè e dei suoi figli, è l’em-pietà di Cam nei confronti del padre Noè che spinge quest’ultimo a maledire il figlio irriverente e a benedire gli altri, quelli che lo avevano onorato, dando luogo così a una disuguaglianza tra fratelli nati dallo stesso grembo. (continua dom. prossima)

www.sangenesio.euÈ l’indirizzo del Sito della parrocchia. Vi trovi anche la traccia della Novena di Natale, le foto del Presepio Itinerante, del Presepio vivente e del Concerto di Natale, il forte discorso del Papa alla Curia romana...

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Ss. Innocenti, martiri (28 dicembre)

Date Battesimo 201511 gen - 15 feb - 15 mar - 19 apr - 4 mag -

14 giu - 5 lug - 20 set - 18 ott - 22 novÈ opportuno telefonare prima per fissare un ap-puntamento con don Paolo. È bene che si pre-

sentino entrambi i genitori.

ANNIVERSARI DI MATRIMONIORicorderemo gli sposi che nel corso dell’an-no festeggeranno i 5, 10, 15, 20, ... anni di

vita coniugale sabato 24 gennaio 2015, alla S. Messa solenne delle ore 18.00.

Seguirà la cena in oratorio!

Lettura del profeta Geremia (31, 15-18)

Così dice il Signore:«Una voce si ode a Rama,un lamento e un pianto amaro:Rachele piange i suoi figli,e non vuole essere consolata per i suoi figli,perché non sono più».Dice il Signore: «Trattieni il tuo pianto,i tuoi occhi dalle lacrime,perché c’è un compenso alle tue fatiche– oracolo del Signore –:essi torneranno dal paese nemico.C’è una speranza per la tua discendenza– oracolo del Signore –:i tuoi figli ritorneranno nella loro terra.Ho udito Èfraim che si lamentava:“Mi hai castigato e io ho subito il castigocome un torello non domato.Fammi ritornare e io ritornerò,perché tu sei il Signore, mio Dio.Non è un figlio carissimo per me Èfraim,il mio bambino prediletto?Ogni volta che lo minaccio,me ne ricordo sempre con affetto.Per questo il mio cuore si commuove per luie sento per lui profonda tenerezza».Oracolo del Signore.

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (8, 14-21)

Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gri-diamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. Ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi. L’ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio. La cre-azione infatti è stata sottoposta alla caducità – non per sua volontà, ma per volontà di colui che l’ha sottoposta – nella speranza che anche la stessa cre-azione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.Lettura del Vangelo secondo Matteo (2, 13b – 18)

In quel tempo. Un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall’Egitto ho chiamato mio figlio.Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e man-dò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del pro-feta Geremia: Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più.

Alle ore 16.00 di Martedì 6 gennaio, solennità dell’Epifania,

preghiera per la benedizione dei bambini e bacio a Gesù Bambino

Egli ha atteso talmente a lungo che forse ad un certo punto avrebbe do-vuto rinunciare. Invece non poteva rinunciare, non poteva rinnegare sé stesso. Perciò ha continuato ad aspettare con pazienza di fronte alla cor-ruzione di uomini e popoli. La pazienza di Dio. Quanto è difficile capire questo: la pazienza di Dio verso di noi!Lungo il cammino della storia, la luce che squarcia il buio ci rivela che Dio è Padre e che la sua paziente fedeltà è più forte delle tenebre e della corruzione. In questo consiste l’annuncio della notte di Natale. Dio non conosce lo scatto d’ira e l’impazienza; è sempre lì, come il padre della pa-rabola del figlio prodigo, in attesa di intravedere da lontano il ritorno del figlio perduto; e tutti i giorni, con pazienza. La pazienza di Dio.La profezia di Isaia annuncia il sorgere di una immensa luce che squarcia il buio. Essa nasce a Betlemme e viene accolta dalle mani amorevoli di Maria, dall’affetto di Giuseppe, dallo stupore dei pastori. Quando gli an-geli annunciarono ai pastori la nascita del Redentore, lo fecero con queste parole: «Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». Il “segno” è proprio l’umiltà di Dio, l’umiltà di Dio portata all’estremo; è l’amore con cui, quella notte, Egli ha assunto la nostra fragilità, la nostra sofferenza, le nostre angosce, i nostri desideri e i nostri limiti. Il messaggio che tutti aspettavano, quello che tutti cercava-no nel profondo della propria anima, non era altro che la tenerezza di Dio: Dio che ci guarda con occhi colmi di affetto, che accetta la nostra miseria, Dio innamorato della nostra piccolezza.

