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20 marzo 2015 Periodico dell’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino La fuga Le ragazze fuggite da La Villetta sono state ritrovate Quattro minori ospiti della comunità LaVilletta di Urbino erano fuggite domenica 15 marzo. Sono state tutte ritrovate: le prime due tra la notte di lunedì 16 e la mattina di martedì 17, si erano nascoste in una casa abbandonata senza nulla da mangiare. Le altre sono state riconsegnate alla comunità nella serata di martedì, secondo i dirigenti avevano raggiunto i genitori. Maltempo Chiesti danni per 1 milione di euro Vento e pioggia hanno provocato a Urbino, in meno di venti giorni, quasi un milione di euro di danni. Il maltempo che ha colpito la città del Duca nella prima settimana di marzo ha causato, secondo una stima provvisoria del sindaco Maurizio Gambini, danni per 300mila euro che si vanno ad aggiungere ai quasi 700mila euro richiesti dal comune alla Regione lo scorso febbraio. L’ufficio tecnico sta ultimando la raccolta delle nuove domande di risarcimento che verranno poi inviate ad Ancona. Acqualagna Gola del Furlo partiti i lavori Sono iniziati giovedì 12 marzo i lavori per la riapertura del passo del Furlo, ostruito da una frana da dicembre 2013, causata dal maltempo e dall’erosione dovuta al fiume Candigliano. Alla prima squadra che ha allestito il cantiere il 2 marzo, se ne è aggiunta una seconda. Notiziario UNA TENTAZIONE DURA A MORIRE segue a pagina 8 empre più in basso. Il peggioramento è generaliz- zato, ma non possiamo consolarci con il detto “mal comune…mezzo gaudio” perché stiamo par- lando di un bene troppo prezioso: la libertà di stampa. L’Italia, nell’annuale classifica di “Repor- ter senza frontiere”, perde altre 24 posizioni e scende al 73° posto, tra la Moldavia e il Nicaragua. In cima alla graduatoria, come al solito, ci sono i paesi nordici: prima la Finlandia, seguita da Nor- vegia e Svezia. Anche in fondo nessuna sorpresa: all’ultimo posto l’Eritrea, preceduta da Corea del Nord e Turkmenistan. Fra le grandi potenze gli Stati Uniti perdono tre posizioni e scendono al 49° posto; il Giappone ne perde due e si attesta al 61°; la Russia scivola al 152°, cioè nella fascia bassis- sima della classifica che prevede 180 posizioni. La Cina sprofonda al 176° posto, assieme all’Iran. I segni positivi riguardano pochi paesi: la Francia guadagna una posizione e sale al 38° posto; il balzo più significativo è quello del Brasile che gua- dagna 12 posizioni, ma è pur sempre al 99° posto. In Italia i giornalisti minacciati sono 421 (dati di Ossigeno per l’informazione), molti costretti a vi- vere sotto scorta. Secondo “Reporter senza fron- tiere” in Italia, nei primi dieci mesi del 2014, ci sono state 43 aggressioni fisiche e 7 casi di incendi ad abitazioni e autovetture. Ma soprattutto sono aumentate le cause di diffamazione “ingiustifi- cate” (129, rispetto alle 84 del 2013). La maggior parte intentate da politici che, al di là delle parole, non perdono occasione per cercare di condizio- nare o soffocare l’informazione scomoda… S Turismo Tassa di soggiorno in arrivo a giugno L’intervista Ilaria Cucchi:“Credo ancora nella giustizia” La protesta Chiusura di Pesaro Studi Il no degli studenti ilducato.it Sul sito servizi, notizie e approfondimenti Quindicinale - Anno 25 - Numero 4 Voci da Urbino 2, viaggio tra le storie dimenticate il Ducato Bambini, uomini e donne parlano delle difficoltà e delle speranze di chi affronta povertà, mancanza di lavoro e pregiudizi. Reportage dalla realtà di Ponte Armellina. La Regione ha dato l’ok ai lavori per la riqualifica, ma i fondi sono dimezzati. E quei quattro milioni e mezzo forse non basteranno

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20 marzo 2015

Periodico dell’Istitutoper la formazione al giornalismo di Urbino

La fuga

Le ragazze fuggiteda La Villettasono state ritrovateQuattro minori ospiti dellacomunità La Villetta di Urbinoerano fuggite domenica 15marzo. Sono state tutteritrovate: le prime due tra lanotte di lunedì 16 e la mattinadi martedì 17, si eranonascoste in una casaabbandonata senza nulla damangiare. Le altre sono statericonsegnate alla comunitànella serata di martedì,secondo i dirigenti avevanoraggiunto i genitori.

Maltempo

Chiesti danni per 1 milione di euroVento e pioggia hannoprovocato a Urbino, in menodi venti giorni, quasi unmilione di euro di danni. Ilmaltempo che ha colpito lacittà del Duca nella primasettimana di marzo hacausato, secondo una stimaprovvisoria del sindacoMaurizio Gambini, danni per300mila euro che si vanno adaggiungere ai quasi 700milaeuro richiesti dal comune allaRegione lo scorso febbraio.L’ufficio tecnico sta ultimandola raccolta delle nuovedomande di risarcimento cheverranno poi inviate adAncona.

Acqualagna

Gola del Furlopartiti i lavoriSono iniziati giovedì 12 marzo ilavori per la riapertura delpasso del Furlo, ostruito dauna frana da dicembre 2013,causata dal maltempo edall’erosione dovuta al fiumeCandigliano. Alla primasquadra che ha allestito ilcantiere il 2 marzo, se ne èaggiunta una seconda.

Notiziario

UNA TENTAZIONE DURA A MORIRE

segue a pagina 8

empre più in basso. Il peggioramento è generaliz-zato, ma non possiamo consolarci con il detto“mal comune…mezzo gaudio” perché stiamo par-lando di un bene troppo prezioso: la libertà distampa. L’Italia, nell’annuale classifica di “Repor-ter senza frontiere”, perde altre 24 posizioni escende al 73° posto, tra la Moldavia e il Nicaragua.In cima alla graduatoria, come al solito, ci sono ipaesi nordici: prima la Finlandia, seguita da Nor-vegia e Svezia. Anche in fondo nessuna sorpresa:all’ultimo posto l’Eritrea, preceduta da Corea delNord e Turkmenistan. Fra le grandi potenze gliStati Uniti perdono tre posizioni e scendono al 49°posto; il Giappone ne perde due e si attesta al 61°;la Russia scivola al 152°, cioè nella fascia bassis-sima della classifica che prevede 180 posizioni. La

Cina sprofonda al 176° posto, assieme all’Iran. Isegni positivi riguardano pochi paesi: la Franciaguadagna una posizione e sale al 38° posto; ilbalzo più significativo è quello del Brasile che gua-dagna 12 posizioni, ma è pur sempre al 99° posto.In Italia i giornalisti minacciati sono 421 (dati diOssigeno per l’informazione), molti costretti a vi-vere sotto scorta. Secondo “Reporter senza fron-tiere” in Italia, nei primi dieci mesi del 2014, cisono state 43 aggressioni fisiche e 7 casi di incendiad abitazioni e autovetture. Ma soprattutto sonoaumentate le cause di diffamazione “ingiustifi-cate” (129, rispetto alle 84 del 2013). La maggiorparte intentate da politici che, al di là delle parole,non perdono occasione per cercare di condizio-nare o soffocare l’informazione scomoda…

