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COMUNE DI BRESCIA DUP DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2017/2019 1

DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2017/2019...Quanto alla struttura del documento, si ricorda che il DUP è articolato in due sezioni: la sezione strategica (SeS) e la sezione operativa

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  • COMUNE DI BRESCIA

    DUP

    DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2017/2019

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  • DUP - DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2017/2019

    INDICE

    GUIDA ALLA LETTURA pag. 5 1. SEZIONE STRATEGICA (SeS)

    1.1 Quadro delle condizioni esterne pag. 11 1.1.1 Lo scenario economico internazionale, italiano e regionale pag. 13 1.1.2 La popolazione pag. 17 1.1.3 Condizioni e prospettive socio-economiche del territorio dell’Ente pag. 24 1.2 Quadro delle condizioni interne dell’Ente pag. 31 1.2.1 Evoluzione della situazione finanziaria ed economico-patrimoniale

    dell’ente pag. 33

    1.2.2 Analisi degli impegni già assunti e investimenti in corso di realizzazione

    pag. 45

    1.2.3 Le risorse umane disponibili pag. 82 1.2.4 Organizzazione e modalità di gestione dei servizi pag. 89 1.2.5 Gli organismi partecipati pag. 91 1.3 Obiettivi strategici per missione pag. 101 Missione 01 - Servizi istituzionali, generali e di gestione pag. 103 Missione 03 - Ordine pubblico e sicurezza pag. 133 Missione 04 - Istruzione e diritto allo studio pag. 143 Missione 05 - Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività

    culturali pag. 147

    Missione 06 - Politiche giovanili, sport e tempo libero pag. 153 Missione 07 - Turismo pag. 159 Missione 08 - Assetto del territorio ed edilizia abitativa pag. 163 Missione 09 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e

    dell’ambiente pag. 169

    Missione 10 - Trasporti e diritto alla mobilità pag. 177 Missione 11 - Soccorso civile pag. 187 Missione 12 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia pag. 191 Missione 14 - Sviluppo economico e competitività pag. 203 1.4 Strumenti di rendicontazione dei risultati pag. 209

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  • 2. SEZIONE OPERATIVA (SeO)

    2.1 Parte prima pag. 215 2.1.1 Descrizione dei programmi e obiettivi operativi pag. 217 Missione 01 - Servizi istituzionali, generali e di gestione pag. 219 Missione 03 - Ordine pubblico e sicurezza pag. 295 Missione 04 - Istruzione e diritto allo studio pag. 315 Missione 05 - Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività

    culturali pag. 333

    Missione 06 - Politiche giovanili, sport e tempo libero pag. 345 Missione 07 - Turismo pag. 359 Missione 08 - Assetto del territorio ed edilizia abitativa pag. 365 Missione 09 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e

    dell’ambiente pag. 391

    Missione 10 - Trasporti e diritto alla mobilità pag. 415 Missione 11 - Soccorso civile pag. 437 Missione 12 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia pag. 443 Missione 14 - Sviluppo economico e competitività pag. 481 2.1.2 Indirizzi agli organismi partecipati pag. 497 2.1.3 Gli aggregati finanziari ed i vincoli di finanza pubblica pag. 498 2.2 Parte seconda pag. 501 Programmazione del fabbisogno di personale pag. 505

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  • GUIDA ALLA LETTURA Nell’ambito delle , introdotta dal decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 e successive modifiche e integrazioni, il processo, gli strumenti ed i contenuti della programmazione sono illustrati nel principio applicato della programmazione, allegato 4/1 al citato decreto 118. Per quanto riguarda, in particolare, gli strumenti della programmazione, particolare rilievo assume il Documento unico di programmazione (DUP), . La tempistica per la presentazione e la successiva approvazione del DUP è definita nel paragrafo 4.2 del principio applicato della programmazione, di cui si riporta uno stralcio:

    Il termine del 31 luglio per la presentazione del DUP 2017/2019 anticipa la definizione del quadro complessivo delle risorse disponibili per il prossimo triennio, in funzione delle scelte che saranno operate a livello nazionale, regionale e, in sede di formazione dello schema di bilancio di previsione, a livello locale. In considerazione di tali elementi, lo stesso principio applicato dispone che, in occasione della presentazione dello schema di bilancio di previsione – entro il prossimo 15 novembre – sia aggiornato anche il DUP. Con Decreto Ministeriale 1/12/2015 “Aggiornamento degli allegati al decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle regioni, degli enti locali e dei loro organismi”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 22 dicembre 2015, il principio della programmazione è stato modificato, eliminando la ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi dai contenuti della deliberazione di assestamento del bilancio. Contestualmente, è stato integrato il riferimento al DUP con questa precisazione: . Pertanto, il presente documento comprende anche lo stato di attuazione dei programmi riferito al primo semestre 2016, quale evidenza e sintesi del processo di verifica propedeutico alla formazione del DUP stesso. Quanto alla struttura del documento, si ricorda che il DUP è articolato in due sezioni: la sezione strategica (SeS) e la sezione operativa (SeO). La sezione strategica (SeS) La SeS sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato approvate con deliberazione del Consiglio comunale 6/9/2013 n. 110/89516 P.G., con un orizzonte temporale pari al mandato amministrativo, ovvero sino al 2018.

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  • Individua gli indirizzi strategici dell’Ente, ossia le principali scelte che caratterizzano il programma dell’Amministrazione, da realizzare nel corso del mandato amministrativo, in coerenza con il quadro normativo di riferimento, nonché con le linee di indirizzo della programmazione regionale, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica. Tra i contenuti della sezione, si sottolineano in particolare i seguenti ambiti: � analisi delle condizioni esterne: considera il contesto economico internazionale e nazionale, gli

    indirizzi contenuti nei documenti di programmazione comunitari, nazionali e regionali, nonché le condizioni e prospettive socio-economiche del territorio dell’Ente;

    � analisi delle condizioni interne: evoluzione della situazione finanziaria ed economico-patrimoniale dell’ente, analisi degli impegni già assunti e investimenti in corso di realizzazione, quadro delle risorse umane disponibili, organizzazione e modalità di gestione dei servizi, situazione economica e finanziaria degli organismi partecipati.

    Nel primo anno del mandato amministrativo, il 2014, sono stati definiti gli obiettivi strategici da perseguire entro la fine del mandato, per ogni missione di bilancio: � Missione 01 - Servizi istituzionali, generali e di gestione � Missione 02 Giustizia (non più valorizzata dal 2016) � Missione 03 Ordine pubblico e sicurezza � Missione 04 Istruzione e diritto allo studio � Missione 05 Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali � Missione 06 Politiche giovanili, sport e tempo libero � Missione 07 Turismo � Missione 08 Assetto del territorio ed edilizia abitativa � Missione 09 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente � Missione 10 Trasporti e diritto alla mobilità � Missione 11 Soccorso civile � Missione 12 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia � Missione 14 Sviluppo economico e competitività Tali obiettivi sono aggiornati in sede di ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi e in occasione della formazione del nuovo bilancio di previsione, secondo una logica di scorrimento. Infine, nella SeS sono indicati gli strumenti attraverso i quali l’Ente intende rendicontare il proprio operato nel corso del mandato in maniera sistematica e trasparente, per informare i cittadini del livello di realizzazione dei programmi, di raggiungimento degli obiettivi e delle collegate aree di responsabilità politica o amministrativa. La sezione operativa (SeO) La SeO contiene la programmazione operativa dell’ente con un orizzonte temporale corrispondente al bilancio di previsione (triennio 2017/2019) ed è strutturata in due parti. � Parte 1: sono illustrati, per ogni singola missione e coerentemente agli indirizzi strategici

    contenuti nella SeS, i programmi operativi che l’ente intende realizzare nel triennio 2017/2019 e lo stato di attuazione al primo semestre 2016. Per ogni programma, corrispondente all’articolazione della spesa di bilancio, sono individuati gli obiettivi operativi annuali, che discendono dagli obiettivi strategici indicati nella precedente SeS. Per ciascun obiettivo operativo viene inoltre indicato lo stato di attuazione al primo semestre 2016. Con la nota di aggiornamento di novembre, saranno aggiornati o inseriti ulteriori elementi della SeO, in coerenza con la formazione dello schema di bilancio di previsione.

    � Parte 2: contiene la programmazione in materia di personale, programmazione degli acquisti di beni, servizi e dei lavori pubblici, alienazioni/valorizzazioni immobiliari.

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  • In particolare, viene descritta la programmazione del fabbisogno di personale 2017/2019 al fine di soddisfare le esigenze di funzionalità e di ottimizzazione delle risorse per il miglior funzionamento dei servizi, compatibilmente con le disponibilità finanziarie e i vincoli di finanza pubblica. Per quanto riguarda opere pubbliche e immobili, in questa sede è confermata la programmazione già approvata con il DUP 2016/2018 e successivi adeguamenti. Per i nuovi adempimenti introdotti dal D. Lgs. 50/2016 (c.d. nuovo Codice dei contratti) in materia di programmazione degli acquisti di beni e servizi si è in attesa dell’adozione del decreto ministeriale previsto dall’art. 21, comma 8, del citato decreto 50.

    In questo documento sono quindi tracciate le linee fondamentali di pianificazione e programmazione dei prossimi esercizi, quale adeguamento ed evoluzione dei contenuti definiti nel vigente DUP 2016/2018. I contenuti più strettamente correlati alla formazione del bilancio di previsione 2017/2019 (che, ai sensi dell’art. 11 comma 5 del D.Lgs. 118/2011 e del paragrafo 9.11 del principio applicato della programmazione, devono essere contenuti nella nota integrativa da allegare al bilancio di previsione) saranno ripresi in occasione della predisposizione della nota di aggiornamento del DUP.

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    1.1 QUADRO DELLE CONDIZIONI ESTERNE

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  • 1. 1 QUADRO DELLE CONDIZIONI ESTERNE 1.1.1 LO SCENARIO ECONOMICO INTERNAZIONALE, ITALIANO E REGIONALE Tra gli elementi citati dal principio applicato della programmazione a supporto dell’analisi del contesto in cui si colloca la pianificazione comunale, sono citate le condizioni esterne. Si ritiene pertanto opportuno tracciare, seppur sinteticamente, lo scenario economico internazionale e italiano. Si riportano in questo quadro le linee principali di pianificazione internazionale, nazionale e regionale elaborate dalla Banca d’Italia. La sintesi1 Negli Stati Uniti e negli altri paesi avanzati l’espansione prosegue, mentre le economie emergenti restano un elemento di rischio per la crescita mondiale. In Cina si sono allontanati i timori di un hard landing, ma continua il rallentamento dell’economia. Il calo del prezzo del petrolio non si è tradotto in un rafforzamento dell’attività globale. L’FMI e l’OCSE hanno rivisto al ribasso le previsioni sulla crescita e sul commercio internazionale. Si è accentuato il carattere espansivo delle politiche monetarie nei paesi avanzati.

    Nei primi mesi dell’anno i timori sulla crescita globale hanno determinato forti cali dei corsi sui mercati finanziari internazionali, in parte poi riassorbiti. Nell’area dell’euro è stato particolarmente sfavorevole l’andamento dei titoli bancari, che ha interessato tutta l’area, ma soprattutto la Germania e l’Italia; è aumentata l’attenzione dei mercati alla qualità del credito, anche a seguito di incertezze degli operatori sugli orientamenti della regolamentazione.

    Nell’area dell’euro continua la crescita, ma si sono accentuati i rischi associati all’andamento della domanda estera e all’incertezza della situazione geopolitica; l’inflazione si è attestata su valori nulli, riflettendo anche gli ampi margini di forza lavoro inutilizzata. Il Consiglio direttivo della BCE ha adottato un pacchetto di misure espansive, più cospicuo di quanto atteso dagli osservatori, costituito da un ampliamento della dimensione e della composizione degli acquisti di titoli, da un’ulteriore riduzione dei tassi ufficiali e da nuove misure di rifinanziamento delle banche a condizioni eccezionalmente favorevoli.

