64
N. 5 | ANNO XXII | 17 MARZO 2019 | PERIODICO DI CULTURA VARIA | DISTRIBUZIONE GRATUITA | www.nerosubiancoaversa.com “Quel tragico 19 marzo di 25 anni fa io c’ero” Il Carmine torna a vivere grazie al Tribunale “Palaestra Normanna” e la correttezza dell’informazione “Radio Rocket”, aversani “Made in Sud” Morire a 39 anni nella Terra dei Fuochi Adele Iavazzo vive isolata in montagna Comune in tempesta Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Casa Cimarosa costerà 200 euro ma non per tutti Elezioni, mai più “salti della quaglia”

Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

  • Upload
    others

  • View
    3

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

N. 5 | ANNO XXII | 17 MARZO 2019 | PERIODICO DI CULTURA VARIA | DISTRIBUZIONE GRATUITA | www.nerosubiancoaversa.com

“Quel tragico 19 marzo di 25 anni fa io c’ero”

Il Carmine torna a vivere grazie al Tribunale

“Palaestra Normanna”e la correttezza dell’informazione

“Radio Rocket”, aversani “Made in Sud”

Morire a 39 anni nella Terra dei Fuochi

Adele Iavazzo viveisolata in montagna

Comune in tempestaElezioni, troppi candidati a Sindaco in campo

Casa Cimarosa costerà200 euro ma non per tutti

Elezioni, mai più “salti della quaglia”

Page 2: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche
Page 3: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche
Page 4: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche
Page 5: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

Elezioni a pasta e fagiolie ...tutto quel che segue

Aumentata sensibilmente la sicurezza della Stazione

La storia infi nita del Piano Urbanistico Comunale

Al “Fermi” si studiail latino per ...gioco

‘O Nnapulitano è unavera lingua non folclore

L’Immacolata di Ruggi in San Francesco ad Aversa

La storia di Zio Peppino, un uomo d’altri tempi

PERIODICO DI CULTURA VARIADI AVERSA E DELL’AGRO AVERSANO

Anno XXII n° 5 - 17 Marzo 2019

Direttore ResponsabileGiuseppe Lettieri

Direttore EditorialeNicola De Chiara

Coordinamento EditorialeVito Faenza

Coordinamento Generale Giuseppe Cristiano

Segreteria di RedazioneRaffaele De Chiara

Garante dei LettoriFranco Terracciano

EditoreAssociazione Dimensione Cultura Piazza Municipio, 22 - Aversa (Ce)

Tel. 081.198.14.930 Cell. 388.19.87.510

Registrato presso il Tribunale di S. Maria C.V al n. 514 del 17.11.1998

RedazioneVia Michelangelo, 108 - Aversa (Ce)

www.nerosubiancoaversa.come-mail: [email protected]

StampaTuccillo Arti Grafi che srl

Afragola (Na)

Si distribuisce nelle edicole e nei locali pubblici

SOMMARIO10

16

18

48

50

56

58

Che confusione!Si avvicinano le elezioni

IL PUNTO

AVERSA

IL COMMENTO

SCUOLA

CULTURA

ARTE

STORIA NOSTRA

di Giuseppe LettieriL’Editoriale

nerosubiancoaversa.com

Nero su Bianco

Che confusione! Si avvicinano le elezione. Tanti si propon-gono, ma al momento nessuna

certezza! A cominciare dalla data delle votazioni, che dovrebbe essere il prossi-mo 26 Maggio, in concomitanza con le elezioni europee, ma mentre scriviamo manca ancora l’uffi cialità. Il tempo a disposizione è poco. Troppa frammen-tazione, troppi aspiranti al ruolo di sin-daco, ma di progetti, di idee per la città manco a parlarne. La politica ormai è assente da anni e i partiti, dispiace dirlo, non hanno più il ruolo di una volta, non hanno più un peso decisionale (quando contavano più i segretari cittadini che i consiglieri comunali) perché ormai vige l’autore-ferenzialismo degli eletti, che una volta in assise, decidono da soli, al massimo condividendo decisioni, con i loro gran-di elettori. E così i cittadini sono sem-pre più nauseati da questa politica che di anno in anno si allontana dalle vere esigenze del territorio. Ovviamente non sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche eccezione. Un territorio che in questi giorni ricorda il venticinquesimo anniversario del bru-tale assassinio di don Giuseppe Diana, ucciso dalla camorra il giorno del suo onomastico, nella sacrestia della chiesa di San Nicola di Bari a Casal di Principe. La camorra è una piaga che nonostante i martiri, nonostante l’impegno civile,

non riesce ad essere estirpata, perché chi dovrebbe avere il ruolo principale in questa guerra, vale a dire lo Stato, è spesso latitante. Negli anni ci sono state passerelle nell’Agro di diversi ministri della Repubblica, provenienti da tutto l’arco politico costituzionale, ma il pro-blema resta sempre irrisolto. Non bastano gli arresti dei super boss, perché nelle gerarchie, arrestato o morto un capo, se ne fa subito un altro. Infi ne ci piace chiudere con una bella notizia. I giovani aversani del gruppo musica-le “Radio Rocket” hanno debuttato con grande successo nel programma cult di RAI2 “Made in Sud”. Sono davvero bravi. Tengono bene la scena ed anche la verve comica del programma. Noi in occasione del diciottesimo anno di Ne-rosubianco li tenemmo a battesimo sul palcoscenico del Teatro Cimarosa nel 2016, e già intuimmo il loro potenzia-le. Ad maiora. Il bello di Aversa! Buona domenica a voi lettori.

Page 6: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

6 7

PRIMO PIANO

NerosuBianco sarà impegnato in una campagna importante dal punto di vista etico

Se non si metterà un argine serio a quanto accade Aversa rischia davvero di diventare l’Eldorado per aspiranti Commissari Prefettizi

Elezioni, mai più “salti della quaglia”

w Nicola De Chiara

Se non si metterà un argine serio ai “salti della quaglia”, Aversa rischia davvero di diventare

l’Eldorado per aspiranti Commissari Prefettizi. Sì, perché le ragioni vere della caduta di De Cristofaro sono da ricercare non in quanto accaduto negli ultimi suoi tristi giorni da Sindaco, ma nella facilità con cui, ad inizio consilia-tura, ha potuto ridisegnare maggioranza e opposizione spostando i consiglieri come se fossero pedine di una dama. Nel giro di qualche mese, De Cristofaro è stato capace di mettere fuori dalla maggioranza uscita dalle urne due liste, “Noi Aversani” e “Alleanza per Aversa” ed aprire le porte ai suoi avversari,

Page 7: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

6 7

PRIMO PIANO

vincendo momentaneamente una batta-glia, ma già perdendo inesorabilmente la guerra. E’ questa “spregiudicatezza politica” ad aver segnato il destino di De Cristofaro che, come un suo prede-cessore, non ha capito che poteva essere consentita ai tempi della tanto vituperata Prima Repubblica, quando i Sindaci si destituivano e si sostituivano in pochi minuti davanti ad un caffé nel bar Roma, ma non oggi. L’attuale legge elettorale, mentre sembra dare al Sindaco una forza straordinaria attraverso l’elezione diretta, in realtà lo rende ostaggio di chi in Consiglio comunale predilige giochi di potere. Ecco perché, mentre i partiti e le liste civiche saranno impegnati nella campagna elettorale, noi di NerosuBian-co saremo impegnati in una campagna ugualmente importante ma dal punto di vista etico e civico: i rappresentanti

Se non si metterà un argine serio a quanto accade Aversa rischia davvero di diventare l’Eldorado per aspiranti Commissari Prefettizi

delle liste devono far sottoscrivere ai candidati una dichiarazione con la quale si impegnano di fronte alla cittadinanza a non fare i “salti della quaglia”. Solo così, forse, si potrà sperare che le cose, nell’interesse esclusivo di Aversa, vada-no meglio di quanto non sia avvenuto fino ad ora.Paradossalmente, i grandi numeri a livello locale non servono. Ciaramella riuscì a condurre in porto la seconda esperienza da Sindaco con un voto in più rispetto all’opposizione. Più che i nume-ri servono serietà, coerenza e dignità. E’ la corsa alla poltrona ad ogni costo la vera minaccia alla solidità di un’Am-ministrazione, che funziona quando c’è una maggioranza che governa e un’op-posizione che fa il suo mestiere in modo costruttivo e non miri solo ad andare a nuove elezioni. In due anni e mezzo di Amministrazione la corsa alla poltrona è stata predominante rispetto alle cose da fare, alla programmazione, al futuro di Aversa. Gli elettori siano consapevoli di tutto questo e votino di conseguenza. Perché, poi, sarà inutile lamentarsi.

De Cristofaro e le vere ragioni della caduta.Più che i numeri servono serietà, coerenza e dignità

Page 8: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

8 9

PRIMO PIANO

Sarebbe necessaria la comparsa sulla scena politica cittadina di un nome nuovo che riesca a mettere insieme le diverse e trasversali anime presenti ad Aversa

Tanti, troppi nomi circolano quali possibili candidati a Sindaco

Quanta confusione sotto il cielo normanno

w Nicola Rosselli

Nubi tempestose si addensano sul palazzo

Occorre qualcosa disimile all’esperienza di Lello Ferrara: Insiemeper Aversa. Dopo di allora, se si eccettuano i dieci anni di Mimmo Ciaramella, solo disfatte e delusioni

Enrico De Cristofaro, Maurizio Pollini, Lucio Romano, Rosario Capasso, Alfonso Oliva, Giusep-

pe Caianiello, Marco Villano, Nicola Graziano, Nicla Virgilio, Gianpaolo Dello Vicario, Pasquale Giuliano, Raf-faele Boccagna, Mimmo Ciaramella, Paolo Santulli. Sono questi solo alcuni dei tanti nomi che sono stati fatti, più o meno fondatamente, quali candidati alla poltrona di primo cittadino. Tanti, troppi. Tanta, troppa confusione. Così come confusa è la situazione ad oramai a poco più di due mesi dalle ele-zioni. Ci sono nove consiglieri comuna-li della ex opposizione (Marco Villano, Paolo Santulli, Alfonso Golia, Elena Caterino, Gianpaolo Dello Vicario, Nicla Virgilio, Francesco Sagliocco, Carmine Palmiero e Mario Tozzi) che mirano, almeno a parole, ad una grande coalizione con liste civiche di area senza simboli di partito. Ma all’interno dei partiti a cui fanno capo alcuni di questi nove consiglieri (leggi Partito Democratico e Forza Italia) c’è anche chi vorrebbe vedere presente il simbolo del proprio partito e, ovviamente, non accanto a quello che è rappresenta nell’immaginario collettivo (e non solo) il nemico principale, il nemico storico. Ci sono, poi, le due liste di cui parla l’ex sindaco Enrico De Cristofaro che si dice anche certo di ampliare il proprio raggio di azione. Per non parlare, ancora, di due vere e proprie incognite: la Lega per Salvini e il Movimento 5 Stelle. La prima, forte del vento in poppa nazionale e dal fatto che ha visto il passaggio nelle sue fila di buona parte di Forza Italia normanna, potrebbe anche scegliere di

correre da sola o con una lista di area che potrebbe avere anche esponenti di Fratelli d’Italia. Per quanto riguarda i pentastellati, invece, il parlamentare Nicola Grimaldi e Maria Grazia Maz-zoni, nonostante gli sforzi e i casting, sembrerebbero non riuscire nemmeno a mettere insieme i 24 nomi per una lista completa e starebbero pensando ad

una lista di ispirazione grillina del tipo “Aversa a 5 Stelle” o similari. Non si può, infine, dimenticare tutta la galassia a sinistra del Partito Democratico che potrebbe esprimere sia un candidato a sindaco che un paio di liste. Insomma, confusione massima sotto il cielo normanno, in attesa di un messia che potrebbe mettere le cose a posto. Sarebbe necessaria la comparsa sulla scena politica cittadina di un nome nuovo che riesca a mettere insieme le diverse e trasversali anime presenti ad Aversa. Qualcosa sul ricordo di quello che fu Lello Ferrara che, pur essendo rappresentante dell’ex Pci, riuscì a mettere insieme l’anima proletaria e l’anima borghese in quel laboratorio politico che fu Insieme per Aversa. Dopo di allora, se si eccettua i dieci anni del grande tessitore che fu Mimmo Ciaramella, solo disfatte e delusioni.

Page 9: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

8 9

Page 10: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

10 11

IL PUNTO

Non pervenuti i giovani che non vengono intercettati più da nessuno in questa città maledetta. A questo punto conviene votare il politico più marpione ed esperto

Una inutile campagna elettorale. Ritorneranno a governare sempre gli stessi

Elezioni a pasta e fagiolie ...tutto quel che segue

w Franco Terracciano

La pasta e fagioli è quella ...governeranno sempre gli stessi

Con irrispettosa scientificità, non hanno fatto crescere nessun giovane di bella speranza e ora la città è vuota e senza una nuova classe politicain grado di governare

Una inutile campagna elettorale. La pasta e fagioli è quella e, quindi, ritorneranno a gover-

nare sempre gli stessi. L’unica novità è l’inquietante manifesto di Alfonso Oliva che è arrivato pure alle porte di Parete. Anche fisicamente non cambierà nulla. I politici aversani o sono troppo lunghi, con le bocche grandi per man-giarti meglio, o sono troppo bassi, con i culetti pieni di tic. Non si sono tolti neanche i nei alla base del collo su cui sono sempre in erezione degli esili peli bianchi. Carichi la manovella e parlano a vanvera con lo sguardo porcino che non ti deve incrociare mai. Questi politi-ci senza scadenze non li vorresti vedere più, mai più, ma stanno sempre lì con le pance dimagrite e piene di rughe che fanno schifo pure alle mogli nelle notti d’amore. Con irrispettosa scientificità, non hanno fatto crescere nessun giovane di bella speranza e ora la città è vuota e senza una nuova classe politica. Infatti, a destra, l’egemonia decennale dei vari Pasquale Giuliano, Ciaramella e com-pagnia bella ha desertificato la politica locale. A sinistra, dopo le due stagioni di fuoco fatuo di Lello Ferrara, c’è stato il diluvio e non è cresciuta l’erba neanche nei campi fertili dell’associazionismo che ad Aversa è stato sempre vivace. Speriamo solo che qualche zombie della sinistra estrema e chic non pensi di confezionare qualche lista di pseudo riscatto sociale e culturale piena di librai, attori per hobby, docenti pensio-nati e bianchi che donano libri pieni di pulci, donne che hanno tradito i mariti e non telefonano più agli amanti, cultori rigidi di jazz che non hanno mai messo su un concerto dell’’aversano Antonio Balsamo, donne prima separate e poi

vedove che adesso fanno le dirigenti. Se si presentasse questa lista della morte, sarebbe sicura la vittoria di De Cristofaro che, quando ha governato o è stato intervistato da Antonio Arduino, almeno ha diffuso un po’ di buonumore tra la cittadinanza. Manca all’appello, per un concreto impegno politico, pure il mondo femminile. Infatti, nonostante la presenza di diverse associazioni locali, dove si agitano tante belle donne, professoresse piene di fede, il tutto si

esaurisce sempre nel seminario dove si discute di argomenti complicati per lo spirito e si ammazza poi la serata con le immancabili foto con il Vescovo o il dottor Lucio Romano. Eppure sarebbe meraviglioso avere una donna come prima cittadina di Aversa, così, per vedere l’effetto che fa. Una candidata con cinque figli venuti al mondo come conigli. Non pervenuti i giovani che non vengono intercettati da nessuno in que-sta città maledetta e passano il tempo a sbaciucchiarsi sotto al monumeto vio-lentatissimo di Rosano, poi si scocciano e si inabissano nel mare illuminato del cellulare. Arrivati a questo punto di non ritorno, conviene votare il politico più marpione ed esperto, almeno, con una carta conosciuta, sai con chi hai a che fare. Paradossalmente, queste “pelli vecchie” riescono a sciogliere meglio i nodi della politica, che è arte fine, non alla portata di quattro fessi che non rie-scono a capire neanche la differenza tra una determina e una delibera consiliare.

