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Il recepimento della Direttiva Seveso III - 0 - IL D.LGS. 105/15, RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA SEVESO 2012/18/UE Analisi del testo e Suggerimenti pratici Edoardo Galatola Bologna, 14/10/2015 Sindar Stand C58 Il recepimento della Direttiva Seveso III - 1 - DIRETTIVA SEVESO III

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Il recepimento della Direttiva Seveso III - 0 -

IL D.LGS. 105/15,RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA

SEVESO 2012/18/UE

Analisi del testoe Suggerimenti pratici

Edoardo Galatola

Bologna,14/10/2015

SindarStand C58

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 1 -

DIRETTIVA SEVESO III

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 2 -

DIRETTIVA 2012/18/UE

• Il Parlamento europeo ha approvato la Direttiva cosiddetta"Seveso III" che modifica la Direttiva Seveso II relativa alcontrollo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi condeterminate sostanze pericolose.

• La DIRETTIVA 2012/18/UE DEL PARLAMENTO EUROPEOE DEL CONSIGLIO del 4 luglio 2012 è stata pubblicata sullaGazzetta ufficiale dell’Unione europea serie L 197/1 del24.7.2012; essa modifica e abroga la direttiva 96/82/CE delConsiglio.

• L’entrata in vigore era prevista per il 1 giugno 2015

Seveso III – Bozza di recepimento

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 3 -

D.LGS. 26 giugno 2015 n. 105• Dalla prima stesura del Febbraio 2015 all’approvazione del

testo definitivo sono state presentate proposte migliorative,alcune delle quali sono state recepite

• Il Governo ha approvato il DECRETO LEGISLATIVO 26giugno 2015 n°105 Attuazione della direttiva 2012/18/UErelativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanticonnessi con sostanze pericolose.

• La pubblicazione è avvenuta su: Gazz. Uff. Suppl. Ordin. n°161 del 14/07/2015

• L’entrata in vigore è stata il 29 luglio 2015

Seveso III

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 4 -

ORGANIZZAZIONE T.U.SEVESO III

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 5 -

ARTICOLATO

• Art. 1 (Finalita')

• Art. 2 (Ambito di applicazione)

• Art. 3 (Definizioni)

• Art. 4 (Valutazione dei pericoli di incidente rilevante per unaparticolare sostanza pericolosa)

• Art. 5 (Funzioni del Ministero dell'ambiente e della tutela delterritorio e del mare)

• Art. 6 (Funzioni del Ministero dell'interno)

• Art. 7 (Funzioni delle Regioni)

Seveso III – Bozza di recepimento

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 6 -

ARTICOLATO

• Art. 8 (Funzioni del Comune)

• Art. 9 (Organi tecnici nazionali)

• Art. 10 (Comitato tecnico regionale: composizione efunzionamento)

• Art. 11 (Coordinamento per l'uniforme applicazione sulterritorio nazionale).

• Art. 12 (Obblighi generali del gestore)

• Art. 13 (Notifica)

• Art. 14 (Politica di prevenzione degli incidenti rilevanti)

Seveso III – Bozza di recepimento

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 7 -

ARTICOLATO

• Art. 15 (Rapporto di sicurezza)

• Art. 16 (Nuovi stabilimenti: rapporti di sicurezza)

• Art. 17 (Procedura per la valutazione del rapporto disicurezza)

• Art. 18 (Modifiche di uno stabilimento)

• Art. 19 (Effetto domino)

• Art. 20 (Piano di emergenza interna)

• Art. 21 (Piano di emergenza esterna)

• Art. 22 (Assetto del territorio e controllo dell'urbanizzazione)

Seveso III – Bozza di recepimento

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 8 -

ARTICOLATO

• Art. 23 (Informazioni al pubblico e accesso all’informazione)

• Art. 24 (Consultazione pubblica e partecipazione al processodecisionale)

• Art. 25 (Accadimento di incidente rilevante)

• Art. 26 (Informazione sull’incidente rilevante)

• Art. 27 (Ispezioni)

• Art. 28 (Sanzioni)

• Art. 29 (Disposizioni finanziarie)

• Art. 30 (Disposizioni tariffarie)

Seveso III – Bozza di recepimento

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 9 -

ARTICOLATO

• Art. 31 (Prevenzione incendi per gli stabilimenti di sogliasuperiore)

• Art. 32 (Norme finali e transitorie)

• Art. 33 (Riferimenti normativi ed abrogazioni di norme)

Seveso III – Bozza di recepimento

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 10 -

ALLEGATI DIRETTIVA

• Allegato 1 – Sostanze pericolose

• Allegato 2 – Dati e informazioni minimi che devono figurare nelRapporto di Sicurezza di cui all’articolo 15

• Allegato 3 – Informazioni di cui all’articolo 14, comma 5 eall’articolo 15, comma 2 relative al sistema di gestione eall’organizzazione dello stabilimento ai fini della prevenzionedegli incidenti rilevanti

Seveso III – Bozza di recepimento

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 11 -

ALLEGATI DIRETTIVA

• Allegato 4 - Dati e informazioni che devono figurare nei piani diemergenza di cui agli artt. 20 e 21

• Allegato 5 - Modulo di notifica e di informazione sui rischi diincidente rilevante per i cittadini ed i lavoratori di cui agli artt. 13e 23.

