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Albert Mehrabian, psicologo statunitense, affermava nel 1972che nella comunicazione:
solo il 7% viene trasmesso dalle parole
tono di voce e suono incidono per il 38%
e la gestualità trasmette il 55% delle informazioni
Paul Ekman, noto studioso di comunicazione non verbale, ha accertato:
Quotidianamente, senza rendercene conto, emettiamo centinaiadi “segnali” corporei
alcuni volontari, decifrabili, chiamati EMBLEMI
come il segnale dell’ok con la mano
molti involontari come gli atteggiamenti del viso e del corpo che esprimono
emozioni fondamentali, come stupore, paura, felicità e dolore
LA “LETTURA” DEI SEGNALI NON VERBALIE’ UNA CAPACITA’ CHE SI PUO’ ALLENARE
Come parla il nostro corpo?
La prossemica è la scienza che studia il modo:
- in cui l’uomo organizza il proprio spazio vitale
- e le distanze di sicurezza che pone fra sé e gli altri, nei vari rapporti quotidiani
Ci sono quattro diverse tipologie di distanze interpersonali:
ZONA INTIMA: da 20 a 50 cm è la distanza che si mantiene con il proprio compagno o con i familiari più stretti perché
comporta quasi un contatto fisico.ZONA PERSONALE: da 50 a 120 cm è una distanza che presuppone la conoscenza reciproca ma non a livello così
profondo come quella intima.ZONA SOCIALE: da 120 a 300 cm è la distanza che si adotta
davanti a uno sconosciuto che incontriamo oppure a una persona con un legame formale, ad esempio all’interno
dell’ambito di lavoro.ZONA PUBBLICA: dai 3 m in poi. E’ la distanza in cui la
comunicazione resta formale, il tono di voce deve essere alto e la gestualità molto marcata.
La cinesica analizza tutti i movimenti corporei, dalle espressioni del volto alla postura dei piedi.
Ogni parte del corpo ha il suo modo di “esprimersi” attraverso determinati movimenti e posizioni.
La TESTA: l’inclinazione indica lo stato d’animo
Inclinata sul fianco: è un segnale di disponibilità e fiducia perché espone il collo: una parte
fragile e vitale
La TESTA: l’inclinazione indica lo stato d’animo
Inclinata verso il basso: è una posizione che indica
sottomissione
TESTA DRITTA E SICURA: Quando lo sguardo è diritto vero l’interlocutore e rimane fermo in quella
direzione. E’ un atteggiamento che denota sicurezza e tranquillità. Quando il mento è sollevato assume però
un tono di sfida.
Il VISO: la maschera rivelatrice
Il volto è la parte del corpo che interviene maggiormente nella comunicazione non verbale. E’
soprattutto sul viso che le emozioni si manifestano, disegnando degli schemi espressivi che sono identici in
tutte le culture del mondo.
Il NASO: “annusiamo chi sta con noi”
Il naso ha una parte attiva nella comunicazione. Si dice “sentire a naso” se qualcuno ci sta simpatico oppure no...
E’ noto infatti che ognuno di noi ha un suo odore personale, una sua “impronta olfattiva”, che lo
caratterizza e lo rende riconoscibile
Il NASO: “annusiamo chi sta con noi”
Le ricerche degli etologi hanno dimostrato che anche l’uomo può avvertire “l’odore della paura”, emesso, come
una scarica di adrenalina in occasione di un forte pericolo o una grande ansia
La BOCCA: parla anche senza parole
Il sorriso sincero è quello spontaneo, vero, sentito, che esprime
sensazioni di benessere e di allegria
effettivamente provate
La BOCCA: parla anche senza parole
Il sorriso finto è quello di circostanza e
convenzionale, che può mascherare anche
ostilità nei confronti della persona a cui è
rivolto.
