96
Elettrotecnica per Ingegneria Civile Docente: Giuliana Sias riferimenti Indirizzo e-mail: [email protected] Telefono: 070-6755878 Sito web: http://www.diee.unica.it/elettrotecnica/ Ricevimento: mercoledì 12-14 presso diee (pad. A) piano mansarda.

Dispense Elettrotecnica per Corso di Ingegneria Civile (L-7)

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Corso di ElettrotecnicaIngegneria Civile (L-7)Prof.ssa Giuliana SiasUniversità degli Studi di Cagliari

Citation preview

  • Elettrotecnica per

    Ingegneria Civile

    Docente: Giuliana Sias

    riferimenti

    Indirizzo e-mail: [email protected] Telefono: 070-6755878 Sito web: http://www.diee.unica.it/elettrotecnica/

    Ricevimento: mercoled 12-14 presso diee (pad. A) piano mansarda.

  • informazioni

    Modalit svolgimento esame: prova scritta e orale alla fine del corso.

    Testi consigliati: C. K. Alexander, M. N. O. Sadiku, Circuiti Elettrici, McGraw-Hill R. Perfetti, Circuiti Elettrici, Zanichelli

    Totale ore: 50 Crediti corrispondenti: 5 Prerequisiti richiesti: Conoscenza degli argomenti di base dei corsi di Analisi I e II, Fisica I e II; Geometria.

    4

    COSE' L'ELETTROTECNICA? L'ELETTROMAGNETISMO E' ALLA BASE DI UNA

    GRANDE QUANTITA' DI FENOMENI FISICI conversione elettromeccanica dell'energia comunicazione in fibra ottica dispositivi a micro-onde ricezione televisiva comunicazione via satellite radar oscilloscopi etc

    LELETTROMAGNETISMO TECNICO O APPLICATO RIGUARDA LANALISI E LA SINTESI (PROGETTO) DI SISTEMI O SINGOLI DISPOSITIVI ELETTROMAGNETICI

  • 5

    Per la maggior parte dei dispositivi elettromagnetici dellelettrotecnica sussiste la possibilit di approssimare le equazione di Maxwell attraverso un modello matematico molto semplice che prende il nome di TEORIA DEI CIRCUITI

    LELETTROMAGNETISMO TECNICO O

    ELETTROTECNICA

    Modellamento matematico dei problemi elettromagnetici

    6

    Grandezze Descrittive dei circuiti

    Intensit di Corrente:

    Quantit di carica netta che attraversa la sezione del conduttore nellunit di tempo

    Q

    dtdQI

    v

    Differenza di Potenziale:

    Lavoro che il campo elettrico compie nel portare una carica unitaria da un punto del circuito ad un altro

    i

    i i = i( t ) i = -i

    v v

    A

    B

    V(A)-V(B)= vAB=v -v=vBA vAB=- vBA

    +

    -

    A B + -

  • 7

    COMPONENTI

    terminale

    morsetto

    superficie limite

    BIPOLO

    COLLEGAMENTO Due o pi componenti si dicono collegati se

    hanno uno o pi morsetti in comune

    TRIPOLO

    MULTIPOLO

    8

    Legge di Kirchhoff sulle Tensioni

    dl

    P1

    P2

    P1

    P2 P3

    P4 P5 P6

    01

    1

    L

    P

    PdlEdlE

    [V(P2)-V(P1)]+[V(P3)-V(P2)]+[V(P4)-V(P3)]+ [V(P5)-V(P4)]+[V(P6)-V(P5)]+[V(P6)-V(P1)]=0

    La somma delle differenze di potenziale calcolati lungo un qualunque percorso chiuso pari a

    zero

    2112 )()(2

    1

    VPVPVp

    P x dlE

    V(P1)= potenziale elettrico V21= tensione elettrica o differenza di potenziale

  • 9

    Legge di Kirchhoff sulle Correnti

    La somma delle correnti che attraversano una qualunque superficie chiusa pari a

    Zero

    I I

    L IdlH L

    Il flusso della corrente attraverso tutte le superfici che hanno lo stesso bordo e la stessa orientazione lo stesso. Questo implica che la corrente che attraversa S1 uguale e contraria alla corrente che attraversa S2 Dunque:

    I

    L S1

    S2

    I=corrente concatenata con L

    Leggi di Kirchhoff

    10

    LKV: 0 V

    LKC: 0 I La somma algebrica delle correnti che attraversano una qualunque superficie chiusa pari a Zero

    La somma algebrica delle differenze di potenziale calcolati lungo un qualunque percorso chiuso pari a zero

  • VARIABILI DESCRITTIVE

    11

    0n

    1

    2 3

    n-1 i1

    i2 i3

    In v1

    v2

    Vn-1

    In-1 {i1 , i2 , , in } {v1 , v2 , , vn }

    v1

    i1 1

    0

    I componenti di un circuito hanno tante correnti e tanti potenziali quanti sono i morsetti

    Per descrivere il comportamento di un componente con n morsetti si ha bisogno n-1 tensioni ed n-1 correnti

    i1 i2

    v2 v1 2 1

    0

    12

    CIRCUITO ELETTRICO

    E' un insieme di componenti elettrici connessi tra loro mediante conduttori perfetti

    Schema a blocchi di un Circuito Elettrico di soli Bipoli

    nodo

  • 13

    CIRCUITO ELETTRICO

    In questo schema circuitale possiamo individuare diversi percorsi chiusi a cui applicare la LKV e possiamo racchiudere i nodi e i componenti allinterno di superfici chiuse a cui applicare la legge LKC

    Esercizio In figura si hanno i seguenti potenziali nei punti indicati:

    V(a)=3V, V(b)=5V, V(c)=-2V. Calcolare le seguenti tensioni:

    vab, vba, vbc,vad,vcd.

    a

    b

    c d Risoluzione

    vab=-vba

    I punti d e a sono uniti da un corto circuito, per cui si trovano allo stesso potenzialela differenza di potenziale quindi nulla

    VdV(c)-VVcdV(a)V(d)dVaVV

    VcVbVVVaVbVV

    VbVaVV

    ad

    bc

    ba

    ab

    532)( 0)()(

    7)2(5)()(235)()(

    253)()(

  • Esercizio Ricavare la corrente ic e la tensione vba

    Risoluzione

    La corrente ic si pu ricavare dalla LKC applicata alla superficie chiusa in figura:

    vba

    +

    - 2V 6V

    +

    -

    1A 4A

    ic

    1 4 0 5c ci i A o

    La tensione vba si pu ricavare applicando la LKV al percorso chiuso b-a-c-b.

    6 2 0 4ba bav v V o

    Il verso della corrente opposto rispetto a quello segnato in figura

    a b

    c

    +

    - 2V 6V

    +

    -

    1A 4A

    ic

    a b

    c

    vba

    16

    CONVENZIONI

    v i 1

    0

    i1 i2

    v2 v1 2 1

    0

    9 convenzione degli utilizzatori: Pu>0, Pg

  • Conservazione dellenergia

    17

    Il principio di conservazione dellenergia deve essere soddisfatto da tutti i circuiti elettrici

    0p

    dtdLp

    utilizzatagenerata pp

    Esercizio Con riferimento alla figura, quale dei due elementi assorbe potenza? Quale la eroga? Dare un segno alle potenze sulla base della convenzione degli utilizzatori

    +

    -

    4A

    4V

    8V - +

    Risoluzione:

    1

    2

    Lelemento 1 assorbe potenza perch tensione e corrente sono discordi

    Lelemento 2 cede potenza perch tensione e corrente sono discordi:

    W1644 ivp

    W32)48( ivp

  • Esercizio Nel circuito in figura ricavare le potenze assorbite dai bipoli 3 e 4, e verificare la conservazione della potenza.

    Risoluzione

    Notiamo anzitutto che 3 2 4 8p W u

    Ricaviamo v1 e v2 1 1 1

    2 2 2

    12 12

    2 2 1

    p v W v V

    p v W v V

    o

    o

    Dalla LKT abbiamo 1 2 4

    4 1 2

    4 04 2.5

    v v vv v v V

    Quindi 4 42 5p v W

    Sommando 1 2 3 4 1 2 8 5 0!p p p p

    I bipoli 1, 2 e 4 assorbono potenza; il bipolo 3 eroga potenza

    4

    3

    1

    2

    +

    +

    + + -

    -

    -

    - 2A

    2A 4V

    v4 v2

    v1 i

    p1=1W

    p2=2W

    Propriet generali dei componenti

    20

    Linearit: Un componente o un circuito lineare se leffetto dovuto ad una qualsiasi causa proporzionale alla stessa

    valido il PRINCIPIO di SOVRAPPOSIZIONE degli EFFETTI

    Leffetto dovuto a pi cause che agiscono contemporaneamente la somma degli effetti dovuti a ciascuna causa considerata come se agisse da sola

    lineare i

    v

    Non lineare i

    v

  • 21

    permanenza: Un componente o un circuito permanente se leffetto non dipende dallistante di applicazione della causa

    I coefficienti delle equazioni costitutive degli elementi o quelle rappresentative dei circuiti sono indipendenti dalla variabile tempo

    passivit: leffetto di una qualsiasi causa di breve durata si mantiene limitato al passare del tempo.

    Un componente o un circuito passivo pu erogare energia ma per un intervallo di tempo limitato, tale energia sar in quantit inferiore o al massimo uguale a quella accumulata in precedenza

    22

    RESISTORE ideale e LEGGE di OHM

    v i vGvRiiRv

    1

    per un conduttore di lunghezza l e sezione A: ][ 1 : Al

    AlR JU

    MATERIALE U (: u m) argento 1,63 u 108 rame 1,72 u 108 oro 2,44 u 108 alluminio 2,83 u 108 tungsteno 6,52 u 108 silicio 2 300

    CO

    LOR

    E

    CIFR

    A

    MU

    LTIPLO

    TOLL.ZA

    NERO 0 100 MARRON 1 101 ROSSO 2 102 ARANCIO 3 103 GIALLO 4 104 VERDE 5 105 BLU 6 106 VIOLA 7 107 GRIGIO 8 108 BIANCO 9 - ORO 10-1 5% ARGENTO 10-2 10% NERO o null - 20%

    prefisso simbolo significato

    atto a 10-18

    femto f 10-15

    pico p 10-12

    nano n 10-9

    micro m 10-6

    milli m 10-3

    centi c 10-2

    deci d 10-1

    deca da 101

    etto h 102

    kilo k 103

    mega M 106

    giga G 109

    tera T 1012

    exa E 1015

    peta P 1018

  • 23

    CAPACITORE ideale

    + + + + +

    + +

    + +

    + + +

    +

    - - - -

    - - - -

    - v

    i

    i

    d

    dtdvCdt

    dq

    vCq

    idtdq

    dtdvCi

    rFdAC HHHH 0][

    MATERIALE Hr neoprene 6,46

    silicone 3,20

    mica 5,40 - 9,0

    carta 2,99

    acqua distillata 78,20

    aria 1

    Capacitore passivo: C>0 Trasferisce lenergia in modo reversibile

    24

    INDUTTORE ideale

    i

    dtdviL II

    Induttore passivo L>0 Trasferisce lenergia in modo reversibile

    > @ henryL

    H

    AWeber

    dtdiLv

  • 25

    GENERATORI ideali

    i(t) Generatore ideale di tensione

    v(t) e(t) v(t) = e(t) i(t)

    Generatore ideale di corrente

    v(t) a(t) i(t) = a(t)

    i(t) Corto Circuito

    v(t) v(t) = 0

    Caso degenere del generatore di tensione o del resistore di resistenza nulla

    i(t) Circuito Aperto

    v(t) i(t) = 0

    Caso degenere del generatore di corrente o del resistore di resistenza infinita o conduttanza nulla

    26

    STRUMENTI DI MISURA

    UNITA DI MISURA: Ampre (A)

    A i i

    Vi piccolissima o ideale ri = 0

    Vi inserzione

    UNITA DI MISURA: Volt (V)

    inserzione

    iv piccolissima o ideale rv = f A B

    V

    VAB

    iv

    CORRENTE TENSIONE

    A I

    Ampere-metro V

    I

    Volt-metro

    +

    +

  • Esercizio

    Risoluzione

    Calcolare la i e la vbd nel circuito in figura

    Applicando la LKT al percorso chiuso a-b-c-d-e-a si ottiene: 8 24 0ab bc dev v v

    Per la legge di Ohm possiamo scrivere:

    abv i 2bcv i 5dev i

    Sostituendo 2 8 5 24 0i i i

    Da cui si ricava (24 8) 28

    i A

    Applichiamo LKV al percorso chiuso b-c-d-b

    2 8 0 2 8 12bd bdi v v i V o

    d e i

    a c b i i

    +

    - vbd

    +

    -

    +

    -

    1:

    5:

    2:

    8V 24V

    Esercizio

    Risoluzione

    Nel circuito in figura ricavare la corrente i, la potenza dissipata nel resistore e la potenza erogata da ciascun generatore.

