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Documento 15 maggio 2017 I.I.S. “SEGATO - BRUSTOLON” – BELLUNO Classe 5^A - Meccanica e Meccatronica 1 1I.I.S. “SEGATO - BRUSTOLON” - BELLUNO - ESAME DI STATO ANNO SCOLASTICO 2016/2017 DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE CLASSE 5^A MECCANICA E MECCATRONICA BELLUNO 15 MAGGIO 2017

ESAME DI STATO - itisegato.it€¦ · nel controllo e nel collaudo dei materiali e dei prodotti ... particolare in Ingegneria, ... e uno studente non ammesso all’esame di stato

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1I.I.S. “SEGATO - BRUSTOLON”

- BELLUNO -

ESAME DI STATO

ANNO SCOLASTICO 2016/2017

DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE

CLASSE 5^A MECCANICA E MECCATRONICA

BELLUNO 15 MAGGIO 2017

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INDICE ELENCO DEI DOCENTI pag. 3 PRESENTAZIONE DELL’INDIRIZZO E PROGRAMMAZIONE DELL’ATTIVITÀ DIDATTICO – DISCIPLINARE pag. 4 PRESENTAZIONE DELLA CLASSE

Storia della classe pag. 6

Situazione della classe e risultati raggiunti pag. 6

Visite guidate e attività di Alternanza Scuola Lavoro pag. 7

PROGRAMMAZIONE DELL’ATTIVITÀ DIDATTICO – DISCIPLINA RE

Verifiche e simulazioni prove d'esame pag. 8

Criteri di valutazione pag. 8

Credito scolastico pag. 9

Crediti formativi pag. 10

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DELLE SINGOLE DISCIPLINE

Lingua e lettere italiane pag. 11

Storia pag. 17

Lingua e civiltà inglese pag. 21

Matematica pag. 25

Meccanica, macchine ed energia pag. 27

Tecnologie meccaniche di processo e prodotto pag. 30

Disegno, progettazione ed organizzazione industriale pag. 33

Sistemi ed automazione pag. 37

Scienze motorie e sportive pag. 40

Religione pag. 43

Allegato n° 1: Simulazioni delle prove scritte d’esame e griglie di valutazione.

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Il Consiglio di Classe della 5^ Meccanica e Meccatronica è composto dai seguenti insegnanti:

SUDANO Giovanna LINGUA E LETTERE ITALIANE e STORIA

BARATTIN Francesca LINGUA STRANIERA (INGLESE)

CASON Elena MATEMATICA

SCHIOCCHET Bruno MECCANICA MACCHINE ED ENERGIA

SPADA Mauro

DE PASQUAL Paolo TECNOLOGIE MECCANICHE DI PROCESSO E PROD.

PETERLE Faustino

DE PASQUAL Paolo DISEGNO, PROGETTAZIONE ED ORGANIZZAZIONE IN.

PETERLE Faustino

DA ROLD Mauro SISTEMI E AUTOMAZIONE

DALLA BALLA Giuseppe

SOVILLA Franco SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE

PLONKA Jadwiga RELIGIONE

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INDIRIZZO MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA

PROGRAMMAZIONE DELL’ATTIVITÀ DIDATTICO-DISCIPLINARE

Obiettivi generali per la specializzazione Meccanica e Meccatronica Preparare una figura professionale capace di inserirsi in attività produttive della meccanica media e leggera, sia dal punto di vista tecnologico sia da quello dell’organizzazione del lavoro, in grado di proporsi come anello di collegamento tra le industrie del settore meccanico e la costante innovazione degli impianti di produzione verso l’automazione più sofisticata. In sede di programmazione triennale, dopo avere analizzato gli obiettivi curricolari e il profilo professionale del perito industriale per la meccanica delineati all’inizio dei programmi ministeriali, il Consiglio di Classe della classe 5ˆ sez. AM ha definito i seguenti obiettivi generali che, alla fine del percorso formativo, risultano acquisiti. Il perito meccanico: Conosce:

� le caratteristiche dei processi di lavorazione e del controllo di qualità dei materiali;

� le caratteristiche funzionali e d’impiego delle macchine utensili;

� l’organizzazione e la gestione di alcuni processi industriali;

� i principi di funzionamento delle macchine a fluido;

� le principali norme antinfortunistiche e di sicurezza del lavoro in relazione alle macchine e ai processi di lavorazione studiati.

Dimostra competenza:

� nella fabbricazione e nel montaggio di componenti meccanici tramite cicli di lavorazione;

� nell’avanzamento e nel controllo della produzione;

� nello sviluppo di progetti e di dimensionamenti di elementi e di semplici gruppi meccanici;

� nel controllo e nel collaudo dei materiali e dei prodotti finiti;

� nell’utilizzazione d’impianti e di sistemi automatizzati;

� nello sviluppo di programmi esecutivi per macchine utensili (C.N.C.);

� nella sicurezza del lavoro.

Ha acquisito capacità:

� linguistico- espressive e logico-matematiche;

� di lettura e d’interpretazione di schemi e di disegni di organi meccanici;

� di proporzionamento di organi meccanici;

� di scelta delle macchine e delle attrezzature;

� di utilizzo di strumenti informatici per il disegno (CAD 2D e 3D) e per la lavorazione con le macchine utensili (C.N.C.).

Per indicazioni più puntuali si rimanda ai percorsi formativi delle singole discipline, in cui vengono definiti gli obiettivi raggiunti in termini più specifici.

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Discipline e quadro orario

L’articolazione del corso di studi completo prevede:

� un biennio comune alle altre specializzazioni presenti nell’Istituto; � un triennio di specializzazione.

Quadro orario del triennio ad indirizzo Meccanica e Meccatronica

2° BIENNIO 5°ANNO

DISCIPLINE 3°ANNO 4°ANNO 5°ANNO

Religione 1 1 1 Letteratura e lingua italiana 4 4 4 Storia, Cittadinanza e Costituzione 2 2 2 Lingua straniera inglese 3 3 3 Matematica 4 4 3 Disegno, progettazione ed Organizzazione industriale 3 4 5 Tecnologie meccaniche di processo e prodotto 5 5 5 Meccanica, Macchine ed Energie 4 4 4 Sistemi e automazione 4 3 3 Scienze motorie e sportive 2 2 2 Totale ore settimanali 32 32 32 In compresenza 27

Prosecuzione degli studi e sbocchi professionali Il diploma di perito consente l’iscrizione a qualsiasi facoltà universitaria. La preparazione ottenuta al termine del corso di studi privilegia in ogni modo i corsi di laurea di tipo scientifico ed in particolare in Ingegneria, con ulteriore specializzazione nel campo meccanico e produttivo. In alternativa ai corsi di laurea il perito può optare per i corsi post diploma o per corsi di formazione professionale. Per quanto concerne gli sbocchi lavorativi il perito meccanico e meccatronico potrà essere inserito come quadro tecnico-direttivo nel settore industriale, come impiegato tecnico nel settore pubblico e privato, come personale docente e tecnico nella Pubblica Amministrazione. Il diploma consente inoltre, dopo aver effettuato il tirocinio biennale e dopo aver superato l’esame di abilitazione, l’iscrizione all’Albo dei Periti e l’esercizio della libera professione.

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PRESENTAZIONE DELLA CLASSE

Storia della classe

La classe 5^MM è composta da ventitré alunni, tutti maschi. La classe 3^ era inizialmente composta da ventotto studenti. In seguito a trasferimenti ad altri istituti e non ammissioni la classe 4^ è risultata composta da ventidue allievi, ai quali si sono aggiunti altri due alunni. Questi ultimi non hanno però proseguito il percorso scolastico fino all’ultimo anno di specializzazione, uno per trasferimento e uno per non ammissione. Due nuovi studenti si sono iscritti alla classe a settembre 2016, un ex alunno della nostra scuola che a maggio 2016 aveva ottenuto come privatista l’ammissione al quinto anno; e uno studente non ammesso all’esame di stato nel nostro istituto nell’a.s. precedente, ritiratosi prima della conclusione del primo trimestre.

La continuità didattica, nei tre anni di corso, ha riguardato la maggior parte delle discipline; alcuni cambiamenti sono avvenuti nell’ambito delle materie tecnico-scientifiche, come si può desumere dalla tabella sottostante.

DISCIPLINE TERZA QUARTA QUINTA

LINGUA E LETT. ITALIANE – STORIA G. SUDANO G. SUDANO G. SUDANO LINGUA INGLESE F. BARATTIN F. BARATTIN F. BARATTIN

MATEMATICA D. SCOPINO D. SCOPINO E. CASON MECCANICA, MACCHINE ed ENERGIA B. SCHIOCCHET B. SCHIOCCHET B. SCHIOCCHET LAB. di MECCANICA MACCHINE ENERGIA A. SACCHET R. GUETTA M. SPADA TECN. MECCANICHE DI PROCESSO E PROD. V. TISON V. TISON P. DE PASQUAL LAB. di TECNOLOGIE MECCANICHE M. SPADA M. SPADA F. PETERLE DISEGNO, PROG. e ORGANIZZAZIONE IND. L. MENEGAT I. DALLA MARTA P. DE PASQUAL LAB. DI DISEGNO, PROGETT. E ORG. IN. M. SPADA F. PETERLE F. PETERLE SISTEMI E AUTOMAZIONE M. DA ROLD M. DA ROLD M. DA ROLD LABORATORIO SISTEMI E AUTOMAZIONE F. BONTEMPO F. BONTEMPO G. DALLA BALLA SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE F. SOVILLA F. SOVILLA F. SOVILLA RELIGIONE J. PLONKA J. PLONKA J. PLONKA

L’andamento didattico - disciplinare è risultato, nel complesso, abbastanza regolare. La classe ha

dimostrato nel corso del triennio buona disponibilità al dialogo educativo e capacità cooperativa sia al suo interno sia con i docenti. Va sottolineato comunque che mentre una parte degli allievi è sempre stata interessata, propositiva e costante nell’impegno, per alcuni alunni la partecipazione e la motivazione sono state discontinue, e la rielaborazione dei contenuti affrontati risulta prevalentemente mnemonica e poco incline ad avvalersi di apporti personali. La frequenza alle lezioni è risultata nel complesso regolare e non ha pregiudicato la possibilità per tutti gli studenti di raggiungere un'adeguata preparazione finale.

Situazione della classe e risultati raggiunti

Nel corso del triennio gli studenti hanno saputo creare un clima positivo di confronto e cooperazione nel gruppo classe, che ha incoraggiato gli alunni meno motivati o più deboli in alcune discipline a collaborare in modo costruttivo. Pur non essendovi nel complesso marcate differenze nella preparazione dei singoli alunni fra le discipline dell’area umanistico-letteraria e quelle dell’area tecnico-professionale, va sottolineato che i risultati raggiunti differiscono in base alla costanza dell’impegno profuso nelle attività domestiche e di classe. Il profitto appare differenziato tra gli alunni. Alcuni si sono distinti dimostrando nella maggior parte delle discipline buone capacità di analisi e sintesi, di acquisizione e rielaborazione critica, sostenute anche da una costante applicazione, che ha permesso loro di conseguire risultati pienamente soddisfacenti ed in qualche

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caso anche eccellenti, sia dal punto di vista teorico che pratico. Altri hanno effettuato un percorso positivo nel corso del triennio e hanno raggiunto una preparazione soddisfacente anche se non brillante. Qualcuno, infine, si è distinto soprattutto in alcune materie tecnico-professionali, per le quali ha messo in evidenza una buona attitudine; in qualche disciplina, invece, la preparazione risulta in generale appena sufficiente, anche a causa di un impegno discontinuo e selettivo nel corso dell’anno. Vanno rilevati anche i tentativi di qualche allievo che, pur cercando di migliorare una situazione di partenza piuttosto debole, non è riuscito a conseguire un profitto sempre adeguato in tutte le discipline.

L’interesse manifestato per le materie tecniche è stato stimolato dalla utilizzazione delle attrezzature dei laboratori e dalla partecipazione all’area di progetto dando modo, soprattutto agli allievi più motivati, di mettere in evidenza le conoscenze e le abilità acquisite.

Visite guidate e attività di Alternanza Scuola Lavoro

Nel corso del secondo biennio e del quinto anno sono state svolte le seguenti visite guidate:

• visita alla ditta Siderurgica Trentina a Borgo Valsugana; • visita alla ditta Fretor a Pieve d'Alpago; • visita alla ditta Doppelmayr a Wolfurt (Austria) • visita alla città di Monaco di Baviera; • visita alla città di Praga.

Tre alunni hanno partecipato ai viaggi studio all’estero (Manchester a settembre 2015 e Dublino a settembre 2016) proposti dal Dipartimento di Inglese. Sei alunni della classe hanno partecipato al progetto Made in Italy: un modello educativo. L’occhiale, uno sguardo tra tradizione e innovazione. L’iniziativa, attuata in collaborazione con l’ Istituto E. Fermi di Pieve di Cadore e con Certottica, è stata articolata nelle seguenti fasi:

- Inquadramento storico del distretto, origini, sviluppo, evoluzione; - Sviluppo dell'idea; - Progettazione del prodotto: bozza di design e progettazione esecutiva con software specifici: Autocad, Rhinoceros, Solid Works e Surfcam;

- Realizzazione di prototipi e produzione su centro di lavoro a tre assi; - Realizzazione multimediale per la comunicazione del prodotto; - Evento finale e inaugurazione mostra, svoltisi il 3 maggio 2017 nei locali della scuola.

E’ stato attivato un percorso biennale di Alternanza Scuola Lavoro, articolato come segue:

• Periodo di alternanza in azienda per un totale di 120 ore, svoltosi alla fine del quarto anno;

• Project work interno sviluppato in area di progetto con azienda partner per un totale di 30 ore. Le attività, svoltesi durante il quinto anno, hanno riguardato disegno e lavorazioni su stampanti 3D e fresatrici a controllo numerico;

• Formazione sulla sicurezza specifica di settore svolta contestualmente alle esercitazioni di laboratorio;

• Corso di formazione per il primo soccorso per un totale di 12 ore, tenutosi a ottobre 2016.

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Verifiche e simulazioni prove d’esame Nei programmi delle singole discipline sono specificati i tipi di verifiche svolte. Alla data odierna, 15 maggio 2017, sono state effettuate

• due simulazioni di PRIMA PROVA SCRITTA con tutte le tipologie previste dalla normativa in data 13/12/2016 e 05/05/2017 (v. allegato n° 1);

• due simulazioni di SECONDA PROVA SCRITTA: in data 23.02.2017: Disegno, Progettazione ed Organizzazione Industriale (v. allegato n° 1) in data 21.04.2017: Disegno, Progettazione ed Organizzazione Industriale (v. allegato n°1)

• due simulazioni di TERZA PROVA SCRITTA: il 21.02.2017 su quattro discipline (Lingua Inglese, Matematica, Meccanica Macchine ed Energia, Sistemi e Automazione) con tipologia B (3 quesiti a risposta singola per ogni disciplina) e durata due ore e mezza (v. allegato n° 1); il 19.04.2017 su quattro discipline (Lingua Inglese, Matematica, Meccanica Macchine ed Energia, Sistemi e Automazione) sempre con tipologia B (tre domande a risposta singola per ogni disciplina) e durata due ore e mezza (v. allegato n° 1).

Da un’analisi critica conclusiva delle simulazioni di terza prova scritta è risultato che la tipologia B è adeguata alle esigenze della maggior parte delle discipline coinvolte e alla preparazione media della classe. Inoltre la durata adeguata della prova è risultata essere di due ore e mezza.

Criteri di valutazione

Il Consiglio di classe, per quanto riguarda la corrispondenza fra elementi di verifica e valutazione numerica, si è attenuto alle seguenti tabelle, concordate dal Collegio dei docenti e indicate nel POF.

Per le materie letterarie e umanistiche

1 – 2 l’alunno rifiuta la prova (non vuole essere interrogato o consegna in bianco un compito scritto);

3 abilità di base pressoché inesistenti, contenuti insufficienti o assenti, gravissime lacune nell’ambito argomentativo e logico-formale;

4 conoscenze carenti; il messaggio prodotto è disorganizzato nei concetti e scorretto nell’esposizione, tanto da risultare scarsamente intelligibile; l’alunno appare disorientato anche di fronte alle richieste più semplici ed inutili risultano i tentativi di aiuto da parte dell’insegnante;

5 conoscenze superficiali e non ancora sufficienti; difficoltà nell’applicazione delle abilità; mancanza di autonomia nell’esecuzione di compiti semplici; l’allievo giunge a conclusioni solo parziali;

6 il discorso ha una struttura semplice, ma sostanzialmente corretta e linguisticamente appropriata; la conoscenza è completa, ma non approfondita; sufficienti capacità di analisi; sintesi approssimativa; l’alunno talora ha bisogno di essere aiutato;

7 il discorso è preciso, pertinente, con una struttura sufficientemente articolata dei contenuti ed è espresso in forma corretta e linguisticamente appropriata; non sono necessari particolari interventi;

8 il discorso è organizzato in modo autonomo e logicamente strutturato, con ricchezza di argomentazioni ed in forma linguisticamente appropriata, corretta e fluente; conoscenze ampie e sicure;

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9 piena conoscenza dei contenuti e padronanza dell’uso degli strumenti; presenza di motivazioni e di attitudine per la materia; uso del linguaggio specifico con competenza e proprietà; capacità di valutare e rielaborare in modo autonomo ed approfondito;

10 alla padronanza concettuale e linguistica indicata al punto precedente, si aggiungono originalità di pensiero e un notevole bagaglio di conoscenze personali

Per le materie tecnico-scientifiche

2-1 (NULLO): l’alunno rifiuta la prova orale o consegna l’elaborato senza alcun cenno di risoluzione.

3 (SCARSO): conoscenza molto limitata degli argomenti con notevoli difficoltà di applicazione e di esposizione dei contenuti;

4 (GRAVEMENTE INSUFFICIENTE): conoscenza limitata degli argomenti, applicazione dei contenuti stentata, difficoltà nell’esposizione, numerose imprecisioni nei calcoli;

5 (INSUFFICIENTE): conoscenza parziale e superficiale degli argomenti, incertezza nell’applicazione dei contenuti, esposizione stentata, diverse imprecisioni nei calcoli;

6 (SUFFICIENTE): conoscenza degli argomenti principali, qualche incertezza nell’applicazione dei contenuti, esposizione che presenta talora superficialità ed insicurezza, qualche imprecisione nei calcoli;

7 (DISCRETO): conoscenza completa ma non particolarmente approfondita degli argomenti affrontati, correttezza, anche se con qualche imprecisione, nell’applicazione dei contenuti, esposizione non del tutto appropriata, calcoli sostanzialmente corretti con qualche errore dovuto a disattenzione;

8 (BUONO): conoscenza completa degli argomenti affrontati, giusta scelta dei metodi di risoluzione, esposizione non completamente approfondita sul piano teorico, calcoli corretti;

10-9 (OTTIMO): conoscenza completa ed approfondita degli argomenti affrontati, conseguente scelta dei metodi di risoluzione più appropriati, esposizione chiara e rigorosa dei fondamenti teorici richiesti, calcoli corretti;

Credito scolastico Per l’attribuzione del punteggio in riferimento al credito scolastico il Consiglio si atterrà ai criteri stabiliti dalla normativa vigente. In particolare terrà conto: • dei voti dell’anno scolastico in corso; • dell’assiduità della frequenza scolastica; • dell’interesse e dell’impegno nella partecipazione al dialogo educativo, alle attività

complementari e integrative; • di eventuali crediti formativi.