S

TurismoTassa di soggiornoin arrivo a giugno

L’intervistaIlaria Cucchi: “Credoancora nella giustizia”

La protestaChiusura di Pesaro StudiIl no degli studenti

ilducato.itSul sito servizi, notizie e approfondimenti

Quindicinale - Anno 25 - Numero 4

Voci da Urbino 2, viaggiotra le storie dimenticate

ilDucato

Bambini, uomini e donne parlano delle difficoltà e delle speranze di chi affronta povertà, mancanza di lavoro e pregiudizi. Reportage dalla realtà di Ponte Armellina. La Regione ha dato l’ok ai lavoriper la riqualifica, ma i fondi sono dimezzati. E quei quattro milioni e mezzo forse non basteranno

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sa perché è un onere – hadichiarato il segretario dellaConfcommercio Urbino Egi-dio Cecchini a margine del-l'incontro del 9 marzo con ilsindaco Maurizio Gambini– soprattutto in un momentodifficile come quello che ilsettore alberghiero sta attra-versando dal 2009. Inizial-

Tassa di soggiorno aUrbino. Se ne parlada anni, ma sembrasia arrivato il mo-

mento. Non sono ancora de-finitive le tariffe a persona ea notte ma la giunta, martedì17, ha già discusso il docu-mento stilato dalla commis-sione Cultura, turismo e at-tività produttive. Il testo provvisorio stabilisceche chi soggiornerà in hotelpagherà da un minimo di 1euro a un massimo di 2,50euro, in base al numero distelle della struttura; chi sce-glierà agriturismi, affittaca-mere, bed and breakfast ecountry house verserà 1,50euro; chi passerà la notte inun campeggio ‘sborserà’ 50centesimi. La tassa di sog-giorno sarà calcolata a per-sona e per notte. È stata pre-sentata anche una lista degliesenti: i minori di 12 anni, iresidenti, studenti, forzedell’ordine, malati e accom-pagnatori, gestore e dipen-denti, accompagnatori e au-tisti pullman e forse profes-sori non pagheranno la tassadi soggiorno. L’intenzionedell’amministrazione comu-nale è quella di definire ilprovvedimento nelle prossi-me settimane: “Nella riunio-ne di mercoledì 11 marzodella commissione cultura,turismo e attività produttive– ha detto l’assessore al bi-lancio Christian Cangiotti –abbiamo deciso di proseguireper questa strada e introdurrela tassa". La norma nazionalesull’imposta di soggiorno dàpiena autonomia alle ammi-

Tassa di soggiorno a giugnoSì della giunta alla prima bozza

� ANTONELLA SCARCELLA

ilDucato2

Vittorio Sgarbi assessore alla cultura e rivoluzionedi Urbino dice sì alla tassa di soggiorno. Secondo ilcritico la misura è utile perché è l’unico modo, afronte dei problemi di bilancio del comune, perpoter garantire la “bellezza del luogo.” Per Sgarbisi tratta di far pagare un bene immateriale, che è lapreservazione della pulizia e del decoro urbano. Sitratterebbe quindi di un contributo per un servizioofferto e non un “peso grave per i turisti”. Perché sì a una nuova tassa?“Quando si hanno emergenze di bilancio bisognarenderle il meno onerose possibile. A Cefalù, dovemi ero candidato come sindaco nel 2012, c’è unmuseo che ospita un capolavoro di Antonello daMessina (famoso pittore del’400, l’opera presentenella città è Ritratto d’ignoto marinaio), il bigliettocosta cinque euro e viene visitato da 20milapersone l’anno, a fronte delle 600mila chedormono nella città. Se si facesse pagare a tutti uneuro in più la camera d’albergo garantendol’accesso gratuito al museo, si farebbe un favore aituristi, che avrebbero un forte sconto, e si

aumenterebbero gli introiti contestualmente.” Non sarebbe pensabile un modello analogo perUrbino, anziché inserire una vera e propria tassa disoggiorno? Si potrebbe fare con gli alberghi: far pagare achiunque venga un euro in più facendo trovare ilbiglietto per il museo, bisogna capire sel’operazione è vantaggiosa. A Cefalù il problema èil bilancio del museo stesso che non è sostenibile esi poteva ripianare con questa formula. Qui siporrebbe un problema di concorrenza coi museistessi, perché gli introiti li incasserebbe la pubblicaamministrazione. Si potrebbe pensare ad unbiglietto scontato di tre euro. La forza di questaoperazione è far pagare poco a tutti e non molto apochi. Certo ci sarebbe nel caso di Urbino che ha imusei in centro, a differenza di Cefalù, unadiscriminazione nei confronti di chi viene ingiornata, perché pagherebbe il prezzo intero delbiglietto. Ma si può valutare l’idea che chi dormein città abbia almeno il vantaggio di un bigliettoscontato.” (g.p.)

Turismo

mente si era parlato di unatariffa di 2,50 euro a notteper tutti gli alberghi, propostaa nostro avviso eccessiva,adesso bisogna aspettare laversione definitiva. Non si èmai felici quando si introdu-cono delle tasse – aggiunge –però bisogna tener conto cheper Urbino può essere una

Ma la proposta della commissione Cultura e Turismo trova le prime resistenzeGestori, Confesercenti e Confcommercionon approvano il cambio di rotta del ComuneIl Pd plaude l’iniziativa“Bene, finalmente hanno cambiato idea”

possibilità di inserimento incircuiti più importanti. Se ilComune ritiene che questisoldi siano necessari per ri-lanciare il turismo e scom-mettere sulla cultura, com-prendiamo e applaudiamo”.Confcommercio ha inoltreproposto di rimandare l’in-troduzione della tassa a gen-naio 2016, così da evitare costiaggiuntivi per le prenotazionigià effettuate. Dura Confe-sercenti che si oppone all’in-troduzione della tassa.Parere favorevole arriva in-

vece dal Pd. Il consigliere Fe-derico Scaramucci, presentein commissione, chiede unconfrono con tutti gli opera-tori del settore: “Albergatori,associazioni, Confesercenti eConfcommercio dovrebberoessere invitati tutti in Com-missione. Come Pd – spiega– prendiamo atto che il sin-daco Gambini e l’ammini-strazione, prima critici, hannocambiato idea rispetto al pas-sato. Una svolta positiva sele risorse serviranno a inter-venti strutturali per il turismoin città”.Totalmente contrari all'in-

troduzione della tassa sono igestori di alberghi. “Il fattoche la tassa di soggiorno siaintrodotta in altre città nonvuol dire che bisogna farloanche qui. Il turismo a Urbinofatica - lamenta il gestoredell’albergo Italia - se nonfosse per l’università, chemuove tutto, non ci sarebbetanto lavoro”. Pareri contrarianche dall’albergo Piero dellaFrancesca: “Abbiamo riapertoda poco, da dicembre a marzoabbiamo chiuso perché la si-tuazione è morta. Con questatassa non verrà più nessuno,già adesso molti turisti pre-feriscono dormire in rivierae raggiungere Urbino da lì”.Della stessa opinione il ge-store dell’Hotel Raffaello: “Inun posto in cui quattro al-berghi restano chiusi in in-verno – spiega - l’introduzio-ne della tassa aggrava la si-tuazione. Nello stesso tempo,però, se i fondi raccolti ve-nissero vincolati solo al ri-lancio turistico e non a co-prire i buchi di bilancio, po-trebbe essere positivo”. Approfondimenti e mappesu ilducato.it

nistrazioni comunali che pos-sono decidere se adottarla omeno e in quale misura. Inogni caso dovrà essere il Con-siglio comunale a deciderese introdurre la tassa.La scelta dell'amministra-

zione non soddisfa le asso-ciazioni di categoria. “Nonabbiamo gradito l’ipotesi tas-

