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1 Copyright © 2014 Zanichelli Editore SpA, Bologna [5753] Questo file è un’estensione online dei corsi di disegno di Sergio Sammarone DISEGNO DI COSTRUZIONI Il disegno di rilievo Il disegno di rilievo consiste nella osservazione, misurazione e rap- presentazione di edifici (rilievo architettonico) o ambienti naturali (rilievo topografico). Il suo particolare valore formativo, lo ha da sem- pre caratterizzato come la base indispensabile per la progettazione. CENNI STORICI Già nelle antiche società idrauliche (Mesopotamia ed Egitto) il dise- gno di rilievo agrimensorio s’impose per la particolare economia agri- cola, fondata sullo sfruttamento intensivo di terreni soggetti a inon- dazioni e quindi da ridefinire dopo ogni piena; il suo sviluppo diede impulso alla nascita della geometria. Proprio la geometria antica fornì al rilievo solide basi scientifiche; i grandi padri della geometria, da Talete in poi, si impegnarono sem- pre in problemi di rilievo. Proprio di Talete si dice che cominciò a go- dere di grande fama da quan- do, di fronte a sacerdoti egizi, seppe misurare l’altezza delle piramidi aiutandosi con un bastone e la sua ombra. Così anche Eratostene riu- scì, con la misurazione della distanza tra due città e dell’an- golo di incidenza dei raggi so- lari, a calcolare con notevole precisione il diametro della Terra. Nell’antica Roma le tecniche di rilievo ebbero particolare importanza, per la crescita del- la sua potenza, mediante le ap- plicazioni nei campi dell’urba- nistica e dell’ingegneria civile. La grande abilità nel configurare il tracciato delle centuriazioni o delle vie urbane, ma soprattutto nella costruzione di acquedotti, fu anche resa possibile da nuovi e precisi strumenti di rilievo, quali il corobate, la groma, la lychnia. Testimo- nianza della precisione dei Romani nel rilievo urbano è la Forma Ur- bis, monumentale pianta marmorea della Roma imperiale, tramanda- taci in grandi frammenti. Nel Rinascimento tutti i grandi architetti si cimentarono nel rilie- vo dei monumenti antichi, traendone ispirazione pro- gettuale. Le necessità militari di rendere preciso il fuoco d’ar- tiglieria, e la rivoluzione scientifica aperta da Galileo e Newton, fornirono al rilie- vo nuovi metodi e strumenti. Così fino a oggi si è registra- to un ampliarsi delle applica- zioni del rilievo parallela- mente alle nuove tecniche fotografiche ed elettroniche, come la fotogrammetria. Corobate (a) e altri strumenti di rilievo dal De architectura di Vitruvio (I sec. a.C.), tradotto e illustrato da Fra’ Giocondo (1511). Rilievo dell’arco di Settimio Severo, a Roma, di Antonio da Sangallo il Giovane (inizio del XVI sec.). Il disegno in pianta e in alzato è corredato di particolari, quote e annotazioni. STRUMENTI Allineamento Paline: sono aste in legno o metallo, con puntale inferio- re, colorate a strisce bianche e rosse; le loro dimensioni variano da 1,2 a 2,4 metri. Scopo: palina fornita in sommità di una tavoletta scorrevole, divisa in qua- dranti bianchi e rossi. Filo a piombo: filo munito di un peso all’estremità. Distanze Metro snodato Metro avvolgibile Triplometro ad aste fisse Aste graduate e telescopiche Fettuccia metrica avvolgibile Distanziometro a raggi infrarossi: consente misura- zioni indirette tramite emis- sione di raggi. Angoli Teodolite: strumento com- posto da cannocchiale di collimazione, alidada rotan- te con graduazioni sia oriz- zontali sia verticali, per rile- vare rispettivamente angoli azimutali e zenitali. glossario Angolo azimutale: in astronomia è l’angolo tra il circolo verticale di un astro e il meridiano del luogo di osservazione. In ambito topografico è l’angolo tra un piano verticale di riferimento e il piano verticale passante per il punto osservato. Angolo zenitale: è l’angolo formato dalla verticale per il punto di osservazione e la semiretta passante per il punto osservato. •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

DISEGNO DI COSTRUZIONI Il disegno di rilievo - Zanichelli · 2014. 11. 21. · vo nuovi metodi e strumenti. Così fino a oggi si è registra-to un ampliarsi delle applica-zioni del

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1Copyright © 2014 Zanichelli Editore SpA, Bologna [5753]Questo file è un’estensione online dei corsi di disegno di Sergio Sammarone

DISEGNO DI COSTRUZIONI

Il disegno di rilievoIl disegno di rilievo consiste nella osservazione, misurazione e rap-presentazione di edifici (rilievo architettonico) o ambienti naturali(rilievo topografico). Il suo particolare valore formativo, lo ha da sem-pre caratterizzato come la base indispensabile per la progettazione.

CENNI STORICIGià nelle antiche società idrauliche (Mesopotamia ed Egitto) il dise-gno di rilievo agrimensorio s’impose per la particolare economia agri-cola, fondata sullo sfruttamento intensivo di terreni soggetti a inon-dazioni e quindi da ridefinire dopo ogni piena; il suo sviluppo diedeimpulso alla nascita della geometria.

Proprio la geometria antica fornì al rilievo solide basi scientifiche;i grandi padri della geometria, da Talete in poi, si impegnarono sem-pre in problemi di rilievo. Proprio di Talete si dice che cominciò a go-dere di grande fama da quan-do, di fronte a sacerdoti egizi,seppe misurare l’altezza dellepiramidi aiutandosi con unbastone e la sua ombra.

Così anche Eratostene riu-scì, con la misurazione delladistanza tra due città e dell’an-golo di incidenza dei raggi so-lari, a calcolare con notevoleprecisione il diametro dellaTerra.

Nell’antica Roma le tecnichedi rilievo ebbero particolareimportanza, per la crescita del-la sua potenza, mediante le ap-plicazioni nei campi dell’urba-nistica e dell’ingegneria civile. La grande abilità nel configurare iltracciato delle centuriazioni o delle vie urbane, ma soprattutto nellacostruzione di acquedotti, fu anche resa possibile da nuovi e precisistrumenti di rilievo, quali il corobate, la groma, la lychnia. Testimo-nianza della precisione dei Romani nel rilievo urbano è la Forma Ur-bis, monumentale pianta marmorea della Roma imperiale, tramanda-taci in grandi frammenti.

Nel Rinascimento tutti i grandi architetti si cimentarono nel rilie-vo dei monumenti antichi,traendone ispirazione pro-gettuale.

Le necessità militari direndere preciso il fuoco d’ar-tiglieria, e la rivoluzionescientifica aperta da Galileoe Newton, fornirono al rilie-vo nuovi metodi e strumenti.Così fino a oggi si è registra-to un ampliarsi delle applica-zioni del rilievo parallela-mente alle nuove tecnichefotografiche ed elettroniche,come la fotogram metria.

Corobate (a) e altri strumenti di rilievodal De architectura di Vitruvio(I sec. a.C.), tradotto e illustratoda Fra’ Giocondo (1511).

Rilievo dell’arco di SettimioSevero, a Roma, di Antonioda Sangallo il Giovane (iniziodel XVI sec.). Il disegno inpianta e in alzato è corredato diparticolari, quote e annotazioni.

STRUMENTI� Allineamento

• Paline: sono aste in legno ometallo, con puntale inferio-re, colorate a strisce bianchee rosse; le loro dimensionivariano da 1,2 a 2,4 metri.

• Scopo: palina fornita insommità di una tavolettascorrevole, divisa in qua-dranti bianchi e rossi.

• Filo a piombo: filo munitodi un peso all’estremità.

� Distanze

• Metro snodato

• Metro avvolgibile

• Triplometro ad aste fisse

• Aste graduatee telescopiche

• Fettuccia metricaavvolgibile

• Distanziometro a raggiinfraros si: consente misura-zioni indirette tramite emis-sione di raggi.

� Angoli

• Teodolite: strumento com-posto da cannocchiale dicollimazione, alidada rotan-te con graduazioni sia oriz-zontali sia verticali, per rile-vare rispettivamente angoliazimutali e zenitali.

glossarioAngolo azimutale: in astronomia è l’angolo tra il circolo verticaledi un astro e il meridiano del luogo di osservazione. In ambitotopografico è l’angolo tra un piano verticale di riferimento e il pianoverticale passante per il punto osservato.

Angolo zenitale: è l’angolo formato dalla verticale per il puntodi osservazione e la semiretta passante per il punto osservato.

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RILIEVO E PROGETTO

2 Copyright © 2014 Zanichelli Editore SpA, Bologna [5753]Questo file è un’estensione online dei corsi di disegno di Sergio Sammarone

� Livelli

• Livella a bolla d’aria: stabilisce l’orizzonta-lità, la verticalità e pendenze di 45°. Spes-so è integrata in altri strumenti, quali me-tro avvolgibile, teodolite e cannocchiale.