• Allegato 6 - Criteri per la notifica di un incidente rilevante allaCommissione (di cui all’art. 26)

Seveso III – Bozza di recepimento

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 12 -

ALLEGATI – DECRETI APPLICATIVI

• Allegato A - Criteri e procedure per la valutazione dei pericoli diincidente rilevante di una particolare sostanza ai fini dellacomunicazione alla Commissione europea di cui all’art.4

• Allegato B - Linee guida per l’attuazione del Sistema di Gestionedella Sicurezza per la prevenzione degli incidenti rilevanti

• Allegato C - Criteri, dati e informazioni per la redazione e lavalutazione del Rapporto di sicurezza e del Rapporto preliminaredi sicurezza

Seveso III – Bozza di recepimento

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 13 -

ALLEGATI – DECRETI APPLICATIVI

• Allegato D - Individuazione di modifiche di impianti, di depositi, diprocessi o della natura o della forma fisica o dei quantitativi disostanze pericolose che potrebbero costituire aggravio delpreesistente livello di rischio di incidenti rilevanti.

• Allegato E - Criteri per l'individuazione degli stabilimenti tra iquali esiste la possibilità di effetto domino, per lo scambio diinformazioni tra i gestori, nonché per l’individuazione delle areead elevata concentrazione di stabilimenti tra i quali è possibilel’effetto domino.

Seveso III – Bozza di recepimento

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 14 -

ALLEGATI – DECRETI APPLICATIVI

• Allegato F – Disciplina delle forme di consultazione delpersonale che lavora nello stabilimento sui Piani di emergenzainterni

• Allegato G - Regolamento per la consultazione dellapopolazione sui Piani di emergenza esterna

• Allegato H - Criteri per la pianificazione, la programmazione e losvolgimento delle ispezioni

• Allegato I - Modalità, anche contabili, e tariffe da applicare inrelazione alle istruttorie ed ai controlli

Seveso III – Bozza di recepimento

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 15 -

ALLEGATI – DECRETI APPLICATIVI

• Allegato L – Prevenzione incendi per gli stabilimenti di sogliasuperiore.

• Allegato M – Linee di indirizzo per gli stabilimenti consistentinello stoccaggio sotterraneo sulla terraferma di gas in giacimentinaturali, acquiferi, cavità saline o miniere esaurite.

Seveso III – Bozza di recepimento

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 16 -

SEVESO III – SINTESIADEMPIMENTI

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 17 -

Adempimento D.Lgs. 105/15 SSS SSIVerifica sostanze di cui All’Allegato 1 eclassificazione ai fini Seveso dello stabilimento

Va fatta una disamina delle sostanze esistentialla luce della classificazione CLP e verificata laclassificazione dello stabilimento

Va fatta una disamina delle sostanze esistentialla luce della classificazione CLP e verificata laclassificazione dello stabilimento

Notifica (Art. 13) e Allegato 5 Trasmettere la Notifica ed il relativo Allegato 5ad ogni modifica rilevante e con cadenzaquinquennale all’aggiornamento del RdS

Trasmettere la Notifica ed il relativo Allegato 5ad ogni modifica rilevante e con cadenzaquinquennale

Rapporto di Sicurezza preliminare (Artt. 16, 17e 18)

Trasmettere il Rapporto di Sicurezza perstabilimenti nuovi e modifiche con possibileaggravio del rischio. Il rapporto viene istruitodal CTR e autorizzato

Rapporto di Sicurezza definitivo (Artt. 15, 16,17, 18)

Trasmettere il Rapporto di Sicurezza ad ognimodifica con possibile aggravio del rischio econ cadenza quinquennale. Il rapporto vieneistruito dal CTR e autorizzato

Verifica di assoggettabilità alla VIA (art. 18) comunica la modifica all'autorità competente inmateria di valutazione di impatto ambientale

Studio di Sicurezza Nessuno obbligo di Rapporto di Sicurezza.Occorre sviluppare uno Studio di Sicurezza adogni modifica rilevante e con cadenzaquinquennale. Lo SdS non viene inviato ed èanalizzato nelle verifiche ispettive SGS

Seveso III – Adempimenti

Tabella completa

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 18 -

Adempimento D.Lgs. 105/15 SSS SSIDocumentata dichiarazione di non aggravio delrischio (Allegato D)

Si presenta nelle forme autocertificative permodifiche non rilevanti e incrementi delle sostanzepericolose oltre il 25% secondo quanto indicatonell’Allegato D

Si presenta nelle forme autocertificative permodifiche non rilevanti e incrementi delle sostanzepericolose oltre il 25% secondo quanto indicatonell’Allegato D

Politica di prevenzione degli incidenti rilevanti (Art.14)

