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8/2/2019 Emissioni otoacustiche
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S
EMISSIONI OTOACUSTICHE
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ORGANO DEL CORTI
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CELLULE CIGLIATE
ESTERNE
Forma cilindrica con la superficie
appiattita
Circa 13.000 elementi cellulari
Disposte su 3 file
Sulla superficie superiorepresentano circa 100-120STEREOCIGLIA, disposte in 3 filein una conformazione a W e a Vverso lapice
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CELLULE CIGLIATE
INTERNE
Forma a fiasco
Circa 3.500 elementi cellulari
Disposte su ununica fila
Possiedono circa 50-60
STEREOCIGLIA disposte in 3-4 filein una conformazione a U
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TRASDUZIONE MECCANO-ELETTRICA
La trasduzione dello stimolo acustico in segnale bioelettrco operato dalle stereociglia
Le stereociglia che compongono un ciuffo hanno diversa lunghezza
La punta di ogni stereociglio connessa con le ciglia della fila successiva tramite unsottile filamento proteico detto TIP-LINK, collegato a sua volta con il canale ditrasduzione
Il tip-link funziona come una molla, se viene messo in trazione la porta del canale si apre
e gli ioni possono fluire, se viene rilasciato, la porta si chiude ed il canale non pipervio
Lo stimolo meccanico prodotto dallonda sonora determina una deflessione del ciuffo
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TRASDUZIONE MECCANO-ELETTRICA
Quando il ciuffo si flette verso la fila delle
stereociglia pi lunghe la distanza tra lepunte delle stereociglia delle filesuccessive aumenta, il tip-link vienestirato, avviene lapertura dei canali ditrasduzione e si produce ladepolarizzazione della cellula NELLAFASE DI COMPRESSIONE
Quando il ciuffo si flette verso la fila distereociglia pi corte le punte siavvicinano, i canali di trasduzione sichiudono e avviene l iperpolarizzazionedella cellula NELLAFASE DI
DECOMPRESSIONE
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RAPPRESENTAZIONETONOTOPICA DELLO STIMOLO
SONORO
I movimenti della staffa sullafinestra ovale producono unavariazione di pressione nel fluidococleare, che si propagano lungotutta la coclea fino alla finestrarotonda.
Tali variazioni di pressione fannooscillare la membrana basilare,determinando unONDAVIAGGIANTE che stimola leCCE e le CCI
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RAPPRESENTAZIONETONOTOPICA DELLO STIMOLO
SONORO
George Von Bksy per primo dimostrche lo stimolo sonoro produce unONDA
VIAGGIANTE che si propaga lungo tutta lamembrana basilare. Le ondegenerate da stimoli di differente frequenzaraggiungono il picco di ampiezza massimain punti precisi caratteristici per ogni
frequenza, in questo modo le frequenzedello spettro udibile vengonorappresentate in maniera continua lungotutta la membrana basilare MAPPATONOTOPICA
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RAPPRESENTAZIONE
TONOTOPICA DELLO
STIMOLO SONORO
Secondo questo modello la capacit di un
recettore di rispondere selettivamente ad unadeterminata frequenza dipendeesclusivamente dalla sua disposizione sullamembrana basilare. Tuttavia, le caratteristiche
delle onde non rendono conto dellaltissimasensibilit e capacit discriminativa dellorgano
sensoriale uditivo.
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TONOTOPICA DELLO
STIMOLO SONORO
Per tale ragione, gi negli anni quaranta, Goldipotizz
lesistenza di meccanismi attivi che amplificano lostimolo meccanico e modificano la forma dellondaviaggiante in modo da aumentare la sensibilit e laselettivit in frequenza dei recettori. Lipotesidellesistenza di un meccanismo attivo statasuffragata dallosservazione che, in certe condizioni,lorecchio in grado di produrre suoni, le cosiddetteOTOEMISSIONI ACUSTICHE.
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INNERVAZIONE EFFERENTE
FASCIO OLIVO-COCLEARE MEDIALE
origina dalla regione del nucleo olivare supero-medialee va ad innervare le CCE
FASCIO OLIVO-COCLEARE LATERALE
origina dalla regione del nucleo olivare supero-laterale e va ad innervare i dendriti delle fibre del
nervo acustico al di sotto delle CCI
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FASCIO OLIVO-COCLEARE
Controlla la sensibilit delle diverse regioni cocleari
regolando il cosidetto amplificatorecocleare:
S aumenta il guadagno frequenziale
S proteggere l'orecchio interno dalle sovrastimolazionisonore
S riduce i danni uditivi da rumore
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EMISSIONI OTOACUSTICHE
Le emissioni oto-acustiche o echi cocleari sonosegnali acustici di piccola ampiezza registrabiliallinterno del meato acustico esterno generati dallecellule ciliate esterne, come espressione dei normalimeccanismi attivi, non-lineari allinterno della coclea
DEFINIZIONE
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STORIA
La possibilit che la coclea potesse
emettere suoni venne ipotizata nel1944 da Gold, che interpret taleevenienza come unalterazione dellabiomeccanica cocleare; taleosservazione, bench errata, apr lastrada allo studio delle emissioniotoacustiche.
