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Emissione N° 292 SUD MUSIC 8015948303023 SUD 004 SUPERJEWEL BOX 2011 CANZONE NOA NOAPOLIS - NOA SINGS NAPOLI Lei si chiama Achinoam, non Carmela, eppure sta là – o qua? – rosa, preta e stella, icona glocal di un canto antichissimo, così vicino, così lontano. Voce di tufo e deserto, di mare e di vulcano, se è mai possibile, di distanze che uniscono, di rigore che non cozza con la passione. Strange days, sono strani tempi davvero se “’a reggina ‘e Napule” non si chiama nemmeno Maria, ma viene da Tel Aviv, tempi confusi, eppure è affascinante veder continuare il drammatico viaggio dei bastimenti napoletani per terre così lontane, oppure tornare finalmente a casa nel canto libero del cardillo del Mediterraneo. La scugnizza d’Israele, yemenita a New York, sa che “La vita è bella” perché sa cantare, ma anche ascoltare. Nei suoi viaggi-tournée ha raccolto voci e melodie, versi e storie, emozioni e racconti, ma s’è ritrovata solo nel corpo di Napoli, immergendosi gradualmente, ostinatamente, profondamente nelle viscere della città porosa, in un patrimonio canoro vicino alle sue corde, alla sua ugola cristallina, al suo cinguettare pallido e assorto in cui dimentica le radici per diventare la nipote di Gilda Mignonette, la figlia ribelle di Giulietta Sacco, educata al rock e al jazz per tornare alla malia verace di “Chiove a zeffunno”. I classicissimi più usurati, come “Torna a Surriento”, trovano nuova vita, ed è un miracolo, come il melodicissimo contrappunto di “Era de maggio”, l’affondo feroce di “Sia maledetta l’acqua”, la tenerezza di “Nonna nonna” per la prima volta in lingua ebraica. Se “Noa-Tel Aviv” ha portato nella Terra Promessa e Divisa e Ferita e Combattuta il pianeta Cantanapoli, in questo “Noa Sings Napoli” nasce una nuova città, Noapolis, metropoli così nobile da meritare il ritorno del canto delle sirene. Il Solis String Quartet, Gil Dor e Zohar Fresco costruiscono trame delicate, cameristiche, ma mai snob, da concertino che vorremmo tutti ritrovare nel sogno di una notte di mezza estate, nel mondo fatato delle canzoni popolari, delle emozioni che resistono al logorio del tempo perché esistono artisti capaci di rilanciarle, trasportarle nel mondo del presente, assicurando loro il passaporto per il futuro. Noa è Carmela e Maria, è l’ultima luciana anche se non è nata a Santa Lucia, è l’ultima cartulina ‘e Napule, anche se ha dovuto lavorare duro e tanto per impossessarsi quasi perfettamente del dialetto dei sommi Bovio e Di Giacomo. Noa balla la “Tammurriata nera” con la consapevolezza del suo dna frutto di incroci, culturali, razziali, “non sono bianca, non sono nera”, si tormentava da ragazzina alla ricerca della sua identità. Che è armonia perduta, come il canto di Caruso e di Pasquariello, come una villanella smaniosa, come gli echi di fronne e vutate che la cantante fa suoi con spietata maestria, con la saggezza di una virtuosa che non sacrifica nulla sull’altare della tecnica. In “Fenesta vascia” ogni legato, ogni sospiro, ogni pausa, ogni finale prolungata è colpo al cuore e balsamo sulle ferite, elogio eufonico e macchina del tempo che permette di arrestare la corsa contro lo stress che ci corrode quotidianamente. Noa trillo, Noa acuto, Noa basso profondo, Noa serenata sul mare, Noa sciantosa senza ammiccamenti, Noa malinconia, Noa appocundria, Noa verace, Noa “Autunno”, Noa profumo di maggio, Noa sfrontata, Noa eco d’Oriente, Noa voce d’Occidente. Benvenuti a Noapolis, bentornati a Napoli. Federico Vacalebre "Concerto per il Giubileo di Napoli" con la presenza del cardinale Crescenzio Sepe. Tour italiano: 3 e 4 marzo NAPOLI, Teatro Sannazaro con ospiti illustri: celebri artisti della canzone napoletana, membri de La Curia, giornalisti e autorità politiche, civili, religiose e militari. 8 marzo CATANZARO, Teatro Politeama 9 marzo FOGGIA, Teatro del Fuoco. Il 6 e 7 marzo Noa sarà disponibile a Roma per rilasciare interviste. 1. Santa Lucia Luntana 2. Era De Maggio 3. Alla Fiera Di Mastrandrea 4. Fenesta Vascia 5. Sia Maledetta L’Acqua 6. Autunno 7. Torna A Surriento 8. Napule Ca’ Se Ne Va 9. I’ Te Vurria Vasa’ 10. Nini Kangy 11. Villanella Che All’Acqua Vai 12. Tammurriata Nera 13. ‘A Cartulina ‘E Napule 14. Nonna Nonna (Gaa’gua)

Emissione N° 292 - Jazzitalialas ciato scritto Bill Evans. E già la faccenda non sarebbe delle più agevoli se, poniamo, suoni la tromba o il contrabbasso, se poi sei un pianista,

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Page 1: Emissione N° 292 - Jazzitalialas ciato scritto Bill Evans. E già la faccenda non sarebbe delle più agevoli se, poniamo, suoni la tromba o il contrabbasso, se poi sei un pianista,

