Documenti Consultazione Del Personale

Embed Size (px)

Citation preview

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR

Marco Padula, Marco Scodeggio25 giugno 2010 Ver. 2 con indice delle domande (1 luglio 2010)

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR

Indice1. 2. 3. 4. 5. Presentazione delliniziativa Descrizione del metodo di sintesi e rappresentazione dei dati e contributi raccolti Distribuzione dei 355 contributi alla consultazione Informazioni personali Informazioni riguardanti il CNR d1. d2. d3. d4. d5. d6. d7. d8. d9. Conosci il DLgs n.213/2009 di riordino degli enti di ricerca? (Decreto legislativo n. 213/2 Sei a conoscenza della Carta Europea dei Ricercatori? Quali dovrebbero essere i riferimenti su cui basarsi per una revisione dello Statuto del CNR? Conosci l'attuale missione istituzionale del CNR? Ritieni che il personale dell'Ente dovrebbe poter visionare lo Statuto prima dell'approvazione? L'attuale legge di riordino prevede anche la revisione dei regolamenti di amministrazione del personale. Ritieni che il personale dell'Ente dovrebbe avere strumenti di partecipazione alla revisione di tali regolamenti? Quali credi siano le debolezze del CNR su cui intervenire in occasione del riordino attraverso il nuovo statuto e le modifiche dei regolamenti? L'art.9 del DLgs n. 213/2009 prevede che i Componenti del CdA del CNR divengano 7, di cui uno "espressione della comunit scientifica di riferimento". Sempre l'art.9 del DLgs n. 213/2009 prevede che il Consiglio Scientifico del CNR sia costituito da un massimo di 10 Componenti e che per la sua costituzione (art. 10 comma 2) siano esperite forme di consultazione della comunit scientifica ed economica. Quale tra le seguenti consideri comunit scientifica ed economica di riferimento? Ritieni che i Dipartimenti debbano operare sul piano della gestione degli Istituti di appartenenza? Ritieni che i Dipartimenti debbano operare unicamente sul piano del coordinamento scientifico? Il Dipartimento ha attuato un coordinamento scientifico e gestionale con conseguente miglioramento delle tue attivit? Negli ultimi anni il Dipartimento a cui afferisci ha promosso in generale e fatto avviare nuove collaborazioni? Quali capacit dovrebbe avere un Direttore di Dipartimento o di Istituto per accedere al ruolo? Anche il nuovo riordino prevede che il CNR abbia Dipartimenti, ma non sono chiariti alcuni aspetti della gestione e programmazione della ricerca. Nella esperienza in corso come giudichi l'organizzazione dell'attivit in Progetti - Commesse Moduli? Afferisci ad un Progetto di Dipartimento? L'attivit che svolgi nell'Istituto di appartenenza essenzialmente Svolgi funzioni o mansioni in alcune strutture o attivit dell'Ente? Le commesse presenti nel tuo Istituto rappresentano fedelmente le diverse attivit che sono svolte? Ritieni che le Commesse debbano essere coordinate da un Responsabile scelto top down, e.g. dal Direttore di Istituto o bottom up da chi vi opera? pag. 3 pag. 5 pag. 6 pag. 11 pag. 13 pag. 13 pag. 13 pag. 14 pag. 24 pag. 29 pag. 30 pag. 30 pag. 47

d10. d11. d12. d13. d14. d15.

pag. 52 pag. 63 pag. 63 pag. 64 pag. 64 pag. 66

d16. d17. d18. d19. d20.

pag. 69 pag. 69 pag. 71 pag. 72 pag. 75 pag. 76

1

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR

d21. Ritieni che il Capo Commessa debba avere piena responsabilit (e.g. doppia firma sugli ordini di spesa)? d22. Sei al corrente della Valutazione degli Istituti appena resa pubblica? d23. Sei a conoscenza dei criteri seguiti dai Panel di Area per la Valutazione degli Istituti? d24. Come giudichi il risultato globale della Valutazione? Specifica: d25. Ritieni scientificamente sostenibile e affidabile applicare medie tra i punteggi assegnati dai diversi Panel di Area? d26. Si prevede anche un riassetto degli Istituti. Quali criteri adotteresti? d27. Concordi che, in fase di un eventuale accorpamento degli Istituti, tutto il personale (in modo "pesato") abbia la possibilit di scegliere l'afferenza al nuovo Istituto? d28. A livello di "missione", quale dovrebbe essere il rapporto del CNR con l'Universit e con l'Imprenditoria nazionali? d29. Vorresti anche strutture simili ai precedenti Centri di Studio? d30. Quali sono le principali fonti di finanziamento della ricerca nelle quali stai operando? d31. Il canale prevalente di acquisizione di fondi esterni : d32. L'attivit di ricerca dell'Ente si basa sempre pi su fondi erogati con bandi Europei, Nazionali o Regionali che richiedono una quota di autofinanziamento: ritieni che tale richiesto cofinanziamento sia adeguatamente sostenuto dall'Ente nel breve e medio periodo? d33. Partecipi alla fase di programmazione triennale? d34. Ritieni che le attuali commesse potrebbero essere sostituite da: d35. Come vedi il ruolo attuale degli Istituti sia rispetto ai Dipartimenti, sia rispetto alle Commesse? d36. Come vorresti che venisse impostato il ruolo degli Istituti sia rispetto ai Dipartimenti, sia rispetto alle Commesse? d37. Cosa ne pensi dell'applicazione pratica e dell'efficienza gestionale dell'attuale afferenza/associatura di Istituti/Commesse a uno o pi Dipartimenti? d38. Vieni a conoscenza degli Ordini del Giorno e/o dei Resoconti delle riunioni del Consiglio Scientifico di Dipartimento a cui il tuo Istituto afferisce? d39. Secondo l'attuale Regolamento, art. 31 comma 6, deve essere assicurata la pubblicit interna dei verbali del Consiglio di Istituto; ci avvenuto? d40. L'attuale struttura e organizzazione delle Aree di Ricerca ti sembrano funzionali? d41. Ti riferisci a una particolare Area di Ricerca? d42. Sei interessato ad avere informazioni sull'evoluzione del DLgs n. 213/2009 di riordino degli Enti di ricerca? d43. Sei interessato a partecipare attivamente a un gruppo di discussione sull'evoluzione del DLgs. 213/2009 di riordino degli Enti di ricerca? d45. Ulteriori commenti

pag. 76 pag. 77 pag. 77 pag. 86 pag. 96 pag. 105 pag. 106 pag. 113 pag. 124 pag. 124 pag. 129

pag. 131 pag. 138 pag. 139 pag. 143 pag. 154 pag. 162 pag. 167 pag. 168 pag. 170 pag. 178 pag. 180 pag. 180 pag. 181

2

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR

1.

Presentazione delliniziativa

Questo rapporto vuole essere un resoconto della consultazione online della Rete scientifica del CNR, realizzata mediante una pagina web, definita e presentata ai colleghi con la seguente lettera pubblicata come inizio della paginaCare colleghe, cari colleghi, il 16 febbraio 2010 entrato in vigore il "decreto Gelmini", D.Lgs. n. 213/2009 del 31 dicembre 2009, riguardante il riordino degli enti di ricerca. In particolare, al CNR viene richiesta: la formulazione dello statuto la revisione dei Regolamenti interni un Documento di Visione Strategica (DVS) il Piano Triennale di Attivit, da collegare al Piano Nazionale della Ricerca (PNR). La precedente riforma ha conferito allEnte la cosiddetta struttura a matrice nella quale programmi e competenze sono distinti e incrociati tra loro, e le attivit sono inquadrate in commesse, progetti e dipartimenti. Oggi, di fronte al nuovo riordino, ci sembra fondamentale che, almeno su alcuni elementi di maggior rilievo, la Rete scientifica contribuisca concretamente con suggerimenti e proposte. Per queste ragioni, dopo un ampio confronto con i colleghi del CNR, abbiamo organizzato una consultazione online mediante una lista di domande. Ve le proponiamo con lobiettivo di agevolare la raccolta di pareri e la loro elaborazione su temi di particolare rilevanza per lEnte e per noi tutti. Questi temi saranno oggetto di approfondimento nellambito di incontri e di iniziative che sicuramente saranno presto organizzate. I pareri raccolti saranno conservati e analizzati al fine di redigere un rapporto che tenga conto delle diverse istanze. Il rapporto sar sottoposto ai vertici dellEnte, ovvero a coloro che hanno la responsabilit diretta della proposta di riordino al Ministro vigilante e della sua attuazione. Resta inteso che il rapporto sar disponibile a chiunque, collega, componente di organismi dellEnte o rappresentante del personale, ne far richiesta; naturalmente in forma anonima. Valuteremo anche se sia possibile pubblicare i risultati online. La consultazione rimarr attiva fino al 7 giugno 2010; il vostro contributo sar utile anche con risposte a parte delle domande. Auspichiamo che questo tipo di consultazione telematica, semplice ed economica, trovi sostegno, diffusione; questo ci motiver a organizzare ulteriori iniziative di questo tipo. Marco Padula, [email protected], ITC-CNR, Primo ricercatore, Area Scientifica A.2 Scienze Informatiche e Ingegneria dellInformazione Marco Scodeggio, [email protected], IBFM-CNR, Collaboratore Tecnico Enti di Ricerca

Con mail e lettera del Presidente, inviata il giorno 18 maggio stata convocata la Rete scientifica nei giorni luned 31 maggio (ricercatori, tecnologi e tecnici che svolgono attivit di ricerca) e venerd 4 giugno (Amministrazione Centrale e personale tecnico-amministrativo presente nella Rete). Abbiamo quindi prolungato fino al giorno 11 giugno il periodo in cui la pagina di consultazione stata accessibile per raccogliere contributi che in qualche modo risentissero dalle due giornate di incontro col Presidente. 3500-3800 colleghi sono stati invitati direttamente con linvio di una mail e seguiti, durante la consultazione con linvio di altre 5 mail, a scadenza settimanale, di aggiornamento e stimolo alla partecipazione. Lidea che ci ha guidati, e che abbiamo cercato di chiarire nella lettera di presentazione ai colleghi, quella di animare una discussione attorno allargomento in questo momento cos3

