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Dirigenti Scolastici NOTIZIARIO NAZIONALE 005 - 2016 – 29 Gennaio 2016 REDAZIONE: RaCi - R. Ciuffreda - Coordinamento Nazionale STRUTTURA COMPARTO NAZIONALE DIRIGENTI SCOLASTICI FLC PARLAMENTO - POLITICA – SINDACATI 01. Una grande battaglia contro l’evasione fiscale. Una proposta della CGIL per l’equità e lo sviluppo SINDACATO - POLITICA SCOLASTICA 02. Alternanza scuola lavoro: l'incontro al ministero 03. Istituita la figura del mobility manager scolastico 04. La piaga della dispersione scolastica PERSONALE: MOBILITA’ ED UTILIZZAZIONI 05. Mobilità scuola 2016/2017: le ulteriori aperture del Miur 06. Mobilità scuola 2016/2017: prosegue la trattativa ISCRIZIONI – ESAMI 7. Esami di Stato 2016: pubblicate le materie della seconda prova e quelle affidate ai commissari esterni PRECARIATO, RECLUTAMENTO, ANNO DI PROVA, SUPPLENZE E PROBLEMI RETRIBUTIVI 08. Neoimmessi in ruolo: INDIRE rende disponibile il modello per il bilancio competenze iniziali FINANZIAMENTI SCUOLA - PROGRAMMA ANNUALE – MOF - CONTRATTAZIONE DI SCUOLA 09. Avviso MOF 2015/2016: IMPORTI 2015-2016

Dirigenti Scolastici · 08. Neoimmessi in ruolo: ... tanto più quanto essa è destinata a una platea, che a regime, ... docenti tutor scolastici,

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Dirigenti Scolastici NOTIZIARIO NAZIONALE

005 - 2016 – 29 Gennaio 2016

REDAZIONE: RaCi - R. Ciuffreda - Coordinamento Nazionale STRUTTURA COMPARTO NAZIONALE DIRIGENTI SCOLASTICI FLC

PARLAMENTO - POLITICA – SINDACATI

01. Una grande battaglia contro l’evasione fiscale. Una proposta della CGIL per l’equità e lo sviluppo

SINDACATO - POLITICA SCOLASTICA

02. Alternanza scuola lavoro: l'incontro al ministero

03. Istituita la figura del mobility manager scolastico

04. La piaga della dispersione scolastica

PERSONALE: MOBILITA’ ED UTILIZZAZIONI

05. Mobilità scuola 2016/2017: le ulteriori aperture del

Miur

06. Mobilità scuola 2016/2017: prosegue la trattativa

ISCRIZIONI – ESAMI

7. Esami di Stato 2016: pubblicate le materie della seconda prova e quelle affidate ai commissari esterni

PRECARIATO, RECLUTAMENTO, ANNO DI PROVA, SUPPLENZE E PROBLEMI RETRIBUTIVI

08. Neoimmessi in ruolo: INDIRE rende disponibile il modello per il bilancio competenze iniziali

FINANZIAMENTI SCUOLA - PROGRAMMA ANNUALE – MOF - CONTRATTAZIONE DI SCUOLA

09. Avviso MOF 2015/2016: IMPORTI 2015-2016

10. PON "Per la scuola". Avviso LAN/WLAN e ambienti digitali per i CPIA. Pubblicato il manuale operativo

SCUOLA: NAVIGANDO IN RETE

11. I presidi non vanno alla guerra – (riceviamo e pubblichiamo)

ALLEGATI AL NOTIZIARIO

Proposta_evasione_2015_laboratorio.pdf

http://www.cgil.it/Archivio/CAMPAGNE/Carta_diritti_universali/Carta_dei_di

ritti_del_lavoro_testo_finale_13.01.2016.pdf

legge 221 del 28 dicembre 2015 disposizioni in materia ambientale per

promuovere misure di green economy

Modello bilancio iniziale (formato .doc)

Modello bilancio iniziale (formato .rtf)

Modello bilancio iniziale (formato .pdf)

Prot. n.730 avviso del 21 gennaio 2016 il Miur importi del MOF per l'a.s.

2015/2016 (sia al lordo stato che al lordo dipendente),

nota 1645 del 14 gennaio 2016 pon per la scuola 2014 20 manuale operativo

cpia

fse pon per la scuola 2014 20 manuale operativo cpia per realizzazione reti lan

wlan e ambienti digitali

**********

PARLAMENTO - POLITICA – SINDACATI

01. Una grande battaglia contro l’evasione fiscale. Una proposta della

CGIL per l’equità e lo sviluppo

Proposta elaborata nell'attività del

Laboratorio delle politiche fiscali della

Cgil, luogo d'incontro delle competenze

sindacali, professionali, intellettuali e

accademiche che si occupano di materia

fiscale

I numeri dell'evasione italiana sono di dimensioni spaventose. Dall'ultimo rapporto sull'evasione

nella UE emerge che il Gap Iva italiano è pari al 33,6%. Cioè 47 miliardi, solo di IVA. Il Mef

valuta l'evasione complessiva annua in 91 miliardi (ignorando però alcune fattispecie) altre fonti

indicano che le mancate entrate arrivino a 130 miliardi, e fino a 180 miliardi secondo una ricerca

inglese del 2012. E' evidente come questi numeri pongano l'Italia in una situazione non

paragonabile rispetto a qualunque altro grande paese.