Page 11: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

10 11

L’INTERVENTO

Page 12: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

12 13

Sarebbe bello che qualcuno dei 24 consiglieri comunali, sei asses-sori e sindaco uscenti ascoltasse

quanto auspicato da Valerio Taglione del Comitato Don Peppe Diana, una vita donata alla testimonianza della legalità. Una legalità non di facciata né mestie-rante. Statevene a casa afferma in pratica Valerio, ma c’è da giurare che nessuno (salvo qualche rara eccezione, più unica che rara) ascolterà questo consiglio che farebbe bene sia ad Aversa che a loro stessi. Tutti saranno, purtroppo (anche perché se ne sentirebbe la mancanza), presenti ai nastri di partenza in liste dai

ELEZIONI

Da Valerio Taglione giunge un invito pressante alle vecchie facce della politica aversana

C’è da giurare che nessuno (salvo qualche rara eccezione, più unica che rara) ascolterà questo consiglio che farebbe bene sia ad Aversa che a loro stessi

Politici, saltate un turno, riposatevi, lasciate spazio

w Nicola Rosselli

Per tutti dovrebbe giungere il momento del “meritato“ riposo

Page 13: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

12 13

nomi più o meno fantasiosi, liste che sarebbe meglio trasformare in liste di proscrizione. In liste di persone che non devono essere elette. Aversa non può es-sere governata da personaggi che hanno dimostrato di avere più a cuore interessi e arrivismo personale che il bene della città che tutti, a parole, dicono di amare. Bisogna avere il coraggio di rompere con i nomi dei soliti noti, di chi è in politica da anni e poco o nulla ha pro-dotto se non qualche piccolo beneficio personale, familiare o clientelare, senza che la città si accorgesse di lui o lei che sia. De Cristofaro, Capasso, Villano, Dello Vicario, Galluccio, Oliva, ma anche Stabile, Pollini, Palmieri e tutti quanti gli altri lascino, per questa volta almeno, per consentire un esperimento, il passo, la scena ai nuovi. A quella che in tanti chiamano società civile l’invito a farsi avanti, a mettere a disposizione il loro sapere e le loro capacità senza un tornaconto se non quello di generare il benessere collettivo e il miglioramento delle condizioni di vita di una città che somiglia sempre più a una suburra e rischia di confondersi con il grigiore indistinto dell’hinterland settentrionale di Napoli, un grande dormitorio dal pas-

ELEZIONI

sato dimenticato e dal futuro inesistente. Aversa non lo merita. Allora scendano in campo, come se fosse una missione, persone nuove dalla mente pulita da ogni pregiudizio. Uno di questi potrebbe essere lo stesso Valerio Taglione, ma ci sono anche tanti altri. Penso ad Alberto Coppola, Emilia Narciso, Alessandro Gatto, Sergio D’Ottone, Peppe Caianiello, Anna Gioia Tra-sacco, Alfredo Sagliocco, Ernesto Rascato, Francesca Prisco, Nando Pirro, Paolo Graziano, Romualdo Guida,

Vittorio Savino e l’elenco potrebbe continuare a lungo. Ci sono i tanti giovani dell’associa-zionismo cittadino che testimoniano quotidianamente il proprio amore per Aversa e per gli Aversani. Sappiamo che si tratta semplicemente di un sogno. Ma Aversa, stante le condizioni in cui si trova, è proprio di un sogno che avrebbe bisogno. Facciamolo, sogniamo, tanto i sogni non costano nulla, ma possono trasformarsi in realtà.

Valerio Taglione

Taglione: “Aversa non può essere governata da personaggi che hanno dimostrato di avere più a cuore interessi e arrivismo personale che il bene della città”

Page 14: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

14 15

PENSIERI

Ci interessa piuttosto capire meglio a chi e a cosa faceva (e fa) riferimento l’ex primo cittadino con la sua testuale dichiarazione: “Ho leso gli interessi di qualcuno”

Ci hanno lasciato davvero di stucco le argomentazioni di autodifesa dell’ex Sindaco

Crisi comunale: a proposito di “tradimenti”

w Mario Francese

Mario Tozzi, uno dei firmatari

Ci hanno lasciato davvero di stucco le argomentazioni di au-todifesa dell’ex sindaco De Cri-

stofaro all’indomani della caduta della sua Giunta. No, non ci attarderemo ad analizzare puntigliosamente le presunte ed autocertificate “grandi cose” fatte per Aversa: un po’ perché “chi parla da solo ha sempre ragione” (dalle nostre parti si usa dire: “O’ grand’ommo ‘o vanta ‘a chiazza”, cioè “chi opera bene non si vanta da solo, ma si lascia valutare unicamente dal suo prossimo”) ed un po’ perché sarebbe un inutile e sterile esercizio contestare la qualità, prim’ancora che la quantità, di tali “grandi cose”; beninteso, laddove non si tratti (spesso) del minimo indispen-sabile dell’ordinaria amministrazione o della normale continuità amministrativa delle iniziative delle amministrazioni precedenti fatte passare per originali in-terventi pubblici di portata straordinaria ed epocale.Ci interessa piuttosto capire meglio a chi e a cosa faceva (e fa) riferimento l’ex sindaco con la sua testuale di-chiarazione: “E’ evidente che col mio operato ho leso gli interessi personali di qualcuno”. Ecco, una gravissima frase del genere non può passare inosservata e non può essere gettata lì per caso: qui dobbiamo tirare il freno a mano e fermarci per chiedere e pretendere doverose spiegazioni. Chi è questo “qualcuno”? E di quali “interessi personali” si parla? Si può dedurre facilmente che con il ter-mine “qualcuno” De Cristofaro si rife-risca ad ogni singolo consigliere comu-nale di maggioranza che lo ha “tradito”. Ma se non si specifica di quali “in-

teressi personali” si parla, vuol dire che si sta sottintendendo che tali interessi erano e sono illegittimi e illeciti (altrimenti perché non soddi-sfarli?) e il non denunciarli pubbli-camente è ammissione di complicità. L’ex sindaco pare che non si renda conto delle conseguenze (soprattutto logiche ma che potrebbero avere anche risvolti giudiziari) di questa sua malaccorta affermazione.Tra l’altro pure il termine di “traditori” (tanto citato nella piazza politica aversa-

na dai più accesi sostenitori della Giunta sfiduciata), lascia molto il tempo che trova. Già, perché l’amministrazione De Cristofaro, anche se ufficiosamente e blandamente caratterizzata come “di centrodestra”, in realtà è stata frutto di un “rassemblement” civico abbastanza trasversale, caratterizzato appunto dalla persona del candidato sindaco poi eletto, che era generalmente conosciuto e valutato soprattutto come presidente provinciale dell’Ordine degli Architetti. In tal senso possiamo garantire che inizialmente (a parte la maggioranza strabordante in consiglio comunale) la Giunta De Cristofaro ha goduto, senz’ombra di dubbio alcuno, di un con-senso reale e spontaneo ben superiore al risultato elettorale ottenuto dalla sua coalizione, sia da parte dei cittadini, sia da parte della (pur in genere diffidente) macchina comunale. Dovrebbe sorprendere, dunque, che una platea simile si sia trasformata in breve tempo in un covo di serpenti. E invece nessuna sorpresa: perché dentro e fuori il consiglio comunale l’ex sindaco e il suo entourage hanno avuto la straordinaria abilità (questa si, gli va sicuramente riconosciuta!) da un lato, di diffidare e allontanare consiglieri, amici e colla-boratori leali e disponibili, e dall’altro di stringersi a nemici, voltagabbana e lecchini non intravedendone la palese, interessata e distruttiva falsità. “Nemici” che in parte li hanno pugnala-ti ed in parte si ritrovano ancora intorno a loro dal momento che la squadra dell’ex sindaco, con quest’ultimo in primis, intende ricandidarsi. Morale: se si sceglie di stare dalla parte di Giuda pur di rimanere sulla poltrona, ci si deve aspettare questo ed altro. Rammentando che errare è umano, ma perseverare è diabolico.

Ma se non si specifica di quali “interessi personali” si parla, vuol dire che si sta sottintendendo che tali interessi erano e sono illegittimi e illeciti (altrimenti perché non soddisfarli?)

Page 15: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

14 1515

ADDIO VECCHIA DENTIERA

Oramai la così detta terza età si può dire che non esista più, la cura della persona è divenuta sempre più una priorità. In ambito odontoiatrico viviamo un’epoca in cui è necessario e cruciale capire le aspettative dei pazienti e raggiungere la loro soddisfazione sia da un punto di vista estetico che funzionale. Certamente la DEN-TIERA non è una soluzione che può rispecchiare la soddisfazione e le aspettative dei pazienti. Oggi si possono utilizzare al suo posto soluzioni di protesi fisse con 4 impianti in titanio e 12 denti (ALL ON FOUR) che offrono maggiore sicurezza nella masticazione e durante tutte le attività quotidiane (ridere, parlare), inoltre non è necessario togliere le protesi per pulirla dopo i pasti o durante la notte. Per realizzare queste protesi fisse su impianti si possono utilizzare anche denti in resina di ottima qualità che non cambiano colore nel tempo e che hanno ridotto notevolmente i costi per il paziente. Nello studio dei dott.ri Dario e Renato di Grazia le protesi fisse su impianti (ALL ON FOUR) sono certificate e garantite e si possono avere, quando le condizioni cliniche lo permettono, i denti fissi in poche ore, oltre a poter finanziare in piccole rate tutta la spesa. Per maggiori informazioni visitate il nostro sito o richiedete una visita senza impegno.

Page 16: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

16 17

AVERSA

Chi transita nell’area della ferrovia ora non si sente più lasciato in balìa di se stesso

Incrementati i controlli, il personale e le attività: monitoraggi e ispezioni a tappetoper ridurre anche il fenomeno dell’abusivismo commerciale a bordo dei treni

Aumentata sensibilmente la sicurezza della Stazione

w Maria Rosaria Mingione

La stazione ferroviaria, luogo di transito per eccellenza, nell’ulti-mo periodo vive un incremento

massiccio dei controlli. All’occhio attento di chi è solito usare il treno come mezzo di trasporto di sicuro non sarà sfuggito una maggiore presenza tra i binari sia di personale in giubbetto blu che attende i viaggiatori per il controllo del biglietto sia di agenti di polizia che sorvegliano la situazione generale.Per i primi si tratta dell’attività svolta dalla Protezione Aziendale, la struttura del Gruppo Ferrovie dello Stato che ha il compito di controllare che tutti siano in possesso del titolo di viaggio, di monitorare ciò che accade sui treni e nelle stazioni e di assistere i passeggeri in condizioni di difficoltà, segnalando le situazioni più critiche alla Polfer.Una situazione che dovrebbe essere la normalità ma a cui la nostra città non è abituata. A tal proposito il Comandante Vice Ispettore della Polfer Valerio Gentile conferma che nell’ultimo anno si è raggiunto sicuramente un livello di maggiore sicurezza, prima del suo insediamento infatti nella stazione di Aversa era presente un personale ridotto ai minimi termini gradualmente aumentato nel corso di questi mesi. Svolta importante dovuta anche alla visita da parte del ministero che non si aspettava di trovare in Aversa uno snodo così importante, essenziale rifermento per moltissimi viaggiatori.Sono aumentati così di fatto i controlli, il personale, le attività: monitoraggi e ispezioni per ridurre il fenomeno degli abusivi commerciali a bordo dei treni. I poliziotti della Polfer hanno sottoposto

a controllo identificativo numerose per-sone, riscontrando la presenza di decine di venditori abusivi: ingente infatti la quantità di merce varia offerta in vendi-ta abusivamente sottoposta a sequestro, reato per il quale prima si applicava solo una sanzione pecuniaria ma che evidentemente non è bastato finora ad arginare tale fenomeno. Ricordiamo inoltre che le stazioni rientrano tra obiettivi sensibili, per questo aumentati

anche i controlli antiterrorismo durante i quali vi è restringimento degli ingressi in modo da poter permettere agli agenti una maggiore visibilità del flusso sia in entrata che in uscita, si passa infatti da quattro ingressi, tra cui quello in Via Atellana inaugurato nel 2018, a due.Maggior sicurezza dunque per i cittadi-ni aversani che ogni giorno si trovano ad usufruire del treno, sentendosi forse in questo modo un po’ più protetti.

La facciata della Stazione Ferroviaria di Aversa

Gli agenti della Polfer

Maggior sicurezzaper i cittadini aversanie per quelli di passaggio che ognigiorno si trovanoad utilizzare il treno.In molti ci hanno dichiarato di sentirsipiù protetti

Page 17: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

16 17

Page 18: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

18 19

IL COMMENTO

E’ una storia fatta di insipienza, negligenza e incapacità. Sperando non ci sia altro...