Dopo anni di studi, Kemp fu il primonel 1978 a registrare nel condottouditivo esterno una variazione dipressione di durata superiore a 10msec. in seguito a una stimolazione
sonora
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OAEs: COME SI GENERANO
Sullorigine delle emissioni otoacustiche non c ancora un
consenso generale
Negli ultimi 20 anni un grande numero di studi ha presentatodati che suggeriscono che le CCE sono i generatoriprincipale delle OAEs
Le risposte OAE sono un fenomeno di natura NON-LINEARE (quando viene stimolato presenta effetti di tipodistorsione, saturazione e compressione delle frequenze)
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OAEs: COME SI GENERANO
Le CCE partecipano alla genesi delle OAEs per mezzo di un
duplice meccanismo:
S Lattivit contrattile, legata allinterazione tra le molecoledi actina e miosina
S Lattivit osmotica, che si esprime con variazioni delturgore cellulare
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OAEs: SIGNIFICATO
Le OAEs rappresentano lenergia originata a livello della
coclea, trasmessa dallorecchio interno, attraverso la catenaossiculare e la membrana timpanica, nel condotto uditivoesterno dove possono essete registrate da un microfono
FUNZIONALITA COCLEARE
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OAEs: REGISTRAZIONE
Le OAEs vengono registrate conuna sonda posta ne condotto
uditivo esterno
Tale sonda fornita di untrasduttore di segnale per linviodello stimolo e di un microfono per
la registrazione delle otoemissioni
La sonda collegata con unsoftwere (ILO V6)
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OAE: STIMOLI USATI
Vengono usati 2 tipi di stimoli con morfologia e stimolazione
cocleare
CLICK: non ha specificit difrequenza e stimola
contemporaneamente tuttala coclea.E rappresentatoelettricamente da unondarettangolare con un tempodi salita e di discesa
pratticamente nullo e delladurata di pochi msec
TONE BURST: un tonopuro dotato di un rapido
tempo di salita, di unabreve durata e un rapidotempo di discesa, che siottiene filtrando dellesinusoidi, dotato dimaggiore specificit di
frequenza
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CLASSIFICAZIONE
S Emissioni otoacustiche spontanee (SOAEs)
S Emissioni otoacustice evocate da transienti(TEOAEs)
S Prodotti di distorsione (DPOAEs)
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SOAEs
Sono dei segnali a banda stretta registrati in assenza di stimoli
esterniHanno una banda di frequenza tra 0,5 e 6 KHz: la maggior parte deisoggetti adulti presenta i picchi tra le frequenze di 1 e 2 KHz, mentrenel neonato tra i 3 e 4 KHz
Le loro ampiezze nelladulto sono comprese tra -12 e 20 dB SPL con
unampiezza media compresa tra -3 e 0 dB SPL
Presentano lo spettro di un tono puro o sinusoide e la lorocaratteristica principale la stabilit interindividuale in frequenza neltempo
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SOAEs
Sono registrabili in circa il 70% di soggetti adulti
normali
Tuttavia la loro assenza non indicativo di deficit
funzionale cocleare
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SOAEs: INDICAZIONI
Possibili campi di utilizzo:
S Studio fisiopatologico degli acufeni
S Monitoraggio della risposta della coclea allipossia
S Esposizione al rumore
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TEOAEs
Le TEOAEs sono risposte provocate da stimoli acustici brevi
Sono il risultato delle modifiche della motilit attiva delle CCE inrisposta ad una stimolazione acustica
Sono indicatori dello stato di salute della coclea, ma con bassasensibilit al livello di soglia uditiva: per deficit superiori ai 35-40
dB possono risultare assenti o difficilmente registrabili
Lesplorazione della partizione cocleare anche se poco specificain frequenza si ritiene soddisfaciente fino a 4KHz
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TEOAEs: REGISTRAZIONE
Attraverso il trasduttore vengono inviati degli impulsi
della durata di 80msec con una ripetitivit di 50
stimoli/sec e con unintensit di 80-83 dB SPL
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TEOAEs: STIMOLO
Per la stimolazione viene usato il paradigma non lineare: unostimolo costituito da 3 click di uguale ampiezza e polarit,
seguito da un quarto click con ampiezza pari a 3 volte quelladegli stimoli precedenti e polarit invertita
In questo modo si annullano le risposte lineari del sistema(riflessione del microfono, CUE ed orecchio medio) che non
provengono da processi attivi della coclea
La finestra di analisi di 2,5-20msec
Il segnale viene estratto dal rumore, amplificato e quindi registrato
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TEOAEs: CARATTERISTICHEGENERALI
Sono registrabili nella totalit dei soggetti normali
Sono caratterizzate da notevole stabilit morfologica e
intersoggettivit che perdeura nel tempo (impronte digitali)
I parametri che si analizzano sono:
S Soglia di comparsa: la pi bassa intensit dello stimolo capace di
