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EDITORIALE - Unsicunsic.it/wp-content/uploads/2016/05/infoimpresa_giugno_2015.pdf · mente nel mondo del lavoro: ormai, conoscere i mezzi informatici è conoscere l’alfabeto, o

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EDITORIALE

Globalizzazione, internazionalizzazione, modernità, sono parole che risuonano ogni giorno. Spesso, sono parole vuote.

Servono a fare bella figura, ma non sempre chi le impiega a profusione saprebbe spiegarle, e soprattutto spiegare

come si faccia, a stare nel flusso della globalità, perché e come. E’ facile sentire l’elogio di una modernità tutta basata

sulle relazioni flessibili nel mondo “liquido” di oggi, dove tutto avviene velocemente, i rapporti di lavoro, ma anche

quelli sentimentali e personali, sono sempre più provvisori, dove scambi e relazioni possono avvenire via Internet, e

tutto insomma è all’insegna di una velocità crescente, resa facile dalla tecnologia, che spesso diventa superficialità,

mancanza di memoria, di riflessione. Pochi sono andati oltre il titolo di quel libro molto famoso di qualche anno fa, “La

società liquida” del filosofo Zygmunt Bauman, che non è certo un elogio della superficialità del mondo di oggi, ma è

al contrario una denuncia angosciata di un mondo dove le persone diventano solo e soltanto consumatori, unico punto

in un flusso continuo di cambiamenti dove niente sembra più certo, né la propria professione sfidata dalla continua mu-

tazione tecnica, né l’impiego quando le imprese seguono il ritmo frenetico della finanza, e neppure le relazioni umane,

di vicinato, di amicizia, d’amore sembrano tante volte a scadenza, come un prodotto qualsiasi.

Alla fine, chi non segue il flusso, chi non nuota con gli altri, viene rifiutato, messo da parte sulla riva, e questo fa paura.

Noi non abbiamo paura delle sfide della modernità, che a volte ricordano già le visioni dei romanzi di fantascienza.

Ma vorremmo portare con noi nel futuro i nostri affetti, i nostri valori, i nostri ricordi e le nostre radici. Usare le oppor-

tunità che ci vengono offerte da un mondo in frenetica trasformazione, ma non farcene trasformare troppo. Possiamo

volentieri apprendere cose nuove e cambiare idea quando è necessario, ma non rinunciare a quanto abbiamo impa-

rato da bambini: il rispetto per le persone, la lealtà, l’orgoglio per un lavoro ben fatto e onesto, la gratitudine per chi ci

ha accompagnato nel corso di una vita di impegno.

A tutto questo non rinunceremo mai. In altre parole: vogliamo accompagnare le aziende e gli operatori del mondo

Unsic nel futuro, dando loro la sensazione che non vengono condotti allo sbaraglio, che non saranno spinti in alto

mare da qualche capitano già pronto con la scialuppa e il salvagente a buttarsi di sotto alla chetichella. Stanno cam-

biando le modalità di progettare l’impresa, secondo criteri più esigenti e qualche volta preoccupanti per chi magari teme

di non saper apprendere, tutte e subito, le novità del giorno. Le innovazioni telematiche stanno entrando prepotente-

mente nel mondo del lavoro: ormai, conoscere i mezzi informatici è conoscere l’alfabeto, o lo sai o non lo sai, o sei

dentro o sei fuori. Le risposte sono nella solidarietà, nel passaggio di conoscenze tra generazioni che discende dai più

esperti ma che risale anche verso di loro, con le giovani generazioni che si pongono al servizio dei più anziani nella dif-

fusione delle competenze. Occorre condividere progetti e obiettivi, per non rimanere tutti soli e infelici davanti a uno

schermo di computer. Schermo che può essere invece uno strumento formidabile, se nella società liquida noi rima-

niamo solidi nei nostri valori. I lettori troveranno in questo numero anche alcune notizie sui nuovi modelli di vendita e

approvvigionamento per le aziende che vanno sotto il nome inglese di e-procurement. Si può andare a vendere o com-

prare in Cina o in Brasile, senza muoversi da casa. Ma non si può farlo solo con uno strumento tecnico; dietro ci vuole

il sostegno, la voce, il viso di persone in carne ed ossa, che comprendono non solo i problemi tecnici, ma anche i bi-

sogni, le ansie, i sogni di chi affronta le novità che ogni giorno ci porta.

DOMENICO MAMONE - Presidente dell’Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori

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Domenico MamonePresidente Nazionale UNSIC

Il lavoro del futuroe i nostri valori

DOMENICO MAMONE

Presidentedell’UnioneNazionaleSindacaleImprenditorie Coltivatori

Approvato alla Camerail Decreto Agricoltura

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Riforma del Terzo settore:il punto della situazione

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EDITORIALE

VISTO DALL’ UNSIC

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12

Il lavoro del futuroe i nostri valori

15 CAF UNSIC

Incontro operativotra Unsic Lombardia ed Eplatform

9 UNSIC INFORMA

9

Intervista di Domenico Mamoneal sito e-platform.it

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13 CAA UNSIC

Delittiambientali

20 MONDO AGRICOLO

Il fastidioso casodella Xylella fastidiosa

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16 CAF IMPRESE UNSIC

OGM:i due fronti all’Expo

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Jobs act,un altro passo

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Il decreto legge 4/2015:IMU agricola

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14 PATRONATO ENASC

17 ENUIP

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IUS IURIS

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INFOIMPRESAPeriodico

dell’Unione NazionaleSindacale Imprenditori e Coltivatori

Direttore responsabileDomenico Mamone

RedazioneSara Di Iacovo - Sara Mercurio - Francesca Gambini

Fortunata Reggio - Vittorio Piscopo - Luca Cefisi

Progetto Grafico - ImpaginazioneFortunata Reggio

Sede legale e Redazione

Via Angelo Bargoni, 78 - 00153 RomaTel 06 58333803 - Fax 06 5817414

www.unsic.it - [email protected]

Registr. Tribunale di Roma

N° 76/2003 del 5/03/2003

23 DALLE REGIONI

Molise: voucher formativiper assunzionia tempo indeterminato

23

Consulta: nuova disciplinain materia di licenziamentiex rito Fornero

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27 LAVORO E PREVIDENZA

Pubblicato il decretosulla decontribuzione 2015

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Basilicata:contributi per la partecipazionea master universitarie non universitari

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Calabria: accordo con le impreseper l’occupazione “rosa”

24

Retribuzionimedie giornaliere agricoli

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VISTO DALL’ UNSIC

n seminario a Roma pressola Regione Lazio ha fatto ilpunto sulle prospettive della

riforma del Terzo Settore. In attesadella conclusione dell’iter della ri-forma a livello nazionale, che prevedeil doppio passaggio della legge d’in-dirizzo e dei decreti attuativi, e dellasuccessiva redazione di una legge re-gionale, si possono fare alcune rifles-sioni sullo stato del dibattito.Partendo da un presupposto: il co-siddetto Terzo Settore è un elementoimportante dell’economia italiana.“Terzo” tra Stato e Impresa, esso nonsoltanto riveste una significativa im-portanza in termini qualitativi, del be-nessere sociale prodotto dalleattività, ma anche quantitativi, in ter-mini di occupazione e di produzionedi ricchezza in forma di servizi.Il Terzo Settore può impiegare certa-mente, per sua natura e cultura, la-voro volontario (che non vuol direcomunque lavoro “senza valore”),perché proprio la natura sociale e nonrivolta al profitto dà ragione, moral-mente e psicologicamente, dell’aper-

tura ai volontari che vogliano rendersiprotagonisti di un’azione di donoverso gli altri, che sarebbe assurdoprevedere in un’impresa profit. Ma icriteri di efficacia, efficienza ed eco-nomicità, oltre che di valorizzazionedelle professionalità, che valgono perqualunque iniziativa condotta razio-nalmente e senza demagogia, nonpossono reggersi senza attività con-tinuative e quindi necessariamenteretribuite, e senza il supporto di per-sonale amministrativo e legale. I ser-vizi prodotti vengono a sostituireun’offerta inadeguata o troppo co-stosa sul mercato privato, ma anchea integrare i servizi pubblici, che nonriescono ad arrivare ovunque. Il Censimento Istat, del 2011, che ètuttora il più ampio e autorevole dos-sier a disposizione, ha indicato301191 enti (organizzazioni non lu-crative, dice il fisco italiano, e NonProfit nell’uso anglosassone), con681mila dipendenti e 276mila colla-boratori di vario genere, oltre a ben 4milioni e settecentomila volontari.Sono numeri di tutto rispetto. Il flusso

di finanziamenti viene dal settorepubblico, attraverso convenzioni ebandi, e da quello privato, con le ero-gazioni liberali, il 5 per mille, e in certicasi la vendita dei servizi stessi, siapur a costi parziali o agevolati. La riforma prevista dal governo, pe-raltro, prevede di affrontare, tutti as-sieme, i nodi del Terzo Settore, delServizio Civile, e dell’impresa sociale.Ecco quindi un nodo, e una ragionedi dubbi e perplessità: se questo è unsettore dove il lucro non è ammesso,pure il Terzo Settore deve maneg-giare, ricevere, spendere denaro.Il criterio “non lucrativo” non significacerto che vi siano bilanci anche im-portanti, ma piuttosto che questi de-vono produrre zero perdite e zeroutili. E’ questa la famosa “capacità dispesa”, che misura la credibilità diun’organizzazione Non Profit, tantoquanto un’impresa viene misurata in-vece dalla sua capacità di produrreutili. La capacità di spesa ideale si haquando sono ridotte a percentuali fi-siologiche le spese amministrative edi funzionamento delle sedi, mentre

Riforma del Terzo settore:il punto della situazione

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la massima parte del bilancio vienespeso nei tempi previsti per produrrele attività stabilite: se i soldi avan-zano, non è oculatezza, ma ineffi-cienza e spreco. Nella vita degli entiNon Profit, questa diversa naturanella gestione del bilancio ha diversericadute, sovente non evidenti aprima vista.La prima è proprio nella difficoltà didestinare risorse alle pur indispensa-bili spese di gestione, perché moltospesso i contributi ricevuti hanno unadestinazione vincolata: magari sihanno in cassa grandi cifre per attivitàsanitarie o di accoglienza, ma mancala giustificazione per cambiare una fi-nestra rotta alla sede o per assumereun collaboratore che inizi un’attivitànuova ma non ancora sostenuta da

donazioni. Inoltre, specialmentequando si tratta di grandi organizza-zioni, diventa difficile accantonare oinvestire risorse, rischiando però di ri-durre l’operatività a lungo periodo edi creare ostacoli allo sviluppo delleorganizzazioni stesse. D’altra parte, ilconfine tra Non Profit e impresa do-vrebbe essere mantenuto chiaro. Lacreazione della nuova figura dell’”im-presa sociale”, che nasce un pococome un calco della già esistentecooperativa sociale, che da molti annida noi è in dualismo con le coopera-tive propriamente dette, quale parti-colare tipo di società cooperativa chepersegue fini di interesse generalemeritevoli di riconoscimento. Si creaallora un’opportunità e un rischio.L’opportunità consiste nel ricono-

scere, realisticamente e senza ipocri-sie, che molte attività sociali pos-sono, e talvolta debbono, esserecondotte in maniera imprenditoriale,e dichiararlo significa garantire tra-sparenza e onestà.Il rischio è che la nuova impresa so-ciale abbia i privilegi delle organizza-zioni Non Profit, ma utilizzati a fini dilucro, creando una concorrenzasleale con le imprese vere e proprie.Quella differenza, tutta centrata suquella parola assai interpretabile,“prioritariamente”, tra imprese socialiche destinano in maniera appuntoprevalente i loro utili alle attività di in-teresse generale e solo limitatamenteal profitto, e le imprese-imprese,dovrà essere assicurata e ben vigi-lata.

