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Direzione: Giacomo Stella Enrico Savelli DISLES l A Interventi di: Nicoletta Agazzino Rosa Battafarano Sora Campanini Cesare Cornoldi Salvatore Cravatta Valeria Duca Flavio Fogarolo Roberto Iozzino Fabio Leoni Alessandra Luci Marta Murineddu Ciro Ruggerini Feliciana Tocchetto Erickson

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Direzione: Giacomo Stella Enrico Savelli

DISLES l A

Interventi di:

Nicoletta Agazzino

Rosa Battafarano

Sora Campanini

Cesare Cornoldi

Salvatore Cravatta

Valeria Duca

Flavio Fogarolo

Roberto Iozzino

Fabio Leoni

Alessandra Luci

Marta Murineddu

Ciro Ruggerini

Feliciana Tocchetto

Erickson

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Editoriale

Anche in questo secondo numero del 2010 proponiamo ai lettori una serie di articoli che affrontano questioni di grande rilevanza e che contribuiscono in modo signifi­cativo al dibattito attualmente in corso nel nostro Paese sulla dislessia e i disturbi specifici di apprendimento. Nella sezione Orientamenti della ricerca, l'articolo di apertura di Leoni e Tocchetto riporta i dati di un'ampia ricerca condotta nelle scuole svizzere del Canton Ticino. Il lavoro ha un doppio obiettivo: da un lato, apporta un interessante contributo all'inda­gine epidemiologica relativa alla prevalenza del disturbo di lettura in un'area geografica estera, ma a prevalenza italofona; dall'altro, si propone di indagare le rappresentazioni che gli insegnanti hanno della dislessia e dei metodi più idonei ad affrontarla. Sia sul versante epidemiologico, che su quello delle rappresentazioni sociali della dislessia, i dati non si discostano in modo significativo da quelli di altre ricerche italiane, e ciò sembra testimoniare che anche in aree geograficamente e culturalmente diverse il problema si presenta con caratteristiche analoghe. Il secondo articolo di Campanini, Battafarano e Iozzino, esamina L'importante questione del corso evolutivo del distur­bo. Anche in questo caso, i dati di questa ricerca sono in linea e sostanzialmente confermano quelli di analoghe ricerche (Stella et al., 2001; Tressoldi et al., 2001), ma evidenziano anche alcune interessanti differenze, riguardanti soprattutto L'attesa progressiva riduzione degli errori, tipica delle ortografie trasparenti (Wimmer, 1993), che invece non è confermata in questo studio. Sempre in questa sezione, l'articolo di Duca, Murineddu e Cornoldi affronta un'altra questione di grande attualità: quella della rilevazione del Disturbo Specifico di Apprendimento negli alunni stranieri, un tema su cui anche il documento della Consensus Conference (2007) aveva raccoman­dato di porre una particolare attenzione, riconoscendo l'insufficienza delle pratiche diagnostiche e il rischio di affrontarlo in modo superficiale. Nonostante la intrinseca difficoltà in questa casistica di distinguere i numerosi potenziali fattori che possono interferire con L'apprendimento della lingua scritta, da quelli dovuti alle diversità etnico-culturali-linguistiche, a quelli di origine neurobiologica più caratteristici del disturbo, il lavoro di Duca e collaboratori è un primo apprezzabile tentativo in questa direzione. Infine, chiude la sezione della ricerca l'articolo di Luci e Rugge­rini, che riprende un tema trattato a più riprese e da angolature diverse su questa rivista, quello dei correlati psicologici ed emotivi del disturbo di lettura. Partendo dalla considerazione che, a causa di passati fraintendimenti, l'importanza di questi aspetti rischia di essere sottovalutata sul piano clinico, a favore di una quasi esclu­siva focalizzazione sugli aspetti neuropsicologici, gli autori sollecitano un generale

