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eranio stefano 2006-2007 - FIGC · centrocampo, creando spesso la superiorità numerica. Questo sistema inoltre permette di avere molte soluzioni di passaggio trasmettendo convinzione

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INDICE

Premessa …………………………………………………………………pag. 3 Costruzione e deduzione del sistema…………………………………………pag. 5 Caratteristiche dei giocatori…………………………………………………..pag. 8

Vantaggi del 4-3-2-1………………………………………………………….pag. 13 Svantaggi del 4-3-2-1…………………………………………….….………..pag. 14 La fase offensiva del 4-3-2-1 contro i sistemi di gioco più praticati: - Vs 4-4-2………………………………………………………..………pag. 15 - Vs 4-3-3…………………………………………………………..……pag. 24 La contrapposizione difensiva del 4-3-2-1 Vs 4-4-2…………………………pag. 33 Metodologie e conclusioni …………………………………………………..pag. 38 Legenda ………………………………………………………………………pag.42

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PREMESSA

Nel gioco del calcio, indipendentemente si giochi ad uomo o a

zona, il fondamento tattico principale deve essere l’organizzazione;

l’allenatore deve riuscire a trasferire al gruppo le proprie

competenze ed idee per far sì che tutti “ parlino la stessa lingua “. Io

ho avuto la fortuna di trasformare quello che da ragazzino era un

gioco nella mia professione, il calciatore ed in seguito l’allenatore,

e, con l’esperienza acquisita negli anni di carriera ho cercato di

ipotizzare diversi sistemi di gioco e come avrei potuto valorizzare le

qualità dei giocatori e soprattutto senza alterare gli equilibri della

squadra, nel rispetto del momento storico delle regole del gioco.

Premesso che per me l’allenatore bravo è quello che fa”meno

danni”, ho cercato di rispettare il ruolo di ogni singolo giocatore

senza sminuire mai le loro caratteristiche, e, se non possibile,

cercando alternative valide per la loro crescita.

La prima ipotesi è stato il 4:4:2, un sistema di gioco che ti permette

di coprire meglio ogni zona del campo, agevolando soprattutto la

fase difensiva ma, per le poche alternative in fase offensiva, l’ho

tralasciato.

La seconda ipotesi che ho analizzato è stato il 3:4:1:2; in questo

sistema di gioco sugli esterni vengono spesso impiegati giocatori

con caratteristiche prettamente difensive, non permettendoti così di

svolgere altrettanto bene la fase di attacco.

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La terza ipotesi il 4:3:2:1, a parer mio è quella che ti permette di

schierare un buon numero di giocatori con spiccate caratteristiche

offensive, senza intaccare gli equilibri in fase di non possesso;

inoltre è un sistema di gioco poco utilizzato oggi giorno dagli

allenatori e proprio per questo di difficile lettura da parte degli

avversari.

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COSTRUZIONE E DEDUZIONE DEL SISTEMA

Con questo sistema di gioco, come da figura 1, la disposizione in

campo forma molti triangoli, agevolando così la costruzione del

gioco ed il possesso palla; in questo modo si possono avere giocate

in avanti guadagnando campo attraverso tagli ed interscambi senza

dare punti di riferimento e lasciando spesso libere le corsie laterali

per l’inserimento di terzini di fascia o dei due interni di

centrocampo, creando spesso la superiorità numerica.

Questo sistema inoltre permette di avere molte soluzioni di

passaggio trasmettendo convinzione e sicurezza ad ogni singolo

giocatore.

FIGURA 1

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CARATTERISTICHE DEL 4: 3: 2: 1

Il 4- 3- 2- 1 si caratterizza in due blocchi: quello difensivo, composto

da quattro difensori in linea e tre centrocampisti (un playmaker

davanti alla difesa + due interni di centrocampo) e quello offensivo

formato da un centravanti vertice alto + due mezze punte

posizionate dietro a formare un triangolo che assieme agli esterni

difensivi ed agli interni di centrocampo vanno a creare le due

catene di destra e di sinistra.

Questa divisione in blocchi è prettamente didattica e non vuol dire

che ci sia una precisa divisione dei compiti tra i giocatori che

devono difendere e quelli che devono attaccare, anche perché nel

gioco moderno si va sempre più alla ricerca del giocatore duttile

che permette alla squadra di semplificare il mantenimento degli

equilibri in entrambe le fasi (fase di possesso e fase di non

possesso).