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR

rilevante per il nostro Ente. Non di effettuare un sondaggio che ci avrebbe richiesto almeno di organizzare un campione di riferimento che fosse rappresentativo del personale del CNR. Si trattato di un incontro online economico con i colleghi, avendo richiesto a ognuno, a nostro giudizio, 20-60 minuti di impegno; luso di uno strumento di comunicazione asincrono ha permesso a ognuno di partecipare nel momento che ha ritenuto opportuno nel rispetto dei propri impegni lavorativi; il dettaglio degli argomenti di discussione proposti nel questionario ha eliminato la componente oziosa che spesso rallenta le discussioni ad argomento aperto o i brainstorming mal condotti, caratterizzando ogni contributo per la sua rilevanza ed efficacia nella stesura della sintesi che presentiamo in questo rapporto. E per questo che ci sembrano notevoli il valore e il significato dei 355 interventi raccolti. Una vista dinsieme mostra una grande quantit di idee, spesso antitetiche, probabilmente esito di esperienze antitetiche: ci sembra che questo caratterizzi ogni discussione animata e aperta, anzi, siano proprio lelaborazione e la sintesi dei contrasti e delle diversit che porta alle nuove idee. Sono permeabili, da una parte, la sensazione di insoddisfazione talvolta rassegnata; dallaltra, grande propositivit ed entusiasmo nel manifestare cosa si vorrebbe, nel partecipare a definire un bel futuro collettivo del nostro Ente. Siamo sicuri che i primi destinatari di questo rapporto, cio vertici dellEnte, coloro che hanno la responsabilit diretta della proposta di riordino al Ministro vigilante e della sua attuazione, sapranno sapientemente coniugare la loro esperienza e saggezza per trasformare apparenti debolezze in forza dinnovazione. Ringraziamo i 355 colleghi che valutiamo abbiano offerto collettivamente 200 ore di impegno; aggiungiamo il nostro impegno che non vogliamo quantificare, ma di cui vogliamo ringraziare i nostri direttori di Istituto per la pazienza avuta nellaccettare il nostro rallentamento nellespletare i nostri impegni ordinari di istituto, e i nostri pi vicini colleghi che ci hanno aiutato, sostenuto e, a volte, sostituito nelle attivit quotidiane di questi ultimi mesi. Pagina web, archivio dati, produzione delle statistiche e dei grafici sono stati prodotti da: Paolo Luigi Scala, [email protected], ITC-CNR, contrattista, Area Scientifica A.2 Scienze Informatiche e Ingegneria dellInformazione Tanto lavoro sarebbe ancora da fare per migliorare la sintesi dei dati e la loro presentazione; abbiamo evidentemente trascurato la rilettura per la correzione di bozza: ce ne scusiamo sinceramente con tutti i lettori. Siamo consapevoli che questo rapporto, meglio bozza di rapporto, il risultato minimale per rendere presentabile lesito della consultazione, nei tempi necessariamente ristretti che ci sono stati concessi. Con entusiasmo abbiamo prodotto questo contributo e con semplicit lo mettiamo a disposizione. Ringraziando tutti, auguriamo buona consultazione Milano, 25 giungo 2010

4

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR

2.

Descrizione del metodo di sintesi e rappresentazione dei dati e contributi raccolti

Le domande a risposta singola sono state rappresentate con diagrammi a torta che mostrano le percentuali delle opzioni sul totale delle risposte. Ogni domanda a risposta multipla stata rappresentata sia con un diagramma a torta che mostra le percentuali delle opzioni singole sul totale delle risposte, sia con una tabella che indica le combinazioni di domande e il loro punteggio in valore assoluto. Le risposte libere, gli approfondimenti, commenti, argomentazioni sono state (quasi sempre) sintetizzate in un paragrafo di sintesi catalografica e, successivamente, mostrate per esteso cos come ci sono pervenute; questa sintesi mostrata indentata, con sfondo azzurrino, in carattere ridotto: ci sembrato un modo per rendere agile la consultazione del rapporto. Ci siamo impegnati per minimizzare una nostra interpretazione dei dati, per altro inevitabile, nella selezione dei concetti, astrazione, scelta dei termini, che si operano quando si produce una sintesi. Abbiamo inserito nel rapporto i commenti liberi nella forma in cui ci sono pervenuti; abbiamo eliminato, davvero pochi, i termini poco eleganti o professionali e le espressioni eccessivamente imbevute di carica emotiva, ma non utili alla discussione.

5

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR

3.

Distribuzione dei 355 contributi alla consultazioneDipartimentoEnergia e Trasporti 2% Patrimonio Scienze della Vita 4% Identit Culturale 8% Materiali e Dispositivi 9% Medicina 9% Culturale 2%

Non specificati 1%

Terra e Ambiente 20% Agroalimentare 14%

Sistemi di Produzione 9%

Progettazione Molecolare 11%

ICT - Tecnologie dell'Informazione e delle Comunicazioni 11%

Area geografica

Isole Non specificati 3% 3% Sud 20%

Nord 45%

Centro 29%

6

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR

Progressione giornaliera70 60 50 40 30 20 10 0

Durante la consultazione, nei giorni segnati in rosso sono state inviate, nellordine, le seguenti mail:Date: Tue, 11 May 2010 18:51:54 Subject: Consultazione su "decreto Gelmini" Gentile collega, il 16 febbraio 2010 entrato in vigore il "decreto Gelmini", D.Lgs. n. 213/2009 del 31 dicembre 2009, riguardante il riordino degli Enti di Ricerca. Ci sembra fondamentale che, sui temi di maggior rilievo, tutta la Rete scientifica del CNR sia consultata per fornire suggerimenti e proposte. Sostenuti da un lungo e ampio confronto con alcuni colleghi del CNR, abbiamo elaborato un elenco di domande, pubblicato on line allindirizzo http://consultazionecnr.altervista.org/, a cui ti chiediamo cortesemente di rispondere. Allindirizzo indicato troverai anche una pi esaustiva descrizione delliniziativa. Riteniamo che questa consultazione sia un primo e significativo momento di chiarimento e di assunzione di consapevolezza, da parte di tutti, delle questioni che lEnte sta affrontando. Gli stessi temi saranno ripresi ed approfonditi anche in occasione di incontri che, ne siamo sicuri, avranno luogo nellimmediato futuro. Ci auguriamo che ladesione alliniziativa possa essere ampia, proficua e cogliamo loccasione per ringraziarti anticipatamente per il tempo che vorrai dedicarle e per laiuto che ci darai nel diffondere questa iniziativa. Per maggiori informazioni potete contattare:

7

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR

Marco Padula (ITC) [email protected] o Marco Scodeggio (IBFM) [email protected] P.S. Ci scusiamo per eventuali invii multipli di questa mail Date: Mon, 17 May 2010 18:22:51 Subject: Consultazione su "decreto Gelmini" Cari colleghi, questo e' il sesto giorno di svolgimento di questa ampia e inusuale consultazione; abbiamo invitato direttamente 3000 colleghi e altri sono stati coinvolti con la vostra collaborazione; gli oramai piu' di 100 contributi finora archiviati riteniamo che costituiscano un'ampia base di discussione e orientamento: non abbiamo mai partecipato ad un'assemblea in cui e' stato possibile raccogliere da subito tanti interventi cosi' strutturati, dettagliati e ampliati con commenti e suggerimenti! Sulla pagina web dedicata alla consultazione vi informiamo costantemente sulla partecipazione per Dipartimento, Area geografica e giornata. Riteniamo opportuno inviarti alcune note in risposta alle osservazioni che ci stanno giungendo: - le domande sono rivolte al personale tutto, anche tecnici, amministrativi e contrattisti; abbiamo frequentemente offerto l'opzione "altro" per permettere a tutti di inserire risposte che non abbiamo previsto; inoltre, i campi "commento" vogliono essere un invito alla critica e al suggerimento; possono essere sufficienti 20 minuti per rispondere alle domande che ritenete di vostra pertinenza; potete seguire la traccia delle domande che vi abbiamo proposto o inviarci solo commenti, anche solo i commenti generali indicati in conclusione - se preferite rispondere alle domande in piu' sessioni, specificate uno stesso nome e cognome (anche fittizio) e comunicatecelo per mail quando avete finito. In alternativa, rispondete a parte delle domande e stampate senza inviare; la sessione successiva introducete le risposte stampate e completate quelle mancanti; - l'insieme delle domande non e' stato definito in base a un preciso obiettivo, ma e' frutto di numerosi contributi che abbiamo cercato di sintetizzare e organizzare; ulteriori domande, suggerimenti e richieste, saranno guida per le eventuali future iniziative che prenderemo, quindi vi invitiamo a mandarcene - l'iniziativa nasce spontaneamente, sostenuta da alcuni colleghi senza riferimento ad alcuna organizzazione: ci stiamo facendo tramite per raccogliere il vostro parere su argomenti che riteniamo rilevanti, per diffonderlo e farlo giungere a coloro che hanno la responsabilit diretta della proposta di riordino; vogliamo che non succeda che l'ennesima riforma dell'Ente sia attuata senza che chi dovra' poi lavorarci possa esprimere il suo parere Ci preme di far emergere il parere di tutti coloro che lavorano nell'Ente Buona settimana Marco Padula e Marco Scodeggio Date: Mon, 24 May 2010 10:38:12 Subject: Consultazione su "decreto Gelmini" Care colleghe e cari colleghi, diverse iniziative istituzionali e sindacali, per la consultazione della Rete scientifica, sono ormai annunciate in questo periodo: questo fa piacere a tutti. Crediamo che qualunque impulso alla partecipazione di tutto il personale dell'Ente sia fondamentale per la definizione della sua fisionomia e struttura. Questa consultazione online e' complementare e in auspicata totale collaborazione con tutte le altre iniziative. Per questo invitiamo tecnici, amministrativi, ricercatori, tecnologi, contrattisti, sia a

8

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR partecipare alle assemblee sia a depositare il vostro parere rispondendo alla consultazione scritta (verba volant, scripta manent) http://consultazionecnr.altervista.org/ Oggi pomeriggio scadono i termini per la presentazione dei Progetti di Rilevante Interesse Nazionale cosi' che molti di voi chiuderanno un periodo di intenso e frenetico lavoro. In quel momento la tensione calera' e la soddisfazione per il raggiungimento del primo obiettivo e' alta; e' il momento ideale per dedicarvi all'elaborazione del vostro contributo alla consultazione online: l'unico costo sono i 30 minuti di tempo ed energia intellettiva da dedicare. Meditate gente, meditate Buona settimana Marco Padula e Marco Scodeggio Date: Fri, 28 May 2010 17:44:31 Subject: Consultazione su "decreto Gelmini" Care colleghe e cari colleghi, nell'augurare a tutti buon fine settimana, desideriamo ricordare, a chi fosse ancora incerto, l'importanza degli incontri programmati per il 31 maggio e il 4 giugno dal Presidente prof. Maiani. E' importante che tanti pareri giungano ai vertici responsabili dell'Ente e che prendiamo tutti consapevolezza della situazione professionale ed economica in cui ci troviamo e del futuro che vorremmo collettivamente progettare. Siamo sicuri che ogni sforzo verra' fatto dagli organizzatori di quesrti eventi per riuscire a tenere traccia permanente dei contributi che potranno cosi' essere rielaborati, sintetizzati, diffusi per il loro uso collettivo futuro. A complemento, abbiamo l'opportunita' di inviare contributi scritti, elaborati e stesi nella quiete meditativa dell'ufficio, nella forma e sugli argomenti che riterremo, a completamento o in vece degli interventi orali. E' inoltre effettiva, come sapete, dall'11 maggio, l'opportunita' di partecipare alla consultazione online http://consultazionecnr.altervista.org/ che richiede agli estensori un impegno davvero limitato e i cui risultati verranno comunicati anche al Presidente. Buona settimana Marco Padula e Marco Scodeggio Date: Fri, 04 Jun 2010 17:15:19 Subject: Consultazione su "decreto Gelmini" vedi allegato Marco Padula e Marco Scodeggio http://consultazionecnr.altervista.org/

9

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR Date: Tue, 08 Jun 2010 12:47:39 Subject: Consultazione su "decreto Gelmini" Care colleghe e cari colleghi, ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato a questa iniziativa. A seguito di alcune richieste, lasciamo disponibile fino a venerdi' 11 giugno compreso l'accesso per la compilazione del questionario. Settimana prossima cominceremo a guardare i dati raccolti, ordinarli e sintetizzarli per la loro pubblicazione e diffusione. Buona settimana Marco Padula e Marco Scodeggio http://consultazionecnr.altervista.org/

10

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR

4.