Va sviluppato secondo le indicazioni dell’AllegatoB. L’aggiornamento è biennale

Va sviluppato secondo le indicazioni dell’AllegatoB. L’aggiornamento è biennale

Sistema di Gestione Sicurezza (Art. 14) Va sviluppato secondo le indicazioni dell’AllegatoB. L’aggiornamento è biennale

Va sviluppato secondo le indicazioni dell’AllegatoB. L’aggiornamento è biennale

Informazione/formazione/ad-destramento /art. 14,Allegato B)

Va sviluppata secondo le indicazioni dell’Allegato B.Informazione trimestrale. Formazione eaddestramento programmati anche attraversoesercitazioni semestrali

Va sviluppata secondo le indicazioni dell’Allegato B.Informazione trimestrale. Formazione eaddestramento programmati anche attraversoesercitazioni semestrali

Analisi dell’effetto Domino esterno (art. 19) L’individuazione dei GDP spetta alle autorità (CTRo Regione), secondo l’Allegato E. Se individuatioccorre sviluppare un’analisi. Se confermato ilGDD vanno coordinati RdS, PEI, PEE, Pianif.Urbanistica

L’individuazione dei GDP spetta alle autorità (CTRo Regione), secondo l’Allegato E. Se individuatioccorre sviluppare un’analisi. Se confermato ilGDD vanno coordinati RdS, PEI, PEE, Pianif.Urbanistica

Aree a elevata concentrazione (art. 19) L’individuazione delle Aree ad elevataConcentrazione e la eventuale predisposizionedello SSIA secondo l’Allegato E spetta alle autorità(CTR o Regione). Per ora non esiste ancora unostandard operativo.

L’individuazione delle Aree ad elevataConcentrazione e la eventuale predisposizionedello SSIA secondo l’Allegato E spetta alle autorità(CTR o Regione). Per ora non esiste ancora unostandard operativo.

Seveso III – Adempimenti

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 19 -

Adempimento D.Lgs. 105/15 SSS SSIPEI (Art. 20) Obbligo di redazione, integrazione con il RdS,

conformità all’Allegato 4, consultazione rispettoall’allegato F e aggiornamento al massimo triennale

Obbligo di redazione all’interno del SGS

Documentazione per la predisposizione del PEE(Art. 21)

Obbligo di fornire le informazioni alla Prefetturache redige il PEE (eventualmente d’area o gruppodomino) entro 2 anni e lo aggiorna ogni 3 anni se learee di danno escono dai confini di stabilimentosecondo allegato 4, DPCM 25/2/2005 econsultazione popolazione secondo Allegato G

Obbligo di fornire le informazioni alla Prefetturache redige il PEE (eventualmente d’area o gruppodomino) entro 2 anni e lo aggiorna ogni 3 anni se learee di danno escono dai confini di stabilimentosecondo allegato 4, DPCM 25/2/2005 econsultazione popolazione secondo Allegato G

Informazioni per il Comune (Pianificazioneurbanistica) – Art. 22

Obbligo di fornire le informazioni al Comune cheredige l’ERIR, verifica la compatibilità e aggiornaPGT/PRG secondo il DM 9/5/2001.

Obbligo di fornire le informazioni al Comune cheredige l’ERIR, verifica la compatibilità e aggiornaPGT/PRG secondo il DM 9/5/2001.

Accadimento incidente rilevante – Art. 25 Nel caso si verifichi un incidente rilevante, il gestore,utilizzando i mezzi più adeguati, è tenuto a: adottare lemisure previste dal piano di emergenza interna, informa-re gli enti preposti, aggiornare RdS, Notifica e SGS

Nel caso si verifichi un incidente rilevante, il gestore,utilizzando i mezzi più adeguati, è tenuto a: adottare lemisure previste dal piano di emergenza interna, informa-re gli enti preposti, aggiornare RdS, Notifica e SGS

Accadimento incidente rilevante da notificare allacommissione – Art. 26

In caso l’incidente risponda ai criteri dell’Allegato 6, oltrea quanto indicato al punto precedente informare ilMATTM

In caso l’incidente risponda ai criteri dell’Allegato 6, oltrea quanto indicato al punto precedente informare ilMATTM

Presentazione al CTR di una sintesi non tecnica delrapporto di sicurezza (art. 23 c. 4)

Qualora ricorrano le condizioni di non diffondere alcuneparti del rapporto di sicurezza e dell'inventario e lo siritenga opportuno è possibile presentare una sintesi nontecnica comprendente almeno le informazioni generalisui pericoli di incidenti rilev. e sui loro effetti potenziali,

Seveso III – Adempimenti

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 20 -

Adempimento D.Lgs. 105/15 SSS SSIProcedure semplificate di prevenzione incendi (art. 31) Per la fase NOF, il gestore deve documentare ai sensi del D.M. Interno 7 agosto 2012, le attività di cui

all'Allegato I al D.P.R. n. 151/2011, non individuabili come impianti o depositi di cui all'art. 3, D.Lgs. n.105/2015, e presentare la relativa documentazione alla Direzione regionale dei vigili del fuoco unitamenteall'attestato di versamento degli oneri di prevenzione incendi, relativi alle sole precedenti attività