Premesso che nella fase di non possesso tutta la squadra deve

cercare di rientrare sotto la linea della palla e per questo gli

attaccanti devono iniziare un movimento a scalare per ritardare

l’avanzamento degli avversari e addirittura per conquistare palla, il

momento topico per proteggere la propria porta sarà svolto dal

reparto difensivo e dal reparto di centrocampo che deve fungere da

schermo difensivo coprendo il campo in ampiezza.

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Fase offensiva

Invece in fase offensiva ai tre centrocampisti si chiede di sostenere

il trio d’attacco con inserimenti sia in profondità, oppure di allargarsi

sugli esterni per lo sviluppo del gioco sulle fasce, in particolare con

la collaborazione dei terzini.

La particolarità di questo sistema è la presenza di due mezze punte

dietro ad un solo attaccante.

È importante che questi tre giocatori si scaglionino in modo da

formare un triangolo con un vertice alto (centravanti ), mai piatti

(sulla stessa linea).

Questa disposizione ti permette di creare spesso densità a

centrocampo, creando così la superiorità numerica ed in funzione

della disposizione degli avversari

La posizione in campo delle due mezze punte potrà variare

allargandosi o stringendosi senza dare grossi punti di riferimento.

Le caratteristiche richieste da questo sistema di gioco sono : una

buona proprietà di palleggio associata a movimenti coordinati fra

tutti i giocatori.

Il consiglio è giocare facile e veloce.

Sono molto importanti i tempi di gioco e proprio per questo sono

fondamentali i movimenti senza palla degli interpreti.

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CARATTERISTICHE DEI GIOCATORI NEL SISTEMA 4- 3- 2- 1

Portiere

Il portiere deve essere attento e reattivo, abile tanto fra i pali che

nelle uscite, garantendo sicurezza alla squadra, giocando

tatticamente con il reparto.

Questo significa che l’estremo difensore dovrà accompagnare la

squadra nella fase offensiva, pronto nell’eventualità ad intervenire

in copertura nelle palle lunghe giocate alle spalle della difesa e nei

cambi di gioco dell’avversario.

Difensori laterali

Con il passare del tempo il ruolo del terzino laterale è diventato

sempre più importante per il gioco corale della squadra.

Se prima si richiedevano caratteristiche prettamente difensive, con

l’evoluzione del calcio il difensore esterno deve, oltre che saper

marcare e contrastare, avere senso tattico, essere capace a

leggere le situazioni, coprire gli spazi laterali e centrali attraverso

diagonali ed ancor più capace di iniziare la manovra da dietro ed in

fase offensiva sfruttare gli spazi liberi lasciati dai compagni con

inserimenti per andare al cross o alla conclusione a rete.

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Dal punto di vista fisico/atletico deve essere veloce e resistente (

capacità condizionali ); dal punto di vista tecnico deve avere la

capacità di gestione palla nel gioco corto e la precisione nel calcio

lungo, bravo nel gioco aereo e, visto che oggi gli si chiede molta

partecipazione in fase offensiva, deve essere bravo a crossare.

Centrali difensivi

La prerogativa principale dei difensori centrali è certamente la

velocità per essere agevolati nei recuperi, nella marcatura e

nell’interdizione e certamente devono essere bravi sulle palle alte.

Giocando con la coppia centrale è difficile trovare una squadra che

abbia due giocatori con le stesse caratteristiche; quasi sempre essi

si compensano : uno avrà doti tecnico tattiche eccelse con la

capacità di anticipare le situazioni di gioco e l’altro molto più bravo

in fase di marcatura.

Il giocatore perfetto che occupa quella posizione dovrebbe essere

dotato di grande carisma capace di comandare un intero reparto…il

cosiddetto leader.

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Centrocampista centrale (Playmaker)

Nel modulo di cui stiamo parlando il centromediano o playmaker,

come si usa chiamarlo nel calcio moderno, ricopre certamente un

ruolo chiave, fondamentale per la costruzione del gioco,

considerato a parer mio il geometra della squadra, colui che in fase

difensiva è situato davanti alla difesa come schermo garantendo

sempre equilibrio, chiamato a coprire gli spazi lasciati spesso dai

terzini di fascia per continui sganciamenti in avanti ed in fase

offensiva sempre presente a supportare sia gli interni di

centrocampo sia le punte, garantendo loro sempre lo scarico facile

per un rapido scorrimento o per il cambio di gioco.