Informazioni personaliProfilo

Collaboratore aministrazione 1% Direttore Funzionario di Collaboratore 1% amministrazione Operatore di tecnico di Ricerca 0% amministrazione 4% Operatore 0% Dirigente di tecnico Precario Ricerca/Pens. 2% 4% /Associato 0% Tecnologo 4% Dirigente di Ricerca 11%

Ricercatore 73%

SessoNon specificato 8%

F 36%

M 56%

11

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR

Fascia d'et60 7%

30-40 18%

40-50 38%

50-60 35%

Da quanti anni lavori al CNR (tempo determinato + indeterminato)?40-49 2% 30-39 11% 0-9 25%

20-29 35% 10-19 27%

12

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR

5.

Informazioni riguardanti il CNRd1. Conosci il DLgs n.213/2009 di riordino degli enti di ricerca? (Decreto legislativo n. 213/2009)Non so 1% no 9% s ma non l'ho letto 47%

s e l'ho letto 43%

d2. Sei a conoscenza della Carta Europea dei Ricercatori?Non so 1% no 16% s ma non l'ho letta 44% s e l'ho letta 39%

13

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR

Se s, sai che stabilisce diritti e doveri dei ricercatori quali la partecipazione agli organi direttivi?

Non so 16% no 18% s 66%

d3. Quali dovrebbero essere i riferimenti su cui basarsi per una revisione dello Statuto del CNR? Sintesi dei contributi Centralit del personale Progressione di carriera del personale a cadenza continua, valutazione produttivit, riconoscimento professionalit, progressione stipendiale soluzione del precariato Incoraggiata la partecipazione del personale ai ruoli dirigenziali, al coordinamento e programmazione delle attivit Consultazione continua della Rete scientifica Diminuzione della partecipazione esterna alle cariche dirigenziali Maggiore autonomia e, quindi, autogoverno del CNR Cariche dirigenziali a base elettiva e non semplicemente per nomina Presidenza del Consiglio Scientifico Generale non assegnata al Presidente del CNR Incoraggiata la mobilit orizzontale tra istituti, dipartimenti, enti (anche tra Paesi diversi) e verticale tra i diversi ruoli Fondi pubblici assegnati a persone e non istituti Sostenere i fondi per la ricerca a tema libero Sostegno finanziario alle ricerche con difficolt di reperimento dei fondi Rappresentativit del personale nei Consigli, garanzie di competenza scientifica per i membri di nomina esterna, funzioni decisionali oltre che consultive Rappresentanza nel Consiglio Scientifico Generale di tutte le aree dipartimentali Revisione della struttura Dipartimentale Autonomia degli istituti, coordinati e sostenuti nel finanziamento dai Dipartimenti Ridefinizione delle Aree della Ricerca14

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR

Maggiore considerazione delle realt territoriali Definizione del sistema di valutazione esterna dei risultati, e di una conseguente distribuzione premiale dei fondi Enfasi sulla differenza tra ricerca scientifica e tecnologica, evidenziare lesistenza di istituti a carattere umanistico, scientifico, tecnologico; conseguente caratterizzazione degli istituti e definizione dei criteri di valutazione degli istituti stessi e del personale afferente Pubblicazione dei documenti programmatici dei Direttori di Istituto Semplificazione normativa e amministrativa, verso una maggiore concorrenzialit Snellimento della struttura dellAmministrazione Centrale Confronto con enti stranieri di ricerca generalista e multidisciplinare, Carta Europea dei Ricercatori, Codice Minerva, indirizzi generali di orientamento dei programmi di ricerca europea, Spazio Europeo della Ricerca Chiara specificazione del ruolo tra mondo accademico e imprenditoriale Enfasi sulla interdisciplinarit e multidisciplinarit della ricerca Partecipazione del personale alla stesura dello Statuto Contributioffrire ai ricecatori dei sistemi di sviluppo di carriera sostenibili in tutte le fasi della carriera incoraggiate tutte le forme di mobilita - Carta Europea - Spirito di semplificazione contentuo in una delle versioni decreto Mussi - Definire bene la funzione e di conseguenza i criteri di valutazione (vedi successivamente) - tenere separate, come indicato dal decreto, le tre funzioni di PROGRAMMAZIONE GESTIONE E VALUTAZIONE realizzare il principio della rappresentanza dei ric e tec a tutti i livelli - individuare una funzione di CONSIGLIO distinta da quella di PROGRAMMAZIONE, la seconda viene svolta da organismi di interni, elettivi,con potere DECISIONALE, la prima da esterni con potere solo consultivo - Eliminazione del precariato e prospettive di carriera per i ricercatori - Effettiva partecipazione dei ricercatori agli organi dirigenziali - Estromissione del controllo politico sull'ente di ricerca - organizzare la struttura intorno al ricercatore e non agli istituti. -assegnazione dei fondi statali direttamente ai ricercatori con domande di finanziamaneto alla persona e non agli istituti che sciupano risorse, come fanno in Sud Africa -legare la produttivit dei ricercatori ai processi di crescita di carriera - presenza di 1 o pi rappresentanti della comunit scientifica interna al CdA. Garanzie per la competenza scientifica dei membri di nomina ministeriale. - rappresentanza di almeno il 50% di rappresentanti della comunit scientifica interna al CSG, ai CdDip e con compiti non solo consultivi ma anche decisionali, da estendere anche ai CdI. - presentazione di un documento programmatico da parte dei candidati alla Direzione di Istituti con possibilit da parte del personale dell'Istituto stesso di valutarlo (il programma) e di esprimere un parere in merito. -Protagonismo con forti elementi di autonomia degli Istituti e dei loro ricercatori nella promozione e gestione delle attivit di ricerca -Coordinamento scientifico ed organizzativo dei Dipartimenti per la promozione di progetti di interesse strategico Nazionale definizione delle strategia di ricerca nazionali ed internazionali e nella promozione di iniziative di promozione e finanziamento della ricerca. strumenti innovativi di partecipazione ed interscambio con le Universit ed altri Enti di ricerca Pubblici e Privati. Per essere proficui tali rapporti devono svolgersi su di un piano di parit e di indipendenza. La promozione della collaborazione con i Professori e Ricercatori delle Universit e di altri Enti di Ricerca deve quindi svolgersi attraverso lo sviluppo di Progetti di ricerca ben definiti e comunque su piani congiunti piuttosto che attraverso l'incrocio di rappresentanze o alchimie Istituzionali 1) Istituzione della rappresentanza interna soprattutto a livello di coordinamento organizzativo centrale (CdA). 2) Abolizione del concetto di imposizione di una struttura a filiera della ricerca e con esso della

15

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR struttura progetto (inclusi i capiprogetto) e commesse . Ricerca=idee e dalle ultime valutazioni interne sembra emergere che la forza dell'ente e' in larga parte frutto delle idee (che si concretizzano in finanziamenti e publicazioni) a livello decentrato dei singoli ricercatori). E' il singolo ricercatore la figura garante delle qualit dei risultati. La gestione verticale dovrebbe essere limitata prevalentemente ad iniziative che integrano quelle dei singoli ricercatori o unit di ricerca e che nascono da azioni promosse dal direttore del dipartimento su grandi progetti, sui quali vi siano ritorni i termini di finanziamenti interni o esterni. Solo in tal caso si possono prevedere, per il tempo limitato all'esecuzione del progetto, figure di coordinamento intermedio (responsabili di progetto e di pacchetti di lavoro). In ogni caso deve essere lasciata la libert di scelta di partecipazione dei ricercatori. 3) Mantenimento dei Dipartimanti ma in versione light, ovvero limitando la loro funzione al coordinamento ed all'indirizzo delle attivit di ricerca e soprattutto limitatando il controllo della distribuzione delle risorse umane ed i finanziamenti che invece dovrebbe essere gestita prevalentemente in relazione ai risultati delle valutazioni della produttivit degli Istituti. I direttori di Dipartimento devono essere valutati periodicamente sulla base della loro capacit di attrazione di fondi e risorse. 1) ricerca libera 2) autonomia del ricercatore 3) multidisciplinarit delle ricerche 4) progressioni di carriera cadenzate 5) organi di governo interni 1. AUMENTARE LA INDIPENDENZA DEL RICERCATORE VERSO ATTIVITA' IMPRENDITORIALI 2. AUMENTARE LO STIPENDIO BASE IN MANIERA PROPORZIONALE ALLE RESPONSABILITA' ED AI FONDI GESTITI ED ATTRATI 1. Codice Minerva 2. Elaborazione di norme che: a. diano alla "base" dei ricercatori maggiori poteri nel determinare le line guida della ricerca b. permettano la mobilit "orizzontale" del ricercatore tra istituti/dipartimenti/enti al fine di arricchirne la sua formazione (es. tecnico/scientifica) e arricchire l'ambiente in cui afferisce c. permettano una mobilit verticale(con relativo aumento del compenso economico) a tempo o a progetto, favorendo l'alternanza dei ricercatori nei ruoli di ricercatore di base, supervisore di ricerca o direttore di ricerca. (a molti ricercatori dei livelli superiori potrebbe "far bene" tornare ad occuparsi, per es., della scienza "da laboratorio", per aver una miglior visione di come cambiano le tecnologie e al contempo poter contribuire "realmente" con la loro esperienza alla formazione di giovani ricercatori. d. favoriscano la collaborazione tra ricercatori all'interno dell'ente/istituti In sintesi, l'ente ha bisogno di maggior collaborazione e minor competizione tra il suo personale. Tali obiettivi possono essere raggiunti se anche lo statuto e elaborato tenendo prioritariamente conto delle risorse umane, della loro formazione e riconoscimento di professionalit (non solo nella forma di compenso economico) durante tutto il percorso di carriera. AUTONOMIA DEL RICERCATORE CENTRALIT DEGLI ISTITUTI RICERCA E SVILUPPO ORGANI DI CONTROLLO RICONOSCIMENTO PROFESSINALIT TECNICHE QUALIFICATE Analisi critica degli statuti di enti di ricerca internazionali con finalit scientifiche sovrapponibili a quelle del CNR. Analoghe strutture straniere Analoghi enti di ricerca generalisti finanziati dallo stato presenti ad esempio in Francia, Spagna, Brasile etc. Carta europea dei Ricercatori Art.33 costituzione Carta Europea Ricercatori Aumentare gli scambi internazionali, sia in entrata che in uscita, con strumenti meno aleatori e pi sistematici della short mobility Autonomia del ricercatore e possibilit di poter contare su un minimo di finanziamento pubblico, per condurre personali ricerche, (non nell'ambito di ricerche applicative, quindi come dire potenziare la ricerca a tema libero...). Sicuramente la parte prevalente del finanziamento deve provenire da fondi esterni, per stimolare la 'creativit' ed il 'dinamismo' dei ricercatori alla 'caccia' di fondi. Ma senza una base di finanziamento ordinario, il singolo ricercatore rischia di non poter nemmeno 'sviluppare' l'idea che poi pu andare ad essere la base di una proposta internazionale di ricerca (progetto europeo o altro) Autonomia dell'ente, attraverso un riconoscimento di maggiori responsabilita' al personale di ruolo e un minore accesso esterno alle posizioni di direttori.