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Crediti formativi Per la valutazione dei crediti formativi ci si è attenuti a quanto previsto dalla normativa vigente. In particolare, secondo i criteri generali stabiliti dal Collegio docenti, saranno valutati quelli relativi: • alle attività sportive, la cui valutazione è affidata all’insegnante di Educazione Fisica; • esperienze lavorative, che devono essere inerenti al corso di studi seguito dall’allievo e devono

essere documentate con una dichiarazione da parte della ditta presso cui è stata svolta l’attività, con l’indicazione dell’ente presso il quale sono stati versati i contributi assicurativi;

• alle esperienze di volontariato, che saranno valutate caso per caso, documentate con dichiarazione della società di appartenenza, con l’indicazione dell’impegno, dei tempi, delle modalità di svolgimento, ecc…

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Programmazione didattica delle singole discipline

LINGUA E LETTERE ITALIANE Insegnante: prof.ssa Giovanna SUDANO Ore settimanali: quattro Presentazione della classe Gli alunni hanno complessivamente manifestato una buona motivazione allo studio e un metodo di lavoro che si può definire adeguato. Gli obiettivi didattici-cognitivi e gli obiettivi formativi programmati sono stati conseguiti sostanzialmente da tutta la classe, anche se sono emerse delle differenze nel rendimento, nelle potenzialità e nell'impegno. A tale riguardo, si individuano due gruppi distinti: il primo, che è costituito dalla maggioranza degli alunni, ha sempre seguito con regolarità e, animato da volontà di crescere culturalmente, ha dimostrato desiderio di collaborazione e di dialogo costruttivo con l'insegnante, si è impegnato costantemente e possiede adeguate capacità critiche ed espressive. Il secondo, che è costituito da un numero limitato di allievi, ha avuto bisogno di continui stimoli e richiami e, a causa di uno studio poco costante e mnemonico, ha dimostrato di non aver assimilato adeguatamente e fatto proprio quanto è stato oggetto di studio. L'avanzamento del programma ha subito rallentamenti a causa di una pausa importante nella seconda parte del pentamestre, a fronte di ciò, si è determinata una riduzione delle ore previste per la disciplina che ha sicuramente reso più difficile la ripresa delle lezioni, penalizzando gli alunni più fragili e poco inclini alla studio domestico. Per quanto riguarda la dimensione educativa si è rilevato un comportamento globalmente positivo. Obiettivi specifici della disciplina Secondo i programmi ministeriali, sono stati individuati a livello di dipartimento gli obiettivi che lo studente deve raggiungere alla fine del triennio, in termini di conoscenze, abilità e competenze. In modo specifico gli si richiede di:

- Consapevolezza della specificità e complessità del fenomeno letterario, come espressione della civiltà e, in connessione con le altre manifestazioni artistiche, come forma di conoscenza del reale.

- Conoscenza diretta dei testi rappresentativi del patrimonio letterario italiano, considerato nella sua varietà, nel suo storico costituirsi e nelle sue relazioni con altre letterature europee.

- Padronanza del mezzo linguistico nella ricezione e nelle produzioni orali e scritte. - Consapevolezza dello spessore storico e culturale della lingua italiana. Obiettivi di apprendimento. Tali obiettivi fanno riferimento a tre settori. analisi e contestualizzazione dei testi; riflessione sulla letteratura e sua prospettiva storica; competenze e conoscenze linguistiche.

Metodologie utilizzate Nell'affrontare gli argomenti è stata generalmente adottata l'impostazione tradizionale della lezione frontale e partecipata, anche se, talvolta, gli alunni sono stati invitati a procedere autonomamente nella lettura antologica o integrale di qualche testo per ricavarne impressioni personali poi discusse

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in classe e supportate dalle spiegazioni del docente. Non sono mancati momenti di riflessione sulle tipologie testuali previste per l' esame di Stato. Nel corso dell'anno scolastico sono state svolte attività di recupero curricolare in itinere. Mezzi e strumenti Descrittore

Lezione frontale

Discussioni guidate

Utilizzo del libro di testo

Schemi e mappe concettuali

Laboratorio di scrittura sulle tipologie testuali per l'Esame di Stato

Lettura personale di un libro

Analisi di testi non presenti nel manuale in adozione

Verifiche Le prove di verifica che hanno impegnato frequentemente gli alunni sono state puntualmente collegate con le attività di apprendimento-insegnamento e incentrate sull'accertamento del grado di raggiungimento degli obiettivi didattici programmati. Gli strumenti di verifica sono stati molteplici e differenziati, affinché risultassero adeguati alle modalità di apprendimento di ciascun alunno. In ogni caso, si è cercato di puntualizzare l'importanza non solo dell'elaborazione teorica, ma anche dell'interpretazione del testo letterario.

Compiti scritti in classe

Tipologia A (analisi del testo)

Tipologia B (articolo d'opinione e saggio breve)

Tipologia C (tema di argomento storico)

Tipologia D ( tema di ordine generale)

Nel corso del quinto anno gli allievi hanno affrontato due simulazioni della prima prova, in cui sono state proposte integralmente tutte le tipologie d’esame.

Verifiche scritte

Quesiti a risposta aperta

Trattazione sintetica di argomenti

Colloqui orali

Interrogazioni e interventi dal posto

Criteri di valutazione Per l’orale: si fa riferimento alle scale di valutazione stabilite dal dipartimento di Lettere. Per lo scritto: si allegano le griglie di valutazione predisposte con i colleghi ed utilizzate, per la correzione degli elaborati, nel corso del triennio.

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Argomenti trattati IL SECONDO OTTOCENTO: POSITIVISMO, NATURALISMO E VE RISMO. LA SCAPIGLIATURA. La cultura del Positivismo: il culto della scienza e l'evoluzionismo; il metodo sperimentale e la nascita delle scienze umane. Il Naturalismo Francese: i precursori (Balzac e Flaubert), il canone dell'impersonalità; Taine e lo studio del condizionamento sociale; Emile Zola, il romanzo sperimentale e il ciclo dei Rougon-Macquart. Il Verismo italiano. Analogie e differenze tra il Naturalismo e il Verismo. La contestazione ideologica e stilistica degli scapigliati. Testi H. SPENCER, La legge dell'evoluzione; G. FLAUBERT , “Rappresentare e basta”; E. ZOLA , Il romanzo sperimentale, La stireria (da L'Assommoir); E. e J. DE GONCOURT, Prefazione (da Germinie Lacerteux, testo non inserito nel manuale in adozione); F. DOSTOIEVSKIJ, La teoria del delitto; E. PRAGA, Preludio; I. U. TARCHETTI, Succube di Fosca; A. BOITO, Dualismo, prima strofa ( testo non inserito nel manuale in adozione). Giovanni Verga L'autore e il suo tempo, la svolta verista, la poetica dell'impersonalità, la regressione nell'ambiente rappresentato, lo straniamento e lo straniamento rovesciato, la lotta per la vita e il pessimismo verghiano, l'illegittimità del giudizio. Vita dei campi, Novelle rusticane. Il ciclo dei Vinti, i caratteri dei Malavoglia. Mastro-don Gesualdo: il riscatto sociale e la sconfitta umana. Testi Novelle rusticane: Libertà, La roba (testo non presente nel manuale adottato); Vita dei campi: L'ideale dell'ostrica; Un documento umano; Rosso Malpelo; I Malavoglia: Prefazione: La fiumana del progresso; Come le dita di una mano; Alfio e Mena; Non voglio più farla questa vita; Ora è tempo d'andarsene; Mastro-don Gesualdo: Morte di mastro-don Gesualdo. Il Decadentismo Il contesto storico. L'origine del termine “Decadentismo”, il rifiuto del Positivismo, le analogie e le corrispondenze. La poetica del Decadentismo: l'estetismo, l'oscurità del linguaggio, le tecniche espressive (linguaggio analogico e la sinestesia). I temi e le figure ricorrenti nella letteratura decadente. Il Simbolismo francese. Le tendenze del romanzo decadente.

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Testi C. BAUDELAIRE, I fiori del male: L'albatro, Corrispondenze, Il vampiro, Spleen, Elevazione, Rimorso postumo; da Lo spleen di Parigi: Perdita d'aureola; P. VERLAINE, Languore; A. RIMBAUD, Bisogna essere veggente, Vocali (testo non inserito nel manuale in adozione); J.K. HUYSMANS, La pupilla squisita (da A ritroso). Giovanni Pascoli La vita: la giovinezza travagliata, il “nido familiare”. La sfiducia nella scienza e il mistero. I simboli. La poetica del fanciullino, il poeta “veggente”, la poesia “pura”. L'ideologia politica (l'adesione al socialismo, dal socialismo alla fede umanitaria, l'idealizzazione del mondo e dei valori rurali, il nazionalismo). Le soluzioni formali. Testi Myricae: Arano; Lavandare; Temporale; X Agosto; Novembre; L'assiuolo; Canti di Castelvecchio: Il gelsomino notturno; La mia sera; Dalle Prose : IL fanciullino (E' dentro noi un fanciullino); “La grande Proletaria si è mossa”; Da Lettere agli amici lucchesi: Né socialista né antisocialista. Gabriele D'Annunzio La vita come “opera d'arte”, la maschera dell'esteta, “il vivere inimitabile”. L'impegno politico, la guerra e l'avventura fiumana. L'estetismo e la sua crisi, la fase della “bontà”. Il superuomo e l'esteta. Il piacere: trama e protagonista. Le Laudi: la struttura. Il periodo “notturno”. Testi Da Laude dell'Illaudato: Il discorso della siepe; Il piacere: Il verso è tutto; La vita come opera d'arte; Don Giovanni e Cherubino; Alcyone: La pioggia nel pineto; La sera fiesolana; Notturno: Scrivo nell'oscurità.

IL PRIMO NOVECENTO Il contesto storico. Ideologia e nuova mentalità (la psicoanalisi di Freud, lo slancio vitale di Bergson). Il panorama delle riviste (linee essenziali). Il rinnovamento delle forme letterarie: il Crepuscolarismo (tematiche e modelli, gli autori), il Futurismo (nozione di “avanguardia”, l'azzeramento del passato, gruppi e programmi, azione velocità e antiromanticismo, le innovazioni formali).

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Testi G. Gozzano, La signorina Felicita (prime due sestine); F. T. Marinetti, Manifesto del Futurismo; Manifesto tecnico della letteratura futurista (testo non presente nel manuale in adozione); Correzione di bozze + desideri in velocità; A. Palazzeschi, Lasciatemi divertire; V. Majakovskij, La guerra è dichiarata. Luigi Pirandello La vita (il dissesto economico, i rapporti con il Fascismo). La visione del mondo (il vitalismo, la critica dell'identità individuale, la “trappola” della vita sociale, il relativismo conoscitivo). La poetica dell'umorismo. La rivoluzione teatrale di Pirandello (dramma borghese e dramma pirandelliano a confronto), il metateatro (cenni). Novelle per un anno. I romanzi: Il fu Mattia Pascal, Uno, nessuno e centomila. Il teatro: Sei personaggi in cerca d'autore. Testi Pirandello fascista? Da Lettere ai famigliari, Un'enorme pupazzata; L'umorismo: La vita e la forma (righe 1-23) ; Il sentimento del contrario (righe 1-22); Novelle per un anno: La carriola; Il treno ha fischiato (non presente nel manuale in adozione); La patente (non presente nel testo in adozione); Il fu Mattia Pascal: Maledetto Copernico; Un caso strano e diverso; Lo strappo nel cielo di carta; Uno, nessuno, e centomila: Quel caro Gengè; Sei personaggi in cerca d'autore: Siamo qua in cerca d'un autore. Italo Svevo La vita (cenni). I maestri di pensiero e i modelli letterari, i rapporti con la psicoanalisi. La poetica. La coscienza di Zeno. Testi La coscienza di Zeno : Prefazione; Preambolo; Il fumo. Giuseppe Ungaretti Biografia e poetica. Testi L'Allegria: Veglia; San Martino del Carso (non presenti nel manuale in adozione); I fiumi; Pellegrinaggio; (i testi che seguono non sono presenti nel manuale in adozione) In memoria; Sono una creatura; Mattina; Soldati; Sentimento del tempo: La madre.

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Eugenio Montale Biografia e poetica. Testi Discorso all'Accademia di Svezia: É ancora possibile la poesia? Ossi di seppia: Spesso il male di vivere ho incontrato; Non chiederci la parola; Le occasioni: La casa dei doganieri. Narrativa Lettura personale di uno dei seguenti romanzi E. Lussu, Un anno sull'Altipiano; E. M. Remarque, Niente di nuovo sul fronte occidentale; E. Hemingway, Addio alle armi; F. De Roberto, La paura; G. Orwel, 1984. N.B. Da vari anni lo studio della Divina Commedia viene completato, su decisione del dipartimento di Lettere dell'istituto, nel quarto anno di corso durante il quale vengono esaminati alcuni canti del Purgatorio e del Paradiso.

Libro di testo in adozione: G. Armellini - A. Colombo, Letteratura Letterature ( versione rossa) volume 3.1 (Il secondo Ottocento) volume 3.2 (Il Novecento) Zanichelli editore Belluno, 15 maggio 2017 Per presa visione gli alunni L'insegnante ______________________ ____________________ prof.ssa Giovanna Sudano ______________________

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STORIA Insegnante: prof.ssa Giovanna SUDANO Ore settimanali: due Presentazione della classe Tenendo presente quanto si è già detto nella relazione di Italiano, ribadisco che, nel corso dell'anno, un gruppo di alunni ha dimostrato interesse per la materia e si è impegnato costantemente, l'altro invece, composto da un numero limitato di allievi, ha avuto bisogno di continui stimoli e richiami e, a causa di uno studio poco costante e mnemonico, ha dimostrato di non aver adeguatamente assimilato e fatto proprio quanto è stato oggetto di studio. Nel corso dell'anno, gli alunni sono stati impegnati in diverse attività, ad esempio una lezione spettacolo proposta da ARTEVEN in occasione del centenario della prima guerra mondiale e visita della mostra multimediale (“An de la fan”) relativa agli anni della “grande guerra” in provincia di Belluno. Tali attività hanno messo in luce le capacità collaborative di alcuni alunni e stimolato il loro interesse. L'avanzamento del programma ha subito rallentamenti a causa di una pausa importante nella seconda parte del pentamestre, a fronte di ciò, si è determinata una riduzione delle ore previste per la disciplina che ha sicuramente reso più difficile la ripresa delle lezioni, penalizzando gli alunni più fragili e poco inclini alla studio domestico. Per quanto riguarda la dimensione educativa si è rilevato un comportamento globalmente positivo. Obiettivi specifici della disciplina • Ricostruire la complessità del fatto storico attraverso l’individuazione di interconnessioni, di

rapporti tra particolare e generale, tra soggetti e contesti. • Acquisire la consapevolezza che le conoscenze storiche sono elaborate sulla base di fonti di

natura diversa che lo storico vaglia, seleziona, ordina e interpreta secondo modelli e riferimenti ideologici.

• Consolidare l’attitudine a problematizzare, a formulare domande, a riferirsi a tempi e spazi diversi, a dilatare il campo delle prospettive, a inserire in scala diacronica le conoscenze acquisite in altre aree disciplinari.

• Riconoscere e valutare gli usi sociali e politici della storia e della memoria collettiva. • Scoprire la dimensione storica del presente. • Affinare la “sensibilità” alle differenze. • Acquisire consapevolezza che la fiducia d’intervento nel presente è connessa alla capacità di

problematizzare il passato.

Metodologie utilizzate Il metodo di lavoro è stato sostanzialmente analogo a quello utilizzato per la disciplina letteraria, oltre alle tradizionali lezioni frontali, si è cercato di affrontare argomenti di attualità cercando di stimolare gli alunni ad un confronto tra i diversi punti di vista. Nel corso dell'anno, sono stati analizzati gli avvenimenti storici nelle cause e nelle conseguenze, confrontandoli tra loro. Non è

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mancato l'approfondimento dello studio del testo con letture di documenti e di pagine critiche. Anche per la disciplina storica sono state svolte attività di recupero curricolare in itinere. Mezzi e strumenti Descrittore

Lezione frontale

Discussione guidata e confronto con gli alunni

Schede predisposte e mappe concettuali

Utilizzo del libro di testo

Lettura personale di un libro

Lettura di documenti e pagine critiche

Partecipazione ad una lezione spettacolo organizzata da ARTEVEN in occasione del centenario della prima guerra mondiale (“La Grande Guerra – uomini in trincea”)

Visita della mostra multimediale relativa alla prima guerra mondiale “An de la Fan” (documenti e immagini di storia locale)

Verifiche Verifiche scritte

Simulazione di terza prova tipologia B e D

Trattazione sintetica di argomenti

Quesiti a risposta aperta

Interrogazioni

Programma svolto L'imperialismo e la crisi dell'equilibrio europeo L'Europa e il mondo nel secondo Ottocento I problemi dell'Italia unita: Destra e Sinistra a confronto L'imperialismo e la crisi dell'equilibrio europeo La Germania di Guglielmo II e il nuovo sistema di alleanze La belle èpoque e le sue inquietudini. Lo scenario extraeuropeo La Russia tra modernizzazione e opposizione politica La guerra tra Russia e Giappone e la rivoluzione del 1905. L'età giolittiana I progressi sociali e lo sviluppo industriale dell'Italia La politica interna tra socialisti e cattolici

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La politica estera e la conquista della Libia. La prima guerra mondiale Cause e inizio della guerra Dalla guerra di movimento alla guerra di posizione L'Italia fra neutralità e intervento Gli avvenimenti sul fronte italiano Il fronte interno e l'economia di guerra Dalla caduta del fronte russo alla fine della guerra. Dalla rivoluzione russa alla nascita dell'Unione Sovietica La rivoluzione di febbraio La rivoluzione d'ottobre Lenin alla guida dello stato sovietico La Russia fra guerra civile e comunismo di guerra La Nuova politica economica e la nascita dell'Urss. Il primo dopoguerra La conferenza di pace e la Società delle Nazioni I trattati di pace e il nuovo volto dell'Europa La mancanza di stabilità in Europa. L'Unione Sovietica di Stalin L'ascesa di Stalin e l'industrializzazione dell'Urss Il terrore staliniano e i gulag Il consolidamento dello stato totalitario. Il dopoguerra in Italia e l'avvento del fascismo Le difficoltà economiche e sociali all'indomani del conflitto I nuovi partiti e movimenti politici La questione di Fiume e il biennio rosso Il Fascismo: l’ascesa e il consolidamento del regime. Gli Stati Uniti e la crisi del '29 Il nuovo ruolo degli Stati Uniti e la politica isolazionista Gli anni Venti fra boom economico e cambiamenti socialismo La crisi del '29 Roosevelt e il New Deal. La crisi della Germania repubblicana e il nazismo La nascita della repubblica di Weimar Hitler e la nascita del nazionalsocialismo Il nazismo al potere L'ideologia nazista e l'antisemitismo.

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Il regime fascista in Italia Le leggi “fascistissime” Il fascismo tra propaganda e censura, consenso e opposizione La politica interna ed economica I rapporti tra Chiesa e fascismo La politica estera Le leggi razziali del 1938. L'Europa e il mondo verso una nuova guerra Il riarmo della Germania nazista e l'alleanza con l'Italia e il Giappone La guerra civile spagnola L'escalation nazista: verso la guerra. La seconda guerra mondiale Il successo della guerra-lampo e la battaglia d'Inghilterra La svolta del 1941 L'inizio della controffensiva alleata La caduta del fascismo e la guerra civile in Italia La guerra dei civili e lo sterminio degli ebrei La Resistenza e la liberazione dell'Italia La vittoria degli Alleati. Narrativa Lettura personale di uno dei seguenti romanzi E. Lussu, Un anno sull'Altipiano; E. M. Remarque, Niente di nuovo sul fronte occidentale; E. Hemingway, Addio alle armi; F. De Roberto, La paura; G. Orwel, 1984. Testo adottato A. Brancati - T. Pagliarani, Dialogo con la storia e l'attualità, vol. III (L'età contemporanea), La Nuova Italia. Belluno, 15 maggio 2017 Per presa visione gli alunni L'insegnante ________________________ __________________ prof.ssa Giovanna Sudano ________________________

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LINGUA E CIVILTA’ INGLESE

Insegnante: Francesca BARATTIN Ore settimanali: 3

PROFILO DELLA CLASSE

Ho seguito la classe 5 MM sia nel corso del secondo biennio sia durante il quinto anno. Nel corso di questi tre anni il gruppo ha complessivamente evidenziato buone capacità di cooperazione fra pari e interesse per gli argomenti proposti. Il dialogo educativo è stato in generale corretto e costruttivo e il coinvolgimento propositivo nelle attività affrontate ha riguardato circa un terzo della classe. Per qualche altro alunno, poco incline alla partecipazione attiva, va comunque rilevata una crescita positiva nel corso dei tre anni, dovuta, oltre all’impegno personale, al clima collaborativo che la classe ha saputo creare. Va tuttavia sottolineato che qualche studente ha partecipato alle attività didattiche in modo alterno e selettivo anche durante il quinto anno, evidenziando discontinuità nell’impegno sia scolastico sia domestico e limitando lo studio alla preparazione in prossimità delle verifiche.

OBIETTIVI RAGGIUNTI

Gli obiettivi di apprendimento indicati nel programma ministeriale sottolineano la necessità di favorire una graduale acquisizione di autonomia nella scelta e nell'organizzazione delle proprie attività e strategie di apprendimento. A tal fine è ovviamente indispensabile da parte dello studente seguire con continuità il percorso didattico dell'intero triennio, svolgendo attività ed esercizi in conformità alle consegne assegnate. Gli alunni che nel corso di questi tre anni hanno lavorato in modo alterno o esclusivamente in prossimità delle verifiche, hanno raggiunto questo obiettivo solo parzialmente.