    Dopo l’annuncio delle nuove misure, le condizioni monetarie e finanziarie sono divenute più espansive: i rendimenti dei titoli pubblici e privati sono diminuiti, i premi al rischio si sono ridotti, i corsi azionari si sono rafforzati; si è invece apprezzato l’euro. Nel complesso le misure adottate possono sostenere l’attività economica attraverso molti canali: favorendo l’afflusso di credito all’economia e riducendone l’onere; garantendo certezza su disponibilità e costo della raccolta bancaria; abbattendo il costo del capitale per le imprese; rafforzando il valore della ricchezza finanziaria e reale delle famiglie; stimolando il mercato immobiliare. Il sostegno all’attività economica e all’occupazione è presupposto necessario per il ritorno dell’inflazione su livelli compatibili con la stabilità dei prezzi.

    In Italia nell’ultimo trimestre del 2015 è proseguita, anche se a ritmi più contenuti, la ripresa ciclica, sospinta dal consolidamento dei consumi e dall’accelerazione degli investimenti. Gli indicatori più recenti segnalano che nei primi mesi di quest’anno l’attività economica avrebbe beneficiato del riavvio della manifattura, cui si sarebbe aggiunto il consolidamento della ripresa nel settore dei servizi e nel comparto edile. Le imprese rimangono ottimiste sulle prospettive dei prossimi mesi,

    1Fonte: Banca d’Italia, Bollettino economico aprile 2016.

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  • pur con alcuni segnali di cautela. Secondo nostre valutazioni nel primo trimestre del 2016 la crescita sarebbe stata ancora moderata, ma lievemente superiore rispetto ai tre mesi precedenti.

    Al contempo le prospettive della domanda estera risentono anche in Italia dell’acuirsi dell’incertezza sull’andamento del commercio mondiale. Il calo delle vendite sui mercati extra UE nei primi mesi dell’anno potrebbe ripercuotersi sui piani di investimento delle imprese, pur sostenuti dall’impatto positivo degli incentivi temporanei disposti dall’ultima legge di stabilità.

    Sulla base degli andamenti registrati nell’ultimo trimestre del 2015, meno favorevoli del previsto, le principali istituzioni e gli analisti hanno corretto marginalmente al ribasso, di alcuni decimi di punto, le stime di crescita del nostro paese per il 2016 (ora valutate dalla maggior parte dei previsori tra l’1,0 e l’1,2 per cento); sono rimaste pressoché invariate quelle per il 2017.

    I dati definitivi indicano un miglioramento dell’occupazione nel 2015 superiore alle nostre previsioni di un anno fa (0,8 per cento, contro una previsione di 0,5 nel gennaio 2015), pur in presenza di una parziale correzione nei primi mesi di quest’anno in occasione della riduzione degli sgravi contributivi. L’andamento dell’occupazione ha riflesso sia la ripresa dell’attività economica sia i provvedimenti adottati dal Governo. Vi è evidenza che la nuova disciplina dei rapporti di lavoro e, in misura più ampia, gli sgravi contributivi abbiano stimolato una ricomposizione delle assunzioni a favore di contratti a tempo indeterminato e un’espansione dei livelli occupazionali complessivi. Resta tuttavia ancora elevata la disoccupazione, soprattutto quella giovanile.

    L’inflazione è tornata negativa. Vi ha contribuito la decisa flessione dei prezzi dei beni energetici, ma anche il permanere dell’inflazione di fondo su valori storicamente molto bassi. Secondo le aspettative di famiglie e imprese la dinamica dei prezzi si manterrà molto contenuta anche nella parte restante dell’anno. In Italia e nell’area dell’euro la debolezza dei prezzi e dei salari risente in misura non trascurabile degli ancora ampi margini di capacità produttiva e di forza lavoro inutilizzati.

    Prosegue la ripresa graduale del credito, favorita dal contributo espansivo delle misure di politica monetaria; i prestiti alle imprese manifatturiere crescono a tassi superiori al 3 per cento; restano in flessione quelli al settore delle costruzioni e alle società di minore dimensione. Per il sistema bancario nel suo insieme la raccolta non ha risentito delle recenti tensioni finanziarie: l’aumento dei depositi e l’espansione della raccolta interbancaria sull’estero hanno più che compensato la riduzione delle obbligazioni.

    Le consistenze ancora elevate di attività deteriorate comprimono la capacità reddituale delle banche e possono porre un vincolo all’erogazione di nuovi finanziamenti; tuttavia, con il proseguire della ripresa, si rafforzano i segnali di miglioramento della qualità del credito. Nel quarto trimestre del 2015 il flusso di nuovi prestiti deteriorati è ulteriormente diminuito, continuando la tendenza in atto da circa un anno; inoltre, sulla base di dati preliminari, per la prima volta dall’inizio della crisi finanziaria il valore assoluto dei prestiti deteriorati si è lievemente ridotto e la loro quota sul totale dei finanziamenti ha smesso di crescere. Lo schema di garanzia pubblica per la cartolarizzazione delle sofferenze può agevolarne una più rapida dismissione. All’inizio di aprile è stata resa nota la costituzione di un fondo di investimento privato volto a sostenere futuri aumenti di capitale da parte di banche e a contribuire alla dismissione dei crediti deteriorati attualmente nei bilanci degli intermediari italiani.

    Nel 2015 l’incidenza dell’indebitamento netto sul prodotto è diminuita di quasi mezzo punto percentuale, al 2,6 per cento. Nei programmi del Governo presentati nel Documento di economia e finanza 2016 essa si ridurrebbe al 2,3 per cento quest’anno e all’1,8 per cento nel 2017; al netto degli effetti del ciclo economico e delle misure una tantum, aumenterebbe di 0,7 punti percentuali nel 2016 per poi ridursi di 0,1 nel 2017. Il rapporto tra il debito pubblico e il prodotto inizierebbe a diminuire quest’anno, sebbene a una velocità più contenuta di quanto programmato in autunno. La posizione di bilancio dell’Italia sarà valutata dalla Commissione europea dopo l’aggiornamento delle sue previsioni atteso per il prossimo maggio.

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  • Condizione necessaria per un ritorno durevole dell’inflazione su livelli coerenti con l’obiettivo della stabilità dei prezzi, nell’area dell’euro e in Italia, è un riassorbimento della capacità produttiva inutilizzata e della disoccupazione. Il consolidamento della crescita è fondamentale anche per contrastare l’avvio di spirali negative tra gli andamenti del mercato azionario e del credito, accelerare il riassorbimento dei crediti deteriorati del sistema bancario, assicurare il proseguimento della riduzione del rapporto fra debito pubblico e prodotto. L’impulso proveniente dalle misure di stimolo monetario continuerà a fornire sostegno all’attività economica e ai prezzi fino a quando sarà necessario; resta essenziale che a questo obiettivo contribuiscano tutte le politiche economiche.

    L'economia lombarda2 L’ultimo Rapporto annuale di Banca d’Italia sull’economia lombarda, pubblicato nel mese di novembre 2015, evidenzia che, nella prima parte del 2015 è proseguita la fase di recupero dell’attività iniziata l’anno passato, seppure a ritmi ancora contenuti e con differenze settoriali. Nell’industria la ripresa produttiva si è progressivamente rafforzata e la domanda ha continuato ad aumentare, accelerando nella componente estera. Il valore delle esportazioni di beni è aumentato a tassi superiori rispetto allo stesso periodo del 2014. Secondo le informazioni provenienti dalle indagini della Banca d’Italia, le imprese prefigurano un ulteriore recupero di ordinativi e produzione nei prossimi sei mesi. La dinamica degli investimenti si sta rafforzando, come dai programmi formulati dalle imprese a inizio anno; per il 2016 le indicazioni delle imprese lasciano prevedere che il processo di accumulazione continui. Nelle costruzioni l’attività si è stabilizzata, dopo un

    2Fonte: Banca d’Italia, Rapporto annuale Economia della Lombardia, novembre 2015

    Scenario macroeconomico in Italia

    (variazioni percentuali sull’anno precedente, salvo diversa indicazione)

    VOCI 2015 2016 2017

    PIL (1) 0,7 1,5 1,4

    Consumi delle famiglie 0,9 1,6 1,4

    Consumi collettivi 0,4 0,6 -0,3

    Investimenti fissi lordi 0,5 2,7 2,2

    di cui: investimenti in macchinari, attrezzature e mezzi di trasporto 2,1 5,4 3,1

    Esportazioni totali 3,8 3,9 5,6

    Importazioni totali 5,5 4,7 5,1

    Variazione delle scorte (2) 0,4 0,1 0,0

    IPCA 0,1 0,3 1,2

    IPCA al netto dei beni alimentari ed energetici

    0,7 0,7 0,9

    Occupazione (3) 0,8 0,9 0,9

    Tasso di disoccupazione (4) 11,9 11,1 10,7

    Competitività all’export (5) 3,9 1,4 0,4

    Saldo del conto corrente della bilancia dei pagamenti (6)

    2,0 2,1 2,3

    Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia e Istat. – Bollettino economico Banca d’Italia – gennaio 2016 (1) Variazione stimata sulla base di dati trimestrali destagionalizzati e corretti per il numero di giornate lavorative. Senza considerare questa correzione che non si applica ai dati annuali, la crescita stimata nel 2015 è pari allo 0,8 per cento. - (2) Include gli oggetti di valore. Contributi alla crescita del PIL; valori percentuali. - (3) Unità di lavoro. - (4) Medie annue; valori percentuali. - (5) Calcolata confrontando il prezzo dei manufatti esteri con il deflatore delle esportazioni italiane di beni (esclusi quelli energetici e agricoli); valori positivi indicano guadagni di competitività. - (6) In percentuale del PIL.

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  • lungo periodo di contrazione. Nei servizi vi sono stati segnali di crescita, favoriti anche da una ripresa dei consumi e dal turismo, che ha beneficiato dell’avvio in maggio di EXPO 2015. L’occupazione è aumentata lievemente, mentre il tasso di disoccupazione è moderatamente sceso. Nei nuovi contratti stipulati nel periodo è aumentata la quota di quelli a tempo indeterminato. La Cassa Integrazione Guadagni è scesa sensibilmente. I segnali di ripresa dell’attività produttiva si sono in parte riflessi sulla dinamica del credito all’economia. I prestiti alle famiglie sono tornati a crescere nel primo semestre del 2015, dopo avere sostanzialmente ristagnato nel 2014. La flessione dei finanziamenti al settore produttivo si è ulteriormente attenuata; il credito è tornato a espandersi per le imprese manifatturiere e per quelle meno rischiose. Secondo le informazioni tratte dall’indagine presso le banche, l’andamento dei prestiti bancari a imprese e famiglie ha beneficiato sia di un miglioramento delle condizioni di accesso al credito, sia di una ripresa della domanda di finanziamenti. Le indicazioni riferite al secondo semestre prefigurano un ulteriore rafforzamento della domanda, mentre i criteri di offerta dovrebbero mantenersi immutati. Nonostante il miglioramento del quadro congiunturale, il deterioramento della qualità del credito è proseguito a ritmi sostanzialmente invariati rispetto al 2014. Il risparmio finanziario ha continuato a crescere, sospinto dai depositi, principalmente nella componente a breve termine; tra i titoli a custodia, le scelte dei risparmiatori hanno privilegiato i fondi comuni di investimento e i titoli azionari.