In percentuale la nostra evasione ci pone nel gruppo di paesi quali Cipro, Estonia, Ungheria,

Lettonia, Polonia, Romania o Slovenia, ma in numeri assoluti è di gran lunga la maggiore, e

soprattutto è una evasione difficilmente spiegabile per un paese industriale che è il secondo

esportatore dell'Unione Europea.

Capita che osservatori sostengano che l'evasione sia un falso problema, e che in fondo attraverso

le imposte indirette le somme evase tornino nel sistema, che l'evasione sia per molti un modo

per sopravvivere, o che in qualunque parte del mondo esiste l'evasione fiscale.

Tuttavia, per capire meglio il contesto internazionale e confrontarci con i paesi verso cui

dovremmo tendere, il Gap IVA della Francia è 9%, dell'Inghilterra il 10%, della Germania l'11%,

della Spagna il 16%.

Il poco invidiabile record mondiale italiano dell'evasione è spiegabile probabilmente con l'alto

numero di contribuenti che autocertificano il proprio reddito, che di fatto, almeno nella situazione

attuale, non possono che temere dei controlli a posteriori di quanto hanno dichiarato.

Perchè è vero che in comune con tutti gli altri Paesi l'Italia condivide la presenza dell'elusione

dei grandi contribuenti nazionali ed internazionali (fenomeno sicuramente molto grave, difficile

da affrontare e che certo sarà avvantaggiato a seguito della nuova definizione di abuso del diritto

prevista nei decreti della delega fiscale) e la presenza dell'economia informale, mentre quello

che ci contraddistingue, tuttavia, è la massiccia evasione finalizzata all'arricchimento,

l'evasione di chi guadagna 100.000 euro e ne dichiara 20.000, e che poi destina queste risorse

all'aumento del proprio patrimonio, sommando al danno da mancati introiti per lo Stato lo

spostamento di ingenti risorse dagli investimenti verso l'accumulo e la rendita improduttivi, con

effetti che ricadono anche sul sistema economico.

Perché è del tutto ovvio che gli importi sottratti alla lente del Fisco non finiscono, come taluni

sostengono, tutti in consumi, rientrando quindi all'interno del sistema attraverso le imposte

indirette (specie perché l'imposta più evasa è proprio l'IVA).

E tanto meno arrivano ad ingrossare investimenti, che chiaramente risulterebbero poi

ingiustificabili ad una verifica. E meno investimenti significa meno produttività, meno lavoro,

meno innovazione.

Se analizziamo i dati, raccolti nell'ultimo libro di Piketty, sul rapporto italiano tra ricchezza

privata, reddito nazionale e ricchezza pubblica, ci accorgeremo come nella crisi ma anche in

precedenza vi sia stato un colossale spostamento di risorse dalla produzione verso la rendita ed

una continua e progressiva divaricazione tra l'entità del patrimonio privato, in costante

crescita, e quella del patrimonio pubblico in continuo arretramento.

ALLEGATI

Proposta_evasione_2015_laboratorio.pdf

*********

SINDACATO - POLITICA SCOLASTICA

02. Alternanza scuola lavoro: l'incontro al ministero

Riunione interlocutoria. Il NO della FLC

CGIL ad utilizzarla come strumento per

dare risposta alle richieste del mercato

del lavoro.

Si è svolto il 27 gennaio scorso l’incontro richiesto dalla organizzazioni sindacali del comparto

scuola, sullo stato dell’arte dell’applicazione delle norme della Legge 107/15 (commi da 33 a

43) concernenti l’alternanza scuola lavoro nel secondo biennio e ultimo anno della scuola secondaria di II grado.

Durante l’incontro il ministero ha illustrato le iniziative in corso o che si intendono intraprendere:

pubblicazione della guida operativa

sottoscrizione di appositi protocolli di intesa con enti, associazioni, singole imprese

adozione di apposite misure di sistema

realizzazione del Registro Nazionale delle imprese per l’alternanza scuola lavoro

realizzazione di attività di formazione nell’ambito del Piano Nazionale di formazione che a breve il MIUR intende emanare.

E’ in fase di avanzata elaborazione lo Statuto degli studenti e delle studentesse in

alternanza che è stato oggetto di confronto con il forum degli studenti e di numerose e varie

stesure.

