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"Psc, che occasione: Diamogli un senso"
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LAVORI PUBBLICIBrusca frenata degli investimenti, Piacenzanon fa eccezione
PIACENTINABIMESTRALE DI MERCATO, PROGETTI, AMBIENTE E TERRITORIO
EDILIZIA ANNO 16 - NR. 6 2011 - EURO 1
ASSEMBLEA ANCEBuzzetti: “Governo, decreto sviluppoultima chance”
IMMOBILIARE Ripresa tra due anni:prezzi case giù, ma affitti stabili
www.ediliziapiacentina.it
ANNO 16 - NR. 6 2011 - EURO 1
”Psc, che occasione:Diamogli un senso””Psc, che occasione:Diamogli un senso”
Il presidente dell’Ordinedegli Architetti
Benito Dodi:Piacenza non può
più sbagliare
Campus Giovanni NegriCampus Giovanni NegriUn nuovo spazio di aggregazioneper gli studenti piacentini
EDILIZIA PIACENTINA2
EDILIZIA PIACENTINA 3
Direttore responsabileGiuseppe De Petro
Direzione e RedazioneVia XXIV Maggio, 4 - Piacenza
Tel. 0523.458174 - Fax 0523.754369E-mail: [email protected]
PubblicitàVia XXIV Maggio, 4 - Piacenza
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E - m a i l : p u b b l i c i t a @ c o r r i e re p a d a n o . i t
StampaGrafiche Lama - Piacenza
RegistrazioneTribunale di Piacenza n. 545 del 31/07/2000
Ai sensi e per gli effetti della legge 675/96 l’Editoredichiara che gli indirizzi utilizzati per l’invio inabbonamento postale provengono da pubblici registri,elenchi, atti, documenti concoscibili a chiunque e che iltrattamento dei dati non necessita del consensodell’interessato. Ciò nonostante in base all’art. 13dell’informativa il tirolare del trattamento ha diritto diopporsi all’utilizzo dei dati facendone espresso divietotramite comunicazione scritta da inviarsi alla sede di CPA
som
mario
focus
Condono e sviluppo i temi del momento pagina 5
i nostri servizi
Buzzetti: decreto sviluppo, Governo all’ultima chance pagina 11Lavori pubblici a rilento, frenata degli investimenti pagina 13Ecco il Campus di via Negri, il “salotto” degli studenti pagina 17Dodi: “Psc, che occasione: diamogli un senso” pagina 21Mercato immobiliare: ripresa tra due anni pagina 26Saie, 85mila visitatori per l’edizione 2011 pagina 31EdilShow, novità in arrivo: lente sugli artigiani edili pagina 34Casse edili, l’allarme: crolla il numero di imprese pagina 35Cersaie, numeri positivi e leadership confermata pagina 38Marmomacc, dall’esterno i segnali più forti: +8% pagina 39
dall’esterno
La Slow House debutta a La Spezia pagina 29Con Assiprime impresa tutelata pagina 33Architetti e imprese uniti per case low cost pagina 40A.Tec.: con Sebach igiene e praticità pagina 41Impiantistica innovativa, da settembre si cambia pagina 42Il Veneziano, l’eccellenza è di casa pagina 43Manufatti in cemento Ferrari, la tenacia vince pagina 45
rubriche
Agenda pagina 6Block Notes pagina 44Le scadenze di Confedilizia pagina 46
Il servizio di copertina del sesto numerodel 2011 di Edilizia Piacentina èdedicato alla nostra intervista alpresidente dell’Ordine degli Architettidi Piacenza, Benito Dodi.Lo sguardo ad ampio raggio parte dalPsc, il documento che inciderà sulfuturo sviluppo di Piacenza: per Dodi lacittà “non può più sbagliare, dopotante occasioni perse”.Nell’articolo, anche una serie diriflessioni sulla professione d’architetto,sui concorsi e sulla ineludibile esigenzadi qualità nei progetti.
EDILIZIA PIACENTINA4
EDILIZIA PIACENTINA 5
Gli interventi di Napolitano e Buzzetti
Condono e sviluppoi temi del momentoIl presidente Ance boccia l’ipotesi di condono
su abusi edilizi, il Capo dello Stato ribadiscel’importanza dell’apporto del settore
Ipotesi di condono su abusi edilizi e defini-
zione delle misure più urgenti per favorire
ripresa economica e sviluppo del Paese so-
no i due principali argomenti che tengono
banco tra gli addetti ai lavori del comparto e-
dile in questo convulso momento nel quale, ol-
tre agli effetti della complessa congiuntura e-
conomica internazionale, pesano sull'Italia
anche le oggettive difficoltà vissute dal Gover-
no. A richiamare l'attenzione di tutti sono stati
soprattutto gli interventi del presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano e del presidente dell'Ance Paolo
Buzzetti, che scuotono il dibattito nazionale e ricordano a tutti la ne-
cessità del cambio di marcia indispensabile di fronte al rischio di stasi
complessiva.
Il presidente dell'Ance Paolo Buzzetti, a margine di un incontro del
Saie a Bologna, ha ricordato che l'Associazione nazionale dei co-
struttori edili "è sempre stata contraria a qualsiasi forma di condono
perché, in realtà, cambia il mercato e crea condizioni di premialità
per chi non ha rispettato le regole". Con questa netta presa di po-
sizione, Buzzetti ha bocciato senza mezzi termini l'ipotesi di un con-
dono edilizio da inserire nel decreto sullo sviluppo da parte del Go-
verno: "Su questo - ha concluso il numero uno dell'Ance nazionale,
riferendosi ad un eventuale provvedimento di questo tipo - la no-
stra posizione è netta: sempre contrari a qualsiasi idea di condoni su
abusi edilizi".
Buzzetti non si è limitato a questo, ma ha anzi rilanciato ipotesi al-
ternative a quella del condono edilizio: "Quello che noi speriamo -
ha ribadito - è la proposta di un piano città. C'è tantissimo da fare -
ha sottolineato - dal punto di vista del risparmio energetico: ce lo
chiede l`Unione Europea. Inoltre c'è la manutenzione dei nostri fab-
bricati che sono stati fatti, nel 65% dei casi, prima del 1970, e c'è an-
che la necessità di modificare le periferie e renderle più moderne:
laddove è necessario, abbattere e ricostruire ma anche fare inter-
venti più mirati". Secondo il presidente nazio-
nale dell'Ance, ancora, occorre "varare un
grande piano città da parte dei sindaci: le nor-
me urbanistiche ormai ci sono, ci vuole la mic-
cia fiscale. Cioè - ha concluso Buzzetti - il Go-
verno, se vuole fare un vero piano di sviluppo
dell'edilizia, sull'esistente deve introdurre al-
cune agevolazioni fiscali per far partire la co-
sa".
A riconoscere all'edilizia una insostituibile
funzione di stimolo alla crescita economica
complessiva dell'Italia è stato anche il presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano, che ha richiamato le istituzioni a fornire rispo-
ste adeguate per il rilancio del settore. In occasione degli Stati Ge-
nerali delle Costruzioni, in programma alla Fiera Rho-Milano, il Ca-
po dello Stato ha inviato proprio al presidente dell'Ance, Paolo Buz-
zetti, agli organizzatori e a tutti i partecipanti un messaggio di ap-
prezzamento "per il confronto promosso dagli Stati Generali delle
Costruzioni su temi di grande rilievo e attualità. Il necessario rilancio
del processo di crescita della nostra economia - ha ricordato Napo-
litano - non può fare a meno del contributo del comparto delle co-
struzioni, sia per la sua capacità di attivare altri settori produttivi e di
assorbire lavoro, sia per l'apporto alla dotazione di infrastrutture
essenziali in funzione dello sviluppo economico e sociale. Le orga-
nizzazioni degli imprenditori e dei lavoratori della filiera produttiva
dell'edilizia hanno mostrato piena consapevolezza dell'importan-
za di questo ruolo promuovendo, già nel 2009, gli Stati Generali del-
le Costruzioni, sede nella quale tutti gli attori coinvolti sono chiama-
ti a confrontarsi per la ricerca di soluzioni condivise ai problemi co-
muni. E' importante reagire alle grandi difficoltà che le imprese ed
i lavoratori devono affrontare, formulando proposte e richieste che
meritano grande attenzione da parte dell'opinione pubblica, delle
forze politiche e, soprattutto, delle istituzioni, alle quali spetta for-
nire risposte ed interventi adeguati per il rilancio del settore".
focu
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DNA Italia 2011al Lingotto Fiere di Torino
Il primo marketplace perla tutela e la valorizzazionedel Patrimonio Culturale
Al Lingotto Fiere di Torino dal 3 al 5novembre un evento assolutamente in-novativo, che esce dagli schemi dellefiere e dei saloni, proponendosi comemarketplace dedicato al Patrimonio Cul-turale. Dopo i risultati positivi dell’e-dizione 2010, DNA Italia si riproponecome l’occasione ideale per mettere arete finanza, imprese, progettisti, isti-tuzioni e associazioni che lavorano per latutela, la valorizzazione e la messa areddito del Patrimonio Culturale.Grazie ad una combinazione vincente dimomenti espositivi, convegni, workshop,comunicazione e utilizzo del web comestrumento di matching, il salone creaopportunità di business e offre grandevisibilità a tutti gli operatori del settore. Iconvegni saranno incentrati su alcunitemi specifici, quali: Progetto (disegno,diagnostica, finanza, gestione, etc.); De-sign Contemporaneo (riqualificazionedel moderno; valorizzazione del rap-porto antico-moderno sia su scala ur-bana/paesaggistica sia dal punto di vistaarchitettonico; cultura del design in re-lazione alla valorizzazione dei Beni Cul-turali); Sostenibilità, infrastrutture, ef-ficienza energetica; Gestione “ordina-ria” e “straordinaria” del Patrimonio.Info: www.salonednaitalia.it
Eventi
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EDILIZIA PIACENTINA 11
“Ben vengano interventi normativi
capaci di rendere piu` efficienti e sol-
leciti gli investimenti in infrastrut-
ture, ma sarebbero assolutamente privi di
stimolo allo sviluppo se non si sbloccassero
contemporaneamente e sollecitamente le
risorse che lo stesso Governo ha stanziato
allo scopo di tutelare e rendere piu` effi-
ciente il territorio.`` Lo ha dichiarato il pre-
sidente dell`Ance Paolo Buzzetti, sottoli-
neando con forza, di fronte a una gremita
platea di imprenditori delle costruzioni, la
``grande occasione`` rappresentata dal nuo-
vo decreto infrastrutture allo studio del Go-
verno. ``Ma l`assunto che sia possibile
un`infrastrutturazione generatrice di svi-
luppo a costo zero - ha detto Buzzetti - o e` u-
na chimera o e` una presa in giro``. E` il grido
d`allarme lanciato dal presidente di una ca-
tegoria di imprenditori colpita da una crisi
senza precedenti, che richiede con urgenza
misure per invertire la rotta, a partire dallo
sblocco dei pagamenti frenato dal Patto di
stabilita` a misure che diano avvio a serie
politiche di riqualificazione urbana. Tema
cruciale, quest`ultimo, su cui si e` aperto,
nel corso dei lavori, un focus moderato da E-
nrico Cisnetto, al quale hanno preso parte il
ministro per i Rapporti con le Regioni Raf-
faele Fitto, il presidente delle Conferenze
Stato-Regioni Vasco Errani, Linda Lanzil-
lotta (Api) e il sindaco di Roma Gianni Ale-
manno. Focus cui ha fatto seguito l`inter-
vento conclusivo del ministro delle Infra-
strutture Altero Matteoli.
Ampia e di larga portata la gamma delle te-
matiche affrontate dal presidente dell`An-
ce nella sua relazione all`Assemblea. ̀ `Ave-
vamo detto all`indomani della tragedia de
L`Aquila - ha ricordato il presidente
dell`Ance Buzzetti - che era improrogabile
un piano di interventi per la messa in sicu-
rezza del territorio italiano, contro l`emer-
genza smottamenti, frane e terremoti. Un
piano indispensabile per la sopravvivenza
e la qualita` della vita. Ma nulla di sostan-
ziale e` stato fatto finora``. Ora che sta per
essere varato un decreto per lo sviluppo, si
presenta un`ultima chance per invertire la
rotta e uscire definitivamente dalla crisi
che ha colpito l`economia del Paese e il set-
tore delle costruzioni, che ne e` parte trai-
nante. Bene la strada delle semplificazioni
e delle riforme normative per gli appalti di
opere pubbliche, ``ma una semplice e se-
conda legge obiettivo fatta di sgravi fiscali
e di poche opere non e` piu` accettabile``.
