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Serafino Aquilano (Serafino de' Ciminelli) Opere www.liberliber.it Serafino Aquilano (Serafino de' Ciminelli) Opere www.liberliber.it

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  • Serafino Aquilano(Serafino de' Ciminelli)

    Opere

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    QUESTO E-BOOK:

    TITOLO: Opere dello elegantissimo poeta SeraphinoAquilano nuouamente con diligentia impresse con mol-te cose aggiunte. Sonetti. 165. Aegloghe. 3. Episto-le. 7. Capitoli. 12. Disperate. 3. Strambotti. 364.Barzelette. 19AUTORE: Serafino : AquilanoTRADUTTORE: CURATORE: NOTE: CODICE ISBN E-BOOK: n. d.

    DIRITTI D'AUTORE: no

    LICENZA: questo testo è distribuito con la licenzaspecificata al seguente indirizzo Internet:www.liberliber.it/online/opere/libri/licenze

    COPERTINA: n. d.

    TRATTO DA: Opere dello elegantissimo poeta SeraphinoAquilano nuouamente con diligentia impresse con mol-te cose aggiunte. Sonetti. 165. Aegloghe. 3. Episto-le. 7. Capitoli. 12. Disperate. 3. Strambotti. 364.Barzelette. 19. - (Impresso in Firenze : per Philip-po di Giunta, 1516 di dicembre). - [8], 211, [5]

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    TITOLO: Opere dello elegantissimo poeta SeraphinoAquilano nuouamente con diligentia impresse con mol-te cose aggiunte. Sonetti. 165. Aegloghe. 3. Episto-le. 7. Capitoli. 12. Disperate. 3. Strambotti. 364.Barzelette. 19AUTORE: Serafino : AquilanoTRADUTTORE: CURATORE: NOTE: CODICE ISBN E-BOOK: n. d.

    DIRITTI D'AUTORE: no

    LICENZA: questo testo è distribuito con la licenzaspecificata al seguente indirizzo Internet:www.liberliber.it/online/opere/libri/licenze

    COPERTINA: n. d.

    TRATTO DA: Opere dello elegantissimo poeta SeraphinoAquilano nuouamente con diligentia impresse con mol-te cose aggiunte. Sonetti. 165. Aegloghe. 3. Episto-le. 7. Capitoli. 12. Disperate. 3. Strambotti. 364.Barzelette. 19. - (Impresso in Firenze : per Philip-po di Giunta, 1516 di dicembre). - [8], 211, [5]

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  • c. ; 8º

    CODICE ISBN FONTE: n. d.

    1a EDIZIONE ELETTRONICA DEL: 4 febbraio 2020

    INDICE DI AFFIDABILITÀ: 10: affidabilità bassa1: affidabilità standard2: affidabilità buona3: affidabilità ottima

    SOGGETTO:POE005030 POESIA / Europea Continentale

    DIGITALIZZAZIONE:Andrea Pedrazzini,[email protected]

    REVISIONE:Ruggero Volpes, [email protected]

    IMPAGINAZIONE:Andrea Pedrazzini,[email protected] Volpes, [email protected]

    PUBBLICAZIONE:Catia Righi, [email protected]

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    c. ; 8º

    CODICE ISBN FONTE: n. d.

    1a EDIZIONE ELETTRONICA DEL: 4 febbraio 2020

    INDICE DI AFFIDABILITÀ: 10: affidabilità bassa1: affidabilità standard2: affidabilità buona3: affidabilità ottima

    SOGGETTO:POE005030 POESIA / Europea Continentale

    DIGITALIZZAZIONE:Andrea Pedrazzini,[email protected]

    REVISIONE:Ruggero Volpes, [email protected]

    IMPAGINAZIONE:Andrea Pedrazzini,[email protected] Volpes, [email protected]

    PUBBLICAZIONE:Catia Righi, [email protected]

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  • Liber Liber

    Se questo libro ti è piaciuto, aiutaci a realizzarne altri.Fai una donazione: www.liberliber.it/online/aiuta.Scopri sul sito Internet di Liber Liber ciò che stiamorealizzando: migliaia di ebook gratuiti in edizione inte-grale, audiolibri, brani musicali con licenza libera, videoe tanto altro: www.liberliber.it.

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  • Nota per l’edizione elettronicaManuzio

    In questa edizione elettronica, le “u” consonantichepresenti nel testo originale sono state trascritte come“v”. Sono state sciolte le rarissime abbreviazioni.

    L’indice delle opere, aggiornato all’edizione elettroni-ca, ripete esattamente l’ordine alfabetico (lacunoso enon rigoroso) dell’edizione Giunta. Le opere che nonsono presenti nell’indice Giunta sono state comunquecollocate (in rosso e in ordine alfabetico) con la sola im-paginazione dell’edizione elettronica.

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    Nota per l’edizione elettronicaManuzio

    In questa edizione elettronica, le “u” consonantichepresenti nel testo originale sono state trascritte come“v”. Sono state sciolte le rarissime abbreviazioni.

    L’indice delle opere, aggiornato all’edizione elettroni-ca, ripete esattamente l’ordine alfabetico (lacunoso enon rigoroso) dell’edizione Giunta. Le opere che nonsono presenti nell’indice Giunta sono state comunquecollocate (in rosso e in ordine alfabetico) con la sola im-paginazione dell’edizione elettronica.

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  • Indice generale

    Liber Liber......................................................................4Nota per l’edizione elettronica Manuzio........................5BERNARDUS IUNTA LECTORI. S...........................16

    Angelus Colotius......................................................17Franciscus Flavius....................................................17Idem..........................................................................18Idem..........................................................................19Antonius Thebaldeus ad Cicilia................................19Iulianus Medices.......................................................20Gio. Phi. Achilino al S. Alexandro Benti.................21Gio. Philotheo Achilino............................................21Garisendi Bononiensis in Obitu Ser..........................22Eiusdem Garisendi....................................................23Alex. Gabuardus Turcellanus ad illu. Galeatium sfor-tiam de Aragonia Dominum præcipuum cui hoc opusdicatum est................................................................24Epitha. Seraphini......................................................24Questo è sculpito nella Sepultura di Seraphino inRoma.........................................................................25Sonetto......................................................................25

    VITA DEL SERAPHINO.............................................27Soneto. I....................................................................30Sonetto. II.................................................................30De uno Anello. So. III..............................................31

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    Indice generale

    Liber Liber......................................................................4Nota per l’edizione elettronica Manuzio........................5BERNARDUS IUNTA LECTORI. S...........................16

    Angelus Colotius......................................................17Franciscus Flavius....................................................17Idem..........................................................................18Idem..........................................................................19Antonius Thebaldeus ad Cicilia................................19Iulianus Medices.......................................................20Gio. Phi. Achilino al S. Alexandro Benti.................21Gio. Philotheo Achilino............................................21Garisendi Bononiensis in Obitu Ser..........................22Eiusdem Garisendi....................................................23Alex. Gabuardus Turcellanus ad illu. Galeatium sfor-tiam de Aragonia Dominum præcipuum cui hoc opusdicatum est................................................................24Epitha. Seraphini......................................................24Questo è sculpito nella Sepultura di Seraphino inRoma.........................................................................25Sonetto......................................................................25

    VITA DEL SERAPHINO.............................................27Soneto. I....................................................................30Sonetto. II.................................................................30De uno Anello. So. III..............................................31

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  • Sonetto. IIII...............................................................32Sonetto. V..................................................................32Sonetto. VI................................................................33Sonetto. VII..............................................................34Sonetto. VIII.............................................................34Sonetto. IX................................................................35Sonetto. X.................................................................36Sonetto. XI................................................................36Sonetto. XII..............................................................37Sonetto. XIII.............................................................38Sonetto. XIIII............................................................38Sonetto. XV...............................................................39Sonetto. XVI.............................................................40Sonetto. XVII............................................................41Sonetto. XVIII..........................................................41Sonetto. XIX.............................................................42Sonetto. XX..............................................................43Sonetto. XXI.............................................................43Sonetto. XXII............................................................44Sonetto. XXIII..........................................................45Sonetto. XXIIII.........................................................45Sonetto. XXV............................................................46Sonetto. XXVI..........................................................47Sonetto. XXVII.........................................................47Sonetto. XXVIII.......................................................48Sonetto. XXIX..........................................................49Sonetto. XXX...........................................................49Sonetto. XXXI..........................................................50Sonetto. XXXII.........................................................51

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    Sonetto. IIII...............................................................32Sonetto. V..................................................................32Sonetto. VI................................................................33Sonetto. VII..............................................................34Sonetto. VIII.............................................................34Sonetto. IX................................................................35Sonetto. X.................................................................36Sonetto. XI................................................................36Sonetto. XII..............................................................37Sonetto. XIII.............................................................38Sonetto. XIIII............................................................38Sonetto. XV...............................................................39Sonetto. XVI.............................................................40Sonetto. XVII............................................................41Sonetto. XVIII..........................................................41Sonetto. XIX.............................................................42Sonetto. XX..............................................................43Sonetto. XXI.............................................................43Sonetto. XXII............................................................44Sonetto. XXIII..........................................................45Sonetto. XXIIII.........................................................45Sonetto. XXV............................................................46Sonetto. XXVI..........................................................47Sonetto. XXVII.........................................................47Sonetto. XXVIII.......................................................48Sonetto. XXIX..........................................................49Sonetto. XXX...........................................................49Sonetto. XXXI..........................................................50Sonetto. XXXII.........................................................51

