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N. 10 DISEGNO DI LEGGE d’iniziativa dei senatori Ignazio Roberto MARINO, FINOCCHIARO, ZANDA, LATORRE, ASTORE, BASSOLI, CHIAROMONTE, COSENTINO, Leopoldo DI GIROLAMO, LEVI MONTALCINI, PORETTI, ADAMO, AGOSTINI, AMATI, ANDRIA, ANTEZZA, BARBOLINI, BASTICO, BERTUZZI, BIANCO, BIONDELLI, BLAZINA, BONINO, CABRAS, CAFORIO, CARLINO, CARLONI, CAROFIGLO, CASSON, CECCANTI, CHITI, CRISAFULLI, D’AMBROSIO, DE CASTRO, DE SENA, DELLA MONICA, DELLA SETA, DI GIOVAN PAOLO, DI NARDO, DONAGGIO, Marco FILIPPI, FOLLINI, FONTANA, Vittoria FRANCO, GARRAFFA, GASBARRI, GHEDINI, GIAMBRONE, GRANAIOLA, ICHINO, INCOSTANTE, LEDDI, LEGNINI, LI GOTTI, LIVI BACCI, LUMIA, MAGISTRELLI, MALAN, MARCENARO, MARCUCCI, MARINARO, Mauro Maria MARINO, MARITATI, MASCITELLI, MERCATALI, MICHELONI, MOLINARI, MONGIELLO, MORANDO, MORRI, MUSI, NEGRI, NEROZZI, PARAVIA, PARDI, PASSONI, PEGORER, PERDUCA, PIGNEDOLI, PINOTTI, PROCACCI, RANDAZZO, RANUCCI, ROILO, Nicola ROSSI, RUSSO, SANGALLI, SARO, SBARBATI, SERRA, SIRCANA, SOLIANI, STRADIOTTO, TOMASELLI, TONINI, VERONESI, VIMERCATI, VITA, VITALI e ZAVOLI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 29 APRILE 2008 Disposizioni in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volonta ` anticipate nei trattamenti sanitari al fine di evitare l’accanimento terapeutico, nonche ´ in materia di cure palliative e di terapia del dolore Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA TIPOGRAFIA DEL SENATO (600)

DISEGNO DI LEGGE - Senato della Repubblica · Disposizioni in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volonta` anticipate nei trattamenti sanitari al fine di evitare l’accanimento

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N. 10

DISEGNO DI LEGGE

d’iniziativa dei senatori Ignazio Roberto MARINO, FINOCCHIARO, ZANDA,LATORRE, ASTORE, BASSOLI, CHIAROMONTE, COSENTINO, Leopoldo DIGIROLAMO, LEVI MONTALCINI, PORETTI, ADAMO, AGOSTINI, AMATI,ANDRIA, ANTEZZA, BARBOLINI, BASTICO, BERTUZZI, BIANCO,BIONDELLI, BLAZINA, BONINO, CABRAS, CAFORIO, CARLINO, CARLONI,CAROFIGLO, CASSON, CECCANTI, CHITI, CRISAFULLI, D’AMBROSIO, DECASTRO, DE SENA, DELLA MONICA, DELLA SETA, DI GIOVAN PAOLO,DI NARDO, DONAGGIO, Marco FILIPPI, FOLLINI, FONTANA, VittoriaFRANCO, GARRAFFA, GASBARRI, GHEDINI, GIAMBRONE, GRANAIOLA,ICHINO, INCOSTANTE, LEDDI, LEGNINI, LI GOTTI, LIVI BACCI, LUMIA,MAGISTRELLI, MALAN, MARCENARO, MARCUCCI, MARINARO, MauroMaria MARINO, MARITATI, MASCITELLI, MERCATALI, MICHELONI,MOLINARI, MONGIELLO, MORANDO, MORRI, MUSI, NEGRI, NEROZZI,PARAVIA, PARDI, PASSONI, PEGORER, PERDUCA, PIGNEDOLI, PINOTTI,PROCACCI, RANDAZZO, RANUCCI, ROILO, Nicola ROSSI, RUSSO,SANGALLI, SARO, SBARBATI, SERRA, SIRCANA, SOLIANI, STRADIOTTO,TOMASELLI, TONINI, VERONESI, VIMERCATI, VITA, VITALI e ZAVOLI

COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 29 APRILE 2008

Disposizioni in materia di consenso informato e di dichiarazioni

di volonta anticipate nei trattamenti sanitari al fine di evitare

l’accanimento terapeutico, nonche in materia di cure

palliative e di terapia del dolore

Senato della Repubblica X V I L E G I S L A T U R A

TIPOGRAFIA DEL SENATO (600)

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Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 10– 2 –

XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

Onorevoli Senatori. – Il presente disegno

di legge si pone l’obiettivo di dare soluzione

al problema dell’interruzione dei trattamenti

sanitari al fine di evitare l’accanimento tera-

peutico, nella consapevolezza che la vita bio-

logica ha un limite, anche garantendo co-

munque la qualita e la dignita della vita nelle

fasi terminali di essa.

Ogni giorno i medici sono posti di fronte a

scelte drammatiche quando per un paziente

non c’e piu una ragionevole speranza di re-

cuperare l’integrita intellettiva ed una vita in-

dipendente dalle apparecchiature e dalle tera-

pie che la sostengono. La tecnologia attuale

e in grado di mantenere in vita malati per i

quali in passato non c’era nulla da fare, per-

mettendo di prolungare artificialmente la vita

di una persona che ha perso ogni risorsa, che

non ritrovera mai piu una condizione accetta-

bile di salute, e tutto questo rende sempre

piu drammatico il problema dell’interruzione

volontaria delle terapie al fine di evitare l’ac-

canimento terapeutico. Di qui l’esigenza di

formare medici e cittadini e dotare la societa

di strumenti di decisione, come il testamento

biologico, che rappresenta un valido sup-

porto a favore del medico per orientare le

sue decisioni secondo quanto avrebbe deside-

rato il paziente e per non andare incontro a

situazioni paradossali dove sono tutti a deci-

dere tranne il diretto interessato.

Negli Stati Uniti, in Canada, in diversi

Paesi europei, in Australia, ad esempio, in-

terrompere le terapie quando non esiste una

ragionevole speranza di riportare il paziente

ad una condizione di vita accettabile non

solo e una prassi comune nelle strutture sani-

tarie, ma e una possibilita prevista da regole

precise, rispettate dagli operatori sanitari

senza suscitare alcun clamore.

Ogni giorno capita che ci si trovi di fronteal dilemma se interrompere o meno alcunedelle terapie che, grazie agli enormi pro-gressi tecnologici di cui godiamo, permet-tono di mantenere in vita un essere umanodestinato altrimenti alla fine naturale dellavita.