La storia infinita del Piano Urbanistico Comunalew Nicola Rosselli

Puc storia infinita, storia di insi-pienza, negligenza e incapacità. Sperando che ci si sia limitati a

questo e non ad altro. Anche perché non vogliamo assoluta-mente credere a quanti affermano che questo importante strumento urbanisti-co abbia rappresentato la vera bussola e il vero colante della passata coalizione che, ad un certo punto, non avrebbe più potuto mantenere le tante sussurrate promesse sino ad implodere.Un’assessora all’urbanistica mandata a casa solo perché molto attiva e cor-retta e tanta melina per non arrivare a decidere. C’è anche chi dice, altra cosa nella quale non crediamo, che la gara per l’aggiudicazione della redazione del Puc sia stata annullata solo perché

di un risarcimento danni con la beffa che potrebbe aggiungersi al danno già realizzato. Al momento, sono pendenti due ricorsi da parte della cordata di professionisti che si era aggiudicata la reda-zione dello strumento urbanistico. Lo Studio Castiello Project, che aveva impugnato davanti al Tar la so-spensione da parte del

dirigente comunale dell’affidamento, dopo l’espletamento della relativa gara per la redazione del Puc, ha impugnato anche l’indizione della nuova gara sempre da parte del dirigente. Un atto atteso, tenuto conto che la nuova gara andrebbe ad intaccare l’interesse dei

Una storia che parte da lontano

non aveva vinto chi doveva vincere ed aveva già tutto pronto. Siamo al com-plottismo puro? Fatto sta, però, che più caos di quello che si è riusciti a creare sarebbe stato difficile crearlo. Oggi, mentre incombe il commissario ad acta regionale, aleggia lo spettro

Page 19: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

18 19

IL COMMENTO

professionisti che si erano visti affidare la redazione dell’importante strumento urbanistico dalla stazione unica appal-tante Asmel.Insomma, l’ennesima tegola giudiziaria intorno ad una vicenda che, a sensa-zione, seppure dovesse risolversi con l’esercizio dei poteri sostitutori da parte della Regione Campania, vedrà l’Ente normanno quasi certamente costretto a sborsare soldi per il danno ricevuto dai professionisti in questione. Questi i fatti, piuttosto ingarbugliati. Nel luglio scorso il Comune di Aversa bandisce una gara per l’affidamento della redazione del Puc e degli elaborati connessi. Successivamente, su richiesta dell’ente, l’Asmel, la società che funge da stazione appaltante, al fine di sorteg-giare il presidente e gli altri componenti della commissione, trasmetteva un elenco contenente i nominativi degli iscritti nel proprio Albo Esperti che avevano offerto la disponibilità all’in-carico. Il 14 settembre il dirigente nominava la commissione che, svolto il proprio compito, il 28 settembre formulava proposta di aggiudicazione in favore della riunione temporanea di professio-nisti Studio Castiello Projects ed altri. In quello stesso giorno, il dirigente del comune di Aversa revocava la prece-dente determina del 14 settembre di no-mina della commissione per violazione del regolamento interno Asmel sulla nomina delle commissioni giudicatrice. Nonostante che con questa ultima deter-minazione il Comune di Aversa avesse chiesto all’Asmel di presentare un nuovo elenco di nominativi, la centrale di committenza, con nota del 1 ottobre trasmetteva i verbali di gara ai fini della relativa approvazione, ribadendo la legittimità delle operazioni della commissione. Il 22 ottobre successivo il Comune di Aversa decideva di non accogliere la proposta di aggiudicazione. Provvedi-mento che, secondo i giudici della Pri-ma sezione del Tar Campania, doveva essere annullato col riaffidamento della redazione del Puc allo Studio Castiello. Il Comune ha impugnato la sentenza e dato il via ad una nuova gara a sua volta impugnata dal gruppo di professionisti. Un vero e proprio guazzabuglio giuri-dico.

Page 20: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

20 21

IL CASO

Fa già discutere il Regolamento approvato dal commissario Michele Lastella

Casa Cimarosa costerà 200 euro ma non per tuttiNon manca l’articolo che prevede la concessione gratuita per quelle Associazioni che opereranno in collaborazione con il Comune. Chi ha più santi andrà ...in paradiso?

w Nicola De Chiara

“Casa Cimarosa, ad esclu-sione delle aree adibite ad uffici e ad esposizione

museale, può essere concessa in uso temporaneo a soggetti pubblici e privati, per scopi che non abbiano fini di lucro, per iniziative aventi carattere artistico, musicale, culturale”. Questo è quanto si legge all’articolo 2, alla voce Concessione in uso, del Regolamento Comunale per la concessione in uso temporaneo di Casa Cimarosa, appro-vato e reso esecutivo dal Commissario Straordinario, Michele Lastella, su proposta del dirigente dell’Area Servizi al Cittadino, Gemma Accardo, con

delibera del 5 marzo. Parliamo di un atto propedeutico al Bilancio per stabilire le tariffe d’uso degli immobili di proprietà comunale che, per ovvie ragioni e in virtù della normativa vigente, non possono restare infruttuosi. La parte “per scopi che non abbiano fini di lucro”, racchiusa tra due virgole potrebbe scatenare fervide e fantasiose immaginazioni. Non osiamo immaginare la casa natale dell’illustre compositore, per il quale andiamo fieri, teatro inerme di un banchetto nuziale, dei festeg-giamenti per una laurea conseguita o di un addio al celibato. Insomma, sarebbe stato meglio aggiungere Casa Cimarosa

Page 21: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

20 21

IL CASO

“sono assolutamente vietate le feste pri-vate e tutti gli eventi non caratterizzati da un interesse collettivo”. L’articolo 5 dispone, poi, che “La tariffa d’uso giornaliera (ore 8,00 - 20,00) per la concessione di Casa Cimarosa è fissata in € 200,00”. Quota che dovrà essere versata entro il giorno precedente la data della manifestazione. Ma quanti saranno disposti a sborsare duecento euro per una rappresentazione teatrale, una performance canora o un concerto di violini? Non vorremmo che con questa scelta Casa Cimarosa faccesse la fine dell’ex Macello, rimanendo inesorabilmente chiusa. Forse dare la possibilità agli organizzatori di eventi di richiedere agli spettatori e parteci-panti un ticket d’ingresso potrebbe di certo contribuire ad alleviare il peso delle spese vive e di riflesso aumentare le richieste per l’utilizzo della struttura. Ma sono certamente preoccupazioni superflue, queste. Infatti, c’è dell’altro nel regolamento. Nello specifico all’ar-ticolo 6, riguardante l’utilizzo gratuito della struttura. “È previsto - si legge - l’uso completamente gratuito della struttura nel caso di iniziative promosse direttamente dal Comune di Aversa, dalle scuole presenti sul territorio co-munale o nel caso di eventi organizzati da altri Enti Pubblici o Associazioni in collaborazione con il Comune di Aver-sa, dove la collaborazione risulti da apposito atto deliberativo”. L’articolo termina stabilendo che la concessione del patrocinio morale del Comune non comporta la gratuità della concessione d’uso o la riduzione della tariffa. Ed allora, come direbbe un nostro famoso collega, la domanda sorge spontanea: secondo quali criteri un’associazione piuttosto che un’altra potrà vantare una collaborazione con il Comune e riceve-re, quindi, la concessione d’uso gratuito di Casa Cimarosa? Potrebbe innescarsi, paradossalmente, un meccanismo che vedrebbe soltanto alcune associazioni beneficiare dell’uso gratuito a scapito di altre. Cosa della quale siamo già abbondantemente abituati. Insomma, come al solito chi avrà più santi andrà ...in paradiso. E non diamo la colpa, per favore, al Commissario Prefettizio che ha solo ripreso un regolamento già sulla scrivania della passata Amministrazio-ne.

Page 22: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

22 23

L’INTERVENTO

Un filo rosso collega la morte di Pino Puglisi e quella di don Giuseppe Diana e non riguarda

solo i mandanti e gli esecutori del delitto (mafia e camorra); il giorno particolare in cui sono morti (il compleanno del primo, l’onomastico del secondo); l’assassinio brutale mentre entrambi sta-vano andando a festeggiare compleanno e onomastico. Erano due preti normali, uccisi perché seguivano i dettami del Vangelo, cercando di liberare i giovani dalle spire mortali della criminalità. Ricordo bene quella mattina. Era un sa-bato e c’era la campagna elettorale per le politiche del ’94. Lasciai la macchina nel cortile di mia madre (scomparsa da poco), diedi uno sguardo alla cassetta delle lettere, mi avviai verso il bar del DLF, dove prima di prendere il treno sorbivo un caffè: ero all’altezza dell’Hotel del Sole. L’ispettore Martino del Commissariato mi bloccò a bordo di un’auto. Abbassando il finestrino mi disse: “Hanno ucciso Diana”. Un attimo e corsi a prendere la mia auto, mi misi incollato a quella della Polizia. In un quarto d’ora arrivammo alla parrocchia di San Nicola: erano le 7,45. Davanti i nostri occhi: il corpo riverso davanti la porta della sacrestia, i paramenti per la Messa sporchi di sangue. Due suorine impaurite sedute su una panca tremanti con il rosario in mano. Il tenente Manzi, dei Carabinieri (casi della vita: l’ho rincontrato anni dopo ai master in criminologia alla Sapienza, dove inse-gnavamo entrambi). Il testimone Augu-sto di Meo che veniva portato via. Mi sistemai davanti la chiesa e cominciai a telefonare con quel portatile che pesava un chilo e si scaricava presto. Prima

nieri. Io telefonavo dal sagrato della chiesa ad alcuni colleghi e la gente mi guardava so-spettosa. “Ma deve telefonare proprio da qui?” Mi chiese il tenente Manzi e mi prese per un braccio e mi tirò dentro la chiesa. Rimasi così in chiesa mentre gli inquirenti compi-vano gli accertamenti del caso. Un lenzuolo venne deposto sul corpo del sacerdote. Erano arrivati da tempo i sacerdoti della diocesi. Uno, don Carlo, lo avrei rivisto tantissime volte nel corso di questi 25 anni. Ed ecco che mentre passeggiavo davanti al sagrato, dopo aver salutato Annamaria Chiariello, inviata del TG5, alcuni figuri cominciarono a sostenere che don Diana era stato assassinato

per una questione di donne, per i suoi rapporti coi giovani e così via. Voci che naturalmente non raccogliem-mo. Per sette giorni sono rimasto a Casal di Principe, ho fatto amicizia con Giovanni Anversa e Stefano Mengherini che per sei giorni misero in onda la tra-smissione de “Il coraggio di Vivere” da Casal di Principe. Quel 19 marzo solo verso le 12 arrivarono gli altri colleghi della carta stampata. Il giorno dopo la notizia dell’omicidio di don Diana slittò dalla prima pagina: avevano ammazzato Ilaria Alpi in Somalia! E in quelle ore cominciò fortissima la denigrazione del-la sua figura. E quel che è peggio a deni-grare, senza alcuna prova, furono anche alcuni sacerdoti della curia aversana che parlarono a mezza voce con alcuni giornalisti e che hanno proseguito per anni, fino a quando il vescovo Spinillo ha dato una svolta nella comprensione della figura di don Diana.

chiamai Veltroni, allora direttore de “L’Unità”, poi i rappresentanti nazionali del sindacato. Era stato proclamato per quel giorno, un lunedì, lo sciopero delle emittenti televisive. Venne revocato immediatamente. Poi mi misi al lavoro. Raccolsi le testimonianze: intercettai Renato Natale, il Sindaco, distrutto dal dolore. Parlai con le suorine. Telefonai ad un mio amico magistrato della pro-cura napoletana che aveva interrogato don Diana qualche giorno prima. Feci il lavoro che dovrebbe fare, sempre, un cronista, E lo feci in perfetta solitudine. Alle otto arrivò il vescovo Chiarinelli. Che si inginocchiò accanto al corpo del sacerdote, rimase in preghiera a lungo. Poi gli impartì la benedizione. Cercai di avvicinarmi al Vescovo, ma mi fece cenno di stare lontano. Padre Livio, il suo segretario, mi sussurrò: “Vito non è il caso”. Si era radunata una piccola folla tenuta lontano da polizia e carabi-

Un filo rosso collega la morte di Pino Puglisi e quella di don Giuseppe Diana

“Quel tragico 19 marzo di 25 anni fa io c’ero”

w Vito Faenza

Già da quel giorno si tentò di denigrare la figura del prete anticamorra. Rimasi a Casal di Principe per 7 giorni. Quel corpo riverso davanti la sacrestia non dimentico

Page 23: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

22 2323

Page 24: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

24 25

L’ALLARME

I primi esemplari degli insetti più odiati da tutti sono già stati avvistati in alcune strade

Ritorna l’allarme blatte!

Una blatta

Ritorna la primavera, ritorna l’allarme blatte. Già avvistati in strada i primi esemplari di

questo tipo di insetto che non hanno nulla di simpatico. La competenza, per quanto riguarda la deblattizzazione, cioè l’intervento di disinfestazione per scongiurare l’invasione delle blatte è dell’Asl Ce. Ma quando avverrà questo intervento? Sarà fatto dopo che strade palazzi e case saranno invasi come è accaduto negli anni scorsi?A dire degli esperti, questo intervento ha più senso nel periodo antecedente alla schiusa dell’uova, mentre dopo servirebbe solo da argine a questo triste fenomeno che, negli anni, sta diventan-do una vera e propria piaga in città viste le cronache degli anni scorsi. Perché, diciamola tutta, non solo le blatte sono sgradevoli e ritrovarsele in casa, sul ta-volo della cucina o sul letto non è certo

un evento divertente ma sono anche insetti pericolosi per la salute umana. Gli scarafaggi possono diffondere una serie di malattie anche gravi. Infatti, pur non essendo come le zanzare, che pos-sono, attraverso la puntura, trasmettere in modo diretto alcune brutte malattie, nel caso delle blatte, la trasmissione avviene indirettamente, con il contatto

con oggetti o dal consumo di cibo da loro contaminato. Tra le malattie più pericolose che po-trebbero arrivare con le blatte ci sono la salmonellosi, la febbre tifoide, il colera, la gastroenterite, la dissenteria, nonché diffondere escherichia coli, staphylococcus aureus e streptococcus. Insomma, pur non volendo lanciare allarmismi sanitari, riteniamo che il dato non vada affatto sottovalutato. Del resto, queste patologie, che in alcuni casi possono rivelarsi anche mortali, è meglio prevenirle con una accurata deblattizazione anziché, poi, spendere tanti soldi per le cure. Da queste co-lonne, quindi, lanciamo l’appello a chi di dovere affinché in tempi brevi siano previsti sul territorio interventi adatti ed idoenei a scongiurare quella che si preannuncia come una catastrofica invasione.

Con l’arrivo della primavera, occorre una seria prevenzione da parte dell’Asl, per evitare un’invasione che negli ultimi anni ha causato non pochi problemi

Page 25: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

24 25

Giuseppe muore a soli 39 anni

Ennesima vittima innocente della Terra dei Fuochi

w Francesco Paolo Magliacane

Giuseppe Fabozzi

Ennesima vittima della Terra dei Fuochi. Questa volta è successo a Carinaro nella notte del 2 mar-

zo, dove a perdere la vita è stato Giu-seppe Fabozzi, un giovane avvocato di 39 anni colpito da un terribile male al pancreas. Nato ad Aversa, ma residente a Carinaro, il giovane lascia la moglie e due bimbi piccoli, ma lo sconforto è di un’intera comunità. A parlarne è il suo caro amico Luigi Rattino: “Ho conosciuto Giuseppe molti anni fa in una sala giochi e da quel giorno siamo diventati grandi amici. Nonostante il male da cui era tormentato, riusciva sempre a essere allegro e disponibile con tutti. Era un grande tifoso del Milan e ogni venerdì non mancava mai per una partita di cal-cetto”. A dispetto della sua giovane età,

Giuseppe ha avuto modo di affrontare tante battaglie giudiziarie per difendere i suoi assistiti. È per questo motivo che ad Aversa molti cittadini lo ricordano. “Giuseppe era una persona molto nota in città – continua Luigi – per strada c’era sempre qualcuno pronto a fermarsi e salutarlo. Amava la sua vita, riusciva a prendere tutto con ironia. Il suo sorriso rendeva di buon umore chiunque intorno a lui. Era una persona coraggiosa e con il senso di giustizia, ma soprattutto, era un ottimo padre”. Non è il solo Luigi a rimpiangerlo, a dare l’ultimo saluto e a rammaricarsi per la prematura scom-parsa del giovane avvocato sono stati in molti. Numerosi, infatti, i messaggi di dolore sul suo profilo Facebook. Dagli amici e colleghi di lavoro che lo ricordano per la sua gentilezza e le sue capacità fino al sindaco di Cesa Enzo

Guida che scrive: “Voglio ricordarti così... col tuo sorriso e la tua dolcezza, sempre presente nei momenti difficili... mi hai dato forza... nonostante tutto... grazie per il tuo insegnamento... buon viaggio Giuseppe”. La tragedia di Giuseppe non è certa-mente il primo caso di decesso causato dalla Terra dei Fuochi. Negli ultimi mesi l’ASL Napoli 2 Nord ha reso noto i dati del Registro dei Tumori per l’anno 2013. Risulta, infatti, che nel quadriennio 2010-2013 si sono registrati 18.067 nuovi casi di tumore maligno. Ad oggi la situazione nell’area tra le province di Caserta e Napoli non sembra per nulla migliorata. Le discariche a cielo aperto continuano a esserci e a rappresentare l’origine di numerosi incendi tossici, i quali danneggiano la salute di molti cittadini.

