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1 Premio “Paolo Solimbergo” ROTARY CLUB di Lignano Sabbiadoro Tagliamento Anno Rotariano 2009/2010 WWW.BIOTECA.MUZZANA.COM Istituto Comprensivo di Palazzolo dello Stella Scuola Secondaria di Primo Grado G.A. PironaMuzzana del Turgnano

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Premio “Paolo Solimbergo” ROTARY CLUB di Lignano Sabbiadoro – Tagliamento

Anno Rotariano 2009/2010

WWW.BIOTECA.MUZZANA.COM

Istituto Comprensivo di Palazzolo dello Stella

Scuola Secondaria di Primo Grado – “G.A. Pirona” Muzzana del Turgnano

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INTRODUZIONE

L’indagine sul territorio ha evidenziato la necessità di una riqualificazione dell’attuale biblioteca,

che in base ad un attento sopralluogo non è risultata compatibile ad una ristrutturazione e

ampliamento. Conseguenza la proposta della progettazione di una biblioteca ideale fatta dai

ragazzi e non pensata per un luogo specifico ma adattabile a contesti diversi ed ampliabile

secondo esigenze diverse.

Il progetto prende l’avvio da alcuni punti fondamentali: creare il luogo urbano per eccellenza che

diventa protagonista nel processo di riqualificazione del tessuto attraverso un’architettura

caratterizzante, e contemporaneamente ridurre il più possibile l’impatto dell’edificio

sull’ambiente, sfruttando le risorse naturali per la produzione energetica; caratterizzare con la

massima trasparenza la biblioteca, realizzando spazi di lettura luminosi e piacevoli, in diretto

contatto con l’esterno; organizzare lo spazio interno della biblioteca nel modo più fluido e aperto

possibile, rendendo piacevole e naturale l’utilizzo degli spazi e dei servizi offerti; adottare

soluzioni progettuali e tecnologiche tali da qualificare il comportamento energetico dell’edificio.

L’edificio progettato è, fondamentalmente, un organismo composto da tre elementi che

interagiscono completandosi vicendevolmente. Il percorso coperto è la vera colonna vertebrale

della biblioteca, mette in comunicazione i diversi spazi, permette di scoprirne i servizi, è spazio

di passaggio, ma anche di scoperta, di incontro, di sosta. In diretto contatto con lo spazio

esterno costituisce un legame architettonico con esso, diventando, attraverso la baricentrica

scala elicoidale, panoramico. Innestati sul percorso e compenetrati dallo stesso, corpi fuori terra

che accolgono le diverse funzioni secondo una logica legata al principio del tracciato e

dell’interazione lineare tra spazi di lettura pubblici, aree di studio, scaffalature, componenti

hardware. Una ridotta dimensione dei volumi permette di ottenere, all’interno, spazi

estremamente luminosi, a stretto contatto con l’esterno ma, nello stesso tempo, di realizzare

ambienti raccolti e di dimensioni contenute. Il volume a sé stante, caratterizzato da trasparenza

e leggerezza, separato dagli altri ambienti della biblioteca, diventa lo spazio polifunzionale

destinato ai bambini.

Come già detto, la proposta è quella di una biblioteca che non presenti spazi rigidi e predefiniti,

ma che, al contrario, permetta un utilizzo flessibile e fluido dello spazio e delle funzioni in esso

contenute. Nella hall di ingresso, oltre al guardaroba, si affaccia uno spazio emeroteca, pensato

per un utilizzo immediato, in diretto contatto con la caffetteria. Dalla hall si possono raggiungere

le diverse funzioni della biblioteca: a destra, anticipata dalla mediateca, una sala

prevalentemente dedita alle proiezioni video, a sinistra la zona riservata alle postazioni pc. Di

fronte banco prestito ed accettazione con annessi locali di archivio. Da qui è possibile

raggiungere spazi di lettura a scaffale aperto, anch’essi organizzati come percorsi, specializzati

per area tematica, che immettono in aree di studio più appartate. L’intreccio tra la sala lettura e

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sala consultazione trova corrispondenza fisica nell’intreccio tra le scale elicoidali che, oltre a far

assumere verticalità all’edificio, conferiscono permeabilità visiva allo spazio bambini, separato

dal resto della biblioteca, a diretto contatto con l’esterno.

Gli insegnanti, con i quali abbiamo collaborato in questa attività, ci hanno più volte fatto notare

come questo lavoro non dovesse essere da noi inteso come attività estranea al contesto

scolastico, bensì come occasione di acquisizione di competenze pluridisciplinari. Abbiamo

infatti dimostrato di essere in grado di utilizzare le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali

ricercando informazioni, selezionandole, classificandole, raggruppandole, ordinandole e

confrontandole con l’ausilio appunto delle TIC. Informazioni che sono state elaborate per mezzo

di testi, tabelle, grafici, schemi e disegni rappresentati con grafica manuale. Siamo riusciti a

realizzare, con costruzioni plastiche, un progetto, agendo per prove ed errori, rilevando

differenze, apportando modifiche. Abbiamo studiato, approfondendo le nostre conoscenze

relative all’ambiente e alla sua tutela, l’impatto ambientale di quanto ideato-progettato,

considerando i tre momenti fondamentali della nascita, della vita e della dismissione

dell’edificio.

Risulta quindi evidente come l’attività di preparazione del progetto sia stata preponderante

rispetto alla realizzazione del plastico dello stesso.

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1. LA PROGETTAZIONE DI UNA NUOVA BIBLIOTECA

Dai questionari somministrati è emersa l’esigenza da parte dei cittadini di una biblioteca

funzionante, con servizi quali uno spazio Internet, una o più aule di lettura, ampia disponibilità

libraria.

Recandoci nell’attuale biblioteca di Muzzana e studiandone la pianta ci siamo quindi resi conto

di come questa dovesse subire una riqualificazione strutturale, essendo provvista di solo due

stanze, quando dai nostri dati, erano emerse esigenze maggiori. Abbiamo quindi optato per la

progettazione di una nuova biblioteca.

Prioritaria nei nostri studi è stata la progettazione di un edificio che avesse il minor impatto

ambientale possibile, quindi basato sullo sviluppo sostenibile, sull’impiego di materiali riciclati e

riciclabili e sull’utilizzo delle energie alternative.

In classe abbiamo discusso su cosa dovesse offrire questo nuovo edificio per quanto riguarda

gli spazi: nuove stanze destinate alle nostre riunioni, un luogo in cui i bambini si possano

divertire, una sala con molti computer con un servizio Internet senza costi, un’area piena di

scaffali su cui riporre i testi da consultare e prendere in prestito, una sala per la lettura di

quotidiani e riviste, un’aula video e un piccolo bar o comunque un distributore di bevande e

generi di ristoro.