Deve essere bravo tatticamente, dotato di buon dinamismo e

soprattutto di grande tecnica e personalità.

Centrocampisti interni

I mediani interni devono avere grande capacità aerobica e, se si

aggiunge una buona dose di tecnica, ancor meglio perché in questo

sistema di gioco si richiede molta partecipazione sia in fase di

possesso che di non possesso.

Devono fungere da stantuffi capaci di interdire, capaci di leggere le

situazioni eseguendo coperture preventive in caso di perdita di

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palla, a volte trovandosi sulla linea difensiva come quarto

difensore, quando la difesa è costretta a scivolare da una parte.

Tatticamente devono essere molto bravi ed avere molta

conoscenza del reparto.

Mezze punte

Certamente alle due mezze punte si chiede di portare fantasia ed

imprevedibilità nel gioco offensivo ma non solo, devono essere

bravi tatticamente e saper leggere ogni momento della gara,

poiché devono interagire con i due interni di centrocampo ed i due

esterni difensivi.

Essere molto bravi negli inserimenti a supporto della sola punta,

capaci di occupare razionalmente gli spazi sia in fase offensiva che

in fase difensiva.

Centroavanti

In questo sistema di gioco la prima punta svolge un compito molto

importante e tutt’altro che semplice, perché gli si chiede di giocare

come sponda, perciò quasi sempre spalle alla porta per facilitare

l’inserimento dei compagni da dietro.

Certamente deve essere dotato di buona struttura fisica , bravo di

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testa, che sappia coprire molto bene la palla per agevolare l’uscita

della squadra, ruolo dispendioso di grande sacrificio, trovandosi da

solo.

Inoltre deve saper coprire il campo in ampiezza ed in profondità,

evitando di andare ad occupare le corsie laterali.

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Vantaggi del 4- 3- 2- 1

1-- Indubbiamente per la difesa a quattro si ha una

razionalizzazione degli spazi molto più semplice, storicamente più

consolidata e per questo molto più assimilabile che una difesa a tre,

specialmente per le giovani leve.

2 -- Più facilità sia nella copertura degli spazi (specialmente quelli

centrali ), sia nei raddoppi , permettendoti di attuare sia il pressing

offensivo che ultra offensivo.

3 -- La possibilità di controllare la partita attraverso il possesso

palla.

4 -- La catena di destra e quella di sinistra ( composta dal difensore

laterale, interno di centrocampo e la mezza punta ) garantiscono

imprevedibilità e di conseguenza pericolosità attraverso continui

inserimenti da dietro: tagli , interscambi e sovrapposizioni.

5 -- La possibilità di valorizzare giocatori come le mezze punte

spesso utilizzate fuori ruolo e mortificate nella loro possibile

fantasia.

6 -- Schieramento prettamente offensivo che valorizza molto la

fantasia dei singoli senza tralasciare l’organizzazione tattica.

7 -- Con lo schieramento dei tre centrocampisti centrali si viene

tutelati quando si vanno ad incontrare squadre che giocano con il

trequartista.

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8 -- Compattezza di squadra.

Svantaggi

1 -- Il rischio di non poter sviluppare un gioco adeguato nel caso di

eccessiva staticità dei giocatori, prediligendo di ricevere palla da

fermi.

2 -- Giocando con le due mezze punte interne non si favorisce l’ 1

> 1 sulle fasce, come accade invece in altri sistemi.

3 -- Per la disposizione in campo 4 difensori + tre centrocampisti

centrali necessita un’attenzione costante da parte dei reparti.

Ci si potrebbe scoprire sulle ripartenze avversarie e sui cambi di

gioco.

4 -- C’è bisogno di un’ottima condizione fisica da parte dei

centrocampisti centrali che spesso vengono chiamati in aiuto dei

laterali difensivi che rischiano di trovarsi alcune volte in situazioni di

inferiorità numerica, specialmente quando si gioca contro sistemi

che sfruttano molto le fasce laterali.

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La fase offensiva del 4- 3 -2- 1 contro i sistemi d i gioco più

praticati

4- 3- 2- 1 > 4 -4- 2

Analizzando la fase offensiva del 4- 3- 2- 1 contro altri sistemi di

gioco, nascono le seguenti riflessioni: affrontiamo una squadra che

schiera un 4- 4- 2 classico.