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attuazione del Jobs act, la ri-forma del lavoro che è il pro-getto più ambizioso del

governo Renzi, iniziata ai primi del-l’anno con i primi due decreti dele-gati, quello sulle nuove formecontrattuali e quello sui nuovi am-mortizzatori sociali (Naspi), di cui ab-biamo dato conto sui numeri scorsi diInfoimpresa, prosegue con ben seinuovi decreti, di cui due già approvatiin via definitiva. Uno è quello sull’in-troduzione delle misure di concilia-zione tra tempi di vita e di lavoro, unadirettiva europea che in Italia ha sem-pre stentato ad essere recepita.Lo scopo è di allargare i congedi ma-ternità, estendere quelli di paternità, einsomma dare di più ai lavoratori ealle lavoratrici in questo ambito, sullascorta di un’analisi, condotta a livelloeuropeo e condivisa da tutti i più au-torevoli ricercatori, che maggiori e piùfacili spazi per la cura dei figli sianonecessari anche dal punto di vistaeconomico, perché l’economia delsuo complesso ha bisogno che ledonne siano motivate ad entrare inproduzione, mentre oggi sono troppospesso demotivate e spaventate dallaprospettiva di tenere assieme figli elavoro. Peraltro, i sogni di una societàdove le stanno a casa e badano allafamiglia sono appunto sogni: laddovela forza femminile viene impiegata dimeno, per esempio in alcuni paesiarabi, gli indici di sviluppo economicosono peggiori, insomma il mancatoimpiego delle donne costituisce unospreco di risorse che l’Europa nonpuò permettersi se vuole mantenereil suo vantaggio di produttività e ric-chezza. Ecco allora l’estensione delcongedo parzialmente retribuito (finoai 6 anni); la possibilità di fruire di per-

messi fino ai 12 anni; la parificazioneper le famiglie adottive. Anche le la-voratrici iscritte alla sola gestione se-parata dell’Inps potranno, come giàavviene per le dipendenti iscritte allaaltre casse Inps, accedere alle pre-stazioni in automaticità, cioè anchesenza aver versato un minimo contri-butivo. Si offrono incentivi alleaziende che promuovano il telela-voro. L’altro decreto è quello sulla di-sciplina organica dei contratti dilavoro e la revisione della normativain tema di mansioni: croce e deliziadei rapporti con i sindacati.Qui giunge, alla fine, dopo molti an-nunci stampa un poco generici, l’ef-fettiva soppressione dei tanto criticaticontratti di collaborazione a progetto:salvo pochi casi, previsti nel quadrodi accordi sindacali nazionali su esi-genze molto specifiche, si avvia unmeccanismo per cui i co.co.pro sa-ranno quasi automaticamente, dal2016 in poi, assorbiti nei contratti dilavoro ordinari. Il lavoro associato inpartecipazione con apporto dell’asso-ciato al lavoro, una fattispecie peral-tro poco usata ma che potevamascherare rapporti di dipendenza,viene pure abolito del tutto.Questo è il dolce per i sindacati,l’amaro viene dall’allargamento del si-stema delle mansioni, per cui il lavo-ratore potrà, all’interno del suo livellodi inquadramento, essere riasse-gnato a tutte le mansioni previste,non soltanto a quelle “equivalenti”; ingenerale si punta sull’estensione di li-velli di accordo aziendale o indivi-duale che accordino le mansioni alcontesto specifico. I decreti ancora initinere, ma che il Parlamento, a que-sto punto dell’iter, può solo valutarecon parere non vincolante, avendo a

suo tempo votato la famosa “delega”,toccano diversi altri punti. Uno di que-sti, che ha sollevato vivaci polemiche,sotto l’egida di una generale “sempli-ficazione e altre disposizioni” ha toc-cato il punto dei controlli a distanzasul lavoratore. Tema politicamentesensibile: e che molti hanno giudi-cato un’ulteriore colpo allo Statuto deiLavoratori del 1970, ma stavoltasenza quel dibattito pubblico che hariguardato, lo scorso inverno, le mo-difiche all’articolo 18 dello Statuto perintrodurre il contratto a tutele cre-scente con maggiore facilità di licen-ziare. Qui viene toccato, via decreto ein qualche modo prendendo di sor-presa molti, anche l’articolo 4 delloStatuto, che storicamente proibì icontrolli a distanza, cioè, tenendo amente le tecnologie disponibili allora,la predisposizione di telecamere.Questa possibilità adesso ritorna,previo accordo sindacale: quindi i sin-dacati dovranno autorizzarla, macerto qualcosa cambia, almeno psi-cologicamente, rispetto alla sua proi-bizione a priori. Ma la questionedelicata è quella dei cellulari, smar-tphone, tablet, computer portatili equant’altro possa essere fornito al la-voratore per svolgere le sue man-sioni. Come noto, questi strumentipossono indicare in vari modi e convarie applicazioni l’orario di utilizzo, lalocalità, e molte altre informazioniassai precise. A quest’aspetto dellanostra vita siamo un po’ tutti assue-fatti, il problema è come e fino a chepunto il datore di lavoro possa im-porre al lavoratore nse non proprio uncontrollo continuo a distanza, co-munque di dare spiegazioni sulletracce telematiche di un determinatoutilizzo non corretto, e se questo sia

Jobs act,un altro passo

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la stessa cosa, quasi la stessa cosa, ouna cosa diversa da un controllo a di-stanza con videocamera. L’aspetto èdelicato, coinvolge nuove regole nonpreviste ai tempi dello Statuto, ri-guarda l’adattamento del lavoro a tec-nologie imprevedibili nel 1970, contutto quello che ne consegue, in-somma il dibattito proseguirà ancoraa lungo. Lo stesso decreto raccogliediverse altre novità, peraltro, quali lasemplificazione dei libri dei dipen-denti, la facilitazione dell’inserimentodei lavoratori disabili, la semplifica-zione e auspicabile velocizzazionedelle pratiche Inail di infortunio. Sul la-voro nero, sarà più ampia la possibi-

lità di “sanare”, insomma si cerca direndere possibile la regolarizzazionedel lavoratore in nero prima di arrivarealla sanzione. Di grande importanza,inoltre, il decreto sul riordino dei ser-vizi per il lavoro. Sarà costituito unAlbo nazionale dei soggetti accredi-tati, e in generale si punta ad un rior-dino del sistema dei Centri perl’impiego (che passano dalle Provincein via di smobilitazione alle Regioni).Dal punto di vista pratico, interes-sante la novità dell’assegno di ricollo-cazione, un voucher da spendere informazione a scelta del disoccupatointeressato. A questo si accompagnail decreto sul riordino degli ammortiz-

zatori sociali tradizionali, cioè la cassaintegrazione, che viene estesa agliapprendisti, ma ridotta come durata,in modo da indirizzare risorse piutto-sto verso la nuova Naspi, l’assicura-zione di disoccupazione generaleistituita con separato decreto e chenon prevede un vincolo tra lavoratorein mobilità e azienda di provenienza.Nuovi fondi di solidarietà verrannoistituiti per le imprese che occupanopiù di 5 dipendenti. Infine, avremouna razionalizzazione delle attivitàispettive, che verranno accentratepresso l’Ispettorato nazionale del la-voro, che assorbirà i finora separatiorgani ispettivi di Inps e Inail.

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a discussa Imu ovvero la tassasugli immobili introdotta dal Go-verno Monti nel decreto “Salva

Italia” esentava dal pagamento dell’impo-sta tutti proprietari di terreni agricoli situatinei Comuni montani e nei Comuni par-zialmente montani, posseduti da coltiva-tori diretti e IAP nei Comuni, per i quali èprevisto un rimborso per i contribuentiche hanno pagato l’IMU agricola terrenimontani 2014 (per approfondimenti sui3.516 Comuni montani Istat esenti:http://www.istat.it/it/archivio/6789).Una tutela per chi vive di agricolturacon un sistema di sconti ed esenzioniper coltivatori diretti e imprenditori agri-coli professionali ai quali è stata data ol-tretutto la possibilità del segno unicodistintivo che promuove il Made in Italyper l’agroalimentare, in accordo con ilMise: la detrazione spetta per i terreniche fino al 2013 erano esenti da Imu eora, per effetto delle disposizioni previ-ste dal Dl 4/2015, non lo sono più ed èriservata ai proprietari in possesso dellaqualifica di coltivatore diretto o Iap (im-prenditore agricolo professionale) eiscritti nella gestione previdenziale agri-cola. Questa spetta anche nel caso incui questi abbiano concesso in como-dato o in affitto i terreni ad altri coltiva-tori diretti o Iap; nel caso di pluralità diterreni posseduti, la detrazione è unica;ai proprietari, quindi, non spettano 200euro per ogni terreno posseduto e con-dotto, bensì 200 euro in totale. In di ter-reni situati in più comuni, la detrazionedeve essere ripartita nei vari comuni incui il coltivatore o Iap possiede i terreniin base al valore degli stessi, nonché alperiodo ed alla quota di possesso.La detrazione di 200 euro è calcolatacon riferimento a tutti i terreni condottidirettamente dal soggetto, anche seubicati sul territorio di più comuni dicollina svantaggiata dunque al soggettospettano 200 euro in totale; nel caso in