• Livello a cannocchiale: dispo sitivo otticoregolabile in posizione perfettamente oriz-zontale; può essere ruotato mantenendol’orizzontalità e mirando punti diversi. Peresempio, con l’ausilio di due aste graduate,è possibile leggere il dislivello tramite dif-ferenza tra le misure rilevabili sulla stessaretta orizzontale.

• Bicchieri graduati o livello ad acqua: sonodei cilindri di vetro, graduati e collegati daun tubicino; riempito d’acqua il circuito,per il principio dei vasi comunicanti è pos-sibile ottenere un livello orizzontale equindi calcolare, mediante aste graduate,il dislivello del terreno.

� Profili

• Strisce di metallo: in rame o in piombo,possono essere modellate direttamente sulparticolare, in modo da riportarne poi ilprofilo su carta.

FOTOGRAMMETRIAIl termine fotogrammetria individua l’insieme dei processi di utilizzazione delle prospetti-ve fotografiche centrali nella formazione di cartografie topografiche e nella documentazio-ne architettonica.

� Camera fotogrammetrica

È una camera fotografica, accoppiata a unteodolite, che consente di determinare conprecisione la posizione del punto di ripre-sa. La camera fotografica è particolarmentecurata nell’ottica, che deve garantire buonarisoluzione e distanze focali prefissate;queste ultime definiscono un angolo visivocompreso tra 68° e 120°. Le lastre hanno ingenere un formato di 9 × 12 cm e riporta-no, insieme all’immagine, la posizionedegli assi del fotogramma.

� Camera stereofotogrammetrica

È detta anche bicamera fotogrammetrica,poiché è costituita da un cavalletto con astaorizzontale, alle cui estremità sono monta-te due camere fotogrammetriche; esse dun-que hanno tra loro una distanza fissa e assiparalleli. Dopo aver messo in stazione ilcomplesso, si ricavano coppie di fotogram-mi stereoscopici, utilizzabili per operazionidi rilievo.

Camera fotogrammetrica sovrapposta a un teodolite(Wild).

Bicamera fotogrammetrica terrestre (Wild).

SCANSIONE LASERLa tecnica della scansione laser 3D (ininglese 3D laser scanning) consente acquisi-zioni digitali di oggetti tridimensionalisotto forma di nuvole di punti definiti dalleloro coordinate.

I dispositivi, detti laser scanner 3D, emet-tono con moto rotatorio raggi laser che ven-gono riflessi dalla superficie dell’oggetto; inbase al tempo di percorrenza (detto tempo divolo) viene calcolata la distanza dalla sor-gente e quindi si registrano in un database(archivio di dati) le coordinate 3D dei singo-li punti. Gli scanner laser 3D consentonoanche di acquisire immagini fotografichesovrapponibili alla nuvola di punti entro uncerto angolo; in questo modo si possonoavere anche dati sulle caratteristiche croma-tiche o materiche delle superfici, per rilievifinalizzati all’analisi e alle diagnosi direstauro. Laser scanner (Leica).

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DISEGNO DI COSTRUZIONI

Tecniche di rilievo

RILIEVO PLANIMETRICOPer rilevare in pianta un edificio ci si avvale fondamentalmente didue metodi: il metodo della trilaterazione e il metodo delle coordi-nate.

� Metodo della trilaterazione

Dalla geometria è noto che non è possi-bile disegnare un poligono qualunqueconoscendone i soli lati; se esso peròviene scomposto in triangoli, il proble-ma diviene risolvibile. Infatti, se cono-sciamo i lati a, b e c di un triangolo dopoaver disegnato il lato a, puntando ilcompasso sui suoi estremi con apertureb e c, all’intersezione dei due archi tro-viamo il terzo vertice che definisce iltriangolo.

Per il rilievo di un esterno è necessarioprendere come riferimento due punti Ae B, da cui si rilevano le distanze dei varivertici della pianta; rilevando poi le lun-ghezze dei lati del profilo, è possibiledefinire i singoli triangoli e quindi otte-nere il profilo della pianta.

Analogamente si procede per rilievi di interni, avendo cura di nonlasciare indefinito qualche punto. Al contrario è opportuno aggiun-gere qualche misura in più di uno stesso punto, per verificare laprecisione del rilievo.

� Metodo delle coordinate

Potendo disporre di una semiretta (possibilmente parallela al profi-lo da rilevare) assunta come riferimento, si possono condurre delleperpendicolari dai singoli punti, misurandone la distanza dallaretta e la distanza del piede dall’origine. In pratica si sono rilevatele coordinate cartesiane dei singoli punti.

La quotatura dall’origine può essere effettuata con misure pro-gressive (come nel disegno sottostante a sinistra) o parziali (comenel disegno sottostante a destra). C’è da notare che il rilievo conmisure progressive consente una maggiore precisione, eliminandoil sommarsi di piccoli errori di misurazione.

Potendo disporre di uno strumento di rilevazione degli angoli(come un teodolite), si possono effettuare rilievi con coordinatepolari. Infatti, se di un triangolo si conoscono due lati (in figura a eb) e l’angolo � tra essi compreso, è possibile definire la posizionedel terzo lato.

b c

a

A

B

1030

88090

90

90 660

48090

140 390

240140

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90

90

90

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140

90

90

150

9090

150

180

220

150

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a

α

b

540

500

580

560

580

600

5°10°

30°

20°10°

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RILIEVO IN ALZATOPer rilevare le misure relative a prospetti e sezioni, bisogna essen-zialmente determinare livelli e aggetti. Essi sono rilevabili con l’aiu-to di rilevatori di livelli (quali cannocchiale, livella, ecc.) e di filo apiombo, oltre che di aste graduate.

� Livelli in prospetto

RILIEVO E PROGETTO

4 Copyright © 2014 Zanichelli Editore SpA, Bologna [5753]Questo file è un’estensione online dei corsi di disegno di Sergio Sammarone

� Livelli in sezione

� Livelli e aggetti

RILIEVO DI PROFILI� Rilievo diretto

Modellando una striscia di metallo sul profilo da rilevare è possibi-le ricavarne direttamente il disegno su carta.

� Rilievo metrico

L’andamento di un profilo, specialmente quando le sue dimensioninon consentono l’uso della striscia metallica, può essere ricavatomediante la determinazione delle coordinate di un certo numero dipunti.

0

0,36

4,20

4,60

7,20

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3,50

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2,70

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7,60

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glossarioAggetto: sporgenza di un elemento architettonico dal corpodella costruzione.

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5Copyright © 2014 Zanichelli Editore SpA, Bologna [5753]Questo file è un’estensione online dei corsi di disegno di Sergio Sammarone

Del tutto diversi sono metodo e apparecchiatura per la stereofo-togrammetria. Essa è fondata su procedimenti proiettivi che con-sentono di realizzare una restituzione partendo da due diversi foto-grammi, conoscendo la distanza tra i due punti di ripresa. Moltointuitivamente è ciò che si realizza nel cervello per la fusione delledue immagini fornite dagli occhi; l’immagine stereoscopica ci con-sente di apprezzare la terza dimensione degli oggetti. Sofisticateapparecchiature di ripresa e di laboratorio consentono di realizzarerilievi architettonici di grande complessità e precisione.

L’applicazione della fotogrammetria al rilievo urbano o territoria-le ha condotto a una evoluzione rapida della fotogrammetria aerea.

Qui di seguito è riprodotta una foto aerea, appartenente a una se-quenza di strisciate, mediante le quali si è realizzato il corrisponden-te rilievo urbano della città di Roma.

DISEGNO DI COSTRUZIONI

RILIEVO FOTOGRAFICO

La fotografia fornisce al rilievo grafico un valido aiuto documenta-rio. Una abbondante documentazione fotografica consente di eli-minare dubbi o confermare risultanze del disegno di rilievo. Perogni foto scattata è opportuno annotare la posizione precisa rispet-to al soggetto. Inoltre è utile che l’asse della fotocamera sia orizzon-tale per eliminare le linee cadenti, affinché quindi le verticali risul-tino parallele. Particolari o complessivi possono utilmente essereripresi in modo che il piano della pellicola sia parallelo alla parete,ottenendo delle immagini praticamente coincidenti con i prospetti.Riferimenti metrici (asta graduata, metro pieghevole o altro) affian-cati al soggetto, ne facilitano il dimensionamento.

FOTOGRAMMETRIA TECNICAFondata sulla teoria proiettiva, essa permette di rilevare la posizio-ne nello spazio degli elementi rappresentati su fotogramma. Dafoto scattate con strumento a monocamera si esegue una restituzio-ne prospettica. La monocamera non è altro che una fotocamera conottica di particolare precisione e montata su supporto per la regola-zione fine dell’inclinazione.

glossarioRestituzione prospettica: è l’operazione inversa a quella di costruzionediuna prospettiva; essa quindi consiste nel recupero dei dati dimensionalireali da una rappresentazione prospettica.