evocare una risposta
S Soglia di saturazione: livello di intensit oltre il quale non siosservano pi incrementi di ampiezza
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TEOAEs: CARATTERISTICHEGENERALI
S Ampiezza: dipende dallintensit e dal tipo di stimolo:
aumenta con funzione lineare fino ad unintensit distimolazione di 40 dB SPL, con funzione non lineare oltreI 40 dB SPL fino a raggiungere il livello di saturazioneintorno ai 70 dB SPL
S Latenza: periodo di ritardo rispetto allo stimolo difrequenza: nel click (stimolo veloce) la latenza di 10-16msec per frequenze intorno a 1 KHz
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TEOAEs: CARATTERISTICHEGENERALI
S Frequenza: tra 0,5 e 4 Khz
S Durata: intorno ai 10 msec
S Riproducibilit della risposta: indice di correlazioneottenuto dalla media dei campioni
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TEOAEs: SIGNIFICATO
Per il tipo di stimolo impiegato non possibileottenere una configurazione simil-audiometricadelle risposte con specificit di frequenza e diintensit
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TEOAEs: INDICAZIONI
S Screening in audiologia neonatale (si ritrovano nel 100%
dei neonati normoudenti)
S Lesioni cocleari subcliniche
S Distinzione tra ipoacusie neurosensoriali cocleari e
retrococleari
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TEOAEs: LIMITI
S Processi patologici a carico dellorecchio medio
S Rumori di fondo
S Innalzamento della soglia uditiva
S Tappo di cerume
S Perforazione traumatica della membrana timpanica
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DPOAEs
Sono una risposta di intermodulazione-distorsione
prodotta dallorecchio interno in seguito allinviosimultaneo di 2 stimoli con una precisa correlazionefrequenziale
Sono prodotti dai movimenti non lineari generati dalle
CCE e pertanto ne indicano lo stato di funzionalit
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DPOAEs
Vengono utilizzati toni primari: il tono primario dibassa frequenza F1 va a stimolare lapice dellacoclea con unintensit L1; il tono primario di altafrequenza F2 va a stimolare la base della coclea
con unintensit L2
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DPOAEs
Linvio di questi stimoli determina una stimolazione dellacoclea che risponde creando un tono puro che funzione
dei due toni usati per la stimolazione
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DPOAEs
Il parametro maggiormente valutato il prodotto di
DIFFERENZA CUBICA, che il prodotto di distorsionegenerato alla frequenza 2F1-F2 e costituisce lotoemissionedi maggiore intensit
Il DPOAE generato nella regione frequenziale della coclea
vicina alla media geometrca dei toni primari elicitati,permettendo unesplorazione tonotopica della coclea
DPOAEs:
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DPOAEs:CARATTERISTICHE
GENERALI
Ampiezza della risposta di circa 60 dB inferiore rispetto
allintensit dei toni primari inviati e dipende da
S frequenza dello stimolo inviato
S intensit dello stimolo inviato
S F2/F1 ratio, (ottimale tra 1,1 e 1,3)
S Caratteristiche anatomiche individuali
DPOAEs:
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DPOAEs:CARATTERISTICHE
GENERALI
S Latenza, dipendente dal livello di stimolazione
S Sovrapposizione e sommazione dellampiezzadel DPOAE qualora questo coincida con lafrequenza di una otoemissione spontanea
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DPOAEs: INDICAZIONI
S Screening neonatale
S Diagnosi delle lesioni cocleari tossiche
S Diagnosi delle lesioni cocleari traumatiche
S
Diagnosi delle lesioni cocleari degenerative
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APPLICAZIONI
S Screening uditivi neonatali
S Ototossicit cocleare da farmaci
S Neuropatia uditiva
S Tumori dellAngolo ponto-cerebellare
S Patologie della placca neuromuscolare
S Ipoacusia improvvisa idiopatica
S Ipoacusia da rumore
S Malattia di Meniere
S Acufeni
SCREENING UDITIVO
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SCREENING UDITIVONEONATALE
TEOAEs VANTAGGI:
S Rapidit e facilit di esecuzione
S Affidabilit dei risultati
S
Basso costoS Scarsa invasivit
SCREENING UDITIVO
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SCREENING UDITIVONEONATALE
TEOAEs SVANTAGGI:
S Impossibilit di variere frequenza ed intensit dellostimolo, quindi:
S Mancata selettivit di frequenza
S Mancata quantizzazione del danno
SCREENING UDITIVO
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SCREENING UDITIVONEONATALE
I DPOAEs sono un eccellente metodica di conferma e
quantizzazione del decifit uditivo
VANTAGGI
S Selettivit di frequenza
S Quantizzazione del danno
S Alta affidabilit e corrispondenza tra la sogliaaudiometrica tonale e la soglia DPOAEs
SCREENING UDITIVO
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SCREENING UDITIVONEONATALE
SVANTAGGI
S Maggiore durata del test
S Complessit di esecuzione
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GRAZIE PER
LATTENZIONE