SGARBI: “URBINO COME CEFALÙ”

Turisti in piazza Rinascimento mentre osservano l’obelisco egiziano di fronte alla chiesa di San Domenico

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50 2,508

Ascensore, parcheggi, autobusLa visita è un percorso a ostacoli

che al ritorno. L’ascensore èfunzionante solo dalle 7 alle20.30 e non è segnalato al-l’esterno. Quindi, oltre a stareattenti ai segnali che non cisono, bisogna anche guar-dare spesso l’orologio perevitare di doversi fare unalunga discesa a piedi, magaridopo una giornata di sali-scendi per le vie di Urbino.

Gli autobus. Nonostantele corse non manchino e ilnuovo terminal degli autobusdi Santa Lucia funzioni bene,i turisti che provengono daRoma scendono al vecchiocapolinea di Borgo Mercatale,dove ormai fanno tappa soloalcuni autobus urbani. Unavolta arrivati lì, la prima dif-ficoltà sta nel capire comeraggiungere il centro: l’ascen-sore, ancora una volta, nonè indicato e i turisti si trovanoa girovagare per il piazzalein cerca di un segnale. Se poi

volessero fare una gita fuoricittà, non troverebbero spe-cificato da nessuna parte cheil nuovo terminal da cui par-tono tutte le corse è quellodi Santa Lucia.

I bagni pubblici. I serviziprincipali, mal segnalati, sitrovano in piazza della Re-pubblica, all’angolo con viaMazzini. I bagni non sonosporchissimi, ma la strutturaè in stato di abbandono: in-filtrazioni d’acqua, muffa,porte che non si chiudono escritte ovunque. Un’alterna-tiva sono i bagni della For-tezza Albornoz, vicini al par-cheggio di Via Raffaello. Perraggiungerli dalla piazza bi-sogna fare la salita più ripidadella città. Tempo e fiatosprecato, visto che in questastruttura, non solo la manu-tenzione non c’è, ma anchele condizioni igieniche deiservizi sono pessime.

Per fare il turista a Ur-bino bisogna armarsidi molta pazienza eun bel paio di scarpe

da trekking. I primi problemisi hanno già all’ingresso incittà sia per chi arriva in autoche per chi si muove in au-tobus.

I parcheggi. Dentro lemura di Urbino non si puòparcheggiare a meno che nonsi sia residenti o non si alloggiin alcuni alberghi del centroche dispongono di un nu-mero limitato di permessi ri-servati ai loro ospiti. Fuoridalla città, invece, ci sonodiverse aree di sosta, la mag-gioranza delle quali a paga-mento, 1,20 euro all’ora e 8euro per una giornata intera.Il primo consiglio per chi ar-riva nel week-end è quello

� MARTINA NASSO

TORRICINI

centesimi il costo di un singolo viaggionell’ascensore di Borgo mercatale

l’importo massimo previsto dalla giuntaper la nuova tassa di soggiorno

26il giorno di agosto fissato come datadi fine lavori ai Torricini

gli euro che i turisti devono spendere perparcheggiare una giornata a Santa Lucia

ilDucato3

Slitta la fine lavoriEstate con i ponteggima decide il meteo

Il cartello del cantiere diceva chei lavori ai Torricini sarebberodovuti finire il 29 dicembre. Ma leimpalcature sono ancora lì e orala fine lavori è fissata al prossimo26 agosto. Urbino sembra cosìdestinata a passare la stagioneturistica con il suo gioiellonascosto.Il direttore dei lavori,Biagio de Martinis, confermache è quella la data ufficiale in cuile mura torneranno libere. Ma seil tempo lo permetterà, tuttofinirà anche prima dell’estate. Eanche alla soprintendenza diUrbino sono cautamenteottimisti. Il cantiere serviva perinterventi di messa in sicurezza eantisismica. “Interventi che sonoterminati”, spiega De Martinis. “I ponteggi comincerannopresto a scendere maresteranno in piedi le strutture discarico sul torricino destro dovesi trova il montacarichi,necessario per nuovi lavori chela Soprintendenza ha deciso diavviare subito dopo gli ultimiinterventi”. “Per questi nuovilavori abbiamo utilizzato350.000 euro rimasti inutilizzatidal fondo stanziato per ilcomplesso degli interventi, cheera di circa due milioni. Oralavoriamo sulle cornici e lepietre della facciata. Inoltrestiamo sistemando l’allestimentomuseale che sostituirà l’existituto d’arte” ha spiegato DeMartinis. “Con l’ok del Ministerodei Beni Culturali –continua DeMartinis- abbiamo potutocominciare a lavorare. Laconsegna dei lavori, adesso,dipende solo dalle condizionimeteo”. “Sulla facciata esterna”,spiega il direttore dei lavori,“dovremo intervenire consostanze per il trattamento dellapietra che richiedono condizioniclimatiche ottime. Se il temposarà bello potremo lavorare dipiù e i ponteggi scenderannopiù rapidamente. Conto di finire ilavori prima delle vacanzeestive” assicura De Martinis.

di non perdere la pazienzadopo il terzo giro intornoalle mura in cerca di un po-steggio. Discorso a parte peri parcheggi coperti di SantaLucia e Borgo Mercatale che,essendo molto grandi, nonhanno problemi di spazio ela sosta costa dieci euro perun giorno e cinque dal se-condo. La tariffa agevolata èvalida, però, solo se si lasciaferma l’automobile. Nientegita fuori porta quindi.

