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Epilessia - definizione • “Epilambanein” essere colti di
sorpresa
• Disturbo accessuale delle funzioni cerebrali, che si
manifesta con crisi ricorrenti di breve durata, sostenute dalla
scarica parossistica di una popolazione neuronale
Definizioni
• Crisi epilettica: manifestazioni cliniche di un’eccessiva e/o ipersincrona, abnorme attività di una popolazione neuronale della corteccia cerebrale (Jerome Engel Jr.); l’evento ictale rappresenta uno specifico meccanismo patofisiologico ed un determinato substrato anatomico (ILAE Commission Report 2001)
• Sindrome epilettica: insieme di segni e sintomi che definiscono una condizione epilettica unica (può coinvolgere più un tipo di crisi) diverse eziologie
• Malattia epilettica (epileptic disease): una condizione patologica con un’unica ben definita eziologia che si manifesta anche con crisi epilettiche (es. L’Epilessia Mioclonica Progressiva è una sindrome, mentre la malattia di Unverricht-Lundborg è una malattia)
ILAE Commission Report 2001)
Definizioni
• Encefalopatia epilettica: una condizione in cui le anomalie epilettiche sono considerate esse stesse contribuire alla degenerazione delle funzioni cerebrale (es. ESES)
• Sindrome epilettica riflessa: una sindrome nella quale tutte le crisi sono precipitate da stimoli sensoriali (es. SLI, lettura, acqua calda); crisi riflesse possono comparire in associazione a crisi focali o generalizzate, oppure isolate crisi riflesse comparire in alcune occasioni senza necessariamente comportare la diagnosi di epilessia.
ILAE Commission Report 2001)
Definizioni
Epilessia Epilessia
Idiopatica sintomatica
no lesione si
non individuabile
Epilessia criptogenetica (probabilmente sintomatica)
Definizioni
• Nelle forme idiopatiche è l’epilessia stessa la malattia, mentre nelle forme sintomatiche l’epilessia è appunto un sintomo
• Le epilessie idiopatiche sono probabilmente su base genetica ed usualmente age-dependant
• Idiopatico non significa benigno
• Le forme sintomatiche hanno caratteristiche (età d’insorgenza, severità, terapia, prognosi) legate alla lesione sottostante
Epidemiologia
• 1-5 % popolazione generale ha avuto almeno 1 crisi epilettica
• 0,5 % prevalenza dell’epilessia
• 0,4-0,5 ‰ incidenza dell’epilessia
Epilessie sintomatiche-eziologia
• Infanzia: malformazioni congenite, encefalopatia anossica perinatale, convulsioni infantili prolungate, emorragie endocraniche da prematurità, traumi da parto, infezioni meningo-encefaliche, facomatosi (sclerosi tuberosa ecc.), malattie metaboliche (aminoacidopatie, malattie da accumulo);
• Adolescenza: esiti di anossia perinatale e di convulsioni prolungate (sclerosi mesiale temporale), infezioni meningo-encefaliche, traumi cranici occasionali, malformazioni corticali;
• Giovinezza: traumi cranici, tumori cerebrali, MAV, esiti di anossia
perinatale, malformazioni corticali • Età adulta: traumi cranici, tumori cerebrali, malattie vascolari, alcolismo; • Età senile: malattie vascolari, tumori cerebrali, malattie degenerative
ecc.
Meccanismi di base dell’epilettogenesi 1
• Difetto intrinseco della membrana neuronale
• Difetto dei meccanismi inibitori
• Difetto dei meccanismi eccitatori
• Difetto dell’attività tampone della glia.