Stereo: prefisso che significa «spaziale» o «tridimensionale».

Stereoscopia: percezione dello spazio attraverso immagini.• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

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� Impostazione dello schizzo

Lo schizzo è il documento fondamentale per ottenere un rilievo.Uno schizzo ben redatto consente di realizzare il disegno con pre-cisione e completezza.

Innanzitutto bisogna premunirsi del materiale grafico necessario(blocco di carta quadrettata o millimetrata con supporto rigido,matita con mina di media durezza, gomma, ecc.).

Poi bisogna decidere da quale rappresentazione iniziare: in gene-rale è utile partire dalla pianta del piano terra per poi proseguirecon quelle degli altri piani, le sezioni, i prospetti e i particolari.

Quindi bisogna osservare attentamente il soggetto per indivi-duarne la struttura geometrica: assi di simmetria, profili principali,ecc. Prima di iniziare lo schizzo è importante valutarne l’ingombro,per decidere la scala di rappresentazione. Si passa poi a tracciare lestrutture principali, cercando di proporzionarle a occhio.

Dopo aver tracciato l’ossatura dello schizzo si passa alla rilevazionedelle dimensioni dei suoi elementi, disegnandone con cura e chia-rezza le quote. Si passa quindi allo schizzo degli elementi seconda-ri e alla loro rilevazione dimensionale. Nel rilevare le quote è sem-pre preferibile averne in eccesso. Spesso è utile servirsi di annota-zioni varie, come nome delle vie, orientamento geografico, materia-li da costruzione, ecc.

RILIEVO E PROGETTO

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SCHIZZO DI RILIEVO

Allo scopo di proporzionare gli elementi dello schizzo è utile servir-si della matita come parametro: impugnandola a braccio teso si mi-ra un elemento lineare, se ne segna con il pollice la lunghezza e la siconfronta con quella di altri elementi.

Quando gli elementi secondari dello schizzo sono troppo complessiper essere accuratamente disegnati nello schizzo complessivo, si cer-ca di posizionarne con precisione solo qualche parte; si esegue quin-di uno schizzo a parte del solo dettaglio in scala più ingrandita.

Impostazione dello schizzo.

Proporzionamento degli elementi tracciati sullo schizzo. Dettaglio di uno schizzo complesso.

Schizzo con quotatura.

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DALLO SCHIZZO AL DISEGNO DI RILIEVO

DISEGNO DI COSTRUZIONI

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RILIEVO E PROGETTO

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ProgettoNel progetto interferiscono condizioni culturali, economiche, tecni-che e normative; pertanto il modo di progettare è legato al luogo e altempo in cui si manifesta.

Nell’era industriale viene esaltata la divisione dei ruoli professionali,con competenze sempre più specializzate. Questo processo, anchese avviato in ritardo, ha coinvolto anche la progettazione architettoni-ca. Nell’attività di progetto, specialmente quella di grandi opere, siintegrano professionalità molto diverse: dall’architetto al geologo,dall’ingegnere strutturista all’urbanista, dall’archeologo al sociologo.CENNI STORICI

Il disegno di progetto in epoca antica e medievale era una delle tantefasi della costruzione di un edificio; a tutto il ciclo produttivo era pre-posta una sola figura professionale: il capomastro o architetto-artigia-no. Nelle sue capacità di ideazione e di esperienza pratica del cantie-re risiede la buona riuscita dell’opera. Pertanto il disegno di progettoconsiste in un insieme di annotazioni sommarie, esclusivamente fun-zionali al progettista stesso; la definizione completa avviene in corsod’opera, con l'apporto d'esperienza del progettista e delle maestranze.

Dal Rinascimento in poi si afferma una scissione netta tra la figu-ra del progettista e quella del direttore di cantiere. Anche se il pro-gettista affonda la sua formazione su solide basi pratiche, i suoidisegni devono comunicare ad altri tutte le informazioni generali eparticolari per realizzare l’opera. Il disegno diviene sempre piùcompleto e codificato. In questo processo ha un peso consistente ladefinizione di tecniche e regole di rappresentazione, che danno aldisegno una validità scientifica del tutto nuova. I più grandi archi-tetti dell’epoca, da Brunelleschi a Palladio, sono grandi studiosi etrattatisti del disegno tecnico.

Progetto del corodi una cattedralegotica di Villardde Honnecourt(XIII sec.).

Disegni e foto del Museo per la Collezione De Menil a Houston (USA),progettato da Renzo Piano (1982-1986).In alto, vista dell’esterno.Al centro, il percorso porticato all’esterno.In basso, sezioni costruttive delle «foglie» e della struttura di sostegno. È evidente l’integrazione tra progettazione strutturale e architettonica.

glossarioIngegnere strutturista: professionista specializzato nel calcolodelle strutture portanti delle costruzioni.

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Prospetto della Basilica di Vicenza, progettata da Andrea Palladio (XVI sec.).

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DESCRIZIONE:Porta esterna in profilati scatolari di alluminio anodizzato preverniciato con specchiature in visarm.

N. 1

DESCRIZIONE:Porta esterna in profilati scatolari di alluminio anodizzato preverniciato con specchiature in visarm.

N. 1

DESCRIZIONE:Porta esterna in profilati scatolari di alluminio anodizzato preverniciato con specchiature in visarm.

N. 1

P1 P2 P3 P4

ABACO INFISSI INTERNI ED ESTERNI - Porte

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DESCRIZIONE:Porta in legno duro tipo ramino con specchiature in laminato plastico opaco.

N.1 blocco spogliatoiN.1 blocco servizi

DISEGNO DI COSTRUZIONI

IL PROCESSO PROGETTUALEIl disegno non è solo un rigoroso linguaggiodi rappresentazione, ma un vero strumentodi controllo sulle diverse fasi di elaborazio-ne progettuale e del prodotto architettonico.

Sia per il progettista sia per lo studioso, ildisegno consente di analizzare il linguaggiodell’architettura: acquista in questo senso ilruolo di un «metalinguaggio», cioè di un lin-guaggio essenziale per capirne un altro.

Nella fase di elaborazione del progetto, il disegno può essere integrato con altre tecniche dirappresentazione (plastici, fotomontaggi) per operare delle verifiche intermedie su alcuniaspetti del prodotto architettonico.

La fase di ideazione è quasi sempre basatasu schizzi che possono evidenziare caratte-ristiche fondamentali del linguaggio archi-tettonico del progettista.

Per esempio lo schizzo in alto evidenzia lequalità espressive dell’oggetto architettonico,mentre quello sottostante è connotato dall’in-tenzione di analizzare in modo approfonditoe articolato sia il complesso sia i dettagli.

In alto, schizzo di progetto per la Torre Einstein di Erich Mendelsohn (1919).In basso, disegno di progetto per la Casa Ottaviani, a Norcia (Perugia), di Mario Ridolfi (1976).

glossarioAbaco: nell’ambito della progettazionearchitettonica, è una catalogazionedegli elementi architettonici utilizzati(infissi, strutture, ecc.).

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ELAB. N. TITOLO

1 SCHEDA DATI METRICI

S.U.A. S.N.R.

PIANO PORTICOCANTINE E ALTRI LOCALI 86.88PORTICO, ANDRONI E SCALE 747.59

TOTALI m2 834.47

PIANO 1° (TIPOLOGIA SPECIALE)2 B1 (60.00 + 5.89) 120.00 11.783 B2 (70.69 + 8.88) 212.07 26.642 B1h (66.00 + 12.01) 132.00 24.021 B2h (71.05 + 8.88) 71.05 8.88

TOTALI m2 535.12 71.32

PIANO 2° e 3°4 B1 (60.00 + 5.89) 240.00 23.562 B2 (70.69 + 8.88) 141.38 17.764 C1 (80.01 + 8.88) 320.04 35.52

Alla stesura definitiva delprogetto esecutivo concorro-no elaborati diversi e indi-spensabili, quali disegni,computi, abachi, relazioni.

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RILIEVO E PROGETTO

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Il progetto dà risposte creative a un biso-gno. La struttura logica delle operazioniche portano alla soluzione del problema, inaltre parole il metodo progettuale, saràtanto più efficace quanto più esso sarà chia-ro e padroneggiato dal soggetto che proget-ta. La creatività sarà tanto più spiccataquanto più nel metodo progettuale conflui-scono la personalità e le esperienze del pro-gettista.

La personalità e la cultura del progettistaapportano alla elaborazione del progetto uninsieme di elementi. Mentre di alcuni(come quelli psicologici) è difficile dare unadefinizione esplicita, di altri possiamo trac-

ciare una sommaria descrizione. Tra questipossiamo elencare:

• elementi funzionali;• elementi antropometrici;• elementi tipologici;• elementi tecnologici;• elementi estetici.

