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DOPO FATIMA ORIENTAMENTO DI VITA PROPOSTO DAL MOVIMENTO

Documento OmniPage senza nome - EQUIPES NOTRE DAME : … · privilegiare tre frasi tratte dal Vangelo secondo Giovanni: ... semplici. iiin poco a poco \i afl'rontano teiiii più proforicii:

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DOPO

FATIMA ORIENTAMENTO DI VITA PROPOSTO

DAL MOVIMENTO

Periodico bmesttae d e a ' Associazione Equpes Notre Dame Corso Cosenza. 39 - 10137 Torino T e 01 1 )31 73 634 - Fax 01 1 52 14 844

Supplemento a n 84 Lettera END Direttore re jponsabe Luigi 01ve:o

Stamoa L'tografa Geda - V a V a Glor 6 - 101 33 Torno Ecupe d Redazc i r G e C Bo C e A Bozzo lu e C Cauett G e G Grosso Don "1 Lepor P e iJl ?' T inod na

Grzficz Sergio Bozza

Cr ~ D s - a i c , osr t :rac.t'c? F E S fiola,-di Pesa: srie G 3 C Bo C sa Cs-ti 324 - 12126 T?II.-C Te 0.1 69 63 627 - Fax 01 1 52 ' . 1 - ,

premessa

Questo piccolo opuscolo ha l'obiettivo di lanciare l'Orientamento di vita proposto dal Movimento per i prossimi anni. Come i documenti precedenti "Progetto Evangelizzal-e la Sessualità", "Essere famiglia oggi nella Chiesa e nel mondo" anche questo vuole suggerire una metodologia per aiutarci a fare di queste parole dellJEvangeIo un progetto di vita per la nostra coppia. Questa metodologia privilegia tre mezzi che sono: il dialogo in coppia, la messa in comune, e la preghiera in équipe.

L'opuscolo potrà essere utilizzato per 4 riunioni di équipe. Ogni capitolo contiene le seguenti parti: - una riflessione biblica ed esistenziale sui

differenti aspetti dell'orientamento, seguita da domande per il dialogo in coppia;

- un breve testo per riscoprire il senso della messa in comune ed il giusto modo di atteggiarsi in tale momento della riunione;

- delle domande per lo scambio di idee

nella r~unione dJéqu@e, riferentesi sia ad aspetti della messa in comune sia a suggerimenti concreti dell'orientamento;

- uno schema di preghiera in équipe.

Ma tutto ciò non è altro che un punto di partenza. La ricchezza di questo orlentamento può essere sviluppata durante i futuri cinque anni. Ogni frase deIl'Evange10 che cosritui- scc l'orientamento richiede molto di più che una riunione di équipe per essere incarnata nella nostra vita. È anche necessario non considerare queste frasi come tre proposte indipen- denti. Esse sono strettamente legate tra di loro e costituiscono tre aspetti del medesi- mo atteggiamento di vita.

Equipe responsabile internazionale

l - INTRODUZIONE

Il senso di un orientamento nel Movimento

Nella coppia l'uonio e la donna posyono perseg~iire individualmente i l proprio progrecso spirit~ialc oppure. al contrario. essendo sposati in Cristo. possono Piire la scelta di Lina spiritualità coniligale. Noi-riialiiirritt: ogrii esser-e Lirriano ha. piu o iiieno coscienteillente. uii proprio progetto di vita. Quando ci sposiamo dobbiamo sapere andare oltre al progetto iiidividuale e abbandonare ciascuno qualcosa di \e stesso per costruire Lin progetto corilune. Ancor più, occorre aprire questo progetto alla \,«l«ntà di Dio e fare di quest:i volontà i l progetto di vita della nostra coppia.

Se doinandiamo ad una giovane coppia di spoki se possiedono una spirituali~àcoiiiugnle. ci risponderaiino, senza dubbio. di noli saperlo. Ma se i n ~ e c e domandiamo loro: "Voi. come coppia. su cosa siete d'accordo? Cosa dà uii senso alla vostra vita di coppia'?", essi rispon- deranno rnolto semplicemente "Per noi 121 cosa più impoit;inte è ...."

oppure "Ciò che it chiaro nella nostra \ ita è ...." oppure arieora "Noi siamo d'accordo di non sinlinciare a ....". Queste cose. gr;iiidi o piccole, che seinbrano chiare all'uiio e nll'altra e che sono decisioni prese irisiernc. sono Ltn avvio alla 5piritualità coniugale di cui costituiscono i primi segni indicatori per i l earnrnino di una coppia. La spiritualiti coniligale non è un fatt« estraneo alla normale \,itadegli sposi. rria è invece i l senso che vierie daio alla esistenza quotidiana.

E possibile lasciarsi travolgere dagli avveriiriienti della vita ma si può anche. se ci si v~iole niantenere con fedeltà i~ell'~irnore. costruire u i i

progetto di vita c«tii~igale e ìiu-iiigliare. Ogni coppia orienta la sua vita 1 in un certo iiiodo e si s h r r a di \i\.ei-e in accordo con le linee di tòrido

che le sembrano importanti. Poiché ci riconosciamo come cristiani. ce \,ogliaiiio "\.i\ere in coppia

7 secondo lo Spirit«" nella ricerca della \ olontà di Di«. per c»~iìormai-e ad ess:i la nostra vita. è necessario poco a poco dare a q~iesti orieiita- iiienti uri seriso seiiipre piìt e\aiigelico per m e u o del dialogo appro- fondito. della preghiera. di piccole rinunce.

\cere la \,ol«iitii di Dio per la coppia ed incarnarla nella \,ita concreta. quotidiana. Dunque gli orieiitiiinenti coiio dei p~int i di riferimentoche ci segnalano certi aspetti ed e s i g e n ~ e ~ i t u l i della nostra vocariorie cristiana che potremo gradualmente approfondire e coricretizzare iiell:i nostra esi- stenra di coppia. Sono un mezzo pedagogico per assimilare un poco alla volta la spiritualità coniugale. Ogni coppia p ~ 1 0 scegliere autonoiiianieiite i valori secorido i q~iali orieiit;ire la sua vita. iiin i l Mo\,iiiierito desidera aiutarci nel cainniino di conversione personale e coiiiugnle suggereridoci succe\sivi orieri- tainenti. Il discerniment« per scegliere questi orientaiiienti si fà ilella preghiera, ncll'ascolto. nella ricerca dei bisogni essenziali delle cop- pie in moineiiti storici concreti.

È ~radiriorie ctie i l Mo\ iiiierito espriina questi orieiitameiiti con delle frasi dell'E\,angelo e l i presenti nell'occasionc dei Raduni Iiiternario- ridi: un testo dcll'Evangelo riassunto in tre frasi ogniina delle quali può essere approfondita durante uno o due anni. Questi orientainenti ci invitano ad una ricerca comunitaria della volontj di Dio. ricerca che pre\enta i l vantaggio di poter essere condivisa, incoraggiata, illuminata e sostenuta dagli altri éq~iipiers. E a questo fine siaiiio invitati ad utilizzare tutti i mezzi pedagogici delle Équipes (rnoiiienti della riunione. punti concreti di impegno. riunioni in équipes miste ....) per meglio cornpreiidere e vi\ere i valori proposti.