Conoscenze e competenze. Nel corso del quinto anno la classe ha seguito un percorso formativo che ha dato spazio sia alla microlingua settoriale sia ad argomenti di civiltà. Si è privilegiato il testo scritto come base di partenza per attività di comprensione e produzione, sia orale sia scritta. Fra gli obiettivi fondamentali vi sono il potenziamento delle abilità di reading (ipotizzare il contenuto di un brano, saper identificare i punti essenziali di un testo, saperne cogliere le informazioni implicite ed esplicite, formulare ipotesi sul significato di vocaboli sconosciuti in base al contesto) e di speaking, nonché l’acquisizione di strumenti linguistici e lessicali necessari per comprendere ed esporre (sia allo scritto sia all’orale) i testi proposti. L'obiettivo di potenziare le abilità di comprensione globale e analitica è stato nel complesso raggiunto dall’intera classe, pur a livelli differenti.

L’esposizione degli argomenti svolti è di livello pienamente sufficiente per circa un terzo della classe ed è di livello buono o più che buono per un altro terzo della classe, con qualche punta di eccellenza. Sono da rilevare, per gli alunni che hanno raggiunto risultati sufficienti o appena sufficienti, l’esposizione e l’elaborazione non molto autonome e di carattere prevalentemente mnemonico.

Capacità. Un numero limitato di alunni è in grado di rielaborare in modo corretto e personale gli argomenti trattati, avvalendosi di un lessico adeguato, di un corretto utilizzo di strutture e dell’impiego appropriato di sinonimi e linkers.

METODO DI INSEGNAMENTO - MEZZI E STRUMENTI UTILIZZA TI

Le attività di lettura e comprensione di testi sono state impostate su base comunicativa attraverso esercizi a domande aperte, di completamento, di trasformazione, spesso eseguiti a coppie

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o in piccoli gruppi. Gli studenti sono stati incoraggiati, nel corso dell’intero triennio, a predisporre schemi e appunti sintetici da utilizzare come scaletta per l’esposizione orale in monologo. Si è cercato inoltre di consolidare la produzione orale mediante attività di coppia e di gruppo, invitando gli studenti a confrontare il lavoro svolto individualmente.

Oltre ai testi in adozione, sono stati utilizzati materiali aggiuntivi (video e fotocopie da altri testi) per chiarire o approfondire alcuni dei temi affrontati. Ove disponibili, sono stati proposte in classe le registrazioni audio dei brani scelti dai testi in adozione.

Il dizionario monolingue è stato regolarmente utilizzato per lo svolgimento delle verifiche scritte. VERIFICHE E VALUTAZIONE

Per la valutazione dell’abilità di comprensione e produzione scritta, ci si è avvalsi dell’impiego di reading comprehensions, cloze e di domande a risposta aperta.

La valutazione degli scritti è stata assegnata attribuendo ad ogni esercizio un punteggio, e stabilendo come voto massimo 9 per prove prevalentemente strutturate, e 10 per le prove prevalentemente produttive e per le simulazioni di terza prova. Per la valutazione della produzione scritta si è tenuto conto dei seguenti indicatori:

- comprensione dei quesiti posti e conoscenza dei contenuti; - correttezza grammaticale e spelling; - capacità di organizzazione espositiva e di utilizzo di lessico adeguato.

Le abilità orali sono state verificate sia durante lo svolgimento delle attività didattiche con l’intera classe, con l’obiettivo di valutare anche l’interesse e la partecipazione attiva, sia mediante verifiche individuali. Queste ultime sono state di norma suddivise in due parti: monologo su un brano scelto dallo studente e dialogo su argomenti proposti dall’insegnante, al fine di poter valutare, oltre alla correttezza formale e alla pronuncia, l'abilità di organizzazione espositiva e la comprensione orale.

PROGRAMMA SVOLTO Testi in adozione: CIVILTA’ A. Redaelli, D. Invernizzi, Eyewitness, Longman, 2011. MICROLINGUA Anna Rosa, Smartmech, ELI edizioni, 2015. Lingua e Civiltà Grammar Revision Linkers of addition, contrast, reason, consequence

Passive form Relative Pronouns Tense Revision

Writing and talking about your school working programme. SECTION 3 – All people are equal The United Nations and the UDHR

Internet Research: The Right Livelihood Award. Why did Gino Strada win it in 2015? Main points of his speech regarding war victims and the UDHR.

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SECTION 16 – Hunger crisis Key words Rising food prices intensify the hunger crises Muhammad Yunus and the Grameen Bank SECTION 11 – Colonial Times The British Empire Gandhi The Salt March (fotocopia) SECTION 12 – A kaleidoscope of cultures: The Rainbow Nation Key moments in the history of South Africa The man of destiny (listening p. 113 – fotocopia) – South Africa’s Focus: Places to go, things to do (listening p. 115 – fotocopia) Apartheid explained (video www.youtube.com/watch?v=S7yvnUz2PLE) Visione di alcune scene del film Invictus di Clint Eastwood.

Translation of the poem Invictus by W.E. Henley Translation of two speeches by Mandela Analysis of three scenes (fotocopia)

TOPICAL ISSUES A historic climate change pact (fotocopia) Donald Trump: could he become president? (fotocopia) How US Presidential Elections work (video https://www.youtube.com/watch?v=qw1ffkAbQ-k ) Moments from Trump’s victory speech (video https://www.youtube.com/watch?v=LtO9VJF3WLk) A DYSTOPIAN NOVEL: George Orwell’s 1984 (lettura assegnata dalla prof. di lettere) Main events in Orwell’s life and main themes in his works 1984: Story and analysis in 9 minutes (https://www.youtube.com/watch?v=jM1pFEq3a24) Microlingua settoriale

INTRODUCTION The second Industrial Revolution (video www.youtube.com/watch?v=SLGDm5dJvAw) MODULE 1 ENERGY SOURCES Non-renewable energy sources.

Fossil fuel sources What is fracking? Pros and Cons according to oil companies and environmentalists (fotocopia) Non-fossil fuel sources Brainstorming and personal research: pros and cons of nuclear power (fotocopia)

Renewable energy sources Inexhausible sources: solar, wind geothermal energy Climate change in 60 seconds – video p. 26

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MODULE 6 THE MOTOR VEHICLE What makes a car move Drive train

The four stroke engine The diesel engine

Alternative engines Electric and hybrid cars Fuel cell cars

The four-wheeled wonder invention (fotocopia dalla teacher’s guide) Cella Energy and Hydrogen: video www.youtube.com/watch?v=mudbsruT95Q) MODULE 9 WORKING IN MECHANICS Women mechanics put a brake on gender bias (fotocopia dalla teacher’s guide) Main elements in a C.V. How to write a cover letter

Job interviews Tips for a successful job interview – video p. 208 Belluno, 15 maggio 2017 Per presa visione gli alunni L'insegnante ________________________ __________________ prof.ssa Francesca Barattin ________________________

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MATEMATICA Insegnante: Prof.ssa Elena Cason Ore settimanali: 3 OBIETTIVI E FINALITA’ DEL CORSO Gli obiettivi perseguiti nel corso del triennio sono stati l’acquisizione graduale di: • Atteggiamento attivo rispetto alla materia; • Padronanza del linguaggio specifico; • Capacità di generalizzare ed astrarre; • Capacità di elaborare conoscenze e risolvere problemi usando modelli e strumenti matematici in

situazioni diverse. Gli obiettivi specifici raggiunti nel quinto anno sono stati: • Studio di una funzione; • Calcolo di integrali; • Calcolo di aree e volumi; • Studio delle funzioni con due variabili; • Risoluzione di alcune equazioni differenziali. Tali obiettivi sono stati raggiunti pienamente da una buona parte della classe, mentre alcuni alunni hanno raggiunto gli obiettivi solo in minima parte. METODO DI INSEGNAMENTO Le ore di lezione sono state strutturate in modo da contenere tutti i seguenti punti: • Lezione frontale con presentazione dell’argomento oggetto della lezione; • Esempi di applicazione pratica; • Svolgimento di esercizi alla lavagna, eseguiti sia dall’insegnante sia dagli alunni. Gli alunni hanno però usato poco il libro di testo preferendo le spiegazioni semplificate svolte in classe dall’insegnante per la loro preparazione. Nello sviluppo del percorso formativo, viste le difficoltà incontrate da alcuni, si è trattato l’aspetto teorico di ogni argomento senza eccessivi approfondimenti puntando soprattutto alle competenze sugli argomenti principali. Al termine di ogni unità didattica è stato valutato il profitto conseguito con interrogazioni tradizionali, test scritti, compiti in classe. Per quanto riguarda le ore di recupero, nel corso delle ore curricolari è stato dedicato parecchio tempo al ripasso di argomenti non assimilati da un gruppetto di alunni. Sono state effettuate anche delle ore pomeridiane dedicate al recupero delle lacune che alcuni allievi ancora presentavano alla fine dello svolgimento del programma. MEZZI E STRUMENTI UTILIZZATI Il testo in adozione è “ Lineamenti. MATH VERDE 4 e 5”, autori Paolo Baroncini, Roberto Manfredi, Ilaria Fragni, Ghisetti e Corvi editori. VERIFICHE Ho operato un accertamento sistematico del processo didattico mediante frequenti esercitazioni alla lavagna e prove scritte. La finalità prioritaria delle verifiche è stata quella di accertare la corretta comprensione degli argomenti proposti, nonché l’acquisizione di specifiche abilità e competenze, non volta ad una valutazione di carattere semplicemente conoscitivo – disciplinare, quanto piuttosto all’individuazione delle difficoltà soggettive dell’allievo.

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Le tradizionali verifiche sono state integrate con due prove di simulazione del terzo scritto, prove che hanno previsto domande di tipologia “ B “. Nella valutazione dello studente ho considerato, oltre ai dati del profitto, il livello di partenza e il percorso compiuto durante l’anno scolastico, la partecipazione in classe, gli interventi, l’attenzione dimostrata e l’applicazione con cui veniva svolto il lavoro domestico. Nella valutazione delle prove sia orali che scritte ho tenuto conto dei seguenti elementi: • Comprensione dei problemi; • Individuazioni di un metodo di risoluzione; • Efficacia ed eleganza del metodo scelto; • Chiarezza e rigore espositivo; • Capacità di analisi e sintesi; • Proprietà di linguaggio; • Correttezza dei calcoli. Per la valutazione,in termini numerici, si è fatto riferimento alla tabella riportata sul POF. PROFILO DELLA CLASSE La classe V meccanici è formata da 23 alunni e sono la loro insegnante solo da quest’anno. La classe si è subito presentata come un gruppo abbastanza omogeneo per quanto riguarda la preparazione di base e l’interesse, ma con ritmi di lavoro completamente diversi. Infatti si possono individuare due gruppi distinti : il primo ha dimostrato un atteggiamento positivo e collaborativo, che ha prodotto ottimi risultati ed ha spiccato per capacità e dedizione allo studio; il secondo ha invece dimostrato un impegno spesso ridotto al minimo indispensabile e ha conseguito risultati appena sufficienti, anche se richiamati spesso ad un maggior impegno soprattutto nelle attività domestiche. Complessivamente, anche se le potenzialità della classe non sono state completamente sviluppate, il giudizio risulta più che sufficiente. PROGRAMMA SVOLTO Gli argomenti previsti dal programma ministeriale non sono stati trattati tutti per la mancanza di tempo o meglio per le attività extracurricolari, l’area di progetto, i viaggi d’istruzione e visite guidate che hanno ridotto l’orario scolastico. Inoltre, nelle ultime settimane di scuola, ho dedicato le ore curricolari per il ripasso degli argomenti svolti e per il recupero degli alunni che presentavano difficoltà. In definitiva il programma svolto è il seguente: Consolidamento: studio di una funzione e sua rappresentazione grafica. Integrali: area del trapezoide. Integrale definito e sue proprietà. Teorema della media. Funzione integrale. Teorema di Torricelli. Primitive di una funzione. Calcolo di un integrale definito. Integrale indefinito e sue proprietà. Integrali immediati. Integrali immediati di funzioni composte. Integrazione delle funzioni razionali fratte. Integrazione per sostituzione. Integrazioni per parti. Calcolo di aree. Volume del solido di rotazione. Integrali impropri: integrali convergenti e divergenti. Funzioni di due variabili: dominio, continuità, limite, linee di livello, derivate parziali, piano tangente ad una superficie,equazioni di particolari superfici, punti stazionari, ricerca dei punti di massimo e minimo vincolati con il metodo di sostituzione e dei moltiplicatori di Lagrange. Equazioni differenziali: soluzione generale e particolare delle equazioni di 1°ordine (equaz.a variabili separabili e lineari), problema di Cauchy, equazioni lineari del 2°ordine non omogenee. Belluno, 15 maggio 2017 Per presa visione gli alunni L'insegnante ________________________ __________________ ________________________ prof.ssa Elena Cason

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MECCANICA, MACCHINE ED ENERGIE

INSEGNANTI: BRUNO SCHIOCCHET – MAURO SPADA

ORE SETTIMANALI: 4

Obiettivi

Le linee guida che hanno caratterizzato il corso di studi sono state le applicazioni dei principi della meccanica generale, della resistenza dei materiali e il funzionamento delle macchine e dei loro dispositivi; si è insistito affinché gli allievi imparassero a calcolare con sicurezza le azioni delle forze agenti sulle strutture e sui meccanismi, nonché le sollecitazioni (sia semplici che composte) da esse indotte nei più svariati casi. Si è proceduto quindi alla risoluzione di un nutrito numero di casi pratici stimolando negli allievi il confronto critico tra diverse possibili soluzioni, anche mediante l’uso dei testi, dei manuali e della normativa di settore, per ottenere la massima versatilità possibile. Gli obiettivi preventivati:

• comprendere e saper applicare ai casi pratici i principi della meccanica e delle macchine a

fluido;

• impostare e risolvere problemi di dimensionamento e di verifica di semplici strutture, di

organi di macchine e di meccanismi;

• la risoluzione di problemi pratici anche mediante l’uso di manuali e della documentazione

tecnica di settore, talvolta messa a disposizione anche dall’insegnante;

• sviluppare capacità operative di calcolo su potenze, rendimenti, bilanci energetici, consumi,

sono stati raggiunti con discreta o buona sicurezza da circa metà degli alunni della classe, in modo sufficiente anche se non sempre pienamente autonomo dagli altri; per un piccolo numero di allievi, anche a causa di oggettive difficoltà, permangono talvolta delle incertezze. Metodo di insegnamento

Le tradizionali lezioni frontali sono state imperniate su: la comprensione dei principi;

la dimostrazione esemplificativa dell’approccio mentale necessario per risolvere un problema;

l’utilizzo del manuale e della documentazione tecnica di settore, con l’interpretazione delle formule

e delle tabelle presenti;

l’uso delle tabelle delle norme UNI.

Per quanto possibile si è cercato sempre di impostare la risoluzione matematica dei problemi in modo rigoroso e razionale, per stimolare negli studenti un approccio metodico e ragionato ai progetti. Verifiche.

Sono state effettuate prove di verifica poco dopo l’inizio dell’anno scolastico, con lo scopo di controllare la padronanza dei prerequisiti indispensabili per il proseguimento del percorso didattico. Gli esiti non sono stati completamente soddisfacenti ed hanno richiesto da parte dell’insegnante il richiamo agli argomenti svolti nel corso degli anni precedenti per poter svolgere proficuamente l’attività in classe. Le successive prove scritte sono state impostate sulla progettazione e sulla verifica di semplici strutture, di organi di macchine e di meccanismi; l’uso del manuale e della normativa tecnica di

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settore ha permesso anche di prendere confidenza con l’interpretazione dei diagrammi, con le necessarie interpolazioni dei dati e con la conversione delle unità di misura. Nel corso del secondo quadrimestre le verifiche sono state rivolte anche alla preparazione in vista dell’Esame di Stato. Mezzi e strumenti utilizzati

I testi in adozione per la classe V sono i testi di meccanica e macchine a fluido di G. Anzalone, P. Bassignana e G. Brafa Musicoro Corso di Meccanica – Solidi 3 e Fluidi 3, adeguatamente aggiornati e completi anche se talvolta non sufficientemente approfonditi in alcuni aspetti; si è utilizzato inoltre il “Nuovo Manuale di Meccanica” della Zanichelli, integrato da altra documentazione tecnica tratta dalla letteratura di settore, con particolare riguardo alle applicazioni numeriche. Analisi della Classe

La classe, seguita nel corso di tutto il triennio, è formata da alunni che nel complesso si sono dimostrati sempre molto partecipi, attivi ed interessati in classe, ma non lo sono sempre stati altrettanto nelle attività domestiche pomeridiane; per un gruppo di allievi, quindi, le carenze che sono progressivamente emerse, anche pregresse, invece che essere tempestivamente colmate, si sono via via accumulate, dando luogo ad una preparazione non sempre approfondita ed in qualche caso anche carente in alcuni aspetti. La preparazione ottenuta può dunque ritenersi complessivamente discreta, anche se molto differenziata tra gli allievi: infatti mentre 7-8 di essi hanno ottenuto risultati ottimi grazie ad uno studio costante, maturità, impegno ed applicazione uniti ad indubbie doti e passione naturali, altri hanno ottenuto risultati solamente poco più che sufficienti; alcuni infine hanno ottenuto un profitto appena sufficiente o solo complessivamente sufficiente. Il gruppo di allievi più motivati ha le potenzialità per proseguire proficuamente gli studi all’università. PROGRAMMA SVOLTO DI MECCANICA, MACCHINE ED ENERGIE

MODULO 1

U.D. 1 Gli ingranaggi Tipologie, elementi geometrici, profili. Ruote dentate cilindriche a denti dritti ed elicoidali: proporzionamento modulare, il calcolo a resistenza e quello ad usura, le forze scambiate e quelle trasmesse agli alberi. Le formule di progetto. U.D. 2 Le cinghie Tipologie ed applicazioni. Elementi unificati. Calcolo delle cinghie piatte: potenza di progetto e larghezza di una cinghia. Le cinghie trapezoidali: elementi unificati, il procedimento di calcolo. Le cinghie dentate. Le sollecitazioni sui perni. Le pulegge. MODULO 2

U.D. 1 I giunti Generalità e classificazione. Giunti rigidi a manicotto, a guscio, a disco ed a flangia: proporzionamento geometrico e calcolo dei bulloni di collegamento. Giunti semielastici ed elastici. Giunti non omocinetici: caratteristiche e funzionamento. U.D. 2 Innesti Innesti a denti frontali e radiali. Innesti a frizione: a superfici piane monodisco a secco e multidisco in bagno d’olio, frizioni coniche. Proporzionamento delle frizioni e verifica di funzionamento. MODULO 3

U.D. 1 Trasmissione del moto con biella-manovella. Studio cinematico Caratteristiche generali del moto

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La velocità ed il suo diagramma: nel bottone di manovella, nel piede di biella ed in un punto qualunque del fusto e del gomito. L’accelerazione ed il suo diagramma: nel bottone di manovella, nel piede di biella ed in un punto qualunque del fusto. L’influenza del rapporto l/r e le formule approssimate. U.D. 2 Biella-manovella. Studio dinamico La trasformazione dell’energia. Le forze esterne e quelle d’inerzia nel bottone di manovella, nel piede di biella e lungo il fusto. Le forze totali sulla biella e sulla manovella. Calcolo di proporzionamento a resistenza e ad instabilità dell’equilibrio delle bielle lente e veloci. Proporzionamento e verifica delle manovelle di estremità. Il momento trasmesso all’albero motore; calcolo e diagramma. U.D. 3 Equilibramento dei corpi rotanti Le forze centrifughe agenti sul manovellismo. Il bilanciamento statico e dinamico. Le forze d’inerzia alterne del I e del II ordine ed il loro bilanciamento. L’effetto dei contrappesi. L’albero a gomiti e lo sfasamento delle manovelle: effetti sul bilanciamento e sul momento motore. MODULO 4

U.D. 1 Il volano Il diagramma del momento motore. Macchine a regime assoluto e macchine a regime periodico. Il lavoro, il momento motore medio e quello resistente. Le eccedenze di lavoro e il volano. Il coefficiente di fluttuazione. Il grado di irregolarità nel periodo. Calcolo del momento d’inerzia del volano. Dimensionamento del volano a disco pieno e a razze. Verifica di resistenza della corona a forza centrifuga. MODULO 5

U.D. 1 Alberi di trasmissione Alberi e assi: caratteristiche generali. Calcolo degli alberi di trasmissione. Perni e sedi di estremità. U.D. 2 Cuscinetti radenti I perni e la dissipazione di energia. I cuscinetti portanti e cuscinetti di spinta: calcolo a resistenza, a pressione ed a riscaldamento. U.D. 3 I cuscinetti volventi Caratteristiche generali. Funzionamento cinematico. Durata e capacità di carico dinamico e statico. Il carico equivalente. La scelta del cuscinetto. MODULO 6

U.D. 1 Le molle Generalità ed applicazioni delle molle. Rigidezza della molla; lavoro di deformazione ed energia elastica. Molle di flessione, molle a lamina unica e a balestra; molle di torsione, barra di torsione, molle ad elica. MODULO MACCHINE A FLUIDO

Nella esposizione dei moduli e delle U.D. precedentemente indicate, si sono sviluppati esercizi con applicazioni su motori alternativi a combustione interna 4T, macchine operatrici e impianti motori, problemi di installazione e di esercizio delle macchine a fluido.

