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MENSILE DI INFORMAZIONE DI ENEL SETTEMBRE 2010 // NUMERO 7 7 SIcurezza I corti “I casi della vita” al Festival di Locarno 24 OrIzzONTI Nasce a Roma il Forum Nucleare Italiano 09 OrIzzONTI  Al via il primo impianto industriale a idrogeno 14 zeNITh IlluminAzioni 2010 Ecco tutti i vincitori 26 car r Iere IN SaLIT a  antno l donn nll ind non l ng . L nost inist ll’intno dl Go enl

Enel Insieme 2010 Nr. 07

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8/7/2019 Enel Insieme 2010 Nr. 07

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MENSILE DI INFORMAZIONE DI ENELSETTEMBRE 2010 // NUMERO 7

7

SIcurezzaI corti “I casi della vita”

al Festival di Locarno

24

OrIzzONTINasce a Roma

il Forum Nucleare Italiano

09

OrIzzONTI Al via il primo impianto

industriale a idrogeno

14

zeNIThIlluminAzioni 2010

Ecco tutti i vincitori

26

carrIere IN SaLITa antno l donn nll ind non l ng.L nost inist ll’intno dl Go enl

8/7/2019 Enel Insieme 2010 Nr. 07

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03 eDITOrIaLe 

04 brevI Enel360o p4 

06 zOOm Il tetto di cristallo p6

09 OrIzzONTI Il tassello che mancava p9 //  Partiamo dai valori per diventare i migliori p10 // Archimede il sale dell’innovazione p12 // Industria e territorio riuniti nell’idrogeno p14 // Tanti manager un solo modello p16 // Vecchie procedure addio? p17 // 

A We are Energy vince la sostenibilit p18 // Una strategia per la Co2  p20  // 32 milioni di re e regine p21 

22 SIcurezza Un film che parla alla coscienza p22 

23 zeNITh L’innovazione in gara p23 

24 SOSTeNIbILITà Un dialogo in evoluzione p24 

25 eNeL cuOre Quando l’eccellenza ha il cuore d’oro p25

26 prISma Il futuro in un battito d’ali p26 // Il cuore e la ragione p27 

28 INTercuLTuraScelti per voi p28 // In tre minuti p29 

IN QUESTO NUMERO

enl Insi Mensile del Gruppo Enel // Anno 8, numero 7

 a dll Direzione Relazioni Esterne Enel

Registrazione presso il Tribunale di Roma n.76/2004 del 05/03/2004

Ditto sonsil Gianluca Comin

edito Enel spa , Viale Regina Margherita 137, 00198 Roma

rliion ditoil Brand Portal // www.brandportal.it

 at dition & Dsign Newton21 Roma // www.newton21.it

Tiogfi System Graphic Srl // Via di Torre Sant’Anastasia 61, 00134 Roma

p onttt l dion Redazione Enel Insieme // Comunicazione Interna Enel Spa

  Viale Regina Margherita 125, 00198 Roma

O ini n il [email protected]

enl Insi n onsltil on lin sl otl Intnt inenl

Stto s t ologi Fdigoni Sol Flif tifit FSc 

No iso in dion il 10/9/2010

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Editoriale

“La peretta sintesi di orze all’apparenza contrastanti”. Cosìl’amministratore delegato Fulvio Conti ha denito la DivisioneIngegneria e Innovazione: una sintesi tra la tradizione ingegne-ristica di Enel legata ai grandi impianti convenzionali e la ricerca

di soluzioni innovative per supportare il business del uturo. Filo comu-ne: le grandi competenze tecnologiche, in continuo sviluppo, e la ricercadell’eccellenza per garantire il rispetto degli impegni di tempi e costi direalizzazione.La riprova è quello che acciamo. Siamo impegnati nella realizzazionedi quasi 5mila MW di nuova capacità produttiva con tecnologie diverse:carbone, cicli combinati a gas e nucleare. Tutti progetti complessi per di-mensione, tecnologia, numero di soggetti coinvolti e, a volte, localizzazio-ne, come nel caso di alcuni impianti in corso di realizzazione in Russia.Per dare un’idea di questa complessità basta guardare all’impianto diTorrevaldaliga Nord, la cui ultima unità è stata consegnata all’inizio diagosto: si tratta di uno dei più avanzati impianti a carbone del mondo,che garantisce un’ecienza del 45%, ben superiore agli impianti tradi-zionali. Questo si traduce in un miglior utilizzo del combustibile e inminori emissioni di inquinanti e di CO2, ben al di sotto della normativaitaliana ed europea. Per realizzarlo sono state necessarie 2,5 milioni diore/uomo di ingegneria e quasi 20 milioni di ore di lavoro in cantie-re, dove si sono avvicendate 12.500 persone di 56 nazionalità diverse.I contratti principali con ornitori e appaltatori sono stati più di 300.L’esperienza accumulata servirà nella realizzazione della nuova centraledi Porto Tolle.Le tecnologie convenzionali, seppur avanzatissime, rappresentano la base per progettare i sistemi di domani. Nei prossimi vent’anni i con-sumi di energia aumenteranno no quasi a raddoppiare e le utilities sitroveranno a dover produrre energia in grandi quantità, a bassi costi e,soprattutto, a basso impatto ambientale: solo per are un esempio l’Unio-ne Europea ha recentemente dichiarato di voler abbattere le emissionidi CO2 dell’80-95% entro il 2050. Lo strumento per vincere questa sdaè un mix atto di nucleare, carbone pulito, rinnovabili ed ecienzaenergetica.Il nucleare, che produce zero emissioni, consentirà di abbattere notevol-mente il costo dell’energia e di svincolarlo dalla volatilità del prezzo dei

combustibili ossili. L’esperienza che Enel sta accumulando in Spagnae Slovacchia e come partner di Ed nella costruzione della centrale diFlamanville, in Francia, sarà ondamentale per lo sviluppo del program-ma nucleare italiano. Questo programma prevede la prima unità (basata

sulla stessa tecnologia Epr, sicura e di ultima generazione, di Flamanvil-le) in esercizio già nel 2020.Il carbone è un combustibile abbondante ed economico. Per permettercidi incrementare il suo ruolo nel uturo, deve essere utilizzato in impian-ti a impatto ambientale molto ridotto. Per realizzarli, dovremo impiega-re le più avanzate tecnologie di cattura e sequestro della CO2 che stiamoattualmente testando nell’impianto pilota di Brindisi e che realizzeremo,per la prima volta su scala commerciale, a Porto Tolle.Le rinnovabili crescono a grande velocità. Un esempio concreto è Archi-mede (si veda l’articolo alle pagine 12 e 13, ndr), l’innovativo impianto ter-modinamico di Priolo Gargallo (Sicilia), ora in ase di test. Grazie all’uti-lizzo di sali usi come fuido vettore, consente di accoppiare la produzionee l’immagazzinamento di energia e permette di raggiungere valori diecienza del 20% maggiori rispetto agli impianti tradizionali a olio dia-termico. Ci permetterà di sruttare l’energia del sole anche di notte.Stiamo sviluppando anche soluzioni, basate sull’integrazione di gene-razione da onti rinnovabili e accumulo, che permetteranno a piccolecomunità isolate di diventare energeticamente indipendenti.Inne l’ecienza energetica, che è riconosciuta come la strada più e-cace da percorrere per la riduzione delle emissioni. L’incremento di e-cienza deve però riguardare tutti gli anelli della catena del valore, dallagenerazione di energia elettrica alle reti di trasmissione e distribuzione(che devono diventare intelligenti) no agli usi nal i, come il riscalda-

mento e il rareddamento degli ambienti, l’illuminazione interna edesterna, le utenze domestiche e la mobilità. Sul ronte della mobilità elet-trica abbiamo lanciato progetti molto importanti con Mercedes, Piaggioe Renault e con diverse autorità portuali per ornire soluzioni innovativeper ridurre l’impatto ambientale nei porti. Per quanto r iguarda l’e-cienza dal punto di vista degli utilizzatori nali, stiamo sviluppandosoluzioni post-contatore che permettano ai nostri clienti di migliorarel’utilizzo dell’energia tra le mura di casa.Insomma, tanti progetti, tante sde: stiamo lavorando per il miglioruturo possibile, con la concretezza che ci viene da una lunga tradizionedi competenze eccellenti e l’ambizione di essere protagonisti nella scenaindustriale mondiale.

Livio VidoDirettore Divisione Ingegneriae Innovazione

Una perfetta sintesi fra tradizionee ricerca d’avanguardia

3 Enel Insieme Settembre 2010

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01

SecONDO ubSIL TITOLO eNeL è FraI preFerITI DaI brOker 

Nei mercati nanziari si punta suEnel. Lo aerma in un rapportorelativo al settore utilities pubblicatoda Ubs, la nota società svizzera diservizi nanziari, che ha inseritoil titolo Enel nella lista dei “most

 preerred”, ovvero quelli maggiormen-te scelti dai broker, i proessionistiche quotidianamente acquistano evendono azioni per conto dei loroclienti nelle Borse di tutto il mondo.Per Ubs i motivi principali di questascelta sono tre: le aspettative positive

sull’incremento dell’utile per azione,le cessioni previste nei prossimi mesi,l’alto valore del dividendo (calcolato a7,8%). Tra i most preerred anche i titoliEd, Ipr e National Grid, mentre incoda slittano Iberdrola, Gas Natural,Terna e Sse.

02

 arrIvaNO IN FraNcIa aLTrI 24 mW DI eNerGIa eOLIca

È entrato in unzione lo scorso 9agosto l’impianto eolico di Haut deConge che, con dodici turbine da 2

MW ciascuna (24 MW totali di capa-cità installata), è il secondo impiantoin Francia di Enel Green Power perdimensioni. La nuova wind arm, nellaregione di Champagne-Ardenne,

produrrà a regime più di 50 milioni dikWh all’anno, in grado di soddisare iconsumi annui di circa 15mila amiglie,evitando l’emissione in atmosera di40mila tonnellate di CO2, il gas serraritenuto tra i principali responsabili delcambiamento climatico. Grazie all’en-trata in esercizio di Haut de Conge,la capacità totale installata nell’eolicoEgp in Francia raggiunge i 92 MW, conuna produzione annuale di oltre 200milioni di kWh. Altri 64 MW sonoattualmente in costruzione.

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La pOSTa? a pISaTe La cONSeGNaNOI veIcOLI eLeTTrIcIEnel e Poste Italiane danno il via a unprogramma di stretta collaborazioneper lo sviluppo della mobilità elettrica.Si comincia da Pisa che diventerà ilteatro della prima sperimentazioneper il recapito della corrispondenzanel centro storico cittadino tramite

veicoli a zero emissioni. Poste Italianeadotterà nove veicoli elettrici - tre Por-ter Piaggio Electric-Power e sei Free

Duck Ducati Energia – che aranno il“pieno di elettricità” alle inrastrut-ture di ricarica intelligente che Enelinstallerà presso il Centro di Distri- buzione Primaria di Pisa Ospedaletto.

Inoltre, un’ inrastruttura di ricaricadestinata ai cittadini verrà collocatapresso la sede centrale delle Postedella città toscana.

04

premIO ambIeNTaLe aeNeL NOrTh amerIcaper L’IDrO DI GauLeyIl progetto idroelettrico Gauley,localizzato a Summersville in WestVirginia (Stati Uniti) e gestito da Enel

North America, è stato di recente pre-miato per la sua capacità di custodia econservazione ambientale. La conse-gna del riconoscimento è avvenutaal decimo Environmental Awards, ilpremio organizzato dal Dipartimentodi protezione ambientale dello Statodel West Virginia.Il progetto Summervi lle, spiega la notache motiva il riconoscimento, si è di-stinto per aver:“mostrato l’impegno adandar ben al di là di quanto previstodalle leggi vigenti, dai regolamenti e

dalle autorizzazioni per la protezionedella qualità delle acque nello Statoamericano”.

Enel e Poste italiane per lo sviluppodella mobilit sostenibile. Si comincia da Pisadove nove veicoli elettrici consegnerannola corrispondenza nel centro storico 03

Brevi

enl360

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La ceNTraLe eGpDI ISOLa SeraFINISI veSTe D’OrO

Medaglia d’oro per la Centrale EnelGreen Power di Isola Serani cheha salvato il Po in occasione dellosversamento di idrocarburi nel umeLambro nello scorso ebbraio. Ilriconoscimento è stato consegnatodal sindaco di Monticelli d’Ongina,Sergio Montanari, e dall’assessoreregionale alla Sicurezza e alla Prote-zione civile, Paola Gazzolo, lo scorso29 agosto nell’ambito della manie-stazione Centrale Aperta Enel 2010.Fu proprio la centrale idroelettrica,

grazie a una task orce con Protezio-ne Civile, Preettura e istituzioni, a bloccare la macchia oleosa che minac-ciava l’intero ecosistema del Po.

06

300 mILIONI DI eurOper INTerveNTI ambIeNTaLINeLL’area DI brINDISILo scorso 5 agosto Enel e il Ministe-ro dell’Ambiente hanno rmato un

accordo articolato per la salvaguar-dia delle aree comprese nel sito diinteresse nazionale di Brindisi, che

include la centrale Federico II. L’intesapermetterà di realizzare opere ad altavalenza ambientale, prima ra tuttela costruzione dell’avanzato sistemadi copertura parco carbone, in prossi-

mità dell’impianto, su aree nora nondisponibili. Enel contribuirà inoltrealla messa in sicurezza dell’interaalda acquiera della zona brindisina.L’insieme di queste opere ammonta acirca 300 milioni di euro, di cui circa 60già investiti.

07

IL cONTaTOreeLeTTrONIcOparLa SpaGNOLO

Endesa ha installato nella città diMalaga il primo contatore intelligente basato sulla tecnologia di Enel, giàampiamente conosciuta e apprezzatain Italia: ha preso così il via il piano disostituzione su larga scala dei vecchicontatori con il nuovo contatore digitaleche interesserà nei prossimi sei anni glioltre 13 milioni di cl ienti spagnoli dellasocietà, con un investimento di oltre 1,6miliardi di euro e la creazione di circa2.000 posti di lavoro diretti. Grazie aquesto piano, la società è in anticipo di

tre anni rispetto alle scadenze stabilitein materia dalla legislazione europea espagnola.