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  • Sonetto. XXXIII.......................................................52Sonetto. XXXIIII......................................................52Sonetto. XXXV.........................................................53Sonetto. XXXVI.......................................................54Sonetto. XXXVII......................................................54Sonetto. XXXVIII....................................................55Sonetto. XXXIX.......................................................56Soneto. XL................................................................56Sonetto. XLI.............................................................57Sonetto. XLII............................................................58Sonetto. XLIII...........................................................58Sonetto. XLIIII.........................................................59Sonetto. XLV.............................................................60Sonetto. XLVI...........................................................60Sonetto. XLVII.........................................................61Sonetto. XLVIII........................................................62Sonetto. XLIX..........................................................62Sonetto. L..................................................................63Sonetto. LI................................................................64Sonetto. LII...............................................................64Sonetto. LIII..............................................................65Sonetto. LIIII............................................................66Sonetto. LV................................................................66Sonetto. LVI..............................................................67Sonetto. LVII............................................................68Sonetto. LVIII...........................................................68Sonetto. LIX.............................................................69Sonetto. LX...............................................................70Sonetto. LXI.............................................................70

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    Sonetto. XXXIII.......................................................52Sonetto. XXXIIII......................................................52Sonetto. XXXV.........................................................53Sonetto. XXXVI.......................................................54Sonetto. XXXVII......................................................54Sonetto. XXXVIII....................................................55Sonetto. XXXIX.......................................................56Soneto. XL................................................................56Sonetto. XLI.............................................................57Sonetto. XLII............................................................58Sonetto. XLIII...........................................................58Sonetto. XLIIII.........................................................59Sonetto. XLV.............................................................60Sonetto. XLVI...........................................................60Sonetto. XLVII.........................................................61Sonetto. XLVIII........................................................62Sonetto. XLIX..........................................................62Sonetto. L..................................................................63Sonetto. LI................................................................64Sonetto. LII...............................................................64Sonetto. LIII..............................................................65Sonetto. LIIII............................................................66Sonetto. LV................................................................66Sonetto. LVI..............................................................67Sonetto. LVII............................................................68Sonetto. LVIII...........................................................68Sonetto. LIX.............................................................69Sonetto. LX...............................................................70Sonetto. LXI.............................................................70

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  • Sonetto. LXII............................................................71Sonetto. LXIII...........................................................72Sonetto. LXIIII.........................................................72Sonetto. LXV............................................................73Sonetto. LXVI..........................................................74Sonetto. LXVII.........................................................74Sonetto. LXVIII........................................................75Sonetto. LXIX..........................................................76Sonetto. LXX............................................................76Sonetto. LXXI..........................................................77Sonetto. LXXII.........................................................78Sonetto. LXXIII........................................................78Sonetto. LXXIIII......................................................79Sonetto. LXXV.........................................................80Sonetto. LXXVI........................................................80Sonetto. LXXVII......................................................81Sonetto. LXXVIII.....................................................82Sonetto. LXXIX........................................................82Sonetto. LXXX.........................................................83Sonetto. LXXXI........................................................84Sonetto. LXXXII......................................................84Sonetto. LXXXIII.....................................................85Sonetto. LXXXIIII....................................................86Sonetto. LXXXV......................................................86Sonetto. LXXXVI.....................................................87Sonetto. LXXXVII...................................................88Sonetto. LXXXVIII..................................................88Sonetto. LXXXIX.....................................................89Sonetto. XC..............................................................90

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    Sonetto. LXII............................................................71Sonetto. LXIII...........................................................72Sonetto. LXIIII.........................................................72Sonetto. LXV............................................................73Sonetto. LXVI..........................................................74Sonetto. LXVII.........................................................74Sonetto. LXVIII........................................................75Sonetto. LXIX..........................................................76Sonetto. LXX............................................................76Sonetto. LXXI..........................................................77Sonetto. LXXII.........................................................78Sonetto. LXXIII........................................................78Sonetto. LXXIIII......................................................79Sonetto. LXXV.........................................................80Sonetto. LXXVI........................................................80Sonetto. LXXVII......................................................81Sonetto. LXXVIII.....................................................82Sonetto. LXXIX........................................................82Sonetto. LXXX.........................................................83Sonetto. LXXXI........................................................84Sonetto. LXXXII......................................................84Sonetto. LXXXIII.....................................................85Sonetto. LXXXIIII....................................................86Sonetto. LXXXV......................................................86Sonetto. LXXXVI.....................................................87Sonetto. LXXXVII...................................................88Sonetto. LXXXVIII..................................................88Sonetto. LXXXIX.....................................................89Sonetto. XC..............................................................90

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  • Sonetto. XCI.............................................................90Sonetto. XCII............................................................91Sonetto. XCIII..........................................................92Sonetto. XCIIII.........................................................92Sonetto. XCV............................................................93Sonetto. XCVI..........................................................94Sonetto. XCVII.........................................................94Sonetto. XCVIII........................................................95Sonetto. XCIX..........................................................96Sonetto. C.................................................................97Sonetto. CI................................................................97Sonetto. CII...............................................................98Sonetto. CIII.............................................................99Sonetto. CIIII............................................................99Sonetto. CV.............................................................100Sonetto. CVI...........................................................101Sonetto. CVII..........................................................101Sonetto. CVIII........................................................102Sonetto. CIX...........................................................103Sonetto. CX............................................................103Sonetto. CXI...........................................................104Sonetto. CXII..........................................................105Sonetto. CXIII........................................................105Sonetto. CXIIII.......................................................106Sonetto. CXV..........................................................107Sonetto. CXVI........................................................107Sonetto. CXVII.......................................................108Sonetto. CXVIII......................................................109Sonetto. CXIX........................................................109

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    Sonetto. XCI.............................................................90Sonetto. XCII............................................................91Sonetto. XCIII..........................................................92Sonetto. XCIIII.........................................................92Sonetto. XCV............................................................93Sonetto. XCVI..........................................................94Sonetto. XCVII.........................................................94Sonetto. XCVIII........................................................95Sonetto. XCIX..........................................................96Sonetto. C.................................................................97Sonetto. CI................................................................97Sonetto. CII...............................................................98Sonetto. CIII.............................................................99Sonetto. CIIII............................................................99Sonetto. CV.............................................................100Sonetto. CVI...........................................................101Sonetto. CVII..........................................................101Sonetto. CVIII........................................................102Sonetto. CIX...........................................................103Sonetto. CX............................................................103Sonetto. CXI...........................................................104Sonetto. CXII..........................................................105Sonetto. CXIII........................................................105Sonetto. CXIIII.......................................................106Sonetto. CXV..........................................................107Sonetto. CXVI........................................................107Sonetto. CXVII.......................................................108Sonetto. CXVIII......................................................109Sonetto. CXIX........................................................109

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  • Sonetto. CXX..........................................................110Sonetto. CXXI........................................................111Sonetto. CXXII.......................................................111Sonetto. CXXIII......................................................112Sonetto. CXXIIII....................................................113Sonetto. CXXV.......................................................113Sonetto. CXXVI.....................................................114Sonetto. CXXVII....................................................115Sonetto. CXXVIII...................................................115Sonetto. CXXIX.....................................................116Sonetto. CXXX.......................................................117Sonetto. CXXXI.....................................................117Sonetto. CXXXII....................................................118Sonetto. CXXXIII...................................................119Sonetto. CXXXIIII.................................................119Sonetto. CXXXV....................................................120Sonetto. CXXXVI..................................................121Sonetto. CXXXVII.................................................121Sonetto. CXXXVIII................................................122CXXXIX. Sonetto per il Moro quando fu preso.. . .123CXL. Sonetto per il medesmo................................123Sonetto. CXLI.........................................................124Sonetto. CXLII.......................................................125Sonetto. CXLIII......................................................126Sonetto. CXLIIII.....................................................126Sonetto. CXLV........................................................127Sonetto. CXLVI......................................................128Sonetto. CXLVII.....................................................128Sonetto. CXLVIII...................................................129

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    Sonetto. CXX..........................................................110Sonetto. CXXI........................................................111Sonetto. CXXII.......................................................111Sonetto. CXXIII......................................................112Sonetto. CXXIIII....................................................113Sonetto. CXXV.......................................................113Sonetto. CXXVI.....................................................114Sonetto. CXXVII....................................................115Sonetto. CXXVIII...................................................115Sonetto. CXXIX.....................................................116Sonetto. CXXX.......................................................117Sonetto. CXXXI.....................................................117Sonetto. CXXXII....................................................118Sonetto. CXXXIII...................................................119Sonetto. CXXXIIII.................................................119Sonetto. CXXXV....................................................120Sonetto. CXXXVI..................................................121Sonetto. CXXXVII.................................................121Sonetto. CXXXVIII................................................122CXXXIX. Sonetto per il Moro quando fu preso.. . .123CXL. Sonetto per il medesmo................................123Sonetto. CXLI.........................................................124Sonetto. CXLII.......................................................125Sonetto. CXLIII......................................................126Sonetto. CXLIIII.....................................................126Sonetto. CXLV........................................................127Sonetto. CXLVI......................................................128Sonetto. CXLVII.....................................................128Sonetto. CXLVIII...................................................129

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  • Sonetto. CXLIX......................................................130Sonetto. CL.............................................................130Sonetto. CLI............................................................131Sonetto. CLII..........................................................132Sonetto. CLIII.........................................................132Sonetto. CLIIII........................................................133Sonetto. CLV...........................................................134Sonetto. CLVI.........................................................134Sonetto. CLVII........................................................135Sonetto. CLVIII......................................................136Sonetto. CLIX.........................................................136Sonetto. CLX..........................................................137Sonetto. CLXI.........................................................138Sonetto. CLXII.......................................................138Sonetto. CLXIII......................................................139Sonetto. CLXIIII.....................................................140Sonetto. CLXV........................................................140CLXVI. Sonetto qual Seraphino essendo amalato so-pra à un ceco che dimandava elemosina.................141Sonetto. CLXVII....................................................142Sonetto. CLXVIII...................................................143Sonetto. CLXIX......................................................144EGLOGA PRIMA..................................................145EGLOGA II............................................................156EGLOGA III...........................................................161EPISTOLA PRIMA................................................176EPISTOLA II..........................................................181EPISTOLA III.........................................................185EPISTOLA IIII.......................................................190