L’ascensore. Per raggiun-gere il centro dal parcheggiodi Santa Lucia ci sono degliascensori gratuiti che sbu-cano fuori dalle mura e fun-zionano 24 ore su 24. Ancheil parcheggio di Borgo Mer-catale è collegato al centroda un ascensore. Un viaggiocosta 50 centesimi, ma at-tenzione, come specificatoall’interno della struttura, latariffa va pagata sia all’andata

Parcheggio di Piazza Borgo Mercatale. Sullo sfondo i nuovi lavori ai torricini del Palazzo Ducale che saranno pronti per la fine dell’estate

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ilDucato4 Urbino 2

Ci sono delle mura a Urbino che non sonoquelle medievali che tutti conoscono. Sonolontane dal centro storico. Sorgono dentrole persone, sono le più difficili da abbattere,

fatte di pregiudizi, odio e spesso paure. Di chi nonsi sente accettato, perché straniero e avverte glisguardi di disprezzo, di chi da fuori non si avvicina,spaventato da una realtà che neanche conosce. A dividere l’Urbino ufficiale dalla sua sorella, cisono 11 chilometri. Per entrare in quella che tuttichiamano Urbino 2 si passa sotto un cavalcaviadove, forse un innamorato, ha lasciato il suo mes-saggio con una bomboletta rossa “All you need islove” ed è quello che percepisci chiacchierandocon le persone. Il nuovo manto stradale è statorifatto, liscio, ma s’interrompe all’ingresso del quar-tiere. Poi è dissestato, pieno di buche che raccolgonola pioggia. La struttura è quadrata, ricorda uncampo romano e in effetti Urbino 2 era nata comecampus, ma universitario: quattro schiere di casetutte color salmone con gli infissi verde bottiglia.Ora i muri sono a chiazze, hanno perso la lorotinta viva e sotto emerge il cemento grigio. Ci vivonoquasi 500 persone, la maggior parte arriva dal Ma-rocco, ma anche da Tunisia, Albania ed est Europa.Sui prati, di fronte agli ingressi le antenne una ac-canto all’altra, spuntano come funghi. Fiorisconoin mezzo ai prati, metalliche e pesanti. Legate dafili che si raggomitolano intorno ai rami degli alberie arrivano fin dentro le case. Un uomo esce, ne si-stema una, la muove avanti indietro finché dadentro non gli urlano che il segnale è tornato. Nella casa accanto un cavallo a dondolo di quelli

vecchi che non si vedono più, sembra arrivare daun’altra epoca, da una giostra della belle epoque. Eanche Urbino 2 ha avuto la sua belle epoque: quasitrent’anni fa la sera, a orario stabilito, partivano gliannaffiatoi, come racconta Abdul. Lui c’è dall’inizio,è arrivato a Ponte Armellina nel ’96. Ha poco più di50 anni, è cuore e storia di Urbino2, una sorta dicapo tribù. Ora la pioggia colpisce il prato lasciatoandare, buche e zolle di fango segnano la stradache porta negli alloggi di 35 metri quadrati. “Sonoqui da 26 anni – racconta Abdul – all’inizio eravamoin dieci, il resto erano studenti di ogni parte del

mondo”. Le cose sono cambiate: “Prima ti chiama-vano per lavorare e se qualcosa non andava bene tiaumentavano anche lo stipendio. Ora il lavoro nonc’è”, ma l’ipotesi di andar via non esiste: “Dovevado con tre figli che vanno a scuola? Se non avessiloro c’avrei provato”. A Urbino 2 molte cose nonfunzionano, le fogne che si intasano con la pioggia,sono piene di fango, il riscaldamento manca quasitutto l’inverno, la gente è costretta a bruciare tuttoquello che trova. Truciolato per lo più. È cancerogeno,fa ammalare la gente che respira i fumi. “L’aria èsporca” dice in uno stentato italiano una donnache passa per di là.

A girare per il quartiere ci sono i bambini, i primiche si avvicinano. Di mura non ne hanno, sono cu-riosi, chiedono i nomi, da dove veniamo, il calciatoredel cuore – “il mio preferito è Cristiano Ronaldo, ilsuo Neymar”. Non vedono spesso gente nuova pas-sare da quelle parti. Sono stupiti della fotocamera:“Il mio papà mi ha detto che non possiamo farcifotografare”, avvertono. Quasi tutti vengono dalMarocco e lì sono nati. Anno dopo anno si è formatauna comunità: a unire sono i legami familiari, nonè difficile trovare zii, nipoti, parenti che hannoseguito i più grandi prima di loro. Alcuni sonomigrati anni fa, gli ultimi da qualche mese. ComeMessi, si fa chiamare come il suo idolo, 10 anni, dameno di uno in Italia: “A scuola mi prendono ingiro perché parlo male l’italiano, ma in matematicasono il più bravo, nessuna parola”. Nel tempolibero non sono molti i passatempi, qui i ragazziinvidiano quelli che stanno in centro, con la con-nessione internet per chattare con le fidanzatine.A Urbino 2 manca e installarla costa.“Quando nonpiove andiamo al campetto, ma spesso per tregiorni è bagnato e c’è fango”, dice Ahmed, 10 anni.

Appena i ragazzi vedono il camioncino giallo inlontananza, si avvicinano in fretta. Scendono Danielae Stefano, 28 e 23 anni, due educatori del progetto“Bus-con-tatto”, lavorano qui due volte a settimana,aprono una saletta e organizzano attività e giochi.Tutti si fiondano sul calcio balilla, ascoltano musicadai cellulari: a un motivo commerciale se ne alterna

uno marocchino. Ballano. Lì dentro fanno disegni:“come vedi Ponte Armellina” e “come la vorresti”.In quei fogli i colori sono accesi, c’è il sole, le casesono senza crepe, il campo da calcio senza buche,altalene e reti da pallavolo che qui mancano. Cisono i bozzetti di Nashida, 12 anni, che disegnacome un’adulta i suoi abiti da passerella, gli educatorisperano un giorno che studi nella moda. “Tutti quihanno un talento” dice Daniela “speriamo che fa-cendo conoscere le loro storie attraverso i disegni,la gente provi a capire come si vive qui, eliminandoi pregiudizi”. A partire dalla semantica. Più volteloro e gli abitanti del quartiere sottolineano che“Urbino 2” intende preconcetti sbagliati: degradoe criminalità.Messi ha la gomma da masticare, sta per buttarla

fuori dalla finestra, ma Daniela lo ferma: “Nellaspazzatura, forza! È nuovo, non sa ancora bene lenostre regole”. C’è chi invece è qui da sei anni,Rachad ne ha 16 appena arrivato a scuola ha seguitoun corso di italiano. Ora pensa solo a finire lemedie: “Non mi va più di andare a scuola”. E dopo?“Non so”. C’è anche chi è nato in Italia, e ci tiene aprecisarlo, è Zaira, 16 anni. Lei si sente e si comportada “occidentale”, unghie rosse e curate, indossa unparka, di gran moda tra le adolescenti. Non hapaura di parlare in maniera scomoda, ma quandopassa un adulto abbassa gli occhi e si zittisce: “E’colpa loro se tutto va a puttane. Quella scritta sulmuro? Certo non l’ha fatta un italiano, e neancheun italiano ha obbligato i miei amici a rovinare ilmuro”. Vuole andare via di lì Zaira, lo dice più volte.Si sente giudicata dai grandi per come si veste e sitrucca. “Troverò un lavoro e andrò via da qui, dagrande voglio fare la dentista”. Gli amici ridono dilei “Stai sempre a lamentarsi”.