Il Ministero ha inoltre illustrato le risorse a disposizione delle scuole per l’alternanza:

quelle rivenienti dalla legge 440/97 e per l’anno scolastico 2015/16 determinate dal

decreto ministeriale 435/15 e distribuite alle scuole in base alle procedure definite dal

decreto direttoriale 936/15

i 100 milioni di euro per anno finanziario stanziati a partire dal 2016 della Legge

107/15 quelle previste dal PON “Per la scuola”.

In particolare sulle risorse della legge 107/15 il ministero ha garantito che esse saranno date

alle scuole all’interno del fondo per il funzionamento, ovviamente con vincolo di destinazione,

in proporzione al numero degli studenti frequentanti le classi terze, quarte e quinte e

tenuto conto del diverso carico orario tra licei, da una parte, e istituti tecnici e professionali

dall’altra. Tale ripartizione opererà su tutta la cifra stanziata dalla Legge 107/15 già a partire

dal corrente anno scolastico e indipendentemente dal fatto che le nuove norme

sull’alternanza si applicano nel 2015/16 solo per le classi terze.

L’ordinanza sulle esami di stato della scuola secondaria di II grado, già a partire da quest’anno,

fornirà alcune indicazioni coerenti con il nuovo quadro ordinamentale determinato dalle

norme previste dalla legge 107/15. Tutto ciò in attesa dell’adozione dello specifico decreto

legislativo in materia di valutazione, certificazione delle competenze degli studenti e esami di

stato (comma 181 lettera i).

Infine il MIUR si è impegnato ad intraprendere un percorso di regolare e frequente confronto con le parti sociali sia sul tema dell’alternanza scuola lavoro che su quello dell’apprendistato.

La posizione della FLC CGIL

Abbiamo innanzitutto apprezzato la convocazione del tavolo di confronto sull’alternanza da

parte del MIUR. Ciò rende ancora più evidente e imbarazzante l’atteggiamento

autoreferenziale e sprezzante del Ministero del lavoro che, a fronte di analoga richiesta

da parte delle organizzazioni sindacali, non ha dato alcun segno di vita.

Abbiamo sottolineato la situazione di grande disorientamento delle scuole di fronte alle

incombenze previste dalla legge 107/15 sull’alternanza che sta comportando, spesso, scelte di

puro adempimento formale alle norme, con il rischio di contribuire a fornire inopinatamente manodopera gratuita alle imprese.

Abbiamo ribadito come sia estranea all’alternanza la finalità di dare risposte alle

richieste del mercato del lavoro, tanto più quanto essa è destinata a una platea, che a

regime, sarà di circa un milione e mezzo di studenti. Occorre quindi porre l’accento

sull’alternanza quale metodologia di realizzazione dei percorsi della scuola secondaria di II

grado, porre l’attenzione sugli studenti e sullo sviluppo delle capacità di conoscenza,

comprensione, interpretazione e di cambiamento della realtà a partire anche dai contesti

lavorativi. In questo senso l’alternanza potrebbe contribuire a rinnovare metodi di lavoro e modalità organizzative delle scuole secondarie di secondo grado.

In questo contesto è evidente come non ci sia bisogno di una “guida operativa”, di cui

abbiamo segnalato le criticità, ma di un piano di azione pluriennale che preveda gradualità

e il coinvolgimento attivo delle singole istituzioni scolastiche. Anche le misure di sistema non

possono limitarsi alla pubblicazione di trentamila copie della guida operativa e alla realizzazione

di tre eventi nazionali di comunicazione.

Abbiamo manifestato preoccupazione e contrarietà rispetto a frequenti situazioni di enti o

associazioni o studi professionali che propongono alle scuole pacchetti chiavi in mano per la

realizzazione di percorsi in alternanza. Per questo motivo abbiamo chiesto che il MIUR fornisca

più chiare informazioni del rapporto tra l’alternanza scuola lavoro e il Piano Nazionale

Scuola Digitale che, attraverso protocolli con Confindustria digitale ed altre associazioni

datoriali, prevede già un impegno di spesa di 10 milioni all’anno dal 2016 e fino al 2020 per un totale di 50 milioni di euro.

Deve essere chiaro che per la FLC CGIL le risorse della Legge 107/15 devono essere

prioritariamente utilizzate garantire la sicurezza degli studenti e per retribuire sia i

docenti tutor scolastici, sia tutti coloro che saranno impegnati nelle flessibilità

nell’organizzazione oraria e delle classi e nelle attività di supporto tecnico, amministrativo e

ausiliario. L’apertura dell’amministrazione su questo tema con il richiamo alla contrattazione

integrativa di istituto è apprezzabile. Vigileremo affinché alle parole seguano i fatti e

daremo conto puntualmente anche dell’effettivo utilizzo delle risorse messe a disposizione dalla legge 107/15.