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  • 1.1.2 LA POPOLAZIONE Nel quadro che segue sono riportati alcuni dati di sintesi sulla consistenza e sulle variazioni registrate dalla popolazione residente nel Comune di Brescia. Popolazione legale al censimento 2011 189.902 Popolazione residente al 31/12/2014 196.480 di cui: maschi 103.891 femmine 92.589 Nuclei familiari 92.617 Comunità/convivenze 112 Fonte: mod. Istat D.7.B Popolazione all’1/1/2014 196.058 Nati nell’anno 1.546 Deceduti nell’anno 2.226 Saldo naturale -680 Iscritti in anagrafe 7.286 Cancellati nell’anno 6.184 Saldo migratorio 1.102 Popolazione al 31/12/2014 196.480 Fonte: mod. Istat D.7.B In età prescolare (0/6 anni) 11.901 In età scuola obbligo (7/14 anni) 14.236 In forza lavoro 1a occupazione (15/29 anni) 28.690 In età adulta (30/64 anni) 93.817 In età senile (65 anni e oltre) 48.435 Fonte: archivio popolazione residente Tasso di natalità ultimo quinquennio: ANNO TASSO

    2011 9,39 2012 8,80

    (rapporto, moltiplicato per 1000, tra nati e popolazione media annua) Fonte: mod. Istat D.P.2 2013 8,39 2014 8,02 2015 7,88 Tasso di mortalità ultimo quinquennio: ANNO TASSO

    2011 10,30 2012 11,47

    (rapporto, moltiplicato per 1000, tra morti e popolazione media annua) Fonte: mod. Istat D.P.2 2013 10,64 2014 10,16 2015 11,34 Nota: Le elaborazioni sono state effettuate dall’ufficio di diffusione dell’informazione statistica su dati dell'anagrafe della popolazione residente registrati su supporto magnetico e su dati provenienti dai modelli ISTAT D.7.B e P.2. I dati elaborati sull’archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente possono differire da quelli pubblicati dall'Istituto centrale di Statistica, in quanto fanno riferimento a tempi e modalità di calcolo diversi. I dati ISTAT sono calcolati secondo il metodo della “contabilità demografica” o bilancio demografico che, assumendo come ammontare iniziale quello della popolazione residente alla data del censimento del 2011 (189.902), calcola lo stesso ammontare al 31 dicembre di ogni anno, come risultante della somma degli iscritti (nati e immigrati) e della differenza delle cancellazioni (morti e emigrati), registrate nel corso dell’anno o del periodo considerato. I dati elaborati sull’archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente producono un ammontare della popolazione, che è il semplice conteggio della popolazione residente al 31 dicembre 2015, comprendendo le cancellazioni e le iscrizioni registrate entro il 15 marzo 2016, sempre riguardanti il periodo 1/1 – 31/12/2015. In questo modo si possono tener conto anche delle variazioni, in più e in meno, dovute ai ritardi di trascrizione degli atti, cosa che non avviene nel caso del bilancio demografico.

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  • La struttura per età In tabella 1 si riportano alcuni indicatori demografici che illustrano la struttura per età della popolazione residente. In particolare, si evidenzia che al 31/12/2015 il 13,3%. della popolazione residente era costituito da persone con età inferiore ai 15 anni e il 24,6% da ultra sessantacinquenni. L’indice di vecchiaia totale per il 2015 è pari a 185,3 (cioè 185 anziani ogni 100 giovani di età tra 0 e 14 anni), mentre l’indice di dipendenza strutturale è 60,9. TAB. 1 - INDICATORI DEMOGRAFICI DELLA POPOLAZIONE COMUNE DI BRESCIA, ANNI 2011– 2015

    INDICATORI DI STRUTTURA 2011 2012 2013 2014 2015 % popolazione sotto i 15 anni 13,5 13,5 13,4 13,4 13,3% popolazione 15-64 anni 62,8 62,6 62,1 62,1 62,2% popolazione uguale o sopra i 65 anni 23,7 24,0 24,5 24,6 24,6% popolazione uguale o sopra i 75 anni 12,0 12,3 12,7 13,0 13,3Età media femmine 46,8 47,0 47,2 47,3 47,4Età media maschi 42,3 42,5 42,8 43 43,1Età media totale 44,7 44,9 45,1 45,3 45,4Indice di vecchiaia femmine 219,1 222,2 225 227,2 228,5Indice di vecchiaia maschi 132,8 136,0 140 142,2 144,0Indice di vecchiaia totale 174,8 177,9 181,9 183,8 185,3Indice di dipendenza strutturale 59,1 59,8 61 61,1 60,9Indice di dipendenza strutturale anziani 37,59 38,3 39,4 39,5 39,5

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica del Comune di Brescia su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente. Note: Indice di vecchiaia: rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione 0-14 anni, moltiplicato per 100 Indice di dipendenza strutturale: rapporto tra la popolazione in età non attiva (0-14 anni e 65 anni e più) e la popolazione in età attiva (15-64 anni), moltiplicato per 100 Indice di dipendenza strutturale degli anziani: rapporto tra la popolazione in età di 65 anni e più e la popolazione in età attiva (15-64 anni), moltiplicato per 100 Dall’analisi dei grafici e delle tabelle presentati di seguito si evidenzia il costante invecchiamento della popolazione residente: la percentuale di ultrasettantacinquenni sulla popolazione residente aumenta, infatti, dal 10,5% del 2004 al 13,3% del 2015.

    INDICE DI VECCHIAIA DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE DI BRESCIA DAL 2004 AL 2015

    170,0

    175,0

    180,0

    185,0

    190,0

    2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica del Comune di Brescia su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente

    18

  • POPOLAZIONE SOTTO I 65 ANNI E DA 65 ANNI IN POI RESIDENTE NEL COMUNE DI BRESCIA DAL 2004 AL 2015

    0

    20.000

    40.000

    60.000

    80.000

    100.000

    120.000

    140.000

    160.000

    180.000

    200.000

    2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

    Anziani da 65 anni in poi

    Popolazione sotto i 65 anni

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica del Comune di Brescia su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente

    POPOLAZIONE DA 65 ANNI IN POI RESIDENTE NEL COMUNE DI BRESCIA DAL 2004 AL 2015: PERCENTUALE RISPETTO ALLA POPOLAZIONE TOTALE

    21

    21,5

    22

    22,5

    23

    23,5

    24

    24,5

    25

    2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

    (val

    ori i

    n pe

    rcen

    tual

    e)

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica del Comune di Brescia su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente

    TAB. 2 – ANZIANI DAI 75 ANNI RESIDENTI NEL COMUNE DI BRESCIA AL 31/12/2015 PER GENERE E CLASSI DI ETÀ

    CLASSI DI ETÀ FEMMINE % DI RIGA MASCHI % DI RIGA TOTALE % DI RIGA

    75-79 anni 6.041 58,5 4.294 41,5 10.335 39,680-84 anni 4.790 62,9 2.827 37,1 7.617 29,285-89 anni 3.594 69,2 1.601 30,8 5.195 19,990-94 anni 1.790 75,6 579 24,4 2.369 9,195-99 anni 406 80,2 100 19,8 506 1,9100 e più 86 92,5 7 7,5 93 0,4TOTALE 16.707 64,0 9.408 36,0 26.115 100

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica del Comune di Brescia su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente

    19

  • I cittadini stranieri Per quanto riguarda la presenza di cittadini stranieri residenti, questi ultimi al 31/12/2015 rappresentano il 18,6% della popolazione totale, dato in notevole aumento rispetto al 5,8% del 1999. In valore assoluto, il numero degli stranieri residenti ha raggiunto 36.746. unità al 31/12/2015.

    RAPPORTO % TRA POPOLAZIONE STRANIERA E POPOLAZIONE TOTALE RESIDENTE NEL COMUNE DI BRESCIA DAL 2004 AL 2015

    18,618,718,518,918,7

    17,8

    16,515,6

    14,3

    13,212,512,0

    1011121314151617181920

    2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica del Comune di Brescia su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente

    La distribuzione per genere di italiani e stranieri evidenzia che sia la maggioranza della popolazione italiana che la maggioranza della popolazione straniera è rappresentata da femmine, rispettivamente, 53% e 52,3%. La struttura per età mette in evidenza un ulteriore aspetto di diversità: tra gli stranieri ci sono più giovani, più adulti e meno anziani degli italiani. La popolazione straniera di età inferiore ai 15 anni rappresenta il 21% del totale (a fronte dell’11,5% di quella italiana), quella tra i 15 e i 64 anni rappresenta il 76,6% del totale (a fronte del 58,9% di quella italiana) e quella dai 65 anni in poi rappresenta il 2,5% del totale (a fronte del 29,6% di quella italiana). L’indice di vecchiaia per gli stranieri è di 11,7 e per gli italiani è di 257,8: ciò vuol dire che ogni 100 giovani stranieri di età compresa tra 0 e 14 anni, ci sono quasi 12 persone dai 65 anni in su, mentre ogni 100 giovani italiani della stessa età, ci sono quasi 258 anziani italiani. L’età media della popolazione straniera è di 32,04 anni, mentre quella della popolazione italiana è di 48,4 anni: quasi 17 anni di differenza.

    20

  • TAB. 3 - POPOLAZIONE TOTALE, STRANIERA E ITALIANA DAL 2004 AL 2015 DISTINTA PER GENERE POPOLAZIONE STRANIERA POPOLAZIONE ITALIANA POPOLAZIONE TOTALE ANNO

    FEMMINE MASCHI TOTALE FEMMINE MASCHI TOTALE FEMMINE MASCHI TOTALE2004 10.392 12.667 23.059 92.157 80.338 172.495 102.549 93.005 195.554 2005 11.096 13.239 24.335 90.608 79.154 169.762 101.704 92.393 194.097 2006 11.837 13.629 25.466 89.294 78.010 167.304 101.131 91.639 192.770 2007 12.955 14.523 27.478 88.266 76.987 165.253 101.221 91.510 192.731 2008 14.573 15.721 30.294 87.764 76.406 164.170 102.337 92.127 194.464 2009 15.685 16.535 32.220 87.035 75.838 162.873 102.720 92.373 195.0932010 17.559 17.636 35.195 86.348 75.509 161.857 103.907 93.145 197.0522011 18.665 18.423 37.088 85.829 75.174 161.003 104.494 93.597 198.0912012 18.941 18.537 37.478 85.264 74.710 159.974 104.205 93.247 197.4522013 18.653 17.486 36.139 84.922 74.672 159.594 103.575 92.158 195.7332014 19.105 17.662 36.767 84.891 75.020 159.911 103.996 92.682 196.6782015 19.227 17.519 36.746 84.962 75.371 160.333 104.189 92.890 197.079

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica del Comune di Brescia su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente

    TAB. 4 - POPOLAZIONE TOTALE, STRANIERA E ITALIANA DAL 2004 AL 2015: VALORI % SULLA POPOLAZIONE TOTALE

    % STRANIERI SU POPOLAZIONE TOTALE

    % ITALIANI SU POPOLAZIONE TOTALE % POPOLAZIONE TOTALE ANNO

    FEMM. MASCHI TOTALE FEMM. MASCHI TOTALE FEMM. MASCHI TOTALE2004 5,3 6,5 11,8 47,1 41,1 88,2 52,4 47,6 100,0 2005 5,7 6,8 12,5 46,7 40,8 87,5 52,4 47,6 100,0 2006 6,1 7,1 13,2 46,3 40,5 86,8 52,5 47,5 100,0 2007 6,7 7,5 14,3 45,8 39,9 85,7 52,5 47,5 100,0 2008 7,5 8,1 15,6 45,1 39,3 84,4 52,6 47,4 100,0 2009 8,0 8,5 16,5 44,6 38,9 83,5 52,7 47,3 100,0 2010 8,9 8,9 17,9 43,8 38,3 82,1 52,7 47,3 100,0 2011 9,4 9,3 18,7 43,3 37,9 81,3 52,8 47,2 100,0 2012 9,6 9,4 19,0 43,2 37,8 81,0 52,8 47,2 100,0 2013 9,5 8,9 18,5 43,4 38,1 81,5 52,9 47,1 100,0 2014 9,7 9,0 18,7 43,2 38,1 81,3 52,9 47,1 100,0 2015 9,8 8,9 18,6 43,1 38,2 81,4 52,9 47,1 100,0