cui il coltivatore diretto o IAP, iscrittonella previdenza agricola, possiede econduce più terreni, le riduzioni devonoessere calcolate proporzionalmente alvalore dei terreni posseduti nei vari co-muni e devono essere rapportate al pe-riodo dell’anno in cui sussistono lecondizioni richieste dalla norma e allaquota di possesso; se il terreno agri-colo è posseduto e condotto da tutti isoggetti passivi, il beneficio fiscalespetta ad ognuno di essi proporzional-mente alla relativa quota di proprietàdell’immobile. Nell’ipotesi, invece, in cui i soggettipassivi non siano tutti conduttori delfondo, l’agevolazione si applica soltantoa coloro che possiedono i requisiti ri-chiesti dalla norma e l’agevolazionedeve essere ripartita proporzional-mente alle quote di proprietà dei singolisoggetti passivi che coltivano il terreno,così come laddove il comproprietarioche coltiva il fondo fosse uno soltantodi essi, a lui spetterebbe per interol’agevolazione in questione.La detrazione di 200 euro si ripartiscenei vari comuni in cui il soggetto pos-siede i terreni in base al valore IMUdegli stessi, rapportandola al periododell’anno durante il quale sussistono lecondizioni prescritte e alle quote di pos-sesso, il beneficio in questione si sud-divide sulla base dei principi dellacircolare n. 3/DF del 2012, tenendoconto del valore dei terreni possedutinei vari comuni, del periodo dell’annodurante il quale sussistono le condizioniprescritte e delle quote di possesso.Come stabilito nelle istruzioni allegateal modello di dichiarazione approvatocon D. M. 30 ottobre 2012, al paragrafo1.3 dedicato ai casi in cui si deve pre-sentare la dichiarazione IMU, la dichia-razione deve essere presentata per iterreni agricoli, nonché per quelli noncoltivati, posseduti e condotti da colti-

vatori diretti o da IAP, iscritti nella previ-denza agricola, sia nel caso in cui si ac-quista sia in quello in cui si perde ildiritto alle agevolazioni. Ciò non sussi-ste qualora il comune è, comunque, inpossesso delle informazioni necessarieper verificare il corretto adempimentodelle obbligazioni tributarie. Tale eve-nienza si verifica sicuramente nelle fat-tispecie contenute nell’art. 1, comma 1,lett. a) e a-bis) del D. L. n. 4 del 2015,vale a dire nel caso di terreni ubicati neicomuni classificati totalmente montanie in quelli delle isole minori di cui all’al-legato A della legge 28 dicembre 2001,n. 448. L’obbligo dichiarativo, inoltre,viene meno anche in tutti quei casi incui la condizione soggettiva di coltiva-tore diretto o di IAP, iscritto nella previ-denza agricola è stata già dichiarata alcomune. Il 28 maggio il Ministero delleFinanze, per evitare ulteriori dubbi, hapubblicato sul suo portale, sotto formadi risposta alle domande più frequenti,tutti i chiarimenti sull’Imu agricola sca-duta il 16 giugno: una serie di chiari-menti in merito a numerosi quesitiinerenti all’applicazione dell’esenzioneIMU per i terreni agricoli, in vigore dal-l’anno 2015, ai sensi del D.L. n. 4 del2015 pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.70 del 25 marzo 2015. Il 28 maggio ilMinistero delle Finanze, per evitare ul-teriori dubbi, ha pubblicato sul suo por-tale, sotto forma di risposta alledomande più frequenti, tutti i chiari-menti sull’Imu agricola in scadenza il 16giugno: una serie di chiarimenti in me-rito a numerosi quesiti inerenti all’appli-cazione dell’esenzione IMU per i terreniagricoli, in vigore dall’anno 2015, aisensi del D.L. n. 4 del 2015 pubblicatoin Gazzetta Ufficiale n. 70 del 25 marzo2015.

Il decreto legge 4/2015:IMU agricola

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UNSIC INFORMA

i è tenuto il 16 giugno, a Mi-lano l’incontro operativo traUnsic Lombardia e Eplatform,

il progetto di e-procurement che hastretto con Unsic un accordo opera-tivo. e-procurement è la procedura diincontro di domanda e offerta attra-verso gare e bandi telematici; in par-ticolare Eplatform è una piattaformaBusiness to business (B2B), cioè che

si rivolge alle aziende che intendanocollocare sul mercato, oppure acqui-sire, beni e servizi. UNSIC offre lapossibilità alle proprie aziende asso-ciate di iscriversi alla piattaforma, in-dicando sempre il codice 10. Seguitodalla sigla provinciale di apparte-nenza. A Milano, si è discussa la ne-cessità e l’importanza di lavorare aduna globalizzazione correttamente in-

tesa, che tenga presente le differenzeculturali e le radici territoriali, che nonpossono essere sostituite da inizia-tive puramente virtuali. Unsic, con lasua rete associativa, e eplatform, conil suo staff di persone in carne edossa, intendono sostenere un mo-dello di sviluppo e consulenza alle im-prese rivolto al mercato globale, mafatto di rapporti personali e umani.

Incontro operativotra Unsic Lombardia ed Eplatform

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Salvatore Tricarico (referente Unsic Lombardia) Luca Cefisi (direttore Centro Studi Unsic) Giovanni Scacciaferro (CEO di Eplatform)

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residente Mamone quanto l’as-sociazionismo è importante so-prattutto in questo momento

storico ?

Noi siamo un’unione di imprenditori tuttimolto diversi tra loro, e i nostri servizisono rivolti anche ai loro familiari, colla-boratori, ai cittadini.L’associazione tra interessi diversi è im-portante perché nessuno, ormai, nellasua vita, è soltanto lavoratore o soltantodatore di lavoro. Il lavoro è diventatofluido, molte figure di lavoro dipendentesi sono tramutate in consulenti o pro-fessionisti. Ognuno di noi è poi ancheutente e contribuente. Inoltre, la rete dipiccole aziende, e persino di microa-ziende, ha bisogno di servizi e sostegno.Le piccole imprese rimarranno un pila-stro dell’economia italiana, ma non piùda sole, piuttosto inserite in associazionidi scopo, flessibili e utili. Associarsi servequindi a unire le forze, in un mondo sem-pre più veloce e complesso.Dopo una puntuale e dettagliata ana-lisi della piattaforma E-Platform aveteaderito attraverso una convenzione aquesto progetto. Perché iscriversi adE-Platform?

Stiamo riscontrando un interesse cre-scente da parte dei nostri iscritti. Lacosa interessante è che molti non co-noscono ancora l’e-procurement, maquando spieghi cos’è tutti capisconosubito che è una novità utile. Il mercatolocale, la rete dei contatti personali nonregge, occorrono finestre sul mondo.Da anni ormai i mezzi telematici fannoincontrare persone, permettono per-sino di coltivare amicizie e amori. Stra-namente, gli affari e il lavoro sonoindietro: probabilmente, perché il bu-siness ha bisogno di regole e garanzie,

rifiuta i rischi inutili. Una piattaforma die-procurement attendibile e credibileabbatte perplessità e incertezze.

Come pensa di rendere operativa lapiattaforma E-Platform come sup-porto importante alle Sue aziende?

Si tratta di metterla a disposizione deinostri associati con un accompagna-mento, un di più di informazione e so-stegno ai primi passi nell’uso.A questo serve, del resto, un’associa-zione come la nostra. Non perché il

metodo sia complesso, ma perché oc-corre comunque, accanto al nuovomezzo, un volto umano.

Quali sono le Sue aspettative nei con-fronti di E-Platform? Cosa dovrebbe onon dovrebbe fare?

Sono convinto che E-Platform avrà unasua evoluzione naturale, come gli or-ganismi viventi. Non metterei limiti allacreatività, alle intuizioni degli utenti.Certo dovrà crescere secondo il cre-scere delle aspettative.

Intervista di Domenico Mamoneal sito e-platform.it

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Domenico Mamone (Presidente UNSIC nazionale)

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o scorso anno l’Istat ha dif-fuso i risultati della revisionecompleta dei conti nazionali

programmata per l’introduzione delnuovo Sistema europeo dei conti Sec2010. E proprio il passaggio a unanuova versione delle regole di conta-bilità va a posizionarsi come mo-mento più propizio all’introduzione diinnovazioni e miglioramenti per ciòche concerne i metodi di misura-zione. L’innovazione in questione puòessere spacchettata in tre categorie;in primo luogo vanno considerati i

cambiamenti nel metodo, applicati intutti i paesi europei e che altro nonsono che il risultato del passaggio dauno standard internazionale ad unaltro. Ambiti di questi cambiamentisono la capitalizzazione delle spese inRicerca e Sviluppo, la riclassificazioneda consumi intermedi a investimentidella spesa per armamenti sostenutadalle Amministrazioni pubbliche, unanuova metodologia di stima degliscambi di merci con i paesi esteri dasottoporre al processing ed, infine, laverifica del perimetro delle pubbliche

amministrazioni. La seconda catego-ria annovera tra i cambiamenti anchealcune modifiche definitorie utili ai finidel superamento di riserve relative al-l’omogenea attuazione tra i paesi Uedel Sec 1995, eccezion fatta per l’in-clusione nei conti di alcune attività il-legali.Concludendo, terzo e ultimo gruppodi cambiamenti corrisponde ad unpacchetto di novità relative ai metodidi misurazione nazionali e al contri-buto delle nuove fonti statistiche pre-senti in Italia.

Novitànei conti agricoli

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l Ministero delle Politiche Agri-cole e Forestali ha approvato allaCamera il decreto legge per il ri-

lancio dei settori agricoli colpiti dallacrisi, di sostegno delle imprese vit-time di eventi a carattere eccezionalee di razionalizzazione delle struttureministeriali. La norma, che dovrà pas-sare ovviamente anche in Senato, fo-calizza la sua attenzione sulle filieredel latte e dell’olio contenendo, tral’altro, misure per l’accesso al fondodi solidarietà nazionale per le impreseagricole che hanno riscontrato dannia causa delle piogge alluvionali del2014 e delle infezioni ai vegetali, ve-

dasi l’ultimo caso della Xylella fasti-diosa. Andando nel dettaglio, il de-creto va ad intervenire sul settorelattiero in seguito alla fine delle quotelatte, andando a rendere possibile larateizzazione delle multe per l’ultimacampagna in 3 anni e senza interessi,ampliando così la possibilità di com-pensazione tra i produttori, tramitel’organizzazione interprofessionale el’intervento sui contratti con novità ri-levanti, come la durata minima di 12mesi e l’indicazione obbligatoria delprezzo di vendita, che potrà esserefisso o legato a fattori determinati.Sul versante olio, uno dei più redditizi

del settore, si vedrà l’avvio del Pianoolivicolo nazionale, con una dotazioneche sale a 32 milioni di euro chevanno, naturalmente, sommati alle ri-sorse dei Psr delle regioni interes-sate. Lo scopo della manovra èarrivare ad una crescita del 25% dellaproduzione italiana cercando di arri-vare a toccare, nei prossimi anni, le650mila tonnellate.Allo stesso tempo sale a 21 milioni dieuro lo stanziamento destinato alfondo di solidarietà nazionale, per laprima volta utilizzato per fronteggiareun’emergenza fitosanitaria come laXylella fastidiosa.