CRONACA

Page 26: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

26 27

LA STORIA

Malata di Mcs per sopravvivere vive in una casetta abbandonata sul colle di Orvinio

Adele, che destino! L’ex marito rifiuta di aiutarlaw Antonio Arduino

“In salute e malattia”, “finché morte non vi separi”, “l’uomo non divida ciò che Dio ha uni-

to”. Sono questi i fondamentali impegni che si assumono due persone quando si uniscono in matrimonio secondo il rito Cattolico. Impegno che, però, i tempi hanno cancellato, così le coppie si separano e divorziano, dimenticando di essere cattolici, di essere stati in chiesa a celebrare le nozze. Ma che cosa impor-ta, quando conviene si fanno forza della legge dello Stato e divorziano. Talvolta, forse più spesso di quanto si creda, dimenticano che le legge dello Stato impone il mantenimento del coniuge più debole e il sostegno economico non arriva o arriva con ritardo, lasciando il

coniuge debole, in genere l’ex moglie e i figli, nei guai. Di certo è un com-portamento grave, ma c’è di peggio. In qualche caso addirittura accade che si faccia uso della legge per ratificare il diritto a non erogare l’assegno di man-tenimento all’ex coniuge, giusticando la cosa con l’erogazione all’ex coniuge di un assegno d’invalidità che, come spes-so accade, è di piccola entità e tempora-neo. E’ quanto sta succedendo ad Adele Iavazzo, affetta da Sensibilità Chimica Multipla (MCS), una malattia prodotta dall’inquinamento ambientale che lo Stato Italiano non ha ancora inserito nei protocolli terapeutici, preferendo igno-rarla, mentre è riconosciuta e curata in tanti Paesi del mondo come, per citarne alcuni, Germania, Giappone e Stati uniti. Ed era proprio negli USA, più Adele Iavazzo

Page 27: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

26 27

LA STORIA

esattamente a Dallas, che Adele voleva andare per curarsi. La città di Aversa, nel 2013, si mobilitò per raccogliere il denaro necessario al soggiorno negli USA, ma non fu possibile trovare l’ae-reo necessario a trasportala. Per Adele, condannata a morte dal Ministero della Salute che chiese tempo per valutare la situazione, non ci fu un aereo di Stato e fu costretta a restarsene chiusa in casa come faceva già da moltissimi anni. Naturalmente da sola, perchè la malattia l’aveva resa reattiva a tutto, telefono cellulare e computer che inizialmente usava per comunicare con l’esterno, luce elettrica, cibi e persino persone. Per poterle consegnare qualche cosa il fratello, Giuseppe, doveva indossare una particolare tuta che lo isolava com-pletamente da Adele. Dato che lo Stato la ignorava, come ignora i circa 5000 malati di MCS, per consentire la soprav-vivenza di Adele, Giuseppe le organizzò un trasferimento che l’ha portata in un luogo dove l’elettricità ancora non è arrivata. Da oltre un anno Adele vive in una casetta abbandonata, posizionata sul colle di Orvinio, un paesino di 387 abitanti in provincia di Rieti. Sulla montagna, in completo isolamento dal mondo inquinato, Adele può respirare aria pura ed uscire dalla prigionia delle quattro mura qual era diventata la sua abitazione. Una volta al mese il fratello la raggiunge per portarle quanto occorre per il sostentamento. Un grosso impegno per Giuseppe ed un grande sacrificio per Adele. Vivere sul pizzo di una collinetta ha un costo. Ed ecco il problema, il coniuge dopo averla lasciata sola ha deciso di non fornire più quell’assegno che per legge dovrebbe. Si è rivolto al giudice per valutare le condizioni di salute dell’ex moglie, quasi che la MCS possa guarire senza cure. Come dire per Adele le sofferenze non finiscono mai e lo Stato resta a guardare, così come guardano senza muovere un ciglio i politici, sia quelli che governano la città sia quelli che siedono in Parlamento. Per loro Adele non esiste o, al più, è un soggetto da utilizzare per mettersi in mostra, che cosa segua dopo a loro non interessa. Ma Adele è sempre una cittadina italiana? Ci si impegna per garantire assistenza agli immigrati che arrivano dal mare, ma per Adele non c’è niente da fare.

Page 28: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

28 29

LA NOTIZIA

Sarà restituito alla città quello che oramai sembrava essere solo un edificio in rovina

Il Carmine torna a vivere grazie al Tribunale

w Nicola Rosselli

Sarà recuperato l’antico complesso conventuale del Carmine per ospitarvi aulegiudiziarie e archivi a servizio del vicino tribunale di Napoli Nord

Sono in corsodi realizzazionecinque aule, conannesse sale testi,locali di cancelleria, camere di consiglio,aree di stazionamentodei detenuti

Recuperare l’antico complesso conventuale del Carmine per ospitarvi aule giudiziarie e ar-

chivi a servizio del vicino tribunale di Napoli Nord. Quello che oramai sem-brava essere un “contenitore” (come si chiamavano una volta) destinato ad andare irrimediabilmente perso, grazie alla presenza dell’importante ufficio giudiziario, sembrerebbe essere desti-nato a nuova vita. Il Tribunale di Napoli Nord in Aversa continua ad essere fonte di sviluppo per la città normanna che vede sempre più espandersi gli uffici giudiziari, rivalutando zone della città che erano considerate meno delle periferie, nono-stante la loro importanza storica. La notizia del recupero è giunta nel corso di un question–time in parlamen-to. Nei secoli, l’edificio è stato caserma dei cavalleggeri, distretto militare, liceo scientifico, per poi essere abban-donato, diventando un corpo estraneo del quale la classe politica locale si è disinteressata, pur potendo essere acquisito gratuitamente con il federali-smo demaniale. Insomma, se la città non riesce ancora a creare nemmeno dei parcheggi suffi-cienti a ospitare le centinaia di addetti ai lavori dell’antico Castello Aragonese, sono gli uffici giudiziari a creare una sorta di sintesi con la città. Nuove aule per il Tribunale di Napoli Nord, ma anche nuovi spazi dove collocare gli archivi e gli uffici dei magistrati in forza alla Procura della Repubblica di Napoli. Ad interrogare il ministro della Giusti-zia Alfonso Bonafede era stato il depu-tato Catello Vitiello (gruppo misto, ex

grillino).“Sono in corso di realizzazio-ne – ha annunziato Bonafede – cinque aule, con annesse sale testi, locali di cancelleria, camere di consiglio, aree di stazionamento dei detenuti, attraverso la ristrutturazione e l’adeguamento del-la ex caserma denominata cavallerizza ed ex falegnameria, antiche costruzioni limitrofe al Castello Aragonese, attuale sede di procura e tribunale”. Opere che dovrebbero avere inizio,

sempre secondo quanto dichiarato dall’esponente pentastellato, entro il mese in corso. La notizia più importante, anche per la città e per la sua storia, è quella secondo cui il ministero della Giustizia è al lavoro per acquisire dal Viminale il complesso conventuale dell’ex caserma del Carmine per ospitarvi gli archivi, nonché uffici per la Procura e per il Tribunale.

Il complesso del Carmine

Alfonso Bonafede

Page 29: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

28 29

Page 30: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

30 31

Basterebbe dire: avete voluto la bicicletta? Allora, adesso pedalate! L’invito è rivolto

ai consiglieri che hanno messo fine all’esperienza dell’Amministrazione De Cristofaro, una Giunta incolore senza nessun acuto e con poche cose da vantare a proprio merito (e non si tratta della normale amministrazione presentata in una squallida conferenza stampa in cui l’ex Sindaco ha attaccato, per il buchi nella finanza comunale, le amministrazioni di centrodestra che lo hanno preceduto facendo venire il dubbio che lui sia di altra estrazione politica). Aversa ha bisogno di un piano Marshall per cambiare il volto alla città. E proprio a chi ha mandato a casa que-sta Amministrazione (principalmente a loro ma anche agli altri amministratori) tocca il compito di attuare questo sfor-zo. Ecco perché sostengo che ci sia il dovere di governare. Ad Aversa, quelli che hanno i capelli grigi e stanno vivendo una seconda giovinezza ricorderanno l’esperienza di “Insieme per Aversa”, che negli anni ‘90 portò alla nascita di Giunte di centrosi-nistra, che cercò di dare un nuovo volto alla città. Ora occorre uno sforzo simile, cercare di creare un’aggregazione simi-le (con le dovute differenze), che possa dare slancio alla nostra città. Purtroppo, invece, essenzialmente sui social, leggo solo proposte di persone. Tal personag-gio cerca aggregazioni per presentarsi a Sindaco, un altro propone un Giunta comunale con qualche nome che mi ha fatto sorridere per l’incarico assegnato. Intanto si critica chi sta cercando di aggregarsi al di là delle appartenenze partitiche. Potrebbero essere condivise se venissero da persone ferme nelle loro posizioni. Invece viene da persone che hanno fatto ampi salti politici e che mili-tano oggi addirittura nella Lega parten-do da posizioni antitetiche. Insomma, si critica la pagliuzza nell’occhio degli altri e non si vede la trave nei propri.

di VITO FAENZA

Il dovere di governare

Invece di nomi io avrei preferito leggere di programmi, di idee, proposte. Degli uomini mi interessa poco (vista anche l’insufficienza di molti consiglieri degli ultimi anni), mentre mi interessano più le proposte, le cose da fare per aiutare i commercianti in crisi. Oppure come rilanciare sul serio la cultura nella città, promuovere iniziative per i giovani, evitare tante piccole illegalità. So bene che tra qualche tempo arriveranno i libri dei sogni. Aspetterò con pazienza anche se i tempi sono ristretti. Vi chiedo solo di non immettere, nei programmi, il solito “Turismo legato ai beni culturali” che mi fa ridere perché sono almeno trent’anni che lo leggo nei propositi. Non vi preoccupate non ho alcuna in-

tenzione di entrare nell’agone politico. Lo sanno bene alcuni amici come cono-scono bene le mie idee e che durante le nostre discussione non si meravigliano che non faccia sconti a nessuno. Invito personaggi in cerca di una candidatura di evitare di chiamarmi “radical chic”, o “comunista” o altro ancora. Sono affermazioni che nascondono invidia per ciò che sono riuscito a creare nel corso della mia vita: dallo sport alla professione. Sono espressioni che non mi toccano, come non mi toccavano gli insulti quando giocavo. Ci sono abitua-to e non mi fanno che sorridere.L’invidia sociale che vedo tra i miei concittadini (e non solo), l’ignoranza che emerge da ciò che scrivono sui social, l’assoluta incapacità a verificare ciò che scrivono o sostengono, mi pre-occupa molto. Ho tentato con qualche amico di fargli notare che erano fake news quelle notizie che rilanciavano e mi sono sentito apostrofare con epiteti assolutamente fuori tema. Una notizia falsa è falsa indipendentemente se è di sinistra, di destra o di centro. Come, ad esempio, quella secondo la quale Zin-garetti avrebbe la terza media. Chi l’ha scritto è un cretino, ma anche peggio è chi l’ha condivisa, quando basta un click per sapere che ha frequentato la facoltà di Lettere. Anche lo scivolone sul congiuntivo è scritto con livore, quasi con odio, mentre sarebbe stata molto simpatica un’ironia, come ha fatto un mio collega sulla confusione geografica di Di Maio, o quella sul tunnel del Brennero di Toninelli. Il livore e l’odio non portano da nes-suna parte. E non fanno progresso agli annunci. Il verbo che dovrebbero usare i politici non è il futuro, ma dovrebbe essere il passato prossimo, sempre che sappiano coniugare i verbi. Per farmi capire, ricordo il proverbio napoletano: “Chiacchiere e tabacchiere di legno, il Banco di Napoli non li prende in pegno”. Meditate, aversani, medidate…

Aversa ha bisogno di un piano Marshall per cambiare il volto alla città. E proprio a chi ha mandato a casa questa Amministrazione tocca il compito di attuare questo sforzo

Enrico De Cristofaro

Page 31: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

30 31

Page 32: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche
Page 33: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche
Page 34: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

34 35

La domanda può apparire alquanto singolare. Appena letta, infatti, lascia un po’ interdetti, ma se ci

riflettete un attimo nessuno di noi può dire di aver mai, seriamente, pensato a quanto sarebbe disposto a pagare per godere sempre e in ogni caso della libertà di fare tutto ciò che si vuole. Tutti noi pensiamo che la libertà, una volta conquistata, non costi più nulla. Non è così. Pensarlo è un grave errore. Eppure ogni giorno dobbiamo fare i conti con le conseguenze di questo convincimento errato. Ripeto: sapete quanto realmente ci costa la nostra libertà? Cosa siamo disposti a perdere nel suo nome? Ci sono persone che intendono in ma-niera del tutto errata il concetto di libero arbitrio (proprio e altrui). Lo intendono in maniera così distorta da causare danni difficilmente valutabili in termini economici e sociali. E se i problemi che queste persone, con il loro comportamento “libero”, causa-no ogni giorno sono enormi, quando parliamo di Stato dobbiamo tener conto che la distruzione della società civile provocata dalla sua massima espressio-ne è incommensurabile. Facciamo degli esempi concreti. Sap-piamo che la libertà di fumare, la libertà di bere alcol, di giocarsi i propri soldi o acquistare armi, non tenendo conto dei danni che questi comportamenti posso-no direttamente causare, sono facoltà concesse e garantite dalla nostra Costi-tuzione (in maniera palese o indiretta). Con il passare del tempo, però, grazie all’intervento di chi su queste “liber-tà” lucra spudoratamente, esse sono diventate causa di mali, sofferenze, dolore, distruzione e morte per milioni di persone. Ripeto la domanda. Quanto siamo disposti a perdere nel nome della libertà “tout court”? La possibilità di giocarsi e perdere i propri soldi nei giochi dei Monopoli di Stato,

fuma o chi beve. Quanti sono i morti causati dal cancro ai polmoni o dalla cirrosi epatica? E chi muore per un colpo d’arma da fuoco esploso da chi legittimamente la detiene (cacciatori, guardie giurate, forze dell’ordine…) avrà mai pensato che quel tipo di libertà porta più danni che benefici? Gli italiani che godono della possibi-lità di viaggiare all’estero sanno che i padri costituenti non l’avrebbero mai concessa se avessero saputo che alcuni viaggiatori l’avrebbero utilizzata per soddisfare i loro deviati appetiti ses-suali sui minori tailandesi e vietnamiti? Siamo tutti d’accordo che la libertà di ognuno di noi deve fermarsi nel punto preciso in cui essa va a ledere la libertà altrui. Se, però, è lo Stato a lucrare sulle debolezze dei propri cittadini o a chiu-dere un occhio sui danni collaterali che certe libertà inevitabilmente si portano dietro, il cittadino cosa deve fare? Adeguarsi e contribuire allo sfacelo o impegnarsi per evitare le bieche specu-lazioni che avvengono ogni giorno sulla pelle dei più deboli?La materia del contendere è complicata, ma io ritengo che spetti ad ognuno di noi fare in modo che nessuno sfrutti le debolezze umane per arricchirsi.

dove il banco vince praticamente sempre, quanto vale? Sull’altare del Lotto, Superenalotto e Gratta e vinci è giusto sacrificare migliaia e migliaia di famiglie? Abbiamo mai pensato a quanti capo-famiglia si rovinano indebitandosi, perdendo i risparmi di una vita, “gio-candosi” la casa, facendosi prestare i soldi dagli strozzini pur sapendo che mai e poi mai li restituiranno? Quanti sono quelli che si suicidano perché, ormai disperati, non riescono a far fronte ai propri debiti di gioco? Quante famiglie si autodistruggono ogni anno perché uno dei componenti si è ammalato di ludopatia? E lo stesso discorso si può fare per chi

Quanto costa la libertà?