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ripensamento circa la necessità di affrontare anche i problemi psicologici che spesso derivano e si associano al disturbo di lettura, e a seguito di un'analisi dettagliata delle diverse fattispecie cliniche indicano in quali specifiche situazioni è appropriato anche un intervento psicoterapeutico. Nella sezione Strumenti, Fogarolo presenta un nuovo software di sintesi vocale, il­lustrandone le numerose potenzialità come ausilio per favorire la compensazione sia delle difficoltà di lettura che di quelle nella scrittura. !:articolo rimarca anche come il contributo di questi ausili si dimostri sempre più indispensabile nel promuovere adeguati percorsi scolastici per gli alunni dislessici, mettendoli nella condizione di esprimere al meglio le loro potenzialità e prolungare il loro percorso scolastico. Nella sezione Esperienze, L'articolo di Agazzino propone una modalità originale di intervento riabilitativo del disordine fonologico e delle conseguenti difficoltà di letto­scrittura, sviluppata dalla autrice per rispondere alle specifiche esigenze di recupero funzionale, ma contemperandole con la necessità di creare attorno al bambino un ambiente di lavoro stimolante e capace di agire sui fattori motivazionali; questo doppio obiettivo viene centrato attraverso un adattamento del classico gioco dell'oca che prevede esercizi di metafo nologia nelle varie caselle. I risultati di questa esperienza, anche se limitati a un singolo caso, appaiono particolarmente interessanti, non tanto e non solo per la scelta delle attività riabilitative, quanto per la modalità ludica della loro proposizione. L'articolo di Cravatta affronta infine la questione della gestione dei problemi di co­ordinazione motoria che spesso si trovano associati ai quadri clinici della dislessia evolutiva, proponendo una serie di principi guida per l'organizzazione delle attività ginnico-sportive che vengono proposte a scuola o in altri contesti.

Enrico Savelli e Giacomo Stella

Bibliografia

Consensus Conference (2007), Disturbi Evolutivi Specifici dell'Apprendimento, www.airipa.it. Stella G., Faggella M. e Tressoldi P. (2001), La dislessia Evolutiva lungo l'arco della scolarità obbligatoria, «Psichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza», vol. 68, pp. 27-41. Tressoldi P., Stella G. e Faggella M. (2001), Development of reading speed in Italians with Dy­

slexia, «Journal of Leaming Disabilities», vol. 34, n. 5, pp. 414-417. Wimmer H. (1993), Charactenstics ofdevelopmental dyslexia in a regular writing system, «Applied

Psycholinguistics», vol. 14, pp. 1-33.

Enrico
Evidenziato
Enrico
Evidenziato
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p r

Una proposta di riabilitazione per disturbo fonologico e DSA attraverso il gioco dell'oca

Nicoletta Agozzino

L'articolo presenta la progettazione e la realizzazione di un gioco didattico per la riabilitazione di un disturbo fonologico del linguaggio e difficoltà nella letto-scrittura. L'intervento, individualizzato per un bambino, ha trovato utilità per l'intero gruppo classe; ricalca il noto gioco dell'oca e associa le regole classi­che del gioco con un training di riabilitazione Linguistica. Propone cinque abilità specifiche: consapevolezza fonemica, riconoscimento digrammi, autocorrezione, produzione frasi, divisione in sillabe. IL confronto tra prove di competenza iniziale pre-trattamento e prove di competenza finale post-trattamento evidenzia un miglioramento nelle prestazioni del bambino.

Parole chiave: gioco didattico, disturbo fonologico, letto-scrittura, gioco dell'oca, consapevolezza fonemica.

A PROPOSAL FOR THE RIABILITATION OF PHONOLOGICAL DIFFICULTIES AND OSA USING THE GOOSE GAME

Summary

The design and implementation of a leaming game for the rehabilitation of a phonological disorder of language and difficulties in reading-writing with individualized intervention far a child, has bee n found to be useful far the whole class group. The well known goose game follows; which combines the classic rules of the game with a linguistic rehabilitation training. I t proposes jive specific skills: phonemic awareness, recognition of digraphs, self-correction, production of sentences, and syllabicationjdivision of syllable. The comparison of the initial projiciency tests pre-treatment an d the fina l proficiency tests post-treatment, shows an improvement in the petformance of the child.

Edizioni Erickson - Trento D l S L [ SEl!JFI Vol. 7, n. 2, maggio 2010 (pp. 223-232) 223

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DISL(S Vol. 7, n. 2, maggio 2010

e.

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Keywords: learning game, phonological disorder, reading-writing, goose game, phonemic awareness.