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 aL vIa I LavOrIper La pIù GraNDeFabbrIca ITaLIaNa

DI paNNeLLIFOTOvOLTaIcIEnel Green Power, Sharp e STMicroe-lectronics hanno nalizzato lo scorso2 agosto un accordo di nanziamento 

per 150 milioni di euro destinati allosviluppo della 3Sun di Catania, che di-venterà la più grande abbrica italianadi pannelli otovoltaici.Enel Green Power contribuirà alprogetto con le sue competenzenello sviluppo del mercato delle ontirinnovabili a livello internazionale e

nel project management, Sharp con latecnologia esclusiva del lm sottile atripla giunzione e STMicroelectronicscon le capacità maniatturiere in unsettore all’avanguardia come la micro-elettronica. La capacità produttiva ini-ziale dello stabilimento siciliano saràpari a 160 MW al l’anno e nei prossimianni potrebbe aumentare

enl360Parte a Catania il cantieredel pi grande impianto italiano per la fabbricazione di pannelli fotovoltaici.La capacit produttiva sar di 160 MW all’anno 08

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5 Enel Insieme Settembre 2010

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Il ttto di istllo

L’INchIeSTaSolo il 4% dei manager italiani sono donne.A ostacolarle pregiudizi e scarsa autodeterminazione.Abbiamo sentito cosa ne pensa chi lavora in Enel

8/7/2019 Enel Insieme 2010 Nr. 07

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C’è una barriera invisibile che si rappone tra le donne e lapossibilità di are carriera. I sociologi lo chiamano “tetto dicristallo” ed è un mix di pregiudizi, arretratezza culturale,maschilismo ma anche scarsa autoconvinzione da parte

delle stesse lavoratrici.Quello che è certo è che il livello della leadership al emminile è ancoramolto basso in tutto il mondo e che l’Italia rappresenta un caso tra i piùnegativi: nel nostro Paese il tasso di occupazione delle donne è appenadel 47% e a livello di management si parla di un desolante 4% (contro il41% della Norvegia e a ronte della media europea dell’11%). Rispetto

alle oltre 18 mila imprese tutte maschili, le società con un board preva-lentemente costituito da donne sono solo 1.850. Le donne inoltre sonopenalizzate anche dal punto di vista salariale: nei paesi Ocse guadagna-no circa un quinto in meno degli uomini a parità di incarico.

QUESTIONE DI TEMPO?Qualcuno dice che sia solo una questione di tempo. I cambiamentistrutturali in corso nel mondo del lavoro nei prossimi anni porterannoun notevole aumento delle manager: tra i principali cambiamenti lacrescita dell’occupazione emminile, lo sviluppo del terziario e di altrisettori storicamente meno “maschil i”, la maggior presenza delle donnenelle acoltà universitarie che orientano verso la leadership e la maggio-re determinazione delle donne a raggiungere i loro obiettivi di carriera.

Ma i dati anno pensare che queste previsioni siano molto ottimistiche,se non del tutto errate. Se in contesti come la Svezia (dove le managersono il 27% del totale) qualcosa sta cambiando, altrove non si riscontranograndi rivoluzioni in corso. In Danimarca, uno dei Paesi con il maggiortasso di occupazione emminile (73%), le donne manager sono solo il17% e in Belgio dove le lavoratrici sono il 55% del totale, solo il 7% deicapi è donna.Le cose non vanno meglio nei settori considerati tradizionalmente più“emminili” come l’istruzione e la sanità: in Italia la percentuale delle di-rigenti non supera il 40% del totale (mentre il numero complessivo delleoccupate corrisponde a circa il 70%). Paradossalmente l’industria è unodei settori in cui è relativamente più acile are carriera: se ogni centoimpiegati solo 24 sono donne, tra i dirigenti questa cira arriva all’11%.

Una delle tradizionali argomentazioni per giusticare l’assenza didonne nei ruoli di responsabilità è la scarsa preparazione universitaria.Ma oggi in tutto il mondo le donne laureate sono più degli uomini: peresempio in Italia il numero di laureate in discipline connesse ai settori diingegneria, manuacturing e costruzioni rappresenta ormai il 29%. Unnumero decisamente superiore alla media europea (25%) o a quello diPaesi come la Svizzera (11%) o l’Olanda (15%).

UNA BARRIERA INVISIBILELe cause del problema sono diverse e tutte molto antiche. Innanzituttoil mondo del lavoro negli anni si è evoluto sulla base delle consuetudinidegli uomini, abituati a dedicare la quasi totalità del loro tempo allasera proessionale. La massiccia entrata delle donne nel mondo del la-voro ha portato nuovi interrogativi su come debbano essere gestiti oggi i

rapporti, gli orari, le responsabilità, ma le soluzioni nora proposte nonsi sono dimostrate adeguate ed ecaci.Uno dei punti più critici da questo punto di vista è senz’altro il dicileequilibrio tra la dimensione privata e quella lavorativa. La cura della

amiglia e dei contesti domestici è stata tradizionalmente ricoperta dalledonne che si trovano ormai spesso a dover gestire due diverse giornatelavorative, una a casa, una al lavoro. Per Cristiana La Marca mediarequeste due sere non è cosa acile. È un ingegnere dell’Area di Ricercadi Pisa, responsabile del lone trattamento umi. Il suo lavoro la portaa stare molte ore in laboratorio e altrettante in impianto, come quellopilota per la cattura della CO2 di Brindisi. Ha già due bambini ed è inattesa del terzo. “Le traserte requenti e la permanenza in ucio no atardi di certo non mi aiutano. Ma un buon coordinamento con i colleghirende tutto più gestibile” ci spiega. “Certo deve prevalere un principio

di fessibilità: per esempio se devo portare la bambina dal dottore allecinque magari devo avere la possibilità di recuperare la sera dopo cena”.Ma Cristiana non ho avuto sempre questa serenità: “Quando aspettavoil primo glio avevo paura che la maternità avrebbe in qualche modoavuto eetti negativi sulla mia carriera. Penso che questo sentimentosia molto diuso tra le donne che lavorano. In realtà poi la mia paurasi è rivelata inondata, anche grazie al credito di ducia accumulato inprecedenza”.

L’AUTOCENSURA I modelli culturali maschili sono così radicati nella nostra società chesono le stesse donne a r inunciare al la rivendicazione del proprio ruoloproessionale. Secondo uno studio del Chartered Institute o Personnel

and Development (Cipd), un istituto inglese specializzato nello svilup-po delle risorse umane, più le donne si avvicinano alle posizioni top,meno hanno ducia nelle proprie capacità. Il 60% delle senior managerdonne ritiene inatti di non essere in grado di are un lavoro buono comeil suo attuale capo, mentre ra gli uomini tale percentuale si attesta al47%. Nelle donne sono quindi presenti atteggiamenti auto-limitanti e

segue >>

Zoom

Le aziende sono le prime beneciarie di una maggiore diversi-tà, sia in termini di perormance organizzative che di risultatieconomici. Con questa consapevolezza tredici grandi gruppiimprenditoriali hanno deciso di unire i loro sorzi e le loroexpertise dando vita nel maggio del 2009 alla prima associa-zione per la leadership emminile: Valore D. Dalla ondazione aoggi sono state associate 37 aziende e altre 104 hanno richiestol’aliazione, con un bacino di utenza di circa 200 mila persone.Angelica Orlando, responsabile Antitrust e analisi normati-va della regolazione, è la reerente dell’associazione in Enel:“Vogliamo creare una “massa critica” sul tema nel mondodel business per are in modo che le aziende garantiscano alledonne le stesse opportunità degli uomini di are carriera.Per questo Valore D propone percorsi di ormazione mirata,l’organizzazione di momenti di condivisione delle esperienze,attività collegiali, conerenze, percorsi di mentorship e interventidi role modelling”.

Per maggiori informazioni: www.valored.it.

 vlo D: fio ss iti

7 Enel Insieme Settembre 2010

8/7/2019 Enel Insieme 2010 Nr. 07

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convinzioni negative che a lungo andare portano alla rinuncia a ruoli diresponsabilità e quindi alla carriera.Francesca Mazzini ingegnere inormatico, lavora nella Funzione ICT,è sposata e ha due bambini. Dal 2002 al 2004 è stata lontano dal lavoroper via della maternità. “Ho vissuto diversi momenti di rustrazione. Èstato senza dubbio un momento molto pesante. Avevo come la sensazio-ne di essere uori dai giochi dal punto di vista proessionale”. Oggi lecose vanno molto meglio: “Anzi, direi che l’aver avuto dei gli oggi mi

permette di valutare in modo diverso alcune situazioni di confitto inambito lavorativo” commenta.Per superare questo problema diventa ondamentale il valore dell’esem-pio. Laura Panella, della Divisione Inrastrutture e Reti, è convintache avere a anco donne che hanno già vissuto situazioni simili possaungere da stimolo: “Sapere che qualcuno prima di te ce l’ha atta timotiva e ti spinge a provare con più convinzione. Anche perché la sen-sazione che le donne debbano are qualche sorzo in più per are carrierac’è sempre”. In aiuto arriva il mentoring, una pratica sempre più diusanelle aziende che istituisce delle gure non coinvolte direttamente neiprocessi lavorativi proprio per aiutare le persone a capire meglio i per-corsi di carriera.

IL CONTRIBUTO DEI PAPà Riccardo Frigerio lavora presso l’Unità Qualità Processi di Enel Distri- buzione. È stato uno dei pochi uomini in azienda a richiedere il congedoparentale, che prevede la possibilità anche per i padri di usuruire dipermessi parzialmente retribuiti per la cura dei gli: “Ho adottato dueratellini cambogiani nell’agosto 2008 e nei primi mesi per loro è statanecessaria sia la mia presenza che quella di mia moglie. Devo dire chequando ho richiesto il congedo i colleghi mi hanno guardato come seossi una mosca bianca”. E non c’è da sorprendersi se diamo un’occhiataalle statistiche a quasi dieci anni dall’introduzione del Testo unico suicongedi parentali (decreto legislativo 151/2001): in Italia in media lochiedono solo il 4% dei padri sia nel settore privato, che in quello pubbli-co. Senza dubbio un ostacolo importante all’utilizzo di questo permesso

è la scarsità della retribuzione, pari a circa il 30% dello stipendio (inrealtà le aziende integrano il contributo dell’Inps con una quota supple-mentare). Niente a che vedere con la legislazione svedese che prevedeaddirittura tredici mesi di congedo retribuito all’80% dello stipendio,da suddividere tra la madre e il padre (sessanta giorni dei quali sonoobbligatori per ciascun genitore). Il risultato di questa lunga evoluzionesociale cominciata quarant’anni a ha portato alla cosiddetta “genitoriali-tà”, che equipara i compiti di entrambi i genitori senza creare imbarazzie divari.

L’ECONOMIA è SEMPRE PIù DONNA Nonostante questi limiti la presenza emminile è diventata sempre piùondamentale per il successo delle aziende. A dimostrarlo è il successocrescente di tutte quelle imprese internazionali che hanno incoraggia-

to persone con ormazione, nazionalità e culture dierenti a lavorareinsieme, a condividere le loro esperienze e a portare soluzioni creativeai problemi comuni. In Italia nel quadriennio 2004-08 le aziende quotatecon donne nei Cda hanno registrato un Ebitda medio superiore del 21%

rispetto alle altre. E le aziende con elevata diversità di genere registranovalori superiori all’11%, contro una media che si attesta attorno al 5%.Avivah Wittenberg-Cox è l’amministratore delegato di 20-rst, una del-le principali società di consulenza a livello mondiale sulle tematiche digenere. Nel suo libro Rivoluzione Womenomics sostiene che le donne sonoormai diventate il motore dell’economia e un attore insostituibile per laproduttività e l’ecienza aziendale. Lo scorso 7 giugno è stata ospite diEnel all’Auditorium di Roma per i l ciclo di conerenze Orienta, dove ha

illustrato il suo modello di governance al emminile come risposta allacrisi economica e alle sde del nuovo millennio. “Non si tratta di rivalsesessuali o sociali, ma solo di business”, ha spiegato. “Oggi le donne sonola metà della popolazione mondiale e rappresentano il 70% del poteredecisionale di spesa”. Un’azienda che non promuove la leadership alemminile, quindi, “nisce per precludersi il successo nel principalesegmento di mercato esistente”. Per cogliere queste opportunità, invece,“le aziende hanno bisogno di leader, manager e di un’organizzazione ca-ratterizzati dal ‘bil inguismo di genere”. Ovvero dalla capacità di parlaree di comprendere il linguaggio dei sessi – specie quello delle donne –, divalorizzare il talento di ciascuno senza calpestare la diversità. Per dirlacon una battuta, secondo la Wittenberg-Cox “se i Lehman Brothers os-sero stati le Lehman Sisters orse si sarebbe potuta evitare la più grossa

 bancarotta che si ricordi nell’economia mondiale”.

PROMUOVERE LA DIVERSITà “Enel opera in un business a prevalenza maschile, ma nella nostraazienda l’attenzione alle pari opportunità non è mai mancata”, ha dettoMassimo Ciof, direttore Personale e Organizzazione, nell’incontro dipresentazione al management dell’associazione Valore D (vedi box), dicui Enel è una delle aziende ondatrici, e che ha preceduto Orienta. “Ab- biamo per esempio condizioni di miglior avore in tema di tutela dellamaternità e congedi parentali, e anche un’attiva Commissione internaper le pari opportunità. Ciononostante la rifessione sul diversity mana-

 gement (la gestione della diversità, ndr) resta un tema ineludibile per lepolitiche di gestione delle risorse umane, perché non si dà uguaglianza

senza reale accoglimento delle dierenze”.“Questa visione ci ha portato a introdurre nel Modello di leadershipadottato in Enel la dimensione del diversity management intesa in sensoampio (nazione, cultura, genere, età)” ha aggiunto Cio. “Non si trattasolo di promuovere la leadership emminile, ma di sviluppare un nuovomodello generale per orientare la ormazione di uno stile managerialeecace e unzionale al cambiamento”.“L’empowerment emminile è indubbiamente uno dei enomeni socialipiù importanti dei nostri tempi. Un cambiamento culturale in corsoche chiede alle aziende di integrare e valorizzare il ruolo delle donneall’interno del business” aerma Gianluca Comin, direttore DivisioneRelazioni Esterne. “Siamo convinti che questa sda si giochi anche sulpiano della comunicazione: è quindi ondamentale incentivare tutte le

iniziative che permettano alle donne di acquisire una maggiore con-sapevolezza delle proprie potenzialità e che le aiutino a esprimere ilproprio talento, a condividere conoscenze ed esperienze e migliorarel’apporto personale al business”.