VENDITA CALZE e SACCHI della BEFANA!Sabato 3

e Domenica 4dopo le S. Messe

euro 10,00

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Sante Messe dal 29 dicembre al 6 gennaio 2015

Casa parrocchiale: tel. 0331 43 12 14 / E-mail: [email protected] don Paolo: 347 27 91 736 / E-mail: [email protected]

Segreteria Oratorio: tel. e fax: 0331 43 33 98 / Sito: www.sangenesio.eu

Signore nostro Dio, che oggi, nel sangue degli

Innocenti, hai ricevuto la testimonianza che essi non potevano darti con la parola, concedi a noi di esprimere anche nella vita la professio-ne della nostra fede.

Lunedì 22 dicembre è stata celebrata la S. Mes-sa esequiale per la sorella defunta

ANGELA PAGANINI, di anni 87

Concedi, o Padre, a questa nostra cara defunta di partecipare al banchetto eterno, prepara-to nei cieli da Cristo risorto, nostro Signore. AMEN.

APPUNTAMENTIMercoledì 7 gennaio. Riprenderà la Catechesi ragazzi negli stessi giorni e orari fin qui seguiti.Alle 21.00: Incontro del Consiglio Pastorale ParrocchialeGiovedì 8 gennaio. (ore 15.30-18.30). Adorazione Eucaristica.(alle ore 21.00): Incontro genitori e padrini dei battezzandi di domenica 11 gennaio.Martedì 13 gennaio. (alle ore 21.00) S. Rosario di Fatima.Sabato 17 gennaio. (10.00-11.30): Incontro dei ragazzi del Gruppo Nazaret(alla sera, in Oratorio): Cena e falò di sant’Antonio

Abbonamento a Famiglia Cristiana: euro 90,00 annuali

Lunedì 29 V giorno dell’ottava di Natale

8.30 Paganini CarloMartedì 30 VI giorno dell’ottava di Natale

8.30 Olgiati Carlo - Crespi Maria, leg.Mercoledì 31 VII giorno dell’ottava di Natale

8.30 18.00 Carlotta e fam. Verrini / Alberto Bertolli, Paolo Saretto, Maddalena e Genesio Colombo Mocchetti Giovedì 1 Ottava di Natale nella Circoncisione del Signore 8.30 10.30 18.00 Marchetti Guido e Pizzoli TeresaVenerdì 2 Memoria - Ss. Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno, vescovi e dottori della Chiesa

8.30 Giancarlo ed EzioSabato 3 Feria - Per i ministri della Chiesa

8.30 De Paoli Bruno 18.00 Fogagnolo Amelia / Ceriotti Luigi e Paganini AlfonsinaDomenica 4 Dopo l’ottava del Natale 8.30 Suor Carla Paganini 10.30 De Paoli Bruno e Croci Pinuccia / Fam. Boioli e Paganini Rosa / 18.00 Intenzione particolare / Rosa e Carlo / Provasi Giancarlo / Calloni Rachele e Caccia Pietro / Calloni GiuseppeLunedì 5 Vigiliare Solenne dell’Epifania

18.00 Petrera Marco e Fumarola Luca / Colombo Speroni Aquilino e Provasi Pierina / Francescano Pietro, Genco Angela, Pugliese StefanoMartedì 6 Solennità - Epifania del Signore 8.30 - 10.30 18.00 Baldassarre e Nicola Parlapiano

MESSA dell’AURORASeguendo la nostra antica consuetudine, a

tutte le Messe del giorno dell’Epifania [mar-tedì 6 gennaio] (a partire da quella vesperti-na di lunedì sera) sarà raccolta la cosiddetta

OFFERTA per la Messa dell’AURORA.

Lezionario Ambrosiano

Festivo: anno unicoFeriale: anno unicoLiturgia delle ore: III del salterio

Giovedì 15 gennaio, alle ore 21.00, ad Arconate, inizia il PERCORSO FIDANZATI 2015.

In casa parrocchiale si può ritirare il programma.