Dopo i l Riidurio di Loui-de\. in seguito ad un approfondito discerni- mento sulle aspirazioni delle éq~iipes e ad uiia Servente preghiera a110 Spirito Santo. il Moviiiiento non ha \oluto propoi-re Lin «rientainento definito ma provocare Lina riflessione di fondo a tutti i livelli per inezzo del docui-iiento "S l~c ,o /~c lo Sof ;o "; ad ogni coppia. équipe. sertoi-e. regione ì. stato affidato i l compito di feri-rinrsi u riflettei-e. di interrogar- si. di fare proprio lo slancio che pro\,iene dal cari\iiia delle END e di lasciarsi rendere nuovi dalla Spirito Santo. Molte iiii;liative \,alte ncl~icsto fine sono state adottate nei differenti paesi nei quali \ano prcwnti Ir 6c]iiipe\: altre sono state proposte a tutto i l Movimento dall'Éqliipe Responsabile Intci-narionale. M a la no\trn :i\pirarione non è ancora \oddisfatta. la poi-tn resia apertae noi dobbiamo oltrepassarne la wglia c procedere con ni;iggioi-e deteriiiiriarione.

Cosa puì) dunque fare una coppia di fronte agli orientamenti che \ ciigono suggeriti dal Xlo\ imento? Vi w n o cli\ei \e pos\ibilitri

- ricercare i teiti della Parola di Dio che si riferiscono all'orientamen- to stesso:

- utilizzare questi te5ti per la preghiera per\oriale. coniugale e I faniigliare:

- dedicare due o tre "doveri di sedersi" ad approfondire quanto ci viene proposto per capire quali cambianienti. dclla vita indivic1u:ile e di coppia. siano necessari per incarnare tale \-alore. quali siano gli iriipegrii da assumere. qiiali opzioni debbano eisere prioritarie:

- stabilire uiia regola di vita ( o delle regole di vita successive) per cercare di av\ icinarsi poco a poco al iuodo di essere suggerito dall'orientamento stesso:

- sccglicre in équipe un tema di studio che pcrmctta di riflctteie su di esso utilizzando gli apporti di tutti:

- riportare nella "rnessa in comune" la testinionian~a di ciò che I'«rientamenco ha \oluto dii-e per Iti coppia: le scoperte fatte. i propositi adottati. gli impegni presi ....

Quale è allora l'orientamento di vita proposto per i prossimi sei anni? Lo spirito del "Scr~o i~r lo S(!jflo " affronta una nuova tappa. L'orienta- mento proposto per i prossimi anni ?, al teinpo stesso. molto preciso e di ainpio respiro. poiché cerca di aprire la spirit~ialitii coniugale alla sua missione. Esso si riassume in queste parole "Invitaii alle Nozze di Cana" e vuole privilegiare tre frasi tratte dal Vangelo secondo Giovanni:

Invitati alle nozze di Cana inizieremo dall'esscre attenti alla realt2 che ci circonda. poi ascoltereino la Parola e la confronteremo con la nostra

t \.ita. ed infine lavoreremo per coridividere "l'acqua" che posscdiarn«. per c«iiipiere la nostra missione. Dobbiamo tener presente che "niis\ione" non t' la mcdesinia cosache "impegno". Avere una n-iissione è un fatto più pr«forido e p i ì ~ coinvolgente che a\.ere un inipegno: al centro di ogni irnpeyno esiste una mi4sione che gli d i i l vero senso. La missione orienta la scelta degli impegni affinché po\siamo rispon- dere alla vocazione ricev~ita coine Movimento e come coppie. E \»prattutto occorre dire che coloro che soffrono. coloro che iono

ainiiinlnti. coloro clie per i i i i cliial\iasi ni»ti\o si trovai10 in una sit~iiirioiie di griiiide disagio persoiiale. coiiiugale o f'iinigliarc anche se iioii possoiio assiiiiiere iinpcgrii concreti partecipano ~igiialmente e pieriaineilte alla inis\ioiie del M«\ iinento. Aiicor piìi. loro L i\,ono in Lino {tato pcriiianeiite di iriis\ioiie poiché partecipano all;i iiiis\i»iiz \al\;itricrl di Ci-i\t» per i i i c / ~ » delle loro sol'lèreiire.

I

DOXIANDE PER Il. DIIII,O(;O IN COPPIA

- Quali orientamenti di \,ira. anche niolto seiiiplici. pen\ii\,anio chia- raniente quando ci \iamo sposati'!

- I l nostro progetto di \ ita è caiiibiato da q~iantl« 1';icciaino parte delle END? In che cosa'? Per clliali c;i~ise?

Il senso della mess;i in coiniine: essa ci aiiitn a rivedere la nostra vita. ci0 che noi si;im«. per colidi\ iderlo con gli altri. che a loro \,alta. fiinno 1;) \tec\:i co\a. Tutto ci<> i r i \,i\ta di iicerc;ire le attitudini di vita (esteriori ed intcrioi-i) sempre piìi evangeliche ed una maggior comLi- nione tra noi. Nella \ ita di éyiiipe. si coiiiincia col riiettere in coiriiine cose niolto semplici. iiin poco a poco \ i afl'rontano teiiii più proforicii: non cornuilichiaiiio iolo av\ enirnenti. ma anche le ragioni interiori secori- do le quali reayia~no e le oprioiii conci-ete clie ne dei-i\;tiio.

Gli scopi della inessa i i i coi-riune sono: - farci corioscere dagli ~iltri coiiic \i;inio ii i \eritii. - creare un'aniici/ia prol'oiida tra noi. - ;iiiitarci l'i111 l'altro a Leciere 111 realtii con gli occlii della fede. - aiiitarci ad accliiisire una cocreii/:i tra fede e \ itn.

- Siaino d'accordo sii yLie\ta bre\c < p i e ~ a r i o n e della iiies\a iri coni~i- 7

ne'.) Si \ i \ .e in qiicsto iiioclo tiella no5tra Ccl~iipe'? - .A\.e\ amo iin progetto cli coppili cl~iiinclo ci jianio \pos:iti'! Q~i;ilc'.' Si

è e\oluto nel corso degli anni'.) Pcrclié'! - .Ahhi;iiiio conipreso iiieylio i l \en\o cii Lin oric.rit:iiiiento iiel bio\ i -

i l ~ t i l ~ O ' . ! li1 che co\Ii'?

- Pen\iaiiio che gli orientainenti possono essere iiiia buona pedagogia per cwtruire una spiritiinlitii coniugale'?

- Se siamo yiLt nelle EKD cla Lin certo teriipo. ci ricordiariio cl~inlche orientariiento proposto dal hlo\ iinerito. clie abbia ii\.iito iiiin reale iiicidenza nella ri»\tra \ ita?

- Cosa pensiaiiio coiicretiiiiieiitc ciell'orieiitainc'ii~o propo\to pci :li :inni l'iitiiri'!

