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…è il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante… ABILITA’ E COMPETENZE SPECIFICHE DEL DOCENTE TUTOR: dal rapporto con l’impresa al monitoraggio degli esiti WORKSHOP Dott. Girolamo D’Alleo Psicologo del lavoro Esperto gestione e sviluppo risorse umane

…è il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante… ABILITA E COMPETENZE SPECIFICHE DEL DOCENTE TUTOR: dal rapporto con

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per la tua rosa che ha fatto la

tua rosa così importante…

ABILITA’ E COMPETENZE SPECIFICHE DEL DOCENTE TUTOR:

dal rapporto con l’impresa al monitoraggio degli esiti

WORKSHOP

Dott. Girolamo D’AlleoPsicologo del lavoroEsperto gestione e sviluppo risorse umane

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Da qualche anno nella normativa relativa alle azioni di formazione destinate al personale della scuola si evince una nuova idea di formazione in servizio:

- gli interventi formativi sono caratterizzati da percorsi completi che vanno dall'analisi dei bisogni sino alla valutazione dei risultati

- le azioni sono diversificate rispetto alle differenti necessità di carattere organizzativo, specialistico/disciplinare o di settore

- i percorsi formativi vengono integrati delle tecnologie della comunicazione e dell'informazione

- vengono promosse nuove figure professionali nel campo della formazione

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IL DOCENTE PROFESSIONISTAIL DOCENTE PROFESSIONISTA

Si sta assistendo al passaggio da modelli di input basati sulle competenze degli insegnanti a modelli di output centrati sul docente inteso come:

- un professionista colto, il quale domina i nuclei fondanti delle discipline (conoscenze dichiarative: quadri concettuali, connessioni, linguaggi; conoscenze procedurali, metodologiche, immaginative, rappresentative)

- un professionista riflessivo, che ritorna periodicamente sulle esperienze quotidiane per cogliere relazioni, possibili rapporti, dinamiche profonde, conflitti, fantasie che animano gli studenti

- un professionista creativo, in grado di combinare in modo originale le variabili delle situazioni educative, adattando le alle proprie strategie comunicative

- un tecnico che dimostra padronanza delle strategie di trasmissione culturale, di informazione e comunicazione, di sviluppo della relazione educativa.

Le azioni formative devono svilupparsi attraverso programmazioni caratterizzate da continuità e sistematicità che permettano agli insegnanti di trasferire quanto appreso nella pratica educativa e didattica.

Nascono così nuove figure professionali destinate ad occuparsi di questi processi in modo continuativo e competente, come il tutor, già esistente nel sistema formativo aziendale e citato da qualche tempo anche nei documenti del MIUR che si occupano di formazione.FO

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IL TUTOR

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Il termine, nell'accezione dominante, si rifà alle istituzioni scolastiche britanniche, ma è di origine latina. Deriva, infatti, dal verbo tutari, che significa proteggere, difendere, custodire.

Proprio per sottolineare la dimensione forte del termine, esso viene usato in botanica per indicare il sostegno a cui si appoggiano le giovani piante, per garantirne e indirizzarne la crescita.

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tutor aziendale, tutor scolastico, tutor universitario, web-tutor, tutor di rete, studenti tutor, tutor di classe, tutor di stage, tutor della formazione,...

Il tutor, qualunque sia la sua collocazione, è quell'operatore che agisce in sistemi di apprendimento nel senso di facilitatore delle dinamiche individuali o all'interno del gruppo, di guida per il processo di apprendimento, di orientatore nel percorso formativo, di assistente al percorso formativo individuale, di agevolatore dei rapporti con nuovi “oggetti” formativi o in nuovi percorsi.

Il termine, che rimanda alle funzioni educative antiche del mentore, è oggi meno "guida affettiva" e più "guida pragmatica": conoscendo nel dettaglio il sistema in cui opera consiglia lo studente nel suo percorso riducendo le possibilità di dispersione.

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Diversi sono i luoghi e i momenti della formazione in cui è presente il tutor:

1) nelle Università di diversi paesi stranieri è da tempo presente una figura di tutor. (Legge 19 Novembre 1990 n° 341 "riforma degli ordinamenti didattici universitari”) (professori, ricercatori, peer tutoring).