Genetica
• La probabilità di sviluppare crisi dipende dalla soglia convulsiva ed è determinata geneticamente
• Fattori genetici contribuiscono alla suscettibilità del 40% delle epilessie; soprattutto idiopatiche, ma anche sintomatiche
trasmissione probabilmente poligenica o “complessa”
Genetica
• Nella maggior parte dei casi le epilessie non sono dei disordini mendeliani (dovuti ad un singolo gene)
• Sono stati identificati circa 200 alterazioni di singoli geni con epilessia = 1% dei casi di epilessia
• Singoli “fenotipi epilettici” possono essere dovuti a mutazioni di diversi geni (ETEROGENEITA’ GENETICA) BFNC ( 20q1.3 KCNQ2; 8p2.4 KCNQ3)
• Mutazioni identiche dello stesso gene possono dare luogo a fenotipi diversi anche nella stessa famiglia (GEFS+ e SMEI)
Genetica
• Convulsioni Neonatali Familiari Benigne (20q, 8q KCNQ2,KCNQ3-canale K+)
• ADNFLE (20q13.2 CHRNA4-rec nicotinico ACh)
• Epilessia Mioclonica Progressiva (Sd. di Uverricht-Lundborg) 21q cystatin B
• GEFS+ (19q, 2q SCN1B-canale Na+ sub 1)
Classificazione delle epilessie
• In base all’origine delle crisi:
focali
generalizzate
• In base all’eziologia:
Idiopatiche
Sintomatiche
Criptogenetiche (ora definite probabilmente sintomatiche)
Crisi epilettiche (origine)
Semplici Complesse Complesse con
secondaria generalizzazione
Parziali o Focali Generalizzate
Crisi Epilettiche
Classificazione delle crisi epilettiche Commission of classification and terminology, 1981
n Crisi generalizzate
n Assenze
n Assenze tipiche
n Assenze atipiche
n Crisi miocloniche
n Crisi cloniche
n Crisi toniche
n Crisi tonico-cloniche
n Crisi atoniche
n Crisi parziali
n Crisi parziali semplici
n Con segni motori
n Con segni somatosensitivi o sensoriali
n Con segni vegetativi
n Con segni psichici
n Crisi parziali complesse
n Esordio parziale semplice seguito da alterazione
della coscienza e/o automatismi
n Con alterazione della coscienza “ab initio”
accompagnato o meno da automatismi
n Crisi parziali con secondaria generalizzazione
n Crisi parziali semplici con secondaria
generalizzazione
n Crisi parziali complesse con secondaria
generalizzazione
n Crisi parziali semplici evolventi in crisi parziali
complesse con successiva genealizazzione secondaria
Crisi parziali o focali semplici
Attività tonica e clonica focale
Vocalizzazione
Arresto del Linguaggio
Versione
Motorie
Disturbi somatosensoriali
Visivi, Uditivi, Gustativi, Olfattivi
Autonimici(aura epigastrica, pallore)
(Sudorazione, piloerezione, midriasi)
Sensitive
Disturbi cognitivi ed affettivi
Illusioni ed allucinazioni mnesiche
(deja vu, Jamais vu)
allucinazioni uditive, visive, temporali
Psichiche
SEMPLICI
Origine delle crisi
Crisi Motorie > Lobi frontali
Crisi somatosensoriali: Gustative Insula, Opercolo del L. Parietale
Olfattive: Orbito-Frontali e Temporo mesiali
Uditive: L. Temporale
Visive: L. Occipitale
Illusione e allucinazioni complesse: Aree
associative
Crisi vegetative > polo temporale,
insula, amigdala
Crisi Psichiche > lobo temporale
Crisi parziali complesse
• Mostrano compromissione della coscienza
• Originano dal lobo temporale o frontale
• Sono costituite dal solo disturbo della coscienza
crisi confusionali o si associano anche ad automatismi psicomotori (orali, masticatori, gestuali,
mimici, ambulatoriali, verbali, ecc) crisi psicomotorie
Crisi epilettiche: semeiologia
Tonico Cloniche Toniche Atoniche Cloniche Assenze Miocloniche
Generalizzate
Crisi Tonico Cloniche
• Prodromi Perdita di coscienza + Alter. SNV (sia in f. tonica che clonica)
• F. Tonica: flessione del tronco deviazione verso alto occhimidriasi vocalizzazione estensione generalizzata (10-15”)
EEG: attiv. Generalizzata di amp reclutante che a 20-40 Hz che
tende a sincronizzarsi a 10 Hz
• F. Clonica: contrazioni toniche alternate ad atonia muscolare via via + lunga fino al fine ctrz spasmo tonico generalizzato finale
EEG: PPO generalizzate e onde lente.
