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Lampedusadaparadisoa lager: Crialeseracconta l’isola
Franceschini: dai ricchiuna tassa di solidarietà
Reportage comeun film:cosìmuore la terrapromessap ALLE PAGINE 10-13
Sì dei sindacati e di Bossi La proposta prevede di aumentare per quest’annodi 2 puntil’Irpef sui redditi oltre i 120mila euro. Il Pdl in difficoltà: vecchio sloganp ALLE PAGINE 6-7
Esercizi di equilibrio
L’Italia sfida la crisiMille sistemiper farfrontealledifficoltàeconomicheCon i consumi cambialo stiledi vita
I lettori scrivonoL’acquadel rubinettoi capelli tagliati a casaallemostremagratisandareapiediviaggiare lowcost
La libertà di ricerca è sorella della libertà di pensiero. I freni che le ideologie - omeglio, le
loro esasperazioni - pongono al pensiero scientifico sono un’anticamera pericolosa per il
più importante dei diritti dell’uomo Umberto Veronesi, 11marzo
p ALLE PAGINE 4-5
“1€ Marzo 2009
Giovedì 12 www.unita.itAnno 86 n. 68
PAG. 17 ITALIA
AbuOmar, la Consulta censura i pm
PAG. 38-39 CULTURE
Il criminale nazista e il suo avvocato
Denunciare i clandestini, medici in rivolta
Il Paesereale
L'idea di togliere ai ricchi per dare ai poveriè talmente antica, semplice ed evocatricedegli eroi delle fiabe da risultare intollerabi-le per gli alchimisti della finanza creativa,irricevibile - evidentemente - per imiliardarie gli aspirantimilionari di governo sollecitatia una solidarietà che sì certo dovrebbeessere spontaneama quando inmodo cosìvistoso latita si può anche chiamare all'ap-pello. Provarci, almeno. Qui nella foresta diSherwood il buio è fitto. ReGiovanni, am-messo chene esista uno, è alle Crociate. Alcastello l'ipotesi che si possa tassare chi hamolto per dare a chi hamolto poco sembraun ridicolo rovesciamento della realtà: pro-vocatorio, scandaloso, eversivo. La norma,non vedete?, è il contrario. La legge è all'op-posto. Chi hamolto se lo tiene e pretende dipiù. Non è un caso che la proposta di DarioFranceschini piaccia a Bossi divenuto ormaiil paladino, al Nord, dell'ex cetomedio scivo-lato in basso e di larga parte di quella cheun tempo si chiamava la classe operaia.Conosce bene il suo elettorato, Bossi. Cono-sce il Paese reale, almenouna parte geogra-fica dell'intero. Diversamente daimagnati edalle star televisive conosce l'imbarbarimen-to e la rabbia che derivano dal bisogno. Perquesto è d’accordo con Franceschini: biso-gna tornare da dove ci si è allontanati, biso-gna stare nelle cose della vita, sentire lavoce del Paese che chiama. Persino Inter-net è un lusso permilioni di persone, certo,
ma ègià una finestra da cui affacciarsi inmancanza di scarpe per camminare. Allorafate ungiro, andate a vedere cosa fa chinon ce la fa. Proliferano i luoghi di scambio,si torna al baratto. Low cost, no logo. I nostrilettori ci scrivono come si tengono in equili-brio, come sopravvivono alla crisi. Pubbli-chiamo le loro voci. Rinuncio ai figli, diconoper esempio. Non stiamoparlando di chinonha niente. Parliamodi chi aveva qualco-sa e non lo ha più. BiancaDi Giovanni rac-conta dati allamano cosa sia in Italia oggi lapovertà senza rete: sussidimacchinosissimi,social card ancora oggi arrivata amenodellametà di chi ne avrebbe diritto. Quasiduemilioni di bambini sotto gli 11 anni instato di indigenza. Cifre daQuartomondo,da vergogna. I più poveri ancora, intanto,continuano a sbarcare qui in cerca di unEldorado. Finiscono a Lampedusa.
Il commissario europeo Jaques Barrotsbarca domani sull'isola. L'Europa non sifida di noi, viene a vedere di persona. L'Uni-tà ha chiesto a Emanuele Crialese, regista di«Respiro» e di «Nuovomondo» che a Lam-pedusa ha vissuto e girato i suoi film piùbelli, di tornarci e raccontarcela oggi. Il suoreportage su quella terra trasformata ingalera è un documento prezioso, emozio-nante e scandaloso insieme.Ella Baffoni intervista EmmaCastelnuovo,
96 anni, professoressa dimatematica insi-gnita pochi giorni fa dal capo dello Statocon lamedaglia di GrandeUfficiale almeri-to. Per lei i suoi allievi hanno coniato il no-medi Emmatematica. Ha formato genera-zioni lasciando un segno indelebile. Raccon-ta della geometria che si fa con lemani, dellinguaggio che accomuna chi parla linguediverse, di una scuola che non esiste più.Quella che ha fatto grande questo paese eche lo condannerà a essere piccolo, in as-senza dimaestri, domani.
CONCITADEGREGORIO
PAG. 26 MONDO
Filo rosso
I separati in casa dell’Unione europea
Oggi nel giornale
Stoccarda, ex studentefa strage in un liceo: 16morti
PAG. 18 ITALIA
Roma, pestati due albanesi«Siete romeni?». Poi le botte
«Emmatematica», e puoigiocare con la geometria
Zagrebelsky: rischi per la democrazia
Diario
http://concita.blog.unita.it
PAG. 22-23 CONVERSANDO CON
PAG. 24-25 MONDO
www.unita.it
PAG. 16 ITALIA
PAG. 17 ITALIA
2GIOVEDÌ12MARZO2009
ANDREA CARUGATI
Regista
Giacomo Faenza
Zorro
Marco Travaglio
Staino
BrunuVespu ePiguBattistu
FRASEDI...Gae AulentiFuksasGregotti
1 «Caro Parlamento»Ho girato questo documentario per dare voceai tanti che vivono senza la certezza di un la-voro. Le loro parole sono intervallate dagli ar-ticoli della Costituzione che parlano di lavo-ro, per mostrare lo scarto gigantesco tra teo-ria e pratica.
2 Le favoleMi sono mosso come un medico, ho descrittola malattia e individuato la cura: la Costituzio-ne, il più bel regalo che ci abbiano fatto, tantoda sembrare un libro di favole.
3 La selezioneHo aperto un blog, in cui spiegavo il mio pro-getto e l’ho fatto girare in rete. Mi hanno rispo-sto a centinaia, ne ho scelti 158. Mi ha colpitoil loro coraggio: venire davanti a una teleca-mera a dire che non arrivano a fine mese.
4 La politicaEmerge una sfiducia totale. Ma non pensoche siano qualunquisti: in Parlamento e suimedia si continua a parlare di cose che nonriguardano le loro vite, dalle intercettazioniallo sbarramento al 4%. La politica è comeuna mongolfiera, lontana dalla Terra.
5 La ricostruzioneIl film vuole parlare ai giovani, invitarli a leg-gere la Costituzione. Spetta a noi 30-40ennifare qualcosa, non possiamo più dare la colpaagli altri. È come nel Dopoguerra, c’è un pae-se da ricostruire.
Per due sere di fila, Porta a Porta ha proces-sato i due rumeni che non hanno commes-so lo stupro della Caffarella. Appena usci-ti dal tribunale, avvocati e poliziotti si tra-
sferivano al TeleRiesame per proseguire il dibatti-to, anzi il dibattimento, spiattellando verbali a fa-vore di telecamera. Vespa trasmetteva il filmatodella confessione (poi ritrattata) del “biondino” edomandava perché mai uno dovrebbe accusarsi diun reato che non ha commesso. Poteva chiederlo aDavid Mills, ma lui non si occupa di queste inezie.Già, che accadrebbe se circolasse il video-interro-gatorio di Mills (18-7-2004) e qualcuno lo trasmet-tesse, come ha fatto Vespa con quello di AlexandruLoyos (18-2-2009)? Saremmo sommersi di strillicontro la gogna mediatica, la violazione della pri-
vacy e del segreto (che su atti depositati non esi-ste). Invece, trattandosi di rumeni, silenzio di tom-ba: l’insetto ha detto che il video “è stato messo adisposizione nostra e degli altri organi d’informa-zione”, senz’aggiungere che la legge-bavaglio AlFano, da lui più volte applaudita, gli avrebbe vieta-to non solo di mostrarlo, ma anche di parlarne. Pe-na la galera. Per fortuna, a denunciare la l’”osses-sione forcaiola”, la “ghigliottina mediatica” chefabbrica “mostri in effige” (sic), rammentando lasacra “presunzione d’innocenza”,ha provveduto Pi-gi Battista in un vibrante fondo sul Corriere. Anzino, mi dicono che queste parole Battista le ha scrit-te per Mastella, Del Turco, D’Alfonso e Margiotta,peraltro mai scagionati. Per Mastellu, Del Turcu,D’Alfonsu e Margiottu, c’è tempo.❖
5 risposte da
«Le licenze facili e i permessi edilizi fai da te decretano la finedelle nostre malconce istituzioni. La proposta di liberalizzazio-ne dell’edilizia di Berlusconi compromette il territorio»
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Annuale
7gg/Italia 296 euro6gg/Italia 254 euro
Semestrale
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EsteroSemestrale
7gg/estero 581 euro
Annuale
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www.unita.it
3GIOVEDÌ
12MARZO2009
In America, dove la crisi sta assu-mendo contorni da Grande De-
pressione con milioni di senza lavo-ro, la chiamano “la cultura della fru-galità”. In Francia parlano di scoper-ta della morigeratezza. E’ la rispostaal panico dei mercati, all’inflazioneche galoppa, all’incubo . Quell’inge-gnarsi per arrivare con dignità allafine del mese. Cancellato il lusso, na-turalmente, ma abolita anche ogniforma di spreco. Per non soccombe-re, tanto vale trasformare la crisi inuna strategia di sopravvivenza.Giampaolo Fabris, sociologo, parlanon a caso di “una crisi dei consumi
che si somma per la prima volta aquella del modello che l’aveva ispira-ta. Una crisi che potrebbe ancheevolvere nella necessità che divienevirtù”. Insomma nuova etica, nuovaecologia. Sul nostro sito, www.uni-ta.it, abbiamo chiesto ai lettori qualisono le rinunce che hanno affronta-to e affrontano per arrivare a finemese. Ne viene fuori il ritratto di unPaese che tira la cinghia, ma è insie-me più attento, più consapevole. UnPaese, che bada al centesimo ed èquindi costretto a scegliere. “Vado
solo a piedi. E quella che prima erauna coercizione, si sta trasforman-do in uno stile di vita”, scrive un let-tore. C’è chi è diventato vegetaria-no, chi ha lasciato l’auto e ha scoper-to la bicicletta, chi sta sperimentan-do la cucina con le materie povere echi ha imparato da sé a riparare unlampadario o a cucire un vestito. Vi-te iper sobrie. La cultura del lowcost come unica chance. Parola d’or-dine: ingegnarsi. “Lasciateci però ladignità”, dicono tutti. Quella non haprezzo. E non si svende. ❖
DANIELA AMENTA
ROMA
466 euro + 8%
Tucome sbarchi il lunario?Così l’Italia sfida la crisiAbbiamo chiesto ai lettori, sulnostro sito, di raccontarci qua-li sono le cose di cui si privanoper arrivare alla fine del mese.Ritratto di un Paese in crisi diossigeno ma che si ingegnaper non gettare la spugna
I numeri della spesa delle famiglie
Èquesta laciframediamensileper la spesaalimentaredelle famiglie:107europer lacarne
- 28%La flessionedelladomandaperautomobili,motocarburantie trasporti aerei.Cresce l’informatica:+4,4%
p C’è chi è diventato vegetariano, chi non usa più l’automobile e si cuce i vestiti in casa
pNuova etica, nuova ecologia Il sociologo Fabris: coi consumi è crollato uno stile di vita
L’aumentodellaspesafattadalle famigliedaiproduttoridirettidibenialimentari
LAVOCE DI G.P.