2) nei collegi privati e in quelli statali. Il tutor cura la persona, è il suo consulente, la sua guida e il suo sostegno.

3) Nella formazione a distanza il percorso didattico, agito per lo più in situazione di autoapprendimento, è supportato da funzioni tutoriali a sostegno della motivazione, della comunicazione didattica, del consolidamento dell'apprendimento.

4) Nelle aziende è assai diffuso l'impiego del tutor nei corsi di formazione volti a qualificare, aggiornare, riconvertire personale interno.

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Il tutor è una figura funzionale ad assicurare il necessario raccordo tra l’apprendimento sul lavoro e la formazione esterna (D.M. Lavoro  8/4/98).

In Italia l’attività di tutoraggio non è novità assoluta, lo prevedeva già l’art.16 della legge n. 196 del 24.6.97. Negli anni seguenti alcuni assessorati alla formazione hanno introdotto la figura del Tutor nei corsi di formazione professionale rivolti ai giovani che hanno concluso la Scuola dell’Obbligo.

Questa figura innovativa e significativa ha determinato una svolta culturale; infatti, operando sulla crescita e la valorizzazione del giovane, ha spostato l’attenzione della didattica dall’insegnante all’allievo.

Il giovane è divenuto soggetto protagonista del proprio percorso formativo/educativo, quindi progressivamente critico e consapevole del percorso realizzato e delle possibili scelte future.

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L’idea di introdurre la figura del Tutor è nata come risposta pedagogica per affrontare, sul piano relazionale ed educativo, il disagio dei giovani allievi e dei loro insegnanti; nel tempo però tale figura si è andata connotando anche come elemento risolutivo per superare gli ostacoli che si frappongono ai processi di apprendimento. 

Il Tutor è un moltiplicatore di risorse didattiche, una risorsa da utilizzare per acquisire direttamente, attraverso una progettazione concordata, competenze tecniche di insegnamento e programmazione.

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La figura del tutor aziendale in paesi come Francia, Danimarca, Germania e Austria è uno dei punti fondamentali dei loro sistemi formativi. In questi paesi infatti, esiste una lunga esperienza di apprendistato.In Francia c’è una distinzione ben precisa tra “maestri di apprendistato” (che giuridicamente appaiono nel contratto di lavoro) e “ tutore “ in tutti gli altri contesti della formazione.In Germania e Austria ci sono tre livelli di tutoraggio: responsabile di formazione, maestro di apprendistato e tutore ausiliare. Sono previsti, legittimandone la figura, albi professionali per le figure del tutor.

Il ruolo del Tutor è complesso poiché gioca contemporaneamente su tutti i fronti che compongono l’istituzione formativa, ponendosi come elemento di collegamento tra di essi.Si occupa di coinvolgere le famiglie, si confronta e collabora con le Istituzioni, le Associazioni e le forme di aggregazioni che si occupano dei giovani, contribuendo inoltre all’orientamento e allo sviluppo individuale dei giovani facilitando forme autonome di rilettura e ridefinizione di se.

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Legge n° 144 del maggio 1999Legge n° 144 del maggio 1999

Con l’introduzione del Nuovo Obbligo Formativo il tutor è divenuto una figura professionale centrale, di riferimento e di raccordo per i ragazzi, per le famiglie e per gli Insegnanti, segue il giovane dal momento dell’accoglienza nel centro di formazione fino all’inserimento nel mondo del lavoro, attraverso un progetto personale che viene aggiornato progressivamente, parallelamente al processo di apprendimento e professionalizzazione. 

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• Orientare gli studenti attraverso la conoscenza del mondo del lavoro

• Far acquisire competenze attraverso esperienze nel mondo del lavoro

L’attività di tirocinio presso le Aziende è finalizzata a far acquisire competenze non solo tecniche e professionali, ma anche competenze di

base e trasversali.