Belluno, 15 maggio 2017

Per presa visione gli allievi Gli insegnanti

______________________________ ______________________________

_______________________________ prof. Bruno Schiocchet

______________________________

Prof. Mauro Spada

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TECNOLOGIE MECCANICHE DI PROCESSO E DI PRODOTTO

INSEGNANTI: DE PASQUAL Paolo, PETERLE Faustino ORE SETTIMANALI: 5 di cui 3 di laboratorio. Profilo generale della classe: Il quinto anno ha visto il cambio di entrambi gli insegnanti in questa disciplina. La situazione generale è nel complesso soddisfacente, con punte di eccellenza sia sotto l'aspetto teorico sia da quello pratico, con allievi che sono in grado di operare con abilità e sicurezza nelle lavorazioni meccaniche, sanno predisporre macchine, attrezzature e sequenze delle operazioni per giungere al risultato. Una parte degli allievi ha raggiunto risultati soddisfacenti, alcuni si distinguono più sul piano teorico, altri in quello pratico. Una piccola parte ha conseguito un profitto appena sufficiente, per via di uno studio discontinuo e si è applicata con poco interesse alla parte pratica. La disciplina e’ stata in generale buona. Metodi e strumenti utilizzati Il testo in dotazione è stato impiegato come riferimento di carattere generale, integrato con una robusta quantità di materiale tratto da manuali tecnici, documentazione di produttori di utensili, risorse reperite in rete dai siti di aziende costruttrici di macchine, attrezzature e utensili. La parte pratica si è svolta in stretto collegamento con Disegno, dato che ha riguardato lo sviluppo dei progetti di stampante 3D iniziati negli anni precedenti. Sono state curate le lavorazioni tradizionali di tornitura, fresatura, esecuzione di filettature e ruote dentate, su materiali diversi, principalmente acciai e leghe di alluminio. Si è dato ampio spazio alla programmazione e alla lavorazione con macchine a controllo numerico, sia tornitura sia fresatura con centro di lavoro a tre assi, con programmazione manuale e impiego di programmi CAD-CAM (Solid Works e Surfcam) Tipi di verifiche Le verifiche sono state svolte sia valutando, con prove e colloqui, la preparazione degli allievi, sia valutando nel complesso l'impegno e l'atteggiamento di ciascuno nei confronti del compito assegnato. Sono state anche valutate le abilità nella lavorazione alla macchine utensile, pur con il tempo limitato a disposizione. Si è dato spazio all'esecuzione del progetto relativo alle stampanti 3D, con una valutazione globale sull'impegno e i risultati conseguiti dagli allievi. I criteri di valutazione utilizzati sono quelli indicati nel POF TECNOLOGIA MECCANICA - PROGRAMMA svolto In relazione agli obiettivi minimi che il docente si è prefissato di raggiungere per l'anno in corso, si può definire che:

Alla fine dell'anno in corso l'allievo è in grado di affrontare le problematiche base della lavorazione dei metalli con macchine utensili per asportazione di truciolo, sia manuali sia a controllo numerico;

E' in grado di redigere semplici programmi per lavorazione a controllo numerico;

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E' in grado di decidere le opportune modalità di lavorazione di un componente meccanico, in funzione delle specifiche del disegno, del materiale, della quantità di pezzi da realizzare;

Conosce i metodi di prova non distruttivi impegati per la verifica di costruzioni, macchine e impianti;

Conosce le problematiche relative alla fatica dei materiali metallici, alla corrosione e all’usura; Possiede le informazioni essenziali per trattare i diversi materiali in base alle loro caratteristiche.

Gli argomenti trattati sono stati così suddivisi: Lavorazioni speciali (cenni): Elettroerosione Ultrasuoni Laser Plasma Fatica nei materiali metallici: - principi e cenni storici; - tipi di solecitazione; - diagramma di Woehler e Goodman-Smith; - effetti di intaglio; - effetto della corrosione. Corrosione - classificazione e inquadramento generale; - corrosione elettrochimica; - corrosione chimica; - protezione mediante rivestimenti, anodi sacrificali e correnti imposte. Usura (cenni) - tipi di usura, usura adesiva e abrasiva; - esempi e compatibilità dei materiali; - metodi per ridurre l'usura: lubrificanti, trattamenti superficiali. Prove non distruttive (PND) - principi, importanza e applicazioni; - liquidi penetranti; - magnetoscopia; - correnti indotte; - ultrasuoni; - radioscopia e radiografia. Sicurezza nel lavoro: - Modalità di approccio alle lavorazioni; - valutazione del rischio; - responsabilità di lavoratore e datore di lavoro, - dispositivi di protezione. Lavorazioni a controllo numerico: - caratteristiche e componenti delle MUCN; - programmazione ISO in tornitura e fresatura a 2 e 3 assi; - azzeramento e predisposizione della macchina; - cicli fissi di tornitura e filettatura;

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- cicli fissi in fresatura (esecuzione tasche, foratura); - disegno CAD e programmi CAM per generazione del percorso utensile; Attività di laboratorio: Lavorazioni con l'impiego di: - tornio parallelo; - tornio a controllo numerico; - fresatrice tradizionale; - trapano a colonna; - centro di lavoro a tre assi; - assemblaggio di componenti e meccanismi.

Belluno, 15 maggio 2017

Per presa visione gli allievi Gli insegnanti

______________________________ ______________________________

_______________________________ prof. Paolo De Pasqual

______________________________

Prof. Faustino Peterle

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DISEGNO, PROGETTAZIONE ED ORGANIZZAZIONE INDUSTRIAL E

INSEGNANTI: De Pasqual Paolo, Peterle Faustino ORE SETTIMANALI: 5 di cui 3 di laboratorio Profilo generale della classe: Il quinto anno ha visto il cambio di entrambi gli insegnanti in questa disciplina. La situazione generale è nel complesso soddisfacente, con alcuni elementi che hanno raggiunto risultati notevoli sia sotto l'aspetto teorico sia in quello pratico, in grado di affrontare compiti di progettazione di rilevante complessità. La maggior parte degli allievi ha un livello soddisfacente, anche se non omogeneo in tutti gli aspetti trattati. Una piccola parte ha ottenuto un risultato globale appena sufficiente, per via di uno studio discontinuo nel corso degli anni, e anche sotto l'aspetto pratico ha dedicato il minimo indispensabile dell'impegno. La disciplina e’ stata in generale buona. Obiettivi Buona parte degli allievi ha dimostrato di aver raggiunto i seguenti obiettivi: Sanno sviluppare cicli di lavorazione scegliendo adeguatamente le macchine utensili necessarie e le attrezzature; Hanno acquisito una discreta mentalità progettuale nel proporzionamento di semplici complessivi; alcuni sono in grado di gestire progetti di notevole livello di complessità; Hanno una conoscenza generale della struttura dell'impresa nelle sue principali funzioni e di base dei principali aspetti dell’organizzazione industriale; Sanno eseguire disegni sia con tecniche tradizionali manuali sia utilizzando programmi di disegno 2D quali AutoCAD e simili, sia 3D (SolidWorks). Metodo d’insegnamento I vari argomenti sono stati presentati attraverso lezioni frontali, utilizzando esercizi per applicare e spiegare meglio i concetti esposti. Sono state affrontate anche soluzioni di temi d’esame, sia tramite le simulazioni di prova, sia con svolgimento in più momenti di temi d'esame asseganti negli scorsi anni. Nello sviluppare la parte scritto-grafica è stata data priorità all’uso della stazione grafica computerizzata (CAD), per far apprendere agli allievi l'uso dei programmi di disegno . Durante le esercitazioni si è posto l'accento sul corretto uso e il rispetto delle norme del disegno tecnico meccanico. Mezzi e strumenti utilizzati Nella spiegazione degli argomenti del programma è stato fatto ampio riferimento ai libri di testo adottati e consigliati: DAL PROGETTO AL PRODOTTO: organizzazione della produzione industriale Ed. Paravia vol. B e C Manuale di Meccanica ed. HOEPLI.

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Sono state fornite integrazioni e materiali tratti da altri testi tecnici. Inoltre molto materiale è stato reperito consultando siti Internet di produttori di componenti e macchine. Per il disegno al computer sono stati utilizzati i programmi CAD AutoCAD, DraftSight, ProgeCad e SolidWorks. Verifiche Le verifiche sono state condotte con le seguenti modalità:

verifiche scritte su argomenti di carattere teorico; stesura di cicli di lavorazione con valutazione di tempi e costi; tavole di disegno eseguite a mano; disegno con il CAD 2D; progettazione di parti e assiemi usando il CAD 3D; due simulazioni di seconda prova d'esame;

Si sono valutati anche questi aspetti: grado di partecipazione degli allievi, interesse nella materia, capacità di proporre soluzioni originali ed efficaci, rapidità di esecuzione, capacità di modificare e adattare il disegno alla disponibilità dei materiali. Ampio spazio è stato dedicato allo svolgimento dell'area di progetto. Area di progetto Sviluppo dei progetti di stampante 3D, in collaborazione con Assindustria Belluno. Gli allievi, divisi in quattro gruppi di lavoro, hanno lavorato al completamento di alcuni dei dei progetti di stampanti 3D che erano stati avviati negli scorsi anni scolastici. Per il lavoro ci si è avvalsi dei software CAD 2D (Autocad, Progecad), 3D (Solid Works) e CAM (Surfcam) disponibili presso l’Istituto. Dal punto di vista dell'impegno richiesto si può dire che un progetto di questa portata è un lavoro che va ben oltre i normali obiettivi disciplinari. Per quanto riguarda il disegno tecnico si è trattato di lavorare su assiemi costituiti da un elevato numero di parti, compito reso più semplice dall'uso del CAD 3D, ma assai impegnativo vista struttura da progettare, del tutto simile ad una macchina utensile a tre assi. La altre discipline sono state coinvolte in ogni momento della progettazione, dato che poi le varie parti dovevano essere pensate per essere realizzate, non si trattava quindi degli usuali esercizi destinati a rimanere sulla carta. Questo passaggio è risultato anche più impegnativo, vista la necessità di coniugare la forma funzionale con la fattibilità, tenendo conto delle macchine utensili e dei materiali disponibili. In questo modo è stato possibile coinvolgere la classe in una attività che, per integrazione tra le discipline e competenze richieste, ha permesso di affrontare da un punto di vista reale una moltitudine di aspetti che altrimenti sarebbero stati affrontati solo sul piano teorico o non toccati del tutto, vista la notevole difficoltà che si incontra nella trattazione solo teorica di molti degli argomenti toccati. Come detto alcuni allievi hanno mostrato di possedere ottime capacità tecniche, di valutazione, di adattamento e notevole maturità. Una minoranza di allievi ha tenuto peraltro un profilo di “minimo impegno” partecipando al lavoro solo da un punto di vista esecutivo. Una parte degli allievi è stata impegnata anche nel progetto “Made in Italy”, riguardante la progettazione e costruzione di montature per occhiali.

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Ciò ha permesso, ai partecipanti, di allargare le competenze anche alle lavaorazioni su materiali plastci, con studio di attrezzature specifiche per lavorazioni di micromeccanica. Va osservato che questo tipo di lavoro ha comportato la necessità di trattare in modo sintetico ed essenziale alcuni argomenti solitamente previsti dalla programmazione, visto il comunque limitato tempo a disposizione. Si è scelto di sviluppare la parte di organizzazione industriale nelle sue linee essenziali, anche perché questa è una materia in corso di rapido cambiamento e molti modelli sono divenuti rapidamente obsoleti in questi ultimi anni. PROGRAMMA SVOLTO DISEGNO, PROGETTAZIONE ED ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE. Lo svolgimento del programma è stato strettamente coordinato con la Tecnologia Meccanica, in alcuni momenti si sono eliminate le distinzioni tra le due materie vista la loro affinità. DISEGNO DI PROGETTAZIONE. Attrezzature: generalità, scopo di un’attrezzatura, elementi che costituiscono una attrezzatura, elementi normalizzati di una attrezzatura, riferimenti ed appoggi, posizionamento dei pezzi, sistemi di staffaggio. Attrezzi di foratura: boccole di guida e di riferimento. Studio di attrezzature con discussione del funzionamento. Soluzione di temi d’esame. PRODUZIONE Metodi e tempi di lavorazione nelle lavorazioni con le macchine utensili tradizionali. Scelta degli utensili e definizione dei parametri di taglio. Cicli di lavorazione: generalità sui cicli di lavoro, piccola serie, media serie, grande serie. Dal disegno di progettazione a quello di fabbricazione. Operazione e fase nel ciclo di lavorazione. Cartellino di lavorazione e foglio di analisi operazioni. Criteri per l'impostazione di un ciclo di lavoro:

• scelta del grezzo da barra, per fusione, mediante stampaggio; • determinazione del fabbisogno di materia prima (da barra, da barra tagliata, da stampaggio); • scelta di superfici adatte al riferimento ed al fissaggio di un pezzo; • riferimenti per solidi di rivoluzione: da barra, da barra forata, da stampato; • riferimenti per solidi di forma generica; • sovrametallo per superfici da rettificare;

Confronto di convenienza tra diverse tecnologie di fabbricazione. Cicli di lavorazione di particolari meccanici (alberi, ruote dentate). ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE Azienda, Funzioni, Strutture, Costi, Profitti L’azienda: evoluzione storica e sistema. Evoluzione dell’automazione.

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Funzioni aziendali: mercato, personale, produzione, ecc. Cenni alle strutture organizzative, organigramma, Costi diretti ed indiretti (differenze e tipi). Diagramma Utile-Volume di produzione: punto di equilibrio. Caratteristiche dei processi produttivi Tipi di produzione: produzione in serie, a lotti, produzione per reparti e in linea Cenni sul sistema qualità: Qualità, sistema di qualità, evoluzione storica, organizzazione aziendale, qualità nella progettazione e produzione. Controllo statistico della qualità.

Belluno, 15 maggio 2017 Per presa visione gli allievi Gli insegnanti ___________________________ ______________________________ prof. Paolo De Pasqual ___________________________ ______________________________ prof. Faustino Peterle

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SISTEMI ED AUTOMAZIONE

Insegnanti: Mauro DA ROLD Giuseppe DALLA BALLA

Ore settimanali: TRE OBIETTIVI GENERALI

Al termine del corso l’allievo dimostra di: avere maturato la tendenza al progressivo arricchimento del bagaglio culturale di

conoscenze personali; saper consultare la documentazione tecnica del settore; essere in grado di scegliere le attrezzature e la componentistica in relazione alle esigenze

dell’area professionale; saper valutare le condizioni d’impiego dei vari componenti sotto l’aspetto della

funzionalità e della sicurezza; saper utilizzare consapevolmente metodi di calcolo e strumenti informatici; fornire la capacità di cogliere le interazioni del elettrico-elettronico con quelle più

specifiche del settore termotecnica.

OBIETTIVI SPECIFICI Gli obiettivi del corso sono i seguenti:

• saper interpretare la documentazione tecnica;

• essere in grado di scegliere le attrezzature e la componentistica in relazione alle esigenze professionali e saperne valutare sicurezza e affidabilità;

• saper usare in modo consapevole metodi di calcolo e strumenti informatici; • aver acquisito conoscenze nei settori degli impianti (pneumatici, elettro-pneumatici)

dei sistemi programmabili (PLC), della componentistica elettrica ed elettronica;

• conoscere i sistemi di regolazione e controllo relativamente agli impianti del settore termotecnica.

METODO D’INSEGNAMENTO

I metodi di insegnamento utilizzati sono stati: la lezione frontale: utilizzata per quanto concerne la spiegazione degli argomenti teorici previsti dal programma. La lezione frontale non è comunque stata intesa in senso stretto in quanto è stato stimolato l’intervento diretto ed attivo da parte degli allievi. Infatti gli allievi sono stati sollecitati a risolvere autonomamente, sulla base di esercitazioni esemplificative svolte dall’insegnante, ulteriori esercizi. Le esercitazioni di laboratorio: ogni singolo allievo ha svolto singolarmente in laboratorio esercitazioni inerenti la realizzazione di circuiti elettro-pneumatici programmabili. Alle esercitazioni esplicative proposte e risolte dall’insegnante sono seguite esercitazioni svolte autonomamente da ogni singolo allievo, sia nella stesura del programma del circuito di comando che nel montaggio del circuito di potenza.

STRUMENTI Gli strumenti didattici utilizzati sono stati: libro di testo, manuale di meccanica, fotocopie fornite dall’insegnante e riassuntive degli argomenti svolti in sostituzione del libro di testo, appunti dalle lezioni.

GLI SPAZI Gli spazi utilizzati sono stati:

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l’aula utilizzata per lo svolgimento delle lezioni frontali; il laboratorio d’informatica: utilizzato nelle attività di laboratorio per la stesura dei programmi fuori linea dei circuiti di comando utilizzando il software V3.2 step 7; il laboratorio di sistemi ed automazione industriale: utilizzato nelle attività di laboratorio per il montaggio del circuito di potenza, per il trasferimento dei programmi dei circuiti di comando realizzati fuori linea e per la verifica del corretto funzionamento del circuito nel suo insieme.

VERIFICHE E CRITERI DI VALUTAZIONE

Le verifiche sono state condotte al termine dello svolgimento di argomenti di contenuto omogeneo; sono state svolte verifiche scritte con domande a risposta breve per abituare gli allievi alla tipologia della terza prova, verifiche orali e pratiche. Per i criteri di valutazione si rimanda a quanto definito nel POF.

SITUAZIONE GENERALE DELLA CLASSE I risultati raggiunti sono, nel complesso, mediamente più che sufficienti, anche se variano a

seconda degli allievi. Alcuni sono emersi dimostrando interesse e partecipazione, buone capacità critiche e di rielaborazione personale, sostenute anche da una costante applicazione, con risultati più che soddisfacenti. Una buona parte, pur impegnandosi ha dimostrato poco interesse verso gli argomenti trattati, dimostrando di prediligere le attività di laboratorio, il profitto è comunque soddisfacente. Un esiguo numero di allievi presenta ancora delle lacune nelle preparazione a causa di un interesse e impegno non adeguati, per questi il profitto è appena sufficiente.

PROGRAMMA DI SISTEMI AUTOMATICI E CONTROLLO

Elettropneumatica programmabile Logica cablata e programmabile. Schema a blocchi. Alimentatore, CPU, memorie, moduli di ingresso e uscita. Programmazione Programmazione del PLC Siemens 200. realizzazione di circuiti combinatori e sequenziali con e senza segnali bloccanti. I temporizzatori. Esercitazioni. Teoria dei sistemi di controllo Definizioni di sistema, classificazione dei sistemi, modello, simulazione, processo, ingressi ed uscite. Sistemi di controllo Definizione di sistemi di controllo, tipologie di sistemi di controllo (catena aperta e chiusa) e loro caratteristiche, esempi di sistemi di controllo a catena chiusa: sistemi di controllo del livello di liquido in un serbatoio, sistema di controllo della temperatura in un forno a resistenza. Analisi dei sistemi di controllo Sistemi del primo e del secondo ordine, ingressi elementari (gradino, rampa, sinusoidale); risposta ad un ingresso a gradino dei sistemi del primo e secondo ordine, prontezza di risposta, costante di tempo, tempo di risposta al 5%. Funzione di trasferimento ad anello aperto (definizione), studio della precisione: sistemi tipo 0, 1, 2. Risposta ad un ingresso sinusoidale dei sistemi del primo e secondo ordine: guadagno e fase; stabilità: definizione, criterio di Bode (enunciato), margine di guadagno e margine di fase. Tipologie di sistemi di controllo e regolatori Tipologie di controlli: controllo a due posizioni (on-off), controllo proporzionale, controllo proporzionale integrato PI, controllo proporzionale derivato PD, controllo proporzionale integrato-derivato PID. I regolatori. Componenti di un sistema di controllo trasduttori: grandezze caratteristiche

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trasduttori di posizione, di velocità, forza, pressione, portata, livello e temperatura

Robot industriali Struttura meccanica, gradi di libertà, tipologie dei robot, compiti di un robot, estremità di un robot, azionamenti, sensori e trasduttori.