Dalla lettura di alcuni testi e attraverso delle

ricerche su internet abbiamo stabilito quelle che

dovrebbero essere le funzioni dell’edificio

biblioteca:

proteggere i libri;

disporre i libri in maniera differenziata;

accogliere i lettori;

accogliere il personale;

avere delle attrezzature per il servizio

fotocopia, audiovisivi, microfilm e altro

ancora;

predisporre locali per l’ amministrazione.

Tali funzioni sono indispensabili allo

svolgimento del compito sociale della biblioteca

che, oltre a fornire un sistema organizzato di percorsi bibliografici, si propone di organizzare

una documentazione di cultura locale, di divenire centro d’informazioni di pubblica utilità e

configurarsi come polo d’iniziativa culturale.

Organizzazione funzionale di una biblioteca

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La nostra biblioteca potrà così diventare parte di un unico sistema interbibliotecario del

circondario che potrebbe comprendere le biblioteche dei comuni dell’Istituto Comprensivo di

Palazzolo dello Stella, (Carlino, Marano, Muzzana, Palazzolo e Precenicco) e ampliarsi per

inglobare comuni limitrofi e non.

Un’organizzazione razionale

porterebbe così ad una particolare

specificità, prevedendo una

ripartizione tematica fra le varie

biblioteche. Ad esempio Muzzana, vista

l’importante presenza sul suo territorio

di aree boschive, potrebbe

specializzarsi su questa tematica,

quantificando e qualificando il materiale

relativo. Allo stesso modo le altre

biblioteche del sistema si potrebbero

specializzare su tematiche diverse. Il

tutto sarebbe così condivisibile.

La nuova biblioteca, altamente

informatizzata, entrerebbe a far parte

del circuito della “Europeana” e del

“World Digital Library” per la

consultazione e digitalizzazione delle

opere librarie. Questa operazione

potrebbe essere svolta dagli alunni

nell’ambito di progetti specifici definiti

dalle autorità comunali e scolastiche. I

ragazzi dovrebbero occuparsi della

digitalizzazione di testi significativi,

partendo dalla realtà locale per poi

sconfinare e divenire cittadini del

mondo

Per quanto concerne le qualità che una

biblioteca dovrebbe avere noi abbiamo

definito i seguenti parametri:

flessibilità in relazione alle strutture, al riscaldamento, alla ventilazione e alla

illuminazione;

accessibilità comoda ed accogliente;

LA BIBLIOTECA DIGITALE EUROPEA Viviane Reding è stata l’inauguratrice di “Europeana”, la biblioteca digitale nata all’interno del eContentplus Programme della CE, risultato di una partnership di 100 organizzazioni culturali ed esperti IT d’Europa. Grazie alla digitalizzazione delle opere culturali si può avere accesso a materiale conservato in musei, biblioteche e archivi stranieri senza bisogno di viaggiare. Le biblioteche europee da sole contengono oltre 2,5 miliardi di libri, ma solo l'1% circa del materiale archiviato è disponibile in formato elettronico. La CE ha quindi sollecitato gli Stati membri a impegnarsi di più per mettere online le opere digitalizzate, così da farle divenire di facile e rapido accesso. I visitatori delle biblioteche digitali possono trovare copie della famosa Bibbia di Gutenberg, il primo libro stampato, ascoltare la voce di Maria Callas o di Jacques Brel, vedere La Gioconda di Leonardo da Vinci. Dalla valutazione della Commissione, tuttavia, emerge che in molti casi c'è uno scarto notevole fra gli oggetti che sono stati digitalizzati e la loro accessibilità online.

LA BIBLIOTECA DIGITALE MONDIALE Dal 21 aprile 2009 è online la “World Digital Library”, un unico portale da cui si può accedere a materiali culturali provenienti da ogni parte del mondo: da articoli della Biblioteca nazionale della Cina, a manoscritti scientifici della Biblioteca nazionale d'Egitto, a fotografie di paesaggi brasiliani provenienti dalla Biblioteca nazionale del Brasile. Il gigantesco portale offre funzioni di ricerca in sette lingue: inglese, arabo, cinese, spagnolo, francese, portoghese e russo. Gli utenti possono consultare il materiale grazie a diversi parametri, quali la località; l'epoca o il tipo di media. Il padre di questo progetto è J. H. Billington, bibliotecario del Congresso degli USA, che aveva concepito l’idea di una biblioteca mondiale online già cinque anni fa. Nel tempo un pool internazionale, che comprende rappresentanti delle biblioteche nazionali e di istituzioni culturali di tutto il mondo, ha sviluppato il progetto. Oltre ad avere gratuitamente a disposizione un patrimonio sconfinato di manoscritti, mappe, libri rari, spartiti musicali, registrazioni, film, stampe, fotografie e disegni architettonici, sono a disposizione anche due strumenti un po’ particolari: la sezione "Memory of" con cui si può approfondire la conoscenza della storia e della cultura dei singoli paesi e i video dei curatori che spiegano l’importanza dei documenti e delle risorse a disposizione e ciò che svelano di una certa cultura.

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estendibilità nel tempo, per cui i materiali ed i metodi costruttivi devono prevedere degli

ampliamenti futuri;

organizzazione del contenuto in maniera chiara e facilmente accessibile;

confort (illuminazione, riscaldamento, condizionamento, …);

sicurezza informatica dalla sottrazione dei libri e sicurezza antincendio.

Divisi in gruppi ci siamo cimentati nella progettazione della nuova biblioteca in base alle nostre

conoscenze: alcuni alunni hanno progettato un edificio partendo dal modulo strutturale basato

su un sistema pilastri-muri di sostegno-travi, altri, partendo dallo studio, effettuato sia su

materiale cartaceo sia tramite Internet, di schemi distributivi planimetrici di biblioteche esistenti

in base alle caratteristiche ricorrenti, hanno fatto dei tentativi di progettazione di biblioteche,

ipotizzando una propria planimetria. Un gruppo di

ragazzi, dallo studio di volumi e figure semplici, non

dimenticando l’importanza di una flessibilità di

utilizzazione della biblioteca, ha tentato delle

composizioni volumetriche complesse o articolate, altri

si sono interessati allo studio degli esterni, sia per

quanto riguarda la composizione dell’arredo urbano,

sia il rapporto interno - esterno, sia la stessa fruibilità

dell’edificio nel periodo estivo, allorché “la biblioteca

esce”, desiderosa di aprirsi verso il paesaggio naturale.