Samir offre una sigaretta, ha voglia di parlare, luiè uno di quelli che ce l’ha fatta. Se n’è andato daUrbino 2 due anni fa. Arrivato in Italia dal Maroccocome clandestino ha vissuto qui per 16 anni, ora siè sistemato vicino a Montecchio è sposato e hadue figli, uno di un anno e mezzo e l’altra di quattro:“Nel ‘98 era un paradiso, quando sono arrivato ioc’erano studenti italiani ma anche da tutto il mondo,ora…”. Si trattiene, non vuole offendere il posto acui è tanto legato. “La pulizia è importante qui

� RITA RAPISARDI

DANIELA LAROCCA

“Via da tutto questo schifo”

Pomeriggi da pallone

Nei disegni una realtà diversa

Chi è andato via e chi non può

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I sogni di cinquecento vite

ilDucato5

FONDI DIMEZZATI PER LA RIQUALIFICAZIONE“I fondi ci sono, presto avvieremo i lavori”. E’ il vicepre-sidente della Regione con delega all’Edilizia pubblicaAntonio Canzian ad annunciare il possibile inizio dei la-vori di riqualificazione per il quartiere Ponte Armellina aUrbino. Il piano attuale, però, è una rimodulazione, al ri-basso, di un progetto del 2011, che prevedeva un inter-vento complessivo di otto milioni di euro. Adesso la cifrasi è ridotta a quattro milioni e mezzo, tra contributi na-zionali e regionali, a causa del ritiro della cooperativa“Villaggio dell’Amicizia” che avrebbe dovuto cofinan-ziare con una quota pari a 2.376.000 euro. Ora, infatti,non è più previsto un intervento complessivo su duedelle cinque stecche di appartamenti, ma si parla di unaristrutturazione a macchia di leopardo per corpi scala,ciascuno dei quali comprende sei monolocali e due bi-locali che dovranno passare per intero in mano all’Erap,l’Ente regionale per l’abitazione pubblica che gestiscegli alloggi di edilizia sovvenzionata per poter essere rin-novati. Siglato l’accordo tra Regione e Comune di Urbi-no, saranno acquistati e ristrutturati 26 appartamenticontro i 46 previsti inizialmente, da assegnare con gra-

duatorie comunali. L’assessore comunale all’UrbanisticaRoberto Cioppi non è preoccupato: “L’intervento è arti-colato ma le basi sono poste. Creeremo un passaggiopedonale per Petriano, faremo marciapiedi e fogne”.Ma i privati devono vendere. “La trattativa con i proprie-tari è iniziata un anno fa – continua Cioppi – ora possia-mo iniziare gli accorpamenti e ricavare i 26 nuovi allog-gi previsti dal piano abitativo aggiornato”. Però gli impe-gni di vendita a Ponte Armellina sono scaduti. “Io sonointeressato a vendere – afferma Maurizio Guidi, uno deiproprietari – altri, stufi di aspettare, hanno messo in ven-dita i loro appartamenti”. Ma chi compra per abitare,non rivende in breve tempo. Se poi la valutazione fattada Comune ed Erap, non va oltre i quindicimila euro perabitazioni di circa 35 metri quadri, è impossibile com-prare casa altrove.

Giovedì 26 marzo alle 21 al cinema Nuova Luce verràpresentato “Fuori dalle mura” un documentario su Urbi-no 2 girato da Andrea Laquidara professore di cinemaall’Università di Urbino.

mancano i contenitori anche per la raccolta diffe-renziata, sono solo tre per quasi 500 persone”.Samir indica le palazzine degradate e scuote latesta, perdono pezzi di intonaco, vernice, gli infissidelle finestre cadono a pezzi: “Io faccio l’imbian-chino capisco quando un lavoro è stato fatto male,questi palazzi hanno solo trent’anni”. Samir èpartito per i suoi figli: “Non voglio farli crescerequi”. Pagava 320 euro al mese. Ha ancora i pantalonibianchi macchiati di vernice addosso. Finito di la-vorare passa spesso, ha amici, parenti e ricordi, ciindica una porta: “Abitavo lì dove c’è il tappetoblu, ora c’è un’altra famiglia”. Di fianco la moschea,uno stanzone con dei tappeti in terra, fuori duescaffali e un cartello che invita a togliersi le scarpe.Verso le 16 il muezzin chiama alla preghiera delpomeriggio. Abdul ci saluta “Forza, andiamo a pre-gare”, dice guardando i più piccoli. Solo Dimitar non lo segue, lui è macedone “Bravo,

prega anche per me”. Quarant’anni, occhi chiari,mani segnate dal lavoro. È arrivato in Italia nel ’96,“quando si stava bene il lavoro si trovava”, ma nontornerebbe indietro “Da me si sta anche peggio”.Vorrebbe muoversi ma non può, non è cittadinoeuropeo. Ha girato l’Italia facendo l’autista, maanche lui da tre mesi non lavora. “Sono stato unanno in Svizzera – dice prendendo frettolosamenteil permesso – ero in regola, lì si che si sta bene, manon vogliono stranieri”. In Italia non va meglio elo sa bene, ha due figli, 17 e 21 anni, nessuno deidue lavora: “I giovani devono scappare finchè pos-sono, non ha senso rimanere qui a fare i bamboc-cioni, come ha detto quel politico, meglio andarein Germania, lì c’è la Merkel che da il lavoro’’. Giàperché qua in Italia ti possono mandare via searrivi da un quartiere malfamato. “Appena leggonoche sei di Urbino 2 ti cacciano - racconta Oualim,25 anni – sono riuscito a trovare lavoro lontano, aModena e Ancona, dove non conoscono questazona. Qui pensano ci sia solo spaccio e delinquenza”.Oualim fuma e chiacchiera sotto il portico, con luisono in quattro, tutti dai venticinque ai trent’anni,nessuno lavora. Vive con altri tre ragazzi, uno l’-hanno accolto in casa, non aveva i soldi neancheper un panino. C’è poco da fare, anche il bar delquartiere ha chiuso a gestirlo era Mauro, che vivea Urbino 2 dagli anni ’90 con la madre, è proprietariodi qualche alloggio. “Qui lo schifo è fuori e dentrogli appartamenti, se entrate è tutto incasinato –

aggiunge Oualim – cascano pezzi di muro”. Spessochi dovrebbe passare a ritirare l’affitto non entraperché sanno che i lavori da fare sono molti e disoldi non ne vogliono spendere: “Sistemi da unaparte e si rompe dall’altra” dice Oualim che perarrotondare vende borse e scarpe ai mercati, macon l’inverno è dura, guadagna 15-20 euro a setti-mana. ‘Ho vissuto diversi anni a Lecce lì la gente èdiversa, più aperta e si fa meno problemi con glistranieri: qui appena entri un bar ti guardano tuttistorto si chiedono se sei venuto a fare furti o robadel genere. Giù portavo un amico da fuori e subitoal bar gli offrivano da bere’.

È difficile vedere donne, quasi sempre in casa.Escono alle 15, l’orario di rientro dello scuola bus,quando tornano i figli. Ad aspettare c’è ancheRaya, 34 anni, da 13 a Urbino 2, due figli piccoliuno all’asilo, l’altro alle elementari. È a loro chepensa quando dice che ‘questo è un posto sbagliatoper crescere’, ma è impossibile sborsare un affittodi 400 euro, per chi come loro non lo paga. ‘Il

nostro compito è occuparci della casa, qui fuori ètutto sporco, ma dentro no’. Raya prova a dare unaspiegazione: ‘Ci sono troppi stranieri se fossimo dimeno sarebbe tutto più curato’. C’è però chi lavora. Adeela ha 26 anni e un

bimbo, si è trasferita dal Marocco cinque anni faseguendo il marito che qui già abitava. Due volte asettimana fa lezione nella stanza della moscheariservata alla preghiera delle donne, insegna l’araboa chi è nato qui e nulla sa della lingua delle proprieorigini. Il resto della settimana fa l’accompagnatricealla scuola elementare di Gallo a circa 3 km. “Nonmi trovo male” dice alzando le spalle “ma spessodi noi non dicono la verità”. Fino all’anno scorsola Croce rossa garantiva un pediatra e uno psicologo,“passavano di qua a fare visite gratis, ora non sivedono più”. Si vergogna un po’ per com’è vestita,ha un abito lungo in pile di un rosa acceso, ci tienea precisare: “Di solito non esco così, ma devo solofare la lezione”.