Emissione N° 292

SUD MUSIC 8015948303023 SUD 004 SUPERJEWEL BOX 2011 CANZONE

NOA NOAPOLIS - NOA SINGS NAPOLI Lei si chiama Achinoam, non Carmela, eppure sta là – o qua? – rosa, preta e stella, icona glocal di un canto antichissimo, così vicino, così lontano. Voce di tufo e deserto, di mare e di vulcano, se è mai possibile, di distanze che uniscono, di rigore che non cozza con la passione. Strange days, sono strani tempi davvero se “’a reggina ‘e Napule” non si chiama nemmeno Maria, ma viene da Tel Aviv, tempi confusi, eppure è affascinante veder continuare il drammatico viaggio dei bastimenti napoletani per terre così lontane, oppure tornare finalmente a casa nel canto libero del cardillo del Mediterraneo. La scugnizza d’Israele, yemenita a New York, sa che “La vita è bella” perché sa cantare, ma anche ascoltare. Nei suoi viaggi-tournée ha raccolto voci e melodie, versi e storie, emozioni e racconti, ma s’è ritrovata solo nel corpo di Napoli, immergendosi gradualmente, ostinatamente, profondamente nelle viscere della città porosa, in un patrimonio canoro vicino alle sue corde, alla sua ugola cristallina, al suo cinguettare pallido e assorto in cui dimentica le radici per diventare la nipote di Gilda Mignonette, la figlia ribelle di Giulietta Sacco, educata al rock e al jazz per tornare alla malia verace di “Chiove a zeffunno”. I classicissimi più usurati, come “Torna a Surriento”, trovano nuova vita, ed è un miracolo, come il melodicissimo contrappunto di “Era de maggio”, l’affondo feroce di “Sia maledetta l’acqua”, la tenerezza di “Nonna nonna” per la prima volta in lingua ebraica. Se “Noa-Tel Aviv” ha portato nella Terra Promessa e Divisa e Ferita e Combattuta il pianeta Cantanapoli, in questo “Noa Sings Napoli” nasce una nuova città, Noapolis, metropoli così nobile da meritare il ritorno del canto delle sirene. Il Solis String Quartet, Gil Dor e Zohar Fresco costruiscono trame delicate, cameristiche, ma mai snob, da concertino che vorremmo tutti ritrovare nel sogno di una notte di mezza estate, nel mondo fatato delle canzoni popolari, delle emozioni che resistono al logorio del tempo perché esistono artisti capaci di rilanciarle, trasportarle nel mondo del presente, assicurando loro il passaporto per il futuro. Noa è Carmela e Maria, è l’ultima luciana anche se non è nata a Santa Lucia, è l’ultima cartulina ‘e Napule, anche se ha dovuto lavorare duro e tanto per impossessarsi quasi perfettamente del dialetto dei sommi Bovio e Di Giacomo. Noa balla la “Tammurriata nera” con la consapevolezza del suo dna frutto di incroci, culturali, razziali, “non sono bianca, non sono nera”, si tormentava da ragazzina alla ricerca della sua identità. Che è armonia perduta, come il canto di Caruso e di Pasquariello, come una villanella smaniosa, come gli echi di fronne e vutate che la cantante fa suoi con spietata maestria, con la saggezza di una virtuosa che non sacrifica nulla sull’altare della tecnica. In “Fenesta vascia” ogni legato, ogni sospiro, ogni pausa, ogni finale prolungata è colpo al cuore e balsamo sulle ferite, elogio eufonico e macchina del tempo che permette di arrestare la corsa contro lo stress che ci corrode quotidianamente. Noa trillo, Noa acuto, Noa basso profondo, Noa serenata sul mare, Noa sciantosa senza ammiccamenti, Noa malinconia, Noa appocundria, Noa verace, Noa “Autunno”, Noa profumo di maggio, Noa sfrontata, Noa eco d’Oriente, Noa voce d’Occidente. Benvenuti a Noapolis, bentornati a Napoli. Federico Vacalebre

"Concerto per il Giubileo di Napoli" con la presenza del cardinale Crescenzio Sepe. Tour italiano: 3 e 4 marzo NAPOLI, Teatro Sannazaro con ospiti illustri: celebri artisti della canzone napoletana, membri de La Curia, giornalisti e autorità politiche, civili, religiose e militari. 8 marzo CATANZARO, Teatro Politeama 9 marzo FOGGIA, Teatro del Fuoco. Il 6 e 7 marzo Noa sarà disponibile a Roma per rilasciare interviste. 1. Santa Lucia Luntana 2. Era De Maggio 3. Alla Fiera Di Mastrandrea 4. Fenesta Vascia 5. Sia Maledetta L’Acqua 6. Autunno 7. Torna A Surriento 8. Napule Ca’ Se Ne Va 9. I’ Te Vurria Vasa’ 10. Nini Kangy 11. Villanella Che All’Acqua Vai 12. Tammurriata Nera 13. ‘A Cartulina ‘E Napule 14. Nonna Nonna (Gaa’gua)

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INCIPIT 8015948501221 INC 122 JEWEL BOX 2011 JAZZ