Tutti noi pensiamo che la libertà, una volta conquistata, non costi più nulla. Pensarlo è un grave errore. Eppure ogni giorno dobbiamo fare i conti con questo convincimento errato

Page 35: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

34 35

Page 36: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

36 37

Tutti sperano che al “reddito di cittadinanza” si accompagni la possibilità di un lavoro stabile e, quindi, che il personale sia potenziato al fine di soddisfare le richieste

Presso il Centro per l’Impiego di Aversa italiani e stranieri per rinnovare l’iscrizione

Reddito di cittadinanza, laquiete prima della tempesta

w Giuseppe Russo

“Mi chiamo Abraham Ezequiel e sono venuto a rinnovare l’iscrizione

all’ufficio di collocamento perché serve a mia madre per fare richiesta del reddito di cittadinanza”. Questo ci dice il giova-ne ventenne italo-argentino, incontrato in attesa di essere ricevuto dall’addetto del Centro per l’Impiego della nostra cittadina. Dal sei marzo, infatti, è inizia-to l’inoltro delle domande volte ad otte-nere il “reddito di cittadinanza”, misura creata dal Governo nazionale per aiutare i soggetti in difficoltà economica. Le richieste possono essere presentate direttamente on-line al sito www.red-ditodicittadinanza.gov.it, se si possiede una identità digitale (SPID), oppure ai Caf (Centri di Assistenza Fiscale) o, in-fine, presso gli uffici postali in formato cartaceo. Se la richiesta viene accolta, si ha diritto all’erogazione del beneficio economico purchè non si incorra in una causa che ne comporti la decadenza. In particolare è prevista la condizione di accettare almeno una delle tre offerte di lavoro che verrà proposta da parte dei “navigators” (formatori) del Centro per l’Impiego. Il “reddito di cittadinanza”, infatti, è associato ad un percorso di reinserimento nel mondo lavorativo in base al quale i beneficiari della misura debbono sottoscrivere la Did (dichiara-zione di immediata disponibilità al lavo-ro). Saranno gli uffici di collocamento in grado di proporre valide soluzioni occupazionali agli utenti? Il Centro per l’Impiego di Aversa si trova attualmente in un immobile del centro storico, precisamente in via Pommella n. 28 (a poca distanza dalla biblioteca comunale) e comprende ben dodici comuni dell’agro: oltre ad

Aversa, Cesa, Teverola, Sant’Arpino, Gricignano, Succivo, Trentola Ducenta, Orta di Atella, Casaluce, Carinaro, Lusciano, Parete. Molti sono gli utenti, sia italiani sia stranieri, che vi accedono. La signora Adele, cittadina normanna, ci confessa: “Ho dovuto chiedere dove si trovava l’ufficio. Manca una chiara segnaletica stradale che indichi la sede del centro”. Abraham Ezequiel aggiun-ge: “Metterei un infopoint, un punto di informazione per le persone che devono chiedere”. Piacevole sorpresa è la tranquilla gestione del turno da parte

degli utenti: ci si aiuta e ci si consiglia, dando la precedenza alle persone in difficoltà fisica. Ciascuno dei presenti mostra grande dignità e tanta pazienza, come Kandute Mady, giovane straniero fuggito dal Mali a causa della guerra ed approdato nel 2015 a Lampedusa, in possesso di un permesso di soggiorno “per casi speciali”. Tutti sperano che al “reddito di cittadinanza” si accompagni effettivamente la possibilità di un lavoro stabile e, quindi, che il personale sia potenziato al fine di soddisfare le mol-teplici richieste in tempi rapidi.

AVERSA

Due immagini del Centro per l’impiego di Aversa

“Mi chiamo Abraham Ezequiel e sono venuto a rinnovare l’iscrizione all’ufficio di collocamento di Aversa perché serve a mia madre per fare richiesta del reddito di cittadinanza”

Page 37: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

36 37

Page 38: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

38 39

AVERSA

Boom di domande per il reddito di cittadinanza al Caf Aic in viale Europa

Girone: “Siamo all’inizio, il numero crescerà”

w Melania Menditto

“I maggiori richiedenti di questo sussidio sono gli abitanti delle palazzine site nelle medesima via, a seguirli tutti quelli in età compresa tra 40-60 anni”

“I controlli sono molto serrati: chi si rivolge al Caf benefi cia dell’assistenza e della consulenza degli operatori ma allo stesso tempo è attenzionato per evitare... furbizie”

Boom di domande per il reddito di cittadinanza al Cf Aic in viale Europa: “Più di duecento

moduli sono stati compilati e inviati a poche ore dalla partenza, anche se il numero continuerà a crescere”, ci dice il dott. Carlo Girone, titolare del patronato. “Questa tra le nostre sedi è senz’altro quella che ha avuto più richieste, probabilmente perché si trova in una zona con più ristrettezze economiche. Fortunatamente eravamo pronti: abbiamo seguito dei corsi di specializzazione per poter rendere ai nostri cittadini un servizio agevole e che potesse permettere l’inoltro delle domande senza alcuna difficoltà”. Inol-tre aggiunge: “I maggiori richiedenti di questo sussidio sono gli abitanti delle palazzine site nelle medesima via, a seguirli tutti quelli in età compresa tra 40-60 anni, troppo vecchi per lavorare ma troppo giovani per la pensione. La cosa più toccante è stata vedere delle mamme entrare qui e fare domanda per i figli disoccupati, fiduciose che questo aiuto arrivi al più presto”. Questa misura assistenziale, infatti, per qualcuno rappresenta un’ancora di salvezza, a livello economico ma so-prattutto a livello umano per riacquisire quella dignità che sempre più si sta af-fievolendo a causa dell’imperversante mancanza di lavoro. Tra gli indigenti e quelli che si trovano in condizioni di povertà si nascondono come sempre i furbetti pronti a raggirare per potersi accaparrare qualche soldo in più sullo stipendio. A questo proposito il dottore precisa: “I controlli sono molto serrati: chi si rivolge al Caf beneficia dell’assistenza

e della consulenza degli operatori ma allo stesso tempo è attenzionato”. Cosa che invece sfugge ad esempio alle poste che si limita solo ad accogliere le domande. Questo di certo non basterà a salvarsi dagli approfittatori seriali, infatti c’è un terzo ente che collabora, forse quello più importante ed è l’Inps a cui spetta l’ultima parola. Tutte le richieste, infatti, saranno vagliate caso

per caso e solo quelle conformi ai requisiti avranno esito positivo. Il de-creto prevede l’erogazione di fondi ma certamente secondo modalità diverse da persona a persona. “Questa forse è l’unica problematica in cui potremmo incorrere - dice il dottore - saremo tempestati da lamentele circa i mancati accrediti o di fronte ad importi inferiori a quelli dovuti”.

I benefi ciari otterranno una card

Carlo Girone

Page 39: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

38 3939

Page 40: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

40 41

Don Ciccio, ci lascia il decano dei calzaturieri

Francesco Paolo Orabona, per tutti Don Ciccio, decano dei calzaturieri aversani, assistito

amorevolmente dai figli, Laura, Isido-ro, Nunzia dalla nuora Anna ed i nipoti, ci ha lasciato per sempre. Con don Ciccio scompare uno dei principali attori dell’arte calzaturiera aversana, apprezzata in tutto il mondo. Insieme ai fratelli, Nicola, Vincenzo, Stelio, Andrea e Tommaso, don Ciccio, dal dopoguerra e fino agli anni 90, creò e produsse una calzatura di raffinata eleganza, innovativa fantasia e perfe-zione tecnica.Nelle vetrine dei negozi più esclusivi non mancava mai la scarpa IsorShoes, il marchio creato dai fratelli Orabona in ricordo del loro papà. Le firme più prestigiose della moda, nazionale dal conterraneo Salato, a Spatafora, Valentino, Cavalli e Magli, a quella estera, si approvvigionavano presso

il calzaturificio di cui Don Ciccio era l’anima creativa, l’innovatore, il raf-finato esecutore. La nobile tradizione

manifatturiera aversana, ancora oggi simbolo di qualità eccellente e di bellezza, che lo ha visto primeg-giare, deve molto a questo Signore, che ci ha lasciato dopo una vita intensa ed operosa dedicata ai suoi due più grandi amori: la famiglia e la calzatura. La chiesa di Santo Spirito, dove giovedì 21 febbraio si è tenuta la cerimonia funebre, officiata da don Alfonso D’Errico - suo padre spirituale - era gremitis-sima per dare l’ultimo grato saluto al Maestro, di cui in tanti hanno anche ricordato la grande simpatia che ispirava per le sue non comuni doti umane, la pronta battuta, le sue briose ed ironiche provocazioni. Ciao, carissimo don Ciccio... e mi raccomando: ora riposati, non ti

mettere in testa di prendere anche lì le misure, pensando di fare calzare le tue eleganti scarpe pure ai Santi.

di Geppino De Angelis

Chiacchiere in libertà su Sanremo

Premesso che, da decenni, non seguiamo il festival di Sanremo (se non attraverso i commenti

giornalistici del day after), forse perché continuiamo ad essere legati a canzoni di quando eravamo …verdi ( di età e non per colore politico) come “Il cielo in una stanza”, “Il nostro concerto”, “Ma-latia”, “Voce ‘e notte” e via discorrendo, a bocce ferme (ora che sembrano sopite le polemiche relative alla cittadinanza del vincitore, al contenuto di qualche canzone ed altre quisquiglie varie), ci sia consentita qualche considerazione. Vero è, che al tirar delle somme, il festival è un …bel, grande business per cantanti (almeno per i …big) per disco-grafici e per quanti vi ruotano attorno, siamo dall’avviso che, comunque, non si tratta di un …affare di Stato.Per una settimana e più sembra che il nostro Bel Paese sia paralizzato, di-menticandoci tutti dei grossi problemi

che da anni lo travagliano (migranti, disoccupazione giovanile, corruzione tanto che sembra che in Italia non ci sia mai stato il tanto conclamato “Mani pulite”), per non parlare delle sostan-ziali differenze socio-economiche tra nord e Sud, delle carenze gravissime dell’edilizia scolastica, della mancanza di sicurezza in certe città tipo Napoli ma

anche nella nostra Aversa. L’elen-co dei problemi che travagliano la nostra Italia (siamo sempre in attesa del …gialloverde cambia-mento) sarebbe lunghissimo ma, che volete farci, quello che conta è il …Festival di Sanremo tanto che, dalla stampa nazionale ai ser-vizi televisivi, sembra non ci sia stato altro da trattare con la stessa frequenza ed evidenza. E, visto che siamo in tema di canzoni e …canzonette, non dimentichiamoci della proposta di legge presen-

tata dal deputato Alessandro Morelli secondo cui le radio, sia nazionali che private, dovrebbero trasmettere (come avviene per legge in Francia dal 1994) una canzone italiana su ogni tre, sanzio-nando i trasgressori con la sospensione radiofonica di un minimo di otto al massimo di trenta giorni. E’ il caso di dire …chi vivrà, vedrà…

Francesco Paolo Orabona

Page 41: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

40 41

Page 42: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

42 43

AUGURI

AUGURI

LAUREA

AUGURI

LUTTO

AUGURIPotete scriverci alla nostra e-mail: [email protected] Gli

annunci e le foto saranno pubblicati dando la priorità ai primi pervenuti

Il 3 marzo, si è svolta presso “Il Menalino” la presentazione del libro “La maledizione dell’acciaio”

di Oreste Ciccariello. Come già annun-ciato su queste colonne, erano presenti Gigi e Ross, l’Assessore al lavoro di Napoli Monica Buonanno. Moderatore il nostro Donato Liotto. “La Maledi-zione dell’acciaio” sta trovando ampi consensi, tant’è che già ne è in corso la ristampa della seconda edizione. L’idea, ricordiamolo, è nata dalla mente di Gigi e Ross, i quali sono sempre presenti a ogni presentazione, affiancando Cic-cariello con la loro simpatia e bravura. Questo fa sì che gli incontri siano particolarmente affollati. Nel libro si parla dell’ex Italsider di Bagnoli, di una bonifica tante volte annunciata e mai completata. Un luogo dove l’in-quinamento ambientale ha negli anni mietuto tante vittime innocenti. Nel corso dell’incontro sono state rivolte tante domande ai protagonisti della

Gigi e Ross ed il romanzo di Ciccariellomattinata e questi, con grande serietà hanno dimostrato che, oltre che essere bravi artisti, sono persone con grandi valori. L’autore Ciccariello ha voluto precisare che il suo lavoro non nasce come un libro di inchiesta, semmai è la storia provocare riflessioni importanti. “Noi persone ‘normali’ - ha dichiarato Ciccariello - non abbiamo determinati poteri decisionali, pertanto, diviene emblematico immaginare e usare la fan-tasia, bisogna inventare un super eroe che possa combattere e vincere al nostro posto il mostro del’Italsider”. Un momento significativo dell’incon-tro è stato l’intervento del magistrato Nicola Graziano, invitato da Donato Liotto per il suo impegno sociale e civico e per il suo esporsi quotidiana-mente in prima persona, come cittadino e come magistrato. Graziano ha usato parole davvero importanti: “Bisogna avere la fantasia - ha detto - la forza e il coraggio di immaginare quello che si

vuole fare, avendo poi la determinazio-ne nel realizzarlo. Io ho sempre detto, soprattutto in questo territorio, che chi ha una buona scusa, non la deve usare mai non bisogna lasciarsi vincere dalla paura di un sogno”. Una mattinata densa di contenuti, condotta con leggerezza e simpatia dal nostro collaboratore Donato Liotto, per il quale “l’autore con la sua bravura riesce a coinvolgere il lettore in una storia dalla quale difficilmente ci si riesce a staccare”.