    + +

    +

    3V

    6V

    12V 3:

    d c

    b a

    i Applicando LKT al percorso chiuso a-b-c-d-a 3 3 6 12 0 5i i A o

    La potenza dissipata dal resistore vale 2 3*25 75p Ri W Generatore da 3V: la corrente di 5A scorre dal + al -, quindi esso assorbe una potenza pari a 3x5=15W. La potenza erogata dunque 15W. Generatore da 6V: la corrente da 5A scorre dal- al +, quindi la potenza erogata vale 6x5=30W

    Generatore di 12 V: la potenza erogata vale 12x5=60W.

    In totale la potenza erogata dai generatori : -15+30+60=75W, che coincide con la potenza dissipata nel resistore.

    Il generatore indipendente pu assorbire potenza anzich erogarla.

  • 29

    elementi di capacit energetica infinita, come i generatori ideali

    PROPRIETA' ENERGETICHE Potenza Assorbita da un Bipolo: p(t)=v(t) i(t) la potenza che entra nella superficie limite del bipolo (conv. degli

    utilizzatori). Unit di misura Watt [W]

    Energia Elettrica assorbita in un intervallo dt: dW v(t) i(t)dt . Unit di misura Watt * hour [Wh]

    ! dtdW 0 se a) elemento puramente dissipativo

    energia accumulata in bipoli di tipo L e C: 22

    22 vCWiLW

    ! 0 c) dtdW

    I COMPONENTI ELEMENTARI SONO TALI PERCHE' INVESTONO IN UN SOLO TIPO DI ENERGIA

    ! 0 se b) dW

    30

    GENERATORI PILOTATI

    v1 v=b v1 b: parametro di controllo adimensionale

    i1 v= i1 : parametro di controllo (dimensionalmente una resistenza)

    v1 i= v1 : parametro di controllo (dimensionalmente una conduttanza)

    i1 i=a i1 a: parametro di controllo adimensionale

    i1 R1

    R2

    ag 0,5 i1

    esempio:

    I generatori dipendenti o pilotati sono componenti essenziali nei circuiti amplificatori, in cui l'ampiezza dell'uscita maggiore di quella dell'ingresso. Inoltre servono ad isolare una porzione di circuito o a fornire una resistenza negativa

  • 31

    MUTUA INDUTTANZA

    L1 L2

    i1 i2

    v1 v2 M

    dtdiLdt

    diMvdtdiMdt

    diLv2

    21

    2

    2111

    2d)1d)

    )

    N1 N2 1I 2I

    CONVENZIONE DEI PUNTINI:

    La caduta di tensione su un induttore provocata dalla corrente che scorre nellaltro induttore concorde con quella provocato dalla propria corrente se le due correnti si trovano nella stessa posizione (entrambe entranti o entrambe uscenti) rispetto ai suddetti puntini

    Nel caso di elemento passivo:

    dtt

    21

    21

    LLM

    0L ;0L

    MUTUA INDUTTANZA

    32

    La caduta di tensione provocata dalla corrente che scorre nellaltro induttore discorde con quella provocato dalla propria corrente se le due correnti non si trovano nella stessa posizione (una entrante e laltra uscente) rispetto ai suddetti puntini

    L1 L2

    i1 i2

    v1 v2 M

    dtdiLdt

    diMvdtdiMdt

    diLv2

    21

    2

    2111

    v1

    a) M > 0 b) M > 0 c) M < 0 d) M < 0

    L1 L2

    M i1 i2

    v1 v2 L1 L2

    M i1 i2

    v2 L1 L2

    M i1 i2

    v1 v2 L1 L2

    M i1 i2

    v2

    Esempi:

  • 33

    TRASFORMATORE IDEALE

    i2 i1 n v2 v1

    21

    21

    1 ini

    vnvbase di definizione mista: [ v1 ; i2] o [v2 ; i1]

    ( ( 011112211 innvivivivtp

    Il trasformatore ideale:

    E trasparente alle potenze

    E' un componente passivo non dissipativo

    34

    LAmplificatore Operazionale (Operational Amplifier - OP) un elemento circuitale attivo progettato per eseguire operazioni matematiche di addizione, sottrazione, divisione, moltiplicazione, derivazione e integrazione di segnali.

    AMPLIFICATORE OPERAZIONALE

    CONFIGURAZIONE DEI PIN

    1 2 3 4

    8 7 6 5

    BILANCIAMENTO ING. INVERTENTE ING. NON INVERT.

    SCOLLEGATO Vcc+

    USCITA BILANCIAMENTO

    SIMBOLO CIRCUITALE

    LE ALIMENTAZIONI VENGONO SPESSO OMESSE NEGLI SCHEMI CIRCUITALI, MA LOP DEVE SEMPRE ESSERE ALIMENTATO

    1 5 4

    2

    3

    7

    6 ING. INVERTENTE

    -Vcc

    +Vcc

    _

    + ING. NON INVERT.

    BILANCIAMENTO

    USCITA 1i2i

    dvVcc-

  • 35

    MODELLO CIRCUITALE

    v1

    v2 vd

    Avd Ri

    Ro vo

    LOP si comporta come un generatore generatore di tensione controllato in tensione

    ( 1212

    vvAvAvvvvdo

    d

    A: guadagno di tensione ad anello aperto

    valori tipici A 105y108 Ri 106y1013 : Ro 10y100 : Vcc 5 y24 V tensione di alimentazione

    Vcc

    -Vcc

    saturazione positiva

    saturazione negativa

    vo

    vd

    AMPLIFICATORE OPERAZIONALE IDEALE

    o

    f f

    12

    21

    00 ,0

    0vvv

    ii

    RRA

    do

    i

    Nella maggior parte delle applicazioni si considerano OP IDEALI nella REGIONE LINEARE di funzionamento

    v1 v2 = v1

    vo vd

    _

    +

    i1 = 0

    i2 = 0

    Modello equazioni

    Il valore di vo dipende da come lamplificatore collegato al resto del circuito

  • Inseguitore di tensione

    vs vo

    Un generatore di tensione collegato al morsetto non invertente dell'operazionale, mentre il morsetto invertente collegato direttamente all'uscita. Determinare la tensione in uscita vo nellipotesi di funzionamento nella regione lineare

    vd

    vo vs

    i

    vvii 0 ,0

    +

    -

    vv0 vvs

    Equazioni dellOP ideale

    0 vvs

    Amplificatore invertente

    Determinare il valore della tensione vo

    RL vs vo

    i2

    in

    R1 R2

    i1 2 1 per l'idealit dell'operazionale:

    0

    01ii

    vvv

    2121 R

    vRvii os e infine: so vR

    Rv 1

    2

    Questa configurazione di operazionale amplifica l'ingresso in ragione del rapporto R2/R1 e ne inverte il segno.

    t vo

    vs

    0

    0

    10

    1

    21

    2

    1

    vvvvvv

    iii

    R

    sR

    s

    T

    LKC al nodo 1

    LKV al percorso chiuso s-1-T-s

    LKV al percorso chiuso 2-1-T-2 1

    0

    12

    111

    2

    1

    Rv

    Rvi

    Rv

    Rvi

    R

    sR

    i0 i-

    Equazioni dei componenti

  • Amplificatore non invertente

    vs vo RL

    i2

    io in R1

    R2 i1

    Determinare il valore della tensione vo

    2

    0

    22

    111

    2

    1

    Rvv

    Rvi

    Rv

    Rvi

    sR

    sR

    per l'idealit dell'operazionale:

    svvvii 0

    2121 R

    vvRvii sos e infine: so vR

    Rv

    1

    21

    Questa configurazione di operazionale amplifica l'ingresso della quantit 1+R2/R1 e non inverte il segno.

    t

    vo vs

    1 2

    0

    0

    2

    1

    0

    21

    sR

    sR

    vvvvv

    iii LKC al nodo 1 LKV al percorso chiuso 1-T-s1

    LKV al percorso chiuso 2-1-T-2

    T

    Equazioni dei componenti

    i-

    Amplificatore sommatore

    Determinare il valore della tensione vo

    0 321 iiii

    da cui, riordinando

    3

    3

    2

    2

    1

    1

    Rv

    Rv

    RvRv oo

    L'uscita proporzionale alla somma pesata delle tensioni. Se R1 = R2 = R3 = R :

    ( 321 vvvRRv oo

    Cio l'uscita proporzionale alla somma delle tensioni

    R1 R2

    R3

    v1 vo RL

    i

    io in

    Ro i1 v2

    i2 v3

    i3 1

    03

    3

    2

    2

    1

    1 Rv

    Rv

    Rv

    Rv

    o

    o

    LCK al nodo 1

  • Amplificatore differenziale

    RL v2 vo

    R1 R2

    v1 R1

    R2

    Determinare il valore della tensione vo

    021

    21

    21

    2

    21

    2 vRR

    RRRv

    Rv

    Rvv

    Rvv oo

    LKC al morsetto non invertente

    LCK al nodo 1

    1

    sostituendo:

    ( 211

    2

    21

    21

    21

    21

    21

    2 0 vvRRvRR

    RvRRRR

    Rv

    Rv

    oo

    Cio l'uscita proporzionale alla differenza tra le tensioni

    vRRRvv

    21

    21

    1

    1

    2 Rvv

    Rv

    da cui

    42

    vs vo RL vs vo RL

    R1 R2 R2

    vs vo RL R1

    inseguitore di tensione

    R1 R2

    R3

    v1 vo RL

    Ro

    v2 v3

    amplificatore invertente

    amplificatore non invertente

    amplificatore sommatore

    amplificatore differenziale

    so vv so vRRv

    1

    2so vR

    Rv

    1

    21

    3

    3

    2

    2

    1

    1

    Rv

    Rv

    RvRv oo ( 21

    1

    2 vvRRvo

    AMPLIFICATORI ADINAMICI -TABELLA RIASSUNTIVA

    RL v2 vo

    R1 R2

    v1 R1

    R2

  • 43

    Reti in Regime Stazionario

    44

    COMPONENTI ELEMENTARI IN REGIME STAZIONARIO

    Per circuiti assolutamente stabili, in presenza di eccitazioni costanti nel tempo: Generatore indipendente di tensione Generatore indipendente di corrente

    Resistore Induttore Condensatore

    v i

    E cost{ Ev v i

    A cost{ Ai

    IRViRv

    v i R

    cto)(cto

    0

    0

    VdtdiLv

    v i L C v

    i

    aperto) (circuito 0

    0

    IdtdvCi

  • 45

    RESISTORI IN SERIE

    R1 A

    I I1

    V1

    I2 I2 R2

    V2

    Ri

    Vi

    In-1 In Rn

    Vn B I Req

    VAB B A

    VAB

    (

    iieq

    eqn

    nnniAB

    ni

    RRIRIRR

    IRIRIRVVVVV

    IIIII

    1

    221121

    21

    46

    PARTITORE DI TENSIONE R1 R2 Ri Rn I

    V Vi

    (

    hh

    i

    eq

    ii

    hhnii

    RRVR

    RVV

    RVIIRRVIRV 1

    Nel caso di due soli resistori: R1

    R2

    I V1

    V V2

    21

    22

    21

    11

    RRRVV

    RRRVV

  • 47

    PARALLELO DI RESISTORI

    A A A A

    B B B B

    R1 I1 V1 R2

    I2 V2 Ri Ii

    Vi Rn In

    Vn

    A

    B

    I

    (

    VGRVI

    VGGVRR

    RV

    RVIII

    VVVVV

    VGRVIIRV

    eqeq

    nn

    n

    nn

    ni

    iii

    iiiii

    .......11 11

    1

    11

    21

    n

    eqi ieq

    iieq

    RRRRR

    GG

    1.........1111

    1

    ||||

    48

    PARTITORE DI CORRENTE

    R1 R2 Ri Rn

    I1 I2 I3 In I

    V

    eqeqn

    ii

    i

    RVGVIIII

    GVRVI

    21

    R2 I2 I1 R1

    I Nel caso di due soli resistori:

    21

    12

    21

    21

    RRRII

    RRRII

    IRRIRRIG

    GIeqii

    eq

    eq

    ii

    ||

    || 11

  • 49

    B C

    TRASFORMAZIONE STELLA-TRIANGOLO

    RB RC

    A

    B C

    0

    RAB RCA

    A

    RA

    RBC

    CABCAB

    BCCAC

    ABBCB

    CAABA

    RRRR

    RRRR

    RRRR

    RRRR

    0

    0

    0

    0

    CBAACCA

    CBBC

    BAAB

    RRRGGRRRGRRRGRRR

    1110

    0

    0

    0

    Nel caso di tre resistenze uguali sar: 3

    ' RRY

    50

    Principio di Sovrapposizione In una rete lineare, comunque complessa, contenente N generatori lineari, le tensioni e le correnti in ciascun ramo possono essere determinate sommando i contributi dovuti ai singoli generatori presenti, agenti uno alla volta.