Zoom

L oolion finilin enl (Itli) 16,5%di cui:Dirigenti: 10,9%

Quadri: 20,7%Impiegate: 23,8%Operaie: 0,2%

8 Enel Insieme Settembre 2010

8/7/2019 Enel Insieme 2010 Nr. 07

http://slidepdf.com/reader/full/enel-insieme-2010-nr-07 9/32

“È il tassello che mancava nel mosaico nucleare”. “Un posto laico,aperto al contributo della scienza, della tecnica e dell’industria”.“Un’iniziativa importante che va in una direzione moderna,responsabile e soprattutto non ideologica”. Si tratta del Forum nu-

cleare italiano (Fni), raccontato dalle parole delle personalità del mondopolitico, industriale e accademico che hanno partecipato alla presenta-zione uciale avvenuta lo scorso 27 luglio a Roma, nella Sala conerenzedi Palazzo Marini della Camera dei deputati.

INFORMAZIONE E DIVULGAZIONEChicco Testa, neo presidente del Forum, lo ha denito “uno strumentoper promuovere il dibattito, diondere inormazione, attivare un dialo-go e una collaborazione trasversale alle imprese, alla cultura accademicae scientica, alla orze sociali e ai cittadini”. Il nucleare è una risorsanecessaria, sicura, pulita e vantaggiosa dal punto di vista economico eambientale. Questo è il messaggio che i promotori del Forum voglionoar arrivare a industria, media, opinione pubblica e classe politica. Unimpegno di inormazione e divulgazione che il Fni intende svolgere conil contributo trasversale delle realtà industriali, accademiche e socialiche lo hanno promosso. Testa le ha denite “quella parte del Paese cheha sempre ritenuto il nucleare un elemento importante del mix energeti-co e dello sviluppo”. E inatt i scorrendo la lunga lista dei soci ondatorisi incontrano tra gli altri i nomi di Enel, Ed, Ansaldo Nucleare, Eon,Westinghouse, quelli di Conndustria, Flaei, Uilcem, Sogin o di ateneicome il Politecnico di Milano, l’Università “La Sapienza” di Roma equelle di Genova, Pisa e Palermo.

UN VERO CONFRONTO SOCIALECome ha ricordato Testa, la neonata associazione no-prot punta a areun’inormazione aperta, basata su atti incontrovertibili, con pacatez-

za e tranquillità. Un intento sottolineato anche dall’ad di Enel FulvioConti, che nel suo intervento in occasione della presentazione ucialeha denito il Forum “un posto laico, aperto al contributo della scienza,della tecnica e dell’industria”. Per il ministro dell’Ambiente, Steania

Prestigiacomo, il Forum vuole aiutare il Paese a valutare nel modo piùcompleto e corretto una scelta strategica per il uturo, come quella delritorno del nucleare in Italia: “Sono rimasta enormemente colpita veden-do la pacica armonia tra una centrale nucleare e il territorio”, ha dettoPrestigiacomo ricordando la sua visita alla centrale Ed-Enel di Flaman-ville. Il Forum deve poter “traserire al territorio questa mia esperienza”con “un’inormazione capace di rispondere a tutti i dubbi e a tutti iquesiti”. Come inatti ha sottolineato il sottosegretario al Ministero delloSviluppo economico, Steano Saglia quello che serve “non è convincerei cittadini, ma are in modo che maturino un’opinione su dati reali”. Eper questo il Forum rappresenta “il tassello del mosaico nucleare chemancava, cioè una comunicazione scientica e divulgativa che raggiun-ga l’opinione pubblica”.

Orizzonti

paTTO SOcIaLeNasce il Forum Nucleare Italiano per promuovere il dibattito tra cittadini,imprese e istituzioni

Il tssllo n

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Durante la Convention lei ha detto che Enel deve puntare a diventa-re la migliore azienda del mondo. È senza dubbio un’aermazioneambiziosa.Eppure ne sono convinto. Noi dobbiamo essere l’azienda migliore almondo e abbiamo tutti gli strumenti per esserlo.

Il mercato dell’energia è cambiato molto negli ultimi anni e aràaltrettanto nel prossimo uturo. Che cosa deve are Enel per raggiun-gere questo traguardo? Deve ripensare il modo di produrre e vendere

energia?Nel mercato dell’elettricità si è talmente sosticato il rapporto con ilcliente e contemporaneamente si è così “banalizzato” il prodotto ener-gia elettrica, che diventa ondamentale l’oerta di servizi e soluzioniimprontate all’ecienza, al risparmio energetico e alla sostenibil ità am- bientale. Questa evoluzione ha generato un orte ampliamento dell’arenaconcorrenziale all’interno della quale operiamo. Dobbiamo immaginaredi doverci conrontare non solo con i nostri concorrenti abituali comeEd, Eon, Iberdrola, ma con molti nuovi attori di altri settori, dallemultinazionali del sotware alle aziende che operano nel campo delletelecomunicazioni, dai produttori di elettrodomestici agli specialisti del-la domotica, dal settore dei servizi alla grande distribuzione, dalle caseautomobilistiche ai produttori di materiali da costruzione, alle banche e

agli istituti di credito.Avere in mente questo nuovo scenario è importante per continuare aessere leader di mercato e rierimento per i clienti in un mondo in rapidocambiamento.

In che modo?Abbiamo a nostro avore esperienza e know-how e dobbiamo sruttarliper are da collettore e da propulsore delle iniziative e delle potenzialicollaborazioni con questi nuovi attori. Per arlo è necessario metterein discussione il modello stesso di utility a cui siamo abituati. Dobbia-mo sviluppare una passione per il cliente, un orte orientamento allaqualità del servizio per garantirne la soddisazione, estendendo la retedi conronto e di relazioni commerciali e tecnologiche verso tutti coloro

che possono essere coinvolti nel processo di costruzione di un nuovoparadigma di produzione, distribuzione e consumo di energia elettrica.

Quanto contano i valori in questa sfda?Per aspirare a diventare i migliori, ottenere r isultati e governare lacomplessità che oggi abbiamo raggiunto dobbiamo are leva su unanostra cultura, sui nostri valori distintivi, su un nostro stile originale diare business e di essere multinazionale che non deve necessariamenteseguire modelli omologati agli standard di altre multinazionali.

Quali sono i valori distintivi della cultura Enel?I nostri valori ondanti e distintivi sono la prottabilità, il rispetto perl’ambiente, la responsabilità sociale, il r ispetto delle nostre persone,l’orientamento ai risultati e al miglioramento continuo.

Vediamoli nel dettaglio. Partiamo dalla profttabilità.Per prottabilità intendo l’impegno a conseguire in maniera continuarisultati crescenti, mantenendo le promesse atte agli azionisti. Ciò deveavvenire nel pieno rispetto delle regole etiche e delle persone. Rispetto

Intervista all ’amministratore delegato e direttore generale Fulvio Conti:”Fare leva su cultura ed elementi distintivi per costruire un nostro modo

di essere multinazionale”

Orizzonti

Partiamodai valori

per diventarela migliore azienda

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delle persone vuol dire perseguire l’assoluta sicurezza del lavoro attra-verso l’applicazione rigorosa delle procedure di sicurezza, sia da partenostra che da parte delle imprese che lavorano con noi. Siamo convintidi essere i migliori a are il nostro mestiere, non abbiamo bisogno discorciatoie per raggiungere i risultati che ci siamo pressi. La competen-za tecnica, la cultura del ar bene sono caratteristiche che le persone chelavorano in Enel hanno sempre avuto e che ci permettono di arontarecon ducia le sde del mondo esterno.

Non si può più produrre energia senza rispettare l’ambiente…Essere attenti all’ambiente per noi non è soltanto uno slogan, è un valoreintegrato nel nostro essere un’azienda energetica; l’ambiente per noivuol dire sviluppare e gestire i nostri asset in modo sostenibile ancheattraverso l’innovazione in campo ambientale. Un esempio sono i nostriinvestimenti per ambientalizzare gli impianti, ridurne le emissioni equindi l’impatto sul territorio. La nostra attenzione al l’ambiente saràtanto più importante nel momento in cui andremo a mettere in motole risorse necessarie a sostenere il ritorno al nucleare del nostro Paese.Dovremo are uno sorzo notevole per convincere i nostri concittadiniche un impianto nucleare non è pericoloso per l’ambiente, ma che alcontrario, è una tecnologia che presenta molti vantaggi e dalla quale nonsi può prescindere se si vuole combattere l’eetto serra.

Cosa vuol dire essere responsabili in Paesi diversi tra loro per culturae tradizioni?Vuol dire essere consapevoli della nostra infuenza, anche indiretta,sullo sviluppo economico e sociale della collettività, comprendere

l’importanza dell’accettazione sociale da parte delle comunità ospitanti.La nostra strategia di crescita deve essere basata su solidità nanziariae redditività, ma anche sul coinvolgimento dei diversi attori sociali e suuna politica di gestione delle risorse ambientali denita e condivisa. Vo-gliamo essere buoni cittadini in tutti i Paesi del mondo che ospitano lenostre attività, operando sempre nella massima trasparenza e correttez-za. Oltre a essere un nostro valore e un nostro impegno, il consenso so-

ciale è anche condizione indispensabile per poter condurre con successoil business. Reputazione, onorabilità e credibilità sono un patrimonio“immateriale” che ci consente di essere accolti ovunque a braccia apertecome interlocutori di ducia.

Lei ha detto che Enel deve diventare la migliore azienda dove si possalavorare. Come si può renderla tale?Dobbiamo promuovere la meritocrazia, valorizzare il talento, svilupparela cultura dell’integrazione in una società in continua evoluzione. Unnuovo tipo di multinazionale, che onde tante culture in un’unica cul-tura, che è quella del progresso, del vantaggio reciproco, dello scambioattivo con il contesto sociale, della crescita dei risultati, del rispetto deicolleghi e dei nostri azionisti e che crea un clima nel quale si è elici di

tornare a lavorare il mattino seguente. Un’azienda che ore ai giovanil’opportunità di crescere in un ambiente stimolante dove arontare lesde cruciali della nostra epoca. Un’azienda capace di attrarre i miglioritalenti sul mercato del lavoro. Per queste ragioni è per noi motivo di par-ticolare soddisazione che un recente sondaggio ra gli studenti univer-sitari di acoltà tecniche e scientiche ci abbia riconosciuto in Italia comeuna delle tre migliori aziende in cui lavorare, subito alle spalle di mar-chi come Ferrari e Google, che hanno notevole presa sui giovani. Entro breve vogliamo diventare il numero uno anche in questa classica.

Infne il miglioramento continuo. Come si persegue questo obiettivo?Elemento determinante è la passione per i l lavoro, la gioia di rendereconcreta l’aermazione di una personalità che ha voglia di are, che haame di misurarsi con progetti nuovi, che ha la passione di esporsi alle

numerose nuove sde oerte dalla nostra organizzazione. Non bisognaessere solo esecutori passivi di ordini e decisioni, è necessario arsipromotori dei risultati, autori della crescita e protagonisti del cambia-mento.Abbracciare e promuovere il miglioramento signica estendere in modotrasversale e capillare la cultura dell’eccellenza operativa, della sicu-rezza, del servizio al cliente, del saper “ are di più e meglio con meno”. Èproprio questa capacità che in tempi di crisi qualica le aziende solide,leader, in grado di promuovere e sostenere la r ipresa. Essere ecienti elean è una leva strategica per rendere possibile una crescita anche in uncontesto come quello che stiamo attraversando.

Per concludere, che messaggio vuole mandare ai colleghi?Spero che tutti i colleghi condividano la mia ambizione: essere la

miglior azienda al mondo per me signica soprattutto diventare lamigliore azienda dove si possa desiderare lavorare, per la erezza diarne parte e perché le persone che vi lavorano si sentono valorizzate eprotagoniste nel costruire il uturo di Enel.

OrizzontiProfittabilit9

Rispetto per l’ambiente9

Responsabilit sociale9

Rispetto per le persone9

Orientamento ai risultati9

e miglioramento continuo

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Sono le dimensioni di Archimede a catturare per prime l’atten-zione dei visitatori. L’impianto solare termodinamico di PrioloGargallo (Siracusa) copre inatti dieci ettari di terreno (centomi-la metri quadrati). A colpire sono poi le suggestioni dei rifessi

di luce date dagli specchi parabolici (nove le da 600 metri ciascuna).Ma il resto della centrale è tutto da scoprire, a partire dalla soluzionetecnologica sviluppata da Enea e realizzata dalla Ricerca e dall’Inge-gneria Enel che ha portato alla principale innovazione nel settore degliimpianti di questo genere: la miscela di sali usi (nitrato di sodio e nitra-to di potassio) che scorre dentro ai 5.400 metri di tubazioni che corronodavanti agli specchi, raccogliendo il calore solare a una temperatura di550 gradi.“L’innovazione di Archimede – spiega Sauro Pasini, responsabiledell’Area tecnica Ricerca nella Divisione Ingegneria e Innovazione – èlegata al atto che invece di utilizzare un olio diatermico, come tutti gliimpianti termodinamici esistenti, vengono usati sali usi. Questi, oltread assorbire il calore solare a una temperatura più alta rispetto agli oli(550° contro 400, ndr), permettono di conservare il calore per andare aprodurre energia anche in assenza di sole. In sostanza – riassume Pasini

– grazie a questa soluzione salina oggi abbiamo una centrale in grado diprodurre il 20-25% di energia in più rispetto agli impianti concorrenti edi accumularne circa il doppio. E questo a parità di estensione del cam-po specchi e con la stessa quantità di sali usi utilizzati per l’accumulo”.

UNA RIVOLUZIONE DI SETTORE“Nel mondo esistono poco meno di venti impianti solari termodinamici,alcuni anche da parecchi anni”, racconta Guglielmo Liberati, projectmanager di Archimede. “Ma utilizzano olio diatermico nei tubi e nonhanno un sistema di accumulo dell’energia. Solo in alcuni impianti re-centi è stato introdotto l’accumulo, il quale però, rispetto ad Archimedenon è integrato e ha un’ecienza minore e ingombri e costi superiori ”.La possibilità di immagazzinare calore consente una gestione calibratadell’energia solare. “La raccolta dell’energia solare inizia al l’alba – chiari-sce Liberati – mentre il periodo di maggiore utilità dell’energia sulla reteelettrica inizia a mezzogiorno e prosegue no a sera, oltre il tramonto”.