Le voci rare delle donne

su ilducato.itspeciale interattivo

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essere importante introdurreil reato di tortura?“Questo potrebbe essere un

primo passo. Se mi guardo in-dietro, non posso non ricor-dare la sofferenza che abbiamoavuto. Siamo partiti da un cer-tificato di morte naturale, daldecesso di mio fratello che civeniva comunicato con un de-creto di autopsia e dall’imma-gine di quel corpo martoriatoche avevo davanti agli occhi.Lui era dietro a una teca e nonpotevo neanche toccarlo. Inquel momento, mi sono sentitasola e totalmente disarmata.Non riuscivo a capire nulla,ero frastornata. L’unica cosache mi sembrava evidente erache nessuna di quelle persone,che avrebbero dovuto pren-dersi cura di mio fratello, loaveva fatto. E che nessuno diquelli che avevo davanti a meera disposto a darmi delle ri-sposte. Così ho capito che do-vevo rimboccarmi le manichee trovarle da sola. Da allora,di passi in avanti ne sono statifatti moltissimi. Oggi la veritàsu quello che è accaduto amio fratello viene riconosciuta.Credo che una parte del meritovada anche a tutti coloro chehanno tenuto viva l’attenzione.Parlo dei mezzi di informa-zione, ma anche delle personecomuni. Quelli che ci hannoseguiti e che hanno fatto inmodo che non scendesse il si-lenzio. Perché il silenzio è lapiù grande arma che ha chipunta a non darci nessuna ri-sposta”.

Ilaria Cucchi crede ancoranella giustizia italiana. “Miaspetto che dimostri diessere davvero giusta e

uguale per tutti. E che sia ca-pace, per una volta, anche digiudicare se stessa”, affermala sorella di Stefano Cucchi,31 anni, romano, morto nel2009 all’ospedale Pertini diRoma mentre era in stato diarresto per droga. Ilaria Cucchiè a Urbino per parlare agli stu-denti universitari in aperturadei due giorni di incontri in-titolati “Lo Stato irresponsabile,il caso Cucchi”. In un’intervistaal Ducato, la donna ripercorrei momenti di sofferenza vissutiin ospedale una volta scopertala morte del fratello e parladelle difficili fasi di un iter pro-cessuale non ancora termina-to. Dopo l’assoluzione in ap-pello per i sei medici condan-nati in primo grado per l’omi-cidio colposo del giovane, siattende una pronuncia dellaCassazione. Introdurre il reatodi tortura nell’ordinamentoitaliano “può essere un primopasso” per migliorare la giu-stizia.Qual è l’importanza di ri-

cordare Stefano di fronte aun pubblico di studenti?“Credo sia la cosa più im-

portante che io possa fare inquesto momento. Si tratta diparlare di mio fratello e di rac-contare la sua storia ai giovani,quindi a delle persone che

Ilaria Cucchi: “Spero che lagiustizia giudichi se stessa”� MAURO TORRESI hanno il futuro nelle loro mani

e che hanno la possibilità dicambiare questa società e tuttociò che di sbagliato c’è in essa”.In primo grado i medici

sono stati condannati, in se-condo grado assolti. Ora arrivala Cassazione, ma c’è il rischioche intervenga la prescrizione.Quali sono le vostre prossimemosse legali?“La prescrizione arriverà a

ottobre considerando che perla morte di mio fratello si con-tinua a parlare di lesioni lievi.Noi andremo avanti comun-que. Sono certa che non siafinita qui. È vero che ci sonodue sentenze che hanno por-tato a delle assoluzioni, maqueste riconoscono ciò cheper cinque anni si è volutonegare: quel pestaggio”.Cosa chiede alla giustizia

italiana? E soprattutto, credeancora nella giustizia?

“Se non ci credessi, non con-tinuerei a essere in quelle aule,dove, ve lo assicuro, si viveogni volta un dolore enorme.Per le nostre famiglie essere lìè un enorme sacrificio. Il piùdelle volte assistiamo a deiprocessi alle vittime: un mas-sacro della memoria, del ri-

cordo e della dignità dei nostricari. Dalla giustizia mi aspettoche dimostri di essere davverogiusta e uguale per tutti. E chesia capace, per una volta, an-che di giudicare se stessa”.Tenere vivo il ricordo di suo

fratello come può migliorarela giustizia italiana? Potrebbe

MORTI COME STEFANOStefano Cucchi non è l’unica persona morta dopoaver subito maltrattamenti dalle forze dell’ordinedurante un fermo o un arresto. Ecco altri tre casi:Federico Aldrovandi. È morto in strada a Ferrara, a18 anni, il 25 settembre del 2005, per le percossericevute da quattro poliziotti che lo avevanofermato. Gli agenti erano stati avvertiti dellapresenza di un ragazzo “in stato di agitazione”. LaCassazione, nel 2012, ha confermato la condannaa tre anni e mezzo per omicidio colposo per ipoliziotti, ridotta a sei mesi dall’indulto 2006.Giuseppe Uva. Il 14 giugno del 2008 venne portatoin caserma a Varese insieme a un amico dopoessere stato fermato ubriaco per strada. Morì sette

ore più tardi in ospedale a causa di un’insufficienzarespiratoria e conseguente edema polmonare.Aveva 43 anni. Secondo la sorella, Lucia Uva,l’uomo subì delle violenze mentre era in caserma.Riccardo Rasman. La Cassazione ha confermato lacondann a sei mesi con la sospensionecondizionale della pena per omicidio colposo ditre poliziotti per la morte dell’uomo. Rasman,disabile psichico, morì nel 2006 nella sua casa diTrieste, dopo un intervento delle forze dell’ordinenella sua abitazione. Secondo i giudici la mortedell’uomo era “evitabile qualora gli agentiavessero interrotto l’attività di violenta contenzionea terra dell’uomo, consentendogli di respirare”.