Approvato alla Camerail Decreto Agricoltura

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incontro in Agea del direttoretecnico del Caa Unsic Nazio-nale, Rossana Vissani, ha por-

tato numerose novità sul fronte dellapresentazione delle domande inerentila Pac 2015. Prima fra tutte la data perla compilazione della Domanda Sem-plificata che è ufficialmente fissata al15 giugno 2015. La domanda sempli-ficata prevede solamente l’anagraficae la superficie totale dell’azienda conil fleg della richiesta premi diversidalla superficie.Il campo della superficie dell’aziendaè un campo modificabile per coloroche devono ancora inserire la super-ficie nel fascicolo aziendale e/o au-mentare la superficie data. Volendoportare un esempio, una volta fatta laDomanda Semplificata con Ha 10,00la domanda unica 2015 va fatta perHa 10,00 e/o in diminuzione. Se la DUsplafona anche solo di 1 ara in più,l’azienda andrà in penalità su tutta lasuperficie per 1% al giorno + 3% sui

titoli che verranno assegnati. La do-manda semplificata è valida per la do-manda unica (I Pilastro) e le domandedi Psr (II Pilastro) per misure vecchiedi trascinamento e nuova program-mazione. Per coloro che, invece,fanno solo Psr, il modello è unico pertutte le misure.Andando ad approfondire è bene se-gnalare che, tenendo chiaro l’obiet-tivo di semplificare, assicurando alcontempo la tutela dei fondi comuni-tari, è stato sviluppato un sistema diricezione delle domande di aiuto chesi va a basare su processi di controllodi pre-validazione delle stesse.Ciascun beneficiario andrà a fornireper ogni regime/misura di aiuto tutti idettagli di informazione e di docu-mentazione a supporto, nell’ambitodel piano di coltivazione che va,quindi, ad assumere carattere di ele-mento di verifica preventiva della do-manda di aiuto ai fini del SIGC. E’ solodopo il completamento dei suddetti

controlli che l’agricoltore sarà am-messo alla fase di presentazionedella domanda. La procedura di sem-plificazione prevista dal DM n°162/2015 si è scontrata con delle pre-gresse difficoltà legate alla comples-sità dei dati di dettaglio da inserirenel piano di coltivazione, che ricor-diamo, costituisce un sistema di con-trollo di validazione integrato epreventivo, in fase di prima applica-zione della Pac 2015-2020.L’Amministrazione ha predispostoanche un modello semplificato di do-manda, svincolandolo dall’obbligopreventivo di inserimento di tutti i datidi dettaglio previsti per il piano di col-tivazione.Tale modello semplificato contiene in-formazioni minime, pre- compilate aisensi dell’articolo 72 del Reg. (Ue) n°1306/2013, necessarie per la correttapresentazione della domanda e fon-damentali per l’esecuzione dei con-trolli.

Riforma PAC:presentazione delle domande 2015

CAA UNSIC

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l Decreto Legislativo del 4 marzo2015 n° 22, ha predisposto nuovedisposizioni per il riordino degli

ammortizzatori sociali in caso di di-soccupazione involontaria e di ricol-locazione dei lavoratori disoccupati.In particolare l’art. 1 del suddetto de-creto, istituisce dal 1 maggio 2015un’indennità mensile di disoccupa-zione denominata Nuova prestazionedi Assicurazione Sociale per l’Im-piego, la cosiddetta Naspi, avente lafunzione di fornire una tutela di so-stegno al reddito ai lavoratori con rap-porto di lavoro subordinato cheabbiano perduto involontariamente lapropria occupazione. Per evento di di-soccupazione si intende l’evento dicessazione dal lavoro che ha com-portato lo stato di disoccupazione. LaNaspi sostituisce le indennità di di-soccupazione Aspi e Miniaspi intro-dotte in precedenza dall’art. 2 dellalegge n° 92 del 2012. L’indennità è ri-conosciuta ai soggetti disoccupati

che presentano i seguenti requisiti:stato di disoccupazione; almeno 13settimane di contributi nei quattroanni precedenti la data di licenzia-mento; 30 giorni di lavoro effettivonei dodici mesi che precedono l’iniziodel periodo di disoccupazione.I destinatari della nuova indennitàsono: lavoratori dipendenti, appren-disti, soci lavoratori di cooperativache abbiano stabilito con la propriaadesione un rapporto di lavoro su-bordinato, personale artistico, dimis-sioni per giusta causa, risoluzioneconsensuale in seguito a proceduredi conciliazione o procedimenti disci-plinari. Sono esclusi invece dalla pre-stazione, i lavoratori della pubblicaamministrazione a tempo indetermi-nato e gli operai agricoli a tempo de-terminato o indeterminato. L’indennitàè rapportata ad una nuova base di cal-colo determinata dalla retribuzione im-ponibile ai fini previdenziali degli ultimi4 anni, divisa per il totale delle setti-

mane di contribuzione e moltiplicataper il coefficiente numerico 4,33. Lamisura è pari al 75% nei casi in cui laretribuzione sia pari o inferiore a 1195euro mensili. Se la retribuzione è su-periore a 1.195 si aggiunge il 25%della differenza fra la retribuzionemensile e il suddetto importo. Nonpuò in ogni caso superare i 1.300. Viè una ulteriore riduzione del 3% almese a partire dal quarto mese.L’indennità viene corrisposta mensil-mente per un numero di settimanepari alla metà delle settimane di con-tribuzione degli ultimi quattro anni.Dal 2017 la durata della Naspi è limi-tata a 18 mesi (78 settimane).Ai fini del calcolo della durata, non sa-ranno conteggiati i periodi che hannodato luogo all’erogazione della pre-stazione di disoccupazione. La do-manda deve essere presentataall’Inps entro 68 giorni dalla data dicessazione del rapporto di lavoro apena di decadenza del diritto.

Disposizioni per il riordino della normativain materia di ammortizzatori sociali

PATRONATO ENASC

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nche il CafUnsic si èespresso a favore della ri-chiesta, salita progressiva-

mente dal mondo degli operatorifiscali, su una proroga delle scadenzeper la presentazione del modello 730.La riunione della Consulta nazionale deicentri di assistenza fiscale del 11 giu-gno scorso ha sollevato ufficialmente ilproblema, che è oggi esploso sullastampa nazionale, a partire dall’autore-vole Sole 24 Ore. le difficoltà frappostedal sistema assicurativo, che non ha af-fatto agevolato le richieste dei Centri diindividuare forme di copertura assi-curativa per le nuove, pesanti re-sponsabilità, ha mostrato come le

novità legislative non abbiano fatto iconti con la complessità degli aspettigiuridici e operativi di una riforma cheimpone ai Caf una responsabilità per-sino sugli errori materiali del contri-buente. Un ulteriore problema èquello di gestire, a seguito delle di-chiarazioni, la liquidazione dei creditid’imposta in tempi utili. Una proroga,quindi, per far fronte alle molte diffi-coltà di rodaggio del nuovo sistema,più ancora che per contestarlo: non èquesta, infatti, l’intenzione dei Caf.Del resto, sembra accertato che solopochissimi Caf abbiano già stipulatouna polizza, soprattutto perché lecompagnie assicurative di fronte al-

l’aumento della richiesta hanno alzatoi premi in maniera netta. L’Ivass, l’au-torità del settore assicurativo, è per-sino dovuta intervenire per chiarireche la nuova responsabilità allargataha natura risarcitoria (quindi è assicu-rabile) e non sanzionatoria, come al-cune assicurazioni avevano sostenuto,ponendo ostacoli insormontabili.Occorrerà trovare un modo di com-porre i rispettivi interessi, magari in-tervenendo chirurgicamente sullanorma, per evitare che Centri e com-pagnie assicurative si trovino gli uncontro gli altri armati, invece di colla-borare in un’ottica virtuosa di si-stema.

Caf Unsic alla Consulta nazionale:“prorogare la scadenza per i 730”

CAF UNSIC

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l 30 gennaio scorso è stato pub-blicato il Decreto del Ministerodel lavoro che rende applicativo il

nuovo sistema di certificazione dellaregolarità contributiva, il c.d. DURCon Line. Dal primo luglio sarà possi-bile ottenere la certificazione della si-tuazione contributiva in tempo realecon un semplice accesso ad internet.Sarà eliminato quel processo spessolungo e costoso, demandato agli in-termediari.La nuova procedura prevedrà la possi-bilità, anche per i soggetti destinataridel DURC, di verificare la regolaritàcontributiva senza che l’impresa dopouna procedura che durava anche unmese, debba presentare la documen-tazione ai soggetti interessati per le fi-nalità di legge (sovvenzioni, procedured’appalto, sovvenzione SOA etc.).Come la semplice indicazione del co-dice fiscale, attraverso le specifichecredenziali, sarà possibile operare laverifica direttamente dai sito deglienti interessati alla contribuzione. Sel’esito sarà positivo la procedura ge-nererà un PDF protetto con i dati delsoggetto, e la scadenza della validità(pari a 120 giorni). Il DM definisce icasi particolari in cui sussiste co-munque la regolarità contributiva:- Rateazioni concesse da enti previ-denziali ed Agenti di riscossione(Equitalia)- sospensioni di pagamenti derivateda disposizioni normative.- Crediti in fase amministrativa og-getto di compensazioni- Crediti oggetto di contenzioso am-ministrativo (sino a decisione del ri-corso)- Credito oggetto di contenzioso giu-diziario sino al passaggio della sen-tenza.

- Crediti presso agenti di riscossioneper i quali è stata emessa una so-spensione della cartella-Scostamenti non gravi tra sommedovute e somme pagate con riferi-mento a ciascuna gestione (pari o in-feriore alle € 150, 00)Se la regolarità non potrà essere at-testata gli enti invieranno un invito aregolarizzare via pec.Oggetto della verifica saranno i paga-menti dovuti dall’azienda o dal lavo-ratore autonomo scaduti sinoall’ultimo giorno del secondo meseantecedente a quello oggetto dellaverifica. Il decreto ammette la regola-rità anche in talune specifiche ipotesidi procedure concorsuali e prevedeall’art. 5 una dettagliata analisi dellecasistiche. E’ previsto un periodotransitorio di massimo 18 mesi primadell’entrata a regime della proceduradurante il quale saranno applicate levecchie procedure di rilascio nelle ca-sistiche in cui non sarà possibile la

consultazione in tempo reale delleposizioni contributive. Purtroppo laprocedura oggi e nella fase speri-mentale non è priva di falle.E’ stato messo in evidenza il mancatorilascio del DURC in relazione a situa-zioni oggettive che legittimano exlegge il risultato positivo della richie-sta di regolarità. Casi quali le ratea-zioni con il concessionario dellariscossione in sede amministrativa;quando il pagamento è effettuato di-rettamente al concessionario; neicasi di pagamenti frazionati; i mancatiabbinamenti dei periodi contributivicon i tardivi pagamenti dell’f24; lamancata lavorazione da parte dellasede dell’ente della pratica di regola-rizzazione. Tali malfunzionamentihanno generato centinaia di migliaiadi avvisi di accertamento del debitocon conseguente gravissimo disagioper gli intermediari chiamati a gestirein tempi brevissimi (15 giorni ) unamole importante di documentazione.