Procedure semplificate di prevenzione incendi (art. 31) Per la fase parere tecnico conclusivo, controlli prevenzione incendi e rilascio CPI, l'obbligo di presentazione dellaSCIA di cui all'art. 4, D.P.R. n. 151/2011, è assolto con la presentazione del rapporto di sicurezza nella versionedefinitiva, unitamente alle certificazioni e dichiarazioni di cui all'Allegato II al D.M. 7 agosto 2012, per le attivitàsoggette al controllo dei Vigili del Fuoco non individuabili come impianto o deposito. Per queste ultime attività ilgestore deve presentare l'attestato di versamento degli oneri di prevenzione incendi

Procedure semplificate di prevenzione incendi (art. 31) Per il riesame periodico del rapporto di sicurezza e l'attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio,l'obbligo di presentazione dell'attestato di rinnovo periodico di conformità antincendio, di cui all'art. 5, D.P.R. n.151/2011, per le attività individuabili come impianto o deposito, in possesso del CPI, è assolto con lapresentazione del rapporto di sicurezza aggiornato. L'obbligo di presentazione dell'attestato di rinnovo periodicodi conformità antincendio, di cui all'art. 5, D.P.R. n. 151/2011, per le attività non individuabili come impianto odeposito, in possesso del CPI, deve essere assolto con dichiarazione di assenza di variazione delle condizioni disicurezza antincendio di cui all'art. 5 del D.M. 7 agosto 2012 e asseverazione di cui all'art. 5 del D.M. Interno 7agosto 2012.

Procedure semplificate di prevenzione incendi (art. 31) Deroghe alle norme di prevenzione incendiLe regole tecniche alle quali si intende derogare e le misure alternative devono essere espressamente indicate dalgestore in un apposito allegato al rapporto di sicurezza.

Procedure semplificate di prevenzione incendi (art. 31) Modifiche senza aggravio di rischio ai sensi dell'Allegato D al D.Lgs. n. 105/2015.L'obbligo di presentazione della SCIA è assolto con la presentazione della dichiarazione di non aggravio di rischi,con allegati la documentazione di cui agli Allegati I e II al D.M. 7 agosto 2012; l'attestato di versamento deglioneri di prevenzione incendi;

Procedure semplificate di prevenzione incendi (art. 31) Per una serie di modifiche elencate nell'Allegato L, il gestore è tenuto a ri-chiedere al comando provinciale deivigili del fuoco l'esame del progetto, ai sensi dell'art. 3, D.P.R. n. 151/2011;

Seveso III – Adempimenti

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 21 -

SEVESO III – ANALISI NOVITA’E SUGGERIMENTI PRATICI

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 22 -

Novità e criticità

Di seguito un’analisi delle principali novità che possono essere attese dalrecepimento della Direttiva Seveso III in base al testo ad oggi esaminato:

Seveso III – Ricadute applicative

• Allegato 1: lettura e interpretazioni

• Notifica/Allegato 5

• Rapporto di Sicurezza

• Politica/Sistema di GestioneSicurezza

• Informazione/formazione/addestramento

• Analisi dell’effetto Domino

• Aree a elevata concentrazione

• PEI

• PEE

• Informazioni per il Comune(Pianificazione urbanistica)

• Verifiche ispettive SGS

• Prevenzione incendi

• Tariffe

• Stoccaggio sotterraneo di gas.

• Disposizioni transitorie

• Informazione e consultazione pubblico

• Accadimento di Incidente rilevante

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 23 -

La Classificazione degli Stabilimenti

Allegato 1

Seveso III – Ricadute applicative

• L’individuazione delle soglie è piùcomplessa.

• Non vi è più corrispondenzabiunivoca tra classe Seveso e frasidi rischio (frasi H che hannosostituito le frasi R).

• La frase H330, ad es., corrispondea tossicità acuta Categoria 1 o 2.

• La somma pesata delle sostanzeva riferita a parte 1 e parte 2 All.1

• Per le sostanze cancerogenenominali di cui alla voce 33 occorreverificare la classificazione infunzione della concentrazione

• Gas e liquidi infiammabili cat. 1 e 2sono sia in parte 1 che in parte 2

• Occorre rivedere l’organizzazionedelle informazioni per prodottipetroliferi e combustibili alternativi,liquidi infiammabili, aerosolinfiammabili e sostanze reattive

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 24 -

La Classificazione degli Stabilimenti

Seveso III – Ricadute applicative

• Occorre ridefinire la classificazioneper similitudine di sostanze qualioli esausti, nitrati, etc.