ilDucato6 Intervista

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Nasce la Casa della PoesiaChiuso il Museo della Città

estratti dello spettacolo L’Al-bero dei Pavoni di NicolayAndrosov, con la ballerinaclassica Carla Fracci. La Sala del Castellare, dopo

aver ospitato la mostra suTonino Guerra Amarcord, afine mese ospiterà alcuneopere dell’incisore e dise-gnatore belga Félicien Ropsin dialogo con Riccardo Ma-nelli: “L’illustratore di Repub-blica e del Fatto quotidianoche se non fa ritratti - rac-conta Sgarbi al pubblico di-vertito - fa donne nude”. Nella prima sala, in aper-

tura, sarà esposto il quadroCleopatra di Artemisia Gen-tileschi, pittrice italiana cheproprio Carla Fracci ha in-terpretato nel suo spettacolo

teatrale Artemisia e che pro-prio durante la conferenzastampa ha proposto di por-tare in scena a Urbino e Pen-nabilli. Una coincidenza, se-condo Sgarbi, dietro la qualesi nasconde la regia di ToninoGuerra. “La sua è una morteapparente – commenta l’as-sessore – oggi è qui con noi,anzi, in un Palazzo Ducaleparallelo in cui si è portatotutte le donne. Ecco perchéin questa sala ci sono tantimaschi – continua commen-tando la presenza dei ragazzidell’Itis di Urbino – non homai visto tanti maschi insie-me nella mia vita”. A concludere il nuovo ‘pac-

chetto’ di mostre, in attesadi quella sul Rinascimentoprivato, sarà l’esposizione di30 icone russe, che sarà al-lestita il 29 marzo tra il Mu-seo delle grotte e la chiesaOrtodossa. In arrivo ancheun dipinto di Prospero Fon-tana e che prenderà il postodel Tintoretto nell’Oratoriodi San Giuseppe.

Il 27 marzo a Urbino apri-rà la Casa della Poesiache prenderà il posto delMuseo della Città. Lo ha

annunciato l’assessore allaRivoluzione e alla Cultura,Vittorio Sgarbi, in occasionedella conferenza stampa del16 marzo che si è tenuta aPalazzo Ducale. Sgarbi ha il-lustrato le prossime mostree la chiusura di quella su To-nino Guerra, iniziata lo scor-so 13 marzo per celebrare itre anni dalla sua scomparsa. “Ho cancellato il Museo

della Città (Palazzo Odasi,ndr) e ne sono felice – di-chiara Sgarbi – oggi in Italiai musei delle città sono 4.300meno uno: sono dei postidesertici. La città non si os-serva da un museo, si vive.La rivoluzione – continua –è portare la poesia. Ho decisodi creare un archivio sonoro,per ascoltare le voci di 100poeti per farci raccontare di-

� ANTONELLA SCARCELLA

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Un archivio sonoro con le voci dei cento poetipiù famosi dell’ultimo secolo per raccontaredirettamente ai visitatori che cos’è la poesiaQuesto è il progetto di Vittorio Sgarbi che il 27 marzo inaugurerà il nuovo spazio culturale

Sport

Urbino va a fondoDal volley al calcio una crisi senza fine

Lo sport a Urbino è in crisi. LaZeta System Urbino Volley èmatemicamente retrocessa. IlBasket Ducale è penultimo a12 punti, l’Urbino Pieve èterzultimo a 24 punti, mentre ilFutsal Urbino, la squadra dicalcio a 5, è penultimo a 18punti. La situazione è il fruttodi una complessa congiunturaeconomica.La parabola del volley è nota:parte dalla vittoria in CoppaCev nel 2010 contro la DinamoKrasnodar e arriva allasconfitta senza storia diCasalmaggiore. “È vero, siamoin crisi ma almeno la pallavoloducale c’è ancora, molti club insimili condizioni sono fallitinel recente passato”, spiegaAndrea Ebana, secondoallenatore. La pensa così ancheil capitano, Alice Santini: “Nellamia carriera ho vistoscomparire molte realtà nelleMarche. Restano Urbino eMacerata, ma il problema ènazionale e non locale”. La crisiha colpito tutti i settori, sportincluso. “Finché lo sport saràconsiderato solo un lusso –affermano Jan de Brandt edEbana, allenatore e vice – nonarriveremo a un punto disvolta”.“In un momento difficile, ilsettore giovanile garantisceintroiti alla società e ricambiogenerazionale alle squadre”,dice Christian Cangiotti,allenatore del Basket Ducale.“Non abbiamo un settoregiovanile e i soldi necessari peraverlo. Abbiamo una squadrache cambia ogni annosfruttando gli studentidell’Università e così nonpossiamo mai iniziare unpercorso concreto. L’annoscorso avevamo in organicodue studenti che alzavano illivello della squadra, ma finitigli studi sono tornati a casa,lasciando un vuotoincolmabile nel breve tempo”.Per l’Urbino Pieve ilproblema è tecnico. LorenzoMicheli, difensore urbinate, neè sicuro: “La squadra è stataconcepita per puntare in alto. Ilvivaio funziona: ben cinque dinoi provengono dal settoregiovanile e ci sono innestiinteressanti per la prossimastagione. Se siamo in zonaplayout ognuno ha le sueresponsabilità”. (a.c.)

Continua il dibattitosul futuro di PesaroStudi, sede distacca-ta dell'Università

"Carlo Bo" di Urbino. Martedìscorso il rettore Vilberto Stoc-chi ha incontrato una dele-gazione di più di 40 studentidi Lingue orientali e Scienzedella comunicazione, che alle11.30 si sono riuniti davantial rettorato per manifestarecontro la chiusura della sedepesarese. “Siamo consapevolidelle vostre preoccupazionie vi siamo vicini- ha spiegatoStocchi - l’università capiscele vostre esigenze”.

“Pesaro Studinon va chiusa”La protestadegli studenti� ANNA SACCOCCIO Gli studenti sono contro

la chiusura di Pesaro Studi,ma se proprio dovesse esserenecessaria chiedono almenodi poter terminare a Pesaroil corso iniziato. Durante ilpresidio non sono mancatele discussioni sulle possibiliprossime azioni. C’è chi haproposto di chiedere finan-ziamenti alle aziende o unariduzione dell’affitto degliedifici.Studenti e docenti lamen-

tano soprattutto la mancanzadi comunicazione. “Tutte lenotizie che abbiamo ricevutoci sono arrivate dai giornali,c’è stato un susseguirsi diannunci e smentite, da quat-

tro anni la sede rischia lachiusura ma l’Università nonci ha comunicato ancora nul-la di ufficiale”. Lo ha dichia-rato la docente di lingua ci-nese Yafang Chang, che da13 anni insegna nella sededi Pesaro e sostiene le richie-ste degli studenti. “Sono con-traria alla chiusura - spiega- il corso di studi in lingueorientali funziona bene. Ab-biamo un centro linguisticotutto per noi che ci permettedi mantenere alta la qualitàdella didattica. Temiamo cheun accorpamento a Urbinosignifichi una riduzione dellerisorse oggi disponibili”.In questi anni il diparti-

mento di Lingue orientali diPesaro Studi ha creato un le-game stretto con le impresesul territorio che lavoranocon la Cina: Benelli, Scavolinichiedono all’università sta-gisti, che spesso vengono as-sunti una volta finiti gli stu-di.A fine ottobre il comune

di Pesaro ha deciso di nonrinnovare il contributo di300mila euro, quasi la metàdell’importo complessivo di700mila euro necessario amantenere in vita la sede pe-sarese. La decisione finalesulla chiusura del polo uni-versitario sarà presa dagli or-gani dell’Ateneo ad aprile.