Chiunque abbia esperienza di rianimazionesa bene che, per mantenere in condizioni vi-tali un essere devastato da una malattia gra-vemente invalidante, la tecnologia che vieneutilizzata e fuori dall’ordinario. Mantenereun paziente libero da infezioni, da emboliepolmonari, da decubiti, da alterazioni meta-boliche che ne possano determinare la morte,richiede l’utilizzo di mezzi straordinari, avolte sproporzionati. La sospensione di tuttiquesti atti porta inevitabilmente alla fine diquella esistenza mantenuta artificialmente invita, accettando un fatto naturale e decidendodi non accanirsi piu.

Introdotto negli Stati Uniti nel 1991, il li-ving will, o direttiva anticipata di volonta,mira a proteggere dal rischio di accanimentoterapeutico il paziente non piu in possessodelle proprie facolta di intendere e di volere.Si tratta di desideri che si esprimono in vitaper scegliere una fine dignitosa, limitare lesofferenze inutili determinate da un prolun-gamento artificiale dell’agonia e rifiutare al-cune terapie futili ed eccessivamente inva-sive. Il medico ha il dovere di tenere contodi queste disposizioni nel momento in cuisi accinge ad assistere un malato che nonha piu una ragionevole speranza di migliora-mento ed e sollevato dal dover prenderedelle decisioni in maniera autonoma, senzaconoscere quali siano le intenzioni e le vo-lonta del paziente.

Tale strumento tuttavia non deve essere ri-gido e il medico deve mantenere la propria

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XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

liberta di giudizio per valutare quando e ilcaso di proseguire le terapie e quando invecee piu giusto fermarsi, evitando un accani-mento che non rispetterebbe la dignita delpaziente.

Qualora il medico ritenga di dover agirediversamente da quanto indicato nel testa-mento biologico, si ritiene necessario coin-volgere il comitato etico dell’ospedale pervalutare le motivazioni del medico, confron-tarle con le indicazioni del testamento egiungere ad una decisione che salvaguardiil migliore interesse del malato anche nel ri-spetto dell’articolo 32 della Costituzione. Ri-spettare un testamento biologico non do-vrebbe mai portare ad agire contro il benes-sere del paziente, come invece potrebbe ac-cadere, paradossalmente, nel caso di un do-cumento redatto in maniera poco chiara o pe-ricolosamente restrittiva. Nello svolgere lapropria professione, ogni medico chiama incausa l’esperienza, la casistica, la letteraturascientifica e a volte anche l’intuizione. Perquesto un documento che stabilisca vincolitroppo stretti non serve a scongiurare l’acca-nimento terapeutico, ma potrebbe addiritturaminare la concreta possibilita di recupero diun paziente non impossibilitato al recuperodell’integrita intellettiva.

Per la stesura di un testamento biologico efondamentale l’esistenza di un rapporto di fi-ducia fra medico, paziente e familiari del pa-ziente. L’obiettivo e, infatti, che ognuno ma-turi individualmente la propria scelta, nellaserenita di valutazioni personali: cio costitui-rebbe un notevole passo avanti rispetto a de-cisioni prese in modo paternalistico da me-dici o familiari. In presenza di dichiarazionianticipate di volonta e fondamentale tuttaviala presenza di un garante, definito «fiducia-rio» – figura introdotta dal disegno di legge– che tuteli le indicazioni, ma che sappia, an-che, sulla base di un solido e significativorapporto personale, interpretare le volontadel paziente, cosı come puo avere un ruolosignificativo l’intervento di un comitato eticonei casi piu complessi.

A tali problemi il disegno di legge offreuna risposta sottolineando innanzitutto la ne-cessita del consenso informato, per cui ognitrattamento sanitario deve essere subordinatoall’esplicito ed espresso consenso dell’inte-ressato, prestato in modo libero e consape-vole. Il soggetto interessato ha il diritto di ri-fiutare in tutto o in parte le informazioni chegli competono. In tal caso esse devono esserecomunicate al fiduciario e del rifiuto deveessere data menzione nella cartella clinica.

Nel caso in cui la persona da sottoporre altrattamento sanitario versi nello stato di inca-pacita di accordare o rifiutare il proprio con-senso, i medici sono tenuti a rispettare la vo-lonta espressa nella dichiarazione anticipatadi trattamento, ovvero nel cosiddetto testa-mento biologico, cioe l’atto di volonta re-datto dal soggetto interessato, e, nel casosiano subentrati eventi non previsti, quellamanifestata dal fiduciario, ed infine, in as-senza di questo, quella manifestata da altrepersone, per le quali e comunque previstauna graduatoria (coniuge, convivente, figli,genitori, parenti entro il quarto grado). Incaso di impossibilita di accordo, la decisionespetta al comitato etico della struttura sanita-ria.

Il soggetto che presta o rifiuta il consensoai trattamenti per conto di chi versa in statodi incapacita deve agire nell’esclusivo e mi-gliore interesse dell’incapace, tenendo contodella volonta espressa da quest’ultimo in pre-cedenza, nonche dei suoi valori e delle sueconvinzioni. Non e richiesto il consenso altrattamento sanitario quando la vita dellapersona incapace sia in pericolo per il verifi-carsi di un evento acuto, a causa del quale ilsuo consenso o dissenso non possa essere ot-tenuto.

In caso di contrasto tra i soggetti legitti-mati ad esprimere il consenso al trattamentosanitario ed il medico curante, la decisione eassunta dal comitato etico della struttura sa-nitaria, sentiti i pareri contrastanti. In casodi impossibilita del comitato etico a perve-nire ad una decisione, questa e assunta, su

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istanza del pubblico ministero, dal giudicetutelare.

La dichiarazione anticipata di trattamentoproduce effetto dal momento in cui inter-viene lo stato di incapacita decisionale deldisponente. Lo stato di incapacita e accertatoe certificato da un collegio composto da tremedici, di cui un neurologo, uno psichiatrae un medico specializzato nella patologiada cui e affetto il disponente, designati dalladirezione della struttura sanitaria di ricovero.Il medico curante non fa parte del collegio,ma deve essere sentito da quest’ultimo.

E comunque prevista la possibilita per ilmedico di disattendere le direttive contenutenella dichiarazione anticipata di trattamentoqualora, sulla base del parere vincolante delcomitato etico della struttura sanitaria, lestesse non siano piu corrispondenti a quantol’interessato aveva espressamente previsto almomento della redazione della dichiarazioneanticipata di trattamento, sulla base degli svi-luppi delle conoscenze scientifiche e terapeu-tiche.

Il secondo obiettivo del disegno di legge equello di offrire ai malati inguaribili ed alleloro famiglie sollievo e sostegno durante lafase di sofferenza che spesso accompagnamalattie molto gravi e il termine della vita,in modo da creare le condizioni per affron-tare queste situazioni in modo dignitoso, im-pedendo che la sofferenza privi l’individuodei suoi diritti di essere umano.