**********

03. Istituita la figura del mobility manager scolastico

Prevista dalla legge 221/15 in

materia ambientale per promuovere

misure di green economy.

Entrerà in vigore il 2 febbraio 2016 la legge 221 del 28 dicembre 2015, "Disposizioni in materia

ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo

di risorse naturali" che prevede una serie di disposizioni che riguardano il settore scolastico.

In particolare l'articolo 5 comma 6 prevede che il Ministro dell'istruzione, adotti, entro

sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, sentiti i Ministri delle infrastrutture

e dei trasporti e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, specifiche linee guida per

favorire l'istituzione in tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, nell'ambito della

loro autonomia amministrativa ed organizzativa, della figura del mobility manager scolastico.

Il mobility manager scolastico è scelto su base volontaria e senza riduzione del carico

didattico, in coerenza con il piano dell'offerta formativa, con l'ordinamento scolastico e tenuto

conto dell'organizzazione didattica esistente. Dal tenore della norma sembrerebbe che il mobility

manager scolastico debba essere individuato tra il personale docente.

Compiti del mobility manager scolastico sono i seguenti:

organizzare e coordinare gli spostamenti casa-scuola-casa del personale scolastico

e degli alunni;

mantenere i collegamenti con le strutture comunali e le aziende di trasporto;

coordinarsi con gli altri istituti scolastici presenti nel medesimo comune;

verificare soluzioni, con il supporto delle aziende che gestiscono i servizi di trasporto

locale, su gomma e su ferro, per il miglioramento dei servizi e l'integrazione degli stessi;

garantire l'intermodalità e l'interscambio;

favorire l'utilizzo della bicicletta e di servizi di noleggio di veicoli elettrici o a basso

impatto ambientale;

segnalare all'ufficio scolastico regionale eventuali problemi legati al trasporto dei

disabili.

Le linee guida sono altresì finalizzate ad assicurare:

l'abbattimento dei livelli di inquinamento atmosferico ed acustico;

la riduzione dei consumi energetici;

l'aumento dei livelli di sicurezza del trasporto e della circolazione stradale;

la riduzione al minimo dell'uso individuale dell'automobile privata e il contenimento

del traffico.

Naturalmente tutto quanto previsto dal comma 6 deve essere realizzato senza nuovi o

maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

Al di là delle buone intenzioni si conferma la scelta di utilizzare la scuola come un mero

contenitore al quale affidare attività senza risorse e senza prevedere alcuna formazione

preliminare. Ci si limita ad emanare documenti, come le consuete linee guida, intese più come

adempimento formale che come strumento di reale cambiamento. Terremo informati i lettori

del nostro sito sull'evoluzione della vicenda.

Ulteriori interventi

Il comma 1 del citato articolo 5 prevede lo stanziamento di 35 milioni di euro da destinare al

programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro.

Tali risorse saranno utilizzate per finanziare progetti predisposti da uno o più enti locali e riferiti

a un ambito territoriale con popolazione superiore a 100.000 abitanti, diretti a incentivare

iniziative di mobilita' sostenibile, incluse iniziative di:

piedibus;

car-pooling;

car-sharing;

bike-pooling;

bike-sharing.

I progetti sono finalizzati anche alla realizzazione:

di percorsi protetti per gli spostamenti, anche collettivi e guidati, tra casa e scuola, a

piedi o in bicicletta;

di laboratori e uscite didattiche con mezzi sostenibili;

di programmi di educazione e sicurezza stradale, di riduzione del traffico,

dell'inquinamento e della sosta degli autoveicoli in prossimità degli istituti scolastici o

delle sedi di lavoro, anche al fine di contrastare problemi derivanti dalla vita sedentaria.

I commi 4 e 5 dell’articolo 5, intervengono sulla disciplina del cosiddetto infortunio in itinere,

rientrante nella categoria generale dell’assicurazione sugli infortuni sui luoghi di lavoro.

Tali commi chiariscono che i casi in cui l’evento infortunistico si verifichi a seguito dell’utilizzo

della bicicletta nel percorso casa-lavoro, sono sempre configurabili come infortunio in

itinere e perciò indennizzabili.

Infine gli art. 16, 18 e 19 dettano disposizioni per agevolare il ricorso agli appalti verdi, per

l'applicazione di criteri ambientali minimi negli appalti pubblici e in quelli per le forniture e

negli affidamenti di servizi.

ALLEGATI

legge 221 del 28 dicembre 2015 disposizioni in materia ambientale per

promuovere misure di green economy

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04. La piaga della dispersione scolastica

I dati del fenomeno per l'Italia

continuano a essere molto gravi. Le

scelte compiute dal governo

testimoniano un progressivo disimpegno

del ministero nel sostenere l'azione di

contrasto delle scuole. Ecco in cifre cosa

sta accadendo.