Al debuttoil nuovo DURC ON LINE

CAF IMPRESE UNSIC

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ENUIP

l progetto F.Or. Badanti ed assi-stenti agli anziani, finanziato dallaFondazione BNC e realizzato grazie

alla partnership Icarum – ENUIP, si èconcluso con il convegno realizzato il 22maggio u.s.. Il progetto ha visto la rea-lizzazione di un percorso integrato Bi-lancio delle Competenze- Formazione –Stage – Outplacement rivolto a 22donne straniere, che hanno così avutola possibilità di acquisire un attestatovalevole per l’iscrizione al Registro dellebadanti del Comune di Roma.L’iniziativasi è rilevata una buona pratica, replica-bile e trasferibile anche in altri ambitisettoriali e geografici, i cui punti di forzasono stati: spirito solidaristico della par-tnership Sia Enuip che Icarum - Coope-rativa Sociale afferiscono al TerzoSettore ed incarnano tutti i principi suoiispiratori. Tale spirito ha permesso aipartner di fare delle scelte per il pienoraggiungimento degli obiettivi proget-

tuali, all’insegna del benessere dellepersone e della collettività, prendendosipoi carico degli oneri derivanti da taliscelte. Difatti, si è deciso che conside-rato l’alto numero di domande di parte-cipazione al corso, di coinvolgere piùpersone di quanto fosse previsto ini-zialmente dal progetto e finanziato dallaFondazione BNC; di integrare il per-corso formativo, aggiungendo un mo-dulo finalizzato a fornire alcunifondamenti della lingua italiana alle par-tecipanti, di cui alcune di esse ne risul-tavano erano carenti; radicamento conil territorio, uno dei punti di forza delprogetto è stato il forte radicamento sulterritorio della partnership ed in partico-lare dell’ENUIP, soprattutto con la com-ponente istituzionale ed in particolarecon il Comune di Roma ed in vari Uffici,Municipi ed Assessorati di compe-tenza, le imprese,il mondo del terzo set-tore e delle realtà a contatto diretto con

i cittadini ed in particolare gli immigrati.Tale radicamento ha permesso una pro-mozione dell’iniziativa presso il target diriferimento a cui il progetto era indiriz-zato, ovvero donne immigrate, i pre-supposti per un effettivo collocamentosul lavoro delle formate e una rispostaconcreta alle esigenze di famiglie biso-gnose di personale qualificato nell’am-bito dell’assistenza a persone anziane.Percorso integrato: dal bilancio dellecompetenze, alla formazione fino al-l’orientamento al lavoro. Ulteriore punto di forza dell’iniziativa èstato l’aver previsto un percorso inte-grato, dove accanto alla formazione,fossero previste altre azioni finalizzate afar emergere, nelle persone coinvolte,aspettative, motivazioni e capacità dicui spesso le stesse portatrici ne sonoinconsapevoli e promuovere un affian-camento ed un’assistenza nella fase diricerca del lavoro e di collocamento.

Progetto F.OR.badanti ed assistenti agli anziani: i risultati

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ENUIP, in collaborazione conAKT srl (Advanced Kno-wledge and Technology),

Ente di formazione accreditato allaRegione Lazio, ha presentato un pro-getto alla Regione Lazio per la realiz-zazione di 4 corsi di formazione pergiovani che al momento non studianoe non lavorano. Tre dei percorsi sud-

detti sono relativi al settore informa-tico, ovvero:- Sistemista- Analista programmatore- Progettista di applicazioni web emultimediali mentre l’ultimo è finaliz-zato alla formazione di Tecnici conta-bili Punto di forza dei corsi promossiè la forte corrispondenza ai reali biso-

gni delle aziende e ciò garantisce aiformati concrete ed immediate pro-spettive occupazionali.Chi fosse interessato a ricevere mag-giori informazioni o volesse iscriversialle iniziative formative in propostapuò contattare la dr.ssa Elisa Sfa-sciotti - Tel 06 58333803 - e-mail:[email protected]

Corsi di formazione gratuiti in Regione Laziocon il Programma Garanzia Giovani

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i informiamo che sonoaperti i termini per Accredi-tare nuove sedi ENUIP per i

prossimi progetti di Servizio Civile Na-zionale e nuove figure relative ai pro-

cessi di selezione (Selettore) e a quellidi Formazione Generale e Specifica.Vi ricordiamo che l’Unsc pone dei re-quisiti relativi tanto alle sedi che allefigure da integrare. Qualora foste in-

teressati vi invitiamo a contattare i re-ferenti nazionali per approfondimentie ad inviare la modulistica relativatempestivamente.

Servizio Civile:accreditamento nuove sedi procedura aperta

ono iniziate le selezioni per iProgetti di Servizio Civile Na-zionale ENUIP che si terranno

in tempo utile al fine di inviare le gra-duatorie all’Unsc, come indicato, entroil 16 Settembre. Gli incontri hanno in-teressato gran parte del territorio na-

zionale, cominciando dalla RegioneLombardia, per le sedi di Milano,Monza Brianza e Brescia, continuandocon Abruzzo ed Emilia Romagna, perle sedi di Pescara e Rimini si prose-guirà con il Lazio, la Calabria, la Cam-pania, la Puglia, la Sicilia, il Veneto ed il

Friuli. Le selezioni, alla luce delle Diret-tive Nazionali, prevedono un questio-nario ed un colloquio conoscitivo, oltrealla valutazione del Curriculum Vitaedei giovani ed alle esperienze prece-dentemente poste in essere dai ra-gazzi.

Progetti di Servizio Civile Nazionale:al via le selezioni per i giovani volontari

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l fastidioso batterio si chiamacosì perché colonizza lo xilemadelle piante (oltre agli ulivi sono

pertanto suscettibili dell’infezioneanche mandorli, ciliegi, mirto e aca-cia), è diffusa in alcune zone delleAmeriche, tra cui Costa Rica, Brasilee California, ma in passato non era maistata riscontrata in Europa fino all’ot-tobre del 2013, quando gli scienziatidel Ipsp e dell’Università degli Studi diBari hanno identificato il batterio comecausa dell’insolito diffondersi di ma-lattie negli ulivi, sottoponendoli imme-diatamente alle regolamentazionidell’Unione Europea così da arre-starne l’avanzata, soprattutto grazie allavoro degli scienziati regionali chehanno tentato di comprendere la ma-lattia e contenerla arrivando così aspiegare che il batterio era stato por-tato dall’insetto detto sputacchina.Di questa Xylella fastidiosa ormai ab-biamo sentito e conosciuto tutto in-somma, ma i colpi di scena nonfiniscono ancora: il piano Silletti perla Xylella resta sospeso per 26aziende biologiche salentine che loavevano impugnato, dopo aver re-spinto, il 15 maggio infatti ci fu la ri-chiesta di un decreto cautelaremonocratico contro la decisione delTar Lazio di sospendere gran partedel piano di interventi contro la diffu-sione del batterio della Xylella fasti-diosa; la Terza sezione del Consigliodi Stato ha pubblicato l’ordinanza conla quale viene respinto anche l’ap-pello proposto dall’avvocatura gene-rale dello Stato per contro delministero delle Politiche Agricole edella Presidenza del Consiglio. I giu-dici di Palazzo Spada hanno così de-ciso osservando che «l’appellocautelare non è assistito dal fumus

boni iuris, attesi gli effetti irreversibiliche i provvedimenti impugnati inprimo grado avrebbero, almeno aduna prima sommaria delibazione,sulle coltivazioni biologiche ben al dilà della stretta necessità ed urgenza,alle quali tali provvedimenti sono purcorrettamente finalizzati, di contenerela diffusione della Xylella fastidiosa etenendo presente, altresì, la nuovaprevisione e graduazione delle misurestabilite in sede europea». Sulla basedei testi approvati a Montecitorio, ilgoverno risulta impegnato, tra l’altro,ad affrontare e a risolvere con imme-diatezza la fase di crisi economicadegli agricoltori e dei vivaisti.“La decisione del giudice ammini-strativo – ha commentato l’avvocatoGianluigi Manelli, legale della aziendevivaistiche - costituisce un ulterioresegnale di sensibilità in favore degliinteressi delle aziende vivaistiche, lequali, in assenza della sospensionedel piano commissariale, sarebberostate danneggiate irreversibilmente edin maniera indiscriminata pur in pre-senza di piante riconosciute sane”. Masotto “osservazione” ci sono anche gliscienziati italiani accusati dopo la

morte degli ulivi tanto che diversi isti-tuti di Bari hanno visto il proprio lavoroe le proprie motivazioni criticate dagliattivisti locali.Di recente, sono stati sottoposti adindagine da parte della polizia circa laloro possibile responsabilità nell’in-troduzione del batterio, la Xylella fa-stidiosa, in Puglia o per la suaconseguente diffusione; oltre ad es-sere stati interrogati dalla polizia hannoconfiscato a diversi ricercatori coinvoltinello studio sulla Xylella, computer edocumenti dagli istituti scientifici. Ep-pure, le denunce hanno dato vita adun’indagine molto più vasta da parte deipubblici ministeri, fino a chiedersi cheruolo potrebbero aver giocato gli scien-ziati nell’epidemia.Il 4 maggio, la polizia ha confiscato com-puter e documenti dall’Università di Barie dall’IPSP, oltre a documenti provenientidal Centro di Ricerca Sperimentazione eFormazione in Agricoltura “Basile Cara-mia” di Locorotondo, in Puglia.Due settimane dopo, la polizia hainoltre sequestrato dei documenti dalMinistero dell’Agricoltura, a Roma. LoIamb ha passato volontariamente idocumenti alla polizia.