Ho rinunciato a un figlio
Rinuncio ad avere un figlio: nonme
lo posso permettere con un lavoro
precarissimo (collaborazione occa-
sionale).Pregoilmiodentistadi fare
sololostrettonecessario,enonviag-
giomai, anche semi ero laureata in
lingue proprio col sogno di poter
viaggiareper lavoro,oanchesolodi
potermelo permettere, un viagget-
to ogni tanto, anche con un lavoro
'sedentario': e invece no, guadagno
troppo poco, e a malapena ci esco
con l'affitto romanoe le spesedi ca-
sa. Inoltre rinuncio all'auto: mante-
nerlaèquasi comemantenereunfi-
glio,tratasse,carburanteemeccani-
co, ma onestamente questa non è
unaprivazionechemipesamolto.E
rinuncioanchealteatro.Possoanco-
rapermettermidi sceglierequalche
film da vedere al cinema,molto po-
chi, e un abbonamento adsl che
comprende internet e telefonate ai
numeri fissi. Inoltre non posso per-
mettermi la palestra o la piscina, ma
compro ancora libri.
MARTI
Taglio sui sogni
Iosonolaureata(110elode),ho3abili-
tazioni all'insegnamento, sono una
biologa abilitata, e per tutta la vita ho
dovutofare la cameriera, lepulizie, ri-
petizioni private... Io sono stufa, stu-
fa!!! E' vero cheneimomenti di crisi ci
si accontenta, ma è anche vero che
dopotantisacrificifattiperraggiunge-
re dei risultati voglio quello che mi
spetta!Sonodisoccupataesenzaspe-
ranze di venire chiamata ad insegna-
re, visti i tagli. Le mani me le sporco
eccome,ma spessomi vieneda pian-
gere se penso al futuro che mi viene
negato. Chissà se avrò mai una casa
mia,dei figli.Voletesaperesucosata-
glio,perrisparmiare?Tagliosuisogni.
MARCO
Niente dentista
Abito un campagna e la terra ridà
quel che tu gli doni. Se la curi e lavori
con amore, ti da tanto. Questa è una
cosachemoltihannodimenticato.Pe-
rò, una volta risolto il problema del
mangiare, ecco che tutto finisce. I so-
gnimuoionoprimadinascere.Orade-
vo rinunciare quasi a tutto. Ho una
127 del 1982 a metano. Quella ho, e
quella mi tengo. Volevo una macchi-
nanuovanonperpassioneperimoto-
ri e le macchine. Sono cose che non
mi interessano. Vorrei guidare e sen-
tirmi al sicuro. Una sensazione che
unavecchiamacchinanon ti daaffat-
to. Diciamo che con il lavoro che ave-
vo,cominciavoapensareadunamac-
china un pò più sicura. Idem con i ve-
stiti. Idem, e questo è un vero proble-
ma, per la propria salute. Ho bisogno
di un dentista. Ma non me lo posso
permettere.
Gratis sul divano
Ricette “antiche”
TURISMO
INAMERICA
Primo Piano
Sono quasi un milione i viag-
giatori che hanno fatto «Cou-
chSurfing», hanno cioè girato
il mondo facendosi ospitare
gratis grazie al sito Internet
Couchsurfing.com (A.G.)
Su YouTube vanno fortissimo i
videodiNonnaClara,unasigno-
radi94anni chespiegacomeri-
sparmiareconlericettedellaDe-
pressione. (A.G.)
www.unita.it4
GIOVEDÌ12MARZO2009
Sul nostro sito ogni
settimana dritte e curiosità
Il miglior forum su come fare
da sé detersivi e cosmetici
LUIGI RESTANI
Mi taglio i capelli dame
misoncompratountagliacapellielet-
trico inungrandemagazzino cheera
in offerta a 19,85 Euro e i capelli me li
ha tagliati miamoglie. Quando anda-
vo dal barbiere il taglio dei capelli lo
pagavo 18 uro e se li facevo anche la-
vare pagavo 23 Euro. In pratica già al
primo taglio di capellimi son recupe-
rato la spese del tagliacapelli elettri-
co. Mi dispiace per il mio barbiere.
LEO 72
Mostre solo gratis
Si vive, certo... conducendo una vita
sociale piuttosto "ristretta" (addio a
cenenumerose, pub congli amici, fe-
ste..); spese piu' oculate e abolizione
di "botte di testa".. però non rinuncio
ai libri, al cinema quando posso (ma-
gariunavoltaalmesemavado)adun
bel film, qualche volta ad un concer-
to,unCdcompratonuovo(tuttaun'al-
trastoriarispettoallamusicascarica-
ta, c'è tutto un rito che parte dallo
scarto della plastica alla lettura dei
brani, che rende il contenuto decisa-
mente piu interessante...), una mo-
stra (magari gratuita). Insomma ri-
nuncio eccome rispetto al passato.
Ma il superfluo non è la cultura.
REMIGIO
Bere acqua di rubinetto
Premetto che perme la sobrietà è lo
stiledivitachemisondatofindagio-
vane. Io risparmio da sempre anche
seilmiostipendioprimaelapensione
oramipermetterebberodi consuma-
re molto di più! Come? Innanzitutto
consumo fino alla decenzaogni capo
di vestiario, bevoacquadel rubinetto
(è buonissima), mi taglio i radi capelli
conlamacchinettadapochieuro, fac-
cio la barba una volta alla settimana,
ho una utilitaria molto risparmiosa, il
cibo che compero è cibo di stagione
prodottovicinoacasaenonbuttovia
niente, mi informo su internet, non
guardo la TV e mi confronto con la
gente di ogni razza e di ogni colore e
di ogni credo.
FRANCESCA
Viaggiare low cost
Pocopiùche trentenni, rinunciamoai
viaggieandiamoatrovareamici ingi-
roper l'Italiae l'Europa,contrenievo-
li low cost. La nostra passione è cuci-
nare insieme, andare in giro permer-
cati.ANatale inostriamicihannorice-
vuto barattoli di marmellata fatta in
casa. L'ultima cenaal ristorante risale
a fine agosto 2008, ed era una pizza,
nemmenobuona. Vogliamoun figlio,
e non sarà la crisi a farci rinunciare al
nostro unico vero sogno.
MARCO
Riscoprire la terra
Compro prodotti direttamente dal
produttore.Anzichèandareamangia-
re lapizzaoal cinema,mettounpo’di
gasolionellamacchinaevado incam-
pagna a raccogliere quello che offre
in quella stagione (funghi, bietole, ci-
coria,asparagi, rucola,cardi, camomil-
la,more,corbezzoli, fichi, fichid'india).
Conquestiedaltriprodottifacciomar-
mellate, confetture sott'olio, evito di
comprare tantaverdura.Comprocas-
settedipomodoridalproduttoreefac-
ciolaconservapertutto l'anno.Faccio
lapasta in casa.Nonmi facciomanca-
re nulla con una spesa irrisoria. Costa
unpòdi faticama simangia daDio. In
due abbiamo un unico stipendio di
1000 Euro e paghiamo un affitto di
300 Euro. Quindi se ci si guasta qual-
che cosa, prima di farla riparare pren-
do tutte le informazioni via internet
per ripararmela da solo. Così ho rifat-
tounbagno, riparato il ferrodastiro,
frigorifero,condizionatore, tapparel-
le ecc. ecc. Sono ancora vivo.
LELLA
Diventiamopiù attenti
Nonpotròmai rinunciare alla cultu-
ra, libri, cinema, teatro.Per ivestiti ci
sono tanti modi alternativi (a parte
cheabbiamotutti troppecose)mer-
catini, scambi con le amiche, vinta-
ge, farsi le cose che è anche diver-
tente.Per il cibo leofferte e iG.A.S. e
impararelasobrietà:anatalecibitra-
dizionali e non salmone, fragole, ca-
viale, aragoste.
PATRIZIA
Quasi vegetariani
Sonodisoccupata, unadelle famose
laureate disoccupate. Convivo con
un lavoratore dipendente; dobbia-
morinunciare a: vacanze (e noi ado-
riamoviaggiareper cui èdura), al ci-
nema (dura) a teatro, alla pizza o al
ristorateetnico(visiamoandati l'ulti-
mavolta 1 anno fa.Usiamoscarpe fi-
noaquando sonopresentabili; abiti:
lo stretto necessario. Comperiamo
ciboetc.approffitandodelleoffertre
e ad un discount di buon livello; po-
chissimacarne, ilminimoindispensa-
bilepernondiventarecarenti di B12.
Così facendo, diamo il nostro picco-
locontributoasalvarequalchebovi-
noequalchepollo:dinecessitàvirtù.
Nonpossiamoassolutamenterinun-
ciare ai libri e a qualche cd della no-
stra rock-bandpreferitaaltrimenti ci
ammaleremmodi depressione.
MATTEO
Iper sobrio e contento
Sonostudenteuniversitariofuorise-
deevivocon700euroalmeseMan-
gio riso, patate, uova, verza e legu-
mi a volontà (solo quelli secchi) po-
chissima carne e pesce. Non homai
comprato una bottiglia d'acqua.
Non cambio il telefonino da una vi-
ta, vestiti e scarpe solo lo strettone-
cessario e sempre economici. Vado
acorrerealparco,aggratis.Nonfac-
cioregali inutilienonvoglioricever-
ne. Sono ipersobrio e contento.
BIAGIO
Vado a piedi
Storinunciandoinmanieracrescen-
teall'usodellamacchina.Con lascu-
sadelcolesteroloaltoedei trigliceri-
di risparmio anche sul mangiare
(menoristoranti,menocarne,meno
dolci). Però non rinuncio a L'Unità, il
mio giornale.
www.unita.it www.biodetersivi.altervista.org
Co-Housing
Coop tra amiche
Speciale Low Cost Economia domestica
DIVIDERE CASAE SERVIZI EXTRA
SHOPPING
Cucina, sala tv, e magari anche
l’asilonido.Tuttoincomunetrai
condominiperdividere la spesa
epotersipermettereservizisup-
plementari: è il cohousing. (A.G.)
DaLondraarrivaloshoppingco-
operativo. L’idea salvaglamour
si chiama «Dress Crossing». Le
amiche comprano in società e
poi scambiano i capi. (A.G.)
5GIOVEDÌ
12MARZO2009
Foto di Tony Gentile/Reuters
La proposta del Pd è netta. «Mette-re a disposizione dei Comuni e del-le associazioni che lavorano nel so-ciale 500 milioni di euro per com-battere le povertà. I fondi si reperi-ranno da un contributo straordina-rio di due punti di Irpef sui redditialti. A iniziare da quelli dei parla-mentari». In cifre, dai 120mila eu-ro annui in su. Così, in due minutiDario Franceschini mette ko gover-no e maggioranza e compatta leopposizioni. Umberto Bossi si di-chiara d’accordo, ma dal portavo-ce di FI arriva la bocciatura: «guaia toccare le tasse dei ricchi». I ric-chi vanno aiutati a spendere, men-tre ai poveri basta la mancia.
SOLIDARIETÀ
Il leader del Pd parla di «solidarie-tà» (parola dimenticata), di «co-munità», di «missione collettiva in-dotta dalla crisi: o ci salviamo tuttio non si salva nessuno», di una so-cietà civile «che non può basarsi so-lo sul mercato, dove il più forte
schiaccia il più debole».