Crisi Toniche
• Insorgenza improvvisa e rapido ritorno a condizioni iniziali
• Contrazioni prolungate non vibratorie della muscolatura assiale con flessione arti superiori e flessione (o estensione) arti inferiori con alterazioni della coscienza e SNV ( delle GTC)
• Durata 10-15” fino a 1’
• EEG: attività reclutante a 20-40 Hz fino a 10Hz.
• Frequenti nella Sindrome di Lennox-Gastaut (LGS)
Crisi cloniche
• Improvvisa perdita di coscienza con ipotonia o spasmo tonico generalizzato
• Scosse miocloniche
• EEG: scariche a 10 Hz frammiste ad onde lente e PO e PPO generalizzato.
• Frequente nei bambini
Crisi Atoniche
• Insorgenza improvvisa e rapido ritorno a condizioni iniziali
• Perdita improvvisa del tono posturale per 1-2” con alterazione di coscienza.
• Talora limitate a capo e collo o assiali
• Talora precedute da mioclonie
• EEG: PPO e PO seguite da diffuso rallentamento
• Importante CC per diffusione interemisferica (callosotomia)
Assenze Tipiche
• Improvviso arresto psicomotorio con perdita di contatto con l’ambiente circostante
• Durata pochi secondi (max 10”)
• clonie palpebrali o facciali, automatismi motori
• EEG: scariche di PO a 3 Hz generalizzate > 3”, sensibile alla Hp e alla SLI
• Fisiopatologia: connessioni talamocorticali
Assenze Atipiche
• Maggiore durata (>10”)
• Inizio e fine più graduale
• Alterazioni di coscienza più sfumata
• Eventuali reperti tonici-atonici-mioclonici
• EEG: complessi PO atipici (0,5-2,5 c/s), rara sensibilità alla Hp e alla SLI
Pseudo Assenze
• Crisi parziali complesse con durata > 30”,
• frequentemente accompagnate da automatismi, aura e confusione postictale
• Origine: Lobo Temporale
• Origine: Lobo frontale (+ difficile la DD per la loro brevità e EEG con anomalie bilaterali)
Crisi Miocloniche
• Contrazioni muscolari rapide, singole o ripetute, bilaterali, sincrone e simmetriche
• Stato di coscienza spesso preservato
• EEG: PO e PPO generalizzato
• Freq. in neonati e bambini
Classificazione delle sindromi epilettiche
Commission on classification and terminology of ILAE 1989
1 Epilessie e sindromi epilettiche focali
1.1 .Idiopatiche, età correlate
E. benigna dell’infanzia a parossismi
rolandici
E. idiopatica dell’infanzia con parossismi
occipitali
E. primaria della lettura
1.2. Sintomatiche
a.Sindrome di Kojewnikow o E. parziale continua
b.E. lobari: E. del lobo temporale
E. del lobo frontale
E. del lobo parietale
E. del lobo occipitale
1.3. Criptogenetiche (ora probabilmente sintomatiche)
2.Epilessie e sindromi epilettiche generalizzate
2.1 Idiopatiche, età correlate
Convulsioni neonatali familiari benigne
Convulsioni neonatali benigne
E. mioclonica benigna dell’infanzia
E.-Assenza dell’infanzia
E.-Assenza dell’adolescenza
E. mioclonica giovanile (Sindrome di Janz)
E. con crisi di Grande Male al risveglio
E. riflesse
Altre non sopra definite
2.2 Criptogenetiche e/o sintomatiche
Spasmi infantili (Sindrome di West)
Sindrome di Lennox-Gastaut
E. con crisi mioclonico-astatiche
E. con assenze miocloniche
2.3 Sintomatiche
Senza eziologia specifica:
Encefalopatia mioclonica precoce
Encefalopatia infantile precoce con “burst
suppression” (Sd di Ohatahara)
Altre Sindromi specifiche
3.Epilessie il cui carattere focale o generalizzato non è determinato
3.1 Con associazione di crisi generalizzate e parziali
Crisi neonatali
E. mioclonica grave
E. con punta-onda continue durante il sonno lento
E. con afasia acquisita (Sindrome di Landau-Kleffner)
3.2.Senza caratteri generalizzati o focali certi
4.Sindromi speciali
Crisi occasionali, legate ad una situazione epilettogena transitoria
Convulsioni febbrili
Crisi precipitate unicamente da un fattore tossico o metabolico
Crisi isolate, stato di male isolato.