Ne` e` possibile responsabilmente accetta-
re, ha dichiarato Buzzetti, ̀ `che in uno sce-
nario di crisi, come quello descritto, le po-
che risorse disponibili vadano a concen-
trarsi su poche grandi opere e dimezzino i
programmi di interventi che offrirebbero
risposte diffuse e una boccata d`ossigeno a
molte imprese. Dobbiamo percio` spende-
re parte di quei 5 miliardi in bilancio per il
2012 per gli interventi di manutenzione e
di messa in sicurezza del territorio``. Deve
inoltre finire - ha continuato il presidente
dell`Ance - il periodo degli accorpamenti
immotivati dei lavori. ̀ `Ritorniamo ai tagli
fisiologici degli appalti``, ha detto, riba-
dendo che ``dalla gara viene lo sviluppo e
dallo sviluppo la crescita``. Pur riconoscen-
do il lavoro svolto dal Governo e i risultati
raggiunti con il dl 70, in termini ad esempio
di requisiti di qualificazione delle imprese,
il presidente Buzzetti ha sottolineato che il
lavoro svolto e` insufficiente per la realiz-
zazione di un mercato libero da protezioni-
smi e riserve.
Altro tema caldo, toccato dal presidente
dell`Ance, e` stato quello della riqualifica-
zione delle citta` come motore di sviluppo
dell`economia e dell`intero contesto so-
cio-economico, che e` stato al centro della
tavola rotonda che si e` svolta nella seconda
Assemblea Ance, il presidente: “Tempo scaduto”
Buzzetti: decreto sviluppo,Governo all’ultima chance
Nella foto il presidente nazionale
Ance, Paolo Buzzetti
attualità
EDILIZIA PIACENTINA12
parte della mattinata.
Nel corso del dibattito, il sindaco di Roma
Alemanno, soffermandosi sulla grave si-
tuazione delle imprese, ha ricordato che
l`emergenza del blocco dei pagamenti per
via del Patto di stabilita` ha ormai raggiun-
to proporzioni preoccupanti per una citta`
come Roma, con investimenti bloccati sul
fronte delle infrastrutture e della manu-
tenzione. ̀ `Nella citta` - ha detto Alemanno
- oggi si contano 450 cantieri aperti e, allo
stato attuale delle cose, si rischia a dicem-
bre che restino tutti fermi``. Necessario i-
noltre, ha ricordato il sindaco della Capita-
le, dare una spinta alla modernizzazione di
tutto l`apparato dell`amministrazione
pubblica, condividendo a questo proposito
le proposte formulate dall`Ance.
Proprio sugli ostacoli che impediscono la
crescita del Paese si e` soffermato il presi-
dente delle Conferenze Stato-Regioni Va-
sco Errani. Tre, a suo avviso, le proposte per
rilanciare lo sviluppo: piu` dialogo e chia-
rezza sul fronte infrastrutture, stabilendo
con precisione quali sono le risorse di cassa
per il prossimo triennio e distinguendole
bene da quelle ``di competenza``; rilancio
delle citta` come motore di sviluppo senza
nuovo consumo di territorio, ma attraverso
programmi di riqualificazione e nel rispet-
to dei canoni di efficienza energetica e di
bellezza dei siti; definizione di una legge
nazionale sul governo dei suoli, che preve-
da alcune leve come quella della defiscaliz-
zazione.
Sul ritardo accumulato in tema di riqualifi-
cazione del territorio e` poi intervenuta
Linda Lanzillotta, che ha sottolineato l`ur-
genza di puntare sui centri urbani come
motori di sviluppo, oggi penalizzati da una
carenza di progettualita`, dall`arretratezza
nelle liberalizzazioni - quanto mai urgenti
sul fronte dei servizi pubblici - e da una
mancanza di chiarezza sui conti. Le citta`,
ha dichiarato l`esponente dell`Api, potreb-
bero tornare ad essere poli di qualita` e di
efficienza anche focalizzando gli sforzi su-
gli interventi veramente realizzabili, anzi-
che` proclamando piani faraonici di grandi
o p e re .
Il tema della crescita e` stato anche al cen-
tro dell`intervento di Raffaele Fitto, che ha
fatto il punto sulle misure messe in campo
dal Governo in questi anni, ricordando le
tre grandi urgenze da affrontare attraverso
un dialogo Governo-enti territoriali-im-
prese: revisione del Patto di stabilita` inter-
no, liberalizzazioni e privatizzazioni e Pia-
no citta`, che puo` essere affrontato soltan-
to attraverso un meccanismo di condivisio-
ne tra le parti.
Al termine dei lavori e` intervenuto il mini-
stro delle Infrastrutture Matteoli, che ha
richiamato l`attenzione sui temi caldi oggi
all`esame del Governo: rilancio delle infra-
strutture, con accelerazione delle proce-
dure per velocizzare le opere; incentivi per
favorire gli investimenti in partenariato
pubblico-privato e rispetto di tempi e sca-
denze degli interventi, da cui dipende tra
l`altro il mantenimento di numerosi posti
di lavoro. A questo proposito - ha ammesso
il ministro - spesso nelle macchine dello
Stato viene meno la consapevolezza del
controllo delle procedure. Un fenomeno
che, sommato al fattore blocco della spesa
e alla scarsita` delle risorse disponibili, e`
alla radice della penuria degli investimen-
ti nel settore delle opere pubbliche. Tra le
misure in programma - molte delle quali ri-
chieste dall`Ance - Matteoli ha inoltre ri-
cordato la suddivisione delle opere per lot-
ti funzionali e la defiscalizzazione del Pia-
no per le citta`. Accolta dal ministro infine
la proposta del sindaco di Roma Gianno A-
lemanno di far sentire la voce del Governo
alla Ue per far fronte ai vincoli imposti dal
Patto di stabilita` alla spesa degli enti loca-
li.
EDILIZIA PIACENTINA 13
Lavori pubblici: la chiusura dei rubi-
netti da parte degli enti locali in
tutta Italia non si può più nascon-
dere, così come il rallentamento del mer-
cato. E' quanto emerge dal rapporto an-
nuale per la Finanza e l'Economia locale
dell'Anci presentato ufficialmente all'as-
semblea annuale dell'associazione dei Co-
muni, a Brindisi dal 5 all'8 ottobre. Lo stu-
dio, elaborato dall'Ifel - Istituto per la fi-
nanza e l'economia locale - mostra dati a ri-
basso per tutte le Province italiane, e Pia-
cenza non si sottrae a questo trend: nel
biennio 2007-2009 la spesa pro capite dei
Comuni della provincia si è attestata a 155
euro, il 16,3 per cento in meno rispetto al
biennio precedente. Queste cifre piazzano
Piacenza al 23esimo posto nella classifica
delle cinquanta peggiori performance ita-
liane guidata da Trieste, che comunque, da
419 a 264 euro, registra una flessione del
37,1 per cento. Lo sforzo richiesto dalla
nuova Manovra finanziaria, in aggiunta al
giro di vite sul Patto di stabilità si quantifi-
cherà intorno a 6,7 miliardi di euro per gli
enti locali. Solo nel 2010 è stato registrato
un calo del 23 per cento. Il Comune capo-
luogo - come si vede dalle tabelle seguenti
- è attualmente alle prese con la necessità
di chiudere cantieri già calendarizzati, che
al momento richiederebbero un esborso di
circa 1 milione 800 mila euro. A questo
quadro vanno aggiunti i dati di Unionca-
mere, che mostrano come Piacenza risulti
quarta in Emilia Romagna per numero di
gare censite nel periodo fra gennaio e ago-
sto del 2010 - dopo Modena, Bologna e Ri-
mini - con 12,5 milioni di euro investiti pre-
cedendo Ferrara (9,8), Reggio Emilia (3,2),
Parma (2,8) e Forlì-Cesena (2,4). Lo scena-
rio è reso ancor più cupo se si considerano
i tempi sempre più lunghi nei pagamenti
delle opere che riescono a partire, e la nuo-
va stretta arrivata con la manovra-bis. Le
previsioni mostrano che già dall'anno scor-
so il "consolidato" dei Comuni viaggia in
positivo per 664 milioni, che diventeranno
1,35 miliardi nel 2013: tutte risorse che aiu-
teranno i conti dello Stato ma non certo u-
tili a far ripartire la voglia di investire delle
amministrazioni locali. Ed ecco, allora, lo
stanziamento per l'immediato. Di seguito
elenchiamo voce per voce tutto il Piano
delle opere pubbliche messo in bilancio
dalla Provincia di Piacenza e dai Comuni
di Piacenza, Fiorenzuola e Castelsangio-
va n n i .
Piacenza giù in classifica per spesa pro capite
Lavori pubblici a rilento,frenata degli investimenti
jenny giordanoan
ci
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Ormai ci siamo: mancano pochi
giorni all'inaugurazione - a fine ot-
tobre - del Campus Giovanni Ne-
gri, il nuovo spazio di aggregazione per vi-
vere il tempo libero dedicato non solo agli
studenti ma a tutti i piacentini. Area e-
sclusivamente pedonale - senza la circola-
zione di auto -, alberi, pavimentazione ori-
ginale ed evocativa, panchine stile "salot-
tino", fontana, illuminazione adeguata
per ritrovarsi anche di sera: ci sono tutti gli
ingredienti perché il progetto firmato da-
gli architetti Massimo Ferrari e Marco Ia-
copini possa trovare l'approvazione del
pubblico oltre che degli addetti ai lavori.
La riqualificazione di questa zona, tratto
finale di via Negri, con due interi isolati
occupati da edifici scolastici - Ipsia Da
Vinci, Casali, Isii Marconi, Tramello, le
succursali dei licei Colombini e Respighi,
la media Dante - e con una frequentazione
media di 3 mila 698 allievi in totale, punta
anche sull'arte e la tecnologia, con il wi-fi,
l'accesso gratuito a Internet e le installa-
zioni di quattro artisti piacentini: Romano
Bertuzzi, Maurizio Calza, Chiara Camoni
e Alfredo Casali.
Diverse pavimentazioniper ventuno nazionalità
"Il campus è stato concepito come un luo-
go da vivere prima, durante e dopo le atti-
vità scolastiche, un centro vitale dove è im-
portantissimo sottolineare l'importanza e
il valore della diversità culturale - dice
Massimo Ferrari -. Con Iacopini abbiamo
scelto di affidare il messaggio di varietà
linguistica alla pavimentazione: differen-
ti materiali che simboleggiano le ventuno
nazionalità di origine dei ragazzi che fre-
quentano queste scuole". La nuova piaz-
zetta di via Negri diventa così un nuovo
spazio pubblico e va a inserirsi nel sistema
dei percorsi ciclopedonali che la colleghe-
rebbero al Pubblico Passeggio, al Centro
storico e al quartiere Stadio, oltre che agli
spazi verdi che procedono fino alle porte
della città con il Parco della Galleana. In
vari punti saranno inoltre presenti allacci
all'energia elettrica per poter permettere
l'utilizzo di questo "nuovo" tratto di città
per realizzare eventi culturali più eteroge-
nei come mercatini, concerti, e iniziative
simili. "Questo farà sì - si legge nella rela-
zione tecnica del progetto - che via Negri
acquisti una riconoscibilità, un ruolo più
definito non solo nel contesto del nucleo
scolastico in cui si trova, ma più general-
mente a livello urbano". "Lo scopo è ren-
dere questi spazi animati dai giovani che si
incontreranno a qualsiasi ora del giorno e
della notte - continua Ferrari -. Tra le altre
cose, è realizzata in modo che in futuro pos-
sa espandersi ulteriormente verso nord".
Un nuovo spazio di aggregazione a Piacenza
Ecco il Campus di via Negri,il “salotto” degli studenti
Nelle foto di questa pagina
e di pagina 18, alcuni rendering
della riqualificazione di via Negri
jenny giordanorealizzazio
ni
EDILIZIA PIACENTINA18
Di qui l'importanza - sottolineata dall'as-
sessore comunale alle Opere Pubbliche I-
gnazio Brambati - di realizzare uno spazio
che, pur permettendo l'accesso dei mezzi
di sicurezza, consenta la piena fruizione
da parte dei giovani, anche con attività di
animazione e spettacolo. A questo propo-
sito, sono già previste iniziative quali la
prossima edizione del concorso "Giovani
Suoni", in collaborazione con l'associazio-
ne "La Ricerca", laboratori teatrali e altre
manifestazioni musicali.