L’utilizzo di sali usi consente di ottenere vapore surriscaldato a tempe-ratura e pressione molto alte, raggiungendo un’ecienza superiore al40%. L’alta ecienza e la disponibilità di un accumulo integrato sono i

Archimedeil sl dll’innoion

Orizzonti Dentro l’impianto solare termodinamicoa concentrazione di Priolo Gargallo.La centrale spiegata dagli esperti

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Orizzonti

punti di orza di questo nuovo tipo di impianto. Archimede rappresentala nuova rontiera nel settore degli impianti solari termodinamici come

spiega Liberati: “Costruirlo e metterlo in esercizio serve anzitutto adimostrare la attibilità industriale di questa nuova tecnologia”.

IL CIRCUITO DELL’ENERGIA Ad accompagnarci lungo il percorso che compiono i sali usi è DanieleConsoli, che in Archimede è project engineer per la ricerca. “La soluzionesalina parte dal serbatoio ‘reddo’ dove si trova a una temperatura di290 gradi. Da qui viene immessa al l’interno dei collettori che, attraversoappositi specchi parabolici, rifettono la radiazione solare diretta con-sentendo ai sali di raggiungere i 550 gradi”.”La centrale dispone di circa 1.400 tonnellate di sali usi” raccontaConsoli. “Il quantitativo di sali avviato nei collettori è superiore a quellonecessario per generare una potenza elettrica di 5 MW, cosicché il calore

solare raccolto in più è conservato nel serbatoio caldo, dove i sali usisi mantengono a 550 gradi”. Quindi con questa riserva si può generareenergia quando serve? “Con il serbatoio caldo a pieno carico è possibileprodurre elettricità per circa sette ore consecutive, di notte o in assenzadi sole”.Al rientro dal loro giro esterno i sali usi destinati alla produzioneentrano nel generatore di vapore solare: “È costituito da tre scambiatoridi calore messi in serie – spiega Consoli: un economizzatore, dove i saliincontrano l’acqua che scorre in senso opposto lungo i tubi e che passada 240 a 315 gradi; un evaporatore, dove avviene la separazione tra aseliquida e vapore e un surriscaldatore dove si ottiene il vapore surriscal-dato che sarà poi integrato in una delle due turbine del ciclo combinato”.Archimede inatti è una centrale a gas con due cicli combinati da 760MW complessivi. “Grazie al contributo dell’energia solare – concludel’ingegnere di progetto – si risparmiano duemila tonnellate di combu-stibile in un anno e l’immissione in atmosera di 3.250 tonnellate di CO

2 all’anno”.

ARCHIMEDE 2, L’EVOLUZIONE“Archimede è da considerare un progetto pilota che deve servire comescuola per sviluppare un Archimede 2”, aerma Sauro Pasini. “Unimpianto che a partire dagli stessi concetti sia in grado di avere le stesseprestazioni con costi e tempi di realizzazione nettamente ineriori. Cistiamo già lavorando è abbiamo parecchie idee. Con tutta probabilitàgià oggi saremmo in grado di costruire Archimede con costi e tempicompetitivi rispetto agli impianti convenzionali a olio diatermico”.Tra i primi miglioramenti c’è “l’abbattimento dei costi di realizzazionedel campo di collettori solari – annuncia Guglielmo Liberati – che oggirappresenta circa il 60% del costo dell’impianto”. Un’ulteriore evoluzio-ne poi “sarà quella di abbassare la temperatura alla quale i sali usi sisolidicano, dagli attuali 230 gradi a circa cento”, aerma inne DanieleConsoli.

Una veduta della distesa di specchi. In alto: Il taglio del nastrocon l’ad Conti, il ministro Prestigiacomo e altre autorità

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Grazie all’impianto Enel di Fusina

un futuro pi sostenibile per il distretto produttivo di Porto Marghera (Venezia)

Indsti titoioiniti dll’idogno

P otrebbe essere un solo elemento chimico, il più semplice di

tutta la tavola periodica, a dare il via a una svolta epocale nelmodo di produrre energia. Parliamo dell’idrogeno (H2) chedallo scorso 12 luglio alimenta il nuovo impianto inaugurato

da Enel a Fusina (Venezia) e che di atto rappresenta il ulcro di unacatena produttiva virtuosa che unisce le principali attività industrialipresenti nell’area: dal petrolchimico (Eni) alla generazione elettr i-ca da carbone (Enel) no allo smaltimento dei riuti, in un’ottica diecienza e di sostenibilità ambientale. Che è poi l’obiettivo ultimo diHydrogen Park, il consorzio nato nel 2003 su iniziativa dell’Unioneindustriali di Venezia e sostenuto dalla Regione Veneto e dal Ministerodell’Ambiente con un contributo pari a quattro milioni di euro.

COME FUNZIONA L’IMPIANTO“L’impianto ha iniziato a operare con successo già qualche mese primadell’inaugurazione”, racconta Sauro Pasini, responsabile dell’Areatecnica Ricerca della Divisione Ingegneria e Innovazione. “Questoperiodo di prova, inatti, ci ha permesso di vericare che quantoavevamo previsto in ase di progettazione e sperimentazione pilota èpoi realmente accaduto nell’impianto su scala industriale. E cioè chele tecnologie sviluppate hanno unzionato alla perezione, utilizzandoidrogeno al 100% e producendo circa 16 MW di energia elettrica conun risparmio signicativo di CO2: 17mila tonnellate all’anno”.La nuova centrale di Fusina, che utilizza 1,3 tonnellate di idrogenoall’ora, ha un rendimento elettrico complessivo pari a circa il 42%.L’energia prodotta, pari a c irca 60 mil ioni di kWh l’anno, è in grado disoddisare il abbisogno di 20mila amiglie.A guidarci dentro la tecnologia è Nicola Rossi, responsabile del lonedi ricerca Combustibili e Sistemi di Generazione. “L’idrogeno arrivanel nostro impianto dal petrolchimico della Polimeri Europa (GruppoEni) – spiega – dove esso rappresenta un sottoprodotto del processodi produzione dell’etilene. Grazie alle sue caratteristiche di purezzamolto elevate, può alimentare l’innovativa turbina a gas del ciclo com- binato di Fusina senza particolari trattamenti, generando una poten-za elettrica di circa 12 MW”. Secondo Rossi è proprio il combustoredella turbina, rutto di una collaborazione tra Enel e General Electric– Nuovo Pignone, il cuore dell’innovazione: “Rispetto alle comuniturbine a gas, inatti, il combustore di Fusina oltre a poter unzionarecon idrogeno puro, può operare anche con miscele idrogeno-metano divaria composizione, garantendo, in ogni condizione di unzionamento,emissioni ridotte di NOx, l’unico vero inquinante prodotto dal la com- bustione dell’idrogeno. Al mondo non esistono altri esempi di combu-stori di questo genere su scala industriale”.Ad aumentare la potenza della centrale a idrogeno di Fusina contri-

Orizzonti

Fusina (VE) Camera di combusione dell’impianto

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OrizzontiOrizzonti

Siniti olssti

La complessità ci circonda. Sono complessi il clima, il mer-cato azionario, le organizzazioni sociali, i grandi cantieri,il cervello umano.C’è un complesso, non amoso come quello di Edipo, mache per gli scienziati gioca un ruolo molto importante. Parliamo del “complesso di semplicità”, quello che da sem-pre spinge i ricercatori verso la semplicazione della real-tà, per prevederla e controllarla. Quando non ci riescono,hanno la sensazione di trovarsi di ronte alla sconcertantecomplessità dell’universo e si sentono scontti.Vittime di questa sindrome sono stati scienziati delcalibro di Bertrand Russell e di Kurt Gödel che hanno

tentato invano di unicare la matematica partendo dapochi ed essenziali postulati. Molti però hanno vinto laloro battaglia: come Newton con la legge gravitazionale oKeplero che, sostituendo il modello tolemaico delle serecon quello dell’ellisse, riuscì a condensare in tre ormulet-te il moto dei pianeti intorno al Sole. Ed Einstein che conuna sola ormula (E=mc2) ha rappresentato i processi cheavvengono nelle stelle.Ma la complessità da qualche tempo non è più solo unadisgrazia per gli scienziati. Anzi è divenuta il riconosci-mento della ricchezza e della diversità delle organizza-zioni di ogni dimensione e specie, siano esse composteda amminoacidi, azioni o persone; oggi termini quali“futtuazioni”, “stabilità”, “transizione di ase” vengono

indierentemente usati per descrivere sistemi biologici,sociali ed economici. Caduto il tabù, sono apparsi nuovimodelli interpretativi e originali strumenti di analisi comeattrattori, rattali e gra.Usando i gra Mark Newman dell’Università del Michi-gan, ha chiarito ad esempio che il grado di complessità(GC) delle lingue (GC=70) è maggiore di quello del web(GC=15), che il sistema delle relazioni sessuali degli uomi-ni (GC=22) è più complesso di quello delle donne (GC=6),mentre il mercato azionario americano, molto più sempli-ce di tutti questi sistemi, ha un GC pari a 3.Siamo passati così dalla paura della complessità a un me-todo per governarla, acendo diminuire incertezze e rischia cui i sistemi complessi per loro natura vanno incontro.Con un auspicio: che al “complesso di semplicità” nonsi sostituisca il più insidioso “complesso di complessità”(tutto è complesso, aiuto!) che, oltre a essere una brutta ca-coonia, potrebbe limitare il progredire della conoscenza.

Gennaro De MicheleResponsabile Politichedi Ricerca e Sviluppo

Js

 buisce, inoltre, il generatore di vapore a recupero. “È anch’esso uncomponente molto innovativo – aerma Rossi – che permette direcuperare gran parte del calore contenuto nei umi scaricati dallaturbina a gas per generare vapore che, alimentando le turbine dellalimitroa centrale a carbone, produce ulteriori 4 MW. In questomodo è possibile ridurre di circa 3 tonnellate ogni ora i consumi

di carbone della centrale, con una conseguente abbattimento delleemissioni di CO2 in atmosera”. “L’elevato livello di innovazionedi questo componente – continua Rossi – è da ricondurre alla suacapacità di condensare gran parte del vapore acqueo contenuto neiumi, di combustione dell’idrogeno con un impatto positivo sull’e-cienza dell’impianto”.

H2, LA FORMULA DI DOMANICome Archimede anche Fusina non è soltanto una centrale pro-duttiva ma un grande laboratorio sperimentale. A Rossi e Pasiniabbiamo chiesto quali sono gli orizzonti di ricerca relativi all’idro-geno. “In natura l’idrogeno non esiste, va prodotto – ha rispostoRossi – più che una onte primaria, quindi, esso è da considerare un

‘vettore’ di energia, proprio come l’elettricità. Ma con in più la capa-cità di accumulo dell’energia per poterla utilizzare quando mancala onte primaria; pensate ad esempio all’accumulatore di energiadel Diamante, che unziona appunto a idrogeno (oppure le batteriedell’auto elettrica, ndr). E il tema dell’accumulo energetico sta diven-tando particolarmente importante anche in relazione al diondersidelle onti rinnovabili – continua Rossi - che per loro natura sonodiscontinue (in primis l’eolico e il solare). È, quindi, anche su questoaspetto che si concentreranno le prossime attività di ricerca”.In quale modo si può produrre l’idrogeno? “Ad esempio attraversola gassicazione del carbone”, risponde Pasini. “Che è poi una delletre tecnologie per la cattura e il sequestro della CO2 (insieme a post-combustione e ossicombustione, ndr). Da questo processo chiamato

‘pre-combustione’ si ottengono inatti due soli elementi: l’idrogenoidoneo a produrre energia e la CO2 pura e pronta per essere stoccatain giacimenti di gas esausti o in acquieri salini proondi, immensimari disponibili al di sotto della crosta terrestre”.“Questa tecnologia esiste già e la stiamo valutando – commenta poiil responsabile della Ricerca Enel –, ma è al momento meno com-petitiva rispetto alle altre opzioni disponibili per la Ccs. Ciò che èdicile, invece, è bruciare idrogeno senza produrre ossidi di azoto.Il nuovo bruciatore di Fusina è già un buon risultato, ma insiemea General Electric entro il 2013 contiamo di ottenere un bruciatoreche sia in grado di avere le stesse emissioni di un combustore ametano, quindi ineriori ai 100 milligrammi al metro cubo, con con-sumo minimo di vapore o azoto. Speriamo di riuscirci – conclude –

perché sarebbe davvero un prodotto unico sul mercato mondiale”.

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Una multinazionale presente in 23 Paesi ha bisogno di svi-luppare una cultura manageriale comune e condivisa. Perquesto motivo Enel ha deciso di lanciare per il managementdel Gruppo un nuovo modello di classicazione, gestione e

sviluppo, che renda omogeneo e trasparente il modo in cui le personecrescono, si sviluppano e sono valorizzate all’interno del Gruppo. Unnuovo modello che costituisca la base di un unico linguaggio, che motivi

le persone orendo visibilità sul come si realizza lo sviluppo di carrieranel gruppo, nel breve e nel lungo termine, e che permetta di trasormarel’azienda in una “scuola di management”, come sottolineato dall’ad Ful-vio Conti durante la convention.Nei vari Paesi in cui Enel è presente, oggi già esiste un sistema di inqua-dramenti proessionali all’interno del quale ciascuno si identica e siriconosce, dall’operaio neoassunto al più esperto degli executive. Questisistemi continueranno a esistere. A essi viene aancato il nuovo modellorivolto esclusivamente ai manager che ha come scopo principale quellodi accelerare lo sviluppo di una nuova cultura manageriale. Una culturache permetta di trasormare l’unione dei Paesi in qualcosa di più dellasemplice somma e di superare, quindi, l’esigenza di utilizzare categorielocali (come i dirigenti italiani e i directivos spagnoli) per motivare le per-

sone e per remunerarle in maniera competitiva e correlata al valore cheesprimono. Tutto ciò si può realizzare grazie a una prospettiva globale digestione del management.

UNA CARRIERA IN CINQUE PASSIIl modello esplicita i diversi passi della carriera dei manager che diven-ta unica per tutto il Gruppo: la carriera è scandita da cinque gradini inunzione della r ilevanza della posizione occupata e regolata da politichedi gestione denite centralmente e applicate in tutti i Paesi in cui Enel èpresente.L’accesso al modello è unzione del possesso di un prolo che si ondasia su elementi oggettivi che su elementi soggettivi. Tra quelli oggettiviconta soprattutto la posizione ricoperta, che è pesata applicando scienti-camente una metodologia riconosciuta a l ivello internazionale. Tra quelli

soggettivi vengono considerati elementi come le perormance ottenutenell’ultimo triennio, la trasversalità, ovvero se si sono ricoperte posizioniin ambiti dierenti nel corso della carriera (anche uori Enel), e il poten-ziale di crescita in azienda. A questi elementi necessari e ondamentali

per essere un buon manager Enel nel paese in cui si lavora, si aggiungo-no temi specicamente globali necessari per estrarre il massimo valorepossibile dall’essere una multinazionale: l’esperienza internazionale e laconoscenza della lingua inglese.