GLI ESCLUSI
Impensabile avere dubbi, dopo tut-ta la mattinata passata ad ascoltarele vecchie e nuove sofferenze degliesclusi: quelli di cui oggi «ci si vergo-gna di parlare». Nel lungo incontrodel vertice del Pd con l’associazioni-smo di base, aperto ieri da EnricoLetta e Livia Turco e concluso dal se-gretario, prende forma lo tsunamiche si sta abbattendo sui più deboli,per via della crisi e per via della mio-pia del centrodestra. La Caritas de-nuncia un aumento vertiginoso dipacchi alimentari da consegnare.Un gruppo di genitori di bimbi porta-tori di handicap parlano di assolutoabbandono da parte dello Stato. «Ègiusto che sia la famiglia da sola asostenere chi è sfortunato?», è la do-manda lanciata davanti a una pla-tea ammutolita. L’esponente dell’as-sociazione «avvocato di strada»
elenca i rischi delle ultime normesulla residenza: «A che serve fare lalista dei senza dimora? La residenzaè un diritto inalienabile». Save thechildren ricorda come negli sbarchia Lampedusa spesso si dimenticano
i minori arrivati senza nessun geni-tori a difenderli. Poi c’è chi parla diEuropa, delle molteplici forme diaiuto che tutti i Paesi membri si so-no dati. Tutti, a parte l’Italia. Di quila proposta dei democratici, chechiedono di creare (solo per que-st’anno) un nuovo scaglione dai120mila euro in su, con l’aliquotamarginale al 45% (oggi la massimaè al 43% dai 75mila euro). Si trattadi circa 200mila persone che nonevadono: per lo più professionisti,alti dirigenti, soggetti titolari di quo-te di società. Questa la platea che siaddensa a quel livello. Sono gli one-sti, ma più fortunati di altri. Da nota-re: assolutamente marginale la pre-
senza dei redditi da impresa (circa10mila). Si tratta di fare un gesto disolidarietà. I parlamentari Pd fannoquadrato attorno al segretario. Inmolti, anche da altri gruppi, si dico-no disponibili a collaborare. Silen-zio tombale dal titolare del Tesoro,che spesso si è ispirato a Franklin D.Roosevelt. Eppure il presidente ame-ricano, nel 1932 aumentò l’aliquotamarginale della Lincoln tax (la tassafederale) dal 25 al 63%. Ma in Italianon lo ricorda nessuno.❖
www.pd.it
Sergio CofferatiProposta giusta eopportuna. In questa crisiva ritrovato lo spiritodella solidarietà
Dario Franceschini
Guglielmo EpifaniLa Cgil è d’accordo,va raddoppiata anchela durata della cassaintegrazione ordinaria
Umberto BossiIl piano di Franceschinipuò andare bene: in unmomento di crisi chi ha dipiù deve contribuire
LAPROPOSTADI FRANCESCHINI
p Una tantum Contributo di solidarietà per i redditi superiori ai 120mila euro l’anno
p L’adesione L’idea del leader Pd piace ai sindacati. Combattere anche l’evasione fiscale
IL LINK
L’emergenza sociale
Mettere a disposizione500 milioni di euro percombattere la povertà
ROMA
PrimoPiano
L’iniziativa
Franceschini:tasse ai ricchiper aiutarei piùpoveriUn contributo di solidarietàdei più ricchi per finanziare lalotta alla povertà. Due punti diIrpef in più (portando l’aliquo-ta marginale al 45%) per i red-diti sopra i 120mila euro. A co-minciare dai parlamentari.
BIANCA DI GIOVANNI
6GIOVEDÌ12MARZO2009
E va bene che sentirsi definire di sini-stra è una cosa che al segretario delPd Dario Franceschini «fa venir da ri-dere». Però l’effetto paradossale del-la sua proposta di togliere ai ricchi(quelli che guadagnano oltre i 120mila euro) per dare ai poveri (il 2 percento sull’Irpef, ma solo per il 2009)
è che Umberto Bossi applaude, PierFerdinando Casini approva (è la pri-ma volta che lo fa) e Rifondazione,invece, boccia.
L’idea di aumentare le tasse, soloai più ricchi per giunta, dovrebbe farrabbrividire membri (ed ex) di unaalleanza di centrodestra che spesso evolentieri si è fatta eleggere al grido«meno tasse per tutti». Eppure soncambiati i tempi e, mentre il Pdl scio-rina le sue critiche («demagogia»,«propaganda», «paura instillata aipiù abbienti» eccetera), il leader delCarroccio Umberto Bossi si intesta laprima, vistosa eccezione: «La propo-sta può anche andare bene», dice. «Inun momento di crisi, chi ha di più èbene che contribuisca». Lineare, ilplacet di Bossi entusiasma vari espo-
nenti del Pd. A stretto giro, arriva pu-re il sì di Pier Ferdinando Casini. Fino-ra il leader Udc aveva sempre rispo-sto col pollice verso alle proposte delneosegretario del Pd. «I suoi primipassi non mi convincono», ribadiva.Ma, durante un dibattito alla fonda-zione Formiche, non fa scappare il
gancio di Enrico Letta («è un realecontributo alla lotta alla povertà»)e prontamente sottoscrive le paroledel responsabile Welfare del Pd: «Ègiusto un contributo perché venga-no garantiti i servizi sociali del Pae-se», spiega.
VOLONTARI D’ACCORDO
Più scontato il plauso delle associa-zioni di volontariato, che avevanosottolineato il rischio di essere «tra-volte» dall’onda di richieste. Così co-me l’appoggio dei dirigenti del Pd,come Pier Luigi Bersani, Livia Tur-co, Anna Finocchiaro, Antonello So-ro, Sergio Cofferati o del governato-re dell’Emilia Errani. Un plauso an-che dal leader della Cgil, GuglielmoEpifani, che definisce «giusta e con-vincente» la proposta, perché «c’èbisogno di aumentare le risorse ver-so le fasce sociali più svantaggiate».
Inaspettata, come il sì di Bossi, ar-riva invece la bocciatura del segreta-rio del Prc Ferrero, che definisce laproposta «una foglia di fico tantoper far finta di esistere» e l’idea in sé«un’inconsistente elemosina di Sta-to». Meglio poveri, certo.❖
TENUTA
FRASEDI...ALBERTOBOMBASSEIConfindustria
Nel2008,secondol’Ismea, icon-
sumi alimentari hanno tenuto,
nonostante la crisi, registrando,
rispetto al 2007, un aumento
dei volumi di acquisto delle fa-
miglie italiane dello 0,5%.
ROMA
F«Avevo già criticato la Cgil che voleva tassare i ricchi. Questaproposta di Franceschini non è tanto diversa. Non sono questele misure che risolvono la crisi»
La pelle ha tanti colori. Il sorriso uno solo.Contro discriminazioni e razzismo. Per una società di eguali, interculturale e rispettosa delle differenze. [email protected]
STESSOSANGUE.STESSIDIRITTI.
Photo: l.zeccara
@alice.it
STRANIERIITALIANI
Bossi apre alla propostadi solidarietà del Pd
Sorprendente reazione del lea-der del Carroccio: «Con la crisi,chi ha di più è bene che contribui-sca», dice. «È una misura giusta»,sottolinea anche il leader UdcPier Ferdinando Casini. No, inve-ce, dal Prc: «Elemosina di Stato».
SUSANNA TURCO
7GIOVEDÌ
12MARZO2009
C'è un pullman che sta attraversan-do l'America: a bordo solo disoccu-pati. Sono una piccola, infinitesi-male parte dei quattro milioni equattrocentomila americani senzapiù posto di lavoro. Attraversano ilPaese dell'Unione, la meta è la Ca-sa Bianca: vogliono incontrareObama, parlare con il loro Presi-dente. In ogni città in cui si ferma-no sale un altro disoccupato. Ilpullman parte e a terra restano lefamiglie, i figli con i palloncini:«Vai papà, dobbiamo farcela», stril-lano i piccoli mentre l'uomo che sa-le a bordo si copre il viso, si com-muove. Il pastore protestante be-nedice il viaggio e il pullman va.«Ce la faremo», dicono in coro.
Sembra una canzone di BruceSpringsteen, di quelle dedicateagli States in bianco e nero. Sem-bra un film a colori sulla GrandeDepressione. Invece è vero. Tuttotragicamente vero. Il lavoro che siperde, le case messe all'asta a undollaro e i mutui rinegoziati neglistadi tanta è la gente che cerca diconservare l'ultima certezza chepossiede: un tetto sulla testa. A De-troit le banche quasi regalano levillette pignorate. È la metropolidove la crisi dell’auto ha assuntoproporzioni «atroci», come ha det-to Obama. Così il sogno di una vitasfuma per una cifra irrisoria men-tre il prato all’inglese della casettaè diventato giallo. Non ci crescepiù nulla. A Manhattan gli acqui-renti dell’appartamento con vistasuperano il picchetto dei pignora-ti. C’è l’asta di Real Estate Disposi-tion, un’azienda californiana spe-cializzata nella svendita di immo-bili. Li chiamano pescecani. Si pre-
sentano quando le rate del mutuodiventano pesanti come piombo. Sipresentano ed espongono il lotto aun migliaio di clienti, gli altri si colle-gano attraverso la Rete. Chi offre dipiù? Scene da recessione avanzata.Obama non nasconde la crisi. La rac-conta, la spiega, mostra i numeriche fanno paura. Ma conclude ognivolta nello stesso modo: «Ce la fare-mo tutti assieme». Così il pullmandei disoccupati va. E in ogni città incui arriva c’è un piccolo comitatod’accoglienza. «Ce la faremo, ce lafaremo». Come un mantra, una lita-nia per una seduta psicoanaliticacollettiva, globale.
Concetto ribadito da Ben Ber-nanke sabato scorso, il numero unodella Federal Reserve. «Siamo unpopolo che non si arrende.Abbiamoattraversato altre crisi, altre batta-glie. Noi siamo l’America e ce la fare-mo». E cita come esempio della ri-
scossa Ty' Sheoma Bethea, una ra-gazzina di Dillon, che ha inviatouna lettera al Presidente degli StatiUniti perché la sua scuola cade a pez-zi. «Vogliamo studiare, dobbiamofarcela», ha scritto Ty'. Obama l'havoluta accanto alla moglie Michelleil giorno in cui ha giurato davanti al
Congresso. Questi sono i piccoli, gi-ganteschi miracoli d'America. Lapartecipazione collettiva alla causa,la solidarietà che attraversa gli StatiUniti, le file composte di managerche aspettano per ore il loro turnopur di poter parlare pochi secondicon un esperto di curriculum. Loro enoi. A noi dovrebbe bastare l'ottimi-
smo di un premier che ci invita adallargare del 20 per cento la cuba-tura della villetta che non posse-diamo, che ci suggerisce di «com-prare, comprare, comprare» per ri-mettere in moto l'economia quan-do non si riesce a far fronte alle spe-se ineludibili, quelle primarie.
Loroenoi. «Serve coesione e soli-darietà - sottolinea Gugliemo Epi-fani, il segretario della Cgil - Sia-mo un paese spaventato che si con-centra sempre di più nella respon-sabilità di pochi. Stiamo dandouna delega a chi decide e finiamoper assecondare l'idea che si puòdecidere sui cittadini senza che icittadini siano attori». Questo è ilnodo: loro attori, noi sempre piùsudditi. ❖
Foto di Tony Gentile/Reuters
ALL’INTERNO
Michelle Obama conTy 'SheomaBethea
NEL FORUM
Commento di Loretta Napoleoni
pUn Paese che riscopre la solidarietà nonostante le laceranti diseguaglianze economiche
p Il bus dei senza lavoro accolto in ogni città da un comitato. «Ce la faremo tutti insieme»
8,1 per cento è il tasso della
disoccupazione inAmeri-
ca nel mese di febbraio. Secondo
glianilisti staasignificarechel’eco-
nomiaUsastadistruggendounmi-
lionedipostidi lavoroognidueme-
si.
651 mila sono i lavoratori
che a febbraio hanno
chiesto un sussidio di disoccupa-
zione inAmerica.Nel settoremani-
fatturiero sonoandati in fumonell'
ultimomese 168mila posti di lavo-
ro,nel settoredellecostruzioni 104
mila,mentre le impresedei servizi,
che includono tra le altre banche,
assicurazioni e ristoranti, hanno
perso 375mila posti di lavoro.