Prendendo in esame le opzioni d’attacco del nostro 4- 3 -2- 1, per

mettere in difficoltà l’avversario cerchiamo di analizzare questa

situazione di gioco: con palla esterna al n° 2 ( la terale difensivo dx )

attraverso un movimento combinato fra interno di centrocampo

n°10 con la mezza punta n°7, ( fig. 2 )

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FIGURA 2

interscambiandosi uno andrà in profondità (n°10), l ’altro verrà

incontro (n°7), occupando una posizione interna.

Questo interscambio mette in difficoltà l’avversario n°3, il quale

deve decidere rapidamente se seguire il movimento rientrante della

mezza punta 7, o marcare il 10.

Se dovesse seguire il 7, avremmo la possibilità di effettuare un

semplice passaggio al 10 con il 2 a rimorchio per un eventuale

cross per gli inserimenti del 9, 11 e 8. (fig. 3)

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FIGURA 3

Nel caso l’avversario n°3 scegliesse di marcare il 10, ecco che il 7

sarà libero di ricevere palla e scegliere tra le opzioni di gioco

rappresentate in fig. 4.

Importante ricordare in caso si cambiasse gioco chiamando in

causa il nostro n° 3, il n° 2 dovrà velocemente fa re la diagonale

difensiva per ricomporre un blocco difensivo adeguato .

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FIGURA 4

Come si nota sempre in fig. 4 quanto siano importanti i movimenti

coordinati e diversi fra loro, effettuati ai tempi giusti, fra interno di

centrocampo ad uscire (n°8) e la mezza punta (n°11) ad entrare.

Come si nota nella figura successiva (fig. n°5), se il centrocampista

avversario (n°8) dovesse seguire la nostra mezza p unta n°7,

quest’ultimo dopo aver ricevuto palla dovrà effettuare uno scarico

sul n°4, aprendo così altre opzioni di gioco:

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FIGURA 5

Passaggio per l’ 8 che si smarca arretrando, passaggio per il taglio

all’interno dell’11, passaggio per l’inserimento del 3 da dietro, in

questo caso i due centrali scivolano verso sinistra, con il 2 che

chiude la diagonale per ricompattare il reparto difensivo.

Se si decidesse di attaccare centralmente, si dovrebbe sfruttare la

superiorità numerica per la densità creata dai tre centrocampisti più

le due mezze punte, costringendo così la squadra avversaria (

schierata con un 4-4-2) di scegliere se rimanere in inferiorità

numerica centralmente o stringere gli esterni di centrocampo,

scoprendo le fasce oppure di far uscire il difensore centrale di parte

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su palla ad un 3\4ista, stringendo il terzino di parte ed usando i due

centrocampisti interni come schermi ombra davanti ai due 3\4isti?

Nella fig. 6 si vede che il n°10 avversario aggre disce il possessore

di palla n° 2 e nello stesso tempo il n° 9 si avvic ina al nostro n° 6

impedendo lo scarico dietro, ecco che il terzino (n° 2) passa al n°4

mettendo in difficoltà la squadra avversaria.

Infatti come si vede in figura , nella fascia centrale del campo

troviamo il n° 4 (possessore di palla ) , gli inter ni di centrocampo 8 e

10 le mezze punte 11 e 7 contro i soli 4 e 8 avversari.

Gli stessi dovranno così decidere come limitarli, vediamo che se il

n° 8 aggredisce il n°4, crea una situazione perico losa di inferiorità

numerica, lasciando liberi l’8 ed il 10 nonchè l’11 ed il 7 fra le linee.

Se invece i due centrocampisti avversari decidessero di rimanere in

posizione come schermo difensivo , ecco si dovrà optare una

situazione di gioco sfruttando l'ampiezza del campo, in questo caso

chiamando in causa l'intera catena di sx ( 3, 8 e 11) con movimento

ad abbassarsi ed allargarsi di 8 , l'inserimento lungo la fascia del

terzino 3, il taglio della mezza punta 11, creando così molte

problematiche specialmente agli esterni opposti. (come in fig. 5 )

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FIGURA 6

Anche se l’avversario decidesse di stringere con gli esterni 7 e 11

in aiuto dei due centrocampisti centrali, rimarrebbero liberi da

marcature le nostre due mezze punte 11 e 7, come si nota in fig. 7

e permettendo l’inserimento da dietro dei laterali difensivi (in questo

caso del n°3) sulle corsie laterali.

