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Istituto Tecnico Settore Tecnologico "GIULIO CESARE FALCO" CAPUA (CE) SEDE ASSOCIATA: GRAZZANISE (CE) Specializzazioni: MECCANICA E MECCATRONICA, ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA, INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI, TRASPORTI E LOGISTICA DOCUMENTO di PROGRAMMAZIONE del DIPARTIMENTO SOSTEGNO Nuovi ordinamenti (Primo biennio, secondo biennio, monoennio): il Coordinatore del dipartimento ( Prof. Ricciardella Marialuisa ) a.s. 2015-2016

DOCUMENTO di PROGRAMMAZIONE del DIPARTIMENTO … · 2015. 11. 4. · E 3 COMPOSIZIONE DEL DIPARTIMENTO Il Dipartimento di Sostegno è composto dai seguenti docenti , le classi e le

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  • Istituto Tecnico Settore Tecnologico "GIULIO CESARE FALCO" CAPUA (CE)

    SEDE ASSOCIATA: GRAZZANISE (CE)

    Specializzazioni: MECCANICA E MECCATRONICA, ELETTRONICA ED

    ELETTROTECNICA, INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI, TRASPORTI E LOGISTICA

    DOCUMENTO di PROGRAMMAZIONE

    del DIPARTIMENTO SOSTEGNO

    Nuovi ordinamenti (Primo biennio, secondo biennio, monoennio):

    il Coordinatore del dipartimento ( Prof. Ricciardella Marialuisa )

    a.s. 2015-2016

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    INDICE

    COMPOSIZIONE DEL DIPARTIMENTO……….………..……….………………………………. pag.3

    PREMESSA………………………………………………………………………………………pag.4

    1. L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO DEL DIPARTIMENTO………………………….pag. 5

    2. INDIVIDUAZIONE DELLE COMPETENZE COMUNI ALLE DISCIPLINE DI BASE,

    PER IL CONSOLIDAMENTO DEI SAPERI DISCIPLINARI…………………………….….pag. 6

    3. OBIETTIVI FORMATIVI DA RAGGIUNGERE ..……………………………………..…….. pag. 7

    4. ORGANIZZAZIONE DEL PIANO PER L’ALUNNO D.A. …………………………………..pag. 8

    5. LINEE GENERALI DELLE METODOLOGIE DI INSEGNAMENTO ………………………pag. 11

    6. OBIETTIVI FORMATIVI PER PROMUOVERE L’INCLUSIVITA’………………………….pag. 13

    7. INDIVIDUAZIONE DI CRITERI COMUNI DI VALUTAZIONE ……………………………..pag. 14

    8. STRATEGIE E METODI DI RECUPERO IN ITINERE ……………………………………..pag. 15

    9. DEBITO FORMATIVO………………………………………………………………………….pag. 15

    10. POTENZIAMENTO DELLE ECCELLENZE………………………………………………….pag. 15

    11. TIPOLOGIA E NUMERO DELLE PROVE DI VERIFICA …………………………………..pag. 15

    12. STRATEGIE - MODALITÀ DI LAVORO …………………………………………………….pag. 16

    13. INIZIATIVE EXTRA-CURRICOLARI E PROGETTI INTEGRATIVI …………. ………..…pag. 16

    14. PROPOSTE DI ATTIVITA’ DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO……………………pag. 17

    15. PROPOSTE DI PERCORSI DIDATTICI DI TIPO LABORATORIALE………………….…pag. 17

    16. PROGRAMMAZIONE E PREDISPOSIZIONE DI MODULI INTERDISCIPLINARI……..pag. 17

    17. CLIL……………………………………………………………………………………………….pag. 17

    APPENDICE…………………………………………………………………………………………pag.18

    GRIGLIE DI OSSERVAZIONE

    MODULI PDF,PEI,PDP (v. sezione modulistica sul sito)

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    COMPOSIZIONE DEL DIPARTIMENTO

    Il Dipartimento di Sostegno è composto dai seguenti docenti , le classi e le ore di lezione sono

    indicate a fianco:

    DOCENTI ORE E SEDE CLASSI

    Ricciardella Marialuisa 18 ore Capua IIAINF IIICIN

    Veltre Mario 18 ore Capua IBEE IVAMM

    Picciola Antonio 18 ore Capua IAMM IBMM

    Lagnese Carmine 18 ore Capua IIIAMM

    Iannone Gianfranco 18 ore Capua IIICIN VBEL

    Criscione Francesco 18 ore Capua IIATL VAEL

    Lamberti M. Carmela 18 ore Capua IAEE IV BEL

    Piccolo Cristiana 18 ore Capua IATL VAMM

    Paternostro Franca 18 ore Capua IAINF IATL

    Santillo Rosa 18 ore Capua IAMM VBEL

    Sferragatta Giuliana 18 ore Grazzanise IIATL IIBTL

    Olivieri Luigi 18 ore Grazzanise IATL IBTL

    Iorio Filomena 18 ore Grazzanise IVACM IIIBCM

    DIRIGENTE SCOLASTICO

    Prof. Paolo TUTORE

    COORDINATORE DIPARTIMENTALE

    Prof. Marialuisa Ricciardella

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    PREMESSA Ogni alunno è portatore di una propria identità e cultura, di proprie esperienze affettive, emotive e cognitive. Nel contesto scolastico l’alunno entra in contatto con coetanei e adulti, sperimentando diversità di carattere, di stili di vita, mettendo a confronto le proprie potenzialità intese come abilità ed esponendo le proprie incapacità intese come disabilità. Nella valorizzazione delle differenze l’individualizzazione è questione riguardante tutti gli alunni, non solo gli alunni con Bisogni Educativi Speciali, la diversità può essere intesa come possibilità di sviluppo delle potenzialità individuali. La scuola è chiamata a rispondere in modo puntuale e non approssimativo ai bisogni peculiari di quegli alunni la cui specificità richiede attenzioni particolari. Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali vivono una situazione particolare che li ostacola nell’apprendimento e, talvolta, nella partecipazione alla vita sociale. Tali difficoltà possono essere globali e pervasive, specifiche, settoriali, gravi, severe, permanenti o transitorie. In questi casi i normali bisogni educativi che tutti gli alunni hanno come il bisogno di sviluppare competenze, il bisogno di appartenenza, di identità, di valorizzazione, di accettazione si arricchiscono di qualcosa di particolare, pertanto il bisogno educativo diviene “speciale”. La scuola, in tal senso, ha come obiettivo generale quello di garantire alle fasce di alunni più fragili una didattica individualizzata o personalizzata. Le forme di personalizzazione vanno da semplici interventi di recupero, sostegno e integrazione degli apprendimenti, fino alla costruzione di una Programmazione Educativa Personalizzata (PEI) o un Piano Didattico Personalizzato (PDP). L’idea è quella di una scuola che non pone barriere bensì valorizza le differenze individuali di ognuno e facilita la partecipazione sociale e l’apprendimento, divenendo fattore di promozione sociale. In questa prospettiva, l’Istituzione diventa modello di apertura e pluralismo, in netta contrapposizione con le tendenze emergenti di una società che diventa sempre più individualista. Dal momento in cui la scuola diventa accogliente ed inclusiva, tutto il contesto ne trae vantaggio, certo è richiesta sensibilità e formazione specifica che facciano perno su strategie e passione, competenza ed equilibrio coerente. ll patrimonio delle relazioni e dei legami, delle capacità di ascoltare e accogliere l’altro, dell’interdipendenza tra individui diversi contribuiscono a costituire la vera crescita culturale, a determinare responsabilità, co-educazione, senso civico, investendo tutti i processi mentali culturali ed etici di ogni ragazzo.

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    1.L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO DEL DIPARTIMENTO

    Le scelte educative del nostro Istituto si propongono come obiettivo finale la formazione unitaria del ragazzo nei suoi aspetti di IDENTITA’, AUTONOMIA e COMPETENZA, in un clima di accoglienza, apprezzamento del singolo nella sua unicità ed educazione ai valori appresi e vissuti. Il gruppo dei docenti specializzati pone i seguenti obiettivi come prioritari nell’organizzazione del curricolo del dipartimento :

    Acquisizione delle competenze mediante una didattica operativa integrata tra le varie aree di insegnamento intesa come lavoro di squadra nella gestione delle problematiche interdisciplinari orientate a garantire l’unitarietà dell’insegnamento.

    Conoscenza degli aspetti generali di riferimento all’ambiente e al territorio nella sua evoluzione e nella sua storia, ai suoi aspetti locali , ai confronti nazionali ed europei nella direzione della multiculturalità intesa come valore.

    Capacità di azione collegiale degli insegnanti e interazione tra i diversi contenuti degli assi culturali: matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale.

    Sviluppo di dinamiche laboratoriali cooperative e di esperienze comuni sul piano metodologico-organizzativo.

    Utilizzazione delle competenze per la comprensione critica della conoscenza e per l’acquisizione della consapevolezza della crescita evolutiva personale .

    Collegamento operativo tra le discipline , in particolare nell’analisi comune degli aspetti di “ Cittadinanza e Costituzione” che possono sviluppare, mediante una didattica socio-costruttiva, moduli interdisciplinari e competenze chiave per l’apprendimento.

    2.INDIVIDUAZIONE DELLE COMPETENZE COMUNI ALLE DISCIPLINE DI BASE, PER IL CONSOLIDAMENTO DEI SAPERI DISCIPLINARI

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    La scuola deve essere intesa come un ambiente di cooperazione in cui a tutti è data la

    possibilità di perseguire obiettivi comuni senza ridurre gli standard ma rendendoli

    accessibili a ciascuno.

    Ogni alunno, secondo le proprie possibilità, deve poter esprimere le proprie qualità, in

    armonia con il gruppo classe.

    Partendo da un’analisi attenta della normativa e dalla considerazione che il percorso

    formativo dell’alunno debba svolgersi secondo una coerenza e una continuità educativa

    forte e motivata, il Dipartimento individua le seguenti competenze comuni alle discipline

    di base, pertanto l’alunno deve acquisire:

    La capacità di analizzare qualitativamente e quantitativamente eventi e fenomeni a

    partire dall’esperienza nei vari contesti di apprendimento.

    La capacità di saper utilizzare i contenuti appresi, le abilità personali e di metodo, le

    capacità evidenziate nello studio.

    La capacità di sapersi orientare con una certa autonomia e responsabilità

    nell’approccio e nell’elaborazione di compiti assegnati o nella prassi quotidiana del

    lavoro scolastico,

    individuale e di gruppo.

    La consapevolezza delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto

    socio-culturale in cui vengono applicate.

    La capacità di orientarsi con responsabilità nell’approccio dei compiti assegnati e

    saperli pianificare nel tempo.

    La capacità di interpretare le conoscenze acquisite quali metodo, strumento e

    linguaggio per analizzare le situazioni problematiche del contesto in cui si opera.

    La capacità di individuare i concetti fondamentali e le strutture di base che unificano

    le varie discipline.

    La capacità di analizzare un problema riuscendo ad individuarne gli aspetti più

    significativi.

    La capacità di esaminare situazioni, fatti e fenomeni.

    L’abitudine a valutare ed autovalutarsi con senso critico.

    La capacità di registrare, ordinare e correlare dati.

    La capacità di interpretare, descrivere e rappresentare ogni fenomeno osservato.

    Saper applicare anche a livello personale il sistema delle regole di base.

    Saper utilizzare la lingua straniera per operare confronti con le diverse realtà.

    Saper produrre brevi e semplici testi in lingua straniera di tipologia diversa secondo

    i diversi

    o contesti.

    Saper individuare la metodologia adeguata per la risoluzione di problemi nelle varie

    discipline.

    Saper analizzare dati e rielaborarli, con il supporto di strumenti di facilitazione .

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    3.OBIETTIVI FORMATIVI DA RAGGIUNGERE

    Gli obiettivi formativi devono essere definiti tenendo conto della situazione di partenza

    dell’alunno.

