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PERIODICO DI INFORMAZIONE MUSICALE DELL’ASSOCIAZIONE AMICI DEL CARLO FELICE E DEL CONSERVATORIO N. PAGANINI Autorizzazione del Tribunale di Genova del 22/1/92 Una fine stagione che fa ben sperare Roberto Iovino DINO BURLANDO ORAFO Pezzi unici di laboratorio 16121 GENOVA - PIAZZA COLOMBO, 3/10 TEL. E FAX 010 589362 [email protected] Due Regine per Donizetti C on la messa in scena di “Maria Stuarda” la stagione liri- ca si avvia alla sua conclusione. Mancano ancora un’ope- ra (“Turandot”) e uno spettacolo di danza (Aterballetto) per completare un cartellone che si era avviato in maniera al- quanto agitata con la soppressione del primo titolo (“La rondi- ne”) e con previsioni tutt’altro che rosee per l’incombente crisi fi- nanziaria. In questi mesi il Teatro non ha risolto i suoi problemi, ma è riu- scito comunque a non farsi travolgere. Nelle scorse settimane è arrivata la tanto sospirata notizia della firma a Roma di un de- creto che libera i fondi Bray per il Carlo Felice. I circa 13 milioni non sono immediati, ci sarà da attendere ancora la stipula di un contratto di finanziamento con il MEF che regolerà tempi e modi dell’erogazione dei fondi. Ma il contributo è “in cassaforte” e ser- virà al Teatro non solo per coprire una parte dei debiti, ma anche per guardare avanti con un po’ più di fiducia. Al di là degli aspetti finanziari l’anno artistico che volge al termi- ne ha regalato alcuni appuntamenti lirici di buon livello: pensia- mo al “Falstaff” dominato dalla personalità di Carlos Alvarez, n. 123 - maggio 2017 Lorenzo Costa (segue a pagina 2) (segue a pagina 2) N el 1835 Donizetti decide di musicare il dramma di Schiller Maria Stuarda, liberamente ispirato alla sfor- tunata regina cattolica di Scozia. Il catalogo dram- matico schilleriano è fonte inesauribile di ispirazione per molti compositori: Inno alla Gioia a parte, attingeranno a Schiller per ti- toli d’opera Donizetti unicamente per Maria Stuarda, Rossini per Guglielmo Tell, Verdi per Masnadieri, Giovanna d’Arco, Luisa Mil- ler, Don Carlo; Ciakowsky per la Pulzella di Orleans. Mendelssohn si ispirò al mondo schilleriano con l’ouverture La sposa di Messina e Smetana con il poema sinfonico Il Campo di Wallenstein. Alcuni anni dopo il Guglielmo Tell, opera ultima per il teatro di Rossini, ove la nuova sensibilità romantica di gusto francese si sposa con la tradizione belcantistica, Donizetti prosegue la serie di ritratti storici iniziati con Enrico di Borgogna e proseguiti con Anna Bolena e Lucrezia Borgia.

Due Regine per Donizetti N...per guardare avanti con un po’ più di fiducia. Al di là degli aspetti finanziari l’anno artistico che volge al termi-ne ha regalato alcuni appuntamenti

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Page 1: Due Regine per Donizetti N...per guardare avanti con un po’ più di fiducia. Al di là degli aspetti finanziari l’anno artistico che volge al termi-ne ha regalato alcuni appuntamenti

PERIODICO DI INFORMAZIONE MUSICALE DELL’ASSOCIAZIONE AMICI DEL CARLO FELICE E DEL CONSERVATORIO N. PAGANINIAutorizzazione del Tribunale di Genova del 22/1/92

Una fine stagione chefa ben sperare

Roberto Iovino

DINO BURLANDOORAFO

Pezzi unici di laboratorio16121 GENOVA - PIAZZA COLOMBO, 3/10

TEL. E FAX 010 [email protected]

Due Regine per Donizetti

Con la messa in scena di “Maria Stuarda” la stagione liri-ca si avvia alla sua conclusione. Mancano ancora un’ope-ra (“Turandot”) e uno spettacolo di danza (Aterballetto)

per completare un cartellone che si era avviato in maniera al-quanto agitata con la soppressione del primo titolo (“La rondi-ne”) e con previsioni tutt’altro che rosee per l’incombente crisi fi-nanziaria.In questi mesi il Teatro non ha risolto i suoi problemi, ma è riu-scito comunque a non farsi travolgere. Nelle scorse settimane èarrivata la tanto sospirata notizia della firma a Roma di un de-creto che libera i fondi Bray per il Carlo Felice. I circa 13 milioninon sono immediati, ci sarà da attendere ancora la stipula di uncontratto di finanziamento con il MEF che regolerà tempi e modidell’erogazione dei fondi. Ma il contributo è “in cassaforte” e ser-virà al Teatro non solo per coprire una parte dei debiti, ma ancheper guardare avanti con un po’ più di fiducia. Al di là degli aspetti finanziari l’anno artistico che volge al termi-ne ha regalato alcuni appuntamenti lirici di buon livello: pensia-mo al “Falstaff” dominato dalla personalità di Carlos Alvarez,

n. 123 - maggio 2017

Lorenzo Costa(segue a pagina 2)(segue a pagina 2)