Per presa visione gli allievi Gli insegnanti ___________________________ ______________________________ prof. Mauro Da Rold ___________________________ ______________________________ prof. Giuseppe Dalla Balla

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SCIENZE MOTORIE SPORTIVE Docente: Franco Sovilla Ore settimanali: 2 OBIETTIVI SPECIFICI EDUCATIVI: saper capire ed accettare il momento agonistico come arricchimento personale e non come sopraffazione di un avversario; l’acquisizione di autocontrollo e correttezza nei rapporti interpersonali, in palestra, nello spogliatoio, durante il trasferimento classe-palestra; l’uso di un linguaggio corretto anche durante le attività di coinvolgimento agonistico e fisico-emotivo; il rispetto delle attrezzature e degli ambienti di uso comune quale espressione di civismo; saper riconoscere le proprie mancanze e inadempienze nei confronti dei compagni, degli impegni scolastici, di se stessi; favorire il possesso dell’equilibrio emotivo, della sicurezza individuale e di positive attitudini alle relazioni sociali favorendo il superamento di eventuali difficoltà. OBIETTIVI DIDATTICI: 1. rielaborazione degli schemi motori di base; 1.1 miglioramento dell’agilità e della destrezza; 1.2 miglioramento della strutturazione spazio-temporale; 1.3 miglioramento delle coordinazioni specifiche; 2. potenziamento fisiologico e affinamento delle funzioni neuro muscolari; 2.1 miglioramento della mobilità articolare; 2.2 miglioramento dell’elasticità e reattività muscolare; 2.3 miglioramento della tonicità generale e irrobustimento dei principali distretti muscolari; 2.4 miglioramento funzionale e conoscenza delle grandi funzioni organiche (resistenza aerobica e anaerobica). 3. conoscenza e pratica delle specialità sportive; 3.1 consolidamento ed affinamento della tecnica esecutiva dei fondamentali individuali e di squadra propri della pallacanestro, pallavolo, calcio a 5; 3.2 capacità della gestione logica delle situazioni di gioco; 3.2.1 capacità di interpretare le situazioni motorie proposte; CONTENUTI: - esercizi a corpo libero e ai grandi e piccoli attrezzi; - esercitazioni strutturate (circuiti, percorsi, etc. etc.) - proposte didattiche vissute singolarmente, in coppia, in gruppo; - attività agonistiche di pallacanestro, pallavolo, calcio etc. etc. METODI: - imitativo e analitico; - globale centrato sullo scopo da raggiungere; - induttivo e deduttivo; - direttivo, quando necessario, nella strutturazione, organizzazione, conduzione delle attività.

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MEZZI: Corredo di attrezzature e spazi a disposizione della scuola e tutto quanto può essere utile per rendere più complete, varie e stimolanti le proposte didattiche. VERIFICHE: - immediate e simultanee, tramite l’osservazione, sulla correttezza esecutiva delle esercitazioni pratiche, sul grado di impegno, interesse e partecipazione; - periodiche, sui miglioramenti funzionali ed organici, in relazione alle situazioni di partenza ed ai ritmi di apprendimento. VALUTAZIONE: Sintesi tra verifiche progressive e terminali riguardanti le attitudini e le capacità individuali degli alunni e i miglioramenti in rapporto alla situazione iniziale. Saranno valutate anche l’attenzione, la partecipazione attiva e le capacità rielaborative. INDICAZIONI SUL PROGRAMMA DI LAVORO SVOLTO I contenuti disciplinari proposti nel triennio sono stati: per l’obiettivo 1. rielaborazione degli schemi motori di base 1.1 miglioramento dell’agilità e della destrezza: percorsi ad ostacoli, elementi e didattica di pre-acrobatica elementare, giochi ed esercizi manipolatori di piccoli attrezzi, sviluppo del controllo dell’attrezzo palla nelle varie finalizzazioni sportive, esercitazioni di preatletismo generale; 1.2 miglioramento della strutturazione spazio-temporale: giochi in gruppo di percezione e controllo spazio-temporale dell’ambiente palestra, relativi alle sensazioni propriocettive ed esterocettive con un punto di riferimento fisso o in movimento; 1.3 miglioramento delle coordinazioni specifiche: didattica dei fondamentali individuali dei giochi sportivi con metodo globale ed analitico, percorsi ad ostacoli e circuiti di destrezza; per l’obiettivo 2. miglioramento delle qualità fisiologiche; 2.0 miglioramento della mobilità articolare: esercitazioni attive e passive, sia individuali che in coppia, di tipo isotonico e isometrico, anche in forma di circuit-training, di irrobustimento dei muscoli addominali, dorsali, degli arti superiori e inferiori; a volte si è fatto uso anche di leggeri sovraccarichi; per l’obiettivo 3. conoscenza e pratica delle specialità sportive; 3.1 consolidamento ed affinamento della tecnica esecutiva dei fondamentali individuali e di squadra propri della pallacanestro, pallavolo, calcio a 5; esercizi e progressioni didattiche relative all’apprendimento ed affinamento del controllo gestuale riferito ai fondamentali individuali e di squadra della pallacanestro, pallavolo, calcio a 5; le proposte sono state prevalentemente di tipo globale e finalizzate di preferenza ad un apprendimento per prove ed errori; proposte agonistiche specifiche, introduzione ed apprendimento delle regole di gioco;

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3.2 capacità della gestione logica delle situazioni di gioco; 3.2.1 capacità di “leggere” le situazioni; giochi e situazioni educative miranti alla valutazione delle situazioni statiche e dinamiche di gioco da affrontare e le verbalizzazioni relative; 3.2.2 capacità di “decidere” strategie appropriate; indicazioni verbali ed esercitazioni pratiche per l’introduzione e la fissazione dei concetti base necessari ad elaborare una logica ed appropriata iniziativa personale di gioco, verbalizzazioni singole e in gruppo di strategie di squadra. Belluno, 15 maggio 2017 Per presa visione gli alunni L'insegnante ________________________ __________________ prof. Franco Sovilla ________________________

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RELIGIONE

Docente: prof. Jadwiga Plonka Ore settimanali: 1 RELAZIONE FINALE SULLA CLASSE La classe, formata da 15 alunni , ha dimostrato discreto interesse per la materia. Alcuni alunni partecipavano in modo continuo, con buoni risultati, altri partecipavano in modo alterno alla proposta didattica. Il comportamento è stato corretto. OBIETTIVI REALIZZATI NEL QUINTO ANNO

1. Sviluppare u maturo senso critico e un personale progetto di vita, riflettendo sulla propria identità nel confronto con il messaggio cristiano, aperto all’esercizio della giustizia e della solidarietà in un contesto multiculturale;

2. Cogliere la presenza e l’incidenza del cristianesimo nelle trasformazioni storiche prodotte dalla cultura umanistica, scientifica e tecnologica

METODO DI INSEGNAMENTO Lezione frontale finalizzata alla trasmissione dei concetti fondamentali. Cooperative Learning MEZZI E STRUMENTI UTILIZZATI Videoproiettore. Lettura e commento di testi di approfondimento forniti dall’insegnante sulla bioetica Visione di documentari e approfondimento di alcuni temi Discussione guidata verso un confronto serio e argomentato delle varie posizioni antropologico - etiche implicate negli argomenti trattati. Libro di testo: Sergio Bocchini “Incontro all’altro” Smart, EDB Scuola, Bologna, 2014 CRITERI E STRUMENTI DI VALUTAZIONE USATI Come dichiarato nella programmazione e in corrispondenza con il particolare valore formativo ed educativo della disciplina, si valuteranno tutti gli interventi degli alunni, sia spontanei sia strutturati dall’insegnante, la capacità di riflessione e d’osservazione, attraverso: interrogazione orale, riassunti e relazioni personali, partecipazione in classe. Per i processi cognitivi saranno valutati: le conoscenze acquisite, l’uso corretto del linguaggio religioso, la capacità di riferimento adeguato alle fonti e ai documenti. Per gli atteggiamenti si valuteranno: la partecipazione, l’attenzione, le risposte agli stimoli, la disponibilità al dialogo. PROGRAMMA SVOLTO INTRODUZIONE

1. Presentazione del programma da trattare durante l'anno scolastico. 2. Campioni della fede

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QUALE ETICA?

1. Cos’è l’etica? 2. Inchiesta sull’etica. 3. Bioetica di inizio vita: procreazione artificiale e aborto, maternità surrogata (documentario) 4. Gianna Jessen, salvata dall’aborto (documentario) 5. Metodi contracettivi naturali 6. Trapianti (donazione degli organi). Cellule staminali. Clonazione. “The Island” visione del

film 7. Eutanasia – diritto di morire? “The giver” visione del film 8. Etica della sessualità: omosessualità. 9. OGM. 10. Religioni a confronto su alcune problematiche etiche. Bioetica e domande dell’uomo.

(Cooperative Learning)

PAGINE DIFFICILI

1. “Dio è morto” 2. Pio XII, il papa del silenzio? I patti lateranensi 3. Le crociate. 4. L’inquisizione.

IL DECAOLOGO E’ ANCORA ATTUALE?

1. Le differenze tra decalogo ebreo e quello cristiano. 2. Analisi dei singoli comandamenti.

ATTUALITA’

1. Le elezioni americane 2. Area di progetto

Belluno, 15 maggio 2017 Per presa visione gli allievi L’insegnante ___________________________ ______________________________ prof.ssa Jadwiga Plonka ___________________________

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FIRME DEI DOCENTI DEL CONSIGLIO DI CLASSE

Il Dirigente Scolastico Salvatore RUSSOTTO

Lingua e Lettere Italiane - Storia Giovanna SUDANO

Lingua Inglese Francesca BARATTIN

Matematica Elena CASON

Meccanica, Macchine ed Energia Bruno SCHIOCHET

Mauro SPADA

Tecnologie Meccaniche di Processo e di

Prodotto

Paolo DE PASQUAL

Faustino PETERLE

Disegno, Progettazione ed Organizzazione

Industriale

Paolo DE PASQUAL

Faustino PETERLE

Sistemi Automatici e Controllo Mauro DA ROLD

Giuseppe DALLA BALLA

Educazione fisica Franco SOVILLA

Religione Jadwiga PLONKA

I rappresentanti di classe

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ALLEGATO 1 – Prove delle simulazioni 1. PRIMA PROVA ESAME DI STATO. 1.1 PRIMA SIMULAZIONE – 13/12/2016

PRIMA PROVA D’ESAME A.S.2016-2017

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte

TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO

Nel ventre della miniera Germinal (1885), di Emile Zola Stefano ritornò pian piano alla ricevitoria. Quel gigantesco turbinio sopra la testa lo stordiva. E tremante di freddo, esposto com’era alle correnti d’aria, stette a guardare la manovra dei gabbioni, le orecchie intronate dal rotolio dei vagoncini. Presso il pozzo, funzionava il segnale: un pesante martello azionato da una leva, che una corda, tirata di giù in fondo, lasciava cadere sopra una specie di ceppo. Un colpo per far fermare, due per calare, tre per tirar su: era un susseguirsi senza sosta di colpi di mazzuola1 che dominavano il tumulto, accompagnati da un chiaro squillare di suoneria; e frattanto l’addetto alla manovra aumentava ancor più il frastuono gridando ordini al macchinista a mezzo del portavoce. I gabbioni, in mezzo a tutto quel putiferio, comparivano e scomparivano, si vuotavano e si colmavano, senza che Stefano riuscisse a farsi un’idea di quel complesso lavoro. Capiva bene una sola cosa: il pozzo inghiottiva uomini a boccate2 di venti o trenta, deglutendoli con tanta facilità, che pareva non sentirli nemmeno passare. La discesa degli operai cominciava fin dalle quattro. Arrivavano dalla baracca, a piedi nudi, con la lampada alla mano, e aspettavano a piccoli gruppi d’essere in numero sufficiente. Senza strepito, col silenzioso balzo d’un animale notturno, il gabbione di ferro emergeva dal buio, si appoggiava sui chiavistelli, coi suoi quattro ripiani ospitanti ciascuno due vagoncini colmi di carbone. Ad ogni ripiano c’erano manovali che tiravan fuori i vagoncini, sostituendoli con altri vuoti o caricati in precedenza di legname da rivestirne le gallerie. E appunto nei vagoncini vuoti si ammucchiavano gli operai, a cinque a cinque, fino a essere in quaranta, quando erano soli a occupare tutti gli scomparti. Un ordine veniva gridato dal portavoce, mentre la corda del segnale di sotto veniva tirata quattro volte, «suonando a carne» per avvertire di quel carico di carne umana. Poi, dopo un leggero sussulto, il gabbione tuffava silenziosamente, cadeva come un sasso, non lasciandosi dietro che la vibrante fuga del cavo d’acciaio. [...] Stefano fu ripreso da quella specie di malessere che già aveva provato poc’anzi, là sul terrapieno. Perché ostinarsi? quel capo assistente lo avrebbe mandato a spasso come tutti gli altri. Bruscamente, una vaga paura lo decise: se ne andò, e fuori non si fermò che davanti al fabbricato delle caldaie. Spalancata, la porta lasciava scorgere sette caldaie a doppio focolare. In mezzo alla caligine3 biancastra, tra il sibilìo delle fughe di vapore, un fuochista4 era intento a caricare uno dei focolari, la cui ardente fornace si faceva sentire fin sulla soglia; e il giovane, felice di aver caldo, si avvicinava, quando s’imbatté in una nuova squadra di minatori che giungevano allora alla miniera. Erano i Maheu e i Levaque. Scorgendo, in testa al gruppo, Caterina5 con la sua dolce arietta di ragazzo, gli saltò in mente la superstiziosa idea di arrischiare un’ultima domanda. «Dite un po’, compagno, non c’è bisogno, qui, d’un operaio, per qualunque specie di lavoro?» La fanciulla lo guardò, sorpresa, un po’ spaventata da quella brusca voce che scaturiva dall’ombra. Dietro di lei, però, Maheu aveva udito, e rispose, fermandosi un attimo a far due chiacchiere. No, non c’era bisogno di nessuno. Quel povero diavolo d’un operaio sperduto per le strade, però, lo interessava, e quando l’ebbe lasciato raggiungendo gli altri, disse loro: «Che roba, eh? potrebbe capitare anche a noi. Non ci si deve lamentare; non tutti hanno lavoro da schiattarne6». Il gruppo entrò e si diresse senz’altro alla baracca, vasto locale intonacato alla meglio, corso tutt’intorno da armadi chiusi da chiavistelli. In mezzo, una specie di camino di ferro, qualche cosa come una stufa senza sportelli, era rovente, talmente zeppa di carbon fossile incandescente, che dei pezzi ne schizzavan fuori, andando a rotolare sul pavimento di semplice battuto. Il locale non era rischiarato che da quel braciere, i cui sanguigni riflessi ballonzolavano su e giù per i luridi armadi, salendo fino al soffitto ingrommato7 d’una polvere nera nera. Nel momento in cui giunsero i Maheu, si udì in mezzo a quel gran calore uno scoppio di risa. [...] Quel mattino, però, si divertivano più del solito. Prendevano in giro la Mouquette, una badilante8 diciottenne, gran buona figliuola dal petto e dai fianchi enormi, che sfondavano corpetto e pantaloni. Ella abitava a Réquillart con suo padre, il vecchio Mouque, stalliere, e con suo fratello, Mouquet, manovale. Siccome però l’orario di lavoro non era lo stesso per tutti, ella si recava alla miniera da sola, e, in mezzo al grano d’estate, contro un muricciolo d’inverno, si dava bel tempo in compagnia del suo ganzo9 di settimana. [...] «Non te la vedi più, allora, con Chaval, quel grande e grosso?» diceva un minatore ridacchiando. «Ti sei dunque preso quel piccolino là? Ma gli ci vorrebbe una scala, a quello!... Vi ho visti, va, là dietro a Réquillart. È tanto vero quello che

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dico, che lui era montato sopra un paracarro10». «E poi?» ribatteva la Mouquette, sollazzata11. «Che te ne frega a te? Nessuno ti ha chiamato a metterci un dito». E quella grossolanità da bonacciona raddoppiava gli scoppi di risa dei maschi, che inarcavano la schiena, mezzo cotta dalla stufa, mentre, scossa ella stessa dalle risate, la ragazza portava in giro tra loro l’indecenza del suo vestiario, d’una comicità conturbante12, con le sue gobbe di carne, esagerate fino alla deformità. Ma l’allegria, d’un tratto, cessò: la Mouquette raccontava a Maheu che Fiorenza, la grande Fiorenza, non sarebbe più venuta. L’avevano trovata, il giorno prima, stecchita sul suo letto, chi diceva per un insulto di cuore13, chi per un litro di grappa di ginepro mandato giù troppo alla svelta. E Maheu a disperarsi! Un’altra disgrazia, ecco! ecco che perdeva una delle sue badilanti, senza che avesse la possibilità di sostituirla immediatamente! Lavorava a cottimo14 lui, in società con Zaccaria, Levaque e Chaval. Se rimaneva la sola Caterina a spingere il vagoncino, ne sarebbe andato di mezzo il lavoro... A un tratto esclamò: «Ah! e quello là che cercava qualcosa da fare?»

da Germinal, trad. L.G. Tenconi, Milano, Rizzoli, 1994

1. mazzuola: piccola mazza con testa di legno di acciao 2. boccate: gruppi 3. caligine: nebbia, pulviscolo 4. fuochista: addetto alla sorveglianza e all’alimentazione di una caldaia 5. Maheu…Levaque…Caterina: sono nomi di operai della miniera 6. Non ci si deve lamentare…da schiattarne: battuta di amarissimo sarcasmo; meglio crepare di lavoro (“schiattarne”) che essere disoccupati 7. ingrommato: coperto di grumi di sporcizia 8. una badilante: manovale addetta ai lavori con il badile 9. ganzo: amante 10. paracarro: blocco in pietra posto ai lati di una strada per delimitarla 11. sollazzata: divertita 12. conturbante: provocante 13. insulto di cuore: infarto 14. cottimo: modalità di retribuzione del lavoro, per la quale il lavoratore viene pagato in base alla quantità di lavoro eseguita senza considerare il tempo che è stato necessario per ottenerlo. 1. Comprensione complessiva 1.1 Riassumi il contenuto del testo in non più di 10 righe 2. Analisi e commento del testo 2.1 Quale diversa funzione hanno i vagoncini che escono dalla miniera e quelli che vi entrano? 2.2 Quale metafora viene usata dall’autore per descrivere il pozzo? Individua nel testo altre figure retoriche presenti 2.3 Come avviene la discesa degli operai nelle profondità della miniera? Quali elementi caratterizzano l’ambiente lavorativo? 2.4 Proponi l’interpretazione dell’espressione “suonando a carne” e individua nel testo altri modo di dire o termini riconducibili al mondo popolare. 2.5 Quali sono le riflessioni di Stefano circa la possibilità di ottenere lavoro alla miniera? 2.6 Come viene descritta Mouquette? Che atteggiamento hanno i minatori nei suoi confronti? 2.7 La conclusione del brano fa intendere che Stefano verrà assunto alla miniera. Grazie a quale evento? 3. Approfondimenti 3.1 Individua nel brano le parti dalle quali si possono ricavare i princìpi della poetica naturalista di Zola motivando le tue scelte. 3.2 Metti a confronto questo brano con Rosso Malpelo di Verga (1880); in particolare considera:

– l’ambiente che fa da sfondo alla vicenda; – i personaggi (aspetto fisico, lavoro, comportamenti ecc.); – la tecnica narrativa.

3.3 Alla luce dell’analisi effettuata proponi un’interpretazione del brano, indicando quali elementi in comune e quali differenze puoi cogliere col Verismo italiano. TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI U N “ARTICOLO DI GIORNALE” CONSEGNE Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», interpretando e confrontando i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell'«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo

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1. AMBITO ARTISTICO- LETTERARIO ARGOMENTO: La Cultura è ancora un valore? DOCUMENTI "O frati", dissi "che per cento milia perigli siete giunti a l’occidente, a questa tanto picciola vigilia d’i nostri sensi ch’è del rimanente, non vogliate negar l’esperienza, di retro al sol, del mondo sanza gente. Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza". DANTE ALIGHIERI, Inferno, canto XXVI

B. LUTI, Allegoria della Sapienza, Collezione privata.

Biblioteca nazionale Kelementinum, Praga

L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza, rielaborandole peraltro con un personale e profondo ripensamento così da convertire le nozioni da semplice erudizione in elemento costitutivo della sua personalità morale, della sua spiritualità e del suo gusto estetico, e, in breve, nella consapevolezza di sé e del proprio mondo: formarsi una c.; avere, possedere una discreta c.; uomo di grande, di media, di scarsa c.; gli uomini di cultura. In senso più concr. e collettivo, l’alta c., quella che si acquisisce attraverso gli studî universitari, e le persone stesse (laureati o docenti) che ne sono gli esponenti; analogam., il mondo della c., gli ambienti culturalmente più elevati. DIZIONARIO TRECCANI […] La notizia più sconcertante è l’assalto alla Biblioteca centrale di Mosul, dove sono custoditi libri rari e preziosi manoscritti. Una raccolta importantissima formatasi grazie alle donazioni che, per tradizione, le più importanti famiglie cittadine facevano a favore della biblioteca. La biblioteca è stata bombardata e poi incendiata, insieme alla Chiesa di Maria Vergine e al teatro dell’università. Il 26 febbraio l’Isis diffonde in rete un video che testimonia la distruzione del Museo di Mosul. Cinque minuti di orrore durante i quali si vedono uomini armati di picconi e trapani distruggere statue e manufatti antichi […]. La distruzione sarebbe avvenuta quattro giorni dopo l’attacco alla Biblioteca. Nel museo erano conservati manufatti archeologici di grande importanza, molti dei quali provenienti dai siti di Nimrud e Hatra. Il segretario dell’Onu Ban Ki-moon e la direttrice dell’Unesco Irina Bokova hanno congiuntamente chiesto un intervento straordinario del Consiglio di Sicurezza, in quanto “questo attacco oltre ad essere una tragedia culturale, eccita il settarismo, l’estremismo violento e il conflitto in Iraq”.