    Pertanto, da ogni c. di classe, andranno indicati:

    o obiettivi minimi (difficoltà consistenti all’inizio dell’anno)

    o obiettivi intermedi ( parziali difficoltà all’inizio dell’anno)

    o obiettivi alti, ( assenza di difficoltà all’inizio dell’anno )

    o obiettivi massimi, (competenze e conoscenze molto buone già all’inizio dell’anno).

    Per ogni alunno è necessario concordare obiettivi specifici relativi al comportamento

    inteso come acquisizione di competenze sociali, rispetto delle regole, convivenza civile,

    impegno, aspettative e interessi.

    L’alunno dovrà:

    Saper osservare , descrivere ed analizzare i fenomeni in generale;

    Saper utilizzare linguaggio e termini scientifici attinenti alle varie discipline;

    Padroneggiare l’uso di strumenti con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi

    di lavoro e alla tutela della persona;

    Saper utilizzare i contenuti appresi, le abilità personali e di metodo, le capacità

    evidenziate nello studio o nel lavoro scolastico;

    Sapersi orientare con una certa capacità di autonomia e responsabilità

    nell’approccio e nell’elaborazione di compiti assegnati o nella prassi quotidiana del

    lavoro scolastico, individuale o di gruppo;

    Saper individuare la metodologia adeguata per la risoluzione di problemi;

    Saper analizzare dati e saperli rielaborare , con supporto di strumenti di laboratori;

    Saper elaborare il concetto di “cittadinanza attiva” come valore trasversale a tutte le

    discipline.

    Porsi in relazione con gli altri in modo corretto;

    Rispettare le regole;

    Saper osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà

    naturale e artificiale;

    Saper riportare i dati in grafici / tabelle / istogrammi / diagrammi…

    Saper utilizzare i contenuti appresi, le abilità personali e di metodo, le capacità

    evidenziate, nello studio e/o nel lavoro scolastico;

    Sapersi orientare con una certa capacità di autonomia e responsabilità

    nell’approccio e nell’elaborazione di compiti assegnati o nella prassi quotidiana del

    lavoro scolastico individuale e /o di gruppo;

    Saper individuare la metodologia adeguata per la risoluzione di problemi;

    Saper analizzare dati e rielaborarli, con il supporto di strumenti in riferimento alle

    varie discipline;

    Saper individuare e giustificare l’evoluzione di fenomeni a livello macroscopico e

    microscopico dei vari fenomeni studiati.

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    4.ORGANIZZAZIONE DEL PIANO PER L’ALUNNO D.A. AREA COGNITIVA E DELL’ APPRENDIMENTO Obiettivi Acquisizione di una maggiore capacità di utilizzare ciò che interiorizza per attivare altre conoscenze. Metodologia Si miglioreranno le strategie di apprendimento attraverso l’osservazione ragionata. Si svolgeranno i vari compiti dapprima insieme all’allievo, cercando di farlo pensare ad alta voce e poi si diminuiranno progressivamente gli aiuti, consentendogli di svolgere da solo un compito simile. Lo si coinvolgerà sempre in modo attivo ed operativo nelle attività proposte, le lezioni individualizzate verranno svolte preferibilmente nelle prime ore di lezione. Verifica e valutazione Saranno effettuate durante lo svolgimento delle attività e alla fine della trattazione dei temi proposti. Saranno richiesti svolgimenti di esercizi, questionari, Nella valutazione si terrà conto del processo di apprendimento dell’allievo in funzione dei livelli di partenza , delle sue reali capacità, dei tempi di apprendimento , dell’impegno e della preparazione. AREA AFFETTIVO-RELAZIONALE Obiettivi

    - migliorare il senso di autoefficacia come consapevolezza delle proprie potenzialità; - acquisire maggiore autonomia sociale e personale di autogestione; - potenziare la motivazione; - incoraggiare la libera espressione dei propri sentimenti; - potenziare la capacità di comunicazione; - procedere e migliorare il processo di individuazione del sé; - imparare a tollerare la correzione dell’errore , la critica, il blocco di qualche

    iniziativa. Attività Lavori di gruppo. Momenti ricreativi. Metodo,verifica e valutazione Ogni momento della vita scolastica costituirà una occasione di accertamento del processo evolutivo dell’allievo in relazione all’area affettivo-relazionale . Si osserverà in maniera attenta e sistematica nelle varie situazioni e nei diversi contesti sia il comportamento dell’allievo sia quello delle persone con cui interagisce , per , eventualmente , intervenire nel processo di crescita e maturazione. AREA NEURO-PSICOMOTORIA Obiettivi Potenziamento e sviluppo delle capacità mnesiche e attentive Potenziamento della conoscenza e della capacità d’uso dei concetti topologici Miglioramento della capacità di muoversi autonomamente nella scuola Miglioramento della comprensione dei concetti temporali Miglioramento delle abilità fino-motorie

