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1 ______________________________________________________________________________________________________________________________________ _________________________ SERVIZIO FERROVIARIO IN FVG PROPOSTE & SUGGERIMENTI Giugno 2011 Contenuti & Indice : - La Ferrovia risorsa indispensabile per il Friuli Venezia Giulia pag. 2 - La Consulta Regionale degli Utenti Ferroviari del FVG pag. 3 - Operazione “Stazioni Minori”: adotta una stazione pag. 5 - Stazione di Udine pag. 23 - Stazione di Gemona del Friuli pag. 27 - Stazione di Tarvisio Boscoverde pag. 30 - Le proposte di variazione d’orario invernale 2011-2012 pag. 33

Dossier Riunione Regione Fvg

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SERVIZIO FERROVIARIO IN FVGPROPOSTE & SUGGERIMENTI

Giugno 2011

Contenuti & Indice:- La Ferrovia risorsa indispensabile per il Friuli Venezia Giulia pag. 2- La Consulta Regionale degli Utenti Ferroviari del FVG pag. 3- Operazione “Stazioni Minori”: adotta una stazione pag. 5- Stazione di Udine pag. 23- Stazione di Gemona del Friuli pag. 27- Stazione di Tarvisio Boscoverde pag. 30- Le proposte di variazione d’orario invernale 2011-2012 pag. 33

La Ferrovia risorsa indispensabile per il Friuli Venezia Giulia

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Il trasporto ferroviario è per il Friuli Venezia Giulia una risorsa fondamentale per lo sviluppo del territorio e di conseguenza deve essere messo ai primi posti nella lista delle priorità, al pari di altri servizi pubblici fondamentali in carico alla Regione.

Il potenziamento delle infrastrutture e il rinnovo del materiale rotabile rappresentano delle condizioni indispensabili per poter migliorare la qualità dell’attuale servizio.

L’interesse politico per il trasporto ferroviario si è tradotto nel corso degli ultimi anni nell’avvio di un serio processo di ammodernamento, ricondotto principalmente nel rinnovo del parco rotabile, che dovrebbe essere completato fra il 2011 e il 2012, e nell’avvio di alcuni lavori di riqualificazione delle infrastrutture esistenti (es. stazione di Udine).

Altri positivi interventi sono stati effettuati lungo la tratta Udine-Tarvisio, vero “laboratorio virtuoso” del trasporto ferroviario regionale e unica linea ad alta capacità presente in Regione: recentemente è stata riaperta la biglietteria di Gemona a beneficio dei numerosi pendolari; sono state adeguate le tariffe del servizio integrato Saf (con una significativa riduzione del costo del biglietto); inoltre, alla fine del 2011, grazie all’impegno della Regione prenderà corpo il Progetto Comunitario MICOTRA, che garantirà 4 collegamenti giornalieri lungo la direttrice Udine-Villach. Il Friuli ferroviario ritornerà così ad essere collegato con la vicina Austria e la Pontebbana tornerà a essere il fulcro dei collegamenti transfrontalieri, che erano stati cancellati nel dicembre 2009.

Questo processo di ammodernamento del servizio ferroviario ha comportato certamente un sensibile miglioramento nella qualità del servizio, come dimostrato dai dati resi pubblici lo scorso mese di ottobre in ordine alla puntualità.

I risultati raggiunti dimostrano senza dubbi come questa programmazione, unita all’instaurazione di un proficuo confronto tra Istituzioni e Utenza, privilegi il metodo di lavoro intrapreso. Oltre ogni aspettativa si è dimostrato di fondamentale importanza il servizio attivato dalla Regione con la creazione di una mail dedicata alle segnalazioni dei passeggeri: il servizio [email protected] ha permesso uno scambio continuo di informazioni tra Pendolari e la Regione. Solo nel corso del 2010 il nostro Comitato ha inviato oltre 50 segnalazioni, relative sia a disservizi denunciati, che a proposte volte al miglioramento del servizio.

In questo contesto di fattiva collaborazione, non possiamo che apprezzare e condividere l’impegno finanziario assunto dalla Regione e da Trenitalia in ordine al problema “Ferrovie”: l’ingente investimento che è stato deliberato per l’acquisto di nuovi treni dimostra la sensibilità della Regione di fronte a questa problematica, che tocca quotidianamente oltre 20.000 viaggiatori. Il fatto che l’Assessore Riccardi abbia più volte dichiarato che “l’obiettivo di questi investimenti è quello di mettere i pendolari al centro del progetto … intendiamo crescere assieme a loro e costruire un modello di servizio pubblico di trasporto locale”, non può altro che rassicurarci, attesa la volontà dell’Amministrazione a migliorare sensibilmente la qualità del servizio offerto, il quale attualmente non presenta certamente standard concorrenziali al passo con i tempi.

Di rilievo è stata anche la politica delle tariffe scelta dalla Regione: il Friuli Venezia Giulia è stata una delle poche regioni italiane, che a fronte dei tagli imposti dalla severa “manovra Tremonti” dello scorso luglio, non ha deciso di aumentare le tariffe (le quali sono state solo adeguate all’indice ISTAT), né di tagliare le corse del servizio.

Questa linea è particolarmente significativa e di pregio, atteso che si è deciso di non far pagare il rigore della manovra economica a quei cittadini virtuosi che utilizzano quotidianamente il mezzo pubblico, anziché quello privato.

Il nostro auspicio è che questi indirizzi politico – amministrativi, unitamente al processo di rinnovamento non si fermino, anzi, proseguano e si rafforzino sempre di più, rispettando le tappe che ci si è prefissati, a partire dal rinnovo del materiale rotabile.

Riteniamo infatti necessario intraprendere una SECONDA FASE, la quale dovrà coinvolgere maggiormente e in maniera più capillare le istituzioni, con particolar rifermento agli Enti Locali, affinché si possa creare una vera e propria sinergia tra tutte le Autorità e i portatori di interesse, che possa permettere una miglior gestione del servizio ferroviario regionale sul territorio.

Il punto di partenza per questo non può prescindere dalla costituzione della Consulta Regionale degli Utenti Ferroviari, così come proposta con la nostra nota del 17 febbraio scorso.

La Consulta Regionale degli Utenti Ferroviari del FVGSulla scia dell’esperienza di altre regioni italiane, abbiamo lanciato la proposta della costituzione della Consulta

quale organo tripartitico di raccordo tra Regione FVG, Trenitalia e rappresentanti degli Utenti: essa permetterebbe infatti di dar voce all’Utenza rappresentata (Comitati, Associazioni di Consumatori, ecc.) e garantire la partecipazione dei

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viaggiatori al processo di programmazione del sistema ferroviario regionale. La Consulta quindi come sede di confronto, scambio di informazioni e analisi delle esigenze in materia di trasporto di persone.

La Consulta è già realtà in Emilia Romagna (ove opera il C.R.U.F.E.R.), in Campania e in Piemonte (con il neo costituito Osservatorio sul Trasporto Pubblico Locale, che ha sostituito il vecchio Forum), dove sono previste e disciplinate per legge; inoltre, il ruolo dei Pendolari risulta istituzionalizzato in altre forme anche in Lombardia e Liguria dove operano da anni Coordinamenti riconosciuti e rappresentativi dell’Utenza.

Condividiamo una frase dell’Assessore Riccardi “questa è una partita lunga, che deve essere giocata da tutti in quanto o si vince tutti assieme o si perde tutti assieme ”: ecco dunque il perché riteniamo indispensabile la costituzione della Consulta.

La nostra proposta (Doc. n. 1) è stata redatta grazie al contributo e all’esperienza dei maggiori Comitati Pendolari nazionali, tutti aderenti al Patto dei Pendolari Italiani (Unione dei Pendolari Piacentini, Pendolari Liguri, Coordinamento Pendolari della Lombardia, Coordinamento Pendolari Pavia), e risulta a nostro parere confacente alle esigenze della realtà friulana.

La Consulta come da noi intesa non deve essere confusa con le solite commissioni, spesso sedi di inutili quanto sterili discussioni, ma deve essere un organo operativo, agile, snello nell’organizzazione, con poteri consultivi, che permetta un adeguato supporto alle Autorità dotate dei poteri deliberativi in materia. Non si tratta quindi di creare “nuove poltrone”, bensì un organo che, grazie al contributo di chi ogni giorno è presente sul campo, permetta di individuare delle soluzioni concrete ai casi specifici, risultando un utile strumento di monitoraggio del servizio offerto.

Questa esigenza è data peraltro dallo stesso art. 7 della Legge Regionale n. 23 del 20.08.2007, il quale prevede che la Regione debba assicurare l’adozione di misure finalizzate alla tutela dell’utenza al fine di garantire la qualità e la sicurezza del servizio del trasporto pubblico, nonché dal comma 461, dell’art. 2 della Legge n. 244 del 24.12.2007 e dell’art. 15 comma 7 del vigente Contratto di Servizio, la cui ratio prevede che “per la valutazione dei servizi ferroviari resi ed il miglioramento qualitativo dell’offerta dei servizi stessi, la Regione si avvale del contributo dell’utenza ed in particolare di quella pendolare”.