Introduzione

Negli ultirrù anni è stata posta particolare attenzione alla progettazione di strumenti compensativi per DSA- disturbi specifici di apprendimento (soprattutto rece ntemente i pc software hanno offerto un utile contributo alla riabilitazione di tali difficoltà). Sembra avviato un percorso proficuo di d iffusione scientifica e sensibil izzazione rispetto ai disturbi di appren­dimento; la progettazione didattica degli insegnanti è attenta a cogli ere gli indicatori di rischio e ad attuare eventuali attività di recupero. Il panorama delle tecniche riabilitative è fecondo di idee e proposte; una caratteristica però comune è l'aspetto ludico degli esercizi, il gioco come modalità privilegiata per l'apprendimento. Gli strumenti didattico-riabilitativi possono offrire un'interfaccia attraente e giocosa che cattura l'attenzione del bambino, favorendo la motivazione a svolgere il compito. L'attività riabilitativa potenzia la sua funzione se proposta in modalità cooperativa: imparare in gmppo, condividendo l 'esperienza insieme ad altri può essere un fattore di rinforzo. Giochi classici da tavola di gruppo sono riadattati a specifiche esigenze riabilitative, mantenendo le loro caratteristiche attraenti c coinvolgenti per il bambi­no. L'obiettivo di questo lavoro è presentare uno stmmento didattico progettato e realizzato (nell'a.s. 2005/2006) appositamente per un bambino con disturbo fonologico del linguaggio e ritardo nell'apprendimento della letto-scrittura. Lo strumento ricalca il noto gioco dell'oca, associando alle regole classiche un training di riabiLitazione fonologica e consolidamento delle abilità di letto-scrittura. Ispirato alle problernaticità specifiche d i un bambino di 7 anni iscritto alla classe seconda della scuola primaria, si è rivelato anche un utile sussidio per la classe favorendo un atteggiamento cooperativo e partecipe. La funzione riabilitati va dello strumento è potenziata dal suo aspetto giocoso e divertente: il bambino infatti non ha l'impressione di «fare scuola>> né di soffermarsi sulle proprie difficoltà, bensì di giocare e condividere l'esperienza con i compagni. Un ausilio didattico proposto come un gioco da tavolo con cui coinvolgere più bambini: una gara divertente dove l'obiettivo finale è imparare.

Metodo

Il bambino, che di seguito chiameremo P, presentava un disturbo della comunicazione piuttosto serio. Il tratto distintivo era il deficit fonologico: frequenti sostituz ioni e omis­sione di suoni che producevano un eloquio quasi incomprensibile. P. presentava difficoltà specifiche quali desonorizzazione e cappacismo, associate a semplificazioni più sporadiche come la riduzione dei gruppi consonantici. Inoltre manifestava una povertà di vocabolario e lessico che rendeva le frasi molto limitate e semplificate. Tali difficoltà nell'espressione linguistica avevano prodotto un ritardo nell ' acquisizione della Ietto-scrittura: P., iscritto alla classe seconda di scuola primaria, leggeva a stento e con fatica trovandosi molto indietro

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N. AGOWNO - Una proposta di riabilitazione per distJrbo fonologico e DSA attraverso il gioco dell'oca

rispetto ai compagni. Il disturbo del linguaggio, non affrontato tempestivamente, aveva compromesso anche la motivazione del bambino, che in classe appariva sfiduciato, inca-

. pace di partecipare attivamente a tutte quelle attività che richiedevano abilità linguistiche e (leggere, scrivere, raccontare). La sua riabilitazione doveva quindi prevedere innanzitutto una terapia Jogopedica, associata però a una didattica individualizzata che consentisse gradualmente il recupero delle difficoltà e il pieno inserimento nella classe. È proprio in questa duplice ottica che vuole inserirsi lo strumento descritto nel presente lavoro: una riabilitazione linguistica e motivazionale.

Procedura

Tra le diverse problematicità, si è scelto di intervenire su tre aree specifiche:

l. Desonorizzazione, ovvero sostituzione di fonemi sonori quali B D Gi-Ge con i corri­spondenti fonemi sordi P T Ci-Ce. Ad esempio «banane, bici, abito» diventano «pananc, pici, apito» (sostituzione BIP); «domani, nodo, dama» diventano «tomani, noto, tama» (sostituzione D/T); «oggi, gelato, vigile» diventano «occi, celato, vicile» (sostituzione Gi-Ge/Ci-Ce).