ZEGNA RICCARDO MONK-A-NING Non si scappa, se sei un musicista di jazz prima o poi dovrai fare i conti con la musica di Thelonious Monk, qualunque siano i tuoi riferimenti stilistici e addirittura i tuoi gusti o le tue idiosincrasie. Il problema è che il corpo della musica del grande pianista e compositore è più molto più vasto e ingombrante della semplice lista di titoli dei suoi pezzi, la musica di Monk contiene molte altre altre cose oltre che se stessa e il suo autore, non è una questione inerente all’improvvisazione, parlo proprio delle note: basta suonarle come sono scritte, una per una, per rendersi conto di come Monk, misteriosamente chiuso nel suo silenzio, sapesse di noi molte più cose di quelle che noi stessi siamo disposti ad ammettere. La musica che ci ha lasciato è uno specchio che può sembrare poco fedele se non addirittura deformante quando è osservato da una certa distanza mentre si rivela essere straordinariamente preciso, se troviamo il coraggio di avvicinarci quanto basta. Ecco messa a nudo la tua storia, la tua poetica musicale. Monk scava, lo sapeva insospettabilmente György Ligeti, lo ha lasciato scritto Bill Evans. E già la faccenda non sarebbe delle più agevoli se, poniamo, suoni la tromba o il contrabbasso, se poi sei un pianista, come è il caso di Riccardo Zegna, l’incontro con la musica di Monk determina inevitabilmente anche la presa di coscienza, e senza possibilità di vie di fuga, del rapporto che hai saputo costruire tra te stesso e i tasti bianchi e neri, con il suono, con le asprezze della tecnica di uno strumento che per definizione è nemico dell’approssimazione. Il pianoforte, per poterne fare qualcosa, devi suonarlo bene, troppa è la musica passata dalle sue parti nel corso dei secoli passati, è un congegno pieno di meccanismi delicati, di corde, di storia, oltrettutto il pianista è solitamente costretto a suonare uno strumento diverso da quello sul quale passa le proprie ore di studio e di riflessione, un pianista porta con se il proprio pianoforte interiore e deve adattarlo sera dopo sera a quello, magari simile ma certamente sconosciuto, che lo aspetta sul palcoscenico. Bisogna essere attrezzati, insomma, avere idee e personalità oltre che tecnica strumentale. La musica di Monk ha accompagnato Riccardo Zegna per molti anni, insieme a quella di Ellington, di Bill Evans, accostata allo stride di Fats Waller, messa sul leggìo accanto alla seconda sonata di Boulez e ai songs di Charles Ives; echi di tutto questo risuonano con felicità tra le tracce di questo disco. Con il coraggio, l’amore e la spregiudicatezza che occorrono per affrontare warhorses quali Eronel e Bye Ya, o brani di raro ascolto come Children’s song, Riccardo ci ha consegnato un disco semplicemente necessario. (P. Leveratto)

Riccardo Zegna con "MONK -A-NING" fa un tributo al grande Thelonious Monk. (...)Un disco semplicemente necessario per affrontare "warhorses" quali Eronel e Bye Ya, o brani di raro ascolto come Children’s song... P. Leveratto 1. Children’s Song 2. Bright Mississippi 3. Eronel 4. 52nd Street Theme 5. Light Blue 6. Bye-ya 7. Reflections 8. Straight, no chaser 9. Monk’s Mood 10. Alternate M ood 11. Ba-lue Bolivar Ba-lues- are 12. Misterioso 13. Skippy 14. Let’s cool one

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RETHINKART 8034023620039 RE 0210 DIGIPACK 2011 JAZZ

COURTOIS VINCENT L'IMPREVU Re:think-art è una nuova etichetta per il jazz e la musica improvvisata, dedicata alla pubblicazione e alla promozione di alcuni tra gli artisti più originali e creativi dell’attuale scena musicale italiana e internazionale. Con questo nuovo disco in solo del violoncellista francese Vincent Courtois, la Re:think-art inaugura la nuova Serie Nero. Nato nel 1968 a Parigi Vincent Courtois è un violoncellista formatosi nell’ambito della musica classica per poi dedicarsi al jazz e alla musica improvvisata in generale. In questo suo disco in solo dal titolo “L'imprevu”, Courtois continua nel suo percorso di ricerca di nuove sonorità trasversali, fondendo elementi del jazz e della musica contemporanea.

Un disco in solo del violoncellista francese Vincent Courtois. Courtois fonde elementi del jazz con la musica contemporanea. 1. L’imprévu 2. Colonne Sans Fin 3. Alone With G 4. Sensuel Et Perdu 5. Amnésique Tarantella 6. Suburbs Kiosk 7. Skins 8. No Smoking 9. Regards 10. La Visite 11. Couldn’t Imagine It 12. L’imprévue

SOLAR RECORDS 8436028697717 4569887 3 CD BOX SET 2011 JAZZ

JAMAL AHMAD THE LEGENDARY 1958 PERSHING LOUNGE & SPOTLITE CLUB PERFORMANCES Questo box raccoglie tutte le registrazioni realizzare dal leggendario trio di Ahmad Jamal con Israele Crosby e Vernell Fournier presso il Pershing Lounge di Chicago e lo Spotlite Club di Washington nel 1958. Alcune registrazioni in studio effettuate durante quello stesso periodo e l’album “Count 'Em 88” (Argo LP610), registrato da Jamal con Israel Crosby e Walter Perkins nel 1956, sono stati aggiunti come bonus. Anche se non erano le prime registrazioni di Ahmad Jamal, queste incisioni del 1958segnarono l'inizio del suo successo. L'abum originale “But Not for Me”, registrato presso il Pershing Lounge di Chicago il 16 e 17 Gennaio del 1958, comprendeva otto dei 43 brani suonati dal trio, accuratamente selezionati dallo stesso pianista, e per questo motivo sono stati selezionati come apertura di questa pubblicazione. Due anni dopo, il successo dell'album convinse i produttori a pubblicare altri undici brani (cd 1, tracce 9-19), che sono stati scelti ancora una volta sotto la supervisione di Jamal. Si ritiene che il materiale non utilizzato sia stato messo da parte e successivamente sia andato perso. Le registrazioni presso lo Spotlite Club, realizzare il 5 e 6 Settembre 1958, sono state pubblicate (sempre in modo parziale) in vari modi nel corso degli anni.