La Consulta dovrà risultare rappresentativa dell’Utenza e di tutti i portatori di interesse, garantendo il principio democratico, evitando ogni strumentalizzazione di sorta: l’organo così inteso dovrà svolgere funzioni di osservatorio in ordine alla verifica della qualità del servizio di trasporto pubblico ed in particolare in merito alla “Carta dei Servizi”, esprimendo pareri e proposte sulle opere o sui progetti che l’Amministrazione regionale intende attuare per il miglioramento del servizio ferroviario, promuovendo inoltre tutte le iniziative atte a migliorare la condizione dell’Utenza, con particolare riferimento a quella pendolare, per una sempre migliore funzionalità delle strutture, nonché per la promozione di iniziative volte a diffondere la cultura del trasporto pubblico come alternativa al mezzo automobilistico privato.

Il tema centrale di discussione sul modello di Consulta da adottare non può prescindere dalla "rappresentanza e dalla rappresentatività delle organizzazioni dei Pendolari e dei portatori di interesse”. La questione coinvolge in particolare i Comitati, ovvero quelle organizzazioni volontaristiche che generalmente nascono spontaneamente sulla spinta delle esigenze civiche di gruppi di utenti, i quali formano dei gruppi di pressione non costituiti legalmente, né regolamentati da statuti o dotati di un’organizzazione di tipo associativa.

Come già avviene nelle altre Regioni, i Comitati devono a nostro parere essere costituiti, ovvero devono essere riconosciuti dalle Istituzioni secondo determinati criteri, in maniera tale che i portavoce siano effettivamente rappresentativi e rappresentanti dei pendolari. Questa è la condizione imprescindibile per poter confrontarsi con le Autorità e le Istituzioni; seppur mossi da buoni propositi, i gruppi spontanei, potenzialmente rappresentativi di una data cerchia di utenti, rischiano senza un espresso mandato di parlare solo per un ristretto gruppo di persone e quindi di non rappresentare in maniera legittima gli interessi dei viaggiatori. Studiando le varie forme di Consulta presenti nel

panorama italiano, riteniamo che quella individuata (un mix fra quella del C.R.U.F.E.R. e dell’Osservatorio del Piemonte) sia il modello che offre le maggiori garanzie e che si adatta al meglio alle esigenze del nostro territorio.

Non ci sembra che tutto ciò comporti un limite alla partecipazione popolare, bensì rappresenti il normale approccio che tutti i portatori di interessi pubblici devono tenere con le Istituzioni per potersi confrontare democraticamente e legittimamente. Iscriversi ad un registro pubblico o costituirsi con un atto costitutivo garantisce agli stessi Pendolari maggior importanza e maggior peso negoziale, oltre ovviamente a permettere di verificare che gli interlocutori dei gruppi rappresentino davvero un interesse comune e non solo quello di un ristretto numero di persone.

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La Consulta, oltre che terminale delle richieste dell’Utenza, mediante l’attivazione di una apposita pagina web sul sito della Regione (che andrebbe così ad ampliare il servizio già offerto dall’indirizzo di posta elettronica dedicato: [email protected]), potrebbe essere la sede ottimale per discutere e proporre alle Autorità competenti importanti progetti e / o iniziative attinenti al servizio ferroviario, quali ad esempio:

la partecipazione alla redazione della CARTA dei SERVIZI come previsto dall’Art. 2 co. 461 della Legge Finanziaria 2008 - Legge 24.12.2007 n. 244). L’applicazione concreta della norma in questione impone la consultazione obbligatoria dell’Utenza e delle Associazioni dei Consumatori per la valutazione dei parametri quantitativi e qualitativi del servizio erogato fissati nel contratto di servizio, potrebbe essere senza dubbio attribuito alla Consulta.

Adeguamento della normativa in ordine all’ACQUISTO DEL TITOLO DI VIAGGIO A BORDO TRENO – SISTEMA DELLE CONTRAVVENZIONI tenuto conto della recente modifica legislativa adottata dalla Regione Veneto lo scorso mese di novembre. Oggi infatti chi viaggia tra Veneto e Friuli è soggetto ad una disparità di trattamento importante, in quanto mentre nel vicino Veneto non si rischiano più multe in treno per chi trova l’obliteratrice guasta o se biglietterie ferroviarie ed emettitrici automatiche non funzionano, in Friuli la contravvenzione risulta pesantissima a prescindere dalla buona fede del viaggiatore, che diligentemente avvisa al momento della salita il controllore in ordine al disservizio. La legge approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale del Veneto, consente ai viaggiatori di regolarizzare il proprio titolo di viaggio semplicemente autocertificando a penna il biglietto, indicando stazione di partenza, data e ora, e strappandolo in modo da renderlo non più utilizzabile. La normativa prevede inoltre la possibilità di acquistare il titolo di viaggio a bordo senza alcuna maggiorazione nei casi in cui la stazione di partenza risulti priva di biglietteria o se l’emettitrice automatica non funziona e siano chiusi i punti vendita alternativi situati nel raggio di 300 metri. Per chi sale in treno "al volo", sprovvisto anche di biglietto da convalidare, è possibile mettersi in regola avvisando il controllore e pagando la somma dovuta con una maggiorazione di 5 euro. Nessuna maggiorazione è dovuta invece dai viaggiatori con ridotta capacità motoria, anche temporanea. Niente più multe, inoltre, per chi dimentica l’abbonamento, ma è in grado di esibirlo entro i successivi 10 giorni presso una qualsiasi biglietteria di Trenitalia. Le modalità di acquisto e di convalida di biglietti e abbonamenti e le sanzioni applicabili devono inoltre essere ben indicate e leggibili nelle stazioni e sui convogli sia in lingua italiana sia in lingua inglese. La legge in questione ha inoltre disposto che i proventi delle multe vadano a finanziare un apposito fondo per ulteriori investimenti non previsti dal contratto di servizio Regione-Trenitalia e destinati al miglioramento della qualità dei servizi del trasporto ferroviario regionale.

INTEGRARE IL TRENO CON ALTRI MEZZI DI TRASPORTO favorendo tutte le soluzioni, ad esempio la stipula di convenzioni e accordi con Enti o altri soggetti per l’integrazione modale del servizio (servizio bus urbani, extraurbani, bike-sharing, ecc.). Particolarmente interessante è l’incentivo all’uso della bicicletta sia per motivi ludici – turistici che di mobilità sistematica integrato al treno, il cd TRENO + BICI. Una recente convenzione stipulata a gennaio 2011 tra Regione Liguria e Trenitalia permette agli utenti liguri di utilizzare gratuitamente del servizio bici al seguito. Il servizio risulta disponibile solo a bordo di alcuni treni regionali finanziati dal contratto di servizio specificatamente indicati. L’iniziativa del costo di Euro 25.000 appare senza dubbio innovativa e certamente esportabile anche nella realtà friulana, ricca di percorsi ciclistici di particolare pregio ed interesse, su tutti la splendida ciclovia Alpe Adria.

REALIZZAZIONE DI DEPLIANT INFORMATIVI relativi l’orario dei treni per tratta o linea. Un’idea interessante volta alla promozione del territorio, delle manifestazioni locali e di alcuni specifici eventi potrebbe essere quella di pubblicare mensilmente un dato numero di depliant relativi agli orari dei treni, sponsorizzando una specifica iniziativa (es. Friuli Doc a settembre, la Barcolana e la Festa della Zucca ad ottobre, ecc.). L’iniziativa potrebbe poi essere collegata all’organizzazione dei così detti “treni spot”. La spesa dei depliant appare assolutamente sostenibile e abbordabile, visto che tale costo potrebbe essere parzialmente coperto da entrate pubblicitarie.

Operazione “Stazioni Minori”: adotta una stazione

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E’ questo lo slogan che abbiamo coniato per sensibilizzare le Istituzioni e gli Enti Locali per recuperare e potenziare le piccole stazioni remotizzate, le quali costituiscono veri e propri centri di interesse nella vita delle nostre Comunità.

L’iniziativa prevede l’impegno di RFI spa, proprietaria delle infrastrutture, della Regione FVG, concessionaria del servizio ferroviario e il coinvolgimento diretto dei Comuni interessati.

Da tempo le FS hanno preso atto del degrado esistente nelle loro "stazioni impresenziate" e dei costi per mantenerle solo in vita, e stanno cercato una strada per risolvere la problematica.

Particolarmente interessante è il progetto ADOTTA UNA STAZIONE, che permette di trasformare l’attuale problema legato alla gestione degli impianti in un’opportunità sociale, verificato che alcune strutture sono caratterizzate da immobili in generale in condizioni discrete e che possono prestarsi ad un uso sociale (es. culturale ed ambientale).

Molte amministrazioni locali, supportate dalle Regioni, hanno già adottato la loro stazione - centro da sempre della vita dei paesi – trasformando queste strutture in luoghi polivalenti, non più esclusivamente crocevia della mobilità collettiva.

La stazione non solo luogo di partenze e arrivi, e quindi area di esclusiva pertinenza ferroviaria, ma anche piazza della città, affidando le strutture disponibili alla gestione in comodato d’uso gratuito, e talvolta in locazione, di enti locali e associazioni non profit, chiedendo loro in cambio l’impegno a mantenere gli stabili puliti e funzionanti.