16

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR Bisognerebbe garantire un ambiente di ricerca il pi stimolante possibile equamente indirizzato sia alla ricerca "application oriented" che alla ricerca di base ed in grado di offrire tutto il supporto necessario allo svolgimento dell'attivit stessa. Buon senso e conoscenza del contesto internazionale: fornire una struttura CNR piu' snella, anche dal punto di vista normativo ed amministrativo, che faciliti il lavoro dei ricercatori e la competizione con le analoghe reti di ricerca internazinali. CNRS CNRS, Max Plank ecc C' uno scollamento tra Dirigenza (sic!) del CNR e Ricercatori degli Istituti. In pratica non c' una Dirigenza che interagisce e percepisce le esigenze degli Istituti (in primis strumentazione obsoleta, fondi per la legge sulla Sicurezza, e poi doppioni nel CNR (ma qui il processo si sta avviando). Esempio nell'Area di Ricerca RM1 di Montelibretti, si fanno laboratori (nuovi) senza gruppi di continuit dela corrente, senza pannelli solari). Nel CNR dove il Dirigente che avrebbe dovuto vedere EAWAG Svizzero, e sapere che un Istituto senza gruppo di di continuit dela corrente, out: frezzers che si scongelano producono la perdita di anni di lavoro e prodotti pregiati, interruzioni di corrente fanno saltare strumenti preziosi e costosi.L'edificio dove siamo entrati stato finito a Dicembre 2008. La dirigenza dell'Ente (quando ci sar) deve essere "validata" dal personale Scientifico ell'Ente. Carta Europea Dei Ricercatori Carta Europea Ricercatori, CNRS, CSIC Carta Europea dei Ricercatori Carta Europea dei Ricercatori Codice Minerva Carta Europea dei Ricercatori Statuti di altri Enti di Ricerca europei Carta Europea dei Ricercatori Unostudio delle alte realt di ricerca mondiali La corretta valutazione delle rihieste del sistema paese Italia Carta Europea dei Ricercatori Carta Europea dei Ricercatori, Statuto degli enti di ricerca europei come MRC, CNRS,etc. Carta Europea dei Ricercatori; indipendenza del cnr dal potere esecutivo/legislativo; elezione dei vertici (compresi i ruos/direttori di istituto); cariche limitate a 2 mandati; turnazione delle responsabilit; meritocrazia; trasparenza; opportunit reali di carriera e di lavoro; verifica dei risultati; Carta europea dei ricercatori Centralit dell'attivit dei gruppi di ricerca Riconoscimento per statuto del ruolo del CNR quale ente di riferimento alla programmazione nazionale della ricerca Cmq le principali modifiche sono da ricondurre al modello organizzatvo e quindi ai regolamenti pi che allo statuto che in qualche modo fissa dei criteri di carattere generale abbastanza facilmente condivisibili Certamente la Carta Europea, ma anche prenderei spunto da analoghe istituzioni straniere. Coinvolgimento dei ricercatori a tutti i livelli ed in particolare negli organi di governo. Il personale riceractore e tecnologo degli istituti elegge il direttore fra i ricercatori e tecnologi dell'istituto. Il direttore dura in carica 4 anni con mandato non rinnovabile Come minimo i direttori degli istityti andrebbero controllati da un consiglio di istituto o quello che sia, e non il contrario Consultazione del personale tramire assemblee o componenenti dei comitati di istituto Costituzione Italiana Carta Europea dei Ricercatori Costituzione Italiana e Europea, Carta Europea dei Ricercatori, Indirizzi generali di orientamento dei Programmi di Ricerca europei Credo lo statuto di Istituzioni Europee simili al CNR (p.es. CNRS) ed anche la Carta Europea dei Ricercatori.

17

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR Dalla carta Europea dei ricercatori: "Partecipazione agli organismi decisionali" I datori di lavoro e/o i finanziatori dei ricercatori dovrebbero riconoscere che del tutto legittimo, nonch auspicabile, che i ricercatori siano rappresentati negli organi consultivi, decisionali e dinformazione delle istituzioni per cui lavorano, in modo da proteggere e promuovere i loro interessi individuali e collettivi in quanto professionisti e da contribuire attivamente al funzionamento dellistituzione Democrazia interna. Semplificazione amministrativa. Sistema di valutazione esterna dei risultati e conseguente legislazione premiale dei fondi. Dovrebbe essere fatta su basi scientifiche, con una mission ben presente e focalizzata. Economicita, efficacia ed efficienza, riduzione della burocrazia Elezione dei Direttori da parte dei ricercatori con limite di due mandati consecutivi e valenza retroattiva Maggiore partecipazione dei ricercatori alle scelte strategiche e negli organi decisionali e consigliari Comitato scientifico di Istituto Sburocratizzazione Maggiore controllo dei responsabili di progetto sulla spesa dei fondi del progetto con regole chiare Enti anloghi all'estero (CNRS, Max-Plank, ecc) Finalit dell'Ente Garanzia dellautonomia di Ricercatori e Tecnologi nello svolgimento dell'attivit scientifica e di ricerca Gli omologhi enti europei I riferimenti normativi sono e dovrebbero continuare ad essere: la Costituzione della Repubblica Italiana (art. 9 e 33), la Carta europea dei ricercatori, le norme nazionali e comunitarie e, in ultimo, anche il Decreto "Gelmini". Il CNR deve fare ricerca di base e applicata e anche ttrasferimento delle conoscenze Il cnr deve fare diffusione e formazione Il cnr deve essere presente negli organismo internazionali e negli organi europei Il che deve avere una organizzazione semplice e gli istituti devono essere il centro della sua attivit l'organizzazione del CNR deve essere: dipartimenti leggeri, istituti autorevoli su tematice portanti, organizzazione centrale al servizio della ricerca scientifica, coordinamento interno ed esterno. Deve essere sancito che i ricercatori e ricercatrici devono essere presenti in tutti gli organicollegiali in parte per elezione Il Modello francese con alcuni correttivi per rafforzare il ruolo della comunit interna dell'Ente. Il consiglio scientifico generale potrebbe essere utile per le sue mansioni composto, da venti componenti, ma solo cinque sono gli eletti dai ricercatori e tecnologi.I dipartimenti sono 11, non sarebbe ovvio che ci fosse almeno un rappresentate eletto per dipartimento? Il decreto legislativo 4 giugno 2003 n.127 (lo statuto attuale del Cnr) va bene. Il riferimento principale o meglio il perno dovrebbe essere la figura del ricercatore e la ricerca. Innanzitutto mi chiedo perch finora non abbiamo avuto uno statuto ma solo un regolamento, anche se pi o meno seguito per di fatto esistono delle regole.L'idea dello statuto m fa pensare ad una volont di cambiamento della ragione sociale o dell'identit dell'Ente stesso. Su questo sono un po' perplessa. I riferimenti su cui basarsi per uno Statuto potrebbero essere intanto quello di individuare un obiettivo comune che tenga conto che noi siamo un ENTE DI RICERCA. Anche se molti forse vorrebbero privatizzarci. Integrare le direttive della Carta Europea dei Ricercatori dello statuto del CNR rendendolo un ente europeo a tutti gli effetti. Introdurre elementi di massima autonomia e resposabilit interna degli organi istitutzionali dove prevista la partecipazione delle varie componenti interne. Controllo e verifica delle attivit scientiche sia da parte del CS e dei CSD costituiti in parte da componenti interni eletti e stranieri. Presidenza del CS non pi attribuita al Presidente dell'Ente. Introdurre seriamente e finalmente meritocrazia basata su verifiche oggettive Istituzioni internazionali di dimensione e ruolo simili