11 racconto delle "N«//e di Cana" si tro\.a qolo nel Vaiigelo di Ciiu~aniii. Queiti inaug~iru i l SLIO V;~iigcIo con la tcstiiiioni~iiira e I'incoiitro cli Gio\,aniii Battista con Gesu. Ii i seguito tro\.ianlo Iit scelta dei priiiii discepoli. che seiiihrn essere a\\eiiutn ad ii i i ritmo assai rapido (Giovanni iitilizra duc ~ o l t e le parole "il giol-/io rlol~o") e immediataniente dopo i l riicconto delle Norre cii Cana iniria con Ic parole "il teJl.:o giol.rio ": \ i direbbe clie I'e\,angclist:i L uole far notare la pi-ossiiiiità nel teiiipo tra la scelta dei discepoli e la I«ro presenzacon Gesu alla festa di nozze. Bisogna ricordare che la celebrarione delle nor le al ternpo di Gesu dura\,a sixente una scttiiiiann. Non t: duncl~ie così strano che alla tinc di una settiinaiia di fe\ta i l iiio venga a mancare. Iii\,itnti alle rio//e. noi lo siaino a doppio titolo: conie coppie e dunque attori. e conie discepoli di Gesti. Noi siaiiio stati invitati alle n o z a dai 1iosti.i amici. alle nozre del M«viiiiento. alle nozze della Chiesa. È Lin in\ ito :illa festa. alla presenza. alla condivisi«nc. E dunqiie ascoltan- dolo coine iin invito ciirctto a noi che Liccinmo la priiiia lettura di cluesto Viirigelo.

"TI.? gior.11i clo11o. ci f i i li110 .sl~o.\rrli:io 11 Crrritr (li G~rlilrir c c~'cr-cr ltr 111rrc11-r (li C;c~ìr. F'LI irii,itcrto rrllc. rio::c1 trrlc.llc~ Gcslì c . 0 1 1 i .siroi clis<,rpoli. l V ~ ~ / ~ ~ ~ ~ ~ t t c ~ t ~ ~ ~ ~ o , \ ~ , ~ ~ i i t o ti 1 1 i t r 1 1 r ~ r r 1 ~ ~ il 1>i11o, l(1 111r1111~c~ (li Gt~.\ìì gli (li.s,\c~: "Noli Ilrrri11o piìr i>irlo". E (;(..\N t.i.\/)o.cc~; "C'llc Iio clrr ,firi.c> e,ori te. o i1o11i1(1? ~ V O I I > rr~~c,ol~tr gir/111cr / ( i I I I ~ ( I 01.rr". I,(/ I I I ( I ( / I Y J di(,e, ([i . S ( J I I , ~ ;

"Fri~c i/lic,llo (.Ire 17 ilil-?I ". \'i el.trrio I r i \c i gito.c, t11 11ir11,ci pc.1- /( i l)ri1~ifi'c~rr:io11c rlri Girrtlci, ~ , ~ I I ~ ~ I I C J I I ~ ~ ~ ~ 1 ( r , \ c ~ 1 1 1 1 c r ( l r i e~ o t1.0 I~(11~ilI. E G(,.\N (/1,1,1c 101.0: "RIt~11111ire il'crr~r/ir~r I P ~i(11.r ": Ir. ~ . i c ~ ~ i ~ / ~ i ~ , o ~ i o , f i ' ~ ~ o rrll'or-lo. Llic (t2 1o1.o ili ~~rioi ,o; "Ortr ritlitlgc~tc~ c I)or.tiitc,llcJ (11 rrlricJ.str.o (li trii.olo". 01 e,\.si ,glie~~c~

I J ~ u ' ~ ( I I ' ~ I R ) . Ec.orrrr chhc ri\.\tr,q,qiirto l'rrc~ilritr clii'crltrittr i,illo. il llrric,.sr~-o

2 - NON HANNO PIU VINO

Discernimento sulla realtà D(I/IO ql/cJ.stl~ , j( i t to, 1li51~35' 11 C(1f?11.11(10 I I ~ . \ I ( J I ~ ~ ( ~ (,o11 .SII(/ 111~1d1~. i f1~1tc11; i .suoi d i , \ ( ~ ~ / ~ o / i c, . \ ~ , / ~ , ~ ~ I ~ I ~ I I . o I ~ o /?i 5010 /10~~/7i ,yior~~i" . ESSERE LA .4 GUARDARE

(Gio\,aniii L. l - 12)

Per dire quejta frase: "iVoii I I ( I ~ I I I O pi(ì \.l110 ". OCCO~I.C cssere " l i ". RIFLESSIONE IN COMUNI.: presenti. Maria era là. A ~ w a accettato l'irivito alle iiorre. \,ivevu con

un interessepienod'amoreqiiesti momeiiii iiiipiu.tai~ti della vita di una Si tratta di approl0iidii.e insienie i l coiitciiuto del testo. Procediamo coppia. cozì: Essere là - presenti - e saper guardare. 1,uoii di noi stessi, aperti agli - enunciani» la doiiiaiida proposta qui di seguito. altri. Essere là senza proiettare i propri pregiudizi, le proprie idee. i - lasciamo un rnoii~cntci di riflessione pcrsoriale. cerciiiidn ciascuno propri bisogni. Non affrettarsi. iion decidere subito ciò che ci seìnbra

ciò che lo attira in pai-ticolarc. maricare. Nuii è facile vedere scmpic chiaro. Bisogna essere là. nella - ognilno rriaiiil'esti i l pi-uprio pcnsicroed ascolti gli altri con attei~zio- sitiia~ione in cui i l Signore ci ha posti. aperti all'a\,vcnimento impre-

ne. \isto che lo Spirito ci offre, alla chiainata che ci viene rivolta, Non si tratta di disciitere né di fursi valere. n di conkincci-c allc proprie disponibili per rispo~idere ad in bisogno. ecc. vedute. nia C(Jn 1':riuto gli uni degli altri, di a\colt:irepiÙ profondamen- te la Parola di Dio. di c»ii~prenderlci meglio c di scoprire così quaiito Comc saprcrno ciò che ni:lncu se limitiamo la nostra presenrzr agli Dio vuvlt: dire ii t~itti c a ciascuno in particolare. inviti che ci interessano e se non osiamo rispondere alle altre chiarria- Pii?) darsi chc. un iiltro dica qlianio noi aveboino in mente. Poco

l te'? Coiiie sapremo ciò chc iuanca se non sappiamo essere presenti agli

importa. Ciascuno è difrereiitc dagli altri c ognuno ha un suo modo altri. agli avvenimenti. alle situazioni che ci circondaiio e se non propriodi iiitendcre, capire e dire. Anche \e è una ripetizione. i l nostro \alipiamo guardarle'? nodo di esprimerci p ~ i b aiutare gli altri.

Che cosa è per noi? DOh1ANI)A 6 iin "I? " riwlto diverso da persona a persona. c molto diverw anchr

~ e c o n d o le tappe della vita: Foc:ili/-/-iani» laiio5tra ,itteii/ionc wgli "sposi"e anche sui "discepoli" là cori i 11usti.i genitori chi: invecchiano'! di Gesti. Iiiiiiiaginiaino quali possoiiv essere state le lorc-, rca~ioiii n là con nostro figlio che ci rifiuta'? qliestd t'csia di nozre? li conie colonna della Iàrriiglia?

li con i l noitro sposo. la nostra sposa clic noti ci capisce?