TUTTI CLASSIFICATI ENTRO IL 2010“Ciascuno di noi si trova quindi, in base alla posizione ricoperta e alleproprie caratteristiche personali e curriculari, inserito nel percorso localeo nel percorso globale” ricorda Massimo Ciof, responsabile Personale eOrganizzazione. “Avere una motivazione specica verso la carriera mul-tinazionale di Gruppo ed essere considerato dall’azienda come candida- bile sono gli elementi necessari per accedere al percorso di tipo globale”.Entro ne anno il management attuale verrà classicato secondo il nuovomodello e a giugno 2011 l’amministratore delegato eettuerà le primenomine a manager globale per consentire il completamento del prolodei singoli.

PAROLE CHIAVE: TRASPARENZA E OGGETTIVITà In questo processo ognuno ha un ruolo specico: il singolo nella espres-sione di un orientamento consapevole, sulla base degli elementi ogget-tivi e soggettivi posseduti, verso un percorso locale o globale; il capo

nell’identicare risorse da inserire all’interno del percorso di crescita enel metterle in condizione di colmare eventuali gap rispetto al proloatteso; l’azienda nel mettere a disposizione gli strumenti; la unzione delPersonale, nell’identicare il percorso di sviluppo individuale per diven-tare manager, locale e globale, insieme alla risorsa e al capo.“Trasparenza e oggettività sono le idee chiave che ci hanno guidato: lepersone devono sapere che cosa serve e in cosa consiste are carriera nelGruppo” sottolinea Cio.

DIVENTARE UNA SCUOLA DI MANAGEMENTIl nuovo modello di management, insieme a valori condivisi e compor-tamenti coerenti con il modello di leadership, rappresenta un ulteriorepassaggio verso una vera e propria “scuola di management” a livello

multinazionale, contraddistinta da reputazione e capacità di gestione del-la complessità e della diversità, fessibilità e trasversalità, orientamentoall’eccellenza e capacità di intervenire nei contesti esterni all’azienda, dia-logando con le comunità e le autorità locali, nazionali e transnazionali.

Tanti manager,

n solo odlloEnel lancia un percorso unico per tutti i dirigentidel Gruppo. Per valorizzare meglio le personee le professionalit

Orizzonti

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OrizzontiNel Gruppo si possono descrivere centinaia di processi, daquelli più operativi a quelli più strategici, che vanno dallagestione della manutenzione della singola centrale digenerazione no alla pianicazione strategica dell’intera

azienda. Se si pensa poi che la gran parte di questi processi è rierita adattività aventi un impatto signicativo sullo stato economico e nan-

ziario del Gruppo, si può comprendere come l’attività di disegno deiprocessi sia di grande importanza non solo per il Business, l’Organizza-zione o l’ICT, ma anche per unzioni di controllo come Audit, Ammini-strazione, Finanza e Controllo e Group Risk Management.

IL PASSATO E IL PRESENTE:IL SISTEMA DELLE PROCEDUREAttualmente la descrizione dei processi avviene per diverse tipologiedi documenti: nelle procedure organizzative, in quelle amministrativo-contabili e in quelle dei sistemi di gestione di qualità ambiente e sicurez-za, nelle istruzioni e nei manuali operativi. Sebbene vengano aggiornaticontinuamente, questi documenti però non riescono a mantenere ilpasso con il mutare dell’azienda, dei suoi processi e dei suoi sistemi dicontrollo. Tale inadeguatezza è essenzialmente attribuibile a una seriedi attori: in primo luogo, tra le dierenti modalità di rappresentazioneadottate nessuna è in grado di soddisare in toto le esigenze dei variattori in gioco; secondariamente, non esiste un coordinamento tra levarie strutture; inne è dicile tenere conto delle continue iniziative didisegno dei processi direttamente intraprese dai process owner senza ilcoinvolgimento delle strutture incaricate.

Questi attori di criticità generano ridondanze e inecienze nelle atti-vità di elaborazione dei documenti procedurali e, atto ancor più grave,rischiano spesso di provocare disallineamenti tra i processi reali e i varisistemi di controllo interno.

IL FUTURO PROSSIMO: LA BANCA DATI DEI PROCESSI INTEGRATIAlcuni mesi a, le unzioni Personale e Organizzazione, Audit, Ammi-nistrazione, Finanza e Controllo e ICT, con l’intento di superare questecriticità, hanno realizzato congiuntamente uno studio per la denizionee l’implementazione di un modello di governo integrato, nalizzato aldisegno e all’aggiornamento dei processi del Gruppo.Il progetto, denominato Enel Business Process Modeling (EBPM), la cui

ase di implementazione è stata ormalmente avviata il 1° luglio scorso,consentirà di disporre nell’arco di diciotto mesi del patrimonio dei pro-cessi del Gruppo all’interno di un’unica base di dati. I processi sarannoquindi disegnati con una nuova modalità, identica in tutto il Gruppo ein grado di soddisare sia le esigenze della linea sia quelle delle strut-ture preposte ai vari sistemi di controllo. Il patrimonio inormativo cosìgenerato sarà a disposizione dell’intera popolazione aziendale attraver-so la Intranet aziendale.L’evoluzione coordinata del patrimonio dei processi aziendali sarà as-sicurata da una serie di strutture, composte essenzialmente da analistidi processo, che avranno i l compito di supportare i process owner nelleattività di disegno e modica dei processi, assicurandone la coerenzacon la metodologia denita.

“Tali presupposti” spiega Bruno Giancaterino, responsabile Organiz-zazione e leader del progetto, “ci assicureranno minore dispendio dienergie nell’attività di disegno e maggiori garanzie di allineamento aicontinui cambiamenti dell’azienda”.

Considerati l’ampiezza del progetto e il orte cambiamento cultura-le proposto, Enel Insieme nei prossimi mesi seguirà da vicino la suaevoluzione dando voce ai punti di vista delle altre unzioni sponsor eapproondendo i beneci del progetto nei singoli casi. Nel rattempo nonresta che prepararci ad avviare le vecchie procedure verso la sotta, omeglio, verso l’Archivio Storico Enel.

è partita il 1o luglio l’attivit globale

di disegno dei processi aziendalicon nuove metodologie, nuovi strumentie nuovi attori

Vecchie procedure addio?

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Orizzonti

Si chiamano Hydro, Electro, Miss Pik, Doc

Planet e Ariel e sono i supereroi che i gli deicolleghi hanno impersonato per un giornonei cortometraggi premiati nell’ambito della

sesta edizione di We are Energy. Lo scorso luglio ben111 ragazzi provenienti da 21 Paesi hanno animatola platea dell’Auditorium Enel di Roma per celebrarela premiazione del programma internazionale che,

ogni anno, aronta una particolare tematica dalpunto di vista dei più piccoli. Protagonista di questaedizione un argomento caro al Gruppo come lasostenibilità ambientale: che per l’occasione è statoreinterpretato con creatività nei mini-lm realiz-zati dai ragazzi, con l’aiuto dei proessionisti dellaScuola del cinema di Roma, durante il campus diCastagneto Carducci (in provincia di Livorno) che siè concluso lo scorso 31 luglio. Sono stati c irca 3.400gli iscritti di quest’anno: tutti hanno ricevuto a casal’album EcoHeroes or the Planet, una sorta di guidacon le inormazioni e le curiosità su quanto si stagià acendo oggi per risolvere i problemi ambientali

relativi a cinque aree tematiche: aria, acqua, energiarinnovabile e nucleare, riuti e riciclo e biodiversitàed ecosistemi.

Ad aprire la giornata di celebrazione è stato ilpresidente Piero Gnudi che ha sottolineato come or-mai la premiazione sia diventata una vera e propriaricorrenza per Enel. “E guardando voi — ha aggiun-to rivolgendosi ai ragazzi — capisco quanto Enel siacambiata rispetto a qualche anno a: da progetto ri-volto solo all’Italia, nel 2008 We are Energy si è apertoall’internazionalità, coinvolgendo i gli dei colleghidi tutti i Paesi in cui il Gruppo è presente, che hannoavuto modo di conoscere più da vicino sia il mondo

dell’energia che il mestiere dei loro genitori”.Il tema della sostenibilità ambientale è stato anche alcentro dell’intervento di Massimo Ciof, direttorePersonale e Organizzazione: “Pensiamo alle persone

che lavorano con noi ma guardiamo anche al uturo

— ha aermato Cio — acendoci portatori divalori seri e cercando di trasmetterli ai più giovani,che saranno i padroni del mondo di domani. Perquesto, dopo il tema della sicurezza e quello dell’in-terculturalità, quest’anno abbiamo scelto il rispettoper l’ambiente, insegnando loro come averne cura erispetto”.

Il successo dell’iniziativa è un segno evidente delatto che in Enel c’è un ortissimo senso di appar-tenenza che non si erma solo ai conni italiani.Anche Endesa, che per il primo anno è stata coin-volta nell’iniziativa, ha dato un suo orte contributoinviando oltre 700 adesioni, con un risultato inaspet-tato: 24 dei 111 vincitori del concorso provengonodalla Spagna.

Sul palco insieme alla presentatrice CamilaRaznovich anche l’attore, regista e produttore RickyTognazzi, che in virtù della sua esperienza ha datodei preziosi suggerimenti ai ragazzi in sala su unipotetico uturo nel mondo del cinema e dello spet-tacolo.

Ma, dopo i saluti e le presentazioni, silenzio insala e occhi puntati sullo schermo dove, uno dopol’altro, sono stati proiettati i mini-lm. Gli Eco supereroi l’hanno atta da padrone dando al gruppo lezio-ni di riciclaggio, rispetto per la natura e risparmioidrico, con la consapevolezza che il nostro Pianetae le sue risorse non sono innite e vanno utilizzatecon una buona dose di responsabilità. A renaregli sprechi d’acqua è intervenuto Hydro, eroe dellasquadra arancio, che si è aggiudicata una menzionespeciale per la otograa. La salvaguardia dell’ariapulita, invece, è stato il tema arontato dal paladi-no Ariel nel corto della squadra blu, premiata perl’eccellente post-produzione. Un uturo nel mondodel cinema garantito per Capitan Electro e il gruppodella squadra rossa che, scesa in campo per diende-re l’energia pulita, si è portata a casa lodi e compli-menti per la perormance dietro la camera da presa.Il quarto video proiettato ha visto la squadra verdealle prese con i riuti e il riciclo: l’eroina Miss Pick hainsegnato ai suoi compagni l’arte della raccolta die-renziata, strappando il riconoscimento per il migliormontaggio. Ultima squadra premiata quella gialla,

A WE ARE ENERGY in l sostniilit

111 ragazzi di 21 Paesi

hanno partecipatoalla manifestazione dedicataai figli dei colleghi

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che in questo caso si è distinta per i costumi e la scenograa: èstato il saggio Doc Planet a dare il buon esempio di rispetto pertutte le orme viventi.

A ricevere la pergamena sono stati i rappresentanti di ognigruppo che, accompagnati dai delegati diplomatici delle varienazioni, hanno ricevuto i complimenti per l’ottimo lavoro svoltodurante il campus in Toscana. Tanti sorrisi, applausi e oto dirito per i partecipanti, che hanno maniestato un orte interesseverso la tematica arontata e una propensione naturale verso

l’arte cinematograca.In chiusura il presidente Gnudi ha dato appuntamento a tuttial prossimo anno, auspicando che i ragazzi possano are tesorodegli insegnamenti ricevuti durante il campus, trasmettendolianche alle amiglie e agli amici.

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Nata per essere leader del mercato. O meglio, per continuare aesserlo. È la nuova Carbon Strategy Unit che mette insiemei team di Enel e Endesa che lavorano sui crediti di emis-sione di CO2. Prima dell’integrazione le due unità erano la

prima e la terza tra gli operatori del settore. Oggi, insieme, detengonopoco meno del 13% delle quote mondiali del cosiddetto carbon market,un portaoglio di crediti per emissioni evitate nel 2008-2012 di circa 200milioni di tonnellate.

INTEGRAZIONE E SINERGIA Il mercato della CO2 nasce con i l protocollo di Kyoto come strumento

oerto a Paesi e aziende per gestire e abbattere le emissioni di gas clima-alteranti. L’Europa è stata subito in prima la con l’utilizzo del sistemadi Emission trading (Ets) e dei meccanismi fessibili come il Cleandevelopment mechanism (Cdm). E in questo scenario Enel ed Endesa

hanno svolto sin dall’inizio il ruolo di leader. Luca Solaroli Camillocci,responsabile della neonata unità integrata, ricorda che “all’origine i dueteam si sono sviluppati indipendentemente con strategie dierenti” eche “mentre Endesa ha costruito una struttura con collaboratori princi-palmente in America Latina e nelle Filippine, Enel ha maturato un’espe-rienza molto signicativa in Cina, a Pechino”. Spiega Solaroli: “Il nostroobiettivo principale è di abbattere i costi per l’azienda attraverso un’uni-ca strategia, una collocazione consolidata e più orte sul mercato con lapossibilità di sviluppare ancor di più le opportunità di nuovi progetti”.

PROBLEMA GLOBALE, RISPOSTA GLOBALELa nuova unità integrata “è un team particolare che raccoglie circa cin-quanta persone di nove nazional ità diverse, in tredici usi orari” spiegaSolaroli. “Quando si parla di CO

2

e di clima-alteranti si parla di gas chevengono prodotti in dierenti zone della Terra ma hanno comunque e-etto globale. I meccanismi fessibili come i Cdm permettono di investirein Paesi in via di transizione e ottenere così una maggiore ecienza am- bientale in tutto il Pianeta: per questo è utile agire a livello globale anche

come presenza operativa”. Così si “accompagna in diretta lo svi luppointernazionale di Enel”. Per Solaroli l’integrazione tra Enel ed Endesadella nuova unità rappresenta “una signicativa possibilità di sviluppoproessionale e personale per tutt i i colleghi che ci lavorano”.