Al termine del processo di ogni gruppo

comune denominatore è stato l’utilizzo

del principio della modularità (unità di

base che moltiplicata o divisa permette

la gestione razionale degli spazi) che

assicura la flessibilità del progetto e

quindi l’articolazione della pianta. Vi è

stata concordanza anche per quanto

riguarda la totale fruibilità di tutti gli spazi da parte delle persone disabili e la presenza di un

elemento architettonico che creasse un rapporto visivo tra la struttura stessa e il contesto

territoriale e quindi fosse riconoscibile all’interno del paesaggio urbano: come il campanile

diviene carattere distintivo del paese, nel nostro caso il porticato panoramico a due piani è

elemento caratteristico della biblioteca.

Esempi di piante di biblioteche

Esempi di studio di piante

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Il nostro confronto ha dato vita alla pianta della

nuova biblioteca, ambiente ideale fatto dai

ragazzi e pensato per i ragazzi. Luogo in cui

trascorreremmo volentieri parecchie ore della

giornata; luogo d’incontro, confronto,

arricchimento culturale.

Abbiamo pensato ad un edificio che non

avesse una particolare collocazione sul

territorio ma che, proprio perché ideale,

potesse essere contestualizzabile in ogni dove.

Il nostro progetto prevede l’articolazione di

volumi semplici attorno ad un asse centrale che

li compenetra dividendoli e al contempo li

unisce. Si vengono così a creare degli spazi

con funzioni differenti. Sia la pianta sia i volumi

permettono di identificare questa suddivisione,

leggibile fin dall’ingresso.

Lo schema funzionale è

caratterizzato dalla centralità

dell’informazione ai lettori e del

sistema distributivo verticale, che

vede alla sua estremità la zona

riservata ai bambini, mentre la parte

centrale comprende tutto il resto delle

funzioni.

L’area bambini è un’appendice alla

costruzione poiché questi hanno

l’esigenza di poter svolgere qualsiasi

attività senza arrecare disturbo a ciò

che succede nei locali limitrofi. Tale zona si presenta divisa in due parti. Una è adibita ai giochi

e quindi è arredata con cuscinoni, nell’altra trovano spazio librerie espositive, tavolini per la

lettura e il lavoro. Lo spazio è collegato al resto del complesso dall’asse diagonale. Il volume

principale assume una forma più complessa. Questo comprende:

l’ingresso;

la piccola zona ristoro, dove sono collocati i contenitori delle riviste e dei quotidiani;

Esempi di studi di piante

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la mediateca con annessa sala video per proiezioni anche al di fuori dell’attività

istituzionale della biblioteca;

i servizi igienici;

l’area front - office della biblioteca con servizio informazioni, prestito e restituzione libri,

servizio fotocopie. Annesso vi è un archivio e deposito dei libri più rari e dei microfilm;

l’aula computer destinata alle ricerche internet e alcune postazioni al servizio di quegli

utenti che non sono in possesso di un personal computer presso la loro abitazione;

un open-space dove sono collocati alcuni tavoli di “lettura veloce” e gli scaffali contenenti

i libri e in alcune zone sono predisposti dei video touch-screen, collegati ad un server

centrale, dove è possibile consultare il catalogo della biblioteca e del sistema

interbibliotecario di cui la stessa biblioteca fa parte;

la sala di lettura vera e propria;

la zona scale / ascensore, che permette l’accesso alla copertura praticabile, dove

abbiamo previsto, nella bella stagione, la possibilità di svolgimento di attività culturali

all’aperto.

Questi locali sono stati accuratamente studiati pensando fin da subito all’arredamento, alle

necessità di

illuminazione

naturale ed alla

possibilità di

movimento

degli occupanti,

fossero questi

disabili o no.

Sia attraverso

le ricerche su

internet, sia attraverso del materiale datoci dai docenti, abbiamo

fatto degli schizzi degli ingombri dei mobili e delle attrezzature

necessarie alla nostra biblioteca. Ad esempio l’aula dedicata

all’utilizzo dei personal computer è stata studiata considerando

la normativa relativa agli ingombri dell’arredo dedicato ad

accogliere i PC, la possibilità di movimento e l’illuminazione

naturale che doveva venire da sinistra.

Il piano terra prevede la possibilità di esporre rappresentazioni pittoriche e/o la storia delle più

importanti biblioteche. Le opere potrebbero essere realizzate dagli stessi ragazzi della nostra

Esempi di studio di arredi

Assonometria sala di lettura e aula PC

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scuola. Al piano superiore il percorso panoramico potrebbe anche accogliere esposizioni

temporanee.

INTERVENTO DEI DOCENTI

L’idea dei ragazzi di creare una nuova biblioteca ha entusiasmato anche noi docenti. Gli schizzi

progettuali e l’organizzazione funzionale da loro pensati sono stati decisamente validi,

l’entusiasmo e la voglia di collaborare ha coinvolto anche noi insegnanti che siamo intervenuti

nel processo esecutivo, completando alcune parti di elaborati (spaccato assonometrico della

scala elicoidale).

Alcune fasi, richiedendo delle competenze superiori a quelle possedute dai ragazzi, hanno

previsto l’apporto dello strumento informatico, in particolare i programmi Room Arranger e

Home Design 3D, due software concepiti per realizzare volumi tridimensionali, che sono serviti

da base per la realizzazione di alcuni disegni. Questi programmi hanno appassionato in

particolare alcuni alunni, inclini alla disciplina, che hanno intenzione di iscriversi il prossimo

anno scolastico all’Istituto tecnico per Geometri.