S. CORARZE Archeologia perduta. Isis, la distruzione degli incolti, 12 aprile 2015 Se andiamo a vedere bene, notiamo che la maggior parte delle definizioni classiche di cultura (per non dire tutte), sono rivolte più al passato che al presente. Le parole chiave di queste enunciazioni sono usi, costumi, eredità, tradizione. L’immagine che ne emerge è che la cultura sia un fatto del passato, una sorta di inventario, di magazzino a cui attingere per organizzare la propria esistenza. […] Del futuro, secondo questa lettura, se ne occupano la scienza o l’economia, che raccoglierebbero così le aspirazioni umane al cambiamento. Si è finiti così per relegare la cultura in un ambito etnografico, trasformando questo concetto in discriminante tra noi occidentali moderni e civilizzati e gli altri: noi abbiamo la scienza, loro la cultura, noi abbiamo la storia, loro la tradizione e così via. Tuttavia come fa notare

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l’antropologo statunitense di origine indiana Arjun Appadurai: «la cultura è un dialogo tra aspirazioni e tradizioni ormai sedimentate e nel nostro lodevole zelo in favore delle seconde e a scapito delle prime, abbiamo permesso che si creasse un’opposizione non necessaria, dannosa e artificiale tra cultura e sviluppo». M. AIME, Cultura, Bollati Boringhieri, 2013 2. AMBITO SOCIO – ECONOMICO ARGOMENTO: Cibo e futuro. DOCUMENTI «La Cina è ancora in fase di crescita demografica, le aree agricole cedono laggiù alle strutture urbane e quindi si può solo ipotizzare un faticoso equilibrio tra produzione e consumo nazionali. L’Africa è invece vicina ad una classica crisi malthusiana, dove la popolazione cresce in proporzione geometrica e la disponibilità dei raccolti per gli alimenti, se cresce, va in proporzione aritmetica. E L’Ue protegge ancora i suoi prodotti agricoli, con un risultato evidente e positivo per la garanzia della qualità ma con un evidentissimo costo aggiuntivo per il fisco dei vari Paesi membri. Anche questa sarà una sfida a carattere ecologico: adattare le produzioni agricole di base dei Paesi terzi per poi potersi inserire nelle filiere produttive dell’agroalimentare Ue, al fine di consentire al sistema agricolo dell’Unione di divenire un vettore dell’esportazione del globo, oltre che un mercato protetto interno.» G. E. VALORI, Il futuro è già qui. Gli scenari che determineranno le vicende del nostro pianeta, Rizzoli, Milano 2009 «”Cibo” e “libertà” sono due parole che mai come oggi vanno accoppiate con orgoglio. Penso per esempio alla questione della dignità del lavoro contadino e della terra, una lotta secolare. La rivoluzione messicana del primo Novecento fu sostenuta “Terra e libertà” e ancora oggi molti processi di pace (come in Colombia) o di netto cambiamento si giocano nel nome della terra. Tuttavia qualcosa è mutato profondamente nel panorama globalizzato: viviamo una dimensione schizofrenica in cui proprio il mondo contadino e l’uso della terra, i due elementi fondamentali per fornire nutrimento agli uomini, sono alle prese con un sistema in cui il cibo ha perso i suoi molteplici e complessi valori, per diventare una commodity che ha senso solo in funzione del suo prezzo. Una merce soggetta a speculazione di ogni tipo e che, nonostante gli aumenti nella produzione, invece di diminuire i problemi della maggioranza della popolazione mondiale li ha acuiti, generandone perfino altri, inediti. La fame e malnutrizione non sono scomparse, tanto per citare il caso più clamoroso, ma gli inquinamenti e il depauperamento delle risorse si moltiplicano, e i contadini continuano – tranne rare eccezioni – a essere l’ultima ruota del carro, anche se possiedono la terra che coltivano. »

C. PETRINI, Cibo e libertà, Giunti, Firenze 2013 «Per cogliere l’effettiva potenzialità delle biotecnologie nell’azione diretta intesa ad eliminare fame e malnutrizione nel mondo, credo sia anzitutto necessario indicare i limiti che oggettivamente si pongono ad un loro specifico impiego in questo settore. Come si è detto, genericamente, spesso si parla di effetti positivi e negativi, magari legandoli a singole posizioni ‘dottrinali’, tecniche e non da ultimo ideologiche, che rischiano di far precipitare il dibattito fuori del suo contesto ‘naturale’, che è quello della scienza, della ricerca, e in parallelo dell’etica. […] Lo sguardo sull’oggi richiede […] il miglioramento della produttività agricola a deficit alimentare mediante le nuove biotecnologie, tenendo presente le esigenze degli ecosistemi – e quindi delle coltivazioni e delle risorse naturali – e delle persone, al fine di raggiungere livelli di sostenibilità, sia quanto alla produzione di alimenti che alla loro qualità. In ogni caso è evidente che di fronte ad enormi potenzialità nel settore agricolo resta aperto l’interrogativo fondamentale su quali potranno essere i concreti vantaggi e i reali beneficiari.» A. MARCHETTO, Biotecnologie: una speranza per combattere la fame nel mondo?, in M. L. Di Pietro, E. Sgreccia, Biotecnologie e futuro dell’uomo, Vita e Pensiero, Milano 2003 «I conquistatori di oggi sono grandi multinazionali e fondi comuni di investimento che hanno azionisti, proprietari, investitori transnazionali, che hanno poco a che fare con ragioni e interessi geopolitici. Soggetti cui non è possibile chiedere o imporre risarcimenti di guerra, che non hanno sottoscritto alcuna convenzione di Ginevra né hanno obblighi di rispetto di diritti umani o sono interessati a ricostruzioni di qualsiasi tipo. Rispondono solo ed esclusivamente a logiche di profitto. […] Gli analisti hanno definito questo fenomeno come land grabbing, più o meno "accaparramento di terra", ovvero l'acquisto o la locazione a lungo termine di estensioni terriere da parte di investitori stranieri. » M. DI SALVO, Senza Stati e senza bandiere; Id., Il braccio finanziario dell’operazione, in Repubblica – L’Espresso, Le Inchieste. La battaglia per il cibo del futuro, 10/06/2014 3. AMBITO STORICO-POLITICO ARGOMENTO: Corsa agli armamenti, traffico di armi e aspirazione alla pace DOCUMENTI Dito puntato, ancora una volta, da papa Francesco contro tutti i Paesi occidentali di area Nato, ma anche contro le monarchie saudite e la Russia, che vendono armi alla Siria o ai ribelli anti Assad mentre contemporaneamente invocano la pace. «Come si può credere a chi con la mano destra ti

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accarezza e con la sinistra ti colpisce?», chiede retoricamente il pontefice in un videomessaggio diffuso ieri in occasione del rilancio della campagna per la pace in Siria («Siria, la pace è possibile») promossa dalla Caritas Internationalis, organismo a cui aderiscono 165 Caritas di tutto il mondo, tra cui quella italiana. «Mentre il popolo soffre – si ascolta nel videomessaggio di Francesco –, incredibili quantità di denaro vengono spese per fornire le armi ai combattenti. E alcuni dei Paesi fornitori di queste armi, sono anche fra quelli che parlano di pace».

Il Papa: Basta al traffico di armi, La stampa, 6 luglio 2016 Diciotto miliardi di dollari all'anno vengono spesi in Africa per uccidere migliaia e migliaia di persone già morte di fame. Su 500 milioni di armi piccole e leggere (Salw) circolanti nel mondo, ben 100 milioni vengono usate clandestinamente in tutto il continente africano. Nessuna novità eclatante, ma questo emerge dallo studio, il più possibile aggiornato, che l'Archivio Disarmo ha stilato per mettere in guardia sull'esplosione incontenibile del commercio di armi nel continente più sanguinario del mondo. Il report di Maurizio Simoncelli è stato esposto nell'ambito del convegno "Africa, Continente in cammino", che si è tenuto a Roma, presso il Seraficum, Università Pontificia di Roma. Tra le altre cose emerge che l'Italia, - tra i primi 10 esportatori di armi al mondo, grazie alla centralità nel Mediterraneo da un lato e all'elevata qualità e affidabilità dei prodotti nostrani offerti dalla Beretta dall'altro - è stata in grado di sviluppare un florido commercio di armi con i paesi del Nord Africa i quali, poi, hanno fatto circolare le nostre armi per l'intero continente, facendo sì che oggi ne esportiamo anche in Sud Africa. Il 6% delle maggiori armi convenzionali esportate in Africa sono italiane e solo Ucraina, Russia, Cina e Francia ne hanno esportate di più. Per quanto riguarda le Salw e relative munizioni, tra i paesi dell'Ecowas che l'Italia ha rifornito ci sono Ghana, Mali, Nigeria e il Senegal, i quali hanno importato tali merci per un valore di poco inferiore ai 2 milioni di dollari. Considerato ciò, è lecito pensare che molte armi "made in Italy" siano finite in mano a ribelli, terroristi o semplici civili dei paesi confinanti, così come è già accaduto per le armi russe e statunitensi. Marta Rizzo, Armi in Africa, un affare per pochi da 18 miliardi di dollari all'anno nella totale impunità, Repubblica.it, 18 marzo 2015

4. AMBITO TECNICO-SCIENTIFICO ARGOMENTO: Lo sviluppo scientifico e tecnologico dell’elettronica e dell’informatica ha trasformato il mondo della comunicazione, che oggi è dominato dalla connettività. Questi rapidi e profondi mutamenti offrono vaste opportunità ma suscitano anche riflessioni critiche. DOCUMENTI «Con il telefonino è defunta una frase come “pronto, casa Heidegger, posso parlare con Martin?”. No, il messaggio raggiunge – tranne spiacevoli incidenti – lui, proprio lui; e lui, d’altra parte, può essere da qualunque parte. Abituati come siamo a trovare qualcuno, non riuscirci risulta particolarmente ansiogeno. La frase più minacciosa di tutte è “la

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persona chiamata non è al momento disponibile”. Reciprocamente, l’isolamento ontologico inizia nel momento in cui scopriamo che “non c’è campo” e incominciamo a cercarlo affannosamente. Ci sentiamo soli, ma fino a non molti anni fa era sempre così, perché eravamo sempre senza campo, e non è solo questione di parlare.» Maurizio FERRARIS, Dove sei? Ontologia del telefonino, Bompiani, Milano 2005 «La nostra è una società altamente “permeabile”, oltre che “liquida”, per usare la nota categoria introdotta da Bauman. Permeabile perché l’uso (e talvolta l’abuso) dei nuovi strumenti di comunicazione travalica i confini delle sfere di vita, li penetra rendendoli più labili. È sufficiente osservare alcuni modi di agire quotidiani per rendersi conto di quanto sia sempre più difficile separare i momenti e gli ambiti della vita. L’uso del cellulare anche quando si è a tavola con ospiti o in famiglia. Conversare ad alta voce al telefono quando si è in luoghi pubblici, sul treno o in metropolitana. Inviare messaggi o telefonare (magari senza vivavoce), anche se si è alla guida. L’elenco potrebbe continuare e con episodi più o meno sgradevoli che giungono alla maleducazione. Così, la sfera del lavoro si confonde con quella della vita familiare, perché possiamo essere reperibili da mail e messaggi anche nei weekend o durante le ferie. L’ambito lavorativo, a sua volta, si può confondere con quello delle relazioni personali grazie ai social network. Tutto ciò indica come gli spazi della nostra vita siano permeati dalla dimensione della comunicazione e dall’utilizzo delle nuove tecnologie.»

Daniele MARINI, Con smartphone e social è amore (ma dopo i 60 anni), “La Stampa” del 9/2/201

Per molto tempo al centro dell'attenzione sono state le tecnologie e gli interrogativi che si portano

dietro: «Meglio i tablet o i netbook?», «Android, iOs o Windows?», seguiti da domande sempre più

dettagliate «Quanto costano, come si usano, quali app...». Intanto i docenti hanno visto le classi

invase da LIM, proiettori interattivi, pc, registri elettronici o tablet, senza riuscire a comprendere

quale ruolo avrebbero dovuto assumere, soprattutto di fronte a ragazzi tecnologicamente avanzati

che li guardavano con grandi speranze e aspettative. Per gli studenti si apre una grande opportunità:

finalmente nessuno proibisce più di andare in internet, di comunicare tramite chat, di prendere

appunti in quaderni digitali o leggere libri elettronici.»

Dianora BARDI, La tecnologia da sola non fa scuola, “Il Sole 24 ORE. nòva” –12 gennaio 2014

«Passando dal tempo che ritorna al tempo che invecchia, dal tempo ciclico della natura regolato dal

sigillo della necessità al tempo progettuale della tecnica percorso dal desiderio e dall'intenzione

dell'uomo, la storia subisce un sussulto. Non più decadenza da una mitica età dell'oro, ma progresso

verso un avvenire senza meta. La progettualità tecnica, infatti, dice avanzamento ma non senso

della storia. La contrazione tra “recente passato” e “immediato futuro”, in cui si raccoglie il suo

operare, non concede di scorgere fini ultimi, ma solo progressi nell'ordine del proprio

potenziamento. Null'altro, infatti, vuole la tecnica se non la propria crescita, un semplice “sì” a se

stessa. L'orizzonte si spoglia dei suoi confini. Inizio e fine non si congiungono più come nel ciclo

del tempo, e neppure si dilatano come nel senso del tempo.

Le mitologie perdono la loro forza persuasiva. Tecnica vuol dire, da subito, congedo dagli dèi.»

Umberto GALIMBERTI, Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica, Feltrinelli, Milano

2002

TIPOLOGIA C – TEMA DI ARGOMENTO STORICO

Per gli anni successivi al 1870 si parla di Seconda Rivoluzione industriale. Il candidato affronti l'argomento seguendo solo uno dei seguenti percorsi di analisi: - si proponga un confronto tra le cause che dalla prima rivoluzione industriale aprirono la via alla seconda, i problemi economici e sociali legati alla prima e alla seconda rivoluzione industriale e le novità introdotte dalle due rivoluzioni.

- si analizzino le profonde implicazioni tra la Seconda Rivoluzione Industriale e la cosiddetta Belle Epoque.

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- si presentino le conseguenze politico-militari della Seconda Rivoluzione Industriale tra la fine del XIX secolo e il primo ventennio del XX secolo.

TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE «L’uomo che ha stupito il festival è un italiano che gira il mondo in carrozzina e domani dirigerà la Lithuanian Orchestra a Vilnius. Non aveva mai inciso un disco. […] Ezio Bosso dal 2011 fa i conti con una malattia neurodegenerativa che agisce sui neuroni. […] È un uomo sereno. ”Forse esiste un bisogno di ascoltare cose meno urlate e più sincere.[…] La musica è un’azione condivisa”.[…] In che cosa trova ristoro? “Nell'ascolto degli altri, negli sguardi, nella capacità di farsi compagnia. Amo le preghiere. [...] Credo nella poesia. [...] La musica mi ha dato una bella vita, mi ha fatto viaggiare, conoscere la filosofia, [...]. Mi ha fatto incontrare l’amore”. […] Bosso, c'è qualcosa che le fa paura? “Le paure servono. Non è utile scacciarle. Ho paura che la paura un giorno mi paralizzi. Questo sì. Ma non vale solo per me. Mi spaventa che possa accadere a chiunque”.» Angelo Carotenuto, Bosso, magia oltre la malattia: ”Che noia prendersi sul serio” – Parla il maestro che ha stregato il festival di Sanremo, La Repubblica, R2, 12 febbraio 2016 Esprimi le tue riflessioni personali sul rapporto tra disabilità, socialità e musica/arti sulla base delle parole tratte dall’intervista sopra riportata. 1.2 SECONDA SIMULAZIONE – 05/05/2017

PRIMA PROVA D’ESAME A.S.2016-2017

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte TIPOLOGIA A- ANALISI DEL TESTO Claudio Magris, dalla Prefazione di L’infinito viaggiare, Mondadori, Milano 2005. "Non c’è viaggio senza che si attraversino frontiere – politiche, linguistiche, sociali, culturali, psicologiche, anche quelle invisibili che separano un quartiere da un altro nella stessa città, quelle tra le persone, quelle tortuose che nei nostri inferi sbarrano la strada a noi stessi. Oltrepassare frontiere; anche amarle – in quanto definiscono una realtà, un’individualità, le danno forma, salvandola così dall’indistinto – ma senza idolatrarle, senza farne idoli che esigono sacrifici di sangue. Saperle flessibili, provvisorie e periture, come un corpo umano, e perciò degne di essere amate; mortali, nel senso di soggette alla morte, come i viaggiatori, non occasione e causa di morte, come lo sono state e lo sono tante volte. Viaggiare non vuol dire soltanto andare dall’altra parte della frontiera, ma anche scoprire di essere sempre pure dall’altra parte. In Verde acqua Marisa Madieri, ripercorrendo la storia dell’esodo degli italiani da Fiume dopo la Seconda guerra mondiale, nel momento della riscossa slava che li costringe ad andarsene, scopre le origini in parte anche slave della sua famiglia in quel momento vessata dagli slavi in quanto italiana, scopre cioè di appartenere anche a quel mondo da cui si sentiva minacciata, che è, almeno parzialmente, pure il suo. Quando ero un bambino e andavo a passeggiare sul Carso, a Trieste, la frontiera che vedevo, vicinissima, era invalicabile, – almeno sino alla rottura fra Tito e Stalin e alla normalizzazione dei rapporti fra Italia e Jugoslavia – perché era la Cortina di Ferro, che divideva il mondo in due. Dietro quella frontiera c’erano insieme l’ignoto e il noto. L’ignoto, perché là cominciava l’inaccessibile, sconosciuto, minaccioso impero di Stalin, il mondo dell’Est, così spesso ignorato, temuto e disprezzato. Il noto, perché quelle terre, annesse dalla Jugoslavia alla fine della guerra, avevano fatto parte dell’Italia; ci ero stato più volte, erano un elemento della mia esistenza.

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Una stessa realtà era insieme misteriosa e familiare; quando ci sono tornato per la prima volta, è stato contemporaneamente un viaggio nel noto e nell’ignoto. Ogni viaggio implica, più o meno, una consimile esperienza: qualcuno o qualcosa che sembrava vicino e ben conosciuto si rivela straniero e indecifrabile, oppure un individuo, un paesaggio, una cultura che ritenevamo diversi e alieni si mostrano affini e parenti. Alle genti di una riva quelle della riva opposta sembrano spesso barbare, pericolose e piene di pregiudizi nei confronti di chi vive sull’altra sponda. Ma se ci si mette a girare su e giù per un ponte, mescolandosi alle persone che vi transitano e andando da una riva all’altra fino a non sapere più bene da quale parte o in quale paese si sia, si ritrova la benevolenza per se stessi e il piacere del mondo." Claudio Magris è nato a Trieste nel 1939. Saggista, studioso della cultura mitteleuropea e della letteratura del “mito asburgico”, è anche autore di testi narrativi e teatrali. 1. Comprensione del testo Dopo un’attenta lettura, riassumi il contenuto del testo. 2. Analisi del testo 2.1. Soffermati sugli aspetti formali (lingua, lessico, ecc.) del testo. 2.2. Soffermati sull’idea di frontiera espressa nel testo. 2.3. Soffermati sull’idea di viaggio espressa nel testo. 2.4. Spiega l’espressione “si ritrova la benevolenza per se stessi e il piacere del mondo”. 2.5. Esponi le tue osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza. 3. Interpretazione complessiva e approfondimenti Proponi una interpretazione complessiva del testo proposto, facendo riferimento ad altri testi di Magris e/o di altri autori dell’Ottocento e/o Novecento. Puoi fare riferimento anche a tue esperienze personali.

TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE” Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», interpretando e confrontando i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell'«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo 1. AMBITO ARTISTICO- LETTERARIO ARGOMENTO: La percezione dello straniero nella letteratura e nell’arte. DOCUMENTI

“Non lederai il diritto dello straniero o dell’orfano e non prenderai in pegno la veste dalla vedova; ma ti ricorderai che sei stato schiavo in Egitto e che di là ti ha redento l’Eterno, il tuo Dio; perciò ti comandò di fare questo. Quando fai la mietitura nel tuo campo e dimentichi nel campo un covone, non tornerai indietro a prenderlo; sarà per lo straniero, per l’orfano e per la vedova, affinché l’Eterno, l tuo Dio, ti benedica in tutta l’opera delle tue mani. Quando bacchierai i tuoi ulivi, non tornerai a ripassare sui rami; le olive rimaste saranno per lo straniero, per l’orfano e per la vedova. Quando vendemmierai la tua vigna, non ripasserai una seconda volta; i grappoli rimasti saranno per lo straniero, per l’orfano e per la vedova. E ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese d’Egitto; perciò ti comando di fare questo. DEUTERONOMIO, 24, 17-22

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“Afflitto della nuova, e arrabbiato della mani era, Renzo afferrò ancora il martello, e, così appoggiato alla porta, andava stringendolo e storcendolo, l’alzava per picchiar di nuovo alla disperata, poi lo teneva sospeso. In quest’agitazione, si voltò per vedere se mai ci fosse d’intorno qualche vicino, da cui potesse forse aver qualche informazione più precisa, qualche indizio, qualche lume. Ma la prima, l’unica persona che vide, fu un’altra donna, distante forse un venti passi; la quale, con un viso ch’esprimeva terrore, odio, impazienza e malizia, con cert’occhi stravolti che volevano insieme guardar lui, e guardar lontano, spalancando la bocca come in atto di gridare a più non posso, ma rattenendo anche il respiro, alzando due braccia scarne, allungando e ritirando due mani grinzose e piegate a guisa d’artigli, come se cercasse d’acchiappar qualcosa, si vedeva che voleva chiamar gente, in modo che qualcheduno non se n’accorgesse. Quando s’incontrarono a guardarsi, colei, fattasi ancor più brutta, si riscosse come persona sorpresa...lasciò scappare il grido che aveva rattenuto fin allora: «l’untore, dagli! dagli! dagli all’untore!» Allo strillar della vecchia, accorreva gente di qua e di là;...abbastanza per poter fare d’un uomo solo quel che volessero.” A. MANZONI, I Promessi Sposi, XXXIV, 1842

Tempo verrà in cui, con esultanza, saluterai te stesso arrivato alla tua porta, nel tuo proprio specchio, e ognun sorriderà al benvenuto dell’altro,

e dirà: Siedi qui. Mangia. Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io. Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore a se stesso, allo straniero che ti ha amato per tutta la vita, che hai ignorato...

WALCOTT, Amore dopo amore, in “Mappa del nuovo Mondo”, trad. it., Adelphi, Milano, 1992 “L’infermo teneva gli occhi chiusi: pareva un Cristo di cera, deposto dalla croce. Dormiva o era morto? Si fecero un po’ più avanti; ma al lieve rumore, l’infermo schiuse gli occhi, quei grandi occhi celesti, attoniti. Le due donne si strinsero vieppiù tra loro; poi, vedendogli sollevare una mano e far cenno di parlare, scapparono via con un grido, a richiudersi in cucina. Sul tardi, sentendo il campanello della porta, corsero ad aprire; ma, invece di don Pietro, si videro davanti quel giovane straniero della mattina. La zitellona corse ranca ranca a rintanarsi di nuovo; ma Venerina, coraggiosamente, lo accompagnò nella camera dell’infermo già quasi al bujo, accese una candela e la porse allo straniero, che la ringraziò chinando il capo con un mesto sorriso; poi stette a guardare, afflitta: vide che egli si chinava su quel letto e posava lieve una mano su la fronte dell’infermo, sentì che lo chiamava con dolcezza: - Cleen...Cleen...Ma era il nome, quello, o una parola affettuosa? L’infermo guardava negli occhi il compagno, come se non lo riconoscesse; e allora ella vide il corpo gigantesco di quel giovane marinajo sussultare, lo sentì piange re, curvo sul letto, e parlare angosciosamente, tra il pianto, in una lingua ignota. Vennero anche a lei le lagrime agli occhi. Poi lo straniero, voltandosi, le fece segno che voleva scrivere qualcosa. Ella chinò il capo per significargli che aveva compreso e corse a prendergli l’occorrente. Quando egli ebbe finito, le consegnò la lettera e una borsetta. Venerina non comprese le parole ch’egli le disse, ma comprese bene dai gesti e dall’espressione del volto, che le raccomandava il povero compagno. Lo vide poi chinarsi di nuovo sul letto a baciare più volte in fronte l’infermo, poi andar via in fretta con un fazzoletto su la bocca per soffocare i singhiozzi irrompenti.” L.PIRANDELLO, Lontano, in “Novelle per un anno”, 1908

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Galata morente (I secolo a. C.)

È una scultura romana del I secolo a.C., che raffigura un soldato galata morente. Il guerriero, straniero ai Romani, è colto in punto di morte mentre il corpo si accascia sullo scudo, con il quale i Celti si opponevano al nemico celando il corpo nudo. Dallo scudo si staglia il combattente con il torso flesso e ruotato verso destra a far risaltare l’incisione della ferita.

“Risate e grida si levarono. «Fuori! Fuori della fontana! Fuori!» Erano anche voci di uomini. La gente, poco prima intorpidita e molle, si era tutta eccitata. Gioia di umiliare quella ragazza spavalda che dalla faccia e dall’accento si capiva ch’era forestiera. «Vigliacchi!» gridò Anna, voltandosi d’un balzo. E con un fazzolettino cercava di togliersi di dosso la fanghiglia. Ma lo scherzo era piaciuto. Un altro schizzo la raggiunse a una spalla, un terzo al collo, all’orlo dell’abito. Era diventata una gara....Qui Antonio intervenne, facendosi largo...Antonio era forestiero e tutti, là, parlavano in dialetto. Le sue parole ebbero un suono curioso, quasi ridicolo....Niente ormai tratteneva il buttare fuori il fondo dell’animo: il sozzo carico di male che si tiene dentro per anni e nessuno si accorge di avere.” D. BUZZATI, Non aspettavamo altro, in “Sessanta racconti”, Mondadori, 1958 2. AMBITO SOCIO-ECONOMICO ARGOMENTO: Tecnologia digitale e impatto sui lavoratori: opportunità o minaccia? DOCUMENTI «Il dibattito sull’impatto che la tecnologia esercita sul lavoro, l’occupazione e i salari è antico quanto la stessa era industriale. […] ogni nuovo avanzamento tecnologico ha scatenato il timore di una possibile sostituzione in massa della forza lavoro. Un fronte vede schierati quanti ritengono che le nuove tecnologie rimpiazzeranno con ogni probabilità i lavoratori. […] Di recente, molti hanno sostenuto che il rapido progresso delle tecnologie digitali potrebbe lasciare per strada molti lavoratori – e questo è certamente vero. Sull’altro fronte ci sono coloro che non vedono pericoli per i lavoratori. La storia è dalla loro parte: i salari reali e il numero dei posti di lavoro hanno conosciuto un aumento relativamente costante in tutto il mondo industrializzato sin dalla metà dell’Ottocento, anche a fronte di uno sviluppo tecnologico senza precedenti. […] Nel 1983 l’economista premio Nobel Wassily Leontief rese il dibattito più popolare e pepato introducendo un confronto tra gli esseri umani e i cavalli. Per molti decenni, l’impiego dei cavalli era sembrato resistere ai cambiamenti tecnologici. Perfino quando il telegrafo aveva soppiantato il Pony Express, la popolazione equina degli Stati Uniti aveva continuato a crescere, aumentando di sei volte tra il 1840 e il 1900, sino a superare i 21 milioni tra cavalli e muli. Gli animali erano fondamentali non soltanto nelle fattorie ma anche nei centri urbani in rapido sviluppo, dove trasportavano merci e persone trainando vetture di piazza e omnibus. Poi, però, con l’avvento e la diffusione del motore a combustione interna, la tendenza subì una brusca inversione. Quando i motori furono applicati alle automobili in città e ai trattori in campagna i cavalli divennero in larga misura irrilevanti. […] E’ possibile una svolta simile per la forza umana? I veicoli autonomi, i chioschi self service, i robot da magazzino e i super computer sono i segni premonitori di un’ondata di progresso tecnologico che alla fine spazzerà via gli esseri umani dalla scena economica? […] A meno che, ovviamente, non ci rifiutiamo di farci servire esclusivamente da robot e intelligenze artificiali. È questa la barriera più solida contro un’economia totalmente automatizzata e il motivo più valido per cui la forza lavoro umana non scomparirà in un prossimo futuro. Noi siamo una specie profondamente sociale, e il desiderio di contatti umani si riflette sulla nostra vita economica. […] I clienti abituali di un certo bar o ristorante vi si recano non soltanto per il cibo e le bevande ma anche per l’ospitalità offerta. Allenatori e trainer forniscono una motivazione che è impossibile trovare nei libri o nei video di esercizi. I buoni insegnanti trasmettono agli studenti l’ispirazione per continuare ad apprendere, psicologi e terapeuti stringono con i pazienti legami che li aiutano a

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guarire. […] Gli esseri umani hanno bisogni economici che possono essere soddisfatti soltanto da altri esseri umani, e ciò rende meno probabile che facciamo la fine dei cavalli.» E. BRYNJOLFSSON e A. MCAFEE “Macchine e lavoro: perché l’uomo vincerà sui cavalli”, da Rivista “Aspenia n. 71/2015” «Di fronte all’inarrestabile ascesa della quarta rivoluzione industriale (informatica più intelligenza artificiale) economisti e analisti finanziari […] hanno tentato di accreditare la tesi che, magari non subito ma almeno a lungo termine, tutti abbiamo da guadagnare dall’invasione dei robot in fabbriche e uffici. […] A Davos si è calcolato che, entro il 2020 nelle quindici maggiori economie mondiali l’automazione taglierà 5 milioni di posti di lavoro. […] si salva un posto di lavoro su tre. Appunto. Quale? Di fronte allo tsunami al rallentatore che sta investendo la società, nessuno è in grado di dire come ne usciremo. Al massimo, gli economisti assicurano che, come in passato, ci inventeremo nuovi lavori che oggi non immaginiamo. Ma qualche traccia più ampia, sul futuro, esiste. E consente di dire, in due parole, che se vostro figlio non ha la stoffa dell’amministratore delegato, è bene che si convinca a fare il giardiniere. La distinzione fondamentale, infatti, non è fra lavori qualificati e ben pagati e quelli che non lo sono, ma fra lavori di routine (in cui i compiti sono standardizzabili e ripetibili) e quelli che non lo sono. […] i lavori non di routine – manuali o intellettuali – sono raddoppiati: […] i lavori più impermeabili all’invasione di robot e software sono quelli legati alla professione medica, ma anche alla scuola o più direttamente creativi, come designer e coreografi. […] Il più impervio alla quarta rivoluzione industriale risulta però essere il “terapista ricreativo”, che non si fa fatica a immaginare come maestro di tango.» Maurizio Ricci, La Repubblica, 9 febbraio 2016 3. AMBITO STORICO-POLITICO ARGOMENTO: Utilità della Storia. DOCUMENTI «Questo soprattutto v’è di salutare e di utile nella conoscenza della storia, che tu hai sotto gli occhi gli insegnamenti d’ogni genere che sono riposti nelle illustri memorie, e puoi prenderne ciò che sia da imitare per te e per il tuo Stato, ciò che sia da evitare perché turpe nel principio e turpe alla fine.» T. LIVIO, AB URBE CONDITA -Praefatio, I, 10, BUR Classici, Milano 1982

«La storia non si snoda / come una catena / di anelli ininterrotta. / In ogni caso / molti anelli non tengono. / La storia non contiene / il prima e il dopo, / nulla che in lei borbotti / a lento fuoco. / La storia non è prodotta / da chi la pensa e neppure / da chi l’ignora. La storia / non si fa strada, si ostina, / detesta il poco a poco, non procede / né recede, si sposta di binario / e la sua direzione / non è nell'orario. / La storia non giustifica / e non deplora, / la storia non è intrinseca / perché è fuori. /La storia non somministra carezze o colpi di frusta. / La storia non è magistra / di niente che ci riguardi. / Accorgersene non serve / a farla più vera e più giusta. / La storia non è poi / la devastante ruspa che si dice. / Lascia sottopassaggi, cripte, buche / e nascondigli. C'è chi sopravvive. / La storia è anche benevola: distrugge / quanto più può: se esagerasse, certo / sarebbe meglio, ma la storia è a corto / di notizie, non compie tutte le sue vendette. / La storia gratta il fondo / come una rete a strascico / con qualche strappo e più di un pesce sfugge. / Qualche volta s’incontra l’ectoplasma / d’uno scampato e non sembra particolarmente felice. / Ignora di essere fuori, nessuno glie n’ha parlato. / Gli altri, nel sacco, si credono / più liberi di lui.» E. MONTALE, da Satura in Tutte le poesie, a cura di G. Zampa, Mondadori, Milano 1984 «Dal favorevole punto di osservazione degli anni ’90 sembra che il Secolo breve sia passato attraverso una breve Età dell’oro, nel suo cammino da un’epoca di crisi a un’altra epoca di crisi, verso un futuro sconosciuto e problematico, ma non necessariamente apocalittico. Comunque un futuro ci sarà, e gli storici farebbero bene a ricordarlo ai pensatori che speculano sulla “fine della storia”. La sola generalizzazione del tutto certa riguardo alla storia è che, fin quando c’è una razza

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umana, la storia continuerà». E.J.HOBSBAWM, IL SECOLO BREVE. 1914-1991, Rizzoli, Milano 1995 […] Historia vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis «la storia è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita, messaggera dell’antichità» Cicerone (De Oratore II, 9). Treccani - la cultura italiana, http://www.treccani.it. [...] Dal fatto che tutto è razionale, consegue infatti che nulla accade per caso, senza ragione, e perciò tutto è necessario ed esclusa è la possibilità di una qualsiasi novità. Eternamente si ripeteranno quindi sin nei dettagli i medesimi eventi, e gli uomini ingaggeranno le stesse battaglie, mossi dalle stesse credenze e coltivando le stesse speranze e le stesse illusioni: come scrive un pensatore cristiano, "secondo gli Stoici […] ci sarà un nuovo Socrate e un nuovo Platone e ciascun uomo sarà lo stesso con gli stessi amici e concittadini"(NEMESIO, La natura dell’uomo, 38) Elio Rindone, Il problema del tempo e della storia nel pensiero greco, Studi di storia

della filosofia 2003 [...] La storia si svolge secondo Vico scandita da una successione di momenti che riproducono le tappe dello sviluppo stesso dell'uomo: come in questo vediamo un succedersi di senso, fantasia e ragione, così nella storia si succedono l'età degli dèi, degli eroi e degli uomini. La prima è l'età in cui gli uomini erano come "bestioni" in una condizione di vita ferina, da cui, lentamente, sotto l'incombente e ostile realtà naturale, uscirono scoprendo la divinità, le leggi morali, e quindi istituendo i primi legami sociali. Inizia così il processo di incivilimento, fino all'età della dispiegata ragione, [...] Ma la storia umana non realizza un processo lineare: dalla "dispiegata ragione" gli uomini cadono nella "barbarie della riflessione" fino alla negazione di Dio: così gli uomini ritornano in una nuova barbarie da cui ricomincia un nuovo "corso" della storia.[...] Si compie così in corsi e ricorsi, che non comportano ripetersi di accadimenti individuali ma ritorno di analoghe forme storiche, la storia delle nazioni in cui sempre "architetto" è la divina provvidenza. Treccani - la cultura italiana, http://www.treccani.it.

[…] Per Erodoto la storia è come un viaggio in una realtà straniera, nella quale la conoscenza procede dalla verifica delle similitudini e dell'alterità rispetto al mondo che ci è familiare; […] Tale concezione della storia mira alla costruzione di una memoria, alla difesa dell'oblio, alla costruzione di identità fondate sulla conservazione del ricordo. [...] Pietro Corrao e Paolo Viola, Introduzione agli studi di storia, Donzelli editore, Roma 2002 4. AMBITO TECNICO – SCIENTIFICO ARGOMENTO: Enrico Fermi, fisico. DOCUMENTI «Due dati ci permettono di valutare l’importanza del campo di ricerca aperto da Enrico Fermi con il suo lavoro. Il primo riguarda i premi Nobel, una misura rozza ma efficace dell’importanza di un determinato settore della ricerca scientifica e dei progressi in esso conseguiti: più di dieci Nobel per la fisica sono stati attribuiti a scoperte relative alle interazioni deboli. Se Fermi non avesse ottenuto il Nobel per le sue ricerche sui neutroni ne avrebbe ben meritato uno per la scoperta delle interazioni deboli. Una seconda valutazione dell’importanza della scoperta di Enrico Fermi si può dedurre dal fatto che oltre la metà degli esperimenti attualmente in corso o in preparazione con acceleratori di particelle — al CERN di Ginevra, al Fermilab di Chicago, a Stanford come a Frascati come a Tsukuba in Giappone o a Novosibirsk in Russia — sono dedicati a studiare vari aspetti delle interazioni deboli. La stessa prevalenza degli studi sulle interazioni deboli si riscontra nei programmi sperimentali dei grandi laboratori sotterranei, come quello italiano del Gran Sasso, quello giapponese di Kamioka, ed altri ancora nel Canada e negli Stati Uniti. La teoria di Fermi delle interazioni deboli è ormai confluita nella più generale teoria delle particelle elementari che va sotto il nome di “Modello Standard”. […] È però

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importante ricordare che la teoria di Fermi mantiene ancora oggi il suo valore, sia per la validità delle soluzioni proposte sia come stimolo per una serie di ricerche che hanno impegnato i fisici per quasi settant’anni, e che ancora li impegneranno nei decenni a venire. In questa teoria si riflette la grandezza di Fermi, la firma di un grande maestro.» Nicola CABIBBO, Le interazioni deboli, in Carlo BERNARDINI - Luisa BONOLIS (a cura di), Conoscere Fermi nel centenario della nascita 29 settembre 1901 - 2001, Editrice Compositori, Bologna 2001 «Enrico Fermi nasce a Roma nel 1901. La sua produzione scientifica inizia nel 1921 e termina con la sua morte nel 1954. All’inizio della sua attività, la fisica conosce due sole forze fondamentali della natura, la gravitazione e l’elettromagnetismo, e due sole particelle elementari costituenti la materia, i nuclei di idrogeno (protoni) e gli elettroni. A metà degli anni Cinquanta le forze fondamentali sono diventate quattro, con l’aggiunta delle interazioni nucleari forte e debole, e le particelle elementari note sono ormai una trentina. In poco meno di trent’anni la concezione della materia subisce un mutamento così radicale e inusitato da rendere tale periodo, per la rapidità e la quantità delle conoscenze acquisite, forse unico nella storia del pensiero scientifico occidentale. Le ricerche di Fermi segnarono profondamente questo trentennio, non solo per la quantità e l’importanza dei risultati ottenuti ma soprattutto per il loro ruolo storico. Esistono infatti traguardi scientifici di enorme valore che giungono al termine di lunghe e pazienti ricerche e che coronano un ben definito progetto iniziale, ma ci sono anche scoperte apparentemente meno straordinarie che obbligano a inattese risistemazioni del sapere acquisito, scardinano principî metodologici e conoscenze unanimemente accettate e imprimono alla ricerca direzioni nuove e del tutto impreviste. Nel suo itinerario di scienziato […] Fermi raggiunse entrambi gli obiettivi.» Giuseppe BRUZZANITI, Enrico Fermi. Il genio obbediente, Einaudi, Torino 2007 «Dalla lettura dei giornali di qualche settimana fa avrai probabilmente capito a quale genere di lavoro ci siamo dedicati in questi ultimi anni. È stato un lavoro di notevole interesse scientifico e l’aver contribuito a troncare una guerra che minacciava di tirar avanti per mesi o per anni è stato indubbiamente motivo di una certa soddisfazione. Noi tutti speriamo che l’uso futuro di queste nuove invenzioni sia su base ragionevole e serva a qualche cosa di meglio che a rendere le relazioni internazionali ancora più difficili di quello che sono state fino ad ora. I giornali hanno pubblicato un certo numero di dettagli sul lavoro di questi ultimi anni e tali dettagli, naturalmente, non sono più segreti. Ti interesserà sapere, se non lo sai già dai giornali italiani, che verso la fine del 1942 abbiamo costruito a Chicago la prima macchina per produrre una reazione a catena con uranio e grafite. È diventato d’uso comune chiamare queste macchine «pile». Dopo la prima pila sperimentale molte altre ne sono state costruite di grande potenza. Dal punto di vista della fisica, come ti puoi immaginare, queste pile rappresentano una ideale sorgente di neutroni che abbiamo usato tra l’altro per molte esperienze di fisica nucleare e che probabilmente verranno usate ancora di più per questo scopo ora che la guerra è finita.» Lettera di Enrico Fermi a Edoardo Amaldi del 28 agosto 1945 (in Edoardo AMALDI, Da

via Panisperna all’America, Editori Riuniti, Roma 1997) «Vorrei discutere con voi la crisi che la scienza attraversa da due anni a questa parte. In larga misura questa crisi è dovuta all’improvvisa consapevolezza, di parte dell’opinione pubblica e del Governo, del tremendo ruolo che la Scienza può avere nelle cose umane. L’importanza di questo ruolo era già nota. Ma il drammatico impatto portato dalla costruzione della bomba atomica lo ha portato nella pubblica consapevolezza in maniera così vivida che gli scienziati si sono trovati, inaspettatamente e talora contro la propria volontà, ad essere sotto i riflettori […] C’è una grande penuria di uomini di scienza ben preparati […] Ora le iscrizioni di studenti nei dipartimenti scientifici sono tornate a essere abbondanti. Spero che ben pochi di questi studenti siano attratti dal nuovo fascino che la scienza ha acquistato. La professione del ricercatore deve tornare alla sua tradizione di ricerca per l’amore di scoprire nuove verità. Poiché in tutte le direzioni siamo circondati dall’ignoto e la vocazione dell’uomo di scienza è di spostare in avanti le frontiere della nostra conoscenza in tutte le direzioni, non solo in quelle che promettono più immediati compensi o applausi.» Discorso tenuto da Enrico Fermi nel 1947 (in Giulio MALTESE, Ritorno a Chicago:

Enrico Fermi e la nascita della fisica delle alte energie nel secondo dopoguerra

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(1946-1954), in Atti del XXI Congresso Nazionale di Storia della Fisica e dell’Astronomia, Dipartimento di Fisica, Università della Calabria, Arcavacata di Rende (CS), 6, 7 e 8 giugno 2001) TIPOLOGIA C – Tema di argomento storico I diversi totalitarismi del Novecento sono delle forme di dominio radicalmente nuove, poiché niente del genere è mai apparso prima. Esse non si limitano a eliminare le capacità politiche del singolo come facevano le antiche tirannie, ma distruggono i gruppi e le istituzioni che formano il tessuto politico nazionale stesso. Tale fine è raggiunto mediante la combinazione di elementi diversi:

• un uomo carismatico al potere;

• un'ideologia ufficiale che permea tutti gli aspetti sociali ed economici;

• un sistema di terrorismo poliziesco come strumento di governo;

• un monopolio assoluto dei mezzi di comunicazione di massa.