Box che raccoglie tutte le registrazioni realizzare dal leggendario trio di Ahmad Jamal con Israele Crosby e Vernell Fournier presso il Pershing Lounge di Chicago e lo Spotlite Club di Washington nel 1958. L'album “Count 'Em 88” e altre registrazioni sono state aggiunte come bonus.

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RUF RECORDS 0710347116622 RUF 1166 JEWEL BOX 2011 BLUES

FISH SAMANTHA, TAYLOR CASSIE, WILDE DANI GIRLS WITH GUITARS Per il suo Blues Caravan Tour del 2011 la Ruf Records presenta tre delle più incredibili giovani chitarriste blues in circolazione per la prima volta sullo stesso palco: Dani Wilde, Cassie Taylor e Samantha Fish. Proveniente da Brighton, Inghilterra, Dani Wilde canta il blues con il fervore della vecchia scuola di Aretha Franklin, ma prende anche spunto da contemporanei come Duffy e Joss Stone. La cantautrice e chitarrista ha da poco pubblicato il suo secondo album, “Shine”, una collaborazione con il rinomato produttore Mike Vernon (Eric Clapton, Fleetwood Mac). Ad appena 21 anni, Samantha Fish è già un nome di punta della scena musicale della sua città natale Kansas City, Missouri. Ha scoperto il blues quasi per caso da adolescente, ma da allora è diventata la sua ragione di vita. La sua musica e la sua straordinaria abilità dal vivo le hanno permesso di conquistare un fedele seguito locale ed ora è pronta a farsi conoscere a tutti gli appassionati del mondo. Orgogliosa di farsi chiamare "figlia di un bluesman", la poli-strumentista Cassie Taylor è apparso in otto album di suo padre, Otis Taylor, e lo ha accompagnato in tour in tutto il mondo. Cassie è rinomata per la sua presenza scenica sul palco e per la sua voce "celestiale" (Boston Globe). Questo trio di giovani artiste è supportato da una band di altissimo livello in questo album prodotto da Mike Zito.

Dani Wilde, Cassie Taylor e Samantha Fish: tre giovani e incredibili chitarriste blues dei giorni nostri! Cassie Taylor è "figlia del bluesman" Otis Taylor . 1. Bitch 2. Satisfy My Soul 3. Mr. Loving Man 4. We Ain't Gonna Get Out Alive 5. Reason To Stay 6. Get Back 7. Come On Home 8. Leaving Chicago 9. Wait A Minute 10. Move On 11. Are You Ready 12. Jet Airliner

ACT 0614427950222 ACT 9502-2 DIGIPACK 2011 JAZZ

KUHN JOACHIM, BEKKAS MAJID, LOPEZ RAMON CHALABA Joachim Kühn, classe 1944, è un veterano del jazz contemporaneo che ha suonato al fianco di artisti del calibro di Michel Portal, Archie Shepp, Ornette Coleman, Rabih Abou-Khalil, Stan Getz, Michael Brecker e Michael Wollny. Sperimentatore instancabile, nel 2003 Kühn ha iniziato la collaborazione con il virtuoso di guembri Majid Bekkas, uno dei protagonisti della scena musicale marocchina. A loro si è successivamente unito il batterista e percussionista spagnolo Ramon Lopez, e il trio ha pubblicato nel 2007 suo primo album, “Kalimba” (ACT 9456-2), seguito poi da “Out Of The Desert” (ACT 9475-2). “Chalaba” rappresenta il nuovo lavoro di questo trio magico che nel corso degli anni ha sviluppato un suono unico che miscela in modo armonioso e organico jazz e world music. "Nessuno ha bisogno di camuffarsi in questa band - spiega Kühn - Mi sento più libero nell’improvvisazione qui rispetto a quando suono in un gruppo jazz tradizionale sebbene di solito non ci sia molta improvvisazione nella musica Gnawa, anche se non sembra. Ottengo il massimo da ciò che accade nel momento. In futuro mi piacerebbe studiare la musica araba e africana ancora più intensamente, ma è così ricca che è quasi il lavoro di una vita".