• Definire la classificazione deirifiuti, in particolar modo quellicaratterizzati da HP14

• Il Quadro 1 e la tabella 1.1 dellaSezione B dell’Allegato 5 non siriferiscono agli stessi dati

• Occorre verificare la classificazionedelle miscele, anche in funzionedella nota 2 dell’Allegato 1

• Verificare il caso di sostanzeclassificate H301 ove non sia nota laclassificazione per inalazione

• Vedi note Allegato 1

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 25 -

La Notifica

Articolo 13 – Allegato 5

Seveso III – Ricadute applicative

• Contenuti della notifica

• Modalità di Trasmissione(tempestivamente)

• Criteri per l’aggiornamento (a-c)

• Possibile informatizzazione

• Contenuti dell’ Allegato 5:Informazioni da fornire -destinazione autorità/pubblico

• Elencazione delle sostanze

• Georeferenziazione dellecartografie

• Distanza entro cui raccogliere leinformazioni

• Eventi Natech

• Informazioni dal PEE

• Mappatura delle aree di danno diprodotti ecotossici

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 26 -

Il Rapporto di Sicurezza

Articoli 15/16/17 – Allegato C – Allegato 2

Seveso III – Ricadute applicative

• Modalità di Trasmissione neltransitorio (ottobre/giugno)

• Aggiornamento (NOF-DEF/Solo DEF)– art. 16

• Certezza tempi istruttoria – art. 17

• Partecipazione all’istruttoria

• Modifiche rilevanti (no via) – art. 18

• Modifiche che non costituisconoaggravio (All. D)

• Peculiarità Allegato C

• Contenuti Allegato C/Indice

• Georeferenziazione carte

• Analisi della capacità produttiva

• Analisi preliminare aree critiche (più std)

• Aggiornamento dell’analisi storica (verifica,arco 10y, precauzioni)

• Eventi Natech

• Valutazione eventi per cause esterne

• Modalità di conduzione dell’analisi

• Modellistica idrologica/idrogeologica

• Integrazione con SGS

• Situazioni di emergenza e apprestamenti

• Misure contro l’incendio

Testo completo

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 27 -

Il Sistema di Gestione Sicurezza

Articolo 14 – Allegato B

Seveso III – Ricadute applicative

• La Politica è proporzionata ai pericolidi incidente rilevante

• L’aggiornamento è almeno biennale

• Lo std di riferimento non è ancora inlinea con i sistemi HLS

• Viene definita l’organizzazione delsistema

• Contenuti del Documento di politica

• Viene fornito un esempio di indicedel Documento di Politica PIR

• Si riformula il coinvolgimento del RLS(informazione e consultazione)

• Il SGS deve essere proporzionato aipericoli, alle attività industriali e allacomplessità dell'organizzazione nellostabilimento ed è basato sulla valutazionedei rischi

• È stato introdotto il principio poi affinato dipiani di monitoraggio e controllo dei rischilegati all’invecchiamento

• Sono definiti indicatori di risultati eprecursori

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 28 -

Formazione/Inform./Addestramento

Articolo 14 – Allegato B

Seveso III – Ricadute applicative

• Il gestore procede all'informazione,all'addestramento eall'equipaggiamento secondo lemodalità indicate nell’allegato B

• L’informazione è ancora in aula etrimestrale (16/3/98) -> annuale

• Formazione ed addestramento vannoprogrammati anche attraversoesercitazioni semestrali

• L’organizzazione deve esserecommisurata

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 29 -

L’Effetto domino

Articolo 19 – Allegato E parte 1

Seveso III – Ricadute applicative

• Identificazione degli effetti domino inAll. E p1 (esterno)

• All. E: Scopo (PEI/PEE/ERIR/RdS/All5

• Definizione di effetto domino, effettidiretti e indiretti, Stoed e Stred

• Procedura di Individuazione deiGruppi Domino Preliminari (Gdp) edefinitivi (Gdd)

• Scambio di informazioni fra i gestoridegli stabilimenti appartenenti aiGdp

• Definizione di Eventi domino

• Analisi struttura/Probit/Tabellasemplificata

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 30 -

Aree ad elevata concentrazione

Articolo 19 – Allegato E parte 2

Seveso III – Ricadute applicative

• Identificazione in All. E p2

• Scopo: (individuazione aree,predisposizione SSIA)

• Definizione e individuazione dell’areaa elevata concentraz. (1 GD3/2GD2)

• Procedimento di Individuazione dellaSSIA

• Perimetrazione, criteri ERIR, areeparticolari, approvv/movimentazione

• Struttura dell’analisi di rischio d’area

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 31 -

Piano di Emergenza Interno

Articolo 20 – Allegato F – Allegato 4

Seveso III – Ricadute applicative

• Obbligo di redazione, precisazionesu SSI

• Integrazione con l’AR del RdS

• Revisione al max triennale

• Coinvolgimento RLS e personale

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 32 -

Piano di Emergenza Esterno

Articolo 21 – Allegato G – Allegato 4 – DPCM 25/2/2005

Seveso III – Ricadute applicative

• Predisposizione per SSS e SSI

• Il PEE è da completare entro 2 annied aggiornare entro 3

• È prevista la possibilità di nonredigere il PEE in assenza di aree didanno all’esterno.

• Le L.G. del 25/2/2005 non sonocomprese tra gli Allegati e dovrannoessere aggiornate entro un anno.

• È introdotto il PEE d’area

• Modalità di consultazione dellapopolazione di cui all’Allegato G(proposta: no assemblee sì PEC)

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 33 -

Pianificazione territoriale

Articolo 22 – DM 9/5/2001

Seveso III – Ricadute applicative

• Rinforzo del concetto di reispettodelle distanze nell’uso del territorio

• L.G. Non pubblicate nel T.U.