Di essi la cultura architettonica moderna siè occupata approfonditamente, tanto daprodurre una trattatistica amplissima che ilprogettista talvolta controlla con difficoltà.Per questo il progettista spesso è coordina-tore di un gruppo di collaboratori speciali-sti nei diversi campi.

Tra i più potenti collaboratori del progetti-sta si sta rivelando il computer; se già daparecchio tempo il computer ha acquisitoun ruolo determinante nella progettazioneindustriale, anche nella progettazionearchitettonica è comparso con il ruolo diprotagonista. La progettazione computeriz-zata, infatti, è una elaborazione continua-mente supportata da dati documentari e dastrumenti di controllo e modifica; mentresi progetta ci si può servire di catalogazionie archivi, elaborazioni di calcolo, visualizza-zioni tridimensionali, ecc. In questo modoil ruolo del progettista risulta radicalmentetrasformato e potenziato.

METODOLOGIA PROGETTUALE

PERCEZIONE DELBISOGNO

FORMULAZIONE DELPROBLEMA

RACCOLTADEI DATI

ANALISIDEI DATI

STIMA DI VANTAGGI ESVANTAGGI

IPOTESI DIPROGETTO

ELABORAZIONEDISEGNI E MODELLI

VERIFICHE

MODIFICHE

PROGETTOESECUTIVO

ELABORAZIONE DIDIVERSE IPOTESI

VINCOLI

AMBIENTALI

TECNOLOGICI

ECONOMICI

NORMATIVI

PROGETTISTA

CULTURA

ESPERIENZA

PERSONALITÀ

Lo schema che segue descrive in modosommario le fasi della progettazione (nonspecificamente architettonica), ma eviden-zia una struttura logica basata su conse-quenzialità e interazioni.

glossarioAntropometria: disciplina che studiale dimensioni del corpo umano e delle sue parti.

• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

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ELEMENTI FUNZIONALIOgni costruzione da progettare deve assolvere esigenze funzionalicomplessive, per esempio produttive, commerciali, scolastiche, abi-tative. All’interno della destinazione complessiva è possibile indivi-duare degli elementi funzionali specifici. Per esempio, in una scuo-la ci saranno spazi destinati ad aule, uffici, palestre, laboratori, ecc.È essenziale che il progettista disponga di criteri per l’aggregazionedei diversi spazi, al fine di non pregiudicarne la funzionalità.

Prendiamo in considerazione un alloggio; in generale esso devepossedere spazi destinati a funzioni specifiche quali:

• soggiorno-pranzo (SP);• cucina (K);• stanze da letto (L);• bagno (B);• accessori interni, come ripostigli (R) o guardaroba;• accessori esterni, come balconi o terrazze.

Assemblando questi locali in modo del tutto casuale si scopre facil-mente che insorgono disfunzioni, quali eccessive distanze, scarsa ri-servatezza di certi ambienti, ecc.

L’aggregazione dei locali deve peraltro garantire una distribuzionefunzionale a ridurre percorsi e disagi (come l’attraversamento di unlocale per raggiungerne un altro). A tale scopo si fa ricorso a spazidi distribuzione. Un tempo come elemento di distribuzione siusava il corridoio, che attraversava tutto l’alloggio consentendo l’ac-cesso alle diverse stanze; per economizzare spazi e distanze oggi sipreferisce l’adozione di disimpegni di ridotte dimensioni.

DISEGNO DI COSTRUZIONI

Una razionaledistribuzione dei locali destinati a funzioni omogenee o complementari,conduce a individuarezone quali:

• zona giorno;• zona notte.

L’attenta analisi dei percorsi, dei vincoli posti dalla struttura dellacostruzione, della possibiltà di aprire nei muri porte o finestre, diarredare con sufficiente razionalità i singoli ambienti, può confer-mare o invalidare l’ipotesi di progetto.

SP

R

L2

L1K

B

K L1

L2

B

SP

R

ZONA GIORNO ZONA NOTTE

K

SP

RB

L1L2

L1L2

BR

SP

K

Balcone

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ELEMENTI ANTROPOMETRICIL’antropometria fornisce dati essenziali per il dimensionamento diambienti e arredi, al fine di renderli comodi e funzionali.

� Dimensioni dell’uomo

Le misure dell’uomo, un tempo derivate da canoni estetici, sono og-gi studiate con rigorosi metodi statistici; i dati qui illustrati sono soloi principali e forniscono un riferimento generale alle necessità di pro-getto. Altri dati, più specifici, sono ricavabili da studi di ergonomia.

RILIEVO E PROGETTO

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18050

175

116

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85

195

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8518

90

100

82

4513

8

80

7455

80

80

11085

60

90 70

130

� Dimensioni medie dei mobili

• Soggiorno-pranzo

10090

60

150

80

70

200

45

120

30

120

80

70

40

45

Sedia Poltrona Divano

Mobile (a 3 ante) Libreria

Tavolo Tavolo Tavolino

• Cucina

60

60

60 60

60

70

60

60

60 60 60

35

60

140

Lavello Fornello Frigo

Mobile (a 3 ante) Pensile (a 3 ante)

• Letto

140

200

20080

60

18050

40

Letto matrimoniale Letto singolo

Armadio Comodino

• Bagno

60

70

80

80

60

40

70

40

85

200

Lavabo WC Bidet

VascaPiatto doccia

glossarioErgonomia: disciplina che studia le condizioni e l’ambiente di lavoroper adattarli alle esigenze del lavoratore.

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� Dimensioni medie delle stanze

Nelle diverse stanze, oltre ai mobili, dovranno trovar posto dellepersone che si muovono, lavorano, si riposano; quindi le dimensio-ni degli ambienti dovranno tener conto di fattori sia fisici sia psico-logici. Di seguito si riportano a titolo di esempio alcune piante distanze di dimensioni adeguate ai bisogni medi.

• Superficie minima dell’alloggio monostanza:

– 28 m2 per una persona;– 38 m2 per due persone.

• Stanza di soggiorno di almeno 14 m2;

• Finestra apribile nelle stanze da letto, soggiorno e cucina.

• Superficie della finestra per ogni locale non inferiore a 1/8 dellasuperficie del pavimento.

• Illuminazione naturale diretta in tutti i locali, tranne quelli desti-nati a servizi igienici, disimpegni, ripostigli, vani scala.

• Ventilazione forzata in cucine o gabinetti, in caso di mancanza diventilazione naturale.

• Almeno una stanza da bagno dotata dei seguenti impianti igieni-ci: vaso, bidet, vasca da bagno o doccia e lavabo.

� Barriere architettoniche

Si deve inoltre tener conto che in ambienti urbani e abitativi vivo-no e si muovono persone con ridotte capacità fisiche, portatori dihandicap, sia temporaneo che permanente, anziani, bambini.

La progettazione deve rimuovere le barriere architettoniche, cioègli ostacoli all’accessibilità o al movimento delle persone disabili.Questi ostacoli consistono in elementi altimetrici (dislivelli o scale)oppure in passaggi ristretti o difficili (porte, cabine di ascensori).

Per l’eliminazione delle barriere architettoniche le leggi vigentiprevedono per le strutture esterne connesse agli edifici:

• Percorsi pedonali con larghezza minima di 1,50 m.• Rampe con pendenza massima pari all’8%.• Rampe provviste di ripiano di lunghezza minima 1,5 m ogni 10

m di sviluppo lineare.• Corrimano lungo i percorsi pedonali ad altezza di 0,80 m e pro-

lungato di 0,50 m nelle zone in piano.

Per la struttura edilizia sono previsti:

• Accessi dall’esterno al livello dei percorsi pedonali o raccordatimediante rampe.

• Scale con gradini che devono avere:– pedata minima 30 cm;– alzata massima 16 cm.

• Scale con pavimentazione antisdrucciolevole, parapetto di altez-za minima 1,00 m e corrimano ad altezza 0,90 m.

• Ascensori con cabina di dimensioni minime di 1,50 m di lun-ghezza e 1,37 m di larghezza, provvista di porta di larghezzaminima 0,90 m.

• Corridoi o passaggi di larghezza minima 1,50 m e privi di spor-genze come pilastri o colonne.

• Porte con luce netta minima di 0,85 m e dimensione ottimale di0,90 m.

• Maniglie ad altezza massima di 0,90 m.• Locali igienici di dimensioni minime 1,80 × 1,80 m e provvisti di:

– vaso, lavabo e corrimani;– vaso sulla parete opposta alla porta;– spazio di rotazione per una carrozzella, pertanto distanza del-

l’asse del vaso di almeno 1,40 m da una parete e di 0,40 dall’al-tra parete;

– piano superiore del vaso a 50 cm dal pavimento.

