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Disabilità Il passaggio alla vita adulta
Una vita possibile: l’indipendenza
Elena Bortolotti
Il passaggio all’età adulta
un momento importante, molti cambiamenti rapidi e
irreversibili
un’immagine di sé che si rinnova e che deve incorporare
ciò che si è stati e ciò che si sta diventando
viene a svilupparsi l’identità adulta ed essa si pone rispetto
al rapporto tra identità personale e identità sociale
(Mancini, 2001)
Il passaggio all’età adulta
è il momento di compiere scelte, di attivarsi in azioni che
richiedono obiettivi, progetti, aspettative che portano a una
ridefinizione del sé all’interno di una grande variabilità
individuale (Lepri, 2016)
il divenire adulto, in condizioni di fragilità, è un passaggio
che va preparato, mettendo al centro la persona come
soggetto attivo del proprio percorso esistenziale (Goussot, 2015)
Il passaggio all’età adulta
Dal momento che non andrà più a scuola,
il giovane con disabilità potrebbe non solo doversi chiedere
«cosa farà»,
ma anche «chi sarà».
In questa transizione non si può eludere la
necessità di proporre servizi nei quali si pensi a un «ruolo possibile» per il soggetto con disabilità intellettiva,
e di progettarli in modo che siano capaci di considerare, alimentare e implementare un pensiero adulto (Francescutti, Franceschetto e Ferarreso, 2015)
Capaci di produrre empowerment
Premessa
La visione etica e giuridica che è venuta consolidandosi in
questi ultimi quarant’anni, a livello nazionale e
internazionale, e la conseguente trasformazione culturale
(si veda ICIDH e ICF, la Convenzione ONU per i diritti
delle persone con disabilità del 2006)
hanno portato a concepire l’opportunità di essere persona
innanzitutto,
e consentire al giovane con disabilità di raggiungere
traguardi di crescita e di adultità possibili
È la società che è chiamata a dare risposte, in termini di
pari opportunità, di eguaglianza e di democrazia
Ora la sfida è progettare
• ambienti accessibili,
• relazioni di sostegno,
• diritto ad accedere all’educazione e allo studio,
• interventi esperti per incentivare lo sviluppo
personale e l’apprendimento di conoscenze e
capacità,
• la spinta all’autonomia e la consapevolezza di
Sé …
Per essere realistici …
L’inclusione non si realizza di per sé, essa richiede
un lungo processo nel quale persona, servizi e
politiche co-costruiscono percorsi
Essa si realizza dunque con
• lo sviluppo delle capacità, delle abilità e delle
competenze della persona con disabilità e
l’esplorazione continua delle opportunità di
fioritura e crescita personale
• contemporaneamente a ciò con una visione di
“progressiva realizzazione” di obiettivi attraverso
una costante e controllata azione politica e dei
sistemi di servizi
Inoltre
Nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta l’identità si struttura intorno ad alcune dimensioni essenziali:
l’occupazione lavorativa,
la famiglia,
la posizione sociale,
le scelte amicali e affettive,
le scelte ideologiche e religiose.
Tutto ciò porta all’assunzione di ruolo/di ruoli …. possibili, realizzabili o auspicabili …
Si tratta di un presupposto imprescindibile di qualsiasi condizione adulta
La legge n.112/2016 “Dopo di noi”, entrata in vigore il 25 giugno 2016, è stata emanata per favorire il benessere, la piena inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità grave, per il raggiungimento dei quali il legislatore ha previsto importanti strumenti pubblici e privati, questi ultimi accompagnati da significativi sgravi fiscali. Obiettivi sono, altresì, la protezione, la cura, l’assistenza, la deistituzionalizzazione, l’autonomia e l’indipendenza delle persone disabili.
E’ stato istituito un apposito fondo pubblico di assistenza, rivolto ai disabili gravi privi del sostegno familiare, per favorire percorsi di deistituzionalizzazione ed impedirne l’isolamento, che ha una dotazione triennale di 90 milioni di euro per il 2016, 38,3 milioni per il 2017 e 56,1 milioni di euro dal 2018.
Servizi residenziali per persone con disabilità
Strutture che ospitano le persone con disabilità adulte.
Inizialmente pensate come risposta alla perdita della
famiglia di origine, attualmente vengo pensate come diritto
a perseguire una vita indipendente.
Gli articoli 22 (rispetto della vita privata) e 23 (rispetto del
domicilio e della famiglia) della Convenzione ONU 2006,
vogliono garantire la persona nella sua
autodeterminazione, favorire il distacco dalla famiglia di
origine, evitare l’istituzionalizzazione.
Ma quali sono oggi le soluzioni possibili?