Classificazione delle sindromi epilettiche Commission on classification and terminology of ILAE 1989
Epilessia Idiopatica
• L’epilessia è la malattia
• Esame obiettivo neurologico negativo
• Familiarità
• Esordio età dipendente
• Assenza di ritardo mentale
• Attività di fondo EEG buona
• Buona risposta alla terapia medica
• Buona prognosi
• RM o TC negative
Epilessia sintomatica
• L’epilessia è un sintomo
• Possono essere presenti deficit neurologici e/o ritardo mentale
• Familiarità: +/-
• Attività di fondo EEG spesso alterata
• Risposta alla terapia medica variabile
• Prognosi: dipende dalla malattia di base
• RM o TC: in genere alterazioni
Diagnosi
• Anamnesi
• EO
• Esami di laboratorio
• Studio EEG: standard con metodiche di attivazione (iperpnea, SLI), dopo deprivazione di sonno notturno, video-EEG prolungato, EEG dinamico delle 24 ore ecc.
• Neuroimaging:
Studio morfologico: RMN, TC
Studio funzionale: SPECT, PET, fMRI
Approccio diagnostico
• 1° passo:
- definire i fattori che possano aver favorito l’episodio di perdita di coscienza (abuso di alcool o sostanze tossiche, deprivazione di sonno, stress)
- descrizione dell’episodio di perdita di coscienza (anche segni prodromici; possibilmente parlare con chi ha assistito alla crisi)
- descrizione dello stato che ha seguito l’episodio (stato post-critico)
Attenzione ai sintomi che possano far pensare ad una crisi focale :
- aura epigastrica
- manifestazioni motorie focali (clonie unilaterali, deviazioni degli occhi e della testa
- sintomi sensitivi
- paralisi di Todd post-critica
Descrizione dell’episodio
• Durata della crisi
• Postura del paziente
• Presenza di cianosi, vocalizzazione, morsicatura della lingua, rilascio sfinterico, movimenti tonico-clonici
• Stato post-critico: – sonnolenza, astenia
– cefalea
….altre domande
• È già nota l’epilessia?
• Assume farmaci?
• Ci sono altri casi in famiglia?
• Come è nato?
• Sviluppo e apprendimento ?
• Traumi cranici in passato?
• Infezioni del SNC o altre cause lesionali già note?