Studi volumetrici dell'edificio

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CENNI SULLA STORIA DELLE BIBLIOTECHE Nel porticato della biblioteca abbiamo pensato di realizzare un’esposizione permanente dove siano raffigurate le più importanti biblioteche della storia. Riporteremo qui una breve storia delle biblioteche. Grazie a vari reperti archeologici sappiamo che la più antica biblioteca è quella di Ninive dove sono state rinvenute 22000 tavolette di argilla. Anche in Mesopotamia e a Babilonia sono state rinvenute numerose tavolette. La più importante della storia è la biblioteca di Alessandria, in Egitto, creata nel III secolo d.C., conteneva circa 700000 volumi, ma nel 47 a.C. venne distrutta in seguito ad un incendio. In contemporanea a quella di Alessandria venne fondata a Pergamo un’altra biblioteca da Attalo I, contenente 200000 volumi. Esistevano biblioteche anche a Roma, sia pubbliche come quella sull’Aventino, sia private come quelle di Attico e Cicerone. In età carolingia si ha una ripresa della creazione di raccolte librarie, grazie all’opera di monaci benedettini, che passavano parte delle loro giornate a copiare i manoscritti antichi nei loro atelier. Le raccolte più importanti di questo periodo sono quelle dell’Abbazia di Montecassino, del cenobio di Bobbio e del monastero di Citeaux. Nel XII secolo con la diffusione delle prime università nacquero nuove biblioteche, soprattutto a Bologna e a Parigi. Nel XV secolo poi, con l’invenzione della stampa, si moltiplicò il numero di libri e la loro disponibilità. In questo periodo fu costruita la Biblioteca Apostolica Vaticana, fondata da papa Sisto IV. Nel XVII secolo si ha la nascita delle grandi biblioteche pubbliche, come la Biblioteca Angelica a Roma, l’Ambrosiana a Milano, la Bodleiana a Oxford e la Cambridge University. Anche le collezioni private aumentarono. Lo sviluppo delle biblioteche si intensificò tra il XVIII e il XIX secolo, ma è con l’invenzione della scienza biblioteconomia (XX secolo) che ci fu una vera trasformazione delle biblioteche grazie alla migliore catalogazione e classificazione delle opere.

Biblioteca di Biblioteca di Biblioteca di

Alessandria d'Egitto Pergamo Montecassino

Biblioteca di Biblioteca di Biblioteca centrale di

Cambridge Mario Botta a Bergamo Roma

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2. IL RAPPORTO CON L’AMBIENTE

Nella nostra progettazione l’attenzione per l’ambiente ha avuto un ruolo fondamentale, infatti

una delle priorità fondamentali che ci eravamo posti era quella di realizzare una ristrutturazione

della biblioteca, secondo le leggi della bioedilizia e del risparmio energetico.

Le lezioni della docente di tecnologia, relative alla bioedilizia, ci hanno portato a progettare un

edificio che fosse in grado di “promuovere un continuum tra ambiente interno ed esterno”,

cercando di ricreare le condizioni per un maggiore rispetto della natura. Nella scelta dei

materiali da costruzione (di cui parleremo successivamente) abbiamo tenuto conto in primo

luogo di alcuni fattori essenziali quali la tossicità dei materiali, il ricambio dell’aria e la

permeabilità ai raggi cosmici e terrestri.

Si sono definiti quindi i punti base per la realizzazione di un edificio bioecologico: l’utilizzazione

di impianti tecnologici ecocompatibili; la tutela e la salvaguardia dell’ambiente; i criteri di scelta

dei materiali (possibilmente reperibili in loco, privilegiando quelli non nocivi, riciclabili e riciclati).

In funzione delle regole generali della bioarchitettura abbiamo deciso di non ipotizzare una

collocazione specifica della nostra biblioteca, in quanto vorremmo che questa fosse collocata in

un luogo “adatto per caratteristiche ambientali ed energetiche”, quindi lontana il più possibile da

fonti di inquinamento elettrico, chimico, acustico; un luogo dove le caratteristiche climatiche

(esposizione al sole, direzione prevalente dei venti e delle correnti d’aria, caratteristiche delle

precipitazioni,…) determinino la scelta di un ottimale orientamento dell’edificio, permettendo

così un accumulo di energia termica durante l’inverno ed un non eccessivo riscaldamento

durante l’estate.

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3. LA STRUTTURA

Tra gli elementi prioritari che i vari gruppi di lavoro avevano definito vi era la modularità. In base

a questa considerazione, con l’aiuto della docente di tecnologia, abbiamo definito quello che

doveva essere il modulo più opportuno per definire la “griglia strutturale” dell’edificio. Questo

modulo prevede una campitura di 1,25 m.

Il sistema strutturale che ne consegue è un sistema di fondazioni continue con pilastri e muri di

sostegno uniti da travi. Questo tipo di struttura è quella che meglio si adatta alle esigenze di

adeguamento alle norme antisismiche.

Particolarmente interessante è stata la progettazione della torre delle scale e dell’ascensore

che portano al tetto piano, praticabile. Qui, ispirati da alcune immagini prese sul web, abbiamo

previsto un ascensore a vetro e due scale elicoidali.

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4. LO STUDIO DI FACCIATE E L’ORIENTAMENTO

L’orientamento dell’edificio dovrà essere scelto in modo che possa essere sfruttata al meglio la

radiazione del sole. Si è riflettuto poi sul fatto che, pensando alla biblioteca come momento di

isolamento, essa vada inserita in uno spazio verde, caratterizzato da giardini interni dove i

lettori possano sostare in alcuni periodi dell’anno a leggere un libro, un ebook oppure utilizzare

il proprio personal computer con connessione wi-fi.

Le facciate si presentano con alternanza di vuoti e pieni. Le pareti sono cieche o aperte al verde

a seconda della stanza in cui siamo. Ad esempio le pareti dell’aula video saranno cieche,

mentre l’aula di informatica, l’aula deposito libri e a la sala di lettura saranno dotate di ampie

aperture. Lo studio delle aperture è stato importante perché la luce non assume un’importanza

solo per lo stimolo necessario ai nostri occhi, ma influenza, anche, come ci hanno spiegato i

docenti di matematica e scienze, il nostro metabolismo (oltre alla luce la finestra permette

l’ingresso nei locali dell’energia solare e dei raggi ultravioletti che favoriscono il processo di

produzione delle cellule del sangue). Tali finestre, essendo ampie, potrebbero però generare

una forte dispersione di calore, per cui abbiamo previsto che vi siano degli infissi a doppio vetro

antisfondamento e che si utilizzi il quarzo come materiale, poiché permette, meglio dei normali

vetri, il passaggio dei raggi ultravioletti.

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5. I MATERIALI

La scelta dei materiali da utilizzare nella costruzione ci ha permesso un ripasso degli argomenti

trattati dai docenti di Tecnologia e Informatica nello scorso anno scolastico, integrati da alcune

considerazioni fatte dalla nostra attuale docente.

Nella realizzazione della struttura portante si è utilizzato il cemento armato, materiale non

considerato totalmente bioecologico ma che, con opportuni accorgimenti, si può rendere il più

compatibile possibile alle leggi della bioarchitettura (secondo tali leggi è preferibile cemento

bianco, acciaio ad alta resistenza o acciaio “austenitico” che, ci ha spiegato la docente, ha la

capacità di annullare il fenomeno delle correnti all’interno della struttura in ferro).

Le strutture verticali, i pilastri, i muri portanti e le travi sono stati realizzati con dei casseri “a

perdere”, blocchi in legno mineralizzato prodotti esclusivamente con legni di recupero.