Il fastidioso casodella Xylella fastidiosa

MONDO AGRICOLO

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aula del Senato ha approvatoin via definitiva la proposta dilegge sugli ecoreati che in-

troduce nel codice penale i delitticontro l’ambiente, con la legge 22maggio 2015, n. 68, vengono intro-dotte nell’ordinamento fattispecie diaggressione all’ambiente costituitesotto forma di delitto; la Corte ha sta-bilito che ai fini della configurabilitàdel delitto di disastro ambientale col-poso non è richiesto che il fatto abbiadirettamente prodotto collettiva-mente la morte o lesioni alle persone(o cose) purché insorga un pericolo

grave per la salute collettiva; inquina-mento ambientale e disastro ambientalerappresentano i cardini del sistema e ri-sultano puniti rispettivamente con penedetentive che vanno da un minimo di 2ad un massimo di 6 anni l’inquinamento,mentre il disastro sanziona la con-dotta tipica con la reclusione da 5 a15 anni, in tal senso si identificanodanno ambientale e disastro qualoral’attività di contaminazione di siti de-stinati ad insediamenti abitativi o agri-coli con sostanze pericolose per lasalute umana assuma connotazioni didurata, ampiezza e intensità tale da ri-

sultare in concreto straordinaria-mente grave e complessa, mentrenon è necessaria la prova di imme-diati effetti lesivi sull’uomo.In sintesi il provvedimento inseriscenel codice penale il nuovo Titolo VI-bis(dei delitti contro l’ambiente), checomprende i seguenti nuovi reati: in-quinamento ambientale, morte o le-sioni come conseguenza del delitto diinquinamento ambientale, disastroambientale, delitti colposi contro l’am-biente, traffico e abbandono di mate-riale ad alta radioattività, impedimentodel controllo, omessa bonifica.

Delitti ambientali;approvata al Senato la legge

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ul caso OGM la diatriba trachi è d’accordo e chi no èsempre aperta, a partire dagli

anni ’70, i biotecnologi si sono impe-gnati profondamente nello sviluppodi piante tolleranti a stress idrosalino,a specifici erbicidi o a virus ed insettied anche al miglioramento dell’ap-porto nutritivo di determinati prodottiagricoli, ma i dibattiti in materia con-tinuano ancora tanto da trovare spa-zio non solo in campo legislativo maanche all’EXPO dato il tema del-l’agroalimentare e della fame nelmondo. Amartya Sen (premio Nobelper l’economia nel 1998) dall’EXPO liidolatra come se fossero la soluzioneal problema della fame nel mondo:«È una discussione esagerata.Gli OGM possono porre alcuni pro-blemi, ma si tratta di eccezioni. […] Acreare problemi non sono le tecnolo-gie ma la cattiva gestione del territo-rio. Possiamo benissimo combinarele nuove tecnologie con il rispettodella biodiversità. Se non vogliamochiamarli OGM, chiamiamoli nuovevarietà». L’altro fronte dell’EXPO conVandana Shiva vincitrice del premioRight Livehood e avversaria estremi-sta degli OGM ha invece dichiarato:«più distruggiamo la biodiversità, piùl’agricoltura diventa vulnerabile; l’agri-coltura biologica può fornire le rispo-ste necessarie al cambiamentoclimatico, restituendo fertilità alsuolo». La biotecnologa e giornalistaRoberta Mautino, ha pubblicato unsaggio che cerca di fare chiarezzasulle manipolazioni genetiche delcibo proprio perché la tematica èspesso farcita di demagogia co qua-lunquismo. Nel libro la domanda ine-vitabilmente una: «Che cos’è unOGM?» ma le risposte sono varie e

quasi sempre imprecise, la risposta èche, tutte le specie coltivate hannoavuto il loro DNA modificato, più omeno drasticamente, e che le modifi-che genetiche le generiamo apposi-tamente per ottenere piante concaratteristiche desiderate e comun-que non esiste un modo per classifi-care in modo preciso le piante inOGM e non-OGM dal punto di vistabiologico e in base solo alle loro ca-ratteristiche.Il problema dunque non sta nel pro-dotto bensì nel produttore, ovverol’uomo si prende le responsabilitàdella natura andando a maneggiaredegli equilibri e decretando e accele-rando l’evoluzione e la tutela di deter-minati organismi a discapito di altri.Per la legislazione dell’Unione Euro-pea L’articolo 2 definisce cosa si in-tende per organismo geneticamentemodificato così: “Un organismo, di-verso da un essere umano, il cui ma-teriale genetico è stato modificato inmodo diverso da quanto avviene innatura con l’accoppiamento e/o la ri-

combinazione genetica naturale” edentro il 3 ottobre 2015 IL Mipaafdovrà richiedere alla Commissioneeuropea l’adeguamento dell’ambitogeografico delle notifiche o domandepresentate o delle autorizzazioni allacoltivazione di OGM già concesse an-teriormente al 2 aprile 2015. Il dise-gno di legge assegna al ministerodell’Agricoltura la facoltà di limitare ovietare, con l’assenso della Commis-sione europea, le coltivazioni OGMgià autorizzate.Per i trasgressori sono previste penedai 25 mila ai 50 mila euro, oltre allarimozione delle colture a propriespese. Finora sono stati autorizzati 52OGM. La valutazione della sicurezzache l’Efsa effettua prima di dare unparere positivo sull’immissione di unOGM sul mercato come pure la pro-cedura di gestione dei rischi non sa-ranno intaccate dai negoziati. Unacollaborazione di questo tipo contri-buisce a ridurre al minimo gli effettidei nostri rispettivi sistemi di autoriz-zazione in commercio.

OGM:i due fronti all’Expo

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DALLE REGIONI

mmontano a 600.000 euro ifondi stanziati per finanziarevoucher formativi finalizzati

ad assunzioni a tempo indeterminatonelle imprese molisane, mentre, unaltro da 2 milioni di euro è destinato abonus fino a 13 mila euro in favore diaziende che assumono lavoratori concontratti a tempo indeterminato.Entro giugno vanno presentate le do-mande alle preposte strutture regio-nali secondo i moduli allegati ai bandie coinvolgendo per il primo avvisoanche gli Enti di Formazione profes-

sionale che risultano accreditati. Il vi-cepresidente della Giunta MichelePetraroia così ha commentato l’inizia-tiva :“Con il voucher formativo vinco-lato alla trasformazione obbligatoriain assunzione a tempo indeterminatosi sperimenta un’innovativa misura dipolitica attiva del lavoro che mira amigliorare le competenze di partenzadei disoccupati e agevolarne l’inseri-mento stabile nel mercato del lavoro.Con il bonus, invece, in base allenorme nazionali si potranno garantireincentivi ai giovani fino ai 35 anni con

un massimo di 8 mila euro annui in-nalzati a 9 mila euro per gli iscrittinelle liste del collocamento obbliga-torio. Grazie a questi provvedimenticoncreti, tempestivi ed operativi dellaRegione Molise si potranno soste-nere assunzioni a tempo indetermi-nato di una fascia di disoccupatiricompresa tra 500 e 700 unità ri-spondendo alle aspettative di chi èalle ricerca di impiego e favorendo lepiccole e medie imprese private cherappresentano la parte preponde-rante dell’economia regionale”.

Molise: voucher formativiper assunzioni a tempo indeterminato

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n avviso pubblico approvatodalla giunta regionale dellaBasilicata rende nota l’appro-

vazione di un contributo finanziario,del valore massimo di 10.000 euro,per la partecipazione a master univer-sitari e non, oltre che un contributoforfettario aggiuntivo per le spese disoggiorno. Le risorse destinate ai ma-ster svolti su territorio italiano sono di1 milione e 500.000 euro per gli anniaccademici 2013/2014 e 2014/2015,mentre, 2 milioni e 5000.000 eurosono destinati ai master non universi-tari in Italia e all’estero, avviati tra il 1febbraio 2014 e la pubblicazione del-l’avviso della Regione.La domanda potrà essere presentatada coloro che, alla data di avvio delmaster, siano in possesso di un titolodi laurea, siano residenti in Basilicata orientrino nelle categorie previste dallalegge regionale 3 del 2002. Le do-

mande potranno essere presentatesolo attraverso la compilazione del for-

mulario di domanda informatico pre-sente sul sito della Regione.

Basilicata: contributi per la partecipazionea master universitari e non universitari

a parte “rosa” nelle aziende èancora troppo bassa rispettoal corrispettivo maschile e,

per invertire questo trend negativo, laRegione Calabria ha siglato un ac-cordo con le imprese del territorio afavore di 704 nuove assunzioni di gio-vani donne under 35. L’ accordo rien-tra nel programma “Welfare to Work”e riguarda ben 421 aziende, basan-dosi su una dotazione finanziaria di

800.000 euro. L’importanza e l’effica-cia dell’accordo è sottolineata dalleparole dell’assessore Guccione :”Lepolitiche del lavoro che stiamo met-tendo in campo per rispondere alleesigenze del mondo imprenditorialesono cumulabili con le misure delJobs Act ed offrono la possibilità perle aziende calabresi di abbattere finoal 50% il costo del lavoro Non sonoprovvedimenti che dobbiamo ancora

approvare ma sono già disponibili peril sistema imprenditoriale calabrese.Il nostro prossimo obiettivo è quellodi definire entro l’estate un grande estrategico Piano per il Lavoro, finan-ziato con la nuova programmazioneeuropea 2014/2020, e condiviso conle parti sociali e gli attori dello svi-luppo economico, con i quali inten-diamo aprire una interlocuzionecontinua e costante”.

Calabria: accordo con le impreseper l’occupazione “rosa”

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a Regione Lombardia ha ap-provato un bando finalizzatoal consolidamento delle reti

d’impresa attraverso l’inserimentotemporaneo di un manager di reteesterno. Il bando è rivolto alle micro,piccole e medie imprese aderenti aun controllo di rete sottoscritto e re-gistrato nella sezione del registrodelle Imprese presso cui è iscritto cia-scun partecipante, con o senza sog-gettività giuridica, che siano attive enon sottoposte a procedura concor-suale e che non si trovino in stato difallimento, liquidazione, amministra-zione controllata, concordato preven-tivo o situazioni equivalenti e che nonsiano operanti in uno dei settori esclusidal Regolamento CE 1407/2013. I pro-getti devono vertere su piani di svi-luppo della Rete relativi a percorsi tesiad innovare e internazionalizzare lestrategie, i programmi operativi, glistudi delle potenzialità della rete intermini di mercati target e prodotti o,

ancora, la strutturazione del propriobusiness nei mercati esteri e l’avviodi attività di marketing e comunica-zione. La domanda per partecipare al

bando dovrà essere presentata esclu-sivamente attraverso il sistema infor-mativo entro e non oltre il 31 luglio2015.