Le sfumature vocali delle emozioni
Disprezzo: il tono della voce è profondo, chiuso e non subisce alcun tipo di alterazione
Rabbia: la voce diventa inquieta, dura, freddae carica di intensità
Paura: la voce si fa acuta, stridula, tremante
Tristezza: quando una persona è triste parla con un tono profondo e un procedere lento, con pause che
si fanno lunghe e poco costanti
Le MANI
La gestualità durante la comunicazione è affidata soprattutto alle mani: sono la parte del nostro corpo che ha il maggior numero di legami
neuronali nel cervello.
Manifestano tre tipi di segnali diversi: i gesti simbolici che hanno significati ben precisi (ok),
i gesti indicatori che accompagnano il discorso e i gesti involontari (che esprimono stati d’animo
ed emozioni).
Le MANI: i gesti che manifestano le emozioni
Mani a guglia: è il gesto che si compie quando i polpastrelli
delle dita di una mano si appoggiano sulle corrispondenti dita dell’altra, tenendo i palmi
leggermente staccati. Si esprime così grande fiducia in se
stessi e si dà autorevolezza a quello che si dice.
Mani giunte: il gesto di intrecciare le dita delle mani è interpretato come un segnale di
ansia e frustrazione, come a segnalare scontentezza per come si stanno svolgendo gli
eventi
Le MANI
Le MANI
Tamburellare con le dita manifesta nervosismo
Se l’interlocutore tiene le mani nascostesotto il tavolo o coperte o in tasca tradisce
l’imbarazzo e il disagio di chi non si vuole svelare completamente.
LA PRIMA IMPRESSIONEè quella che conta
Il nostro corpo parla di noi ben prima di quando apriamo bocca
Alcune ricerche hanno ridotto a soli pochi secondi il tempo utile perché ci si faccia un’idea di chi abbiamo di fronte. Valgono l’aspetto fisico,
l’espressione del viso, lo sguardo, la postura, la camminata ed il modo di dare la mano.
Il VESTITOè la maschera che scegliamo di indossare
L’abbigliamento parla di noi e fa capire agli altri come vogliamo presentarci, come
vogliamo apparire.Ognuno cambia il proprio look in base al
contesto sociale ed alla situazione, per non sentirsi fuori posto.
La STRETTA DI MANO
rappresenta il primo contatto fisico concreto che creiamo con le altre persone.
Contano le posizioni delle mani e la forza con cui si stringono
Il MODO IN CUI TI SIEDIracconta molto di te
La postura da seduti è molto indicativa del nostro carattere e delle nostre
reazioni di fronte alle varie situazioni
Il MODO IN CUI TI SIEDIracconta molto di te
Chiusura totale: questo modo di
sedersi denota un atteggiamento negativo nei
confronti della situazione
Il MODO IN CUI TI SIEDI racconta molto di te
Attento e partecipe: quando una persona si siede con il busto e la testa rivolti in avanti, i
gomiti appoggiati sui fianchi ed i piedi ben piantati a terra sul davanti della sedia, indica
una grande attenzione e partecipazione positiva a quello che sta succedendo.
Il MODO IN CUI TI SIEDI racconta molto di te
Voglia di fuggire.L’individuo sta
seduto sulla punta della sedia, con il
busto, le spalle e la testa in avanti
Esprimere le emozioni con i GESTI INCONSCI
Segnali di ansia e di tensione: colpo di
tosse, boccata d’ossigeno, cambiare
colore, mani che sudano. Sono gesti
per cercare di respirare meglio.
Esprimere le emozioni con i GESTI INCONSCI
La risposta del corpo è formata da messaggi “interni” e reazioni fisiche incontrollate:
sudore, prurito, bocca asciutta, pancia che brontola...
Esprimere le emozioni con i GESTI INCONSCI
I messaggi di chiusura: braccia e gambe incrociate,
“barriere difensive”, protezioni sul petto
Esprimere le emozioni con i GESTI INCONSCI
Segnali di attesa e di indecisione:
la mano sulla guancia, il mento
tra le dita, sfregarsi la
fronte oppure la nuca
Esprimere le emozioni con i GESTI INCONSCI
I gesti compulsivi e ripetitivi si dividono principalmente in tre gruppi: i tic gestuali
(gesti normali ma ripetuti frequentemente), i tic vocali (schiarirsi la gola, colpetti di
tosse) ed i tic verbali (ripetizioni frequenti di frasi o di parole).