DISEGNO DI COSTRUZIONI

LETTO

3,60 x 3,00 = 10,80 m2 3,60 x 3,00 = 10,80 m2

SOGGIORNO

5,00 x 4,00 = 20,00 m2 4,00 x 4,00 = 16,00 m2

1,80 x 1,80= 3,24 m2

2,40 x 2,00= 4,80 m2

3,00 x 2,00= 6,00 m2

BAGNO

4,00 x 2,40 = 9,60 m2 2,40 x 2,40 = 5,76 m2

CUCINA

� Dimensioni dell’alloggio

Nel suo insieme l’alloggio deve rispettare caratteristiche dimensio-nali definite da norme e leggi. Esse prendono in considerazione valo-ri minimi, i cosiddetti standard abitativi, frutto di esperienze e studisugli alloggi minimi, che a partire dagli anni ’20 del secolo scorsohanno impegnato architetti e progettisti. Questi studi, però, hannoevidenziato che, riducendo al massimo percorsi o spazi inutili, si pos-sono creare inconvenienti come la mancanza di riservatezza del sin-golo abitante.

I principali standard abitativi in base alle leggi vigenti sono iseguenti:

• Altezza minima interna: 2,70 m.

• Superficie minima per ogni abitante:

– 14 m2 per i primi 4 abitanti;– 10 m2 per ciascuno dei successivi.

attenzioneIl segnale a fianco indica edifici o ambienti accessibili ai disabili.

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ELEMENTI TIPOLOGICILe aggregazioni tra diverse unità abitative si configurano attraversotipi ormai consolidati: le tipologie abitative.

La scelta di una tipologia comporta conseguenze notevoli per ilprogettista, per l’utente e per il territorio. Oltre a costi molto diffe-renziati, le diverse tipologie presentano caratteristiche estetiche, diimpatto ambientale e sociale di grande rilevanza urbanistica. Perquesto le normative urbanistiche prevedono l’adozione di tipologietalvolta molto ben definite; tipico è il caso delle zone montane, incui sono previste tipologie edilizie molto dettagliate, fino all’uso deimateriali da costruzione. Di seguito vediamo le principali.

� Case unifamiliari

Distinguibili in case rurali (cascine, fattorie) e signorili (ville, villi-ni), sono circondate da un appezzamento di terreno. Non sonostrutturate in forme particolari, se non per i vincoli del terreno eper norme, anche locali, che tengono conto della tradizione e del-l’ambiente culturale. Privacy e alti costi di gestione ne costituisco-no rispettivamente il vantaggio e lo svantaggio principale.

� Case a schiera

Sono case unifamiliari, in genere su due piani, con muri limitrofi;ogni unità ha ingresso autonomo e, in genere, un piccolo giardinoantistante e/o orticello retrostante. L’uniformità tipologica dellesingole case e un equilibrio tra privacy e rapporti di vicinato nerappresentano i connotati salienti.

� Case a tappeto

Case unifamiliari circon-date da un piccolo giardi-no sono distribuite a mo-saico, con sequenze tal-volta di grandi dimensio-ni. Particolarmente diffu-se nel mondo anglofono(come negli spazi incredi-bilmente vasti di Los An-geles), consentono il ri-spetto della privacy macreano sgradevoli sensa-zioni di monotonia del-l’ambiente. Realizzabilisolo in presenza di vastearee, queste abitazionicomportano alti costi digestione.

RILIEVO E PROGETTO

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Abitazioni di Los Angeles dall’altoe dalla strada.

� Case in linea

Sono case plurifamiliari di più piani, disposte in sequenza, taloracon servizi in comune. I costi contenuti per la notevole densitàabitativa sono vantaggi opponibili alla scarsa riservatezzadell’inquilinato.

glossarioPrivacy: termine introdotto dalla lingua inglese, con il significato di riservatezza, intimità del singolo o del nucleo familiare.

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DISEGNO DI COSTRUZIONI

� Case a ballatoio

Sono costituite da alloggi, in genere di ridotte dimensioni e servitida lunghi ballatoi di distribuzione. Sono tipiche dei complessipopolari dell’inizio del XX secolo, ma ancora oggi in uso.

� Case a torre

Aggregazione a sviluppo verticale, con poche unità per ogni piano.L’altezza più o meno spinta comporta strutture portanti di notevolidimensioni, l’essenzialità della sicurezza degli impianti tecnologici euna particolare attenzione all’impatto estetico sull’ambiente urbano.Adottabile laddove sussistono terreni di fondazione molto resistenti,la tipologia a torre consente un’alta densità abitativa a fronte di scar-se possibilità di relazioni sociali tra inquilini. L’estremizzazione del-lo sviluppo verticale ha condotto alla tipologia a grattacielo, nata negliStati Uniti e ormai abbastanza diffusa anche nelle nostre metropoli.

� Case a corte

Sono case plurifamiliari, disposte come le case in linea, ma con unandamento tale da delimitare un cortile interno, destinato a verde oad attività sociali. La tipologia a corte consente costi economici euna marcata identità del nucleo sociale.

� Grandi unità abitative

Le cellule abitative sono inserite in grandi strutture edilizie, checostituiscono dei complessi abbastanza isolati; sono in genere prov-viste di spazi interni destinati a servizi sociali e commerciali.Nascono dalla ricerca di soluzioni economiche e socia lizzanti inambiente urbano; capostipite di questa tipologia è la famosa Unitéd’habitation di Marsiglia, progettata da Le Corbusier. La sua adozio-ne ha però sovente creato reazioni negative tra gli abitanti, per lagrande concentrazione di persone e la scarsità dei servizi necessa-ri. L’impatto territoriale e psicologico è comunque conside revole.

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ELEMENTI TECNOLOGICILe tecnologie costruttive influiscono profondamente nella progetta-zione; oltre che per i costi di produzione, i diversi materiali pongo-no notevoli condizionamenti funzionali. Pertanto la scelta di unatecnologia costruttiva fornisce precisi elementi al progettista.

Vediamo come Le Corbusier (1887-1965), maestro dell’architettu-ra moderna, mette a confronto le tradizionali strutture in muraturacon quelle in cemento armato, evidenziando in pochi schizzi i vantag-gi e la grande libertà compositiva che queste ultime consentono.

RILIEVO E PROGETTO

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I pilastri in cemento armato occupano poca superficie, mentre lemurature sono molto ingombranti.

I solai in cemento armato lasciano totale libertà alla pianta, mentre lestrutture in muratura la vincolano alle strutture portanti verticali.

Mentre le costruzioni tradizionali devono affondare nel terreno, quelle incemento armato possono elevarsi e lasciar libere superfici per il verde.

Anche le coperture, in passato utili solo come riparo dalle intemperie,possono divenire agibili e godibili.

Mentre nelle costruzioni in muratura le finestre sono piccole edistanti, in quelle in cemento armato esse possono estendersi aper-tamente lungo tutta la facciata.

Nelle costruzioni in cemento armato l’interno dell’alloggio puòaprirsi liberamente verso l’esterno, infissi metallici scorrevoli facili-tano questa possibilità. Con le strutture in muratura, al contrario,la stanza resta chiusa all’interno e confinata da infissi in legno pic-coli e pesanti.

Con le ampie finestre consentite dalle strutture in cemento armatola luce può penetrare a fondo nelle stanze, mentre nelle costruzio-ni in muratura le zone buie sono prevalenti.

glossarioSolaio: struttura orizzontale che nei fabbricati sostiene il pavimentoe i carichi che gravano su di esso.

Cemento armato: materiale composito costituito da calcestruzzodi cemento e da tondini di acciaio inglobati in esso, al finedi aumentarne la resistenza a trazione.

Muratura: materiale costituito da pietre o mattoni legati da calcestruzzodi calce.

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DISEGNO DI COSTRUZIONI

La pressione dell’industrializzazione è nelsettore edilizio sempre più marcata e lenuove tecnologie di prefabbricazione con-sentono di realizzare edifici di notevoledimensioni a costi bassi. Per questo motivoè ormai solido il connubio tra edilizia popo-lare e prefabbricazione. L’adozione di ele-menti prefabbricati costringe il progettistaa basarsi su elementi standardizzati, dinumero abbastanza contenuto, e quindi astrutturare il progetto su schemi modulari.Anche se i vincoli sono notevoli, la prefab-bricazione attuale consente una certa elasti-cità di soluzioni basate sugli stessi elemen-ti; i sistemi più versatili consentono realiz-zare progetti basati sulle tipologie più diverse, dalle case a schiera a quelle a torre.

Assonometria (in alto) e pianta (a destra)della proposta TEO dell’arch. Gino Valle.

La grande suggestione che l’industrializzazione ha sempre esercitato sugli architetti del XXsecolo ha prodotto ipotesi progettuali avveniristiche, al limite del l’utopia (si veda l’esempiodi progettazione del gruppo Archigram, basato su città modulari e mobili).

A sinistra, Torre Nagakindi Kisho Kurokawa(Tokio, 1971).