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    Attività Attività fisica e motoria I concetti topologici I concetti temporali Mezzi e strumenti Libri di testo, sussidiari, diario personale, calendari. Metodologia Si cercherà di utilizzare la memoria visiva per fissare i concetti trattati e si ricorrerà ad un allenamento mentale mnemonico costante attraverso ripetizioni da parte dell’alunno in diversi momenti della giornata in giorni diversi di un argomento già trattato. La premessa ad un miglioramento delle capacità attentive sarà quella di organizzare attività interessanti e coinvolgenti su tutti i concetti temporali, richiamandoli e sottolineandoli ad ogni occasione. Verifica e valutazione Le verifiche saranno effettuate durante lo svolgimento delle attività , osservando in maniera attenta e sistematica nelle varie situazioni e nei diversi contesti il comportamento dell’allievo. In caso si interverrà riducendo le difficoltà del compito e aiutandolo AREA DELLE AUTONOMIE Obiettivi Migliorare l’autonomia personale Migliorare la capacità di muoversi nell’ambiente scolastico Migliorare la conoscenza e la comprensione dell’ambiente sia fisico che sociale Migliorare nella percezione della categoria del tempo lineare e del tempo ciclico Metodologia Si solleciteranno i compagni di classe ad aiutare Gerardo a muoversi con più disinvoltura nello spazio scuola. Verifica e valutazione Ogni momento della vita scolastica costituirà una occasione di accertamento del processo evolutivo dell’allievo. Si osserverà in maniera attenta e sistematica nelle varie situazioni e nei diversi contesti il suo comportamento. AREA LINGUISTICO-COMUNICAZIONALE Obiettivi Migliorare la capacità di comprensione orale e scritta Migliorare la capacità linguistico-concettuale Potenziare l’uso dei basilari concetti topologici e temporali Ampliamento del lessico Migliorare la dizione Attività Lavori di gruppo Attività curricolari Mezzi e strumenti Libri, sussidiari didattici, opuscoli informativi, schede, questionari. Metodologia Si terrà conto del fatto che la competenza passiva (comprensione) precede sempre quella attiva(produzione). Ci si muoverà sempre dall’esperienza dell’allievo e dalla sua reale competenza linguistico-espressiva, verbalizzando richieste a misura di Gerardo per migliorare la sua disponibilità all’ascolto e ad apprendere.

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    Si favorirà l’apprendimento linguistico mediante la pratica della comunicazione in situazioni

    concrete , stimolando continuamente a riferire le proprie esperienze quotidiane , i propri

    pensieri e sentimenti . Si attiverà la funzione trasversale della lingua nell’apprendimento ,

    esercitando le competenze linguistiche non esclusivamente nell’attività di lingua.

    Verifica e valutazione

    Le verifiche saranno effettuate durante lo svolgimento delle attività. Saranno proposte

    prove di comprensione e di produzione linguistica, esercitazioni, questionari, colloqui.

    Nella valutazione si terrà conto del processo di apprendimento dell’allievo in funzione dei

    livelli di partenza, delle sue capacità, dei tempi di apprendimento, dell’impegno e della

    partecipazione.

    Gli obiettivi formativi, comuni all’Istituto e condivisi nel Piano dell’Offerta Formativa sono:

    - Promuovere la riflessione critica sulla memoria culturale in quanto insieme di significati

    acquisiti dalla società come competenza comune.

    - Far acquisire la coscienza di sé come storia delle relazioni interpersonali da cui origina

    la propria identità.

    - Far acquisire il controllo critico della propria identità culturale, religiosa, etnica come

    strumento per intraprendere relazioni interpersonali sempre più ampie e costruttive.

    - Educare all’appartenenza societaria come capacità di farsi carico della convivenza

    comune.

    - Educare all’esercizio della cittadinanza come richiesta e rispetto della legalità e come

    esercizio di controllo critico, anche alla luce dell’Unione Europea.

    - Favorire la libera espressione degli studenti, delle classi e dei gruppi di interesse

    presenti nella scuola.

    Gli obiettivi didattici, comuni all’Istituto e condivisi nel Piano dell’Offerta Formativa sono:

    - Sviluppare le abilità trasversali al fine di acquisire capacità relazionali e comunicative e

    comportamenti professionali adeguati nelle varie discipline.

    - Stimolare la capacità di concretizzare le conoscenze e le abilità acquisite attraverso

    l’operatività.

    - Far acquisire la capacità di accrescere autonomamente il proprio sapere e la propria

    capacità critica.

    - Sviluppare abitudini mentali orientate alla risoluzione di problemi e alla gestione delle

    informazioni.

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    5.LINEE GENERALI DELLE METODOLOGIE DI INSEGNAMENTO L'apprendimento di ogni singolo individuo varia a seconda del variare di alcune condizioni:

    l'attitudine, il tempo, la qualità dell'istruzione, la capacità di usufruire dell'insegnamento

    ricevuto, la perseveranza. Diventa quindi importantissimo l’utilizzo di metodologie di

    insegnamento individualizzato che partendo dalla considerazione di queste differenze, si

    attivi per favorire il possesso della padronanza da parte di tutti.

    La programmazione diventa un momento importante per l’ acquisizione e l’ elaborazione di

    informazioni circa gli argomenti didattici da affrontare secondo obiettivi generali, specifici,

    operativi. Tutto va organizzato in tempi e in modi esplicitati con accuratezza, individuando

    preventivamente le abilità che gli studenti devono acquisire e verificandole con opportuni

    indicatori e descrittori.

    Nella didattica personalizzata sicuramente ha un ruolo fondamentale il modello

    d'apprendimento ipotizzato nella strategia del Mastery Learning che evidenzia la

    possibilità di azzerare le diversità iniziali presenti negli studenti, attraverso un

    insegnamento individualizzato che basandosi sulle differenze compensi le lacune

    esistenti e attivi la costruzione di conoscenze e competenze basandosi su un “contratto

    formativo”

    La procedura del Mastery Learning si compone di tre fasi:

    esame dei prerequisiti, consistente nell'accertamento delle condizioni d'ingresso

    degli allievi, rispetto alle componenti cognitiva, affettiva, psicomotoria (fase della

    valutazione diagnostica);

    definizione degli obiettivi, scelti a seconda delle situazioni e delle esigenze

    d'apprendimento individuale;

    programmazione del percorso didattico differenziato e alternativo, consistente nella

    scorporazione dei contenuti disciplinari e nella scelta degli strumenti da utilizzare,

    strumenti di lavoro, strumenti di recupero e strumenti di verifica formativa e

    sommativa del processo; interazione con gli allievi e tra gli allievi (didattica peer to

    peer).