Tecnica di rilassamento
-Chiudi gli occhi e fai un respiro profondo contando fino a tre;-Spingi l’aria inspirata verso la pancia, fino a riempire completamente i polmoni;-Trattieni il respiro e poi espira lentamente contando fino a cinque,- Ripeti l’operazione più volte;- Utilizza il naso per inspirare e la bocca per espirare;- Mentre espiri cerca di liberare la mente da problemi e preoccupazioni;- Fai scorrere via i pensieri insieme all’aria che esce dal tuo corpo;- Concentrati sulla respirazione e prova a ripetere l’esercizio per dieci minuti ogni giorno;- Se ti concentri sulle fasi della respirazione non verrai assalito da pensieri spiacevoli.
Nei giorni precedenti l’esame:
- Regalati un momento di relax preparandoti un bagno caldo;- Ascolta musica rilassante;- Spezza l’attività lavorativa o lo studio con un passeggiata o un’altra attività che aiuta a distrarti;- Bevi bevande che non contengano alcol o caffeina;- Dedica il giusto tempo al riposo (almeno 7 ore).
Il COLLOQUIO
L’abito è importante: l’aspetto fisico e l’abbigliamento sono i due fattori che
contribuiscono a dare la prima impressione e vanno a costituire un punto a favore o a sfavore
dell’esaminando.Cercate di apparire affidabili ed autorevoli.
Il COLLOQUIO
Cerca di mostrarti sicuro di te: un’apparenza esteriore di maturità e di
sicurezza gioca un ruolo fondamentale. Per questo bisogna saper controllare i gesti che
denotano ansia e stress, ad esempio grattarsi il collo o allentare il colletto della camicia, perché segnalano la difficoltà a
convivere con stati di tensione.
Il COLLOQUIO
Guarda l’intervistatore negli occhi: i candidati che guardano negli occhi i loro
esaminatori vengono giudicati più positivamente rispetto a quelli che guardano altrove o abbassano ripetutamente gli occhi a terra. Lo sguardo diretto però non deve
apparire di supponenza o di sfida, ma semplicemente di sicurezza.
Il COLLOQUIO
Le posture del corpo se gestite bene appaiono più spontanee e naturali delle parole rivolte
all’esaminatore. Una delle tecniche più semplici, nel corso delle interrogazioni, è quella di guardare negli occhi mentre si sta rispondendo alle domande. Così
si dà l’impressione di apparire più preparato e competente, rispetto a chi guarda altrove ed evita
lo sguardo dell’interlocutore.
È importante anche captare i messaggi che, involontariamente, l’esaminatore invia
tramite il linguaggio del suo corpo. Attraverso lo sguardo, l’aggrottare del volto
e la postura delle mani può farci capire se quello che stiamo dicendo è ciò che vuole
sentirsi dire. Altrimenti è bene correre ai ripari, senza
aspettare che intervenga.
Il COLLOQUIO
Il COLLOQUIO
Attenzione al tono di voce: cercate di evitare toni acuti, esitazioni, eccessiva velocità del
discorso: sono tutti segnali negativi. Se vuoi evitare altre domande meglio non fare
pause o abbassare il tono di voce, come se stessi per entrare nel vivo delle argomentazioni, senza far percepire che puoi essere interrotto.Al contrario, se non vuoi continuare, usa i gesti regolatori del discorso (il tono di voce, la pausa,
lo sguardo) per offrire all’esaminatore l’opportunità di intervenire e toglierti la parola.
Il COLLOQUIO
I dieci gesti da evitare in ogni caso:
il mancato sguardo diretto, una stretta di mano debole,
l’eccessiva agitazione dimostrata dal candidato, stare gobbi e piegati anziché diritti, tenere le braccia strette al petto,
giocherellare con gli oggetti sul tavolo, gesticolare troppo,
toccarsi spesso i capelli o il viso,non sorridere
ed avere una stretta di mano troppo forte.