ESSERE GUIDA DEL CAMBIAMENTO“Il nostro lavoro tocca le tematiche ambientali, la sostenibilità economi-ca dell’azienda e le scelte di investimento nel medio e lungo periodo”.Per Solaroli il carbon market ha e avrà sempre di più un ruolo strate-gico. A chi aerma che è ancora molto instabile e che non tutti hannodimostrato lo stesso interesse dell’Europa, risponde che “l’oscillazione

del prezzo della CO2 documenta proprio che il mercato unziona e ri-sponde alle dinamiche legate a enomeni industriali e di mercato. Si puòmigliorare, renderlo più semplice, rapido e tracciabile, ma i 200 milionidi tonnellate di emissioni evitate ottenute da Enel ed Endesa grazie

ai progetti che hanno sviluppato, per esempio, non ci sarebbero statesenza questo mercato”. Nello scenario internazionale poi non è vero chesolo l’Europa si è messa in moto; si sta sviluppando sempre di più undibattito internazionale con proposte di nuovi strumenti e meccanismi.Ma come si svilupperanno questi mercati? Per Solaroli il uturo passadallo sviluppo di meccanismi che permettano alle aziende di continuarea “operare in modo diretto, rapido ed ecace per intensicare i progettigià quanticabili in termini di riduzione dei gas clima-alteranti”. Oggi èun mercato ancora in transizione, che sta cambiando dal punto di vistanormativo, di attori e di dinamiche, ma “aver creato questa unità e aver-la posizionata all’interno della struttura di Simone Mori, direttore dellaFunzione Regolamentazione, Ambiente e Carbon Strategy appunto, di-mostra che Enel vuole essere un autore e una guida del cambiamento di

questo mercato dal punto di vista delle attività commerciali, industrialie regolatorie”.

Una strategia per la CO2

Orizzonti NuOva uNITàGestir la presenza di Enel nel mercatodelle emissioni di gas serra

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Orizzonti

Dietro ogni singolo cliente ci sono almeno cento personeche lavorano per garantire la sua soddisazione. Nonè una rase a eetto, ma un dato che rende bene l’ideadi cosa signichi per Enel essere al servizio del clien-

te. Zopito Nobilio, responsabile della Qualità per la DivisioneMercato, lo cita mentre racconta il lavoro che tutti i giorni vienesvolto per garantire la gestione dei sei milioni di clienti che si sonoadati a Enel Energia sul mercato libero e degli oltre 26 milioni diclienti che usuruiscono del servizio di maggior tutela garantito daEnel Servizio Elettrico.Come ripete spesso l’ad Fulvio Conti “il cliente è il re”. Nobilio etutti i colleghi impiegati nella customer satisaction, danno quindi ilmassimo per monitorare la qualità del servizio oerto. Un compitosenz’altro delicato soprattutto se si considera che il processo diliberalizzazione è ancora in ase di completamento e che la regola-mentazione del sistema diventa ogni giorno più esigente verso glioperatori e sempre più attenta alla tutela del cliente nale. Diventacosì ondamentale ornire risultati certi e di oggettiva qualità peril cliente. È questo l’obiettivo costante della nostra società che nelmercato è entrata da leader e vuole restare tale negli anni a venire.“Facciamo i conti con aspettative molto importanti”, spiega Nobilio.“Siamo Enel e da noi i clienti, anche quelli che in questi anni hannoscelto il mercato libero, si aspettano l’ecienza e la qualità nel

servizio di sempre”. Per questo chi si occupa di customer satisaction deve mettere in campo energia, creatività e prontezza per risponde-re al cliente. “Abbiamo realizzato la più ampia possibile gamma dioerta che si modula per target, commodity e segmento di clientela”

dice Nobilio. Anche i prezzi sono diversicati: ssi, indicizzati,tutto compreso… Siamo sempre più presenti nell’ascolto del clienteper anticipare le sue esigenze, presidiare le sue scelte e garantirnela massima e più tempestiva soddisazione. Per poter “correlaresempre di più la qualità che il nostro cliente si aspetta con la quali-tà che eettivamente gli eroghiamo”.

OBIETTIVO TRASPARENZA “Ogni mese contattiamo i clienti per capire se sono soddisatti.Far sentire la nostra vicinanza attraverso il teleono o attraverso

l’operatore in un punto sico è decisivo”. Sul territorio c’è moltopersonale Enel, ma soprattutto migliaia di consulenti di società ter-ze che rendono più capillare la diusione del servizio. Anche lorosono chiamati ad assumere e rispettare quella losoa di lavoroche Nobilio sintetizza così: “Qualità del servizio erogato nel totalee costante r ispetto delle normative”. Dalla ase di vendita, all’attiva-zione, alla atturazione “tutto deve avvenire nella massima traspa-renza e correttezza”. I clienti si aspettano il rispetto dei tempi diatturazione, la congruenza dei consumi e la velocità nelle rispostealle loro richieste. Dice Nobilio: “Il nostro grado di ecienza deveessere rispondente al livello di aspettative del cliente, come è acca-duto ad esempio con il contatore elettronico”. È una questione distile, ma soprattutto di stima conquistata. È un marchio di abbrica

che ci distingue e che nasce da quella passione per la qualità che ilcliente si aspetta da Enel.

32 milioni di gin

mercaTOEcco come lavorano i colleghi

della Customer Satisfaction per tutelarele esigenze dei clienti Enel

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Sicurezza

Non si possono spiegare i sentimenti di chi ha subito un inciden-te sul lavoro. Per comprenderli e convincersi a lavorare semprenelle migliori condizioni di sicurezza, però possono servireda grande stimolo emotivo le immagini di un lm. È proprio

ciò che riesce a are I casi della vita, la serie di cortometraggi commissionatada Enel e realizzata dal regista Corso Salani in alcuni Paesi dove la no-stra azienda è presente. Due di questi corti d’autore – intitolati “Konakovo,

Russia” e “Siracusa, Italia” – sono stati proiettati in prima mondiale lunedì 9agosto alla 63esima edizione del Festival del cinema di Locarno (Svizzera).

Un titolo importante quello proposto per la serie di cortometraggi: I casi

della vita, volto a puntare il dito contro quella vita “insicura” che si annidadietro ai comportamenti sbagliati, al mancato rispetto delle procedure disicurezza, al non uso dei dispositivi di protezione individuale. Che anco-ra oggi sono le principali cause di incidenti. “Corso Salani è stato sceltoda Enel per la sua ecacia comunicativa, per i tratti garbati e lontani daiclamori. Caratteristiche che si sposano perettamente con un progetto dicomunicazione che acesse leva sul linguaggio diretto e universale del ci-nema”, ha ricordato nel corso del dibattito Maria Cristina Milano, respon-sabile Comunicazione interna di Enel. Un progetto che rientra nel vastopanorama di iniziative aziendali volte alla sensibilizzazione sui temi dellasalute e della sicurezza sul lavoro: “Valori che Enel considera da sempre as-soluti e sostiene perseguendo con convinzione l’obiettivo ‘zero inortuni’”.Per realizzare la sua opera Salani è andato di persona in diverse località ita-liane, in Slovacchia, Romania e Russia. Luoghi dove il regista ha incontratoe intervistato gli operai Enel coinvolti in un incidente sul lavoro, i amiliari,gli amici, i colleghi, i responsabili per la sicurezza e i testimoni oculari.Molti dei quali hanno partecipato alle riprese interpretando se stessi.

Il risultato è quanto il numeroso pubblico di Locarno ha visto sulgrande schermo e applaudito con sincera commozione: volti, corpi, pensierie dialoghi che restano impressi. Storie vere, alle quali Salani ha mescolatouna misurata dimensione di ction: per renderle, così, non più semplicinumeri per le statistiche, ma immagini che con orza e delicatezza insiemeparlano alla coscienza di ognuno senza mediazioni né rontiere. Per ricor-dare che la sicurezza non è una perdita di tempo, ma la più alta orma dirispetto verso se stessi e i propri cari, i compagni di lavoro e l’azienda.

I cortometraggi di Corso Salani saranno protagonisti anche al Festivaldi Roma. In azienda sarà gradualmente garantita la loro massima diusio-ne, con la proiezione durante gli incontri di comunicazione interna in tutti iPaesi in cui Enel è presente.

Un film che parlaalla coscienzaI caSI DeLLa vITaPresentata alla 63esima edizionedel Festival di Locarno (Svizzera) la seriedi cortometraggi prodotta da Enel

Noto al grande pubblico per aver interpretato il ruolodel protagonista nel lm sulla strage di Ustica Il muro

di gomma (di Marco Risi, Italia 1991), anche comeregista Corso Salani ha atto dell’impegno civile e deldiscorso alla coscienza la sua cira stilistica. L’attoree regista orentino, scomparso lo scorso 16 giugno acausa di un improvviso malore, è stato ricordato alFestival di Locarno, con un omaggio nella sezione Pro-

 grammi speciali, che ha visto anche la riproposizione delsuo ultimo lungometraggio, Gli occhi stanchi del 1996.A seguire anche una tavola rotonda imperniata suitemi del cinema sociale e della sicurezza sul lavoro.Durante il dibattito i amiliari del regista hanno an-nunciato la nascita di una ondazione per conservare edivulgare le sue opere.

cio coso

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Spaziano dalla bolletta elettrica sino al recupero del creditoi progetti vincitori di IlluminAzioni 2010. Una testimonian-za concreta della varietà delle idee in gara e del grandecoinvolgimento dei colleghi della Divisione Mercato, che

hanno contributo con spunti e proposte di qualità alla realizzazionedei progetti. E che con i loro 2.100 voti online hanno deciso qualisono le tre migliori squadre tra le dieci arrivate in nale. Alla ne iprogetti premiati sono stati Bolletta chiara, il cui team è guidato daMassimo Perrone, Ai margini della atturazione, guidato da Giancar-lo Di Varano, e Cash is king, guidato da Giancarlo Gargiulo.

Il risultato più importante del concorso IlluminAzioni è statola creazione di un vero e proprio “cervello distribuito” dato dallavolontà di partecipazione dei colleghi: a dimostrarlo il atto che

il 64% della Divisione ha partecipato e che in sole dieci settimanedi gara sono state proposte ben 710 idee che hanno contribuito amigliorare i venti progetti in gara (inizialmente selezionati a 360°tra i programmi Passion or Quality e Zenith). E per sottolinearel’importanza della partecipazione, sono stati premiati sia coloroche hanno atto parte n dall’inizio del team dei progetti migliori,sia i colleghi che vi sono stati inclusi grazie alle loro idee di valoreindirizzate ai team.

“La competizione ha conermato, ancora una volta, la culturadella qualità e dell’innovazione sulla quale si basano il nostro la-voro e il servizio che vogliamo orire ai nostri clienti” ha dichia-rato Cinzia Corsetti, responsabile Eccellenza operativa e Presidioprocessi Gem e Mercato: “Quest’anno IlluminAzioni è stata unavetrina dell’impegno verso l’obiettivo “qualità” che ha catturatol’interesse verso le iniziative ocalizzate sulle att ività ondamentalidella Divisione. Nello specico, sono stati premiati due progettiche hanno a che are con la bolletta e uno relativo alla gestione delcredito”.

Il progetto Bolletta chiara punta a sruttare al massimo le po-tenzialità di questo strumento che non è un semplice “conto dellaspesa” ma è un canale molto importante di comunicazione con

il cliente.“Chi di ronte a una bolletta non si è sentito smarrito?”dice Massimo Perrone, responsabile Customer care del servizio dimaggior tutela. “Il nostro obiettivo è invece di renderla chiara e leg-gibile anche con l’aiuto dei nostri operatori dei call center. Per arloabbiamo ascoltato i consigli dei colleghi che lavorano sul campo,ma anche quelli dei 33 milioni di clienti che serviamo. E dietro la bolletta si nascondono tanti aspetti poco conosciuti dal cliente chehanno a che are con la atturazione, come ci ha spiegato GiancarloDi Varano, responsabile Rapporti con le reti del servizio di maggiortutela: “Abbiamo pensato alla r isoluzione di una serie di problemiche renderanno il lavoro dei nostri operatori molto più semplice,con maggiori recuperi per la nostra azienda e un servizio di qualitàper i clienti”.

Inne Cash is King ha portato risultati molto signicativi intermini di miglioramento dei fussi di cassa e nella gestione delcircolante, grazie soprattutto al coinvolgimento delle persone, ilvero motore dell’innovazione. E poi grazie al l’utilizzo di nuovimodelli operativi e strumenti tecnici, come il nuovo modello diunzionamento delle agenzie del recupero del credito e l’utilizzo distrumenti nanziari come il actoring e la cartolarizzazione, comespiega Giancarlo Gargiulo che lavora nel Credit risk management:“Ancor più signicativi i risultati ottenuti per i l recupero dei creditiverso la pubblica amministrazione e le grandi aziende se conside-riamo l’attuale contesto economico italiano”. Una delle principaliinnovazioni, inoltre, è stata quella di mettere in competizione leagenzie, che così si sono messe in gioco per trovare nuove soluzionidi miglioramento.

Sul webVedi il sito di IlluminAzioni sulla Intranet aziendale

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L’innoion in g

Zenith

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Il dialogo sociale è uno dei pilastri su cui si basa il modello europeodi conronto tra aziende, istituzioni e rappresentanze dei lavoratori.

L’aumento crescente del numero di imprese transnazionali a sì chequesta relazione sia in continua evoluzione. Enel Insieme ne ha par-lato con Claudio Stanzani, direttore della Social development agency,un’associazione senza ni di lucro che da anni studia l’evoluzione delsettore.

In cosa consiste il dialogo sociale europeo?Nell’insieme delle relazioni tra le parti sociali europee e le istituzionidell’Unione (principalmente la Commissione), oppure tra le parti socialistesse. Quando include anche i vertici istituzionali può essere tripartitoe può assumere orma di scambio d’inormazioni, di consultazione o diconcertazione nell’incontro annuale con la Presidenza. Nel caso di dialo-go tra le parti sociali (o bipartito) può arrivare anche a una vera attivitànegoziale, sia a livello interproessionale sia a livello settoriale. È il prin-

cipale strumento attraverso il quale le parti sociali possono contribuirea denire le norme europee, e svolge quindi un ruolo essenziale nella governance dell’Unione. Questa attività negoziale ha prodotto importantiaccordi sui congedi di paternità, sul lavoro a tempo determinato, sultelelavoro, sullo stress, ecc.