1 bambino su cinquanta in Usa
non ha casa. Lo studio prende
in considerazione il biennio
2005-2006. Ildatorischiadiaggra-
varsi.
Case all’asta negli stadiI mutui vengonorinegoziati negli staditanta è la gente
L’emergenza sociale
Roma
I numeriStates e recessione:senza occupazione e tetto
PrimoPiano
Il pullmandei disoccupati degli Usa«Siamo l’America, batteremo la crisi»
Il simbolo della riscossa è Ty’Sheoma Bethea, una ragazzinadi Dillon. Ha scritto al presiden-te per chiedergli i fondi per lasua scuola che cade a pezzi.Obama l’ha voluta con sé quan-do ha giurato al Congresso.
DANIELA AMENTA
8GIOVEDÌ12MARZO2009
Bruxelles riapre il processo all’Italiasulle violazioni ai diritti degli stra-nieri. Venerdì prossimo JacquesBarrot, vicepresidente della Com-missione Ue e commissario alla Giu-stizia, calerà a Roma con un dossiermolto pesante. Per quanto sia stato,in passato, disponibile al dialogo eragionevolmente “comprensivo”nei confronti di certe scandalose“libertà” che il governo italiano an-dava prendendosi in materia di ri-spetto della legislazione europea inmateria di diritti civili, pare arriva-to il momento in cui il commissariofrancese non può più continuare afarsi prendere in giro da un gover-no che regolarmente non fa quelloche promette e promette quello chenon fa.
LE NORMEAGGIRATE
I fatti che avrebbero fatto saltare inervi a Bruxelles sono la situazionea Lampedusa e lo sconcertante sla-lom che il ministro dell’Interno Ma-roni continua a praticare per aggira-re norme e disposizioni della Ue.Non a caso, il viaggio di Barrot nonprevede solo Roma, dove il commis-sario incontrerà il ministro Alfano,avrà un colloquio, organizzato dal-la Rappresentanza della Commis-sione, con gli esponenti delle orga-nizzazioni internazionali e delle as-sociazioni che si occupano di tuteladei diritti degli immigrati e andrà lasera a cena con Maroni. Il giorno do-po, con un aereo messo a disposizio-ne dal governo italiano, il vicepresi-dente dell’esecutivo comunitario sirecherà a Lampedusa, per verifica-re con i propri occhi la consistenza
delle denunce che da giorni e giornisi stanno accumulando sui tavoli del-la Commissione in merito alle condi-zioni disumane in cui le autorità go-vernative italiane mantengono i re-clusi (perché di reclusi veri e propri sitratta, contro ogni legge italiana e in-ternazionale) nel CIE. Condizioniche hanno suggerito a più d’uno, aBruxelles, l’amara constatazione cheormai anche l’Europa ha la sua Guan-tanamo.
Quanto a Maroni, la sera di vener-dì il nostro ministro della Cattiveriadovrà dar conto a Barrot dell’aggira-mento di buona parte degli impegnia suo tempo presi con la Commissio-
ne. I decreti legislativi che il ministro,al tempo delle polemiche sulle im-pronte dei piccoli Rom, aveva assicu-rato di aver inviato a Bruxelles peruna sorta di assenso preventivo e con-cordato, non sono operativi, il chesbugiarda (detto en passant, perchéquando si parla di lui le bugie non fan-no certo notizia) precise e pubblicheaffermazioni di Maroni. Intanto peròalcune misure su cui la Commissionesi preparava a esercitare un monito-raggio – tra le altre i criteri per l’au-mento a 18 mesi del termine di per-manenza nei CIE – sono state surretti-ziamente esportate in altri provvedi-menti, aggirando con ciò il lavoro dicontrollo già avviato a Bruxelles.
SPIEGAZIONI DA DARE
Maroni dovrebbe spiegare a Barrotanche perché alcune norme del dise-gno di legge sulla sicurezza, già ap-provato dal Senato e ora in discussio-ne alla Camera, siano volate come uc-cellini in un altro provvedimento, ilcosiddetto “decreto antistupri”. Sitratta - guarda un po’ che combinazio-ne - proprio delle misure che rischia-vano non solo l’intoppo per ragionicostituzionali in Italia, ma che certa-mente avrebbero incontrato molte, eassai dure, opposizioni da parte dellaCommissione Ue. Tra queste, pernon citarne che un paio, l’abolizionedell’obbligo al segreto professionaleper medici che curino stranieri non inregola e l’istituzione, ancor più dub-bia e lontana anni luce da lettera espirito della legislazione comunita-ria, delle cosiddette “ronde”. Sul se-greto professionale Maroni & co. con-tinuano a cacciar balle, sostenendoche una legislazione simile a quellache si vorrebbe per l’Italia “esiste intutta Europa”. Falso: non esiste innessun altro paese e solo in Germa-nia c’è la possibilità che migranti nonin regola vengano segnalati, ma nonda parte dei medici, il cui ordine pro-fessionale è contrario, bensì da partedelle “amministrazioni pubbliche” equindi, eventualmente, degli ospeda-li pubblici (comunque finora non c’èstata una sola segnalazione). ❖
Non accennano a fermarsi glisbarchidimigrantisull’isoladiLampedu-sa. Nella notte fra martedì e mercoledìunvecchiopescherecchio,nonintercet-tatodalla Guardia Costiera, è arrivato fi-noaridossodellecostedell’isolacolsuocarico di disperati: 332 extracomunitaritra cui 24 donne. Il peschereccio, diciot-tometri di lunghezza, è stato affiancatodallaGuardiaCostieraapochecentinaiadimetri dalle spiaggeesuccessivamen-teèstatoscortatofinoalporto. Imigran-ti, dopo leprimecure, sonostati trasferi-tinelcentrodicontradaImbriacoladovesono iniziate le operazioni di identifica-zione.AlmomentonelCiesonotrattenu-te quasi 900persone, fra cui 15minori.
Nuovomaxi sbarcoarrivano in 332Il centro è al collasso
Il metodo
Ieri sopralluoghi dei peritidella procura di Agrigento
Unnuovosopralluogoperaccer-
tarese lestrutturedelCie rispet-
tino le norme sanitarie, edilizie e am-
bientali previste dalla legge è stato
compiuto ieri da periti nominati dalla
procuradiAgrigento. Dopo le relazio-
ni dei consulenti la Procura deciderà
se iscrivere indagati nel registro reati.
I rottami incendiatiscaricati in riva almare
Nel frattempo leautoritàdelCie
stanno lavorando per “ripulire”
il centro dopo il rogo che ha devasta-
to una delle palazzine-dormitorio tre
settimanefa.Eirottamiprovocatidal-
l’incendio, almeno per ora, sono stati
lasciati in una discarica improvvisata
in riva almare.
RosaVilleccoCalipari e JeanLe-
onard Touadi, parlamentari del
Pd, visiterannooggi il Ciedi Contrada
Imbriacola. «Dopo l'incendio - dicono
- non si hanno notizie su quanto sta
accadendo all'interno della struttura
nellaqualenonhannopiùaccessone-
anche le organizzazioni umanitarie».
Ripresi i lavori alla Loranospitati donne e bambini
All’exbaseNatoLoran,sedepre-
vista del nuovo Cie annunciato
ad inizio anno dal ministro dell’Inter-
no Maroni, sono ripresi i lavori dopo
lo stop imposto dal rogo accidentale
che aveva costretto all’evacuazione.
ieri intanto la struttura è tornata ad
ospitare altri immigrati dopo il maxi-
sbarco della notte: si tratta di donne,
minori e richiedenti asilo.
p Il commissario Barrotpreoccupato dallemanovre del governo per aggirare le normeUe
pDomani sbarcherà sull’isolaper vedere di persona le condizioni del Centro
MARONI
Specchio Italia
ROMA
Oggi a Contrada Imbriacolavisita dei parlamentari Pd
EMERGENZA
Spostare le norme dal ddl sicu-
rezza al decreto antistupri per
fermare il monitoraggio Ue.
PrimoPiano
InfernoLampedusa, l’Uenon si fida e va a vedere
Bruxelles ha dei forti dubbi sulcentro d’accoglienza di Lampe-dusa. E domani il commissarioBarrot andrà a vedere di perso-na. I sotterfugi dell’Italia sullenorme per la sicurezza diffor-mi dai testi europei.
PAOLO SOLDINI
Notizie
10GIOVEDÌ12MARZO2009
Lampedusa, nel centro detenzione deimigranti
Foto di Tony Gentile/Reuters
51131.249I numeri del fallimento delle politiche di governo sull’immigrazione
Idisperati arrivatidall’iniziodel2009quandoperòilmaltempopersettimaneha impedito lanavigazione
900 circaSono imigranti sbarcatinel2008sullecostediLampedusa. Impossibilela stima suimorti nel tragitto
Lepersoneospitatenelcentrodi Imbriacolae alla exLoran. Capienzatotaledinuovosuperata
LA FRASEDI...GUIDOMILANAF
«Una grande ingiustizia promuovere la cacciata di un ragazzoche, nato in Italia, al compimento del 18esimo anno, per lamaggiore età, diventa di colpo clandestino».
11GIOVEDÌ
12MARZO2009
Uno scoglio in mezzoal mare. Una stradalunga 13 chilometriche si estende da Le-vante a Ponente. Pie-
tre e cespugli. Il mare cristallino.Le case da finire, sparse lungo ilpaesaggio brullo e ventoso. Un fa-ro in mezzo al mare. Terra di confi-ne. Porta d'Europa. Da quando mene sono andato nel 2002 sembrache il cambiamento più lampanteconsista nella massiccia presenzadi tutte le divise italiane. Dai mili-tari, alla polizia, finanza, capitane-ria e carabinieri. C’è confusione eagitazione. I pescatori non sonoandati in mare a pescare e sono sa-liti in piazza a protestare, insiemeagli altri isolani, contro la costru-zione del nuovo centro detenzio-ne, voluta dal governo, in applica-zione della nuova legge che preve-de la detenzione di tutti coloroche sbarcano sull'isola senza undocumento di riconoscimento.
Negli ultimi anni i nuovi arriva-ti venivano accolti, sfamati e quin-di identificati nei centri preposti.Una volta identificati venivano in-vitati a lasciare il paese il primapossibile. Molti di loro rimaneva-no a lavorare, altri partivano ver-so la Francia, Belgio, Germania.Per qualche anno la situazionesembrava essere sotto controllo.Da qualche mese il governo ha de-ciso di dare una dimostrazione divalore e di forza adottando una li-
nea dura; tutti i nuovi arrivati do-vranno essere detenuti fino a identi-ficazione e rimpatrio o permesso disoggiorno o accettazione della do-manda di asilo politico.
Il ministero degli interni è rappre-sentato da un ministro leghistal'onorevole Maroni. La lega Nord èun partito politico giovane che hacome ideologia dominante la scis-sione dell'Italia del Nord dal restodel paese. La Lega Nord propone ilfederalismo, propone un nuovo no-me per una parte del territorio delNord Italia che vorrebbero, in futu-ro, chiamare ufficialmente «La Pa-dania». Alla domanda se sono Italia-ni o Padani, rispondono Padani. So-no uomini che danno un immaginedeterminata, sicura, ma decisamen-te dura nei confronti degli stranieriche approdano sul loro-nostro terri-torio. Il loro messaggio al paese è:saranno finalmente i leghisti a pro-teggere l'Italia dall’orda Stranierache ci minaccia e ci priva delle no-stre libertà. Eccone degli esempi: itelegiornali italiani cominciano a
riempirsi di storie aberranti che ve-dono soprattutto come protagoni-sti gli stranieri: violenze commesseda romeni, zingari, tunisini, qual-che italiano agli arresti domiciliari
perché lui una casa ce l'ha. L’onore-vole Maroni dichiara che questo ap-prodo selvaggio favorisce anche iltraffico di organi umani...!