Il pavimento del piano terra è stato rialzato per proteggere l’edificio dall’emissione del gas radon

dal terreno. Per la creazione di questa intercapedine si è previsto l’utilizzo di cupole in plastica

riciclata. Sotto tali cupole si crea uno spazio libero che permette la circolazione dell’aria in tutte

le direzioni e il passaggio delle tubazioni degli impianti. Questo sistema permette inoltre di

contribuire all’isolamento acustico e

all’impermeabilizzazione del solaio.

I muri di tamponamento (muri di chiusura

verso l’esterno dell’edificio) saranno il

laterizio prodotto in fornaci dove si

utilizzino solo materiali controllati.

I muri divisori interni sono previsti in terra

cruda, alleggerita con fibra di legno,

materiale naturale con un’ottima

resistenza alla trasmissione dei rumori (ci

è stato spiegato che un muro in terra

cruda da 12 cm, da analisi in laboratorio,

ha le stessa capacità di protezione dal

rumore di un muro in mattoni classico di

30 cm.).

IL GAS RADON Il Radon è un gas radioattivo incolore estremamente volatile, prodotto da alcune rocce della crosta terrestre ed in particolar modo da lave, tufi, pozzolane,alcuni graniti e rocce sedimentarie. Alcuni studi recenti hanno dimostrato che, l’inalazione di questo gas ad alte concentrazioni, aumenta il rischio di tumori polmonari. Parecchi suoli contengono naturalmente quantità variabili di uranio, che regola la quantità di radon rilasciata. Il Friuli ad esempio è una delle regioni italiane in cui la quantità di radon rilasciata è molto alta, pari a 80-100 Bq./m. Considerato che una dose di 50 Bq./m corrisponde ad una dose di radiazioni di circa tre volte maggiore a quella che mediamente si riceve nel corso della propria vita per lo svolgimento di indagini mediche, si può comprendere come sia necessario limitarne l’esposizione. La maggior parte del radon presente in un edificio proviene dal suolo, filtrando attraverso fori e fessure di cantine, ne consegue che i materiali di costruzione, il tipo di costruzione e la ventilazione possono influire sulla concentrazione finale di questo gas in casa. Per tali motivi il pavimento della biblioteca che abbiamo progettato non poggerà direttamente sul terreno.

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Il solaio è realizzato con una struttura in cemento armato e laterizio della stessa tipologia del

laterizio utilizzato per i muri di tamponamento.

L’isolamento dell’edificio, sia acustico sia termico, è stato previsto utilizzando lana di cellulosa,

composta da carta da giornale selezionata e riciclata secondo un procedimento che non crea

rifiuti, emissioni nocive nell’acqua e nell’aria ed è prodotta con un impiego di energia molto

ridotto ed inoltre, grazie al suo procedimento produttivo, in caso di incendio non diventa

incandescente e non libera gas tossici. Questo prodotto viene spruzzato in un’intercapedine tra

il muro esterno e una controparete interna.

La rifinitura dei muri sarà realizzata con un tipo di calce chiamata “romana” o BIO-E, un tipo di

malta idraulica tipica nella realizzazioni di edifici che seguono le indicazioni della bioarchitettura.

Il controsoffitto, posto al di sotto del solaio di copertura ad una distanza di 50 centimetri e che

crea un vano adibito al passaggio delle condutture, è realizzato il legno truciolare realizzato con

collanti e vernici non tossici.

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6. GLI IMPIANTI TECNOLOGICI

Il sistema di riscaldamento prescelto è quello che prevede l’uso di radiatori a battiscopa formato

da un tubo di rame di circa 25 mm. di diametro, posto nell'angolo tra il pavimento e la parete più

fredda, infilato in tante lamelle radianti. La striscia di parete dietro il tubo è isolata. All'interno

scorre acqua con temperatura che va dai 50°C agli 80°C. L'aria sale a contatto con la parete

riscaldandola fino a 1,5 / 2,0 m. Si evita in questo modo la dispersione di calore a livello del

soffitto con la conseguenza di un risparmio energetico.

E’ presente anche un impianto di condizionamento / riscaldamento con pompa di calore, che è

realizzato per il condizionamento estivo ed è utilizzabile durante l’inverno per il riscaldamento di

parti singole dell’edificio (ad esempio se prevista la proiezione serale di una pellicola nella sala

video si utilizzerà il riscaldamento con pompa di calore per riscaldare solo gli ambienti

necessari). La pompa di calore rende possibile il condizionamento dell’aria con un ridotto

impatto ambientale.

L’impianto idraulico è diviso in due parti, una che utilizza l’acqua piovana recuperata per

l’impianto di condizionamento e per le acque dei gabinetti (nonché per l’irrigazione del giardino),

mentre per il resto degli usi si utilizzerà acqua prelevata dall’acquedotto comunale, utilizzando

dei rubinetti dotati di limitatori di portata e di temperatura (per i rubinetti di acqua calda). Il

riscaldamento dell’acqua è realizzato con pannelli solari.

L’impianto elettrico sarà realizzato attraverso l’utilizzo di un sistema dotato di disgiuntori

automatici, che eliminano il passaggio di corrente quando non necessaria e i cavi elettrici

avranno una schermatura per evitare la dispersione. Le lampade d’illuminazione saranno tutte a

risparmio energetico.

L’approvvigionamento energetico di tale edificio è garantito dall’energia prodotta dai pannelli

solari fotovoltaici e dalle piccole pale eoliche poste a margine del terreno in cui è situato

l’edificio. Tale sistema permette la produzione di una notevole quantità di energia elettrica che,

nel caso di produzione superiore alle necessità, è ceduta all’Enel.

