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Dopo Taranto. Epidemiologia, prevenzione e diritto alla salute degli esposti. Dr. Carlo Romagnoli medico di sanità pubblica, referente regionale ISDE Umbria

Dopo Taranto. Epidemiologia, prevenzione e diritto alla salute degli esposti

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Dr. Carlo Romagnoli medico di sanità pubblica, referente regionale ISDE Umbria. Dopo Taranto. Epidemiologia, prevenzione e diritto alla salute degli esposti. Temi affrontati. Problemi che la prevenzione ambientale si trova oggi ad affrontare: - PowerPoint PPT Presentation

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Page 1: Dopo Taranto.  Epidemiologia, prevenzione e diritto alla salute degli esposti

Dopo Taranto. Epidemiologia, prevenzione e diritto alla salute degli esposti.

Dr. Carlo Romagnolimedico di sanità pubblica,

referente regionale ISDE Umbria

Page 2: Dopo Taranto.  Epidemiologia, prevenzione e diritto alla salute degli esposti

Temi affrontati 1. Problemi che la prevenzione ambientale si trova oggi ad

affrontare:» Nelle società postfordiste il pubblico fa politiche di servizio al privato

» Cambiamento climatico e contaminanti ambientali:

– modificazioni ambientali globali

– disuguaglianze nella salute ambientale

» Nuove conoscenze scientifiche sugli effetti dei contaminanti ambientali

» Processi di condivisione e cooperazione in rete

» Taranto come paradigma di una certa gestione della prevenzione ambientale

» Lo stigma sui servizi di prevenzione ambientale

2. Alcune interazioni e sperimentazioni in corso

Page 3: Dopo Taranto.  Epidemiologia, prevenzione e diritto alla salute degli esposti

1) Problemi che

la prevenzione ambientale

si trova oggi ad affrontare

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1.1) Nelle società “postfordiste” il pubblico fa politiche di servizio al privato

Cambiamenti socioeconomici e politico istituzionali negli ultimi 35 anni(Fonte:Fumagalli A e Mezzadra S: “Crisi dell’economia globale. Mercati finanziari, lotte sociali e nuovi scenari politici.” Ombrecorte –

Uninomade ed., Verona.

2013

1978

Rappresen-tanza gestita da elites e disgiunzione tra potere ed esperienza

Forte parteci-pazione politico sindacale

Finanziarizzazione globale di produzione e riproduzione e messa a valore di vita/territori

Centralità della produzione territorializ-zata (fabbrica)

Politiche pubbliche che regolano le attività del “privato”

Politiche pubbliche di supporto al privato”

Attività della forza lavoro più basata sulle conoscenze

Attività della forza lavoro più basata sulla manualità

Bias dei dispositivi assembleari per limiti spazio temporali

Autoattiva-zione in rete del general intellect

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1.2.1) Cambiamento climatico, incidenti globali da produzione di energia e crescente attenzione sui rischi ambientali

•La conferenza di Varsavia del novembre 2013 vede l'abbandono dei lavori da parte delle organizzazione ambientaliste per la delusione circa la mancata assunzione di decisioni per arrestare la produzione di gase serra.

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1.2.2) Inquinamento globale da produzione di energia gestita da privati e mal regolata dal

pubblico

• Golfo del Messico , 2010 (Fonte: Nasa). Il contorno della macchia è evidenziato in rosso. La “coda” in basso a destra è quella che ha agganciato la “loop current”.

• Giappone, Fukushima, 2011: sale l’allarme, nocciolo in parte fuso, contaminato l’acquedotto di Tokio e il plancton nel mare con effetti sulla catena alimentare

Page 7: Dopo Taranto.  Epidemiologia, prevenzione e diritto alla salute degli esposti

1.2.3) Impatto dei sistemi di produzioni di energia dalle diverse fonti su ambiente e salute

Page 8: Dopo Taranto.  Epidemiologia, prevenzione e diritto alla salute degli esposti