A destra, progettodi città ideale(Ron Herron).

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RILIEVO E PROGETTO

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La personalità del progettista, l’ambiente fisi-co e culturale, le esigenze dell’utente dannoal prodotto un’impronta estetica particolare.

Gli esempi riportati illustrano in modoevidente che, per un prodotto apparente-

mente semplice come la sedia, sono statesperimentate soluzioni molto diverse daalcuni famosi progettisti, sebbene sianovissuti nello stesso periodo e abbiano sceltogli stessi materiali costruttivi.

ELEMENTI ESTETICI

� Sedie in legno tra il 1900 e il 1930

� Sedie in acciaio tra il 1925 e il 1955

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Sedie in legno.1. Antoni Gaudí (1904).2. Charles Rennie Mackintosh (1903).3. Marcel Breuer (1924).4. Alvar Aalto (1930).

Sedie in acciaio.1. Marcel Breuer (1927).2. Ludwig Mies van der Rohe (1927).3. Le Corbusier (1928).4. Harry Bertoia (1952).

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DISEGNO DI COSTRUZIONI

� Grattacieli a New York tra il 1950 e il 1990

Una tipologia particolare, il grattacielo,nella stessa città e nello stesso periodo, conla sua caratterizzazione estetica dà luogo auna eccezionale serie di variazioni sul tema.

1

2 4

3 5

6

1. AT&T Building (J. Burgee & P. Johnson, 1984).2. United Nations Plaza

(K. Roche & J. Dinkeloo & Ass., 1976).3. 53rd At Third (J. Burgee & P. Johnson, 1985).4. World Financial Center (C. Pelli & Ass., 1988).5. Palazzo delle Nazioni Unite

(W. Harrison, M. Abramovitz, 1950).6. The Morgan Stanley Building

(E. Roth & Sons, 1989).

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RILIEVO E PROGETTO

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� Grattacieli a Chicagotra il 1950 e il 1990

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1. John Hancock Center(Skidmore, Owings & Merrill, 1965).

2. Marina City Building (B. Goldberg & Ass., 1964).3. Standard Oil Building

(Durell Stone, Perkins & Will, 1974).4. Sears Tower (B. Graham/SOM, 1976).5. One South Wacker (H. Jahn, 1979).6. Lake Point Tower

(Schipporeit & Heinrich, 1968).

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SINTESI DEL PROGETTISTA� Le Corbusier (1887-1965)

Il grande architetto (vero nome Charles Edouard Jeanneret, 1887-1965), propugnatore del nuovo spirito di un’architettura razionalebasata su una forte coerenza tra esigenze costruttive, funzionali edestetiche, ha saputo esprimere mirabili sintesi progettuali: intentiprogrammatici particolarmente espliciti, l’adozione di nuovi mate-riali (come il cemento armato) e di nuovi canoni estetici (la bellezzadell’oggetto semplice e funzionale) si fondono in modi estremamen-te creativi.

La sua sintassi progettuale per un certo periodo (1920-1930) si è ba-sata sui cinque punti della nuova architettura:

1. I pilotis.Con l’uso del cemento armato la casa non è più costretta ad ada-giarsi sul terreno, ma può sollevarsi sul giardino, librarsi nell’aria.

2. La pianta libera.La struttura in cemento armato non vincola più la pianta ai muriportanti e consente una integrale libertà compositiva degli spaziinterni, più ampi e funzionali.

3. La facciata libera.Così come la pianta, anche la facciata, una volta liberata dalla op-primente coincidenza con i muri portanti, può arretrare o avan-zare rispetto ai pilastri.

DISEGNO DI COSTRUZIONI

Casa Domino (1914). La struttura in cemento armato diviene il fondamentodi un nuova architettura.

4. La finestra in lunghezza.Le facciate sono elementi leggeri in cui possono aprirsi finestreda un’estremità all’altra: la luce può invadere gli spazi interni.

5. Il tetto-giardino.Con i solai in cemento armato il tetto non deve più essere inclina-to, può essere piano e praticabile, e quindi trasformarsi in giardi-no, ulteriore elemento di comunicazione tra ambienti interni edesterni.

Villa Savoye a Poissy (1929).a) Esterno. b) Pianta. c) Veduta del terrazzo. d) Sezione.

a)

b)

d)

c)

glossarioPilotis (pr. pilotì): termine introdotto dal francese, indicante i pilastri scoperti al piano terra.

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La grande carica sociale dei programmi di LeCorbusier attraversa tutte le sue elaborazioni pro-gettuali: l’architettura deve dare una risposta allasocietà industrializzata, deve ricreare un rapportotra esigenze economiche e umane. La città puòritrovare un equilibrio territoriale attraverso model-li di aggregazione per grandi unità di abitazione.

Ai villini, che occupano grandi aree e necessitano divaste infrastrutture tecnologiche (strade, fognature,ecc.), vengono contrapposte unità che rendono pos-sibili grandi zone verdi; gli alloggi sono cellule di unagrande aggregazione comprendente strade interne,servizi sociali e commerciali, spazi per il tempo libe-ro e lo sport.

Esemplare realizzazione del suo concetto di unitàd’abitazione è l’Unité d’habitation di Marsiglia (1952).

Al complesso e ai singoli alloggi vengono rivolteparticolari cure estetiche e funzionali; gli alloggiduplex hanno aperture su balconi forniti di frangi-sole e connotazione cromatica. Anche se realizzatecon cemento armato facciavista (cioè non intonaca-to), le strutture dell’edificio sono modellate conforme e proporzioni basate sulle misure dell’uomo.

RILIEVO E PROGETTO

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glossarioAlloggio duplex: alloggio su due piani, in genere coincidenti con zonagiorno e zona notte.

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Unité d’habitation di Marsiglia.a) Veduta dell’esterno.b) Schizzo di progetto.c) Sezione trasversale.d) Prospettiva.e) Sezione e piante degli alloggi.

a)

b)

c) d)

e)

Il Modulor, ideato e utilizzatoda Le Corbusier è un sistema di misurebasato sulle proporzioni del corpoumano e sul rapporto aureo.

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23Copyright © 2014 Zanichelli Editore SpA, Bologna [5753]Questo file è un’estensione online dei corsi di disegno di Sergio Sammarone

� Gerrit Rietveld (1888-1964)

Gerrit Rietveld, falegname, poi divenuto disegnatore di mobili equindi architetto, fu fondatore del movimento artistico olandese DeStijl, attivo tra gli anni 1917 e 1931.

Il movimento, detto anche Neoplasticismo, aspira a una «archi-tettura elementare, economica e funzionale, non-monumentale,dinamica, anticubica nella forma, antidecorativa nel colore».

Nel programma Sedici punti per una architettura neoplastica essa ècosì descritta:

«La nuova architettura è anticubica, ossia non cerca di combinaretutte le cellule funzionali di cui è fatto lo spazio in un cubo chiuso,ma proietta tali cellule (come anche superfici sporgenti, balconiecc.) in senso centrifugo, partendo dal punto centrale del cubo; inquesto modo, altezza, larghezza e profondità più tempo acquistanonegli spazi un’espressione plastica interamente nuova. In questomodo l’architettura assume un aspetto più o meno fluttuante, checontrasta, per così dire, la forza di gravità della natura.»

Secondo Theo van Doesburg, principale ispiratore del movimento,la casa, strutturata secondo questi principi, «veniva smembrata,scomposta nei suoi elementi plastici. Veniva distrutto l’asse staticodel vecchio modo di costruire; la casa diveniva un oggetto cui sipoteva girare intorno da ogni lato. Questo metodo analitico portò anuove possibilità costruttive e a una nuova pianta. La casa venivasu libera dal suolo e il tetto diveniva una terrazza, un “pianoall’aperto” per così dire.»

Casa Schröder di Rietveld è una esemplare realizzazione degliintenti del movimento De Stijl.

Già dall’esterno si nota la connotazione di volumi definiti dapareti che si aprono verso l’esterno con sporgenze e finestre; maancora più significativo è l’interno, in cui l’intero piano superioresi configura come un unico vasto spazio; la sua pianta trasforma-bile richiama i princìpi di un’architettura dinamica, con paretisostituite da pannelli mobili. Questa struttura consente di articola-re gli spazi, di giorno o di notte, secondo le esigenze o i desideri dichi ci vive.

DISEGNO DI COSTRUZIONI

Studi per una casa d’abitazione, di Theo van Doesburg e Cor van Eesteren(1922-1923).

glossarioPlasticismo: nel linguaggio artistico, indica la ricerca o il raggiungimentodi effetti di rilievo nella modellazione degli spazi.

