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41 lo spazio del sogno le soluzioni per l’ambiente notte i letti, gli arredi, la biancheria Elisa isoardi il loft-atelier pret à porter new york un dinamismo tutto catalano barcellona un pied à terre anima e cuore napoli comprare casa a miami immobiliare gli interni al femminile AUT 8,00 - BE 8,00 - D 10,50 - PTE CONT. 7,50 - UK 7,00 £ - SWEDEN 100,00 SEK DICEMBRE 2013 / GENNAIO 2014 - 4,50

EK isoardi EDEN - meritxellribe.com · napoli comprare casa a miami immobiliare gli interni al femminile AUT 8,00 - BE 8,00 ... re l’arte e l’architettura europea dell’ulti-ma

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lo spazio del sogno

le soluzioni per l’ambiente notte

i letti, gli arredi, la biancheria

Elisa isoardi

il loft-atelierpret à porter

new york

un dinamismotutto catalano

barcellona

un pied à terreanima e cuore

napoli

comprare casa a miami immobiliare

gli interni al femminile

AUT 8

,00

- BE 8

,00

- D 10

,50

- PTE

CONT.

7,50

- UK 7

,00 £

- SwE

DEN 1

00,00

SEK

dicembre 2013 / gennaio 2014 - € 4,50

Uun’animacatalanadi XimEna amaRaLES OSORiO foto di gianni franchellucci

a barcellona, la casa-studio della designer meritxell ribé

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progetto dinamicocasa, studio, showroom, l’appartamento include funzioni diverse, ponendosi come una vetrina di possibili soluzioni per i clienti

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“Il Modernismo catalano, considerato nel suo ampio significato, costituisce uno dei fenomeni più complessi, contraddit-tori e dinamici di quanti ci possano offri-re l’arte e l’architettura europea dell’ulti-ma decade del secolo XIX e l’inizio del

XX”, scrive Leonardo Benevolo nella sua “Storia dell’architet-tura Moderna”. Con questa affermazio-ne l’autore intende

sintetizzare le diverse tendenze che si sono sviluppate nella Catalogna dell’Ottocento, che egli classifica in due grandi correnti: quella del Modernismo della Rinascenza e quella del Modernismo manierista o eclettico, cui se ne aggiunge una terza, parallela e indipendente,

Costruito nel 1952, l’edificio è uno dei migliori esempi di

Modernismo della Rinascenza

le funzioni diverse.In cover, la designer catalana Meritxell Ribé e suo marito, l’architetto Joseph Puigdomènech, nella loro casa-studio-showroom, dove vivono e lavorano. L’ingresso (sotto) è dominato dai due quadri di Sol Fàbregas; sul mobile in teak di Ethnicraft, lampada bianca Atollo di Oluce, design Vico Magistretti; foto sullo sfondo di Agustin Amate; sedute di Vitra.

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denominata “gaudinismo”, ovvero l’architettura del grande maestro Antoni Gaudi. “Questo mo-vimento, che chiamiamo il Modernismo, è l’op-posto di una dottrina unitaria, pura e ortodos-sa”, conclude il noto storico, il quale considera Barcellona, capitale della Catalogna, il miglior scenario per apprezzarlo. Quello che sorpren-de, mentre si cammina per le vie di questa città catalana, è che quel Modernismo ottocentesco è riuscito a perdurare anche dopo gli anni Cin-quanta del secolo scorso, come dimostra il pa-lazzo in cui la designer catalana Meritxell Ribé ha realizzato il suo studio-abitazione. Costruito nel 1952, questo edificio rappresenta uno dei migliori esempi di Modernismo della Rinascen-za, di quello stile, cioé, che utilizzava, come temi abituali delle sue architetture, gli elementi sto-ricisti legati alle epoche di maggior splendore

della Catalogna, ossia aspetti del repertorio medioevalista, come le volte a crociera e le ogive, di carattere nettamente gotico. La do-manda che ci si pone è: per quale motivo negli anni Cinquanta perdurava ancora in Catalogna uno stile che nel resto dell’Europa, invece, ave-va virato verso un linguaggio più austero, rinno-vato e che cancellava definitivamente le remi-niscenze del passato? Lo si può capire soltanto guardando al contesto politico di questa regio-ne spagnola negli anni Cinquanta e all’influen-za di quel Movimento, ispirato dalla creazione del “Centre Català” e della “Lliga de Catalunya” che, attraverso lo sguardo nostalgico al proprio passato, propugnavano l’unità di tutti i catalani e l’autonomia. Un’idea di autonomia schiaccia-ta dalla dirompente dittatura franchista, nata dopo la Guerra Civile del 1936-1939, che ha