1.2.4) Sistemi globali di valutazione sui cambiamenti ambientali globali

Global environmental change links» Global environmental change

assessment & monitoring · ··Millennium Ecosystem Assessment

· : ( ) ··Global Environment Outlook environment for development UNEP

· ( )··Intergovernmental Panel on Climate Change IPCC

· ( ) ··Global Terrestrial Observing System FAO

» UN multi-lateral environmental agreements and processes

· ( )··UN Convention on Biological Diversity CBD

· ( )··UN Convention to Combat Desertification UNCCD

· ( ) ··UN Framework Convention on Climate Change UNFCCC

· ··UN Vienna Convention For Protection of the Ozone Layer

· ··UN Basel Convention for Control of Transboundary Movements of Hazardous Wastes and their

Disposal

Global environmental change links

» Global environmental change research programmes

·. . ··U S Global Change Research Program

· ··Centre on Global Change and HealthLondon School of Hygiene and Tropical Medicine

· ··Global Environment FacilityUnited Nations Development Programme

· ··Center for Health and the Global Environment

Harvard Medical School

· ··Stockholm Environment Institute

· ··International Human Dimensions Programme o

n Global Environmental Change

University of Bonn (Germany)

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1.2.5) Disuguaglianze nella salute ambientale

Page 10: Dopo Taranto.  Epidemiologia, prevenzione e diritto alla salute degli esposti

1.2.4) Grande attenzione agli impatti ambientali: il caso degli impianti a

biomassa e biogas

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1.3.1) Nuove conoscenze sugli effetti dei contaminanti ambientali:

• Lo sviluppo dell’epigenetica ed i nuovi modelli di interazione tra ambiente e salute che ne derivano

• Il termine epigenetica si riferisce al complesso dei fattori cellulari che regolano l’attività del DNA senza alterarne le sequenze, ma legandone le basi con gruppi metilici.

•Mentre ci sono molti fattori che possono cambiare DNA ed alterare la espressione del gene (es.. Rad. ionizzanti) alcune sostanze chimiche ambientali possono riprogrammare il DNA attraverso alterazioni dei modelli di metilazione.

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1.3.2) Sostanze chimiche possono sregolare la funzione endocrina (ECDs)

• La esposizione a diossine come ad altre sostanze chimiche (specialmente in gravidanza e nell’infanzia) può alterare il normale sviluppo dando luogo ad una alterata suscettibilità alle malattie nel corso della vita, con effetti su funzione riproduttiva e sui sistemi

– neurologico

– cardiovascolare

– metabolico

– immunitario

J Steroid Biochem Mol Biol. 2011 November; 127(3-5): 204–215. Endocrine Disrupting Chemicals and Disease Susceptibility

Thaddeus T. Schug,1,* Amanda Janesick,2 Bruce Blumberg,2 and Jerrold J. Heindel1

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Receptor Physiological Function

Endogenous Ligand

Examples of Endocrine Disrupting Chemicals

Androgen Male sexual development

Testosterone

Pesticides Phthalates Plasticisers

Polyhalogenated compounds

Estrogen Female sexual development

Estradiol

Alklyphenols BPA

Dioxins Furans

Halogenated hydrocarbons Heavy metals

Thyroid Hormone Metabolism Heart rate

Thyroid Hormone

BPA Dioxins Furans PBDEs PCBs

Perchlorates Pesticides Phalates

Phytoestrogens

Progesterone Female sexual development

Progesterone

BPA Fungicides Herbicides Insecticides

Arylhydrocarbon

Circadian rhythm Metabolism

Neurogenesis Organ

development Stress response

Unknown

Dioxins Flavonoids Herbicides

Indoles PCBs

Pesticides

1.3.3) Sostanze chimiche possono sregolare la funzione endocrina (ECDs)

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1.3.4) Sostanze chimiche possono sregolare la funzione endocrina (ECDs) e alterare la

funzione epigenetica

• Gli EDCs possono alterare meccanismi epigenetici normali delle cellule dando luogo:• in caso di cellule somatiche, a malattie dei tessuti in sviluppo

• Nel caso di cellule riproduttive possono comportare effetti patogenetici nei discendenti

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1.4) Processi di condivisione e cooperazione nella contemporaneità

• Se il lavoro diventa sempre più “cognitivo”, le persone si pongono a loro volta di fronte ai problemi, non come masse indistinte, ma come singolarità capaci di autodeterminarsi grazie alla cooperazione ed alla condivisione attraverso il web 2.0, come nel caso della campagna vaccinale per la pandemia da H1N1

• 11% di adesione nazionale ha trovato riscontro in un trend mondiale in cui l’informazione auto attivata in rete ha:– determinao bassa adesione

– segnato precisi limiti• ai poteri della comunicazione

verticale dei media ufficiali • a programmi di sanità

pubblica non basati sulla programmazione partecipata, trasparenza, inclusione, condivisione

• all’incapacità del biopotere di Big Pharma di creare senso e immaginario.