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FIGURA 7

Se invece si riuscisse a verticalizzare su una delle due mezze

punte fra le linee, come si vede nella figura successiva (fig. 8), si

aprirebbero molte possibilità per attaccare l’avversario, sia

verticalmente per andare alla conclusione, sia lateralmente sulle

corsie esterne per arrivare al cross.

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FIGURA 8

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4- 3- 2- 1 > 4- 3- 3

Adesso cerchiamo di analizzare la contrapposizione offensiva del

nostro 4- 3- 2- 1 contro il 4- 3- 3 col quale, se svolto in maniera

adeguata, si riesce a coprire molto bene tutto il campo in fase

difensiva, come si vede nella figura 9.

Contro questo modulo di gioco a centrocampo si ha una

disposizione speculare, perché tutte e due le squadre schierano i

tre centrocampisti, di cui uno il metodista.

La presenza delle nostre due mezze punte poste in quella

posizione obbligherebbe i due terzini avversari a stringere giocando

vicini ai due centrali, lasciandoci l’1 > 1 fra i nostri terzini e le ali

avversarie.

FIGURA 9

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Se riusciamo a lavorare correttamente con le due catene di dx e

sx, in questo caso di dx con palla al nostro n°2 (c ome si vede in fig.

10) con cambi di posizione fra il nostro interno n°10 e la nostra

mezza punta n°7, si creerebbero notevoli problemi all’avversario ,

perché l’interno di centrocampo 10 si butta in profondità all’esterno,

mentre il 7 viene incontro, creando così un disagio al n° 3 ed al

n°10 avversari, in quanto i due giocatori devono d ecidere chi deve

prendere in consegna il centrocampista e chi la mezza punta.

FIGURA 10

Dando per scontato che, coordinandosi bene, i due avversari

riescano a marcare i nostri due giocatori, si aprirebbero altre

1

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soluzioni di gioco: il nostro esterno difensivo potrà servire il nostro

playmaker n°4, libero da marcature.

Ma come spesso accade, se il nostro avversario dovesse andare in

marcatura del nostro metodista, ecco che si attua una rotazione con

un interno di centrocampo ( per liberarne uno che successivamente

imposti l’azione), come si vede in fig.11: il 4 si alza, portando via

l’uomo e l’ 8 si abbassa a prendere palla.

FIGURA 11

Se come spesso accade il nostro metodista n°4 doves se essere

libero, si aprirebbero interessanti giocate : palla al n°11 tra le linee,

costringendo il n° 2 avversario a seguirlo, lascian do così sguarnita

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la fascia per un eventuale inserimento del laterale sx n°3 e

costringendo alla copertura il n°7 avversario.

L’alternativa potrebbe essere passare la palla alla nostra mezza

punta n°7 sul lato forte , dove andrà nell’1 > 1 co ntro l’esterno

difensivo avversario n°3. Fig. 12

FIGURA 12

In alternativa come si vede nella fig. 13 , con palla al nostro n°2, il

movimento della nostra mezza punta n°7 che prima si allarga e poi

viene incontro, mentre l’interno n°10 si butta all e spalle per ricevere

in profondità,con l’altra mezza punta n°11 che stri nge

posizionandosi fra le linee.

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FIGURA 13

In caso di impostazione centrale con palla al nostro metodista n°4

con lo schieramento in campo come si vede in fig.14, le due mezze

ali avversarie dovranno decidere se venire in pressione sui nostri

interni di centrocampo, con il pericolo di liberare il passaggio per il 7

e 11 fra le linee, oppure scegliere di abbassarsi in protezione della

difesa, lasciando così spazio ai nostri interni di centrocampo 8 e 10

per una eventuale impostazione.

9

6

3

1 5

6

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7

4

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11

10

1 5

9

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6

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10

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FIGURA 14

Se i due interni avversari 8 e 10 decidessero di abbassarsi in

protezione difensiva e le due ali 7 e 11 stringessero avvicinandosi

ai nostri interni di centrocampo 8 e 10, avremo comunque la

possibilità di allargare il gioco sulle fasce con l’inserimento dei

nostri esterni bassi 2 e 3. (fig. 15)

1

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6

9

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7

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11

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1

5

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FIGURA 15

In figura 16 invece viene raffigurata un’azione d’attacco partendo

dai centrali difensivi, con palla in questo caso al n°5.