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica del Comune di Brescia su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente

    21

  • Le famiglie Le famiglie italiane residenti nel Comune di Brescia al 31/12/2015 sono 75.903 (pari all’81,5% del totale), quelle straniere sono 14.317 (corrispondenti al 15,4%) mentre quelle miste, composte cioè da italiani e stranieri, sono 2.874 (pari al 3,1%). Il confronto tra le famiglie italiane, straniere e miste evidenzia una diversa distribuzione percentuale delle tipologie familiari. Per le famiglie italiane al primo posto si trova “femmina sola” (26%), al secondo “coppia con figli” (20,3%), al terzo “coppia sola” (18%) ed al quarto “maschio solo” (17,9%). La tipologia familiare prevalente tra gli stranieri è “femmina sola” (26,2%) seguita da “maschio solo” (24,5%), da “altra tipologia” (23,8%) e da “coppia con figli” (16,4%). La tipologia familiare prevalente tra le famiglie miste è invece “altra tipologia” (49%), seguita da “coppia con figli” (34%), da “coppia sola” (8,9%) e da “madre con figli (7,4%). TAB. 5 – POPOLAZIONE RESIDENTE IN TOTALE, IN CONVIVENZA E IN FAMIGLIA, NUMERO DELLE FAMIGLIE RESIDENTI NEL COMUNE DI BRESCIA DAL 2011 AL 2015 E NUMERO MEDIO DEI COMPONENTI

    DESCRIZIONE 2011 2012 2013 2014 2015 Totale popolazione residente 198.091 197.452 195.733 196.678 197.079 Popolazione residente in convivenza 2.046 1.954 1.962 2.001 2.006 Popolazione residente in famiglia 196.045 195.498 193.771 194.677 195.073 Numero delle famiglie 93.504 93.341 92.054 92.740 93.094 Numero medio di componenti 2,1 2,1 2,1 2,1 2,1

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente Nota: il numero medio di componenti per famiglia si ottiene dividendo la popolazione residente in famiglia (data dalla popolazione residente in totale meno la popolazione residente in convivenza) per il numero delle famiglie residenti TAB. 6 – FAMIGLIE IN TOTALE RESIDENTI A BRESCIA AL 31/12/2015 PER NUMERO DI COMPONENTI E TIPOLOGIA FAMILIARE

    N. COMPO- NENTI

    FEMMINA SOLA

    MASCHIO SOLO

    COPPIA SOLA

    COPPIA CON

    FIGLI

    MADRE CON

    FIGLI

    PADRE CON

    FIGLI ALTRO TOTALE % DI

    COLONNA

    1 23.466 17.074 40.540 43,5 2 14.282 5.480 1.022 3.516 24.300 26,1 3 8.883 1.881 342 2.811 13.917 14,9 4 7.445 348 65 2.073 9.931 10,7 5 1.818 41 4 1.069 2.932 3,1

    6 e più 607 7 2 858 1474 1,6 TOTALE 23.466 17.074 14.282 18.753 7.757 1.435 10.327 93.094 100,0% di riga 25,2 18,3 15,3 20,1 8,3 1,5 11,1 100,0 Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente TAB. 7 – FAMIGLIE RESIDENTI NEL COMUNE DI BRESCIA AL 31/12/2015 PER NUMERO DI FIGLI PRESENTI IN FAMIGLIA

    N. FIGLI COPPIA

    CON FIGLI

    GENITORE CON FIGLI ALTRE TOTALE

    COPPIA CON

    FIGLI

    GENITORE CON FIGLI

    ALTRE TOTALE

    1 8.883 6.502 2.948 18.333 47,4 70,7 58,9 55,6 2 7.445 2.223 1.536 11.204 39,7 24,2 30,7 34,0

    3 e più 2.425 467 520 3.412 12,9 5,1 10,4 10,4 TOTALE 18.753 9.192 5.004 32.949 100,0 100,0 100,0 100,0

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente

    22

  • TAB. 8 – % FIGLI SU POPOLAZIONE TOTALE PER FASCE DI ETÀ AL 31/12/2015

    FIGLI POPOLAZIONE TOTALE FASCE DI ETÀ

    N. VALORI % N. VALORI %

    % FIGLI SU POPOLAZIONE

    TOTALE

    Minorenni 28.605 55,0 31.564 16,0 90,6 18-24 anni 10.568 20,3 13.193 6,7 80,1 25-29 anni 4.685 9,0 10.070 5,1 46,5 30-34 anni 2.172 4,2 10.958 5,6 19,8 35-39 anni 1.403 2,7 12.269 6,2 11,4 Dai 40 in poi 4.620 8,9 119.025 60,4 3,9 Totale 52.053 100,0 197.079 100,0 26,4Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente Nota: con il termine “figli” vengono indicate le persone che nell’archivio informatizzato della popolazione residente hanno tale rapporto di parentela con l’intestatario della scheda di famiglia

    23

  • 1.1.3 CONDIZIONI E PROSPETTIVE SOCIO-ECONOMICHE DEL TERRITORIO DELL’ENTE

    Al fine di illustrare condizioni e prospettive socio-economiche del territorio bresciano, si ritiene particolarmente significativo riportare alcuni dati e informazioni tratti dal “Rapporto UrBes: il benessere equo sostenibile nelle città”. Il Rapporto nasce all’interno del progetto Urbes, progetto promosso da Istat e Cnel, finalizzato a creare una rete delle città metropolitane per sperimentare la misurazione e il confronto di indicatori di benessere urbano equo e sostenibile. Il progetto, avviato nel 2012, prende le mosse dalla natura multidimensionale del benessere, che richiede il coinvolgimento degli attori sociali ed economici e della comunità scientifica nella scelta delle dimensioni del benessere e delle correlate misure. La legittimazione del sistema degli indicatori, attraverso il processo di coinvolgimento degli attori sociali, costituisce un elemento essenziale per l’identificazione di possibili priorità per l’azione politica. Questo approccio si basa sulla considerazione che la misurazione del benessere di una società ha due componenti: la prima, prettamente politica, riguarda i contenuti del concetto di benessere; la seconda, di carattere tecnico–statistico, concerne la misura dei concetti ritenuti rilevanti. L’idea di fondo del progetto è che i parametri sui quali valutare il progresso di una società non debbano essere solo di carattere economico, ma anche sociale e ambientale, corredati da misure di diseguaglianza e sostenibilità. Il rapporto BES è organizzato in 12 domini, per complessivi 129 indicatori: • Salute • Istruzione e formazione • Lavoro e conciliazione dei tempi di vita • Benessere economico • Relazioni sociali • Politica e istituzioni • Sicurezza • Benessere soggettivo • Paesaggio e patrimonio culturale • Ambiente • Ricerca e innovazione • Qualità dei servizi Anche il Comune di Brescia, attraverso il l’Unità di staff Statistica, partecipa dal 2012 al progetto per la valutazione del benessere a livello locale: il progetto prevede una sorta di articolazione territoriale del BES con la raccolta e pubblicazione di indicatori del benessere equo e sostenibile a livello urbano, Urban BES o UrBes. All’interno del secondo rapporto, pubblicato nel 2015, le città coinvolte, tra cui anche Brescia, hanno fornito una rappresentazione multidimensionale dello stato di benessere della propria realtà locale e delle linee di evoluzione che si sono manifestate dal 2007 al 2013, integrando gli indicatori forniti da ISTAT con alcuni indicatori calcolati in sede locale e ritenuti rappresentativi di specificità della realtà bresciana. Rispetto al primo rapporto, pubblicato nel 2014, l’Istat ha rivisto e integrato molti indicatori, modificando in alcuni casi anche le modalità di calcolo per renderli sempre più informativi e garantirne la confrontabilità soprattutto nel tempo. Nel prosieguo del paragrafo sono sintetizzati alcuni dati pubblicati nel Rapporto nella sezione dedicata alla nostra città. Per maggiori dettagli è possibile consultare il rapporto sul sito dell’ISTAT (www.istat.it/it/archivio) o sul sito istituzionale del Comune di Brescia, nella sezione Servizi al cittadino > Conoscere il tuo Comune > Indagini statistiche > Progetto Urbes.

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  • Con il Rapporto UrBes 2015 – il benessere nelle città, il Comune di Brescia, in collaborazione con l’Istat, presenta i risultati sulle tendenze del Benessere Equo e Sostenibile, analizzati sulla base di oltre 60 indicatori. Questi misurano molteplici aspetti dei domini in cui si articola il concetto di benessere, che ha una connotazione multidimensionale: non si riferisce, infatti, soltanto a lavoro e benessere economico, particolarmente rilevanti in una fase di crisi come questa, ma al complesso della qualità della vita dei cittadini. La speranza di vita a Brescia, come in Italia, mostra una differenza di genere a favore delle femmine rispetto ai maschi: rispettivamente 85,2 anni le prime contro 80,0 i secondi nel 2013. L’indicatore è in crescita, con una dinamica maggiore per i maschi, che recuperano lentamente lo storico gap. La mortalità per causa è importante per valutare lo stato di salute di una popolazione. La mortalità per accidente è la principale causa di morte della fascia giovanile (15-34 anni). Grazie a vari fattori, tra cui le politiche di sicurezza stradale, si registra un netto calo dell’indicatore tra il 2006 e il 2011, che passa da 1,6 morti ogni 10.000 residenti a 1; si conferma una decisa differenza a sfavore dei maschi. La mortalità per tumore, che colpisce la fascia adulta, dal 2007 mostra tassi superiori al dato nazionale (9,6 morti ogni 10mila residenti nel 2011 a Brescia contro 9,1 italiano) oltre ad essere in costante aumento. La mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso, tipica delle popolazione anziana, dopo una forte crescita tra il 2006 e il 2008, si attesta su 28 morti ogni 10mila residenti. I tassi di scolarizzazione della provincia di Brescia sono storicamente più bassi rispetto ad altre realtà provinciali, ciò per la presenza di un tessuto produttivo dinamico che esercita una forte attrazione sull’offerta di lavoro. La città mostra tassi nettamente superiori rispetto alla provincia. I laureati di 30-34 anni a Brescia sono il 32,4% e in provincia il 18,2%, con una differenza di genere marcata (27,6%), in città, a favore delle femmine. Quanto ai diplomati (25-64 anni), a Brescia sono, nel 2011, il 66,4%, con un livello molto superiore a quello provinciale (51,6%), regionale (59,7%) e nazionale (57,6%). Anche tra le persone di 15-29 anni che non lavorano e non studiano, (Neet) si registrano differenze sia territoriali (15,3% in città e 16% in provincia) che di genere, a favore dei maschi (12,6%), sia in città, sia in provincia.

    Il livello di competenza alfabetica, per gli studenti della città è a 189,70 punti, inferiore a quello provinciale (194,40) e nazionale (190,1). A livello cittadino e provinciale il differenziale di genere, a favore delle femmine, è maggiore che a livello regionale e nazionale. Un segnale preoccupante riguarda il calo del tasso di partecipazione alla scuola d’infanzia che in provincia passa dal 94,3% dell’anno scolastico 2007/2008 all’89,5% dell’anno scolastico 2012/2013.