2. Cappacismo, ovvero difficoltà nella pronuncia del fonema C e sua sostituzione con T. Ad esempio «casa, piccolo, pecora» diventano «tasa, pittolo, petora».

3. Riduzione dei gruppi consonantici (L-M-N+ consonante) e delle doppie, queste ultime soprattutto in fase di scrittura. Ad esempio - per i gruppi consonantici - le parole «ponte, tanto, salmone» diventano «pote, tato, samone». Le difficoltà su gruppi conso­nantici e doppie, seppure presenti in maniera più sporadica rispetto a desonorizzazione e cappacismo, aggravavano ulteriormente un eloquio già molto compromesso; pertanto si è deciso di intervenire con esercizi specifici. Inoltre si è ritenuto opportuno stimolare alcune competenze strategiche per la letto-scrittura: l. spelling, utilissimo soprattutto in parole con gruppi consonantici spesso semplificati dal bambino; 2 . memorizzazione visiva dei digrammi (Sci!Sce, Gli, Gn), che, seppure pronunciati con·ettamente nell'elo­quio spontaneo, venivano riconosciuti con fatica in fase di letto-scrittura.

Prove di competenza iniziale Il bambino, prima di affrontare l'intervento riabilitativo con il gioco, è stato sottoposto

ad alcune prove per valutare il suo livel1o di competenza iniziale; questo ha permesso di misurare eventuali cambiamenti post-trattamento.

Egli è stato valutato su tre aree di competenza:

l . Consapevolezza fonemica. Misurata attraverso compiti di percezione acustica ( discrimi­nazione di parole che iniziano con CITo con fonemi sordi/sonori) c compiti di produzione Jinguisti.ca (pronunciare parole che iniziano con un suono target) (tabella 1).

2. Letto-scrittura. Misurata attraverso compiti di dettato: prima singole sillabe con fonemi critici (sordi/sonori, C/7), successivamente parole intere che contengono fonemi critici, digrammi, gruppi consonantici e doppie (tabella 2).

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Vol. 7, n. 2, maggio 2010

3. Spelling. Misurato attraverso la divisione in sillabe di parole. P. è apparso scarso in tutte le prove, dimostrando un basso livello di competenza iniziale. Gli esercizi di censa-

e pevolezza fonemica sono stati eseguiti con difficoltà, soprattutto in fase di produzione linguistica: P. non riesce a trovare delle parole che iniziano con un fonema target. Negli esercizi di letto-scrittura si osservano risultati lievemente migliori, ma comunque de­ficitari. Lo spelling di parole presenta numerosi errori nella semplificazione dei gruppi consonantici (tabella 3).

TABELLA 1

Prova di competenza iniziale - Consapevolezza fonemica

Percezione acustica Risultati Produzione linguistica Risultati

Consapevolezza La parola «bici» inizia con p e Dimmi una parola fonemica la lettera? D che inizia con «b»

.. . «delfino»? CE e ... con «t» telefono

... «gelato»? T e ... con «ge»

... «Camera»? p ... con «C»

.. . «patatine»? CI e . .. con «ce»

... «gita»? CI ... con «d» • 7 T e ... con «gi» ... «cmema».

... «collana»? T e ... con «p»

... «domani»? B

... «barattolo»? T

... «timone»? T e

tavolo e cena

pane

... «daino»?

«=»segnala risposta esatta; «e» segnala risposta errata; «-»segnala mancata risposta.

TABELLA 2

Prova di competenza iniziale - Letto-scrittura

Dettato di sillabe Risultati Dettato di parole Risultati

Letto-scrittura Scrivi le seguenti Scrivi le seguenti parole: sillabe:

«dO» do «banane» banane «t o» t o «dama» dama «CO» t o e «pisci n a» pisina e «gi» ci e «bagnino» «ge» ge «miscela» miscela «ci» ci «cagnolino» tagnolino e «ba» ba «monte» m o te e «bO» p o e «cintura» ci tura e «pa» p a «coltello» totello e «ta» t a «bottone» poto ne e «dU» tu e «giraffa» giraffa «Ca» t a e «tappo» tappo

«=» segnala risposta esatta; «e» segnala risposta errata; «-» segnala mancata risposta.