La scuola dell'infanzia dimenticata

Autorevoli ricerche scientifiche hanno dimostrato che le persone che hanno usufruito di una

buona scuola dell’infanzia hanno esiti migliori sul piano dell’apprendimento, ma anche sul piano

lavorativo e sociale. La scuola dell’infanzia rappresenta inoltre il primo strumento per prevenire

i fenomeni di dispersione scolastica che si manifestano nei cicli successivi. Nel nostro paese la

frequenza delle bambini e delle bambine della scuola dell’infanzia è molto alta (vedi tabella 1).

Vi sarebbero tutte le condizioni per un piano pluriennale finalizzato a generalizzare la scuola

dell’infanzia: la legge 107/15 non solo non prevede interventi in questa direzione, ma ha persino

escluso la scuola dell’infanzia dal potenziamento dell’organico con motivi pretestuosi che

impediscono il riconoscimento dovuto a questo segmento di istruzione.

L’attacco all’obbligo di istruzione

Sono passati oltre cinquant'anni dalla nascita della scuola media unificata nata anche per

"abbattere il privilegio di classe nella istruzione obbligatoria che si esprimeva nella bi o

tripartizione dopo le cinque classi della scuola elementare" (Tullio De Mauro). La scuola media

unificata è stata una dei fattori che maggiormente ha modificato nel profondo la società italiana.

La quasi totale scomparsa della dispersione scolastica in questa fascia di età rappresenta uno

dei grandi successi dello Stato repubblicano (vedi tabella 2).

Come noto, la dispersione scolastica si annida soprattutto nei primi anni della scuola secondaria

superiore. In questo caso i dati ufficiali si riferiscono al 2012 anche se sono stati resi noti a

maggio 2015. Nella tabella 3 è indicato il tasso di abbandono alla fine del primo biennio delle

scuole secondarie superiori.

A fronte di dati tanto drammatici che si riferiscono, peraltro, solo al fenomeno più grave della

dispersione scolastica, l’abbandono scolastico, al quale andrebbero aggiunte ripetenze e

bocciature, nella legge 107/15 non si trova una sola indicazione che ponga l’attenzione su quella

che l'ex ministro Carrozza ha definito "una tragedia per tutti ed una ferita al futuro dell'Italia”.

Anzi in questi ultimi mesi abbiamo assistito ad una prosecuzione dell’attacco, avviato all’epoca

della Gelmini, all’obbligo di istruzione introdotto dalla legge finanziaria del 2007. Questa legge

ha stabilito che l’istruzione sia impartita per almeno dieci anni, ha elevato l’età per l’accesso al

lavoro da quindici a sedici anni, ha previsto che una volta conseguito il titolo di studio conclusivo

del primo ciclo, l’adempimento dell’obbligo di istruzione debba consentire l’acquisizione dei saperi

e delle competenze previste dai curricula relativi ai primi due anni degli istituti di istruzione

secondaria superiore. Successivamente la legge 183/10, ha previsto l’assolvimento dell’obbligo

di “anche nei percorsi di apprendistato per l’espletamento del diritto-dovere di istruzione e

formazione” a partire dai 15 anni. Tale disposizione è stata non solo confermata, ma

ulteriormente aggravata nei contenuti e nella disciplina normativa, da uno dei decreti applicativi

(decreto legislativo 81/15) del cosiddetto Jobs Act. Infatti: non si parla più di studenti, ma di

lavoratori, con un impegno composto da ore di formazione presso l'azienda, ore di formazione

presso l'istituzione formativa, ore di "lavoro" vero e proprio a completamento dell'orario di lavoro

annuale; per formazione interna si intende quella aziendale mentre quella presso l’istituzione

formativa (ad esempio una scuola) è definita formazione esterna.

Livelli di istruzione troppo bassi

Gli ultimi dati ufficiali, luglio 2015, forniscono un quadro impietoso anche dei cosiddetti early

school leavers (Esl), ossia dei giovani di 18-24 anni con al più la licenza media, che non svolgono

attività formative e che non hanno acquisito nemmeno una qualifica professionale (vedi tabella

4).

Anche su questo versante assistiamo ad un’accentuazione di scelte governative che mirano a

posizionare la formazione dei giovani fuori dalla scuola, a partire dalle norme sul Jobs Act

sull’apprendistato e dalle relative sperimentazioni, per finire ad una acritica esaltazione delle

capacità formative delle imprese, basata più su un’opzione di carattere ideologico che su dati di

fatto.