PREGHIERA 15 con una coppia che ha bisogno del iiostro appoggio'! 4

là al scrvizio del Settore'? 11 Vanpeloc una \torin \,i\,a. È uriapaiolaclie \ i iiidirizzaanoi in cl~iesto là nella nostra prii~occhia?

iiiomcnto. ILdovr i val»i-i della coppiac dclln famiglia stanno per essere I-ifiutati? Accogliamo nel i;ileiirio dcl nmtro cuore la fi.a\e ctie ci Iia colpito l i ncll'incertezz:~ di un:i iiuova chiarnata'!

iiiuygioi-iiieiite. i l jcntiincnto che ci hii ioccnto. l'idea che abbiamo co~ripreso riicglio d o p ) la siflessioiie coniiiriitari:~. Poi. partendo d:i ci<) 111 coppia e i11 presenza di Dio. noi dohbi;iiiio decidere questi "12"

che abhiarnn provato. coiiiprcso. inteso. facciaino ad alta voce urla prioritari. L ciò che chianierettio t'arc un disceriiitiieriio circa le

preghiei-:i di lode. J'inteice\sione. ( l i riiigra~iariit'nto. CCC. iliianiate del Sigriorc CIIC ci ~ i u n g o r i o p e r m e r ~ o d i sit~cazioiii \e~nplici t' cc~ncrrte.

La nozione di condi\,isiotie ? più ainpia chc clliclla cli donare. Nella coiidi\ isiorie si clii se stessi iiia nello stesso teilipo si sice\ e d;ill';iltr;i persona.

Può essere pieno di significato i l fiitto clie Gesìi ~ibbia fatto i l siio primo miracol» clurante una festa. I l senso della festa S priiiia di t~itto la condivisioiic. I'inccinti-o. L1n:i festa iiiiplica i l noil iiaacoiider\i. iioii iiiascherarsi. non in~'ttersi da parte. L:i I'esta crea delle ;iiiiicirie. ci si parla. ci si tocca. si mangia e bei c iiisieiiie. 1-a festa ci ;i\.\ iciiia.

Condi\.idere la gioia e i l d«l»re degli altri. rice\.ere ci0 che essi Iiaiiiio da darci. scambiare seii/a tenjioni. condi\ idere ciò che noi sianio. creare dei legarni: tutto q~icsto ricliiecie del teiiipo. Occorre "c,.v.srr.c2 li1 " ma anclie "c~.\.\c2r.(, I<( rlrl trtilpo. (.orlti~lritrltlc~iitc ": è poco a poco che la realth che ci circonda si s\ela ai nostri occhi.

Maria e Gesìi a\evario accettato Lin in\ ito 3 13artecipare a clelle nozze. Nella vita che conduciaiiio così piena del nostro lavoro protèssioiiale. dei nostri divertiiiieiiti ben o r g a r i i ~ ~ a t i . delle no5ti-e uscite tra arnici. abbiaiiio in po' di tciiipo libero. Lin po' di tempo disponibile per condi\idei-lo'?

I VINI CHE MANCANO

Maria ci chiede in priiiio Iiiogo di rendere conio del "\ ino" che niaiica nella nostra relazi»ne coiii~igale e nella nostra fiiiiiiglia:

- è i l \.inodell'ainore. reso insipiclodnllnabit~icliiiedella\.itacl~i«tidi,iri~i'! - o i l vino della compreiisione che ci cliiecle i111 ascolto riiiiio\ iito'! - o i l \ ino del perdono per f;ire riiiasccrc ci;) clic era perd~ifo'.' - o i l \ ino clella \pei-anzae della gioia che h:iiiiio la loro \urgente Iliosi

di noi stessi'?

hlaria ci esorta anche ad ~iscii-e dal proprio io. dai nostri progi-aniiiii beli preclispo\ti. dalle nostre opiniorii precostit~iite. cialle iio\tre .ic~i- i.e//c. orinai consolidate. e ad a \ icitiiii-ci ilgli altri. a condi\ idere iiii:i

biioii;~ iioti/ia. a "soffrire cori". a iion hottrarci di f'roiitc [ille iiece\sitli chc cotisti~ti;iii~o. r l i c i , o \ ; ~ iii;inc;~ neli~i nostra 2cliiipe. nel \ lo\ iiiieiito o iicll;~ Cliie\;i:

- 6 i l \i110 clell'niiiici~ia che è sempre pronto ad u n nuovo inipegno? - o i l \ i n 0 della gratiliti clie iioii attende i-icompcrisa? - o i l \ iiio ciel sei.\ irio che noli ricerca :ilcun potere'? - o i l \ iiio della coiiiiinione che cancellcrii tutte le di\.isioni?

Quali "\ itii" riiancano iiel nostro iiiondo'l Noil iispettiaiiio di i-ice1ei.e dcllc richieste: sta a noi. piuttosto. essere attenti alla re:iltà clie ci circonda per renderci conto dei "vini" conci-eti che inaiiciino iiitortio n noi. E cori uno sgiiardo di aiiioi-e che l i scoprireriio:

- è i l \,ilio de1l':iiiiore da costr~iire pcr tutite giovuiii coppic'? - o è i l \,ilio dcll'arn«ic da rigenerare e da r infor~are dopo le crisi? - o i l vino della vicinaii~n e della prcseiizaa fronte dell'allontunaiiieii-

to e della p~i~ i ra ' ? - o i l \.irio della solidarietà per coiiipensarc tanta indii'lèi-enza? - o i l vinodcllapaceedellagiusti~iaper sal\,are i l niondodallainorte'?

Concludereino questa riflessione con le parole di madre Teresa di Calc~ittn che li~iiirio lo stesso senso: "Io non chiedo inai denaro: ciò che io d»ni:irido 6 che vengano e vedano. che prendano contatto con i poveri. Quando u n tale contatto è stabilito. allora iJ facile rendersi coiito di ci<> chz occorre fare".

DOMANDE PER IL DIALOGO IN COPPIA

- C«ine siamo presenti al nostro coniuge. ai nostri figli. alla friiiiiglia. agli altri. agli a\.\eniinenti e s i iua~ioni che ci circondaiio?

- Qiioli sono i n qucsto momento questi "liì" prioritari pei- noi? - Quale "\,iiio" nianca nella nostra vita di coppia e di friiiiiglia?

Gli n5petti iniport:iriti della messa i11 coinurie: farsi conoscere in \ .er i t i Se \,ogliamo farci conoccere dagli altri. dobbiamo fare lo sforzo di

I coiioscese sempre irieglio ii«i ste5si. La prepararione della messa in coniline è iiriportaiite per e\,itare di iii-ipio\~visare e c:itlei-e nel generi- co. per inetterci d'accordo su quanto stiaiiio per c»ndi\~idere: la pepvruionenori toglie n~illanllaspontarieitàiié allapersonalizzarione. Bisogna dire: "io". "rioi". Occoi-re non solo parlare di ci<> clie \.ivi:iino noi iiia aiiche coiii~iiiicure i nostri seiitiiiienti.

Si po5sono affrontare tutti i campi: - raccontare ciò che abbiamo vissuto di e s ~ n z i a l e (famiglia. profès-

sione. ecc.). - coiidividere le difficoltà e le gioie della nostra vita. - condi\,idcre i nostri ritteggiaiiienti e le reii~ioiii di fronte ad una o ad

~in'altra sit~iacione.

I - condividere gli iiiipegni. - fiire delle "mesw in coniline a terna". su un preciso argomento. - la niessa i11 c»inune p ~ i ò esserc anche spirituale.

DOMANDE PER I,O SCAhIBIO IN ~ Q L I I P E

- Quale "vino" manca alla nostra coppia. per "farsi conoscere" dagli altri durante la niessa in comune?

- Quale "vino" manca alla nostra équipe per vivei-e questo atteggia- mento della messa in comune'?

- Quali "vini" mancano fra noi e attorno a noi? - Quali atteggiamenti assumiamo rispetto aqueste mancanze di "~ino"?