La soluzione deve essere trovatain nome del popolo italiano ( o Pa-dano?) ed eccola pronta. L’applica-zione della nuova legge appena ap-provata deve essere la conseguenteapertura di centri di detenzione(prigioni nel vecchio gergo). Quin-di si procede a trasformare i centriadibiti all'accoglienza e alla identifi-cazione dei nuovi arrivati, in centridi detenzione che però rimangonostrutturalmente identici ai centri ac-coglienza.
Obama chiude Guantanamo eMaroni apre dei centri di detenzio-ne sull’isola di Lampedusa. Nel 900gli americani costruivano la famosaEllis Island, un isola artificiale sullerive dell'Hudson, per contenere lemigliaia di persone arrivate ognigiorno da tutto il mondo. Gli uomi-ni di governo vogliono chiaramentedare anche esempio e dimostrazio-ne a tutti i desiderosi di arrivare inItalia che i tempi son duri e questoscoraggerà anche gli imbarchi dall'A f r i c a . M a d o v e s i p u ò“scoraggiare” i nuovi arrivati, lonta-no dagli occhi di tutti e tenerli “alfresco” per diciotto mesi, inveceche i sei da sempre concordati?
Ci vuole un isola. Giusto, giustonel Sud Italia siamo pieni di isole!Dall'isola non si scappa, l'isola è si-cura, su un isola lunga 13 chilome-tri e piena di sassi, non c'è scampoper i fuggiaschi...
Per la prima volta i Padani e gliItaliani possono stare tranquilli,non arriverà più nessuno qui su danoi, sono tutti giù, imprigionati nell'isola più a Sud d'Europa. I residentipermanenti a Lampedusa sono6000. È una terra occupata da fami-glie che vivono tutto l'anno su unosasso in mezzo al mare che geografi-camente è riconosciuto come ulti-mo pezzo di terra europea. Lampe-dusa è una gemma che appartieneai lampedusani, in primis, ma ap-partiene anche a tutti i viaggiatoriche decidono di andarla ad esplora-re. Ne arrivano di molti e per la mag-gior parte ne arrivano dal nord Ita-lia. I lampedusani sono molto ospi-tali e cercano di mantenere la lorotradizione.
Nei mesi estivi a Lampedusa arri-vano oltre diecimila turisti da tuttele pari d' Italia. Per i lampedusani èun momento di euforia dopo il lun-go inverno passato isolati in mezzoal mare, è un importante momentodi scambio, di apertura. Da un pun-to di vista economico, quei tre-quat-tro mesi di turismo possono corri-spondere al mantenimento di una
Foto Reuters
Lavoratori immigrati sbarcati a Lampedusa
Appartieneai lampedusanie ai tanti visitatori
L’isola
Maroni ha scelto la linea dura: tutti prigionierida espellere,ma verrannopiù di prima perchépartono nonostante il pericolo, per disperazione
Il reportage
Il presidente chiuderàGuantanamo, l’Italiaapre nuove carceri
Specchio Italia
Obama
PrimoPiano
Il regista Emanuele Crialeseha scritto questo reportage
di ritorno da Lampedusa
Una terrapromessatrasformatain galera
EMANUELE CRIALESE
12GIOVEDÌ12MARZO2009
famiglia lampedusana per tutto uninverno. L'arrivo del turista è vitaper la comunità che vive e sopravvi-ve di quelle uniche risorse. Da qual-che anno a questa parte sull''isola ciabitano anche un migliaio di uomi-ni armati. Non ho niente contro leforze dell'ordine, ma c'è un inevita-bile disagio visuale quando si vede,in un territorio cosi piccolo, una co-sì alta concentrazione di uomini ar-mati. Penso ai bambini lampedusa-ni, agli adolescenti che vivono cir-condati dal mare e dalle divise e learmi. Come se l’isolamento natura-le di un mare non bastasse a conte-nere la solitudine di una popolazio-ne che avrebbe tutti i diritti di sentir-si libera di circolare su quel piccolopezzo di terra. Capisco la loro ama-rezza, farebbe rabbia a chiunque ve-dere lo stato o il governo inviarecontingenti armati e non occuparsiaffatto della vera sicurezza dei citta-dini lampedusani che non hannonemmeno un ospedale dove corre-re in caso di necessità.
Ilmareintorno rende impossibileun ricovero entro i 30 chilometridal luogo e dal momento dell’inci-dente. Le donne lampedusane devo-no andare a partorire negli ospedalidi Palermo. Il malato terminale de-ve trasferirsi da parenti, se ne ha, inqualche città di Italia e passare i
suoi ultimi mesi lontano da casa edai suoi cari.
Nel 2008 sono sbarcati e ripartitida Lampedusa circa 35.000“clandestini”. Molti di loro sbarca-no sullo scoglio lampedusano dopo
mesi di viaggio, di maltrattamenti,di furti e violenza che subiscono lun-go il percorso, semplicemente per-ché sono uomini vulnerabili e nulla-tenenti. Molti non sanno nemmenodi essere sbarcati su un isola e chie-dono della stazione ferroviaria.
L'uomo si è sempre spostato sul-la terra e sul mare nei secoli dei se-coli e per diverse ragioni. Oggi l’uo-mo che lascia la sua terra senza pas-saporto, lascia a casa una famigliache dipende dalla sua abilità di pro-curarsi lavoro fuori dai confini del-la miseria in cui si trovano tutti isuoi cari. Non ha scelta.
L’uomo parte nonostante tutti ipericoli che lo aspettano, tanto valemorire che tornare a mani vuote. Loscrivevano in centinaia di migliaianelle parole di carta (lettere) di uo-mini e donne appartenenti alle fa-miglie di chissà quanti di noi italia-ni emigrati all'estero.
Se i 35.000 arrivati a Lampedusanel 2008 fossero stati trattenuti alcentro detenzione, sarebbero statiin 35.000, su una popolazione di6000 civili e almeno 2000 militari.Per questi motivi capisco l' indigna-zione dei lampedusani che sfilanocon i tunisini appena usciti (evasi?)avvicinandoli senza pistole o man-ganelli, come si conviene quando siincontrano altri uomini liberi. Nes-suno stato civile può trasformare inprigionieri uomini liberi fino a pro-va contraria. Questo lo dicono le as-sociazioni di tutela dei diritti uma-ni. Tutti gli uomini hanno diritto adun processo, se sospettati colpevolidi un reato, prima di essere messi inprigione.
Ci sono sempre stati uomini chepartono perché fuggono, dalla leg-ge o dalla guerra. Tra i due c'è unenorme distinzione: quelli che fug-gono dalla legge hanno commessoqualche reato e sono perciò conside-rati dei criminali. Nel mondo ci so-no molti italiani che hanno commes-so reati e sono stati accolti e protetti
da altri paesi, d'altronde una per-centuale di malfattori tocca a qua-lunque stato e paese in tutto ilmondo da sempre e per sempre te-mo.
Punto a capo. Oltre questo pun-to c'è un’abisso che sprofonda nel-la disperazione di chi sta fuggen-do da una guerra o da un genoci-dio...
Non hanno passaporto perchénel paese da cui provengono nonlo rilasciano. Anche loro sarannosommariamente imprigionati inattesa che lo stato decida se dareasilo. Questo modo di vedere lostraniero, potrebbe portare all'ab-brutimento, alla rabbia e disprez-zo, potrebbe portare fino all'azio-ne di bruciare un uomo indianomentre dorme sulla panchina diuna stazione.
Risultato della linea dura: i di-sperati continueranno ad arrivaree verranno rinchiusi in prigioneper un anno e mezzo. Le loro fami-glie, che hanno risparmiato per pa-gare il viaggio, rimangono senzaalcuna possibilità di sopravviven-za, il loro viaggiatore è per giuntadiventato un fuorilegge e probabil-mente dovrà vedersela con le auto-rità del suo paese d'origine, forsealtri mesi di galera insieme a tuttiquelli che hanno osato partire, pri-ma di poter riabbracciare la fami-glia, se sopravvissuta. Ma state tut-ti pur certi che i disperati continue-ranno ad arrivare come e più di pri-ma perché semplicemente nonhanno scelta.
Il 18 Febbraio 2009 gli uominirinchiusi da mesi nel “vecchio”centro accoglienza “nuovo” cen-tro detenzione di Lampedusa, ap-piccano il fuoco ai loro alloggi edevadono sparpagliandosi sull'iso-la. Non c’è bisogno di essere dotatidi poteri magici per dire che c’erada aspettarselo. Adesso i militaridovranno stanare con le armigruppi di uomini che fuggono all'interno di una bellissima prigionenaturale del sud Italia. Ecco i pri-mi risultati del piano messo in at-to in nome del popolo italiano.
Ma i nuovi Padani o leghisti delNord sono o non sono italiani?“Concendiamo” ai Padani la lorolibertà in modo che possano final-mente distinguersi dal resto d'Ita-lia. Finalmente i Padani indipen-denti, con un loro governo, una lo-ro chiara identità, un passaportopadano. Diamo ai Padani la possi-bilità di gestirsi autonomamentecome chiedono dall'inizio della lo-ro giovane storia. Quando e seavranno nostalgia della loro vec-chia Italia potranno entrare senzaproblemi. Basterà esibire la cartad'identità valida per l'espatrio.❖
Foto di Tony Gentile/Reuters
Le barche sequestrate perché usate per il trasporto illegale dimigranti, nel deposito di Lampedusa
Non può trasformarein prigionieriuomini liberi
UnPaese civile
Arrivano dopo mesidi viaggio, hanno subìtoviolenze e furti
P
Gli sbarchi
PARLANDO
DI...
Rifugiatiin Calabria
L’accoglienzacomeopportunitàperlosviluppolocale,un’integrazionepossibile,per-chèamisurad’uomoecalibratasulleesigenzedelterritorio.Èquestalafilosofiadelprovve-dimento in materia di accoglienza dei richiedenti asilo, dei rifugiati e di sviluppo sociale,economico e culturale delle comunità locali, approvato dalla Giunta calabrese.
13GIOVEDÌ
12MARZO2009
Amore vuol dir gelosia...Certo.Ma non solo. Quel disagio cheti strizza lo stomaco, ti fa vede-re minacce ovunque, ti portaa vedere solo ombre e a colti-vare sospetti, a far diventarecreduloni anche i più furbi e ademoralizzare anche i più for-
ti, non è solo la conseguenza di un amore all’ini-zio o di una storia alla fine, consapevoli o no chene siano i protagonisti che non hanno sentito ilcampanello d’allarme.