Un progetto similare è stato recentemente realizzato nel vicino Veneto: il 28.04.2010 è stato infatti firmato un protocollo d’intesa tra Regione Veneto e RFI spa, con il quale si prevede la concessione gratuita per 25 anni degli edifici delle stazioni secondarie attualmente prive di custodia e servizi. Nella sostanza RFI cederà in comodato o locazione, fabbricati e aree relativi alle stazioni ferroviarie venete interessate da una frequentazione inferiore a 500 viaggiatori/giorno. Le condizioni relative a ciascuna cessione verranno di volta in volta stabilite dalle convenzioni attuative. Sono esclusi tutti i beni che devono essere necessariamente gestititi direttamente da RFI per lo svolgimento dell’esercizio ferroviario.

Le stazioni saranno i particolare concesse da RFI ad Enti Locali o ad altri soggetti individuati su proposta motivata della Regione, che si impegneranno ad utilizzarli con finalità sociali e a garantire il loro restauro, la pulizia anche delle aree limitrofe e l’apertura al pubblico. La concessione potrà anche essere affidata a privati per uso commerciale; in questo caso però verrà imposto un canone d'affitto.

La nostra campagna OPERAZIONE STAZIONI MINORI, non va quindi a inventare nulla di nuovo, ma intende solo sensibilizzare gli Enti Locali e la Regione a seguire questi esempi virtuosi, importando anche nella nostra realtà territoriale queste esperienze.

Siamo convinti che le strutture ferroviarie non presenziate dell’Alto Friuli offrono un potenziale sviluppo, soprattutto in prospettiva turistica.

A fine anno verranno ripristinati i collegamenti transfrontalieri con la vicina Austria grazie al Progetto MICOTRA e mettendoci nei panni di un’ipotetica turista straniera che dovesse prendere un treno a Venzone o a Pontebba, probabilmente sarebbe letteralmente presa dal panico, visto lo stato di abbandono e di degrado delle strutture.

Il progetto, a costo zero, permetterebbe di conseguire un diretto vantaggio per lo stesso servizio ferroviario regionale: in quanto con la presenza in stazione di altri soggetti si garantirebbe un’implementazione di servizi oggi assenti. Si pensi solo alla sicurezza e alla vigilanza dei locali contro i vandali, ovvero all’accesso dei passeggeri, mediante l’apertura delle sale di aspetto e dei servizi igienici.

Si tratta di un’idea semplice ma per realizzarla sono necessari l’impegno e la volontà di tutte le parti interessate: RFI spa, Regione, Comuni e Associazioni devono a tal fine far rete e operare in sinergia tra loro.

Il nostro progetto riguarda in particolare alcune stazioni remotizzate presenti lungo la linea Pontebbana (es. Tricesimo, Tarcento, Artegna, Venzone, Carnia e Pontebba), oggi prive di custodia, le quali sono interessate da una frequentazione inferiore a 250 persone al giorno.

Il nostro intento è quello di recuperare alcuni spazi, dando la possibilità di utilizzo per finalità sociali e ricreative in maniera da valorizzare e far diventare nuovamente la stazione un elemento importanti della vita dei cittadini dell’Alto Friuli.

Un esempio virtuoso, già presente in zona è dato dalla gestione della stazioncina di Ugovizza – Valbruna, che i base ad una convenzione FS-Comune di Malborghetto è curata da quest’ultimo, il quale mediante proprio personale provvede quotidianamente a garantire l’apertura della sala d’aspetto e dei servizi wc, nonché alla pulizia dei locali.

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Stazione Ugovizza-Valbruna: il parcheggio esterno Stazione Ugovizza-Valbruna: i binari

Stazione Ugovizza-Valbruna: servizi wc e sala d’aspetto

Nelle pagine seguenti abbiamo riportato alcune schede riassuntive sullo stato attuale del servizio presente in alcune stazioni della tratta Udine – Tarvisio.

Stazione di TRICESIMO San Pelagio

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Passeggeri giornalieri: 35/50 **dati sondaggio Comitato Pendolari Alto Friuli (novembre 2009)

Proprietà: RFI Spa

La stazione di Tricesimo-San Pelagio è una fermata ferroviaria della linea Pontebbana.L'impianto è stato aperto nel 1985 assieme al tratto a doppio binario Tarcento-Vat della nuova linea Pontebbana.L’attuale immobile ha sostituito la precedente stazione di Tricesimo che si trovava sulla vecchia linea a singolo binario in località Braidamatta.

Oggi la stazione dispone dei seguenti servizi:

Treni regionali

Biglietteria automatica

Sottopassaggio

Interscambio autobus servizio integrato

Parcheggio di scambio

GiudizioServizio Presente Non presente Buono Sufficiente Insufficiente

Biglietteria con operatore Biglietteria self service Ufficio informazioni Sala d’aspetto Wc Sicurezza Tunnel di accesso ai binari Pulizia Parcheggio esterno Rastrelliere biciclette Giudizio complessivo: INSUFFICIENTE Struttura e servizi offerti insufficienti rispetto alle necessità dell’utenza. Necessità di interventi strutturali volti a migliorare l’accessibilità e la fruibilità della struttura. Mancano i collegamenti intermodali treno-bus nonostante l’applicazione della tariffa integrata Saf.

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Descrizione: la stazione risulta remotizzata e non custodita. L’edificio principale è destinato al deposito di attrezzature funzionali alla viabilità ferroviaria. L’accesso al pubblico è consentito in un unico ambiente dalle ridotte dimensioni adibito a sala d’aspetto.Il tunnel di accesso ai binari è posto invece alle spalle della stazione e risulta poco illuminato. I servizi wc sono chiusi e non utilizzabili. La pulizia dei locali in generale è scarsa.L’informazione è assicurata da un monitor posto all’interno della sala d’aspetto e da uno posto sulla pensilina dei binari. L’emissione dei biglietti è invece garantita da una emettitrice ETF 501 posta all’interno della sala d’aspetto unitamente a un ad obliteratrice funzionante.Il parcheggio esterno presenta una palizzata parzialmente abbattuta, con a centro del parcheggio un grande pino, non potato che invade gran parte dello spazio destinato alla manovra delle auto. Manca ogni tipo di segnaletica orizzontale; assenti pure le rastrelliere per le biciclette.Si evidenzia che all’esterno della stazione si sono verificati vari atti di vandalismo contro le automobili parcheggiate, nonché vari episodi di furti di biciclette e scasso di auto, tutti regolarmente denunciati ai Carabinieri ed alla Polfer.

Stazione di Tricesimo: sala d’aspetto Stazione di Tricesimo: tunnel

Stazione di Tricesimo: accesso al sottopasso Stazione di Tricesimo: ingresso sala d’aspetto

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IL PROBLEMA DELLA FERMATA BUS SAF: Il Comitato con lettera di data 18.10.2010 (Doc. n. 2) inviata alla Direzione Regionale Trenitalia, alla Saf Autoservizi FVG spa, alla Regione Friuli Venezia Giulia e al Sindaco di Tricesimo, ha chiesto chiarimenti in ordine alla soppressione della fermata bus di Tricesimo-San Pelagio, con decorrenza 11 ottobre 2010.

E’ noto che lungo la linea ferroviaria Pontebbana vige l’applicazione della tariffa integrata Trenitalia – SAF, che permette all’Utente, con il pagamento del medesimo titolo di viaggio, l’utilizzo indistinto sia del vettore automobilistico (bus SAF) che di quello ferroviario (Trenitalia). L’Orario Ufficiale Trenitalia prevede parimenti numerosi collegamenti bus che servono la tratta Tricesimo San Pelagio – Udine e viceversa.Pur consapevoli delle difficoltà rivenienti dalla pessima dislocazione geografica della stazione di San Pelagio, e dei problemi di manovra dei bus sul piazzale esterno della stazione, mai avremmo pensato che il Gestore eliminasse la fermata tout court, privando l’Utenza del servizio.

opravvive ovviamente la fermata SAF posta in Paese, ma tale dista quasi 4 km dalla stazione.Ci domandiamo i motivi di questa soppressione, atteso che i collegamenti in parola sono inseriti ufficialmente nell’orario Trenitalia.E’ altresì pacifico che con la soppressione della fermata della stazione di San Pelagio gli Utenti di Tricesimo non potranno più utilizzare il vettore su gomma e di fatto vengono meno le ragioni giustificative per l’applicazione della tariffa integrata SAF.Riteniamo non soddisfacenti le risposte fornite da Saf Autoservizi, la quale continua a mantenere una linea di condotta non confacente alle esigenze dell’Utenza. Il nostro auspicio è che le Autorità competenti riescano ad assumere le determinazioni necessarie atte a garantire agli Utenti di Tricesimo il diritto di mobilità e spostamento, ripristinando la fermata bus della stazione.