Approccio diagnostico
• 2° passo: EO
- PA
- Segni di lato (emiparesi etc)
- Fundus oculi ( ipertensione endocranica)
- circonferenza della testa (nei neonati )
- segni neuro-cutanei (NF, ST, etc)
- organomegalia
Approccio diagnostico
• 3° passo: esami di laboratorio
- disordini infettivi o metabolici acuti: emocromo, elettroliti, NH3, glicemia, funzionalità renale ed epatica
- ingestione di droghe o sostanze tossiche: alcool, oppiacei, cocaina, eroina, etc
- sospetta infezione del SNC (febbre, cefalea, segni meningei
e/o turbe della coscienza): PL
Approccio diagnostico
• 4° passo: EEG
- effettuare prima possibile dopo la crisi
- se negativo, non esclude con sicurezza una diagnosi di epilessia
- aiuta a classificare il tipo di crisi e la sindrome epilettica prognosi e terapia
Approccio diagnostico
• 5° passo: Neuroimaging
- identifica la lesione nei casi di epilessia sintomtica (encefalopatia
ipossico-ischemica, SMT, ictus, tumori, MAV, disgenesie corticali, encefaliti, ascesso cerebrale, etc)
- nuovo ruolo dell’imaging funzionale (SPECT, PET, fMRI) nella definizione dell’area epilettogena chirurgia dell’epilessia parziale
Diagnosi differenziale
• Sincopi (vasovagali, degenerazione autonomica, cardiogene)
• Crisi anossiche (soprattutto OSAS)
• Crisi metaboliche (ipoglicemiche, coma diabetico, tetaniche ecc)
• TIA
• Narcolessia e cataplessia
• Parasonnie (pavor nocturnus, sonnambulismo)
• Crisi psicogene (attacchi di panico, crisi isteriche)
• Crisi tossiche (alcool, droghe, astinenza, intossicazione acuta da oppiacei)
Terapia- obiettivi
Scomparsa delle crisi
Assenza di effetti collaterali
Prevenzione o eliminazione di disturbi psichici
Abitudini di vita normali
Eventuale sospensione della terapia dopo un
periodo adeguato di assenza di crisi
Terapia
70%
buon controllo
15%
controllo accettabile
5% neurochirurgia dell'epilessia
10%
nuovi AEDs
15%
epilessie
farmacoresistenti
POLITERAPIA
30%
controllo incompleto
MONOTERAPIA
Mattson, 1998
FARMACI ANTIEPILETTICI TRADIZIONALI
Valproato
Benzodiazepine
Carbamazepina
Etosuccimide Fenobarbitale
Fenitoina
Primidone
FARMACI ANTIEPILETTICI DI NUOVA GENERAZIONE
Felbamato Gabapentin
Lamotrigina
Levetiracetam Oxcarbazepina
Tiagabina Topiramato
Vigabatrin
Farmaci antiepilettici per le diverse crisi
Tipo di crisi Farmaci di prima
scelta Farmaci di seconda scelta
Crisi parziali semplici e
complesse, crisi tonico-
cloniche primariamente e
secondariamente
generalizzate
Carbamazepina,
fenitoina e valproato
Acetazolamide, clobazam, clonazepam
etosuccimide, felbamato, fenobarbital,
gabapentin, Iamotrigina, levetiracetam,
oxcarbazepina, primidone, tiagabina,
topiramato, vigabatrin
Assenze pure Valproato, etosuccimide Acetazolamide, clobazam, clonazepam,
fenobarbital, Iamotrigina, primidone
Assenze atipiche, crisi
tonico-cloniche Valproato
Acetazolamide, carbamazepina,
clobazam, clonazepam, etosuccimide,
felbamato, fenitoina, fenobarbital,
Iamotrigina, oxcarbazepina, primidone,
topiramato
Crisi miocloniche Valproato
Clobazam, clonazepam, etosuccimide,
fenobarbital, lamotrigina, piracetam,
primidone
Monoterapia vs Politerapia I vantaggi della monoterapia sono:
Migliore tollerabilità e minori effetti collaterali;
Maggiore maneggevolezza d’impiego;
Assenza di interazioni farmacologiche con altri
farmaci antiepilettici;
Minor rischio di teratogenicità.
Linee guida per una politerapia razionale
Associare farmaci con meccanismi di azione diversi
Associare farmaci con azioni sinergiche
Non associare farmaci con effetti indesiderati sovrapponibili
Non associare farmaci con azione facilitante o inibente
l’induzione enzimatica
Preferire farmaci con indice terapeutico elevato
Preferire farmaci da più tempo presenti sul mercato
(a parità di altre caratteristiche)
Preferire farmaci meno costosi (a parità di altre caratteristiche)