• Aggiornamento L.G. entro un anno

• Sparisce il Rapporto Integrato diSicurezza Portuale

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 34 -

Ispezioni SGS

Articolo 27– Allegato H

Seveso III – Ricadute applicative

• Le ispezioni devono essere adeguateal tipo di stabilimento (proposta diseparare complete e mantenimento)

• Il Ministero dell’interno predispone,in collaborazione con ISPRA, unpiano di ispezione

• I CTR predispongono ogni anno, perquanto di rispettiva competenza, iprogrammi delle ispezioni ordinarie

• Le conclusioni dell’ispezione devonoessere fornite entro 4 mesi

• Si propone il coordinamento conispezioni AIA e REACH

• l’intervallo tra 2 ispezioni è stabilitoin base alla valutazione dei pericoli

• l’intervallo non è superiore a un annoper gli SSS e a tre anni per gli SSI.

• La documentazione richiesta èridotta rispetto alle 9 relazioni

• Le liste di riscontro (2 livelli) sonoinserite in Allegato

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 35 -

Prevenzione Incendi

Articolo 31 – Allegato L

Seveso III – Ricadute applicative

• Viene individuato il campo di appli-cazione per la semplificazione SSS

• Differenziazione tra att. 151 in RdS eatt. 151 non in RdS (per cui vale 151)

• In assenza di CPI si applica il19/03/2001 a chiusura istruttoria

• In presenza di CPI per modificherilevanti e nuovi impianti l’RdS in faseNOF comprende l’esame progetto

• In caso di n.a.r. valgono il 151/11 ed ilDM 7/8/12. Alla presentazione dellaSCIA si unisce il n.a.r.

• Vedi Note

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 36 -

Tariffe

Articolo 30 – Allegato I

Seveso III – Ricadute applicative

• Applicazione tariffe e analisiriduzioni

• Suddivisione in classi

• Importo tariffe

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 37 -

Disposizioni transitorie

Articolo 32

Seveso III – Ricadute applicative

• Viene previsto un meccanismo percui istruttorie in fase di conclusionepossono essere riaperte

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 38 -

Informazione e consultazione del pubblico

Articoli 23/24 – Allegato G

Seveso III – Ricadute applicative

• Gli strumenti di divulgazione delleinformazioni vanno approfonditi

• È importante attualizzare ladefinizione di pubblico interessatonel contesto normativo nazionale

• È utile definire un tempo entro cuipresentare le osservazioni

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 39 -

Stoccaggio Sotterraneo di Gas

Articolo 30 – Allegato I

Seveso III – Ricadute applicative

• Applicazione della norma

• Linee di indirizzo

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 40 -

SEVESO III - CRITICITÀ

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 41 -

SEVESO III – LE SOSTANZEINTERESSATE

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 42 -

SOSTANZE PERICOLOSE

• Si definiscono sostanze pericolose, le sostanze o miscele di cui alla parte1 o elencate nella parte 2 dell'allegato I, sotto forma di materie prime,prodotti, sottoprodotti, residui o prodotti intermedi.

• Le direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE sono state sostituite dalregolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio,del 16 dicembre 2008, relativo alla classificazione, all'etichettatura eall'imballaggio delle sostanze e delle miscele, che attua all'internodell'Unione il sistema generale armonizzato di classificazione edetichettatura dei prodotti chimici (Globally Harmonised System ofClassification and Labelling of Chemicals) adottato a livello internazionalenell'ambito della struttura delle Nazioni Unite (ONU).

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SOSTANZE PERICOLOSE

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SOSTANZE PERICOLOSE

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SOSTANZE PERICOLOSE

• L’individuazione delle soglie è più complessa.

• Non vi è più corrispondenza biunivoca tra classe Seveso efrasi di rischio (frasi H che hanno sostituito le frasi R).

• La frase H330, ad es., corrisponde a tossicità acuta Categoria1 o 2.

• Poiché per la Categoria 1 è prevista una soglia e per laCategoria 2 ne è prevista un’altra, ne consegue che anche lafrase H non individua univocamente la classe Seveso.

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Allegato I, parte 1, Categorie

Colonna 1 Colonna 2 Colonna 3

Categorie delle sostanze pericolose conformemente al regolamento (CE) n. 1272/2008

Quantità limite (tonnellate) dellesostanze pericolose di cui all'articolo 3,

paragrafo 10, per l'applicazione di

Requisiti di sogliainferiore

Requisiti di sogliasuperiore

H1 TOSSICITÀ ACUTA Categoria 1, tutte le vie di esposizione 5 20

H2 TOSSICITÀ ACUTA Categoria 2, tutte le vie di esposizione 50 200

H2 TOSSICITÀ ACUTA Categoria 3, esposizione per inalazione (nota 7) 50 200

H3 TOSSICITÀ SPECIFICA PER ORGANI BERSAGLIO (STOT SE) — ESPOSIZIONESINGOLA Categoria 1

50 200

P1a ESPLOSIVI Esplosivi instabili; (nota 8) 10 50

P1a ESPLOSIVI Esplosivi, divisione 1.1, 1.2, 1.3, 1.5 (nota 8) 10 50

P1a ESPLOSIVI Esplosivi, divisione 1.6 (nota 8) 10 50

P1a ESPLOSIVI Sostanze o miscele aventi proprietà esplosive in conformità al metodo A.14 delregolamento (CE) n. 440/2008 (cfr. nota 9) e che non fanno parte delle classi di pericolo deiperossidi organici e delle sostanze e miscele autoreattive (nota 8)