“CHALABA” è il nuovo lavoro del magico trio formato da Joachim Kühn, Majid Bekkas e Ramon Lopez. Una miscela di jazz e world music! 1. Pekka Pohjola - 07:36 2. Waltz For Bill - 06:04 3. Can’t Get Up - 03:08 4. Tears For Esbjörn - 05:28 5. Thinking Of Misty - 06:28 6. Jean And Aino - 07:22 7. Donna Lee - 03:36 8. One More Waltz For Michel Petrucciani - 04:08 9. Bluesette - 04:04 10. Intermezzo - 05:50 1. Enjoy - 05:12 2. Asmaa - 07:02 3. Back To Normal - 04:37 4. Play Golf In The Fresh Air - 04:41

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5. Chalaba - 09:54 6. Soon In June - 06:52 7. Hamdouchia - 05:14 8. The Second Egg - 05:41 9. Mimoun Saadiyamou - 04:54

ACT 0614427950420 ACT 9504-2 DIGIPACK 2011 JAZZ

RANTALA IIRO LOST HEROES Fino ad ora il suo nome è stato associato principalmente al Trio Töykeät, uno delle formazioni più divertenti e visionarie della scena jazz nordeuropea. Il pianista finlandese Iiro Rantala ha esplorato tutte le possibilità espressive del trio jazz prima di sciogliere la formazione nel 2006 e forse proprio per questo ha deciso di dedicarsi ad un progetto per piano solo: “Lost Heroes”. L’album segna il suo debutto con la prestigiosa etichetta tedesca ACT che ha già tra i suoi artisti pianisti eccezionali come Vijay Iyer, Vladislav Sendecki, Danilo Rea e Gwilym Simcock. L'album “Lost Heroes” nasce con la volontà di Iiro Rantala di rendere tributo ai suoi modelli musicali e agli artisti a cui si sentiva particolarmente legato, non solo riproponendo i brani che li hanno reso celebri, ma anche scrivendo brani originali che potessero rendergli omaggio in modo personale e non convenzionale. Così ad esempio a Jean Sibelius, Rantala dedica una toccante ballata che non si concentra su du lui in quanto compositore e musicista, ma lo ritrae nelle vesti di affettuoso marito al fianco della moglie Aino. Pekka Pohjola, Esbjörn Svensson, Erroll Garner, Jaco Pastorius, Art Tatum, Oscar Peterson, Michel Petrucciani, Luciano Pavarotti: sono questi alcuni dei nomi che riecheggiano in questo album. Un disco intenso e appassionante che rispecchia un talento ancora poco conosciuto al grande pubblico. Un talento che il grande Gil Goldstein ha descritto così: “Iiro Rantala è un pianista sensazionale che rappresenta la prova più evidente per credere nella reincarnazione perché la sua tecnica pianistica e la sensibilità musicale hanno una profondità che sembra impossibile raggiungere in una vita sola”.

Iiro Rantala pianista finlandese membro del Trio Töykeät che si è sciolto nel 2006. "LOST HEROES" è un tributo a grandi artisti quali Pekka Pohjola, Esbjörn Svensson, Erroll Garner, Jaco Pastorius, Art Tatum, Oscar Peterson, Michel Petrucciani, Luciano Pavarotti e molti altri. 1. Pekka Pohjola - 07:36 2. Waltz For Bill - 06:04 3. Can’t Get Up - 03:08 4. Tears For Esbjörn - 05:28 5. Thinking Of Misty - 06:28 6. Jean And Aino - 07:22 7. Donna Lee - 03:36 8. One More Waltz For Michel Petrucciani - 04:08 9. Bluesette - 04:04 10. Intermezzo - 05:50

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SOLAR RECORDS 8436028697700 4569886 JEWEL BOX 2011 JAZZ

MANNE SHELLY & HIS MEN WEST COAST JAZZ IN ENGLAND Questa produzione propone un raro concerto in Inghilterra del leggendario quintetto di Shelly Manne con Joe Gordon e Richie Kamuca. Il concerto tenutosi al Free Trade Hall di Manchester il 12 Marzo 1960 viene pubblicato in questa occasione per la prima volta su CD. Il quintetto aveva già realizzato delle registrazioni dal vivo al Blackhawk di San Francisco nel Settembre del 1959 (la loro prima registrazione in studio era avvenuta a Maggio dello stesso anno, sul secondo dei due album di Manne dedicati alla musica scritta da Henry Mancini per "Peter Gunn"). I risultati delle registrazioni al Blackhawk furono così esaltanti che sia i produttori, sia i membri del gruppo decisero di pubblicare la maggior parte della musica registrata in quella occasione su una serie di quattro volumi. Il quintetto che si può apprezzare in quelle registrazioni vedeva Victor Feldman al pianoforte, successivamente sostituito da Russ Freeman nel Dicembre 1959, quando il quintetto ha registrato l'album “The Proper Time”. Subito dopo il gruppo ha intrapreso un tour europeo di cui sono rimaste poche testimonianze: le registrazione del 12 Marzo a Manchester qui riproposte, tre brani da un concerto a Zurigo il 22 Febbraio e due brani da un concerto del 2 Marzo 1960 a Copenaghen, aggiunti come bonus tracks di questo album. La successiva e ultima registrazione realizzata da questa formazione sarebbe stata effettuata dal vivo il 31 Luglio 1960, presso il Lighthouse di Hermosa Beach, California.

"WEST COAST JAZZ IN ENGLAND" propone un raro concerto in Inghilterra del leggendario quintetto di Shelly Manne con Joe Gordon e Richie Kamuca. Come bonus sono state aggiunte le registrazio ne del 12 marzo a Manchester, tre brani del concerto a Zurigo del 22 febbraio e due brani da un concerto del 2 Marzo 1960 a Copenaghen. 01 Our Delight 6:53 02 Bags’ Groove 11:25 03 Nightingale 6:24 04 The Vamp’s Blues 10:39 05 I’ve Grown Accustomed To Her Face 4:10 06 Cabu 7:08 07 Straight, No Chaser 8:28* 08 Yesterdays 8:21*