N el 1835 Donizetti decide di musicare il dramma diSchiller Maria Stuarda, liberamente ispirato alla sfor-tunata regina cattolica di Scozia. Il catalogo dram-

matico schilleriano è fonte inesauribile di ispirazione per molticompositori: Inno alla Gioia a parte, attingeranno a Schiller per ti-toli d’opera Donizetti unicamente per Maria Stuarda, Rossini perGuglielmo Tell, Verdi per Masnadieri, Giovanna d’Arco, Luisa Mil-ler, Don Carlo; Ciakowsky per la Pulzella di Orleans. Mendelssohnsi ispirò al mondo schilleriano con l’ouverture La sposa di Messinae Smetana con il poema sinfonico Il Campo di Wallenstein.

Alcuni anni dopo il Guglielmo Tell, opera ultima per il teatro diRossini, ove la nuova sensibilità romantica di gusto francese sisposa con la tradizione belcantistica, Donizetti prosegue la seriedi ritratti storici iniziati con Enrico di Borgogna e proseguiti conAnna Bolena e Lucrezia Borgia.

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La struttura tradizionale prevede coro in-troduttivo ed una serie di arie nel primoatto, mentre nel secondo il finale risulta digrande effetto, grazie anche ad un’orche-strazione, ora cameristica ora sinfonica.Culmine dell’opera è il Finale introdotto dauna solenne introduzione in mi minore sucui si innesta un coro di morte sinistro,che porta alla preghiera di Maria, giocatasu una struttura binaria tra piano e fortis-simi. Conclude una cabaletta con coro ditragica grandezza, che accompagna l’ese-

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La Lirica

(dalla prima pagina)

Originariamente destinata al San Carlo l’o-pera venne rappresentata alla Scala il 30Dicembre del 1835; nel mese di Luglio c’e-ra stata la celebre serie di prove durantela quale Giuseppina Ronzi e Anna Del Ser-re, immedesimandosi forse troppo nellerispettive regali parti, si accapigliarono sulpalcoscenico, provocando il caustico com-mento del compositore: “Due puttane era-no quelle (Elisabetta e Maria) e due putta-ne siete voi!!”A dominare Maria Stuarda èla voce anzi le voci delle due protagoniste.In un panorama musicale europeo in rapi-dissimo mutamento, gli anni trenta del1800 erano quelli delle grandi cantanti:Marietta Alboni, Giulietta Grisi, Maria Ma-libran, Giuditta Pasta.Voce, voce e ancoravoce: l’imperativo estetico pareva essere lastupefazione del pubblico, attraversoun’alternanza di emozioni giocate tra loslancio eroico e il ripiegamento intimo.Donizetti diventerà un punto di riferimen-to con la scena della pazzia di Lucia diLammermoor, ma già i suoi concertatiabilmente costruiti tra atmosfere diverse,costituiscono un modello di teatro musica-le. In Maria i momenti topici non sono af-fidati ad arie solistiche ma piuttosto aduetti o ad arie dove anche seconde vociintervengono.

MARIA STUARDAdi Gaetano Donizetti

Teatro Carlo Felicedal 14 al 27 maggio

Direttore: Andry Yurchevych

Interpreti: Maria Elena Mosuc

Desiré Rancatore

Elisabetta Silvia Tro SantafeElena Belfiore

Roberto Celso AlbeloAlessandro Fantoni

LA LOCANDINA

Due Regine per Donizetti

cuzione di Maria. Ottimo esempio di soli-dissimo mestiere, Maria Stuarda vive disenso tragico e di intimismo, di cavatine ecabalette, di tecnica vocale e gusto dell’ab-bellimento, di decorazione, cadenze, acutie sovracuti, di accompagnamenti arpeg-giati e soli di clarinetto; avvince ancora og-gi grazie ad interpreti di grande periziama resta testimonianza epigonale di unmondo musicale che si apriva a differentiorizzonti.