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UN MODELLO DI RECUPERO DELLE ACQUE PIOVANE A VENEZIA Il pozzo veneziano è una struttura architettonica utilizzata a Venezia nel passato per l’approvvigionamento dell’acqua potabile. Si trattava di una vera e propria cisterna sotterranea di acqua potabile, che veniva ricavata tramite raccolta e filtraggio dell’ acqua piovana. Per costruire questo tipo di pozzo era necessaria una superficie di raccolta abbastanza ampia per convogliare l’acqua della grondaie prospicienti la superficie di raccolta. Per tale motivo questi pozzi si trovano quasi esclusivamente nei campi o nelle corti più ampie. Una volta scelto il luogo di costruzione di un nuovo pozzo si eseguiva lo scavo, in genere non più profondo di cinque metri sotto il livello medio del mare. Le pareti dell’invaso venivano di ricoperte da uno strato di argilla, a sua volta ricoperta da sabbia pulita, continuamente bagnata, posta in strati a differente granulometria, che avevano la funzione di filtrare l’acqua piovana. L’acqua veniva raccolta grazie a due o quattro tombini collocati simmetricamente al pozzo e sotto di essi veniva realizzata una struttura in mattoni a forma di campana, aperta sul fondo, per convogliare la maggior quantità di acqua possibile verso le sabbie di filtraggio. Ovviamente l’area limitrofa i tombini veniva resa pendente per favorire la raccolta dell’acqua. Sul fondo, al centro dello scavo, era posta un lastra di pietra su cui si costruiva la “canna“ del pozzo. Lungo il perimetro della vasca, alla sommità, si ponevano i “cassoni”, specie di canali coperti, costruiti a secco. Ai vertici dei cassoni, si trovava un elemento verticale di raccordo (la “pilela”) coperto da una lastra lapidea (“sigillo”) con (“gatoi”). A completare l’opera vi era la sistemazione della “vera da pozzo”, rialzata di due o tre gradini rispetto al piano del campo. L’acqua, lasciate eventuali impurità più grossolane nei cassoni, veniva filtrata dal letto di sabbia e si raccoglieva alla base della canna per essere poi attinta dall’alto. Nel passato la costruzione di un pozzo era economicamente molto costosa per la complessità del procedimento, per la quantità dei materiali e per le difficoltà tecniche. Vista l’estrema utilità pubblica, la donazione di un pozzo alla città da parte di famiglie nobili o più abbienti era considerato un atto di grande benemerenza; la repubblica stessa incoraggiava questo genere di iniziative vista l’importanza notevole per la stessa sopravvivenza della popolazione. L’utilizzo di un simile pozzo nel nostro progetto ci permetterebbe di disporre di acqua per innaffiare aree verdi, per l’impianto di areazione e per alimentare le cassette di scarico dei wc.

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L’ACQUA E IL SUO RECUPERO NELLA BIBLIOTECA Quello dell'acqua è un problema grave, infatti l’abbiamo usata pensando fosse illimitata, senza capire che le falde acquifere si stanno esaurendo. L'acqua ha molteplici usi e funzioni, non solo quelli che conosciamo. Innanzitutto mantiene il ciclo naturale necessario alla nostra vita: tramite la fotosintesi si crea l’ossigeno che tutti, uom ini, piante e animali, respirano ed utilizzano per il proprio metabolismo. La pioggia poi pulisce l'atmosfera da ciò che vi è presente, compresi, purtroppo, i gas inquinanti prodotti dall'uomo che la rendono acida. Tali sostanze inquinanti andrebbero eliminate alla fonte poiché, una volte che le precipitazioni hanno contaminato acqua e suolo, l’intervento di depurazione è più difficile. Negli ultimi anni, in molte zone d'Italia, la sensibilità legata ai problemi di inquinamento delle acque è aumentata, così nei nuovi quartieri vengono realizzate reti fognarie separate: acque bianche (piovane), acque nere (scarichi dei bagni) e grigie (scarichi delle cucine). La normativa dei comuni inizia ad essere più attenta e dettagliata; le Asl effettuano maggiori controlli. Tra i vari modi per risolvere il problema dell'acqua (spreco, scarsità, crescenti costi dell’approvvigionamento) vi sono quelli basati sul recupero e riciclaggio delle acque piovane. L’acqua così ottenuta può quindi essere utilizzata ad esempio per innaffiare aree verdi e per alimentare le cassette di scarico dei wc, come abbiamo previsto nel nostro progetto. Come funziona un impianto di raccolta dell'acqua piovana Gli impianti di purificazione sono solitamente composti da un serbatoio, una centralina di controllo, una pompa ed un sistema filtrante dove l'acqua viene purificata dalle impurità (foglie, polveri, ...) rimanendo sempre chiara, fresca ed inodore. Avviene quindi che, dopo essere stata raccolta dallo scarico delle grondaie, l'acqua, è convogliata verso un filtro che la separa dalla sporcizia più grezza. In seguito viene incanalata in un serbatoio collegato da una tubatura verticale che evita che possano essere smossi possibili sedimenti in fondo al serbatoio. L’'acqua più pulita viene quindi aspirata nel serbatoio tramite un tubo flessibile con galleggiante, in modo da pescarne la più pulita. Una centralina elettronica controlla una pompa e l'intero sistema e comanda l'erogazione dell'acqua potabile all'esaurimento della riserva di acqua piovana nel serbatoio. Tutto questo dovrebbe avvenire in ambienti ossigenati, in assenza di luce e con temperatura fresca. Ciò perché l’ossigeno favorisce la proliferazione di batteri utili che decompongono la sedimentazione sul fondo del serbatoio e mantengono l’acqua più pura, mentre l’assenza di luce non favorisce la formazione di alghe.

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IMPIANTI FOTOVOLTAICI CONNESSI ALLA RETE ELETTRICA Gli impianti fotovoltaici hanno la particolarità di lavorare con un interscambio con la rete elettrica locale. Ovvero, nelle ore di luce, l’utenza consuma l’energia elettrica prodotta dal proprio impianto solare, mentre quando la luce è assente o è carente, oppure se l’utenza richiede più energia di quella che l’impianto è in grado di fornire, sarà la rete elettrica che garantirà l’approvvigionamento dell’energia necessaria. Nel caso in cui l’impianto producesse più energia di quella richiesta, tale energia potrebbe essere immessa in rete (cessione delle “eccedenze” alla rete elettrica locale). Tra gli esempi più comuni vi sono impianti solari installati sui tetti di abitazioni, capannoni industriali o aziende agricole, già collegate alla rete elettrica. Gli impianti solari connessi alla rete elettrica rappresentano quindi una fonte integrativa che ha diversi vantaggi: essendo l’energia prodotta in loco, vengono evitate perdite di trasporto; si riduce la domanda di energia alla rete in quello che è l’orario di maggiore richiesta; il costo dell’installazione del fotovoltaico va a diminuire il costo globale dell’edificio poiché a volte i moduli sono elementi costruttivi; l’adozione di questi strumenti permette la diffusione di una maggiore coscienza energetica. I pannelli solari, grazie al sole a cui sono esposti, producono corrente elettrica in forma continua. L’inverter quindi trasforma la corrente, necessaria nelle case, da continua ad alternata. Essa entra nella rete elettrica dell’utente e viene assorbita prima di tutto dalle normali apparecchiature elettriche. Nel caso in cui vi sia un surplus di produzione di corrente rispetto al fabbisogno del momento, questa eccedenza entra nella rete del distributore di energia elettrica locale e viene misurata da un contatore finalizzato a conteggiare la corrente prodotta e non utilizzata. Quando l’impianto non produce (di notte) o produce poco (brutto tempo) o la corrente richiesta dall’utenza è maggiore di quella che può essere fornita in quel momento dall’impianto solare, si utilizza la corrente del distributore. A fine anno si effettua il conguaglio.

