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EDUCARE CON I MEDIA prof. Mariano Diotto
Com’è bello far l’amore da Trieste in giùcom’è bello far l’amore io son pronta e tu...tanti auguri, a chi tanti amanti hatanti auguri, in campagna ed in città.Com’è bello far l’amore da Trieste in giùl’importante farlo sempre con chi hai voglia tue se ti lascia lo sai che si fa...trovi un altro più bello, che problemi non ha.
EDUCARE CON I MEDIA prof. Mariano Diotto
Non si può non comunicare Il punto di partenza della semiotica e la giustificazione della sua utilità si possono trovare in un fatto elementare che è stato definito «il primo assioma della comunicazione».
Comunicare non vuol dire semplicemente diffondere solo un’informazione su di se, presentarsi al mondo, avere un aspetto che viene interpretato, magari tacitamente, da chiunque sia presente.
Comunicazione e significato
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Noi vediamo sempre le cose che ci troviamo attorno e i loro comportamenti secondo certe categorie o etichette. Fin dall'inizio non abbiamo l’impressione di percepire un caotico insieme di stimoli sensoriali, cui in effetti i nostri organi sensoriali devono essere sottoposti. Da subito, invece, vediamo delle cose, relativamente stabili, che agiscono e subiscono azioni.
Ogni cosa ci appare dunque etichettata secondo la sua apparenza, e fornita, per così dire, di istruzioni per l'uso.
Comunicazione e significato
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Le cose, infatti, non ci appaiono in maniera astratta, ma subito le vediamo secondo la loro utilità, il loro pericolo, le azioni che ci sono richieste: ogni cosa è per noi.
Questa ricchezza di senso del mondo mobilita moltissime conoscenze, tutta un'enciclopedia di saperi formali e informali. Ed è quindi diversa da persona a persona, da società a società, da tempo a tempo.
Chiameremo significazione questa condizione di ricchezza di senso.
Comunicazione e significato
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Perché trattare assieme i processi di comunicazione vera e propria e di significazione sotto il nome comune di comunicazione?
1. I meccanismi che rendono possibile la comunicazione vera e propria sono caratterizzati dalla logica della significazione. Perché l’oggetto che viene trasmesso dall'emittente al destinatario possa adempiere alla sua funzione, esso deve risultare significativo.
2. È spesso facile e in genere assai comune lavorare sull'aspetto di una cosa o di una persona, manipolare insomma la sua significazione, in maniera tale da raggiungere determinati effetti comunicativi.
Comunicazione e significato
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L'universo è pieno di indizi o sistemi di misura potenziali, che nessuno rileverà mai.
E viceversa, forse ogni cosa del mondo potrebbe diventare significativa, se fosse inserita nel sistema adatto di domande.
Tale concetto si applica a maggior ragione per l'esempio più tipico della comunicazione volontaria, la produzione linguistica di un essere umano, che non può logicamente essere pensata senza un polo ricettivo.
RicezioneDefinizione
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Alla base di questo atto comunicativo c'è dunque la meraviglia, l'essere stupiti che è alla base di tutta la filosofia e la scienza.
Il principio di efficacia di questa meraviglia è la rilevanza o salienza nel contesto.
Il suo modo di funzionamento consiste nel rilevare identità e differenze di tipi.
La produzione di segni è invece dell'ordine della manipolazione: si tratta di realizzare degli oggetti che, per il modo in cui sono fatti o per la loro posizione, «chiedano» di essere interpretati.
RicezioneDefinizione
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Da quel che si è detto risulta chiaro che la ricezione è certamente un atto del ricettare e non solo una sua passiva condizione, e soprattutto che non si tratta per nulla di un atto semplice e puntuale. Si tratta piuttosto di un processo complesso, che coinvolge numerose tappe e verifiche, che viene compiuto non nella solitudine di un soggetto astratto, ma in un rapporto stretto e dialogico col testo, con la società in cui la ricezione si svolge, con gli altri testi che il ricettare conosce e da cui è influenzato.
RicezioneDefinizione
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Il segno è costituito dall'unione di un significato (un concetto) con un significante (cioè una forma sonora, o un'immagine uditiva). Perciò, ad esempio, la parola italiana Mela è un segno linguistico che unisce il concetto di "mela" alla catena fonica /'mela/.
Triangolo semiotico
SegnoSignificante e significato
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Rapporto significante e significato
Denotazione
Connotazione
Segno
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Elementi di discussione:1. Onnipotenza dei media2. Masse atomizzate ed indifese3. Uniformità della risposta4. Esistenza di un nesso causale 5. Manipolazione
Magic Bullet-theory
La guerra dei mondi del 30 ottobre 1938 - CBS
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trasmittente riceventedestinatariofonte
Fonte delrumore
segnale Segnalericevuto
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Novitàdal punto di vista metodologico:sulla scomposizione del processo comunicativo nei suoi elementi
costitutividal punto di vista tecnico:sull’efficienza del processo comunicativodal punto di vista dell’efficacia comunicativasulla capacità diffusiva delle comunicazioni di massa di trasmettere a vasti pubblici “gli stessi contenuti”
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trasmittente ricevente destinatariofonte
Fonte delrumore
segnale Segnalericevuto
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s1 s2
non s2 non s1
Strutture della comunicazioneIl quadrato semiotico
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Caratteristiche
1. s1 e s2 sono gli elementi contrari della categoria semiotica presa in considerazione;
2. i contrari appaiono come tali per una decisione che può essere della cultura, ma anche dell'autore di un testo, o di chi lo analizza;
3. la relazione di contrarietà non è naturale, ma è stabilita in maniera arbitraria.