    In situazioni particolari l’uso di lezioni frontali a gruppi ristretti ha sempre bisogno

    dell’ausilio del feedback in una modalità didattica per concetti che evidenzia il ruolo dello

    strutturalismo didattico, soprattutto in relazione allo studio delle discipline e ai loro

    fondamenti specifici. Enucleare i "concetti" di ogni disciplina significa procedere con

    rigore nell'identificazione dell'argomento e nella conseguente organizzazione della sua

    mappa concettuale, ove evidenziare relazioni e legami tra i vari contenuti; vuol dire

    accertarsi dei prerequisiti degli allievi, cioè, la presenza o meno della "matrice cognitiva";

    progettare unità didattiche finalizzate alla realizzazione di un percorso che metta in

    condizione l'allievo di partire dai concetti spontanei e arrivare a quelli sistematici, previsti

    nella mappa concettuale; predisporre sequenze temporali, in cui siano previsti anche gli

    strumenti e le tecniche metodologiche ritenute opportune con discussione e condivisione

    dei risultati (didattica per situazioni-problema), che debbono essere scelte a seconda delle

    necessità degli allievi.

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    Attuando poi la didattica metacognitiva si può , durante il processo didattico, far

    comprendere il testo, comunicare e risolvere problemi enfatizzando il metodo di studio,

    scegliendo e utilizzando tecniche attraverso le quali l'individuo comprende, ricorda,

    applica, riassume, schematizza, sintetizza.

    In altre condizioni può essere utile l’uso della didattica dell’errore che valorizza l’errore,

    rimuovendo così il pregiudizio che, per imparare, bisognasse evitare di sbagliare. Colui

    che apprende non deve temere di sbagliare: incorrere in errori non deve ingenerare sensi

    di colpa ed umiliazioni. Fondamentale è, invece, saper trarre dagli errori commessi tutte le

    informazioni necessarie per realizzare il vero apprendimento.

    La didattica dell'errore, dunque, identifica nello sbaglio commesso una opportunità

    preziosa per realizzare un cammino di conoscenza consapevole e autentico. Ricercare

    l'errore è stato un cammino che ho percorso insieme ai miei alunni, serenamente, per

    poter costruire un itinerario d'apprendimento basato sulla ricerca e sulla auto-

    consapevolezza dei progressi realizzati.

    Fondamentale in ogni metodologia di insegnamento l’uso di strumenti multimediali per

    cui la lezione tradizionale diventa, attraverso la costruzione di ipertesti, una occasione per

    migliorare la capacità di ricerca, la comprensione e l'approfondimento degli argomenti

    trattati. L'utilizzo del computer e del video proiettore per la presentazione degli argomenti

    comporta un ausilio piacevole alla lezione frontale, inoltre, consente di rispettare i diversi

    stili cognitivi degli allievi (visivo, oltre che uditivo; iconico, ecc..).

    L'utilizzo del computer favorisce, attraverso programmi didattici predisposti ad hoc, la

    personalizzazione e l'individualizzazione dei percorsi, per compensare ritardi, consolidare

    le acquisizioni, favorire potenziamento e avanzamento del processo d'apprendimento. Nei

    sistemi di istruzione assistita dal computer, il mezzo non è una sostituzione completa

    dell'insegnante, ma uno strumento, un ausilio relativo alle fasi didattiche di erogazione di

    contenuti, di applicazione ed esercitazione, di controllo e di compensazione, che

    necessitano sempre e comunque della guida e della scelta sapiente (tempi, modi,

    argomenti) di volta in volta effettuata dal docente.

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    6.OBIETTIVI FORMATIVI PER PROMUOVERE L’INCLUSIVITA’ I componenti del Dipartimento saranno particolarmente attenti per garantire il

    raggiungimento degli obiettivi didattici degli alunni Speciali attraverso la flessibilità delle

    strategie e, in particolar modo, programmando percorsi personalizzati e interdisciplinari,

    mireranno allo sviluppo e al potenziamento delle capacità cognitive, affettive- relazionali,

    promuovendo atteggiamenti di interesse di motivazione e di partecipazione mediante

    interventi mirati ,puntuali e verificabili .

    L’attività didattica dovrà sempre partire dal ragazzo e, mediante una precisa e attenta

    analisi iniziale dei prerequisiti, procedere nel rispetto dei ritmi individuali di apprendimento,

    verso quegli obiettivi adeguati alle reali capacità dell’alunno.

    Questi gli obiettivi socio-comportamentali e formativi da perseguire:

    fornire una visione che dia senso all'operato individuale e collettivo migliorando i

    processi di integrazione e di socializzazione;

    evitare obiettivi ripetitivi e privi di interesse e di sfida potenziando l’autostima e il

    grado di autonomia personale e sociale;

    incrementare il sentimento di equità e di solidarietà;

    incoraggiare ai bisogni di riconoscimento e incoraggiamento ;

    valorizzare le differenze e incrementare gli apporti creativi evitando di confrontare

    problemi nuovi con categorie di errori del passato;

    evitare di enfatizzare troppo il raggiungimento degli obiettivi, del saper fare sul

    pensare poiché saper eseguire è importante, ma altrettanto lo è saper proporre,

    riflettere sulle procedure;

    saper ascoltare gli alunni senza far prevalere la logica e la prassi dell'editto

    predisponendo percorsi flessibili, curando le opinioni dei ragazzi;

    far prevalere un'autorità promotrice anziché una inibitoria ;

    valorizzare le emozioni e non solo la razionalità sviluppando il senso di

    responsabilità, l’interesse, la disponibilità verso gli altri;

    sensibilizzare al rispetto dei ruoli e delle regole;