18

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR La Carta Europea dei Ricercatori un buon punto di partenza. La Carta Europea dei Ricercatori, appunto. La Carta europea dei Ricercatori La Costituzione Italiana Il diritto del Lavoro La carta dei diritti e doveri dei Ricercatori La definizione di una missione chiara di cerniera tra accademia ed imprenditoria. La libert di ricerca pu espletarsi solo in un sistema di controllo della ricerca molto pi elastico delle attuali commesse, forse fondato su classificazione per parole chiave, senza attribuzione di una attivit ad una qualsivoglia commessa. In questo senso, la famosa disciplina di appartenenza (per me una solenne buffonata, visto che proprio in CNR mi ha fatto crescere a cavallo tra scienze della vita e Terra e Ambiente) potrebbe essere sostituita da parole chiave di riferimento che potrebbero essere cambiate con l'evolversi del ricercatore. I vari punti che richiamano la "responsabilit professionale e finanziaria", "l'impegno per la diffusione dei risultati", richiedono che sia garantito un feedback tra le decisioni dei futuri organi dirigenti (dipartimenti e istituti) e i ricercatori attraverso forme (elettroniche) di consultazione. La necessit di trasparenza impone la reale pubblicazione di ogni atto e sua visibilit quantomena interna in tempi reali (quindi imposizione di pubblicazione su internet entro x giorni dall'evento). La raccomandazione numero 2 della Carta dei Ricercatori La revisione dovrebbe basarsi sulla Carta Europea dei Ricercatori; il Decreto di riordino inserisce una serie di vincoli di natura normativa ma soprattutto economica che alla luce delle recenti vicende rischia invece di svuotare completamente di significato tale Carta. L'aspetto a mio parere fondamentale e' il seguente: cosa questo Paese dovra' fare nei prossimi 10-20 anni? Sara' uno spettatore (sempre piu' povero) dello sviluppo scientifico/tecnologico internazionale e ne subira' le conseguenze oppure vorra' essere un attore e poter giocare un ruolo in questo settore. Questa decisione dovra' essere presa al piu' presto. Le reali esigenze della ricerca per continuare ad essere competitiva a livello internazionale Le regioni devono costituire dei poli di eccellenza di ricerca. Oramai il CNR non ha senso di esistere. MIT Max Plank Maggiore partecipazione agli Organi di Governo, risoluzione dei problemi creati dalla struttura a matrice, definizione delle Aree di Ricerca Maggiore partecipazione della comunit scientifica nei Consigli di Amministrazione e nel governo scientifico dellEnte Mettere al primo posto l'attivit di ricerca e la competitivit dell'ente, eliminare o riduurre il pi possibile le pratiche buricratiche, non creare istitutzioni doppie o simili,tenere presente che per fare ricreca a livello competitivo serve certamente il personale, ma anche fondi e strutture snelle. Multidisciplinarit Non si tratta di una revisione, bensi' di una prima scrittuta (per quanto riguarda lo Statuto). Rispetto al precedente ordinamento da lungo tempo la comunita' scientifica interna ritiene che sia opportuno un suo maggiore coinvolgimento nelle scelte scientifico/programmatiche dell'Ente ed anche nelle scelte organizzative. Fermi restanto gli art.. 9 e 33 della Costituzione, fermo restando l'art. 13 del DLGS. n. 127/1999 (Riordino INGV), fermo restando quanto previsto dal contratto nazionale di settore ancora esistente, tenuto conto della specifica natura inter/multidisciplinare del CNR aggiungerei forme pi condivise di programmazione e coordinamento dal basso. Non sono in grado di dirlo Oltre alla Carta Europea, credo che sarebbe molto utile fare riferimento ad altri enti europei analoghi al nostro (es. CNRS francese) Oltre alla suddetta Carta Europea dei Ricercatori e alla Costituzione della Repubblica Italiana cercherei un riferimento negli statuti del CNRS francese.

19

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR PARTIRE DALLE ATTIVITA DEI SINGOLI RICERCATORI PER INDIVIDUARE TEMI DI INTERESSE INDUSTRIALE E NON VICEVERSA COME AVVIENE ORA Partecipazione attiva del personale alla revisione o formulazione dello statuto del CNR che garantisca vera autonomia responsabile all'Ente Partire come base dalla Carta Europea dei Ricercatori e stenderne un piano attuativo per il CNR Per essere veramente competitivi a livello internazionale, necessario valutare attentemente l'impostazioni dati da enti di ricerca in europa, e criticamente valutarne le positivit e criticit. Per quanto attiene ai riferimenti normativi: Carta Europea Permanenza e potenziamento degli istituti, eliminazione dei dipartimenti Pi forte presenza dei ricercatori nelle scelte programmatiche dell'Istituzione, organi di controllo indipendenti con reali poteri di verifica e controllo maggiore trasparenza nelle decisioni comuni Prendere in considerazione le analoghe realt internazionali ed europee - Mettere al primo posto la qualit della ricerca in tutti i suoi aspetti e criteri di meritocrazia, diminuire l'apparato burocratico Presenza potenziato dei ricercatori Programmazione aziendale delle risorse umani Meritocrazia Razionalizzazione dei centri di ricerca, omogeneizzazione delle linee di ricerca, valorizzazione dei settori di innovazione, considerazione delle realt territoriali Revisione significa "formulazione" (Lo statuto CNR non esiste). E poi cosa si intende? I principi? O altro (leggi, valori costituzionali)? Comunque come ISTC abbiamo preparato un documento che riporto di seguito: A seguito del decreto legislativo n.213 del 31 dicembre 2009, gli enti pubblici di ricerca nazionali vareranno nei prossimi mesi i propri statuti autonomi. Si tratterebbe di un passaggio fondamentale di recepimento del dettato costituzionale che vorrebbe le istituzioni di alta cultura del Paese dotate di una AUTONOMIA ORDINAMENTALE, mentre fino ad oggi ci si limitati ad una vigilata autonomia regolamentare. C' da dire comunque che le modifiche introdotte nella legge delega n.165 del 2007 dall'attuale Governo (con l'articolo 27 della legge n.69 del 2009) prevedono limiti consistenti rispetto ad un processo di reale autonomia ordinamentale (in particolare intendiamo sottolineare l'attribuzione agli attuali Consigli di Amministrazione del potere di definizione degli statuti, laddove la legge n.165 prevedeva che ne fossero responsabili i consigli scientifici). Ancora pi stringenti appaiono i vincoli del decreto delegato n.213 del 2009 che lascia un potere al MIUR sul varo degli statuti che non appare compatibile con l'autonomia che si vorrebbe introdurre. Sul piano del metodo per la modifica degli statuti il decreto n.213 ha poi rivisto le competenze dei 5 membri nominati dal governo per integrare i CdA, portando queste competenze da "esperti di alto profilo scientifico" a "esperti dotati di specifiche competenze in relazione alle finalit dell'ente ed al particolare compito conferito", di fatto aprendo uno spazio di discrezionalit in cui il nominato potr essere completamente estraneo al mondo scientifico. Cionostante ci sembra essenziale, pur muovendoci nello spazio ristretto lasciato a disposizione dagli interventi legislativi, provare a fornire un contributo per favorire l'opportunit di rilancio e rafforzamento del pi grande ente di ricerca italiano. In questo senso suggeriamo alcune linee dindirizzo. 1) GARANTIRE LA PARTECIPAZIONE ATTIVA DELLA COMUNITA' SCIENTIFICA INTERNA Purtroppo la designazione del CdA come organo responsabile della stesura degli statuti, abbinata con la nomina da parte del MIUR di membri tutti esterni alla comunit scientifica del CNR introduce una clamorosa anomalia per lavvio di realizzazione dell'autonomia. Sarebbe quindi opportuno che il CdA integrato si rendesse disponibile a fornire il massimo spazio alla comunit CNR (attraverso consultazione dei membri interni al CS, o attraverso diretta consultazione della stessa comunit) per supportare il lavoro di stesura. In ogni caso andrebbero pensate deliberazioni statutarie di massima apertura alla partecipazione della comunit scientifica. Analogamente, la partecipazione nei principali Organi del CNR, pur nei ristrettissimi limiti imposti dalle norme, dovrebbe essere la pi ampia possibile. Sarebbe opportuno che la comunit scientifica interna fosse maggioritariamente rappresentata nel Consiglio Scientifico. Per quanto riguarda il membro del CdA e i membri interni del Consiglio Scientifico chiediamo che vengano eletti dallintera comunit scientifica. Per lelettorato passivo di questi rappresentanti chiediamo analogamente che, fissati alcuni criteri a garanzia della competenza scientifica, si lasci la massima apertura per le candidature. 2) RUOLO DEI DIPARTIMENTI E DECENTRAMENTO Il ruolo dei dipartimenti deve essere rafforzato nella sua capacit di programmare e promuovere il coordinamento, l'interscambio e la collaborazione tra gli istituti della rete, facilitando e creando opportunit anche di

20

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR proficua interazione con il mondo industriale e con il territorio. I dipartimenti devono garantire e favorire il ruolo degli Istituti inter e multi disciplinari (vedi dopo). Devono invece essere ridotte al minimo le competenze gestionali dei dipartimenti: in questo senso resta fondamentale il massimo decentramento verso la rete per una reale e autonoma gestione degli istituti scientifici. 3) MAGGIORE PROTAGONISMO E RUOLO PER LA RICERCA INTERDISCIPLINARE Il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha da sempre svolto un ruolo particolarmente rilevante nell'ambito della ricerca multi e inter disciplinare. Ne sono testimonianza l'introduzione nel nostro Paese di aree di attivit che in nessun Ateneo venivano prima svolte: le scienze cognitive, la biofisica, la biologia molecolare, l'intelligenza artificiale, tra le altre ne sono testimonianza. La ricerca interdisciplinare continua ad essere considerata la pi strategica attivit nell'acquisizione di nuova conoscenza. Il CNR deve rilanciare il proprio ruolo in questo ambito. L'introduzione dei dipartimenti, e del ruolo ordinatore che stato loro affidato, ha favorito una maggiore interazione tra gli istituti e tra i gruppi di ricerca, ma, forse anche a causa della qualificazione scientifica di questi dipartimenti, non stata di sostegno e a volte addirittura ha penalizzato, gli istituti interdisciplinari, costretti a una rincorsa verso dipartimenti differenti, nessuno dei quali, spesso, propriamente attinente alle attivit di ricerca in essi svolte. Auspichiamo quindi che gli statuti tengano conto della necessit di valorizzare l'interdisciplinariet per esempio attraverso tipologie dipartimentali pi adeguate e/o attraverso meccanismi di gestione delle afferenze rispondenti alle necessit di questa ricerca di frontiera. 4) RUOLO DELLA VALUTAZIONE E INDIRIZZO STRATEGICO PER ALLOCAZIONE RISORSE La valutazione dovr essere lasse portante del nuovo CNR e gli statuti dovranno attentamente considerare il suo ruolo tanto per garantire la qualit scientifica dellEnte, quanto per assicurare il corretto funzionamento della sua macchina burocratica (da sempre al centro di polemiche sullEnte). Proprio per limportanza che si intende dare alla valutazione, questo strumento dovr essere raffinato al massimo. Lesperienza dei panel di valutazione, alquanto positiva nel suo complesso, ha anche presentato alcune lacune che andranno nel futuro recuperate. E fondamentale, per esempio, che le aree su cui un Istituto deve essere valutato siano chiaramente comprese nelle competenze degli esperti. La ricerca CNR spesso ricerca di frontiera e interdisciplinare: vanno quindi tarate con attenzione e con processi partecipativi gli ambiti di ricerca da valutare. Lipotesi fatta nel documento finale del panel generale di realizzare un processo valutativo in cui ciascun istituto potesse essere valutato da un solo panel (comprendente tutte le competenze necessarie), ci pare unottima soluzione a patto di definire le aree scientifiche di valutazione in cooperazione con gli stessi istituti della rete. Un ruolo fondamentale, tanto per l'allocazione delle risorse finanziarie e umane, quanto per le decisioni riguardanti la riorganizzazione dell'ente dovr essere svolto dalla valutazione. 5) TRASPARENZA, SNELLIMENTO DELLA GESTIONE, MAGGIORE SUPPORTO ALLA RETE Agli statuti competer l'introduzione di modelli funzionali, poi integrati dai regolamenti autonomi, tali da esaltare il ruolo e il valore della rete scientifica. Servir in particolare che le strutture centrali siano massimamente trasparenti, che la gestione sia efficace ed efficiente soprattutto nel facilitare lo svolgimento del lavoro negli Istituti. Riferimenti legislativi e strategici della UE ma soprattutto una conoscenza della realta' della composizione della comunita' della ricerca italiana. Riferimento alla Carta Europea dei Ricercatori e ad analoghi enti pubblici di ricerca europei. Relazione con lo Spazio Europeo della Ricerca Ritornare allo statuto prima della riforma-e, che hanno accorpato gli istituti, quando gli istitui erano pi di trecento e quasi tutti bene o male funzionavan, ovviamente se non possibile operare un vero nuovo cambiamento. con solo Centri di eccellenza e gruppi di ricerca, sostitutivi degli attuali dipartimenti, istituti e commesse. Sarebbe opportuno senz'altro partire dalla Carta Europea dei Ricercatori, ma rielaborarne i principi tenendo conto sopratutto delle esperienze passate relative alla diverse riforme che si sono succedute. Seria politica di acquisizione fondi che possa finanziare ricerche di base altrimenti difficili da mantenere e start-up di ricerche innovative che non hanno ancora accesso a competizioni fondi. Una politica di distribuzione fondi chiara con una seria disanima dei potenziali interessi privati in affare pubblico. Serio investimento di acquisizione di personale giovane Assoluta e totale indipendenza da qualunque altra istituzione (cessazione della dipndenza dall'Universita'). Equiparazione ruoli Universita' e Ricerca (un ricercatore del CNR non e' di serie B rispetto ad un collega universitario, fatto implicito nell'attuale configurazione).