L’ENERGIA EOLICA L’energia eolica è il prodotto della conversione dell’energia cinetica del vento in energia elettrica o meccanica. L’energia eolica, la prima forma di energia rinnovabile scoperta dall’uomo dopo il fuoco, è la prima tra tutte le forma di energia rinnovabile per il rapporto costo/produzione. Oggi l’energia prodotta nel mondo è pari al 1,5%. Alcuni paesi, come Danimarca, Spagna, Portogallo, Germania e Irlanda, hanno raggiunto una produzione particolarmente elevata. Si tratta di una forma di energia abbondante, rinnovabile, ampiamente distribuita, pulita, e priva di gas che vadano ad influire sull’effetto serra. I limiti sono legati all’impatto paesaggistico, al rumore molesto e alla moria di uccelli che gli impianti possono provocare. I macchinari, che possono sfruttare l’energia del vento, si distinguono in generatori eolici ad asse verticale, indipendenti dalla direzione del vento, e generatori eolici ad asse orizzontale, in cui il rotore va orientato perpendicolarmente alla direzione di provenienza del vento. Il primo, avendo una ridotta quantità di parti mobili, è molto resistente alle forti raffiche di vento. Si tratta di un macchinario sia adatto all’uso domestico, sia alla produzione centralizzata di energia elettrica. Il secondo è formato da una torre in acciaio sulla cui sommità si trova un involucro che contiene un generatore elettrico azionato da un rotore a pale. Ne è esempio il mulino a vento.

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Un impianto domotico gestisce l’impianto di climatizzazione e di riscaldamento, la distribuzione

dell’energia elettrica, dell’acqua e del gas, la sicurezza delle persone e ambientale, la

comunicazione, la trasmissione dei dati.

Particolare attenzione sarà poi posta al sistema di filtraggio dei dati internet per garantire,

soprattutto per gli utenti minorenni, una adeguata protezione.

UNA RETE DI PERSONAL COMPUTER A RISPARMIO ENERGETICO Quando abbiamo iniziato a progettare la nostra biblioteca abbiamo pensato fossero utili strutture informatiche date sia da postazioni fisse per la consultazione dei cataloghi on-line e per l’accesso ad Internet, e quindi anche alle biblioteche digitali Europea e Mondiale, sia da libri digitali quali eBook. Per quanto riguarda le postazioni fisse abbiamo pensato di dotarle di software a costo zero, come ad esempio il sistema operativo Linux Ubuntu, già utilizzato in quasi tutti i laboratori dell’Istituto Comprensivo del quale facciamo parte. Per la parte hardware abbiamo pensato di realizzare un sistema (NCompunting), già sperimentato, con esiti positivi, nell’anno scolastico 2008/2009 presso il Laboratorio Informatico della Scuola Secondaria di primo grado di Palazzolo dello Stella dalla Figura Strumentale TIC e dal responsabile del laboratorio. Questo sistema permette un notevole risparmio energetico poiché ad un unico personal computer possono essere collegate altre cinque postazioni (per un totale di sei) dotate di un solo video, un mouse ed una tastiera. Inoltre, visto l’utilizzo del sistema operativo Linux, che necessita di meno risorse di sistema rispetto al sistema operativo Windows, potranno essere utilizzati personal computers non particolarmente costosi. Le postazioni in sala lettura saranno dotate di libri elettronici, che avranno memorizzati al loro interno quelli che sono i libri più richiesti nella consultazione della biblioteca. Abbiamo anche pensato che un domani potrebbe esserci un apposito sportello in grado di caricare sugli eBook privati i libri per poterli leggere a casa. Ciò non è stato ancora previsto a causa delle difficoltà riferibili ai diritti d’autore. La scelta di questo tipo di consultazione è derivata dalla volontà di fare un primo passo verso il risparmio di materiale cartaceo.

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7. L’ADEGUAMENTO ALLE NORME PER I DISABILI E

L’ANTINCENDIO

Uno studio specifico è stato fatto, durante la stessa fase di progettazione generale, per

verificare che i locali fossero utilizzabili in tutto e per tutto dai disabili. Si sono quindi studiate le

dimensioni delle sedie a rotelle, gli spazi di manovra necessari per il movimento, i percorsi

preferenziali (non dimenticando tra questi anche le vie di fuga in caso di terremoto e di

incendio).

Lo studio delle norme antincendio, fatto quest’anno grazie all’intervento della Protezione Civile,

e prendendo spunto dall’edificio scolastico nel quale si troviamo, ci ha permesso di posizionare

le uscite di sicurezza per i vari locali, i luoghi in cui collocare gli estintori o le pompe d’acqua, le

aree di raccolta esterne e il locale di infermeria.

Esempi di schizzi di studio per l’adeguamento alle norme per i disabili

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Pianta piano terra e piano primo dei percorsi per disabili

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Pianta del piano terra con indicazioni delle dotazioni antincendio

Legenda

E Estintore

P Pompa antincendio

T Telefono

+ Area soccorso

Uscita di sicurezza

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Pianta del piano primo con indicazioni delle dotazioni antincendio

Legenda

E Estintore

P Pompa antincendio

T Telefono

+ Area soccorso

Uscita di sicurezza

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8. IL MODELLO TRIDIMENSIONALE

Al termine di tutto il processo progettuale abbiamo voluto realizzare un modello tridimensionale

della nostra biblioteca ideale. Dopo un confronto tra noi alunni e con i docenti abbiamo deciso di

realizzare un plastico utilizzando dei pannelli sandwich più facili da lavorare per noi alunni e più

indicati, rispetto alla balsa (da noi già utilizzata per la realizzazione del plastico per il libro

inerente i lavori del Concorso “Paolo Solimbergo” dello scorso anno scolastico), per l’opera che

abbiamo progettato.

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9. L’ANALISI DEI DATI STATISTICI

All’inizio della attività, riunitici con i nostri insegnanti, avevamo valutato come interpretare le

richieste del bando di concorso. Ci veniva chiesto un quadro generale delle esigenze culturali

dei cittadini di Muzzana ed, in base ad esso, di verificare se la biblioteca esistente le

soddisfacesse o se fossero necessarie delle modifiche alle sue strutture e/o ai suoi servizi.