Maria è la vera protagonista del racconto. Si comincia i l brano affermando che Maria era "lh " e Gesìi "atic~lze" fu invitato, così come i suoi priini discepoli. Maria è nominata esplicitamente due volte con il titolo di madre di Gesìi: "lrr 111~idt.e di Ge.sIì ero là ", "la madre (li Ge.vlì gli disse ". D'altra parte. anche se è Gesu che realizza il miracolo del vino. i l primo dei segni della sua vita pubblica che fece sì che " i siloi disc,rpoli c,recl~ttcro i11 Iiri ". è Maria che realmente tiene il filo di questa storia nelle sue mani. Non soltanto anticipa l'intervento di suo Figlio ma ne cambia sicurarnente i l fine. Gesìi aveva un progetto circa la propria missione: "Lo 1l1i(1 OYCI 1 1 0 1 1 t ~117corr1 \ 3 e ~ ~ ~ ~ t ~ ~ ". ma per sua madre la realtà è piìi importante del progetto. È un testo in cui traspare la realtà del cuore della donna, fatto di intuito e di compassione. e che prefigura i l suo ruolo profetico nella Chiesa. È per questo che centreremo la nostra ritlessione e la nostra preghiera iulla figura di Maria.

RIFLESSIONE IN COMUNE

LItilizzianio 10 steiso metodo della prima riunione: - f~icciamo la lettura completa del racconto delle N o ~ l - e di Cana. - en~inciaiiio la domancia proposta qui di seguito.

- lasciamo un nioiiiento per la riflessioiie personale. - ognuno manifesti il proprio pensiero ed ascolti gli altri con attenzione.

DOMANDA

Cercheremo di metterci nel ciiore ste3so della madre di Gesti. di immaginare ciò che lei ha visto. di pensare quanto lei ha pensato. Cosa ci impressiona maggiormeiite nei suoi atteggiamenti e nelle sue parole?

PREGHIERA

Il Vangelo è una storiaviva. È una parolache si indirizza anoi in questo momento. Gesu e sua Madre sono sempre presenti. Accogliamo nel silenzio del nostr-o cuore la frase che ci liu colpilo di più, il sentimento che ci ha commosso, l'idea che abbiamo capito meglio dopo la riflessione comunitaria, poi. a partire da ciò che abbiamo provato, compreso, inteso, facciamo ad alta voce una pre- ghiera di lode, di intercessione, di ringraziamento, ecc. I

3 - FATE CIO CHE LUI V I DIRÀ

Ascolto della Parola e confronto con la vita

Essere lii e o \ \ c r \ are. coneli\ iclci-e. i-ci iclrr\ i co i i to cici \ iiii cl ie iii:iric;i- ii». i io i i \o110 I'iiie n \t: \ re\ \ i . Tur to ci<) Ii:i [,ci. \ i t )p(> (li c\\ci.e i letto. e\sere detto a Cr is to .

M a r i a i iori s i accoi i tc i i t ;~ c i i Liiia \ c i i i p l i i c :il~lci.m:i/ioiic. iii:~ c ~ p i . i i i i c in$iei i ie Liiia r ich ic \ ta ed LII~;I \~ i l>pl ic: i ;I \IIO I - i ~ l i o . F' C;c\ìi l o c:i[ii\i,i.. A l t r i i i ie i i t i i io i i a \ rehhe r i \po \ to : "('110 i,icoi (/(i t/,(,. t i o~ r i t i i :' /,(i ~ r t i o OI.(I

17oi1 6 [t11(,01.(i 1~,1111t(t". Q ~ i e s t : ~ iislx)\t:i \ e i i i l ~ r : ~ ~liii.;i iii:i occorre coi i iprender l ;~ i ie l \( io coiiie5to. cercaiit lo (li i i i i i i i : ici i iare le i l i o t i \ ;\/io- ni d i Ge\ì i : i i i i in i i / i t i i t to q ~ i e \ t o i io i i c i coiiceri ie. no i i i.iy~i:ircln i16 te. 116 me. i n cond do I i iogo il tcri ipo clel i i i i o i i i t c i - \cn to p ~ i b h l i c o i io i i C ancora y i i i i i to. ed i i i f ine I ' in\t: i~ir; i / ioi ic ciel Rey i io c l i D i o do\,rehhe coini i ic inre cia i i innifcsi: i / ioi i i cli\,er\e da ql ic\ ta. Il ter i i i i i ie "r lor l i l i i " non t1eL.e sorpreiiderci poiel i6 ì. iii c1~iiirito " t lo r~ t l r i " c l ie \ll:iria p;irI:i. E prolx-io i ie l la i iati ira prol 'ondii clelI;icloiiii~i l';ire clLii:\tn ()\\ci-\ :i/ioiic che apre g l i occh i de l l ' i io i i io i11 ~iii':iltr;i cl irerioi ie: cliicll:i c l c l l ' i i i t i i i ~ i o i i e prol'eticn clei b i w g i i i . cl~iell;i del realisi i io. cl l icl l i i de l la coii ip;i\\ ioi ic.

M a r i i i di ir iostra che \e no i dobl7iaii io o\scr\:ii-e I:i ri:;iltii clii. (.i c i rcond:~. i io i i ? $o lo pcrcoiio\ccrl; i . i16 per 1nincnt;irci o perdi\!>er;ii.ci. iuii per t l i t . l [ l a Cr is to . Co4ciei i t i i le l la no\ii.:i / i o \ er t i i o :inclie i i i ipott 'r i t i cla\.ai~ti :ii "\ iiii" c l ie iiiai1c:iiio. I:i priiii:i cw: i c l ie clohhi:iiiio <;ire. 5 c l i d i re e r id i re n C r i \ t o le iiianc;inle che ahhi:iiiio \cc>l>ci-io. Non \cor:is- gi:iiiioci. L a preghiera e l i doiii:iiicl;i ? i i i ipoi . t : i i i t~~. Il Siy i iorc \ te\ \ ( ) cc I ' l ia iii\eyiitit:i i i c l P:icli-e No \ t ro . h'1ari;i c i o f f re ;iricliti 1 i i \~i;i i i i tercc\\ ioi ic..

DIRE E FARE

A clue\~;i r i \po\t: i d i io F ig l io . 'l1:ii.i~ i.e:iCi\cc cori ~iii:i t'r:i\c c l ic r ias\ i i i i ie t~itt: i l a \Lia \ i t i i . Si \ o l i ; i \c.r\o i \ci.\ i c tlict- loro: " l r i / c (,i(,

c 1 1 ~ ~ i,; (lit.?~ ". L e i :L\ e \ :I g i i i ~ ~ ~ e i - i i i i c i i t : ~ t o i i ~ ~ l l : ~ pioli i . i :~ ira lii pot i~i i / : i :1tt1\ :I. 01ier:iiite. clell:~ P:iroI:i c l i 1)io. Il \LI(> " j i ( ~ t " :illc l>:iroit (11 I ~ I i o :i\.e\,i fat to iiic:iriiase \ i io F ig l io . Ciil cl ic t l icc. lo dice i ! ~ i i i i t l i i.oii cor l~~\ce i l7 : l ci1 c;lil\:l,

In più. sul piano umaiio. Maria diiriostra urla fiducia totale in suo Figlio. Lei "con«sceM suo Figlio. Lina "conoscenra" di cui molte madri potrebbero testiinoiiiare. È sicuradi potercontare su di Lui. Ancorpiù. lei iion gli parla in segreto. parla a juo Figlio indirizzandosi contein- poraneriinente ai servi. Gesù è iiiesso a corifronto. molto dolcemente. con dei testiinoni della fiducia totale che la madre ha iri Lui. Ed Egli risponde a questa fiducia: cambia i suoi progetti.