    25

  • Brescia, anche nella fase di crisi, mantiene livelli occupazionali più elevati della media nazionale. Il tasso di occupazione provinciale passa dal 67,8% (2004) al 68,4% (2013), con differenze di genere: quello maschile passa dall’80,7% (2004) al 78,4% (2013), mentre quello femminile nel 2013 sale al 58%, il più elevato dal 2004. In netta crescita in provincia il tasso di mancata partecipazione al lavoro che passa dal 6,2% (2004) al 13,0% (2013) sempre con differenze di genere. Il tasso maschile, pur restando inferiore a quello femminile, conferma nel 2013 un trend peggiore, passando dal 2,9% al 10,6%, mentre per le femmine dall’11,2% al 16,2%. Il rapporto tra tasso di occupazione delle donne con figli in età prescolare e delle donne senza figli, si attesta al 75,9%, inferiore a quello regionale (83,2%) e nazionale (84,0%) ed evidenzia come la presenza di figli in età prescolare sia un ostacolo all’occupazione femminile.

    Il reddito disponibile pro capite delle famiglie in provincia di Brescia è di 16.253 euro nel 2012, con un valore inferiore a quello regionale (20.617 euro), e nazionale (17.307 euro). Il livello di reddito è determinato, oltre che dagli effetti della crisi, dalla presenza di una forte componente di famiglie straniere che si stima abbiano un reddito mediamente inferiore alle famiglie italiane. Il rischio povertà stimato dalla quota d’individui che vivono in famiglie senza occupati, è pari al 4,7%, per il Comune di Brescia, superiore sia al dato provinciale (3,5%), sia a quello regionale (3,3%), ma inferiore al dato nazionale (6,7%), mentre la percentuale di contribuenti con dichiarazioni inferiori a 10.000€ a Brescia è pari al 27,2%, più elevato rispetto al dato regionale (24,4%), ma inferiore a quello nazionale (32%). La qualità delle relazioni sociali in una comunità è misurata dal numero di volontari delle istituzioni non profit. A Brescia tale numero passa da 725,9 ogni 10.000 abitanti del 2001, a 1189,2 del 2011, con un trend di crescita superiore a quello provinciale, passato da 748,1 a 919,5. Cresce anche il numero d’istituzioni non profit che a Brescia, passa da 62,9 (2001) a 78,0 (2011) per 10.000 abitanti, con un trend superiore a quello provinciale (da 44,0 a 52,6) e regionale 50,7. La partecipazione al voto, che misura la fiducia dei cittadini nella politica e nelle istituzioni, registra anche a Brescia un deciso calo. Nelle elezioni comunali di Brescia scende dall’84,9% del 2008 al 65,6% del 2013. Il rinnovo del Consiglio comunale nel 2013 ha aumentato la presenza femminile al 50% dei consiglieri rispetto al 10% del 2004. La provincia di Brescia si caratterizza storicamente per la presenza maggiore dei reati economici rispetto a quelli alla persona. I tassi di omicidi a livello provinciale variano tra lo 0,5 per 100.000 abitanti del 2010 e l’1,1 del 2011.

    26

  • I furti, tra il 2009 e il 2012, a livello provinciale registrano un incremento: quelli nelle abitazioni del 56,4% quelli con destrezza del 65,2%, con un incremento più elevato che a livello regionale e nazionale. Le rapine denunciate crescono invece del 22,6%, sono però meno numerose (55,7 per 100.000 abitanti) rispetto al valore regionale, 79,2 e nazionale, 71,6. Brescia è da sempre considerata una realtà a vocazione industriale. La consapevolezza del valore del proprio patrimonio è cresciuta con l’avvio del processo di deindustrializzazione e ha portato a importanti iniziative di promozione (Monastero S. Giulia patrimonio Unesco). Il numero di musei e siti archeologici disponibili per la visita è di 4,7 ogni 100.000 abitanti nel 2011; un livello analogo a quello provinciale (5,2), superiore a quello regionale (4,0), ma inferiore a quello nazionale (7,7). I visitatori, a Brescia capoluogo, sono stati, nel 2011, 94,2 ogni 100 abitanti. Per quanto riguarda invece il sistema bibliotecario, Brescia dispone di 4,7 biblioteche pubbliche ogni 100.000 abitanti e gli utenti delle biblioteche pubbliche della città sono, nel 2012, 132 ogni 100 abitanti, contro gli 84,2 della provincia. Il tema ambientale è un elemento di criticità per le città a forte tradizione industriale: a Brescia è presente un Sito di Interesse Nazionale per le produzioni chimiche, cui si aggiungono le problematiche tipicamente urbane. Sulla sostenibilità ambientale, Brescia è all’avanguardia grazie alla metropolitana, attiva dal 2013, e alla presenza pluridecennale del teleriscaldamento. La rete idrica di Brescia ha una dispersione del 19,1% nel 2012 che, se confrontata con il livello regionale (26,5%) e nazionale (37,4%), costituisce un’ottima performance. Quanto alla qualità dell’aria, Brescia supera costantemente i limiti di legge per la presenza di polveri sottili PM10, anche se il trend è in calo: nel 2012 83 giorni di supero, mentre il picco massimo è del 2006 con 141 giorni. Anche il superamento dei limiti del rumore indica un calo rilevante. Entrambi questi indicatori sono collegati alla qualità del parco veicolare circolante (ACI 2013), che mostra un progressivo aumento dei veicoli con minori emissioni; più in provincia che nel capoluogo. Inoltre il parco auto cittadino diminuisce del 5,9%, mentre cresce del 25,3% in provincia.

    La superficie di verde urbano per abitante è, nel 2013, di circa 30 m2, al netto delle aree del Sito di Interesse Nazionale. Se si tiene poi conto delle zone ricomprese in aree naturali protette, il 30% del territorio del Comune è a destinazione verde.

    27

  • Ricerca e innovazione sono alla base del progresso sociale ed economico. La propensione alla brevettazione indica la capacità competitiva e tecnologica sul mercato internazionale. Il numero di brevetti di Brescia, pari a 125 per milione di abitanti, in crescita dal 2006, è ampiamente superiore alla media nazionale (73,7), ma inferiore al dato regionale (137,6). La specializzazione produttiva nei settori ad alta intensità di conoscenza tecnologica, raggiunge il 4,4% a Brescia nel 2011, in leggera crescita dal 2007. Il dato del capoluogo è superiore a quello provinciale (2,3% nel 2011), ma inferiore al dato lombardo, ad indicare una struttura delle imprese di Brescia meno specializzata. La diffusione di Internet tra le famiglie garantisce l’accessibilità a nuovi servizi ed informazioni. Quelle con connessione Internet nel Comune di Brescia sono il 47,1% al censimento 2011; si tratta di un dato superiore alle media nazionale (44,9%), ma inferiore a quello regionale (49,1%). La disponibilità di servizi di qualità migliora il tessuto sociale ed economico. La percentuale di bambini che nel 2012 hanno usufruito dei servizi per l’infanzia a livello provinciale è l’11%; inferiore a quello regionale (17,5%) e nazionale (13,5%). I rifiuti conferiti in discarica in provincia di Brescia sono scesi dal 47,4% del 2004 al 5,3% del 2011, dato in linea con il resto della regione (5,8%) e distante dal dato nazionale (36,9%) per la presenza a Brescia del più importante impianto di termovalorizzazione dei rifiuti della Lombardia. Per quanto riguarda la raccolta differenziata, la provincia di Brescia si attesta al 46%, superiore al dato nazionale, ma inferiore al dato regionale (53,3%). Il trasporto pubblico locale è in grado di ridurre l’inquinamento atmosferico, decongestiona il traffico e contiene i costi sociali degli spostamenti. Il numero di posti offerti agli utenti del TPL nell’arco dell’anno, per la città di Brescia, è costante dal 2008 al 2012, (4623,9 posti/km per abitante), in linea con la media dei capoluoghi di provincia. Brescia ha attivato 5 dei 9 servizi smart a supporto della mobilità sostenibile rilevati, contro una media nazionale di 2 per i comuni omologhi, a confermare il dinamismo nella sperimentazione delle nuove tecnologie e servizi. Anche la densità di piste ciclabili (132,8 km ogni 100 km2) molto superiore alla media nazionale (18,9 km ogni 100 km2). Meno rilevante, invece, il dato sulle aree pedonali, 16 m2 per 100 abitanti, inferiore alla media dei capoluoghi di provincia (33,4 m2).

    28

  • Infine, a chiusura del presente paragrafo, si ritiene opportuno riportare alcuni dati relativi all’inflazione a Brescia. Il grafico e la tabella che seguono illustrano le variazioni percentuali degli indici dei prezzi al consumo dell’intera collettività nazionale (NIC).

    TASSO TENDENZIALE DI INFLAZIONE CON TABACCHI, INTERA COLLETTIVITÀ DI BRESCIA DICEMBRE 1997–MAGGIO 2016

    -1,0

    -0,5

    0,0

    0,5

    1,0

    1,5

    2,0

    2,5

    3,0

    3,5

    4,0

    D-9

    7

    G-9

    8

    D-9

    8

    G-9

    9

    D-9

    9

    G-0

    0

    D-0

    0

    G-0

    1

    d-01

    g-02

    d-02

    g-03

    d-03

    g-04

    d-04

    g-05

    d-05

    g-06

    d-06

    g-07

    d-07

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    g-09

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    d-10

    g-11

    d-11

    g-12

    d-12

    g-13

    d-13

    g-14

    d-14

    g-15

    d-15

    Fonte dati: Unità di Staff Statistica.

    INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO PER L’INTERA COLLETTIVITÀ NAZIONALE – BRESCIA

    CAPITOLI DI SPESA VARIAZIONE

    MAGGIO 2016/ MAGGIO 2015

    VARIAZIONE MEDIA ULTIMI 12 MESI

    Prodotti alimentari, bevande analcoliche -0,4 0,4 Bevande alcooliche, tabacchi 1,0 1,5 Abbigliamento e calzature 0,4 1,1 Abitazione, acqua, energia, combustibili -0,3 -1,5 Mobili, articoli e servizi per la casa 0,2 1,0 Servizi sanitari, spese per la salute 1,4 1,2 Trasporti -3,3 -2,7 Comunicazioni 2,4 -0,5 Ricreazione, spettacolo, cultura 0,8 0,9 Istruzione 0,6 0,8 Servizi ricettivi e ristorazione 0,1 0,8 Altri beni e servizi 0,4 0,5 INDICE GENERALE -0,2 0,0 INDICE GENERALE SENZA TABACCHI -0,3 -0,1

    Fonte dati: Unità di Staff Statistica.

    29

  • TASSO TENDENZIALE DI INFLAZIONE E TASSO MEDIO DI INFLAZIONE – BRESCIA – MAGGIO 2015 - 2016

    -0,5

    -0,4

    -0,3

    -0,2

    -0,1

    0,0

    0,1

    0,2

    0,3

    0,4

    0,5

    MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC GEN FEB MAR APR MAG

    tasso tendenzialetasso medio

    Fonte dati: Unità di Staff Statistica – Comune di Brescia

    30

  • DUP

    DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2017/2019

    SEZIONE STRATEGICA (SeS)

    1.2 QUADRO DELLE CONDIZIONI INTERNE DELL’ENTE

    31

  • 832

    fzammarchiCasella di testo

  • 1.2.1 EVOLUZIONE DELLA SITUAZIONE FINANZIARIA ED ECONOMICO-PATRIMONIALE DELL’ENTE

    Al fine di tratteggiare l’evoluzione della situazione finanziaria dell’Ente nel corso dell’ultimo quinquennio, nelle tabelle che seguono sono riportate le entrate e le spese contabilizzate nel periodo 2011/2015 (ultimo esercizio chiuso), in relazione alle fonti di entrata e ai principali aggregati di spesa (titoli). Per una corretta lettura dei dati, si ricorda che durante il triennio 2012/2014 il Comune di Brescia è stato parte degli enti sperimentatori della nuova disciplina concernente i sistemi contabili e gli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro enti ed organismi, introdotta dall’articolo 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi”. Tra le innovazioni più significative, rilevanti ai fini della comprensione dei dati esposti in questa parte, si rileva la costituzione e l’utilizzo del fondo pluriennale vincolato (d’ora in avanti FPV). Il FPV è un saldo finanziario, costituito da risorse già accertate in esercizi precedenti destinate al finanziamento di obbligazioni passive dell’Ente già impegnate, ma esigibili in esercizi successivi a quello in cui è accertata l’entrata. Il fondo garantisce la copertura di spese imputate agli esercizi successivi a quello nel quale sono assunte e nasce dall’esigenza di applicare il nuovo principio di competenza finanziaria potenziato1, rendendo evidente la distanza temporale intercorrente tra l’acquisizione dei finanziamenti e l’effettivo impiego di tali risorse. Si precisa, infine, che la classificazione di bilancio/rendiconto esposta nelle pagine che seguono è riferita ai modelli previgenti la sperimentazione (schema ex DPR 194/1996), in quanto per gli anni antecedenti il 2012 la classificazione dei dati finanziari propria del bilancio/rendiconto sperimentale non è ovviamente disponibile.