il living.Nelle pagine precedenti, in primo piano, sulla

sinistra, la lampada a sospensione Moon di Davide Groppi in carta giapponese; sulla

credenza, lampada Cesta di Miguel Milá per Santa&Cole degli anni Sessanta, in legno di

ciliegio e opalina bianca; sul mobile basso, lampada Pantella di Verner Panton per Louis Poulsen, in acrilico; sedie in legno di Charles

e Ray Eames, prodotte da Vitra. In queste pagine, nel secondo salottino, poltrone in

pelle bianca Barcelona di Mies Van der Rohe, abbinate ad un divano d’epoca, restaurato

dai proprietari, e alla Spanish Chair di Fredericia, in pelle nera, disegnata da Børge

Mogensen; lampada a sospensione in bambù Thin wood, di Ay Illuminate; fotografie di

Agustin Amate; tavolo disegnato dallo studio Meritxell Ribé.

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la sala da pranzo.Nello spazio circolare fra il salone e la biblioteca si trova la sala da pranzo, con il camino. Il tavolo in rovere è di Ethnicraft, mentre le sedie, modello Eames DSW, disegnate da Charles & Ray Eames, sono di Vitra. Lampadario Zettel’z 6 di Ingo Maurer.

la cucina.La cucina è di Xavier Miras Fusters; rubinetto Minta di Grohe; piano cottura di Smeg. La lampada sul tavolo da pranzo è il modello Bamboo M1 di Ay Illuminate.

impedito ai catalani, per più di trent’anni, non solo di parlare nella loro lingua originale, ma perfino di pronunciare la parola “autonomia”; una dittatura che, invece, non è mai riuscita a negare all’architettura la gagliarda rivendi-cazione del popolo catalano. La giovane de-signer Meritxell Ribé e suo marito, l’architetto Joseph Puigdomènech, con cui, otto anni fa, ha fondato lo Studio Meritxell Ribé, volevano vivere a stretto con-tatto con questa città storica. Lo spazio di lavoro, inoltre, doveva comprendere anche gli ambienti quoti-diani per la vita in famiglia. Dopo una lunga ricerca, la coppia trova questo appartamento nella parte alta della città, nel quartiere Gracià, a pochi metri dall’Eixample, lo storico distretto del Piano di Cerdà. L’appartamento, con una superficie di 400 metri quadri, più 100 metri quadri di terrazzo, ha permesso di dividere le funzioni abitative da quelle dell’attività profes-sionale, partendo da un asse non simmetrico

Su 400 metri quadri, l’appartamento comprende spazi privati e professionali

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lo studio.Nello studio, la scrivania di Meritxell Ribé è una porta riciclata, poggiata su

due basi in metallo. La sedia è l’Aluminium Chair di Vitra, design Charles & Ray Eames; lampada in bambù e cotone modello Z4 di Ay Illuminate.

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ma con un ingresso comune. L’obiettivo era quello di creare una specie di showroom priva-to, che illustrasse ai clienti le diverse possibilità e le alternative che ogni casa può suggerire. Per questo motivo hanno disegnato due di-versi saloni, uno informale e uno di rappresen-tanza; sale riunioni; uno spazio di lavoro; una zona pranzo in cucina e un’altra indipendente, mentre i bagni sono stati concepiti sulla base di soluzioni differenti per ciascuno di essi. Commenta Meritxell: “L’idea è che i nostri clienti possano sce-gliere, toccare e ve-dere un progetto completo e articolato, senza doversi spostare, per indirizzarsi consapevol-mente verso soluzioni specifiche”. E aggiunge: “Grazie a questa collaborazione tra architetto e designer, noi offriamo un progetto chiavi in mano, realizzando i lavori con la nostra impre-sa, impiegando materiali e tecniche costruttive all’avanguardia. E questa è l’unica maniera per assicurare un progetto vincente”.

L’appartamento è una sorta di showroom, dove i clienti trovano idee e soluzioni

la zona notte.Sopra, la camera dei figli, con letti a castello disegnati da Meritxell. A destra, la camera padronale, con il letto futon giapponese disegnato da Meritxell.