Lombardia: bando per la selezionedi progetti di crescita delle reti d’impresa

l Programma di Sviluppo Ruraleparte con il finanziamento delleindennità compensative in zona

montana. L’intervento, facente partedella Misura 13, ha un ammontare di20 milioni di euro.La misura prevede l’erogazione di unaiuto per ettaro di superficie agricola

in zona svantaggiata di montagna,per compensare le perdite in terminidi reddito e i maggiori costi sostenutirispetto a quelle aziende situate inzone non condizionate da vincoli na-turali e quindi, sostanzialmente, inzone pianeggianti.La concessione e l’erogazione degli

aiuti sono subordinate all’approva-zione del Psr Veneto 2014-2020 daparte della Commissione europea,nonchè al rispetto di tutte le defini-zioni e limitazioni, generali e specifi-che di misura che saranno approvatenella versione definitiva del Pro-gramma.

Veneto: indennità a favoredelle zone soggette a vincoli

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mila Romagna: bando di affi-damento a costo zero perl’Amministrazione pubblica.

Entro giugno dovranno essere pre-sentate le domande inerenti il bandoper la gestione della vegetazione nel-l’alveo arginato di pianura del fiumeMontone a valle della via Emilia, neicomuni di Forlì e Faenza. La conces-

sione avrà durata di 11 anni, senzaoneri per l’Amministrazione pubblica.Il progetto ha una duplice finalità: mi-gliorare la funzionalità idraulica delcorso d’acqua che nel corso dellapiena è ostacolato dalla vegetazioneincolta e garantire la salvaguardia del-l’ambiente tramite il taglio alternatodella vegetazione cresciuta sul corso

del fiume. Il tratto di alveo oggettodella concessione ha una lunghezzadi 15 chilometri. La modulistica etutte le informazioni necessarie sipossono trovare presso la sede diForlì del Servizio Tecnico di bacinoRomagna della Regione, in via delleTorri 6, o pubblicati sul sito del Servi-zio.

Emila Romagna: bando di affidamentoa costo zero per l’Amministrazione pubblica

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giovani italiani con intuizione e co-raggio per avviare una propria im-presa agricola sono tanti, a

mancare, spesso, sono le risorse eco-nomiche. A tal fine si inserisce il bando“Pacchetto Giovani” del Piano di Svi-luppo Rurale promosso dalla RegioneToscana. Il budget stanziato è di 40 mi-lioni di euro destinati a favorire l’avvio diimprese agricole individuali o in formaassociata ( società e cooperative).Il contributo a fondo perduto è fissatoin euro 40.000 per ciascun giovane, trai 18 e i 40 anni, che si insedia o in50.000 euro nel caso di insediamentoin aziende ricadenti completamente inaree montane. ”Pacchetto Giovani” è unbando previsto in partenza a livello na-zionale per settembre 2015, ma la To-scana ha intrapreso la via delpre-bando, avviando le selezioni conmesi di anticipo. Per accedere al bandosi do0vtà presentare un business plandettagliato agli organi territoriali predi-sposti alla selezione dei progetti.

Toscana: arriva “Pacchetto Giovani”, il bandodel Piano di Sviluppo Rurale della Regione

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l Ministero del Lavoro e delle Po-litiche Sociali, di concerto con ilMinistero dell’Economia, ha pub-

blicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 123del 29 maggio 2015, il Decreto 8aprile 2015 con la Determinazione,per l’anno 2015, della misura mas-sima percentuale della retribuzionedi secondo livello oggetto dello sgra-vio contributivoprevisto dall’art. 1,commi 67 e 68, della leggen.247/2007. Sulla retribuzione impo-nibile è concesso, con effetto dal 1°gennaio 2015, ai datori di lavoro,uno sgravio contributivo sulla quotacostituita dalle erogazioni previstedai contratti collettivi aziendali e terri-toriali, ovvero di secondo livello, nellamisura del 1,60% della retribuzionecontrattuale percepita. Ai fini dellafruizione dello sgravio contributivo icontratti collettivi aziendali o territo-riali, ovvero di secondo livello, de-vono:1. essere sottoscritti dai datori di la-voro e depositati, qualora il depositonon sia gia’ avvenuto, a cura dei me-desimi datori di lavoro o dalle asso-ciazioni a cui aderiscono, presso laDirezione Territoriale del lavoro entro30 giorni dalla data di entrata del de-creto;2. prevedere erogazioni correlate adincrementi di produttività, qualità,redditività, innovazione ed efficienzaorganizzativa, oltre che collegate ai ri-sultati riferiti all’andamento econo-mico o agli utili della impresa o aogni altro elemento rilevante ai finidel miglioramento della competitivita’aziendale.Nel caso di contratti territoriali,qualora non risulti possibile la rileva-zione di indicatori a livello azien-dale, sono ammessi i criteri di

erogazione legati agli andamentidelle imprese del settore sul territo-rio. Lo sgravio contributivo non è con-cesso quando risulti che ai dipendentisiano stati attribuiti, nell’anno solaredi riferimento, trattamenti economicie normativi non conformi a quantoprevisto dall’art. 1, comma 1, del de-creto-legge 9 ottobre 1989, n. 338,convertito, con modificazioni, dallalegge 7 dicembre 1989, n. 389.La concessione dello sgravio contri-butivo è subordinata al rispetto dellecondizioni di cui all’art. 1, comma1175, della legge 27 dicembre 2006,

n. 296. I datori di lavoro che hannoindebitamente beneficiato dellosgravio contributivo, sono tenuti alversamento dei contributi dovutinonche’ al pagamento delle sanzionicivili previste dalle vigenti disposi-zioni di legge in materia.Sono escluse dall’applicazione dellosgravio le pubbliche amministrazioni.Per le imprese di somministrazione dilavoro si fa riferimento, ai fini del be-neficio dello sgravio, alla contratta-zione di secondo livello sottoscrittadall’impresa utilizzatrice o dalle orga-nizzazioni cui essa aderisce.

Pubblicato il decretosulla decontribuzione 2015

LAVORO E PREVIDENZA

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l Ministero del Lavoro e delle Poli-tiche Sociali ha emanato la nota n°7127 del 28 aprile 2015, con la

quale fornisce alcuni chiarimenti circail criterio di calcolo della soglia del20% ai fini dell’applicazione del prov-vedimento di sospensione dell’attivitàimprenditoriale nel caso di lavoro“nero”. In particolare, la verifica delnumero dei dipendenti al fine dell’ap-plicazione della deroga alla adozione

del provvedimento di sospensionequalora il lavoratore irregolare risultil’unico occupato dall’impresa. Nelmontante dei lavoratori, i soci ammi-nistratori che prestano attività lavora-tiva in azienda non andrannocomputati nel calcolo della percen-tuale dei lavoratori complessivamente“occupati” ai fini della adozione delprovvedimento di sospensione. Neconsegue che tale esclusione opera

anche nell’eventualità in cui venga ri-levata la presenza di un solo lavoratore“in nero” alla luce di quanto previstoall’art. 14 comma 11- bis del D.gls. n°81/2008 con conseguente inapplicabi-lità del provvedimento di sospensione.Di contro, i soci lavoratori cui nonspetta l’amministrazione o la gestionedella società, non disponendo dei po-teri datoriali tipici, dovranno esserecomputati agli effetti di cui sopra.

Personale:computo dei soci

a Corte Costituzionale, consentenza n° 78 , ha ritenutocostituzionale la previsione,

contenuta nella legge n° 92/2012,circa la coincidenza, in materia di li-cenziamento, tra il giudice che haemesso l’ordinanza che decide sul ri-corso del lavoratore e quello avanti alquale presentare l’opposizione all’or-dinanza stessa. Osserva la Consultache “il fatto che entrambe le fasi didetto unico grado possano esseresvolte dallo stesso magistrato nonconfligge con il principio di terzietàdel giudice e si rivela, invece, funzio-nale all’attuazione del principio delgiusto processo, per il profilo dellasua ragionevole durata. E ciò anche avantaggio, soprattutto, del lavoratore,il quale in virtù dell’effetto anticipato-rio (potenzialmente idoneo ad acqui-sire anche carattere definitivo)dell’ordinanza che chiude la fase

sommaria, può conseguire una im-mediata, o comunque più celere tu-tela dei propri diritti, mentre lasuccessiva ed, eventuale, fase a co-

gnizione piena è volta a garantire alleparti, che non restino soddisfatte delcontenuto dell’ordinanza opposta,una pronuncia più pregnante”.

Consulta: nuova disciplina in materiadi licenziamenti ex rito Fornero

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a Direzione generale per le po-litiche previdenziali e assicura-tive del Ministero del Lavoro e

delle Politiche Sociali ha pubblicato ildecreto 08.05.2015 recante la determi-nazione delle retribuzioni medie giorna-liere, per l’anno 2015, ai fini deicontributi e delle prestazioni previden-ziali per la categoria dei piccoli coloni ecompartecipanti familiari. Ai fini del cal-

colo dei contributi e della misura dellepensioni per gli iscritti alla gestione dicui all’art. 28, legge 09.03.1989, n° 88, ilreddito medio convenzionale giorna-liero, per l’anno 2015, per ciascuna fa-scia di reddito agrario è determinatonella misura di 55,05 euro. Il redditomedio dei mezzadri e coloni che op-tano, a domanda, per l’iscrizione nel-l’assicurazione generale obbligatoria

per l’invalidità, la vecchiaia e i superstitidei lavoratori dipendenti, per l’anno2015, è parificato a quello determinatoper il medesimo anno nella tabella deldecreto di cui trattasi per la categoriadei salariati fissi. Ove siano previste re-tribuzioni medie diverse per le varie ca-tegorie di salariati fissi, il reddito medioda considerare è quello corrispondentealla classe di retribuzione meno elevata.