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    Sonetto. CXLIX......................................................130Sonetto. CL.............................................................130Sonetto. CLI............................................................131Sonetto. CLII..........................................................132Sonetto. CLIII.........................................................132Sonetto. CLIIII........................................................133Sonetto. CLV...........................................................134Sonetto. CLVI.........................................................134Sonetto. CLVII........................................................135Sonetto. CLVIII......................................................136Sonetto. CLIX.........................................................136Sonetto. CLX..........................................................137Sonetto. CLXI.........................................................138Sonetto. CLXII.......................................................138Sonetto. CLXIII......................................................139Sonetto. CLXIIII.....................................................140Sonetto. CLXV........................................................140CLXVI. Sonetto qual Seraphino essendo amalato so-pra à un ceco che dimandava elemosina.................141Sonetto. CLXVII....................................................142Sonetto. CLXVIII...................................................143Sonetto. CLXIX......................................................144EGLOGA PRIMA..................................................145EGLOGA II............................................................156EGLOGA III...........................................................161EPISTOLA PRIMA................................................176EPISTOLA II..........................................................181EPISTOLA III.........................................................185EPISTOLA IIII.......................................................190

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  • EPISTOLA V..........................................................195EPISTOLA VI........................................................200EPISTOLA VII.......................................................204EPISTOLA VIII......................................................210EPISTOLA IX........................................................213EPISTOLA X..........................................................217CAPITOLO. I.........................................................222CAPITOLO II.........................................................226CAPITOLO III.......................................................230CAPITOLO IIII......................................................234CAPITOLO V.........................................................237CAPITOLO VI.......................................................240Cap. VII..................................................................244Cap. VIII.................................................................248CAPITOLO IX.......................................................252CAPITOLO X.........................................................260Cap. XI....................................................................275Cap. XII..................................................................278CAPITOLO XIII.....................................................282CAPITOLO XIIII...................................................284CAPITOLO XV......................................................288CAPITOLO XVI....................................................290CAPITOLO XVII...................................................295CAPITOLO XVIII..................................................298CAPITOLO XIX....................................................302CAPITOLO XX......................................................305DISPERATA PRIMA..............................................306DISPERATA SECONDA.......................................310DISPERATA TERZA.............................................316

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    EPISTOLA V..........................................................195EPISTOLA VI........................................................200EPISTOLA VII.......................................................204EPISTOLA VIII......................................................210EPISTOLA IX........................................................213EPISTOLA X..........................................................217CAPITOLO. I.........................................................222CAPITOLO II.........................................................226CAPITOLO III.......................................................230CAPITOLO IIII......................................................234CAPITOLO V.........................................................237CAPITOLO VI.......................................................240Cap. VII..................................................................244Cap. VIII.................................................................248CAPITOLO IX.......................................................252CAPITOLO X.........................................................260Cap. XI....................................................................275Cap. XII..................................................................278CAPITOLO XIII.....................................................282CAPITOLO XIIII...................................................284CAPITOLO XV......................................................288CAPITOLO XVI....................................................290CAPITOLO XVII...................................................295CAPITOLO XVIII..................................................298CAPITOLO XIX....................................................302CAPITOLO XX......................................................305DISPERATA PRIMA..............................................306DISPERATA SECONDA.......................................310DISPERATA TERZA.............................................316

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  • Sonetto conforme alla medesima materia...............324STRAMBOTTI.......................................................325BARZELETTE Ò FROTTOLE..............................533

    INDICE DELLE OPERE...........................................574

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    Sonetto conforme alla medesima materia...............324STRAMBOTTI.......................................................325BARZELETTE Ò FROTTOLE..............................533

    INDICE DELLE OPERE...........................................574

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  • OPEREdello elegantissimo

    Poeta Seraphino Aquilanonuovamente con diligentia impresse

    con molte cose aggiunte.

    Sonetti. CLXV.Ægloghe. III.Epistole. VII.Capitoli. XII.Disperate. III.Strambotti. CCCLXIIII.Barzelette. XIX.

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    OPEREdello elegantissimo

    Poeta Seraphino Aquilanonuovamente con diligentia impresse

    con molte cose aggiunte.

    Sonetti. CLXV.Ægloghe. III.Epistole. VII.Capitoli. XII.Disperate. III.Strambotti. CCCLXIIII.Barzelette. XIX.

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  • BERNARDUS IUNTALECTORI. S.

    Quanto meritino essere laudati quegli liquali ò in poe-ma, ò in soluta oratione scrivendo, hanno lasciato di seà posteri memoria, ciascuno anchora di mediocre inge-gno, facilmente el cognosce. Iudicando io adunque el Se-raphino Poeta aquilano nel genere suo havere assai dilaude meritato, ma poco potersi cognoscere, la elegantia,lo acume, la leggiadria del dire suo, sí per le innumera-bili scorreptioni nate dalla incuria delli impressori, sìanchora per esserli stato tolto gran parte delle cose sue,da quegli che delle altrui fatiche vogliono il fructo co-gliere, diligentemente emendatolo, et in quel che glierasuto tolto restituitogli, lo habbiamo con somma cura im-presso, tale che se esso Con buono augurio adunque, lec-tore piglia questa opera, donde non minore utilitá chedelectatione potrai pigliare, et aspecta in brieve delle al-tre con somma diligentia impresse.

    Vale.

    16

    BERNARDUS IUNTALECTORI. S.

    Quanto meritino essere laudati quegli liquali ò in poe-ma, ò in soluta oratione scrivendo, hanno lasciato di seà posteri memoria, ciascuno anchora di mediocre inge-gno, facilmente el cognosce. Iudicando io adunque el Se-raphino Poeta aquilano nel genere suo havere assai dilaude meritato, ma poco potersi cognoscere, la elegantia,lo acume, la leggiadria del dire suo, sí per le innumera-bili scorreptioni nate dalla incuria delli impressori, sìanchora per esserli stato tolto gran parte delle cose sue,da quegli che delle altrui fatiche vogliono il fructo co-gliere, diligentemente emendatolo, et in quel che glierasuto tolto restituitogli, lo habbiamo con somma cura im-presso, tale che se esso Con buono augurio adunque, lec-tore piglia questa opera, donde non minore utilitá chedelectatione potrai pigliare, et aspecta in brieve delle al-tre con somma diligentia impresse.

    Vale.

    16

  • Angelus Colotius.Quel Seraphin che nel excelsa corte

    Tornó, ne potea star gran tempo in terra,Laquila, et Roma, hoggi há lassato in guerraChi dia la patria à lui, natura, ò morte.

    Luna in crearlo hebbe assai lieta sorte,Laltra in vil saxo, ne fé polve & terraMa il ventre, e lurna, & lei che il corpo serraDi miglior vita, in ciel gli aprí le porte.

    Non è miracol quel che fá natura,Ma farlo dun hom spento al Sole equaleRenderem gratia alla sua sepultura,

    Anzi pur nó, chel corpo infermo & fraleLassando Roma in pianti humida e scura,Laquila à gire in ciel gli prestó lale.

    Franciscus Flavius.È morto el Seraphin, roca è la lira

    E amor non punge piú col strale auratoVenne dal ciel, nel cielo è ritornatoLui suona, ivi canta, ivi respira.

    Venere el vuol con lei, Saturno el tira,Piú in sú, de raggi il Sole, e foco armato,Pugna per lui, per lui del suon privatoEl chor de Seraphini piange & sospira.

    17

    Angelus Colotius.Quel Seraphin che nel excelsa corte

    Tornó, ne potea star gran tempo in terra,Laquila, et Roma, hoggi há lassato in guerraChi dia la patria à lui, natura, ò morte.

    Luna in crearlo hebbe assai lieta sorte,Laltra in vil saxo, ne fé polve & terraMa il ventre, e lurna, & lei che il corpo serraDi miglior vita, in ciel gli aprí le porte.

    Non è miracol quel che fá natura,Ma farlo dun hom spento al Sole equaleRenderem gratia alla sua sepultura,

    Anzi pur nó, chel corpo infermo & fraleLassando Roma in pianti humida e scura,Laquila à gire in ciel gli prestó lale.

    Franciscus Flavius.È morto el Seraphin, roca è la lira

    E amor non punge piú col strale auratoVenne dal ciel, nel cielo è ritornatoLui suona, ivi canta, ivi respira.

    Venere el vuol con lei, Saturno el tira,Piú in sú, de raggi il Sole, e foco armato,Pugna per lui, per lui del suon privatoEl chor de Seraphini piange & sospira.

    17

  • La luna aspira, e Laurora al vantoDe lingiurie passate han rocto el veloPlacate dal suo dolce ameno canto,

    Che hai facto morte? il tuo funeste teloSenza honor tuo, lassato há il mondo in pianto,Et seminata anchor discordia in cielo

    Idem.Quietato há morte el piú soave canto,

    La piú vaga harmonia, più dolci accenti,Che mai se odiro, & piú gravi lamentiSvegliati há gli amatori piú novo pianto.

    Ahime, che dovean pur piegarla alquantoLi spessi prieghi, el pianger delle genti,Ma ivi è costume suo stringer piú identi,Donde più gloria aspecta, e maggior vanto.

    Viveva el Seraphino unico al mondoLa sua tanta virtú (crudel laccese)À doverlo tirar si presto al fondo.

    Ma non fia el ver, sel corpo gli conceseLopre son quí, lui in stato piú giocondoE gito ad habitar nel suo paese.

    Idem.Ecco il tuo Seraphin, rasciuga el pianto

    18

    La luna aspira, e Laurora al vantoDe lingiurie passate han rocto el veloPlacate dal suo dolce ameno canto,

    Che hai facto morte? il tuo funeste teloSenza honor tuo, lassato há il mondo in pianto,Et seminata anchor discordia in cielo

    Idem.Quietato há morte el piú soave canto,

    La piú vaga harmonia, più dolci accenti,Che mai se odiro, & piú gravi lamentiSvegliati há gli amatori piú novo pianto.

    Ahime, che dovean pur piegarla alquantoLi spessi prieghi, el pianger delle genti,Ma ivi è costume suo stringer piú identi,Donde più gloria aspecta, e maggior vanto.

    Viveva el Seraphino unico al mondoLa sua tanta virtú (crudel laccese)À doverlo tirar si presto al fondo.

    Ma non fia el ver, sel corpo gli conceseLopre son quí, lui in stato piú giocondoE gito ad habitar nel suo paese.

    Idem.Ecco il tuo Seraphin, rasciuga el pianto

    18

  • Lector, vive anchor quí, benche sia in cieloRese alla terra il suo corporeo veloPer vestir poi nel ciel piú ornato manto.

    Vener con doi figliol glie sede à canto,E in dispregio di morte, e del suo teloAccendi homini, e dei, dardente zeloCon lopre quí, la sú col dolce canto.

    Morte, per morte darglie il tolse à morte,Sciolto e sicuro hormai spreza ogni guerraLieto dhaver mutato loco e sorte.

    Ah che virtú per morte non se aterraMorto è chi senza lei segue altre scorteSol questa fá lhuom vivo in cielo, e in terra.

    Antonius Thebaldeus ad Cicilia.Posava Seraphin dal somno oppresso

    El dí, che contra lui morte il stral preseSmarrito de lassalto, il braccio stesePer tor la cethra, che gli stava appresso,

    Ma invan, che iprimi, à cui fú il campo messoFur la lingua e la mano, onde el si reseTeco lalma restó, che al suo paeseSenza te ritornar non glié concesso,

    Piangilo, chel ne fá pianto e lamentoTal che nol vide, fá sel thá servita.Chel possa dir, Cicilia, io non mi pento,

    19

    Lector, vive anchor quí, benche sia in cieloRese alla terra il suo corporeo veloPer vestir poi nel ciel piú ornato manto.

    Vener con doi figliol glie sede à canto,E in dispregio di morte, e del suo teloAccendi homini, e dei, dardente zeloCon lopre quí, la sú col dolce canto.

    Morte, per morte darglie il tolse à morte,Sciolto e sicuro hormai spreza ogni guerraLieto dhaver mutato loco e sorte.

    Ah che virtú per morte non se aterraMorto è chi senza lei segue altre scorteSol questa fá lhuom vivo in cielo, e in terra.

    Antonius Thebaldeus ad Cicilia.Posava Seraphin dal somno oppresso

    El dí, che contra lui morte il stral preseSmarrito de lassalto, il braccio stesePer tor la cethra, che gli stava appresso,

    Ma invan, che iprimi, à cui fú il campo messoFur la lingua e la mano, onde el si reseTeco lalma restó, che al suo paeseSenza te ritornar non glié concesso,

    Piangilo, chel ne fá pianto e lamentoTal che nol vide, fá sel thá servita.Chel possa dir, Cicilia, io non mi pento,

    19

  • Che se chi à viver qualche di ne aita.In premio ne riporta oro & argentoChe merta quel che ne dá eterna vita?

    Iulianus Medices.Perche hai Seraphin morte offeso tanto?

    Che al cielo, e à me fur soe virtú molesteÀ te perche? che un dí potea con questeFarsi immortale, e tormi il regno, el vanto

    Al ciel perche? robó dal regno sanctoE portó in terra lharmonia celeste,Perche il feristi con subita peste?Che non potesse svolgermi con canto.

    Dunque è ribel di Dio? non, perche ha horaLi dei placati, e tanto piace e vale,Che chi qua giú lodió, la sú lhonora.

    Tú hor che fai? lerror piango el mio maleNon hó possuto far che in terra mora,E in ciel, nol credendo io, facto è immortale.

    Gio. Phi. Achilinoal S. Alexandro Benti.

    Signor, chi dice Seraphino è mortoErra, che lui beato è piú che vivo,Vero è, chel corpo suo de lalma è privo

    20

    Che se chi à viver qualche di ne aita.In premio ne riporta oro & argentoChe merta quel che ne dá eterna vita?

    Iulianus Medices.Perche hai Seraphin morte offeso tanto?

    Che al cielo, e à me fur soe virtú molesteÀ te perche? che un dí potea con questeFarsi immortale, e tormi il regno, el vanto

    Al ciel perche? robó dal regno sanctoE portó in terra lharmonia celeste,Perche il feristi con subita peste?Che non potesse svolgermi con canto.

    Dunque è ribel di Dio? non, perche ha horaLi dei placati, e tanto piace e vale,Che chi qua giú lodió, la sú lhonora.

    Tú hor che fai? lerror piango el mio maleNon hó possuto far che in terra mora,E in ciel, nol credendo io, facto è immortale.

    Gio. Phi. Achilinoal S. Alexandro Benti.

    Signor, chi dice Seraphino è mortoErra, che lui beato è piú che vivo,Vero è, chel corpo suo de lalma è privo

    20

  • Et tornata è, dove hebbe il suo primo orto.In presto al mondo Seraphin fú porto

    Dal ciel, non per human, ma sí per divo,Onde tal vita, e il mondo gliera schivo,Chal cielo e à se, à tardar facea gran torto.

    Ò che fortuna há lui, che dolce sorte,Perchel non teme morte naturale,Ma vive in cielo, e fama há in ogni corte.

    E pure essendo fragile, & mortaleIn tal caso laudar se dié la morte,Che di terrestre à i Dei lhá facto equale.

    Gio. Philotheo Achilino.Le muse, e Apollo intorno al sacro fonte

    Chiedean cantando al suo chor SeraphinoPassando à caso il nudo fanciullino,Che suo il tenea, turbó la chiara fonte.

    Disse ad Apollo, teco voi chio monteIn ira, io giur per larco mio divino,Che te rempiagaró col stral dor finoQual giá per Daphne quá sopra il tuo monte.

    Lé mio, ciascun gridando afferra larcoGiove munilli alla celeste corte,Chà tutti i Dei tal pugna fora incarco.

    La lite intesa fé cenno alla morteFidel che faccia à Seraphino il varco

    21

    Et tornata è, dove hebbe il suo primo orto.In presto al mondo Seraphin fú porto

    Dal ciel, non per human, ma sí per divo,Onde tal vita, e il mondo gliera schivo,Chal cielo e à se, à tardar facea gran torto.

    Ò che fortuna há lui, che dolce sorte,Perchel non teme morte naturale,Ma vive in cielo, e fama há in ogni corte.

    E pure essendo fragile, & mortaleIn tal caso laudar se dié la morte,Che di terrestre à i Dei lhá facto equale.

    Gio. Philotheo Achilino.Le muse, e Apollo intorno al sacro fonte

    Chiedean cantando al suo chor SeraphinoPassando à caso il nudo fanciullino,Che suo il tenea, turbó la chiara fonte.

    Disse ad Apollo, teco voi chio monteIn ira, io giur per larco mio divino,Che te rempiagaró col stral dor finoQual giá per Daphne quá sopra il tuo monte.

    Lé mio, ciascun gridando afferra larcoGiove munilli alla celeste corte,Chà tutti i Dei tal pugna fora incarco.

    La lite intesa fé cenno alla morteFidel che faccia à Seraphino il varco

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  • Di cieli, & levó via la gara forte.

    Garisendi Bononiensisin Obitu Ser.

    Quel Seraphin che dal celeste nidoInel nido dun Aquila discese,Tornato è ad habitare el suo paese,Onde deserti fien parnaso, e Gnido,

    Dil suo partire Apol piagne, e CupidoVisto mancar la lor gloria palese,Peró lun stingue le facelle accese,Laltro sfronda il suo lauro amato e fido,

    Phebo piú presto havria rotta la Cethra,Et non sarebbe ad amor stato tantoDanno, perdendo larco et la pharetra.

    Che dove non potean suoi strali alquantoIn acquistar un cor di viva pietraPreso gliel dava Seraphin col canto.

    Eiusdem Garisendi.Non passar viator, che tu non piagni

    Se di offesa Virtú giamai ti dolse,Quí dentro è un Seraphin, che quando volseGiunse à i tygri le dame, e à i lupi li agni

    Cantando un giorno versi excelsi e magni

    22

    Di cieli, & levó via la gara forte.

    Garisendi Bononiensisin Obitu Ser.

    Quel Seraphin che dal celeste nidoInel nido dun Aquila discese,Tornato è ad habitare el suo paese,Onde deserti fien parnaso, e Gnido,

    Dil suo partire Apol piagne, e CupidoVisto mancar la lor gloria palese,Peró lun stingue le facelle accese,Laltro sfronda il suo lauro amato e fido,

    Phebo piú presto havria rotta la Cethra,Et non sarebbe ad amor stato tantoDanno, perdendo larco et la pharetra.

    Che dove non potean suoi strali alquantoIn acquistar un cor di viva pietraPreso gliel dava Seraphin col canto.

    Eiusdem Garisendi.Non passar viator, che tu non piagni

    Se di offesa Virtú giamai ti dolse,Quí dentro è un Seraphin, che quando volseGiunse à i tygri le dame, e à i lupi li agni

    Cantando un giorno versi excelsi e magni

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  • Traheva i sassi, & quí tanti ne accolse,Che vivo in stá pregion se stesso colseTal che de larte sua convien si lagni.

    Creder si dé, che per poterne uscireCon suave harmonia suoi canti spende,Ma il dolce suon non si puó fuor sentire.

    Perchel dur marmo sol locupa e intendeEt men si muove, onde si pó ben dire,Che troppa gratia alcuna volta offende.

    Alex. Gabuardus Turcellanus adillu. Galeatium sfortiam de Ara-gonia Dominum præcipuum cui

    hoc opus dicatum est.Si thamyram sentire cupis, si pectine iopam,

    Orphea, Calliopen, Thespiadumque choros,Panna, & Atlantiadem, rapta briseide Achillem

    Solantem curas æmonia cythara,Pindaricos cantus, Musaei nobile plectrum,

    Sapphon, & Alcæum, Carmine, & amphrysium,Terpandrum, lyricos, iustum chirona, & olympum

    Et melicum melico pectine demodacum,Pollice dircei resonantia plectra, Linique,

    Et Temothei barbita pulsa manu,Per mare Delphinis Vectum testudine vatem,

    23

    Traheva i sassi, & quí tanti ne accolse,Che vivo in stá pregion se stesso colseTal che de larte sua convien si lagni.

    Creder si dé, che per poterne uscireCon suave harmonia suoi canti spende,Ma il dolce suon non si puó fuor sentire.

    Perchel dur marmo sol locupa e intendeEt men si muove, onde si pó ben dire,Che troppa gratia alcuna volta offende.

    Alex. Gabuardus Turcellanus adillu. Galeatium sfortiam de Ara-gonia Dominum præcipuum cui

    hoc opus dicatum est.Si thamyram sentire cupis, si pectine iopam,

    Orphea, Calliopen, Thespiadumque choros,Panna, & Atlantiadem, rapta briseide Achillem

    Solantem curas æmonia cythara,Pindaricos cantus, Musaei nobile plectrum,

    Sapphon, & Alcæum, Carmine, & amphrysium,Terpandrum, lyricos, iustum chirona, & olympum

    Et melicum melico pectine demodacum,Pollice dircei resonantia plectra, Linique,

    Et Temothei barbita pulsa manu,Per mare Delphinis Vectum testudine vatem,

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  • Theutrantis dulcis Euboicamque chelym,Harmonicum Gapias Galeaz seraphina putabis

    Hos sensisse viros, Carmine, Voce, lyra,

    Epitha. SeraphiniCarmina plectra Sales risus Spes gaudia cantus

    Hoc sita sunt tumulo, quo Seraphine iaces,

    Questo è sculpito nella Sepulturadi Seraphino in Roma.

    Quí giace Seraphin partirti hor poiSol dhaver visto il sasso che lo serra

    Assai sei debitor à gli occhi toi,

    SonettoLeggi lector, ma senza pianto ò duolo

    Anchor chá pianto & duol sia persuasoQuá gratia ingegno, ahi lamentabil caso,Et dogni musa è sepulto el figliolo.

    Mentre chun nobil verso alzato à voloConvertiva in stupor lorto, e loccaso,Morte sdegnata chiuse in poco vasoSuo corpo, & non suo nome unico e solo.

    Septe lustri el dur ciel di vita el cinse

    24

    Theutrantis dulcis Euboicamque chelym,Harmonicum Gapias Galeaz seraphina putabis

    Hos sensisse viros, Carmine, Voce, lyra,

    Epitha. SeraphiniCarmina plectra Sales risus Spes gaudia cantus

    Hoc sita sunt tumulo, quo Seraphine iaces,

    Questo è sculpito nella Sepulturadi Seraphino in Roma.

    Quí giace Seraphin partirti hor poiSol dhaver visto il sasso che lo serra

    Assai sei debitor à gli occhi toi,

    SonettoLeggi lector, ma senza pianto ò duolo

    Anchor chá pianto & duol sia persuasoQuá gratia ingegno, ahi lamentabil caso,Et dogni musa è sepulto el figliolo.

    Mentre chun nobil verso alzato à voloConvertiva in stupor lorto, e loccaso,Morte sdegnata chiuse in poco vasoSuo corpo, & non suo nome unico e solo.

    Septe lustri el dur ciel di vita el cinse

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  • Cantó damor, fú Seraphin tra noiLaquila el generó, Roma loxtinse,

    Partiti hormai, inanzi al tempo, poiChe fato acerbo in questa urna el sospinseVivi tú gli anni suoi, & gli anni tuoi.

    25

    Cantó damor, fú Seraphin tra noiLaquila el generó, Roma loxtinse,

    Partiti hormai, inanzi al tempo, poiChe fato acerbo in questa urna el sospinseVivi tú gli anni suoi, & gli anni tuoi.

    25

  • VITA DEL SERAPHINO.

    Nel Anno della christiana salute. M.cccc Lxyi. che fo’lanno secondo del Pontificato di Paulo secondo, & lannovigesimosecondo di Federico tertio imperatore, nel qualemoritte Francesco sforza duca di Milano, nacque Sera-phino nella ciptá de Laquila di abruzo de non ignobilestirpe, & essendo fanciullo, ne havendo anchora princi-pio alcuno di grammatica fo’ dato per ragazo da Paulosuo zio al conte di Potentia in corte delquale sotto Gu-glielmo Fiamengo imparó musica, di poi tornato in lapatria, tre anni ad imparare le cose vulgari del Petrarca,& Dante, & à componere canti figurati se diede, & de lívenuto à Roma con Ascanio sforza Cardinale altri tréanni spese, un anno, ò poco piú stato à sua posta dinovo retornó al servitio di decto Cardinale,& di poi cir-ca tre anni impetrata optima licentia tornó alla patria,& non molto di poi fo’ da Ferdinando secondo alhoraduca di Calabria per la fama che di lui udiva nella suacorte chiamato, Dove per tre anni fece dimora, imperóche advenne che dicto Ferdinando fo’ da Carlo Re diFrancia cacciate del regno, privato donque del suo desi-derio questo poeta per alcuni tempi in corte de France-sco Gonzaga marchese di Mantua, & Isabella sua con-sorte, & figliola del duca Hercule Estense se redusse, &

    26

    VITA DEL SERAPHINO.

    Nel Anno della christiana salute. M.cccc Lxyi. che fo’lanno secondo del Pontificato di Paulo secondo, & lannovigesimosecondo di Federico tertio imperatore, nel qualemoritte Francesco sforza duca di Milano, nacque Sera-phino nella ciptá de Laquila di abruzo de non ignobilestirpe, & essendo fanciullo, ne havendo anchora princi-pio alcuno di grammatica fo’ dato per ragazo da Paulosuo zio al conte di Potentia in corte delquale sotto Gu-glielmo Fiamengo imparó musica, di poi tornato in lapatria, tre anni ad imparare le cose vulgari del Petrarca,& Dante, & à componere canti figurati se diede, & de lívenuto à Roma con Ascanio sforza Cardinale altri tréanni spese, un anno, ò poco piú stato à sua posta dinovo retornó al servitio di decto Cardinale,& di poi cir-ca tre anni impetrata optima licentia tornó alla patria,& non molto di poi fo’ da Ferdinando secondo alhoraduca di Calabria per la fama che di lui udiva nella suacorte chiamato, Dove per tre anni fece dimora, imperóche advenne che dicto Ferdinando fo’ da Carlo Re diFrancia cacciate del regno, privato donque del suo desi-derio questo poeta per alcuni tempi in corte de France-sco Gonzaga marchese di Mantua, & Isabella sua con-sorte, & figliola del duca Hercule Estense se redusse, &

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  • de lí andato à Milano fin che Lodovico Sforza fo’ daAluigi Re di Francia del dominio excluso con grandegratia di lui, & di Beatrice sua consorte, & sorella dellaantedicta Isabella nella predicta ciptá fé residentia dipoitornato à Roma da Giovanne Borgia Cardinale, & ulti-mamente da Cesare Borgia duca di Valentia, fó gratio-samente receputo, & honorevolmente premiato, & sottola protectione di quello finí la sua vita nella ciptá diRoma adi. X. de Agosto. M.D. il dì de san Lorenzo, es-sendo de anni trentacinque fó sepulto in sancta Mariadel populo honoratamente, & sopra il saxo della sepul-tura questo terzetto sculpto che dal Aretino era statocomposto.

    Qui giace Seraphin, partite hor poi,Sol de haver visto el sasso che lo serraAssai sei debitor à gli occhi toi

    Era questo poeta un poco piccolo de statura, & grosso,ma robusto di corpo, & destro in correre, saltare, giocareà la palla, & alle braccia, Era anchora bruno con li ca-pelli negri, longhi, & distesi, & gliocchi simelmente ne-gri, faceto assai nel parlare, & alcuna volta un pocotroppo mordace, in recitare, & cantare havea gratia mi-rabile, & sopra modo era desideroso di fama. Molte altrecose di lui dir se potriano che consultamente tacemo peressere stata prolixatamente, & facundamente compostala sua vita, & impressa nel libro delle collectanee in lau-de del prefato Seraphino, la quale el nobile & terso Poeta

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    de lí andato à Milano fin che Lodovico Sforza fo’ daAluigi Re di Francia del dominio excluso con grandegratia di lui, & di Beatrice sua consorte, & sorella dellaantedicta Isabella nella predicta ciptá fé residentia dipoitornato à Roma da Giovanne Borgia Cardinale, & ulti-mamente da Cesare Borgia duca di Valentia, fó gratio-samente receputo, & honorevolmente premiato, & sottola protectione di quello finí la sua vita nella ciptá diRoma adi. X. de Agosto. M.D. il dì de san Lorenzo, es-sendo de anni trentacinque fó sepulto in sancta Mariadel populo honoratamente, & sopra il saxo della sepul-tura questo terzetto sculpto che dal Aretino era statocomposto.

    Qui giace Seraphin, partite hor poi,Sol de haver visto el sasso che lo serraAssai sei debitor à gli occhi toi

    Era questo poeta un poco piccolo de statura, & grosso,ma robusto di corpo, & destro in correre, saltare, giocareà la palla, & alle braccia, Era anchora bruno con li ca-pelli negri, longhi, & distesi, & gliocchi simelmente ne-gri, faceto assai nel parlare, & alcuna volta un pocotroppo mordace, in recitare, & cantare havea gratia mi-rabile, & sopra modo era desideroso di fama. Molte altrecose di lui dir se potriano che consultamente tacemo peressere stata prolixatamente, & facundamente compostala sua vita, & impressa nel libro delle collectanee in lau-de del prefato Seraphino, la quale el nobile & terso Poeta

    27

  • vulgare Giovanne Philotheo Achilino ciptadino Bolo-gnese cum summa diligentia, & ardore della fama diquesto há divulgate, Qualunque adunque desidera piúapieno essere della sua vita informato, recorra à quelfonte, che lí facilmente, & cum non mediocre piacere sipoterá la sete togliere, À noi basti per hora havere datodi lui questa poca notitia.

    Vale.

    28

    vulgare Giovanne Philotheo Achilino ciptadino Bolo-gnese cum summa diligentia, & ardore della fama diquesto há divulgate, Qualunque adunque desidera piúapieno essere della sua vita informato, recorra à quelfonte, che lí facilmente, & cum non mediocre piacere sipoterá la sete togliere, À noi basti per hora havere datodi lui questa poca notitia.

    Vale.

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  • Soneto. I.Laquila del suo sguardo affixa al Sole

    Tutti isoi figli anchor prova alla speraEt qual fixar non puo sdegnosa è fieraMorte lo tra del nido, è non lo vuole

    Simile spesso far mia mente suoleDe suoi pensier, poiche son nati à schiera Che qual non mira alla mia donna alteraPresto loccide, & mai non sene duole

    Questo è quel Sol cognialtra vista abagliaChe sel vedesse ogniun, comel vedo ioDiria, che al mio nissun stato se aguaglia

    Perche la mente, & ciascun pensier mioSpesso convien per lei tanto alto sagliaChe cognoscer mi fa, che cosa è dio

    Sonetto. II.Se questa electa ho sol fra tante belle

    Non ne stupisca alcun, sorte me induce.Non son li sguardi suoi dhumana luceMa sappi, prima in ciel furon duo stelle.

    Et trovato ho cercando hor che son quelleChe del mio corpo eran governo & duceEt questo è quel in ció prompto minduceChio vedo el mio destin regnar con elle.

    29

    Soneto. I.Laquila del suo sguardo affixa al Sole

    Tutti isoi figli anchor prova alla speraEt qual fixar non puo sdegnosa è fieraMorte lo tra del nido, è non lo vuole

    Simile spesso far mia mente suoleDe suoi pensier, poiche son nati à schiera Che qual non mira alla mia donna alteraPresto loccide, & mai non sene duole

    Questo è quel Sol cognialtra vista abagliaChe sel vedesse ogniun, comel vedo ioDiria, che al mio nissun stato se aguaglia

    Perche la mente, & ciascun pensier mioSpesso convien per lei tanto alto sagliaChe cognoscer mi fa, che cosa è dio

    Sonetto. II.Se questa electa ho sol fra tante belle

    Non ne stupisca alcun, sorte me induce.Non son li sguardi suoi dhumana luceMa sappi, prima in ciel furon duo stelle.

    Et trovato ho cercando hor che son quelleChe del mio corpo eran governo & duceEt questo è quel in ció prompto minduceChio vedo el mio destin regnar con elle.

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  • Credo de lamplo ciel quelle sian soloDe tutti imarinar guida è confortoChe in duo bei lumi è luno è laltro polo

    Che essendo quí mi son piu volte accortoStando in tempesta, & gran tormento e duoloChe visto el sguardo suo ritrovo il porto.

    De uno Anello. So. III.Ò falso anello impresa alta & superba

    Come somigli à chi mhá posto el freno.Sol degno fusti tú del suo bel senoSerpe crudel che stai fra fiori & lherba.

    Et per exemplo suo mia man ti serbaChe in dolce aspetto angelico & serenoGiunge, rinchiuso, à me mortal venenoDi fuor pietosa, & drento al core acerba

    E con questo color, maperse el pecto,Questa mia libertá gli dette in predaQuesto li dié el cor mio senza sospecto,

    Et benche ognhor per lei morir mi vedaPrendo pur di sua vista un tal dilectoChe convien poi chel tutto li conceda

    Sonetto. IIII.Anellin per colei qual sola invoco

    30

    Credo de lamplo ciel quelle sian soloDe tutti imarinar guida è confortoChe in duo bei lumi è luno è laltro polo

    Che essendo quí mi son piu volte accortoStando in tempesta, & gran tormento e duoloChe visto el sguardo suo ritrovo il porto.

    De uno Anello. So. III.Ò falso anello impresa alta & superba

    Come somigli à chi mhá posto el freno.Sol degno fusti tú del suo bel senoSerpe crudel che stai fra fiori & lherba.

    Et per exemplo suo mia man ti serbaChe in dolce aspetto angelico & serenoGiunge, rinchiuso, à me mortal venenoDi fuor pietosa, & drento al core acerba

    E con questo color, maperse el pecto,Questa mia libertá gli dette in predaQuesto li dié el cor mio senza sospecto,

    Et benche ognhor per lei morir mi vedaPrendo pur di sua vista un tal dilectoChe convien poi chel tutto li conceda

    Sonetto. IIII.Anellin per colei qual sola invoco

    30

  • Superbo da quel dí chella ti preseCome hoggi lopre tue mostri paleseChio vedo in la mia man, non trovi loco

    Anzi piu presto ahime te scotta el focoChe un dí questa crudel tutta macceseBenche la mortal fiamma al cor disceseEt al mio mal quel che tu senti è poco.

    E credo certo el mio calore ardenteChe un di ti funderá nel proprio ditoAnchor che smalto sei duro & possente.

    Onde vedendo un servo à tal partitoForse anche io placaró sua cruda menteDandomi pace anchor chio sia transito

    Sonetto. V.Tempo ó fortuna ahime che non risolve

    Mirando el vinto anel sel ver non erroArdir riprendo, & dico, anchor mi sferroDa questa iniqua, che mi strugge & volve

    Fú duro smalto, & hor glie trito in polvePer esser di colei per cui mi atterroNon dovea giá temer foco ne ferro,Ma lardor mio crudel che non dissolve.

    À questo guarda, & non tenerlo à giocoCruda che fuggi ognhor damore el laccio,Quel chuno anel divenne al mio gran foco.

    31

    Superbo da quel dí chella ti preseCome hoggi lopre tue mostri paleseChio vedo in la mia man, non trovi loco

    Anzi piu presto ahime te scotta el focoChe un dí questa crudel tutta macceseBenche la mortal fiamma al cor disceseEt al mio mal quel che tu senti è poco.

    E credo certo el mio calore ardenteChe un di ti funderá nel proprio ditoAnchor che smalto sei duro & possente.

    Onde vedendo un servo à tal partitoForse anche io placaró sua cruda menteDandomi pace anchor chio sia transito

    Sonetto. V.Tempo ó fortuna ahime che non risolve

    Mirando el vinto anel sel ver non erroArdir riprendo, & dico, anchor mi sferroDa questa iniqua, che mi strugge & volve

    Fú duro smalto, & hor glie trito in polvePer esser di colei per cui mi atterroNon dovea giá temer foco ne ferro,Ma lardor mio crudel che non dissolve.

    À questo guarda, & non tenerlo à giocoCruda che fuggi ognhor damore el laccio,Quel chuno anel divenne al mio gran foco.

    31

  • E sel mio caldo amor li diede impaccioPensa se à vincer te gli sará poco.Chel fú di smalto, & tu di freddo ghiaccio

    Sonetto. VI.Superbo anel tu sei pur giunto al fine

    Thá pur consumpto el mio calore ardente,Non ti valsel favor smalto possenteChogni opera corre al natural confine.

    Anzi al partir di quelle man divine,Festi quel che far suol ciascun prudente,Che dun martyr prima morir consenteChe dalto loco in basso se decline

    Nel ciel felice un tempo ti vedestiEt poi calato nel profondo infernoChera mia man, più vita non volesti

    Martyr, lusinghe mai placar ti fernoSdegnoso anel, che aperto conoscestiChe solo un bel morir fá lhuomo eterno.

    Sonetto. VII.O vago anel che in su la bianca mano

    De la mia dea, fusti un gran tempo in statoTu sei del cielo, & io del cor privato,Si che ambe doi habiam partito strano.

    32

    E sel mio caldo amor li diede impaccioPensa se à vincer te gli sará poco.Chel fú di smalto, & tu di freddo ghiaccio

    Sonetto. VI.Superbo anel tu sei pur giunto al fine

    Thá pur consumpto el mio calore ardente,Non ti valsel favor smalto possenteChogni opera corre al natural confine.

    Anzi al partir di quelle man divine,Festi quel che far suol ciascun prudente,Che dun martyr prima morir consenteChe dalto loco in basso se decline

    Nel ciel felice un tempo ti vedestiEt poi calato nel profondo infernoChera mia man, più vita non volesti

    Martyr, lusinghe mai placar ti fernoSdegnoso anel, che aperto conoscestiChe solo un bel morir fá lhuomo eterno.

    Sonetto. VII.O vago anel che in su la bianca mano

    De la mia dea, fusti un gran tempo in statoTu sei del cielo, & io del cor privato,Si che ambe doi habiam partito strano.

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  • Cosi trapassa tutto el corso humano.Hor alto, hor basso, hor tristo, & hor beatoSiche non ti dolere se à me sei dato.Perche un perpetuo ben sespera in vano

    Fusti nel freddo ghiaccio, hor sei nel focoFusti una luce, hor tenebroso e obscuro,Mutato hai qualitá mutando loco.

    Ma star dove tu stai non te sia duro,Et di quel chalto vola cura pocoChe un stato mediocre è piu sicuro

    Sonetto. VIII.Sei tu quel dolce anel? tu sei pur desso

    Che ornasti quella man che mha ligatoBenche eri tu da lei piu presto ornatoChe à i mortali un tal don raro è concesso.

    Guarda se fusti tu felice spessoChe ognhor toccavi lei per ogni lato,Che a toccar te mi reputo beatoNe à me potea venir piu grato messo.

    Hor intra dunque nel mio ardente ditoSta saldo, & non sperar de uscirne maiFinche in polver será mio corpo trito

    Ben che spero immortal tu me faraiChio non credo alcun mal sia tanto arditoChe possa mai toccar dove tu stai.

    33

    Cosi trapassa tutto el corso humano.Hor alto, hor basso, hor tristo, & hor beatoSiche non ti dolere se à me sei dato.Perche un perpetuo ben sespera in vano

    Fusti nel freddo ghiaccio, hor sei nel focoFusti una luce, hor tenebroso e obscuro,Mutato hai qualitá mutando loco.

    Ma star dove tu stai non te sia duro,Et di quel chalto vola cura pocoChe un stato mediocre è piu sicuro

    Sonetto. VIII.Sei tu quel dolce anel? tu sei pur desso

    Che ornasti quella man che mha ligatoBenche eri tu da lei piu presto ornatoChe à i mortali un tal don raro è concesso.

    Guarda se fusti tu felice spessoChe ognhor toccavi lei per ogni lato,Che a toccar te mi reputo beatoNe à me potea venir piu grato messo.

    Hor intra dunque nel mio ardente ditoSta saldo, & non sperar de uscirne maiFinche in polver será mio corpo trito

    Ben che spero immortal tu me faraiChio non credo alcun mal sia tanto arditoChe possa mai toccar dove tu stai.

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  • Sonetto. IX.Ò viduo anelletto anche io tadoro,

    Se ben perso hai di te la miglior parte,Che riccho senza lei non puoi chiamarteAnchor che ornato sei di smalto e doro.

    Stulto, insensato, degno de martoroCome lassasti de sua man predarte?Cieco, dovevi prima tutto disfarteChal misero la morte è un bel thesoro.

    Como si ti mancó forza & valoreDi farte stretto alhor? ma credo hai lasso Te gabbo de sua bocca el dolce humore

    Questo ti fe mollar di passo in passoQuesto ti vinse, ahime, che ha tal vigoreChe leva i sensi, & rompe ogni dur sasso,

    Sonetto. X.Precioso, gentil, vago anelletto

    Nutrito in quella man che ognhor mè accoraPiu lei non tha, benche vi fusti alhoraQuando senza pietá maperse il pecto

    Ma gia per questo à me non se in dispectoDimmi ti prego, el cor chil trasse fora,Ove è, che face, in qual parte dimora.E se hebbe mai da lei grato ricepto?

    Non ti scusar, non dir che tu nol sai,

    34

    Sonetto. IX.Ò viduo anelletto anche io tadoro,

    Se ben perso hai di te la miglior parte,Che riccho senza lei non puoi chiamarteAnchor che ornato sei di smalto e doro.

    Stulto, insensato, degno de martoroCome lassasti de sua man predarte?Cieco, dovevi prima tutto disfarteChal misero la morte è un bel thesoro.

    Como si ti mancó forza & valoreDi farte stretto alhor? ma credo hai lasso Te gabbo de sua bocca el dolce humore

    Questo ti fe mollar di passo in passoQuesto ti vinse, ahime, che ha tal vigoreChe leva i sensi, & rompe ogni dur sasso,

    Sonetto. X.Precioso, gentil, vago anelletto

    Nutrito in quella man che ognhor mè accoraPiu lei non tha, benche vi fusti alhoraQuando senza pietá maperse il pecto

    Ma gia per questo à me non se in dispectoDimmi ti prego, el cor chil trasse fora,Ove è, che face, in qual parte dimora.E se hebbe mai da lei grato ricepto?

    Non ti scusar, non dir che tu nol sai,

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  • Che anchor ti vedo del mio sangue tintoDel qual fui cagione, io che troppo amai

    E se andarai ver me malvagio e fintoDiró che come lei pietá non hai,E ognun de voi me vol di vita spinto

    Sonetto. XI.Vaga verghetta che giá fusti avolta

    Nel candido e bel dito di costei,Hor dimmi del mio cor, dimmi di leiPerche cagion mie preghi non ascolta?

    Tu non rispondi sorda? ah mente stoltaSpirto credea te havesse dato leiPer haver tocco spesso, ove sareiBeato à tocarvi io sol una volta.

    Ma forse fusti un fior che poco valePer haver forma della sua belleza,Gli spiacque tua beltá fusse si frale.

    Che con quel sguardo suo pien di vaghezaTi fece un smalto, anzi resti immortaleDandoti forma anchor di sua dureza.

    Sonetto. XII.Puro animale el ciel chogni alma sforza

    Come à noi diede equalmente una sorte

    35

    Che anchor ti vedo del mio sangue tintoDel qual fui cagione, io che troppo amai

    E se andarai ver me malvagio e fintoDiró che come lei pietá non hai,E ognun de voi me vol di vita spinto

    Sonetto. XI.Vaga verghetta che giá fusti avolta

    Nel candido e bel dito di costei,Hor dimmi del mio cor, dimmi di leiPerche cagion mie preghi non ascolta?

    Tu non rispondi sorda? ah mente stoltaSpirto credea te havesse dato leiPer haver tocco spesso, ove sareiBeato à tocarvi io sol una volta.

    Ma forse fusti un fior che poco valePer haver forma della sua belleza,Gli spiacque tua beltá fusse si frale.

    Che con quel sguardo suo pien di vaghezaTi fece un smalto, anzi resti immortaleDandoti forma anchor di sua dureza.

    Sonetto. XII.Puro animale el ciel chogni alma sforza

    Come à noi diede equalmente una sorte

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  • Per difender costei patimo morte,Benchio gli dia quel drento, & tu la scorza

    Tu quella man chognalto lume smorzaDifendivi dal Sol quando è piu forte,El cor mio di costei stá in su le porteEt para i stral damor channo piu forza

    Perche mia vita alberga nel suo pectoEt quando iratamente amor lassaleScudo fá del mio cor puro & soletto,

    Hor porta in pace tuo destin fatale,Et di star meco prendi alcun dilectoChe incompagnia non è si atroce el male.

    Sonetto. XIII.Ò felice animal, felice dico

    Che godi di tal dea le labra el fiatoAh? chi te spinse à si sublime statoCrudo, inhumano, & di pietá nimico?

    Tu di suo braccia cinto, & io mendicoQuanto mi noce in miglior secta natoTu del suo dolce humor pasci, io patoEt sol per lei di pianto mi nutrico.

    Rigido can, tu piu di me non lamiMa veggio horben chel ciel tutto governaChio il cerco ognhor, tu pur tal ben non brami

    Tua forma havessi, & tu mia pena ternaæ

    36

    Per difender costei patimo morte,Benchio gli dia quel drento, & tu la scorza

    Tu quella man chognalto lume smorzaDifendivi dal Sol quando è piu forte,El cor mio di costei stá in su le porteEt para i stral damor channo piu forza

    Perche mia vita alberga nel suo pectoEt quando iratamente amor lassaleScudo fá del mio cor puro & soletto,

    Hor porta in pace tuo destin fatale,Et di star meco prendi alcun dilectoChe incompagnia non è si atroce el male.

    Sonetto. XIII.Ò felice animal, felice dico

    Che godi di tal dea le labra el fiatoAh? chi te spinse à si sublime statoCrudo, inhumano, & di pietá nimico?

    Tu di suo braccia cinto, & io mendicoQuanto mi noce in miglior secta natoTu del suo dolce humor pasci, io patoEt sol per lei di pianto mi nutrico.

    Rigido can, tu piu di me non lamiMa veggio horben chel ciel tutto governaChio il cerco ognhor, tu pur tal ben non brami

    Tua forma havessi, & tu mia pena ternaæ

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  • Che sel ciel dette à me gli human legamiFú acció chogni dolor meglio discerna.

    Sonetto. XIIII.Ò gentil per colei qual sola invoco

    Superbo da quel dí chella ti preseCome hoggi lopre tuo mostri paleseChio vedo in la mia man non trovi loco

    Anzi piu presto ahime te scotta el focoChe un dí questa crudel tutto macceseBenche la mortal fiamma al cor disceseEt al mio mal quel che tu senti è poco

    Et credo corto el mio calore ardenteChe un dí te fonderá nel proprio ditoAnchor che smalto sii duro & possente

    Onde vedendo un servo à tal partitoForse anche io placaró sua cruda menteDandomi pace anchor sia transito.

    Sonetto. XV.Ite guanti à coprir la man gentile

    Di quella che amo con si caldo zeloGuardati non la offenda el caldo ol gieloEt in servirla oprate ogni arte & stile

    Vero è, che piu preciosa e piu sottile

    37

    Che sel ciel dette à me gli human legamiFú acció chogni dolor meglio discerna.

    Sonetto. XIIII.Ò gentil per colei qual sola invoco

    Superbo da quel dí chella ti preseCome hoggi lopre tuo mostri paleseChio vedo in la mia man non trovi loco

    Anzi piu presto ahime te scotta el focoChe un dí questa crudel tutto macceseBenche la mortal fiamma al cor disceseEt al mio mal quel che tu senti è poco

    Et credo corto el mio calore ardenteChe un dí te fonderá nel proprio ditoAnchor che smalto sii duro & possente

    Onde vedendo un servo à tal partitoForse anche io placaró sua cruda menteDandomi pace anchor sia transito.

    Sonetto. XV.Ite guanti à coprir la man gentile

    Di quella che amo con si caldo zeloGuardati non la offenda el caldo ol gieloEt in servirla oprate ogni arte & stile

    Vero è, che piu preciosa e piu sottile

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  • Veste vorria ma qual si degno veloTrova mai se potria in terra o in cieloChe à una si bella man non fusse vile

    Che se advien una sol volta che costeiVi tocchi, ve dara tanta excellentiaChe invidia ne haveranno homini & dei

    Andate dunque senza haver tementiaChel cor mio che adognihor si trova in leiE scuserá la vostra insufficientia

    Sonetto. XVI.Hor vá felice anel si aventurato

    Va stringe quella man, chel cor ma strettoVanne, & di ritornar non far conceptoChio ben vorrei con te cambiar mio stato

    Ma serai in questo pur spesso beatoChe mettendo la man nel bianco pectoCader ti lasserai con gran dilectoPer gir toccando lei per ogni lato

    Hor vá, chal ciel potrai bene aguagliartiChe come lei li suoi secreti intendiChiudendo tu cio chella scrive in carte,

    Et quando humor della sua bocca prendiPer sigillare, el ciel che puo piu darteAlhor serai crudel se non te accendi

    38

    Veste vorria ma qual si degno veloTrova mai se potria in terra o in cieloChe à una si bella man non fusse vile

    Che se advien una sol volta che costeiVi tocchi, ve dara tanta excellentiaChe invidia ne haveranno homini & dei

    Andate dunque senza haver tementiaChel cor mio che adognihor si trova in leiE scuserá la vostra insufficientia

    Sonetto. XVI.Hor vá felice anel si aventurato

    Va stringe quella man, chel cor ma strettoVanne, & di ritornar non far conceptoChio ben vorrei con te cambiar mio stato

    Ma serai in questo pur spesso beatoChe mettendo la man nel bianco pectoCader ti lasserai con gran dilectoPer gir toccando lei per ogni lato

    Hor vá, chal ciel potrai bene aguagliartiChe come lei li suoi secreti intendiChiudendo tu cio chella scrive in carte,

    Et quando humor della sua bocca prendiPer sigillare, el ciel che puo piu darteAlhor serai crudel se non te accendi

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  • Sonetto. XVII.1

    Nella mia verde spolia era serratoNe cominciava anchor foglietta aprireQuando mi parve da une voce udireChe atte nympha gentile ero donato

    Onde lieto di quel mi son sforzatoNanzi al mio tempo natural fiorireEt sofersi desiando ad te venireDella radice mia restar privato

    Ad te ne vengho, & meco insieme portoAscoso nelle foglie el tristo coreDunque al nostro partir resto qual morto

    Se mancha el fior convien che manchi el coreChe fia, se non provedi in tempo cortoLui senza sangue, & io senza colore

    Sonetto. XVIII.Cinto che in le mani vai del mio signore

    Come hoggi facto sei felice e lietoNon te doler che me lassi qui indrietoChe incompagnia ben ti mando el core

    Guarda sel ciel ti dona un gran valoreChe attener vai di quello ogni secretoMa fa che sempre sii fido & discreto

    1 Nell'originale: VII. [nota per l'edizione Manuzio].

    39

    Sonetto. XVII.1

    Nella mia verde spolia era serratoNe cominciava anchor foglietta aprireQuando mi parve da une voce udireChe atte nympha gentile ero donato

    Onde lieto di quel mi son sforzatoNanzi al mio tempo natural fiorireEt sofersi desiando ad te venireDella radice mia restar privato

    Ad te ne vengho, & meco insieme portoAscoso nelle foglie el tristo coreDunque al nostro partir resto qual morto

    Se mancha el fior convien che manchi el coreChe fia, se non provedi in tempo cortoLui senza sangue, & io senza colore

    Sonetto. XVIII.Cinto che in le mani vai del mio signore

    Come hoggi facto sei felice e lietoNon te doler che me lassi qui indrietoChe incompagnia ben ti mando el core

    Guarda sel ciel ti dona un gran valoreChe attener vai di quello ogni secretoMa fa che sempre sii fido & discreto

    1 Nell'originale: VII. [nota per l'edizione Manuzio].

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  • Che ancho à servir talhor sacquista honoreEt se ponesse in te la man talhora

    Dilli che habbia in se qualche ritegnoChel cor chai ascoso in te non tressi fora

    Et acció creda che seco à morir vegnoPregal che teco el core accepti anchoraChe sol securo è quel cha seco el pegno

    Sonetto. XIX.Non piu sperar, hor teme ahi miser core

    Et del pianger ritorna al tuo costumeChe vincer non puó tú quel divo numeChe há tolto larme & spenacchiato amore

    Che havendo perso seco un dí el valoreGli cadde in pecto stracco & senza lumeEt lei gli tolse à lale tante piumeChe un tropheo sene fé per gloria e honore

    Qual per ventaglio aduane imprese e finctoIl volto porta, & non scorge esser taleChanco el sol resta à sue belleze extincto

    Peró resta mio cor debile & fraleDhe se lei scaccia el sole, & há amor vintoChe faria à te senza arme & che mortale

    40

    Che ancho à servir talhor sacquista honoreEt se ponesse in te la man talhora

    Dilli che habbia in se qualche ritegnoChel cor chai ascoso in te non tressi fora

    Et acció creda che seco à morir vegnoPregal che teco el core accepti anchoraChe sol securo è quel cha seco el pegno

    Sonetto. XIX.Non piu sperar, hor teme ahi miser core

    Et del pianger ritorna al tuo costumeChe vincer non puó tú quel divo numeChe há tolto larme & spenacchiato amore

    Che havendo perso seco un dí el valoreGli cadde in pecto stracco & senza lumeEt lei gli tolse à lale tante piumeChe un tropheo sene fé per gloria e honore

    Qual per ventaglio aduane imprese e finctoIl volto porta, & non scorge esser taleChanco el sol resta à sue belleze extincto

    Peró resta mio cor debile & fraleDhe se lei scaccia el sole, & há amor vintoChe faria à te senza arme & che mortale

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  • Sonetto. XX.Felice spoglie che del mio thesoro

    Copristi giá le man chel cor mhan toltoHor meco seti, io son nel suo bel voltoPer ritrovar pace, & al mio mal ristoro

    Quanto è misero el stato ovio dimoroVoi fuor di pena, & io nel duol sepoltoVoi liber sete, & io ne lacci avoltoPer lei, che sola al mondo, & sola adoro

    Ben vi fu amica, e à me crudel naturaChe per celarmi quella man chio bramoDegni vi fé toccar sua carne pura

    Grati vi tengo, & felici vi chiamoChe mentre seco fusti hebbe in voi curaEt ció che allei dilecta honoro & bramo

    Sonetto. XXI.Non per una cagion di te mi doglio

    Crudo ventaglio, ma per piu di centoTra laltre alhor mi dai crudel tormentoChe tra madonna & me diventi un scoglio

    Et piu sovente anchor doler mi soglioQuando le belle man te muovon lentoPerche vai generando un fresco ventoDel qual lei crescie forza al fiero orgoglio

    Gelida è lei da se piu che la neve,

    41

    Sonetto. XX.Felice spoglie che del mio thesoro

    Copristi giá le man chel cor mhan toltoHor meco seti, io son nel suo bel voltoPer ritrovar pace, & al mio mal ristoro

    Quanto è misero el stato ovio dimoroVoi fuor di pena, & io nel duol sepoltoVoi liber sete, & io ne lacci avoltoPer lei, che sola al mondo, & sola adoro

    Ben vi fu amica, e à me crudel naturaChe per celarmi quella man chio bramoDegni vi fé toccar sua carne pura

    Grati vi tengo, & felici vi chiamoChe mentre seco fusti hebbe in voi curaEt ció che allei dilecta honoro & bramo

    Sonetto. XXI.Non per una cagion di te mi doglio

    Crudo ventaglio, ma per piu di centoTra laltre alhor mi dai crudel tormentoChe tra madonna & me diventi un scoglio

    Et piu sovente anchor doler mi soglioQuando le belle man te muovon lentoPerche vai generando un fresco ventoDel qual lei crescie forza al fiero orgoglio

    Gelida è lei da se piu che la neve,

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  • Et tu radoppi in lei la gran fredduraDa poi chel venticello tuo riceve

    Quanto seria per me piu dolce curaChe gliaventassi qualche fiamma leveNel cor, che in ghiaccio ognhor sempre se indura

    Sonetto. XXII.Laurea ventosa tua non potrei dire

    Con quanta doglia, & di gran timor lhó presaChogni persona di percossa offesaPer bon rimedio suol questa seguire

    Mostrato mhai chun troppo alto salireDará grave percossa alla mia impresaEt data hai questa à me di fiamma accesaAcció vedendo lei perda lardire.

    Ahime quel sguardo tuo, chel ciel transcorreHá forza tal, chogni ragion gli cede.Et ció che dona el ciel non si puó torre.

    Come tal volta un animal si vedeChe in bocca al rospo voluntario correNe vuol chel cielo habbia di lui mercede

    Sonetto. XXIII.Ben somigli, à madonna à quel chio guardo

    Aurea ventosa fervida dardore,

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    Et tu radoppi in lei la gran fredduraDa poi chel venticello tuo riceve

    Quanto seria per me piu dolce curaChe gliaventassi qualche fiamma leveNel cor, che in ghiaccio ognhor sempre se indura

    Sonetto. XXII.Laurea ventosa tua non potrei dire

    Con quanta doglia, & di gran timor lhó presaChogni persona di percossa offesaPer bon rim