Uno dei principali strumenti di sostegno alla coesione sociale e all’in-tegrazione dei lavoratori europei è il Comitato aziendale europeo(Cae). Come unziona?Le grandi imprese da tempo operano su una base territoriale sempremeno legata ai conni e ai soggetti nazionali. Decisioni cruciali per lavita dell’impresa e per un numero elevato di lavoratori come ristruttu-razioni, usioni, licenziamenti collettivi, cessazione di rami di attività,vengono ormai prese a livello sovranazionale. I Comitati aziendali euro-

pei sono stati concepiti proprio per garantire ai lavoratori di imprese ogruppi di dimensione europea una rappresentanza in grado di interlo-quire, attraverso il riconoscimento di diritti d’inormazione e consulta-zione, con le direzioni centrali. In questo modo tutti i lavoratori europeisono inormati in modo uniorme sulle politiche e le strategie industrialidelle imprese di dimensione sovranazionale.

Quanti Cae sono presenti in Europa e in Italia e quanti lavoratorirappresentano ?Secondo le stime della Social development agency e dell’Istituto sinda-cale europeo (Etui) in Europa più di 950 multinazionali si sono dotate diun comitato, circa il 40% di quelle che rientrano nell’ambito di appli-cazione della direttiva Cae. In Italia i comitati costituiti dal ’94 a oggi etuttora unzionanti sono 46; a questi andrebbero aggiunti circa 480 Cae a“casa madre estera” nei quali sono presenti membri rappresentanti deglistabilimenti italiani. L’Etui stima in circa 16 milioni i lavoratori euro-pei rappresentati oggi nei Cae. Non esiste una stima esatta per quantoriguarda i lavoratori italiani.

Che bilancio si può are dei primi quindici anni di attività dei Cae?Hanno dimostrato senz’altro di poter giocare un ruolo importante nella

 governance d’impresa. In molte realtà, si sono aermati come soggettiattivi di dialogo sociale, andando ben oltre i compiti delineati dalledirettive e arrivando a ungere da organismi negoziali e poli d’opinionein grado di elaborare istanze provenienti dai diversi contesti nazionali.Hanno dimostrato anche capacità di agire in situazioni di crisi e di sapergestire il cambiamento in un’ottica europea e solidale. Tuttavia, per lamaggior parte, i Cae sono ancora sottoutilizzati, e il loro potenziale è an-cora sottovalutato: il sindacato, per esempio, non ha ancora r iconosciutoloro il ruolo di luoghi cardine delle relazioni industriali transnazionalie ancora atica a considerarli strumenti interni propri. Scontano inneun’arretratezza culturale diusa sulla dimensione europea, che ostacolaquell’ « interscambio inormativo » ra ambiti nazionali e sovranazionali(sempre più rilevanti nella strategia delle grandi imprese) che, erme ri-manendo le competenze dei singoli sistemi di relazioni industriali sullequestioni di un singolo Paese, a mio avviso sarebbe auspicabile, nellaprospettiva sempre più globale dell’economia e dei rapporti social i.

Si veda il sitowww.cae-ewc.eu

Un dialogo in evoluzione

Sostenibilità

L’INTervISTaClaudio Stanzani, esperto di relazioni industriali parla del rapporto tra istituzioni, sindacatie aziende in Europa

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L

’eccellenza al servizio della solidarietà. Questo è quello cheaccade quando Zenith, il progetto di eccellenza di Enel basatosui principi del miglioramento continuo, aanca Enel Cuo-

re nei suoi interventi di benecenza. Era il 2004 quando laDivisione Generazione ed Energy management (Gem), con il progettoQuasar, diede il via a questa collaborazione destinando parte dei benecieconomici, realizzati attraverso le attività di miglioramento operativo, ainiziative di carattere sociale proposte da associazioni no prot. Disabili-tà, assistenza, accoglienza, terza età: dal 2005 al 2009 sono stati questi gliambiti di intervento che hanno ricevuto ben 47 nanziamenti necessariall’acquisto di attrezzature, macchinari e arredi in tutta Italia, per untotale di più di un milione e duecentomila euro.Nel 2009 da Gem l’iniziativa si è allargata ad alcune unità della Divisio-ne Energie rinnovabili attraverso il coinvolgimento nel progetto Zenithdi diciassette impianti in Italia.

SOLIDARIETà IN TUTTO LO STIVALENel luglio scorso si sono svolte le cerimonie di assegnazione dei contri- buti che hanno coinvolto gli ultimi quattro gruppi del 2009.Per la Divisione Energie rinnovabili i colleghi del Nucleo Idroelettricodi Gravellona, in provincia di Verbania, hanno destinato 20mila euroall’Associazione Anas onlus VCO per l’acquisto di un pulmino dotatodi pedana sollevatrice, strumento necessario a orire un servizio gratui-to di trasporto ai disabili da e per la sede in cui svolgono le attività ricre-ative. Una cira, quella donata, sostenuta in parte dalla Divisione Energierinnovabili e in parte da Enel Cuore, che per ogni gruppo intervienecon un identico importo a quello messo a disposizione dall’impianto,raddoppiando così il contributo da devolvere all’associazione.Dal Piemonte al Lazio, con la cerimonia che ha coinvolto i colleghi delNucleo Idroelettrico di Ceprano, in provincia di Frosinone, che hanno

consegnato un assegno di 20mila euro a Exodus, ondazione che volge lasua attività di prevenzione, assistenza e reinserimento socio lavorativo apersone con disabilità e tossicodipendenti.Mentre per Gem le ultime cerimonie si sono svolte ancora in Piemon-te, dove i protagonisti sono stati i colleghi del Nucleo Idroelettrico diVerampio con i 17mila euro devoluti all’Associazione Gsh Sempione Asdvolti all’acquisto di attrezzature per disabili. A chiudere il cerchio laSicilia, dove i colleghi del Nucleo Idroelettrico di Catania, grazie ai be-neci economici raggiunti attraverso le attività di miglioramento, hannodonato 25mila euro alla Cooperativa Anda onlus per l’acquisto di unurgone attrezzato di scivolo.E non è nita qui. In questa gara di solidarietà c’è posto anche per laDivisione Inrastrutture e Reti, che grazie al progetto Zenith-Pegaso porta

avanti questo binomio al l’insegna degli “aiuti eccellenti”. Attualmentesono 27 le squadre per le quali è in corso l’erogazione del contributo, eda settembre si svolgeranno le prime cerimonie di consegna dei ondi,per una cira totale di 402.250 euro.

Quando l’eccellenza il o d’oo

zeNIThGrazie al miglioramento operativo

sono stati devoluti in solidarietcentinaia di migliaia di euro

Enel Cuore

Lo scorso 16 luglio è scompar-so, all’età di 73 anni, il popola-re giornalista televisivo MinoDamato. Aveva iniziato la suacarriera in Rai come inviatodi guerra realizzando repor-tage per il Tg1 in Cambogia,Vietnam e Aghanistan, perpoi occuparsi di programmi diapproondimento come Italia

Sera e Domenica In. Dopo averabbandonato la televisione si era dedicato alla solidarietàondando la onlus Bambini in Emergenza, di cui era presi-dente e direttore operativo, che si occupava soprattutto delsostegno ai piccoli malati di aids.Anche Enel Cuore, nel 2004, aveva sostenuto il progettodi Damato attraverso l’acquisto e l’installazione di uncapannone preabbricato di circa 150 metri quadrati e diun generatore elettrico di emergenza per il Centro di acco-glienza di Singureni (Romania). Grazie a questo contributoi sessanta ragazzi senza amiglia ospitati nel villaggio han-no potuto usuruire di uno spazio multiunzionale dovesvolgere le attività di recupero, riabilitazione e ormazioneproessionale. Nel padiglione era stato allestito anche unlaboratorio tessile, un laboratorio di alegnameria, un’aulainormatica e un corso per elettricisti. Lo stesso Damato

aveva sottolineato l’importanza del progetto realizzatoda Enel Cuore come “presenza che cresce insieme con leesigenze di integrazione dei nostri ragazzi”.

mino, n it gli lti

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Prisma

Sei davvero sicuro che un pavimento non possa essere ancheun sotto? Così Maurits Cornelis Escher, graco e incisoreolandese, sintetizzava l’idea che lo spazio osse determinatodalla percezione e dalla prospettiva. Ed è alla sua domanda che

si sono ispirati Liesbeth Bik e Jos Van der Pol, che insieme ormano ilduo Bik van der Pol. I due artisti, conterranei di Escher, ne hanno atto i ltitolo dell’opera con cui hanno vinto la quarta edizione di Enel Contem-poranea Awards (“ Are you really sure that a foor can’t also be a ceiling?”).L’installazione sarà donata al Museo d’Arte Contemporanea di Roma(Macro Future) e nei prossimi mesi verrà esposta al pubblico. Enel è en-

trata così, per il quarto anno consecutivo, nel mondo dell’arte contempo-ranea attraverso la realizzazione di opere sul tema dell’energia commis-sionate ad artisti internazionali: nell’edizione 2010, la giuria di esperti haselezionato l’opera che al meglio esprime i valori dell’ecosostenibilità.L’opera del duo Bik van der Pol è stata concepita per rifettere sul rappor-to tra uomo e natura: si tratta di una casa popolata da aralle che, oltre aessere esempio della meraviglia esistente nella realtà, sono le specie ani-mali più sensibili ai cambiamenti climatici e pertanto costituiscono unindicatore delle condizioni ambientali. E il loro battito di ali a rifetteresulle mutazioni improvvise e inaspettate: “Il concetto di eetto aralla “hanno spiegato Liesbeth Bik e Jos Van der Pol ”è preso in prestito dallateoria del caos per indicare la orte (inter)dipendenza di diverse tenden-ze dalle condizioni iniziali: variazioni minime possono colpire sistemi

enormi e complessi. Ci dice che il battito delle ali di una aralla produceun piccolo cambiamento nella condizione iniziale del sistema, causandouna serie di eventi che conducono a un’alterazione degli eventi su ampiascala”.

E così, in un colpo, ribaltando il punto di vista, il pavimento di unastruttura non è altro che il sotto, rispondendo simmetricamente allesue stesse caratteristiche.“Anziché ungere da abitazione“ hanno proseguito “questo modello saràuna casa provvisoria per le aralle, viste come gli attori ultimi di ideeidealiste di trasormazione, cambiamento e riciclo, caratteristiche insitenel loro ciclo di vita: le diverse asi di questa specie in continua meta-morosi potranno essere osservate nel modello”.Su internet è possibile scoprire i proli degli artisti che hanno parteci-pato al concorso e trovare approondimenti sull’opera e sulla poetica del

due dei vincitori: gli utenti possono visitare il sito e il blog del progetto.I contenuti e le novità di Enel Contemporanea Award sono inoltre accoltidai proli Enel Sharing, come Facebook, Twitter, YouTube, Flickr.Attraverso l’attenzione alle nuovissime orme espressive nell’arte el’utilizzo di comunicazione al l’avanguardia, Enel Contemporanea aprel’orizzonte alla diusione di un nuovo modo di pensare e sensibilizzaalla necessità di comportamenti eco-sostenibili: cambiare non signicaeliminare ma trasormare, rinnovare, osservare da un diverso punto divista.

Il futuro in un battito d’ali

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Prisma

Il Meeting di Rimini, lo dice il nome stesso, è un luogo di incontro:tra culture, tradizioni e conoscenze diverse. E edele a se stesso or-mai da 31 anni richiama sulla riviera romagnola centinaia di ospitida tutto il mondo e quasi 800mila visitatori, attratti dalla possibilità

di conoscere, conrontarsi, dialogare. L’edizione 2010 si è ispirata alloscrittore e drammaturgo rancese Albert Camus proponendo un titoloimpegnativo: “Quella natura che ci spinge a desiderare cose grandi è il cuore”.Cose grandi come i numeri del Meeting: oltre 2mila volontari che dal 22al 28 agosto hanno lavorato a titolo gratuito, tutti e 16 i padiglioni dellaera di Rimini allestiti, sette sale incontri, un auditorium e un’arenaeventi, otto mostre e più di cento appuntamenti in programma. In quelloche negli anni è diventato uno dei estival estivi tra i più requentati,

il mondo Enel è ormai una presenza stabile. È sponsor della kermes-se riminese da diversi anni, ma la sua partecipazione non si limita alsostegno dell’iniziativa: partecipa a pieno titolo alla settimana di Riminicome ospite degli incontri e protagonista del clima di amicizia, dialogo econoscenza che anima i padiglioni della Fiera.

L’IMPEGNO PER IL FUTURO DEL PAESETra gli ospiti dell’edizione 2010, il Meeting ha in pratica adato all’adFulvio Conti il compito di ambasciatore del grande mondo dell’ener-gia tra i tanti giovani e meno giovani. Partecipando alla tavola rotondaintitolata “Con quali energie costruire il uturo?” Conti ha parlato delpresente e uturo del nostro Paese insieme, tra gli altri, a Steano Saglia,sottosegretario al Ministero dello sviluppo economico, e FedericoGolla, ad di Siemens Italia. L’importanza delle rinnovabili, l’utilità delritorno al nucleare, il valore del carbone pulito e l’impegno per la tuteladell’ambiente. Questi sono stati alcuni dei temi toccati nelle quasi dueore di incontro seguito da più di 400 persone il 23 agosto. Un’occasioneper aiutare a comprendere dove sta andando il mondo dell’energia e per

riconoscere, come ha detto Conti, che se “abbiamo davvero a cuore ilmondo che vogliamo lasciare ai nostri gli dobbiamo sviluppare tutte letecnologie disponibili per ottenere energia ampiamente disponibile e a basso costo”.

L’ENERGIA SPIEGATA A BAMBINI E ADULTIConoscere e imparare giocando e divertendosi. È stata l’idea centrale diEnel Villaggio ragazzi che per i visitatori più giovani del Meeting è statoun appuntamento sso. Dall’apertura della era no a sera, i cento metriquadrati che ospitavano il villaggio nel padiglione C3 si sono popolati di bambini e ragazzi dai 3 ai 15 anni. Per loro Enel ha organizzato laborato-ri, giochi e spazi interattivi. Con momenti e modalità diverse, divisi per

asce d’età, ragazzi e bambini erano guidati dagli animatori del villaggioalla scoperta dell’energia solare, della potenza dell’eolico o dei segretidel vapore. I nomi dati ai vari appuntamenti di gioco-lavoro erano i piùdiversi: da “Sulle ali del vento” a “La giostra otovoltaica”.E il vil laggio ragazzi non è stato l’unico spazio dedicato da Enel alladivulgazione scientica. Se i più piccoli hanno avuto modo di scoprireil mondo dell’energia giocando, gli adulti hanno avuto la possibilitàdi conoscere e inormarsi sul nucleare. Nello stand “Energia nucleare, 4

risposte al uturo” hanno potuto documentarsi con video e brochure. Esoprattutto conoscere il mondo dell’energia atomica attraverso il nuclear

 globe, un’installazione interattiva dedicata alla storia del nucleare, agliscienziati e al le tecnologie che ne hanno segnato l’evoluzione, ai datisull’utilizzo dell’energia dall’atomo in Europa e nel mondo e alle piùrecenti innovazioni in materia di sicurezza.