Stazione di TARCENTO

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Passeggeri giornalieri: 70/80 **dati sondaggio Comitato Pendolari Alto Friuli (novembre 2009)

Proprietà: RFI Spa

La stazione di Tarcento è una fermata di superficie della linea Pontebbana.La vecchia stazione venne inaugurata il 15 novembre 1875 anno in cui venne aperto il tratto ferroviario che collegava la stazione di Udine con quella di Gemona del Friuli.Nel 1985 con l’avvento della nuova linea a doppio binario fu costruita l'odierna struttura a poche centinaia di metri di distanza. La stazione originaria fu demolita pochi anni dopo.

Oggi la stazione dispone dei seguenti servizi:

Treni regionali

Biglietteria automatica

Sottopassaggio

Interscambio autobus servizio integrato

Parcheggio di scambio

GiudizioServizio Presente Non presente Buono Sufficiente Insufficiente

Biglietteria con operatore Biglietteria self service Ufficio informazioni Sala d’aspetto Wc Sicurezza Tunnel di accesso ai binari Pulizia Parcheggio esterno Rastrelliere biciclette Giudizio complessivo: SUFFICIENTE Struttura e servizi offerti sostanzialmente in linea rispetto alle necessità dell’utenza. Urge un intervento manutentivo sul piazzale esterno.

Descrizione: la stazione risulta remotizzata e non custodita. L’edificio principale è attualmente adibito sia a deposito di attrezzature funzionali alla viabilità ferroviaria che ad accesso al pubblico. In particolare, la stazione è dotata di una sala d’aspetto formata da due locali, nei quali sono collocate tre

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panchine e una biglietteria self-service modello ETF 500: nel complesso i locali, riscaldati d’inverno, appaiono puliti e soddisfacenti per le necessità dell’utenza.L’informazione risulta garantita da alcuni monitor posti all’interno della sala d’aspetto e in corrispondenza dei binari, nonché da una bacheca nella quale sono affissi gli orari cartacei dei treni e altri avvisi Trenitalia (risultano invece completamente assenti gli orari dei bus Saf relativi al servizio integrato). L’informazione è completata mediante gli annunci sonori che vengono effettuati mediante alcuni altoparlanti perfettamente funzionanti.Il tunnel di accesso ai binari appare in buono stato, risultando immune da atti di vandalismo.I wc sono chiusi e non utilizzabili, come si evince dal cartello emblematico “servizi chiusi”.Nota dolente della stazione è data dal piazzale esterno, il quale si presenta in una stato di degrado e abbandono assoluto. L’ampio parcheggio, non segnalato con alcuna striscia orizzontale, risulta circondato da una vasta area verde che presenta erba alta almeno mezzo metro e alberi mai potati che fanno tanto “effetto giungla”. La pavimentazione è sconnessa e addirittura quasi assente in prossimità dell'ingresso della stazione. Sono presenti le rastrelliere per le bici, le quali sono protette da una tettoia.

Stazione di Tarcento: sala d’aspetto Stazione di Tarcento: tunnel

Stazione di Tarcento: parcheggio esterno

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Stazione di Tarcento: parcheggio esterno

Stazione di Tarcento: servizi igienici Stazione di Tarcento: parcheggio esterno – rastrelliere biciclette

Stazione di Tarcento: parcheggio esterno

Stazione di ARTEGNA

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Passeggeri giornalieri: 70/80 * *dati sondaggio Comitato Pendolari Alto Friuli (novembre 2009)

Proprietà: RFI Spa

La stazione è una fermata di superficie della linea Pontebbana.La stazione venne inaugurata il 15 novembre 1875 quando venne aperto il tratto ferroviario che collegava la stazione di Udine con la stazione di Gemona del Friuli.Durante il disastroso terremoto del 1976 la stazione fu distrutta completamente e poi in seguito ricostruita.

Oggi la stazione dispone dei seguenti servizi:

Treni regionali

Biglietteria automatica

Sottopassaggio

Interscambio autobus servizio integrato

Parcheggio di scambio

GiudizioServizio Presente Non presente Buono Sufficiente Insufficiente

Biglietteria con operatore Biglietteria self service Ufficio informazioni Sala d’aspetto Wc Sicurezza Tunnel di accesso ai binari Pulizia Parcheggio esterno Rastrelliere biciclette Giudizio complessivo: NON DEL TUTTO SUFFICIENTEAlcuni interventi manutentivi garantirebbero un accesso più funzionale rispetto all’attuale (es. mancanza wc, pulizia dei locali). In sostanza la struttura risulterebbe sufficiente alle necessità dell’utenza, se curata sotto l’aspetto dell’ordinaria manutenzione.

Descrizione: la stazione risulta remotizzata e non custodita.

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L’edificio principale è attualmente adibito in maniera promiscua per sala d’aspetto passeggeri e deposito di attrezzature funzionali alla viabilità ferroviaria. L’accesso al pubblico è consentito in un unico ambiente, moderatamente accogliete e riscaldato d’inverno, ove risulta collocata la biglietteria self-service e due spartanissime panchine. Si rileva che all’interno della sala d’aspetto si ode da mesi un fastidioso fischio, probabilmente derivante dal malfunzionamento di apparati elettronici.L’emissione dei titoli di viaggio è garantito da una vecchia emettitrice ETF 500, che risulta funzionale, anche se non consente l’emissione di biglietti per tutta la rete.L’informazione alla clientela risulta garantita da alcuni monitor posti all’interno della sala d’aspetto e in corrispondenza dei binari, e da una bacheca, ove risultano affisse le comunicazioni cartacee di Trenitalia.I servizi wc sono aperti, ma assolutamente inutilizzabili: come si evince in maniera inequivocabile dalle fotografie allegate i locali risultano devastati dai vandali e in uno stato di degrado assoluto.Il tunnel di accesso ai binari risulta sostanzialmente decoroso: le scale del sottopasso in caso di pioggia divengono pericolose e scivolose per la presenza di pozzanghere sugli scalini.

Stazione di Artegna: biglietteria self service Stazione di Artegna: servizi e locali annessi

Stazione di Artegna: servizi igienici

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Come si evince dalle foto allegate la pensilina della stazione e del sottopasso risultano staccate tra loro, non garantendo così la copertura in caso di pioggia: sono piccoli dettagli che tuttavia denotano l’inadeguatezza della progettazione dell’impianto, il quale non appare funzionale all’uso.All’esterno dell’edificio principale vi sono due stanze attualmente chiuse da un lucchetto, però accessibili fino a qualche mese fa da chiunque, le quali risultano disadorne e fatiscenti. Probabilmente esistono altri locali a noi sconosciuti e non visibili dall’esterno.Il parcheggio esterno risulta sufficiente alle necessità dell’utenza, anche in considerazione dell’attiguo parcheggio comunale di scambio; si rileva la mancanza di ogni tipo di segnaletica orizzontale e la mancanza di rastrelliere per le biciclette.

Stazione di Artegna: area esterna Stazione di Artegna: accesso al sottopasso

Stazione di VENZONE

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Passeggeri giornalieri: 40/60 * * dati Comitato Pendolari Alto Friuli (sondaggio novembre 2009)

Proprietà: RFI Spa

L'impianto fu inaugurato il 18 dicembre 1876, quando venne aperto il tratto che collegava la stazione di Gemona del Friuli con quella di Carnia.Durante il disastroso terremoto del 1976 la stazione fu distrutta completamente e poi ricostruita con l’avvento della nuova linea ferrata Pontebbana.

Oggi la stazione dispone dei seguenti servizi:

Treni regionali

Interscambio autobus servizio integrato

Sottopassaggio

Parcheggio di scambio

GiudizioServizio Presente Non presente Buono Sufficiente Insufficiente

Biglietteria con operatore Biglietteria self service Ufficio informazioni Sala d’aspetto Wc Sicurezza Tunnel di accesso ai binari Pulizia Parcheggio esterno Rastrelliere biciclette Giudizio complessivo: GRAVEMENTE INSUFFICIENTE Struttura e servizi offerti insufficienti rispetto alle necessità dell’utenza. Necessità di interventi strutturali volti a migliorare l’accessibilità e la fruibilità della struttura (es. mancanza di una sala d’aspetto, di servizi wc e di una biglietteria automatica).

Descrizione: la stazione risulta remotizzata e non custodita. L’edificio principale è attualmente adibito in maniera promiscua sia a magazzino di attrezzature ferroviarie, che ad accesso al pubblico. L’accesso è consentito solo nel sottoportico di accesso al tunnel, il quale risulta l’unico riparo utile. Qui i passeggeri trovano parzialmente riparo dalle intemperie, visto che d’inverno tale spazio non risulta riscaldato.Il tunnel di accesso ai binari risulta spesso oggetto di atti di vandalismo. I servizi wc sono chiusi e non utilizzabili.L’informazione risulta garantita da due monitor posti in prossimità dei binari, nonché da una bacheca su cui sono affissi gli orari cartacei dei treni e altri avvisi. All’interno della stazione non vi sono emettitrici automatiche: il punto vendita più vicino è distante oltre 500 mt. dalla stazione.

Il parcheggio esterno alla stazione risulta accettabile, anche se non curato nei particolari (mancano la segnaletica orizzontale e le rastrelliere per le biciclette).

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IL PROBLEMA DELLA SALA D’ASPETTO: Il Comitato con lettera di data 29.03.2011 (Doc. n. 3) ha denunciato lo stato di degrado in cui versa l’impianto di Venzone.

Con tale missiva invitavamo l’Amministrazione Comunale a farsi parte attiva per sensibilizzare le Autorità competenti per ricercare una soluzione, atteso che oggi il servizio offerto risulta assolutamente insufficiente e non confacente alle necessità di un importante centro turistico qual è Venzone. Sono passati oramai molti anni da quando la stazione è stata privata della biglietteria, della sala d'attesa e perfino dei servizi igienici, locali tutti posti sotto chiave da parte della proprietaria R.F.I. Spa, dal momento che la stazione stessa è stata remotizzata.

Oggi, l’unico posto che fornisce ai passeggeri un riparo - seppur precario - è dato dal sottopasso di accesso ai binari: chiaramente il periodo invernale risulta la stagione che provoca maggiori difficoltà e disagi, ma anche nelle giornate piovose e ventose, i Pendolari sono relegati a sostare come “topi in una trappola” nell'angusto cunicolo del tunnel. L'assenza totale di un riparo decoroso, degno dei nostri tempi, dotato di termosifoni/condizionatori, di servizi wc e porte ai varchi d'accesso, relegano questa stazione ad un livello assolutamente inadeguato, considerata la valenza turistica della Cittadina, la quale, grazie a quattro nuovi collegamenti transfrontalieri del Progetto comunitario MICOTRA, verrà collegata entro la fine dell’anno con la vicina Austria. Non va sottovalutata inoltre la presenza della caserma che ospita centinaia di militari provenienti da Regioni italiane anche molto distanti: si tratta senza dubbio di un bacino d'utenza non indifferente.Per questi motivi, riteniamo indispensabile che le Autorità competenti si facciano carico della questione, affinché si possa garantire agli utenti di Venzone un servizio decoroso, permettendo loro di accedere alla sala d’attesa, la quale dovrà essere dotata di un erogatore automatico di biglietti (oggi assente).

Stazione di Venzone: ingresso del tunnel Stazione di Venzone: accesso ai binari

Stazione di CARNIA

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Passeggeri giornalieri: 50/60* * dati Comitato Pendolari Alto Friuli (sondaggio novembre 2009)

Proprietà: RFI Spa

La stazione di Carnia è una fermata ferroviaria di superficie di tipo passante della linea Pontebbana che si trova nei pressi della frazione di Carnia di Venzone.La stazione venne inaugurata il 18 dicembre 1876, quando venne aperto il tratto ferroviario che la collegava con la stazione di Gemona del Friuli.Originariamente ebbe il nome di Stazione per la Carnia per identificare il fatto che fosse a servizio degli abitanti dell'omonima zona.

Oggi la stazione dispone dei seguenti servizi:

Treni regionali

Biglietteria automatica

Interscambio autobus

Parcheggio di scambio

Sottopassaggio

Servizi igienici

GiudizioServizio Presente Non presente Buono Sufficiente Insufficiente

Biglietteria con operatore Biglietteria self service Ufficio informazioni Sala d’aspetto Wc Sicurezza Tunnel di accesso ai binari Pulizia Parcheggio esterno Rastrelliere biciclette Giudizio complessivo: BUONOStruttura e servizi offerti sostanzialmente in linea rispetto alle necessità dell’utenza. Migliorare il coordinamento tra il servizio su gomma e quello ferroviario.

Descrizione: la stazione risulta remotizzata, anche se esiste ancora una sala controllo utilizzata da personale FS.

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L’edificio principale è stato oggetto ad un recente intervento di riqualificazione da parte di RFI, che ha reso accogliente e funzionale l’impianto. L’accesso al pubblico è consentito in un unico ambiente, che funge da sala d’aspetto, utilizzato in maniera promiscua sia per l’utenza ferroviaria che per quella Saf. I locali risultano dotati di impianto di riscaldamento funzionante. I servizi wc sono aperti e utilizzabili. La pulizia risulta in generale soddisfacente.L’emissione dei titoli di viaggio è garantita da una vecchia emettitrice ETF 500, che risulta tuttavia funzionale.L’informazione è garantita da un monitor posto all’interno della sala d’aspetto, nonché da uno esterno posto in corrispondenza dei binari.Il tunnel di accesso ai binari risulta in buono stato di conservazione, anche se non munito di montascale. Il parcheggio esterno è sostanzialmente sufficiente alle esigenze dell’utenza.

Stazione di Carnia: biglietteria self-service Stazione di Carnia: sala d’aspetto

Stazione di Carnia: accesso ai binari Stazione di Carnia: tunnel Stazione di Carnia: servizi wc

Stazione di PONTEBBA

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Passeggeri giornalieri: 20/30* * dati Comitato Pendolari Alto Friuli (sondaggio novembre 2009)

Proprietà: RFI Spa

La stazione di Pontebba è una fermata ferroviaria di superficie della linea Pontebbana. L’impianto venne inaugurato il 25 luglio 1879, quando venne aperto il tratto ferroviario che la collegava con la stazione di Chiusaforte.L'attuale stazione di Pontebba fu stazione di confine fino al 1918; si trovava in territorio austriaco ed era nota col nome tedesco di Pontafel.

Oggi la stazione dispone dei seguenti servizi:

Treni regionali

Interscambio autobus

Parcheggio di scambio

Sottopassaggio

Servizi igienici

GiudizioServizio Presente Non presente Buono Sufficiente Insufficiente

Biglietteria con operatore Biglietteria self service Ufficio informazioni Sala d’aspetto Wc Sicurezza Tunnel di accesso ai binari Pulizia Parcheggio esterno Rastrelliere biciclette Giudizio complessivo: INSUFFICIENTE Struttura e servizi offerti insufficienti rispetto alle necessità dell’utenza. L’imponente impianto ferroviario, gran parte del quale non più accessibile al pubblico, necessità di interventi volti a migliorare l’accessibilità e la fruibilità. Mancano in particolare servizi wc, biglietteria automatica e una sufficiente informazione relativa al servizio integrato Trenitalia-Saf

Descrizione: la stazione dispone di enormi potenzialità, ma che dopo la chiusura dello scalo, risulta enormemente ridimensionata.

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L’edificio risulta suddiviso su più piani nei qual trovano collocazione numerosi locali, oggi gran parte chiusi e non accessibili al pubblico.Al primo piano, nei locali un tempo utilizzati dalla biglietteria, trova spazio una sala d’attesa, dotata di riscaldamento e panchine. I locali in questione risultano dotati di telecamere di sorveglianza, così come la banchina del binario n. 1.Non vi è traccia invece di indicazioni per bagni o servizi igienici.La stazione non risulta inoltre dotata di biglietteria automatica: il punto vendita autorizzato più vicino è il Dopolavoro Ferroviario posto nelle adiacenze della stazione (chiuso la domenica). Il tunnel di accesso ai binari risulta in discreto stato di conservazione, anche se vetusto. La pulizia risulta in generale sufficiente all’interno dei locali della sala d’aspetto, scarsa all’esterno.L’informazione è garantita da un monitor posto sia all’interno della sala d’aspetto, che all’esterno in corrispondenza dei binari. Si rileva che l’accesso ai binari avviene direttamente dal piazzale esterno mediante una rampa di scale: l’accesso risulta dotato di una specie di atrio, che dispone di una panchina ed anch’esso di un videoterminale con orari. Le bacheche degli orari del servizio integrato Saf sono posizionate all’interno della sala d’aspetto (posta al primo piano), mentre non vi è la benché minima indicazione degli stessi nell’atrio di accesso al piano terra, dove ragionevolmente dovrebbero trovare collocazione vista la vicinanza della fermata del bus.L’ampio parcheggio esterno è sufficiente alle esigenze dell’utenza.

Stazione di Pontebba: ex biglietteria Stazione di Pontebba: sala d’aspetto

Stazione di Pontebba: accesso al sottopassaggio Stazione di Pontebba: binario n. 1

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Stazione di Pontebba: accesso alla stazione Stazione di Pontebba: atrio di accesso (piano terra)

Stazione di Pontebba:piazzale esterno Stazione di Pontebba: tunnel

Stazione di UDINE

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Passeggeri giornalieri: 20.000* dati CentostazioniPasseggeri annui: 7.200.000* dati Centostazioni

Proprietà: RFI Spa

Udine è una delle stazioni ferroviarie più importanti del nord-est e la prima per numero di passeggeri del Friuli-Venezia Giulia. È capolinea di 5 linee ferroviarie: la Venezia-Udine, la Udine-Trieste, la Ferrovia Pontebbana, la Udine-Cervignano e la Udine-Cividale.L'area commerciale del fabbricato viaggiatori è stata inserita nel progetto Centostazioni, grazie al quale l'edificio è stato sottoposto ad un intervento di restauro e ristrutturazione conclusosi nel 2005. I lavori hanno riguardato l'ammodernamento dell'atrio principale, la costruzione della nuova biglietteria e del nuovo ufficio informazioni. Inoltre, sono stati ricavati alcuni spazi destinati ad uso commerciale.Nell’ottobre 2010 hanno preso avvio i lavori di riqualificazione delle pensiline e del sistema informativo, attualmente ancora in corso di svolgimento.

Oggi la stazione dispone dei seguenti servizi:

Treni regionali

Treni interregionali

Treni Intercity

Eurostar

Biglietterie con sportello e automatiche

Ufficio informazioni Bar e fast food

Edicola

Banca e cambiavalute

Presidio Polfer

Taxi

Capolinea autolinee

Interscambio autobus

Parcheggio di scambio

Sottopassaggio

Servizi igienici

GiudizioServizio Presente Non

presentBuono Sufficiente Insufficiente Note

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eBiglietteria con operatore Biglietteria self service Ufficio informazioni Sala d’aspetto Panchine insufficientiWc Sicurezza Tunnel accesso ai binari (uscita principale)

Presenti scale non accessibilità a persone diversamente abili, anziani ecc.

Tunnel accesso ai binari (uscita autostazione)

Presenti scale non accessibilità a persone diversamente abili, anziani ecc. – Problema sicurezza

Pulizia Parcheggio esterno Assenza di un vero e proprio

attraversamento pedonaleRastrelliere biciclette Giudizio complessivo: INSUFFICIENTEIl giudizio negativo è dato dalla mancanza di standards qualitativi di alcuni servizi e / o strutture che riteniamo essenziali e fondamentali per una stazione ferroviaria dalle dimensioni come Udine. Alcuni interventi garantirebbero un accesso più funzionale rispetto all’attuale (es. la previsione di un passaggio pedonale all’esterno del piazzale, l’adeguamento di alcune uscite ritenute di dimensioni troppo ridotte per il flusso d’utenza attuale, l’adeguamento del tunnel di accesso ai binari in maniera tale da renderlo fruibile anche a utenti con difficoltà motorie o diversamente abili). Nell’open space dell’atrio centrale mancano inoltre panchine per i passeggeri in attesa. La struttura sconta la carenza di una vera e propria progettazione unitaria: l’impianto è stato infatti ammodernato a più riprese (es. Mondiali di Calcio di Italia ’90, riqualificazione edificio centrale nel 2005, riqualificazione delle pensiline nel 2010). Da migliorare il servizio informativo, il quale non sempre risulta coordinato tra le strutture di RFI e la Divisione Trenitalia.

IL LAVORI DI QUALIFICAZIONE DELLE PENSILINE: lo scorso autunno sono iniziati imponenti lavori di restyling dell’area delle pensiline. Come noto RFI Spa ha investito oltre 900.000 Euro per sostituire completamente le pensiline delle banchine dei binari, le quali non risultavano a norma, in quanto in parte ricoperte da eternit. L’intervento ha poi comportato l’ammodernamento degli impianti del sistema informativo: si è provveduto alla sostituzione di tutti i monitor partenze/arrivi presenti sulle banchine dei binari con attrezzature più moderne e di più facile lettura. Nell'atrio della stazione c’è da segnalare la ricollocazione del tabellone partenze/arrivi, il quale rappresenta senza dubbio un felice ritorno per i tanti viaggiatori che non conoscendo la stazione di Udine, vagavano spaesati alla ricerca di un riferimento informativo.

Il problema delle pensiline era stato denunciato dal nostro Comitato con un esposto presentato all'ASL nel giugno 2010.La denuncia aveva trovato ampio risalto sulla stampa locale, vista l'evidente situazione di degrado in cui versava la stazione, la quale è utilizzata quotidianamente da migliaia di pendolari (7.200.000 viaggiatori all'anno - Fonte: Centostazioni Spa).La precaria situazione igienica-sanitaria e quella relativa alla sicurezza delle pensiline era dinanzi agli occhi di tutti: sporcizia, doghe rotte, infiltrazioni, buchi nella copertura del tetto, ecc. Ora con gli interventi la stazione diventerà certamente un luogo più sicuro e decoroso.

Nonostante i lavori, specie quelli relativi alla sostituzione delle coperture delle pensiline, stiano provocando alcuni disagi all'utenza, essi sono stati ben accolti dai pendolari, i quali stanno tollerando i disagi, assolutamente sostenibili vista l'importanza dell'intervento.

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Il nostro auspicio è che i lavori vengano portati a compimenti su tutta l’area delle pensiline (binario 1, binario 3/4, binario 5/6 e binario 7/8), e soprattutto che vengano utilizzati materiali idonei al caso di specie, secondo una lungimirante programmazione degli interventi che permetta una riqualificazione dell'intera area, eliminando tutti i materiali nocivi alla salute pubblica e limitando il fastidioso problema legato alla presenza di piccioni e volatili.Ci auguriamo che questo sia il primo di una serie di interventi mirati a risolvere - sia all'interno che all'esterno della stazione - le attuali criticità, in maniera da dotare la Città di una struttura moderna al passo con i tempi, vero e proprio biglietto da visita per Udine e per l'intero Friuli.Resta infatti per ora ancora irrisolto il problema delle scale di accesso al tunnel, vero e proprio ostacolo insormontabile, non solo per le persone diversamente abili, ma anche per anziani e viaggiatori con bagaglio al seguito.

IL PROBLEMA DEL PASSAGGIO PEDONALE E DEL PIAZZALE ESTERNO: Un problema particolarmente gravoso è dato dalla mancanza di un vero e proprio attraversamento pedonale che permetta agli utenti di entrare e uscire dalla stazione ferroviaria in totale sicurezza.E’ noto che il piazzale esterno della stazione è attraversato da tutte le linee del servizio bus urbano, nonché da numerosi taxi.Le foto illustrano in maniera inequivocabile che il piazzale della stazione risulta sfornito di una segnaletica orizzontale che indichi un passaggio pedonale.Risulta infatti, paradossale che, mentre Viale Europa Unita risulti dotata di vari passaggi pedonali ottimamente segnalati con strisce pedonali bianche su sfondo rosso, l’area prospiciente alla stazione sia sfornita di ogni tipo di

segnalazione orizzontale.La questione è particolarmente delicata, in quanto riguarda la sicurezza delle persone che entrano ed escono dalla stazione, e che sono costrette - specie durante le ore di punta - a zigzagare pericolosamente tra autobus e taxi. Le fotografie provano in maniera inequivocabile la situazione di disagio e di pericolo per la propria incolumità per quanti ogni giorno si recano in stazione.La stazione ferroviaria di Udine con i suoi 7,2 milioni di passeggeri annui è una delle stazioni ferroviarie più importanti del nord-est e la prima per numero di utenti del Friuli-Venezia Giulia.E’ indiscutibilmente uno dei punti di interesse più importanti della Città e dell’intera Regione.

Stazione di Udine: piazzale esterno

La situazione attuale legata alla pericolosità dell’attraversamento del piazzale esterno è certamente un pessimo biglietto da visita della Città di Udine e del Comprensorio.A tal fine, riteniamo che le Autorità competenti in primis, RFI Spa, in qualità di proprietaria dell’area, Comune di Udine, in qualità di comodatario, Regione FVG e Provincia di Udine, quali enti competenti in materia di trasporto pubblico locale, si

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attivino affinché si ricerchi una soluzione che permetta la realizzazione di un intervento che possa garantire al tempo stesso l’attraversamento in sicurezza dei pedoni e il transito dei mezzi pubblici (autobus e taxi).

Stazione di Udine: piazzale esterno Stazione di Udine: passaggio pedonale Viale Europa Unita

Stazione di Udine: passaggio pedonale Viale Europa Unita Stazione di Udine: veduta del passaggio pedonale Viale Europa Unita

Stazione di GEMONA del Friuli

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Passeggeri giornalieri: 250/300* * dati Comitato Pendolari Alto Friuli (sondaggio novembre 2009)

Proprietà: RFI Spa

La stazione di Gemona venne inaugurata il 15 novembre 1875,quando venne aperto il tratto ferroviario che la collegava con la stazione di Udine.La struttura è stata ricostruita ex novo dopo il terremoto del ’76 e l’avvento della nuova linea ferrata Pontebbana.La costruzione, progettata dall’architetto gemonese Alberto Antonelli, è direttamente collegata con il vicino Centro Intermodale dei bus.

Oggi la stazione dispone dei seguenti servizi:

Treni regionali

Biglietterie con sportello e automatiche

Ufficio informazioni Bar

Edicola

Presidio Polfer

Interscambio autobus

Parcheggio di scambio

Sottopassaggio

Servizi igienici

GiudizioServizio Presente Non presente Buono Sufficiente Insufficiente

Biglietteria con operatore Biglietteria self service Ufficio informazioni Sala d’aspetto Wc Sicurezza Tunnel accesso ai binari Pulizia Parcheggio esterno Rastrelliere biciclette Giudizio complessivo: BUONOTrattasi di una struttura moderna che garantisce un servizio di buon livello qualitativo. Da risolvere la questione della biglietteria automatica, ritenuta inadeguata rispetto alle esigenze dell’utenza. Preferibile sarebbe procedere ad una vera integrazione intermodale del servizio su ferro, con quello su gomma offerto dal vicino Centro Intermodale mediante. Descrizione: la stazione dopo la recente riapertura della biglietteria (giugno 2010) è nuovamente attiva.La struttura risulta dotata di biglietteria con operatore (giorni feriali dalle 6.40 alle 11.25 e dalle 12.25 alle 17.00) e di due emettitrici automatiche (modello ETF 500 - ETF 501); una nuova emettitrice modello Sipax, peraltro già presente nei

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locali della biglietteria, dovrebbe entrare in funzione a breve e sostituire così una delle due attuali biglietterie self service, come comunicato dalla Direzione Trenitalia ancora a novembre 2009.L’edificio principale risulta disposto su due piani. Al piano terra trovano collocazione il bar, la sala d’aspetto, i servizi wc, le biglietterie e uno stanzone adibito a deposito di attrezzature funzionali alla viabilità ferroviaria.Al primo piano invece sono dislocati gli uffici della Polfer, i servizi wc, la sala controllo FS e una saletta d’aspetto che si affaccia sui binari. L’accesso ai binari è garantito da un tunnel in buono stato di conservazione e da un ascensore. I servizi wc sono aperti e utilizzabili. L’informazione risulta garantita da alcuni vecchi monitor posti sia al piano terra, che al primo piano in prossimità dei binari, oltre che due bacheche, ove sono affissi gli orari cartacei e altri avvisi.Tutta l’area della stazione risulta dotata di vari parcheggi di scambio (es. Piazzale Comelli, Piazzale Bertagnolli), che rendono facile l’accesso all’impianto. La segnaletica orizzontale e le rastrelliere per le biciclette risultano sufficienti.

PROBLEMA DEI TITOLI AGEVOLATI ERDISU: .Con lettera del 20.03.2011 (Doc. n. 4) abbiamo denunciato la situazione relativa all’impossibilità da parte degli studenti universitari gemonesi di acquistare presso la biglietteria di Gemona dei titoli di viaggio agevolati Erdisu. Tale disservizio è dato dalla mancanza di sensibilità di Saf Autoservizi FVG Spa, che non ha provveduto ad abilitare la biglietteria ferroviaria di Gemona per l’emissione dei predetti titoli agevolati.

Le giustificazioni addotte da Saf sarebbero basate da problemi tecnici, legati dalla mancanza di una connessione internet all’interno della stazione e dalla mancanza di una Convenzione Trenitalia–Erdisu.Non prendiamo nemmeno in considerazione la prima obiezione: nel 2011 la mancanza di una connessione internet non può essere considerato un fattore ostativo, in quanto la Stazione ferroviaria di Gemona dispone di tutti gli impianti necessari per un allacciamento internet. Sulla mancanza invece di una espressa Convenzione Trenitalia-Erdisu, è bene precisare la particolarità della linea Udine-Tarvisio, la quale è soggetta alla tariffazione integrata Trenitalia-Saf. In poche parole l’Utente, come noto ai più, con un unico titolo di viaggio può viaggiare indistintamente sia col vettore ferroviario (Trenitalia), che con quello su gomma (Saf). Ovviamente, a fronte di ciò, esiste anche un preciso criterio di ripartizione degli introiti fra i due Gestori (Trenitalia e Saf).

Saf pertanto non può pensare di essere solo il Gestore del TPL su gomma della Provincia di Udine, quando al tempo stesso lungo la tratta ferroviaria Udine-Tarvisio introita i ricavi dalla vendita dei biglietti integrati, i cui abbonamenti sono tutti marchiati Saf con un particolare cartellino, munito di fotografia dell’abbonato, che ha un costo di 4 Euro ! Per queste ragioni la situazione della biglietteria di Gemona non può essere trattata alla stregua delle altre biglietterie ferroviarie: da nostre informazioni ci risulta inoltre che quotidianamente la biglietteria emetta titoli di viaggio Saf non solo per destinazione Udine, ma anche per altre destinazioni extra ferroviarie (es. Tolmezzo, Resia ecc.).E’ evidente che il diniego di Saf è legato unicamente ad una logica del mero profitto, atteso che i punti abilitati ad emettere i titoli agevolati Erdisu sono tutte biglietterie gestite direttamente da Saf.

E’ chiaro che questa scelta infelice di Saf non fa altro che creare “Studenti di Serie A” e “Studenti di Serie B”: è’ bene ricordare che l’emissione di questi titoli di viaggio agevolati è garantita da una normativa regionale, che grazie a fondi pubblici, utilizzabili per il diritto allo studio, permette agli studenti meritevoli e in possesso dei requisiti previsti, di

acquistare i titoli di viaggio a prezzo agevolato. Oggi gli studenti gemonesi e dei Comuni limitrofi sono costretti a fare oltre 30 km per poter usufruire di questo dirittoLa mancata abilitazione della biglietteria da parte di Saf provoca inoltre un danno diretto di natura economica alla stessa biglietteria di Gemona. Gli studenti gemonesi, potenzialmente clienti del servizio di Gemona, sono infatti costretti a servirsi altrove, rinunciando così ad utilizzare la biglietteria di casa, la quale vede così perdere gli introiti degli oltre 50 potenziali utenti.

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A tal fine, sensibilizziamo nuovamente le competenti Istituzioni in materia, Regione FVG e Provincia di Udine, affinché garantiscano ai numerosi studenti universitari di Gemona e del gemonese, il diritto di beneficiare all’agevolazione Erdisu, garantendo loro quel fondamentale diritto allo studio previsto dalla nostra Costituzione.

Stazione di Gemona: la biglietteria self service ETF 500 Stazione di Gemona: la biglietteria Sipax ancora imballata

Treno in arrivo alla Stazione di Gemona Accesso ai binari della Stazione di Gemona

Stazione di TARVISIO Boscoverde

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Passeggeri giornalieri: 30 / 40** dati Comitato Pendolari Alto Friuli (sondaggio novembre 2009) Proprietà: RFI Spa

Tarvisio Boscoverde è una stazione ferroviaria internazionale che fa da capolinea alla linea Pontebbana e alla linea internazionale Rudolfiana. Inaugurata il 26 novembre 2000 assieme alla nuova linea a doppio binario Pontebbana ha sostituito lo scalo internazionale di Tarvisio Centrale e la fermata di Tarvisio Città.La stazione, di design moderno, è senza dubbio il fiore all’occhiello dell’intera linea Pontebbana, anche se la struttura risulta assolutamente sottoutilizzata rispetto alle sue potenzialità.

Oggi la stazione dispone dei seguenti servizi:

Euronight

Treni regionali

Biglietterie con sportello e automatiche

Ufficio informazioni Bar

Presidio Polfer

Interscambio autobus

Parcheggio di scambio

Sottopassaggio

Servizi igienici

GiudizioServizio Presente Non presente Buono Sufficiente Insufficiente

Biglietteria con operatore Biglietteria self service Ufficio informazioni Sala d’aspetto Wc Sicurezza Tunnel accesso ai binari Pulizia Parcheggio esterno Rastrelliere biciclette Giudizio complessivo: BUONOE’ la stazione più moderna di tutta la Regione, è dotata di tutti i servizi e confort. L’unica pecca mancano i treni.

Descrizione: la stazione è la più moderna presente lungo la linea Udine-Tarvisio e probabilmente di tutta la regione.La struttura risulta dotata sia di una biglietteria con operatore (orari 10-12 e 14.30 – 16.30) che di una biglietteria self service (modello ETF 500).

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La struttura disposta su più piani, è dotata rispettivamente di una sala d’aspetto, di servizi wc (4), di un presidio della Polfer e di varie stanze adibite a deposito di attrezzature funzionali alla viabilità ferroviaria. I servizi wc sono aperti e perfettamente utilizzabili.L’accesso ai binari è garantito da un moderno tunnel in buono stato di conservazione, servito sia da scale che da ascensore. L’informazione risulta garantita da alcuni monitor posti sia all’interno della sala d’aspetto che in prossimità dei binari, oltre che da una bacheca, su cui sono affissi gli orari cartacei e altri avvisi.Tutta l’area della stazione risulta dotata di un impianto di videosorveglianza e da vari parcheggi di scambio, sia coperti che scoperti, che rendono facile l’accesso all’impianto. La segnaletica orizzontale è curata, mentre mancano le rastrelliere per le biciclette.La stazione è altresì servita di un servizi bus che permette il collegamento diretto con il centro di Tarvisio.

Stazione Tarvisio Boscoverde

LA CICLOVIA ALPE ADRIA: La Ciclovia Alpe Adria rappresenta l’esempio più evidente della virtuosità di una progetto che ha permesso la riconversione della dismessa linea Pontebbana in ciclovia, La ciclovia costituisce uno degli investimenti più mirati e utili allo sviluppo del turismo sostenibile nell’ambito dei terriotiro della Val Canale – Canal del Ferro.La scelta di trasformare la dismessa linea ferrata Pontebbana in ciclovia è senza dubbio la scelta politico-amministrativa più lungimirante e intelligente degli ultimi anni.

Solo la forte volontà politica, conscia delle enormi potenzialità del progetto, ha reso possibile la realizzazione della ciclovia: nel 1999, grazie alla risorse finanziarie messe a disposizione dalla Provincia di Udine, si riuscì ad acquistare la tratta Coccau-Gemona del Friuli, circa 70 km; da lì il progetto di trasformare la vecchia linea Pontebbana in una vera e propria ciclovia, come già avvenuto per la ferrovia delle Dolomiti e per la ferrovia del Mincio, è diventato realtà.

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La suddivisione funzionale del percorso in diversi lotti ha poi reso più agevoli i lavori di realizzazione, i quali hanno beneficiato anche di fondi regionali, rendendo la Ciclovia Alpe Adria un vero e proprio fiore all'occhiello per l'offerta turistica del Tarvisiano e della Val Canale.Essa rappresenta, tra l'altro, un esempio di collaborazione istituzionale, se si considera che il secondo lotto (tratta Dogna-Moggio Udinese) è stato delegato, per la realizzazione e la gestione, dalla Provincia di Udine alla Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale.Questo esempio è stato poi seguito anche dall'Amministrazione Comunale di Tarvisio, che ha acquistato e realizzato la tratta Tarvisio Centrale-Fusine Valico, permettendo il ricongiungimento con il percorso ciclabile sloveno della Kranjska Gora–Jesenice; anche la Slovenia infatti ha riconvertito parte del tracciato della vecchia ferrovia Tarvisio-Lubjana in pista ciclabile.Il valore della Ciclovia Alpe Adria è stato altresì sottolineato da vari esperti e specialisti, che l’hanno definita come il percorso più suggestivo in Europa nel suo genere, nonché dai gruppi di sportivi, che l'hanno ormai inserita a pieno titolo nei propri itinerari preferiti.

Nel 2010, il 42% della Ciclovia, da Coccau/Tarvisio verso Aquileia e Grado, risulta già realizzata, meno di un quarto è in costruzione, il 34% è in via di progettazione e solo il 3% deve ancora trovare copertura finanziaria.L'intera Ciclovia Alpe Adria, dal Confine con la Carinzia al mare Adriatico, si sviluppa complessivamente su 178 km, e presenta un costo complessivo di 1,2 milioni di euro.Nel biennio 2011-2012 saranno percorribili i tronchi Moggio Udinese-Venzone e Venzone-Gemona del Friuli, in maniera da fruire senza soluzione di continuità di tutto il percorso della dismessa Pontebbana da Gemona al Confine di Stato, raccordandosi poi con le ciclovie austriache provenienti da Arnoldstain e slovene di Kranjska Gora–Jesenice.

Progetto MICOTRA e Proposte di variazione ORARI INVERNALI 2011- 2012 (Udine-Tarvisio)

Il primo treno per passeggeri lungo la linea Udine-Klagenfurt potrebbe entrare in servizio nel prossimo mese di dicembre.

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Così prevede il Progetto UE denominato MICOTRA “Miglioramento dei collegamenti transfrontalieri di trasporto pubblico”, avviato tra Friuli Venezia Giulia e Carinzia. Un servizio di TPL a beneficio di pendolari, studenti, flussi turistici (con particolare attenzione ai cicloturisti d’estate e agli sciatori nei mesi invernali), frequentatori di musei ed eventi culturali ed enogastronomici, “amanti dello shopping” transfrontaliero, che potrebbero viaggiare sui circa 120 km della Udine-Klagenfurt in meno di 2 ore.

Il progetto ha lo scopo di diventare una linea ferroviaria fissa, che vada al di là della sperimentazione finanziata dalle risorse comunitarie: 1,305 milioni di euro da qui al 2012, grazie all’intervento operativo congiunto della Ferrovia Udine Cividale (FUC) e della delegazione carinziana delle Ferrovie austriache (OBB).

Il nuovo collegamento potrebbe partire con l’utilizzo di treni elettrici politensione (3 carrozze + 1 d’estate per le biciclette) con una programmazione di due “coppie” di treni al giorno. Il nuovo servizio potrebbe così subentrare all’attuale linea autobus Venezia-Udine-Klagenfurt, gestita con successo di pubblico da OBB con quattro corse al giorno (5 nella stagione estiva).

Al momento, dopo la cancellazione dei collegamenti a medio-lunga distanza Roma-Vienna (dicembre 2009), non vi sono treni in orario diurno che colleghino direttamente il Friuli-Venezia Giulia all’Austria.

Grazie al Progetto MICOTRA, il Friuli, oltre ad ampliare l’offerta di servizi TPL, ritornerà ad essere collegato con la vicina Austria e la Pontebbana tornerà ad essere il fulcro dei collegamenti transfrontalieri.

L’entrata in esercizio dei nuovi collegamenti comporterà necessariamente una modifica degli attuali assetti orari. Si dovrà infatti, studiare le fasce orarie in cui inserire le nuove corse, le quali dovranno poi a sua volta essere funzionali e cadenziate rispetto al resto dell’orario.

A tal fine, riproponiamo di seguito alcuni suggerimenti di variazione all’orario invernale, già noti, che a nostro parere dovrebbero essere presi in seria considerazione da parte delle Autorità competenti. Le eventuali modifiche dovranno a nostro parere essere condivise con l’utenza, mediante lo svolgimento di specifici sondaggi a bordo treno.

Schema di proposte di variazione ORARI INVERNALI 2011- 2012 (Udine-Tarvisio)

TRENO COLLEGAMENTO PARTENZA ORA ATTUALE

VARIAZIONERICHIESTA

MOTIVI

5957 Gemona-Udine 8.33 da Gemona RICHIESTA ANTICIPO

RICHIESTACOINCIDENZA

con il Treno RV 2443(UDINE-TRIESTE)

Il collegamento è stato oggetto di una variazione d’orario nel dicembre 2009: attualmente il treno parte da Gemona alle ore 8.33 e arriva ad Udine alle ore 9.01.Si ritiene che il collegamento debba essere anticipato di qualche minuto, in maniera da giungere a Udine prima delle ore 9.00, per permettere a studenti universitari e / o lavoratori di raggiungere il Capoluogo entro le ore 9.00 e quindi in tempo utile per l’inizio delle proprie attività lavorative e / o di studio, ovvero in tempo utile per la coincidenza del treno n. 2443 (Udine-Trieste) delle ore 8.56. Attualmente chi scende dall’Alto Friuli con il treno n. 5967 e diretto a Trieste deve attendere oltre mezz’ora il primo treno utile, con inutile aggravio di tempo

Tarvisio-Udine RICHIESTANUOVO COLLEGAMENTO

FERROVIARIO

Fascia 9.00 – 13.00

La fascia mattutina dalle ore 9.00 alle ore 13.00 non risulta coperta da alcun servizio su ferro che collega Tarvisio a Udine:Attualmente la fascia in questione risulta coperta solo da autocorse Saf, le quali impiegano quasi un’ora per coprire la distanza da Gemona a Udine, disincentivando di fatto l’utilizzo del servizio pubblico.Si rileva che da Tarvisio l’unico collegamento per Udine è dato dal bus n. TS 719 con partenza alle ore 8.33 e arrivo alle ore 11.00 (tempo di percorrenza 2 ore 7 min.).Si richiede pertanto la reintroduzione di un

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collegamento ferroviario, com’era previsto sino al 08.12.2007 ( partenza da Tarvisio alle ore 10.20 circa – arrivo a Udine alle ore 11.50 circa), ovvero altro orario a mezza mattina.

6004 Udine-Gemona 12.57 RICHIESTA COINCIDENZA

con Treno RV n. 2848proveniente da Trieste C.le

Si chiede di garantire la coincidenza con il treno n. 2848 proveniente da Trieste C.le, che raggiunge Udine alle ore 12.53

5974 Udine-Carnia 16.04 RICHIESTA COINCIDENZA

con Treno RV n. 2464proveniente da Trieste C.le

Si chiede di posticipare di qualche minuto la partenza al fine di permettere la coincidenza con il treno n. 2464 proveniente da Trieste C.le, il quale attualmente arriva a Udine alle ore 16.04,

2862 Udine-Tarvisio 18.47 RICHIESTA COINCIDENZA

con Treno RV n. 2834 proveniente da Venezia S.L.

RICHIESTA ANTICIPO Treno n. 2834Venezia-Udine

Si chiede di garantire la coincidenza con il treno n. 2834 proveniente da Venezia S.L. delle ore 19.53A tal proposito si chiede che la partenza del treno RV 2834 venga adeguata per permettere la coincidenza a Udine.Si rileva che la proposta di posticipare il treno RV 2862, come suggerito da Trenitalia non risulta a nostro parere percorribile, atteso che il treno 2862 parte da Trieste alle ore 17.34 e arriva a Udine alle ore 18.35 ove già sconta una pausa tecnica di 12 minuti prima di ripartire alla volta di Tarvisio.Appare pertanto preferibile l’anticipo di qualche minuto del collegamento proveniente da Venezia, come risultava nell’orario 2009.

Documenti allegati:

1) Proposta di costituzione Consulta Regionale degli Utenti del Friuli Venezia Giulia2) Lettera di data 18.10.2010: “Soppressione fermata bus Tricesimo San Pelagio”3) Lettera di data 29.03.2011: “Stazione di Venzone – richiesta intervento”4) Lettera di data 21.03.2011: “Emissione biglietti con agevolazione Erdisu – Biglietteria ferroviaria di Gemona”

Gemona del Friuli, lì 01.06.2011

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