In questo caso deve avvenire un interscambio tra l’interno di

centrocampo n°8 che si abbassa, allargandosi e cura ndo la

posizione del corpo, cioè mettendosi in modo da vedere più campo

possibile e nello stesso tempo la palla (zona luce), mentre si

sgancia lungo la fascia l’esterno difensivo n°3 e l a mezza punta

n°11 nei tempi giusti taglia all’interno posizionan dosi fra le linee ed il

centravanti si sposta verso sx per un eventuale ricezione sponda.

1

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1

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FIGURA 16

Per finire una semplice sovrapposizione esterna che coinvolge la

catena di sx 3 ,8 ,11, per liberare un giocatore al cross con palla

all’esterno n°3.

Egli gioca sulla mezza punta 11 che viene incontro, effettua un

retropassaggio per l’accorrente n°8 che a seguire r ilancia sulla

fascia laterale per l’inserimento dell’esterno laterale basso n°3.( fig.

17)

1

5

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1

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FIGURA 17

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10

1

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LA CONTRAPPOSIZIONE DIFENSIVA DEL SISTEMA DI GIOCO

4- 3- 2- 1 CONTRO IL 4-4 -2

FIGURA 18

Adesso analizziamo la fase difensiva del sistema di gioco 4 -3- 2- 1

contrapposto ad uno dei più classici 4- 4- 2. Poniamo che la palla

sia nelle mani del portiere avversario pronto a dare il via ad una

azione alla mano.

Le nostre mezze punte 11 e 7, come mostra la figura 18 si alzano

mettendosi in una posizione intermedia, in modo da poter

intervenire in pressione in caso la palla fosse giocata ai terzini, sia

su un eventuale copertura se la palla fosse lanciata ai due

1

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9 8

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centrocampisti centrali, mentre il centravanti 9 si muove a pendolo

fra o due centrali difensivi.

Nel caso dei due difensori centrali avversari ricevessero palla ecco

che il nostro centravanti 9 nei tempi giusti andrà in pressione,

cercando di mettere in zona d'ombra l'altro centrale di reparto, cioè

disponendosi in modo tale da evitare lo scarico fra gli avversari 5 e

6, impedendo loro un’ importante opzione di disimpegno ed un

eventuale cambio gioco, in pratica costringendo l'avversario a

giocare la palla esternamente. Fig.19

FIGURA 19

Se dovesse ricevere palla uno dei due esterni difensivi avversari

1

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10

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nella trequarti difensiva (in questo caso palla a 2), la squadra si

alzerà in pressione con movimenti coordinati: la mezza punta più

vicina n.11 attacca il portatore di palla, l'interno di centrocampo 8

che accorcia sul centrocampista avversario sul lato forte supportato

da dietro dal metodista 4 ed di conseguenza dall'altro interno 10

che si posiziona davanti alla difesa, mentre la mezza punta opposta

n.7 stringe centralmente sul centrocampista centrale avversario sul

lato debole , il centravanti 9 impedisce lo scarico dietro, il terzino

di fascia 3 accorcia sull'ala avversaria 7 con la difesa che scivola a

sx in copertura preventiva. fig. 20

FIGURA 20

Nel caso ci si trovasse in una situazione con palla esterna all'ala

1

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10

1

5

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avversaria 7 sulla linea di centrocampo o oltre, in questo caso le

due nostre mezze punte 7 e 11 che in questa situazione di gioco si

troverebbero oltre la linea della palla, devono lavorare in questo

modo : mentre l'ala avversaria 7 in possesso di palla viene

attaccata del nostro terzino 3 con la copertura di 5 e di

conseguenza lo scivolamento di 6 e 2 , il centrocampista 8 si

avvicina al portatore di palla in raddoppio, impedendo a 7

avversario l'interno del campo, il metodista 4 scivola in copertura e

di conseguenza 10; ecco che la mezza punta 11, su lato forte si

avvicina al centrocampista più vicino al portatore palla, mentre la

mezza punta opposta 7 sul lato debole accorcia verso l'altro

centrale di centrocampo; in questo caso il centravanti 9 sarà

chiamato a coprire un eventuale passaggio arretrato fig. 21

FIGURA 21

Come si evidenzia nella figura soprastante al possessore di palla

1

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7

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10

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avversario 7 rimane solo l'opzione di un passaggio indietro verso 2,

che potrà poi essere aggredito con veloci e corti spostamenti in

avanti come nella situazione similare a quella della figura 20.

