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DOPING E SPORT Dr.ssa Raffaella FRASCELLA Responsabile Medicina dello Sport ASL /Taranto

Dott.ssa frascella

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Sport e Doping

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DOPINGE

SPORT

Dr.ssa Raffaella FRASCELLA

Responsabile Medicina dello Sport ASL /Taranto

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Cos’è il DOPING

La prima definizione ufficiale del

Doping,adottata dal COMITATO INTERNAZIONALE OLIMPICO (CIO), avvenne nel corso del Congresso di Strasburgo, nel 1963, che recitava testualmente Il doping è la somministrazione ad un soggetto sano di qualsiasi altro mezzo di una sostanza estranea al suo organismo o l’utilizzazione fatta dal soggetto stesso.

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Etimologia

L ’origine del doping, termine derivante dalla lingua inglese

che si riferisce all’assunzione farmacologiche (Drug) usate per incrementare le prestazioni sportive dell’atleta.

Questa usanza va ricercata nelle popolazioni dell’Africa come Cafri,i quali nel loro idioma definivano dop un estratto liquoroso eccitante che veniva bevuto durante le cerimonie

religiose.

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Il Dopingdall’ Antica Grecia

ai giorni nostri.

La storia del Doping ovvero tentativo di modificare prestazioni atletiche con mezzi non fisiologici ed illeciti nel corso di competizioni sportive,inizia molto tempo fa quando non esisteva la chimica e venivano impiegate sostanze di origini naturali per migliorare la propria condizione fisica.

Si hanno notizie di episodi di Doping fin dalle prime edizioni delle Olimpiadi quando gli atleti ingerivano sostanze

stimolanti,mescolati da alimenti di carni crude alle bevande alcooliche . D’altra parte l’assunzione di sostanze che aumentassero a sopportare la fatica e gli sforzi era consuetudine presso le popolazioni vichinghe,cinesi ed andine.

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Tracce storiche risalenti al III° sec a.C. testimoniano l’utilizzo di

alcuni infusi di funghi applicati localmente con impacchi,a scopo stimolante,più stimolante che curativo o lenitivo.

Per alcuni secoli non si trova alcuna traccia storica della pratica del doping,probabilmente a relazione al fatto che le competizioni Olimpiche al pari di altre attività agonistiche vennero vietate.,dopo la caduta dell’Impero Romano,finchè non vennero reintrodotte,con le moderne Olimpiadi nel 1896 per mezzo del Barone De Coubertin.

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Contemporaneamente alla ripresa delle

competizioni sportive si notò una ripresa del consumo del Doping.

Gli atleti assumevano sostanze zuccherine,alte dosi di caffè,alcool,ma anche stricnina e nitroglicerina,che avevano effetti collaterali invalidanti sennò addirittura letali.

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Le statistiche mediche sportive non fecero

tuttavia registrare fino alla metà del ‘900 un grande utilizzo,delle sostanze dopanti,anche perché un incremento numerico venne registrato nel secondo dopoguerra intorno alla fine degli anni ’40, quando la consuetudine di assumere anfetamine si trasferì dai militari impegnati sui fronti di guerra, agli sportivi.

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A partire degli anni ‘50 la casistica si arricchì di storie di ciclisti

che improvvisamente non vedevano più le curve e dopo alcune gare non dormivano per settimane.

Tuttavia fu solamente a seguito alla morte del ciclista Tommy Simpson ,avvenuta negli 60’ sul Mount Ventoux,in seguito all’uso di anfetamine misto al grande caldo.

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Decesso del ciclista Tommy Simpson

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In quegli stessi anni giungevano dai Paesi dell’Est Europa notizie sull’impiego di sostanze che in breve tempo aumentavano la massa muscolare;queste notizie erano alimentate dalla constatazione che nelle competizioni più importanti come le Olimpiadi, gli atleti dei Paesi dell’Est dominavano sempre, portando nell’atletica leggera,soprattutto gare di lancio, le misure da record mondiali e valori stupefacenti per quei tempi.

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Il culmine della diffusione del Doping fra gli atleti di alto livello e di fama internazionale, che la memoria ricordi dal tempo delle Olimpiadi e dei giochi romani,lo si raggiunse alla fine degli anni ‘70, tale fenomeno divenne scandalo , che manifestò in alcuni sportivi, soprattutto donne che assumevano alte dosi di anabolizzanti, tratti somatici e timbro della voce

decisamente maschili.

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Con la caduta del Muro di Berlino,l’Occidente venne a conoscenza di ciò che realmente era accaduto per decenni agli atleti dei paesi del Blocco Sovietico, come la Germania dell’Est e la Russia.

I governanti di quelle nazioni,avevano imposto per scopi di propaganda politica e per rinforzare il sentimento popolare nazionalistico ed anti-occidentale,attraverso le vittorie sportive.

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Era considerato, Doping di Stato: Giovani ragazzi e ragazze di tutte le età,dovevano

assumere ormoni anabolizzanti e farmaci stimolanti allo scopo di vincere le competizioni,internazionali senza controllare gli affetti collaterali a breve ed a lungo termine.

Purtroppo oltre la cosiddetta Cortina di Ferro,nei Paesi Occidentali l’assunzione di ormoni anabolizzanti si era tanto diffusa al punto da diventare un tratto culturale,di molti sportivi,specialmente tra i cultori del body building.

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Negli anni 70-80, tra i pesisti divenne quasi obbligatorio l’uso di sostanze anabolizzanti.

Mentre gli anabolizzanti venivano utilizzati per aumentare la massa muscolare; negli sport di resistenza ci si rivolse a sostanze e metodiche capaci di influenzare ed aumentare la durata allo sforzo,intervenendo anche sulla massa sanguigna.

Si verificò che trai i fondisti dello sci,dell’atletica e ci ciclisti,si diffuse la pratica dell’auto-emotrasfusioni,con sacche di sangue prelevate durante i periodi di riposo e trasfuse durante i periodi di attività agonistiche.

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Alla fine degli anni ‘80 e primi anni ‘90,si enfatizzarono alcuni aspetti estetici sportivi degli atleti favorendo l’affermazione di canoni di fisicità e di bellezza . In tal modo nelle palestre si potevano trovare preparatori atletici senza scrupoli , pronti ad offrire facili ricette di bellezza , e abbreviare o diminuire i percorsi della fatica;al punto che l’uso di sostanze dopanti in quelli ambienti superò di gran lunga l’incidenza di pratiche dopanti che negli ambienti sportivi di alto livello.

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Con la commercializzazione dell’Ormone della Crescita GH,che venne considerato dagli inesperti la panacea adatta ad ogni bisogno, definita erroneamente: principio anti-

invecchiamento.

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I primi proclami ufficiali sul Doping risalgono dunque al

1963. Mentre nel 1967 iniziarono i primi controlli anti-

doping;sebbene già nel 1910 a Vienna il chimico Bukowsky aveva eseguito primi esami scientifici,ma sui cavalli da corsa.

Possiamo considerare gli anni 60 un’epoca di indagini di illeciti sportivi;anche in virtù del fatto che non si sapeva molto su quanto succedeva nei Paesi dell’Europa dell’Est dove il numero di atleti era alto e i movimenti sportivi in grandissimo sviluppo.

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Lo sport ricopre ruoli che da sempre non vanno oltre la semplice pratica agonistica, assumendo perfino significato di strumento per fornire ed incrementare credibilità di regimi Dittatoriali. Fu così che governanti privi di scrupoli arrivarono ad imporre il Doping di Stato pur di sfruttare a scopi extra-sportivi le medaglie conquistate dai propri atleti nei campionati del mondo ed alle Olimpiadi,diffondendo la falsa credenza che le nazioni da loro governate fossero il Regno della cultura sportiva.

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Anni dopo,venne fuori la triste realtà, le tante vittime fatte da ossessioni di vittoria e quelli abusi indotti a scopo propagandistico come ad esempio le numerose atlete che successivamente avevo messo al mondo figli con gravi malformazioni, oppure altri che dopo le medaglie iniziavano lungi percorsi tra Ospedali ,Case di Cura e Centri Psichiatrici.

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Al danno diretto della salute,l’uso del Doping si associa alla perdita della vera essenza della cultura sportiva che è la sana attività motoria,la costanza nel perseguire il proprio miglioramento fisico e mentale ed il rispetto delle regole e dell’avversario.

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Il 22 Gennaio 2002 il Presidente degli USA annunciò la sua battaglia agli steroidi anabolizzanti ed al Doping in

genere,invitando tutte le grandi organizzazioni sportive americane a vietare l’uso di ormoni e di intensificare i controlli

nelle palestre inasprendo le sanzioni.Alcuni anni fa le associazioni di baseball iniziarono ad effettuare

controlli antidoping e fu subito scandalo perché il recordman del fuori campo Mc Gwire con oltre 70 colpi faceva

pubblicità di anabolizzanti (negli USA ciò e possibile).La stampa internazionale rivolse grandi attenzioni alle rivelazioni

del ciclista professionista Jesus Manzano che fece prima ai quotidiani sportivi; E in seguito alla magistratura,confessando

di aver assunto grandi quantità di farmaci dopanti.

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Il primo paese che ha legiferato in materia di Doping,è stata la Francia,nel 1965,mentre in Italia l’argomento è stato trattato per la prima volta nella legge n°1099 del 26,10,71.

Con la legge n° 522 del 1995,l’Italia ha notificato la convenzione contro il doping siglata a Strasburgo nel 1989 degli stati membri del Consiglio d’Europa.

In questa maniera è stata recepita nel nostro ordinamento,una normativa organica circa l’uso di sostanze chimiche e farmacologiche usate per migliorare le prestazioni sportive.

La legge n° 376 del 2000, ha introdotto importanti novità, quali la rilevanza penale attribuita a queste forme di reato e all’istituirsi di una Commissione di controllo.

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Alla consapevolezza che il mondo dello sport perdesse di credibilità il CIO ( Comitato Olimpico Internazionale) convocò nel febbraio 1999 a Losanna la Prima Conferenza Mondiale Antidoping. Sempre a Losanna nel novembre dello stesso anno,si attivò il WADA (World Anti-Doping Agency ) , un’agenzia indipendente fatta da collaboratori di tutto il movimento olimpico mondiale e molti governi.

Nel marzo 2003 a Copenaghen oltre 1000 delegati provenienti da tutti i continenti diedero vita ad una conferenza mondiale sui problemi del Doping.

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L’anno 2004 fu dichiarato dalla Commissione Europea l’anno di educazione allo sport,inteso come sport pulito e integro,lontano da ogni forma di contaminazione

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Gravi danni da Doping Oltre alle sostanze chimiche principi,

farmacologici esistono molti altri preparati che vengono usati in grande quantità sia per la facile modalità di impiego, tra questi i diuretici,usati nelle cosiddette ‘diete rapide’, assunti per perdere d’acqua e peso (pugili) oppure la caffeina,sfruttata per le sue proprietà di accelerare il metabolismo ed ingerita in grandissima quantità per consumare più velocemente le calorie,procurando stress e danni anche gravi ad organi come il cuore.

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Agli inizi degli anni 70,i ricercatori che studiavano gli effetti analgesici delle sostanze oppiacee di varia natura (Morfina) cominciarono a pensare che il corpo fosse in grado di sintetizzare sostanze analoghe ovvero oppioidi di origine endogena;furono quindi isolate molecole endogene tra le quali le B-endorfine.

Si venne così a saper che l’attività motorie aumenta i livelli del sangue fino a 5 volte rispetto al livello del riposo, mentre la concentrazione al livello del tessuto nervoso aumenta anche di più.

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Le attività sportive che aumentano maggiormente i livelli plasmatici egli oppioidi endogeni sono gli sport AEROBICI (corsa,ciclismo,nuoto,podismo)i quali aumentato la concentrazione plasmatica di queste sostanze quando vengono eseguiti con sforzo di moderata intensità.

Invece gli sport di forza e di potenza le b-endorfine, aumentano in funzione della durata del’esercizio e degli intervalli di recupero.

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Le B-endorfine,inducono una sensazione di benessere , dopo l’attività motoria, sopratutto se essa è stata di intensità media ,come avviene nelle esercitazioni prolungate e graduali.

Un benessere ben noto a chi pratica con continuità lo sport e il movimento.

Benessere che raggiunge vero e proprio effetto euforizzante soprattutto negli allenamenti aerobici,di una durata di 50,60 minuti.

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Le endorfine svolgono anche un ruolo alla tolleranza al dolore,riducono l’ansia e controllano lo stimolo della fame,equilibrano anche gli stati di tensione nervosa.

Anche per questo motivo le attività motorie ,cosiddetta ginnastica dolce vengono usate nei centri psichiatrici e persino nei pazienti con Alzheimer in fase iniziale, migliorando inoltre il ciclo sonno-veglia.

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Le classi di sostanze dopanti,sono tra loro nettamente diverse,ma alla fine gli esiti immediati o postumi sono quasi sempre devastati.

Da danni gravi all’ipofisi da parte degli anabolizzanti, agli insulti esercitati sulle cellule nervose dalle sostanze stimolanti come le anfetamine, e grandi dosi di caffeina.

La pompa cardiaca è quella che viene sollecitata maggiormente;Il cuore deve far fronte a richieste di prestazioni che progressivamente lo affaticano,esso deve provvedere a ,masse muscolari molto più estese del normale con incremento enorme dei carichi di lavoro,anche motivo di uno sangue molto più denso e viscoso a causa del doping ematico.

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Certamente un cuore giovane può sopportare meglio la

superstimolazione almeno nell’immediato,ma col tempo i danni possono manifestarsi anche nei giovani,sotto forma di gravi patologie come ischemia miocardica ed infarto.

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Lo stesso riguarda per il fegato,il qual metabolizza la maggior parte delle sostanze,nella sua funzione di depuratore emetico e viene progressivamente intossicato con gravi conseguenza per la sua integrità.

Le patologie epatiche di più frequente riscontro nel doping, sono così frequenti che talora interessano intere squadre nazionali: a causa delle emotrasfusioni ci sono state epatiti,ma vi sono anche segnalate epatopatie provocate da depositi di eccesso di ferro,forme tumorali associate all’abuso di anabolizzanti,somatotropina,e corticotropina.

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Lo stomaco può essere coinvolto con una certa frequenza per cui: gastriti con ulcere gastriche e duodenali sono state osservate nei soggetti dopati.

L’assunzione di Anfetamine, soprattutto il doping estetico usato nel dimagrimento può portare gravi irregolarità nei processi metabolici.

Frequenti e numerosi sono anche le disfunzioni renali gravi indotte da doping e le statistiche mondiali dicono che molti tra gli ex-campioni e ex-professionisti, sono dovuti ricorrere precocemente alla dialisi.

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Anche l’apparato scheletrico viene sottoposto oltre che a sollecitazioni anomale, viene aggredito da processi degenerativi ed invecchiamento precoce,i tendini vengono sollecitati da muscoli abnormi e le rotture tendinee e le infiammazioni croniche delle strutture legamentose, sono spesso imputabili agli abusi di anabolizzanti e di sostane come cortisone che mascherano sintomi delle fatica e dell’infiammazione

Vi è anche da sottolineare riguardo all’apparato muscolo scheletrico,il ruolo patogeno della somatotropina la qual facilita la decalcificazione ossea con conseguente osteoporosi precoce.

Anche i testicoli vendono sollecitati dal doping,infatti gli anabolizzanti svolgono un’azione inibente sul trofismo testicolare che può arrivare all’atrofia dei tessuti.

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Nelle donne l’uso di anabolizzanti induce irregolarità mestruale fino alla scomparsa di esso ed ipotrofia della ghiandola mammaria, fino ad arrivare ad una accentuazione delle caratteristiche somatiche maschili.

Evidente cambio dei caratteri somatici si osserva con la somministrazione di vari ormoni di crescita (GH) il quale da principio terapeutico per alcune forme di nanismo ipofisario è diventato uno dei più utilizzai dei prodotti dopanti,al pari dell’EPO.

Oltre all’incremento delle masse muscolari si riscontra ispessimento delle ossa mandibolari, mani e piedi naso ed orecchie.

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Dalle sostanze naturali al doping La caratteristica fondamentale dell’organismo umano è

quella di mantenere costante l’omeostasi,ovvero l’equilibrio nei suoi sistemi interni (calorico,energetico,endocrino) per cui le alterazioni comportano insorgenza di un evento morboso,tutti i sistemi di regolazione cellulare ed i vari tessuti sono realizzati in modo da reagire immediatamente a varie sollecitazioni quali lo stress e l’esercizio fisico intenso.

Le risposte dell’organismo a questo genere di sollecitazioni prevedono : Attivazione e inibizione di sistemi enzimatici,stimolazione o sintesi o il rilascio di particolari componenti (recettori,ormoni,neurotrasmettitori) e l’intensificazione degli scambi e del attività connesse ai tessuti.

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La fatica muscolare che si manifesta negli sportivi con dolori, crampi, liberazione delle proteina citoplasmatiche in circolo, aumentano la lattacidemia e l’ammonemia ed altro; tutto ciò costituisce un segnale dell’ avvenuto danno alla fibra muscolare ,ed è il preavviso della sua distruzione ma in alcuni casi può essere interpretata come un sistema di regolazione suscettibile di affermare una sua autonomia.

Il segnale delle fatica infatti si sviluppa al livello della centrali di comando del SNC assumendo nelle sue forme biochimiche antagoniste, tra l’ azione delle endorfine da una parte e l’aumento di ammonemia e glutamminemia dall’altra.

Dall’integrazione di questi effetti attivatori ed inibitori dipende lo sviluppo delle sensazione della fatica e di conseguenza il termine e/o la prosecuzione dell’esercizio fisico.

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L’accelerazione del metabolismo tuttavia,porta rapidamente ad un aumento della produzione di scorie ed a una perdita supplementare di sostanze indispensabili al buon funzionamento enzimatico

Nel primo caso il rene deve adattare la sua funzione emuntoria alle esigenze secondarie allo sforzo,nel secondo caso invece,è l’apporto alimentare programmato dello sportivo che, deve tener conto delle perdite eccessive degli oligo-elmenti, delle vitamine, delle proteine e altri componenti indispensabili al metabolismo nel suo complesso.

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INTERGRAZIONI E SUPPLEMENTAZIONI Quando si parla di integrazione e di

supplementazione alimentare ci si riferisce a sostanze naturali presenti fisiologicamente nell’organismo ed introdotte con la dieta,l’apporto alimentare abitudinario può risultare insufficiente ed inadeguato per l’attività sportiva,soprattutto nel corso di grosse competizioni e nelle successive fasi di recupero. L’integrazione alimentare può costituire pertanto un effettiva necessità.

Da non sottovalutare il riscontro quando si affronta e si combatte il fenomeno doping, in quanto il confine tra integrazione lecita ed illecita è sottile,tanto da risultare estremamente difficile la sua definizione esatta.

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Secondo la normativa del Ministero della Salute (G. U.

297/02) tra i prodotti dietetici sono compresi alimenti adattati ad un intenso sforzo muscolare soprattutto per gli sportivi e comprendono:

1)Prodotti finalizzati all’ integrazione energetica (fruttosio,maltodestrine,vitamine b1,b2,b6,PP e C) quello di vitamine rappresenta una quantità pari almeno al 30% della dose giornaliera,prodotti contenti minerali per reintegrare le perdite idrosaline (Sodio,Calcio,Potassio e Magnesio).

2)Prodotti per l’integrazione proteica,l’apporto totale di proteine (dieta più integratore non deve essere inferiore ad 1,5 grammi pro/die tper Kg peso corporeo e la vitamina B6 in quantità non inferiori 0,002 mg/Kg die.

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Gli amminoacidi essenziali, e

non, devono essere presenti in idonee proporzioni tra loro e con altri prodotti con valenza nutrizionale adattati ad un intenso sforzo muscolare e combinazione dei suddetti prodotti.

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La definizione di Integratore alimentare secondo la direttiva 2002/44/CE, è la seguente:

Gli Integratori alimentari sono i prodotti alimentari destinati ad integrare al dieta normale e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive o di altre sostanze, aventi un effetto nutritivo o fisiologico.

Essi sono; integratori di vitamine o minerali,altri fattori simil vitaminici, ed altri fattori nutrizionali, aminoacidi, integratori energetici,integratori lipidici.

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CONCLUSIONI

La differenza tra le sostanze naturali e il doping,è un percorso pieno di difficoltà ed insidie a causa del confine molto sottile tra pratiche lecite ed illecite per cui , solo una forte motivazione della lealtà sportiva ed una convinzione etica, unite ad una grande professionalità degli operatori sanitari e tutti gli addetti del mondo dello sport,potrà evitare di compromettere la carriera agonistica di tanti giovani, e aiutarli a non mettere a rischio la loro vita. Lo sport deve essere considerato quindi come stato di benessere e non stato di malattia.

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Forse nella vita non tutti diventeremo dei grandi

campioni,ma la cultura di uno sport pulito e di un etica sportiva

è il principio fondamentale del vero spirito Olimpico

GRAZIE PER L’ATTENZIONE

Dr.ssa Raffaella FRASCELLA

Resp. Medicina dello Sport ASL / Taranto