Tantissimi auguri ad Angelina Ver-netti che il 13 aprile compie 57 anni. S e non ci fosse la do-vrebbero inventare, carismatica, splen-dida e sempre di-sponibile, trasmette serenità e allegria. Buon compleanno, mamma, dai tuoi figli.

Il 23 marzo 2019 compirà i suoi primi 70 anni Carlo Citarella. Per lui gli augu-ri della moglie Amalia Amato, dei figli Nicola, Caterina, Giuseppe e Fedele, e dei nipoti. Ai quali si aggiungono quelli della nostra Redazione.

I più affettuosi auguri dalla redazione per il nostro collaboratore, preside Geppino De Angelis che, dopo domani 19 marzo, festeggerà con familiari ed amici il suo onomastico ma, soprattutto, i suoi primi ottantadue anni.

Augurissimi per il piccolo, bellissimo Giuseppe Golia che, con i genitori, no-stro collaboratore avvocato Maurizio e dottoressa Mariarosaria de Angelis, col gemellino Angelo, con i nonni Geppino ed Anna e con tutti i familiari festeggerà il suo onomastico martedì 19 marzo.

Il 19 febbraio 2019 Elisabetta Mau-riello si è brillantemente laureata in Economia e Management delle Imprese Internazionali, presso l’Università Par-thenope di Napoli. Auguri speciali alla neo dottoressa. Ad maiora.

Vasta eco di cordoglio ha suscitato in Aversa la morte della prof.ssa Rosaria La Sala, adorata moglie del nostro amico dottor Renato Golia, sposa e ma-dre esemplare, per molti lustri stimata docente di materie letterarie. A tutti i familiari i sensi del cordoglio della Redazione.

Page 43: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

42 4343

Page 44: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

44 45

Il condominio in...forma! dell’avv. Maurizio Golia

Impugnativa di delibera assembleare (seconda parte)

La giurisprudenza ha precisato che è solo annullabile la delibera con la quale erroneamente si

applichi il criterio legale di riparto delle spese condominiali; diverso è il caso in cui consapevolmente l’assemblea deliberi di modificare i criteri di riparto stabiliti dalla legge, arbitrariamente derogando ad essi. Nulla la delibera che a maggioranza modifica i criteri (legali o convenzionali) di ripartizione delle spese del condominio (Cass. civ. sez. II del 10 gennaio 2019 n. 470). Sono nulle per impossibilità dell’oggetto, e non meramente annullabili, e perciò impugnabili indipendentemente dall’os-servanza del termine perentorio di trenta giorni ex art. 1137, comma 2, c.c., tutte le deliberazioni dell’assemblea adottate in violazione dei criteri nor-mativi o regolamentari di ripartizione delle spese, e quindi in eccesso rispetto

alle attribuzioni dell’organo collegiale, seppur limitate alla suddivisione di un determinato affare o di una specifica ge-stione, non potendo la maggioranza dei partecipanti incidere sulla misura degli obblighi dei singoli condomini fissata per legge o per contratto, ed occorrendo, (eventualmente), a tal fine, un accordo unanime, espressione dell’autonomia negoziale. L’art. 66 disp. att. c.c. comma II prevede che in caso di omessa, tardiva

o incompleta convocazione degli aventi diritto, la deliberazione assembleare è annullabile ai sensi dell’art. 1137 cc su istanza dei dissenzienti o assenti perché non ritualmente convocati. Ovvero la delibera può essere contestata cioè il vizio relativo al difetto di convocazione può essere fatto valere solo da coloro che hanno subito direttamente il pregiu-dizio e non da altri soggetti. In presenza di delibere nulle o annullabili è anche possibile procedere alla revoca delle stesse o alla loco convalida, applicando i principi generali in materia di nullità o annullabilità. In tali ipotesi il condomi-nio – resosi conto di una delibera errata – può evitare spese maggiori (legali) revocando la delibera viziata oppure convalidandola (es. mancanza dei quo-rum), votando, di nuovo sul medesimo argomento e sul medesimo ordine del giorno (dopo formale convocazione).

Il 14 gennaio presso la Direzione Didattica del Terzo Circolo di Aversa, Plesso Platani, è stato dato

avvio al Servizio di Asilo Nido, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 16 ed il sabato dalle 8 alle 12. Il servizio, affida-to al Consorzio di Cooperative Sociali “Filpendo”, è rivolto a bambini di età compresa tra i 3 ed i 36 mesi e trova concretezza in “Assjeme”, gestito dalla Cooperativa Rebecca. Perché Assjeme? A parlarcene è la dott.ssa Annamaria de Gaetano, coordinatore del servizio. “Il termine assieme nell’accezione più comune rimanda all’idea di legame, il nido è qui inteso come un sistema relazionale complesso all’interno del quale tutti i componenti si influenzano reciprocamente e circolarmente, attra-verso quotidiane e significative intera-zioni. La nostra convinzione è che, per favorire un sano ed armonico sviluppo

Terzo Circolo, “Assjeme” e Asilo Nido

del bambino, tutte le figure preposte alla sua educazione debbano collaborare sinergicamente, agendo e supportandosi in un sistema integrato.La nostra imma-gine di bambino è quella di un individuo attivo e competente, dotato di capacità interattive, sociali e cognitive fin dalla

nascita. Riteniamo imprescindibile e fondamentale la famiglia sia come punto di partenza che come costante riferimento, consapevoli che gli inter-venti educativi saranno tanto più effica-ci e produttivi quanto più attivo sarà il coinvolgimento della famiglia. Lo staff costituito non solo dagli educatori, ma da tutto il personale del Nido, coordina-trice e ausiliaria, nella specificità delle rispettive professionalità, collaborano collegialmente al percorso educativo. Il bambino è protagonista del processo educativo, l’educatore svolge un ruolo di regia nella predisposizione e nella strutturazione delle sue esperienze. Il nido vuole invece essere prima di tutto un sistema di relazioni tra bambini, tra questi e le educatrici e tra le educatrici e la famiglia. Una rete impegnata sulla centralità del bambino con la sua storia, le sue esigenze, i suoi bisogni.

Page 45: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

44 45

Page 46: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

46 47

SOCIETA’

Donne e mamme, mogli picchiate, torturate, violentate, mobbizzate

Rosso come il sangue di tutte quelle donne morte ammazzate e vittime di violenza. La donna è un essere speciale ma l’uomo non la tratta sempre come dovrebbe

L’otto marzo insanguinato,la mimosa è rosso sangue

w Donato Liotto

L’otto marzo si è festeggiata come ogni anno la festa delle donne, ma vorrei tanto sapere

cosa c’era da festeggiare e provo a spie-gare questa mia riflessione, quantomeno ci provo. La donna è il centro dell’uni-verso nella vita di ciascun uomo, quan-tomeno così dovrebbe essere, è il punto di riferimento per mariti, fidanzati, figli, nipoti ecc. La donna è un essere speciale; una forza, la sua, dove riesce a far gravitare attorno a sé tutto quanto possa immaginarsi e dove è sempre lei, la donna, a saperci sostenere e abbracciarsi le “croci” di tante situazioni belle o brutte che siano, soprattutto brutte. Insomma, la donna riesce ad alleggerire la vita di chi gli ruota intorno. Detto questo, l’uomo che fa, come tratta la donna, come la considera? Bene, basta mettersi davanti al televi-sore o leggere un giornale e scoprire che l’uomo è l’essere più malvagio che possa esistere: lui ammazza, distrugge, annienta sia psicologicamente e nel fisico la donna. Donne violentante da branchi con istinti animali, i quali si accaniscono su un corpo indifeso di una donna togliendole la dignità e usandola come strumento di sfoghi bestiali; uomini che, poi, se arrestati, vengono accolti all’uscita del Commisariato da loro “sosteni-tori”, parenti e amici con applausi di incoraggiamento. “Stabbene facitele nata vota” - assurdo! Scene, queste, che non vorremo mai vedere, ma che purtroppo avvengono: stentiamo a cre-derci, esistono davvero persone così? Ora viene da pensare una sola cosa: se i genitori, i parenti, gli amici di questi

esseri immondi si comportano così, diventa chiaro da dove nasce il male in questi soggetti. Famiglie così possono solo essere esempi estremamente ne-gativi e assolutamente da condannare, andrebbero tutti rinchiusi in una cella e la chiave andrebbe buttata nell’oceano più profondo, ma siamo certi che pure il mare non la vorrebbe e gli verrebbe da vomitarla. Altre tantissime donne che lavorano vengono sottopagate rispetto ai loro

colleghi uomini, nonostante, abbiano incarichi simili e di responsabilità, ma solo perché donne con loro vengono usati mezzi e misure diverse. Fare carriera, lavo-rare, al contempo occuparsi dei figli, crescerli ed educarli, e poi dedicarsi con impegno al loro lavoro, insomma le donne fanno miraco-li, ma ciò nonostante, nel mondo del lavo-ro, e non generaliz-

zo, “possono danneggiare alcuni datori di lavoro” e questi si vedono legittimati a danneggiare le loro operaie o dirigenti relegandole ai margini e minimi azien-dali. Apprezzarle e gratificarle invece si dovrebbe fare. Donne e mamme, mogli picchiate, tor-turate, violentate, mobbizzate, ridotte in schiavitù e da chi? Sempre lui, l’uomo, il suo uomo, l’uomo che ama, il padre dei suoi figli. Ora, ditemi voi, con quale faccia un uomo degenerato, un uomo che definire tale è già un eufemismo si presenta l’8 marzo con la mimosa e la porge alla sua donna, a quella donna che appena il giorno prima ha riempito di botte? Non trovo risposte, mi sforzo ma non ci riesco, posso solo aggiungere che la mimosa in questo caso non è gialla ma è rossa color sangue, il sangue di tutte quelle donne morte ammazzate e vittime di violenza. L’8 marzo si deve festeggiare soprattutto nel ricordo di queste donne vittime innocenti a causa di noi uomini. E forse questa festa ritro-verà un suo significato.

“L’otto marzo si deve festeggiare soprattutto nel ricordo di queste donne vittime innocenti a causa di noi uomini. E forse questa festa ritroverà un suo significato”

Page 47: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

46 47

Page 48: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

48 49

Con il Pon “Latin lovers” i ragazzi imparano divertendosi

Al “Fermi” si studiail latino per ...gioco

w Geppino De Angelis

La parte terminale di ogni lezione viene dedicata a giochi linguistici, come cruciverba ed altri giochi che vengono praticati in latino

E’ proprio vero: al liceo “Fermi” una ne pensano e cento ne fanno per poter essere, a

ragion veduta, uno dei migliori istituti superiori della Campania. L’ultima novità è far studiare il latino per... gioco, come emerge dal Pon “Latin lovers”, un modulo per dieci lezioni. Il progetto è coordinato da Anna Maria Ruggiero e dalla “tutor” Maria Rosaria Esposito. L’obiettivo del “Latin lovers” è quello di avvicinare i ragazzi allo studio del latino, utilizzando metodi innovativi, facendo in modo che siano impegnati nel progetto e indotti a considerare la

materia come espressione della propria identità linguistica e culturale, di cui hanno bisogno per leggere e compren-dere la propria storia. Entrando nel dettaglio, è da dire che il corso è diviso in diversi moduli, ognuno dei quali tratta un argomento relativo alla civiltà latina come famiglia, educazione, storia delle origini, affiancando la lettura di testi inerenti a tali temi. Conseguente-mente, lo studio del latino diventa uno strumento indispensabile per conoscere una civiltà e la sua storia mentre gli alunni impegnati nel progetto non solo ripetono la grammatica latina studiata nel curriculum ma colmano anche even-tuali carenze nella disciplina. La parte terminale di ogni lezione viene dedicata

a giochi linguistici, come cruciverba ed altri giochi che vengono praticati in latino. Con l’interessante, innovativo progetto, lo studio del latino non è legato al voto finale nella disciplina ma anche al divertimento. A tal proposito, la prof. Ruggiero afferma: “Credo che i ragazzi siano interessati anche perché, oltre a tradurre, il primo obiettivo al quale devono puntare è la lettura e la comprensione senza passare attraverso il dizionario”. In definitiva, un progetto che ha richiamato l’attenzione entu-siasta degli alunni impegnati in esso perché, divertendosi, riescono meglio a… digerire una materia che potrebbe rappresentare uno “spauracchio” per ra-gazzini provenienti dalla scuola media.

Al salone Romano, l’associa-zione Musidantea, che in città ha riportato la stagione

teatrale, propone per il secondo anno consecutivo un omaggio in maschera al compositore aversano.Nel cortile del palazzo e nello splendido salone, risalente alla fine del Seicento e completamente ristrutturato e rifatto in stile baracco tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del secolo scorso, gli attori hanno impersonato una serie di eventi nell’evento, riportando indietro nel tempo i numerosi spettatori. Tra gli artisti presenti, Salvatore Be-nitozzi è stato appunto Domenico Ci-marosa, Antonio Vitale (Pulcinella) ed ancora Nuvoletta Lucarelli, Francesca Ciardiello, e tanti allievi dell’accademia teatrale di Musidantea e della scuola di danza popolare “Passo a due” di Sant’Arpino. Molto coreografico anche l’intervento

Il Carnevale di Cimarosa, l’originaledi Stefania Molitierno, leggiadra giocoliera e man-giafuoco. “Dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno reso possi-bile per il secondo anno con-secutivo - dichiarano i vertici di Musidantea 2.0, Luisa Pirozzi, Camen Pommella, Salvatore Benitozzi e Rosa Farinaro (tutti e quattro nella foto) - omaggiare il grande compositore aversano con una festa in abito d’epoca, dove cultura, musica e arte si fondono con l’aspetto ludico. Il tutto grazie agli sponsor, al fotografo Jacopo Pellino, agli amici Filiberto Serra e Antonella Becchimanzi e a tutti coloro che hanno collaborato per la riuscita di questa iniziativa davvero originale”.Cimarosa era molto legato al Carnevale. Il suo debutto nella musica avvenne in

concomitanza con il carnevale napo-letano, in quanto all’epoca era proprio durante il periodo carnevalesco che si rappresentavano le opere buffe di cui il cigno di Aversa fu il massimo esponente.Ed inoltre anche nella città di Venezia, dove poi lasciò la vita terrena, fu molto attivo proprio a sostegno dei festeggia-menti del famoso carnevale lagunare.