21

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR - Partecipazione agli organismi decisionali: scelta dei membri di nomina non ministeriale (che sono comunque il maggioranza) fra i dipendenti CNR, e aggiungerei NON necessariamente ricercatori Si dovrebbe cercare di resistere a una filosofia di ricerca diretta dall'alto. Per quanto pochi siano i soldi, poi, si dovrebbero discutere di piu` le modalita` di finanziamento della stessa. Senza risolvere questi punti, trovo inutili le discussioni sulla partecipazione alla gestione dell'ente di ricercatori e tecnologi. Si dovrebbero considerare gli statuti di istituzioni analoghe di Paesi con un ordinamento simile al nostro (es. INRIA e CNRS in Francia) Sicuramente non dovrebbero essere basati su una logica economica, come successo con la riforma Pistella, in quanto non ha nulla in comune con le caratteristiche del mondo della ricerca. I riferimenti da adottare sono quelli ispirati dalla Carta Europea. Snellimento della struttura centrale amministrativa, anche in termini di personale e di risorse economiche e maggiore attenzione agli organi di ricerca che si stanno dissanguando di personale e di fondi Soprattutto le considerazioni dei ricercatori pi giovani Specificit del lavoro di ricerca rispetto ad altri ambiti: richiede organizzazione e flessibilit proprie. Riduzione dell'impianto gerarchico. Statuti Universita' e Enti di Ricerca (italiani e Europei) Carta Europea dei Ricercatori Statuti di Enti di Ricerca omologhi ed esistenti nel mondo della R&D Statuto INFN Statuto attuale Proposta governativa Linee guida illustrate dal Presidente Statuto del CNRS francese Taglio della burocrazia e delle tante spese inutili alla ricerca. Un confronto con simili istituzioni straniere Vera autonomia e maggiore rappresentativit dei ricercatori negli organi istituzionali: cardini per un nuovo CNR. Cos com' il cnr, sembra di essere in caserma. analoghi enti presenti in nazioni straniere con maggiore cultura di ricerca carta europea dei ricercatori carta europea dei ricercatori e la costituzione alcuni enti non italiani che possa essere concordata con l'apporto del personale CNR (laureati e non) consultazione degli organi direttivi dell'ente cui partecipano rappresentanti dei ricercatori dei dipartimenti consultazione del personale (ricercatori e non) delegati eletti dai ricercatori ( periodicamente) che discutano pariteticamente le linee strategiche su cui investire ed orientare i progetti nazionali (tipo vecchi 'finalizzati') diritti dei ricercatori libert di ricerca loro partecipazione (in pratica tutti gli articoli) politica finanziamenti eliminazione degli interessi industriali dal cda gli statuti degli altri enti di ricerca europei con compiti simili a quelli del CNR i grandi enti di ricerca europei in base ai fondi resi disponibili in programmazione pluriennale creare le sinergie e collaborazioni per affrontare in maniera adeguata la competizione internazionale la Carta Europea dei ricercatori per quanto riguarda lo status la 'filosofia della complessit' come indirizzo per quanto riguarda il tessuto epistemologico della ricerca

22

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR la partecipazione dei dipendenti ai vari organi decisionali la ricerca serve ad aumentare la conoscenza e pu essere funzionale alla educazione, pu servire all'industrrei ma NON pu essere funzionale all'industria. Ricerca sceintifica e ricerca tecnologica sono escenzialmente diverse. libert di ricerca / responsabilit professionale eccellenza nel reclutamento e nella valutazione riequilibrio di genere lo statuto dovrebbe prevedere un maggior coinvolgimento del personale ricercatore nella fase decisionale e direttiva del'Ente. Inoltre il CNR dovrebbe prevedere una parte fondamentale della ricerca come ricerca di base e non solo quella applicata, che oggetto anche delle industrie maggiore partecipazione elettiva della componente CNR, maggiore convolgimento nella progettazione scientifica, maggiore attenzione alla ricerca di base maggiore sinergia tra istituti maggiore ricaduta industriale e scientifica della ricerca supporto alla crescita di competenze nell'ambito disciplinare di riferimento per il personale modello CNRS non so. Direi che dovremmo definire la missione dell'ente, che amio parere dovrebbe comprendere anche la ricerca di base. Inoltre dovremmo chiedere che venga riconosciuta la nostra capacita' di valutare i titoli di accesso alla carriera nell'ente (cioe', come nelle universita', ai fini dell'assunzione dovremmo potere stabilire se il dottorato in X preso a Y e' titolo che permette di accedere al posto bandito, sia per gli assegni che per posti a tempo indeterminato) normativa vigente: D. Leg.vo n. 127/2003. Enti di ricerca stranieri, Es.: CNRS francese, CSIC spagnolo obiettivo di creazione di innovazione e conoscenza utile allo sviluppo del paese e del sapere buona governance dell'ente con ampia partecipazione della base buon livello di autonomia dei ricercatori nella scelta delle tematiche partire da una riorganizzazione meno burocratica della matrice, le commesse per la mia esperienza sono un mero contenitore burocratico per la rendicontazione delle attivit, non hanno dato valore aggiunto alla ricerca e allo scambio di competenze. Ripartire dalla territorialit, riunendo gli istituti per competenze e territorio, poco collegamento collegamento con le sedi distaccate, la massa critica di un Istituto deve risiedere nella stessa regione. proposta di legge e regolamenti e statuto vigenti proprio la Carta Europea dei ricercatori rete scientifica internazionale, indipendenza gestionale, organo permanente consultivo per governo e Mur per lo sviluppo ed i progressi dell'attivit scientifica. Collegamento diretto con l'industria. Dipartimenti pi efficienti e funzionali nella gestione e organizzazione delle attivit scientifiche, amministrative e del personale, collocati tra istituti e sede centrale. scelta delle nomine dei dirigenti dal livello di responsabile sede, direttore di istituto e via via ai pi alti livelli per via elettiva per evitare la costituzione di giochi di potere se non eliminabile, alleggerire il peso delle strutture di Dipartimento seguire le indicazioni della Carta Europea dei Ricercatori spazio europeo della ricerca statuti degli Enti di Ricerca con missione analoga, es., CNRS stretto e permanente collegamento tra ricercatori e organi direttivi per l'individuazione dei programmi di ricerca da finanziare e per l'assegnazione delle risorse tre cardini per un ente di ricerca: autonomia, responsabilit, valutazione. E partecipazione della rete scientifica allo sviluppo delle linee direttive una maggiore partecipazione dei ricercatori alle decisioni dell'ente valorizzare la ricerca

23

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR

d4. Conosci l'attuale missione istituzionale del CNR?Non so 3% no 17%

s 80%

Se s, la cambieresti?

s 20%

Non so 22%

no 58%

Sintesi delle argomentazioni Porre enfasi sui seguenti concetti: ricerca di base, spontanea e a tema libero

24

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR

definizione di settori umanistico, scientifico, tecnologico con conseguente caratterizzazione degli istituti e definizione dei criteri di valutazione degli istituti stessi e del personale afferente disseminazione anche interna dei risultati; divulgazione dei risultati al pubblico formazione quale risultato di attivit di ricerca (organizzazione di corsi universitari, dottorati, master riconosciuti, tenuti allinterno degli istituti) ruolo di Ente di riferimento per la ricerca pubblica e linnovazione ruolo rispetto al mondo imprenditoriale e universitario e definizione degli interscambi e possibilit di integrazione; autonomia degli scopi dalle esigenze imprenditoriali imprenditorialit, interventi nel mondo imprenditoriale; conseguentemente, riconoscerne i risultati nei criteri di valutazione degli istituti e del personale afferente distinzione tra i ruoli di agenzia e rete scientifica (eliminazione del ruolo di agenzia per il finanziamento di organismi esterni?) svolgimento di attivit di ricerca piuttosto che sulla promozione; sviluppo delle competenze piuttosto che sulla loro applicazione autonomia degli istituti, coordinati e sostenuti nel finanziamento dai Dipartimenti ArgomentazioniIncrementerei e salvaguarderei spazi per la ricerca spontanea a tema libero, dando la possibilit ai ricercatori di raggiungere obiettivi, diversi da quello che il mercato richiede Si dovrebbe inoltre fare in modo che aumentasse la conoscenza di quello che viene fatto da diverse unit di ricerca per non effettuare doppioni che provocano solo dispersione inutile di fondi. E' indubbio a detta di quasi tutti i ricercatori che le commesse, sono state un fallimento. Perch non si ritorna ai PROGETTI FINALIZZATI Perch non incrementare i fondi alle AREE DI RICERCA che dovrebbero gestire le spese generali definite cogenti degli istituti afferenti. (Ispirato dalla pagina del CNRS francese) - Promuovere e realizzare tutti i settori scientifici capaci di avanzamenti della conoscenza e di benefici sociali, culturali ed economici per la societ. - Contribuire all'applicazione e alla promozione dei risultati della ricerca. - Promuovere l'informazione scientifica. Supportare la formazione scientifica. Il CNR incoraggia encourages le collaborazioni tra specialisti di diverse discipline in particolare con le universit in modo da aprire nuovi campi di ricerca per soddisfare bisogni sociali eed economici. -Renderei pi esplicito e chiaro il ruolo del CNR quale Ente di riferimento per la ricerca pubblica nonch per lo sviluppo dell'innovazione nel Paese. -Il relativo ruolo di promozione ed autonomia deve poter esplicitamente prevedere la prospettiva di guidare grandi progetti Nazionali nonch la definizione delle prospettive di innovazione quale interlocutore non solo del Governo ma anche del sistema produttivo e sociale del paese. -l'autonomia del CNR deve concretizzarsi anche nella definizione del processo decisionale nonch delle procedure burocratiche flessibili e comunque modificabili per renderle il pi aderenti possibile e funzionali alle attivit di ricerca. Al primo posto della mission di un ente di ricerca dovrebbe esserci la ricerca libera. Art.4 del Decreto Legislativo 4 giugno 2003, n. 127: aggiungerei: e) collegio dei ricercatori e tecnologi (che dovrebbe non essere banalmente consultivo e basta e che potrebbe essere il vertice del sistema consultivo detto prima Sia il consiglio scientifico generale che quello di amministrazione dovrebbero avere dei membri eletti dal personale in numero congruo (vicino al 50%) e non 1 solo rappresentante Assegnamento esclusivo della ricerca pubblica agli enti di ricerca, lasciando alle universit la didattica, trasferendo le attivit di ricerca negli enti, con afferenza dei docenti universitari agli enti. Questo permetterebbe l'obbligo di sinergia a discapito della concorrenza. Ridimensionamento delle missioni dei Dipartimenti, mantenendo il mero coordinamento scientifico, poich nella forma attuale non hanno inciso in alcun modo sulla capacit di attrarre finanziamenti, anzi sono stati di intralcio alla realizzazione