10 50

Pib ESPLOSIVI Esplosivi, divisione 1.4 (nota 10) 50 200

P2 GAS INFIAMMABILI Gas infiammabili, categoria 1 o 2 10 50

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Allegato I, parte 1, Categorie

Colonna 1 Colonna 2 Colonna 3

Categorie delle sostanze pericolose conformemente al regolamento (CE) n. 1272/2008

Quantità limite (tonnellate) dellesostanze pericolose di cui all'articolo 3,

paragrafo 10, per l'applicazione di

Requisiti di sogliainferiore

Requisiti di sogliasuperiore

P3a AEROSOL INFIAMMABILI (cfr. nota 11.1)

Aerosol «infiammabili» delle categorie 1 o 2, contenenti gas in-fiammabili di categoria 1 o 2 o liquidiinfiammabili di categoria 1

150(peso netto)

500(peso netto)

P3b AEROSOL INFIAMMABILI (cfr. nota 11.1)

Aerosol «infiammabili» delle categorie 1 o 2, non contenenti gas infiammabili di categoria 1 o 2 néliquidi infiammabili di categoria 1 (nota 11.2)

5 000(peso netto)

50 000(peso netto)

P4 GAS COMBURENTI Gas comburenti, categoria 1 50 200

P5a LIQUIDI INFIAMMABILILiquidi infiammabili, categoria 1

10 50

P5a LIQUIDI INFIAMMABILILiquidi infiammabili di categoria 2 o 3 mantenuti a una temperatura superiore al loro punto diebollizione

10 50

P5a LIQUIDI INFIAMMABILIAltri liquidi con punto di infiammabilità < 60 T, mantenuti a unatemperatura superiore al loro punto di ebollizione (nota 12)

10 50

P5b LIQUIDI INFIAMMABILILiquidi infiammabili di categoria 2 o 3 qualora particolari condizioni di utilizzazione, come la fortepressione o l'elevata temperatura, possano comportare il pericolo di incidenti rilevanti

50 200

P5b LIQUIDI INFIAMMABILIAltri liquidi con punto di infiammabilità < 60 T qualora particolari condizioni di utilizzazione comela forte p o l'elevata T, possano comportare il pericolo di incidenti rilevanti (nota 12)

50 200

P5c LIQUIDI INFIAMMABILI

Liquidi infiammabili, categorie 2 o 3, non compresi in P5a e P5b5 000 50 000

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Allegato I, parte 1, CategorieColonna 1 Colonna 2 Colonna 3

Categorie delle sostanze pericolose conformemente al regolamento (CE) n.1272/2008

Quantità limite (tonnellate)delle sostanze pericolose di cuiall'articolo 3, paragrafo 10, per

l'applicazione diRequisiti di

soglia inferioreRequisiti di

soglia superiore

P6a SOSTANZE E MISCELE AUTOREATTIVE e PEROSSIDI ORGANICISostanze e miscele autoreattive, tipo A o B, oppure Perossidi organici, tipo Ao B

10 50

P6b SOSTANZE E MISCELE AUTOREATTIVE e PEROSSIDI ORGANICISostanze e miscele autoreattive, tipo C, D, E o F, oppure Perossidi organici,tipo C, D, E o F

50 200

P7 LIQUIDI E SOLIDI PIROFORICILiquidi piroforici, categoria 1

50 200

P7 LIQUIDI E SOLIDI PIROFORICISolidi piroforici, categoria 1

50 200

P8 LIQUIDI E SOLIDI COMBURENTILiquidi comburenti, categoria 1, 2 o 3

50 200

P8 LIQUIDI E SOLIDI COMBURENTISolidi comburenti, categoria 1, 2 o 3

El Pericoloso per l'ambiente acquatico, categoria di tossicità acuta 1 o ditossicità cronica 1

100 200

E2 Pericoloso per l'ambiente acquatico, categoria di tossicità cronica 2 200 500

O1 Sostanze o miscele con indicazione di pericolo EUH014 100 500

O2 Sostanze e miscele che, a contatto con l'acqua, liberano gas infiammabili,categoria 1

100 500

O3 Sostanze o miscele con indicazione di pericolo EUH029 50 200

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Allegato I, parte 2, Sostanze