    A I V

    Passivazione dei generatori: Generatore di corrente circuito aperto (corrente nulla) Generatore di tensione corto circuito (tensione nulla)

  • Teorema di Thvenin

    51

    Equivalente di Thvenin

    Una rete lineare, comunque complessa, accessibile da 2 terminali, pu essere sostituita con un circuito equivalente formato da un generatore di tensione VTH in serie con una resistenza RTH, dove VTH la tensione a vuoto ai terminali e RTH la resistenza equivalente vista agli stessi morsetti quando i generatori indipendenti sono passivati.

    Rete lineare

    b

    a I

    V Bipolo

    a I

    V

    b

    VTH RTH Bi

    polo

    IRVV THTH

    Teorema di Norton Una rete lineare, comunque complessa, accessibile da 2 terminali, pu essere sostituita con un circuito equivalente formato da un generatore di corrente IN in parallelo con una conduttanza GN, dove IN la corrente di corto circuito ai terminali e GN la conduttanza equivalente vista agli stessi morsetti quando i generatori indipendenti sono passivati.

    Rete lineare equivalente di Norton

    b

    a I

    V Bipolo

    a I

    V IN GN Bipolo

    NNNN R

    VIVGII

  • 53

    Thevenin & Norton

    ETH

    VTH = tensione a vuoto

    RTH

    RTH = resistenza circuito passivato A I V

    B

    ETH RTH

    IREV THTH

    IN

    IN = corrente in c.to c.to

    RN

    GN = conduttanza circuito passivato A I

    V B

    IN GN

    VGII NN

    A A

    A

    B B

    B B

    Trasformazione della sorgente

    54

    A I V

    B

    VTH RTH

    A I V

    B

    IN GN

    A I V B

    Un circuito in forma equivalente di Thvenin pu generalmente essere sostituito da un circuito nella forma equivalente di Norton con un generatore di corrente IN:

    NN

    TH IGV 1

    TH

    THN R

    VI

    Un circuito in forma equivalente di Norton pu generalmente essere sostituito da un circuito nella forma equivalente di Thvenin con un generatore di tensione VTH:

    NTH GR

    1

  • 55

    TEOREMA DEL MASSIMO TRASFERIMENTO DI POTENZA

    RL

    a

    b

    THEVENIN a

    b RTH RL ETH

    i

    22

    LTHTH

    LL RRERiRp

    p pmax

    RTH RL SI HA LA MASSIMA POTENZA TRASFERITA AL CARICO QUANDO LA RESISTENZA DEL CARICO E UGUALE ALLA RESISTENZA DI THEVENIN VISTA DAL CARICO: RL = RTH

    Dimostrazione: ( (

    ( THLLLTHLTHLTHLLTH

    THL

    RRRRRRR

    RRRRREdRdp

    0202 4

    22

    TH

    THR

    Ep4

    2

    max

    TEOREMA DI MILLMAN

    i

    i

    iii

    AB G

    EGV

    G1 E1G1 Gn EnGn

    i

    iG i

    iiGEA

    B

    B

    E1 E2 E3 Ei En

    R1 R2 R3 Ri Rn

    A

  • Teoria dei Grafi

    57

    58

    I Principio di Kirchhoff

    I1

    I2 I3

    I4

    I5

    I6 I7

    I1+ I2+ I3+ I4+ I5+ I6+ I7=0

  • 59

    II Principio di Kirchhoff

    V1+ V2+ V3+ V4+ V5+ V6+ V7 + V8 + V9 + V10 = 0

    V1

    V2 V3

    V4 V5

    V6

    V7 V8

    V9 V10

    60

    TEORIA DEI GRAFI

    Circuito con R lati

    R-Tensioni

    R-Correnti

    Circuito con R lati: 2R variabili che devono soddisfare 2 gruppi di equazioni

    1) Equazioni dei componenti: dipendono dalla natura dei componenti

    2) Leggi di Kirchhoff: non dipendono dalla natura dei componenti ma solo dalla topologia del circuito.

  • Propriet Topologiche

    61

    Grafo orientato

    Le propriet topologiche di un circuito sono legate alla geometria e non dipendono dalla natura dei componenti

    Nozioni topologiche: Ramo: segmento Nodo: punto di unione di 2 o pi rami Taglio: insieme di rami che vengono intersecati da una linea chiusa 1 sola volta e in corrispondenza di un solo terminale. Leliminazione dei rami di un taglio rende il circuito sconnesso. Maglia: insieme di rami intersecati da una linea chiusa in corrispondenza di entrambi i terminali contemporaneamente.

    9Su ogni taglio possiamo applicare la LKC

    9Su ogni maglia possiamo applicare la LKV

    62

    Albero & Co-Albero

    Albero: 1) Insieme connesso di rami 2) Comprende tutti i nodi 3) Non comprende percorsi chiusi 4) n-1 rami

    Co-Albero: Complemento dell Albero nel Grafo R-(n-1) rami

  • 63

    a b c

    a b

    R1 R2 L C E vg vL vC

    v1 v2

    ig i1 iL i2 iC

    a b c

    a b

    a b c

    a b

    Taglio fondamentale: 1 ramo di albero+rami di co-albero

    Maglia fondamentale: 1 ramo di co-albero+rami di albero

    R-(n-1) maglie fondamentali

    n-1 tagli fondamentali

    Equazioni Topologiche

    taglio fondamentale scrivo la LKC

    maglia fondamentale scrivo la LKV

    64

    Esempio

    a b c

    a b

    R1 R2 L C E vg vL vC

    v1 v2

    ig i1 iL i2 iC

    dtdvCidtdiLv

    iRviRv

    Ev

    CC

    LL

    g

    222

    111

    4 nodi 5 lati

    10 incognite 5 eq Componenti 3 eq LKC 2 eq LKT

    00

    0

    2

    21

    1

    iiiii

    ii

    C

    L

    g

    00

    2

    1

    LC

    gLvvvvvv

    9 LKC ai tagli fondamentali 9 LKV ai tagli fondamentali

    9 Equazioni dei componenti

  • 65

    METODO DELLE CORRENTI DI MAGLIA

    33

    22

    11

    JIJIJI

    Le LKC ai tagli fondamentali sono delle identit

    66443343

    5566222

    44551141

    IRIRIREEIRIRIRE

    IRIRIREEI2

    E3

    R1 R2

    R4

    R3

    R5 R6

    E1 E2

    I6

    I3

    I1

    E4

    I5

    I4

    J1 J2

    J3

    0)(0)(

    0)(

    3322

    3311

    2121

    JJJJJJJJ

    JJJJ

    00

    0

    362

    341

    521

    IIIIII

    III

    326

    215

    314

    JJIJJIJJI

    R=6; n=4 N=n-1=3 rami di albero M=R-n+1=3 rami di coalbero

    METODO DELLE CORRENTI DI MAGLIA

    66

    MMMMMM

    M

    E

    E

    J

    J

    RRR

    RRR

    11

    21

    11211

    Rii : resistenza propria della maglia i-esima, data somma delle resistenze dei rami che fanno parte della maglia. Rij : mutua resistenza tra la maglia i-esima e la maglia j-esima, somma delle resistenze dei rami comuni alle i e j. Ei : componente i-esima del vettore termini noti, somma algebrica delle tensioni ai capi dei generatori

    IM

    I

    VM

    V

    M E

    E

    E

    E

    E

    E

    111

    ( (

    (

    4336432614

    236265215

    4134251451

    EEJRRRJRJREJRJRRRJREEJRJRJRRR( (

    ( ( ( (

    3263143343

    215326222

    3142151141

    JJRJJRJREEJJRJJRJRE

    JJRJJRJREE

  • 67

    METODO DEI POTENZIALI NODALI

    43

    32

    21

    2

    3

    4

    UUVUUVUUV

    R

    R

    R

    Le LKV alle maglie fondamentali sono delle identit

    R=7; n=5 N=n-1=4 rami di albero M=R-n+1=3 rami di coalbero

    A1 R1 A2 R2 R3 R4

    R5 V1 V2 VR5 VR1

    VR4 VR3 VR2

    00

    00

    1122

    22233

    553344

    441

    RR

    RR

    RRR

    R

    VGVGVGAVG

    VGVGVGVGA

    000

    122

    235

    541

    RR

    RR

    RR

    VVVVVV

    VVV

    41

    32

    25

    11

    UVUVUV

    UV

    R

    R

    0)(0)(0)(

    4433

    3322

    2211

    UUUUUUUUUUUU

    U2 U4 U3 U1

    METODO DEI POTENZIALI NODALI

    68

    NnNNNN

    N

    A

    A

    U

    U

    GGG

    GGG

    11

    21

    11211

    Gii : conduttanza propria del nodo i-esimo , data somma delle conduttanze che confluiscono al nodo. Gij : conduttanza mutua tra i nodi i e j, somma delle conduttanze dei rami che uniscono il comuni al i e j Ai : componente i-esima del vettore termini noti, somma algebrica delle correnti dei generatori che confluiscono al nodo i.

    VN

    V

    IN

    I

    N A

    A

    A

    A

    A

    A

    111

    0)(0)()(

    0)()(0)(

    41432

    4322323

    25323214

    2141

    UGUUGUUGAUUG

    UGUUGUUGUUGA

    0)()(

    0)(

    42132

    24233223

    33254314

    12414

    UGGUGAUGUGGUG

    UGUGGGUGAUGUG

  • 69

    Teorema di Tellegen

    a b c

    a b Dato un grafo: Siano k rami del grafo: {ik} un sistema di correnti compatibile {vk} un sistema di tensioni compatibile Risulta: 0

    kkkiv

    L E R1 R2 C v1

    v5 v4

    v2 v3

    R L2

    A L1

    C i1 i4 i5

    i2

    i3

    1 2 3

    4 5

    Circuiti differenti

    Stesso grafo

    Sk vk ik = 0 Caso particolare: Se si considerano tensioni e correnti dello stesso circuito otteniamo la Conservazione delle Potenze

    70

    Reti in Regime Sinusoidale

  • Reti in Regime Sinusoidale

    71

    Le reti in regime sinusoidale sono delle reti nelle quali le grandezze in gioco variano al variare del tempo con legge sinusoidale. Le reti elettriche in alta potenza sono alimentate con tensione sinusoidale con frequenza di: 50 Hz in Europa 60 Hz in USA.

    Se una rete lineare alimentata da un generatore sinusoidale

    v(t)=VM sin(Zt+) risulteranno sinusoidali tutte le tensioni e tutte le correnti che si stabiliranno nei diversi rami del circuito.