Per cure palliative si intende l’insieme de-gli interventi sanitari, sociosanitari e assi-stenziali finalizzati al miglioramento dellaqualita di vita dei malati e delle famiglieche devono affrontare problematiche asso-ciate a malattie ad esito infausto, non piu re-sponsive ai trattamenti specifici della malat-tia di base, attraverso la prevenzione e il sol-lievo della sofferenza, per mezzo dell’identi-ficazione precoce, della precisa valutazione edel trattamento del dolore e di altri sintomidi natura fisica e psicologica.

Con il decreto-legge 28 dicembre 1998,n. 450 («Disposizioni per assicurare inter-

venti urgenti di attuazione del Piano sanitarionazionale 1998-2000»), convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 26 febbraio 1999,n. 39, furono stanziati oltre 400 miliardi dilire per creare circa duecento centri residen-ziali di cure palliative-hospice, dando final-mente una risposta ad un’esigenza di assi-stenza riguardante oltre 250.000 nuovi malatiinguaribili ogni anno, integrando gli inter-venti di cure palliative domiciliari garantitiin parte prevalente dalle oltre duecento orga-nizzazioni non profit attive nel settore da ol-tre venti anni.

Il secondo momento fondamentale per losviluppo delle cure palliative e stato, nel2001, il riconoscimento delle stesse quale Li-vello essenziale di assistenza (LEA), definito«attivita sanitaria e socio sanitaria a favoredi malati terminali»: da allora lo Stato e leregioni devono fornire gratuitamente un mo-dello assistenziale in rete che garantisca laqualita della vita e la dignita della personaanche nelle fasi terminali di una malattia in-guaribile. Con il regolamento di cui al de-creto del Ministro della salute 22 febbraio2007, n. 43, sono stati fissati 8 standard

che le regioni devono raggiungere per poterdimostrare di aver garantito la erogazionedi questo LEA su tutto il territorio nazionale.

Purtroppo pero in Italia fino a questo mo-mento e mancato un vero piano nazionaleper le cure palliative.

La conseguenza piu evidente e l’accre-scersi delle differenze fra regione e regionein relazione al livello raggiunto nell’eroga-zione dello specifico LEA. Ogni regione haun proprio programma specifico, ciascunocon caratteristiche molto diverse per cioche riguarda il modello applicativo «rete as-sistenziale di cure palliative» previsto dal ci-tato decreto-legge e dai successivi provvedi-menti applicativi. Nonostante lo sviluppodelle strutture adibite alle cure palliative siainnegabile (oggi gli hospice sono piu di cen-totrenta, e nei prossimi due anni dovrebberoincrementarsi ad oltre duecento, mentre nel2003 in tutta Italia solo dieci erano opera-

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tivi), occorre realizzare un programma assi-stenziale di cure palliative che preveda criteriomogenei di accesso dei malati, requisiti mi-nimi per l’accreditamento dei soggetti eroga-tori, precisi standard assistenziali, criteri diverifica comuni e tariffe adeguate alla soste-nibilita della loro gestione su tutto il territo-rio.

Il disegno di legge che presentiamo offreuna risposta a queste specifiche criticita. Inprimo luogo si prevede l’istituzione dellarete nazionale per le cure palliative, costi-tuita da una aggregazione funzionale e inte-grata di servizi distrettuali ed ospedalieri, sa-nitari, socio-sanitari e sociali, al fine di ga-rantire un’assistenza omogenea su tutto ilterritorio nazionale e la definizione di tariffenazionali di riferimento per i percorsi assi-stenziali di cure domiciliari e per i ricoveriin hospice, superando cosı le differenze traregione e regione.

Nell’ambito della realizzazione della retenazionale, il disegno di legge stabilisce i re-quisiti e gli standard cui devono attenersi lesingole regioni per la creazione delle reti re-gionali per le cure palliative. La novita piuimportante e sicuramente la realizzazionedelle unita di cure palliative (UCP) in ogniASL su tutto il territorio nazionale.

Altro punto fondamentale e la definizionedi un iter formativo per il personale da inse-rire nella rete delle cure palliative. L’assenzadi uno specifico iter formativo universitarioe post-universitario, di percorsi professiona-lizzanti e la mancanza della definizione diun preciso ruolo professionale non solo peri medici, ma anche per le altre essenziali fi-gure professionali attive nella rete (psicologi,infermieri, fisioterapisti, operatori socio-sani-tari), sta creando notevoli problemi nella de-

finizione dei criteri di inserimento del perso-nale operante nelle strutture di cure palliativeoperanti nel territorio italiano (hospice e do-micilio). Tutto il personale da inserire nellarete delle cure palliative deve essere preven-tivamente preparato e deve partecipare ad at-tivita di formazione continua con corsi predi-sposti a livello regionale, basati su curricula

definiti a livello nazionale.Vi e poi la necessita di allargare gli oriz-

zonti degli interventi palliativi anche alle ol-tre centomila persone che ogni annomuoiono a causa di malattie croniche giuntealla fase finale, in particolare quelle respira-torie, cardiologiche, neurologiche, nefrologi-che, metaboliche ed infettive. Anche questimalati caratterizzati da andamento cronico,ma spesso irreversibile nonostante le miglioriterapie volte alla guarigione o al controllodella malattia, hanno diritto ad un’assistenzache applichi gli stessi principi e i modelli diintervento delle cure palliative. Il rispetto delprincipio di uguaglianza davanti alla soffe-renza esige che le cure palliative siano desti-nate non solo ai malati di cancro e non soload alleviare gli ultimi giorni di vita.

Inoltre, punto di primaria importanza, ildisegno di legge, riprendendo quanto dispo-sto dal disegno di legge per la semplifica-zione degli adempimenti amministrativi con-nessi alla tutela della salute (approvato nellascorsa legislatura dalla Commissione sanitadel Senato) introduce un’importante novitaper la terapia del dolore, prevedendo – tral’altro – che, nell’ambito del Servizio sanita-rio nazionale, la prescrizione dei farmaci peril trattamento di pazienti affetti da dolore se-vero possa essere effettuata, oltre che con ilricettario speciale, anche con il normale ri-cettario del Servizio sanitario nazionale.

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DISEGNO DI LEGGE

TITOLO I

NORME IN MATERIADI DICHIARAZIONI DI VOLONTAANTICIPATE NEI TRATTAMENTI

SANITARI

Art. 1.

(Definizioni)

1. Ai sensi della presente legge si intendeper:

a) «dichiarazione anticipata di tratta-mento»: l’atto scritto con il quale ciascunopuo disporre in merito ai trattamenti sanitari,nonche in ordine all’uso del proprio corpo odi parti di esso dopo la morte, incluse le di-sposizioni relative all’eventuale donazionedel proprio corpo, di organi o tessuti a scopodi trapianto, ricerca o didattica, alle modalitadi sepoltura e alla assistenza religiosa;

b) «trattamento sanitario»: ogni tratta-mento praticato, con qualsiasi mezzo, perscopi connessi alla tutela della salute, a finiterapeutici, diagnostici, palliativi, noncheestetici;

c) «privo di capacita decisionale»: coluiche, anche temporaneamente, non e in gradodi comprendere le informazioni di base circail trattamento sanitario e di apprezzare leconseguenze che ragionevolmente possonoderivare dalla propria decisione;

d) «comitato etico»: organismo indipen-dente, costituito, ai sensi del decreto del Mi-nistro della salute 12 maggio 2006, pubbli-cato nella Gazzetta Ufficiale n. 194 del 22

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Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 10– 7 –

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agosto 2006, nell’ambito di una strutturasanitaria.