In Dio. p;irol:i ed azione sono ideritiche. Già iiell' Antico Testamento. nel racconto della Genesi. leggiamo: "Dio disse .... e così fu". Yahvé parla e le cose si rcalirzailo. Nel Nuovo Testamento. questa Parola diventa carrie nel Cristo.

Noi. uoinini e donne. speriiiientiam« nella nostra vita che le nostre parole sono spesso assai lontane dalle azioiii: diciamo ma non faccia- mo. Siaino beli coscienti delle nostre d e b o l e z ~ e e delle incoerenze della nostra vita. Occorre che siamo ugualmente coscienti del lavoro che le parole di Gesù c«\tr-uiscorio i r i rioi. Esse hanno abbastanza forra da cambiare i l nostro cuore e da aiutarci ad avvicinare parole e azioni. Teniamo sempre presente alla mente questa parola dell'Antico Testa- inento: "Cotnc~ Ier pioggitr P Irr r1ri.r rli.\cet1llo~7o d(i1 i,ielo r no11 i ~ i ritonzcir~o .srrl:a rr1.e~ ir-r-igrrto la 1c.r-t-ci, rri,erlli fec.or1~lcrtcr c ,fi~ttcr gerrlloglior-o. eijfir1c.11~~ d i [ / l i / SPII IC~I I IP (11 .serllirlcrtor~~ e i l I ) ~ I I I P drr tl~arlgieir.r, rl,qurrlrnei7te Icr Ptrw1~1 elle r.sc.e drrllir rizia hocc~r rlor1 tor.rzir (1 I T I C ~ .set~:(r r.i,~z/Ircrro, .scJ i~ : r / c l i ~ ~ r j ( ~ t ~ o ci6 (,/ ie io ~301e1~0 rJ ,ser1:(1 e ~ ~ ~ c ~ i . c.oltipiuto lir sutr 1n i . j ~ i o r1~ " (Isaia 55. 10- 1 1 ).

I ASCOLTARE 1.A PAROLA DI DIO

Per ascoltare occorre innari~i t~i t to incontrare la persona che sta per parlarci. Occorre dedicare Lin certo teinpo a questo incontro. Bisogria poi aprire i l cuore e I'intelligcri/a all'interloc~itore e sopratt~itto occorre .... tacere. Per conoscere bene uri amico. per a \ iciiinrci a lui. per sapere cosa lui \.uole da noi. abbialiio bisogno cli numerosi incontri: una coriversazio- ne all'anno. una ogni \ei mesi o anche ogni due iiiesi non sono sufficienti. Non < i potrebbe dire che siaiiio buoni aiiiici.

Nelle Ecluipes Notre-Darrie. abbiaiiio un punto concreto di impcgno che ci chiede "di ascoltare regolarmente la Parola di Dio". Quando si dice "re_«olarrnente" ci \ iene chiarito chi:irainente I'n.;\iduitiì del- l'ascolto. E Lina richiesta di preghiera serira la qiialc iion possiamo

scoprire qual'è i l "nome" che i l Signore ci dà. i l noine che ci inclica i i i

quale parte della sua vignaci v~iolc a lu\.orare. Una chialilata all'ascol- t« della Parola per impregriarci poco a poco degli atteggiamenti profondi di Cri\to. Ascoltare è pii1 che leggere. è guardare. è ripensare. è aprire il proprio cuore. La Parola di Dio non grida. parla dolcemente. lentaiiiente. Occorre fare silenrio. occorre andare a lei COII fede. coi1 perse\~eranza.

DOMANDE PER TI, DIA1,OGO IN COPPIA

- Ciascuno di noi si sente ascoltato dall'altro? Coine? In quali rno- menti'!

- Nella nostra coppia. nella famiglia. cosa è di ostacolo all'ascolto dell'altro?

Gli atteggiaiilenti profondi della messa in coiiiunc: ascoltarsi per giungere ad una amicizia più profonda. In una équipe. ogni persona. ogni coppia si trova ad un livello spirituale. ad un grado proprio di irripegno, ad ~iriavelocità di cami1iiiio etc. .... diversi. Occorre innanzi tutto accettare queste differenze affinché ciascuno si senta libero di dire la propria verità. È importante che l'ascolto non sia passivo ina pieno di attenzione, un ascolto accogliente, l'interesse deve dimostrarsi tramite lo sguardo. il silenzio. i gesti. È importante anche accettare i l silenzio dcll'altro affinché questa accettazione senza condirioni possa incoraggiare l'altro a "dirsi".

- Conie ci ajcoltiamo tra noi durante la noytra messa in cornune in équipe? Quale "\ ino" ci manca nell'attitiidine dell'ascolto?

- Quando e come ascoltiaiiio la Parola di Dio? Abbiamo fatto espe- rienzadella potenzacon cui agisce la Paroladi Dio'? Se jì. cerchiamo di spiegarlo agli altri.

- Quale Parola di Dio abbiamo coii\ervat» nel nostro cuore duraiite questo meie'? Cosa ci Iia fatto scoprire circa la nostra vita'?

La frase "Frrrr t ~ i t t o c , i ì ~ c . 1 1 ~ Li i i 1.i clirrì " oppure "Tutto ci<, che vi dirà

(iili//i,iriio lo sics\o iiiclodo clc.llc ii~inioiii ~>~~ccccIeiiti: I;i~.ci,iiiio l;i 1c11~ii.,i coiiij~lciii ilcllc No//c cii (';iiii~.

- Ic~gi;iiiio lc c1o111~111clc piopos~c q ~ i i eli \cg~iito. - I ; I \ L ~ I ~ I I I ~ O L I I ~ I I I ~ I I ~ ~ ~ I I I O per l:! ~ s i l ' l ~ ~ ~ i o t i c pti.\oii:~Ie. - o;iiiiiio iii,iiiiic~ii i l pi.o1>ito ~>cii\it'i.o ci1 ;i\col~i gli iiltri ioii attci~/ioiie.

(.'cicIiciciiio di iiicrtci.i.i iici ciioic eli Gcsìi. di iiiiiii:i~iii;ire ciil che 1.~1i 1i;i \ i\io c ( l i peii\:ii.c ci0 clit L,iii Ii:i peiis>ito. Cosa ci inipres\ioria i i i ; i~~i i~i~~iici i ic . r i i ~ l l , ~ sii;i ;riiiiiicliiie 1~1oi'oiicl;i. iici suoi iil le~~iaiiieiili . . 11ciIc \tic i1;ii \ ) l C .'

\i~c~c~yli:iirio iiel \iicii/io clcl ciiorc I L I 1'1.;isc cile 11iìi ci I I : ~ colpito. i l ~ciitii i icii~o clic piii L,! hli i~oiiiiiio\\o. I ' iLlc;r chi. :ihhiaiiio c;ipiio iiicglio ~lo1'1) 1;i i-il 'lc~~ioire coiiiiiiiii,ii.i:t. Poi p;isictiilo d;i ci0 che :ihl,iaiiio I > I O \ : i i \ i , c<~i i i l~ rc \~ i . i~it:\o. ~ ~ ~ i ~ c . i ; i i ~ i o :i \cicc :ilt>i titi:\ prc~Iiier:i eli lode. <!i I I I I ~ I ~ L ~ L ~ ~ \ I I I I ~ C . ( l i i i ~ i ~ ~ ~ t i / i ~ i ~ i i ~ ~ ~ i ~ o . .