    ENTRATE (IN EURO)

    RENDICONTO 2011

    RENDICONTO 2012

    RENDICONTO 2013

    RENDICONTO 2014

    RENDICONTO 2015

    UTILIZZO FPV DI PARTE CORRENTE - - 3.765.064,44 3.932.978,81 7.886.859,39

    UTILIZZO FPV DI CONTO CAPITALE - 71.813.614,43 54.597.649,57 22.312.181,05 21.519.072,22

    AVANZO DI AMMINISTRAZIONE UTILIZZATO

    5.932.408,46 19.464.680,93 5.647.820,00 31.645.039,43 11.672.420,85

    ENTRATE CORRENTI (Titolo 1 - Tributarie, Titolo 2 - trasferimenti correnti, titolo 3 - extratributarie)

    262.502.512,93 291.941.489,29 300.390.068,15 283.027.403,10 273.641.185,68

    TITOLO 4 Entrate da alienazioni e trasferimenti di capitale

    110.902.220,59 49.799.797,66 11.785.649,30 38.057.702,12 84.087.517,29

    TITOLO 5 Entrate derivanti da accensioni di prestiti

    - 195.000,00 - 195.475.895,35 4.382.387,88

    TOTALE 379.337.141,98 433.214.582,31 376.186.251,46 574.451.199,86 403.189.443,31

    1 Il principio di competenza finanziaria potenziato dispone che le obbligazioni attive e passive giuridicamente

    perfezionate siano registrate nelle scritture contabili nel momento in cui l’obbligazione sorge, ma con l’imputazione all’esercizio nel quale vengono a scadenza.

     

    33

  • SPESE (IN EURO)

    RENDICONTO 2011

    RENDICONTO 2012

    RENDICONTO 2013

    RENDICONTO 2014

    RENDICONTO 2015

    DISAVANZO DI PARTE CORRENTE DERIVANTE DALLA COSTITUZIONE DEL FPV DI PARTE CORRENTE

    - 20.769.060,88 - - -

    TITOLO 1 Spese correnti impegnate

    249.958.473,98 244.297.015,60 262.326.421,32 275.447.958,33 269.071.840,62

    Spese correnti confluite nel FPV 3.774.503,05 4.398.850,26 8.009.591,68 5.936..913,45

    TITOLO 2 Spese in conto capitale impegnate

    79.922.792,87 90.617.072,66 46.849.060,57 25.934.599,33 28.166.838,40

    Spese in conto capitale confluite nel FPV

    56.037.622,34 23.981.068,87 22.636.558,21 24.840.276,12

    TITOLO 3 Rimborso di prestiti 5.875.735,69 7.780.290,30 6.073.395,17 214.547.318,92 62.575.225,92

    TOTALE 335.757.002,54 423.275.564,83 343.628.796,19 546.576.026,47 390.591.094,51

    SERVIZI C/TERZI

    (PARTITE DI GIRO)

    (IN EURO)

    RENDICONTO 2011

    RENDICONTO 2012

    RENDICONTO 2013

    RENDICONTO 2014

    RENDICONTO 2015

    TITOLO 6 Entrate da servizi per conto di terzi

    43.192.950,96 24.116.065,75 24.116.065,75 18.686.349,67 32.807.951,65

    TITOLO 4 Spese per servizi per conto di terzi

    43.192.950,96 24.116.065,75 24.116.065,75 18.686.349,67 32.807.951,65

    L’art. 162, comma 6, del TUEL impone che il totale delle entrate correnti (i primi 3 titoli delle entrate, ovvero: tributarie, da trasferimenti correnti ed entrate extratributarie) sia almeno sufficiente a garantire la copertura delle spese correnti (titolo 1) e delle spese di rimborso della quota capitale dei mutui e dei prestiti contratti dall’Ente. Tale equilibrio è definito “equilibrio di parte corrente”. All’equilibrio di parte corrente possono concorrere anche entrate diverse dalle entrate correnti (ossia entrate straordinarie) nei soli casi espressamente previsti da specifiche norme di legge o dai principi contabili (ad esempio, sino al 2015 una quota dei proventi dei permessi di costruire può essere destinata al finanziamento della spesa corrente, mentre fino al 2012 le plusvalenze da alienazioni di beni potevano essere utilizzate per il rimborso delle quote capitale di mutui e prestiti). L’eventuale saldo positivo di parte corrente è destinato al finanziamento delle spese di investimento. Si ricorda che per il 2012, in applicazione delle disposizioni in tema di sperimentazione dei nuovi sistemi e principi contabili già richiamate, nell’equilibrio di parte corrente è necessario considerare

    34

  • anche il disavanzo generato dalla costituzione del fondo pluriennale vincolato di parte corrente (FPV).

    VOCI RENDICONTO 2011 RENDICONTO

    2012 RENDICONTO

    2013 RENDICONTO

    2014 RENDICONTO

    2015 Totale titoli (I+II+III) delle entrate 262.502.512,93 291.941.489,29 300.390.068,15 283.027.403,10 273.641.158,68

    - Spese titolo I impegnate 249.958.473,98 244.297.015,60 262.326.421,32 275.447.958,33 269.071.840,62

    - Spese titolo I confluite nel FPV 3.774.503,05 4.398.850,26 8.009.591,68 5.936.913,45

    - Disavanzo di parte corrente generato dalla costituzione del FPV(a)

    - 20.769.060,88 - - -

    - Rimborso prestiti parte del titolo III 5.875.735,69 7.780.290,30 6.073.395,17 3.530.190,59 4.521.710,09

    Saldo di parte corrente al netto delle entrate straordinarie

    6.668.303,26 15.320.619,46 27.591.401,40 -3.960.337,50 -5.889.305,48

    Entrate straordinarie applicate a parte corrente

    5.557.978,00 5.481.861,25 3.600.000,00 23.191.470,89 8.680.596,19

    Saldo di parte corrente al lordo delle entrate straordinarie

    12.226.281,26 20.802.480,71 31.191.401,40 19.231.133,39 2.791.290,71

    Nota (a): per l’esercizio 2012, in applicazione delle disposizioni in tema di sperimentazione dei nuovi sistemi e principi contabili già richiamate, nell’equilibrio di parte corrente è stato necessario considerare anche il disavanzo generato dalla costituzione del fondo pluriennale vincolato di parte corrente (FPV) a seguito del riaccertamento straordinario dei residui. Nella tabella che segue è riportato il saldo registrato nel quinquennio tra le entrate di conto capitale (titolo IV - principalmente costituito da alienazioni, conferimenti di capitale pubblici e privati, permessi di costruire, titolo V – accensione di mutui e prestiti), l’eventuale applicazione dell’avanzo di amministrazione (ovvero del risultato di amministrazione derivante da esercizi precedenti), da un lato, e le spese per investimenti (titolo II della spesa), dall’altro. Anche in questo ambito, è necessario considerare, dal 2012, l’utilizzo del fondo pluriennale vincolato a finanziamento delle spese in conto capitale già finanziate negli esercizi precedenti che, in applicazione del nuovo principio di competenza finanziaria potenziato, sono state reimpegnate sulla competenza degli anni successivi.

    VOCI RENDICONTO 2011 RENDICONTO

    2012 RENDICONTO

    2013 RENDICONTO

    2014 RENDICONTO

    2015

    Entrate titolo IV 110.902.220,59 49.799.797,66 11.785.649,30 38.057.702,12 84.087.517,29Entrate titolo V (parte) - 195.000,00 - 7.307.332,27 127.000,00Totale titoli (IV+V) 110.902.220,59 49.994.797,66 11.785.649,30 45.365.034,39 84.214.517,29 - Entrate straordinarie applicate a parte corrente

    5.557.978,00 5.481.861,25 3.600.000,00 23.191.470,89 63.408.078,38

    - Spese titolo II impegnate 79.922.792,87 90.617.072,66 46.849.060,57 25.934.599,33 23.911.450,52

    - Spese titolo II confluite nel FPV - 56.037.622,34 23.981.068,87 22.636.558,21 24.840.276,12

    Differenza di parte capitale 25.421.449,72 - 102.141.758,59 -62.644.480,14 -26.397.594,04 -27.945.287,73

    35

  • VOCI RENDICONTO 2011 RENDICONTO

    2012 RENDICONTO

    2013 RENDICONTO

    2014 RENDICONTO

    2015

    Entrate correnti destinate ad investimenti

    135.000,00 12.083.941,67 13.000.000,00 5.164.187,01 1.140.862,10

    Utilizzo avanzo di amministrazione per la spesa in conto capitale

    5.932.408,46 19.464.680,93 5.647.820,00 10.372.485,00 8.346.387,21

    Utilizzo FPV di conto capitale - 71.813.614,43 54.597.649,57 22.312.181,05 21.519.072,22

    SALDO DI PARTE CAPITALE 31.488.858,18 1.220.478,44 10.600.989,43 11.451.259,02 3.061.033,80

    Al termine di ciascun esercizio, con l’approvazione del rendiconto, è quantificato, quale sintesi dell’intera gestione finanziaria dell’anno, il risultato contabile di amministrazione, definito “avanzo” se positivo. Tale risultato è calcolato quale differenza tra il fondo di cassa a fine anno, aumentato dei residui attivi (ossia delle entrate accertate ma non riscosse al 31 dicembre), da un lato, e i residui passivi (ossia le spese impegnate ma non pagate al 31 dicembre), dall’altro. Dal 2012, è necessario conteggiare nel calcolo dell’avanzo di amministrazione anche le spese confluite nel fondo pluriennale vincolato, corrispondenti alle spese finanziate nell’esercizio di riferimento ma esigibili negli anni successivi.

    VOCI 2011 2012 2013 2014 2015

    Fondo cassa al 31 dicembre 68.742.701,80 76.620.885,58 32.360.102,86 34.402.742,97 33.501.873,20

    Totale residui attivi finali 167.842.750,06 107.758.619,33 152.113.741,40 128.815.416,79 138.615.116,47

    Totale residui passivi finali 208.455.430,71 76.261.865,11 79.368.812,55 67.710.588,89 74.015.821,15

    Subtotale 28.130.021,15 108.117.639,80 105.105.031,71 95.507.570,87 98.196.675,52 - FPV - - 59.812.125,39 -28.379.919,13 -30.646.149,89 -30.777.189,57 AVANZO DI AMMINISTRAZIONE 28.130.021,15 48.305.514,41 76.725.112,58 64.861.420,98 67.419.485,95

    Ulteriori elementi di valutazione delle risultanze contabili registrate possono essere ricavati dall’andamento dei residui, ovvero delle entrate accertate nell’anno ma non riscosse entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento e delle spese impegnate ma non pagate.