SOLAR RECORDS 8436028697724 4569888

MCGHEE HOWARD DUSTY BLUE (+ THE CONNECTION) L’album “Dusty Blu”, registrato il 13 Giugno 1960, è stato registrato dal trombettista Howard McGhee dopo un periodo di relativa inattività dovuto problemi legati alla droga. Tutti le sue registrazioni del 1953 erano state come sideman, mentre non aveva realizzato nessuna incisione nel 1954. L'anno successivo McGhee ha partecipato ad una sola sessione (questa volta come leader), registrata il 22 ottobre 1955 e pubblicata da Bethlehem col titolo “The Return of Howard McGhee”. Nel 1956 ha partecipato ancora una volta come sideman in tre progetti discografici (una versione di Porgy and Bess realizzata da una big band diretta da Russell Garcia; “Songs for Any Taste” di Mel Tormé e “All of Me” di Johnny Hartman) e ha prodotto un solo album come leader: “Life Is Just a Bowl of Cherries”. Poi non ha effettuato altre registrazioni fino al 1959 (quando ha lavorato come sideman per Eddie Jefferson e Phil Woods). Il suo ritorno sulle scene è iniziato nel 1960, quando ha registrato l'album qui proposto, “Dusty Blue”, con Tommy Flanagan al piano, Ron Carter al basso e Walter Bolden alla batteria oltre a Pepper Adams al sax baritono, Bennie Green al trombone, e Roland Alexander al sax tenore su quattro brani. Questa è l'unica registrazione esistente di McGhee sia con Flanagan, Alexander o Adams, e la prima delle sue due sessioni con Ron Carter. Un

L’album “DUSTY BLUE” è s tato registrato il 13 giugno 1960. Registrazione avvenuta dopo un periodo burrascoso del trombettista Howard McGhee. 1. Dusty Blue 2:53 2. The Sound Of Music 3:22 3. I Concentrate On You 4:06 4. Sleep Talk 2:55 5. Park Avenue Petite 3:32 6. Flyin’ Co lors 5:52 7. With Malice Towards None 4:02 8. Groovin’ High 4:19 9. A Cottage For Sale 4:29 10. Who Killed Cock Robin? 4:27 11. Wigglin’ 4:56 12. Music Forever 3:49

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JEWEL BOX 2011 JAZZ

altro importante album registrato da McGhee nel 1960 è stato “The Connection”, con il pianista Freddie Redd. L'album completo è stato aggiunto come bonus a questo. Secondo tutte le discografie esistenti, sia “Dusty Blue” che “The Connection” sono stati registrati lo stesso giorno: 13 giugno 1960.

13. Time To Smile 3:57 14. Theme For Sister Salvation 4:38 15. Jim Dunn’s Dilemma 3 :59 16. O.D. [Overdose] 3:40

SOLAR RECORDS 8436028697731 4569889 JEWEL BOX 2011 JAZZ

MANN HERBIE NEW YORK JAZZ QUARTET (+ MUSIC FOR SUBURBAN LIVING) Questa edizione presenta, per la prima volta su CD, i due primi album di Herbie Mann e il suo New York Jazz Quartet: “New York Jazz Quartet” (Elektra 115, poi ristampato come “Adam’s Theme”) e “Music for Suburban Living” (Coral CRL57136). Siccome il loro terzo ed ultimo LP includeva due percussionisti, questo CD raccoglie tutte le registrazioni esistenti del New York Jazz Quartet in quanto tale. Questo gruppo di breve durata, che ha prodotto solo tre album, era caratterizzato da una strumentazione inusuale per il jazz con Mann ai fiati (flauto, flauto contralto, clarinetto e sax tenore), Joe Puma alla chitarra, Mat Mathews alla fisarmonica e Whitey Mitchell al basso. Lo strumento più insolito per il jazz, almeno per l’epoca, è certamente la fisarmonica. Mat Mathews, all’anagrafe Mathieu Hubert Wijnandts Schwarts, è nato a L'Aia il 18 Giugno 1924 e ha imparato a suonare la fisarmonica mentre i Paesi Bassi erano sotto il regime nazista durante la seconda guerra mondiale. Dopo aver ascoltato Joe Mooney in una trasmissione radiofonica dopo la guerra, ha deciso di dedicarsi al jazz. Dal 1947 al 1950 ha suonato con The Millers in Olanda, per poi trasferirsi a New York City nel 1952. Oltre ad aver fatto parte del New York Jazz Quartet ha anche suonato con Art Farmer, Julius Watkins, Joe Puma, Oscar Pettiford, Gigi Gryce, Dick Katz, Percy Heath, Kenny Clarke e Carmen McRae.

Gli album “NEW YORK JAZZ QUARTET” e “MUSIC FOR SUBURBAN LIVING" per la prima volta su CD! Il CD raccoglie tutte le registrazioni esistenti del New York Jazz Quartet. 01. Adam’s Theme 3:22 02. Blue Chips 3:07 03. Skylark 2:55 04. How About You 6:05 05. Just You, Just Me 2:53 06. Minors Not Allowed 3:43 07. Together You And I 4:12 08. Early Morning Blues 5:53 09. The Song Is You 3:17 10. Gone With The Wind 2:42 11. Serenata 3:03 12. Why Was I Born? 2:27 13. ‘Deed I Do 3:15 14. (I’m A Dreamer) Aren’t We All? 2:57 15. This Heart Of Mine 2:40 16. Long Ago And Far Away 3:04 17. Don’t Worry About Me 2:56 18. Alone Together 2:21 19. Anastasia 3:16 20. Just In Time 2:21 21. Don’t Be That Way 2:39