Art. 2.

(Consenso informato)

1. Il trattamento sanitario e subordinato al-l’esplicito ed espresso consenso dell’interes-sato, prestato in modo libero e consapevole.

2. Ogni persona capace di intendere e divolere ha il diritto di conoscere i dati sanitariche la riguardano e di esserne informata inmodo completo e comprensibile, in partico-lare riguardo la diagnosi, la prognosi, la na-tura, i benefici ed i rischi delle procedurediagnostiche e terapeutiche suggerite dal me-dico, nonche riguardo le possibili alternativee le conseguenze del rifiuto del trattamentosanitario. L’informazione costituisce un ob-bligo per il medico, che deve provvedere alcostante e permanente aggiornamento neiconfronti del paziente. Tutte le informazionidevono risultare nella cartella clinica.

3. E fatto salvo il diritto del soggetto inte-ressato, che presti o non presti il consenso altrattamento sanitario, di rifiutare in tutto o inparte le informazioni che gli competono; ilrifiuto puo intervenire in qualunque mo-mento. In tal caso i dati e le informazionidi cui al comma 2 devono essere comunicatial fiduciario di cui all’articolo 4 o, in man-canza di quest’ultimo, ai soggetti di cui al-l’articolo 4, comma 2. Il consenso e il rifiutodel paziente, anche se parziali, sia alle infor-mazioni che a qualsiasi genere di trattamentosanitario, nonche la comunicazione al fidu-ciario, o ai soggetti autorizzati, del rifiutodel soggetto interessato, devono essere anno-tati accuratamente e nel dettaglio nella car-tella clinica.

4. Il rifiuto del paziente a qualsiasi genere,anche se parziale, di trattamento sanitario evincolante per il personale sanitario, nellestrutture sia pubbliche che private.

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Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 10– 8 –

XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

5. Il consenso al trattamento sanitario puoessere sempre revocato, anche parzialmente.

Art. 3.

(Dichiarazione anticipata di trattamento)

1. La dichiarazione anticipata di tratta-mento e l’atto, scritto per intero, datato e sot-toscritto dal soggetto interessato, con il qualeil soggetto stesso dispone in ordine a quantoprevisto dall’articolo 1, comma 1, lettera a).

La sottoscrizione deve essere posta alla finedelle disposizioni. Anche se non contienel’indicazione del suo nome e cognome, la di-chiarazione e tuttavia valida quando designacon certezza la persona del disponente. Ladata deve contenere l’indicazione del giorno,mese e anno.

2. L’atto scritto contenente la dichiara-zione anticipata di trattamento, una volta for-mato, deve essere unito alla cartella clinica,di cui costituisce parte integrante. La cartellaclinica indica nel frontespizio la presenza omeno di dichiarazioni anticipate di tratta-mento.

Art. 4.

(Decisioni sostitutive)

1. Nella dichiarazione anticipata di tratta-mento puo essere contenuta la nomina diun fiduciario cui affidare l’esecuzione delledisposizioni di cui all’articolo 1, comma 1,lettera a).

2. Nel caso in cui la persona da sottoporrea trattamento sanitario versi nello stato di in-capacita di accordare o rifiutare il proprioconsenso, si ha riguardo alla volonta espressadalla stessa nella dichiarazione anticipata ditrattamento. In caso di mancata espressionedi volonta nella dichiarazione, si ha riguardoalla volonta manifestata dal fiduciario o, inmancanza di questo, dall’amministratore disostegno o dal tutore, ove siano stati nomi-

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Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 10– 9 –

XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

nati, o, in mancanza di questi, nell’ordine:dal coniuge non separato legalmente o difatto, dal convivente, dai figli, dai genitori,dai parenti entro il quarto grado.

3. Il fiduciario, nell’esecuzione delle di-sposizioni contenute nella dichiarazione anti-cipata di trattamento, attua la volonta del di-sponente quale risultante dalla lettera dellasuddetta dichiarazione e dall’attivita rivoltaad indagare e ricostruire il significato da at-tribuire alle dichiarazioni del disponente; inmancanza di disposizioni cui attenersi o nel-l’impossibilita di ricostruire la volonta deldisponente opera nel migliore interesse del-l’incapace ai sensi dell’articolo 5.

4. In caso di impossibilita di decidere aisensi del comma 2, si ricorre al comitatoetico della struttura sanitaria o, in caso di as-senza dello stesso, al comitato etico dellaazienda sanitaria locale (ASL) territorial-mente competente.

Art. 5.

(Migliore interesse)

1. Colui che presta o rifiuta il consenso aitrattamenti sanitari, per conto di un soggettoche versi in stato di incapacita, e tenuto adagire nell’esclusivo e migliore interesse del-l’incapace, tenendo conto della volontaespressa da quest’ultimo in precedenza, non-che dei valori e delle convinzioni notoria-mente proprie della persona in stato di inca-pacita.

Art. 6.

(Situazione d’urgenza)

1. Il consenso al trattamento sanitario none richiesto quando la vita della persona inca-pace sia in pericolo per il verificarsi di unevento acuto a causa del quale il suo con-senso o dissenso non possa essere ottenuto.

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Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 10– 10 –

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Art. 7.

(Soggetti minori e interdetti)

1. Il consenso al trattamento sanitario delminore e accordato o rifiutato dagli esercentila potesta parentale, la tutela o l’amministra-zione di sostegno; la decisione di tali sog-getti e adottata avendo come scopo esclusivola salvaguardia della salute psicofisica delminore.

2. Il consenso al trattamento sanitario delminore non e richiesto quando il minorestesso versi in pericolo di vita a causa delverificarsi di un evento acuto.

3. In caso di contrasto ai sensi dell’arti-colo 8, si applicano le disposizioni di cuial medesimo articolo.

4. Il consenso al trattamento sanitario delsoggetto maggiore di eta, interdetto o inabili-tato, legalmente rappresentato o assistito, aisensi di quanto disposto dal codice civile, eespresso dallo stesso interessato unitamenteal tutore o curatore.

Art. 8.

(Contrasti)

1. In caso di contrasto tra i soggetti legit-timati ad esprimere il consenso al tratta-mento sanitario ai sensi dell’articolo 4 ed ilmedico curante, la decisione e assunta dalcomitato etico della struttura sanitaria, sentitii pareri contrastanti. In caso di impossibilitadel comitato etico a pervenire ad una deci-sione, questa e assunta, su istanza del pub-blico ministero, dal giudice competente.