    36

  • Nelle tabelle che seguono è riportata la situazione dei residui attivi e passivi al 31/12/2015:

    RESIDUI ATTIVI

    ANNO 2015 INIZIALI RISCOSSI MINORI

    RIACCER-TATI (iniziali-

    minori) DA

    RIPORTARE

    RESIDUI PROVENIENTI

    DALLA GESTIONE DI

    COMPETENZA

    TOTALE RESIDUI DI

    FINE GESTIONE

    Titolo I - Tributaria, contributiva perequativa

    34.071.003,83 24.467.341,18 1.614.125,22 32.456.878,61 7.989.537,43 26.263.520,50 34.253.057,93

    Titolo II - Trasferimenti correnti

    6.436.477,03 1.368.837,28 108.303,99 6.328.173,04 4.959.335,76 4.953.690,85 9.913.026,61

    Titolo III - Extratributarie

    70.836.850,22 18.574.457,32 456.195,14 70.380.655,08 51.806.197,76 29.812.882,00 81.619.079,76

    Titolo IV - In conto capitale

    10.490.854,06 2.339.467,17 1.040.371,21 9.450.482,85 7.111.015,68 644.404,80 7.755.420,48

    Titolo V - Da riduzione attività finanziarie

    - - - - - 3.625.714,99 3.625.714,99

    Titolo VI - Accensione prestiti

    5.921.071,37 5.747.041,00 - 5.921.071,37 174.030,37 127.000,00 301.030,37

    Titolo IX - Per conto terzi e partite di giro

    1.059.160,28 521.036,99 27.938,87 1.031.221,41 510.184,42 637.601,91 1.147.786,33

    TOTALE TITOLI 128.815.416,79 53.018.180,94 3.246.934,43 125.568.482,36 72.550.301,42 66.064.815,05 138.615.116,47

    RESIDUI PASSIVI

    ANNO 2015 INIZIALI PAGAMENTI MINORI

    RIACCER-TATI (iniziali-

    minori) DA

    RIPORTARE

    RESIDUI PROVENIENTI

    DALLA GESTIONE DI

    COMPETENZA

    TOTALE RESIDUI DI

    FINE GESTIONE

    Titolo I - Spese correnti

    55.736.114,26 47.078.664,45 3.048.166,23 52.714.948,03 5.609.283,58 53.335.034,03 58.944.317,61

    Titolo II - Spese in conto capitale

    7.281.204,69 4.849.571,28 489.104,14 6.792.100,55 1.942.529,27 5.927.534,26 7.870.063,53

    Titolo III - Spese per incremento attività finanziaria

    - - - - - - -

    Titolo IV – Rimborso prestiti

    958,33 875,30 83.03 87,53 - - -

    Titolo VII - Spese per conto terzi

    4.692.311,61 3.438.346,45 6.019,77 4.686.291,84 1.247.945,39 5.953.494,62 7.201.440,01

    TOTALE TITOLI 67.710.588,89 55.367.457,48 3.543.373,17 64.193.427,95 8.799.758,24 65.216.062,91 74.015.821,15

    37

  • I residui al 31/12/2015 sono ulteriormente scomponibili in funzione dell’anzianità, ovvero dell’anno di provenienza:

    RESIDUI ATTIVI AL 31/12/2015

    2011 E PRECEDENTI 2012 2013 2014 2015

    TITOLO I Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa

    - - 2.824.206,74 5.165.330,69 26.263.520,50

    TITOLO II Trasferimenti correnti - - 1.939.069,02 3.020.266,74 4.953.690,85

    TITOLO III Entrate extratributarie 11.746.683,74 16.661.620,72 10.174.551,18 13.223.342,12 29.812.882,00

    TITOLO IV Entrate in conto capitale 6.544.514,65 - 268.371,20 298.129,83 4.270.119,97

    TITOLO VI Accensione prestiti 174.030,37 - - - 127.000,00

    TITOLO IX Entrate per conto terzi e partite di giro

    51.096,14 - 295.034,89 164.053,39 637.601,91

    TOTALE 18.516.324,90 16.661.620,72 15.501.233,03 21.871.122,77 66.064.814,96

    RESIDUI PASSIVI AL 31/12/2015

    2011 E PRECEDENTI 2012 2013 2014 2015

    TITOLO I Spese correnti 538.103,99 212.200,12 694.243,86 4.164.734,89 53.335.034,75

    TITOLO II Spese in conto capitale 738.842,41 146.208,28 445.241,4 612.237,78 5.927.533,66

    TITOLO III Spese per incremento di attività finanziaria

    - - - - -

    TITOLO IV Rimborso prestiti - - - - -

    TITOLO VII Spese per conto terzi e partite di giro

    - 233.026,78 560.814,57 454.104,04 5.953.494,62

    TOTALE 1.276.946,40 591.435,18 1.700.299,83 5.231.076,71 65.216.063,03

    Ulteriori elementi sulla situazione finanziaria dell’Ente emergono confrontando i dati finanziari del rendiconto 2015 (ultimo rendiconto approvato) con quelli del bilancio di previsione assestato 2016. Essendo riferiti al biennio 2015/2016, i dati sono esposti secondo la struttura del bilancio armonizzato. Si segnala che le variazioni intervenute rispetto all’accensione e all’estinzione dei prestiti sono correlate all’operazione di ristrutturazione del debito finalizzata all’abbattimento del mutuo contratto per il metrobus.

    38

  • ENTRATE RENDICONTO 2015 PREVISIONI ASSESTATE

    UTILIZZO FPV PER SPESE CORRENTI 7.886.859,39 5.936.913,45UTILIZZO FPV DI CONTO CAPITALE 21.519.072,22 24.840.276,12AVANZO DI AMMINISTRAZIONE APPLICATO 11.672.420,85 9.298.790,05 TITOLO 1 Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa 141.789.491,71 143.302.483,00

    TITOLO 2 Trasferimenti correnti 36.216.760,66 32.466.039,66

    TITOLO 3 Entrate extratributarie 95.634.906,31 112.593.762,00

    SUBTOTALE ENTRATE CORRENTI 273.641.158,68 288.362.284,66

    TITOLO 4 Entrate in conto capitale 12.755.621,21 56.547.308,42

    TITOLO 5 Entrate da riduzione di attività finanziarie 71.331.896,08 3.000.000,00

    TITOLO 6 Accensione prestiti 4.382.387,88 103.887.451,00

    TOTALE ENTRATE 403.189.452,31 491.873.023,70

    SPESE RENDICONTO 2015 PREVISIONI ASSESTATE

    TITOLO 1 Spese correnti, compreso FPV 275.008.754,07 288.313.809,16

    TITOLO 2 Spese in conto capitale, compreso FPV 48.751.726,64 95.181.338,54

    TITOLO 3 Spese per incremento attività finanziarie 4.255.387,88 3.000.000,00

    TITOLO 4 Rimborso di prestiti 62.575.225,92 105.377.876,00

    TOTALE 390.591.094,51 491.873.023,70

    SERVIZI C/TERZI E PARTITE DI GIRO RENDICONTO 2015 PREVISIONI ASSESTATE

    TITOLO 9 - Entrate da servizi per conto terzi e partite di giro 32.807.951,65 89.587.011,00

    TITOLO 7 - Spese per servizi per conto terzi e partite di giro 32.807.951,65 89.587.011,00

    Nelle pagine che seguono sono riportati i prospetti riepilogativi degli equilibri di bilancio di competenza rilevati a rendiconto 2015 e previsti nel bilancio 2016 assestato. In entrambi i casi, i prospetti evidenziano il rispetto degli equilibri.

    39

  • COMUNE DI BRESCIA

    Rendiconto di gestione - Esercizio : 2015

    VERIFICA EQUILIBRI

    EQUILIBRIO ECONOMICO-FINANZIARIOCOMPETENZA

    (ACCERTAMENTIE IMPEGNIIMPUTATI

    ALL'ESERCIZIO)

    F) Spese Titolo 4.00 - Quote di capitale amm.to dei mutui e prestiti obbligazionari

    G) Somma finale (G=A-AA+B+C-D-DD-E-F)

    58.053.515,83

    (-) 62.575.225,92

    di cui per estinzione anticipata di prestiti

    -56.055.925,92

    ALTRE POSTE DIFFERENZIALI, PER ECCEZIONI PREVISTE DA NORME DI LEGGE E DAI PRINCIPI CONTABILI, CHE HANNO EFFETTO SULL'EQUILIBRIO EX ARTICOLO 162, COMMA 6, DEL TESTO UNICO DELLE LEGGI SULL'ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI

    H) Utilizzo avanzo di amministrazione per spese correnti (+) 3.326.033,64

    di cui per estinzione anticipata di prestiti

    EQUILIBRIO DI PARTE CORRENTE

    O=G+H+I-L+M

    0,00

    (+) 63.408.078,38

    (-) 1.140.862,10

    9.537.324,00

    0,00(-)E) Spese Titolo 2.04 - Trasferimenti in conto capitale

    5.936.913,45(-)DD) Fondo pluriennale vincolato di parte corrente ( di spesa )

    269.071.840,62(-)D) Spese titolo 1.00 - Spese correnti

    0,00(+)

    C) Entrate Titolo 4.02.06 - Contributi agli investimenti direttamente destinati al rimborso dei prestiti da amministrazioni pubbliche

    (+)B) Entrate Titoli 1.00 - 2.00 - 3.00

    di cui per estinzione anticipata di prestiti 0,00

    273.641.158,68

    (+)A) Fondo pluriennale vincolato per spese correnti iscritto in entrata 7.886.895,39

    0,00(-)AA) Recupero disavanzo di amministrazione esercizio precedente

    Fondo di cassa all'inizio dell'esercizio 34.402.742,97

    di cui per estinzione anticipata di prestiti 58.053.515,83

    I) Entrate di parte capitale destinate a spese correnti in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili

    L) Entrate di parte corrente destinate a spese di investimento in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili

    M) Entrate da accensione di prestiti destinate a estinzione anticipata dei prestiti (+) 0,00

    40

    fzammarchiCasella di testo

  • COMUNE DI BRESCIA

    Rendiconto di gestione - Esercizio : 2015

    VERIFICA EQUILIBRI

    P) Utilizzo avanzo di amministrazione per spese di investimento (+)

    U) Spese titolo 2.00 - Spese in conto capitale

    UU) Fondo pluriennale vincolato in c/capitale ( di spesa )

    V) Spese Titolo 3.01 per Acquisizioni di attività finanziarie (-)

    E) Spese Titolo 2.04 - Trasferimenti in conto capitale (+)

    EQUILIBRIO DI PARTE CAPITALE

    Z=P+Q+R-C-I-S1-S2-T+L-M-U-UU-V+E 3.061.033,80

    S2) Entrate Titolo 5.03 per Riscossione crediti di medio-lungo termine (+)

    8.346.387,21

    0,00

    0,00

    23.911.450,52(-)

    24.840.276,12(-)

    C) Entrate Titolo 4.02.06 - Contributi agli investimenti direttamente destinati al rimborso dei prestiti da amministrazioni pubbliche (-) 0,00

    R) Entrate Titoli 4.00 - 5.00 - 6.00 (+) 88.469.905,17

    Q) Fondo pluriennale vincolato per spese in conto capitale iscritto in entrata (+) 21.519.072,22

    I) Entrate di parte capitale destinate a spese correnti in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili

    (-) 63.408.078,38

    S1) Entrate Titolo 5.02 per Riscossioni crediti di breve termine

    S2) Entrate Titolo 5.03 per Riscossione crediti di medio-lungo termine

    T) Entrate Titolo 5.04 relative a Altre entrate per riduzioni di attività finanziaria

    L) Entrate di parte corrente destinate a spese di investimento in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili

    (+)

    (-)

    (-)

    (-) 0,00

    0,00

    4.255.387,88

    1.140.862,10

    M) Entrate da accensione di prestiti destinate a estinzione anticipata dei prestiti (-) 0,00

