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Clicca sui loghi degli sponsor per leggere le ultime Eventi Chef Ricette Rubriche Partner Guida 2017 NEWSLETTER CERCA E' la stagione giusta per gustarsi Maiorca Viaggio goloso sull'isola delle Baleari, tra piccoli produttori d'eccellenze, chef e kermesse a tutta acquolina (prima parte) 01-11-2017 Alcune delle delizie preparate dal Fornet de la Soca , che recupera antiche ricette di Maiorca. Il locale è una delle tappe imprescindibili per un giro goloso dell'isola. Paola Pellai ci racconta cosa davvero non si può perdere Un'esperienza sensoriale fuori dall'affollata stagione balneare. Per scoprire che Maiorca, il diamante delle Baleari, offre molto di più di quello che immaginate. Già: perché le 300 spiagge e i 550 chilometri di costa sono piene d'estate dei 9 milioni di turisti da tutto il mondo, ma l'autentico privilegio è scoprire il bello e il buono della più grande isola delle Baleari nei mesi tranquilli. Quelli che noi, banalmente, chiamiamo invernali, o autunnali, come ora. In realtà a Maiorca l'inverno non esiste, il clima è sempre mite, le ore di luce abbondano e l'isola è un punto di partenza per assaporare i gusti più autentici del Mediterraneo. Come spiega Pere Munoz, direttore dell' Ente turismo delle Baleari , «Maiorca è un luogo dove la gastronomia non è solo un concetto, ma un’autentica passione per i prodotti che il mare e la terra offrono stagione dopo stagione». Due appunti giusto per inquadrare Maiorca, oltre le banalità della retorica: qui c'è la più alta concentrazione europea di gallerie d'arte per metro quadro e qui c'è un amore in crescita per la cucina raffinatamente legata al territorio. Non a caso, su una superficie di 3.500 chilometri quadrati e 900mila abitanti (di 33 nazionalità diverse) sono ben 9 i ristoranti stellati: 8 premiati con una stella, uno con due. Sono dati importanti di chi ha saputo trasformare quella che spesso per un'isola si limita a essere e a restare una cucina di sopravvivenza, in un serbatoio RUBRICHE Dal Mondo Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose Ultimi articoli pubblicati a cura di Paola Pellai giornalista professionista, nata in un'annata di vino buono. Ha spaziato in ogni settore, dallo sport alla politica perché far volare in alto la curiosità è il sistema migliore per non annoiare e non annoiarsi. Non ha nessuna allergia né preconcetto alimentare, quindi fatele assaggiare di tutto. E se volete renderla felice, leggete il suo libro di fotostorie, Il tempo di uno sguardo 20-11-2017 Hiša Polonka: frico, salsiccia e birra, ma da Ana Roš 18-11-2017 Mahorcic, le gioie dell'autunno 13-11-2017 Gilmozzi: la mia buona Slovacchia 09-11-2017 Sergio Bastard: siero delle mie brame 08-11-2017 Zaranda e gli altri: tutte le stelle nel cielo di Maiorca 02-11-2017 Bon Amb, in gran spolvero ad Alicante 01-11-2017 E' la stagione giusta per gustarsi Maiorca 28-10-2017 Ricard Camarena, sempre più in alto Seguici su: Facebook Twitter Youtube Pinterest Instagram

E' la stagione giusta per gustarsi Maiorca - Fornet de la Soca · coraggiosa. E' il caso, per ... ereditata dalla mamma e una sera a cena parlando con un collega per trovare ... esperienza

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E' la stagione giusta per gustarsiMaiorcaViaggio goloso sull'isola delle Baleari, tra piccoli produttorid'eccellenze, chef e kermesse a tutta acquolina (prima parte)01-11-2017

Alcune delle delizie preparate dal Fornet de la Soca , che recupera antiche ricette di

Maiorca. Il locale è una delle tappe imprescindibili per un giro goloso dell'isola. Paola

Pellai ci racconta cosa davvero non si può perdere

Un'esperienza sensoriale fuori dall'affollata stagione balneare. Per scoprire che

Maiorca, il diamante delle Baleari, offre molto di più di quello che immaginate.