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N. AGOZZINO- Una proposta di riabilitazione per disturbo fonologico e OSA attraverso il gioco dell'oca

Spelling

TABELLA 3 Prova di competenza iniziale - Spelling

Divisione in sillabe

Dividi in sillabe Le seguenti parole:

«tabella» «pennello» «pagella» «gettoni» «COCCO» «carni netto» «mangime» «agenda» «tamburo» «delfino» «contento» «imbuto»

Risultati

ta-bel-La pe-nel-Lo pa-gel-La ge-to-ni coc-co ca-mi-net-to ma-gi-me a-gen-da ta-bu-ro del-fi-no co-ten-to i-bu-to

e

e

e

e

e e

«=» segnala risposta esatta; «e» segnala risposta errata; «-» segnala mancata risposta.

Progettazione e realizzazione del gioco Il gioco presentato in questo lavoro si propone come uno strumento didattico per la

riabilitazione fonologica e il consolidamento della letto-scrittura. Maneggevole e attraente per il bambino, favorisce un apprendimento facilitato anche con la possibilità di coinvol­gere più compagni . Ricalca il gioco da tavolo del! 'oca da cui riprende le regole classiche: un tabellone con un percorso di 80 caselle, inclusa una iniziale di partenza e una finale di arrivo. Il giocatore può avanzare lungo il percorso tirando un dado. Si può giocare da soli o in gruppo; naturalmente è opportuna la supervisione discreta di un operatore che controlli l'esattezza delle risposte. Ognuno ha un proprio segnaposto e vince chi arriva per primo al traguardo. Ogni casella del tabellone è contraddistinta da un s imbolo grafico che può essere di cinque tipi: fulmine, soLe, cerchio, poligono, stella. A ogni simbolo è collegata una serie di carte che ripropongono lo stesso segno grafìco e individuano delle prove specifiche da superare (tabella 4). Il giocatore che, ad esempio, arriva su una casella stella deve pescare una carta contraddistinta dallo stesso simbolo ed eseguire la prova indicata; se risponde correttamente può andare avanti e lanciare di nuovo il dado. Sul tabellone ci sono anche delle caselle che prescrivono degli imprevisti: «torna indietro», «Vai avanti di due caselle», «lancia di nuovo il dado», ecc. (tabella 5). Ogni simbolo grafico propone una prova specifica di competenza linguistica. Sono state individuate cinque abilità:

l. ConsapevoLezza fonemica, caselle e carte fulmine. Il giocatore deve individuare due parole che iniziano con uno stesso fonema; vengono proposti fonemi sordi/sonori (P!B, T/D, Ci-Ce!Gi-Ge) e distinzione C!T. L'obiettivo è ridurre i meccanismi di desonoriz­zazione c cappacismo presenti nell 'eloquio del bambino.

2. Riconoscimento di digrammi, caselle e carte sole. Il giocatore deve leggere corretta­mente un digramma e ripeterlo tre volte. Vengono proposti tre digrammi: Sci-Sce; Gli;

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DISLES Vol. 7, n. 2, maggio 2010

e

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TABELLA 4 Attività proposte dal gioco didattico riabilitativo

Consapevolezza Riconosci mento Autocorrezione Produzione frasi Spelling fonemica digrammi Carte Fulmine Carte Sole Carte Poligono Carte Stella Carte Cerchio

Dimmi due parole Ripeti «Gna» tre Correggi l'errore: Inventa una fra - Dividi in sillabe le che iniziano con volte e avanza di «Mancia la torta» se: seguenti parole: «Gi» tre caselle «Tu apiti a Roma» con la parola «pi- «girandola cento» ... che iniziano Ripeti «Gno» tre «<n pisina si nuo- stola» «sportivo regno» con «Ce» volte e avanza di ta» ... «segno» «lento piangere» .. . che iniziano tre caselle «La palena è un ... «spugna» «pentola man-con «Ci» Ripeti «Sci» tre animale» ... «torta» tello» ... che iniziano volte e avanza di «Hai tapito tut- . .. «pesce» «salsiccia colla» con «Ge» tre caselle to?» ... «pisci n a» «bambini figli» .. . che iniziano Ripeti «Sce» tre «Le tita della mano .. . «astuccio» «talco arrabbiato» con «D» volte e avanza di sono cinque» . . . «bambino» «polso gnometto» ... che iniziano tre caselle «Io ho mangiato le .. . «bottiglia» «calza gallina» con «B» Ripeti «Gli» tre taramelle» ... «ragno» «cartella scimmia» ... che iniziano volte e avanza di «I tompiti sono . .. «castello» «otto maggio» con «Ca» tre caselle facili» ... «cucina» «alto cuccioli» . . . che iniziano Ripeti «G n i» tre «Scrivi sulla la- .. . «banchi» «gonna calcio» con «Co» volte e avanza di vana» .. . «marmellata» «albero buttare» ... che i niziano tre caselle «Oggi metto la ta- ... «famiglia» «correre antonio» con «T» Ripeti «Gne» tre micia» . . . che iniziano volte e ava n- «È notte, si tar-con «P» za di tre caselle me»