Come prima cosa abbiamo quindi pensato di somministrare ad un gruppo eterogeneo di

popolazione un questionario da noi creato. Le prime informazioni, che il questionario avrebbe

dovuto offrirci, sono state quindi relative ad età, sesso, impiego e titolo di studio degli

intervistati. Per far sì che il gruppo intervistato fosse il più possibile eterogeneo, abbiamo

somministrato il materiale sia all’interno dell’Istituto scolastico, sia alla gente del paese, con

un’uscita sul territorio in orario scolastico, intervistando i nostri concittadini nei negozi, in banca,

nei bar. Abbiamo posto le nostre domande a persone conosciute, membri delle nostre famiglie,

vicini di casa e non.

I primi dati raccolti ci servivano a garantire una somministrazione eterogenea dei questionari e a

verificare le esigenze della popolazione in base alle fasce d’età.

Essendo noi alunni di terza, ormai prossimi alla scelta della Scuola Secondaria di Secondo

grado, che ci aprirà la strada verso la nostra professione futura, abbiamo colto l’occasione per

chiedere agli intervistati anche se l’attività lavorativa corrispondesse alle aspettative legate al

titolo di studio.

Il questionario proseguiva con una domanda riguardante la frequentazione della biblioteca e

sulla motivazione del perché ciò avviene o non avviene. Il progetto di eventuale ristrutturazione

della biblioteca di Muzzana era strettamente legato alla frequentazione di quella già presente o

almeno al desiderio di usufruire di essa e dei suoi servizi. Abbiamo quindi chiesto se ci fosse

l’interesse per servizi quali una sala di lettura di quotidiani e di riviste culturali, o di un servizio

Internet con orario continuato.

I nostri concittadini si sono dimostrati, in linea di massima, disponibili, lasciandosi coinvolgere

dalle nostre domande.

I dati dei circa 500 questionari somministrati sono stati da noi studiati, con l’aiuto dei docenti di

matematica. Abbiamo raccolto e riportato i dati in tabelle e disegni grafici quali istogrammi e

aerogrammi, così da rendere i risultati facilmente leggibili.

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I dati, raccolti tramite i questionari somministrati ai nostri concittadini, sono stati rappresentati

attraverso tabelle, istogrammi, ortogrammi e aerogrammi. Una prima fase del lavoro ci ha visto

schedare i vari dati, in seguito l’attività grafica è proseguita con l’utilizzo del computer e

l’assistenza dei docenti di matematica.

Dalle rappresentazioni grafiche riportate, risulta che sono stati somministrati circa 500

questionari (tabella n.1) a un gruppo eterogeneo di persone. In particolar modo gli intervistati

appartengono ad una fascia di età compresa tra i trenta ed i sessantacinque anni, con una

leggera prevalenza del sesso femminile.

Dalla tabella n.2 risulta che quasi il 50% degli intervistati è impegnato nel mondo del lavoro,

mentre il 18% è dato da casalinghe. Gli altri abitanti di Muzzana, a cui è stato somministrato il

questionario, sono studenti o pensionati.

Come si evince dalla tabella n.3 la maggior parte degli intervistati possiede un titolo di licenza

media (37%) o un diploma (34%); solo l’8% risulta laureata, mentre il rimanente ha una licenza

elementare o nessun titolo. Dai dati si evidenzia come la maggior parte delle persone abbia

un’attività lavorativa che corrisponde alle aspettative legate al titolo di studio. Tale dato soddisfa

la nostra curiosità di alunni ormai prossimi alla scelta della Scuola Secondaria di I grado che,

per alcuni, sarà da subito a carattere professionale.

Coloro che frequentato la biblioteca (tabella n.3) dichiarano di farlo soprattutto per la

disponibilità libraria e lo stato di conservazione dei volumi, mentre coloro che non la

frequentano (tabella n.6), lamentano principalmente l’inadeguatezza degli orari di apertura al

pubblico, la carenza di computers e la mancanza di un servizio Internet funzionante.

Si è provato a verificare se i cittadini potessero essere interessati ad una sala di lettura di

quotidiani e riviste a carattere culturale. Prima di chiedere ciò si è verificato se gli intervistati

leggessero tali giornali abitualmente (tabella n.4). Molto alta è risultata la percentuale di chi

legge quotidiani: nel caso della fascia di età compresa tra i 31 e i 45 anni si giunge ad oltre l’

80%, ma si hanno punte superiori al 50% anche nella fascia tra i 46 e i 65 e oltre il 40% tra chi

ha più di 65 anni.

La lettura di riviste risulta minore, con valori attorno al 20% per le riviste di viaggi, psicologia e

scienze nelle fasce di età intermedia. Gli intervistati hanno affermato che le riviste e i quotidiani

preferiti sono disponibili solo in minima percentuale in biblioteca.

Dai questionari è emerso che l’attuale servizio bibliotecario viene usufruito soprattutto da chi

appartiene alla fascia di età compresa tra i 16 e i 30 anni, mentre per le altre fasce è maggiore

la percentuale di chi non usufruisce di tale ente. Buona parte degli intervistati ha però ammesso

che, se vi fossero maggiori servizi, quali ad esempio la possibilità di utilizzare Internet con

orario continuato, frequenterebbe la biblioteca.

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Bibliografia

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Ciucci G. – GLI ARCHITETTI E IL FASCISMO, Einaudi, Torino, 1989

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De Seta Cesare – JAMES STIRLING, Officina, Roma, 1973

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Jodidio P. – RICHARD MEIER, Taschen, Colonia, 1995

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Lampugnani V. M. – RENZO PIANO: PROGETTI E ARCHITETTURE (1987-1994), Electa,

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Los Sergio – CARLO SCARPA,Taschen, Colonia, 1994

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Docenti

Professoressa Budin Michela (docente di Tecnologia)

Professoressa Perissin Chiara (docente di Lettere)

Professoressa Sabino Elisabetta (docente di Lettere)

Professor Cepparo Lucio (docente di Matematica e Scienze)

Professor Comisso Romano (docente di Matematica e Scienze)

Alunni

______________________________________________________________________

Si ringrazia per la collaborazione lo Studio di Architettura Giuseppe Del Zotto di Udine

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Indice

Introduzione p. 2

1. La progettazione di una nuova biblioteca p. 4

1. Il rapporto con l’ambiente p. 11

1. La struttura p. 12

1. Lo studio di facciate e l’orientamento p. 13

1. I materiali p. 14

1. Gli impianti tecnologici p. 16

1. L’adeguamento alle norme per i disabili e l’antincendio p. 21

1. Il modello tridimensionale p. 25

1. L’analisi dei dati statistici p. 26

1. Bibliografia p. 28