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    7.INDIVIDUAZIONE DI CRITERI COMUNI DI VALUTAZIONE Il Dipartimento ritiene che il momento della valutazione sia particolarmente delicato nell’ambito della progettazione “per competenze” soprattutto quando si percorrono percorsi personalizzati. Scopo fondamentale della valutazione è favorire l’autoregolazione degli allievi . Infatti la valutazione raggiunge il suo scopo solo se chi valuta e chi è valutato, conoscono, condividono e accettano i criteri di valutazione , esplicitare agli alunni l’utilizzo della serena valutazione è fondamentale affinché essi divengano sempre più consapevoli dei cambiamenti positivi da loro effettuati (svantaggio--confronto-padronanza-progresso). La valutazione pone l’accento non sull’insegnamento ma sull’apprendimento inteso come costante ed attenta analisi degli interessi degli studenti e delle loro abilità, della conoscenza delle loro situazioni pregresse, del loro ambiente familiare e socio-culturale. Tale processo non deve essere gestito dal solo docente ma ne prende parte l’alunno il quale è invitato ad “autovalutarsi” quindi ad analizzare il progredire del proprio apprendere assumendosene la responsabilità mediante il metodo del tutoraggio. I tipi di valutazione adottati sono stati uno legato ad una funzione prevalentemente “orientativa" del processo di istruzione, la “valutazione formativa", l'altro strettamente riferito all'accertamento dei traguardi raggiunti, che interviene alla fine del percorso, la “valutazione sommativa". La valutazione scolastica deve sempre soddisfare i requisiti della "validità" e della "attendibilità" proprio attraverso la messa a punto di tecniche idonee per la valutazione oggettiva e docimologica. Una prova di verifica è "valida" se riesce effettivamente a misurare ciò per cui è stata costruita, senza incorrere nel rischio di alterare l'oggetto del suo controllo. Il requisito della "attendibilità" riguarda la costanza di giudizio di una valutazione riferita ad uno stesso correttore, cioè il permanere dello stesso giudizio a distanza di tempo da quando è stato emesso e la costanza di giudizio di una valutazione riferita a correttori diversi. La valutazione si baserà sui seguenti strumenti:

    valutazione iniziale delle competenze “in entrata” ed iniziali, con l’analisi dei “prerequisiti”;

    valutazione delle competenze acquisite in un tempo intermedio, per permettere una modifica o un intervento in sede di progettazione;

    promozione alla capacità auto-valutativa e di auto-orientamento;

    valutazione delle competenze acquisite sia a livello della singola disciplina, sia di più insegnamenti;

    organizzazione di più strumenti di valutazione che possano agire alternativamente o insieme, rispetto alle diverse prestazioni fornite dall’alunno;

    raccolta di documentazione del lavoro svolto e delle prestazioni fornite, analisi ed interpretazione degli stessi;

    accertamento non solo matematico e numerico degli elementi raccolti, ma valutazione dei livelli di partenza, intermedi e finali;

    valutazione anche degli elementi motivazionali, orientativi ed emotivi, nell’ambito delle performance fornite.

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    8.STRATEGIE E METODI DI RECUPERO IN ITINERE

    I docenti del Dipartimento ritengono di poter attuare le seguenti strategie di recupero in itinere:

    fornire più spiegazioni graduando le difficoltà;

    utilizzare colloqui orali personalizzati;

    relazionare le attività di laboratorio con le nozioni teoriche;

    utilizzare test strutturati, discussioni guidate, interrogazioni costruttive;

    controllare in modo puntuale i compiti svolti a casa;

    fornire schemi semplificati, grafici, tavole sinottiche, cronologie;

    dare indicazioni per la stesura di appunti e per l’acquisizione di un metodo di studio;

    fornire esercizi guidati ed esercizi predefiniti;

    dare guida strutturata nella comprensione e nella sintesi del testo;

    utilizzare l’apprendimento cooperativo,

    utilizzare il lavoro di gruppo e/o a coppie, il tutoring,

    utilizzare l’apprendimento per scoperta,

    utilizzare la suddivisione del tempo in tempi.

    9.DEBITO FORMATIVO

    I docenti valuteranno il lavoro svolto durante i periodi di vacanze attraverso prove, test, interrogazioni orali per verificare se le lacune individuate nel precedente anno scolastico sono state colmate.

    10.POTENZIAMENTO DELLE ECCELLENZE I docenti del Dipartimento al fine di potenziare la capacità degli alunni già in possesso delle abilità necessarie propongono una serie di iniziative volte alla valorizzazione delle eccellenze:

    Moduli di approfondimento

    Concorsi o gare proposte in collaborazione con enti esterni o associazioni culturali

    Gruppi di studi guidati dagli allievi più preparati.

    11.TIPOLOGIA E NUMERO DELLE PROVE DI VERIFICA Le verifiche pratiche ed orali, in numero di due per trimestre e tre per pentamestre, sono intese come forma di controllo del grado di maturazione linguistica, strumentale e critica degli studenti. In particolare nel valutare le prove orali e scritte si terrà conto dei criteri esposti nelle griglie adottate. La valutazione complessiva, intesa non solo come giudizio sulla crescita culturale, ma anche civile dello studente, terrà conto inoltre di: livello di partenza, partecipazione al dialogo educativo, interessi culturali, assiduità della frequenza, applicazione allo studio.

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    12.STRATEGIE - MODALITÀ DI LAVORO Nella modalità di lavoro va favorita la costruzione attiva della conoscenza, attivando personali strategie di approccio al “sapere”, rispettando i ritmi e gli stili di apprendimento e “assecondando” i meccanismi di autoregolazione . Premesso che lo studente verrà sempre posto al centro dell’azione educativa, si cercherà di motivarlo alla partecipazione attenta e responsabile ed allo studio continuo. Pertanto le strategie saranno diversificate a seconda delle occasioni didattiche, ma in linea di massima si concretizzeranno con la lezione pianificata ed incisiva, la lezione discussione, l’analisi principale del testo e l’utilizzo di strumenti multimediali. Le attività didattiche saranno variate in funzione delle fasi di lavoro e delle opportunità offerte da ogni argomento. Si adopereranno di volta in volta le metodologie didattiche più adatte alle questioni affrontate, calate consapevolmente nel gruppo classe ed in linea con le finalità e gli obiettivi che ci si prefigge di raggiungere. In particolar modo saranno privilegiati i seguenti approcci, che si accompagneranno alla più comune lezione frontale:

    Lezione dialogata, lezione-dibattito;

    Lavori di gruppo e cooperative learning;

    Ricerche individuali e di gruppo;

    Brain-storming problem solving;

    Visione di film tematici e di audiovisivi;

    adozione di strategie e metodologie favorenti,

    l’apprendimento cooperativo,

    il lavoro di gruppo e/o a coppie,

    il tutoring,

    l’apprendimento per scoperta,

    la suddivisione del tempo in tempi,

    ’utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature e ausili informatici , di software e sussidi specifici.