«La tovalia rossa è sul tavolo» «Il cenio della la m-pada fa magie» «Hai gli atti blu» «Il tagnolino dar-me»

Gn. L'obiettivo è la loro memorizzazione visiva affinché siano riconosciuti subito in fase di lettura e scritti correttamente.

3. Autocorrezione, caselle e carte poligono. Il giocatore deve trovare l'errore inserito in alcune frasi e cmTcggerlo. Si tratta di errori fonemici, come desonorizzazione o cappacismo, e inesatta scrittura di digrammi. L'obiettivo è accrescere la capacità di automonitoraggio del bambino che viene stimolato a osservare e correggere prontamente i propri en·ori; tale processo può influenzare positivamente i compiti quotidiani di letto-scrittura.

4. Produzione frasi, caselle e carte stella. Il giocatore deve inventare una frase utilizzando una data parola; vengono proposte parole di uso comune, il cui significato è compreso chiaramente. L'obiettivo è stimolare la produzione di frasi minime (soggetto+ predicato) e la loro espansione; infatti il bambino presenta un eloquio scarno e semplificato con enunciati molto corti ed essenziali. Le carte stella premiano la produzione di frasi più complete ed estese.

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N. AGOmNO- Una proposta di riabilitazione per disturbo fonologico e OSA attraverso il gioco dell'oca

5. Spelling, caselle e carte cerchio. Il giocatore deve dividere in sillabe delle parole; si tratta soprattutto di parole con gruppi consonantici e doppie, ovvero le caratteristiche ortografiche che spesso il bambino omette. Lo spelling costringe a una corretta analisi e delle lettere costituenti la parola, favorendo la correzione di eventuali errori. L'obiettivo è ridurre la semplificazione dei gruppi consonantici e delle doppie, particolarmente utile in fase di scrittura.

TABELLA 5

Imprevisti proposti dal gioco didattico riabilitativo

Imprevisti Caselle vuote

Vai avanti di due caselle Vai avanti di quattro caselle Torna dove eri e lancia di nuovo il dado Vai alla casella n. 60 Torna indietro di cinque caselle

P. ha utilizzato il gioco a scuola con la frequenza di due/tre volte la settimana per due mesi consecutivi. Dopo una fase iniziale di training con l'insegnante, successiva­mente ha sperimentato il gioco con i compagni dimostrandosi fin da subito motivato e partecipe. L'atteggiamento passivo e sfiduciato era notevolmente ridotto iu fase di gioco: l'ora passata a giocare era sempre giudicata troppo corta, e spess? era richiesto di continuare l'attività. La prestazione veniva fornita prontamente e senza esitazioni, rispetto a quanto accadeva con la didattica tradizionale; lo sbaglio non innescava blocco o rinuncia bensì diventava un'opportunità e uno stimolo per correggersi e migliorare. Il carattere ludico e partecipativo del gioco ha permesso di incentivare con efficacia la motivazione del bambino e ha reso possibile un inserimento più attivo nella classe. P. ha potuto condividere l'esperienza con i compagni in un clima vivace e collaborativo.