2. L’autorizzazione giudiziaria e necessa-ria in caso di inadempimento o di rifiuto in-giustificato di prestazione del consenso o deldissenso ad un trattamento sanitario da partedi soggetti legittimati ad esprimerlo nei con-fronti di incapaci.

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Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 10– 11 –

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3. Nei casi di cui al comma 2, la direzionedella struttura sanitaria e tenuta a fare imme-diata segnalazione al pubblico ministero.

Art. 9.

(Controllo dell’operato del fiduciario)

1. La correttezza e la diligenza dell’ope-rato del fiduciario sono sottoposte al con-trollo del medico curante.

2. L’attivita di controllo del medico cu-rante sulle modalita di adempimento del fi-duciario e sollecitata anche attraverso istanzadei soggetti interessati.

3. Il ruolo del fiduciario viene meno permorte, rinuncia o sopravvenuta incapacitadello stesso.

Art. 10.

(Efficacia)

1. La dichiarazione anticipata di tratta-mento produce effetto dal momento in cuiinterviene lo stato di incapacita decisionaledel disponente.

2. Lo stato di incapacita e accertato e cer-tificato da un collegio composto da tre me-dici, di cui un neurologo, uno psichiatra eun medico specializzato nella patologia dicui e affetto il disponente, designati dalla di-rezione della struttura sanitaria di ricovero.

3. Il medico curante non fa parte del col-legio, ma deve essere sentito da quest’ul-timo.

4. La certificazione dello stato di incapa-cita, di cui al comma 2, e notificata imme-diatamente al fiduciario ed ai soggetti dicui all’articolo 4, comma 2, che possono pro-porne l’annullamento con il ricorso al giu-dice competente.

5. Le direttive contenute nella dichiara-zione anticipata di trattamento sono impe-gnative per le scelte sanitarie del medico, ilquale puo disattenderle solo quando, sulla

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Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 10– 12 –

XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

base del parere vincolante del comitato etico

della struttura sanitaria, non sono piu corri-

spondenti a quanto l’interessato aveva

espressamente previsto al momento della re-

dazione della dichiarazione anticipata di trat-

tamento, sulla base degli sviluppi delle cono-

scenze scientifiche e terapeutiche, e indi-

cando compiutamente le motivazioni della

decisione nella cartella clinica.

Art. 11.

(Programmi di informazione)

1. Entro tre mesi dalla data di entrata in

vigore della presente legge il Ministro della

salute, con proprio decreto, disciplina le

forme e le modalita attraverso le quali le

ASL, tramite i medici di medicina generale,

informano i propri assistiti della possibilita

di rendere la dichiarazione anticipata di trat-

tamento. Tutte le informazioni di carattere

sia scientifico che metodologico sulla possi-

bilita di rendere la dichiarazione anticipata

di trattamento sono rese disponibili anche at-

traverso il sito internet del Ministero della

salute.

Art. 12.

(Revoca)

1. La dichiarazione anticipata di tratta-

mento e rinnovabile, modificabile o revoca-

bile in qualsiasi momento.

2. In caso di urgenza, la revoca e espressa

liberamente in presenza di due testimoni al

medico curante che ne rilascia certificazione

a margine dell’atto revocato.

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Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 10– 13 –

XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

TITOLO II

NORME IN MATERIADI CURE PALLIATIVE

Capo I

DISPOSIZIONI GENERALI

Art. 13.

(Finalita)

1. La presente legge disciplina l’istituzionedella rete per le cure palliative, al fine di ga-rantire su tutto il territorio nazionale gli in-terventi di cura e assistenza qualificata econtinuativa ai malati terminali, indipenden-temente dalla malattia che ha condotto allafase finale della vita, e di fornire un ade-guato sostegno alle loro famiglie.

Art. 14.

(Definizioni)

1. Ai sensi della presente legge si intendeper:

a) «cure palliative»: l’insieme degli in-terventi sanitari, socio-sanitari e assistenzialifinalizzati al miglioramento della qualita divita dei malati e delle famiglie che devonoaffrontare problematiche associate a malattiead esisto infausto, non piu responsive ai trat-tamenti specifici della malattia di base, attra-verso la prevenzione e il sollievo della soffe-renza, per mezzo dell’identificazione pre-coce, della precisa valutazione e del tratta-mento del dolore e di altri sintomi di naturafisica e psicologica;

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Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 10– 14 –

XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

b) «malato terminale»: la persona af-

fetta da una malattia progressiva e in fase

avanzata, in rapida evoluzione e a prognosi

infausta, non piu suscettibile di terapia etio-

patogenetica volta alla guarigione, caratteriz-

zata da una aspettativa di vita di norma valu-

tata in sei mesi, in base a indicatori progno-

stici validati scientificamente, se presenti, e

alla esperienza, scienza e coscienza del-

l’equipe curante;

c) «rete di cure palliative»: l’insieme

dei servizi regionali dedicati al migliora-

mento dell’assistenza sanitaria, socio-sanita-

ria e sociale, forniti alle persone che affron-

tano la fase terminale di una malattia ingua-

ribile, gia realizzati o in fase di realizzazione

secondo le indicazioni contenute nel pro-

gramma nazionale per la realizzazione di

strutture per le cure palliative, di cui al de-

creto del Ministro della sanita 28 settembre

1999, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale

n. 55 del 7 marzo 2000, e nell’accordo del

19 aprile 2001 tra il Ministro della sanita,

le regioni, le province autonome di Trento

e di Bolzano e le province, i comuni e le co-

munita montane, pubblicato nella Gazzetta

Ufficiale n.110 del 14 maggio 2001;

d) «unita di cure palliative» (UCP): una

unita sanitaria in grado di erogare cure pal-

liative specialistiche in appositi centri resi-

denziali-hospice, al domicilio, in ambulato-

rio, in day hospital e di garantire attivita

consulenziali presso le unita di degenza

ospedaliere e le strutture socio-sanitarie.

L’UCP e composta da personale opportuna-

mente preparato nelle cure palliative specia-

listiche ed e costituita dalle seguenti figure

professionali: medici, dei quali uno con fun-

zione di responsabile, infermieri, dei quali

uno con funzione di coordinatore, operatori

di supporto, psicologi e fisioterapisti.

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Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 10– 15 –

XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

Capo II

ORGANIZZAZIONE

Art. 15.