rettamente da loro che cos’è”.Oltre a Pascoli e D’Annunzio,ci saranno anche le voci diattori come Vittorio Gas-smann e Carmelo Bene.Ospite speciale dell’inaugu-razione della Casa della Poe-sia sarà la figlia del poetaEzra Pound, Mary de Rache-wiltz. Tra i presenti in sala c’era

anche Lora Guerra (mogliedel poeta), Carla Fracci, il re-gista Beppe Menegatti e ilsindaco di Pennabilli, cittàguerriana protagonista in-sieme a Rimini, San Marinoe Urbino della serie di eventiin memoria dello sceneggia-tore. Tra gli eventi organizzatia Urbino, andranno in scenaal Teatro Sanzio cinque

Gli studenti di Urbino protestano contro la chiusura di Pesaro Studi

ilDucato7Cronaca

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Regionali 2015

Lega Nord Marcheprepara lista Tosi“Aspettiamo il via libera di Tosiper creare una lista alternativaa quella della Lega”. Lo ha dettoGiorgio Cancellieri, sindaco diFermignano, dopo l’incontrotra i “fari provinciali” dellafondazione “Ricostruiamo ilPaese”. La lista appoggerebbela candidatura del sindaco diFermo, Saturnino Di Ruscio,che, secondo Cancellieri,potrebbe essere il candidato ditutto il centrodestra.

Canavaccio

Aperto il cantieredue mesi di lavori Sono iniziati l’11 marzo i lavoriper il ripristino del tratto distrada statale 73 bis diCanavaccio, danneggiato dallafrana del maggio 2014.L’appalto, di circa 340.000 euro,è stato assegnato all’impresaedile di Urbino Pretelli srlcheconta di concludere i lavorientro la fine di aprile. Il cantieredoveva partire già a febbraio,ma il ritardo dei finanziamenticoncessi dall’Anas avevacausato uno slittamento deilavori.

Eventi

Slow Food 2015È Urbino la capitaleDal 13 al 15 marzo si è riunito aUrbino il Consiglio nazionaledi Slow Food Italia. Durantel’evento sono intervenutianche il presidente nazionaledell’associazione, CarloPetrini, e l’assessore allarivoluzione di Urbino, VittorioSgarbi. In contemporanea lacittà è stata animata da unmercato della biodiversità e dauna mostra dedicataall’agricoltura d’altri tempi.

Easy Driver

Rai1 alla scopertadel MontefeltroIl 18 aprile, su Rai 1, andrà inonda una puntata di EasyDriver che avrà comeprotagoniste Urbino, Urbaniae Sant’Angelo in Vado. Leconduttrici, Roberta Morise eVeronica Gatto, gireranno peril Montefeltro a bordo di dueauto. Il viaggio comincerà daPiazza Duca Federico, aUrbino, proseguirà per Piazzadella Repubblica e arriverà allaFortezza Albornoz, passando

Animali selvatici

Tagliolini: “Il Crasnon chiuderà”Sono necessari 120.000 europer salvare il Cras, Centro direcupero animali selvatici. Lachiusura è prevista per il 20marzo, ma il presidente dellaprovincia di Pesaro e Urbino,Daniele Tagliolini, si dicesicuro che la Regionesbloccherà i fondi necessariper coprire i costi annuali delcentro. Sabato 14 marzo circa150 persone hannopartecipato a un presidioorganizzato di mattina dalleassociazioni ambientaliste aCa’Girone, davanti alla sededel Cras.

Raduni

Da tutta Italiain sella a una VespaIl 6 e il 7 giungo Urbinoospiterà per la prima volta unraduno nazionale degliappassionati della Vespa, unadue giorni di convegni emostre dedicata all’icona dellaPiaggio. Sabato 6 il PalazzoDucale ospiterà il convegno“Vespa, una storia” e unamostra di vespe d’epoca.Domenica 7 ci sarà il radunocon partenza da piazzaRinascimento, tappa alla casadi Raffaello e visita aFermignano.

Cagli

Fondazione Lupertiespone i suoi gioielliDal 21 marzo al 6 aprile ilPalazzo Tiranni-Castracane diCagli ospita l’esposizione dellaRaccolta di abiti e gioielliantichi della FondazioneAlessandro Rigi Luperti. Lostesso Ruperti presenterà,sabato 28 marzo, nel PalazzoPubblico della città, il suo libroIl tempo degli uomini e dellecose. La vita di Clorinda.

Montemaggiore

Deposito comunalecon scritte fascisteScoperte scritte fasciste sullafacciata del depositocomunale di Montemaggioreal Metauro. Le parole “Casa deldopo lavoro e dei balilla”,ritrovate durante laristrutturazione avviata nel2013, erano state coperte condella vernice nel dopoguerra.L’edificio, costruito nel 1929,era un teatro di epoca fascista.

con l’accusa di violenza privatae lesioni personali, per poiessere rilasciato.

Abuso d’ufficio

Minaccia controlliguai per l’impiegato Il Gip del tribunale di Urbinoha emesso un provvedimentodi misura cautelare per unimpiegato dell’Agenzia delleentrate accusato di abuso diufficio. L’uomo, residente adAcqualagna, lo scorso agostoaveva minacciato un controllofiscale al titolare di un localeper non pagare una costosabottiglia di vino. L’impiegatoera stato denunciato nel 2014per minacce a pubblicoufficiale e ingiuria aggravata.

lavori riguardanti il tema, nonsolo le tesi di laurea. Ladomanda va presentata entroil 30 maggio.

Lite al parcheggio

Preso a pugniper una fotografiaUn urbinate di 45 anni, lamattina di mercoledì 11febbraio, è stato colpito con unpugno da un parcheggiatoreabusivo nel parcheggiodell’ospedale. Il diverbio è natoquando l’uomo, infastiditodalle richieste insistenti delposteggiatore, ha minacciatodi scattargli una foto e inviarlaalle forze dell’ordine.L’aggressore, fermato daiCarabinieri, è stato denunciato

per via Raffaello. Poi le dueauto si separeranno e siritroveranno solo a finepuntata.

Bandi

Borsa di studio per studenti disabiliUna borsa di studio da 3.000euro destinata a studentiuniversitari disabili. Il bando diconcorso nazionale inmemoria di GiseldaCaramella, propostodall’Associazione nazionalemutilati e invalidi civili diPesaro e Urbino, è rivolto acoloro che, durante il percorsodi studi, abbiano elaborato unprogetto sulle problematichedella disabilità. Idonei tutti i

ilDucato8

LO SCATTO

Il 25 marzo “La Muta” di Raffaello tornerà aUrbino. Terminato il periodo di restauro allaFortezza da Basso dell’Opificio di pietre dure diFirenze, l’opera riprenderà il proprio posto nellaSala dei banchetti del Palazzo Ducale. L’eventosarà accompagnato da mostre e conferenze. LaMuta è stata una delle tre opere rubate, assiemealla “Flagellazione di Cristo” e alla “Madonna di

Senigallia”, nel 1976 in quello che viene ricordatocome il furto del secolo. Il 12 marzo è partitoanche il progetto “La Muta del Terzo Millennio”:gli studenti dell’Accademia di Belle Arti diUrbino e del Royal College of Art di Londraproveranno a “vestire” la protagonista dell’operain chiave contemporanea. Premiazione deimigliori progetti il 18 aprile al Teatro Sanzio.

Dopo il restauro, l’esposizione: la Muta torna a Palazzo Ducale

Notiziario

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