Prove di competenza finale

Per verificare se il gioco avesse favorito una riabilitazione dei fattori di criticità, il bambino è stato sottoposto nuovamente alle prove iniziali di competenza. Dopo un mese di trattamento/gioco, i risultati evidenziano un netto miglioramento. P. è apparso più sicuro e capace nell'area di consapevolezza fonemica che precedentemente appa­riva molto compromessa; nelle prove di produzione linguistica ottiene ottimi risultati rispondendo con efficacia alle consegne. La consapevolezza fonemica è una competenza fondamentale che permette al bambino di riflettere sul linguaggio e quindi, con buone probabilità, di migliorare la letto-scrittura. Le prove di letto-scrittura sono superate con successo. In particolare il dettato di sillabe sembra non rappresentare più una difficoltà; i fonemi sordi/sonori e C/T sono discriminati chiaramente e pertanto scritti in maniera corretta. Lo spelling viene attuato con attenzione ed efficacia, riducendo gli errori sui gruppi consonantici.

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DISL[S Vol. 7, n. 2, moggio 2010

TABELLA 6

Prova di competenza finale - Consapevolezza fonemica

e Percezione acustica Risultati Produzione linguistica Risultati

Consapevolezza La parola «bici» inizia Dimmi una parola che

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fonemica con la lettera? B inizia con «b» e «delfino»? D e «gelato»? GE ... con «t>>

e «camera»? c ... con «ge» e «patatine»? p ... con «C»

e «gita»? CI e ... con «Ce»

e «cinema»? CI .. . con «d»

e «collana»? c ... con «gi» e «domani»? D ... con «p»

e «barattolo»? B e «timone»? T e «dai no»? D

«=» segnala risposta esatta; «e» segnala risposta errata.

TABELLA 7

Prova di competenza finale - Letto-scrittura

Dettato di sillabe

Letto-scrittura Scrivi le seguenti sillabe: «dO» «t O» «CO» «gi» «ge» «ci» «ba» «bO» «p a» «ta» «dU» «Ca»

Risultati

do t o co gi ge ci ba bo p a t a du ca

«=»segnala risposta esatta; «e» segnala risposta errata.

TABELLA 8

Dettato di parole

Scrivi le seguenti parole: «banane» «dama» «pisci n a» «bagnino» «miscela» «cagnolino» «monte «cintura» «coltello» «bottone» «giraffa» «tappo»

Prova di competenza finale - Spelling

Spelling

Divisione in sillabe

Dividi in sillabe te seguenti parole:

«tabella» «pennello»

Risultati

ta-bel-La pen-nel-lo

barca, bici

tavolo gelato casa, cane cerotto dito giraffa pecora

Risultati

banane dama piscina bagnino miscela cagnolino monte cintura coltello botone e giraffa tappo

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N. AGOZZINO - Una proposta di riabilitazione per disturbo fonologico e OSA attraverso il gioco dell'oca

«pagella» «gettoni» «COCCO>>

«caminetto» «mangime» «agenda» «tamburo» «delfino» «contento» «imbuto»

«=» segnala risposta esatta.

Conclusioni

pa-gel-la get-to-ni coc-co ca-mi-net-to man-gi-me a-gen-da tam-bu-ro del-fi-no con-ten-to im-bu-to

Il gioco si è rivelato un utile strumento didattico e riabilitativo. Punto forte dell'in­tervento è stato il fattore motivazionale stimolato dal carattere prettamente ludico dello strumento: il g ioco utilizzato come modalità privilegiata per l'apprendimento. Sussidio pensato e ideato per un caso singolo, ha dimostrato utilità didattica per l' intero gruppo­classe. I compagni hanno partecipato attivamente e con piacere, verificando e consoli dando le proprie competenze linguistiche, e fermandosi a riflettere su aspetti del linguaggio a volte trascurati nella didattica tradizionale. Il bambino gioca e «si mette in gioco»: guardando il suo segnalino che avanza lungo le caselle del tabellone, osserva riflette e apprezza i propri progressi perché I' interesse prioritario (Tamburello, 2007) non è più il giudizio del voto ma il divertimento condiviso giocando.

NICOLETIA AGOZZINO, psicologa dello sviluppo e educazione, specializzanda presso la Scuola di Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale, Istituto Skinner, Roma.

Bibliografia

Allamandri V., Brembati F., Donini R., lozzino R., Ripamonti R., Vio C., Mattiuzzo T. e Tressoldi P. (2007), Trattamento della dislessia evolutiva: un confronto multicentrico di efficacia ed efficien-;.a, «Dislessia», n. 2, pp. 143-162.

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