Si può essere gelosi in molti modi. Di moltecose. Ad ogni età. Nessuno, giovane o adulto,può affermare di esserne esente. E chi ci prova,alla fine, non riesce a crederci neanche lui. Si puòessere gelosi di un amico del cuore. Ti puoi sentirtradito da un un leader politico. Un vicino. Uncollega. Un autore. Ma c’è anche il capo che dellagelosia, «la forma più completa di dittatura» puòfare grande uso per dividere coloro che dirige eche sembrano non rendersi conto che in un’azien-da, a dispetto di quanto si creda, «la fedeltà non è
un valore». «Divide et impera» dicevano i romaniche se ne intendevano di potere, ha ricordato Pier-luigi Celli nel corso del “Jealousy Day”, occasioned’incontro, pensata per preannunciare l’uscita del-l’ultimo film di Roberto Faenza, «Il caso dell’infede-le Klara»,
Roma.Gelosidi tutteleetàhanno provato finoin fondo il gusto di misurarsi con un problema che,stando ai dati, è dei più con una tendenza accentua-ta verso la totalità del genere umano. Lo ammetta omeno, poco importa. Lo confermano sondaggi, ri-cerche, studi. Molte teste pensanti a far da guida(Morelli, Degli Esposti, Gamberale, Carrisi, Monte-foschi, Bergonzoni e Celli) ma anche Elio Petroni,detective cui tocca per mestiere dare corpo ai so-spetti, anche se poi, testimonianza diretta, la solaconferma dei sospetti rasserena il committente chespesso fa a meno delle prove. Per perdonare piùfacilmente, senza aver visto. C’è da essere gelosidavanti alla capacità colta, verbale, ironica, para-dossale, mostrata da tutti nell’inoltrarsi in un sen-tiero difficile e già tracciato ma sempre diverso in
ogni rapporto che unisce e divide le persone. «Lagelosia è la tassa che si paga per essere amati» sidice nel film. Vero. Questo sentimento «testardoe cupo» capace di far venir meno la dignità e ditogliere la pace, alla fine è anche capace di man-carti. Se ti riconcilii. Se vieni abbandonato. Se ri-trovi la serenità senza provare neanche un po’ dinostalgia e te la ridi. Un’amica-nemica che se neva. Un pezzo di vita rovinato per un sospetto inattesa del prossimo che verrà. Perché alla gelosianon ci sono soluzioni e chi viene dopo dovrà scon-tare gli errori di chi l’ha preceduto. E che ha vistola fine della storia forse perché la storia era giàfinita. Giovani e tecnologie. Il tempo non cambiala storia. I ragazzi sono gelosi, anzi avvertonoquel sentimento come un valore, un indizio di in-teresse in un mondo che si disinteressa. Testimo-ne una ricerca Jean Vigo. Certo c’è poi l’ossessio-ne con le tragiche conseguenze di cui è insangui-nata la cronaca. E ci sono i telefoni e internet, stru-menti rivelatori che i gelosi non tecnologici riesco-no a rivolgere contro di sè. I giovani sono anchegelosi ma i messaggini li sanno cancellare.❖
UNASTRANADITTATURACHIAMATAGELOSIA
FOGLIETTONEMarcella Ciarnelli
Disegno di FabioMagnasciutti (tecnica: digitale)
Una trovata pubblicitaria,ma anche unmodoper discutere. Ieri è nato il JealousyDayil giorno dei gelosi, per preannunciare l’uscita di un filmdi Faenza e raccontarsi
www.officinab5.it
15GIOVEDÌ
12MARZO2009
Foto Ansa
Per ora ha tutta l'aria di essereuna ronda. In un quartiere dellaperiferia romana, quello di TorBella Monaca, già segnato da gra-vi episodi di violenza e razzismo.L'ultimo, due notti fa, inizia conuna domanda, «Siete romeni?», earriva dalla diretta voce delle vitti-me: A..R. e M.R., due fratelli di33 e 37 anni. «No, siamo albane-si» fanno in tempo a rispondereprima di essere accerchiati dauna trentina di uomini. Tutti ita-liani e armati, secondo il raccon-to dei due fratelli. In mano, dico-no, hanno mazze, bastoni, pietre.Qualcuno anche la pistola, forsesolo una replica ma poco impor-ta. Il gruppo pesta, bastona, colpi-sce con decine di pietre i due alba-nesi. Alcuni cittadini allertano ilvicino commissariato. «C'è unaviolenta rissa in via Paolo Ferdi-nando Quaglia» dicono. Quandola polizia arriva, sedute a terra cisono solo due persone. Sono levittime, nella vita fanno gli auto-trasportatori.
«Stavamo passeggiando - rac-contano - quando siamo stati cir-condati da quattro auto e quattrociclomotori. Erano una trentina,sono scesi e ci hanno chiesto seeravamo due romeni». Dopodi-ché l'aggressione. I due fratelli ri-fiutano ogni cura medica ma de-nunciano. La polizia si chiude inun incomprensibile silenzio. «Lavicenda ha ancora molti lati oscu-ri» è l'unico commento che trape-la e lascia così aperte molte ipote-si: dalla rissa all'agguato, oltre aquella della ronda «illegale».
Intanto parla la politica. «Biso-
gna capire di cosa si tratta - dice ilsindaco Alemanno - l'aggressione ègrave comunque perché si tratta diun atto di violenza, ma se ci fosseun elemento di intolleranza o ritor-sione lo sarebbe ancor di più». Piùduro il presidente della Regione La-zio, Marrazzo. Che si dice «indigna-to per quella che appare, al momen-to, un'azione squadrista program-mata e attuata da un gruppo di de-linquenti».
L’ESCALATION
Un dato c'è: Roma e Tor Bella Mo-naca si risvegliano nella paura all'ombra del razzismo. Solo ventigiorni fa, un piccolo commandoaveva lanciato sette molotov con-tro un negozio di prodotti tipici ge-stito da una coppia di romeni. Me-
glio contro quel negozio di «rume-ni che hanno infestato il quartie-re», si leggeva in una scritta sui mu-ri del quartiere. Nel retrobottegadormiva il titolare Gheorghe Nedel-chi, 48 anni e sua moglie Anita Plo-scaru. «Sono stati gli italiani che vi-vono qui intorno a spegnere lefiamme con gli estintori e a chiama-re le forze dell'ordine» - aveva det-to con gratitudine Gheorghe, «Ciconoscono tutti, prima di noi c' eraun altro rumeno che non ha maiavuto fastidi, ci siamo sempre senti-ti a casa».
E a casa, a Tor Bella Monaca, sisentiva anche Tong Hog Sheng, il36enne cinese pestato da un grup-po di ragazzi al grido di «cinese dimerda». Uno dei minori accusati,un sedicenne, ha ammesso di aver-lo colpito ma solo come reazione aun insulto dopo che si erano urtativicino a una fermata d'autobus. Ilprocesso è ancora in corso, eppurela cronaca torna a parlare di razzi-smo nella capitale. ❖
In piazza contro le ronde
Trent’annidi reclusione.Questa lacondanna inflitta, in contumacia, dallacorted’assised’appellodiCataniaaltraf-ficantepakistano-malteseAhmedSheikTurabaccusatodi omicidioplurimoperla più grave tragedia navale avvenutadelMediterraneodalla finedella Secon-daGuerramondiale.Nel«naufragio fan-tasma»(fuchiamatocosìperchéleauto-rità per anni negarono che fosse avve-
nuto) la notte tra il 25 e il 26 dicembredel 1996morirono 283migranti asiaticialargodiPortopalodiCapoPassero.Tu-rab era il proprietario della barca affon-datanella tempestamanonpreseparteal trasportoclandestino. Inprimogradofuassolto.Lacondannadiierigliattribui-sceuna responsabilità diretta in quantocapodell’organizzazione dei trafficanti.
Inunaltroprocessoerastatagiàcon-dannato, sempre a trent’anni di carceree in contumacia, il libanese Youssef ElHallal,comandantedella«Yiohan», lana-ve ammiraglia della flotta dei trafficantidi essere umani.
Trent’anni di carcereal capo dei trafficantidi esseri umani
p L’agguato avvenuto a Tor BellaMonaca già teatro di altre violenze contro gli immigrati
p La polizia non conferma l’accaduto. Le vittime presentano denuncia: eranouna trentina
Italia
ROMA
LA TRAGEDIA DI PORTOPALO
Venti giorni fa bruciatoun negozio gestitoda una coppia romena
www.unita.it
Roma, conmazze epistoleaggredisconodue albanesi«Siete romeni?» Così è comin-ciata l’aggressione a Tor BellaMonaca contro due fratelli al-banesi. Secondo la denuncia iviolenti erano almeno una tren-tina con bastoni, mazze e pisto-le. La polizia non si sbilancia.
MASSIMILIANO DI DIO
Molotov
16GIOVEDÌ12MARZO2009
CIFRE DA...
Gli omicidibianchi
Finora c’erano state prese di posizio-ne di associazioni regionali, gruppidi medici, infermieri, ostetriche. Il«rumore» della protesta dei camicibianchi si è fatto sentire da quando ilSenato, per iniziativa della LegaNord, ha abolito il divieto per i medi-ci di denunciare malati che non sonoin regola con il permesso di soggior-no. La norma resiste in Italia da 15anni e neppure la Bossi-Fini avevasoppresso questo principio che ha fi-nora tutelato i medici dal rischio ditraformarsi in odiose spie che denun-ciano lavoratori stranieri costretti alavorare in nero. Da ieri il fronte del-la protesta è rappresentato da tuttele principali sigle delle professionimediche. Il «no, non siamo spie» arri-va da Anaao assomed, Cimo asmd,Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Ci-sl, Fassid, Fasmed, Uil fpl) che mi-nacciano di ricorre alla corte di Giu-stizia europea e alla corte Costituzio-nale se, la Camera (che ha iniziatomartedì l'esame del Ddl sicurezza)confermerà la abolizione del divie-
to. Secondo i medici l’iniziativa del-la Lega al Senato obbligherà - seconfermata - «a denunciare». Leconseguenze, il tal caso, sono, adetta delle organizzazioni, molte enegative. I medici saranno costret-ti «ad operare senza tranquillità»dovendo ogni volta scegliere tra se-guire il codice deontologico o lalegge. Nascerà - dicono - una sani-tà parallela (ambulatori clandesti-ni), molti stranieri, impauriti, an-drano a farsi curare con ritardo au-mentando in tal modo i rischi di in-sorgenza di malattie da tempo de-bellate. I focolai di tubercolosi so-no stati ad esempio 4.400 nel2005. Il sistema sanitario naziona-le che spende solo lo 0,5% per gliimmigrati dovrà sborsare più sol-di. Il rappresentante dell’Anaao as-somed (medici dirigenti) Carlo Lu-setti si rivolge ai deputati nella spe-ranza che non venga confermatol’emendamento approvato al Sena-to «inutile e controproducente».
Martedì 17 marzo, si terrà a Ro-ma il «Noi non segnaliamo day», or-ganizzato dalla Società italiana dimedicina delle migrazioni (Simp),Medici senza frontiere, l’Istituto na-zionale per la promozione della sa-lute delle popolazioni migranti e al-tre associazioni. Mercoledì 18un’ampio schieramento di associa-zioni, sindacati e Ong promuoveun’iniziativa contro il razzismo al-l’Ambra Jovinelli che segna l’iniziodi una campagna nazionale.❖
201.156 gli infortuniavvenuti nei
luoghi di lavoro dall’inizio dell’anno a
oggi in Italia
Sul caso Abu Omar, l'ex imam di Mi-lano sequestrato a Milano il 17 feb-braio 2003, c'è stata violazione delsegreto di Stato da parte dei magi-strati di Milano che hanno indagatoe rinviato a giudizio l'ex capo del Si-smi Nicolò Pollari e altre 34 persone(di cui 26 agenti Cia).
La Corte Costituzionale ha così ac-colto (anche se solo in parte) i ricor-si presentati dai governi Prodi e Ber-lusconi e ha invece respinto tutti icontro-ricorsi della magistratura diMilano dichiarando inammissibilequello promosso in via incidentaledal gip che ha rinviato a giudizio gliimputati; il conflitto della procuradi Milano che, tra l'altro, sostenevache sul sequestro Abu Omar non sipoteva opporre il segreto di Statotrattandosi di un fatto «eversivo dell'ordine costituzionale»; e infine ilconflitto del giudice Magi che chie-deva l'annullamento della nota delnovembre scorso inviata dal pre-mier Berlusconi ad agenti ed exagenti del servizi segreti chiamati atestimoniare al processo ricordan-do loro che il segreto di Stato è statoopposto in relazione a «qualsiasi rap-porto tra servizi segreti italiani estranieri, ancorchè in qualche modocollegato o collegabile con il fattostorico» del sequestro di Abu Omar.
ACCOGLIMENTO
Per quanto riguarda l'ultimo conflit-to del governo Berlusconi contro ilgiudice Oscar Magi, dinanzi al qua-le è in corso il processo, la Corte Co-stituzionale l'ha accolto «limitata-mente all'ordinanza del 14 maggio2008, ammissiva di determinateprove, respingendolo per il resto»(vale a dire la parte in cui si lamenta-va che il giudizio fosse ripreso nono-stante pendessero i conflitti dinanzialla Consulta).