Già: perché le 300 spiagge e i 550 chilometri di costa sono piene d'estate dei 9

milioni di turisti da tutto il mondo, ma l'autentico privilegio è scoprire il bello e il

buono della più grande isola delle Baleari nei mesi tranquilli. Quelli che noi,

banalmente, chiamiamo invernali, o autunnali, come ora. In realtà a Maiorca

l'inverno non esiste, il clima è sempre mite, le ore di luce abbondano e l'isola è un

punto di partenza per assaporare i gusti più autentici del Mediterraneo. Come

spiega Pere Munoz, direttore dell'Ente turismo delle Baleari, «Maiorca è un

luogo dove la gastronomia non è solo un concetto, ma un’autentica passione per

i prodotti che il mare e la terra offrono stagione dopo stagione».

Due appunti giusto per inquadrare Maiorca, oltre le banalità della retorica: qui

c'è la più alta concentrazione europea di gallerie d'arte per metro quadro e qui

c'è un amore in crescita per la cucina raffinatamente legata al territorio. Non a

caso, su una superficie di 3.500 chilometri quadrati e 900mila abitanti (di 33

nazionalità diverse) sono ben 9 i ristoranti stellati: 8 premiati con una stella, uno

con due. Sono dati importanti di chi ha saputo trasformare quella che spesso per

un'isola si limita a essere e a restare una cucina di sopravvivenza, in un serbatoio

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Dal Mondo

Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattroangoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati aIdentità Golose

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a cura di

Paola Pellaigiornalista professionista, nata inun'annata di vino buono. Ha spaziato inogni settore, dallo sport alla politicaperché far volare in alto la curiosità è ilsistema migliore per non annoiare enon annoiarsi. Non ha nessuna allergiané preconcetto alimentare, quindifatele assaggiare di tutto. E se voleterenderla felice, leggete il suo libro difotostorie, Il tempo di uno sguardo

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di creazioni innovative, sempre saldamente radicate agli ingredienti e alle

potenzialità del territorio. Una scoperta e una riscoperta insieme, a volte anche

coraggiosa.

E' il caso, per esempio, di Tomeu Arbona Figuerola , oggi titolare del Fornet de la

Soca, vicino alla chiesa di Saint Jaume, nel centro di Palma. Lui, psicologo, è stato

costretto dalla crisi spagnola, a riciclarsi. «E' successo 8 anni fa – racconta - La

psicoanalisi non mi dava più da vivere. Avevo una passione per la cucina,

ereditata dalla mamma e una sera a cena parlando con un collega per trovare

uno sbocco al futuro è uscita l'idea un po' incosciente di aprire un forno.

All'inizio è stata molto dura e con notti insonni, anche perché la mia idea non è

mai stata quella di fare del semplice pane, ma di cimentarmi in quella che

considero archeologia gastronomica».

Le cocarrois

Già, perché Tomeu ha abbracciato una missione davvero speciale: recuperare e

riproporre le vecchie ricette custodite per lo più in monasteri e conventi

affinché non vadano perdute, come è successo, per esempio, con le cocarrois,

sorta di empanadas a base di bietole e calamari. «La mia idea – spiega – è poi di

riproporre quelle ricette proprio da dove sono partite. E quindi di servire le mie

creazioni in vecchi palazzi o monasteri. In quello che realizzo è antica anche

l'origine degli ingredienti: per esempio, ricorro a macine e farine elaborate da

produttori locali che lavorano senza macchine ma solo con le mani e in tempi

lunghi. Saper rispettare i ritmi lenti della natura è un insegnamento per vivere

meglio». E alla domanda se ha fatto star meglio più persone con Freud o con le

sue empanadas, lui sorride e risponde sicuro che con le seconde non è mai...

andato in bianco.

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La millefoglie delle Baleari di Lluís Pérez

Tra le eccellenze da testare sull'isola, nota di riguardo anche per Lluís Pérez,

giovane pasticcere di 29 anni, cresciuto tra stelle internazionali (a Barcellona,

Londra e in Francia), bottega elegante e ricercata in Carrer de Bonaire 14, nel

cuore di Palma (www.lluisperezpastisser.com). Alla base delle sue creazioni ha

posto tantissima tecnica ma un'elaborazione semplice per esaltarne «con la

massima chiarezza» i sapori e i profumi. E anche in questi casi, estrema rigidità

sulla scelta degli ingredienti mediterranei. «Per offrire il prodotto di qualità

migliore – spiega - devi partire da materia prima eccezionale, nella sua

semplicità. Per questo io mi rapporto solo con produttori locali che conosco

personalmente. Se hai il meglio puoi offrire il meglio. E non occorre nulla di

artificiale, i sapori vanno esaltati nella loro genuinità».