Conclusioni

Dal quadro delineato appare evidente come la legge 107/15 disegni una scuola muta rispetto al

suo ruolo nella società contemporanea e conflittuale al suo interno per il ritorno a pratiche

burocratiche e gerarchiche. Si conferma la completa estraneità di questo governo alle tematiche

dell’obbligo di istruzione e dell’assoluta necessità di elevare i livelli di istruzione ulteriormente.

Non è un caso che la quasi totalità delle risorse per combattere la dispersione provengano dai

Fondi Europei, aggiuntivi rispetto alle politiche ordinarie. Le scelte operate dal governo nella

legge 107/15 e nel Jobs Act rappresentano un pesante attacco alla scuola basato su presupposti

infondati (la scuola come prima responsabile della disoccupazione giovanile) e arcaici (la scuola

come strumento del mercato del lavoro mediante la programmazione dei flussi della manodopera

“istruita”). Contro questa deriva la Flc Cgil continuerà il lavoro di protesta e proposta insieme ai

lavoratori della scuola, agli studenti, alle famiglie e alle altre organizzazioni sindacali.

**********

PERSONALE: MOBILITA’ ED UTILIZZAZIONI

05. Mobilità scuola 2016/2017: le ulteriori aperture del Miur

Prevista la possibilità di chiedere le

scuole anche nella fase

interprovinciale. Sulla chiamata

diretta dei docenti opposizione

chiara e netta dei sindacati, nessun

cedimento. La trattativa prosegue.

Il 25 gennaio, come avevamo preannunciato, le delegazioni del Miur e sindacali si sono

incontrate per verificare le ulteriori aperture sul contratto della mobilità.

E cioè consentire, nella fase interprovinciale, la possibilità ai docenti di chiedere il

trasferimento anche su scuola e l’oggettività dei criteri per la loro assegnazione alle singole

scuole dagli ambiti (eventualmente istituiti).

Le aperture che abbiamo registrato nel corso dell’incontro su entrambi i punti consentono la

ripresa della trattativa, tenendo presente che l’azione sindacale portata avanti unitariamente è

già riuscita ad acquisire alcuni risultati significativi:

il mantenimento delle attuali regole per i movimenti provinciali con la possibilità di

trasferimento su scuola e non su ambito per tutti coloro che hanno già una provincia di

titolarità

il diritto dei docenti di sostegno (Dos) e dei docenti senza sede (Dop) ad acquisire la

titolarità di scuola anziché essere collocati d’ufficio su ambiti

il superamento del blocco triennale per tutti anche fase O e A oltre B e C da graduatoria

di merito; la messa a disposizione del 100% dei posti disponibili ai fini dei movimenti.

Questo è quanto avevamo ottenuto nei precedenti incontri. L’ulteriore apertura del Miur

riguarderebbe la possibilità, per chi ha già una scuola di titolarità, di poterne acquisirne

una anche in provincia diversa, tra le scuole disponibili nel primo ambito indicato nella

domanda. Vedremo nel corso della trattativa come il Miur tradurrà sul piano tecnico,

nell’articolato, gli impegni assunti.

Questo è il punto a cui siamo arrivati, la trattativa ora prosegue. Noi ci batteremo fino alla fine

per dare a tutti (cioè anche agli assunti in fase B e C) questa possibilità e di regolare

l’assegnazione dagli ambiti eventualmente istituiti alle scuole, secondo procedure certe,

oggettive e per titoli in una apposita sequenza negoziale da avviare entro trenta giorni dalla

firma dell’intesa. Non ci dovrà essere alcuna discrezionalità dei dirigenti nella

assegnazione dei docenti alle scuole.

Abbiamo ribadito anche durante quest’ultimo incontro, la nostra contrarietà alla chiamata

diretta che calpesta diritti costituzionali fondamentali. Contro questa sciagurata normativa ci

batteremo in tutte le sedi e con tutti i mezzi, compreso il ricorso al referendum.

*******

06. Mobilità scuola 2016/2017: prosegue la trattativa

Il confronto si è avviato sulla proposta

del MIUR. Fitto programma di incontri

sugli impegni assunti dalle parti.

Il MIUR ha convocato i sindacati il 27 e 28 gennaio 2016, per esaminare le modifiche da

apportare al testo del contratto sulla mobilità dello scorso anno alla luce delle novità introdotte

dalla legge 107/15 per i docenti.

I lavori, soprattutto sui punti critici già oggetto di forti divergenze tra sindacati e

amministrazione, hanno assunto i principi di quanto convenuto negli incontri politici svolti

precedentemente e, in particolare, di quello tenutosi nella serata di lunedì 25 gennaio che ha

contribuito a sbloccare le incongruenze nelle posizioni del MIUR.

Ad oggi sono stati esaminati i primi 10 articoli del vecchio contratto e si proseguirà in modo

serrato nell’analisi dei successivi, secondo la fitta agenda già programmata nei giorni della

prossima settimana.