Lorenzo Costa

all’”Elisir d’amore” dedicato a Luzzati eche ci ha fatto ammirare ancora una voltal’eleganza di Francesco Meli qui affiancatodalla bravissima consorte Serena Gambe-roni e al “Don Carlo” con una buona com-pagnia. E se per “Don Carlo” abbiamopurtroppo dovuto constatare una carenzadi pubblico (almeno alla prima), pur nonavendo ancora dati, l’impressione genera-le è che l’intera annata abbia fatto regi-strare un incremento di pubblico, soprat-tutto nella sinfonica dove alcuni concertierano decisamente imperdibili: ad esempiola Nona di Mahler con la bacchetta di Lui-

si, ma anche il Requiem verdiano direttoda Battistoni.Il Carlo Felice, insomma, non è uscito dal-la fase critica, i dipendenti dovranno sof-frire ancora. Ma rispetto a qualche tempofa può contare su due elementi tanto si-gnificativi quanto incoraggianti: una mag-giore dinamicità interna accompagnata daun livello qualitativo crescente (i comples-si stabili costituiscono in questo senso unagaranzia) e una più convinta considerazio-ne dall’esterno in termini, ad esempio, dipubblico.

Roberto Iovino

Una fine stagione che fa ben sperare

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L’intervista

Fra pochi giorni sarà impegnata qui al Carlo Felice nel ruolodella regina Elisabetta in Maria Stuarda. Ci parli dell’opera edel suo personaggio.Ho già affrontato quest’opera due volte in passato. La prima al tea-tro Verdi di Trieste, la seconda, nel 2011, al Megaron di Atene, conla produzione del Teatro alla Scala sotto la regia di Pier Luigi Pizzi ela direzione di Richard Bonynge. Ritengo che il ruolo di Elisabetta siaper la mia voce un punto di arrivo. Ho iniziato cantando, come con-suetudine, autori quali Rossini e Mozart, per poi approdare a ruolicon una vocalità più spinta e impegnativa. In quest’opera Elisabettaè la regina malvagia in antitesi con Maria e la loro diatriba si mani-festa non solo tra i due personaggi ma anche tra le due voci.

Come ha intrapreso la carriera di cantante lirica?Ho sempre cantato fin da bambina. All’età di 12 anni sono entratain Conservatorio nella classe di violino. E poco tempo dopo, com-piuti i 15 anni, il mio insegnante, avendo notato la mia voce, mi haindirizzata alla classe di canto, sotto la guida di Gabriella Ravazzi.Con lei ho intrapreso un percorso di studi musicali che mi ha porta-ta con lavoro, sacrifici e tenacia alla mia strada di oggi.

L’esperienza musicale che ricorda con maggiore affetto?Sicuramente la Maria Stuarda di Atene. La regina Elisabetta rappre-senta un ruolo a me caro, come pure l’Adalgisa di Norma. E in quel-l’occasione la regia di Pizzi, i costumi e le scene curati e realizzati inmodo straordinario, per non parlare dell’impeccabile direzione diBonynge, hanno reso quell’esperienza un momento molto intensoed emozionante.

Dall’inizio di quest’anno accademico insegna canto nellaScuola del Teatro Stabile di Genova...È un’avventura nuova in quanto insegno canto moderno, spaziandonei generi che vanno dal musical alla musica leggera e che appar-tengono quindi a un campo lontano dal mio. Ma soprattutto inse-gno a persone che spesso non sono né naturalmente inclini né mo-tivate a intraprendere lo studio del canto. Ciò mi ha portata a ri-

La regina genovese del canto

cercare e inventarenuove strategie di-dattiche, per poterrisolvere problematiche mai riscontrate nella mia esperienza d’inse-gnamento. Ho due classi di 17 ragazzi e nel complesso la consideroun’esperienza molto positiva e stimolante.

Quali sono i suoi impegni futuri?I miei prossimi appuntamenti sono fuori dall’Italia. Questo non perscelta, ma in quanto nel nostro Paese il mercato è ormai molto risi-cato a differenza di altre realtà emergenti.Fra di esse vi sono per esempio la Cina, dove a ottobre e no-vembre sarò impegnata in diverse produzioni musicali, quali Car-men, Il Barbiere di Siviglia e Andrea Chenier; e la Colombia, do-ve tornerò, più precisamente a Cartagena, per interpretare Cosìfan tutte di Mozart.