    Nella modalità di lavoro gli interventi possono essere così sintetizzati:

    Biennio Obbligatorio e diritto-dovere all’istruzione e alla formazione;

    Accordi e progetti di qualificazione in rete con altri Istituti;

    Promozione dell’eccellenza e del merito:

    diversificazione dei percorsi, progetti pomeridiani per gli studenti in aree progettuali;

    Stage estivi, progetti di alternanza scuola-lavoro

    momenti di confronto, tavole rotonde, seminari, con la partecipazione di istituzioni, enti e imprese.

    13.INIZIATIVE EXTRA-CURRICOLARI E PROGETTI INTEGRATIVI Per la crescita educativa, culturale e professionale degli studenti, allo sviluppo dell’autonoma capacità di giudizio, all’esercizio della responsabilità personale e sociale saranno proposte attività laboratori con adozione di strategie didattiche flessibili per operare nella scuola ma anche nell’ambiente esterno, nel territorio, nella città, nel mondo della cultura, del lavoro e delle professioni, utilizzando:

    risorse e servizi urbani ed extra-scolastici;

    uso del Centro Sportivo

    contatti e scambi con il sistema produttivo locale;

    visite ad enti, musei, biblioteche che fanno riferimento alla cultura storica, tecnica e professionale, alla sfera religiosa e cristiana;

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    contatti con gli enti locali, i Municipi, il Comune, la Provincia, la Regione;

    contatti e visite nei luoghi delle istituzioni democratiche: sedi parlamentari, Presidenza della Repubblica;

    tutte le iniziative correlate con i moduli integrati proposti.

    14.PROPOSTE DI ATTIVITA’ DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO Corsi di aggiornamento specifici

    15.PROPOSTE DI PERCORSI DIDATTICI DI TIPO LABORATORIALE

    Il gruppo di docenti del Dipartimento ritiene che la “didattica laboratoriale”, così come teorizzata dalla normativa, debba scaturire da un coinvolgimento della classe e dei singoli alunni (lavoro collettivo/individuale insieme) nelle “azioni” di un lavoro scolastico concreto ed operativo. Pertanto propongono i seguenti percorsi didattici laboratoriali:

    uso e decodifica dei codici linguistici;

    lettura esplorativa ed analitica;

    uso di tecniche per riassumere, selezionare, ridurre ed annotare le informazioni, per produrre il testo;

    applicazione dei programmi Word, Excel, ecc.;

    creazione e archiviazione e stampa dei testi;

    visite ad enti, istituzioni, uffici pubblici, aziende private, musei, biblioteche, ecc.;

    partecipazione ad eventi, feste, manifestazioni, ecc.;

    applicazione della ricerca-azione con l’uso della lavagna interattiva.

    16.PROGRAMMAZIONE DIDATTICA E PREDISPOSIZIONE DI MODULI INTERDISCIPLINARI Il Dipartimento stabilisce che, ferma restando la programmazione didattica del Consiglio di Classe ed individuale di ogni singolo docente, i punti fondamentali di “programmazione dipartimentale” che servono da base per l’organizzazione della didattica di classe e personalizzata per gli alunni del primo biennio sono:

    consolidamento delle competenze delle discipline di base;

    integrazione tra le discipline che forniscono un contributo per le competenze specifiche dell’area d’indirizzo,

    programmazione intesa come “progettazione”, ovvero didattica del progetto;

    progettazione di attività che abbiano il fine di stimolare l’alunno ad acquisire conoscenze ed abilità, ad attivare operativamente interessi, motivazioni ed attitudini, ad applicare le competenze;

    organizzazione di progetti che facciano acquisire “competenze complesse” ed applicabili nel contesto scolastico ma anche nella pratica personale ed extra-scolastica, in modo che abbiano una funzione “orientativa”.

    17.CLIL Le norme inserite nei Regolamenti di riordino (DPR 88 e 89/2010) prevedono l'obbligo, nel quinto anno, di insegnare una disciplina di indirizzo non linguistica (DNL) in lingua straniera secondo la metodologia CLIL.

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    SCHEDA DI OSSERVAZIONE

    DEL COMPORTAMENTO PERSONALE E SOCIALE DELL'ALUNNO

    Cognome Nome Classe - Sez. A.S.

    P.E.I. (tipo*)

    Globalmente riconducibile ai programmi ministeriali

    Globalmente riconducibile ai programmi ministeriali (O.M. 90/01 artt.

    13-14)

    Iniziale 1° Quadr. Finale

    Differenziato (O.M. 90/01 art. 15)

    RILEVAZIONI

    ATTENZIONE

    E' capace di concentrazione prolungata; coglie gli aspetti importanti di un argomento

    Iniziale 1° Quadr. Finale

    Ha buone capacità di attenzione; segue quasi sempre Ha capacità di attenzione limitate a certuni argomenti Si concentra raramente; talvolta la sua attenzione divaga Non è quasi mai attento; si concentra solo se espressamente richiamato

    RESPONSABILIZZAZIONE

    Accetta di buon grado la responsabilità e sa prendere l’iniziativa con entusiasmo

    Iniziale 1° Quadr. Finale

    Dimostra senso di responsabilità personale ed assume spontaneamente l’iniziativa Accetta la responsabilità, ma assume l’iniziativa solo se sollecitato Evita la responsabilità e dimostra una limitata accettazione di qualsiasi ruolo Rifiuta la responsabilità e assume raramente iniziative

    IMPEGNO

    Svolge le attività proposte con completezza; propone talora soluzioni personali

    Iniziale 1° Quadr. Finale

    Esegue il lavoro diligentemente e puntualmente Porta a termine il lavoro scolastico senza bisogno di essere incoraggiato Raramente conclude il lavoro; deve essere sollecitato Non conclude mai i lavori assegnati se non con sollecitazioni ed aiuti costanti