Page 8: Emissione N° 292 - Jazzitalialas ciato scritto Bill Evans. E già la faccenda non sarebbe delle più agevoli se, poniamo, suoni la tromba o il contrabbasso, se poi sei un pianista,

AMERICAN JAZZ CLASSICS 8436028697694 99030 JEWEL BOX 2011 JAZZ

MORGAN LEE THE LEGENDARY QUARTET SESSIONS Nato a Philadelphia il 10 Luglio 1938, la carriera del trombettista Lee Morgan è iniziata a metà degli anni Cinquanta ed è terminata nei primi anni Settanta. Questo album si incentra sulle registrazioni in studio di Morgan e raccoglie tutte le sue registrazioni in quartetto fino al 1960, tra cui le sessioni complete che hanno dato vita al celebre album Candy (Blue Note 93176), così come i vari brani in quartetto tratti da sessioni realizzare con formazioni più ampie. Ad esempio "Easy Living" appartiene all’album “Expoobident” (Vee Jay SR 3015) che vede la partecipazione di Clifford Jordan al sax tenore su tutte le altre tracce. Entrambi i brani con Jimmy Smith sono tratti dalle celebri Sermon sessions, che vedono negli altri brani la partecipazione di Curtis Fuller al trombone e George Coleman al sax tenore, o Lou Donaldson al sax alto e Tina Brooks al sax tenore. Come bonus è stato aggiunto un brano tratto dall’album “Drums Around the Corner” di Art Blakey in cui si può apprezzare Morgan accompagnato da vari percussionisti.

Tutte le registrazioni in studio di Lee Morgan in quartetto fino al 1960. Come bonus è stato aggiunto un brano tratto dall’a lbum “Drums Around the Corner” di Art Blakey. 01 Easy Living 5:56 02 Since I Fell For You 5:37 03 Personality 6:16 04 All At Once You Love Her 5:29 05 Candy 7:04 06 C.T.A. 5:06 07 All The Way 7:27 08 Who Do You Love, I Hope 4:58 09 ‘S Wonderful 5:00 10 Flamingo 8:03 11 Blues Pour Doudou 3:15 12 Blakey’s Blues 11:04*

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GROOVE HUT RECORDS 8436028697748 GH 66714 JEWEL BOX 2011 JAZZ

MCDUFF JACK BROTHER JACK (+ TOUGH 'DUFF) Jack McDuff Questa pubblicazione ripropone i primi due album di Jack McDuff come leader nella loro interezza: “Brother Jack” (Prestige PRLP7174) e “Tough 'Duff” (Prestige PRLP7185). Nato in Illinois, il 17 Settembre 1926, l’organista Jack McDuff è stato uno dei pochi esponenti dello stile soul jazz creato da Jimmy Smith alla fine degli anni Cinquanta. McDuff ha realizzato la sua prima registrazione nel 1959, comparendo sull’album “Good Times” del cantante e armonicista Shakey Jake. Nello stesso anno ha anche registrato con Wilbert Harrison e Willis Jackson, e ha partecipato all’album “Enough Said” di Bill Jennings. L'anno seguente è iniziato con un'altra collaborazione con Jennings per l’album “Glide On”, registrato il 12 Gennaio 1960. Pochi giorni dopo, il 25 Gennaio, McDuff è entrato in studio (con Jennings alla chitarra, il bassista Wendell Mashall e il batterista Alvin Johnson) per registrare il suo primo album come leader, “Brother Jack”, qui interamente riproposto. Il 12 Luglio McDuff ha poi registrato il suo secondo album come leader, “Tough 'Duff”, con Lem Winchester al vibrafono, Jimmy Forrest al sax tenore e Bill Elliotalla batteria.

Questa pub blicazione ripropone i primi due album di Jack McDuff come leader nella loro interezza: “Brother Jack” e “Tough 'Duff”. 01 Brother Jack 4:03 02 Mr. Wonderful 3:57 03 Noon Train 5:56 04 Drowsy 3:41 05 Organ Grinder’s Swing 3:02 06 Mack ‘N’ Duff 5:12 07 Light Blues 6:06 08 You’re Driving Me Crazy 4:50 09 Smooth Sailing 6:50 10 Mean To Me 5:42 11 Tippin’ In 5:25 12 Yeah, Baby 8:55 13 Autumn Leaves 5:15 14 Tough ‘Duff 7:05

CANDID

FORTUNE SONNY INVITATION Lo stile del sassofonista Sonny Fortune nella metà degli anni Ottanta è ben rappresentato da “Invitation”, registrazione realizzata da Masahiko Yuh per la sua etichetta Why Not. Registrato a New York nel 1984, l’album vede Sonny affiancato da un trio di giovani e talentuosi musicisti: Rene Rosnes al pianoforte, Kenny Davis al contrabbasso e Ronnie Burrage alla batteria. Oltre al “Invitation” di Bronislaw Kaper e lo standard “Mr PC” di John Coltrane, l’album contiene cinque brani originali firmati da Sonny Fortune. La musica qui proposta rispecchia perfettamente lo stile di Fortune con i suoi continui richiami alla lezione di Bird e Trane onnipresente. Inoltre la formula del quartetto lascia molto spazio agli altri membri del gruppo che possono esprimersi liberamente, mettendo in luce le loro doti musicali.