25

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR di progetti, esercitando il loro potere in maniera clientelare, sia in termini di distribuzioni di fondi che di personale. Le nomine dovrebbero essere a maggioranza interna per evitare l'ingerenza e il boicottaggio di personale, al momento sempre universitario, a discapito degli enti. Cercherei un adeguato bilanciamento fra ricerca finalizzata e ricerca di base Come detto prima inserendo anche la ricerca di base, e la disseminazione del sapere.... Dando pi enfasi all'insegnamento come output del lavoro di ricerca, in parallelo alle pubblicazioni. Dare pi spazio alle ricerche di base e una democrazia pi partecipata all'interno dell'Ente Darei la priorit alla ricerca di base e, solo come conseguenza metterei il trasferimento tecnologico. Non c' trasferimento tecnologico senza ricerca di base. Darei maggior rilievo alla promozione di una ricerca di base di eccellenza in grado di competere a livello internazionale e meno legata al mondo dell'imprenditoria, a tutti i livelli Diciamo che la cambierei in parte cercando di introdurre la parte pi legata alla collaborazione con Aziende per rendere pi credibile ci che facciamo anche agli occhi della massa che pensa che la ricerca si occupi di "aria fritta". Snellire tutte le procedure burocratiche per renderci pi competitivi e rapportabili al mondo del lavoro. Distinguendo chiaramente il ruolo di agenzia da quello di rete di ricerca.Anche il budget per i due scopi va deciso a monte, non come capita o naseconda di che c'e. osi' com'e' ora non si capisce cosa deve fare. Comunque se si va sul sito della NSF si capisce come si organizza una agenzia Dovrebbe essere il "braccio operativo" del Ministero dell'Ambiente Eliminerei il punto p del comma 1 dell'art. 3 (servizi a terzi). Questo incentiverebbe lo sviluppo di una rete di ricerca privata complementare alla ricerca pubblica. Eliminerei la funzione di agenzia, finalizzata a distribuire fondi all'esterno Ente non strumentale per l'avanzamento e la diffusione della conoscenza Esalterei l'esigenza di sviluppare e sostenere molto di pi la ricerca di base Evidenzierei che i compiti prioritari del CNR sono: 1) svolgere attivita' di ricerca 2) divulgazione scientifica 3) alta formazione Eviterei che il CNR possa disperdere risorse in soggetti di diritto privato che non siano sottoposti alla valutazione della comunit scientifica internazionale. Introdurrei invece la possibilit di fare nascere all'interno del CNR una sorta di Politecnico Federale, cio corsi universitari distribuiti nelle varie sedi. Il CNR deve fare ricerca e basta (invece si acquistano azioni in societ finanziarie e banche, si vendono immobili etc.. Nel quadro attuale di "commercializzazione" dell'Ente sono invece favorevole alle Societ di Spin off In realt non ho idee precise in proposito, quindi "non so" sarebbe stata la migliore risposta. Includerei pi esplicitamente l'alta formazione (come scuole di Dottorato a cura diretta del CNR) Integrazione con il sistema universitario e industriale Introducendo una maggiore attenzione per le scienze umane e sociali ed una maggiore democrazia nella scelta degli obiettivi strategici La missione del CNR ben descritta ma non corrisponde alla realt quotidiana. La struttura a matrice puramente virtuale. e' descritta, ma non reale. La tutela della ricerca a tema libero, ossia della ricerca fondamentale, della base delle conoscenze, non ha alcuna corrispondenza alla reale quotidianit. Se la missione del CNR non fosse solo descritta, ma corrispondente e quotidiana, avremmo il privilegio di lavorare nella strategia e coordinazione. La missione deve essere la ricerca di base, applicata, il trasferimento tecnologico. Nella missione deve esserci anche la diffusione e la formazione. Inoltre il coordinamento delle attivit scientifiche interne ed esterne

26

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR La missione pu rimanere quella che compare sul sito WEB CNR, ma quella missione senza soldi assegnati all'ente(fondi propri non esterni) diventa un pio desideri. La recente organizzazione in dipartimenti, non ha dato gli esiti sperati a causa di troppi personalimi da parte degli attuali direttori. Mentre un peso maggiore dovrebbe essere dato a responsabili dei progetti con concrete disponibilit finanziarie e decisionali al fine di organizzare, indirizzare, e giustificari i risultati ottenuti dalle unit di ricerca (commesse) in accordo con le linee programmatiche della ricerca dettate dalla CDA del CNR e condivise dai Direttori di Istituto. La slegherei dalla subitanza ai mezzi produttivi -il che non vuol dire negare la realt, neppure non aprire la possibiloita alla collaborazione con l'industria, ma non come missione. La sovrastruttura dipartimentale (progetti e commesse) stato un fallimento. non ha quasi mai raggiunto gli obiettivi. Maggior responsabilit e peso agli Istituti che di fatto l'hanno in quanto per sopravvivere debbono fare tutto da soli. METTENDO COME FINE IMPORTANTE QUELLO DI FARE IMPRESA Maggiore valorizzazione e diffusione dei risulati della ricerca. Rafforzare le attivit di trasferimento tecnologico Meno divulgazione, a favore della ricerca innovativa. Negli ultimi anni il CNR si orientato principalmente verso una ricerca applicata alle tematiche di volta in volta indicate da gruppi di interesse, attraverso i Piani di Ricerca Nazionali triennali, di sovietica memoria. In tal modo a mio parere diventato un organo esecutore di scelte politiche e non un ente promotore di ricerca. Il CNR ha trascurato la ricerca di base, motore primo della ricerca traslazionale, termine oggi in voga, occupando il ruolo lasciato vuoto dalla ricerca privata (specie in campo medicofarmacologico). Il CNR, dovrebbe sostenere i laboratori che svolgono attivit di ricerca di base riconosciuta in campo internazionale, lasciando ad altri Enti parte dell'impegno finanziario per la ricerca applicata. Nei termini detti sopra, con una evidente differenziazione del CNR dall'Universit. Nel sito istituzionale, il CNR e' descritto come "Ente pubblico nazionale con il compito di svolgere, promuovere, diffondere, trasferire e valorizzare attivit di ricerca nei principali settori di sviluppo delle conoscenze e delle loro applicazioni per lo sviluppo scientifico, tecnologico, economico e sociale del Paese". Questa missione e' del tutto condivisibile anche adesso. Il problema nasce dal come fare attuare questa missione. Negli ultimi anni, la sensazione e' quella di una eccessiva burocratizzazione e centralizzazione dell'ente. Cercherei quindi di ridare piu' autonomia alle Unita' di Ricerca e in particolare agli Istituti demandando ai Dipartimenti il compito di indirizzo, coordinamento scientifico e di reperimento dei fondi. In ogni caso punterei sui giovani cercando di aprire a loro il mondo della ricerca: nuove forze con nuove idee e potenzialita'. Non cambierei la missione ma credo sia importante dotarsi di una strategia (anche finanziaria) per realizzarla (cosa che attualmente non credo ci sia). Non ho ancora capito qual'e` questa missione. Viste pero` le dimensioni del CNR e la varieta` delle attivita` al suo interno, forse meglio limitarsi a dire che e` un ente che svolge ricerca di base e applicata. Non la cambierei, ma la metterei in pratica Non la cambierei, sottolineerei l'importanza della ricerca di conoscenza Partendo dalla definizione della legge moratti "svolgere, promuovere, diffondere, trasferire e valorizzare attivita' di ricerca nei principali settori di sviluppo delle conoscenze e delle loro applicazioni per lo sviluppo scientifico, tecnologico, economico e sociale del Paese, perseguendo l'integrazione di discipline e tecnologie diffusive ed innovative anche attraverso accordi di collaborazione e programmi integrati" aggiungerei qualche frase che metta tutte le finalita' non piu' sullo stesso piano ma privilegi la finalita' di "svolgere" a scapito di quella di "promuovere" e lo "sviluppo di competenze" a quello di "applicazioni" Poich uno degli obiettivi che l'Ente vuole perseguire quello di rappresentare una risorsa da valorizzare per lo sviluppo socio - economico del Paese, ritengo che le istanze che vengono dal