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Casa Schröder a Utrecht (1924). Esterno (a) e piante del piano superiore dellacasa Schröder nelle versioni «chiusa» (b) e «aperta» (c).

a)

b)

c)

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Negli interni la Casa Schröder manifesta una particolare attenzionenell’uso dei colori (solo quelli primari, cioè giallo, blu, rosso e nero)facendo sì che essi risultino identificarsi con le strutture spaziali.Altro ruolo rilevante riveste l’arredo, che in parte è direttamentecreato dalle strutture (armadi a muro), dall’altro è profondamentecoerente, nelle forme e nei colori, con lo stile di tutto l’ambiente.

La grande importanza at-tribuita da Rietveld alletecniche costruttive è tra-sparente nella sua produ-zione di mobili. In essi,secondo il loro progetti-sta, «la costruzione colla-bora a collegare le singo-le parti senza la minimamutilazione, in modoche nessuna copra l’altrain modo determinante oche l’una sia subordinataall’altra. In questo modoil tutto è libero nello spa-zio. La forma è nata invirtù del materiale.»

RILIEVO E PROGETTO

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Interni di casa Schröder.

a)

b)

d)

Mobili progettatida Gerrit Rietveld. a) Sedia «Rosso-Blu» (1918).b) Tavolino in legno

laccato (1922).c) Sedia «Zig-Zag» (1934). d) Credenza (1919).c)

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25Copyright © 2014 Zanichelli Editore SpA, Bologna [5753]Questo file è un’estensione online dei corsi di disegno di Sergio Sammarone

PROGETTAZIONE E CAD

DISEGNO DI COSTRUZIONI

Aggregazione modulo base per gruppo famigliaAggregazione modulo basePianta modulo base

Aggregazione modulo base: tipologia a ostello

L1 L2 L2 L2 L2 L2L1 L1 L1 L1 L1

SOGGIORNO

MUSICAPRANZOSOGGIORNO

RIUNIONIBAGNO

OFFICE

BAGNO BAGNO BAGNO BAGNO BAGNO

OFFICE

L2 L1 L2 L2 L2 L2L1 L1 L1 L1 L1

BAGNO

CUCINA

SOGGIORNO

PRANZO

CUCINA CUCINA CUCINA

SOGGIORNO

PRANZOBAGNO BAGNO SOGGIORNO

PRANZO

SOGGIORNO

PRANZO

SOGGIORNO

PRANZO

SOGGIORNO

PRANZOBAGNO BAGNO BAGNO

L2L2

Pianta piano terra: comunità alloggio per disabili Pianta primo piano

Nella progettazione architettonica il CAD fornisce potenti mezzi disupporto: disponibilità di simbologie, elaborazioni di calcolo, visua-lizzazioni tridimensionali; ma soprattutto facilita moltissimo la pro-

gettazione di sistemi modulari. La possibilità di disegnare il modulobase, modificarlo e ricavarne aggregazioni di vario tipo mostra leenormi potenzialità operative della progettazione computerizzata.

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La possibilità di costruire archivi facilmente accessi-bili, consente di costruire repertori di disegni o sim-boli di uso frequente. Essi sono utilizzati nella pro-gettazione non solo per realizzare disegni, ma ancheabachi, dai quali si possono elaborare automatica-mente dati per il computo metrico estimativo.

RILIEVO E PROGETTO

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F3F2F1

1,80

1,60

1,80

A A A

4,50

AA

AA

AA

AA

AA

AA

2,40

1,00

1,00

F4 F5

DESCRIZIONE:Infisso esterno in profilatiscatolari di alluminioanodizzato preverniciato,Apertura a vasistas.

N. 2 COLORE:

DESCRIZIONE:Infisso esterno in profilatiscatolari di alluminioanodizzato preverniciato,Apertura a vasistas moduli A.

N. 2

DESCRIZIONE:Infisso esterno in profilatiscatolari di alluminioanodizzato preverniciato,Apertura a vasistas moduli A.

N. 4

DESCRIZIONE:Infisso esterno in profilatiscatolari di alluminioanodizzato preverniciato,Apertura a bandiera.

N. 3 blocco servizi

DESCRIZIONE:Infisso esterno in profilatiscatolari di alluminioanodizzato preverniciato,Apertura a vasistas.

N. 4

1,50 1,00

1,25

1,00

A AA

2,00

1,40

1,50

1,70

0,10 0,10

2,90

1,50

1,70

0,10 0,10

2,25

2,25

1,30

1,50

0,10 0,10 1,50

1,70

0,10 0,10

2,25

2,25

0,90

1,10

0,10 0,10

2,25

0,70

0,90

0,10 0,10 0,900,90

2,25

P1 P2 P3 P4 P5 P6 P7

1,50

1,70

0,10 0,10

2,25

P8 P9

0,90

1,10

0,10 0,10

2,25

DESCRIZIONE:Porta esterna in profilatiscatolari di alluminioanodizzato preverniciato conspecchiature in visarm.

N. 1

DESCRIZIONE:Porta esterna in profilatiscatolari di alluminioanodizzato preverniciato conspecchiature in visarm.

N. 1

DESCRIZIONE:Porta esterna in profilatiscatolari di alluminioanodizzato preverniciato conspecchiature in visarm.

N. 1

DESCRIZIONE:Porta in legno duro tiporamino con specchiature inlaminato plastico opaco

N. 1 blocco spogliatoiN. 1 blocco servizi

DESCRIZIONE:Porta in legno duro tiporamino con specchiature inlaminato plastico opaco

N. 4 blocco spogliatoiN. 2 blocco servizi

DESCRIZIONE:Porta in legno duro tiporamino con specchiature inlaminato plastico opaco

N. 6 blocco spogliatoiN. 7 blocco servizi

DESCRIZIONE:Porta in legno duro tiporamino con specchiature inlaminato plastico opaco

N. 2 blocco spogliatoiN. 4 blocco servizi

DESCRIZIONE:Porta in legno duro tiporamino con specchiature inlaminato plastico opaco

N. 2

DESCRIZIONE:Porta esterna in profilatiscatolari di alluminioanodizzato preverniciato conspecchiature in visarm.

N. 6 blocco servizi

C3

Copertura a botte con centine di alluminio preverniciato e lastre di policarbonatodue terminali di chiusura più un terminale di traliccio

N. 1

C2

Cupolini di policarbonato conapertura elettrica e con basein resina poliestere

N. 8

C1

Copertura a botte con centine di alluminio preverniciato e lastre di policarbonatodue terminali di chiusura

N. 1

1,66

1,28

0,40

0,10

2,20

13,40

1,00

2,00

6,85

0,98

1,64

0,05 0,05

1,64 1,641,64

0,05 0,05

1,64 1,64

glossarioComputo metrico estimativo: calcolo delle quantità dei materiali e dei costi di realizzazione dell’opera.

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ABACO INFISSI INTERNI ED ESTERNI DEL BLOCCO SPOGLIATOI E DEL BLOCCO SERVIZI scala 1: 50

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27Copyright © 2014 Zanichelli Editore SpA, Bologna [5753]Questo file è un’estensione online dei corsi di disegno di Sergio Sammarone

Progettando con il CAD si possono ricavare disegni tridimensiona-li, che consentono rappresentazioni molto realistiche. Le stesse pla-nimetrie o prospetti possono risultare molto più efficaci, se corre-date di ombre, effetti luministici, cromatici e superficiali.

L’aspetto più rilevante della progettazione in 3D (cioè in tridi-mensionale) è che il progettista crea un modello solido completa-mente definito. Tramite esso si può eseguire una verifica spazialemolto accurata, scegliendo punti di vista particolarmente interes-santi o ricavando delle immagini di particolari. Dallo stesso model-lo solido si possono ottenere sequenze di immagini lungo un per-corso, arrivando a creare animazioni ed effetti di realtà virtuale. Ilcomputer diventa uno strumento per superare la bidimensionalitàdel disegno e addirittura per conquistare la quarta dimensione conimmagini dinamiche.

DISEGNO DI COSTRUZIONI

Progetto di villa a New Delhi (arch. Oscar Santilli).

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RILIEVO E PROGETTO

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ESERCITAZIONE 1

Dallo schizzo di rilievo planimetrico ricavare il disegno in scala 1:100

ESERCITAZIONE 2

Al precedente disegno aggiungere il rilievo degli interni, ricavandola pianta in scala 1:100 completa di quotatura

ESERCITAZIONE 3

Dagli schizzi di rilievo in alzato, relativi allo stesso edificio del-l’esercitazione 1 (da cui pertanto si possono ricavare le quote oriz-zontali), ricavare i disegni dei prospetti in scala 1:100 e dei parti-colari in scala 1:50, completi di quotatura

memoLa quotatura degli infissi (porte e finestre) riporta sopra l’asse la larghezzadel vano e sotto l’asse la sua altezza (v. pag. D22).