Quanto pesa oggi la bellezza sulla scena?Al giorno d’oggi nell'opera si dà sempre più importanza all'aspettovisivo. Mentre in passato la figura del direttore era predominanterispetto a quella del regista, oggi i ruoli si sono invertiti. Inoltre mol-ti di essi provengono dal cinema o dal teatro di prosa e cercano ditrasformare i cantanti in veri e propri attori. Personalmente quan-do ero giovane pativo questa componente, in quanto sentivo di do-ver dimostrare più di altre cantanti di essere brava oltre che bella.Oggi per fortuna sono molto più tranquilla anche se nell’ambiente leapparenze contano molto.

Qual è per una cantante professionista il rapporto con lo stu-dio e la preparazione degli spettacoli che deve affrontare?È fondamentale lo studio costante e quotidiano. Per quanto mi ri-guarda mi preparo sui ruoli che devo affrontare, dapprima perso-nalmente, approfondendo e ricercando le sfaccettature vocali edrammaturgiche che ritengo più importanti, e successivamente miaffido alla mia insegnate Gabriella Ravazzi, mia guida da sempre,per un confronto e un parere esterno.

Nicole Olivieri

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Genovese, formatasi al “Paganini” sotto la guida di Gabriella Ravazzi, il mezzo-soprano Elena Belfiore, già applaudita numerose volte dal pubblico del Carlo Fe-lice, torna nei prossimi giorni sul palcoscenico del nostro teatro lirico per MariaStuarda di Donizetti.

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Il 26 maggio il massi-mo teatro genoveseospiterà il direttore

Alexander Vedernikov con laviolinista Midori, ex enfantprodige e, nonostante l’ancorgiovane età, consumata vete-rana delle ribalte concertisti-che internazionali. Il program-ma è di sicuro interesse … ilConcerto per violino e orche-stra in Re maggiore op. 61 diLudwig van Beethoven, operaassai amata dai pubblici di tut-to il mondo (un successo cui contribuisce non poco il fascino cheesercitano il lirismo del violino, le sue espansioni cantabili, le sug-gestioni dei passi virtuosistici) è accostato alla Sinfonia n. 10 in miminore op. 93 di Dmitrij Šostakovič, lavoro certo meno ascol-tato, seppur famoso, a causa della sua difficoltà e complessità. LaDecima fu completata nella seconda metà del 1953, un anno spar-tiacque nella storia dell’URSS. Il 5 marzo di quell’anno era mortoIosif Stalin … lo stesso giorno, per un curioso gioco del destino,in cui aveva terminato di vivere anche un altro grande (e altret-tanto discusso) compositore sovietico, Sergej Prokofev. Non è mai semplice affrontare e giudicare l’opera di quegli artistiche hanno dovuto vivere, o convivere, a stretto contatto con si-stemi totalitari. Di fronte a società in cui la cultura è controllata, incui ogni libera espressione viene censurata qualora non si allinei al-le direttive del regime, l’artista aveva solo due soluzioni … emi-grare o in qualche modo adattarsi, reprimendo gli istinti creativiche potevano trasbordare verso pericolose libertà. Ma Šostakovičsi era nutrito degli ideali della Rivoluzione di Ottobre e credeva nelsocialismo sovietico. Rimanere in patria fu un atto dovuto, mani-festato attraverso la piena adesione agli ideali di un nuovo poterepolitico, che sembrava promettere giustizia sociale ed una più equaridistribuzione delle risorse. Continuò a crederci, eppure con iltempo qualcosa si ruppe … “Caos anziché musica”, così nel 1935titolò la Pravda un articolo sulla sua Lady Machbeth. Il marchio de-finitivo di formalismo apposto dal regime alla Quarta Sinfonia (cioèdi un supposto interesse per la forma in sé a scapito della comu-nicazione, e quindi un modo subdolo di dare espressione all’ideo-logia borghese, ostile al popolo) rese incolmabile la contraddizionetra lo Šostakovič artista e il cittadino sovietico e rappresentò unostacolo sempre più insormontabile per l’esplicazione della suapoetica. La scomparsa del dittatore diede luogo progressivamentead una qualche libertà e autonomia nel campo delle arti, ma se nonè errato inserire la Decima di Šostakovič nel solco di questo risve-glio, pare forse eccessivo leggervi una denuncia della personalitàdel dittatore – come traspare nel libro di Solomon Volkov, che rac-coglie alcune memorie del musicista – e ridurre la complessità diuna partitura che non si presta a chiavi di lettura automatiche e

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L’approfondimento

Le alterne fortune di Dmitrij Šostakovičsemplicistiche. Ma di risvegliosi può effettivamente parlare… cogliamo una nuova libertàcreativa, un taglio fortementeintrospettivo della partitura,una dovizia di riferimenti au-tobiografici in cui la critica oc-cidentale riconobbe il ritornodell’autore ad uno stile piena-mente personale e autonomo.Nella Decima compare poi unfondamentale elemento di ci-clicità nella struttura sinfoni-ca. Il tema iniziale, enunciato

dai contrabbassi, costituisce una sorta di idea fissa, che contiene innuce lo sviluppo di tutta la sinfonia. Principio fondamentale del-l’intero lavoro è il contrasto, cui concorrono, contrapponendosi dicontinuo, gli strumenti singoli e le varie famiglie strumentali. A da-re ancor maggior unità è l’impiego di una particolare sequenza dinote che ha il valore di una sigla personale dell’autore … il com-positore cita il proprio nome, secondo un “motto” musicale che siispira all’uso simbolico della notazione anglosassone, per cui le no-te vengono definite, anziché con i nomi di Guido d’Arezzo, con lelettere dell’alfabeto: D[imitri] SCH[ostakovič], ovvero D-eS-C-H,re-mi bemolle-do-si. La sinfonia presenta un linguaggio tormenta-to, ricco di chiaroscuri, di allusioni, di amara ironia, l’ironia di unartista abituato a lottare con la critica e le avversità. Anche dopola sua morte le sue opere, ritenute da molti “derivate, scadenti,vuote e di seconda mano”, furono infatti oggetto di attacchi fero-ci e calunniosi, e, dopo la caduta dell’URSS, sembrò diventato dimoda fra i critici russi gettarsi nella mischia dei detrattori di que-sto grande artista sovietico … un uomo che ha usato la musica peresprimere gli eventi terribili del periodo in cui è vissuto, un uomoche credeva nella possibilità di rinnovamento e miglioramento delsocialismo.

Aureliano Zattoni

Dmitrij Šostakovič

31 maggioPalazzo della Meridiana: Mostra di Sinibaldo Scorza

6 giugnoMuseo Archeologico di Pegli

13 giugnoPalazzo Ducale: Mostra di Amedeo Modigliani

20 giugnoLa Spezia: visita del Museo Lia e Mostra “L’elogio della bellezza”

ANDAR per Mostre

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... dal Kindergarten alla Maturità.Divertirsi da piccoli per essere internazionali da grandi

Via Mylius 1, 16128 GenovaTel. 010564334 - E-mail: [email protected] - Homepage: www.scuolagermanica.it

I l Conservatorio “Niccolò Paganini”festeggia in questi mesi i cin-quant’anni di statizzazione. La sua

storia, in realtà, è assai più lunga. L’Istitutonacque, infatti, nel 1829, come “Scuola Gra-tuita di Canto” per fornire coristi (e poi stru-mentisti) al neonato Teatro Carlo Felice inau-gurato nel 1828. Fra i suoi primissimi allievisi ricorda Michele Novaro, l’autore del “Cantodegli Italiani”, il nostro inno nazionale sui ver-si di un altro genovese, Goffredo Mameli.Successivamente, l’Istituto si è trasformato inuna Scuola Civica e, nel 1974 (ma con effettoretroattivo al 1967), è stato statizzato. Con la nuova riforma del settore musicale (lalegge 508 del 1999), fa parte del compartoAFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale)del MIUR e rilascia un titolo di livello univer-sitario. Annovera circa 600 studenti fra iquali una buona percentuale proveniente dal-l’estero, dai Paesi dell’Europa dell’est e dal-l’Oriente, ma anche dall’America centrale emeridionale. Negli anni il Conservatorio si èsempre più inserito nel tessuto culturale esociale della città. Lo scorso anno ha collabo-rato oltre che con gli Enti locali, con PalazzoDucale, con l’Università, con il Teatro CarloFelice, con il Teatro Stabile e tenuto concer-ti non solo nei principali palazzi storici citta-dini (dal Ducale a Tursi, da Spinola a Reale),ma ha portato la musica anche all’OspedaleGalliera e nel Carcere di Marassi. Nei giorniscorsi la Ministra Fedeli è venuta a Genova asiglare un documento con Regione e Comu-ne per la statizzazione dell’Accademia Ligu-stica nell’ottica della trasformazione dellastessa Accademia e del “Paganini” nel primoPolitecnico delle Arti in Italia.

Proprio in questa prospettiva nei mesi scor-si il Comune ha messo a disposizione delledue Istituzioni Palazzo Senarega come sedecomune e aggiuntiva. Il Conservatorio ha av-viato dei corsi nei nuovi spazi già nel feb-braio scorso.La ricorrenza del cinquantesimo anniversariosarà festeggiata con una serie di manifesta-zioni. Il 13 luglio, grazie a una collaborazio-ne con il Carlo Felice e con l’Università, ilTeatro lirico ospiterà un concerto straordi-nario dell’Orchestra Paganini formata daimigliori allievi di oggi e dai migliori allievi diieri: arriveranno alcune prime parti dalleprincipali orchestre italiane. Dirigerà MarcoGuidarini (ex studente ed ex docente dell’I-stituto), solista sarà la giovane violinista Ma-sha Diatchenko diplomatasi al Paganini con ilmassimo dei voti e la lode ad appena 16 an-ni. Il programma prevede l’Ouverture del“Flauto magico” di Mozart, il Concerto perviolino e orchestra di Brahms e la Sinfonian.7 di Beethoven.Dal 17 al 21 luglio il “Paganini” ospiterà lesezioni violino e viola del Premio delle Arti,una manifestazione che organizza il Ministe-ro e che coinvolge gli studenti dei Conserva-tori italiani nazionali e non. Arriveranno aGenova 26 violinisti e 11 violisti per con-frontarsi nell’arco di due prove (preliminaree finale).In settembre, in date ancora da confermare,

Al genovese Jacopò Famàil Premio delle Arti, sezione flautoJacopo Famà, 15 anni, allievo diflauto al Conservatorio “NiccolòPaganini” nella classe della do-cente Elena Cecconi, ha vinto neigiorni scorsi il primo premio nel-la sezione flauto del “Premio del-le Arti” disputatasi presso il Con-servatorio di Matera.Un importante riconoscimentoper il giovanissimo strumentista,votato dalla giuria all’unanimità.

Il “Paganini” di statizzazioneverrà organizzato un ciclo di tre incontri dedi-cati ai cinque Concerti per pianoforte e orche-stra di Beethoven presentati nella versioneper pianoforte e quintetto d’archi. Pianisti so-listi saranno cinque studenti dell’Istituto chesono stati selezionati nelle scorse settimane inuna prova pubblica. I quintetti saranno for-mati da docenti e studenti del “Paganini”. Il ci-clo verrà proposto a Genova (Conservatorio)e al Teatro Sociale di Camogli. E’ infine in fa-se di progettazione un dittico operistico for-mato da “L’attesa” di Michael Tariverdiev (maieseguita in Italia) e da “Il telefono” di Gian-carlo Menotti. I due titoli dovrebbero esseremessi in scena fine ottobre.E, infine, in ottobre, verrà presentato il ter-zo numero della rivista dell’Istituto “Il Paga-nini” per l’occasione dedicato alla storia delConservatorio.

Giuseppe Isoleri

5 0 anni

Attualità

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I nostri Concerti a cura di Giuseppe Isoleri

EDIL

SEDIL SANTORO GEOM. VITTORIO

IMPRESA EDILE

16129 GENOVAVIA CASAREGIS 28/2 - Tel. 010 59 15 08

Grandi ovazioni a Angela Serapione e Ugo ArmoniInostri due amici Angela Serapione e Ugo Armoni ci hanno pre-sentato il 26 marzo un programma pianistico, in parte solistico ein parte a quattro mani. La parte solistica è stata dedicata a composizioni di Grieg, Brahms,Ravel e Weber, mentre quella solistica ha visto Angela Serapione in-terprete di Intermezzo n. 4 di Schumann, Mazurka op. 67 n. 4 diChopin e Improssivo op. 142 di Schubert.Ugo Armoni ha dedicato la sua parte interamente a Rachmaninoffcon Momento musicale op.16 n. 5, Preludio op. 23 n. 10 e Adagiosostenuto dalconcerto n. 2op. 18 rielabo-rato per pia-noforte da luistesso. En-trambi hannoconvinto edentusiasmato ilpubblico pre-sente per lapassione e l’amore con cui hanno interpretato i singoli brani, arri-vando alla commozione per l’Adagio sostenuto di Rachmaninoff.Già li avevamo ascoltati in Associazione in precedenti occasioni, maquesta volta hanno superato loro stessi. Grandi ovazioni e richiestedi pronto ritorno.

CONCERTI DI PRIMAVERA

Giovedì 6 aprile sono cominciati i“Concerti di Pri-mavera” in collaborazione con la G.O.G., imper-niati quest’anno sul “Pianoforte”. Per la prima

volta abbiamo collaborato anche con l’Accademia Ligusti-ca di Belle Arti dove si sono svolti i primi tre concerti chehanno visti protagonisti Dario Bonuccelli, Marco Vismarae Matteo Costa.

Successivamente ci siamo spostati al Museo d’Arte Orien-tale “E. Chiossone” dove abbiamo ascoltato Davide PieroRuncini e Christian Pastorino e Emanuele Delucchi.

Tutti questi giovani artisti si sono prodigati nello svol-gere i loro interessanti programmi evidenziando capa-cità interpretative di alto livello con la soddisfazione delnumeroso pubblico che assisteva ai concerti e che li hapremiati con i più calorosi applausi e richieste di bis.

Quindi ci sposteremo, come ogni anno, per il gran finaledella nostra stagione alla Galleria Nazionale di PalazzoSpinola con sei concerti che vedranno esibirsi

Gianluca Di Donato (gli ultimi due concerti dell’Integraledelle Sonate per pianoforte di Franz Schubert),

Cinzia Bartoli, Simone Sammicheli, Niccolò Ronchi e Gia-como Battarino che chiuderà la rassegna il 21 giugno inoccasione della Festa Europea della Musica.

Sempre in collaborazione con la G.O.G. abbiamo già pre-parato i concerti per la rassegna “Autunno a Spinola” chevedrà protagonisti nel primo concerto Nevio Zanardi, vio-loncello in Duo con Giamo Battarino, pianoforte (con leSonate per violoncello e pianoforte di Ludvig van Beetho-ven) e, poi, due giovanissimi nostri amici: Matteo Proven-dola e Elena Piccione, impegnati entrambi in interessantiprogrammi.

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Il secondo concerto dei Solisti del CarloFelice ha visto alla ribalta due cantantiimpegnati nella produzione dell’Elisir d’a-more: Benedetta Torre, soprano e MichelePatti, baritono accompagnati al pianofortedal M° Vincenzo Taramelli. Il programmaprevedeva romanze da opera di Mozart,Verdi, Donizetti e Puccini. Avevamo giàascoltato Michele Patti nel Così fan tutte eaverlo riascoltato ci ha confermato legrandi doti vocali e di musicista che aveva-mo conosciuto nell’ope-ra di Mozart: Abbiamoascoltato per la primavolta Benedetta Torreed è stata per noi unagrande e bellissima sor-presa per la qualità del-la voce e la cura nell’in-terpretazione.Il concerto, ha avuto,naturalmente, un gran-dissimo successo!.

di Macchiavello Maura & Vescina Maria Flora s.n.c.Via Roma, 70-72 RECCO (GE) - Tel. 0185 74336

[email protected] - www.mangiareinliguria.it/dalino

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I nostri Concerti a cura di Giuseppe Isoleri

Solisti del Carlo FeliceBenedetta Torre e Michele Patti

Amici del Carlo Felice e delConservatorio N. Paganini

Quote sociali

Socio ordinario da € 85,00Socio sostenitore da € 145,00Socio familiare € 50,00Giovani fino al 25° anno di età) € 30,00

Per coloro che desiderano iscriversi o rinnovare con bonifico:IBAN: IT 92 I 05034 01424 000000021647

Stefano Sancassan, viola e Silvia Vigno-lo, pianoforte sono tornati a suonare

per noi con un programma particolare checomprendeva Sonata op.5 n. 3 di Hum-mel, Adagio e Allegro op. 70 di Schumanne Sonata MWV Q 14 di Mendelssonh.I due giovani artisti hanno confermato,con questo concerto la loro musicalità eaffiatamento interpretando il programmacon una spiccata sensibilità musicale.Applausi e richieste di Bis.

Applausi a Stefano e Silvia

Grandissimo successo de“I ragazzi di Nevio Zanardi”Martedì 9 maggio si sono esibiti per lanostra Associazione, come ogni anno, “IRagazzi di Nevio Zanardi” con un pro-gramma che spaziava da Vivaldi a Bom-berg, Chopin e Beethoven e Brahms.Tutti sono stati all’altezza delle composi-zioni che il M° Zanardi aveva scelto perloro con la consueta generosità e affet-tuosa partecipazione e il pomeriggio si èsvolto in un clima sereno nell’ascolto di

tanta buona musica.E’ necessario segnalaretutti i giovani parteci-panti: Cora Greco,Agnese Genova GaiaPaola Motschmann,Mara Amirfeiz, GiuliaGatti, violoncelli e Veronica Greco e LisaAmirfeiz al pianoforte. I giovani sono sta-ti integrati nella Sonata op. 38 di Brahms

da un altro nostro “giovane” Amico: Davi-de Piero Runcini.Grandissimo successo.

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Attività sociale

Periodico d’informazione musicaleDirettore responsabile

Roberto IovinoAssociazione Amici del Carlo Felice

e del Conservatorio N. PaganiniPresidente: Giuseppe Isoleri

Segreteria: Maria Grazia RomanoTel. 010 589059 - Cell. 347 0814676

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Stampa:Arti Grafiche Francescane - Genova

ATTIVITÀ SOCIALE DAL 13 MAGGIO AL 21 GIUGNO 2017 Salone di Rappresentanza del Circolo Unificato - Concerti del Martedì, ore 16,00dell’Esercito - Via S. Vincenzo, 68: - Conferenze Musicali del Martedì e - Un Palco all’Opera, ore 15,30Auditorium “E. Montale” del Teatro Carlo Felice: - Conferenze illustrative - Professione Direttore!, ore 16,00Concerti nei Musei, ore 16.30 in collaborazione con la GOG

Sabato 13 maggio, ore 16INCONTRI ALL’AUDITORIUM: LE CONFERENZE ILLUSTRATIVEMARIA STUARDA di G. Donizetti - Relatore Athos Tromboni,

Martedì 16 maggio, ore 15,30MARIA CALLAS, PRIMA, DURANTE E DOPOA cura di Athos Tromboni,

Giovedì 18 maggio, ore 16,30CONCERTI DI PRIMAVERA: GALLERIA NAZIONALE DI PALAZZOSPINOLAL’INTEGRALE DELLE SONATE PER PIANOFORTE DI FRANZSCHUBERT (V°) - GIANLUCA DI DONATO, pianoforte,

Martedì 23 maggio, ore 16CONCERTO DI SANDRA LANDINI e MICHELE PENTRELLAPianoforte a quattro mani

Giovedì 25 maggio, ore 16,30CONCERTI DI PRIMAVERA: GALLERIA NAZIONALE DI PALAZZOSPINOLA - CINZIA BARTOLI, pianoforte

Martedì 30 maggio, ore 15,30LE TRADIZIONI MUSICALI DELLA LIGURIAa cura di Mauro Balma,

Giovedì 1° giugno, ore 16,30CONCERTI DI PRIMAVERA: GALLERIA NAZIONAL DI PALAZZOSPINOLA - SIMONE SAMMICHELI, pianoforte

Giovedì 8 giugno, ore 16,30CONCERTI DI PRIMAVERA: GALLERIA NAZIONALE DI PALAZZOSPINOLA - NICCOLO’ RONCHI, pianoforte

Sabato 10 giugno, ore 16INCONTRI ALL’AUDITORIUM: LE CONFERENZE ILLUSTRATIVETURANDOT di G. PucciniRelatore Massimo Arduino,

Giovedì 15 giugno, ore 16,30CONCERTI DI PRIMAVERA: GALLERIA NAZIONALE DI PALAZZOSPINOLAL’INTEGRALE DELLE SONATE PER PIANOFORTE DI FRANZSCHUBERT (VI°) - GIANLUCA DI DONATO, pianoforte,

Mercoledì 21 giugno, ore 16,30CONCERTI DI PRIMAVERA: GALLERIA NAZIONALE DI PALAZZO SPINOLA GIACOMO BATTARINO, pianoforte

STAGIONE 2017/2018

Martedì 3 ottobre, ore 16CONCERTO INAUGURALE:CLAUDIO MARZORATI, violino, STEFANIA MORMONE, pianoforte,

Venerdì 6 ottobre, ore 15,30UN PALCO ALL’OPERA: SEMIRAMIDE di G. Rossinia cura di Athos Tromboni,

Martedì 10 ottobre, ore 15,30LE MERAVIGLIE DELLA MUSICA SINFONICAa cura di Guendalina Cattaneo della Volta,

Giovedì12 ottobre, ore 16,30AUTUNNO A SPINOLANEVIO ZANARDI, violoncello, e GIACOMO BATTARINO, pianoforte

Martedì 17 ottobre, ore 16CONCERTO DI BRUNO FRANCESCO LEONE, pianoforte

Giovedì 19 ottobre, ore 16,30AUTUNNO A SPINOLA MATTEO PROVENDOLA, pianoforte,

Martedì 24 ottobre, ore 15,30ARIOSTO E LA MUSICAa cura di Claudia Habich,Giovedì 26 ottobre, ore 16,30AUTUNNO A SPINOLAELENA PICCIONE, pianoforte,

Martedì 31 ottobre, ore 16CONCERTO DI PAOLA DELUCCHI, violino e ALBERT LAU, pianoforte.

Accademia Ligustica di Belle Arti

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