4 - RIEMPITE D'ACQUA LE GIARE

Agire con l'acqua che possediamo: la missione

L'.4T'I'F:GGIA111ENTO IIEI SERVI

I ser\i si soiio lasciati clirigere da ~ i i i Uoriio clie iion era né i l iiinrito. né il maestro di t:ivola. Hanrio fatto qu,iiito I;I iiiadre di qiiest' Uomo ;I detto loro. Hanno la\,«i-at» duro senza sapere troppo bene qiiale sarebbe stato i l risultato. L'acqua si tro\,a\.a probabilrneiite in Lin pozzo e clliiiitli hanno d«\,uto t i r ~ r l a SLI con un \eccliio. Q ~ l e s t ~ ) ha richiesto fatica e tenipo. Hanno riempito sei giare di pietradi circa 130 litri ci;~\cuiia. A\.rebberopot~ito dire di essere iiiolto stanchi. di nver già lavorato per servire a ta\,ola. Avrebbero pot~ito scusarsi. Maqualcosa in qiie\t'Uonio l i ha spinti ad obbedire o forse è stata la fiducia chc questa doiina. \Lia iiiacli-e. gli tehtinioiiiava. o forsc aiiclie I'atteggiaineirto dei discepoli clie lo aczonipagiia\~atio. 1,e conseguenze del wr\,izio cornpiiito sono statc per loro '11 (li là di ogni attesa.

Diciariio sovente di essere dei "ser\~i" e. in un certo senso abbiamo ragioiir perché la\joi-iarno con tutte le nostre f o r r ~ . . L;i cosa più iinportante nell'atteggiainento dei servi rion è s«lo i l fatto di nver compi~ito i l loro lavoro nia di a\,erlo fatto secondo la \,olontà del padrone. Noi lavoriaiiio. è vero. n ~ a \«\,ente non ci lasciaino dirigere dal Signore. Se rioi siamo guida a noi stessi. iiioltiplichereiuo gli s f o r ~ i e I'aiiipiezza del compito ci \chiaccerà. Se i l Signore è i l pastore. i l mriestro. è Lui che. con la tòrrn del suo Spirito. rinnu\.erh quanto facciamo attraverso strade iriaspettate.

L'ACQUA DEI,I,E GIARE

L'iicquaè sesiio di \-ira c di p~irerra . Per i giudci 1':icq~ia era strunieiito di purif ic~i~ione e le giare ei-ano "destinate ai riti della purificnzione". Vi è in ci;) sicur;iiiieiite Lin segiio: pi-e\,ista per le ahlurioiii del corpo. cliiest'accl~ia iioti airebbc do\.iito apportare che una purificazione esrcriore. iiia c\sn \ t a \a per essere trnsforiiiata in vino che airehbe sinno\ nto e riscaldato i c~ioi i nel lorc-, iritiiiio. E già Lin piinio in\ ito aci un cambio di iiientalità: gli atteggilinienti profontii p i ì ~ dei riti. 1'~ionio piii del sabato. la coiupas\ione piii della legge. L'ncq~ia. i riti. i l wbato. la legge non 5ono aboliti ma superati e portati alla pienrrra del loro coiiipiiiieiito.

Anche noi abbiaino la nostra " ~ C C I L I ~ " . Sono i "talenti" che i l Signore ci ha donato. le ricchezze di grafia che abbiamo ricevute. con i l h:ittcsiirio. col \acraiiicrito del matrimonio. con I'appartcrienra alle Équipe\ Notre-Daiiie. Sono pure gli \forzi di coii\ ersione. i cainbia- menti di atteggiamsnto di fondo. Questi "talenti". queste ricclierre. questi s h r r i hanno bisogno di essere condi\,isi. Li abbianio rice\liti per donarli a nostra volta. La grande legge della \ ita spirit~iale è che si rice\ e per dare e che si I-iceve nella misura in cui si d5. N o n sbagliamoci: non c ' è po5hibilità di conservare per sé questi talenti. o l i si inoltiplica o l i si perde .... Ricordiamoci la parabola dei talenti: a colui che l i a \ , e \a s«tterrati 1121-ché "a\e\ a paura" P stato tolto tulto.

EGLI HA BISOGNO DEIJI,A NOSTRA ACQUA

Gesù avrebbe potuto I'are i l iniracolo del vino senra utilizzare l'acqua portiita dai servi. Ma ha fatto una scelta: la scelta di incarriarsi nella storia, di partire sempre dalla terra, di appoggiarsi sul lavoro umano. di associarci alla sLin opera di redenrione. Questa acqua che noi portiamo. ne siailio coscienti. non è gran cosa. ma senza questa i l Signore non potrà agire. È Lui che ha voluto la nostra collaborazione. Noi abbiamo una grande responsabilità. Pos- siamo. per oiiiissiorie. iinpcdirc al Signore di agire. ritardare la venuta del Regno di Dio. Senza pigri/ia dunque. poriiaino la nostra acqua. Portiainola nella pace pei-ché E- i l Signore che si incarica di trasCorriiarlu i11 \ ino. Ma lo farà a suo tempo, che non 2 i l nostro. con le sue bie. clie noi non conosciamo. in mariiera diversa da quella che ci aspeitiaino. E così vedremo che è Lui ad agire. non noi.

ERA ALLE NOZZE DI UNA COPPT.4

Se tutto nellii Parola di Dio ha iiria senso. non k per caso che questa prirria riianifesta~ione della gloria di Cristo che ha fatto sì che "i .slroi ciisc~r~/~oli c~i.rdc.s.~rr-o i11 Llri" abbia a\ iito I~iogo durante unti fekta di no//e. L:i coppiciè LIII segni, \ iaibile dell'iiniorè di Dioed egli rende credibile questo aiiiore in modo \pecifico. Lacoppia hiidunqlie una missione d;i coiripiere. La parte fondaiiieiitalc di que\ta inisjione ?d i tssere sempre piii "coppia". ricorrere con fiducia al "Lino" riiio\.» di Cristo pei-cs\cr-t. felici. per pcrsi5tei-e nell'ainoie. percarnniinarc iiisit.iiie \ e r w la saiitit;~.

Siarno stati invitati alle Équipes Notre-Daine. Non siamo noi che le abbiamo scelte. Noi abbiamo risposto ad un invito. corrie quello delle nozLe. Le Équipes Notre-Daiiie hanno. come Movimento. una missio- ne nella Chiesa. Esse hanno rice\ ~ i t o un caris~iia dallo Spirito. Soiio state. al loro i n i ~ i o . "fermento di rinnovamento" nella Chiesa. propo- nendo una ~piritualith c o n i ~ ~ g a l e e una vita di écluipe. Pcr~inacompren- sioiie migliore del senso del riiatrinionio cristiano. rimane ancora da mettere in luce una immagine nuova della coppia e della sua parteci- pazione specifica alla cos t r~~z ione del Regno di Dio. 11 Movimento non esiste in sé stesso. ma è e fa ciò che sono e fanno i suoi membri. Non possiaiiio rimanere indifferenti. semplici consurna- tori che non si ritengono mai pronti a condividere. Siaino testimoni privilegiati. Siamo i s e n i delle Nozze. ma anche gli stessi sposi. Sappiamo, ogni coppia sa. nel più profondo del proprio cuore, conie e quando i l Signore ha riscaldato I'aiiioi-e di coppia con u11 "vino" nuovo. Abbiamo visto anche ciò che Egli può fare con la nostra "acqua" qiiarido abbiaino l'audacia, la fedeltà. l'umiltà di portarla.