Retribuzionimedie giornaliere agricoli

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IUS IURIS

LA NATURA RITORSIVADEL LICENZIAMENTO PUO’ ESSEREPROVATA MEDIANTE REGISTRAZIONIDI CONVERSAZIONI TELEFONICHEDEL LAVORATORE CON PERSONEINFORMATE DELLA VICENDA - Collegamento (CASSAZIONE SEZIONE

LAVORO N. 10386 DEL 20 MAGGIO 2015,PRES. ROSELLI, REL. MAISANO)

G.A. è stata licenziata il 2 maggio2012 dalla srl D. con motivazione rife-rita a ragioni organizzative. La lavora-trice si è rivolta al Tribunale diGrosseto sostenendo che il licenzia-mento deve ritenersi nullo perchéavente natura ritorsiva. Il Tribunale,con sentenza del 6 novembre 2013,ha rigettato la domanda. Questa de-cisione è stata riformata dalla Corted’Appello di Firenze, che, con sen-tenza depositata il 9 maggio 2014, hadichiarato la nullità del licenziamentoaffermando che esso era stato inti-mato per ritorsione a pretese econo-miche avanzate dalla lavoratrice.La Corte ha fondato la sua decisionesul contenuto di alcune telefonate, re-gistrate e trascritte, tra la lavoratrice euna persona informata della vicenda.In particolare la Corte ha ritenuto si-gnificativa l’affermazione dell’interlo-cutore della lavoratrice “l’azienda nonpuò investire in una persona che perparlarci ha bisogno di un avvocato”.L’azienda ha proposto ricorso per cas-sazione censurando la sentenza dellaCorte di Firenze per vizi di motiva-zione e violazione di legge. La Suprema Corte (Sezione Lavoro n.10386 del 20 maggio 2015, Pres. Ro-selli, Rel. Maisano) ha rigettato il ri-corso. La Corte territoriale - haaffermato la Cassazione - ha corretta-mente motivato la sua decisione va-lutando la prova costituita dallecomunicazioni telefoniche nel senso

del collegamento tra il licenziamentoe le pretese economiche avanzatedalla lavoratrice.

IN CASO DI RIDUZIONEDEL PERSONALE, LA LIMITAZIONEDELLA SCELTA A UNA UNITÀPRODUTTIVA E’ ILLEGITTIMA SE NONÈ OGGETTIVAMENTE GIUSTIFICATA- IN BASE ALLA LEGGE N. 223/91 (CASSAZIONE

SEZIONE LAVORO N. 10843 DEL 26 MAGGIO

2015, PRES. ROSELLI, REL. LORITO)

In caso di licenziamento collettivo perriduzione del personale, qualora ilprogetto di ristrutturazione aziendalesi riferisca in modo esclusivo adun’unità produttiva o ad uno specificosettore dell’azienda, la comparazionedei lavoratori, al fine di individuarequelli da avviare alla mobilità, nondeve necessariamente interessarel’intera azienda, ma può avvenire, se-condo una legittima scelta dell’im-prenditore ispirata al criterio legaledelle esigenze tecnico-produttive,nell’ambito della singola unità pro-duttiva, ovvero del settore interessatoalla ristrutturazione, in quanto ciò nonsia il frutto di una determinazione uni-laterale del datore di lavoro, ma siaobiettivamente giustificato dalle esi-genze organizzative che hanno datoluogo alla riduzione di personale. Inol-tre è stato osservato che “... la deli-mitazione del personale a rischio siopera in relazione a quelle esigenzetecnico produttive ed organizzativeche sono state enunciate dal datorecon la comunicazione di cui all’art. 4,comma 3; è ovvio che, essendo la ri-duzione di personale conseguentealla scelta del datore sulla dimen-sione quantitativamente e qualitativa-mente ottimale dell’impresa peraddivenire al suo risanamento, dallamedesima scelta non si può prescin-

dere quando si voglia determinare laplatea del personale da selezionare”,dovendosi tuttavia attribuire il debitorilievo anche alla previsione testualedella norma secondo cui le mede-sime esigenze tecnico produttive de-vono essere riferite al “complessoaziendale”, “... si arguisce facilmenteche non vi è spazio per una restri-zione all’ambito di applicazione deicriteri di scelta che sia frutto della ini-ziativa datoriale pura e semplice, per-ché, come già detto, ciò finirebbenella sostanza con l’alterare la cor-retta applicazione dei criteri stessi,che la L. n. 223 del 1991, art. 58, in-tende espressamente sottrarre al da-tore, imponendo che questa vengaeffettuata o sulla base dei criteri con-cordati con le associazioni sindacali,ovvero, in mancanza, secondo i criterilegali. E’ dunque arbitraria e quindi il-legittima ogni decisione del datore di-retta a limitare l’ambito di selezionead un singolo settore o ad un reparto,se ciò non sia strettamente giustifi-cato dalle ragioni che hanno condottoalla scelta di riduzione del personale.La delimitazione dell’ambito di appli-cazione dei criteri dei lavoratori daporre in mobilità è dunque consentitasolo quando dipenda dalle ragioniproduttive ed organizzative, che sitraggono dalle indicazioni contenutenella comunicazione di cui all’art. 4,comma 3, quando cioè gli espostimotivi dell’esubero, le ragioni per cuilo stesso non può essere assorbito,conducono coerentemente a limitarela platea dei lavoratori oggetto dellascelta”. Tuttavia, la Suprema Corte haavuto modo di ribadire che può acce-dersi a tale valutazione solo ovel’eventuale incompletezza della co-municazione sia specificamente cen-surata da colui che impugna illicenziamento.

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IN SEDE DISCIPLINARE NEL CAPODI INCOLPAZIONE DEVE ESSEREINDICATA LA NORMA CHE SI RITIENEVIOLATA- SPECIFICITÀ DELLA CONTESTAZIONE

(CASSAZIONE SEZIONE LAVORO N. 10727DEL 25 MAGGIO 2015, PRES. E REL.ROSELLI)

In tema di licenziamenti disciplinaril’esigenza di specificità della conte-stazione non è così rigida come nelprocesso penale ma si uniforma alprincipio di correttezza vigente neirapporti contrattuali ed obbedisce al-l’interesse dell’incolpato ad esercitareil diritto di difesa. A tale fine è neces-sario che dal capo d’incolpazione ri-sultino con certezza non soltanto ilfatto addebitato ma, quando si trattadi norme di livello legislativo o rego-

lamentare, e tanto più di norme di li-vello inferiore, è necessaria, se nonl’indicazione precisa della norma vio-lata, almeno una descrizione del fattotanto precisa da risultarne chiara lasussimibilità sotto una regola deter-minata.

NEL LAVORO GIORNALISTICOLA SUBORDINAZIONENON È ESCLUSA DALLA MANCANZADI UN ORARIO PREDETERMINATOE DELLA CONTINUA PRESENZASUL LUOGO DI LAVORO- CARATTERE CREATIVO DELLA PRESTAZIONE

(CASSAZIONE SEZIONE LAVORO N. 9901DEL 14 MAGGIO 2015, PRES. LAMORGESE,REL. LORITO)

In tema di attività giornalistica sono con-figurabili gli estremi della subordina-

zione - tenuto conto del carattere crea-tivo del lavoro - ove vi sia lo stabile inse-rimento della prestazione resa dalgiornalista nell’organizzazione aziendalecosì da poter assicurare, quantomenoper un apprezzabile periodo di tempo, lasoddisfazione di un’esigenza informativadel giornale attraverso la sistematicacompilazione di articoli su specifici ar-gomenti o di rubriche, e permanga, nel-l’intervallo tra una prestazione e l‘altra, ladisponibilità del lavoratore alle esigenzedel datore di lavoro.Non può escludersi la natura subordi-nata della prestazione per il fatto che illavoratore goda di una certa libertà dimovimento ovvero non sia tenuto ad unorario predeterminato o alla continuapermanenza sul luogo di lavoro, né peril fatto che la retribuzione sia commisu-rata alle singole prestazioni.

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LA MODIFICAZIONE DEL FATTOCONTESTATO IN SEDE DISCIPLINAREPUÒ ESSERE CONSENTITA QUANDOSI TRATTI DI CIRCOSTANZENON SIGNIFICATIVE- MA NON DEVE ESSERE VIOLATO IL DIRITTO

DI DIFESA (CASSAZIONE SEZIONE LAVORO

N. 8238 DEL 22 APRILE 2015, PRES. ROSELLI,REL. DI CERBO)

I principi di specifica contestazionepreventiva degli addebiti e di neces-saria corrispondenza fra quelli conte-stati e quelli addotti a sostegno dellicenziamento disciplinare (o di ognialtra sanzione), posti dall’art. 7 leggen. 300 del 1970 in funzione di garan-zia del lavoratore, non escludono inlinea di principio modificazioni deifatti contestati concernenti circo-stanze non significative rispetto allafattispecie.Ciò ricorre quando le modificazioninon configurano elementi integratividi una diversa fattispecie di illecito di-sciplinare, non risultando in tal modopreclusa la difesa del lavoratore. Inparticolare è stato affermato che ilprincipio della immutabilità della con-testazione costituisce una sorta di co-rollario del principio di specificità,atteso che l’esigenza, rilevante ai fini

della garanzia dell’esercizio del dirittodi difesa, che i fatti addebitati sianospecificamente individuati nell’atto dicontestazione, ovvero di procederealla applicazione della sanzione sullabase di fatti non ricompresi in dettacontestazione. Argomentando da talirilievi la elaborazione giurispruden-ziale è passata da una originaria im-postazione rigidamente formalisticaad una più squisitamente contenuti-stica, applicando il principio esclusi-vamente in relazione alla funzione digaranzia di esercizio del diritto di di-fesa del lavoratore, ed escludendoqualsiasi profilo di illegittimità qualorain concreto nessun vulnus sia arre-cato al diritto di difesa.

LA NOVELLA DEL 2012 LIMITANOTEVOLMENTE LA POSSIBILITÀDI SINDACARE IN CASSAZIONELA MOTIVAZIONE DELLE SENTENZE - RIDUZIONE AL MINIMO COSTITUZIONALE

(CASSAZIONE SEZIONE LAVORO N. 10108DEL 18 MAGGIO 2015, PRES. LAMORGESE,REL. LORITO)

La novella di cui all’art. 54 c. 1 lett. bd.l. 22/6/12 n. 83 conv. In L. 7/8/12 n.134 secondo cui è ammesso il ri-

corso per cassazione “per omessoesame circa un fatto decisivo per ilgiudizio che è stato oggetto di di-scussione fra le parti”, limita notevol-mente il sindacato sulla motivazione.Nella interpretazione resa dalle Se-zioni Unite della Suprema Corte, allaluce dei canoni ermeneutici dettatidall’art. 12 delle preleggi (vedi Cass.S.U. 7 aprile 2014 n. 8053), la dispo-sizione va infatti letta in un‘ottica di ri-duzione al minimo costituzionale delsindacato di legittimità sulla motiva-zione, di guisa che è stata ritenuta de-nunciabile in cassazione, solol’anomalia motivazionale che si tra-muta in violazione di legge costitu-zionalmente rilevante, in quantoattinente alla esistenza della motiva-zione in sé, purché il vizio emerga daltesto della sentenza impugnata, aprescindere dal confronto con le ri-sultanze processuali, nelle ipotesi di“mancanza assoluta di motivi sottol’aspetto materiale e grafico”, nella“motivazione apparente”, nel “con-trasto irriducibile fra motivazioni in-conciliabili” e nella “motivazioneperplessa ed obiettivamente incom-prensibile” esclusa qualsiasi rilevanzadel semplice difetto di “sufficienza”della motivazione.