Al termine del confronto e alla luce dell’esito che sarà possibile raggiungere tenendo fermi i punti

delle richieste e la non derogabilità ad operazioni discrezionali e ingiustamente penalizzanti, i

sindacati si sono riservati di fare le proprie valutazioni sulla sottoscrizione o meno del testo

finale.

La FLC CGIL è impegnata, in questa trattativa, a cercare di acquisire il massimo dei risultati,

in un panorama di forti cambiamenti normativi che ci impone uno sforzo complessivo nella

salvaguardia dei diritti e delle garanzie di tutti.

*******

ISCRIZIONI – ESAMI

7. Esami di Stato 2016: pubblicate le materie della seconda prova e quelle affidate ai commissari esterni

Sono valide anche per le scuole italiane

all’estero. Pubblicate anche le modalità

di svolgimento della seconda prova

scritta.

Il Ministero dell’Istruzione ha individuato le materie oggetto della seconda prova scritta negli

esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado e le

materie affidate ai commissari esterni.

L’elenco di tutte le materie e quello delle discipline affidate a commissari esterni, sono disponibili

sul sito del Miur a questa pagina dedicata all’esame di Stato.

******* PRECARIATO, RECLUTAMENTO, ANNO DI PROVA, SUPPLENZE E PROBLEMI RETRIBUTIVI

08. Neoimmessi in ruolo: INDIRE rende disponibile il modello per il bilancio competenze iniziali

In attesa dell’apertura della

piattaforma “Neoassunti 2015/2016”,

disponibile il modello di bilancio iniziale

delle competenze professionali

Dal sito indire

“In attesa dell’apertura della piattaforma “Neoassunti 2015/2016”, rendiamo disponibile e

liberamente scaricabile su questo sito il modello di bilancio iniziale delle competenze

professionali che i docenti neo-immessi in ruolo possono compilare con l’aiuto del proprio tutor.

Il documento è stato messo a punto dal gruppo tecnico di lavoro del Miur ed è stato approvato

lo scorso 3 dicembre dalla Direzione Generale per il Personale Scolastico. Il modello che

presentiamo, disponibile in 3 formati e aggiornato il 15 gennaio scorso dallo stesso gruppo

tecnico, integra nuove domande-guida utili alla riflessione del docente.”

ALLEGATI

Modello bilancio iniziale (formato .doc)

Modello bilancio iniziale (formato .rtf)

Modello bilancio iniziale (formato .pdf)

*******

FINANZIAMENTI SCUOLA - PROGRAMMA ANNUALE – MOF - CONTRATTAZIONE DI SCUOLA

09. Avviso MOF 2015/2016: IMPORTI 2015-2016

Con avviso Prot. n. 730 del 21 gennaio

2016 il Miur rende noti gli importi del

MOF per l'a.s. 2015/2016 (sia al lordo

stato che al lordo dipendente),

Gli importi del MOF per l'a.s. 2015/2016 (sia al lordo stato che al lordo dipendente),

anche per i CPIA, sono finalizzati a retribuire gli Istituti contrattuali del personale del comparto

scuola relativamente al Fondo per l’istituzione scolastica, Funzioni strumentali, Incarichi specifici, Ore eccedenti per la sostituzione dei colleghi assenti.

I dati fanno riferimento all’organico di diritto, ad eccezione dei posti di sostegno della scuola

secondaria di secondo grado, che sono stati considerati nella misura del 69 % dei posti comunicati in organico di fatto al SIDI.

Prot. n.730 avviso del 21 gennaio 2016 il Miur importi del MOF per l'a.s.

2015/2016 (sia al lordo stato che al lordo dipendente),

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10. PON "Per la scuola". Avviso LAN/WLAN e ambienti digitali per i CPIA. Pubblicato il manuale operativo

Il documento illustra le specifiche aree

del Sistema GPU relative alla

progettazione e candidatura.

Come è noto l'autorità di gestione del Programma Operativo Nazionale “Per la scuola –

Competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020, con nota 398 del 5 gennaio 2016, ha

emanato l’Avviso destinato ai 126 Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA) e

finalizzato all’allestimento di ambienti per l’apprendimento specifici per gli adulti, nonché alla

realizzazione di strumenti in grado di garantire la possibilità di effettuare formazione a

distanza.

La medesima autorità ha reso noto il “Manuale operativo” allegato alla Nota 1645 del 14 gennaio

2016, utile alla presentazione della candidatura.

Ricordiamo che l’Avviso finanzia interventi relativi alla realizzazione dell’infrastruttura e dei punti

di accesso alla rete LAN/WLAN, agli ambienti didattici e quelli relativi alle “Postazioni

informatiche e per l’accesso dell’utenza e del personale (o delle segreterie) ai dati e ai servizi

digitali dei CPIA”. La scadenza per la presentazione dei progetti è alle ore 14.00 del 10 marzo

2016.