Gli elementi tecnici
Il progetto riguarda circa 2 mila metri qua-
drati di strada per un importo di oltre
300mila euro
- 250 mila finanziati dal Comune di Piacen-
za, cui va aggiunto un contributo regionale
di circa 80 mila euro -. La pavimentazione,
come già detto di materiali e colori diversi,
sta ad indicare l'area riservata ai pedoni e
alle biciclette ed è differente lungo i per-
corsi che le automobili potranno sfruttare
per entrare nei parcheggi situati nei cortili
interni. Gli accessi consentiti alle auto so-
no due: uno da via Damiani e uno da via
Piatti per entrare nei cortili interni delle
scuole. Gli alberi già esistenti sono stati
mantenuti- un doppio filare di tigli - ad ec-
cezione di sei, estirpati per lasciare spazio
alla realizzazione di una fontana raso pavi-
mento con getti d'acqua. Per quanto ri-
guarda l'illuminazione, viene conservata
anche in questo caso quella preesistente
ma potenziata da un nuovo sistema, posto
nella parte sottostante alle nuove panche.
Queste ultime - quattro - misurano 2,50
metri per 7 e formano delle vere e proprie
isole di aggregazione per gli studenti. So-
no stati infine creati nuovi posti auto a se-
guito della rimozione di parte della recin-
zione metallica che prima separava i diver-
si istituti scolastici.
EDILIZIA PIACENTINA 19
Da sinistra le opere di Alfredo Casali, Chiara Camoni (Scultura
#03 - marmo, carrello 2009 - cm 70 x 103 x 80 - Collezione
Raffaella e Stefano Sciarretta - Nomas Foundation, Roma
foto: Serge Domingie), Romano Bertuzzi, Maurizio Calza
SCULTURE E LAVAGNE, LE OPEREDEI QUATTRO ARTISTISono quattro gli artisti che hanno lavorato al progetto delCampus Giovanni Negri. Piacentini, conosciuti e apprez-zati per le loro opere, hanno contribuito ad abbellire eapprofondire il significato della nuova "cittadella deigiovani". Ecco i loro lavori in sintesi:Sembra una lavagna che simboleggia l'apprendimento ilprisma di pietra grezza levigata da Alfredo Casali. "L'In-finito", questo il suo nome, ha su incise delle figureretoriche con una fresa che ne simula il gesso. Quando lapietra si bagna i segni diventano più chiari, evidenti. Su unlato c'è proprio il simbolo dell'infinito, un modo perunificare la cultura. E' una scultura anche l'opera diMaurizio Calza, "Eppur Vola": molto sbilanciata rispetto alsostegno, proprio per dare l'idea dell'imminente librarsiper aria. Un pannello di corten arrugginito dipinto inalcuni punti di nero, a simboleggiare momenti di vuoto. Iltutto, appoggiato a una delle sedute, metafora del-
l'equilibrio precario della società odierna. Chiara Camoni,invece, artista molto attiva e apprezzata in tutta Italia,propone una panca simile alle camere del ricordo del '700austriaco. Il suo "Mosaico" è come uno scavo archeologicoche rievoca la memoria, una maxi conchiglia che richiamail fascino della natura e le gite scolastiche nei luoghipiacentini in cui i fossili ci rivelano che qui c'era il mare. Lapavimentazione è tutta in marmo, con tasselli diversi.Sottolinea la natura, infine, la scultura con la grandepietra dell'Appennino "Poesia per una pietra portata dalvento" di Romano Bertuzzi, un segno piantato nel terrenoche però non sbarrerà la strada, anzi, allargherà gliorizzonti, attraverso uno specchio incastonato al suointerno. La montagna, così, torna in città (J.G.)
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EDILIZIA PIACENTINA 21
“Per pensare alla città dei prossimi
decenni, indici volumetrici e desti-
nazioni sono importanti… ma la co-
sa fondamentale è che tutto quanto deve
essere finalizzato: Piacenza è una città
che nella sua storia ha perso tantissime
occasioni, e ora non può più sbagliare. Il P-
sc dovrà insomma avere un senso preciso,
perché la sua missione è indicare qual è
l'obiettivo della vita sociale". L'analisi è
del presidente dell'Ordine degli Archi-
tetti Benito Dodi, che non lascia dubbi su
quali mete debba darsi il percorso che tra
qualche mese porterà alla versione finale
del Psc, il Piano Strutturale Comunale le
cui linee di indirizzo avranno un peso de-
terminante nei prossimi 20/25 anni di Pia-
cenza.
"Molti - premette Dodi - non hanno ancora
capito bene la trasformazione dal vecchio
Piano Regolatore agli attuali Psc. Si tratta
di un cambiamento che, pur con alcuni li-
miti, ha un vantaggio: con i Prg fioccavano
deroghe e varianti che in più di un caso
snaturavano il tutto, mentre i Psc - che si
completeranno con Poc e Rue, che a loro
volta saranno soggetti a discussione pub-
blica - sono la maglia strutturale di indiriz-
zo che definisce le cose essenziali e quelle
importanti, dalle infrastrutture ai servizi
ai dimensionamenti: per chi vuol parteci-
pare e fare osservazioni, quindi, il momen-
to è già adesso con la Conferenza di Piani-
ficazione".
Il Psc della città e quelli dei Comuni limi-
trofi: quale relazione?
"Piacenza non è più solo la città dentro le
mura. E' un ambito urbano di 150mila abi-
tanti - la città più i centri più vicini - nel
quale bisogna considerare anche l'insie-
me dei servizi (ospedali, uffici pubblici,
scuole medie superiori, ecc.) che si rivol-
gono anche ai centri dei dintorni, e nel
quale ad esempio il social housing non ha
più ragione di essere stretto in territori
amministrativi: chi abita a Gossolengo e
lavora a Piacenza, o viceversa, non ha il
problema di dove si trova la casa, e quindi
trovare una sistemazione complessiva
nella quale poter edificare rapidamente
anche del social housing è a servizio di tut-
ti e 150mila gli abitanti dell'area, Comuni
limitrofi compresi. Le valutazioni com-
plessive di possibile espansione della resi-
denza, quindi, chiamano in causa anche la
necessità di rendere i Piani territoriali
provinciali - ad oggi troppo leggeri e trop-
po poco vincolanti - più adatti a questa
re a l t à " .
Sugli obiettivi enunciati del Psc di Piacen-
za sembra esserci un'ampia convergenza,
ma su quali azioni occorre puntare in pri-
mis?
"Sul non espandere ulteriormente la città
Piacenza ha preceduto anche Firenze,
Parla il presidente dell’Ordine degli Architetti
Dodi: “Psc, che occasione:diamogli un senso”
Nella foto il presidente
dell’Ordine degli architetti
di Piacenza, Benito Dodi
andrea dossenal’in
tervista
EDILIZIA PIACENTINA22
checché ne dica il sindaco Renzi, e questo
è ampiamente condivisibile tenendo co-
munque conto del fatto che all'interno
delle aree già edificate o non agricole esi-
stono comunque margini di ampliamento.
La vera innovazione dal punto di vista
strutturale è il progetto "Piacenza città
snodo", un piano senza scadenza di ri-
strutturazione completa che offre grandi
prospettive considerando ad esempio an-
che la vicinanza del Corridoio 5 e che metà
del traffico (in costante aumento) che pas-
sa sulla bretella dell'A21 che tocca Pia-
cenza a 500 metri da Piazza Cavalli è un
transito di attraversamento non diretto
sulla città, ma che per dirigersi da Ovest a
Est bypassa Milano e punta su Modena
per poi imboccare il Brennero, rispar-
miando tempo nonostante il maggior nu-
mero di km da fare. Un inquinamento sen-
za vantaggi per eliminare il quale - "spo-
stando" l'A21 e recuperando vaste aree
(anche dismesse o da dismettere) della zo-
na nord della città, dalle immense poten-
zialità anche in termini di cultura e tempo
libero - servirebbe un investimento strut-
turale notevole… anche a spese di altri
progetti, il che richiede scelte decise. Per
Piacenza Città Snodo, progetto del Comu-
ne di Piacenza finanziato dal Ministero
delle Infrastrutture e recepito dalla Re-
gione all'interno del Piano Infrastrutture,
l'Emilia Romagna ha già avviato il tavolo
di confronto con la Lombardia: Piacenza
Città Snodo è il "primo passo" del Psc di
Piacenza e mostra che il Corridoio 5 - ossia
i grandi interessi europei - passa di qua.
Ciò significa che avendo la logistica (che
dobbiamo migliorare), disponiamo delle
condizioni - spostando anche lo scalo mer-
ci ferroviario e senza bisogno dell'entro-
porto di Sarmato - che servono per portare
benessere alla città, ragionando sempre
per area vasta (come dicevo prima) ma an-
che dal punto di vista dell'unione dei ser-
vizi tra piccoli e grandi Comuni".
Rigenerare intere parti della città: è pos-
sibile?
"E' necessario. Anche se può essere in
buona parte rinviato a Rue e Poc, è già fon-
damentale il tema delle trasformazioni
territoriali, delle sostituzioni edilizie e
della "rottamazione" (che abbiamo già
constatato che non può essere risolto con
il Piano Casa, pensato per i singoli edifici)
per le quali occorreranno forti incentivi
ad hoc su scala più vasta. Non si tratta del-
la semplice volontà di costruire una città
diversa, sarà una necessità inderogabile
nel giro di pochissimi anni perché buona
parte del patrimonio immobiliare della
città (quello che arriva fino ai primi anni
'60) dovrà presto sostenere costi per con-
tenere i consumi (e quindi spese per i pro-
prietari) che saranno più onerosi del mu-
tuo su una casa nuova. C'è un'area a Pia-
cenza (nella foto), intorno a via Damiani,
che potrebbe essere il "logo" e il manife-
sto visivo della sostituzione edilizia e della
ristrutturazione urbana: traguardi otti-
mali, rispetto all'esistente di palazzi di 5
piani senza ascensore, sono ampiamente
possibili".
La Summer School di Progettazione Ar-
chitettonica e Urbana OPEN CITY, svolta-
si dal 5 al 23 settembre presso l'ex macello
di via Scalabrini (ora Campus Arata della
sede locale del Politecnico di Milano), è
un esempio delle potenzialità di Piacenza
come "città della cultura".
"Io credo che l'investimento sulla cultura,
sull'innovazione e sulla ricerca sia fonda-
Da sinistra il Quartiere Ina Casa, il Quartiere Gescal e un quartiere di iniziativa privata: le due zone “virtuose” sono spunti per il futuro
EDILIZIA PIACENTINA 23
mentale per questa città: la cultura è l'uni-
ca possibilità per salvarci dalla recessio-
ne. L'Ordine degli Architetti dà volentieri
una mano alla Summer School del Politec-
nico, la cui sede di Piacenza - conosciuta
all'estero perfino più che da noi - sta diven-
tando per l'architettura un polo interna-
zionale. Sono settimane intense e stimo-
lanti, con momenti di lavoro progettuale
in gruppo svolto da 160 studenti (il tetto
per il 2011, ma le domande erano 250!) di
15 nazionalità valutati da docenti in arrivo
da tutto il mondo. Già si guarda al 2012 (tra
gennaio e febbraio, studenti di Barcellona
e della Scuola superiore di architettura di
Grenoble (nella foto) lavoreranno sul tema
della pianificazione), ma ricordo cosa
pensai quando a novembre 2010 il Politec-
nico mi comunicò che dall'Università di
Marsiglia era arrivata una richiesta per u-
no stage di una settimana a Piacenza, a lo-
ro spese, su temi proposti qui: all'inizio
credetti a uno scherzo. Piacenza dovrebbe
smettere di sottostimarsi, e non è un caso
se la sede della Fondazione degli Architet-
ti di Parma e Piacenza sia stata ubicata qui
all'Urban Center: Piacenza - per dimen-
sione e dislocazione - è quasi unica, vanta
una salvaguardia del centro storico molto
più accentuata che in città vicine e, dal
punto di vista dell'Architettura, propone
una varietà di temi dell'insegnamento
davvero notevole: mi fa davvero piacere
che la cosa sia diventata di rilievo interna-
zionale e che si sia capito che qui ci sono le
condizioni ideali per fare formazione e
cultura. Anche da questo punto di vista
non dobbiamo perdere l'opportunità del-
la metropolitana leggera, anche per que-
Comuni tra progetti e tagli: e la qualità?
Uno dei temi della progettazione che fanno discutere, scatenando non dirado accese polemiche (e non solo a Piacenza), è quanto viene prodottoper conto delle amministrazioni pubbliche, che a loro volta devono farei conti con bilanci sempre più magri e hanno precise indicazioni a frenarele consulenze esterne: come se ne esce?"Nei decenni scorsi - ricorda il presidente dell’Ordine degli Architetti diPiacenza, Benito Dodi - si sono “smantellati” gli uffici tecnici, quindimolte esperienze personali sono andate disperse. La legge Bassanini haperò spinto per fare tutto all'interno: si può fare, certo, ma allora leamministrazioni comunali devono mettersi nell'ordine di idee di averedegli staff in grado di assolvere a questo tipo di compiti, e non sempreavviene. Non regge l'argomento dei costi a carico degli enti pubblici,quando anche nel nostro territorio - con gli appalti "esterni" - si è arrivatia ribassi di oltre il 50% rispetto alle tariffe dichiarate dai Comuni, già piùbasse dei minimi professionali.Il risultato di questi ribassi, però, è che in questo modo, e in tutta Italia, ilavori di molti appalti assegnati con ribassi enormi hanno difficoltà adessere chiusi. Al Ministero dei Lavori pubblici, non a caso, si sta lavorandoper trovare una modalità che garantisca meglio i Comuni. Il vero nodo ènelle parole qualità, innovazione e gestione: non si può - e faccio unesempio - far realizzare una tantum un museo ad un tecnico che perdecenni si sia occupato solo di fognature. Non si può fare un concorso pertutto, ma non è un caso che - quando vogliono qualità - i privati utilizzinosempre più questo strumento, che ha due valenze: poter scegliere ilmeglio (da gestire poi in proprio) e allo stesso modo farsi pubblicità comeditte perché escono dal seminato ed hanno oggetti da far vedere.Aggiungo che realizzazioni infelici, anche dal punto urbanistico primache architettonico, vanno a pesare anche sui Psc: i concorsi devono inveceservire soprattutto a condividere con la cittadinanza le scelte che sivogliono e si possono fare".
EDILIZIA PIACENTINA24
La professione di architetto: “In attesa di una svolta”Concorsi, sì o no?: “Gli esempi virtuosi esistono”La professione di architetto può es-sere tra le carriere più affascinanti, magli Ordini - nonostante si parli spessodi cambiamenti alle porte - hanno piùche altro a che fare con modifiche chenon vanno nella direzione auspicata:cosa sta succedendo realmente?"Sono anni - spiega il presidente Be-nito Dodi - che si chiede un chia-rimento sulle competenze professio-nali e sul riordino degli ordini pro-fessionali, e la cosa non ha mai avutorisultato.L'unica cosa concreta, alla quale hoanche votato contro nell'ambito delConsiglio nazionale degli architetti, èche nel Milleproroghe è stata inseritauna voce che prolunga da due a tremandati la possibilità di far parte deiconsigli direttivi degli ordini profes-sionali. Quattro anni fa, quando nonc'era un limite, era stata ridotta a duemandati, ora è stata inserita la re-tromarcia: che svolta può essere maiquesta? Nel contempo, da più parti, sichiede di abolire gli ordini profes-sionali: un'assurdità".Veniamo ai concorsi di architettura:se ne fanno molti, ma pochissimi sitraducono in realizzazioni."E' assolutamente vero. L'Italia hapromosso per anni la cultura del con-corso di architettura, come avvienenormalmente nei grandi Paesi evoluti
(Francia, Spagna, Germania, Inghil-terra) dove gli enti pubblici lancianoconcorsi, non solo di idee ma anche diprogettazione. Proprio i concorsi diprogettazione sono l'elemento piùcorretto e palese per valutare la sceltadi ciò che si vuol fare, ma c'è unadifferenza: all'estero le indicazioni ri-chieste sono chiare mentre in Italiano, anche perché a qualcuno va benecosì. Avere un prodotto finito sulquale l'amministrazione non puòmettere mano non è gradito a tutti,specialmente a quegli amministratoricomunali che si ritengono depositaridella conoscenza dei desideri dei cit-tadini… tanto che a volte sembra di
essere in un paese di soli architetti,dove non sarebbe nemmeno sbaglia-ta l'idea di abolire l'Ordine!A parte le battute, la cosa diventapreoccupante perché a ciò si rial-lacciano i temi della partecipazione,che si fa e non si fa, e della qualità: mala qualità si misura soltanto dal con-fronto delle idee. Troppe volte, in-vece, si fanno cose per amicizia oconoscenza, mentre occorre pensareanche al futuro dei giovani, che non sipossono certo aiutare abolendo i mi-nimi tariffari. Da quando sono pre-sidente dell'Ordine degli architetti diPiacenza, ho promosso diversi con-corsi al fine di dare la possibilità aigiovani professionisti di dimostrarequello che possono fare. Oggi, però, iconcorsi di idee puri e semplici miconvincono meno perché danno po-che prospettive: in qualche caso irisultati non vengono neanche pub-blicati".Ci sono esempi virtuosi?"Fuori dall'Italia, un po' ovunque, inItalia penso soprattutto all'Alto Adigedove i concorsi che hanno come fi-nalità l'esecuzione sono tanti, sonopreparati bene e in una media al-tissima danno risultati eccezionali".
EDILIZIA PIACENTINA 25
sto è già ora di chiedersi come utilizzare in
futuro il patrimonio storico pubblico (non
solo militare) che si potrà recuperare: non
basta stabilire che un edificio è monumen-
tale e va salvaguardato, bisognerebbe det-
tagliarne la tutela ("pressando" Sovrin-
tendenza e Agenzia del Demanio) stabi-
lendone le destinazioni possibili e capen-
do che si tratta di un patrimonio che ha la
stessa valenza delle aree verdi, se non di
più".
Piacenza, secondo Beppe Severgnini, può
essere una delle "P cities" italiane più a-
datte agli studi universitari.
"Per caratteristiche molti ci invidiano, se-
condo me l'obiettivo che Piacenza può
porsi è diventare una città campus. Abbia-
mo due Università di importanza naziona-
le (con il riconoscimento di fatto da parte
della regione Emilia Romagna che siano
parte del patrimonio formativo regionale,
benché sedi distaccate di Cattolica e Poli-
tecnico di Milano), e due laboratori di ri-
cerca - Leap e Musp - la cui sede è, non a ca-
so, in immobili storici riutilizzati come l'ex
Centrale Emilia e una storica ex cascina a-
gricola nel cuore dell'area della logistica
piacentina. L'ex macello, destinato alla
demolizione negli anni '80, è ora l'Urban
Center (nella foto) che funziona alla gran-
de, cosa purtroppo non avvenuta nell'ex
carcere delle Benedettine che ancora cer-
ca una destinazione. Lo stesso ex ospedale
militare - in una sua parte - presenta carat-
teristiche che lo renderebbero adatto ad o-
spitare diverse aule didattiche. Una cosa è
certa: la scommessa che si può vincere è su
cultura, ricerca e innovazione".
EDILIZIA PIACENTINA26
Il mercato immobiliare rischia l'esau-
rimento. Calano i prezzi e anche le
compravendite. Gli effetti della crisi
continuano a farsi sentire sul mercato im-
mobiliare italiano, e si riflettono anche
nell'allungamento dei tempi di vendita,
soprattutto nelle città di provincia come
Piacenza. Si salvano solo, e in parte, le me-
tropoli. I dati forniti dall'Ufficio Studi Ga-
betti parlano chiaro: nel primo semestre
dell'anno la diminuzione dei prezzi è stata
dell'1,6 per cento nelle grandi città, dove
si concentrano gli investitori e gli acqui-
renti più facoltosi, e del 2,6 per cento nei
capoluoghi secondari. Le compravendite
sono scese invece del 3,7 per cento (con un
picco del meno 5 per cento nei piccoli cen-
tri). Le contrazioni maggiori si sono regi-
Valori al metro quadro in calo anche a Piacenza
Mercato immobiliare:ripresa tra due anni
jenny giordano
scen
ari
strate nelle regioni del Sud (meno 5,7 per
cento) e del centro Italia (meno 3 per cen-
to), mentre in quelle del Nord la flessione
è stata pari mediamente all'1,8 per cen-
t o.
Giù i prezzi delle case,sale l'affitto
Per quanto riguarda Piacenza, l'andamen-
to dei prezzi delle case in vendita sembre-
rebbe facilitare l'acquisto. Secondo l'ulti-
mo rapporto Istat si è passati da una media
di circa 2 mila euro al metro quadro del no-
vembre 2010 ai 1.865 euro dell'agosto di
quest'anno. Le oscillazioni variano dai
1.634 euro di una villetta a schiera ai 2.434
che si dovranno mettere in conto se si vuo-
le acquistare un rustico o un casale. Le ca-
se sono in prevalenza di proprietà (85 per
cento), seguite da quelle in affitto (20 per
cento) e da un 5 per cento di altro tipo di
contratto. Discorso a parte per gli affitti,
dove le variazioni dei prezzi sono state mi-
nime, anche se al rialzo. Stando a quanto
riportato dalle rilevazioni effettuate dalla
Camera di Commercio di Piacenza, se nel
primo semestre del 2010 bisognava spen-
dere dai 50 ai 70 euro al metro quadrato
per una locazione in appartamento, nei
primi otto mesi di quest'anno l'importo è
più o meno lo stesso - minimo 50 e massimo
70, 41 euro nel dicembre 2010 contro i 70,
63 euro dell'agosto 2011. Rincaro conside-
revole invece per l'affitto degli uffici - che
passano da un range 40/55 euro del 2010 ai
45/70 euro di quest'anno - e dei terreni a-
gricoli di pianura, con dotazione normale
di fabbricati e dotazione sufficiente di ac-
qua per irrigare. Per questi ultimi si passa
dai 30/40 euro del periodo gennaio-giugno
EDILIZIA PIACENTINA 27
2010 ai 50/70 euro dello stesso periodo del
2011. "Piacenza, a differenza delle altre
città emiliane, esercita un ruolo di territo-
rio di confine con alcune province lombar-
de, il che rende interessante il confronto
con le città limitrofe, sebbene apparte-
nenti a una diversa regione - fanno notare
le agenzie immobiliari - . Paragonando, in
particolare, i prezzi rilevati nelle province
lombarde confinanti con i dati relativi al-
l'Emilia Romagna, emerge che Piacenza
ha prezzi inferiori alla media regionale,
con un divario che si riduce man mano che
dal centro si procede verso la periferia".
Previsioni: migliorerànel 2013
Se i prezzi calano, cala però anche il potere
di spesa dell'acquirente. Ed ecco che le
previsioni sulla ripresa complessiva del
mercato, sia in termini di valori che di
scambi, diventano pessimistiche. Lo con-
ferma anche l'ultima analisi di Tecnocasa,
uscita a metà settembre: bisognerà atten-
dere più di un anno per vedere progressi si-
gnificativi. "L'orizzonte temporale atteso
per una ripresa del mercato, nella compo-
nente delle transazioni e dei prezzi, è il
2013", si legge nello studio. Tra le tante
difficoltà che incontra chi decide di vende-
re un immobile c'è anche quella del tem-
po. In una grande città per trovare l'acqui-
rente giusto occorrono mediamente sei
mesi, e "si assiste - spiegano gli esperti - a
una tendenza all'aumento soprattutto per
le soluzioni di minore qualità, in contesti
più periferici. Tale fenomeno è ancora più
marcato per i capoluoghi minori dove i
tempi medi di vendita possono toccare an-
EDILIZIA PIACENTINA28
che i 7-8 mesi". Conferma questo trend il
mercato piacentino che presenta, insieme
a quello di Reggio Emilia, i tempi di attesa
più lunghi in regione (in media 182 giorni)
per quanto riguarda la compravendita di
immobili, mentre la locazione si mantiene
nella media, seppure tra i Comuni di fascia
più alta: in media, si parla di 2,4 mesi di at-
tesa, a fronte dell'1,1 registrato a Parma e
del 3,3 rilevato per Bologna.
Aumenta il costodei materiali
Intanto sale il costo di costruzione di un
fabbricato residenziale. Nel secondo tri-
mestre 2011, rileva l'Istat, è aumentato
dello 0,4 per cento rispetto al trimestre
precedente e del 3,3 per cento rispetto allo
stesso periodo del 2010. Il rincaro è dovuto
principalmente al ritocco all'insù dei prez-
zi dei materiali da costruzione (più 1,8
punti percentuali) e del costo della mano
d'opera (più 1,4 punti percentuali). E cre-
sce anche il costo della mano d'opera.
Stando al report sui prezzi informativi dei
materiali edili forniti dalla Camera di
Commercio di Piacenza, al 2010 un ope-
raio specializzato di quarto livello costa
33,45 euro all'ora, contro i 26,70 di un ope-
raio comune. Gli stessi operai costavano,
rispettivamente, 33,02 e 26,35 euro nel
2009 31,57 e 25,32 euro nel 2008, con un
rincaro di quasi due euro per ora. Pesante,
per alcune imprese in periodo di crisi, se
non insostenibile.
nelle tabelle, una serie di dati
che fotografano la situazione
dei prezzi a Piacenza
EDILIZIA PIACENTINA 29
A Riccò del Golfo il primo edificio del genere in Italia
La Slow Housedebutta a La Spezia
E’a Riccò del Golfo (nella foto) in provin-
cia di La Spezia il primo edificio basato
sul modello di costruzione "Slow Hou-
se". Si tratta di modalità edilizie che predili-
gono materiali del luogo e tecniche attente al
rispetto dell'ambiente. E Slow House è un ve-
ro e proprio brand, creato dagli architetti Vi-
viana Deruto e Donatella Ambrosiani, l'inge-
gnere Sergio Berti e il geologo Marco Zanic-
chi. L'idea nasce dall'intenzione di recuperare le tradizioni del ter-
ritorio insieme a prodotti riciclati e impianti evoluti. "Lo scopo -
spiega Deruto - è quello di utilizzare materiali e tecnologie che pos-
sano sanare situazioni di inquinamento indoor e outdoor, in nome
del risparmio energetico e del rispetto del
consumo di suolo". La casa a Riccò ha una
pianta di 75 metri quadrati con struttura por-
tante in muratura con in campo blocchi di la-
terizio micro-porizzato con uno strato di su-
ghero cotto. C'è poi la pietra, recuperata dalla
demolizione della vecchia costruzione. An-
che per la realizzazione del vespaio si è pensa-
to a materiale di riciclo, con struttura a base di
plastica già utilizzata in precedenti lavori. Scelto il solare termico
per la produzione di acqua calda e caldaia a biomassa per il riscal-
damento. Il progetto prevede inoltre la realizzazione di un bacino
di fitodepurazione per i reflui e di una biopiscina.
mo
delli
EDILIZIA PIACENTINA30
EDILIZIA PIACENTINA 31
Quest'anno l'ente Bologna Fiere
può dirsi molto soddisfatto: il Saie
2011, Salone dell'edilizia tenutosi
dal 5 al 8 ottobre nel capoluogo emiliano
ha ottenuto risultati positivi anche - e per
la prima volta - con la presenza in contem-
poranea dell'evento Made a Milano. A Bo-
logna, nello specifico, in due settimane si
sono tenute due fiere: Cersaie e Saie con
insieme 200 mila metri quadrati di esposi-
zione, 2 mila espositori e un bilancio di 200
mila visitatori. Si punta così al traguardo
di nuovo polo espositivo più grande del co-
struire italiano. "Per l'edilizia delle co-
struzioni - commenta il presidente del-
l'ente fieristico in questione, Duccio Cam-
pagnoli - quella del cantiere, delle macchi-
ne, delle tecnologie, dei materiali, dei ser-
vizi per il cantiere, Saie si è tranquilla-
mente confermato il Salone di riferimen-
to italiano con 1.044 espositori, oltre 70
mila metri quadrati occupati - 200 mila
complessivi- e con 85 mila visitatori di cui
quasi 5 mila stranieri". Un'iniziativa che
ha visto la partecipazione di tante associa-
zioni imprenditoriali del settore come An-
ce, Atecap (per il calcestruzzo) Andil (per
i laterizi), Anfia e Unacea (macchine, gru,
ponteggi), Assomarmo e delle imprese
più significative del software e servizi per
la progettazione e le costruzioni. Al centro
dell'attenzione per questa edizione una
tematica prioritaria per il settore: la ri-
qualificazione urbana e del territorio, in
termini di sostenibilità e di rilancio dell'e-
dilizia in chiave green economy. Numero-
se le iniziative svolte, come il convegno
promosso con Ance su "Una nuova politi-
ca edilizia per la città e il territorio: riqua-
lificazione urbana e sostenibilità" che ha
visto alternarsi gli interventi del ministro
delle Infrastrutture Trasporti, Altero
Matteoli e del presidente della Conferen-
za dei presidenti delle Regioni Vasco Er-
rani, con quello di Paolo Buzzetti, presi-
dente Ance. Discorsi anche da Virginio
Merola, sindaco di Bologna; Massimo Cia-
lente sindaco de L'Aquila e Piero Fassino,
sindaco di Torino.
I FUORISALONE
Parallelamente, in una sorta di "fuori Sa-
lone", si sono svolte due manifestazioni in
città: Saie Off e Saie in Città, realizzate in-
sieme alle istituzioni e agli Ordini degli Ar-
chitetti ed Ingegneri bolognesi. Una cin-
quantina di appuntamenti e dibattiti su
progettazione urbanistica, riqualificazio-
ne urbana edilizia sostenibile, risparmio
energetico, tra cui si è collocata la lectio
magistralis dell'archistar Oriol Bohigas e
il premio internazionale di progettazione
per i giovani architetti.
Ben quaranta studi di architettura hanno
aperto le porte ai visitatori nel dopo fiera,
per organizzare eventi, illustrare progetti
e avvicinare tutti all'architettura del futu-
ro che raccoglie la sfida del nuovo sviluppo
urbano. Oltre agli studi privati, anche set-
te location a Bologna hanno ospitato gli e-
Già decise le date 2012: dal 18 al 21 ottobre
Saie, 85mila visitatoriper l’edizione 2011
jenny giordanob
ilanci
EDILIZIA PIACENTINA32
venti istituzionali sull'architettura urba-
nistica e nuove tecnologie nel costruire e a-
bitare per i cittadini.
NUMERI E POLEMICHE
Non è mancata l'occasione, per il presi-
dente Campagnoli, di commentare anche
il delicato periodo di crisi che il Paese sta
attraversando: "Polemiche e guerre non
sono certo ciò che serve a un settore con
tante difficoltà, innanzitutto a causa della
mancanza di serie politiche di rilancio, co-
me quelle chieste dall'Ance e dal presi-
dente Buzzetti proprio durante il Saie a
Bologna - dice -. Un settore per il quale l'u-
nico numero che andrebbe da tutti consi-
derato è il meno 40 per cento di attività e il
meno 30 per cento di investimenti pubbli-
ci negli ultimi tre anni". Parlando di nume-
ri, secondo gli organizzatori il Saie di Bolo-
gna è risultato almeno il doppio per super-
ficie espositiva e numero di espositori di
quella che gli organizzatori del Made di
Milano, Federlegno Arredo e soci hanno
voluto aggiungere quest'anno alla loro tra-
dizionale esposizione di finiture d'interni:
"Si sono presentati, a sorpresa - continua il
presidente di Bologna Fiere - in concorren-
za con il Saie come salone di tutta l'edili-
zia. Ma noi andiamo avanti per la nostra
strada: crediamo in una politica fieristica
e in una manifestazione specializzata e ci
auguriamo che questa scelta sia seguita e
garantita dalle autorità istituzionali e dal-
le associazioni del settore alle quali chie-
diamo di promuovere il confronto utile ad
un coordinamento necessario delle mani-
festazioni fieristiche".Nel frattempo si
guarda già al Saie del futuro e del prossimo
anno. Ci sono, infatti, già le date: dal 18 al
21 ottobre 2012.
EDILIZIA PIACENTINA 33
dalle azien
de
La copertura della responsabilità civile
Con Assiprimeimpresa tutelata
Le profonde trasformazioni che l'economia sta subendo impongo-
no una moderna programmazione e gestione delle coperture as-
sicurative da parte delle Imprese e degli imprenditori, nel frattem-
po le Compagnie Assicurative devono affrontare, per competere in un
mercato sempre più globalizzato, grandi sfide. Tutelare assicurativa-
mente la responsabilità civile è esigenza primaria ed imprescindibile per
qualsiasi imprenditore indipendentemente dal tipo di attività svolta.
Ma perché la responsabilità civile ha la leadership tra i rischi aziendali
ed è tanto importante tutelarla?
1. Perché i mutamenti del mondo sociale, produttivo e tecnologico so-
no continui ed impongono quindi un'attenzione estrema e continua-
tiva al problema della responsabilità che, tra i rischi aziendali, è certa-
mente quello più soggetto a detti mutamenti.
2. Perché la giurisprudenza indica quasi ogni giorno nuovi orienta-
menti in tema di responsabilità che possono sia rafforzare sia sconvol-
gere precedenti indirizzi rendendo, di conseguenza, estremamente
incerto il confine dell'AN e soprattutto del QUANTUM rispetto al ri-
sarcimento dei danni determinati dal verificarsi di un caso di respon-
sabilità civile aziendale.
3. Perché il fattore temporale gioca un ruolo determinante nel rende-
re il rischio responsabilità civile più grave e delicato da gestire.
Infatti, mentre tutti i rischi cui un'azienda deve far fronte sono circo-
scritti a periodi temporali determinati, la potenziale soggezione al ri-
schio responsabilità civile non è tale in quanto nasce con l'azienda,
continua durante lo svolgersi della sua attività ordinaria e straordina-
ria e non si esaurisce con il termine della sua attività, la produzione, ma
va oltre proseguendo dopo il montaggio e la posa in opera (R.C. po-
stuma) presso terzi proprio come se il prodotto dell'attività aziendale
avesse un'anima e portasse con sé, per tutta la durata della sua vita u-
tile, la responsabilità dell'azienda.
Se il tutelare la responsabilità civile in tutti i suoi diversi momenti ed
aspetti è così determinante per qualsiasi azienda appare chiaro che la
copertura assicurativa relativa è sicuramente la più delicata ed impor-
tante da impostare, indipendentemente dal settore produttivo di ap-
partenenza e dalle dimensioni dell'azienda.
Si può anzi affermare con assoluta certezza che le coperture inerenti
ai vari aspetti della responsabilità civile aziendale sono le uniche di cui
nessuna azienda dovrebbe farne a meno pena la perdita di costanza
nel suo equilibrio economico patrimoniale.
Infatti, un'azienda o un imprenditore potrebbe fare a meno di trat-
tare assicurativamente tutti i rischi che incombono sulla sua attività in-
tervenendo su di essi con la prevenzione, la protezione o la creazione
di un fondo di accantonamento per la gestione delle situazioni dan-
nose impreviste, ma soprassedere o trattare il rischio responsabilità in
modo diverso da quello assicurativo non è né da suggerire né da au-
spicare né tanto meno facilmente possibile.
Questo perché mentre ogni rischio che potenzialmente incombe sul
mantenimento dell'equilibrio economico aziendale è: individuabile;
trattabile; valutabile; controllabile.
gli eventi dannosi conseguenti al rischio del verificarsi di un caso di re-
sponsabilità non sono tutti individuabili - perché potenzialmente in-
finiti - e di conseguenza la loro potenziale incidenza dannosa non è né
controllabile né valutabile con sistematicità ed il suo trattamento non
può dipendere solo dalla creazione di un valido sistema di copertura
finanziaria dei danni ma è soprattutto funzione diretta della -virtual-
mente impossibile - capacità di prevedere nel tempo l'escalation della
dimensione economica di un eventuale risarcimento rispetto alla si-
tuazione economica del soggetto passivo - il danneggiante - e del sog-
getto attivo - il danneggiato - nonché rispetto alla continua evoluzio-
ne giurisprudenziale.
La copertura assicurativa della responsabilità civile che ha la funzione
di tenere indenne il patrimonio aziendale da eventuali richieste risar-
citorie di terzi è dunque assolutamente determinante.
Per stipulare una polizza di responsabilità civile è però necessario co-
noscere che cosa sia la responsabilità civile dal punto di vista legale,
quali siano le Condizioni Generali di polizza con particolare riguardo
alla natura del rischio assicurato, quali siano i limiti/massimali del ri-
schio, quali siano le principali esclusioni, come sia regolato il premio,
come si gestisca un eventuale danno.
Per ulteriori informazioni, Renato Casoni, tel 0523/642400
EDILIZIA PIACENTINA34
Prime indiscrezioni sulla settima e-
dizione di EdilShow, il salone dedi-
cato al mondo dell'edilizia e delle
costruzioni in calendario nel febbraio del
2012 al quartiere fieristico di Piacenza E-
xpo. Gli organizzatori dell'unico appunta-
mento di settore nelle zone di Piacenza,
Lodi, Parma, Cremona, Pavia e Alessan-
dria intenderebbero prestare particolare
attenzione all'artigianato edile, inoltre
starebbero pensando ad una "rassegna
nella rassegna" dedicata ai lavori in legno,
soprattutto quelli che sono realizzabili nel-
le zone di montagna.
La scelta del rilievo all'artigianato edile
sarebbe in effetti del tutto coerente con il
mutamento in atto anche a Piacenza nel
settore dell'edilizia che, a fronte delle dif-
ficoltà delle imprese costruttrici, connes-
se alla crisi, registra un aumento di impre-
se singole (per lo più artigiane, appunto)
che richiede una approfondita interpreta-
zione del fenomeno.
Dai dati resi noti in agosto dalla Camera di
Commercio di Piacenza, relativi al numero
di imprese artigiane registrate nella no-
stra provincia, emerge infatti che le azien-
de della sezione costruzioni sono salite a
4278, con un incremento di 33 rispetto al
2010.
Tra le oggettive difficoltà del settore edile
(gli operai iscritti in regola alla Cassa Edile
di Piacenza nel 2008 erano 4770, per un
monte ore lavorate di 4 milioni 799mila,
nel 2010 erano scesi a 3843 per un monte o-
re lavorate di 3 milioni 847mila e, secondo
il dato parziale del 2011, sono 2991 per un
monte ore di 1milione 735mila) e di impre-
se strutturate, alcune anche storiche, che
hanno già fatto ricorso o ricorreranno ad
ammortizzatori sociali per poi ridurre il
personale dipendente, l'aumento delle
imprese artigiane in un settore che al mo-
mento non presenta grandi opportunità di
crescita sta infatti diventando - secondo
molti osservatori - la condizione obbligata
per continuare a lavorare e la strada segui-
ta da molte aziende per abbattere il costo
del lavoro, con la conseguenza negativa
che i comportamenti meno virtuosi pesano
anche su quanti invece applicano i contrat-
ti, versano i contributi previdenziali e ri-
spettano le normative inerenti la salute e
s i c u re z z a .
Per fornire un quadro completo della real-
tà e delle prospettive delle imprese arti-
giane edili, gli organizzatori di EdilShow
starebbero anche prendendo contatti con
le associazioni di categoria, punto di riferi-
mento fondamentale soprattutto nel con-
testo della complessa congiuntura econo-
mica in atto.
Uno spazio importante, come detto, po-
trebbe essere dedicato anche al legno, ma-
teriale di straordinaria versatilità e prota-
gonista nelle aree di montagna.
Nei giorni dell'appuntamento di febbraio -
come sempre tramite il diretto contatto
con i tecnici, le imprese edili e l'utenza pri-
vata - sarà rinnovata anche l'attenzione al-
l'efficienza energetica nell'edilizia ("Edil
Green") e alle tre "R" - Ricostruire, Ri-
strutturare, Recuperare - che, consideran-
do anche le linee guida del Psc cittadino,
saranno sempre più decisive per definire il
futuro del comparto.
Per il resto, EdilShow sarà chiamato a con-
fermare la propria capacità di dare visibi-
lità ad uno dei comparti più importanti
della nostra economia e di essere il princi-
pale riferimento nel territorio per il setto-
re edile, anche in considerazione della
grande polverizzazione del mercato delle
costruzioni che vede presenti nella provin-
cia di Piacenza migliaia di aziende.
In calendario a febbraio: le prime indiscrezioni
EdilShow, novità in arrivo:lente sugli artigiani edili
andrea dossena
anti
cip
azio
ni
EDILIZIA PIACENTINA 35
L'edilizia italiana va sempre
peggio e a risentirne è l'occupa-
zione con conseguenze sempre
più drammatiche sul sistema produtti-
vo. Tra queste: l'aumento del lavoro
nero. E' un vero e proprio allarme
quello lanciato al convegno nazionale
delle Casse edili, a Parma lo scorso 13
settembre. Nell'attuale contesto il ri-
schio concreto che le forme di impiego
irregolare tornino a diffondersi in mo-
do prepotente nel settore edile è quin-
di tutt'altro che remoto, con pesanti ri-
percussioni non solo per le aziende e le
società ma anche per gli stessi lavora-
tori, più esposti al rischio infortuni e
obbligati ad accettare stipendi peg-
giori rispetto a quelli garantito dalla
legge.
L'ultima rilevazione della Commissione
nazionale delle Casse edili (Cnce), rela-
tiva a 82 realtà provinciali, alla fine di
giugno di quest'anno parla di una ridu-
zione di attività del 9% rispetto allo stes-
so periodo del 2010.
Questa riduzione si somma al calo del
10% registrato già rispetto al 2009. In
termini lavorativi: oltre 5 milioni di ore
in meno lavorate e una riduzione di 37
mila lavoratori (-8%) mentre l'effetto
sul sistema delle imprese si è concretiz-
zato in una fuoriuscita dal mercato di ol-
tre 7 mila 200 società, per un totale di
-7%. Non c'è di che stare allegri, insom-
ma.
"Questa crisi ha lasciato sul campo dal
2008 ad oggi quasi il 25% delle imprese
presenti sul territorio nazionale. Lo stes-
so dato è stato registrato anche per
quanto riguarda i dipendenti che, consi-
derando anche l'indotto, ha perso circa
300 mila unità".
E' amara l'analisi di Franco Osenga, pre-
sidente nazionale casse edili. "Per que-
sto - aggiunge - ora dobbiamo capire co-
me questa crisi muterà il nostro settore,
anche se è evidente che si va verso una
flessibilità sempre più marcata". Osen-
ga ha a cuore la sopravvivenza delle pro-
fessionalità: "Questi dati non devono
farci perdere quelle professionalità che
sono state formate dalle nostre scuole e-
dili, e non devono incidere sul piano del-
la sicurezza e colpire tutto il lavoro fatto
in questi anni per regolarizzare il setto-
re " .
Il sommerso
Per quanto riguarda il fenomeno del
sommerso, Osenga sottolinea che "nel
2010 sono stati emessi 3 milioni 680 mila
Durc (Documento unico di regolarità
contributiva), di cui un terzo (1.227.000)
per lavori edili privati. Di questi Durc le
Casse Edili ne hanno rilasciati solo il
40%, circa 495 mila. Applicando ai lavo-
ri privati la stessa percentuale dei Durc
rilasciati dalle Casse Edili in caso di ap-
Dilaga il sommerso: aumenta il lavoro nero
Casse edili, l’allarme:crolla il numero di imprese
jenny giordanoo
ccup
azion
e
EDILIZIA PIACENTINA36
palti pubblici, 66%, ci si accorge che
mancano all'appello oltre 315 mila Durc
che nel 2010 sono stati emessi solo da In-
ps e Inail". "Attraverso i dati in nostro
possesso e le segnalazioni pervenuteci
dalle Casse Edili, abbiamo stimato - rife-
risce Osenga- che almeno un terzo dei
315 mila Durc mancanti sia dovuto ad
imprese edili che, per evadere i controlli
della Cassa Edile, hanno dichiarato di
applicare ai propri dipendenti un con-
tratto di lavoro diverso da quello edile.
Stiamo parlando di numeri non irrile-
vanti: 110 mila Durc non richiesti alla
Cassa Edile significano un'evasione
contributiva che riguarda circa 30 mila
imprese e oltre 90 mila operai".
La situazione in EmiliaRomagna e a Piacenza
Il quadro generale sconfortante non ri-
sparmia neanche Piacenza, che si ritro-
va a fare i conti anch'essa con meno ope-
rai (-9%) meno ore lavorate (-15%), me-
no aziende (-9%). I dati delle Casse edili
parlano chiaro: a giugno 2011, rispetto
all'anno precedente, la situazione è no-
tevolmente peggiorata. Il corollario di
questo triste teorema è la crescita impie-
tosa del lavoro nero e delle irregolarità.
Secondo i dati dell'Osservatorio nazio-
nale delle Casse Edili della Cnce, in E-
milia Romagna nel mese di giugno 2011
il numero degli operai iscritti alle casse
edili è diminuito del 6% rispetto a giu-
gno 2010. Il numero degli addetti ai lavo-
ri iscritti è passato da 28.744 a 27.133,
con una perdita di 1.600 lavoratori. Il da-
EDILIZIA PIACENTINA 37
to è piuttosto variabile sul territorio.
Mentre a Parma il numero degli operai si
è mantenuto stabile, a Rimini è sceso del
3%, a Piacenza il calo è stato più consi-
stente: meno 9%. Il numero di ore lavo-
rate a livello regionale a giugno 2011 ri-
spetto allo stesso mese dell'anno scorso
è diminuito invece del 7%, con un picco
che ha sfiorato il 15 % a Piacenza: da
378.631 a 327.509 (-14,87 %). Il numero
delle ore lavorate in regione è passato da
3.674.208 a 3.404.999.
Per quanto riguarda le imprese emilia-
no-romagnole, nel mese di giugno 2011
si è registrato un calo generale del 7%
delle iscrizioni in Cassa edile rispetto al-
lo stesso mese dell'anno precedente. Il
numero delle imprese iscritte è passato
da 6.410 a 5.946. A Piacenza si è scesi dal-
le 687 del giugno 2010 alle 622 di un anno
dopo (-9%). La flessione maggiore si è re-
gistrata a Ferrara, con -15%. Il presiden-
te della Cassa edile piacentina, Fabio
Molinaroli, punta sul fare squadra: "Se
non uniamo le forze a livello locale e non
si prendono iniziative concrete non avre-
mo più la forza conti-
nuare. E' questa la ri-
cetta per far ripartire
il settore". Rincara la
dose il vicepresiden-
te della Cnce, Franco
Turri, e lancia un ap-
pello all'indirizzo del
mondo politico: ''Bi-
sognerebbe recupe-
rare il principio del-
l'investimento pub-
blico e dare priorità a
quattro azioni: rive-
dere il patto di stabi-
lità dei Comuni, mi-
gliorare l'utilizzo dei
fondi europei, recu-
perare gli investi-
menti privati attra-
verso formule come il
project financing e
infine tagliare la bu-
rocrazia". Semplificare l'apertura dei
cantieri è la parola d'ordine del vicepre-
sidente Turri: "In Germania basta com-
pilare due fogli per avviare un cantiere,
in Italia serve ancora una montagna di
carta".
EDILIZIA PIACENTINA38
Grandi numeri per l'edizione 2011
di Cersaie, che conferma la sua
leadership nel panorama mondia-
le delle fiere dedicate alla ceramica ed al-
l'arredobagno. Dopo il tutto esaurito nel
quartiere di BolognaFiere (965 espositori
da 31 paesi, 265 quelli esteri) addirittura
cinque mesi prima dell'inaugurazione, le
conferme sono arrivate anche dai visitato-
ri dell'evento che si è concluso sabato 24
settembre. Le 'presenze effettive' nell'edi-
zione 2011 di Cersaie sono aumentate, sa-
lendo a quota 113.165 con un dato in cresci-
ta dello 0,8% rispetto alle 112.292 della
scorsa edizione. Questa cifra, che è la più u-
tilizzata dalle principali manifestazioni
fieristiche, rileva i visitatori effettivamen-
te presenti all'interno del quartiere fieri-
stico e considera anche i rientri rispetto ai
giorni precedenti. Nel dettaglio emerge
anche una crescita degli 'operatori esteri',
passati da 43.939 a 45.616 (+3,8%) e degli
'ingressi a pagamento' (+5%, ora pari a
2.714), mentre flettono gli 'operatori ita-
liani' di quasi 900 unità (-1,4%), arrivando
ora a contabilizzare 64.132 presenze. Parti-
colarmente importante è quindi la confer-
ma dell'internazionalità di Cersaie che,
sul versante della permanenza, vale ora il
40% del totale.
Altra significativa rilevazione che emerge
dal bilancio 2011 è quella che considera e-
sclusivamente il 'primo ingresso', e che a
Cersaie di quest'anno ha registrato 81.552
partecipanti. Questo dato rappresenta u-
na contenuta riduzione del 2% rispetto a-
gli 83.286 partecipanti della precedente e-
dizione, conferma una crescita della com-
ponente estera (dai 24.960 ai 25.155;
+0,8%), mentre sconta un calo di quella na-
zionale (da 58.326 persone a 56.397;
-3,3%), colpita dalle note difficoltà del set-
tore nazionale delle costruzioni.
Importante, come sempre, il riscontro sui
media: ben 703 sono stati gli operatori del-
l'informazione che hanno preso parte alla
29esima edizione del Salone, dei quali 248
esteri (35,3% del totale).
Sul fronte del successo di pubblico, grande
attenzione ha riscosso - nel primo giorno - il
convegno inaugurale 'Vivere l'evoluzione
del mercato', con oltre 700 presenze, e la
Conferenza Stampa Internazionale, che
ha visto la presenza di 180 giornalisti pro-
venienti da tutto il mondo.
Particolarmente affollati da architetti,
progettisti e studenti sono stati invece i di-
versi convegni e simposi di Costruire Abi-
tare Pensare, il programma culturale di
Cersaie giunto alla sua terza edizione.
Quasi mille persone hanno preso parte alla
Lectio Magistralis di Kazuyo Sejima ed al-
la 'lezione all'arrovescia' di Alessandro
Mendini (particolarmente frequentata
dal pubblico giovane degli studenti), e il
tutto esaurito in ogni ordine di posti della
Galleria dell'Architettura si è registrato
anche per gli incontri di Giorgio Bianchi di
Renzo Piano Building Workshop sulle ar-
chitetture newyorkesi, di Cameron Sin-
clair sulle iniziative di Architecture for
Humanity, di Kengo Kuma sui progetti in
Giappone e nel mondo, di Patricia Urquio-
la sulla sua interpretazione del design.
Positivi riscontri di pubblico sono emersi
anche dalle mostre 'Ceramics of Italy. Me-
tamorfosi' posta nell'area esterna 48 e da
'Cersaie Downtown', localizzata in tre
piazze nel cuore di Bologna.
L'appuntamento per la 30esima edizione
di Cersaie, sempre a Bologna, è già fissato:
dal 25 al 29 settembre 2012.
A BolognaFiere 113.165 presenze e 81.552 visitatori
Cersaie, numeri positivie leadership confermata
andrea dossena
In crescita gli operatori stranieri e gli
ingressi a pagamento, in flessione gli
operatori italiani. Oltre 700 i
giornalisti accreditati. Il successo di
'Costruire Abitare Pensare'
testimoniato dal tutto esaurito
anche nella Galleria dell'Architettura
fier
e
EDILIZIA PIACENTINA 39
Marmomacc si conferma piatta-
forma leader mondiale per l'in-
terscambio commerciale e la
promozione della cultura della pietra. La
rassegna, che ha chiuso l'edizione 2011 il
24 settembre scorso dopo quattro giorni
di esposizione, ha infatti registrato la pre-
senza di oltre 1500 espositori da 60 Paesi
(otto nazioni in più del 2010) e un incre-
mento dell'8% delle presenze di operato-
ri dall'estero con sensibili aumenti dai
Paesi Arabi, India, Cina, Iran, Francia,
mentre quelli provenienti da USA e Ger-
mania si confermano tra i più fidelizzati.
"Un risultato importante - ha sottolineato
il presidente di Veronafiere, Ettore Riel-
lo, che è anche al vertice di Aefi, l'associa-
zione che rappresenta le fiere italiane - so-
prattutto in un momento di grande diffi-
coltà dell'economia europea e internazio-
nale, che testimonia come le fiere siano u-
no dei pochi motori esistenti a servizio del-
l'economia reale Le rassegne a carattere
internazionale sono una piattaforma
straordinaria per le nostre imprese, per
questo è necessaria una maggiore collabo-
razione ed alleanza con tutte le istituzioni
per dare una opportunità in più a questo
s e t t o re " .
Veronafiere spinge sull'acceleratore e in
collaborazione con Confindustria Mar-
momacchine e Centro Servizi Marmo - Di-
stretto del Veneto, a ottobre porta le a-
ziende del sistema made in Italy in Arabia
Saudita per l'area geo economica del Gol-
fo e a gennaio 2012 negli USA per il mer-
cato del Nafta. "L'attività di internaziona-
lizzazione rivolta sia all'incoming di ope-
ratori che all'outgoing del sistema impre-
se attraverso le iniziative promosse dalla
Fiera di Verona con i suoi brand più rap-
presentativi - ha dichiarato Giovanni
Mantovani, direttore generale di Verona-
fiere - risulta spesso l'unico momento di
promozione sui mercati esteri per molte a-
ziende. Per tale ragione stiamo già lavo-
rando per creare nuove opportunità di bu-
siness anche in altri paesi in Europa, nella
Pensiola Arabica e nell'area Bric entro il
2014." Importanti le presenze istituziona-
li: la rassegna è stata inaugurata da Catia
Polidori, sottosegretario alla internazio-
nalizzazione delle imprese e alla politica
commerciale del Ministero dello Svilup-
po Economico, e ha registrato numerose
presenze istituzionali di rilievo quali la vi-
sita di Rajendra Pareek Ministro dell'in-
dustria del Governo del Rajasthan (In-
dia), del Console Generale dell'India San-
jay Kumar Verma, dell'Ambasciatore del-
la Repubblica dell'Iraq in Italia Saywan
Barzani, dell'Ambasciatore dell'Oman
Said Al Harthy, del Ministro della Cultura
della Georgia Nikolaz Rurua e del presi-
dente dell'Immib, l'associazione turca de-
gli esportatori di minerali della Turchia,
Mehmet Ozer. In generale i commenti di e-
spositori e visitatori hanno confermato
come il settore viva una fase in chiaroscu-
ro, con mercati in forte crescita (Cina, In-
dia, Brasile e Turchia per ricordarne alcu-
ni) ed altri ancora statici. Generale la ten-
denza a ricercare prodotti di qualità, siano
essi lavorati che macchinari. Dalle azien-
de italiane ma anche europee sale invece
un appello al mondo politico a ragionare
sul problema dei dazi che distorce pesan-
temente il mercato: dazi che l'Europa non
applica ai prodotti stranieri, ma che molti
altri Paesi produttori prevedono - e con a-
liquote anche pesanti - a difesa dei loro
p ro d o t t i .
A Veronafiere operatori da oltre 130 Paesi
Marmomacc, dall’esteroi segnali più forti: +8%
andrea dossenafiere
EDILIZIA PIACENTINA40
ll bando europeo “Housing Contest”
Architetti e impreseuniti per case low cost
Mancano ancora tre mesi circa alla sca-
denza del bando europeo "Housing
Contest" per la progettazione di edi-
fici residenziali a basso costo e ad alte prestazio-
ni, ma già si registra un boom di adesioni. Promosso dall'assessorato al-
lo Sviluppo del Territorio del Comune di Milano, Assimpredil Ance, Or-
dine degli architetti della Provincia di Milano, In/Arch sezione Lombar-
dia e FederlegnoArredo, il bando scade il 21 gennaio 2012. Entro quella
data bisognerà presentare dei progetti per edifici residenziali da rea-
lizzare a Milano, con alcuni paletti tra cui il rispetto delle norme tecni-
che del regolamento edilizio di Milano e il limite di costo di 1.600 euro
per ciascun metro quadrato di superficie netta (senza accessi, parti co-
muni, parcheggi e vani tecnici). Nonostante le
difficoltà progettuali sono già 159 le adesioni i-
niziali, cui hanno fatto seguito 131 proposte.
Di queste, una severa giuria tecnica ne ha am-
messe 122. Dopo l'esposizione mediatica alla Triennale di Milano e poi
alMade Expo, i progetti verranno passati ulteriormente al setaccio.
"Stiamo compilando una classifica prendendo in considerazione i soli
elementi del costo, delle performance energetiche e dei tempi di rea-
lizzazione", dice Andrea Lavorato, vicedirettore di Assimpredil, il diri-
gente che ha seguito in prima persona la valutazione delle proposte".
Non resta che aspettare i prossimi step di scrematura.
j.g.
pro
get
tazi
on
e
EDILIZIA PIACENTINA 41
Leader nel noleggio di bagni chimici
A.Tec.: con Sebachigiene e praticità
dalle azien
de
L’evoluzione, come la nuova cabina igieni-
ca Top San NO TOUCH, è una sfida che Se-
bach vince sempre. L’azienda leader nel
noleggio di bagni chimici festeggia questa no-
vità dedicando una pellicola (la “veste” del box
igienico) al Tricolore italiano e celebrando i 150
anni dell’Unità d’Italia con un’ interpretazione
grafica unica.
Il cuore rovesciato, simbolo del brand, si colo-
ra di bianco, come la trasparenza dell’azien-
da, di rosso come la passione che mette nel
soddisfare i propri clienti e di verde, come
l’impegno di sostenibilità mantenuto nella
produzione e nel rispetto dell’ambiente.
Evoluzione del classico ed esclusivo brevetto
Sebach “Top San”, Top San NO TOUCH è frut-
to di importanti investimenti nello studio e
nella ricerca di settore. Più igiene, più pratici-
tà, ulteriore attenzione ai dettagli: la cabina
igienica Top San NO TOUCH è disponibile al
noleggio su tutto il territorio nazionale, è rea-
lizzata in materiale plastico antiurto con pe-
dana antiscivolo e pesa 75 Kg circa. Le sue mi-
sure esterne sono cm L106xP106xH232 circa e
la capienza del serbatoio reflui sta intorno ai
220 litri circa.
Il nuovo bagno chimico Sebach, vanta oggi u-
na maggiore sicurezza, una notevole ottimiz-
zazione dei tempi di manutenzione e livelli i-
gienici ancora più elevati, sia per il fruitore
che per gli operatori. Novità importanti sono
le cerniere rinforzate della porta e la scher-
matura reflui con nastro rotante in gomma
nera EPDM. Nuovo anche il sistema di igieniz-
zazione a pedale, cha va a sostituire la leva.
Presente in tutta Italia fin dal 1986, l’azienda
toscana vanta oggi una rete di oltre 80 con-
cessionari e più di 1.000 punti noleggio. Uno
dei motivi di orgoglio di Sebach sta nell’atten-
zione a tematiche fondamentali per cui ha
già ottenuto il sistema integrato di certifica-
zione: qualità (ISO 9001), ambiente (ISO
14001) e sicurezza (OHSAS 18001). Noleggia-
re un bagno chimico significa avere la garan-
zia di un servizio completo di consegna e po-
sizionamento; interventi di pulizia periodici,
assicurazione per incendio, furto, atti vanda-
lici e ritiro a fine locazione. Si ottempera inol-
tre al Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs 81/08)
che ha sostituito e integrato tutte le prece-
denti normative sulla salute, sull’igiene e sul-
la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Concessionario Sebach ufficiale di riferimen-
to per la Provincia di PIACENZA e CREMONA è
“A.TEC. SRL”
EDILIZIA PIACENTINA42
Rebecchi Impianti, garanzia di competenza
Impiantistica innovativa,da settembre si cambiaLe principali novità riguardano gli interruttoridifferenziali e le dotazioni minime degliimpianti all'interno delle abitazioni
La nuova variante V3 della norma CEI 64-8, recentemente pub-
blicata ed in vigore dal 1° settembre 2011, modifica alcuni ar-
ticoli della Norma e introduce un documento dal titolo "am-
bienti residenziali - prestazioni dell'impianto" che fornisce prescri-
zioni addizionali, ai fini delle prestazioni e della fruibilità dell'im-
pianto elettrico dell'unità immobiliare situate all'interno dei con-
domini e delle abitazioni mono e plurifamiliari.
Sono esclusi dal campo di applicazione della variante, gli impianti
nelle unità abitative degli edifici pregevoli per arte e storia, sogget-
ti alla Legge 1/6/1939 n.1089, e le parti comuni degli edifici residen-
ziali. Le prescrizioni
dell'allegato si appli-
cano ai nuovi impian-
ti ed ai rifacimenti
completi (realizzati
successivamente al
1/09/2011).
Le principali novità ri-
guardano gli inter-
ruttori differenziali e
le dotazioni minime
degli impianti all'in-
terno delle abitazio-
ni.
A questo punto appa-
re consequenziale
che la Dichiarazione
di Conformità alla Norma 64-8 rilasciata dall'installatore al proprie-
tario dell'unità immobiliare dovrà segnalare anche il livello presta-
zionale e di fruibilità dell'impianto.?
Evidentemente il valore commerciale dell'unità immobiliare au-
menterà all'aumentare del livello prestazionale dichiarato.
REBECCHI IMPIANTI che da oltre 7 anni è Installatore qualificato My
Home Team Bticino, unico nella provincia di Piacenza, ha sicura-
mente dimostrato di avere tutti i requisiti necessari e la metodolo-
gia di lavoro richiesti dalla "Formula My Home Team Bticino" per
progettare e realizzare IMPIANTI DOMOTICI.
Per raggiungere il livello 3 (il livello più alto stabilito dalla variante
V3), l'impianto dovrà essere eseguito con dotazioni impiantistiche
ampie e innovative (impianto domotico).
La competenza in questo ambito della REBECCHI IMPIANTI è sicu-
ramente un punto di forza che garantirà al committente un impian-
to elettrico che non solo sia sicuro, ma che soddisfi anche le sue e-
sigenze prestazionali e che esso sia fruibile secondo le sue aspetta-
tive.
Va inoltre considerato che disporre del sistema di Termoregolazio-
ne a zone My Home (funzione che concorre ad ottenere il livello 3)
è uno dei parametri presi in considerazione in ambito di "certifica-
zione energetica", con possibilità di "guadagnare una classe" ri-
spetto a normali impianti gestiti da un solo cronotermostato.
REBECCHI IMPIANTI, con la propria specializzazione, continua così
ad abbracciare nuovi campi d'intervento, soprattutto nel settore
del risparmio energetico e delle energie rinnovabili (oltre 3 MW
realizzati ad oggi), sempre in costante aggiornamento tecnico nor-
mativo è pronta a rispondere alle esigenze di un mercato in conti-
nua evoluzione.
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Tradizione e futuro dal 1996
Il Veneziano,l’eccellenza è di casa
L’azienda promuove un rinnovato impiego deicolori nell'ambito della ristrutturazione degli
immobili, nel segno della qualità
Il Veneziano S.r.l. è un'azienda piacentina specializzata in
finiture d'interni, decorazioni, opere in cartongesso, re-
stauri conservativi e tinteggiature e verniciature in gene-
re, civili e industriali. Da alcuni anni realizza anche rivesti-
menti a cappotto per il contenimento energetico.
Per Il Veneziano, oggi in sinergia con un gruppo di cinque so-
cietà che operano nel Nord Italia, un ambizioso obiettivo fin
dalla nascita (nel 1996): promuovere un rinnovato impiego dei
colori nell'ambito della ristrutturazione degli immobili, conci-
liando l'evoluzione dei materiali con le metodologie di posa
più radicate nel territorio.
L'esperienza nel settore delle finiture per l'edilizia, l'attenzio-
ne alla clientela, l'aggiornamento del personale (con corsi co-
me quelli della scuola di formazione professionale Esem di Mi-
lano) assicurano a Il Veneziano - che ha la certificazione sia per
le tinteggiature che per le opere in cartongesso - la soddisfazio-
ne e la piena fiducia dei clienti e rispondono alla esigenze della
piccola come della grande cantieristica, civile o industriale.
Anime della società - la cui sede è ubicata a Piacenza in via Ca-
steggio 45/e - sono i fratelli Giampaolo e Massimo Speroni: il
primo - dopo anni di lavoro "sul campo" - si dedica all'aspetto
commerciale, il secondo è direttore tecnico e di produzione.
"Grazie alla sintonia tra di noi - spiega Giampaolo Speroni -
spingiamo insieme l'azienda e i dipendenti a nuovi traguardi.
Puntiamo su qualità, serietà e organizzazione per lavori sia di
breve che di lunga durata: in alcuni casi (dall'Ipercoop di Mon-
tale all'ospedale di Fiorenzuola fino alle elementari Giordani,
nella foto in alto) prevale l'aspetto della quantità, in altri (da-
Villa Liberty di Pontenure a Palazzo Mercanti a Piacenza) pre-
vale la qualità.
"Ai più giovani - conclude Giampaolo Speroni - ricordo che
questa attività offre sbocchi professionali (il che al giorno d’og-
gi è prezioso) e lascia spazio alla fantasia: noi la svolgiamo ogni
giorno con il cuore".
dalle azien
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Ingegneri: investirenel fotovoltaicoDopo Fukushima, il nucleare crescerà solo nei Paesi emergenti,
ma non in Occidente e tantomeno in Italia. Crescerà, invece, la
domanda di tecnologie per l'energia solare e per il metano. E'
quanto viene fuori dalla ricerca "Il futuro dell'energia 2020" che
il Consiglio nazionale degli ingegneri ha commissionato a S3.Stu-
dium - società romana di ricerche e consulenza -. Dallo studio si
evince come continuerà lo sviluppo del fotovoltaico, anche per il
progressivo abbattimento dei costi di cui saranno protagonisti i
produttori cinesi. E ricadute importanti si avranno anche nel-
l'edilizia, nei sistemi passivi e nell'isolamento termico, come pure
nella definitiva a affermazione dei led e altre lampade ad alta
efficienza. Più in generale, ci sarà una graduale scomparsa delle
vecchie forme elettriche di riscaldamento domestico.
A Dornbirn in Austriavia al grattacielo di legnoUn nuovo palazzo a destinazione residenziale con struttura
lignea e alto 30 piani. E'uno degli edifici più ecosostenibili a livello
mondiale (e anche il più alto con questo sistema strutturale - 100
metri di altezza) in grado di ridurre al minimo il consumo di
energia nel suo intero ciclo di vita. Si trova a Dornbirn, in Austria,
ed è stato inaugurato a settembre. Progettato dallo studio Cree
(Creative Renewable Energy and Efficiency) con Hubert Rhom-
berg dello studio Rhomberg Bau ed Hermann Kaufmann della
società Arup, fa parte di un intervento ad ampio raggio,
"LifeCycle Tower", e rispetta gli standard di casa passiva pre-
fabbricata. Il progetto è stato concepito infatti come una serie di
moduli prefabbricati assemblati in cantiere che hanno consentito
la riduzione della tempistica di costruzione e dei costi. Nelle
facciate sono installati sistemi di produzione e gestione del-
l'energia: impianto fotovoltaico e solare per produzione del-
l'energia e dell'acqua calda e pannelli "verdi" in grado di regolare
il guadagno di calore dell'edificio nei mesi estivi. Per quanto
riguarda la struttura, essa è interamente progettata in legno con
l'introduzione di calcestruzzo armato per irrigidire i nuclei dei
vani ascensore. Anche in questo caso è stata stilata una griglia di
base per la distribuzione dei pilastri delle dimensioni di 1,35 x 1,35
metri, che potrà essere adattata a costruzioni future anche
tipologicamente diverse (alberghi, uffici o appartamenti). Gli
elementi lignei sono resistenti alle eventuali sollecitazioni pro-
vocate da un terremoto e o allo scoppio di incendi senza
collassare per un tempo maggiore rispetto ad una struttura in
acciaio non appositamente trattata.
Rifiuti: il Sistri operativodal 9 febbraio 2012E` stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 16 settembre 2011
n. 216 la legge di conversione 14 settembre 2011, n. 148 del
decreto legge 138 del 2011 (cd. manovra finanziaria) con la quale
sono state introdotte importanti novità in materia di SISTRI (il
Sistema di tracciabilità dei rifiuti).
In particolare, nell`ambito dell`iter parlamentare di conversione
e` stato modificato l`art. 6 del decreto legge in base al quale era
stata disposta l`abrogazione della normativa sul SISTRI. A seguito
delle modifiche introdotte, invece, tale normativa e` stata ri-
pristinata, anche se l`avvio dell`operativita` del sistema e` stato
posticipato al 9 febbraio 2012 per tutti i soggetti obbligati, ad
eccezione dei cd. piccoli produttori di rifiuti pericolosi, ossia
coloro i quali hanno meno di dieci dipendenti.
Il decreto legge 138/2011, cosi` come modificato, prevede, inoltre,
che il Ministero dell`ambiente e del territorio e del mare svolga
sino al 15 dicembre 2011 una verifica tecnica delle componenti
software e hardware, anche ai fini dell`eventuale implemen-
tazione di tecnologie di utilizzo piu` semplice rispetto a quelle
attualmente previste, organizzando, in collaborazione con le
associazioni di categoria maggiormente rappresentative, test di
funzionamento con l`obiettivo della piu` ampia partecipazione
degli utenti. Tutto cio` nell`intento di garantire un adeguato
periodo transitorio per consentire la progressiva entrata in
operativita` del Sistema di controllo della tracciabilita` dei rifiuti
(SISTRI), nonche` l`efficacia del funzionamento delle tecnologie
connesse al SISTRI.
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Innovazione e qualità dal 1954
Manufatti in cementoFerrari, la tenacia vince
La Manufatti in cemento Ferrari Srl nasce nella prima metà de-
gli anni 50, più esattamente nel 1954, in un ambiente sociale
e politico in cui traspiravano segni evidenti dei postumi (crisi
economica) della seconda guerra mondiale. Erano tempi in cui l’u-
nica risorsa era basata sulla forza delle proprie braccia e della pro-
pria iniziativa. Fu così che il signor Mario Ferrari maturò l’idea di im-
piantare una piccola attività manifatturiera, lavorando per conto
della RDB. In seguito il figlio maggiore, Ernesto Ferrari, reduce da
diverse esperienze lavorative, specialmente nel settore della mec-
canica, ebbe la genialità di assemblare un prototipo di macchina
per la fabbricazione di tubi, in seguito perfezionata, e coadiuvato
poi dal fratello minore Renzo impiantò una nuova sede della ditta
F.lli Ferrari in via Emilia Parmense 9 a Pontenure. L’indirizzo suddet-
to è tuttora corrispondente alla Manufatti in Cemento Ferrari Srl. A
gestire l’attività di produzione sono attualmente i figli di Ernesto
Ferrari (deceduto nel 1996), Gianni (geometra) e Marco. Il livello
della produzione è ancora artigianale ma si sviluppa su di un’area di
sedicimila metri quadrati. I sistemi sono ben più innovativi e gli im-
pianti tecnologicamente avanzati. Per tali motivi, grazie quindi ad
una modernizzazione dei metodi, si è arrivati ad ottenere una rea-
lizzazione ottimale e qualitativamente superiore dei manufatti. Il
lavoro, nonostante il periodo critico, procede in modo abbastanza
continuato, grazie alla tenacia ed alla serietà, tramandatasi di pa-
dre in figlio, in circa sessant’anni di attività.
dalle azien
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Il livello della produzione è ancora artigianalema si sviluppa su di un’area di sedicimilametri quadrati e i sistemi sono innovativi
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31 Ottobre 2011
Tosap - Versamento rataUltimo giorno per il versamento dellaquarta rata (se l’importo complessivamen-te dovuto è superiore a 258,23 euro) dellatassa occupazione spazi e aree pubbliche.Per gli adempimenti relativi al canone perl’occupazione di spazi e aree pubbliche(Cosap), dovuto nei Comuni che l’hannoistituito in sostituzione della Tosap, sirinvia alle relative disposizioni locali.
16 Novembre 2011
Tosap - Versamento rataUltimo giorno per il versamento da partedel condominio delle ritenute fiscali e deicontributi previdenziali e assistenziali re-lativi a dipendenti, lavoratori autonominonché a contratti di appalto, con ri-
ferimento al mese di ottobre 2011.
Addizionali IrpefUltimo giorno per il versamento da partedel condominio della rata delle addizio-nali regionale e comunale all’Irpef trat-tenute ai dipendenti sulle competenze diottobre 2011 a seguito delle operazioni diconguaglio di fine anno nonché per ilversamento della rata dell’acconto del-
l’addizionale comunale all’Irpef 2011 trat-tenuta ai dipendenti sulle competenze diottobre 2011; ultimo giorno, inoltre, per ilversamento in unica soluzione delle pre-dette addizionali trattenute, sempre sullecompetenze di ottobre 2011, a seguito dicessazione del rapporto di lavoro.
30 Novembre 2011
Irpef - Trasmissione telematicaMod. UnicoUltimo giorno per il versamento dellaseconda o unica rata dell’acconto sul-l’Irpef dovuta per il 2011 dalle personefisiche e dalle società di persone.
Cedolare secca - AccontoUltimo giorno per il versamento dellaseconda rata o unica rata relativa al-l'acconto della cedolare secca per il 2011.
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