Abbiamo i nostri figli, è vero. abbiamo la famiglia. abbiamo la vita professionale: sono le nostre "piccole acque" quotidiane, più difficili da portare Sorse. ma che sono la nostra prima responsabilit5. Non possiamo comunque fermarci. Altre coppie aspettano: coppie del Movimento. coppie che non lo conoscono ancora. coppie che cercano, si sentono sole e perdute. coppie che cercano i l cammino. coppie che sono ferite. Ricevereino senra dubbio altre chiamate nel lachiesae nel mondo che derivano daquesta. N o n è con tiiliore. ma con lafiduciadei servi fedeli che dovremo rendere conto un giorno di tutto ciò che ci è stato dato.

DOMANDE PER IL DIALOGO IN COPPIA

- Quali sono i talenti di ciascurio che rendono la \ i t a di coppia e di faiiiiglia gradevole e rasserenante per gli altri'?

- Quale acqua potremnio portare a questa vita di coppia o di famiglia per attutire i nostri difetti?

- Abbianio già fatto esperieri~a di un' "acqua" cambiata in "Lino'"?

Gli atteggiamenti profondi della messa in comune: aiutarsi per acq~ii- \ire la coereiua tra fede e vita. La iiie\sa in comune t' i l nionieiito dell'aiuto reciproco in éqiiipe. i l

iiiomento del discerniiiient». Occorre creare un clirna di incontro e di ri5petto per la\ciarc ;I colui che parlii In scelta di chiedere o n o i l parere degli altri. Se chiede una risposta. bisogriii resijtere alla tentarione di fare la "predica". ilori bisogria a\cre I'atteggiaiiiento di colui che dL leiioni di morale. Occ«ri-e ariche resijtere alla tentnriorie di dare rapidamente delle soliirioiii $5 pronte n pr«bleriii spesso cciniplessi. lunghi. difficili da ri%ol\ ere. Dobbiaiiio cercare cori l'altro. ; i l suo fianco. s~iggerire strade possibili con uiiiiltà e comprensioric,

- Coiiie vi\i:irrio l 'ai~ito reciproco diiratite la messa in coniuric'? Sollecitiamo l 'ai~ito degli altri'? Ce lo au=urinrno? Se no. cosa ieiiiiamo?

- Cerchiain« di dirc a ciascuri rneriibro dell'écluipe ( o ad ogni coppia) cluale "acqua" (talent«) può portare all'éq~iipe.

- Qual'è, secondo noi la iiii~siorie del Mo\,iiiiento oggi'! Abbinino poi-tato ciascuii« la pi-opria "accliia" al Moviiiienio per collaborare a questa iiiissione? In che modo? E alla nostra Chiesa locale?

- Quale "acqua" abbiaino portato o potremmo portare nel riiondo che ci circonda?

Le sei giare di pietra iion erano piccoli recipienti. coine le caraffe cori le quali sei-\ iurrio i l vino. "Erano ciascuna due o tre misure". cioè circa l00 litri. Tirare clal po/7» tutta cl~iell'accl~ia con un secchic, (LI certa- mente peri 5ei.L i un lavoro Iiingoc I'atico4o. Eppure essi "lr~.iri~l/)i~.orio ,/irlorrll'oi~lo ". Alla sichiestli di Gesìi i sei.\ i rispoiidonocori generosità. \,aniio fino ai liiiiiti delle possibilità che sono loro oftèi,te. Noli si Parino clomniide. non ccrc;ino di capire. hanno fiducia.

RIF1,ESSIONE IN COMUNE

I J t i l i ~ ~ i a i i i o lo stess» inetotlo tielle pi-ecedeiiti iiuiiioni: - fàcci:inio la lettura c»rnpleta delle Nozze di Canu. - leggiamo le doiriande proposte qui di seguito. - la.;ciamo un momento per la riflessioric personale. - ognuno iiianifesti i l proprio pensiero ed ascolti gli altri con attenzione.

DOMANDA

Cercheremodi irictteri~i :il po\to dei .sc,~-i.i. tf'iniiii~igiriarecibche haiiiio bisto e di peiis~ii-c ciìi LIIL, Ii,iiiiio ~iciisuto. Cosa ci irnpre$\ioii:i iii~!~;ioi-iiic.iite nel loro atteggiainento? Quale sarebbe stato i l iio\iio \e fossiilio 5tati al posto loro'!

PREGHIERA

Accogliaino nel s i l e n ~ i o del nostro cuore ciò clie ci ha colpito maggiormente. i l senti~nento che piìi ci ha cornniosso, l'idea che abbiaino capito ineglio dopo la ritlessione comunitaria. Poi partendo

, da ciii che abhiam« provato. compreso. inteso. facciairio a Loce alta una preghiera di lode. cii interce5sione. di ringra~iaineiito ....

rU«n \ orreiiiiiio <o\ ente ariclic iioi cai~ihiai-e I'acqunche portiariio in ~ i i i

\ilio iiuo\o'.' Que\ic> ci ? iiiipo\$ibile: t= coriipito ciel Signore. Non orreriiiiio a \ oltc che i l Signore iiiettejw a nostra disposizione i l s ~ i o

\ iiio \eiiLa hi\ogno dclla nostra accliia'? Anche qiiesto non L; possihilc. H:i h i \ o t ~ i o dell'acclii:~ portata dai i .

PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO

O Spirito Santo, Tu sei i l soffio del Padre e del Figlio nell'eternità felice. Tu ci sei stato mandato da Gesì~ per farci capire qiiello che Lui ci ha detto e per condurci verso la verità tutt'i intera. Tu ~ e i per noi \ofIio di vita, soffio creatore. soffio santificatore. Sei TLI che r i nno~ i ogni cosa Noi ti preghiaino umilmente di aniinarci e di abitare in noi, in ciasc~ino e ciascuna di noi, in ciascuna delle nostre coppie, in ciascuna delle nostre éq~iipes. perché po\~ianio vivere i l Sacramento del inati-imonio corne un luogo di amore, un cammino di felicità. un m e u o di santità.

INVITATI ALLE NOZZE DI CANA

1 PREMESSA Pag. 1

1 - INTRODUZIONE I1 senso di un orientamento nel Movimento 3

1 2 - NON HANNO PIU ViNO Discernimento sulla realtà

3 - FATE CIÒ CHE LUI VI DIRÀ Ascolto della Parola e confronto con la vita 15

1 4 - RIEMPITE D'ACQUA LE GIARE I Agire con l'acqua che possediamo:

la missione 19

PERIODICO HIhlESTRA1,E - Aiiiiii 1995 ~ Krg il i1330 del Trih di Toiirio i1 l 2 10 1'JX:i Sprd i~ i i~ i re in ahbiinanit~iito poht.ile - piih in1 >O'( Torino - bupplcinciit~~ al 11 :i ' I1 ,i3incalri, l!ì!I: