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Dott.ssa Laura Zandegiacomo, Terapista della neuro e psicomotricità delletà evolutiva Terapista della neuro e psicomotricità dell età evolutiva 1

Dott.ssa Laura Zandegiacomo, Terapista · ‐ sincinesie 60% ‐ motricitÀ non organizzata e investita 92% ‐ difficoltÀ di coordinazione generale e fine 76% ‐ problemi

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Dott.ssa Laura Zandegiacomo, Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutivaTerapista della neuro e psicomotricità dell età evolutiva

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PREMESSA

“Un alunno con DSA potrà venire diagnosticato solo dopo l'ingresso nella scuola primaria, quando le

diffi ltà t li i t f i i d i ifi ti li bi tti i l ti i l tti ità d ll

PREMESSA

difficoltà eventuali interferiscano in modo significativo con gli obiettivi scolastici o con le attività della

vita quotidiana che richiedono capacità formalizzate di lettura, di scrittura e di calcolo. Tuttavia,

durante la scuola dell'infanzia l'insegnante potrà osservare l'emergere di difficoltà più globali,

ascrivibili ai quadri di DSA, quali difficoltà grafo‐motorie, difficoltà di orientamento e integrazione

spazio‐temporale, difficoltà di coordinazione oculo‐manuale e di coordinazione dinamica generale,

dominanza laterale non adeguatamente acquisita, difficoltà nella discriminazione e memorizzazione

visiva sequenziale, difficoltà di orientamento nel tempo scuola, difficoltà nell’esecuzione autonoma

delle attività della giornata, difficoltà ad orientarsi nel tempo prossimale (ieri, oggi, domani).

L'insegnante potrà poi evidenziare caratteristiche che accompagnano gli alunni in attività specifiche,g p p p g g p f

come quelle di pregrafismo, dove è possibile notare lentezza nella scrittura, pressione debole o

eccessiva esercitata sul foglio, discontinuità nel gesto, ritoccatura del segno già tracciato, direzione

del gesto grafico occupazione dello spazio nel foglio Attraverso gli esercizi di grafica si lavora sulladel gesto grafico, occupazione dello spazio nel foglio. Attraverso gli esercizi di grafica, si lavora sulla

motricità fine, sulla funzionalità della mano e, contemporaneamente, sull’organizzazione mentale,

ovvero sul nesso tra l’assunzione immaginativa di un dato ed il suo tradursi in azione. Il bambino non

“copia” le forme ma le elabora interiormente

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copia le forme, ma le elabora interiormente.

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Nel disegnare una forma sul foglio egli fa riferimento ad un tracciato immaginativo internoNel disegnare una forma sul foglio, egli fa riferimento ad un tracciato immaginativo internofrutto di una rappresentazione mentale: la forma grafica, che poi diverrà segno grafico dellascrittura, viene costruita mediante una pluralità ed una complessità di atti che portano allaraffigurazione di una immagine mentale. Le esercitazioni su schede prestampate doveff g g p pcompaiono lettere da ricalcare o da completare non giovano all’assunzione di tale compito. Laforma grafica deve essere ben percepita e ricreata con la fantasia immaginativa del bambino,meglio se sperimentata attraverso il corpo (per es. fatta tracciare sul pavimento camminando oin aria con le mani; oppure si può tracciare un segno grafico sulla lavagna con la spugnain aria con le mani; oppure si può tracciare un segno grafico sulla lavagna con la spugnabagnata: una volta asciugata e dissolta, chiedere di disegnare quel segno sul foglio).Parimenti, la corretta assunzione dello schema motorio determina la coordinazione deimovimenti e l’organizzazione dell’azione sul piano fisico. Nell’ultimo anno della scuoladell’infanzia, inoltre, la graduale conquista di abilità di simbolizzazione sempre più complessepuò consentire ai docenti di proporre attività didattiche quali esercizi in forma ludica mirati allosviluppo di competenze necessarie ad un successivo approccio alla lingua scritta.”

Tratto da: linee guida MIUR sui DSA; Luglio 2011

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ARGOMENTI TRATTATIARGOMENTI TRATTATIPrima parte:p

I CORRELATI PSICOMOTORI/CORPOREI NEI PROBLEMI DI SVILUPPO E DI APPRENDIMENTOL’ATTENZIONE E LE FUNZIONI ESECUTIVE

Esperienze praticheEsperienze pratiche

Seconda parte:“I BAMBINI NON SONO PIGRI”L’AGITAZIONE NORMALE E L’INSTABILITA’ PSICOMOTORIA  ll  l  d ll   i   iPSICOMOTORIA alla luce delle teorie recentiCASO CLINICO

Esperienze pratiche4

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Ricerca all’Università di Verona: 

su 1050 bambini intelligenti in consultazione psicomotoria per difficoltà di apprendimento scolastico, 

presentano: ‐ PARATONIA 84% 

‐ SINCINESIE 60%

‐ MOTRICITÀ NON ORGANIZZATA E NON INVESTITA 92%

‐ DIFFICOLTÀ DI COORDINAZIONE GENERALE E FINE 76%

PROBLEMI SPAZIO TEMPORALI  %‐ PROBLEMI SPAZIO‐TEMPORALI 70%

‐ DISLATERALIZZAZIONE 41%

‐ SCARSA CONOSCENZA DELLA DESTRA‐SINISTRA 47%‐ SCARSA CONOSCENZA DELLA DESTRA‐SINISTRA 47%

‐ PRENSIONE INADEGUATA DELLO STRUMENTO GRAFICO 34%

‐ DISGRAFIA 76%7

‐ PROBLEMI DI SCHEMA CORPOREO 75%

‐ SCARSA INTEGRAZIONE IMMAGINE DI SÈ 80%

‐ SCARSO CONTROLLO TONICO‐MOTORIO 84%

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COORDINAZIONE MOTORIAè un movimento segmentale o globale del corpo che richiede un’interazione senso motoria, dallaquale dipende la capacità di apprendere differenziare/integrare e automatizzare i movimenti in

COORDINAZIONE MOTORIAquale dipende la capacità di apprendere, differenziare/integrare e automatizzare i movimenti inmodo rapido, armonico, fluido e finalizzato.

Coordinazione dinamica dell’arto superiore:

propriocezione (presa di coscienza) propriocezione (presa di coscienza) 

utilizzo differenziato del segmento interessato stabilità del braccio, sul quale si attiva la manualità fine.

SPALLA BRACCIO AVAMBRACCIO E GOMITO MOVIMENTI FINI DI POLSO, MANO E DITA (fra i 5-8 anni: passaggio da un movimento rigido a scatti ad uno fluido e coordinato)

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Coordinazione oculo‐manualeCoordinazione occhio‐piede

Connessi a:

Sviluppo della lateralitàCoordinazione percettivo-

cinsestesica:Sviluppo della lateralità

Percezione visiva

cinsestesica:ad uno stimolo percettivo

sensoriale-visivo corrisponde na risposta

Percezione di sé, dello spazio, di sé nello spazio

corrisponde una risposta motoria della mano

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GRAFOMOTRICITA’Nella  grafo‐motricità finalizzata alla scrittura sono implicate più componenti 

GRAFOMOTRICITA’

psicomotorie, la cui disarmonia determina disfunzioni  grafomotorie:EQUILIBRIO: abilità di mantenere il controllo del corpo in diverse posizioni nello spazio

TONO:  regolato in modo volontario ed involontarioTONO:  regolato in modo volontario ed involontario

COORDINAZIONE OCCHIO MANO: connessa alla percezione visiva

POSTURA: è la posizione assunta dal corpo in funzione espressiva, comunicativa, per le azioni

PRENSIONE: richiede un’attività tonico‐motoria fine precisa, favorisce la conoscenza dell’oggettode oggetto

OGGETTO: conosciuto ed interiorizzato

LATERALITA’

STRUTTURAZIONE SPAZIO‐TEMPO: capacità di orientarsi in uno spazio (fisico, materiale, grafico)

SCHEMA CORPOREO e COSCIENZA CORPOREASCHEMA CORPOREO e COSCIENZA CORPOREA

CONTROLLO MOTORIO‐PRASSICO: capacità di programmare i movimenti perraggiungere uno scopo

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CENNI NEUROBIOLOGICI DELLA TRACCIA GRAFICA

L’evoluzione della motricità grafica segue la legge della maturazione neuromotoriaL evoluzione della motricità grafica segue la legge della maturazione neuromotoria cranio-caudale secondo il criterio prossimo-distale:

SPALLA: D t i il i t l di t ( ti i di t )SPALLA: Determina il movimento grossolano di spazzatura (avanti- indietro)

AVAMBRACCIO: permette curva e cerchio

POLSOPOLSO: determina il ricciolo (flessione e rotazione integrata)

MANO: determina la flessione e il cambio di direzione

POLLICE: spezzetta, blocca il tratto, frena

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EVOLUZIONE DEL GRAFISMO: l’evoluzione del SN in relazione all’abilità rappresentativa

Elementi che concorrono alla strutturazione dell’abilità espressiva grafica:

Motricità

Percezione

LateralitàLateralità

Spazio

Funzione simbolica

LinguaggioLinguaggio

Lo sviluppo del SN presenta tappe ben definite in età non altrettanto precise.pp p pp pVARIABILITA’ INDIVIDUALE.

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La colorituraLa colorituraIl colore non dev’essere considerato fine a sé stesso, ma sempre strumento,mezzo di espressioneFinchè lo schema cromatico non interviene a modificare interiormentel’ideazione figurativa (verso la fine della scuola materna), l’uso del coloredev’essere lasciato alla scelta dei bambini.C. Golfari: “A 2,3,4 anni, il bambino è interessato a tracciare linee più che a3 4 pcoprire superfici, per esprimere idee e sentimenti piuttosto che realizzareeffetti coloristici”Inizialmente le figure sono lineari, cioè senza che l’interno sia dipinto.g , pQuesto perché il bambino piccolo coglie le cose secondo categorie: o ilcontorno, o la forma.Non chiedere al bambino di colorare a posteriori ciò che ha disegnato lao c ede e a ba b o d co o a e a poste o c ò c e a d seg ato agioia della creazione si esaurisce nella realizzazione grafica.

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È la capacità di strutturare e strutturarsi in uno spazio in maniera “ottimale”

ORGANIZZAZIONE SPAZIALEÈ la capacità di strutturare e strutturarsi in uno spazio in maniera  ottimale .

SPAZIO: grafico, materiale (il banco), fisico (la stanza)

La capacità di orientarsi nello spazio (e nel tempo) è necessaria perLa capacità di orientarsi nello spazio (e nel tempo) è necessaria perl’apprendimento della letto‐scrittura.

Il bimbo impara a organizzarsi e organizzare in relazione a dei punti di riferimento.primo punto di riferimento nel bambino piccolo è l’io;

a partire dal confronto con il sé il bambino conosce il mondol i i  d l   di  if i  i   ll’evoluzione:passaggio dal punto di riferimento interno, all’esterno.

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AUTOMATIZZAZIONE DELLA DIREZIONE: da sinistra a destra, dall’alto albasso

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O G O OORGANIZZAZIONE TEMPORALEÈ la capacità di sequencing, strettamente connessa con:

Il gioco simbolico (sequenze di gioco)Le prassieLe prassieIl linguaggio

SEQUENZE TEMPORALI

In relazione ad AZIONI; es: eseguire più azioni in successione

In relazione ad IMMAGINI; es. riordino di una storiag

e far individuare ai bambini la prima:- far finta di scrivere/ di cancellare

far finta di lavarsi la

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- far finta di lavarsi la testa/asciugarla/ sciacquarla

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LATERALITA’LATERALITALATERALITA’

Conoscenza dei 2 lati del corpo

Uso abituale e privilegiato di un emicorpo

Dominanza emisferica prevalenza funzionale di un emisfero

Area 4 Brodmann dall’alto verso il basso: aree motorie dell’AI, AS, faccia corrispondente alla metà controlaterale del corpo zona in cui si trovano i centri preposti all’esecuzione dei movimenti

Occhio 3,5 anni; influenzato da problemi visiviPiedeOrecchioOrecchioMano dai 18 mesi ai 6-8 anni (influenza ambientale); presenti sincinesie al lato dominante se l’azione è compiuta dal lato non dominante (controllo di inibizione alla diffusione dello stimolo migliore se il comando interessa il lato dominante)

15Lateralità forte/debole/crociata

alla diffusione dello stimolo migliore se il comando interessa il lato dominante)

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SCHEMA CORPOREOSCHEMA CORPOREOEVOLUZIONE SC

LATERALITA’ ORGANIZZAZIONE SPAZIO-TEMPO

Porta alla formazione dell’IMMAGINE CORPOREA (rappresentazione mentaleche si costruisce fin dalla prima infanzia, per stabilizzarsi alla finedell’adolescenza)La presa di coscienza del proprio corpo si sviluppa in rapporto al movimentonello spazio, in relazione a oggetti e personeRiconoscimento e denominazione dei segmenti corporeiRiconoscimento e denominazione dei segmenti corporeiImitare e verbalizzare le emozioniRappresentare graficamente la figura umana con particolari

d il i i l i li iUsare adeguatamente il proprio corpo in relazione agli oggetti

“Mentre il concetto di “schema corporeo” è legato ad una realtà neurologica, quellodi “i i   ”  i  if i  i               ltà d ll   fdi “immagine corporea” si riferisce invece a un processo e a una realtà della sfera

psichica”.  Soubiran16

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3 FASI3 FASIRICONOSCIMENTO delle parti del corpo su di sé e sul modello (t t tRICONOSCIMENTO delle parti del corpo su di sé e sul modello (testa, tronco,

braccia, mani, gambe, piedi)RICONOSCIMENTO DI PARTI DEL VISO (capelli, occhi, naso, bocca, orecchie)

COSTRUZIONE di un viso (più difficile la ricostruzione del corpo, soprattutto se la testa è già posizionata) (Carbonare e Savarese, 1994)

RAPPRESENTAZIONE GRAFICA3 anni povero sia per scarsa conoscenza del proprio corpo che per

insufficiente coordinazione o-m figura prevalente cerchio ma anche rettangolo einsufficiente coordinazione o-m. figura prevalente cerchio, ma anche rettangolo e quadrato.

3-4 anni omino cefalopode4 anni primo abbozzo di tronco (+dita?)5 anni si arricchiscono i tratti facciali. Arti collegati al tronco. Iniziano elementi

del vestiario6 anni altezza > larghezza. Mani e collo.

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SCARSO CONTROLLO TONICO‐MOTORIO

La disgrafia è spesso associata ad 

RILASSAMENTO:

La disgrafia è spesso associata ad alterazioni del tono muscolare e ad un’eccessiva tensione della muscolatura  causata anche da ansia muscolatura, causata anche da ansia e da un senso di malessere nei confronti di compiti che il soggetto non si sente in grado di affrontare. non si sente in grado di affrontare. 

Il rilassamento ha, quindi, un effetto positivo e benefico poiché favorisce positivo e benefico poiché favorisce stati d’animo positivi e predispone ad un miglioramento esecutivo.

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È i t t  l   ll l t  È importante lavorare parallelamente su:

rumore‐silenzio           lento‐veloce   contrasto pesante‐leggero          rilassamento

•Creare rumore •Camminare •Camminare fingendo •Assumere una posizione utilizzando il corpo proprio e altrui•Sollecitare la ricerca di nuove modalità per

velocemente/lentamente•Rotolare velocemente/lentamente•Saltellare

di essere pesante come un elefante•Fingere di trascinare qualcosa di molto

comoda•Sollecitare l’ascolto del battito del proprio cuore•Aiutare il bambino a

produrre rumore (es. schioccare la lingua, fischiare..)•Quali rumori si

velocemente/lentamente•Alternare movimenti eseguiti lentamente/velocemente

pesante•Camminare fingendo di essere leggeri come una farfalla

percepire le differenze tra dati contrastanti relativi al contesto (es. senti com’è morbido questo

sentono con il silenzio?•Guidare verso la distinzione di suoni

•Muoversi su una musica lentamente/velocemente su comando verbale

matetrassino, com’è duro e freddo il pavimento ecc.)

Contrasto mo imento immobilitàlunghi/corti-forti/deboli•Provare a muoversi facendo meno rumore

•Muoversi il più possibile e fermarsi allo stop•Rimanere immobili il più possibileM l l b (il t d l è i bil )

Contrasto movimento‐immobilità

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possibile •Muovere solo le gambe (il resto del corpo è immobile)•Muovere solo le braccia/mani/bocca/occhi/dita•Alternare atti motori a momenti di immobilità

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MEMORIA E ATTENZIONEMEMORIA E ATTENZIONEATTENZIONE:• Mantenere un’adeguata attenzione durante le esperienze collettive• Mantenere attenzione durante la descrizione di giochi nuoviMantenere attenzione durante la descrizione di giochi nuovi• Mantenere attenzione durante il racconto di una storia• Portare a termine il lavoro assegnato

MEMORIA:• Memorizzare e rievocare stimoli visivi

• Memorizzare e rievocare stimoli uditiviMemorizzare e rievocare stimoli uditivi• Memorizzare e rievocare stimoli uditivo-verbali

• Memorizzare stimoli in sequenza• Memorizzare e rievocare esperienze

• Memorizzare e rievocare il contenuto di una storia

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QUINDI I PRE REQUISITI NEUROQUINDI, I PRE‐REQUISITI NEURO‐PSICOMOTORI PER L’APPRENDIMENTO SONO:

PERCEZIONE E ANALISI VISIVA

INTEGRAZIONE VISUO-MOTORIA

ORGANIZZAZIONE SPAZIALE E TEMPORALE

INTEGRAZIONE SPAZIO-TEMPORALE (RITMO)

CONOSCENZA E RAPPRESENTAZIONE DELLO SCHEMA CORPOREOCO OSC S O O SC CO O O

COORDINAZIONE DINAMICA

RILASSAMENTORILASSAMENTO

DOMINANZA LATERALE

MEMORIA E ATTENZIONEMEMORIA E ATTENZIONE

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AUTOMATIZZAZIONE

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I PROBLEMI DI SVILUPPO E I PROBLEMI DI SVILUPPO E DI APPRENDIMENTO HANNO DEI CORRELATI NEL CORPO

È presente una disarmonia psicomotoria comei l t di di i iti /equivalente di una disarmonia cognitiva e/o

affettiva.

In questi bambini, il funzionamentod ll’i t lli f d t l è t idell’intelligenza, fondata sul corpo, è carente inquanto non sostenuta da adeguate competenze

i t ipsicomotorie.22

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LE MAGGIORI ASPETTATIVE LE MAGGIORI ASPETTATIVE DEI GENITORI

CamminoLinguaggio verbale

Disegno, scrittura e lettura

Una preoccupazione che parte dal corpo per arrivare alla mente.mente.

Un percorso psicomotorio: da un apprendimento motorio ad uno simbolico.

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LE MAGGIORI ASPETTATIVE DEGLI LE MAGGIORI ASPETTATIVE DEGLI INSEGNANTI

• Comportamentol d• Regole educative 

• Attenzione• Apprendimento: lettura, scrittura, produzioni logicheg

Alla base di tutto questo è richiesto il controllo Alla base di tutto questo è richiesto il controllo del corpo e della mente, fondate su competenze psico motoriepsico‐motorie

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ATTENZIONE:ATTENZIONE:

Rapporto tra uno stimolo selezionato, ritenuto utile eRappo to t a u o st o o se e o ato, te uto ut e epertinente, ed una risposta motoria, mentale ocomunicativa.

Dal latino “attentio” = cura, vigilanza, precauzione,Dal latino attentio cura, vigilanza, precauzione,diligenza

L’attività mentale è concentrata inLattività mentale è concentrata inmodo selettivo, esclusivo ed efficientesu qualcosa di specifico inibendo

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attività concorrenti.

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ATTENZIONE: una definizione complessa e multidimensionalep

Uno stato‐ sia globale e non specifico: stato di veglia‐ sia orientato verso uno stimolo o un evento preciso che‐ sia orientato verso uno stimolo o un evento preciso chesi produce (o può): stato di allerta, effetto dell’attesasia orientato verso uno stimolo precedentemente‐ sia orientato verso uno stimolo precedentementeselezionato: attenzione breve o mantenuta.

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di i “f ’ i !”Spesso diciamo “fa’ attenzione!”Ma con questo cosa si intende?Ma con questo cosa si intende?

“L’attenzione raggruppa un insieme di fenomeni regolatori che permettono di:regolatori che permettono di:

ottimizzare l’efficienza cognitiva: rapidità e/og pprecisione” (Godefroy e coll. 2001)

ll’ i i t i l ti d lle, nell’approccio psicomotorio, la gestione delleemozioni e la relazione con le persone

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VIGILANZA

Grado di disponibilità generale del soggetto nei confrontidegli stimoli provenienti dall’ambiente grazie al “sistema di para eccitazione” che filtra gli stimoli esterni sistema chepara-eccitazione che filtra gli stimoli esterni, sistema che

dipende da:

strutture e funzionamenti neuropsicologicif p gcontrollo da parte dell’adulto che pone il bambino in un ambiente sensitivo‐sensoriale “né troppo, né troppo pp , pppoco” (Freud) onde evitare il rischio di sovrastimolazione o carenza. 

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SVILUPPO DELL’ATTENZIONE E DELLASVILUPPO DELLATTENZIONE E DELLA CAPACITA’ DI ORGANIZZARSI

Poche settimane dopo la nascitail bno si gira verso i volti o l’oggettog ggcolorato/suono interessante

Att i i li l’ tàPer IMPARARE E RICORDARE ènecessario saper OSSERVARE eASCOLTARE per più tempo:ATTENZIONE PROLUNGATA (

Attenzione migliora con l’età, ma dipende da + fattori:

Abilità cognitive (sforzo ATTENZIONE PROLUNGATA (ofocalizzata) inizia dai 3 mesi 10-15secondi

b tà cog t e (s o omentale eccessivamente difficile o semplice attenzione viene distolta)

A 18 mesi interesse econcentrazione mantenute

Controllo impulsività

Inibire la distraibilità verso concentrazione mantenutesufficientemente per iniziare a“conoscere” gli oggetti

elementi di interesse

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4 anni attenzione mantenuta sufficientemente ai fini: 

Dell’apprendimentoDi pianificare una sequenza di azioniDi inibire l’impulso a lasciarsi distrarre da aspetti interessanti ma non pertinentip p pDi gestire le proprie emozioni per rimanere concentrati sull’attività svolta

I bni iniziano a AUTOREGOLARE il proprio comportamento e sono più autonomi nelle attvità (ritmi differenti)autonomi nelle attvità (ritmi differenti).

DISORGANIZZATOSVILUPPO INSUFFICIENTE DELL’AUTOREGOLAZIONE è uno dei fattori che rendono il

DISORGANIZZATOIMPULSIVO

RIBELLEè uno dei fattori che rendono il bno: INTOLLERANTE ALLA FRUSTRAZIONE

“DIFFICILE”31

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SVILUPPO DELL’AUTOREGOLAZIONE

CAPACITA’ DI AUTOREGOLAZIONE EMOZIONALE E ATTENTIVA EMERGE NELLE RELAZIONI DI ACCUDIMENTO (filtro):( )

ROUTINES PREVEDIBILI attraverso la ripetizione di schemi basati sulla formulazione di richieste e sull’espressione di elogi

ESEMPIO mediante il proprio comportamentoISTRUZIONI ESPLICITE (es.gli chiedere di scusarsi o di consolare l’amico,

oppure incoraggiare i bni a fare a turno)AIUTARE IL BNO A DIVENTARE GRADUALMENTE AUTONOMO nelle

attività

Le lodi e il sostegno rappresentano una risorsa preziosa per lo sviluppo dell’autoregolazioneg

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FAVORIRE LO SVILUPPOFAVORIRE LO SVILUPPO DELL’AUTOREGOLAZIONE

۞ Per ottenere l’attezione del bno:Contatto oculare (anche tenendo dolcemente il capo)( p )Parlare chiaramente senza urlareEscludere elementi di distrazione (es. tv, musica ecc)

۞ creare delle routines; annunciare preventivamente eventualicambiamenti; regole al gruppo prima dell’attività: poche e sempre le stesse

۞ rinforzare positivamente il bambino, avendo un atteggiamento positivo

۞ aiutare il bno a pensare prima di agire: stabilire la consuetudine del۞ aiutare il bno a pensare prima di agire: stabilire la consuetudine del“fermati pensa agisci”

۞Dopo che il bno si è dedicato ad un’attività incoraggiatelo a parlare dei۞Dopo che il bno si è dedicato ad un attività, incoraggiatelo a parlare deipropri sentimenti e dell’esperienza vissuta

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PREMESSE PSICOMOTORIE DELL’ATTENZIONE

Buona organizzazione tonico‐posturaleSguardo vivo e orientatoMotricità organizzata ed investitaControllo corporeo e dell’oggettoOrientamento spazio‐temporale corretto e ritmoCompetenza comunicativaS i  f iSopportazione frustrazioneEvoluto processo individuazione‐separazionePensiero autonomoPensiero autonomoAutomia motorio‐psicologicaPositiva immagine di sèPositiva immagine di sè

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DIFFICOLTA’ DI ATTENZIONEDIFFICOLTA’ DI ATTENZIONEmanifestazioni comportamentali

Non termina i compiti iniziatiCommette molti erroriCommette molti erroriNon si concentra nel giocoS b     lt   d   li  i  lSembra non ascoltare quando gli si parlaTendenza ad interrompere gli altriDifficoltà ad organizzarsiEvita compiti impegnativiEvita compiti impegnativiPerde le coseP  di i t i  ( i hi  l tt i i)Presenza di iperconcentrazione (giochi elettronici)

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Disturbi dell’attenzione 

In genere connessi ad alterazioni della vigilanza

ma dovuti, anche, ad altre circostanze: ambientali,relazionali affettive di personalità esperienzialirelazionali, affettive, di personalità, esperienziali,educative, didattiche, ecc.

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i bi d ll’ iDisturbi dell’attenzione

IPER‐ATTENZIONE, IPERPROSESSIA

IPO‐ATTENZIONE, IPO‐PROSESSIA

IN‐ATTENZIONE, A‐PROSESSIA

DIS‐ATTENZIONE

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DIS ATTENZIONEDIS‐ATTENZIONE

Alternanza tra poca, troppa e normale attenzione.p , ppAttenzione transitoria, dispersiva e possibile sullabase di propri interessi o sforzi o su sollecitazione

b lambientale.

Presente sempre nel bambino instabile per il quale siipotizza un legame corporeo instabile.

sul piano psicomotorio: uso alterno dip pqualsiasi competenza psicomotoria che, purfunzionalmente presente, si presenta spesso

li i i dqualitativamente indaguata.38

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“quando vuole , dove gli interessa sta attento”“se gli sto vicino sta più attento”

“sta più attento alle cose nuove e interessanti”

Ciò significa che, le difficoltà attentive, non essendoCiò significa che, le difficoltà attentive, non essendosempre presenti, dipendono anche dai vissutipersonali, dalle situazioni ambientali, dalla didatticap , ,e dalla qualità relazionale.

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L’attenzione è tale, se

Acquista un valore emotivo e cognitivo alloAcquista un valore emotivo e cognitivo allostesso tempoHa un significato all’interno di una relazioneHa un significato all interno di una relazionerassicurante e comunicativa

** Va ricordato che il bambino piccolo, prima didivenire attivo nei confronti dello stimolo, losubisce dipendendo qualità e scelta dall’altro, che lisceglie in ragione del proprio e altrui benessere(filtro), delle relative storie e proprie aspettative:ruolo delle tecniche pedagogiche e riabilitative

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Stimolo rispostaStimolo‐risposta tra attesa e attenzione

ATTESA: tempotempo connessoconnesso alal bisogno,bisogno, alal desiderio,desiderio, all’emozione,all’emozione, allaallafrustrazionefrustrazione ee soddisfazione,soddisfazione, inin relazionerelazione all’assenza/presenzaall’assenza/presenza dell’altrodell’altro;,, pp ;l’attesa indica l’interesse per l’altro come fonte di emozione, come elementorassicurante e determinante della costruzione dei limiti dell’io corporeo. Ènell’attesa che nasce il pensiero, cioè la funzione anticipatrice erappresentativa. In tal senso l’attesa è premessa e parte integrante dellafunzione rappresentativa esiste e si struttura nella relazione

ATTENZIONE: è la competenza che, rispettando i tempi di latenzanecessari tra l’individuazione dello stimolo e la scelta adeguata della

d ll l d ll’ d ll’ lrisposta, tiene conto dello stimolo, dell’oggetto e dell’azione in termini realie funzionali grazie all’esperienza fondata sulla funzione motoria fare

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ASPETTI PEDAGOGICO‐RIABILITATIVIASPETTI PEDAGOGICO‐RIABILITATIVI

Classi di stimoli: uditivi e visivi rispondono primap p

Tempi di reazione: risposte motorie più lente delle Tempi di reazione: risposte motorie più lente delle verbali

Tipi di reazione: semplice, complessa

MOTIVAZIONEMOTIVAZIONE42

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ASPETTI CLINICI FUNZIONI ESECUTIVE

1. IL CONTROLLO DELLA RICEZIONE:FUNZIONE INIBIZIONE difficoltà di filtro: distraibilità, attraibilità (eco)

2. IL CONTROLLO DELLA PRODUZIONE:FUNZIONE DI ARRESTO: non saper terminare un compito, perseverazioneFUNZIONE DI PIANIFICAZIONE disordine generale, presente di più nelleattività su consegna rispetto a quelle spontanee

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CAPACITA’ ATTENTIVA DELL’OPERATORE

Verso il bambino

Verso sé stesso

Verso la dinamica interattiva corporea e verbale

d      l   ti l    di   d lità  deve saper usare lo stimolo con diverse modalità: seduzione, improvvisazione, novità, creatività, 

prevedibilitàprevedibilità.

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COMPRENDERECOMPRENDERE

FAREFARE LASCIARFARE

LASCIARFAREFAREFARE

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"Nessuno nasce pigro.Ogni bambino ha dentro di sè le risorse per essere e sentirsi utile e capace“ M. Levine

I bambini nascono con l’impulso interno di controllare il proprio corpo el’ambiente; ad esempio un bno ai primi passi ha un’attrazione quasi magnetica

p

l ambiente; ad esempio un bno ai primi passi ha un attrazione quasi magneticaper tutto quello che dice “arrampicati”, nel tentativo di mettere alla prova ilproprio senso dell’equilibrio e la propria forza. Se il processo di sviluppo ènormale l’impulso si traduce in feedback positivo produce soddisfazione enormale l impulso si traduce in feedback positivo, produce soddisfazione emotivazione, e solitamente è ricompensato dall’approvazione dei caregivers:induce alla ripetizione

RIPETIZIONE + ARRICCHIMENTO = APPRENDIMENTO

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A volte però il meccanismo si inceppa:A volte, però, il meccanismo si inceppa:

E’ il caso, per esempio, del bambini goffi o con difficoltà nello sviluppo dellacoordinazione impulso carente a esplorare l’ambiente o a mettersi allacoordinazione impulso carente a esplorare l ambiente o a mettersi allaprova.

I bambini con difficoltà percettive o sensoriali possono apparire:p p pp

passivi e sotto tono quando cercano di evitare circostanze che limettono alla prova;

iperattivi e disorganizzati quando cercano le sfide, ma non riesconoad apprendere dalle stesse.

Situazioni pericolose:

Confronto con i pariDerisione da parte dei pariRichieste continue ed eccessive dei genitori bassa autostima e scarsa tolleranza

RITIRO

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Richieste continue ed eccessive dei genitori bassa autostima e scarsa tolleranzaalle frustrazioni

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DISTURBO DI SVILUPPO DELLA COORDINAZIONE (DSM-IV) O DISTURBO EVOLUTIVO SPECIFICO DELLA FUNZIONE MOTORIA (ICD-10)?( )

• Prestazioni che richiedono coordinazione grosso-motoria e fine notevolmente inferiori in relazione all’età cronologica e alla valutazione psicometrica dell’ intelligenza (se presente I.M. le difficoltà motorie vanno al di là di quelle di solito associate ad esso). Non dev’esser presente Disturbo Generalizzato dello Sviluppo.

• Interferenza con l’apprendimento scolastico e con le attività quotidiane.

• Non riscontrabile una condizione neurologica diagnosticabile.

Disturbo Multimodale interessante più settori funzionali dello sviluppo (area motoria, area dell’apprendimento-cognizione, area emotivo-comportamentale)

DIFFICOLTA’ NELLA DIFFICOLTA’ NELLADIFFICOLTA’ NELLA COORDINAZIONE

MOTORIA GENERALE

DIFFICOLTA’ NELLA COORDINAZIONE MOTORIA

FINE

GOFFAGGINE, MALDESTREZZA

IPERSENSIBILITA’ AL CONTATTO FISICO

DIFFICOLTA’ DIFFICOLTA’ NELLO CONFUSIONE NELLA DIFFICOLTA’ EMOTIVO-NELL’ESEGUIRE ATTIVITA’ CON SEQUENZE

SCHEMA E NELL’IMMAGINE CORPOREA’

CONFUSIONE NELLA LATERALITA’

DIFFICOLTA EMOTIVOCOMPORTAMENTALI

FACILE STANCABILITA’ DIFFICOLTA’ ATTENTIVE COMPORTAMENTI IMMATURI

CO-OCCORRENZADisturbo Specifico di Linguaggio/ Disturbo da DeficitDisturbo Specifico di Linguaggio/

Difficoltà fonologiche Difficoltà visuo-spaziali Insufficienza Mentale Disturbo da Deficit d’Attenzione/Iperattività

Iperattività Inibizione Psicomotoria Disgrafia

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STRATEGIE:STRATEGIE:

Identificare metodi appropriati per motivare il bambino ad esercitare le abilitàmotorie necessarie (per es inserire l’esercizio all’interno di un’attività significativamotorie necessarie (per es. inserire l’esercizio all’interno di un’attività significativaper il bambino partire sempre dall’interesse)

Fornire stimolazioni ridondantiFornire stimolazioni ridondanti

Lavorare in piccolo gruppo (quando possibile)

Fornire feedback positivi per i tentativi, concentrandosi più sul comportamentodel bambino che sulla qualità della performance: coerenza ed onestà; (es. “hovisto che in questa cosa ci hai messo molta attenzione”, “mi è piaciuto il modo invisto che in questa cosa ci hai messo molta attenzione , mi è piaciuto il modo incui hai cercato di farlo più lentamente”) aumenta la possibilità che ci riprovi!

Se il bambino fallisce il compito? Rimaniamo tranquilli e riconosciamo ilp qfallimento, ed aiutiamolo a cercare un modo alternativo di eseguire il compito;(es. “fammelo vedere un’altra volta; chissà se funzionerebbe meglio se tuprovassi a…”) Indirizza ad un approccio di problem solving e trasmette un

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senso di alleanza!

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Il bambino 3‐6 anni:

‐ Per l’ansia del cambio di relazione con i genitori (stadio‐ Per l ansia del cambio di relazione con i genitori (stadioedipico)Per il miglioramento del linguaggio che gli permette di‐ Per il miglioramento del linguaggio che gli permette dirappresentarsi cose, azioni emozioni sostenendo ilrimando della soddisfazione dei desideri. Ma dall’altra,rimando della soddisfazione dei desideri. Ma dall altra,parlando, si pensa che capisca e ragioni come ungrande.g

‐ E poi le regole sociali e di apprendimento

** problemi: difficoltà accettare la frustrazione, nuove relazioniiùpiù autonome.

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DSM IV: criteri diagnosticiDSM IV: criteri diagnosticiDi tt i 6/  Disattenzione 6/9: 

‐ No dettagli, negligenza attività scolastiche ordinarieN   i    i   i hi    i i‐ No attenzione sostenuta in giochi e compiti

‐ Non ascolta‐ Non segue consegne e non termina attività‐ Difficoltà di organizzazione‐ Evita attività richiedenti sforzo mentale sostenuto‐ Perde le cose‐ Disturbato da stimoli esterni‐ si dimentica cose del quotidiano

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DSM IV: criteri diagnosticiDSM IV: criteri diagnosticiIperattività‐impulsività 4/6: Iperattività impulsività 4/6: 

‐ Muove mani, piedi o si contorce da seduto‐ In attività sedentarie abbandona la sedia‐ In attività sedentarie abbandona la sedia‐ Corre e si arrampica in situazioni non appropriateDifficoltà a giocare o impegnarsi in attività picevoli‐ Difficoltà a giocare o impegnarsi in attività picevoli

‐ Risponde prima che l’altro abbia finito di parlareDifficoltà a stare in fila o aspettare il turno nei giochi‐ Difficoltà a stare in fila o aspettare il turno nei giochi

** inizio non dopo i 7 annisintomi almeno in due situazioni: casa, scuola, lavorocrea disagio e disadattamento socialenon implica disturbo pervas. svil. o affett. o personalità

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L l itti iLa legittimazione

I tti ità i t f i t i tti ità i tiIperattività: interferenze, interruzione attività, movimentiminori, movimenti maggiori

Disattenzione: attenzione selettiva (concentrazione),sostenuta (vigilanza) decodifica e manipolazionesostenuta (vigilanza), decodifica e manipolazioneinformazione, flessibilità negli atteggiamenti attentivi

Impulsività: riflessione insufficiente prima di dare risposta(cognizione), non controllo dell’inibizione di una risposta( g ), pinadeguata, non saper aspettare una ricompensa, noncontrollo nei confronti dell’ambiente fisico e sociale

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OGGI:Tutti i moduli cognitivi sono subordinati alle funzioni attentive eesecutive, di alto livello che gestiscono tutte le altre funzionicognitive

Raziocinio‐ Raziocinio

‐ Competenze gnosico‐prassiche

F. Attentiveselezionano 

informaz. secondo p g p

‐ Competenze mnesiche

fmotivaz. storia, gusti, progetti

apprendimenti                                               ‐ Competenze emotive F. Esecutive 

realizzano i 

‐ Competenze linguistiche trattamenti in modo appropriati i diversi  programmi 

‐ Competenze relazionalidiversi  programmi di singoli moduli 

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INSTABILITA’ PSICO‐MOTORIAINSTABILITA  PSICO MOTORIAATTEGGIAMENTO NEGATIVO E INVASIVITA’

DUE MANIFESTAZIONIDUE MANIFESTAZIONI

‐ PIANO MOTORIOPIANO MOTORIONecessità di muoversi, impossibilità di autocontenimento, di inibizione

‐ PIANO PSICHICOImpulsività, labilità attentiva ed emotiva 

‐‐> origine multifattoriale; per la Psicomotricità un disordine della comunicazione

* La conseguenza  comunque: difficoltà di apprendimento* La conseguenza, comunque: difficoltà di apprendimento

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TIPI DI INSTABILITA’U   lt li ità di  it i i  li i h  Una molteplicità di situazioni cliniche che, a seconda dei processi implicati, , p p ,possono distinguersi:

‐ Instabilità da situazioneInstabilità da situazione

‐ Instabilità permanente

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APPROCCIO PSICOMOTORIOtipologia

Dal punto di vista della FUNZIONE MOTORIA1. Instabilità posturale2. Instabilità motoria

Problemi di equilibrio, coordinazione, prassie globali eProblemi di equilibrio, coordinazione, prassie globali esoprattutto fini, difficoltà di interiorizzazionedell’oggetto cognitivo, disordini dello spazio‐tempogg g , p preale

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L’ipercinesia spesso nasconde:

Difficoltà a scomporre il movimentoDifficoltà a scomporre il movimentoSincinesieG ff i  Goffaggine 

Nascoste dall’eccesso di movimento e dalla rapidità esecutiva e sempre più visibili con

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lo sviluppo, poiché questo determina un miglioramento del controllo psicomotorio.

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SVILUPPARE E STIMOLARE I PREREQUISITI MOTORIPREREQUISITI MOTORI

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PRINCIPI FONDAMENTALI:

ATTENTA PROGRAMMAZIONE

GRADUALITA’ NELLA PROPOSTA DEGLI STIMOLI

RIDONDANZA DEGLI STIMOLI

FINALIZZARE L’ATTIVITA’

Non è sufficiente che il bambino sperimenti “ogni tanto”, o “a seconda deltempo libero”! Dev’esserci un’attenta programmazione per stadip p g pprogressivi.

Ogni bambino deve, inoltre, esser messo nelle condizioni di sperimentarepiù volte e attraverso canali diversi! (es. la memorizzazione dei colori odelle forme non può esser esclusivamente un fatto mnestico e didiscriminazione visiva! Dev’esser prima scoperto attraverso il corpo, nel

S à )gioco, nello spazio.. Solo dopo assumerà la valenza cognitiva)

L’attività (es. strappare la carta) non può esser un esercizio fine a sét d il tt di “ it l di ” fi li t

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stesso, ma deve assumere il carattere di “compito ludico”, finalizzato egratificante.

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ATTIVITA’ FINALIZZATE A:

COORDINAZIONE DINAMICA DELL’ARTO SUPERIORE

COORDINAZIONE OCULO MANUALECOORDINAZIONE OCULO MANUALE

MOTRICITA’ FINE DELLE DITA

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Strappare la cartaEsercizio graduale dal semplice al complesso in base aEsercizio graduale dal semplice al complesso in base a

FINALITA’•Strappare la carta per allenare semplicemente lo strappo•Strappare per la creazione di coriandoli•Strappare cercando di rispettare i contorni (come ritagliare)

MATERIALE UTILIZZATO dalla carta velina al cartonePuntinare con il punteruoloC lli di tCreare palline di carta

Esercizio dal semplice al complesso in base a:DIMENSIONI Da palle grandi a piccoleMATERIALE UTILIZZATO d ll t li l tMATERIALE UTILIZZATO dalla carta velina al cartone

Ritaglio libero e incollareRitagliare con contorni datiOrigamiOrigamiGiochi con carta crespaPuzzle con parti del corpo ritagliate da giornali

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COLORARECOLORARE

Riempire spazi (dentro ai bordi) :mandala o immagini motivanti

Pittura sul piano verticale dalli l l (d l d lsemplice al complesso (dal grande al

piccolo, dal dito alla matita)

Pittura a tavolino dal semplice alPittura a tavolino dal semplice alcomplesso (dal grande al piccolo, daldito alla matita)

Annerire gli spazi con i puntini

65Tratto da: Fantuzzi P., Tagliazucchi S.,Laboratorio grafo-motorio. Percorsodidattico e riabilitativo della scrittura.

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DISEGNO LIBERODISEGNO LIBERO

Esercizio graduale dal semplice al complesso in base a:Esercizio graduale dal semplice al complesso in base a:

STRUMENTO UTILIZZATO:•DitoDito•Pennello grosso•Pennello fine•Pennarello grossoPennarello grosso•Pennarello fine•Matita•Pastello a cera•Pastello

SUPPORTO UTILIZZATO da foglio grande a foglio piccolo

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COPIA DI FORME prima manipolarle comprendere i rapporti topologici cheCOPIA DI FORME prima manipolarle, comprendere i rapporti topologici cheintercorrono tra sé e gli oggetti, e tra oggetti; solo dopo stampare la forma; infineutilizzare le forme come “guida” per la rappresentazione grafica (es. un rettangoloe due cerchi possono formare…)e due cerchi possono formare…)

COMPLETARE DISEGNI i ti l i ( d ll )COMPLETARE DISEGNI a cui mancano particolari (con e senza modello)

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LABIRINTI TRACCIATI E PERCORSI

Esercizio graduale dal semplice al complesso in base a:

TIPOLOGIA DI LABIRINTO, TRACCIATO, PERCORSO:

•Senso motorio (lavoro in palestra)Senso motorio (lavoro in palestra)•Tridimensionale/tattile (es. in mezzo ad una corda fissata ad un cartoncinoche definisce un tracciato)•Bidimensionale/tattile (es. inciso nel das)( )

DIMENSIONI DEL LABIRINTO/TRACCIATO da grande a piccolo

STRUMENTO UTILIZZATO dal corpo al dito che segue il percorso alla matita

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Tratto da: Fantuzzi P., Tagliazucchi S.,Laboratorio grafo-motorio. Percorsodidattico e riabilitativo della scrittura.

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PREGRAFISMO SU TRATTO CONTINUO

E i i d l d l li l l i bEsercizio graduale dal semplice al complesso in base a:

STRUMENTO UTILIZZATO:•Dito•Dito•Pennello grosso•Pennello fine•Pennarello grosso•Pennarello grosso•Pennarello fine•Matita•Pastello a ceraPastello a cera•Pastello

SUPPORTO UTILIZZATO da foglio grande a foglio piccolog g g p

DIMENSIONI DEL MODELLO da interspazi distanti a ravvicinati

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PREGRAFISMOPREGRAFISMO

Esercizio graduale dal semplice al complesso in base a:

STRUMENTO UTILIZZATO:•Dito•Pennello grosso•Pennello fineP ll•Pennarello grosso

•Pennarello fine•Matita•Pastello a cera•Pastello

SUPPORTO UTILIZZATO da foglio grande a foglio piccolo

DIMENSIONI DEL MODELLO da interspazi distanti a ravvicinati

OGGETTO:OGGETTO:•Linee semplici•Linee complesse•Forme geometriche sempliciForme geometriche semplici•Forme geometriche complesse•Oggetti •scritture

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DISEGNARE SULLA SABBIA

Esercizio graduale dal semplice al complesso in base a:

Tipologia di segnoTipologia di segno•Autonomo•Su modello concreto(eseguito davanti al bambino)•Su modello astratto (guardando un modello disegnato)Su ode o ast atto (gua da do u ode o d seg ato)•Con guida verbale

Strumento utilizzato•Dito•Bastoncini con lunghezze diverse

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ABILITA’ MANUALI E MOTRICITA’ FINEABILITA MANUALI E MOTRICITA FINE

GIOCHI MANIPOLATIVI ( pongo, creta, didò, pasta sale ecc)ABBOTTONARE SBOTTONAREABBOTTONARE, SBOTTONAREFARE E DISFARE NODIARROTOLARE IL FILO su oggetti di varie formeOMBRE CINESIOMBRE CINESIIMITAZIONE GESTUALE CON MANI E DITA

Gesti semplici e complessi

o-

Movimenti delle bracciaabor

ator

iogr

afo

ella

scrit

tura

.

Movimenti delle braccia

glia

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hiS.

,La

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ativ

ode

Movimenti delle dita

Fant

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.Per

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TAMBURELLARE LE DITAYO-YO GIOCO DELLE PULCICHIODINI di varie forme e dimensioniINCASTRI CUCIRECUCINARE (1-impastare; 2-realizzare forme diverse es. gnocchi, trofie orecchiette ecc;

3-preparare dolci, biscotti, ciambelle)COSTRUIRE PERLE esercizio graduale dal semplice al complesso in base a:

( )•Dimensioni (da perle grandi a piccole)•Materiale (pasta sale, plastilina, das ecc)

DECORARE PERLE ( con acrilici, tempere, o materiali come paillettes, perline)INFILARE PERLINE i i d l d l li l l i bINFILARE PERLINE: esercizio graduale dal semplice al complesso in base a:

•Dimensioni (da grandi a piccole)•Strumento utilizzato

•Strumento rigido (bastoncino cannuccia)•Strumento rigido (bastoncino-cannuccia)•Filo rigido (tipo scooby doo)•Filo semirigido (es. filo da pesca)•Filo da cucire

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•Filo da cucire

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COORDINAZIONE OCCHIO MANO

FRECCETTE

BOCCEBOCCE

CANESTRO

BERSAGLI

BIRILLI

BIGLIE

BILIARDO

TENNIS

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PALLA

DIMESIONI da grande a piccola

MATERIALEMATERIALE•Palloncini gonfiabili•Palle di spugna•Palle rigide•Palle rigide

TIPOLOGIA•Con 2 mani/ 1 manoCon 2 mani/ 1 mano•Lanci/prese•Rimbalzi/palleggi

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DOMINANZA LATERALEOsservare nel caleidoscopio/ cannocchiale Gioco simbolicoIndovinare gli oggetti osservandoli attraverso il cannocchialeA i     hi d  l   i lAprire e chiudere le mani lentamenteAprire e chiudere le mani velocementeAllargare e riunire le dita della manoOpporre il pollice alle altre ditaTamburellare le dita su un pianoFar schioccare le ditaFar schioccare le ditaImitare azioni della vita quotidiana (es. mangiare, pettinarsi..)Manipolare pongo, das..Calciare la pallaPalleggiare contro la pareteEseguire prassie dell’abbigliamentog p g

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ATTIVITA’ FINALIZZATE A:

COORDINAZIONE DINAMICA GENERALE

SCHEMA CORPOREOSCHEMA CORPOREO

SPAZIO-TEMPO- RITMO

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COORDINAZIONE MOTORIAMarciare sul posto associando al movimento delle gambe l’oscillazione delle bracciaCorrere sul postoS lt     i di  itiSaltare a piedi unitiSaltare a piedi uniti e divaricatiEseguire saltelli incrociati (un piede avanti e uno indietro)Saltare su un piede, cambiandolo al segnale stabilitoSa ta e su u p ede, ca b a do o a seg a e stab toCamminare seguendo le direzioni fornite dall’adultoCapriole (poi a occhi chiusi)Saltare su un piedeRotolareStrisciare sul dorso, sul ventre, come serpentiSaltare come conigliCamminare sulle punte/talloniCamminare sulle punte/talloniGiochi con la palla (es: lanciare la palla in alto e riprenderla dopo aver battuto le mani; lanciare la palla contro il muro e riprenderla; palleggiare)Eseguire sequenze motorie via via più complesse prima imitate, poi su consegna verbale (es: braccia in alto‐mani alle spalle‐mani ai fianchi)

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SC CO O OSCHEMA CORPOREOCon l’eventuale uso della musica:

Il bno tocca sul proprio corpo le parti denominate dall’adultop p p pIl bno esegue consegne verbali (es: alza il braccio; chiudi gli occhi, batti un piede ecc)Il bno assume posizioni su indicazione (anche a copie)Da supini, strisciare per terra spingendosi sui piedi cercando di tenere in equilibrio unp , p p g p qoggetto sull’addomeDa prono rotolare il proprio corpo sopra una pallaFarsi trascinare afferrando una cordaAndare a gattoni mantenendo una palla sotto di séAndare a gattoni cercando di colpire una palla con la testaDenominare le parti del corpo coinvolte in un movimentop pCompletare immagini relative allo schema corporeoAggiungere particolari relativi a immagini che rappresentano personeRappresentare graficamente la figura umana arricchendola di particolariapp ese ta e g a ca e te a gu a u a a a cc e do a d pa t co a

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ORGANIZZAZIONE SPAZIALEORGANIZZAZIONE SPAZIALEDefinire la posizione degli oggetti nell’ambienteDisporre gli oggetti su un piano seguendo il modello dell’adultoDisporre gli oggetti su un piano seguendo il modello dell adultoCompletare una serie di oggetti inserendone altri nella giusta posizione in relazione ad un modello Completare una serie di oggetti inserendone altri in base alle indicazioni spaziali fornite Completare una serie di oggetti inserendone altri in base alle indicazioni spaziali fornite dall’adultoDisegnare oggetti rispettando le indicazioni verbali dell’adultoCopiare una serie di immagini rispettandone le relazioni spazialip g p pCopiare immagini senza uscire dallo spazio indicato

Il movimento, che si trasforma in azione, arricchisce immensamente le capacità dei bambinidi comprendere le relazioni spaziali che intercorrono tra loro e gli oggetti, e tra oggetti eoggetti. Per questo (e per molti altri motivi) il gioco senso‐motorio (corsa, salto, caprioleecc.) risulta strutturante e cognitivamente arricchente.

Giochi motori per aumentare la consapevolezza: muoversi nella barca senza farla affondare;hi hi i i l h i d i di ? F i i

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a occhi chiusi camminare per qualche minuto: dove pensavi di essere? Fai tre passi perraggiungere l’oggetto…

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RIFERIMENTI SPAZIALIRIFERIMENTI SPAZIALI

Tratti da Frostig M., Programma Frostig , Torino, Omega, 1973

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DIREZIONE SINISTRA-DESTRA/ALTO-BASSO

Tratto da Frostig M., Programma Frostig , Torino, Omega, 1973

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SEQUENZE SPAZIALI (fig. pag AV11)coprire il modello dopo aver dato al bno il tempo di osservarlo bene

Tratto da Cornoldi C. et Gruppo MT, AV Analisi e memoria visiva, Firenze, Organizzazioni Speciali, 1985

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ORIENTAMENTO TEMPORALEORIENTAMENTO TEMPORALERoutinesRacconto di esperienzeRipetizione favoleRiordino storieRiordino storie

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INTEGRAZIONE SPAZIO‐TEMPOINTEGRAZIONE SPAZIO TEMPO

Ascoltare e riprodurre un ritmo (eseguitoAscoltare e riprodurre un ritmo (eseguito dall’adulto o da un compagno)

Ascoltare e riprodurre un ritmo rispettando battute e pause (successivamente anche l’intensità)l intensità)

Ascoltare una sequenza di battute e rappresentarla graficamente

Far corrispondere ad un ritmo sentito una sequenza di movimentiq

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TESTI CONSIGLIATI:Levine M., I bambini non sono pigri; Oscar saggi Mondadori, 2005Levine M Amodo loro; Oscar saggi Mondadori 2005

TESTI CONSIGLIATI:Levine M., A modo loro; Oscar saggi Mondadori, 2005Pento G., Muoversi per.. piacere. Bergamo, Junior, 2003Fantuzzi P., Tagliazucchi S.,Laboratorio grafo‐motorio. Percorso didattico e riabilitativodella scrittura. Trento, Erikson, 2009della scrittura. Trento, Erikson, 2009Cornoldi C. et Gruppo MT, SD Lavoro seriale da sinistra a destra (e ricerca visiva),Firenze, Organizzazioni Speciali, 1985Pratelli M., Disgrafia e recupero delle difficoltà grafo‐motorie, Trento, Erikson, 1995, g p g , , , 995

Siti internet:www.tlsbooks.com

www.bussolascuola.itwww.jesicentro.it

www.gallery.pianetascuola.itwww.gallery.pianetascuola.itwww.picasaweb.google.comwww.bancadelleemozioni.it

www fantavolando itwww.fantavolando.it

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GRAZIE PERGRAZIE PER L’ATTENZIONEL’ATTENZIONE

PER INFO:laura‐zande@libero itlaura [email protected]

340‐5734862