Registrato a New York nel 1984, "INVITATION" vede Sonny Fortune affiancato da un trio di giovani e talentuosi musicisti: Rene Rosnes al pianoforte, Kenny Davis al contrabbasso e Ronnie Burrage alla batteria. 1) It's A Bird 2) Space In Time 3) Jamf 4) 5/4 Train 5) Invitation 6) Real Knowing 7) Mr P.C.

Page 10: Emissione N° 292 - Jazzitalialas ciato scritto Bill Evans. E già la faccenda non sarebbe delle più agevoli se, poniamo, suoni la tromba o il contrabbasso, se poi sei un pianista,

0708857942022 WNCD 79420 JEWEL BOX 2009 JAZZ

CANDID 0708857942121 WNCD 79421 JEWEL BOX 2010 JAZ

FREEMAN CHICO LORD RIFF AND ME Nel 1976 il sassofonista Chico Freeman ha pubblicato il suo primo album come leader, “Morning Prayer” (Why Not WNCD 79412), successivamente si è trasferito a New York ed ha iniziato a collaborare con Elvin Jones, Sun Ra, Sam Rivers, Jack DeJohnette e Don Pullen, continuando inoltre a guidare i propri gruppi incidendo numerosi album. Oltre un decennio più tardi, il produttore della Why Not, Masahiko Yuh, ha voluto collaborare nuovamente con Chico per registrare un nuovo album. Registrato il 13 Ottobre 1987, “Lord Riff and Me” vede Freeman accompagnato dal padre Von, anche lui sassofonista, in un quintetto completato da George Cables al pianoforte, Cecil McBee al contrabbasso e Billy Hart alla batteria. L’empatia dei cinque musicisti dà vita ad un set gioioso, ricco di contrasti e sfumature.

“LORD RIFF AND ME” è stato registrato il 13 ottobre 1987. Freeman in questo album è accompagnato da suo padre Von! 1) Blue Baby Do 2) Ballad For Aisha 3) Moments Notice 4) Motherless Child 5) Sneakin' Peakin' 6) I Fall In Love Too Easily 7) South Express 8) Vonce 9) Bye Bye Blackbird

CANDID 0708857941827 WNCD 79418 JEWEL BOX

PULLEN DON PLAYS MONK Questa registrazione rappresenta una delle ultime produzioni realizzata da Masahikoa Yuh per la sua etichetta Why Not. Registrato a New York nel 1984, “Plays Monk” è inoltre una delle rare registrazioni in cui si può apprezzare il pianista Don Pullen in piano solo cogliendo a pieno le mille sfaccettature del suo talento creativo. Lo stile percussivo ed energico di Pullen si esalta nell’interpretazione dei brani di Thelonious Monk. Il suo virtuosismo e la sua originale tecnica pianistica si fondono poi con una insospettata intensità lirica, rivelando ad esempio nella rilettura di Round Midnight un raffinato gusto melodico. Lo stile di Pullen non è privo poi di una certa leggerezza e di un umorismo che affiora in numerosi brani e in particolare in uno dei due suoi brani originali contenuti in questo album: Monkin' Around. In questo album Pullen si dimostra un artista sensibile e ricco di sfaccettature, che non ha mai perso di vista le proprie radici pur essendo diventato un pioniere dell’avanguardia jazzistica.

Il pianista Don Pullen in piano solo. Tributo a Thelonious Monk. 1) Well You Needn't 2) Round Midnight 3) Monkin' Around 4) Trinkle Tinkle 5) Gratitude 6) In Walked Bud 7) Gratitude (Alternate Version) 8) In Walked Bud (Alternate Version)

Page 11: Emissione N° 292 - Jazzitalialas ciato scritto Bill Evans. E già la faccenda non sarebbe delle più agevoli se, poniamo, suoni la tromba o il contrabbasso, se poi sei un pianista,

2010 JAZZ

CANDID 0708857941124 WNCD 79411 JEWEL BOX 2010 JAZZ

SMITH DONALD LUV Questo capolavoro in miniatura rappresenta l’undicesima produzione di Masahiko Yuh per la sua etichetta Why Note. Un’etichetta che ha avuto tra i suoi protagonisti alcuni dei più importanti esponenti dell’avanguardia jazz degli anni Settanta, alcuni dei quali, per un motivo e per un altro, non hanno avuto nei decenni successivi i riconoscimenti e la notorietà che gli spettava. Uno di questi è stato il pianista Donald Smith (fratello di Lonnie Liston Smith), artista talentuoso poco noti oggi e che ha apparentemente solo questo album registrato a suo nome. Nell'Agosto del 1976, Masahiko Yuh portò Donald Smith nei CI Studios di New York. Grazie al suo stile intenso, profondo ed espressivo, Donald si era conquistato la stima e l’ammirazione dei suoi colleghi più famosi attivi nella scena newyorkese. Due di questi - il bassista Cecil McBee e il batterista Jack DeJohnette – lo accompagnano in questa registrazione.

Donald Smith è il fratello di Lonnie Liston Smith. L'unico album registrato a suo nome! 1) Mystic Man 2) Stillness 3) Nameless 4) Call Of Liberation 5) The Magnetic 'A' 6) To Yaisa And Wanda With Luv

Grazie dell’attenzione e cordiali saluti da EGEA Records & Distribution.

Silvia Valderrama Ufficio Stampa - EGEA Music C.so Mazzini, 12 - 12037 SALUZZO (CN) Tel. +39 0175 217323 Fax. +39 0175 475154 E-Mail: [email protected] Skype: silvia valderrama http://www.egeamusic.com