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ESER

CITA

ZION

I

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ESER

CITA

ZION

I

29Copyright © 2014 Zanichelli Editore SpA, Bologna [5753]Questo file è un’estensione online dei corsi di disegno di Sergio Sammarone

DISEGNO DI COSTRUZIONI

ESERCITAZIONE 4

Rilevare la pianta di una stanza (della pro-pria abitazione oppure della scuola) con ilmetodo della triangolazione. Disegnare lastessa in scala 1:100, completa di quota-tura

ESERCITAZIONE 8

Sulla pianta 1:100 ricavata dalle precedenti esercitazioni 1 e 2, disegnare una ipotesi didestinazione funzionale e di arredo dei diversi locali, aggiungendo eventuali tramezzature(spessore 8 cm) e tenendo conto dellaposizione dello scarico fognario. Nel l’al -loggio devono trovar posto almeno: sog-giorno-pranzo, stanza da letto matrimo-niale, cucina, bagno. Dei diversi vaniindicare la superficie nettaESERCITAZIONE 5

Eseguire il rilievo in pianta di tre ambienticontigui (per esempio un corridoio e duestanze) con il metodo della triangolazione.Disegnare la pianta stessa in scala 1:100,completa di quotatura

ESERCITAZIONE 6

Eseguire il rilievo in alzato di una costru-zione di modeste dimensioni oppure di unaparte di edificio (per esempio la facciatadel solo piano terra). Disegnare i prospettiin scala 1:100, completi di quotatura

ESERCITAZIONE 7

Eseguire il rilievo in alzato di due infissiinterni o esterni (per esempio porte, por-toncini o finestre). Disegnare i prospetti inscala 1:50, completi di quotatura

ESERCITAZIONE 9

Dell’alloggio proposto in pianta disegnare un’ipotesi di distri-buzione più razionale, tenendo conto solo dei vincoli costituitida pilastri, muri perimetrali, finestre e scarichi. Disegnando lapianta in scala 1:100, delineare anche una soluzione degli arre-di principali

40 340 40 340 40

240 220 340

4034

040

340

40

300

200

300

230 330240

40 40 40340340

100

210

100

210

100

210

80 210

100

210

100

210

100

210

KBL2

L1 SP

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RILIEVO E PROGETTOES

ERCI

TAZI

ONI

30 Copyright © 2014 Zanichelli Editore SpA, Bologna [5753]Questo file è un’estensione online dei corsi di disegno di Sergio Sammarone

ESERCITAZIONE 10

Su una struttura portante in mattoni delledimensioni proposte, delineare la pianta1:100 di un alloggio, composto di soggior-no, due stanze da letto, cucina e bagno; neimuri maestri possono essere aperti vani nonsuperiori a 100 cm

5065

050

44044050 50

ESERCITAZIONE 12

Su una struttura a setti portanti con ledimensioni indicate, disegnare in scala1:100 la pianta di un alloggio con ingressosu ballatoio; l’alloggio per due personedovrà contenere:

• salotto-pranzo con angolo cottura;• stanza da letto (doppia);• bagno.

40

A2 1200

404030530 30

120

Ballatoio

ESERCITAZIONE 13

Su una struttura a setti portanti con ledimensioni indicate, disegnare in scala1:100 la pianta di un alloggio con ingressosu ballatoio; l’alloggio per cinque personedovrà contenere:

• salotto-pranzo;• stanza da letto (doppia);• tre stanze da letto (singole);• studio;• bagno con vasca;• bagno con doccia.

100

640 30530 30 30

490

1200

40

40 120

Ballatoio

A3

ESERCITAZIONE 11

Su una struttura a setti portanti con ledimensioni indicate, disegnare in scala1:100 la pianta di un alloggio con ingressosu ballatoio; l’alloggio per quattro personedovrà contenere:

• salotto-pranzo;• due stanze da letto (doppie);• cucina;• bagno.

1200

A1

4040

30

Ballatoio120

640 30

ESERCITAZIONE 14

Aggregando i diversi alloggi delle esercitazioni precedenti con sequenze simili a quella ripor-tata qui a fianco, disegnare in scala 1:200 la pianta e i due prospetti (sui lati lunghi)

A1 A2 A2 A1 A2 A3

Ballatoio

glossarioSetti: sono delle pareti portanti in calcestruzzo (in genere prefabbricate); i pannelli perimetralinon hanno funzione portante ma solo di irrigidimento.

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ESER

CITA

ZION

I

31

DISEGNO DI COSTRUZIONI

ESERCITAZIONE 15

Su una struttura a setti portanti con le dimensioni indicate, disegna-re in scala 1:100 la pianta di un blocco di due alloggi; essi devonorisultare adatti per quttro-cinque persone, l’uno, e per due persone,l’altro. L’esempio sottostante può dare qualche indicazione ulterio-re. È ipotizzabile anche la presenza di piccoli balconi coperti, che tral’altro possono dare un certo movimento ai prospetti

SP

SPK L1

WC

L2

B

L3L

K

B

490

100

100

490

1200

4040

640 6403030 30

ESERCITAZIONE 16

Sulla stessa struttura a setti portanti della esercitazione preceden-te, aggiungere un corpo scala; affiancando a esso due blocchi dialloggi, come quelli della precedente esercitazione, si può ottenereuna sequenza di blocchi in linea. Lo schema di aggregazione ripor-tato esemplifica una possibile sequenza. In scala 1:200 disegnareuna pianta e due prospetti (quelli sui lati lunghi)

110

240 3030

380

100

100

380

110

In questo caso si rivela particolarmente utile l’uso della carta da lucido,sia per disegnare la pianta dell’edificio a partire da quella del primo bloc-co, sia per ricavare i prospetti. Su di essi l’eventuale aggiunta delleombre può dare buoni effetti.

Ancora più significativo, in casi come questo, può essere l’uso delcomputer per ottenere copie multiple da un disegno iniziale.

Scala 1:200

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ESER

CITA

ZION

IRILIEVO E PROGETTO

32 Copyright © 2014 Zanichelli Editore SpA, Bologna [5753]Questo file è un’estensione online dei corsi di disegno di Sergio Sammarone

ESERCITAZIONE 17

Su una struttura in cemento armato conpilastri disposti lungo una maglia quadratadelle dimensioni indicate e con solaio chesporge a sbalzo da un solo lato, disegnare inscala 1:100 la pianta (con i principali arre-di) di un alloggio per quattro persone checomprenda:

• soggiorno-pranzo;• due stanze da letto;• cucina;• bagno;• ripostiglio;• balcone.

ESERCITAZIONE 18

Sulla stessa struttura portante della prece-dente eserci tazione, ipotizzare una aggrega-zione di tre alloggi serviti da un corpo scalacome quello rappresentato. Con le ne -cessarie varianti nella distribuzione dei trealloggi, dovute alla posizione dell’ingresso,disegnare la pianta in scala 1:100

ESERCITAZIONE 19

Sulla stessa impostazione della pianta dellaprecedente esercitazione, ipotizzare un fab-bricato di tre piani (oltre il piano terra) conuna diversa posizione dei balconi neglialloggi dei diversi piani. Disegnare in scala1:200 i prospetti sud e ovest, con eventua-le aggiunta delle ombre

40

400400

400

400

180

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Page 33: DISEGNO DI COSTRUZIONI Il disegno di rilievo - Zanichelli · 2014. 11. 21. · vo nuovi metodi e strumenti. Così fino a oggi si è registra-to un ampliarsi delle applica-zioni del

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33Copyright © 2014 Zanichelli Editore SpA, Bologna [5753]Questo file è un’estensione online dei corsi di disegno di Sergio Sammarone

DISEGNO DI COSTRUZIONI

ESERCITAZIONE 20

Su una struttura in cemento armato conpilastri disposti lungo una maglia quadratadelle dimensioni indicate disegnare le pian-te in scala 1:100 di una casa a schiera sudue piani. L’alloggio, oltre all’ingresso ante-riore, deve prevedere l’accesso a un giardinoposteriore; al suo interno devono trovareposto:

• al piano terra: soggiorno-pranzo, cucina,WC e almeno un ripostiglio;

• al primo piano: quattro stanze da letto,bagno e un balcone coperto.

Le piante qui riportate sono solo esemplifica-tive di una possibile soluzione progettuale

ESERCITAZIONE 21

Sulla stessa soluzione trovata per l’esercita-zione precedente, ipotizzare una possibileaggregazione di un certo numero di case aschiera, disegnandone le due piante e i pro-spetti anteriore e posteriore in scala 1:200.

Nell’impostare l’aggregazione si può pen-sare di affiancare due case con pianta sim-metrica oppure con fronte sfalsato (si vedal’esempio sottostante)

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4060

360360 300

360

360

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L

L L

LB

Pianta primo piano

R

K

R

WC

SP

Pianta piano terra

Anche in questo caso l’uso della carta da luci-do rende più agevole il disegno sia delle pian-te sia dei prospetti.

L’uso del computer è altamente redditizio incasi come questi, che prevedono sequenze dielementi uguali o simmetrici.