(Organizzazione della reteper le cure palliative)

1. Al fine di garantire omogenita sul terri-torio nazionale, la rete per le cure palliativee costituita da una aggregazione funzionalee integrata di servizi distrettuali ed ospeda-lieri, sanitari, socio-sanitari e sociali, indivi-duati in ogni regione:

a) in almeno una UCP in ogni ASL, confunzioni di coordinamento e di erogazione dicure palliative specialistiche, presso i centriresidenziali di cure palliative-hospice, al do-micilio, in ambulatorio, in day hospital epresso le unita di degenza per acuti e lestrutture socio-sanitarie;

b) nei servizi territoriali per l’assistenzadomiciliare, costituiti da personale opportu-namente formato nelle cure palliative;

c) tra medici di medicina generale, op-portunamente formati nelle cure palliative epreferibilmente organizzati in forme associa-tive;

d) nella rete delle strutture sanitarie diricovero e cura, in particolare delle unitaospedaliere maggiormente interessate da unpunto di vista epidemiologico alle problema-tiche di fine vita;

e) nella rete delle strutture socio-sanita-rie;

f) nella rete dei servizi socio-assisten-ziali forniti dagli enti locali;

g) nella rete dell’emergenza-urgenza;

h) nella rete della continuita assisten-ziale;

i) nelle organizzazioni non profit, siaquali soggetti di supporto alle UCP sia qualisoggetti erogatori accreditati.

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Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 10– 16 –

XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

Art. 16.

(Livelli essenziali di assistenza di cure

palliative e requisiti della rete per le cure

palliative a livello nazionale)

1. Entro tre mesi dalla data di entrata in

vigore della presente legge, il Ministro della

salute, d’intesa con la Conferenza perma-

nente per i rapporti tra lo Stato, le regioni

e le province autonome di Trento e di Bol-

zano, provvede, con proprio decreto, a defi-

nire:

a) i criteri di accesso alla rete per le

cure palliative, attraverso percorsi e proce-

dure semplificate e preferenziali;

b) gli strumenti di adeguamento dell’of-

ferta dei servizi, nonche i criteri tecnologico-

strutturali ed organizzativi qualificanti i punti

costituenti la rete assistenziale, in particolare

per i centri residenziali di cure palliative-ho-

spice e per le cure palliative domiciliari, di

base e specialistiche;

c) il sistema di verifica di qualita dei

servizi offerti;

d) i requisiti strutturali, tecnologici ed

organizzativi per l’accreditamento dei sog-

getti pubblici e privati, profit e non profit,

erogatori di cure palliative nelle differenti

sedi di offerta dell’assistenza, in particolare

nei centri residenziali di cure palliative-ho-

spice ed al domicilio;

e) le tariffe di riferimento nazionali per

l’erogazione delle cure palliative nelle diffe-

renti sedi di offerta dell’assistenza, in parti-

colare nei centri residenziali di cure pallia-

tive-hospice, al domicilio, sia nel caso di

presa in carico globale del malato sia nel

caso di interventi consulenziali specialistici

con caratteristiche di estemporaneita, in am-

bulatorio, in day-hospital.

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Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 10– 17 –

XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

Art. 17.

(Requisiti e criteri per la realizzazione dellarete per le cure palliative a livello regionale)

1. Ai fini della realizzazione della rete perle cure palliative, le regioni e le provinceautonome di Trento e di Bolzano, entro seimesi dalla data di entrata in vigore della pre-sente legge, provvedono a:

a) definire l’utenza potenziale della reteper le cure palliative a livello regionale e lo-cale, sia per le patologie oncologiche sia perquelle non oncologiche;

b) definire l’assetto organizzativo dellarete per le cure palliative al fine di preve-dere:

1) l’istituzione di almeno una UCPspecialistica presso ciascuna ASL, al cui re-sponsabile e affidato il coordinamento dellarete a livello locale;

2) l’erogazione delle cure palliativedi base e specialistiche al domicilio, nei cen-tri residenziali di cure palliative-hospice, ne-gli ambulatori, in day-hospital, nonche delleattivita consulenziali presso le unita di de-genza ospedaliere e le strutture socio-sanita-rie;

3) la continuita delle cure sulle venti-quattro ore e per trecentosessantacinquegiorni l’anno al domicilio e presso ciascuncentro residenziale di cure palliative-hospiceda parte di equipe assistenziali specifica-mente formate sulle cure palliative;

4) l’erogazione diretta e gratuita ditutti i farmaci, le strumentazioni, i presıdi egli ausilii per l’assistenza domiciliare, in par-ticolare per i farmaci contro il dolore e con-tro altri sintomi principali, in particolare ladispnea, e per l’ossigenoterapia;

5) la presa in carico del malato entroquarantotto ore dalla richiesta, nel caso risul-tino soddisfatti i criteri di ammissione;

6) l’integrazione tra i punti della reteper le cure palliative e tra i soggetti che inessa operano, in particolare tra i medici di

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Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 10– 18 –

XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

medicina generale e gli operatori sanitari, so-cio-sanitari e sociali che prestano la propriaattivita in strutture territoriali e in quelle spe-cialistiche per le cure palliative;

7) l’integrazione della rete per le curepalliative con la rete dell’emergenza-urgenzae con i servizi di continuita assistenziale;

c) definire i requisiti tecnologici-struttu-rali e organizzativi per l’accreditamento deisoggetti erogatori di cure palliative, pubblicie privati, profit e non profit, nelle differentisedi di offerta dell’assistenza di cui alla let-tera b), numero 1), in applicazione di quantostabilito a livello nazionale dall’articolo 16,comma 1, lettera d);

d) definire il sistema tariffario per le at-tivita effettuate nelle diverse sedi assisten-ziali, in particolare nei centri residenziali dicure palliative-hospice, in applicazione diquanto stabilito a livello nazionale dall’arti-colo 16, comma 1, lettera d);

e) fissare gli indici di posti letto deicentri residenziali di cure palliative-hospiceogni 10.000 residenti e il tasso annuo di co-pertura dei bisogni di assistenza domiciliaredi cure palliative, in attuazione di quanto sta-bilito dal regolamento di cui al decreto delMinistro della salute 22 febbraio 2007, n. 43;

f) approvare le linee guida per la stipuladelle convenzioni tra le amministrazioni pub-bliche e le organizzazioni di volontariato,specializzate nel settore delle cure palliative,per la loro integrazione nella rete assisten-ziale;

g) approvare il piano regionale di for-mazione, obbligatorio per il personale da in-serire nella rete per le cure palliative, equello di aggiornamento continuo per il per-sonale gia operante;

h) istituire un organismo per il coordi-namento ed il monitoraggio del livello di im-plementazione del programma per le curepalliative e per l’attuazione di un sistemadi rilevazione degli indicatori previsti dal-l’accordo tra il Ministro della salute, le re-gioni e le province autonome di Trento e

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Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 10– 19 –

XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

di Bolzano del 13 marzo 2003, pubblicatonella Gazzetta Ufficiale n. 85 dell’11 aprile2003, e dal citato regolamento di cui al de-creto ministeriale 22 febbraio 2007, n. 43;

i) definire un programma di ricerca spe-cificamente dedicato alle tematiche dellecure palliative;

l) sostenere le organizzazioni non profitattive nel settore dell’aiuto ai malati termi-nali, in particolare le associazioni di volonta-riato, definendo le modalita del supporto efavorendo l’integrazione nella rete per lecure palliative;

m) sperimentare modelli assistenziali in-novativi, soprattutto nell’ambito degli inter-venti domiciliari e per i minori e nel settoredelle cure palliative per i malati non oncolo-gici.