La Corte costituzionale ha dichia-rato in sostanza che non spettava ai
magistrati «porre a fondamento»della richiesta del rinvio a giudizio edel decreto che dispone il giudizio «idocumenti acquisiti all'esito dellaperquisizione eseguita il 5 luglio2006 e successivamente inviati al-l’autorità giudiziaria, con parzialiomissioni relative ai dati coperti dalSegreto di Stato, nonchè la richiestadi svolgimento dell'incidente proba-torio, e, con essa, sia l'ordinanza chelo ha disposto sia il relativo verbaledi acquisizione della prova, del 30settembre 2006».
Seguendo una linea «bipartisan»il governo Prodi, prima, e quello Ber-lusconi, poi, avevano sollevato treconflitti (contro la procura, il gup eil giudice del processo), ai quali laprocura e il giudice Oscar Magi ave-vano replicato con due contro-ricor-si. Trattandosi di segreto di Stato,l'udienza di lunedì pomeriggio a Pa-lazzo della Consulta si è svolta a por-
te chiuse ed è durata ben tre ore.La sentenza attende ovviamente
interpretazioni. La prima è stataquella del professor Alessandro Pa-ce, difensore della procura di Mila-no dinanzi alla Corte Costituziona-le. Secondo Pace la pronuncia dellaConsulta non deve essere considera-ta a sfavore dei magistrati che han-no chiesto e ottenuto il rinvio a giu-dizio dell'ex capo del Sismi NicolòPollari e degli altri 34 imputati: «LaCorte - ha osservato Pace - ha annul-lato l'ordinanza di rinvio a giudiziosu due punti per noi non rilevanti: ildocumento sequestrato nell'ufficiodi Pio Pompa, peraltro già sostituitoin dibattimento con quello omissa-to; e l'incidente probatorio a Lucia-no Pironi (il carabiniere del Ros ad-detto all'antiterrorismo e ai rapporticon la Cia di Milano) ma non la pre-cedente deposizione resa in istrutto-ria da Pironi. Questa resta valida. So-nio gli unici nei». ❖
Sarà annullatoil processo all’ex capodel Sismi Pollari
C
Medici in rivolta: noal decreto che obbligaa denunciare gli stranieri
ROMA
I media italiani, in particolare itelegiornali di tutte le reti, ignoranoo quasi tragedie immani in luoghidella terra come la Somalia o il nordKivu e sono sempre più pieni di gos-sip, cronaca nera e servizi sugli ani-mali. La denuncia viene dall’associa-zione Medici senza Frontiere che hapresentato ieri uno studio redattodall’Osservatorio di Pavia sulle «crisiumanitarie dimenticate» insieme alsegretario del sindacato dei giornali-sti Roberto Natale. Le notizie su si-tuazioni di crisi lo scorso anno in tvsono state solo il 6% di quelle date:
l’8 sulla Rai e appena il 4 su Media-set. L’attenzione è ulteriormentescesa del 2 percento rispetto ai datigià bassi del 2007. Nel dettaglio iconfronti sui contenuti sono para-dossali: ci sono stati 208 servizi suCarla Bruni e solo 6 brevi notiziesull’Etiopia. Msf promuove la cam-pagna di sensibilizzazione «adottauna crisi» rivolta ai media, «Si pen-sa che le crisi non interessino e in-vece crediamo che così si sviliscesolo la qualità dell’informazione»,dice il presidente della sezione ita-liana Kostas Moschochoritis.❖
MILANO
LaConsulta accoglie i ricorsi dei governi Prodi e BerlusconiSanzionati i comportamenti deimagistratimilanesi
La sentenza
Si estende la rivolta dei camicibianchi contro l’abolizione deldivieto di denunciare gli immi-grati «illegali» che si fanno cura-re. I sindacati medici chiedonoai deputati di non votare l’eme-damento approvato al Senato.
TONI FONTANA
Le aree di crisi nelmondodimenticate daimedia
L’inchiesta
AbuOmar, «i pmhanno violatoil segreto di Stato»
OSCAR DE BIASI
201 i mortisul lavoro
dall’inizio del 2009
(www.articolo21.info)
17GIOVEDÌ
12MARZO2009
In questo momento di crisi eco-nomica ci accorgiamo, non so-lo in Italia, che la democraziaè una forma di convivenzasempre a rischio. Ci siamo illu-
si, dopo la caduta dei totalitarismi,che fosse un regime naturale. Eppu-re non è così, ci sono dei momentiin cui si pensa che sia meglio affida-re la soluzione dei problemi a qual-cuno che dice “ci penso io”. È unrischio che riguarda da vicino l’Ita-lia di oggi». Gustavo Zagrebelskyha un tono di voce pacato, lontanoda ogni allarmismo o invettiva. Mala sua analisi sulla democrazia ita-liana è preoccupata. Anche per que-sto ha accettato di presiedere il co-mitato che ha organizzato a Tori-
no, dal 22 al 26 aprile, la «Biennaledemocrazia»: 4 giorni di lezioni pub-bliche a Torino su questo tema, congrandi intellettuali che si ritrovanonel nome di Norberto Bobbio.Qualèloscopodiquestamanifestazio-
ne?
«Si è pensato a lungo che non ci fossebisogno di una educazione alla de-mocrazia, che avrebbe funzionatospontaneamente. Eppure l’esperien-za storica dimostra che non è così.C’è un capitolo nei “Fratelli Karama-zov” in cui il Grande Inquisitore espo-ne il suo progetto di governo con unapremessa: ciò che gli uomini odianodi più è la libertà, è un peso di cuispesso si vuole fare a meno per evita-re le responsabilità. Le fasi di crisieconomica e sociale sono sempre sta-te favorevoli all’instaurazione di regi-mi autoritari. Per questo bisogna suo-nare un campanello di allarme».
L’Italia le apparepiù fragile di altrede-
mocrazie occidentali?
«Da noi manca un elemento decisi-vo, e cioè l’idea che la sfera pubblicasia qualcosa che tutti devono curare.In Italia ciò che è pubblico appare adisposizione di chi è più capace disaccheggiarlo. C’è una mentalità dif-fusa non favorevole al radicamentodella democrazia. Bobbio diceva chegli italiani sono democratici più perassuefazione che per convinzione».Questi ingredienti possono essere
esplosivi?
«È difficile fare previsioni: c’è sicura-mente un malessere della democra-zia che è profondamente radicato etrova alimento in una società semprepiù squilibrata, dal punto di vista eco-nomico ma anche delle risorse cultu-rali. C’è una società sempre più oli-garchica. E la legge elettorale, checonsente ai vertici dei partiti di coop-
tare i parlamentari dall’alto, ha unruolo molto negativo».Berlusconi ha addirittura proposto
che in Parlamento votino solo i capi-
gruppo...
«È il logico compimento di un pro-cesso distorto: se i parlamentari so-no solo fiduciari e “yesman” dei lea-der, allora a cosa serve il loro voto?Il confronto tra le opinioni di tantiha senso solo se ognuno rappresen-ta qualcosa. Vedo una serie di picco-li spostamenti come questo, spessoinavvertiti, che fanno massa e con-tribuiscono a far ammalare la de-mocrazia».Può citarne qualcun’altro?
«La condizione e la qualità dei me-dia è un altro sintomo della faticadella democrazia italiana. Quandosi parla di pluralismo la gente sbuf-fa, come se non fosse importante.Ecco i rischi della crisi: fa passare
naturalmente in secondo piano te-mi essenziali della democrazia per-ché ci sono bisogni più impellenti».Una diversa legge elettorale potreb-
be essere una buona cura per la de-
mocrazia italiana?
«È necessario ripristinare un mecca-nismo di selezione che consenta aicittadini di scegliere i parlamenta-ri, con le preferenze o con le prima-rie, altrimenti passa l’idea di Berlu-sconi del Parlamento come unamassa senza valore. Anche il Pd hale sue responsabilità: avere sostan-zialmente accettato il meccanismodi nomina dei parlamentari. Que-sto fenomeno, insieme alla corru-zione, ha fatto raggiungere allaclasse politica un livello di discredi-to allarmante per la tenuta della de-mocrazia. È un sentimento così dif-fuso che non può essere liquidatocome qualunquismo».❖
Foto Ansa
«È necessarioripristinare unmeccanismo checonsenta agli elettoridi scegliere»
Intervista a Gustavo Zagrebelsky
Il costituzionalista sull’idea del premier di uno che vota per tutti: è il logico compimento diunprocesso distorto: se i parlamentari sono solo «yesman», allora a cosa serve il loro voto?
La legge elettorale
«La proposta di Berlusconiammala la democrazia»
ROMA
Italia
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi all'assemblea dei gruppi del Pdl alla Sala convegnodel Capranica
ANDREA CARUGATI
18GIOVEDÌ12MARZO2009
Maramotti
«La linea politica? Mi ispiro a Gior-gio La Pira», dice Franceschini. Ne-ga, nuovamente, slittamenti a sini-stra, («il buon senso non è nè didestra nè di sinistra»), ma è pro-prio parlando coi giovani del vo-lontariato e ricordando il grandesindaco di Firenze che tira fuoril’ultima proposta: quell’una tan-tum dai redditi alti a favore di quel-li bassi, che incontra tanti sì, daBossi a Casini, e provoca tanto fa-stidio a Berlusconi. La “ratio” diquesta linea, a parte le origini cul-turali del segretario, ormai è chia-ra: insistere sui temi sociali e dellacrisi, con proposte chiare e ricono-scibili, perchè solo così si rivitaliz-za il Pd e si smaschera Berlusconi,che sulla crisi non brilla per inizia-
tiva. La linea prevede anche che sirintuzzino a voce alta le sortite delpremier. Tipo l’ultima, i capigruppoche votano al posto dei parlamenta-ri, che ha trovato lo stop di Fini e ilfuoco di sbarramento di tutta l’op-posizione. Ieri Franceschini era aUnomattina e ha attaccato: «Non sisa se ridere o se piangere». «È unpezzo dell’idea che Berlusconi hadel Parlamento: un ingombro allasua luminosa idea di governo e que-sto vale per il Parlamento e a volteanche per il ruolo di garanzia del
presidente della Repubblica». Ag-giunta: «Il passaggio successivo,tanto per semplificare, sarà quellodi avere un solo tasto nel suo ufficiodi palazzo Chigi in modo da votarelui per tutti».
Per la verità la sortita del pre-mier, bollata la sera prima dallostesso Franceschini come prova dipulsioni autoritarie, ha avuto un al-
tro stop anche dal presidente dellaCamera. Concludendo il dibattito aMontecitorio, dopo che Cicchittoaveva segnalato difficoltà nell’utiliz-zare il nuovo sistema di votazioneantipianisti con le impronte digita-li, Fini ha replicato con un riferimen-to alla sortita del premier: «Finquando la Costituzione è quella vi-gente non può essere delegato alcu-no a esprimere il voto del parlamen-tare». L’uscita del premier nonavrà seguito, però come sempre inquesti casi, Berlusconi la mischiaad altre proposte, tipo quella dellariduzione dei parlamentari. In real-tà l’idea fa parte del pacchetto diriforme costituzionali approvatoalla fine della scorsa legislatura esempre riproposto dal Pd. Ieri l’ac-cenno di Franceschini agli stipendidei parlamentari fa capire che pre-sto si potrebbe concretizzare unavecchia idea di Veltroni: ossia uncontenimento delle prebende, vi-sto che in Italia abbiamo i salaripiù bassi d’Europa e gli stipendidei parlamentari più alti del conti-
nente.Comunque sia i primi riscontri
dicono che la linea del segretariopaga. Sono arrivati tanti messag-gi di incoraggiamento per le ulti-me proposte, e ieri alcuni deputa-ti scherzavano: «Ecco il vero Ro-bin Hood, altro che Tremonti».Sul Pd Franceschini professapragmatico ottimismo: «Non sose riuscirò a superare tutte le divi-sioni interne ma so che gli eletto-ri non sopportano più un tasso al-to di litigiosità e il logoramentocontinuo dei leader, ma chiedo-no che davanti all’inefficienzadel governo ci sia una squadracompatta e non una gara tra lea-der». «Lo choc delle dimissioni diWalter Veltroni - aggiunge - hafatto capire che non c’è più spa-zio per le liti interne e, come è ca-lata la litigiosità, le cose vannomeglio». Una battuta sulla presi-denza Rai: «Ci sono cose più im-portanti, è vero, ma la legge ci im-pone di occuparcene. Sarà tuttotrasparente». ❖
p Il segretario incassa consensi con l’ultima proposta sull’una tantumper le fasce deboli
p «Mi ispiro a La Pira» Ironie sulla sortita di Berlusconi: «Non si sa se ridere o piangere»
P
Il Comunedi Fiesole fa ricorso al Tarcontro i provvedimentiGelmini
«Nessun parlamentarepuò votare per delegaÈ anticostituzionale»
PARLANDODI...