    IN UNA RETE ASSOLUTAMENTE STABILE, IL REGIME SINUSOIDALE VIENE CONSEGUITO DA TUTTE LE VARIABILI DELLA RETE

    Reti in Regime Sinusoidale

    72

    )sin()( MZ tVtv M VM ampiezza o valore massimo di v(t)

    srad

    Tf 22 SSZ pulsazione

    > @rad M

    > @

    M

    M

    ZM

    ZM

    t

    ss

    radradt

    fase iniziale a cui corrisponde t

    V

  • FASORI

    73

    Il fasore un vettore con il quale si rappresenta lampiezza e la fase di una sinusoide. La rappresentazione di una sinusoide per mezzo di dei fasori si basa sullidentit di Eulero:

    }Im{ }{eRe j aa aa jesencos aaa jsencose j r r

    MM MM VeVV jVponendo Fasore della funzione sinusoidale v(t)

    Esprimiamo una sinusoide usando lidentit di Eulero:

    )Im()(}Im{}Im{)sin()(

    )Re()(}Re{}Re{)cos()(

    222

    111

    )(

    )(

    tjeVtveeVeVtVtv

    tjeVtveeVeVtVtvjtjtj

    jtjtj

    MMM

    MMM

    ZMZ

    ZMZMZMZ

    MZMZ

    FASORI

    74

    )()( MZZZ tjtj eVeVtjV M Vettore rotante con velocit angolare

    Pu essere interpretata come la proiezione del vettore rotante Vejt sullasse reale )cos()(1 MZ tVtv M

    Re

    Per t=0 il vettore rotante coincide con il fasore V della sinusoide, perci il vettore rotante pu essere considerato come un fasore rotante.

    t=0

    Im

    t = t1

    VM

    t = t1

  • FASORI

    75

    pu essere interpretata come la proiezione del vettore rotante Vejt sullasse immaginario

    )sin()(2 MZ tVtv M

    Re

    t=0

    Im

    t = t1

    t = t1

    21

    2)

    2(

    dove

    }Re{}Re{} Re{)2

    cos()sin(1

    S

    ZZSSMZSMZMZ

    j

    jjjjj

    eVV

    eVeeVeeVttVM

    v2(t) pu anche essere interpretata come la proiezione sullasse reale del vettore rotante V1ejt.

    VM

    76

    FASORI

    Se le grandezze sono iso-frequenziali, dopo un certo tempo, l'istante iniziale perde significato ed superfluo indicare il riferimento degli assi. L'importante che le diverse grandezze fasoriali stiano in un determinato rapporto di fase tra loro.

    t = tn

    Una funzione sinusoidale pu essere espressa come un fasore ed il termine ejt si considera implicito dominio delle frequenze

    m

    e

  • 77

    AU , sono due fasori

    Convenzionalmente:

    U

    A

    Re

    Im

    -

    ANTICIPO o ANGOLO POSITIVO RITARDO o ANGOLO NEGATIVO

    Diagramma fasoriale o vettoriale FASORI

    )sin(10)()sin(10)(

    MZTZ

    ttUttA

    FASORI

    78

    CASI PARTICOLARI: a) y = = S / 2 i fasori sono in quadratura b) y = S i fasori sono in opposizione di fase c) y = 0 i fasori sono in fase

    U

    A

    y e

    m -

    M

    j

    j

    |eA |A|eU |U

    U

    A

    y

    m

    e

    9se prendiamo come riferimento in

    anticipo rispetto a

    AUU

    U

    A

    y

    m

    e 9Se prendiamo come riferimento in

    ritardo rispetto ad

    A UA

  • 79

    0 1 2 3 4 5 6 7 -6

    -4 -2 0

    2 4 6

    )(

    )(

    Z

    Z

    jVdttv

    Vjdt

    tdv

    FASORI

    } eRe{2cos2)]sin(2[)()(' 0jj etdt

    tddt

    tdvtv tZZZZZ

    v(t) in quadratura in anticipo rispetto a v(t)

    DOMINIO DEL TEMPO DOMINIO DELLA FREQUENZA

    2'SMMy vv

    /2

    Vj Z

    V

    sfasamento di v rispetto a v

    0 ;2 '

    vv MSM

    Se prendiamo il fasore di v(t) come riferimento:

    }eIm{2)sin(2)( j tttv ZZ

    }e Re{2)2

    cos(22)( ma 2jS

    ZSZZ jtettsentv

    EQUAZIONE DEI COMPONENTI

    prende il nome di IMPEDENZA

    ZVI

    IZV

    Per questo caso esiste l'inversa dellimpedenza:

    zy 1

    AMMETTENZA

    Metodo Simbolico

    IVZ

    Z

    Limpedenza non un fasore perch non corrisponde ad una quantit che varia sinuoidalmente

    VI

  • 81

    RESISTORE v

    i R

    GRyRzIRViRv 1 V

    I

    CAPACITORE C

    v

    i

    CjyjXCjCjzIV

    VCjIdtdvCi

    c ZZZ

    Z

    11

    2S

    I

    V in anticipo di /2 rispetto a I V

    Diagramma fasoriale

    INDUTTORE L

    v

    i

    LjyjXLjzIV

    ILjVdtdiLv

    L ZZ

    Z

    1

    in ritardo di /2 rispetto a I V

    I

    V

    2S

    Metodo Simbolico

    82

    jXRZZ M

    ammettenza 11 M ZjBGZY

    capacitiva reattanza c

    1-X

    induttiva reattanza X reattanza )Im(X

    resistenza )Re(

    C

    L

    Z

    ZLZ

    ZR

    asuscettanz )Im(B aconduttanz )Re(

    YYG

    Z

    R

    M X

    MMM ZIV

    IVZ iv

    I

    V

    z TRIANGOLO DELLE IMPEDENZE

    Impedenza generica

  • 83

    MUTUA INDUTTANZA

    L1 L2

    M i1 i2

    v1 v2

    dtdiMdt

    diLvdtdiMdt

    diLv

    121

    222

    212

    111

    Hp: non dissipativo passivo

    21LLMk COEFFICIENTE DI ACCOPPIAMENTO ( k d 1)

    121222

    212111

    IMjILjV

    IMjILjV

    ZZ

    ZZ

    I regime sinusoidale:

    LA MUTUA A 4 TERMINALI HA LE STESSE EQUAZIONI DI QUELLA A 3 TERMINALI

    0 ;

    0R 02

    212112

    21

    t

    MLLMMMR

    84

    Caso in cui k = 1 (accoppiamento stretto)

    222

    11

    221

    112

    2

    1

    221

    111

    22

    1212

    221

    111

    21

    vnvLLv

    dtdiLLdt

    diLvLL

    dtdiLLdt

    diLv

    dtdiLdt

    diLLvdtdiLLdt

    diLv

    LLM

    Nel dominio della frequenza:

    21221112

    2

    1

    221111

    VnVILLjILjVL

    LILLjILjV

    ZZ

    ZZ

    1

    2

    2

    1

    12

    1 1LL

    IV

    LjII Z

    Per L1 , L2 o f si pu trascurare il termine mentre da cui: 2

    1

    1

    1IV

    LjZ nLL 1

    1

    2

    21

    21

    1 InI

    VnVTRASFORMATORE IDEALE

    n:1 1V 2V

    1I 2I

    MUTUA INDUTTANZA

  • Metodo simbolico

    85

    PRINCIPI DI KIRCHHOFF

    0)(0)(

    titv

    Dominio del Tempo Dominio della Frequenza

    00

    IV

    86

    PARTITORI PARTITORE DI TENSIONE:

    ii

    ii

    ii

    ii

    zzEV

    IzE

    IzV

    E

    I

    1z 2z iz nz

    iV

    1z

    2zU

    2U

    1U

    21

    22

    21

    11

    zzzUU

    zzzUU

    ii

    ii

    ii

    ii

    yyAI

    VyA

    VyI

    PARTITORE DI CORRENTE:

    1y 2y 1ny ny AV

    1y 2y

    I

    1I 2I

    21

    22

    21

    11

    yyyII

    yyyII

    n = 2 n = 2

  • 87

    TEOREMI DI THEVENIN E NORTON

    RETE ATTIVA

    IV

    Rete attiva costituita da componenti lineari tempo-invarianti

    I

    Veqz

    eqETHEVENIN eqeq EIzV

    NORTON

    EQUIVALENTE CIRCUITALE

    Il duale il teorema di Norton I

    VeqyeqAEQUIVALENTE CIRCUITALE eqeq

    AVyI

    88

    Si introducono delle correnti fittizie che siano una base vettoriale su cui si proiettano le correnti reali I

    METODI ABBREVIATI DI ANALISI METODO DELLE CORRENTI CICLICHE

    > @ > @ > @EJZ > @

    MMMM

    M

    M

    zzz

    zzzzzz

    Z

    21

    22221

    11211

    Es:

    1E

    1I2I

    2E1z

    4z4I 5I

    5z3I 3z

    6zA

    6I

    AJBJ

    CJ

    M = l (n - 1)

    jiij zz ji

    ii

    zz Impedenza propria della maglia i

    Impedenza mutua tra le maglie i e j della maglia i,

    > @

    2

    1

    1

    J

    JJ Correnti cicliche

    Nelle maglie > @

    iM

    i

    M

    v

    E

    E

    E

    EE

    1

    1

    1

  • 89

    METODO DEI POTENZIALI NODALI

    1A

    3A

    E3U

    1Y2Y

    2U1U

    3Y

    4Y 2A

    1 2 3

    Legge di Kirchhoff delle tensioni

    Qualsiasi tensione di lato esprimibile come somma algebrica dei potenziali di nodo. LE COSTITUISCONO UNA BASE PER LE TENSIONI

    > @ > @ > @

    vN

    v

    iN

    i

    NNNNN

    N

    A

    A

    A

    AA

    U

    UU

    YYY

    YYYY

    111

    21

    11211

    U

    > @> @ > @AUY N=n-1

    90

    Il valore efficace definibile per tutte le grandezze periodiche:

    VALORE EFFICACE = ( T dttfT 021

    Nel caso sinusoidale:

    2sin1 0

    22 MT MeffIdttITI Z

    Il valore efficace di una corrente periodica il valore costate di corrente in grado di causare in un resistore la stessa dissipazione di quella periodica

    VALORE EFFICACE

    MU

    MA

    y

    e

    m

    U

    A

    e

    m

    y

    Valori massimi Valori efficaci

  • 91

    Valore medio

    POTENZE IN REGIME SINUSOIDALE

    IV Z

    Potenza Attiva istantanea Potenza Reattiva istantanea

    ]W[ Attiva PotenzacosMVIP

    Valore massimo

    ]VAR[ Reattiva PotenzasinMVIQ

    ( ^ `( ( ^ `

    ( ( ( (

    ( ( tVItVItptttt

    ttVItItVivtp

    eVVeeVetVtveIIeeIetIti

    iv

    jtjj

    jtjji

    vv

    ii

    ZMZMZMZMZMZ

    ZMZMZZMMM

    MZMZ

    MZM

    MZM

    2sinsin2cos1cos2sinsin2cos1coscoscos2 :ma

    coscos2)cos(2cos2

    ; posto

    2cos2

    2)cos(2

    v

    2

    2

    2*

    22*

    MM*

    MM*

    *

    *MM

    *

    )Im(

    ;)Re(P

    )j( Z

    Z

    :anche scrivere possiamo

    reattiva potenza sin IV21sin IV)Im(

    attiva potenza cos IV21 cos IV)Re(P

    sin IjVcos IV IV -IVIV

    IV21IVS

    :che dimostra si

    IXSQIRS

    XRIVIIVS

    IVQ

    IV

    e jvi

    MM

    MM

    MMMM M

    92

    POTENZE IN REGIME SINUSOIDALE

    ( iv

    VIIVQPSjQPS

    MMMMM

    con [VA] Apparente Potenza sincos

    Complessa Potenza definiamo222222

    S

    McosVI

    M

    TRIANGOLO DELLE POTENZE

    VIsi

    nM

    IV Z

  • 93

    RESISTORE V

    I R

    t

    p(t)

    2IR

    VI

    ( ( ( tRItVItp ZZ 2cos12cos1 2

    M = 0 Diagramma fasoriale

    La potenza assorbita dal resistore sempre positiva o, al pi, nulla, pulsante di pulsazione doppia rispetto a quella della tensione o della corrente. La potenza reattiva nulla,