Art. 18.

(Osservatorio nazionaleper le cure palliative)

1. E istituito, presso il Ministero della sa-lute, l’Osservatorio nazionale per le cure pal-liative, di seguito denominato «Osservato-rio», con il compito di:

a) monitorare lo sviluppo omogeneodella rete per le cure palliative a livello na-zionale attraverso la verifica degli indicatorie degli standard nazionali previsti dal citatoregolamento di cui al decreto ministeriale 22febbraio 2007, n. 43;

b) controllare il livello di erogazionedelle prestazioni dei centri facenti parte dellereti regionali o comunque operanti nel set-tore assistenziale delle cure palliative;

c) verificare l’adeguatezza dei sistemitariffari e l’utilizzo dei fondi nazionali fina-lizzati allo sviluppo delle cure palliative;

d) monitorare il consumo di farmaci in-dicativi dell’adeguatezza dello sviluppo dellarete per le cure palliative, in particolare deglioppioidi e degli altri princıpi attivi utilizzatinella lotta contro il dolore;

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Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 10– 20 –

XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

e) elaborare un’analisi comparativa deimodelli erogativi regionali;

f) definire una tassonomia nazionale nelsettore delle cure palliative.

2. Il Ministro della salute, con proprio de-creto da adottare entro quattro mesi dalladata di entrata in vigore della presente legge,definisce le modalita ed i criteri di organiz-zazione dell’Osservatorio, anche ai fini delcollegamento con gli organismi regionali dicui all’articolo 17.

Art. 19.

(Campagne informative)

1. Il Ministro della salute, le regioni e leprovince autonome di Trento e di Bolzanoprovvedono, entro sei mesi dalla data di en-trata in vigore della presente legge, negli am-biti di rispettiva competenza, all’attuazionedi campagne di informazione dei cittadinisulle cure palliative e sulla terapia del do-lore, nonche sulle modalita e sui criteri di ac-cesso alla rete per le cure palliative, noncheall’attuazione di campagne di informazionesull’utilizzo dei farmaci usati per il controllodei sintomi e dei farmaci oppioidi nel tratta-mento del dolore.

Capo III

PERSONALE

Art. 20.

(Ruoli professionali)

1. Entro sei mesi dalla data di entrata invigore della presente legge, con decreto delMinistro dell’universita e della ricerca, diconcerto con il Ministro della salute, sonodefiniti:

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Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 10– 21 –

XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

a) i ruoli e i profili professionali deglioperatori inseriti nella rete per le cure pallia-tive, in particolare per i laureati in medicinae chirurgia;

b) i criteri per l’accesso ai concorsipresso strutture sanitarie e socio-sanitariepubbliche e private per il personale medico,sanitario e socio-sanitario;

c) i criteri per l’accesso alle selezioniper l’affidamento del ruolo di direttore o re-sponsabile medico e di coordinamento infer-mieristico delle UCP, dei centri residenzialidi cure palliative-hospice e dei servizi spe-cialistici di cure palliative domiciliari.

Art. 21.

(Formazione del personale)

1. Entro sei mesi dalla data di entrata invigore della presente legge, il Ministro dellapubblica istruzione, d’intesa con il Ministrodella salute, definisce:

a) un programma formativo obbligato-rio, con certificazione finale, per il personalesanitario e socio-sanitario, ad eccezione deilaureati in medicina e chirurgia, ai quali siapplicano le disposizioni di cui alla letterab);

b) un programma formativo professiona-lizzante post-laurea in medicina, indipen-dente dai percorsi formativi inseriti in corsidi specializzazione riferiti a differenti settoriscientifico-disciplinari;

c) un programma formativo omogeneosu tutto il territorio nazionale per i volontariche operano nella rete per le cure palliative.

2. In attuazione dei programmi di forma-zione continua in medicina di cui all’articolo16-bis del decreto legislativo 30 dicembre1992, n. 502, e successive modificazioni, laCommissione nazionale per la formazionecontinua, di cui all’articolo 16-ter del mede-simo decreto legislativo, definisce un per-corso formativo, omogeneo su tutto il territo-rio nazionale e specifico per ciascuna figura

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Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 10– 22 –

XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

professionale, per l’accesso a programmi diaggiornamento continui del personale me-dico, sanitario e socio-sanitario, impegnatonell’assistenza ai malati terminali.

Art. 22.

(Stabilizzazione del personale)

1. In attesa dell’applicazione delle disposi-zioni di cui all’articolo 20, le ASL e leaziende ospedaliere, compresi i policliniciuniversitari, gli ospedali classificati e gli isti-tuti di ricovero e cura a carattere scientifico(IRCCS) sono autorizzati, nell’ambito dellerisorse finanziarie disponibili per le spesedel personale del Servizio sanitario nazio-nale, e nei limiti di quanto previsto dall’arti-colo 39, comma 18, della legge 27 dicembre1997, n. 449, e successive modificazioni, abandire concorsi per posti di dirigente me-dico in cure palliative, nei limiti delle dota-zioni organiche definite ed approvate e nelrispetto dei princıpi previsti dall’articolo 6del decreto legislativo 30 marzo 2001,n. 165, e successive modificazioni, con unariserva fino al 50 per cento dei posti a favoredel personale sanitario laureato operantenella rete per le cure palliative.

2. I concorsi sono effettuati secondo lemodalita stabilite dal regolamento di cui aldecreto del Presidente della Repubblica 10dicembre 1997, n. 483, riportando la speci-fica dicitura «Concorso per posto di dirigentemedico in cure palliative».

3. Ai concorsi di cui al presente articolopossono accedere i laureati in medicina inpossesso dei requisiti previsti dall’arti-colo 23.

Art. 23.

(Requisiti)

1. La riserva di cui all’articolo 22, comma1, opera a favore di soggetti, in possesso o

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Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 10– 23 –

XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

meno di specializzazione, che nei cinqueanni precedenti la data di entrata in vigoredella presente legge abbiano prestato servi-zio, per un periodo complessivo non infe-riore a diciotto mesi e a titolo di incaricoprovvisorio di dirigente medico, indipenden-temente dalla disciplina nella quale era statobandito l’incarico, presso strutture situate inASL o in aziende ospedaliere, compresi i po-liclinici universitari e gli ospedali classificati,o presso IRCCS autorizzati dalle regioni allaerogazione per le cure palliative e facentipercio parte delle reti regionali per le curepalliative. Il periodo complessivo di diciottomesi di attivita in incarico provvisorio puoessere ritenuto valido ai fini dell’ammissioneal concorso anche se svolto in strutture auto-rizzate in regioni diverse.