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1.5.1) Taranto come paradigma di una certa gestione della prevenzione ambientale?

• Ergo: spostare l’attenzione dalla non etica misurazione epidemiologica di danni da esposizioni note ed evitabili

• alla misurazione ed abbattimento delle esposizioni note ed evitabili attivando:

– registri delle esposizioni – registri del carico chimico multiplo

La strage di Taranto: Speranza di vita dal 1992 al 2009 nelle province della Puglia. Fonte Istat.

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1.5.2) Taranto come paradigma di una certa gestione della prevenzione ambientale

• Ergo: rivalutare il peso dei determinanti ambientali rispetto alla assolutizzazione dei fattori comportamentali fino ad oggi imperante, che colpevolizzano i singoli e assolvono i produttori di rischio

La strage di Taranto: Speranza di vita dal 1992 al 2009 nelle province della Puglia. Fonte Istat.

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1.5.3) Taranto come paradigma di una certa gestione della prevenzione ambientale

Ergo: nel caso di specie l’intersettorialità diventa negativa, cioè collaborazione tra settori volta a negare la rilevanza concreta dei problemi per gli esposti:

La strage di Taranto: Speranza di vita dal 1992 al 2009 nelle province della Puglia. Fonte Istat.

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1.6) Lo stigma sui servizi di prevenzione ambientale

Page 20: Dopo Taranto.  Epidemiologia, prevenzione e diritto alla salute degli esposti

2) Alcune interazioni

e

sperimentazioni

in corso

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2.2) Problemi aperti

• ….Occorre superare la attuale “Interdizione degli esposti a rischi ambientali” nella definizione delle politiche di prevenzione....

Cittadini e territori

Rappresentanza istituzionale

(che sostituisce i fini)

Fiscalità generale

Quota capitaria (1800 € circa pro capite all’anno)

Programmi di prevenzione ambientale

( ASL e ARPA): 1) Scelta priorità

2) Valutazione effetti

Interdizione

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2.3) Problemi aperti

• In questo modo:• i soldi vanno ai livelli appropriati;• la collettività, beneficiaria ultima del servizi, è responsabilizzata rispetto all’uso, dovunque

realizzato, delle sue risorse;• si creano i presupposti per contrastare l’uso privato del comune tramite audit civici ed altri

strumenti per le verifiche in regime di terzietà;• nello specifico dei servizi di prevenzione, si supera l’attuale modello verticale basato su

Dipartimenti e su Agenzie regionali per l’ambiente che non hanno alcun rapporto con gli esposti, ridando potere, di indirizzo e di verifica, agli esposti ed alla comunità territoriali in cui vivono.

REGIONE

Quota capitariapesata

assegnata al distretto

Almeno il 51 % ai servizi distrettuali ( da prom. salute a prevenzione, medicina generale, salute mentale, servizi sociali, cure intermedie, riabilitazione)

Global budget per:-ospedale di territorio-emergenza urgenza-alte specialità

Quota a mandato per funzioni appropriate per il livello centrale

• …. attivando un sistema di finanziamento funzionale alla gestione gestione comunecomune di salute e territorio

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2.4) La vita che resiste al biopotere e produce “comune”: un esempio di autorganizzazione dei

cittadini

Coalizione “Come democratizzare il nostro SSR?”

ACU Umbria (Associazione Consumatori e Utenti Umbria), Cittadinanzattiva Umbria

CARD Umbria(Confederazione Associazioni Regionali di Distretto), Federconsumatori Terni

Fondazione Angelo Celli “Per una cultura della salute”,Forum del Terzo Settore

ISDE UmbriaLega Consumatori Umbria

Movimento Consumatori UmbriaMovimento Difesa Consumatori

Partito dei Comunisti Italiani – segreteria regionalePerugia Civica

SITI Umbria (Società Italiana di Igiene, medicina preventiva e sanità pubblica),SIMFER Umbria(Società Italiana di Medina Fisica e Riabilitativa),

SIQUAS Umbria(Società Italiana per la Qualità dell’Assistenza Sanitaria Unione Nazionale Consumatori Umbria

e alcun@ cittadin@ competent@

Per un servizio sanitario sostenibile, equopartecipato e di qualità.