- Centri differenziati in base alle situazioni socio-sanitarie
degli assistiti e alla maggiore o minore intensità
dell'assistenza
Servizi residenziali per persone con disabilità
Residenze Sanitarie Assistite (RSA) per persone con disabilità: è un
servizio residenziale per disabili con limitazioni di autonomia sia fisiche
che mentali e gravi problematiche sanitarie, nella cui valutazione
multidimensionale risulti inequivocabile l’impossibilità dell’assistenza
domiciliare o dell’inserimento in altra struttura per disabili.
Comunità di tipo familiare per persone con disabilità: è un servizio
rivolto ad adulti con disabilità, con un minimo bisogno di assistenza,
caratterizzato da una dimensione tipicamente famigliare e per la
presenza effettiva e permanente di una famiglia o di almeno due adulti
di ambo i sessi che svolgono funzioni educativo-tutelari
Gruppo appartamento: è costituito da una struttura (generalmente un
appartamento) per l’accoglienza di adulti con disabilità, con buoni livelli
di autosufficienza, e per i quali è sufficiente una bassa soglia di
protezione garantita da operatori presenti solo in alcuni momenti della
giornata.
Gruppo appartamento a chi è rivolto?
• a persone con disabilità giovani e adulte appartenenti a nuclei
familiari privi di genitori, con genitori anziani o con genitori in
difficoltà nel rispondere ai bisogni del figlio (in forma temporanea o
stabile)
• alle persone con disabilità che comunicano l’esigenza di
promuovere un percorso di autonomia sperimentandosi - anche per
brevi periodi - in nuovi ambienti di vita
Come si organizzano?
Con operatori che, a turno, mantengono una presenza continua nell’appartamento, creando un clima di accoglienza, familiarità e partecipazione.
Obiettivo è promuovere l’autonomia e la promozione, nel singolo e nel gruppo, di percorsi di corresponsabilità nella gestione degli impegni domestici e nelle iniziative per il tempo libero.
Le azioni vengono coordinate, in modo coerente e continuativo, con gli interventi svolti nell’ambito dei servizi diurni.
Il centro diurno (CEOD)
legge 21 maggio 1998, n. 162; legge 388/00
servizi finalizzati alla promozione della salute,
della prevenzione, della cura, della
riabilitazione e della piena inclusione sociale
della persona
funzione è favorire il mantenimento e lo
sviluppo dell’autonomia personale, nonché
relazioni interpersonali e sociali con
l’ambiente
le attività perseguono il principio della
promozione globale della persona e
promuovono alcuni punti di azione :
- mantenimento e sviluppo dell’autonomia
personale
- promozione delle relazioni interpersonali e
sociali con l’ambiente interno ed esterno
- esercizio e conseguimento di capacità
occupazionali e professionali, con eventuale
inserimento lavorativo
- iniziative di ordine ricreativo, culturale e
sociale
Il lavoro prevede una programmazione
PEI (Piano educativo individualizzato),
quindi
• valutazione sistematica dei bisogni,
• elaborazione del progetto educativo con
la chiarificazione di obiettivi
• metodologie d’intervento
• verifica dei risultati
Progettare la vita indipendente
esempi e riflessioni
Alcuni elementi cardine per un futuro di vita indipendente …
(Fioriti, 2007)
Compiere una valutazione il più possibile attenta e realistica delle abilità della persona
Porre attenzione alla valutazione del «potenziale emergente»
Organizzazione dell’ambiente per l’indipendenza
Proporre un ambiente calmo, tranquillo e con il giusto tempo per agire
Mantenere alto il livello di attenzione da parte del personale educativo verso l’utilizzo inconsapevole di stili educativi che mantengono comportamenti dipendenti
Partiamo da una riflessione
nella vita quotidiana tutti noi strutturiamo rituali,
abitudini, schemi di azione
IL lavoro educativo con disabilità per:
insegnare
far scoprire
…sistemi e strumenti che aiutano a organizzare e
gestire la vita nel modo più congeniale
ad es. strutturare le attività e i compiti da svolgere
nella giornata tramite una agenda (scritta, con
immagini …)
STRUMENTI VISIVI PERSONALIZZATI
Utile costruire strumenti visivi personalizzati da appendere al
muro, o a portata di mano del soggetto
costruire insieme al soggetto lo strumento visivo
personalizzato (agenda o striscia dell’attività)
con ad es.
L’agenda della settimana
L’agenda giornaliera
Una scheda esplicativa di attività
Schemi e schede a tema …
Quindi obiettivo comune … PROMUOVERE L’INDIPENDENZA
Indipendenza nella vita quotidiana significa …
. svolgere attività di vita quotidiana
. saperle svolgere senza dover attendere che qualcuno ti
dica di farle …
ha a che fare con l’iniziativa
Si tratta quindi di una sfida (Micheli 2001)
Un elemento di analisi …
La valutazione del rischio