Page 49: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

48 49

Page 50: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

50 51

CULTURA

La parola, la nostra lingua al centro dell’evento tenuto a palazzo Cascella

‘O Nnapulitano è unavera lingua non folclore

w Irene Motti

Il corso di lingua napoletana è stato tenuto da Davide Brandi, da anni impegnato nella sua diffusione e tutela, seguendo il metodo di Carlo Iandolo

Si è svolto nella dimora storica del Palazzo Cascella ad Aversa il cor-so di lingua napoletana tenuto da

Davide Brandi, da anni impegnato nella sua diffusione e tutela. Il corso, svoltosi seguendo il metodo di Carlo Iandolo, si è articolato in cinque lezioni, all’esito delle quali è stato rilasciato un attestato ai venticinque allievi partecipanti. Il progetto, rientrante in un altro denomi-nato le “Parole ritrovate”, si è concluso sabato scorso con la partecipazione, all’incontro la “Parola giocata”, di Ed-gardo Bellini, già campione nazionale di giochi di parole. Il tutto è stato reso possibile grazie alla collaborazione dell’associazione “Mi-rarte”, presieduta da Rachele Romano, con quella dei “Lazzari” di Napoli. La parola, dunque, al centro di questi eventi, in particolare quella della nostra “Terra”. La “lingua napoletana”, na-scendo dal latino parlato e affondando le proprie radici nella lingua greca-dorica ed in quella osca, presenta regole gram-maticali, una fonologia e una morfolo-gia complessamente articolate, vanta una letteratura fiorente ed è parlata da milioni di persone in molteplici zone del mondo. A Buenos Aires, in Argentina, le è stato, addirittura, dedicato uno specifi-co corso di studi all’Università. Inserita nel 2009 dall’Unesco nell’Atlante delle lingue del Mondo in pericolo, è stata identificata come lingua del Sud Italia col grado di “vulnerabile”. Di questi tempi, in effetti, assieme alla nostra antica lingua, appaiono vulnerabili anche la nostra storia e la nostra cultura, fortemente minate alla base dal dilagan-te affermarsi di realtà partitiche come la “Lega Nord” al “Sud”, che, per restare nel lessico linguistico, costituisce un

dell’imperante fenomeno leghista, un linguaggio immediato, fin troppo, che spesso si basa sulla “estrema sempli-ficazione” dei temi, ridotti ai 280 ca-ratteri di un tweet, e sulla perdita della memoria storica, per cui non si parla più di “Nord” ma solo di “Lega”, non più di “secessione” ma di “sovranità nazionale”, non più di “terroni” ma di “migranti”. Viviamo tempi in cui tutto ciò che appare complesso, non immediato, che necessita studio, appli-cazione, che si impara con il passare del tempo assume una connotazione negati-va. Sarà il tempo (due mesi più o meno alle prossime elezioni amministrative ed europee) a dirci, invece, se saremo vittime di momentanea amnesia o se, alla Troisi, “faremo uso del napoletano come un fatto ideologico, come una difesa, desiderio di non accettare le regole per non tradire la nostra cultura, le nostre origini”.D’altra parte, nel “Libro del riso e dell’oblìo”, Milan Kundera fa affer-mare ad uno dei suoi personaggi che “per liquidare i popoli si comincia col privarli della memoria, si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia, scrivendo altri libri, fornendo un’altra cultura, inventando un’altra storia. Così che il popolo comincia a dimenticare quello che è e quello che è stato, e la lingua? Perché dovrebbero togliercela? Non sarà più che folclore e prima o poi morirà certamente di morte naturale”. Mantenere viva la nostra lingua madre, parlarla e scriverla correttamente, dif-fonderla ed insegnarla con tutta la sua letteratura antica e recente potrà evitare che resti confinata come semplice ele-mento folcloristico, rappresentando invece una forma di resistenza tra le più efficaci al “nuovo che avanza”, che poi altro non è che il “vecchio che ritorna”!

fastidioso “ossimoro”! Eppure è in forte crescita registrando sempre più prose-liti, non solo a livello nazionale, dove le ultime elezioni regionali di Abruzzo e Sardegna hanno fatto registrare una “schiacciante” affermazione, ma anche a livello locale: non pochi, infatti, pensano che, nelle prossime elezioni amministrative, possa fungere da vero e proprio ago della bilancia. Non è la lingua, ma il linguaggio all’origine

La locandina del corso

Un progetto nato dalla collaborazione dell’associazione “Mirarte”, presieduta da Rachele Romano, con quella dei “Lazzari” di Napoli. Corso in 5 lezioni con 25 partecipanti

Page 51: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

50 51

Page 52: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

52 53

Inizia una nuova era con il Mate X Huawei

Nuova raccolta di poesie di Antonio Conte

Dopo un breve periodo di pausa, Antonio Conte ha dato alla stampa una nuova raccolta di

poesie.Docente di disegno e storia dell’arte per molti lustri in varie scuole delle nostre zone, Antonio Conte è un “artista nel vero senso della parola, poliedrico nelle sue attività, passando dalla pittura (con notevoli successi in varie mostre non solo italiane) alla scultura, alla poesia, dedicandosi soprattutto al settore reli-gioso (dopo aver subito una svolta nella sua vita), dando alle stampe, tra l’altro, “Riflessioni bibliche” nel 2011, “Note al Cantico dei Cantici”, 2013, “I cieli e la terra”, 2014, “Apocalisse” nel 2015 ed altre raccolte, mentre il compianto nostro amico carissimo preside Giaco-mo Zapparrata ebbe a scrivere di lui “affida alla poesia le intime vibrazioni

della sua anima di artista come espresse nella sua pittura, trasmettendo la realtà del cuore umano, le sue qualità, la bellezza, la gioia, non solo di oggi ma anche di ieri e di domani”. Nella sua nuova raccolta, Antonio Conte tratta, con notevole sensibilità ed umanità vari temi, da un appello a Nostro Signore affinché salvi le anime corrotte all’invito all’umanità a non illudersi di poter vivere lontano da Dio, non tralasciando di trattare un argo-mento di scottante attualità come quello dei “migranti” che trovano la morte in mare per sfuggire alla morte nelle loro terre. In definitiva, una raccolta di poesie dense anche di spiritualità, che vanno lette, forse, per diventare tutti anche più buoni, più umani, più “fratelli”.

Gedean

Novità incontrastata del Mo-bile World Congress 2019 di Barcellona, conclusosi lo

scorso 29 febbraio, è stato il Mate X di Huawei. Il motivo di tanta curiosità è la caratteristica dello schermo flessibile che inaugura una nuova generazione di smartphone; per fare un parallelo, sem-bra di essere ritornati al 2007, quando Steve Jobs annunciò al mondo il primo iPhone, il telefono che in seguito avreb-be cambiato le abitudini delle persone e rivoluzionato per sempre il modo di comunicare. Il tema degli schermi flessibili non è nuovo, essi infatti grazie all’estrema versatilità, si prestano ad un ampio ventaglio di possibili future applicazioni. Tuttavia, portarli sugli smartphone appariva impresa impos-sibile da realizzare. La stessa Huawei, durante la presentazione, ha dichiarato di aver lavorato per ben tre anni allo sviluppo del sofisticatissimo congegno della “cerniera” che consente il mo-

vimento, con il risultato che già dalla metà del 2019, al prezzo di 2.400 euro circa, si potrà acquistare il primo cel-lulare smart con schermo pieghevole. È prematuro fare previsioni su quanto l’attuale mercato sarà “catturato” questa tecnologia. I presupposti però,

come accadde per il melafonino, ci sono tutti; il Mate X è sbalorditivo, dispone di due schermi AMOLED indipendenti, che quando aperti formano, senza soluzione di con-tinuità, una diagonale di 8 poll ici. Il modem incorporato supporta le reti 5G ed una barra laterale, oltre a migliorare l’impugnatura, alloggia i sensori e tre fotocamere Leica di cui una da 40 MPX, un grandangolo ed un teleobiettivo. Processore Kirin 980, 8GB di RAM, 512 di memoria espandibile ed una batteria da 4500mAh, tutto racchiuso in soli 11mm di spessore quando il device è chiuso! Al momento, solo Samsung

ha presentato qualcosa di simile, si chiama Galaxy Fold. Le caratteristiche sono le stesse del Mate Xma il principio di funzionamento è inverso, lo schermo pieghevole si trova all’interno delle superfici mobili ed all’esterno un solo display da 4,8 pollici.

Il Mate X della Huawei

Antonio Conte

Page 53: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

52 5353

Page 54: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

54 55

IL PERSONAGGIO

Alla riscoperta dei personaggi illustri che onorano la nostra città

L’aversano Gaetano Andreozzi era allievo di Niccolò Jommelli, altra gloriamusicale aversana, e per questo fu soprannominato “Jommellino”

Un Maestro pococonosciuto: “Jommellino”

w Biagio Maria Zapparrata

Napoli nel Settecento era una delle città più apprezzate per i talenti che sfornava ed adottava

e che sul versante musicale godette di una stagione particolarmente felice. Paisiello, Cimarosa, Jommelli e tanti altri contribuirono a fare della città nata dalla sirena Partenope uno dei più importanti centri musicali d’Europa. Ovunque, a Napoli, si faceva musica e ovunque si trovavano musicisti di stra-da con tanto di zampogna e mandolino. In tale contesto Wolfgang Amadeus Mozart entrò in contatto con gli illustri personaggi di un ambiente tanto raffi-nato ed acculturato, fra essi il coetaneo Gaetano Andreozzi, aversano, forse noto di nome ai concittadini perché a lui intitolata la strada che da piazza Vittorio Emanuele (abbasc ‘a scesa) conduce a via Filippo Saporito; allievo, e qualcuno dice anche parente - di qui Jommellino, nome d’arte - del più celebre Niccolò Jommelli, altra gloria musicale aversana. Del rapporto tra i due si ricorda un aneddoto, non sappiamo quanto degno di fede storica: quando il compositore austriaco, allora quattordicenne, si esibisce al Conservatorio della Pietà dei Turchini, fulcro della gloriosa scuola musicale napoletana tra il XVII ed il XVIII secolo, si imbatte, divertito, in una di quelle “superstizioni spaventose a cui il popolo si abbandona”, come scrive suo padre Leopold. Mentre è intento a suonare, il pubblico rumoreggia perché è convinto che la sua bravura derivi da un anello che porta alla mano sinistra. Il giovane Mozart comprende il motivo di tale baccano e, su suggerimento di Gaetano Andreozzi, si sfila lentamente

l’anello continuando ad esibirsi con la stessa maestria di prima, lasciando tutti ammutoliti. Vero o falso che sia l’aned-doto, ci dà una misura dell’importanza dell’autore aversano, meno geniale di Cimarosa, anche se di facile vena. Egli fu compositore più di genere serio che buffo; compose opere, oratori e musica da camera, trattando “con maggiore ampiezza la forma quartettistica con grande equilibrio e ricchezza inventiva, mostrando nella sua elaborazione delle

Gaetano Andreozzi ed il frontespizio di una sua opera

parti una perizia, che spontaneamente congiunge il libero moto di esse con la precisione organica dell’insieme e accostandosi per questo ad Haydn” così Angelo Capri, musicologo, (Il ‘700 musicale in Campania). Lo stesso Paisiello attesta che il nostro “gode di una reputazione straordinaria, musicò la Passione di Gesù Cristo, compose per quasi tutti i teatri d’Italia, in Alemagna, sei duetti per due soprani e basso”. Opere degne di essere ricor-date sono: L’Equivoco (Firenze 1781), L’Arbace (Livorno 1781), I Pazzi per disimpegno (Venezia 1782), la vergine del Sole (Palermo 1787), La morte di Cesare (Roma 1789), Le nozze ina-spettate (Napoli 1793). Per la musica da camera si hanno: Sei quartetti per due violini, viola e violoncello (Firenze 1786), tre quintetti per due violini, vio-la, violoncello e flauto (Venezia 1793), tre quintetti per due violini, viola, vio-loncello e oboe, manoscritto senza data (Venezia Museo Correr).

Paisiello, Cimarosa, Jommelli e tanti altri contribuirono a faredella città nata dalla sirena Partenopeuno dei più importanti centri musicalid’Europa

Page 55: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

54 5555

Page 56: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

56 57

ARTE

Gaetano Parente pensava che l’artista fosse uno dei tanti allievi del Giordano

Il pittore appose il proprio nome e la data 1671, all’interno di un cartiglio, sulla tela che campeggia sull’altare della quarta cappella di destra della chiesa

L’Immacolata di Ruggi in San Francesco ad Aversa

w Franco Pezzella

Qualche anno fa, la chiesa aver-sana di San Francesco delle Monache, è prepotentemente

balzata agli onori della cronaca artistica nazionale per la “scoperta”, tra le sue mura, di un dipinto, già attribuito in passato a Bernardo Cavallino, del pit-tore emiliano Jacopo Barbieri più noto come il Guercino.Un dipinto che ha conferito sicuramente ancora più lustro a questa antica fab-brica francescana già ricca di per sé di dipinti di pittori di fama quali Jusepe de Ribera, Pietro Berrettini da Cortona, Francesco De Mura, oltre che di pittori meno noti, ma comunque di discreto merito, come Leonardo Olivieri, Giusti-no Lombardi, e di altri ancora, ignoti o poco noti, quando non noti unicamente per qualche documento d’archivio o per una firma apparsa in occasione di restauri.Fra questi ultimi ci piace annoverare quel Lorenzo Ruggi che in San Fran-cesco appose il proprio nome e la data 1671, all’interno di un cartiglio, sulla tela dell’Immacolata che campeggia sull’altare della quarta cappella di destra; un’opera che, nelle brillanti vesti della Vergine - raffigurata mentre, ispirata da Dio, schiaccia con un piede la testa del serpente avvinghiato alla falce lunare - nella luce dorata che irrompe prepotentemente fra le nuvole e nel tenero incarnato degli angioletti, denuncia una manifesta dipendenza da modelli giordaneschi, sia nella resa coloristica che in quella formale, ancorché, relativamente a quest’ultimo aspetto, va osservato che nelle mani di qualche angioletto permangano alcuni degli attributi enunciati dalla litanie lau-retane, ormai estranei alle composizioni

del maestro: ci riferiamo in particolare all’Immacolata del “Museo de Arte” di Ponce e all’analoga composizione di “Palazzo Pitti” a Firenze, entrambe databili intorno al 1680 per le aperture classiciste. È pertanto verosimile, come d’altra parte aveva già colto Gaetano Parente, che l’artista fosse uno dei tanti allievi del Giordano, benché il De Do-minici, nella sua biografia, non ne faccia menzione. Una perplessità riguarda al più la datazione della tela (forse frutto di un improprio aggiustamento apporta-to in un restauro del secolo scorso) che va sicuramente posticipata di un decen-nio circa, poco prima della sua morte, dal momento che se così non fosse, il Ruggi si prefigurerebbe, nella formu-lazione iconografica del tema mariano dell’Immacolata, come un anticipatore del fortunato modello giordanesco.