Integrazioni alla proposta di legge della Giunta regionale “Ordinamento del Servizio sanitario regionale”

Page 24: Dopo Taranto.  Epidemiologia, prevenzione e diritto alla salute degli esposti

2.5) Impegni istituzionali a favore del sistema di finanziamento proposto dalla Coalizione

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2.6) Autorganizzazione dei genitori contro la plastica nelle mense degli asili comunali

Presentiamo l’intervento di Luisa Mattoni (Ideazioni civiche), fatto al seminario ISDE-ACU : “Come crescere un bambino in tempi di crisi” ( Ellera di Corciano, Venerdì 22 Novembre scorso), che evidenzia bene :

a) la saldatura tra il sapere sociale diffuso, che ha creato consapevolezza tra i genitori ( circa 800 ) e li ha portati ad agire su più piani ( rete e realtà ) per abolire la plastica dalle mense degli asili comunali di Perugia ;b) la funzione di supporto che i medici ISDE sono riusciti a fornire a questo gruppo di “esposti”; c) la faglia che lo sviluppo di conoscenze scientifiche indipendenti ( in questo caso il lavoro del gruppo scandinavo che ha portato a produrre e ad imporre come rilevanti le evidenze sugli interferenti endocrini), apre sotto ai piedi di amministratori e servizi di prevenzione ambientale, “imponendo” una applicazione del principio di precauzione a favore dei bambini che frequentano gli asili nido comunali.

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2.7) Auto-attivazione di “Osservatori indipendenti sugli effetti sanitari ed

ambientali”

• Osservatorio sugli effetti sanitari ed ambientali della discarica di Borgo Giglione

• Osservatorio sugli effetti sanitari ed ambientali degli inceneritori nel Ternano

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2.6) Alcune iniziative promosse da ISDE Umbria

1) Interazione con gli esposti e supporto scientifico ai comitati

2) Supporto ai processi di soggettivazione degli operatori sanitari con corsi di formazione

3) Legge di iniziativa popolare per l'equità nella distribuzione delle risorse della sanità

4) http://isdeumbria.wordpress.com/

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2.5) Impegni istituzionali a favore del sistema di finanziamento proposto dalla Coalizione

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3) BibliografiaGallino L. Finanzcapitalismo La civiltà del denaro in crisi. Passaggi, 2011, Einaudi.

Bevilacqua P. Il grande saccheggio. L’età del capitalismo distruttivo . Laterza ed, 2011.

Fumagalli A, Mezzadra S. Crisi dell’eco-nomia globale. Mercati finanziari, lotte sociali e nuovi scenari politici. Ombrecorte – Uninomade ed., 2009.

Castells M. Comunicazione e potere. Ed. it Università Bocconi ed, 2009.

Rullani E. Produzione di conoscenza e valore nel postfordismo, in L’età del capitalismo cognitivo. Innovazione, pro-prietà e cooperazione delle moltitudini. A cura di Yann Moulier Bouteng. Ombre corte/culture, 2003.

Vercellone C. ed. Capitalismo cognitivo. Conoscenza e finanza nell’epoca post-fordista. Manifestolibri, 2006.

http://it.wikipedia.org/wiki/Fredric_Wertham

Castells M. Reti di indignazione e speranza Università Bocconi, 2003.

WHO. Protecting health from climate change. World Health Day WHO 2008.

WHO. The world health report 2008: primary health care now more than ever. WHO, 2008.

Stracci F, Petrella M, Canosa A, Patavino V, Mattorre M, Minni B, Vinti G, Romagnoli C, La Rosa. F. Emergenza caldo: mortalità negli anziani umbri nell’anno 2003. Salute!: Regione Umbria 2004;4:14-19.

Castells M. La nascita della società in rete. Blackwell Pubblisher Ltd, Oxford 2000; ed. it Università Bocconi ed, Milano 2002.

Hess C, Ostrom C. La conoscenza come bene comune. Bruno Mondadori, 2009.

Hardin G. The Tragedy of the Commons. Science 1968 ;162 (3859):1243–1248.