ALLEGATI

nota 1645 del 14 gennaio 2016 pon per la scuola 2014 20 manuale operativo

cpia

fse pon per la scuola 2014 20 manuale operativo cpia per realizzazione reti lan

wlan e ambienti digitali

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SCUOLA: NAVIGANDO IN RETE

11. I presidi non vanno alla guerra – (riceviamo e pubblichiamo)

Ai primi di dicembre l’ANP aveva pubblicato sul suo sito una presentazione sul Piano Triennale

dell’Offerta Formativa che conteneva alcune considerazioni sul potere di indirizzo conferito al

Dirigente.

Diverse affermazioni non ci avevano convinto. Ci erano sembrate l’espressione, un po’

preoccupante, di un modo di intendere i rapporti all’interno della scuola decisamente distante

dal nostro.

Vediamo in questi giorni che quelle considerazioni vengono lette come la posizione ufficiale di

tutti i Dirigenti scolastici. Ne riportiamo alcune.

Secondo l’interpretazione proposta dall’ANP, il nuovo modello di titolarità dei docenti, oltre alla

possibilità di sceglierli in funzione del piano dell’offerta formativa predisposto in ogni scuola e

alla maggiore probabilità di fare squadra, presenterebbe per il Dirigente il vantaggio di “non

‘avere le mani legate’ rispetto a docenti contrastivi”.

Ancora, rispetto al ruolo di elaborazione del CdD (dove la legge 107/15 chiarisce “Il piano è

elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte

di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico. Il piano è approvato dal consiglio

d'istituto.”) si suggerisce di affidarsi ad un gruppo di lavoro, con la raccomandazione di acquisire

per prudenza qualche parere “mirato” preliminare, senza formalizzare la consultazione, e di

portare il testo in collegio docenti, per una discussione “da contenere quanto possibile”,

sottolineando che il Collegio “si può esprimere solo con un voto”.

Infine, per quanto riguarda l’approvazione definitiva in Consiglio di istituto, il documento ANP

sottolinea che la possibilità che il CdI intervenga a modificare il testo in fase di approvazione è

“un evento da evitare con ogni cura”, preparando “accuratamente la delibera, che

sostanzialmente dovrà essere una ratifica”.

Vogliamo ribadire che non tutti i Dirigenti scolastici si riconoscono in queste posizioni, che

riteniamo lesive della dignità dei docenti, del ruolo del Collegio e del Consiglio di Istituto e che

disegnano uno scenario di conflitto permanente all’interno delle scuole, cercato con

determinazione.

L’ANP non rappresenta l’insieme dei Dirigenti scolastici, parla esclusivamente a nome dei propri

iscritti, in particolare quando si esprime su temi così critici, con letture e interpretazioni

assolutamente di parte.

Noi non ci riconosciamo in una visione di scuola in cui gli Organi Collegiali sono assemblee da

controllare, evitando che possano avere voce in capitolo, riducendole al ruolo di chi ratifica le

decisioni del Dirigente; o in cui gli insegnanti sono elementi “contrastivi” da ridurre all’obbedienza

grazie a nuovi poteri di comando.

Non concordiamo con il suggerimento, sempre contenuto nello stesso documento, di non

sollecitare proposte, secondo “il principio dei marines: don’t ask, don’t tell…”.

È una posizione che, siamo certi, non condividono neppure molti iscritti all’ANP e che, in

definitiva, produce e alimenta proprio lo scontro che si dice di temere.

Al di là delle posizioni culturali, politiche o sindacali, ci riconosciamo in un’idea di scuola come

opera collettiva, realizzata da tante istanze, organi, persone, che lavorano insieme attraverso la

via del confronto, in una prospettiva pluralista che non ammette scorciatoie, tantomeno

autoritarie. Ognuno di noi, secondo la propria sensibilità, le proprie scelte, le condizioni locali in

cui opera, declinerà diversamente il proprio ruolo; ma sempre nell’ottica del dialogo, non certo

dell’imposizione o peggio della manipolazione.

Se ANP si prepara alla battaglia, convinta che la L. 107/2015 affidi ai Dirigenti il compito di

sconfiggere tutte le altre componenti della scuola, ha letto una legge diversa da quella su cui

noi, nella quotidianità dei nostri istituti, stiamo lavorando.

Questa visione non ci rappresenta e non crediamo rappresenti un futuro auspicabile per la nostra

scuola.

Ferrara, 3/1/2016

Primi 2 firmatari

Francesco Borciani, Dirigente scolastico, Ferrara

Lia Bazzanini, Dirigente scolastica, Ferrara

Le adesioni a questo documento si raccolgono scrivendo a Francesco Borciani, primo

firmatario, al seguente indirizzo: [email protected]

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