27

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR territorio, anche se definite da alcuni a basso valore scientifico, debbano essere quantomeno considerate utili alla pari delle altrettanto importanti attivit di ricerca fondamentale. Potenziamento del trasferimento tecnologico Introduzione di un ruolo nella progettualit Potenziando sia la ricerca di base di eccellenza che quella finalizzata che ha "reali" potenzialit applicative. Ci prevede severi criteri di valutazione da parte dell'Ente. Rafforzerei il concetto che il CNR fa ricerca di base Rentigrando alla missione di ricerca anche la funzione di agenzia di finanziamento Ribadire e allargare la missione alla ricerca di base per il ragiungimento della conoscenza primaria unico motore e produttore di cultura in grado di trasformarsi in applicazioni innovative per le ricadute tecnologiche. Ricerca per profitto Ricordo che non sar oggetto di statuto la modifica della missione degli EPR, che viene lasciata alle competenze del governo. Rilancio funzione di rete nazionale ed in parte di agenzia; rilancio "Progetti finalizzati" Piu' ricerca di base o curiosity driven; piu' ricerca guidata dai giovani; piu' ricerca sui drammatici problemi sociali; piu' Progetti bottom-up; Piu' ruolo di alta formazione: dottorati Eu presso istituti CNR Ritorno al passato: Svolgere e promuovere Ricerca fondamentale in campi e settori altamente innovativi. Ritorno verso la ricerca di base Snellendola e concentrando l'ente sull'attivit di ricerca "seria" Specificando meglio i compiti per il trasferimento tecnologico, inserendo obbligo di divulgazione e promozione scientifica Svolgere attivit di ricerca nei propri laboratori, sia sviluppando nuove sinergie per promuovere la ricerca di base, sia fornendo tecnologie e soluzioni capaci di dare risposte ai bisogni emergenti, individuali e collettivi. Promuovere l'internazionalizzazione del sistema della ricerca; fornire attivit di consulenza al Governo e ad altre istituzioni su temi strategici per il Paese e la collettivit; contribuire alla qualificazione delle risorse umane. UNA FUNZIONE DEL cnr QUELLA DI PROMUOVERE RICERCA SUI TEMI DI INTERESSE DEL PAESE E TRASFERIRLA ALL'INDUSTRIA, CREANDO UN BINOMIO NON SOLO IN RESA DI PROGETTI MA ANCHE DI SERVIZIO ALLE INDUSTRIE PER UN RILANCIO DI MATERIALI D'INNOVAZIONE MADE IN ITALY. oGGI LA RICERCA SI FERMA SOLO ALLA FATTIBILIT INDUSTRIALE. amplificare lo svolgimento della ricerca di base alla frontiera della conoscneza contribuire alla formazione di una societ della conoscenza, attraverso: - una comunicazione efficace degli sviluppi della scienza - la promozione di iniziative di incontro tra specialisti e pubblico - sforzi volti rendere pi sistematico e autorevole l'intervento della comunit scientifica su vertenze sociali e politiche relative agli avanzamenti della scienza e alle applicazioni delle tecnologie - la creazione di corsi di specializzazione per la qualificazione del giornalismo scientifico in Italia, anche organizzando tirocini formativi nei laboratori e nelle strutture di ricerca dell'Ente darei maggiore spazio e risorse economiche alle finalit divulgative dell'ENTE sugli scopi, sulle attivit e sui risultati della ricerca, utilizzando tutti i canali utili a raggiungere e sensibilizzare il maggior numero possibile di persone. distinguendo in modo pignolo la differenza tra ricerca ed innovazione, e stabilendo che il cnr si occupa di ricerca non di innovazione espliciterei e rafforzerei 1) La libert di ricerca 2) la promozione e il sostegno che il cnr pu apportare alla cultura, alla ricerca e tutte le iniziative valide in tal senso 3) un seria promozione dell'innovazione, cio della capacit di repimento da parte della societ, del cambiamento 5) l'eliminazione di ogni

28

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR equivoco tra promozione, valorizzazione da una parte e marketing dall'altra 6) promozione di una 'stima sociale' e riconoscimento degli operatori della ricerca e della cultura inserendo un maggiore scambio con l'Universit (senza formazione non si fa ricerca, senza insegnamento si diventa obsoleti:spiegare ad altri vuol dire prima chiarire a se stessi) lo trovo eccessivamente subordinato alle scelte politiche di corto-medio respiro; poco indirizzato alla ricerca di base (che resta indispensabile nel medio-lungo termine) maggior visibilit degli studi scientifici maggiore attenzione alla ricerca di base, che definirei meglio come fondamentale modificherei "...nei principali settori" con "... in tutti i settori" piu orientato alla formazione di scienziati ( non didattica) primariamente farei lavorare la gente invece di farla parlare di ricerca. quindi farei lavoare la gente su avanzamento delle conoscenze. separare la ricerca pura da quella applicata e sviluppare la ricerca pura sul modello di cnrs tornerei alla funzione di agenzia nazionale di ricerca (senza la quale il CNR non in grado di "promuovere" ricerca)

d5. Ritieni che il personale dell'Ente dovrebbe poter visionare lo Statuto prima dell'approvazione?non so no 6% 2%

s 92%

29

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR

d6. L'attuale legge di riordino prevede anche la revisione dei regolamenti di amministrazione del personale. Ritieni che il personale dell'Ente dovrebbe avere strumenti di partecipazione alla revisione di tali regolamenti?no 3% non so 12%

s 85%

d7. Quali credi siano le debolezze del CNR su cui intervenire in occasione del riordino attraverso il nuovo statuto e le modifiche dei regolamenti?

rapporti internazionali 6% rapporti con Enti locali 6% modalit di programmazione 9% modalit di accesso e selezione 10% organizzazione della rete di ricerca 10%

modalit di trasferimento tecnologico altro 5% 2%

non so 1%

struttura della programmazione (progetti - commesse moduli) 15% carriere 13% organizzazione dell'amministrazione centrale 12% organizzazione dei Dipartimenti 11%

30

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR

Risposte aggregateorganizzazione della rete di ricerca, organizzazione dei Dipartimenti, organizzazione dell'amministrazione centrale, modalit di programmazione, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), modalit di accesso e selezione, carriere, modalit di trasferimento tecnologico, rapporti con Enti locali, rapporti internazionali Non so organizzazione dei Dipartimenti, organizzazione dell'amministrazione centrale, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), modalit di accesso e selezione, carriere organizzazione dell'amministrazione centrale, modalit di programmazione, carriere organizzazione dell'amministrazione centrale, struttura della programmazione (progetti - commesse moduli), modalit di accesso e selezione, carriere organizzazione della rete di ricerca, organizzazione dei Dipartimenti, modalit di programmazione, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), modalit di accesso e selezione, carriere organizzazione della rete di ricerca, organizzazione dei Dipartimenti, organizzazione dell'amministrazione centrale, modalit di programmazione, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), modalit di accesso e selezione, carriere organizzazione della rete di ricerca, organizzazione dei Dipartimenti, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), modalit di accesso e selezione, carriere organizzazione della rete di ricerca, organizzazione dei Dipartimenti, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli) organizzazione dei Dipartimenti, organizzazione dell'amministrazione centrale, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), carriere organizzazione della rete di ricerca, organizzazione dei Dipartimenti, organizzazione dell'amministrazione centrale, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli) organizzazione dei Dipartimenti, organizzazione dell'amministrazione centrale, modalit di programmazione, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli) organizzazione della rete di ricerca, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), carriere struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), modalit di accesso e selezione, carriere organizzazione della rete di ricerca, organizzazione dei Dipartimenti, organizzazione dell'amministrazione centrale, modalit di programmazione, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), modalit di accesso e selezione, carriere, modalit di trasferimento tecnologico organizzazione dell'amministrazione centrale, struttura della programmazione (progetti - commesse moduli) modalit di programmazione, modalit di accesso e selezione, carriere organizzazione della rete di ricerca, organizzazione dei Dipartimenti, organizzazione dell'amministrazione centrale, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), modalit di accesso e selezione, carriere modalit di accesso e selezione, carriere organizzazione dei Dipartimenti, organizzazione dell'amministrazione centrale, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), modalit di accesso e selezione, carriere, rapporti internazionali organizzazione della rete di ricerca, organizzazione dei Dipartimenti, organizzazione dell'amministrazione centrale, modalit di programmazione, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), rapporti con Enti locali, rapporti internazionali organizzazione della rete di ricerca, organizzazione dei Dipartimenti, organizzazione dell'amministrazione centrale, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), modalit di accesso e selezione organizzazione della rete di ricerca, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli)

14 11 8 5 5 5

4 4 4 4 4 4 4 4 3 3 3 3 3 3

3

3 3

31

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/2009 riguardante il riordino degli EPR

organizzazione dei Dipartimenti, organizzazione dell'amministrazione centrale, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli) organizzazione della rete di ricerca, modalit di programmazione, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli) organizzazione dei Dipartimenti, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), carriere organizzazione della rete di ricerca, organizzazione dei Dipartimenti, organizzazione dell'amministrazione centrale, modalit di programmazione, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), modalit di accesso e selezione, carriere, modalit di trasferimento tecnologico, rapporti con Enti locali, rapporti internazionali, altro organizzazione dei Dipartimenti, organizzazione dell'amministrazione centrale, modalit di programmazione, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), modalit di accesso e selezione, carriere organizzazione dell'amministrazione centrale, modalit di programmazione, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), carriere organizzazione della rete di ricerca, organizzazione dell'amministrazione centrale organizzazione della rete di ricerca, organizzazione dei Dipartimenti, organizzazione dell'amministrazione centrale, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), rapporti internazionali organizzazione della rete di ricerca organizzazione della rete di ricerca, organizzazione dei Dipartimenti, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), carriere organizzazione dell'amministrazione centrale, modalit di programmazione, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli) organizzazione della rete di ricerca, organizzazione dei Dipartimenti, organizzazione dell'amministrazione centrale, modalit di programmazione, modalit di accesso e selezione, carriere organizzazione della rete di ricerca, modalit di programmazione, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), modalit di accesso e selezione, carriere organizzazione della rete di ricerca, organizzazione dei Dipartimenti, organizzazione dell'amministrazione centrale, modalit di programmazione, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), modalit di trasferimento tecnologico, rapporti con Enti locali, rapporti internazionali organizzazione dei Dipartimenti, modalit di programmazione, modalit di accesso e selezione, carriere organizzazione della rete di ricerca, organizzazione dei Dipartimenti, organizzazione dell'amministrazione centrale, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), carriere organizzazione della rete di ricerca, organizzazione dei Dipartimenti, modalit di programmazione, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), carriere, modalit di trasferimento tecnologico, rapporti con Enti locali organizzazione dei Dipartimenti, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli) organizzazione dell'amministrazione centrale, modalit di programmazione, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), modalit di accesso e selezione carriere, modalit di trasferimento tecnologico organizzazione dei Dipartimenti, organizzazione dell'amministrazione centrale, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), modalit di accesso e selezione organizzazione dei Dipartimenti, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), carriere, rapporti con Enti locali organizzazione della rete di ricerca, modalit di programmazione, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), carriere organizzazione della rete di ricerca, organizzazione dell'amministrazione centrale, carriere organizzazione dei Dipartimenti, modalit di programmazione, struttura della programmazione (progetti - commesse - moduli), modalit di accesso e selezione, modalit di trasferimento tecnologico

3 3 3

3

3 2 2 2 2 2 2 2 2

2

2 2

2 2 2 2 2 2 2 2 2

32

Consultazione del Personale CNR sul DLgs n. 213/