In caso di sovrapposizione dell'esterno difensivo avversario 2 sarà

compito del nostro 3 lasciare il possessore palla 7 per seguire

l'inserimento del 2 , di conseguenza il reparto difensivo scivolerà in

copertura verso il lato forte , il portatore palla 7 verrà preso in

consegna dal centrocampista 8 che va in pressione con la

copertura preventiva di 4 e 10.

Il compito delle due mezze punte 11 e 7 rimane lo stesso della

situazione precedente. Fig. n 22

FIGURA 22

1

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10

1

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9 8

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4 3

2

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Metodologia e Conclusioni

La scelta di questo sistema, mi auguro esprima il mio attuale

pensiero tattico e la voglia viscerale di cercare soluzioni gol che

soddisfino il risultato e l’essenza del gioco.

Non è un caso che nello studiare questo sistema mi abbiano

attratto i vantaggi offensivi, senza per altro trascurare una fase

determinante come la fase di non possesso.

Per questo motivo non mancheranno comunque le mie sedute

d’allenamento con esercitazioni tattiche semplici (dal l’ 1 > 1 al 4 >

4 ), a quelle complesse come 4 > 10 , 7 > 10 , 8 > 10.

Altro spazio importante rivestono tutte le forme di possesso palla,

dalle più semplici alle più complesse.

A seguire, intendo illustrare le più significative:

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ESERCITAZIONE POSSESSO 1

FIG. 23

Si prepara un rettangolo di gioco 25 m. x 40 m.; queste misure

possono variare in base al numero di calciatori che si hanno a

disposizione e dallo scopo che si vuole raggiungere attraverso

questa esercitazione ( sia a livello tecnico tattico che fisico ).

In questo caso lo scopo e’ allenare lo smarcamento .

Si divide il gruppo in tre squadre da 6.

Due squadre si affronteranno all’interno del rettangolo di gioco

mentre gli altri 6 giocatori si disporranno in questo modo :

3 giocatori nel lato corto di sinistra e 3 nel lato corto di destra fuori

dal rettangolo di gioco, fungendo da sponda e giocando solo con i

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possessori di palla.

I giocatori possono utilizzare tre tocchi.

Ogni 4’ di lavoro ed 1’ di recupero si alternano le squadre.

Per fare goal ( o punto ), bisogna far pervenire la palla ad un

giocatore sponda, questo deve restituirla ad un tocco allo stesso

giocatore che l’ha servita o ad un componente della stessa

squadra.

Se questo avviene, per segnare il goal successivo si dovrà

cambiare gioco, usando la sponda opposta, questo vale per tutte e

due le squadre.

La variante è, che per segnare, oltre a far pervenire la palla ad una

sponda, l’alternativa e’ eseguire una triangolazione di prima con un

compagno , saltando l’avversario: tutto ciò serve a migliorare il

temporeggiamento, per la squadra in non possesso, la precisione

del gesto tecnico, per i componenti della squadra in possesso palla.

Se si vuole alzare ulteriormente il ritmo di gioco si può inserire un

giocatore jolly, il quale gioca sempre con la squadra in possesso di

palla.( fig. 23 )

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ESERCITAZIONE POSSESSO 2

Fig.24

Preparo un rettangolo di gioco 30 x 40m.; dispongo 7 porticine come mostrato in fig. 24, divido la squadra in due gruppi da 9 giocatori. Scopo del gioco migliorare lo smarcamento. La squadra realizza un punto ( goal ) quando il giocatore trasmette palla ad un proprio compagno attraverso una delle porticine, o dopo aver effettuato 5 passaggi consecutivi. I tocchi ed il tempo varierà secondo l’obiettivo che si vuole raggiungere. Anche in questo caso se si vuole alzare di più il ritmo di gioco si aggiunge un giocatore jolly facendolo giocare con la squadra in possesso palla .

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LEGENDA

Calciatore Avversario Palla Passaggio Corsa senza palla Lancio Smarcamento Porticine

9

5