2. La riserva di cui all’articolo 22, comma1, opera altresı a favore di soggetti, in pos-sesso o meno di specializzazione, che neicinque anni precedenti la data di entrata invigore della presente legge abbiano prestatoservizio, per un periodo complessivo non in-feriore a diciotto mesi, anche non continua-tivo, presso una organizzazione profit o nonprofit, autorizzata da almeno sei anni all’ero-gazione di cure palliative dalla regione nellaquale opera e convenzionata per un periododi almeno quattro anni per tale attivita conASL ed aziende ospedaliere, compresi i poli-clinici universitari e gli ospedali classificati,o con IRCCS. Durante il suddetto periododi attivita, i soggetti devono aver assistitoun numero di malati in fase avanzata e ter-minale di malattia non inferiore a cento. Lecertificazioni del periodo di attivita e del nu-mero minimo di malati assistiti devono es-sere rilasciate dal responsabile legale dell’or-ganizzazione profit o non profit presso laquale il soggetto ha prestato la propria atti-vita. Qualora il soggetto abbia prestato lapropria opera presso differenti organizza-zioni, il periodo cumulativo non deve co-munque risultare inferiore a diciotto mesi eil numero dei malati assistiti durante il pe-riodo non deve essere inferiore a cento. I

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Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 10– 24 –

XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

soggetti devono altresı essere in possesso diun attestato di partecipazione a un corso for-mativo in «Medicina palliativa» o «Cure pal-liative» di almeno ottanta ore, tenuto dalleregioni, dalle universita, da societa scientifi-che che abbiano quale fine statutario la diffu-sione delle cure palliative o da agenzie ancheprivate, purche convenzionate con le regionio con le universita.

Capo IV

TERAPIA DEL DOLORE

Art. 24.

(Semplificazione delle procedure di accesso

ai medicinali utilizzati nel controllo del do-lore e disposizioni in materia di tecnologie

per il trattamento del dolore severo)

1. Il Ministro della salute, d’intesa con leregioni e con le province autonome di Trentoe di Bolzano, avvalendosi delle societa scien-tifiche maggiormente rappresentative in ma-teria di trattamento del dolore, stabilisce,con proprio decreto, entro sei mesi dalladata di entrata in vigore della presente legge:

a) linee guida per la definizione deiprincipali percorsi diagnostico-terapeutici co-muni ai malati inseriti in un programma dicure palliative, con priorita per quelle rela-tive al trattamento del dolore, della dispnea,dei sintomi per la sfera psichica e per la se-dazione palliativa;

b) linee guida per la definizione del si-stema di codifica e del sistema tariffario diriferimento relativo ai sistemi di trattamentodel dolore severo che necessitano di utilizzodi tecnologie, in particolare per la neurosti-molazione antalgica elettrica, per la neuro-modulazione spinale e per le tecniche percu-tanee di trattamento del dolore secondario afratture vertebrali.

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Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 10– 25 –

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2. Le linee guida di cui al comma 1 sonovincolanti per tutte le strutture autorizzate esono aggiornate periodicamente, almenoogni tre anni, in rapporto all’evoluzione tec-nico-scientifica, con le medesime proceduredi cui al comma 1.

Art. 25.

(Disposizioni in materia di farmaciper il trattamento del dolore severo)

1. All’articolo 43 del testo unico delleleggi in materia di disciplina degli stupefa-centi e sostanze psicotrope, prevenzione,cura e riabilitazione dei relativi stati di tossi-codipendenza, di cui al decreto del Presi-dente della Repubblica 9 ottobre 1990,n. 309, e successive modificazioni, sono ap-portate le seguenti modificazioni:

a) dopo il comma 4 e inserito il se-guente:

«4-bis. Per la prescrizione nell’ambito delServizio sanitario nazionale di farmaci previ-sti dall’allegato III-bis per il trattamento dipazienti affetti da dolore severo, in luogodel ricettario di cui al comma 1, contenentele ricette a ricalco di cui al comma 4, puo es-sere utilizzato il ricettario del Servizio sani-tario nazionale disciplinato dal decreto delMinistero dell’economia e delle finanze 18maggio 2004, pubblicato nel Supplementoordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 251 del25 ottobre 2004; in tale caso ai fini della pre-scrizione devono essere rispettate le indica-zioni del predetto decreto e il farmacistaconserva copia o fotocopia della ricetta aifini del discarico nel registro previsto dall’ar-ticolo 60, comma 1, nonche ai fini della di-mostrazione della liceita del possesso delquantitativo di farmaci consegnati dal farma-cista al paziente o alla persona che li ritira. IlMinistro della salute, sentito il Consiglio su-periore di sanita, puo, con proprio decreto,

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Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 10– 26 –

XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

aggiornare l’elenco dei farmaci di cui all’al-legato III-bis.»;

b) al comma 7, sono premesse le se-guenti parole: «Nell’ambito delle risorseumane, strumentali e finanziarie gia disponi-bili a legislazione vigente,»; le parole da: «incorso di patologia» fino a: «da oppiacei»sono sostituite dalle seguenti: «o che necessi-tano di trattamento domiciliare degli stati ditossicodipendenza da oppiacei» e le parole:«nell’allegato III-bis» sono sostituite dalleseguenti: «nella tabella II, sezione A,»;

c) al comma 8, sono premesse le se-guenti parole: «Nell’ambito delle risorseumane, strumentali e finanziarie gia disponi-bili a legislazione vigente,»; le parole: «nel-l’allegato III-bis» sono sostituite dalle se-guenti: «nella tabella II, sezione A,» e le pa-role da: «in corso di patologia» fino alla finedel comma sono sostituite dalle seguenti: «oche necessitano di trattamento domiciliaredegli stati di tossicodipendenza da oppiacei».

2. All’articolo 45, comma 2, del citato te-sto unico di cui al decreto del Presidentedella Repubblica n. 309 del 1990, le parole:«sulle ricette previste dal comma 1» sono so-stituite dalle seguenti: «sulle ricette previstedai commi 1 e 4-bis».

Capo V

COPERTURA FINANZIARIA

Art. 26.

(Copertura finanziaria)

1. Agli oneri derivanti dall’attuazionedella presente legge, valutati nel limite mas-simo di 50 milioni di euro a decorrere dal-l’anno 2008, si provvede mediante corrispon-dente riduzione dello stanziamento del fondospeciale di parte corrente iscritto, ai fini delbilancio triennale 2008-2010, nell’ambitodel programma «fondi di riserva e speciali»,

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Atti parlamentari Senato della Repubblica – N. 10– 27 –

XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

della missione «fondi da ripartire» dello statodi previsione del Ministero dell’economia edelle finanze per l’anno 2008, allo scopoparzialmente utilizzando l’accantonamentorelativo al Ministero della salute.

2. Il Ministro dell’economia e delle fi-nanze e autorizzato ad apportare, con propridecreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

Page 28: DISEGNO DI LEGGE - Senato della Repubblica · Disposizioni in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volonta` anticipate nei trattamenti sanitari al fine di evitare l’accanimento

E 2,00