Promuoviamo a pieni voti i cornetti fatti con farina di grano mista a quella di

carrube e ripieni con crema sempre di carrube. Altrettanto buona e

splendidamente impiattata la tartelletta con farina di lampone, esaltata dal

melograno, la millefoglie delle Baleari e le frolline con una delicatissima crema

alla vaniglia aromatizzata al limone.

La sobrassada

I prodotti autoctoni e tutelati come Indicazione Geografica Protetta sono tra i

vanti dell'isola. Quindi un viaggio merita l'assaggio dell'ensaimada e delle

mandorle locali, mentre noi abbiamo avuto la possibilità di degustare

un'eccellenza direttamente sul campo di produzione: la sobrassada, tipico

salume di carne di maiale nero di Maiorca con una miscela di varie spezie

piccanti, insaccato in un budello naturale, cucito e legato a mano. Questa

esperienza “forte” l'abbiamo fatta presso la Finca Es Bosch Vell di Can

Company nel Nord di Maiorca, la parte più selvaggia e dai paesaggi traboccanti

di verde e di animali in libertà.

Maiali neri di Maiorca in libertà

In questa finca di 80 ettari crescono in libertà 1.200 dei 3.000 esemplari di

maiale nero presenti nell'intera isola. «Il segreto per ottenere prodotti di qualità

– spiega il maestro salumiere Xesc Reina – è proprio lasciare i maiali senza

recinti, pieni padroni degli spazi circostanti. Permettendo loro di abbinare un

buon stile di vita a un'ottima alimentazione (fichi, carrube, cereali e legumi, ndr),

che non ha nulla da spartire con la chimica». E anche tutti i processi che seguono

sono fatti di naturalezza e di tempo.

Degustazione di sobrassada con il maestro salumiere Xesc Reina e Andreu Genestra,

chef con una stella Michelin

«I tagli classici, da un chilo e mezzo a due e mezzo - prosegue Reina – richiedono

una stagionatura da uno a quattro mesi. Ma ci sono esemplari che possono

superare i 10 chili, in questo caso richiedono sino a 3 anni di riposo». La

degustazione, guidata da Reina con l'aiuto dello chef stellato Andreu Genestra,

ha fatto capire le potenzialità di questo salume dal sapore intenso, solitamente

spalmato su una fetta di pane tostato, spesso accompagnato da un sottile strato

di miele. Ma Can Company ha trasformato la sobrassada in una varietà di sapori,

che coinvolgono formaggi maiorchini, frutti e persino il cioccolato. Anche questa

è arte di saper rinnovare la tradizione.

E per chi avrà la fortuna di essere a Palma dal 15 al 19 novembre potrà gustarsi

TaPalma, la fiera gastronomica per eccellenza delle Baleari. Tutto il talento degli

chef locali concentrato in piccoli bocconcini, le celebri tapas, considerate

localmente una vera icona rappresentativa del modo di vivere isolano. Dopo il

successo delle passate edizioni quest’anno si aggiungerà l’esperienza cocktail: i

visitatori potranno infatti percorrere l’itinerario assaggiando le tapas,

integrando con un drink o un cocktail lungo la via, approfittando così di una

visita alle bellezze del centro storico della città maiorchina in un periodo di

bassa stagione.

E anche Ibiza non è da meno proponendo, fino al 10 dicembre, un viaggio

gastronomico tra aromi e sapori che coinvolge oltre cinquanta ristoranti, della

costa e delle zone interne, impegnati nel proporre ai turisti e ai locali menù

degustazione e tapas a base di ricette tradizionali a prezzi speciali. Nel corso di

Ibiza Sabor sono organizzati diversi eventi, non solo per far testare la cucina

tradizionale, ma anche per far scoprire i prodotti locali con visite a fattorie

biologiche e cantine vinicole, partecipazione a laboratori di cucina e

degustazioni.

(1, continua)

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Paola Pellaigiornalista professionista, nata in un'annata di vino buono. Haspaziato in ogni settore, dallo sport alla politica perché farvolare in alto la curiosità è il sistema migliore per non annoiaree non annoiarsi. Non ha nessuna allergia né preconcettoalimentare, quindi fatele assaggiare di tutto. E se voleterenderla felice, leggete il suo libro di fotostorie, Il tempo di unosguardo

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