L’alternanza scuola – lavoro è intesa, infatti, come integrazione di due modi diversi di apprendere.Il tirocinio in azienda è da intendersi, dunque,

nell’eccezione di learning by doing

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Progettazione delle visite con il tutor d’azienda

Preparazione, in classe, alla visita degli studenti attraverso la presentazione dell’Azienda

Visita aziendale

Somministrazi-one di un questionario per rilevare il feed – back da parte degli studenti

Visite aziendali in presenza del tutor aziendale e del tutor scolastico

Incontri in Azienda con rappresentati delle diverse figure professionali in presenza del tutor aziendale e del tutor scolastico

Conosce le attività delle Aziende e delle Imprese del settore afferenti al loro corso di studio

Conosce le figure professionali impiegate nelle attività delle Aziende e le relative competenze

Orientarsi nel mercato del lavoro

Metodologia AttivitàEsiti formativiCompetenze A

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Via Monte Grappa, 1

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Individuare le aziende afferenti al settore di specializzazione

Individuare i tutor: aziendali e scolastici

Definire le figure professionali interessate al progetto

Disaggregare il profilo professionale per individuare gli ambiti di attività ed enucleare le competenze di base, trasversali e professionali

Aggregare le competenze in relazione all’ambito di attività

Progettare unità formative per l’acquisizione delle competenze attraverso un percorso integrato scuola – mondo del lavoro

Definire le attività proprie della scuola e quelle proprie delle aziende

Monitoraggio delle attività e verifiche in situazione

Lezioni in classe Attività presso le

Aziende Tirocini

Legge tabelle e grafici Costruisce tabelle e

grafici Conosce le procedure

necessarie per accedere al mercato del lavoro e i soggetti che facilitano l’incontro tra domanda e offerta

Conosce le principali caratteristiche del mercato del lavoro

Distingue le caratteristiche principali dei contratti di lavoro

Conosce diritti e doveri delle parti nel rapporto di lavoro subordinato

Interpretare le principali voci presenti in un documento retributivo

Lavorare in èquipe Accettare le opinioni

altrui dimostrando disponibilità al confronto

Rispettare le regole e i tempi

Custodire ed utilizzare in modo appropriato il proprio materiale di lavoro

Utilizzare il linguaggio appropriato alla situazione comunicativa

Scegliere ed utilizzare gli strumenti di lavoro più idonei

Elaborare, schematizzare e comunicare dati e informazioni

Orientarsi nel mondo del lavoro

Metodologia AttivitàEsiti formativiCompetenze

IPSIA

Via Monte Grappa, 1

MONZA

www.ipsiamonza.it

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Legge n° 53 del 28 marzo 2003 (art. 4) Legge n° 53 del 28 marzo 2003 (art. 4) ALTERNANZA SUOLA-LAVOROALTERNANZA SUOLA-LAVORO

1. Nei percorsi in alternanza il sistema tutoriale è preordinato alla promozione delle competenze degli studenti e al raccordo tra l‘istituzione scolastica o formativa, il mondo del lavoro e il territorio. L‘assistenza tutoriale personalizzata per gli studenti in alternanza è svolta dal tutor formativo interno e dal tutor esterno.

2. Il tutor formativo interno, designato dall’istituzione scolastica o formativa, svolge il ruolo di assistenza e guida degli studenti che seguono percorsi in alternanza scuola-lavoro e verifica, con la collaborazione del tutor esterno, il corretto svolgimento del percorso in alternanza.

3. Il tutor formativo esterno favorisce l’inserimento dello studente nel contesto operativo, lo assiste nel percorso di formazione sul lavoro e fornisce all’istituzione scolastica o formativa ogni elemento atto a verificare e valutare le attività dello studente e l’efficacia dei processi formativi. Lo svolgimento dei predetti compiti non comporta comunque oneri a carico dell’istituzione scolastica o formativa.

4. I compiti svolti dal tutor interno sono riconosciuti, ai fini del relativo specifico compenso, in sede di contrattazione collettiva.

5. La previsione del sistema tutoriale, relativamente alla formazione professionale, rappresenta norma di principio per la legislazione regionale.

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LE COMPETENZE SPECIFICHE

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Conoscenza della normativa vigente sull’obbligo scolastico e formativo

Conoscenza sulle offerte degli altri sistemi formativi

Conoscenza della normativa inerente al tirocinio

Conoscenza degli aspetti legislativi del rapporto di lavoro e sulla sicurezza

Conoscenze di base di informatica 

Conoscenze per preparare e gestire un progetto formativo

Conoscenze di base inerenti ad una certificazione di qualità (es.crediti formativi,

Attestati)

Possedere una cultura di base riguardo alle dinamiche di gruppo

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Capacità di curare gli aspetti organizzativo–didattici

Capacità di predisporre e rispettare gli adempimenti amministrativi relativi

alle attività formative

Saper riprogettare un piano formativo in relazione ad esigenze particolari,

eventi esterni, necessità contingenti

Sapere gestire il tempo di lavoro per ottimizzare l'efficienza

Essere in grado di utilizzare tecniche di monitoraggio e valutazione nelle

diverse fasi di apprendimento

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AREA DELLE MOTIVAZIONI PSICOLOGICHEAREA DELLE MOTIVAZIONI PSICOLOGICHE

Essere ben inserito nel contesto scuola

Possedere un orientamento all’aggiornamento delle proprie competenze

professionali

Saper esercitare azioni di cambiamento e di innovazione

Inclinazione e disponibilità ad interessarsi ai problemi di terzi in situazioni di

svantaggio e/o di difficoltà

Saper favorire l'instaurarsi di un rapporto di fiducia con l'altra persona

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AREA DELLA COMUNICAZIONE E DELLA RELAZIONEAREA DELLA COMUNICAZIONE E DELLA RELAZIONE

Saper interagire costruttivamente nei rapporti all’interno e all’esterno della scuola

Saper interagire efficacemente con persone in situazioni professionali e di ruolo

molto diverse

Possedere padronanza della comunicazione verbale e non verbale

Sapere ascoltare

Saper interpretare i bisogni di formazione e sapervi rispondere in modo efficace

Saper motivare, animare, dirigere, gratificare

Essere in grado di creare un clima piacevole per l’apprendimento

Essere in grado di creare un rapporto empatico

Essere in grado di attivare strategie operative che creino consenso

Essere in grado di fornire un efficace feed-back verso il tirocinante

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ATTIVITA’

FINALITA’Prevenire la dispersione scolastica e formativa in conformità

alla normativa sull’obbligo scolastico ed obbligo formativo

Valorizzare le esperienze personali dell’alunno in un clima di fiducia e reciproco scambio

Stimolare nell’alunno i processi personali di scelta, l’autovalutazione delle competenze,la ridefinizione di modalità comportamentali poco efficaci, la rimotivazione personale

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Fare la diagnosi della domanda e dei bisogni individualizzati dello studente

Fornire informazioni mirate alle esigenze e alle caratteristiche individuali

Valutare il livello di competenze apprese e approfondite dallo studente all’inizio del progetto

Procedere alla stesura di un piano formativo

Controllo, verifica, valutazione continua

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ATTIVITA’

FINALITA’Facilitare il passaggio dei giovani all’interno del nuovo sistema integrato fra

istruzione e formazione professionale

Potenziare nell’alunno competenze trasversali per favorire passaggi tra i diversi canali formativi

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Conoscere tutte le possibili offerte formative presenti ed operanti sul territorio

Interagire efficacemente con le organizzazioni e i rappresentanti del mondo del lavoro (istituzioni ed attori locali, agenzie formative, enti pubblici, associazioni di categoria)

Determinare definizioni comuni: competenze, finalità, obiettivi, strategie

Stimolare le relazioni tra i partecipanti al progetto esterni ed interni

Gestire il controllo dei contenuti e della congruenza delle varie fasi di scambio scuola-lavoro

Prendere decisioni in merito alle eventuali riprogrammazioni didattiche e/o formative-professionali

Facilitare il superamento di un eventuale psicologico legato al cambiamento dell’ambito formativo

Agire efficace sostegno nelle fasi di transizione e di forte disorientamento dello studente

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NI RAPPORTI CON I COLLABORATORI RAPPORTI CON I COLLABORATORI 

Instaurare un rapporto di fiducia/collaborazione attraverso frequenti incontri

Essere guida e riferimento nei confronti dei colleghi che condividono il piano di progetto

Condivisione del sistema complessivo della valutazione e certificazione

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NI RAPPORTI CON I TIROCINANTI RAPPORTI CON I TIROCINANTI 

Assistere lo stagista nella fase di presentazione del progetto

Proporsi come guida, punto di riferimento e di supporto

Proporsi come risolutore di conflitti personali ed interpersonali

Guidare lo stagista nelle modalità di apprendimento

Affiancare lo stagista nel superamento delle problematiche

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RAPPORTI CON IL TUTOR AZIENDALE RAPPORTI CON IL TUTOR AZIENDALE 

Instaurare rapporti di fiducia e di estrema collaborazione 

Condividere l’attuazione delle varie fasi del progetto

Verificare l’applicabilità dei sistemi di valutazione e certificazione

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MONITORAGGIO E VALUTAZIONE

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DOCENTE TUTOR

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Precisa ANALISI DELLA MANSIONE

Efficace ANALISI DEI BISOGNI FORMATIVI

Verifica COERENZA INTERNA DEL PROGETTO

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DOCENTE TUTOR

TUTOR AZIENDALE

Definizione CALENDARIO e modalità svolgimento ATTIVITA’

SCHEDA MONITORAGGIO e VALUTAZIONE DELL’APPRENDIMENTO

Definizione (ri-definizione) PIANO DI LAVORO con obiettivi e risultati intermedi

SCHEDA MONITORAGGIO CRITICITA’ EDISFUNZIONI DEL PROCESSO

Al fine di controllare l'andamento e i risultati intermedi: utilizzo di questionari, test di profitto, al fine di valutare la metodologia

utilizzata e il livello di apprendimento raggiunto.

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TUTOR AZIENDALE

SCHEDA VALUTAZIONE

TIROCINANTE SCHEDA VALUTAZIONE

DOCENTE TUTOR SCHEDA VALUTAZIONE

Al termine dell'interventoAl termine dell'intervento, da realizzare come confronto fra le finalità e gli obiettivi dell'intervento e i risultati ottenuti per valutare la qualità delle attività svolte e dei

prodotti, l'acquisizione di abilità, lo sviluppo di nuovi atteggiamenti.

La valutazione degli effetti a lungo terminelungo termine richiede la raccolta di dati a distanza nel tempo per approfondire e valutare gli effetti dell’apprendimento, nonché le

ricadute nel lungo periodo

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I COMPITI DEL TUTOR

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Tutor interno Tutor aziendale

• Conosce e condivide obiettivi e finalità • Stima le aspettative dei partecipanti• Raccoglie e promuove direttamente offerte formative da parte delle aziende• Organizza la fase operativa con il tutor aziendale• Controlla che le aziende disponibili siano in grado di sostenere le proposte formative 

• Definisce gli obiettivi aziendali • Definisce gli obiettivi formativi

personalizzando l'esperienza  • Partecipa al gruppo di progetto • Pianifica le operazioni aziendali • Predispone

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Tutor interno Tutor aziendale

• Presenta gli alunni alle aziende coinvolte  • Si assicura che lo studente si inserisca adeguatamente nell'attività lavorativa  • Controlla l'andamento dell' attività svolta dallo studente  • Mantiene rapporti con il tutor aziendale 

• Accoglie l'allievo e lo propone all'azienda  • Affianca e controlla l'attività dello studente  • Assegna le attività  • Propone soluzioni alternative ai problemi  • Evidenzia i responsabili dell'azienda  • Discute il lavoro svolto dall'allievo  • Responsabilizza l'allievo 

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GE Tutor interno Tutor aziendale

• Collabora alla valutazione dell'esperienza  • Controlla il raggiungimento delle aspettative  • Coinvolge l'intero gruppo sull'esperienza complessiva  • Redige la relazione finale 

• Prende parte alla verifica sia sommativa che formativa

• Organizza gli schemi di verifica insieme al tutor scolastico:

- comportamento rispetto alle regole - sapersi porre di fronte alle persone ed ai problemi