Sostanze pericolose

Quantità limite (tonnellate) ai finidell’applicazione

degli articoli 6 e7

dell’articolo 8

Nitrato di ammonio (cfr. nota 1) 5 000 10 000

Nitrato di ammonio (cfr. nota 2) 1 250 5000

Nitrato di ammonio (cfr. nota 3) 350 2500

Nitrato di ammonio (cfr. nota 4) 10 50

Nitrato di potassio (cfr. nota 5) 5 000 10 000

Nitrato di potassio (cfr. nota 6) 1 250 5000

Anidride arsenica, acido (V) arsenico e/o suoi sali 1 2

Anidride arseniosa, acido (III) arsenico o suoi sali 0,1 0,1

Bromo 20 100

Cloro 10 25

Composti del nichel in forma polverulenta inalabile (monossido di nichel,biossido di nichel, solfuro di nichel, bisolfuro di trinichel, triossido di dinichel)

1 1

Etilenimina 10 20

Fluoro 10 20

Formaldeide (concentrazione 90 %) 5 50

Idrogeno 5 50

Acido cloridrico (gas liquefatto) 25 250

Alchili di piombo 5 50

Gas liquefatti estremamente infiammabili e gas naturale 50 200

Acetilene 5 50

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Il recepimento della Direttiva Seveso III - 50 -

Allegato I, parte 2, Sostanze

Sostanze pericoloseQuantità limite (tonnellate) ai fini

dell’applicazione

degli articoli 6 e 7 dell’articolo 8

Ossido di etilene 5 50

Ossido di propilene 5 50

Metanolo 500 5000

4,4-metilen-bis-(2-cloroanilina) e/o suoi sali in forma polverulenta 0,01 0,01

Isocianato di metile 0,15 0,15

Ossigeno 200 2000

Diisocianato di toluene 10 100

Cloruro di carbonile (fosgene) 0,3 0,75

Triiduro di arsenico (arsina) 0,2 1

Triiduro dì fosforo (fosfina) 0,2 1

Dicloruro di zolfo 1 1

Triossido di zolfo 15 75

Poli-cloro-dibenzofurani e poli-cloro-dibenzodiossine (compresa la TCDD),espressi come TCDD equivalente

0,001 0,001

Le seguenti sostanze CANCEROGENE in concentrazioni superiori al 5 % in peso:4-amminobifenile e/o suoi sali, benzotricloruro, benzidina e/o suoi sali,ossido di bis (clorometile), ossido di clorometile e di metile,1,2-dibromoetano, solfato di dietile, solfato di dimetile,cloruro di dimetilcarbamoile, 1,2-dibromo-3-cloropropano,1,2-dimetilidrazina, dimetilnitrosammina, triammide esametilfosforica,idrazina, 2-naftilammina e/o suoi sali, 1,3-propansultone, 4-nitrodifenile

0,5 2

Prodotti petroliferi:a)benzine e nafte,b)cheroseni (compresi i jet fuel),c)gasoli (compresi i gasoli per autotrazione, i gasoli per riscaldamento e i distillati usati per produrre igasoli)

2500 25000

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Sostanze pericoloseQuantità limite (tonnellate) ai fini

dell’applicazione

degli articoli 6 e 7 dell’articolo 8

Prodotti petroliferi:d) oli combustibili densi,e) combustibili alternativi che sono utilizzati per gli stessi scopi e hanno proprietà simili per quantoriguarda l'infiammabilità e i pericoli per l'ambiente dei prodotti di cui alle lettere da a) a d)

2500 25000

Ammoniaca anidra 50 200

Trifluoruro di boro 5 20

Solfuro di idrogeno 5 20Piperidina 50 200Bis(2-dimetilamminoetil)(metil)ammina 50 200

3-(2-etilesilossi)propilammina 50 200

Miscele (*) di ipoclorito di sodio classificate come pericolose per l'ambienteacquatico per tossicità acuta di categoria 1 [H400] aventi un tenore di cloroattivo inferiore al 5 % e non classificate in alcuna delle categorie di pericolo nellaparte 1 dell'allegato I.

200 500

Propilammina (nota 21) 500 2 000Acrilato di ter-butile (nota 21) 200 5002-Metil-3-butenenitrile (nota 21) 500 2 000

Tetraidro-3,5-dimetil-1,3,5-tiadiazina-2-tione (Dazomet) nota 21 100 200

Acrilato di metile (nota 21) 500 2 0003-Metilpiridina (nota 21) 500 2 000

1-Bromo-3-cloropropano (nota 21) 500 2 000

Allegato I, parte 2, Sostanze Seveso III – Classificazione sostanze

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STRUMENTI PER LA GESTIONE:LA GUIDA RAGIONATA ALLA

SEVESO III

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 53 -

Guida RagionataAlla Seveso III

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 54 -

STRUMENTI PER LA GESTIONE:IL PROGRAMMA SEVESO3

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 55 -

SEVESO3: Programma scaricabile dal sito www.sindar.it

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 56 -

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 57 -

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 58 -

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 59 -

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 60 -

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 61 -

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 62 -

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 63 -

Il recepimento della Direttiva Seveso III - 64 -

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE

EDOARDO GALATOLA

Per approfondimenti, interesse allaGuida ragionata sulla Seveso III odal Software gestionale Seveso3,contattare all’indirizzo in calce