Il uo l gion

meeTING rImINIDal 22 al 28 agosto nella citt romagnola pi di 100 appuntamenti e 8 mostreall’insegna del dialogo

L’ad Conti visita il Villaggio ragazzi Enel

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Sltiper oi

I social network stanno diventando sempre più presenti nellaquotidianità permettendo contatti e interazioni dicili daimmaginare solo qualche anno a.Ne è testimonianza l’impresa dell’inglese Paul Smith, che èriuscito a viaggiare per il mondo gratis, sruttando l’aiuto diTwitter, il amoso sito di microblogging.Agli inizi del 2009 Paul decide di organizzare un viaggio versoil punto più lontano dalla sua casa, l’isola Campbell, al largodella Nuova Zelanda, da raggiungere in trenta giorni, preg-gendosi anche l’obiettivo di raccogliere ondi per portare acquapotabile nei Paesi in via di sviluppo. Ma stabilisce anche delleregole da rispettare, pena l’auto-squalica, come accettare do-nazioni via Twitter solo dai suoi ollower e scegliere le destina-zioni di volta in volta sulla base delle oerte ricevute.Le varie tappe vengono raccontate, naturalmente su Twitter:partendo da Newcastle, poi Amsterdam, Parigi, Francoorteno all’America. Nel rattempo la popolarità raggiunta da Paula sì che l’Air New Zealand decida di regalargli un bigliettoper Auckland, avvicinandolo al suo obiettivo. Allo scadere deitrenta giorni, però, Paul non è r iuscito a raggiungere l’isola

Campbell e dunque a portare a termine la sua avventura. Tut-tavia si può comunque ritenere soddisatto: ha trovato moltepersone che lo hanno aiutato ed è riuscito a raccogliere 6milasterline per l’associazione Charity: Water.

20 aprile 2010: scoppia un incendio a bordo della piattaormapetroliera Deepwater Horizon nel Golo del Messico. Muo-iono undici tecnici e si riversano in mare migliaia di barilidi petrolio: una vera e propria catastroe ma anche un segnotangibile che il concetto di sicurezza sul lavoro ha travali-cato i suoi conni più tradizionali. Guardando al di là deicancelli degli stabilimenti, oggi le aziende devono lavorare

per diventare sempre più sostenibili e sicure, per tutelare ilavoratori e le loro amiglie e l’ambiente. Essere un’aziendasostenibile diviene un vantaggio competitivo, un investimen-to e non più un costo.È questo il tema del nuovo libro di Aldo Canonici, L’azienda

sostenibile, giornalista che collabora su temi di managementcon Il Sole 24 Ore e con altre riviste del settore.Il volume rappresenta una panoramica a 360° gradi sullostato dell’arte in Europa sui temi della salute e sicurezza sullavoro ed è rutto di interviste in loco e visite agli stabilimen-ti in vari Paesi, presso aziende come Air Liquide Welding,Ducati, Enel, Eni, Finmeccanica, Glaxo Smith Kline, Kone,Philips, Sca e Telecom Italia. Enel è presentata nel libro tra le

aziende best perormer per quanto riguarda la sicurezza, conun capitolo specico in cui vengono descritti i processi digestione della sicurezza nella nostra azienda: dall’analisi delenomeno inortunistico all’organizzazione della saety, dallemolteplici iniziative di ormazione e sensibilizzazione sullacultura della sicurezza ai processi di selezione e gestione del-le imprese appaltatrici, no ai grandi progetti di integrazionedelle countries e di condivisione delle best practices intornoall’obiettivo “zero inortuni”.

Si, sin onfonto Il gio dl ondo on Twitt

New MediaLibro

Intercultura

 aldo cnonii / L’azienda sostenibile. Le strategie di 10 aziende industriali per raggiungere sicurezza sul lavoro,salute e cura dell’ambiente - Franco Angeli Euro 21

1

www.twitter.com, www.charitywater.org2

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Intreinti

Intercultura

Ray Cooper, talen-tuosissimo percussio-nista, accompagneràla voce e le note alpianoorte di Elton

 John, il 19 e il 20 set-tembre all’AuditoriumParco della Musica diRoma. I due appun-tamenti, che godonodel sostegno di Enel,costituiscono un veroe proprio evento delne estate capitolino:l’artista, amato dalpubblico da oltrequarant’anni, spazieràdal rock’n’roll al popclassico, dal count-ry al progressive,

dalle improvvisazioniaro-americane aigrandi classici del suorepertorio.

Saranno i virus i pro-tagonisti della sestaConerenza mondiale

sul uturo della scienza,l’appuntamentoannuale organizzatoa Venezia dalle onda-zioni Veronesi, SilvioTronchetti Provera eGiorgio Cini, con lapartnership di Enel.Dalla conerenzaemergerà un messag-gio orte diretto allasocietà: i virus hannoun potente impattoeconomico, politico esociale, ma la scienzae la tecnologia sonosempre più in grado

di contenerne laminaccia e i danni,sviluppando nuovivaccini preventivi eterapie mirate, basatesulle conoscenze piùavanzate della biolo-gia molecolare.

La produzioneartistica del pitto-re tedesco LucasCranach il Vecchio,massimo esponenteassieme a AlbrechtDurer della rinno-vata pittura tedescadel 1500, sarà per laprima volta espostaalla Galleria Borghesedi Roma nella mostra“Lucas Cranach. L’altro

Rinascimento”, dal 15ottobre al 13 ebbra-io. Enel è sponsordell’iniziativa chesi inserisce nel cicloespositivo “Dieci

 grandi mostre”: ogni

anno verrà presentatal’opera di un grandeautore del ’500 e del’600 che interagirà conla collezione perma-nente del museo.

Dibattiti, inaugura-zioni, visite guidatema anche musica,arte e spettacolocelebrano i 140 annidi Roma capitale: dasabato 18 a lunedì20 settembre l’area cit-tadina che si estendeda via delle QuattroFontane a Porta Pia,dove la amosa brec-cia di trenta metripermise alle truppedi Cadorna di entrarenella Roma papalina,diventerà il teatro diuna maniestazioneche vede il sostegnodi Enel in prima la.

elton Jonin onto

Il nioinisiil

L’ltorinsinto

140 nni diro citl

 aditoi po dll msi di ro / 19-20 settembre / www.auditorium.com/ 

Glli bogs / Roma, dal 15 ottobre 2010 al 13febbraio 2011/ www.galleriaborghese.it/ 

 vni / 19-21 settembre 2010 / www.thefutureofscience.org

ro / 18-22 settembre 2010 / www.comune.roma.it/  tel: 060608

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GntEnel

Gente Enel

Ascoltare gli altri è importante, nel lavoro come nella vita ditutti i giorni. Lo sa bene Federico Caniati, che in Enel è inse-rito nel team di eccellenza operativa della Divisione Energierinnovabili, mentre nel tempo l ibero è uno dei volontari dellaonlus Samaritans, associazione che dal 1980 si pone comeobiettivo quello di aiutare chi si trova sull’orlo del suicidio,della disperazione, della solitudine e della depressione. Un im-pegno, questo, che Federico porta avanti da otto anni e che gliha insegnato quanto possa essere vitale quella parola in più,detta sia ai suoi colleghi di lavoro che al di uori dell’ucio.“Imparare alcune piccole tecniche di ascolto serve nel lavorocome nella vita quotidiana”, spiega Federico: “ Attraverso que-sta mia attività è possibile comprendere il valore del silenzio,del dare il giusto peso alle cose, del renare la lingua quandoqualcuno ti dice qualcosa di importante”. Samaritans è un’as-sociazione di volontariato nata in Inghilterra nel 1953 che siè rapidamente diusa ed è ormai presente in più di quarantaPaesi nel mondo. In Italia il servizio è attivo tutti i giorni, dalle13 alle 22. I Samaritans orono aiuto, ma allo stesso temposono alla ricerca di volontari che siano pronti a rendersi utileall’interno dell’associazione: “Facciamo dei turni di tre ore alla

settimana – conclude Federico –, un impegno minimo che puòsignicare tanto”.

www.samaritansonlus.orgnumero verde: 800 86 00 22

Le attività che una persona svolge nella vita non devono averenecessariamente connessione di contenuto. Ma è vero chedare spazio ai propri talenti e alle proprie passioni soddisa lospirito, infuenzando l’intero tempo della giornata. Così StaanoZaratin, che in Enel si occupa del contatore elettronico per ICT, nel tempo libero toglie i panni dell’inormatico e dà voce alsuo animo nella creazione di opere di scultura contemporanea.“Realizzare la mia inclinazione per l’arte – dice – mi dà quellasoddisazione interiore che mi permette di dedicarmi al meglionel lavoro in Enel, anche se il settore in cui opero è dierente”.Mestrino, classe 1962, Steano ha iniziato a mostrare interesseper l’arte n da bambino. Non avendo declinato tale passione inormazione durante la crescita, ha scelto di iscriversi all’Accade-mia delle Belle Arti di Venezia da adulto, esperienza che gli haatto conoscere l’arte contemporanea da vicino, “un mondo nonsempre acile da capire”. Ha esposto in numerose mostre, comequella in Atelier Aperti, nell’ambito della Biennale di Venezia, eha partecipato con successo a premi artistici, tra cui ricorda conparticolare piacere Scultura da vivere, a Cuneo, e Open9 al Lidodi Venezia, con artisti internazionali. Quando parla di arte, sivede esplodere la orza della sua passione: “L’arte è gioco – dice,

con aria trasognata - e il gioco è ciò che ci tiene legati alla nostrainteriorità più proonda. Troppo spesso ci si dimentica di gio-care”. E l’amore per il gioco come espressione libera emerge nelcontrasto con la serie di lavori Devi e Non devi: “Frasi lapidarie,imposizioni che n da piccoli siamo abituati a ricevere, che mihanno sempre colpito perché sembrano essere alla base delsistema educativo – commenta - e hanno a che are con ciò chenon si deve are o che, viceversa, si deve assolutamente are oessere”. Svincolandosi da ogni dovere, Steano ha scelto la suavita tra l’energia e l’arte. Due settori che, a pensarci bene, nonsono poi così lontani.

www.steanozaratin.it

N.b. Non dintisi i di gio

Stefano Zaratin

L’solto it

Federico Caniati

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cnlAperto

Canale aperto

Enel Insieme pubblica, in questa rubrica , le domandee i contributi dei lettori. L’indirizzo a cui spedirle : 

rdion enl Insi - coniion Intnenl S — vil rgin mgit, 125 — 00198 ro

O i ost lttoni : [email protected]

mobilità intnzionl:un’oppotunità p tutti

Attraverso il blog di Enel Insieme sonogiunti alla redazione diversi commentiall’articolo sui programmi di mobili-tà interna, pubblicato nel numero digennaio/ebbraio 2010. Ne pubblichiamoalcuni con la relativa risposta di Ales-sandro Trebbi, responsabile Personale eOrganizzazione della Divisione Interna-zionale.

Vorrei vivere un’esperienza lavorativa inter-

nazionale, occasione utile per una maggiore

crescita proessionale e personale. Qual è

l’iter da seguire?

Rosario Rizzieri, Enel Distribuzione(Catania)

Il programma International Mobility 

consente ai colleghi delle altre nazioni di are

esperienza in Italia per un periodo no a 24

mesi, ma consente ai colleghi italiani di are

altrettanta esperienza all’estero?

Paolo Zompanti, Divisione Mercato(Frosinone)

Un’ esperienza lavorativa all’estero sicura-

mente è sinonimo di crescita proessionale,

culturale e di un modo diverso di arontare

le attività lavorative.

Da diverso tempo ho dato disponibilità per

tale esperienza, ma a oggi ancora nessuna

risposta.

Alessandro Ragonesi, Enel Distribuzio-ne (Viterbo)

Gradirei sapere qual è la procedura giusta

 per are un’esperienza internazionale, ho già

dato la mia disponibilità ma mai nessuno ha

risposto.

Vito Messina, Enel Distribuzione (Catania)

Cari colleghi,un’esperienza lavorativa all’estero è unadelle possibili leve di sviluppo sia pro-essionale che personale. Come sapete

nel corso della recente convention è statopresentato il nuovo modello di classi-cazione e gestione dei manager in Enel,valido per tutto il Gruppo.Tale modello prevede una carrieramanageriale locale e una globale. Peraccedere a tali carriere è necessarioricoprire una posizione di rilievo epossedere una serie di caratteristichepersonali (alta perormance in termini siadi risultati che di comportamenti, altopotenziale e trasversalità, cioè, aver lavo-rato in diversi contesti organizzativi e/o

amiglie proessionali). In particolare,per intraprendere una carriera globale,oltre alle caratteristiche di posizionee alle caratteristiche personali (sopracitate) sono necessarie: la conoscenzadella lingua inglese e l’aver maturatouna signicativa esperienza lavorativaall’estero. In questo contesto le oppor-tunità di lavoro all’estero (considerandocome estero qualsiasi paese del Gruppodiverso da quello in cui si è assunti)saranno oerte, con priorità, ai colleghiche hanno l’aspirazione di diventare

dei manager globali e, soprattutto, chehanno il potenziale di sviluppare tutte lecaratteristiche necessarie a diventare deimanager.Il primo passo quindi è decidere qualecarriera si desidera intraprendere, poi,occorre conrontarsi con il proprio capoe con il proprio gestore del personaleper valutare se eett ivamente le proprieaspirazioni possano essere soddisatte.

L’aspirazione a diventare manager èsicuramente una condizione necessa-ria ma non suciente, inatti, occorreavere le giuste carte da giocare. Averele giuste carte non signica possederegià tutte le necessarie caratteristiche, maavere il potenziale e le capacità per potercolmare gli eventuali gap in un temporagionevole.

Alessandro Trebbi, Responsabile Perso-nale e Organizzazione della DivisioneInternazionale

31 Enel Insieme Settembre 2010

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