    COLLABORAZIONE

    Collabora attivamente nel pieno rispetto delle regole e in piena autonomia

    Iniziale 1° Quadr. Finale

    Collabora bene senza bisogno di particolari stimolazioni Collabora nel rispetto delle regole Collabora saltuariamente; interviene talvolta senza rispettare le regole Non sa controllare i propri comportamenti e talora è fonte di disturbo

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    ORGANIZZAZIONE

    E' bene organizzato; porta a termine il lavoro con cura e precisione

    Iniziale 1° Quadr. Finale

    Sa organizzarsi; pianifica e porta a termine il lavoro assegnato Sa organizzarsi; è sufficientemente accurato nel lavoro scolastico E' talvolta disorganizzato nel modo di lavorare; impreciso e poco accurato E' disorganizzato e dispersivo nel lavoro scolastico; ha bisogno di essere guidato

    METODO DI STUDIO

    Sa pianificare e rispettare impegni e scadenze scolastiche

    Iniziale 1° Quadr. Finale

    Sa pianificare i vari compiti scolastici secondo un suo metodo personale Conosce il senso della pianificazione dei compiti scolastici; non sempre riesce a tradurlo

    operativamente

    Conosce superficialmente il concetto di pianificazione del lavoro scolastico; non riesce,

    spesso, a tradurlo operativamente

    Non sa procurare ciò che è necessario allo studio e non sa rispettare impegni e

    scadenze

    CAPACITA' DI STUDIO

    Collega organicamente e confronta i contenuti dell'apprendimento; esprime

    considerazioni e valutazioni personali

    Iniziale 1° Quadr. Finale

    Collega e confronta i contenuti dell'apprendimento; esprime considerazioni personali Esprime considerazioni sui contenuti dell'apprendimento Esprime il semplice contenuto dell'apprendimento senza alcuna considerazione

    personale

    Non sa esprimere i contenuti dell'apprendimento, se non in modo frammentario

    SOCIALIZZAZIONE

    Attivamente ricercato dagli altri; il suo comportamento non è mai socialmente

    scorretto

    Iniziale 1° Quadr. Finale

    Preferito dagli altri; raramente il suo comportamento è socialmente inappropriato Gradito dagli altri, solo occasionalmente ha un comportamento scorretto Tollerato dagli altri; talvolta offende i sentimenti altrui Non sempre accettato dagli altri; spesso offende i sentimenti altrui

    * P.E.I. con obiettivi minimi globalmente riconducibili ai programmi ministeriali (O.M. 90/01. Artt. 13-14)

    * P.E.I. differenziato (O.M. 90/01. Art. 15)

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    SCHEDA DI OSSERVAZIONE INIZIALE

    PER IL CONSIGLIO DI CLASSE

    Raccolta dati per gli allievi in situazione di handicap al fine di valutarne le

    conoscenze in riferimento alla definizione del P.E.I. *

    ALLIEVO ………………………………….………………………………………………………..

    CLASSE…………………………SEZIONE……………………......... Materia o Ambito

    Disciplinare…………………………………......................................................................................

    DOCENTI…………………………………………………………………………………………

    ANNO SCOLASTICO…………………………………………………

    Prerequisiti Totalmente

    assenti Parzialmente

    assenti Conoscitiva con

    lievi lacune Ben

    padroneggianti Altro

    Comportamento

    in classe

    Provocatorio Distratto Buono con assenze

    Buono Altro

    Rapporto con i

    compagni

    Indifferenza Accettazione Antipatia Simpatia Altro

    Rapporto con gli

    adulti

    Lavora solo se aiutato

    Accetta di essere aiutato

    Ricerca l’aiuto Collabora Altro

    Comprensione

    autonoma

    della lezione

    frontale

    Assente Minima Parziale Normale Altro

    Autonomia di

    lavoro

    nei

    laborator

    Necessita

    della presenza

    costante

    dell’adulto

    Non crea pericolo, ma

    non produce

    nulla

    Segue autonomamente,

    ma con scarso

    risultato

    E’ autonomo Altro

    Livello delle

    verifiche con

    testo semplificato

    differenziato

    Nessun prodotto

    valutabile

    Minimo prodotto

    valutabile

    Prodotto valutabile ma

    non sufficiente

    Prodotto sufficiente

    Altro

    Informazioni

    generali

    * P.E.I. con obiettivi minimi globalmente riconducibili ai programmi ministeriali (O.M. 90/01. Artt. 13-14)

    * P.E.I. differenziato (O.M. 90/01. Art. 15)

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    SCHEDA DI

    OSSERVAZIONE INIZIALE

    PER IL CONSIGLIO DI

    CLASSE

    Raccolta dati per gli allievi in situazione di handicap al fine di valutarne le

    conoscenze in riferimento alla definizione del P.E.I. *

    ALLIEVO………………………………………………….. ……………………………………

    CLASSE…… ……………………SEZIONE……………………......... Materia o Ambito

    Disciplinare…………………………………………………………………………………….

    DOCENTI……………………………………………………………..

    ANNO SCOLASTICO…………………………………………………

    Partecipazione al dialogo educativo

    Totalmente assente

    Parzialmente assente

    Adeguato Ben padroneggiante

    Altro

    Consapevolezza delle propie difficoltà

    Totalmente assente

    Parzialmente assente

    Adeguata Molto adeguata

    Altro

    Consapevolezza

    dei propi punti

    di forza

    Totalmente assente

    Parzialmente assente

    Adeguata Molto adeguata

    Altro

    Autostima Totalmente assente

    Parzialmente assente

    Adeguata Molto adeguata

    Altro

    Regolarità

    frequenza

    scolastica

    Assente Minima Parziale Normale Altro

    Rispetto

    degli

    impegni

    Totalmente assente

    Parzialmente assente

    Adeguato Molto adeguato

    Altro

    Accettazione

    consapevole

    Totalmente assente

    Parzialmente assente

    Adeguata Molto adeguata

    Altro

    Altro

    * P.E.I. con obiettivi minimi globalmente riconducibili ai programmi ministeriali (O.M. 90/01. Artt. 13-14)

    * P.E.I. differenziato (O.M. 90/01. Art. 15)