    EQUILIBRIO FINALE

    (-)

    (-)

    S1) Entrate Titolo 5.02 per Riscossioni di crediti di breve durata (+) 0,00

    0,00

    0,00

    0,00

    4.255.387,88

    4.255.387,88(+)T) Entrate Titolo 5.04 relative ad Altre entrate per riduzioni di attività finanziaria

    W=O+Z+S1+S2+T-X1-X2-Y 12.598.357,80

    (-)

    X1) Spese Titolo 3.02 per Concessioni di crediti di breve termine

    X2) Spese Titolo 3.03 per Concessioni di crediti di medio-lungo termine

    Y) Spese Titolo 3.04 per Altre spese per incremento di attività finanziarie

    41

    fzammarchiCasella di testo

  • COMUNE DI BRESCIA

    BILANCIO DI PREVISIONE - Esercizio : 2016

    EQUILIBRI DI BILANCIO

    ALTRE POSTE DIFFERENZIALI, PER ECCEZIONI PREVISTE DA NORME DI LEGGE E DA PRINCIPI CONTABILI, CHE HANNO EFFETTO SULL'EQUILIBRIO EX ARTICOLO 162, COMMA 6, DEL TESTO UNICO DELLE LEGGI SULL'ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI

    EQUILIBRIO ECONOMICO-FINANZIARIOCOMPETENZA

    ANNO 2016COMPETENZA

    ANNO 2017COMPETENZA

    ANNO 2018

    Fondo di cassa all'inizio dell'esercizio 33.501.873,20

    A) Fondo pluriennale vincolato di entrata per spese correnti (+) 5.936.913,45 4.260.000,00 4.350.000,00

    G) Somma finale (G=A-AA+B+C-D-E-F)

    di cui per estinzione anticipata di prestiti

    di cui per estinzione anticipata di prestiti

    EQUILIBRIO DI PARTE CORRENTE

    -99.069.412,05 100.000,00 100.000,00

    (+) 4.562.327,050,00

    0,00 0,000,00 0,00

    (+) 546.681,00 0,00 0,00546.681,00 0,00 0,00

    O=G+H+I-L+M 0,00 0,00 0,00

    F) Spese Titolo 4.00 - Quote di capitale amm.to dei mutui e prestiti obbligazionari (-) 4.631.110,00 4.799.947,00di cui per estinzione anticipata di prestiti 101.040.382,00 0,00 0,00

    105.414.676,00

    H) Utilizzo avanzo di amministrazione per spese correnti

    I) Entrate di parte capitale destinate a spese correnti in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili

    L) Entrate di parte corrente destinate a spese di investimento in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili

    E) Spese Titolo 2.04 - Altri trasferimenti in conto capitale 0,00 0,00

    D) Spese titolo 1.00 - Spese correntidi cui - fondo pluriennale vincolato

    - fondo crediti di dubbia esigibilità

    299.189.669,16(-)4.260.000,00

    11.887.488,00 8.384.076,004.350.000,00

    281.660.265,00 282.347.486,004.350.000,00

    10.180.664,00

    0,00(-)

    C) Entrate Titolo 4.02.06 - Contributi agli investimenti direttamente destinati al rimborso dei prestiti da amministrazioni pubbliche

    (+) 0,00 0,00 0,00

    B) Entrate Titoli 1.00 - 2.00 - 3.00di cui per estinzione anticipata di prestiti

    (+) 299.598.019,660,00

    282.131.375,000,00

    282.897.433,000,00

    AA) Recupero disavanzo di amministrazione esercizio precedente (-) 0,00 0,00 0,00

    M) Entrate da accensione di prestiti destinate a estinzione anticipata dei prestiti (+) 100.493.701,00 0,00 0,00

    (-) 6.533.297,00 100.000,00 100.000,00

    42

  • COMUNE DI BRESCIA

    BILANCIO DI PREVISIONE - Esercizio : 2016

    EQUILIBRI DI BILANCIO

    P) Utilizzo avanzo di amministrazione per spese di investimento (+) 4.736.463,00 0,00 0,00

    E) Spese Titolo 2.04 - Altri trasferimenti in conto capitale (+) 0,00 0,00 0,00

    EQUILIBRIO DI PARTE CAPITALE

    Z=P+Q+R-C-I-S1-S2-T+L-U-V+E 0,00 0,00 0,00

    S1) Entrate Titolo 5.02 per Riscossioni di crediti di breve termine (+) 0,00 0,00 0,00

    S2) Entrate Titolo 5.03 per Riscossioni di crediti di medio-lungo termine (+) 0,00 0,00 0,00

    T) Entrate Titolo 5.04 relative a Altre entrate per riduzioni di attività finanziaria (+) 3.000.000,00 0,00 0,00

    X1) Spese Titolo 3.02 per Concessione di crediti di breve periodo (-) 0,00 0,00 0,00

    X2) Spese Titolo 3.03 per Concessione di crediti di medio-lungo periodo (-) 0,00 0,00 0,00

    Y) Spese Titolo 3.04 per Altre Spese per acquisizioni di attività finanziarie (-) 3.000.000,00 0,00 0,00

    EQUILIBRIO FINALE

    W=O+Z+S1+S2+T-X1-X2-Y 0,00 0,00 0,00

    Q) Fondo pluriennale vincolato di entrata per spese in conto capitale (+) 24.840.276,12 0,00 0,00

    R) Entrate Titoli 4.00 - 5.00 - 6.00 (+) 165.048.822,42 36.174.500,00 29.320.000,00

    C) Entrate Titolo 4.02.06 - Contributi agli investimenti direttamente destinati al rimborso dei prestiti da amministrazioni pubbliche (-) 0,00 0,00 0,00

    I) Entrate di parte capitale destinate a spese correnti in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili (-) 546.681,00 0,00 0,00

    S1) Entrate Titolo 5.02 per Riscossioni di crediti di breve termine (-) 0,00 0,00 0,00

    S2) Entrate Titolo 5.03 per Riscossioni di crediti di medio-lungo termine (-) 0,00 0,00 0,00

    T) Entrate Titolo 5.04 relative a Altre entrate per riduzioni di attività finanziaria (-) 3.000.000,00 0,00 0,00

    L) Entrate di parte corrente destinate a spese di investimento in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili (+) 6.533.297,00 100.000,00 100.000,00

    U) Spese titolo 2.00 - Spese in conto capitale

    di cui fondo pluriennale vincolato di spesa

    (-) 97.118.476,54

    38.436.233,94

    36.274.500,00

    30.434.500,00

    29.420.000,00

    23.580.000,00

    V) Spese Titolo 3.01 per Acquisizioni di attività finanziarie (-) 0,00 0,00 0,00

    M) Entrate da accensione di prestiti destinate a estinzione anticipata dei prestiti (-) 100.493.701,00 0,00 0,00

    43

  • Per quanto riguarda la situazione economico-patrimoniale, si riporta di seguito la sintesi delle risultanze dell’ultimo conto economico approvato (2015) e i valori patrimoniali al termine dell’ultimo esercizio chiuso (2015), contenuti nello stato patrimoniale, entrambi redatti secondo i nuovi schemi:

    VOCI CONTO ECONOMICO IMPORTO 2015

    A) Componenti positivi della gestione 226.307.297,94B) Componenti negativi della gestione 285.705.125,87Differenza fra componenti positivi e negativi della gestione -59.397.827,93C) Proventi e oneri finanziari 29.776.906,49D) Rettifiche di valore attività finanziarie E) Proventi e oneri straordinari: 33.339.462,73

    RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A-B+C+D+E) 3.718.541,29

    Imposte 3.436.645,48RISULTATO DELL’ESERCIZIO 281.895,81

    STATO PATRIMONIALE AL 31/12/2015

    ATTIVO IMPORTO PATRIMONIO NETTO E PASSIVO IMPORTO

    A) Crediti verso lo Stato e altre Amministrazioni pubbliche per la partecipazione al fondo di dotazione

    0,00 A) Patrimonio netto 1.304.980.420,23

    B) Immobilizzazioni 1.389.488.461,06 B) Fondo per rischi e oneri 56.883.569,53C) Attivo circolante 172.241.042,85 C) Trattamento di fine

    rapporto 0,00

    D) Ratei e risconti 599.208,83 D) Debiti 194.914.516,13 E) Ratei risconti e contributi

    agli investimenti 5.550.206,85

    TOTALE DELL’ATTIVO 1.562.328.712,74 TOTALE DEL PASSIVO 1.562.328.712,74

    44

  • 1.2.2 ANALISI DEGLI IMPEGNI GIÀ ASSUNTI E INVESTIMENTI IN CORSO DI REALIZZAZIONE

    Il principio contabile applicato sulla programmazione richiede l’analisi degli impegni assunti nell’esercizio 2016 e precedenti sulla competenza degli esercizi 2017 e successivi. Tale disposizione si ricollega con l’art. 164, comma 3, del TUEL:

  • Miss

    ione

    Prog

    ram

    ma

    DESCRIZIONE PROGRAMMA

    Mac

    roag

    greg

    ato

    DESCRIZIONE MACROAGGREGATO

    IMPEGNATO 2017

    IMPEGNATO 2018

    01 01 Organi istituzionali 01 Redditi da lavoro dipendente

    30.800,00 0,00

    01 01 Organi istituzionali 01 Redditi da lavoro dipendente

    8.930,00 0,00

    01 01 Organi istituzionali 02 Imposte e tasse a carico dell'ente

    2.620,00 0,00

    01 01 Organi istituzionali 03 Acquisto di beni e servizi 54.195,53 0,0001 01 Organi istituzionali 03 Acquisto di beni e servizi 104.358,93 0,0001 01 Organi istituzionali 03 Acquisto di beni e servizi 15.950,98 5.408,9001 01 Organi istituzionali 03 Acquisto di beni e servizi 12.652,49 4.567,8001 01 Organi istituzionali 03 Acquisto di beni e servizi 8.691,31 0,0001 01 Organi istituzionali 04 Trasferimenti correnti 10.000,00 0,0001 02 Segreteria generale 01 Redditi da lavoro

    dipendente 47.770,00 0,00

    01 02 Segreteria generale 01 Redditi da lavoro dipendente

    147.000,00 0,00

    01 02 Segreteria generale 01 Redditi da lavoro dipendente

    15.000,00 0,00

    01 02 Segreteria generale 02 Imposte e tasse a carico dell'ente

    14.030,00 0,00

    01 02 Segreteria generale 03 Acquisto di beni e servizi 2.000,98 858,9001 02 Segreteria generale 03 Acquisto di beni e servizi 2.013,11 0,0001 02 Segreteria generale 03 Acquisto di beni e servizi 17.558,87 0,0001 03 Gestione economica,

    finanziaria, programmazione e provveditorato

    01 Redditi da lavoro dipendente

    200.000,00 0,00

    01 03 Gestione economica, finanziaria, programmazione e provveditorato

    03 Acquisto di beni e servizi 6.751,90 2.250,00

    01 03 Gestione economica, finanziaria, programmazione e provveditorato

    03 Acquisto di beni e servizi 30.000,00 3.000,00

    01 03 Gestione economica, finanziaria, programmazione e provveditorato

    03 Acquisto di beni e servizi 12.562,19 0,00

    TABELLA 1

    IMPEGNI DI PARTE CORRENTE ASSUNTI NEGLI ESERCIZI 2016 E PRECEDENTI

    46

  • Miss

    ione

    Prog

    ram

    ma

    DESCRIZIONE PROGRAMMA

    Mac

    roag

    greg

    ato

    DESCRIZIONE MACROAGGREGATO

    IMPEGNATO 2017

    IMPEGNATO 2018

    01 03 Gestione economica, finanziaria, programmazione e provveditorato

    03 Acquisto di beni e servizi 49.394,75 0,00

    01 03 Gestione economica, finanziari