    POTENZE IN REGIME SINUSOIDALE: Casi particolari

    0

    22

    QR

    VRIVIP

    94

    CAPACITORE C

    2S

    I

    VLa potenza istantanea una sinusoide di pulsazione doppia rispetto a tensione e corrente. La quantit VI l'AMPIEZZA MASSIMA dell'oscillazione della potenza istantanea p(t) ed detta POTENZA REATTIVA CAPACITIVA e viene indicata con Qc

    in anticipo di /2 rispetto a I V

    Diagramma fasoriale

    VI

    i

    v

    ( tVItp Z2sin

    M = S/2

    CCC X

    VIXVIQ

    P2

    2

    0

    Qc viene assunta negativa

    I

    V

    POTENZE IN REGIME SINUSOIDALE: Casi particolari

  • 95

    INDUTTORE L

    La potenza istantanea una sinusoide di pulsazione doppia rispetto alla tensione e la corrente. La quantit VI l'AMPIEZZA MASSIMA dell'oscillazione della potenza istantanea p(t) ed detta POTENZA REATTIVA INDUTTIVA e viene indicata con QL

    Diagramma fasoriale

    I

    V

    2S

    VI

    v

    i

    in ritardo di /2 rispetto a I VM =S/2

    ( tVItp Z2sin

    LLL X

    VIXVIQ

    P2

    2

    0

    QL viene assunta positiva

    I

    V

    POTENZE IN REGIME SINUSOIDALE: Casi particolari

    96

    Tabella riassuntiva

    CAPACITORE M = S/2

    t

    p(t) VI

    IV

    I

    V2S

    RESISTORE M = 0

    IV

    t

    p(t) 2RI

    I V

    INDUTTORE M = S/2

    t

    p(t) VI

    I

    V2S

    IV

    0

    positiva assunta2

    2

    PXVIXVIQ

    LLL

    0

    22

    QR

    VRIVIP

    0

    negativa assunta2

    2

    PXVIXVIQ

    CCC

  • 97

    TEOREMA DI BOUCHEROT Dal teorema di Tellegen: 0

    ''' h

    hh iv

    In regime sinusoidale:

    Scegliamo linsieme delle tensioni di un circuito e come insieme delle correnti scegliamo quelle del circuito che ha le correnti coniugate rispetto a quello

    ( 0* h

    hhh

    hh jQPIV

    Affinch sia verificata deve essere:

    ^ ` ^ `*; hh IV

    kk

    ii

    kk

    ii

    riutilizzatogeneratori

    riutilizzatogeneratori

    QQ

    PP

    0

    0

    hh

    hh

    Q

    P

    Rifasamento

    98

    IVMI

    VI

    Mjezz

    'I

    VIz

    VCjZ

    Dopo il Rifasamento: SPcos M

    Per Boucherot:

    zg

    zg

    PPQQ

    Inserendo una capacit in parallelo al carico, lo sfasamento tra tensione e corrente diminuisce quindi il cos aumenta.

    SM Qz

    P

    Qg

    I

    ' M

    CI'I

    CI

    V

    Prima del Rifasamento:

  • Rifasamento

    99 (GENERALMENTE cos M' # 0,9 )

    'tan 'tan

    cos

    MMM

    M

    PQPsenSQ

    SP

    g

    z

    S

    M

    Qc

    '

    Qz S

    P

    Qg

    2

    2

    22

    )'tan(tan

    )'tan(tan1

    )(S' ;)'tan(tan'

    VPC

    PCVQ

    QQPPQQQ

    C

    CzgzC

    ZMM

    MMZ

    MM

    Per Boucherot:

    zg

    czg

    PPQQQ'

    Le potenze attiva P e reattiva Q, la tensione V e la corrente I assorbiti dal carico non vengono influenzati dal rifasamento

    ( ( ( > @

    ( ( ( ( > @

    *

    222

    222

    222

    2

    222

    2

    2

    22

    0)(2

    0

    )()(21

    ;;

    ThC

    ThCCThCTh

    CThCCThCThTh

    C

    ThCCThCTh

    CThCTh

    C

    ThCThC

    CThC

    CTh

    thM

    ThThThCCCCTh

    th

    ZZ

    RRXXRR

    RRRXXRRVRP

    XXXXRR

    XXRVXP

    XXRRRVR

    ZZV

    RIRIP

    jXRZjXRZZZVI

    ww

    ww

    100

    ADATTAMENTO ENERGETICO

    Rete Attiva

    A

    B CZ Per il T. di Thevenin

    A

    B

    ThV CZVI

    ThZ

    Quali sono le condizioni nelle quali assorbir la max potenza attiva? Cz

  • 101

    Analisi dei Transitori

    102

    Obiettivo: Descrivere il comportamento di tensioni e correnti

    tra due diversi stati stazionari

    0 1 2 3 4 5 6 7 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1

    tempo (s)

    Volt

    0 1 2 3 4 5 6 7 -1 -0.8 -0.6 -0.4 -0.2 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

    tempo (s)

    volt

    Causa del transitorio: I componenti dotati di memoria (induttori e condensatori) impiegano un certo tempo per

    uniformarsi al funzionamento a regime

  • 103

    Sovrapposizione degli effetti

    circuito 1E 21 VV 2E

    Qualunque segnale periodico pu essere espresso come somma di un numero finito di sinusoidi di frequenze multiple di una frequenza fondamentale (Serie di Fourier)

    In un circuito lineare la risposta ad un segnale periodico si pu calcolare come somma delle risposte alle singole componenti

    circuito 1E 1V circuito 2E 2V

    104

    T1 spetto nello 0 ' ZZ

    Z

    ampiez

    za

    Serie di Fourier di funzioni periodiche

    fase

    0Z

    Z)(

    100 02

    )cos((t) ntnjN

    NnnN

    nnn e

    CtnCaf MZMZ

    t

    La trasformata di Fourier di un segnale periodico un insieme discreto di valori, che prende il nome di spettro discreto

    Serie di Fourier:

  • 105

    t

    Zfa

    se

    Trasformata di Fourier di funzione aperiodiche

    Z

    ampiez

    za

    ( dtetfjF tjZZ f

    f )(

    Segnale aperiodico (T) 0=0, nello spettro del segnale =d

    f

    f

    ZZSZ dejFF(jtf tj )(

    21)][)( 1

    trasformata di Fourier:

    Serie di Fourier :

    106

    una funzione non periodica pu essere vista come la somma di infinite sinusoidi, ma lintegrale di Fourier non si pu essere calcolato per qualunque funzione, perci in alternativa, anzich considerare una funzione come somma di infinite sinusoidi, la si pu ottenere come somma di infinite cisoidi.

    0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 -1

    -0.8

    -0.6

    -0.4

    -0.2

    0

    0.2

    0.4

    0.6

    0.8

    1

    Le cisoidi seguono un andamento oscillatorio smorzato; le sinusoidi sono cisoidi con smorzamento nullo.

    Le cisoidi che permettono di ricostruire una data funzione hanno lo stesso inviluppo e frequenze multiple della fondamentale.

    Funzione Cisoidale

  • 107

    )}({}{)()cos()(

    ZMZ

    Z jeeetvtVtv

    tj VV Circuiti AC in

    regime sinusoidale

    Introduciamo la funzione cisoidale

    }{)(complessa frequenza definiamo

    }{)(

    )cos( e )( t

    st

    tjt

    eetvjs

    eeetv

    tVtv

    V

    VZa

    MZ

    Za

    a

    !

    000

    aaa

    Frequenza complessa

    complessa frequenza della dominio nel )( arappresent )(frequenza della dominio nel )( arappresent )(

    tvstvj

    VV Z

    108

    La definizione a lo stesso aspetto della trasformata di Fourier ove si sostituisca nellintegrale la variabile immaginaria pura j, con la variabile complessa s=+j.

    ( dtetfsF stf

    0

    )(

    per > 0 lintegrale diverge per t -f

    Trasformata di Laplace

    NOTA: lipotesi che f(t)=0 per t0

    Si noti che lintegrale si pu calcolare solo per tt0.

    Questo il motivo per cui si pu calcolare la trasformata di Laplace solo per funzioni che sono nulle per t

  • 109

    te a

    )(tftetf a)(

    Trasformata di Laplace

    dtetfT tT

    fo

    0 )(lima

    La trasformata Laplace di una funzione definita se, per qualunque

    valore reale di , esiste finito il limite:

    t t

    0a }{se

    }{sm

    0}{ aa ! seRegione di convergenza

    Propriet della L-trasformata

    > @ )()()()( : LINEARITA' 22112211 sFcsFctfctfcL

    > @

    a

    sFaatfL1)( :SCALING

    UNICIT: se f1 e f2 hanno la stessa L-trasformata, allora deve essere f1=f2 per t>0

    )()( sFtf

  • )0()0()()(

    :2 ORDINE DIDERIVATA

    22

    2

    dtdfsfsFsdt

    tfdL

    Propriet delle L-trasformata

    )0(...)0()0()()(

    :SUPERIOREORDINE DIDERIVATA

    1

    121

    k

    kkkk

    k

    k

    dtfd

    dtdfsfssFsdt

    tfdL

    ssFf(t)dtL

    t )( :INTEGRALE0

    )0()()( :DERIVATA

    fssFdt

    tdfL

    > @ )()( :TEMPO NEL ETRASLAZIONDELLA TEOREMA

    sFetfL s WW

    :FINALE VALOREDELTEOREMA

    )(lim0

    ssF)f(so

    f

    > @)( lim)0( :INIZIALE VALORE DELTEOREMA

    ssFfs fo

    Proprieta Delle L-trasformate

  • L-Trasformata: esempi :e'di atrasformat-L la ,0 0)(con f(t) per ttff(t):Sia d

    s=+j [s-1] frequenza complessa

    N.B. Si utilizza 0- per essere certi di includere qualunque discontinuit in t=0

    ESEMPI:

    ! 00

    01)()( 1 t

    tttf G 1

    t

    -1(t)

    GRADINO UNITARIO

    > @ f

    0

    )()()( dtetftfLsF st

    sssedtetLs

    stst 1101)]([)(

    0011

    ff

    GG

    > @> @

    > @ > @ 122

    1

    0

    )(1

    0

    )(

    0

    )(

    01

    )(!

    )(!

    )()1(

    00

    )(

    f

    ff f

    nat

    natn

    atntsan

    tsantsanstatnatn

    asneL

    asnetL

    asnn

    etLasndtetsa

    n

    saetdtetdteettetL G

    Per a>0

    b

    a

    b

    axgxfagafbgbfxgxf )()(')(')()()()(')(

    > @ asesadtedteeteL tsatasstatat f

    f f

    11 )(

    0

    )(

    0

    )(

    01G

  • )(tG

    Ingresso impulsivo Le L-trasformate permettono anche lo studio di segnali non rappresentabili da funzioni nel senso classico del termine. Si tratta in tal caso di distribuzioni Esempio: Impulso di Dirac

    1

    a

    1 a 0 )(1 tG

    1/a

    a

    )(1 taG

    )(taG dtd

    dtd

    )(tGa 0

    adtta f

    1)(0

    G

    > @

    > @ > @ 1lim1lim)(lim)(

    11111)(

    000

    o

    oo

    sse

    asetLtL

    aseesasatL

    as

    a

    as

    aaa

    asas

    a

    GG

    G

    > @)()(1)( 11 attata GGG

    !

    f

    f

    0T 1 )(

    0T 0 )()(

    perdtt

    perdttt T

    T

    G

    GG

    )(tG

    IMPULSO UNITARIO

  • 117

    Funzione del tempo Trasformata

    Trasformate Notevoli Le Trasformate e le Anti-Trasformate si calcolano mediante le funzioni notevoli

    ( (

    (

    ( ( ( (

    ( ( ( ( ( ( 221

    221

    221

    221

    11

    1

    1

    cos

    sin

    cos

    sin

    )(!

    1

    )(

    11

    ZGZ

    ZZGZ

    ZGZ

    ZZGZ

    GG

    GG

    asastte

    astte

    sstt

    stt

    asn

    astette

    stt

    at

    at

    natn

    at

    118

    01

    01)()()(

    asasacscsc

    sDsNsF n

    n

    ww

    Anti-trasformazione di funzioni razionali

    N(s) e D(s), polinomi primi fra loro

    f o

    )(lim0

    sFss

    Prende il nome di polo della funzione F(s) il valore di s per il quale ha:

    9Le radici del polinomio D(s) sono poli della funzione 9Se s0 radice multipla di D(s) per r volte: S0 un polo di molteplicit r

    f !fo

    )(lim : se sFnws

    F(s) ha un polo allinfinito di molteplicit r=w-n

  • (

    ( ( tktkkkkskskskLrdt

    tdsL

    sDsRksksksksD

    sRsQsDsNsF

    rr

    rr

    rr

    rr

    r

    rrrr

    rr

    rr

    GGGG

    GGG

    01

    11

    1011

    11

    1

    011

    1

    .......]...[

    impulsodell' ordine di derivata ; dove ][

    )()(...

    )()()(

    )()()(

    Anti-trasformazione di funzioni razionali

    1. Scomporre F(s) in termini semplici mediante lo sviluppo in frazioni parziali

    2. Determinare lantitrasformata di ciascun termine Se F(s) impropria (w>n), applicare prima la divisione dei polinomi

    Per calcolare lAnti-Trasformata dobbiamo scomporre la funzione di s in una somma di funzioni di cui conosciamo la trasformata

    Scomposizione in frazioni parziali Ad R(s)/D(s) si applica La scomposizione in frazioni parziali

    nmasasabsbsb

    sDsRsG n

    n

    mm

    con

    )()()(

    01

    01

    Caso 1. Poli semplici: pipj se ij

    )()()()()( :allora

    1

    1

    1 n

    n

    n psR

    psR

    pspssR

    D(s)R(s)

    Ri residuo del polo i-esimo

    complessa frequenza della dominio nel )( arappresent )(frequenza della dominio nel )( arappresent )(

    tvstvj

    VV Z

  • )()(.....

    )()()()()()( a)

    1

    01

    1

    1221

    n

    mm

    nnnn

    pspsbsbsb

    pspspspsRpspsR

    )()()(lim b) SD

    SRpsR ipsi i o

    ( teRpsRL tpi

    i

    i i1

    1

    )(

    GAntitrasformata:

    Calcolo dei Residui

    Uguagliando i coefficienti di s in termini di Ri a quelli in termini di bi si ottengono n equazioni nei n residui incogniti.

    Poli reali

    iiiiii jpjp ZVZV * ;

    (

    ( ( ttReteeR

    teeRps

    eps

    eRL

    iiittjttjt

    i

    jtpjtpi

    i

    j

    i

    ji

    iiiiiii

    ii

    11)()(

    1*1

    )cos(22

    2

    *

    GMZG

    G

    VMZVMZV

    MMMM

    Poli complessi I poli complessi sono presenti in coppie coniugate

    **

    *

    i

    j

    i

    ji

    ii

    ii

    pse

    pseR

    psR

    psR ii

    MM

    Antitrasformata:

    i

    i

    iiii

    iiii

    RjvuRRjvuR

    M

    M

    j-*

    j

    e

    e

    I residui corrispondenti saranno complessi in coppie coniugare

    )()()(2)(

    )()()(lim

    1 jiipsi pspspImj

    SRsDSRpsR

    i

    o

  • k

    jj

    rk

    r nrpspsD(s) k1

    1 con )()( 1

    Caso 2. Poli multipli: su n poli k sono distinti

    !1

    1-,.......,0 che dimostra Si

    )(

    .......)(

    )()()(

    )(

    ,

    ,1,

    11

    ,1,0

    j

    j

    j

    jjj

    ps

    rji

    i

    ji

    j

    j

    jrir

    j

    jik

    jr

    j

    jr

    j

    j

    G(s))p(sdsd

    iR

    ri

    psR

    psR

    psR

    psR

    sDsR

    Indichiamo con rj la molteplicit del generico polo pj

    124

    )()!1()(

    11,,1 tetir

    RpsRL tpir

    jji

    irj

    ji jjj

    G

    Poli reali

    ( )(cos)!1(

    2

    )()( 1,1,

    *

    *,,1 ttetir

    Rps

    Rps

    RL jijtirj

    jiir

    j

    jiir

    j

    ji jjjj

    GMZV

    Poli complessi

    Antitrasformata:

    jijijijijijijiji

    jjjjjj

    RRRjvuRi-esimo

    jpjp

    ,, j-,

    *,

    j,,,,

    j

    *

    e ; e

    :p polo del residuo

    ;

    MM

    ZVZV

    Antitrasformata:

  • La trasformata di Laplace consente di trasformare le equazioni differenziali in equazioni algebriche semplificando lanalisi dei circuiti dinamici lineari. l metodo della trasformata di Laplace generalizza il metodo dei fasori: anzich calcolare la risposta permanente ad ingressi sinusoidali, con la trasformata di Laplace possiamo ricavare la risposta completa ad una classe di ingressi molto pi generale che oltre alle sinusoidi include il gradino, la rampa, lesponenziale e gli impulsi. Come nel caso dei fasori si ottiene un circuito simbolico descritto da equazioni algebriche nella variabile di Laplace s al quale possono essere applicate le tecniche viste per i circuiti resistivi.

    ANALISI CIRCUITALE

    Lunicit tra f(t) e F(s) permette di risolvere vari problemi in questo modo:

    Soluzione nel dominio di s

    Risoluzione delle equazioni algebriche

    Trasformazione nel dominio del tempo

    Descrizione del circuito nel dominio del tempo in termini

    di equazioni differenziali

    Soluzione nel dominio del tempo

    Descrizione del circuito nel dominio di s in termini di

    equazioni algebriche

    Dominio del tempo Dominio di s Trasformazione nel dominio di s

    Risoluzione delle equazioni

    differenziali

  • IPOTESI:

    I calcoli sono effettuati nellambito della teoria delle distribuzioni in modo da includere leventuale presenza di distribuzioni singolari nellorigine Tutte le F(s) possono essere anti-trasformate Si possono scrivere le equazioni topologiche (LKV e LKC) e dei componenti nel dominio di s

    128

    )()()()()()()()(

    sVGsItvGtisIRsVtiRtv

    Resistore

    EQUAZIONI DEI COMPONENTI

  • A(s)

    (b)

    a(t)

    I(s)

    V(s)

    (b)

    EQUAZIONI DEI COMPONENTI

    Generatore Indipendente di tensione

    Hp: v(t) L-trasformabile

    Generatore Indipendente di corrente

    Hp: a(t) L-trasformabile

    u(t)

    i(t)

    U(s)

    I(s)

    (a) (b)

    Generatore di tensione pilotato in corrente

    )()()()( sIsUtitu JJ

    a(t) v(t) A(s) V(s)

    Generatore di corrente pilotato in tensione

    )()()()( sVsAtvta GG

    EQUAZIONI DEI COMPONENTI

  • a(t)

    i(t)

    A(s)

    I(s)

    (a) (b)

    Generatore di corrente pilotato in corrente

    )()()()( sIsAtita aa

    u(t) v(t) U(s) V(s)

    Generatore di tensione pilotato in tensione

    )()()()( sVgsUtvtu b

    EQUAZIONI DEI COMPONENTI

    Trasformatore ideale

    )(1)(

    )()(

    21

    21

    tintitvntv

    )(1)(

    )()(

    21

    21

    sInsIsVnsV

    n:1

    v1(t) v2(t)

    i1(t) i2(t)

    n:1

    V1(s) V2(s)

    I1(s) I2(s)

  • 133

    STATO INIZIALE NON NULLO (dominio del tempo)

    v i

    0)0( 0 z VvdtdvCi

    0'0)0('

    '

    Vvvv

    dtdvCi

    i

    v

    v

    i I0

    0'0)0('

    '

    Iiii

    dtdiLv

    0)0( 0 z IidtdiLv

    v

    v0

    i

    v

    i

    0tt 0tt

    L

    L

    Condensatore

    0)0(

    )(

    VvdtdvCti

    sV

    sCsIsV 0)()( 0)()( VCsVsCsI

    Z(s)= V(s)/I(s)= 1/sC (stato zero)

    Y(s)=I(s)/V(s)=sC (stato zero)

    +

  • Induttore

    0)0(

    )(

    IidtdiLtv s

    IsL

    sVsI 0)()( 0)()( ILsIsLsV Z(s)= V(s)/I(s)= sL (stato zero) Y(s)=I(s)/V(s)=1/sL

    (stato zero)

    +

    Induttori mutuamente accoppiati

    z

    z

    2022

    21

    2

    10121

    11

    00)(

    00)(

    I)( idtdiLdt

    diMtv

    I)( idtdiMdt

    diLtvv2(t)

    102022212

    201012111

    )()()()()()(

    MIILsIsLssMIsVMIILssMIsIsLsV

    V1(s) V2(s)

    I1(s) I2(s)

    L1

    M

    L2

    L2 I20 M I10 M I20 L1 I10

    v1(t)

    i1(t) i2(t)

    L1

    M

    L2

  • EQUAZIONI TOPOLOGICHE AI TAGLI FONDAMENTALI

    ALLE MAGLIE FONDAMENTALI

    0)(0)( sIti

    0)(0)( sVtv

    Z(s)I(s)V(s)

    LEGGE DI OHM SIMBOLICA

    Nello stato zero

    4:

    v(s)

    i(s) ESEMPIO

    Vv 2)0(

    A )(3)(2

    3)(3)()2(

    )(8)(412

    2)(8)(414

    12 teti

    ssIsIsssIsIs

    sssIsIs

    t

    G

    t

    t

    diti

    divti

    0

    0

    )(8)(412

    )(8)0()(414

    WW

    WW

    4:

    1/8F

    v(t)

    14G1(W

    i(t)

    s14

    s8

    sV )0(

    Se lo dovessimo risolvere nel dominio de tempo:

    +

  • ESEMPIO

    2121

    521)(

    )(5)(2)(1

    *1

    12 jp

    jpsssI

    ssIsIsIss

    2:

    1H

    G 1(W

    i(t)

    0)0(;0)0( vi

    ( ( > @ teteeeeetips

    eps

    esI

    RM

    ejjjsR

    tttjjtjj

    jj

    jjs

    2sin21

    22cos

    21

    41)(

    41)(

    2

    21

    4122

    41

    41

    41

    211lim

    212/212/

    *1

    2/

    1

    2/

    1

    2/

    211

    o

    S

    SM

    SS

    SS

    S

    1/5F

    v(t)

    Poli complessi

    2

    i(s)

    v(s)

    s5

    s

    s1

    140

    Sistemi Trifase

  • Sistemi polifase

    141

    r

    r

    mmtsenAta

    mitsenAta

    tsenAta

    m

    i

    SaZ

    SaZ

    aZ

    2)1( 2)(

    2)1( 2)(

    )( 2)(1

    Sistema polifase simmetrico: m grandezze sinusoidali sfasate tra di loro di un angolo pari a r 2S/m e con uguale valore efficace e uguale pulsazione.

    Se il segno sistema diretto, se + sistema inverso

    Rappresentazione fasoriale

    in ogni istante nulla la somma dei valori istantanei

    mS2

    142

    per m=3 Sistemi Trifase

    )3

    4cos(2)(

    )3

    2cos(2)(

    cos2)(

    3

    2

    1

    SZ

    SZ

    Z

    #

    #

    tAta

    tAta

    tAta

    Diagramma delle fasi

    Sistema diretto: Verso orario sequenza dei ritardi Sistema inverso: Verso antiorario sequenza degli anticipi

    Sistemi trifase

    1A

    3A

    2A

    1A

    2

    A

    3

    A

    Sistema Diretto Sistema inverso

  • 143

    Stella

    Triangolo

    Dal punto di vista elettrico un generatore trifase simmetrico equivalente a 3 generatori monofase, collegati a stella o a triangolo, che producono una tensione di pari modulo ma fase diversa.

    +

    +

    +

    1

    2

    3

    O

    n

    1

    2 3

    2

    O 3E1E

    2E

    31E 12E

    1

    2 3

    1

    1 2

    2 3

    3 +

    +

    +

    23E

    144

    Sistemi trifase Un sistema trifase si definisce 9 simmetrico se

    0321 EEE9 equilibrato se

    0321 III3I

    2I

    1I

    1E

    3E2E

    2E1E

    3E

    2I

    3I 1I

  • 145

    Sistemi trifase

    ------ Connessione dei centri stella O del generatore e O dellutilizzatore con filo neutro

    1

    2

    3

    O O

    1E

    2E

    3E

    +

    +

    +

    1I

    3I

    2I12U

    23U

    31UZ

    Z

    Z

    1J

    3J

    2J

    Sequenza diretta

    fase di correnti J

    linea di correnti I

    econcatenat tensionio linea di tensioneU

    fase di tensioniE

    1E

    2E

    3E

    146

    Carico equilibrato collegato a stella

    ZEJIZ

    EJIZEJI

    333

    222

    111 ;;

    1E

    2E

    3E12U

    23U

    31U

    30

    30

    30

    1E

    2E

    3E

    1I

    3I

    2I

    EU 3

    Le correnti coincidono con quelle di fase e costituiscono una terna simmetrica.

    iI

    q q

    q qq

    21030240

    903240120

    3031200

    1331

    3223

    2112

    EEEEEUEEEEEU

    EEEEEU

    0321 III

    Ricavo le tensioni di linea:

    O

    O

    2I

    M ZZ3 impedenze uguali

    La terna delle tensioni di linea in anticipo di 30 rispetto a quelle di fase

    1

    3

    1I

    3I2

    O

    Z

    3E

    1E2E

    Z Z

    2I

  • 147

    1

    2 3

    q qq q q

    q

    )270(3)120()240(

    )150(3)120(

    )30(3)240(

    23313

    12232

    31121

    MMMMMM

    MMM

    JJJJJIJJJJJI

    JJJJJI

    JI 3

    La terna delle correnti di fase anchessa una terna simmetrica:

    Z

    Z

    Z

    1I

    2I

    3I 12U

    23U

    31U

    12J

    31J

    23J

    3I

    2I

    1I

    12J

    31J

    23J

    30

    30

    30

    0312312 JJJ

    31J

    12J

    23J

    ZU

    ZEJZ

    UZEJZ

    UZEJ

    31331

    23223

    12112 ; ;

    ijJ

    Le correnti di linea:

    M ZZ

    carico equilibrato collegato a triangolo

    La terna delle correnti di linea in ritardo di 30 rispetto a quelle di fase

    12U

    23U

    La terna delle tensioni di fase coincide con quella di linea

    31U

    148

    Poich sia il generatore trifase che carico trifase possono essere collegati a stella oppure a triangolo, si hanno 4 possibili configurazioni:

    1. Collegamento Y-Y (generatore a stella-carico a stella) 2. Collegamento Y- (generatore a stella- carico a triangolo) 3. Collegamento - (generatore a triangolo-carico a triangolo) 4. Collegamento -Y (generatore a triangolo-carico a stella)

    Le configurazione pi comune per il generatore quella a stella, mentre per il carico a triangolo.

    Configurazioni bilanciate

  • 149

    1. Collegamento Y-Y bilanciato

    2

    O

    Z

    1I

    2I

    3I

    3E

    1E2E

    Z Z2

    O 3E1E

    2E

    1 1

    3 3

    La tensioni di fase del generatore tensione di fase del carico Le correnti di linea la correnti di fase del carico

    2J3J

    ZEJIZ

    EJIZEJI

    333

    222

    111 ;; 1E

    2E

    3E

    12U

    23U

    31U

    1I

    3I

    2I

    2. L a terna delle tensioni di linea in anticipo di 30 rispetto a quelle di fase

    1.

    EU 3

    Il filo di neutro pu essere omesso

    150

    Soluzione alternativa: analisi per singole fasi. Il circuito trifase Y-Y bilanciato pu essere considerato come 3 circuiti monofasi uguali ma sfasati di 120 luno rispetto allaltro, dunque si prende in considerazione una sola fase, e si analizza il circuito equivalente monofase

    1E 1I

    YZ

    Si ricava la I1 Nota la sequenza delle fasi possibile ricavare la

    I2 la I3

    YZEI

    11

    1

    o

  • 151

    2. Collegamento Y- bilanciato

    Le tensione di fase del carico la tensioni di linea

    3I

    2

    O 3E1E

    2E31J

    12J

    23J

    12U

    23U

    31U

    2

    1I

    2I2

    1 1

    3 3

    ZUJZ

    UJZUJ

    3131

    2323

    1212 ; ; 12U

    23U

    31U

    12J

    31J

    32J

    1I

    2I

    3I

    JI 33. La terna delle correnti di linea in ritardo di 30 rispetto a quelle di fase

    EU 31. La terna delle tensioni di linea in anticipo di 30 rispetto a quelle di fase

    2.

    Il neutro non pu essere distribuito

    152

    Soluzione alternativa: analisi per singole fasi. si trasforma il carico nellequivalente a stella , e si analizza il circuito equivalente monofase

    1E 1I

    3'Z

    Si ricava la corrente di linea I1, nota la sequenza delle fasi si ricava la I2 la I3, da queste possono essere ricavate le correnti di fase.

    3

    11

    ' Z

    EI

  • 153

    3. Collegamento - bilanciato

    Le tensioni di fase del generatore Le tensioni di linea Le tensioni di linea le tensioni di fase del carico

    31J

    12J

    23J

    12U

    23U

    31U31U 12U

    23U

    2

    1I

    2I2

    1 1

    3 3

    3I

    ZUJZ

    UJZUJ

    3131

    2323

    1212 ; ; 12U

    23U

    31U

    12J

    31J

    32J

    1I

    2I

    3I

    JI 32. La terna delle correnti di linea in ritardo di 30 rispetto a quelle di fase

    1.

    Il neutro non pu essere distribuito

    154

    Soluzione alternativa: analisi per singole fasi. Si trasformano sia i generatori che il carico nellequivalente a stella, e si analizza il circuito equivalente monofase

    1E2E3E

    12U

    23U

    31U30

    312

    1 UE 1

    I3

    'Z

    Si ricava la corrente di linea I1, nota la sequenza delle fasi si ricava la I2 la I3, e da queste possono essere ricavate le correnti di fase.

    3

    3121

    ' Z

    UI

  • Collegamento -Y bilanciato

    Le tensioni di fase del generatore Le tensioni di linea Le correnti di linea le correnti di fase del carico

    O

    Z

    2I

    3E1E

    2EZ Z

    31U 13U

    23U

    2

    1I

    2

    1 1

    3 3

    3I

    1E2E

    3E

    12U

    23U

    31U

    1I

    3I

    2I

    30

    30

    30

    ZEJIZ

    EJIZEJI

    333

    222

    111 ;; 2.

    3UE 1. La terna delle tensioni di fase in ritardo di 30 rispetto a quelle di fase

    Il neutro non pu essere distribuito

    156 156

    Soluzione alternativa: analisi per singole fasi. Si trasformano i generatori nellequivalente a stella, e si analizza il circuito equivalente monofase

    30312 U 1I

    YZ

    YZUI

    3121

    Si ricava la I1, nota la sequenza delle fasi possibile ricavare la I2 la I3

  • 157

    Potenza in un sistema trifase bilanciato

    *

    22*

    S

    sin

    cos

    ZE

    JZJEjQP

    JESJEQJEP

    MM

    Per il sistema trifase

    *

    22*

    321

    321

    321

    33 3)( 3

    33

    sin 33

    cos 33

    ZE

    JZJEjQPjQPS

    JESSSSSJEQQQQQ

    JEPPPPP

    TT

    T

    T

    T

    MM

    Per una singola fase

    Data una qualunque configurazione bilanciata possiamo sempre ricondurci al suo equivalente Y-Y e perci considerare il sistema trifase come costituito da tre circuiti monofase disposti a 120 luno rispetto allaltro.

    Potenza in un sistema trifase bilanciato

    158

    MM

    MM

    sin 3 ;cos 3 J 3

    sin 3 ;cos 3 J

    3

    IUQIUPI

    EU

    IUQIUPI

    EU

    TT

    TT

    Se usiamo le grandezze di linea al posto di quelle di fase

    Collegamento Y

    Collegamento

    MM

    IUJEjQPSIUS

    TT 3 3

    3

    Triangolo dellimpedenza di carico della singola fase M ZZ

    R

    X

  • 159

    Sistemi trifase

    160

    CARICHI SQUILIBRATI La presenza di carichi non trifase puo introdurre uno squilibrio nelle correnti. Es. Utilizzatori monofase come quelli domestici I guasti possono introdurre squilibrio nelle correnti Fra fase e fase Guasti: Fra fase e neutro (Terra) Fra fase-fase e neutro (Terra) Il caso dei guasti il pi importante perch coinvolge grandi potenze Lo squilibrio dovuto ai carichi monofase, almeno nelle grandi reti, pu essere compensato

    SQUILIBRIO DOVUTO A CARICHI MONOFASE Tra centro stella del carico e centro stella del generatore viene persa la equipotenzialit. Si verifica uno spostamento del centro stella

  • 161

    METODO DELLO SPOSTAMENTO DEL CENTRO STELLA 1

    I

    2I

    3I

    o o

    1E

    2E

    3E

    1

    2

    3 321

    3

    3

    2

    2

    1

    1

    ' 111ZZZ

    ZE

    ZE

    ZE

    V oo

    Teorema di Millmann

    da cui: 3

    '33

    2

    '22

    1

    '11 ;; Z

    VEIZ

    VEIZ

    VEI oooooo

    Se le tensioni di alimentazione sono simmetriche, il diagramma fasoriale e:

    Il centro stella del carico O spostato rispetto al centro stella O del generatore

    E3

    E2

    E1 o Voo

    o E1

    E3

    E2 U12

    U31 U23

    '1E

    '2E

    '3E

    162

    nei casi di sistemi Y, Y, o il metodo dello spostamento del centro stella non utilizzabile o troppo oneroso. Si pu allora fare ricorso ai metodi di analisi e teoremi dei circuiti monofase (metodo delle correnti cicliche o dei potenziali nodali, etc)

    Esempio: sistema dissimetrico e squilibrato

    Calcolate le correnti di maglia per risalire alle correnti di fase e di linea

  • 163

    POTENZE NEI SISTEMI TRIFASE squilibrati

    NEUTRO ACCESSIBILE 1

    2

    3

    N

    1I

    2I

    3I Potenza istantanea

    Nel dominio della frequenza

    )( 332211 ieieietp

    321 Niiii

    22

    333222111

    333222111

    sinsinsincoscoscos

    TTTTT

    T

    T

    QPSjQPSIEIEIEQIEIEIEP

    MMMMMM

    NI

    Prendo il filo di neutro come riferimento

    164

    POTENZE NEI SISTEMI TRIFASE squilibrati

    NEUTRO NON ACCESSIBILE 1

    2

    3

    2I

    3I

    Potenza istantanea

    Nel dominio della frequenza

    332211223113)( ieieieivivtp

    )cos()cos( 223223113113 IVIVIVIVP )sin()sin( 223223113113 IVIVIVIVQ

    0321 iii

    13V

    23V

    1I

    3223

    3113eeveev

    Si prende una delle fasi come riferimento

  • 165

    RIFASAMENTO DEI CARICHI TRIFASE

    Carico

    Batteria di condensatori

    P: potenza attiva prima del rifasamento. P: potenza attiva dopo il rifasamento.

    MM cos'cos !

    ' tanP- tan'

    '

    MMPQQQQ

    PP

    C

    C

    166

    Collegamento dei condensatori a stella

    Carico

    CY

    V

    Collegamento dei condensatori a triangolo

    Carico

    C'

    V

    2

    2 2 2

    ) ' tan (tan 3

    3 3

    V P C

    V C V C X E Q

    Y

    Y Y Y

    CY

    M M

    Y

    C

    C C

    V P C

    V C X V Q

    3 1

    3 ) ' tan (tan

    3 3

    2

    2 2

    '

    '

    ' '

    M M

  • 167

    Circuiti Magnetici

    168

    Teorema della Circuitazione

    INd "

    lH (Amper-spire)

    Per un osservatore disposto di fronte al piano di una spira, il verso positivo dellasse (coincidente con quello del campo H) quello diretto dal piano della spira verso di lui se il verso positivo sul filo (coincidente con quello della corrente I) quello antiorario, quello opposto in caso contrario

    REGOLA DI MAXWELL

  • 169

    FLUSSO DI INDUZIONE

    sdB

    ) S dsBapplicando l'integrale ad una superficie chiusa:

    0 s dsB Legge di Gauss

    Diverse superfici che hanno lo stesso contorno, hanno lo stesso flusso concatenato

    Si usa la regola di Maxwell per orientare il flusso concatenato in relazione al bordo della superficie: Se la superficie s quella delimitata dal perimetro di una spira, per un osservatore disposto di fronte al piano che contiene il bordo della superfice, il verso positivo dellasse (coincidente con quello di ) quello diretto dal piano verso di lui se il verso positivo sul bordo (coincidente con quello della corrente I che attraversa la spira) quello antiorario, quello opposto in caso contrario.

    170

    IPOTESI SUI MEZZI MATERIALI

    Caratterizzati dalle seguenti grandezze scalari: J conduttivit [ S / m ] H permettivit [ F / m ] m permeabilit [ H / m ]

    EQUAZIONI COSTITUTIVE DEL MEZZO:

    D = H E B = m H COSTANTI UNIVERSALI:

    Velocit della luce nel vuoto c # 3108 m / s Permeabilit del vuoto m0 = 4S 10-7 H / m Permettivit del vuoto H0 = 1/(36S 10-9 F / m

    sm

    4587922991

    00

    Hmc

    CONTINUI - OMOGENEI - ISOTROPI - LINEARI

  • Propriet dei materiali

    171

    In base al comportamento magnetico i mezzi si distinguono in : Diamagnetici r1 Ferromagnetici r>>1

    O anche

    Amagnetici r 1 (Paramagnetici, Diamagnetici )

    Magnetici r>>1 (Ferromagnetici)

    0mmm r

    172

    m r funzione del campo magnetico e quindi dipende dal punto di lavoro B = f (H) NON LINEARE

    SATURAZIONE

    HC

    -Br

    Br

    -HC

    B

    H Hmax -Hmax

    tan-1m0

    HC: forza coercitiva Br: induzione residua

    Materiali ferromagnetici

  • 173

    Legge Hopkinson

    )

    )

    "

    "

    "

    "

    INSdl

    INdlS

    IN

    IN

    m

    m

    m dlB

    dlH(L. Ampre)

    Gm = 1/R m = Permeanza magnetica

    N

    I

    Legge Hopkinson

    Riluttanza magnetica

    INm ) R

    "

    " Sdl

    mmR

    S

    B = m H

    S costante

    LKC magnetica

    174

    1

    3

    2 0

    0

    )

    S

    S

    k Kk kk SBsdB

    sdB

    0 )k K

    LKC magnetica: La somma dei flussi entranti in un nodo nulla

    Dalla legge di Gauss:

    I punti di connessione dei lati del circuito magnetico sono i nodi

  • N1 N2 1I 2I

    1)

    Circuiti magnetici

    175

    )

    )) )

    eequivalent elettrico circuito del soluzione

    maghetico circuito del riluttanza

    2211

    21

    ININ

    no HopkinsoapplichiamS

    l

    TOTm

    mm

    TOT

    R

    R m

    HP:

    1. Non ci sono flussi dispersi 2. B e H sono costanti in tratti uniformi

    (stessa sezione e stesso materiale) 3. Il materiale del nucleo lineare 4. La lunghezza dellintero nucleo

    coincide con la sua lunghezza media lm

    N1I1

    TOT

    N2I2

    R m

    +

    +

    Circuito elettrico equivalente

    ml2)

    Circuiti magnetici

    176

    Si dice circuito magnetico una connessione di lati formati da: 1. Elementi magneticamente passivi, formati da tratti di lunghezza Li e

    sezione Si, di permeabilit i. Questi hanno un circuito elettrico equivalente formato da una riluttanza R i

    2. Elementi magneticamente attivi formati da tratti di lunghezza Lk, sezione Sk e permeabilit k, su cui presente un avvolgimento di Nk spire percorso da una corrente Ik. Il circuito elettrico equivalente composto da una riluttanza R k e da un generatore di f.m.m=NI

    )N I

    N I

    )

    R m

    NI

    R m

    NI

    R m

    SL

    rm

    0mm

    R

    +

    +

    L

    S

  • LKT magnetica

    177

    ABAB

    M

    iii

    N

    kkk

    ABv

    l

    IN

    )

    )

    R

    R

    : trattosul B eA tramagnetica c.d.t. definita Viene

    attivi entemagneticam ElementiMpassivi entemagneticam trattiN

    Hopkinson di leggeper

    11

    LKT magnetica: la somma algebrica delle c.d.t.

    magnetiche lungo un percorso chiuso pari alla somma algebrica delle f.m.m.

    i iik k INvIn generale:

    1

    4 3

    2

    NI

    v12

    v41

    v34

    v23

    )I

    L2

    L1

    N

    R AB AB A B

    vAB

    )

    INvvvv 41342312 figurain magnetico circuito al oriferimentIn

    178

    ANALOGIA Magnetto-Elettrica CIRCUITI MAGNETICI CIRCUITI ELETTRICI

    F.M.M. (f )

    PERMEANZA Gm

    RILUTTANZA R m

    FLUSSO )

    vm = R m )

    S) 0

    SNI = SR m )

    F.E.M. (E)

    CONDUTTANZA G

    RESISTENZA R

    CORRENTE I

    U = RI

    SI = 0

    SV = S RI

  • 179

    IL TRASFORMATORE

    180

    ) Flusso Principale )d1 Flusso Disperso in una spira primaria )d2 Flusso Disperso in una spira secondaria

    CIRCUITI MUTUAMENTE ACCOPPIATI

    L1 L2

    i1 i2

    v1 v2 M

    dtdiLdt

    diMvdtdiMdt

    diLv2

    21

    2

    2111

    2d)1d)

    )

    N1 N2 1I 2I

    ( ( (

    ) )

    )

    2222

    1111

    2211

    ININ

    ININ

    dddd

    m

    GG

    G Gm permeanza del circuito magnetico Gd1 permeanza costante (percorso in aria) Gd2 permeanza costante (percorso in aria)

    )( oppure ININ ) ) mm GRlegge di Hopkinson

  • 181

    ) )

    112222

    221111

    )()(

    ININININ

    mdm

    mdm

    GGGGGG

    ) )

    121222

    12

    221112

    11

    )()(

    INNININNIN

    mdmc

    mdmc

    GGGG

    GG

    )) ))) )

    22

    11

    d

    d

    )) ))) )

    2222

    1111

    dc

    dc

    NNNN

    )1 Flusso Concatenato con una Spira Primaria )2 Flusso Concatenato con una Spira Secondaria

    )c1 Flusso Concatenato con lAvvolgimento Primario )c2 Flusso Concatenato con lAvvolgimento Secondario

    CIRCUITI MUTUAMENTE ACCOPPIATI

    182

    ) )

    1222

    2111

    IMILIMIL

    c

    c

    Se siamo in condizioni dinamiche:

    ) )

    dtdiMdt

    diLdtd

    dtdiMdt

    diLdtd

    c

    c

    122

    2

    211

    1

    dtdiMdt

    diLvdtdiMdt

    diLv12

    22

    2111

    ( (

    mmd

    md

    NNMNLNL

    GGG

    GG

    21

    2222

    1211 Induttanza propria del circuito 1

    Induttanza propria del circuito 2 Mutua induttanza

    poniamo:

  • 183

    Circuito Equivalente

    zionemagnetizza di indutanza

    secondaria edispersion di indutanza

    primaria edispersion di indutanza Ponendo

    21

    2222

    112

    1

    mm

    dmd

    dmd

    LNLNLN

    G

    G

    G

    2d)1d)

    )

    N1 N2 1I 2I (

    (

    22221212

    221112

    11

    ININNINNIN

    mmdmC

    mmmdC

    GGGGGG

    1 d L 2 d L

    m L n:1

    1V

    1I 2I Hp: Ferro Ideale

    Rame Ideale

    rapporto spire 2

    1

    2 1

    2 2

    2 2

    2 1 1 1 1

    1 2

    1 2

    1

    2

    2

    1 2 2

    2

    1 2 2

    1

    2

    2

    1

    2

    1 2

    2

    1

    2 1

    2 1 1 1 1

    N N n

    n I I L n

    I L n n

    I I L I L

    I N N I N

    N N N N N

    N I L N N

    N N

    N N

    N N

    I N N I L I L

    m d C

    m d C

    m d C

    m d C

    G

    n

    184

    N dove

    2

    1

    2

    11

    2

    12

    22222

    21

    21

    21111

    u

    nNNNIN

    NINIL

    INNINIL

    mdC

    mdC

    G

    G

  • 185

    grandezze secondarie riferite al primario

    DOPPIO BIPOLO EQUIVALENTE

    1 c ) 2 c n ) 2 c n )

    n I 2

    2 2

    d L n n I 2 1 I

    1 d L 2 2

    d L n m L

    n I I 2 1

    nII

    VnV2'

    2

    2'

    2

    CIRCUITO EQUIVALENTE

    1V

    '2I

    n:1

    1 d L

    m L 2V'2V

    2I22

    dLn1I

    186

    TRASFORMAZIONE DELLE IMPEDENZE

    n:1

    Unimpedenza applicata ai morsetti secondari di un trasformatore ideale puo essere sostituita da unimpedenza ai morsetti primari senza che il funzionamento complessivo venga alterato, e viceversa. Riassumendo per portare una grandezza secondaria al primario:

    2n

    per portare una grandezza primaria al secondario:

    2 I 2 V

    1 I

    1 V ' 2 2 2

    1

    1 2

    1

    1

    2

    2 2

    1

    1 1

    Z n

    Z

    I V

    n I n n V

    I V Z

    2 Z 2

    2 ' 2 Z n Z

    2 2 '

    2 2 '

    2 2 '

    2 : ; ; Z n Z n I I V n V Impedenza : Corrente : Tensione

    1 2 " 1 1

    " 1 1

    " 1

    1 : ; ; 1 Z n

    Z I n I V n V Impedenza : Corrente : Tensione

  • 187

    1 V 1 E

    m I )

    2 E

    Trasformatore

    ) o)

    )

    ) o)

    )

    2222

    1111

    f.e.m una secondario toavvolgimennell' induce

    primaria f.e.m

    f.e.m una primario toavvolgimennell' induce

    NEdtdNe

    NEdtdNe

    M

    M

    Z

    Z

    Trasformatore ideale a vuoto

    mIN 1 R

    ) v1 e2

    i1

    e1

    2

    1

    2

    1

    2

    1NN

    EE

    VV

    2V

    188

    Trasformatore Trasformatore ideale sotto carico

    '11

    2

    1

    2'1

    III

    INNI

    m

    ) v1 e2

    i1

    e1

    i2

    v2 m I

    )

    '1I1E

    1I

    2V

    '1122 ININ

    2I

    22IN

    '11IN

    2E

    1V

  • 189

    Hp: Ferro Ideale

    Rame Ideale

    Pfe=0 accoppiamento perfetto

    Pcu=0

    Il circuito equivalente del trasformatore reale si ottiene rimuovendo le ipotesi di ferro ideale e di rame ideale

    f o m

    Circuito equivalente trasformatore ideale 1 d L 2 2 d L n

    m L

    n:1

    1V 1E 2E 2V

    190

    9R1: resistenza equivalente dellavvolgimento primario 9R2=n2R2 con R2 resistenza dellavvolgimento secondario 9Xd1=YLd1 con Ld1 induttanza di dispersione primaria 9Xd2=n2 Xd2 ; Xd2=YLd2 con Ld2 induttanza di dispersione secondaria 9G: conduttanza trasversale (mette in conto le perdite nel ferro) 9B=1/Xm; Xm=j YLm con Lm induttanza di magnetizzazione 9I0: corrente a vuoto 9Im: corrente magnetizzante 9E2=nE2

    1 I 1 d X 1 R 2 ' d X 2 ' R 2 ' I

    1 E G f I m I 0 I

    ' 2 E B ' 2 -V

    2 I

    2 -V 1 V

    Trasformatore Reale

  • 191

    FUNZIONAMENTO A CARICO DEL TRASFORMATORE REALE

    Note:

    1 1 I jX d

    1 V 1 1 I R

    1 E 1 I ' 2 I

    f I 0 I m I

    ) ' 2 I ' 2 V

    2 E ' 2

    ' 2 I R

    ' 2

    ' 2 I jX d

    2 2 ; I V

    ' 2 0 1

    1 1 1 1 1

    1 0

    2 ' 2 1

    ' 2

    ' 2

    ' 2

    ' 2

    ' 2

    ) ( ) (

    ) (

    I I I I jX R E V

    E jB G I I I E n E E

    I jX R V E

    d

    f m

    d

    1 I 1 d X 1 R 2 ' I

    1 E G f I m I

    ' 2 E B

    2 I

    1 V

    '2dX '2R0I

    '2V '2V