Il candidato illustri uno dei totalitarismi del Novecento prendendo in esame gli elementi proposti. TIPOLOGIA D – Tema di ordine generale Emoji, like, hater, troll, scritture tachigrafiche, mancata sorveglianza ortografica, meme, status sono alcuni degli aspetti della rivoluzione della comunicazione (e quindi anche del linguaggio) che caratterizza l’epoca della connettività pervasiva e del web 2.0. Il candidato consideri se questi cambiamenti, che sempre più spesso tendono a travalicare i loro naturali contesti di utilizzo (il web, e in particolare i social media), siano un semplice nuovo gradino nell’evoluzione della civiltà, o non ne testimonino invece una regressione. L’argomentazione proceda attraverso l’analisi delle dinamiche sociali di cui queste nuove modalità comunicative sono espressione, pensando anche a quali dinamiche sociali preludano, se è vero il principio secondo il quale il linguaggio di una determinata epoca rappresenta la società presente e informa quella futura.

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2. SECONDA PROVA ESAME DI STATO. 2.1 PRIMA SIMULAZIONE 23/02/2017

M480 – ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPE RIORE Indirizzo: ITMM – MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA

ARTICOLAZIONE MECCANICA E MECCATRONICA

Tema di: DISEGNO, PROGETTAZIONE ED ORGANIZZAZIONE INDUSTRIAL E

L’albero di rinvio di un riduttore, realizzato in acciaio 25CrMo4 bonificato, riceve il moto da un motore elettrico mediante una trasmissione a cinghie trapezoidali e la trasmette all’utilizzazione per mezzo di una coppia di ruote dentate. Il servizio è continuo e la durata prevista deve essere di almeno 80000 ore.

La potenza del motore elettrico asincrono trifase è di 7,5 kW alla velocità di rotazione di 2920 giri/minuto; sono impiegate tre cinghie di tipo A di lunghezza primitiva pari a 1940 mm. La puleggia motrice ha diametro primitivo di 160 mm, la condotta ha diametro 250 mm; la larghezza delle pulegge è di 50 mm e l’interasse della trasmissione è di 646 mm.

La ruota dentata calettata sull’albero ha 39 denti, è realizzata in acciaio 16MnCr5 cementato e trasmette il moto all’utilizzazione, che deve ruotare alla velocità di 1000 giri/minuto.

Le dimensioni di massima dell'albero sono indicate nel disegno allegato.

Il candidato, dopo aver assunto con motivato criterio ogni ulteriore dato necessario, deve:

• eseguire il dimensionamento strutturale dell’albero e il dimensionamento delle linguette, considerando i cambiamenti di diametro per i cuscinetti e per il calettamento di puleggia e ruota dentata;

• dimensionare i cuscinetti definendone la modalità di calettamento in modo da soddisfare le condizioni di vincolo adottate nella verifica dell'albero;

• eseguire il disegno di fabbricazione dell’albero, completo di quote, tolleranze dimensionali, geometriche e gradi di rugosità superficiale;

• definire il ciclo per la lavorazione dell’albero, avendo fissato come grezzo di partenza una barra di opportuno diametro.

Durata massima della prova: 5 ore. È consentito soltanto l’uso di manuali tecnici e di calcolatrici. Non è consentito uscire prima che siano trascorse 2 ore dalla dettatura del tema.

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2.2 SECONDA SIMULAZIONE. 21/04/2017

M480 – ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPE RIORE Indirizzo: ITMM – MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA

ARTICOLAZIONE MECCANICA E MECCATRONICA

Tema di: DISEGNO, PROGETTAZIONE ED ORGANIZZAZIONE INDUSTRIAL E

Un argano, azionato manualmente tramite una manovella, utilizza il riduttore rappresentato in figura.

Il riduttore realizza tre salti di velocità attraverso l’accoppiamento di 6 ruote dentate a denti diritti come di seguito descritto:

• la ruota 1 è solidale con l’albero motore e trasmette il moto alla ruota 2;

• le ruote 2 e 3 sono solidali tra loro e ruotano in “folle”, tramite bronzine, sull’albero condotto;

• la ruota 4 riceve il moto dalla 3;

• le ruote 4 e 5 sono solidali tra loro e ruotano in “folle”, tramite bronzine, sull’albero motore;

• la ruota 6 è solidale con l’albero condotto e riceve il moto dalla ruota 5;

• il rapporto di trasmissione è lo stesso per ogni coppia di ruote dentate;

• il riduttore è collegato all’argano mediante un giunto elastico a pioli (non rappresentato).

Sono noti i seguenti dati:

• interasse albero motore – albero condotto: 135 mm;

• rapporto di trasmissione tra le ruote dentate: i = ω 1 / ω 2 = 2;

• materiale per alberi e ruote dentate: S355;

• coppia massima applicata alla manovella: 20 Nm, a 80 giri/minuto;

• lunghezza della manovella: 400 mm.

Il candidato, assumendo con giustificato criterio ogni altro dato occorrente, esegua:

il dimensionamento dell’albero condotto;

il disegno esecutivo dell’albero condotto, completo di quote, tolleranze e gradi di rugosità;

il ciclo di lavorazione dell’albero, evidenziando: il grezzo di partenza, la sequenza delle operazioni di produzione, le macchine, gli utensili, i parametri di taglio.

Durata massima della prova: 5 ore. È consentito soltanto l’uso di manuali tecnici e di calcolatrici. Non è consentito uscire prima che siano trascorse 2 ore dalla dettatura del tema.

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3. TERZA PROVA ESAME DI STATO. 3.1 PRIMA SIMULAZIONE – 21/02/2017. Simulazione terza prova LINGUA E CIVILTA’ INGLESE 21 febbraio 2017

Who is Big Brother in 1984? How does Winston Smith try to rebel against his control? ________________________________________________________________________________

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What are the main reasons in favour of and against nuclear power? What’s your opinion?

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Describe the Otto cycle mentioning the various engine parts involved in the process.

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(E’ possibile consultare esclusivamente il dizionario monolingue)

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TERZA PROVA DI MATEMATICA VMMA

1) Calcola ∫x² lnx dx = e stabilisci se converge o diverge

/15 2) Calcola il dominio della f(x,y)= e stabilisci se è continua nel punto P(1,0). /15 3) Data la f(x,y)= x²y+3xy+1 trova il piano tangente alla superficie nel punto di coordinate x=1 y=2. Dimostra che vale il teorema di Swartz. /15

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SIMULAZIONE TERZA PROVA: MECCANICA, MACCHINE ED ENERGIE QUESITO 1.

Cosa significa proporzionamento modulare di una ruota dentata e come si calcola il modulo?

QUESITO 2.

Quali sono i vantaggi delle cinghie trapezoidali rispetto alle cinghie piatte?

QUESITO 3.

Come si esegue il calcolo del collegamento nel giunto a dischi?

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I.I.S. “Segato - Brustolon” Belluno a.s. 2016-2017 21/02/2017

Simulazione terza prova

Classe 5^ Meccanica sez. A Cognome e nome:……………………….

Sistemi ed automazione industriale

1) Dato il seguente schema a blocchi determinare la costante di guadagno e il valore dell'uscita per

un ingresso pari a 1,5.

4

5

15 7

2) Quali sono gli ingressi canonici e qual è la loro importanza nello studio dei sistemi di controllo

automatici?

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3) Data la sequenza A+B+B-A-: risolverla col grafcet (retro del foglio) completando con la tabella

dei simboli.

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3.2 SECONDA SIMULAZIONE – 19/04/2017. Alunno_____________________ 5 MM Simulazione terza prova 19 Aprile 2017

LINGUA E CIVILTA’ INGLESE

When and why was the UNO founded? Who are the Big Five? ________________________________________________________________________________________________

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Give a definition of fracking and mention its main pros and cons. ________________________________________________________________________________________________

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Explain what the Salt Acts were and how Indians reacted to them. ________________________________________________________________________________________________

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(E’ possibile consultare esclusivamente il dizionario monolingue)

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Simulazione Terza Prova – MATEMATICA Data : 19/04/2017 Candidato : 1) Il candidato risolva le seguenti equazioni differenziali : y’ – 2x +y =0 con y(0)=0 y” – 6y’ +9y=0 con y(0)=1 e y’(0)=5 /15 2) Il candidato trovi i punti stazionari della funzione z= x² +3y² -2xy soggetta al vincolo y=x+1. /15 3) Il candidato risolva la seguente equazione differenziale e il problema di Cauchy: y’-xy-y =0 Sapendo che y(0)=1 /15

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SIMULAZIONE ESAME DI STATO

TERZA PROVA: MECCANICA, MACCHINE ED ENERGIA

QUESITO 1: COME SI PROGETTA UN PERNO PORTANTE INTERMEDIO?

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QUESITO 2: COME SI ESEGUE IL PROPORZIONAMENTO DI UN VOLANO A DISCO PIENO?

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QUESITO 3: COME SI ESEGUE IL PROPORZIONAMENTO DI UNA BIELLA VELOCE?

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I.S.S. “Segato - Brustolon” Belluno a.s. 2016-2017 19/04/2017

Simulazione terza prova

Classe 5^ meccanica sez. A

Cognome e nome:……………………….

Sistemi ed automazione

1) Spiegare le differenze tra un sistema di controllo a catena chiusa e un sistema di controllo a catena aperta.

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2) Descrivere un regolatore PI.

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3) Data la sequenza A+B-B+A- con elettrovalvole monostabili: risolverla col grafcet (retro del foglio) completando con la

tabella dei simboli.

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GRIGLIA VALUTAZIONE 1^ PROVA ESAME TIPOLOGIA A: Analisi testuale

Criteri Punteggio

15 14-13 12-11

10 9-7

6-2

1 (nullo)

Comprensione del testo

Completa e approfondita Esauriente Più che

sufficiente Sufficiente, ma con alcune inesattezze

Incompleta Gravemente incompleta

Analisi Completa e accurata

Abbastanza precisa

Adeguata, con qualche incertezza

Abbastanza adeguata, anche se a volte imprecisa

Superficiale Molto superficiale

Inquadramento storico-letterario Approfondimenti

Completo e approfondito

Adeguato, ma non sempre approfondito

Sufficientemente Sviluppato Essenziale Piuttosto

schematico Vago e/o errato

Struttura del discorso

Coerente ed efficace Organica Discretamente

articolata Ordinata, ma poco articolata

Spesso disordinata e frammentaria

Molto disordinata e incoerente

Forma Corretta e precisa Chiara e lineare Nel complesso

corretta Chiara, ma con alcuni errori

Con frequenti errori Molto scorretta

Proprietà e varietà lessicale

Lessico pertinente e ampio

Appropriato Elementare, ma sostanzialmente corretto

Elementare e/o con alcune inesattezze

Povero e trascurato

Improprio e/o ripetitivo

Media

Voto TIPOLOGIA B: Saggio Breve Criteri Punteggio

15 14-13 12-11 10 9-7 6-2 1 (nullo)

Rispetto delle

consegne

(tipologia

testuale)

Completo ed

efficace Soddisfacente Abbastanza

adeguato Sostanziale Incompleto Gravemente

incompleto

Utilizzazione della

documentazione Molto ampia e

precisa Pertinente Accettabile Limitata Molto limitata Scorretta /

Inesistente

Individuazione

Tesi Evidente e ben

formulata Evidente Abbastanza

evidente Sufficientemente

riconoscibile Appena

accennata Non espressa

Presentazione

dell’argomento/ Articolata e

approfondita Adeguatamente

sviluppata Abbastanza

sviluppata Essenziale Schematica e

poco organica Superficiale/

Poco coerente

o/Argomentazione Rigorosa ed

efficace Valida e

coerente Nel complesso

articolata Sufficientemente

articolata Poco

individuabile Confusa/

contraddittoria

Struttura discorso Coerente Organica e

scorrevole Ordinata Ordinata, ma con

qualche

incongruenza Spesso

incoerente Disordinata/

Incoerente

Forma Corretta

e precisa Chiara e

lineare Nel

complesso

corretta

Chiara, ma

con alcuni

errori

Scorretta Molto

scorretta

Lessico Pertinente e

ampio Appropriato Elementare, ma

sostanzialmente

corretto

Elementare e/o con

qualche inesattezza Povero e

trascurato Improprio e/o

ripetitivo

Media

Voto

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Documento 15 maggio 2017 I.I.S. “SEGATO - BRUSTOLON” – BELLUNO Classe 5^A - Meccanica e Meccatronica

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TIPOLOGIA B: Articolo di giornale

Criteri Punteggio

15 14-13 12-11 10 9-7 6-2 1 (nullo)

Rispetto delle

consegne

(tipologia

testuale)

Completo ed

adeguato Soddisfacente Abbastanza

adeguato Sostanziale Incompleto Inesistente

Utilizzazione della

documentazione Molto ampia e

precisa Pertinente Abbastanza

adeguata Limitata Molto limitata Scorretta /

Inesistente

Individuazione

tesi Evidente e ben

formulata Evidente Riconoscibile Per lo più

riconoscibile Appena

accennata Non espressa

Presentazione

dell’argomento Ricca e

approfondita Ampia Discretamente

strutturata Accettabile Modesta Scadente

Forma Corretta e

precisa Chiara e lineare Nel complesso

corretta Chiara, con alcuni

errori Scorretta Molto scorretta

Lessico Ampio ed

efficace Appropriato Abbastanza

appropriato Elementare e/o con

qualche inesattezza Povero e

trascurato Improprio e/o

ripetitivo

Media

Voto

TIPOLOGIA C e D: Tema

Criteri Punteggio

15 14-13 12-11 10 9-7 6-2 1 (nullo)

Informazione Esauriente Ampia Più che sufficiente

Sufficiente Molte imprecisioni Molto limitata

Scorretta/ inesistente

Aderenza Traccia

Completa Adeguata Abbastanza adeguata

Sostanziale Superficiale/ incompleta

Fuori tema/scarsa

Sviluppo dei contenuti

Approfondito Ampio Abbastanza esauriente

Accettabile Carente Mediocre

Struttura Discorso

Coerente Organica Ordinata Sufficientemente ordinata

Talvolta incoerente

Disordinata/ incoerente

Forma Corretta Chiara e lineare Nel complesso corretta

Chiara, ma con alcuni errori

Con frequenti errori

Molto scorretta

Lessico Pertinente e ampio

Appropriato Semplice, ma corretto

Elementare e/o con alcune inesattezze

Povero e trascurato

Improprio e/o ripetitivo

Media

Voto

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Documento 15 maggio 2017 I.I.S. “SEGATO - BRUSTOLON” – BELLUNO Classe 5^A - Meccanica e Meccatronica

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GRIGLIA VALUTAZIONE SIMULAZIONE SECONDA PROVA 23/02/2017

Materia: DISEGNO, PROGETTAZIONE, ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE

(Docente: Prof. Paolo De Pasqual)

- Dimensionamento albero punti 4

- Dimensionamento cuscinetti punti 3

- Disegno (corretteza, completezza, norme) punti 6

- Ciclo di lavorazione punti 2

Totale Punti 15

GRIGLIA VALUTAZIONE SIMULAZIONE SECONDA PROVA 21/04/2017

Materia: DISEGNO, PROGETTAZIONE, ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE

(Docente: Prof. Paolo De Pasqual)

- Dimensionamento albero: punti 5

- Disegno (corretteza, completezza, rispetto normative): punti 7

- Ciclo di lavorazione: punti 3

Totale punti 15

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Documento 15 maggio 2017 I.I.S. “SEGATO - BRUSTOLON” – BELLUNO Classe 5^A - Meccanica e Meccatronica

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GRIGLIA CORREZIONE TERZA PROVA

Cognome_____________________________________ Nome_____________________________

Domanda n°

1

2

3

Punteggio totale per materia

Punteggio totale

Media* = P.t./15

Voto assegnato /15

ELEMENTI DI GIUDIZIO GIUDIZIO PUNTI

Elaborato senza alcun cenno di risoluzione Nullo 1

MM ancata comprensione del quesito � Conoscenza dei contenuti nulla o molto scarsa � Correttezza formale o procedurale non valutabile per le gravi lacune � Incapacità di costruire una procedura (descrittiva, risolutiva) � Lessico e/o terminologia tecnica totalmente inadeguati

Del tutto Insufficiente

2÷5

� Fraintendimenti nella lettura del quesito � Conoscenza dei contenuti scarsa o frammentaria � Diffusi errori formali e/o di calcolo che pregiudicano la comprensione e/o la soluzione � Competenza procedurale labile (esposizione disordinata o con qualche incoerenza) � Notevole difficoltà ad operare analisi o sintesi � Lessico e/o terminologia tecnica inadeguati

Gravemente Insufficiente

6÷7

� Risposta parziale o non del tutto pertinente al quesito posto � Conoscenza approssimativa e superficiale degli argomenti richiesti � Numerose inesattezze formali e/o di calcolo che a volte pregiudicano la

comprensione e/o la soluzione � Difficoltà nel condurre l’analisi (o la sintesi) � Esposizione non sempre ordinata e senza spunti personali � Lessico e/o terminologia tecnica non sempre adeguati

Insufficiente 8÷9

� Conoscenza degli elementi essenziali degli argomenti richiesti � Sufficiente correttezza formale e/o di calcolo (inesattezze che non pregiudicano la

comprensione e/o la soluzione) � Abilità sufficienti nell’analisi e nella sintesi � Sufficiente sicurezza nella conduzione della procedura risolutiva � Esposizione abbastanza ordinata, collegamenti sufficientemente pertinenti � Lessico e/o terminologia tecnica semplici ma abbastanza corretti

Sufficiente 10

� Discreta Preparazione sugli argomenti richiesti � Esposizione ordinata pur con qualche imperfezione formale e/o di calcolo � Discreta abilità in commenti e comparazioni � Discreta abilità nell’analisi, nella sintesi, esposizione chiara e ordinata � Discreta abilità nell’impostare una procedura risolutiva � Lessico e/o terminologia tecnica corretti pur con qualche inesattezza

Discreto 11÷12

� Buona preparazione buona sugli argomenti richiesti � Buona abilità nell’impostare la procedura risolutiva � Esposizione ordinata e corretta, pur con qualche improprietà formale. � Buona capacità di analisi e /o di sintesi � Lessico e/o terminologia tecnica adeguati

Buono 13÷14

� Conoscenza approfondita degli argomenti richiesti � Elaborazione personale dei contenuti senza alcuna imperfezione formale � Sicurezza nell’istituire collegamenti significativi � Convincente capacità di analisi e sintesi � Sicurezza nelle procedure risolutive � Linguaggio specifico ricco ed appropriato

Ottimo 15