Strutture della comunicazioneIl quadrato semiotico
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La cultura distingue fra due grandi classi di sistemi sociali: 1. le culture testualizzate, in cui prevale la narrazione2. le culture grammaticalizzate in cui invece prevalgono testi in cui le regole sociali sono stabilite in maniera esplicita (codici per il diritto, enciclopedie e trattati per la conoscenza, professioni di fede e trattati di teologia per la religione, manuali per le istruzioni per l'uso).
I due sistemi non sono escludenti.
In generale le culture veramente testualizzate sono quelle caratterizzate dall’oralità primaria, cioè dall’assenza di scrittura.
StorieDefinizione e caratteristiche
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Un altro aspetto essenziale della superficie di un testo narrativo è il suo ritmo.
Per ritmo intendiamo la sua capacità di un testo di influenzare i tempi e i modi di lettura.
È evidente che ci sono dei testi che presentano una durata precostituita rispetto al lettore, come il cinema, la televisione, il teatro.Altri mezzi hanno invece una durata più libera, come i libri e i giornali.
StorieRitmo
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I mondi possibili sono tali solo in rapporto al mondo dell'esperienza attuale, che funge da parametro a partire dal quale misurare le deviazioni introdotte dai testi specifici.
Affinché sia possibile far comunicare tra di loro il mondo possibile narrativo e il mondo dell'esperienza reale è necessario trattarli entrambi come costruzioni concettuali.
La differenza fondamentale tra il mondo possibile della narrazione e quello di riferimento è che, mentre quest'ultimo è complesso e ricco, in quanto comprende tutte le interpretazioni che la nostra cultura ha elaborato attorno ai suoi oggetti, il primo è un piccolo mondo parassitario rispetto al mondo di riferimento.
Mondi possibiliStorie
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I NEW MEDIAI nuovi media sono quei mezzi di comunicazione di massa sviluppatisi posteriormente alla nascita dell'informatica e in correlazione ad essa.Essendo ormai radicato l'uso del termine "medium" (singolare di media) per indicare i mezzi di comunicazione di massa, tali strumenti vengono definiti «nuovi media» nella misura in cui vengono usati come mezzi di comunicazione di massa (one-to-many) o comunque su larga scala.L'interattività offerta dalle applicazioni web consente una tipologia di comunicazione propria degli stessi nuovi media, e cioè né one-to-one né one-to-many, ma addirittura many-to-many.La comunicazione digitale permette infatti una simultaneità intercognitiva delle esperienze collettive.
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• CD e DVD quando sono usati, ad esempio, con finalità pubblicitarie• Siti web• Chatroom• E-mail, nella misura in cui viene usata come strumento di comunicazione
di massa o comunicazione massiva• Gruppi di discussione (forum, news)• Blog• Social Website• Telefonia mobile, per le applicazioni evolute (cioè diverse dalla
comunicazione interpersonale), con particolare riguardo alla convergenza• Radio Instore e Radio Personalizzate come strumento di comunicazione di
massa utilizzate dalle Insegne della Grande Distribuzione, o in ambito retail, con finalità pubblicitarie
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Si interessano ai nuovi media anche altre discipline, quali l'antropologia, l'informatica e le scienze cognitive (psicologia, percezione), nonché la psicologia sociale, semiotica dei nuovi media.
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1. sono interattivi2. nascono e muoiono con facilità
3. richiedono una fedeltà4. hanno un linguaggio stringato5. ampliano le relazioni formali
Perchè i giovani li usano?
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4 febbraio 2004 - Mark Zuckerberg
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marzo 2006 - Obvious Corporation di San Francisco
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settembre 2006 (precedentemente chiamato Facebox e Bingbox) - proprietà di una società belga
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creata nel 2003 da Tom Anderson e Chris DeWolfe attualmente è del colosso di Murdoch
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giugno 2003 - società americana Linden Lab e nasce dalla visione del fondatore, il fisico Philip Rosedale.
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23 agosto del 1999 - piccola società di San Francisco: la Pyra Labs. Oggi è di proprietà di Google
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2005 - Matt Mullenweg
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Il prodotto è stato introdotto nel 2002. La soluzione tecnica è stata messa a punto in Estonia da Jaan Tallinn, Ahti Heinla e Priit Kasesalu.Ora fa parte del gruppo Ebay.
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I giovani mentre utilizzano le nuove tecnologie della comunicazione sia appropriano di volta in volta degli strumenti con cui dialogano, a cui si adattano, in un processo continuo di costruzione di esperienza che arricchisce il loro equipaggiamento di senso per agire nel mondo.
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I giovani sono in grado di sfruttare tutte le potenzialità dei media elettronici e di combinarle non solo tra loro, ma anche con quelle dei vecchi media.
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I giovani sanno scegliere nel loro equipaggiamento il mezzo più adatto per veicolare messaggi in quel preciso momento.
Ne conoscono i limiti-pericoli perché sono consapevoli invase le proprie competenze per muoversi agilmente nel mondo della comunicazione digitale devono sapere.
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I rischi della comunicazione digitale sono commisurati alla dimestichezza, all’alfabetizzazione che uno possiede con le tecnologie così come capita in qualsiasi altro frangente della vita quotidiana.
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La conoscenza e la competenza, che in questo ambito soprattutto si acquisiscono attraverso l’esperienza, sono le risorse fondamentali dei Bricoleur high tech.
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Dove si colloca il rapporto docente-‐studentenei confronti dei new media?
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CONCLUSIONEUn buon docente dovrebbe:1. conoscere la grammatica della comunicazione;2. utilizzare le forme comunicative migliori per i propri studenti;3. costruire delle narrazioni;4. dare un ritmo alle narrazioni che sia corrispondente a quello dei suoi studenti;5. utilizzare meno tecnologia e più creatività.