Le uniche altre notizie al momento disponibili sull’attività dell’artista ci vengono fornite da Giuseppe Ceci, Gérard Labrot ed Eduardo Nappi. Il primo, come rilevò in un saggio scritto nel lontano 1891 dopo aver consultato l’unico registro scampato all’incendio dell’Archivio della Corporazione dei pittori napoletani, c’informa che il Ruggi fu accettato nel sodalizio sin dal 1672 restandovi iscritto fino al 6 maggio del 1681, giorno in cui sarebbe morto. Qualche anno fa, Labrot, in un fondamentale studio sui collezionisti d’arte nella Napoli dei secoli XVII-XVIII, cita, facendo riferimento a documenti d’archivio, opere dell’artista negli inventari di due collezioni napole-tane: quella del dottore Antonio Lauro, suo cognato, e quella del principe di Montefalcone, Andrea Coppola.Il Ruggi, che lo studioso francese, sulla scorta di questi documenti, vuole morto nel 1687, avrebbe eseguito in prevalen-za soggetti sacri, ma anche paesaggi di cui però non rimane traccia. Labrot ipotizza che sia morto in piena attività, poiché alla sua scomparsa risultano esservi molti quadri invenduti nella sua bottega, tra cui una Natività di Gesù, sei quadretti con figure di Santi e due bozzetti (Mosè che fa scaturire l’acqua dalla roccia e Rachele a cavallo). Più recentemente, Eduardo Nappi, direttore per più di mezzo secolo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli, ha pubblicato due nuovi documenti sul Ruggi che lo indicano quale autore di un dipinto raffigurante S. Antonio in gloria per la chiesa napoletana di S. Maria della Misericordia ai Vergini (1675), attualmente in un deposito della Curia arcivescovile, e di diverse pitture su 218 cristalli «per servizio di scrittory» (1677).

L’opera di Lorenzo Ruggi

Page 57: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

56 57

Page 58: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

58 59

STORIA NOSTRA

primogenito di una famiglia numerosa, a guerra finita, si mise “in proprio” per essere di maggiore aiuto ai suoi. Negli anni ‘50 infatti aprì nella locale piazza Marconi (già piazza delle erbe) una modesta pasticceria, che poi spostò in via Rosano, producendo dolciumi (malgrado le sue capacità ) alla portata delle tasche della gente di allora, che usciva da una tribolata Guerra e da anni di stenti e di miseria. Timorato di Dio e ligio alle tradizioni popolane, alternava il lavoro con la par-tecipazione a tutte le feste cittadine, a cominciare da quelle in onore dell’Ad-dolorata (non aveva altri diversivi) e della madonna di Casaluce, della quale non si perdeva le luminarie, i giochi rionali d’occasione e, soprattutto, le gare dei fuochi d’artificio che lo amma-liavano con i loro colori: era felicissimo quando seguiva le processioni con l’abito della sua Congregazione . Appesantito dall’età e per essere più vi-cino a dove abitava, in seguito, trasferì il suo laboratorio-bottega in via S. Nicola vivendo di quel poco che guadagnava dagli ottimi dolciumi che vendeva. Quando decise di smettere lasciò tutto e essendo celibe, siri tirò a vivere con la sorella Concetta nella serenità di un appartamentino sito in via S. Audeno, dove convenne anche l’estensore del Libro dei ricordi. Il quale, tracciando il profilo dello zio paterno, ne riporta anche qualche “spassoso” e saliente aneddoto indicativo della persona. Quando, ad esempio, lo zio sentiva parlare del proselitismo dei Testimoni di Geova, stufato, interveniva col dire “Queste persone vengono da Genova per rompere l’anima alla gente...”. Colpito da un ictus chiuse gli occhi nel 1981. Con Lui andava via un uomo un po’ brontolone ma dal cuore d’oro.

Ligio alle tradizioni popolane, alternava il lavoro alla partecipazione a tutte le feste

Nacque ad Aversa nel lontano 1903 da Antonio Sgueglia e Maria Lucarelli quando era sindaco Giuseppe D’Ausilio, tre mesi prima del suicidio di Pietro Rosano

La storia di Zio Peppino, un uomo d’altri tempi

w Antonio Marino

Prima che lo scorrere del tempo, inaridendo la memoria, ne cancellasse anche il ricordo, l’a-

mico fraterno Luigi Sgueglia ha messo insieme ed affidato alle stampe la storia “umana” della sua famiglia. Una vetrina di biografie e profili, tracciati in parte con l’aiuto degli stessi componenti, che vanno dal 1780, ai nostri giorni. Il libro, che conta com-plessivamente più di trecento pagine ed è arricchito da fotografie d’epoca (di persone e d’ambiente), è un omaggio “affettuoso” che l’estensore ha voluto fare ai suoi con l’intento di tramandarne il ricordo; tra i personaggi passati in rassegna e messi in risalto ne abbiamo scelto uno, non a caso, zio Peppino, un uomo d’altri tempi (da noi conosciuto), che si è sempre distinto per la sua mo-destia, l’innata serietà ed onestà e l’im-pegno nel lavoro conducendo una vita con una semplicità senza pari …sempre confortato dal calore di quanti gli hanno voluto (e gli vogliono ancora) bene. Zio Peppino - come scrive il nipote Luigi, nacque ad Aversa nel lontano 1903 da Antonio e Maria Lucarelli quando era sindaco Giuseppe D’Ausilio, tre mesi prima del suicidio di Pietro Rosano che sconvolse la città. Visse serenamente la sua fanciullezza tra le mura domestiche frequentando in loco le prime classi elementari, in un momento di grandi sconvolgimenti politico-sociali partoriti dall’Unità d’Italia. Sconvolgimenti che pesando “economicamente” sulla sua numerosa famiglia, dopo la morte del padre, lo indussero ad intraprendere, giovanissimo, la via del lavoro per necessità. A differenza del padre che curava una bottega artigianale nel vicolo dei ramai,

iniziò a lavorare col fratello minore Alfonso (padre di Luigi) come garzone in una pasticceria aversana imparando un mestiere che poi porterà avanti per l’intera esistenza. Un’attività, quella del “pasticciere” che abbracciavano diversi giovanissimi dell’epoca inizialmente (anche il padre di chi stende questo pezzo) , in quanto il lavoro mancava e l’emigrazione era elevatissima. Trascorse l’intero periodo tra le due grandi guerre facendo questo mestiere, come salariato, andando a prestare la sua opera in alcune pasticcerie di Napoli e nell’alifano, affrontando (con i mezzi di trasporto del tempo) difficoltà di ogni genere: partiva di mattina col tram o la Piedimonte, prima dello spuntar dell’al-ba, e faceva ritorno (quando poteva) a casa a tarda notte mettendosi a letto stanchissimo. Esonerato dal servizio di leva e dai campi di battaglia, perché

Giuseppe Sgueglia (zio Peppino)

Page 59: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

58 59

Page 60: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

60 61

L’APPUNTAMENTO

Il 26 marzo altro appuntamento prestigioso di Palaestra Normanna

L’informazione tra libertà di stampa e correttezzaw Italia Mauriello

“Palaestra Normanna”, l’As-sociazione politico-culturale fondata e presieduta da Pa-

squale Giuliano, continua la sua prege-vole ed apprezzata opera di sensibilizza-zione ed informazione su temi di grande interesse generale. Va, infatti, emblema-ticamente ricordato che in questi ulti-mi anni della sua attività, tra gli altri, hanno risposto al suo appello, in tema di corruzione e malaffare, personaggi come Franco Roberti, già Procuratore Nazionale Antimafi a, Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità Anticorruzio-ne, Catello Maresca, della Direzione Distrettuale Antimafi a, Giuliano Balbi, Ordinario di Diritto Penale della Uni-versità Vanvitelli; l’ex Presidente del Consiglio dei Ministri Ciriaco De Mita sulla crisi della rappresentanza e rap-presentatività della politica; Magdi Al-lam ed il nostro Vescovo Angelo Spinil-lo, in tema di Islamismo e terrorismo; il direttore del TG 2, Genny Sangiuliano, sulla Russia e su Putin, Elisabetta Gar-zo, e Francesco Greco, rispettivamente Presidente e Procuratore della Repub-blica del Tribunale Napoli Nord su un angoscioso e angosciante interrogati-vo: “Carcerazione preventiva: male ne-cessario!? ”; Micael Sciascia, Presiden-te della Corte dei Conti della Campania, sulla responsabilità dei pubblici ammi-nistratori.Su questa prestigiosa scia, Giuliano si ripeterà martedì 26 marzo prossimo, ore 18,30, nella stupenda sala Guitmondo del seminario vescovile di Aversa dove si discuterà su un tema sempre attuale, ma più che mai oggi da riproporre alla luce dei cosiddetti social, qual è quello della libertà di stampa. “L’appuntamento del prossimo 26 marzo - ha dichia-rato Giuliano - che Palaestra Nor-manna propone a quanti vorranno partecipare vuole portare la discussione sul diritto di cronaca, contemplato dalla

nostra Costituzione, e su un suo limite quale è quello, fondamentale, della correttezza dell’informazione, parten-do proprio dal cosiddetto decalogo del giornalista “scritto” da una ben nota sentenza della Corte di Cassazione, ri-salente però a circa 40 anni or sono. E’ a tutti evidente che i nuovi mezzi di co-municazione e diffusione hanno ormai inciso in maniera profonda su alcuni profi li e su alcuni “comandamenti” che, anche se criticati da noti giornalisti, sembravano, comunque, almeno in giu-

risprudenza, abbastanza chiari e pacifi ci. E proprio su tali aspetti peculiari che si confronteranno i nostri ospiti i quali sicura-mente daranno anche una risposta sulle “novità” di un’informazione ormai costantemente “torrenti-zia” che invade e spes-so condiziona la nostra quotidianità”. E credo che i relatori ci parleran-no anche degli strumenti messi ora a disposizione del cittadino che, “tocca-to” da un’informazione scorretta, ingannevole o addirittura falsa, non sa sempre orientarsi su come e quando difendersi per contrastare tutto ciò”. Al tavolo dei relatori, introdotti e moderati da Giuliano, siederanno Ot-tavio Lucarelli, Presiden-

te Ordine Giornalisti della Campania, Giuseppe Cioffi , Magistrato, già Presi-dente dell’A.N.M. del Tribunale Napoli Nord, Lorenzo Calò, Redattore Capo del quotidiano “Il Mattino”, Nicola De Chiara, vice Presidente della Asso-ciazione Stampa di Aversa e dell’Agro aversano. Un convegno di grande inte-resse ed attualità che sicuramente sarà, come quelli che lo hanno preceduto, molto partecipato. All’iniziativa hanno dato la loro adesione ed il loro sostegno prestigiosi club ed associazioni anch’es-si soggetti molto attivi e presenti in cam-po sociale sul nostro territorio. “Palaetra Normanna” in questa iniziativa è, infat-ti, affi ancata da AversaDonna, Fidapa Aversa, Rotary Club “Terra Norman-na”, Li ons di Aversa, Soroptimist in-ternational e Confi ndustria Caserta. Un panorama partecipativo, quindi, di gran-de prestigio, ma soprattutto di rilevante rappresentanza e rappresentatività.

Al Seminario un panorama partecipativo di grande prestigio e di rilevante rappresentatività

Page 61: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

60 6161

Page 62: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

62 63

Sono aversani i giovani talenti che hanno debuttato insieme su Rai 2

Il trio è composto da Carmine De Chiara, Cesare Segreto e Federico Di Napoli. A detta di tutti la loro è stata l’esibizione più divertente del debutto

“Radio Rocket”, il trio che sbanca “Made in Sud”

w Francesco di Biase

Da sinistra Cesare Segreto, Carmine De Chiara e Federico Di Napoli

Radio Rocket, buona la prima!. Il trio, tutto aversano, ha debut-tato in prima serata sul palco di

‘Made in Sud’, trasmissione televisiva che va in onda il lunedì su Raidue alle ore 21.20. Un grande contenitore di giovani talenti emergenti, ma anche di artisti affermati, che danno prova delle loro capacità artistiche e musicali, divertendo il pubblico in sala e i tantis-simi spettatori da casa. E il gruppo in questione, di talento, ne ha da vendere. Carmine De Chiara, giovane laureato in giurisprudenza ha coltivato la passione per il teatro sin da ragazzino, facendo del palcoscenico la sua seconda casa.Cesare Segreto, altro componente del trio, possiede anche spiccate doti musi-cali, oltre che teatrali, esperto animatore turistico, con la sua chitarra accompagna le esibizioni e le parodie musicali. Fede-rico Di Napoli, cantante professionista, è la voce del gruppo. Grazie all’innato talento canoro ha già realizzato impor-tanti lavori discografici, ai quali a breve si aggiungerà un progetto tutto nuovo. Quella dei Radio Rocket è un’avventura cominciata quasi per gioco “Tre anni fa sostenemmo il primo provino al Teatro Tam di Napoli - ci confidano - dove poi, col tempo, abbiamo acquisito espe-rienza e maggiore padronanza di scena. Ancor prima ci siamo esibiti in diversi locali, con le nostre originali parodie, riscuotendo sempre un discreto suc-cesso che ci ha spinto ad andare avanti, sempre con maggiore impegno”. Dal Teatro Tam di via Martucci, laborato rio artistico del programma televisivo, dove tutti i giovedì vanno in scena le ‘prove tecniche di trasmissione’, al palco di ‘Made in Sud’, il passaggio è stato breve “È per noi un’emozione unica e

co hanno le idee chiare “Continueremo a lavorare sodo, giorno dopo giorno, per migliorare le nostre qualità artistiche, seguendo gli insegnamenti del produtto-re Nando Mormone e del nostro autore di riferimento, Mino Abbacuccio”. Non ci resta che fare i complimenti per la scorsa esibizione e augurare loro una carriera artistica ricca di soddisfazioni. Ad maiora!

indescrivibile esordire in prima serata - continuano i Radio Rocket - su di un palcoscenico importante come quello di ‘Made in Sud’, con mille persone presenti dal vivo e due milioni di spet-tatori da casa”. Nella puntata che li ha visti debuttare, andata in onda lunedì 4 marzo, star e mascotte dell’esibizione è stato un insolito strumento musicale, l’ ‘ovetto’, molto apprezzato dal pubblico, destinato a diventare un punto fermo delle future performances, portato sul palco in quanto “Non sapendo Carmine suonare alcun tipo di strumento musica-le, abbiamo pensato ad un ‘ovetto’. Ne è nata una scenetta divertentissima, molto apprezzata dal pubblico in sala e, spe-riamo, anche da chi ci seguiva da casa”, ci spiegano divertiti. Dunque musiche divertenti e sketch esilaranti, saranno questi gli ingredienti essenziali di un mix vincente che gli artisti presenteran-no di trasmissione in trasmissione. Sul futuro infine, Carmine, Cesare e Federi-

IL DEBUTTO

Page 63: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche

62 63

Page 64: Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo Comune in ... · Elezioni, troppi candidati a Sindaco in campo ... sono tutti uguali e per fortuna ogni tan-to s’intravede anche qualche