ScioperoUsigrai
I giornalisti della Rai proclamanounagiornatadi scioperoper il 31marzo contro «laparalisi nonpiùsostenibile. Loannuncia il segretariodell'Usigrai, CarloVerna: «Doponovemesi dalla scadenza del Cda, il 31 marzo, non è stato partorito ancora un nuovo vertice».Disponibili allamobilitazione, anche se non allo sciopero, anche i dirigenti dell’Adrai.
Un Comune contro la riformaGelmini. La giunta di Fiesole, Firen-ze, ha deciso di far ricorso al Tar delLazio contro i provvedimenti sullascuola presi dal ministro dell’Istru-zione Mariastella Gelmini. È il primoComune in Italia che delibera un ri-corso al Tribunale amministrativo«in difesa della scuola statale».
La decisione è stata presa per veni-re incontro alle richieste dei cittadi-ni. Ma nella provincia fiorentina sa-rebbero molti quelli a cui non piace ilnuovo modello dell’Istruzione. Cosìracconta l’avvocato di Firenze Corra-do Mauceri, che ha preparato due ri-corsi: uno per Fiesole ed un altro col-lettivo per circa duemila persone tra
Firenze e dintorni, alcune delle qualiriunite nell’associazione «Scuola del-la Repubblica».
Alla base dell’iniziativa, spiegal’avvocato, diverse motivazioni: «In-nanzitutto i tagli. L’Istruzione è unbene costituzionale e non si possonopensare interventi economici che li-mitino questo diritto. Poi la procedu-
ra, che è di dubbia legittimità costitu-zionale, in quanto esautora il Parla-mento e invade, per quanto riguardagli aspetti didattici, l’autonomia sco-lastica. Mentre sono state scavalcatele competenze delle Regioni in mate-ria di istruzione». Il ricorso sarà noti-ficato questa settimana. Quest’annoa Fiesole «nessuno ha scelto il mae-stro unico, tutti hanno confermato ilvecchio modello - racconta l’assesso-re alla Formazione, Maria Moretti - IlComune è portatore degli interessidella comunità e se viene leso il dirit-to allo studio dei cittadini se ne devefare carico». GIUSEPPEVESPO
Franceschini attacca«Il premier? Vuolevotare solo luida palazzoChigi»
Franceschini incassa consensicon la proposta dell’una tan-tum di solidarietà, e attacca Ber-lusconi, «Votano i capigruppo?Perchè non far votare solo luida palazzo Chigi?» Fini: «Votoper delega anticostituzionale».
BRUNO MISERENDINO
Fini a Berlusconi
19GIOVEDÌ
12MARZO2009
Non si cava un ragno dal buco, di-ce Anna Finocchiaro. La capogrup-po Pd ha illustrato lei stessa, ieri,in commissione Sanità il suo emen-damento al Ddl Calabrò sulla possi-bilità di sospendere nutrizione eidratazione artificiale, quando lavolontà del paziente sia espressanel testamento biologico. Si eratentato, nelle ultime settimane, disuperare il muro contro muro. Mail tavolo è saltato e, come al giocodell’oca, si è tornati alla casella dipartenza - un muro cortese - dicela capogruppo - ma sempre un mu-ro. Già nella sera di martedì, quan-do la maggioranza ha chiuso su al-cune correzioni all’art. 1 ed è salta-ta la riunione informale fra capi-gruppo, si era capita l’antifona.
CATTIVE LEGGI
L’emendamento Finocchiaro al-l’art. 5 rappresentava già una me-diazione all’interno del Pd. Idrata-zione e nutrizione vi sono definite«sostegno vitale» ma, in base alprincipio di autodeterminazione,«è ammessa l’eccezionalità del ca-so in cui la sospensione sia oggettodella dichiarazione anticipata ditrattamento». «Idratazione e nutri-zione artificiale - ha spiegato AnnaFinocchiaro - sono certo atti medi-ci, anche se non sono magari delleterapie». «Per noi la volontà e la li-bertà dell'individuo in ordine agliatti compiuti sul proprio corpo è sa-cra, come è sacra nella Costituzio-
ne».Anche il Pdl fa appello ai princìpi
e serra i ranghi. Il vicecapogruppoGaetano Quagliarello: «Non ci sonochiusure preconcette ad alcuniemendamenti. Ma sul principio difondo. Questa è una legge che inve-ste i principi fondamentali». Quindiresta il divieto di sospendere. Ma, fanotare Ignazio Marino «la legge fa
riferimento esclusivamente a pa-zienti in stato vegetativo». Hard Ca-ses make bad Law (i casi difficili pro-ducono cattive leggi, avrebbe dettoRodotà, e infatti la legge è scrittapensando al caso di Eluana Englaroe non alle tante situazioni in cui ci sipuò trovare alla fine della vita. «Nelcaso di un paziente in rianimazionecon un tumore in fase terminale con
delle metastasi al cervello, - fal’esempio Ignazio Marino - il riani-matore non potrà parlare con la fa-miglia per decidere se sospenderei trattamenti che diventano un pro-lungamento dell'agonia».
Ranghi serrati, questa volta, an-che nelle file del Pd. Dorina Bian-chi - per quanto le sia pesato - eDaniele Bosone (che ha firmatol’emendamento Finocchiaro) han-no votato con il resto del gruppo.Inoca eccezione Claudio Gustavi-no. Il senatore Pd, insieme a Ema-nuela Baio, sottolinea che il mede-simo divieto è contenuto in un Ddlda loro presentato. Dorina Bian-chi: «Continueremo a cercare undialogo sul comma 6 dell'articolo5. In Aula ripresenteremo i nostriemendamenti e quello con la posi-zione prevalente del gruppo».
BATTAGLIA INAULA
La battaglia si sposta in Aula. Ve-nerdì alle 19 è fissato il termineper la presentazione degli emenda-menti ma se la commissione Sani-tà non dovesse completare il lavo-ro, il nuovo termine è fissato alle15 di lunedì 16 marzo. La discus-sione inizierà il 19, le votazioni damartedì 24 marzo.
Ieri sono passate in commissio-ne alcune modifiche. Su un emen-damneto presentato dal senatoreCentaro del Pdl si è aperto un gial-lo. Il testo Calabrò considera nonvincolante la Dat. L’emendamen-to approvato, invece, consideravincolante la volontà espressa. Lacosa deve aver fatto agitare le ac-que perché, poco dopo, Calabròha precisato: «vincolante è la leg-ge non la Dat». Il valore temporaledelle dichiarazioni è stato prolun-gato da 3 a 5 anni (emendamentoMarino). E sarà il medico, e non ilnotaio, a raccogliere il biotesta-mento.❖
RODAGGIOANTI-PIANISTI
SAVERIO LODATO
p Testamento biologicoBattaglia in Aula il 24marzo
pVoto compatto del Pd sull’emendamento FinocchiaroAndreaCamilleri
Protesteederrori: i piùduria im-
parare il votocon le impronteal-
la Camera sono tra i banchi del
centrodestra. E c’è chi studia
l’escamotage per bloccare il ta-
stodivotoeavere lemani libere.
ROMA
Lo ChefConsiglia
Camilleri, che a Treviso il questo-re e il prefetto assistano ai corsiper ronde di tal Remo Sernagiot-to, capogruppo F.I. alla RegioneVeneto, dimostra che siamo alproverbiale “liberi tutti”. C’è im-barazzo ai vertici delle forze dell’ordine. Ora la tesi di qualcuno èche i funzionari siano caduti inun trappolone propagandisticodi quelli di F.I., ma, anche se cosìfosse, non ci farebbero una granbella figura. Che un sol Sernagiot-to sia riuscito a mettere nel saccoil fior fiore delle nostre polizie facascare le braccia.
Il questore e il prefetto di Trevi-so, intervenuti a Crocetta delMontello all’inaugurazione del-la scuola per i «volontari della
sicurezza», meglio noti come rondi-sti, non sono da biasimare, ma daelogiare. I sindacati di polizia chehanno protestato sono in errore. IlQuestore e il Prefetto hanno dimo-strato di avere l’occhio lungo. Sonocerti che il ministro Maroni, nel suotentativo di dare uno status legalealle ronde, renderà obbligatoria lapresenza delle autorità ad ogni ceri-monia di queste nuove quadrate le-gioni. Anzi. Pare che sogni di veder-le sfilare il 2 giugno per la Festa del-la Repubblica. Credo che i rondistiporteranno incremento più che allasicurezza, all’attività delle osterie edei bar notturni. I primi risultatinon sono certo incoraggianti, se lapolizia ha dovuto scortare i rondistia Napoli e a Milano. Perciò non è ve-ro che non servono a niente: servo-no a impegnare inutilmente le scar-se e malpagate forze dell’ordine co-strette a far da balia agli eroici volon-tari. Il forza italiota Sernagiotto, or-ganizzatore del corso educativo, so-stiene che era dovere del Prefetto edel Questore presenziare alla mani-festazione. E si domanda: «dove al-tro sarebbero dovuti andare? Alla sa-gra del peperone?». Sì, sarebbe sta-to infinitamente meglio.
Italia
Nutrizionee idratazione forzataIl Pdl tira drittoScontro in Senato
Princìpi contrapposti di maggio-ranza e opposizione sull’artico-lo scritto ad hoc sul caso Engla-ro che vieta la sospensione diidratazione e nutrizione. Giallosull’emendamento Centaro cherende vincolante la Dat.
JOLANDA BUFALINI
Se questore e prefettoscelgono le rondealla sagra del peperone
20GIOVEDÌ12MARZO2009
Foto Ansa
SPOSI FELICI Ora laRotondaamaredi Senigallia, che
ha ispirato la famosa canzone di Fred Bongusto - l'unica ri-
masta in Italia in stile Belle Epoque, simile a unbianco tem-
pietto laicosospesotracieloemare, saràstabilmenteaper-
taaimatrimonicon ritocivile. Lohadeciso l'amministrazio-
necomunale: le coppiedovrannopagare 1.000europer le
spese)ma, ha spiegato il sindaco LuanaAngeloni, «perché
vogliamo vendere una giornata unica in un posto unico».
Sì all’election daymanon si voteràper il referendum
ThyssenKruppLe testimonianzesulla tragedia
ZOOM
L’ELECTION DAY è stato appro-vato dalla Camera e ora manca il sìdefinitivo del Senato perché sia leg-ge. Il passaggio a Montecitorio èstato significativo perché è statacancellata la norma (approvata nei
giorni scorsi a Palazzo Madama) cheprevedeva rimborsi elettorali alle for-ze che alle europee raggiungono il2%, ma anche perché è tramontatadefinitivamente l’ipotesi di accorpa-re il voto amministrativo e per Stra-sburgo con il referendum elettorale.Gli emendamenti presentati dal Pdper consentire l’accorpamento nonsono passati per una ventina di voti.Decisivo il no del centrodestra ma an-che le assenze (20) e le astensioni(14) del gruppo dell’Udc.❖
CAFFARELLA, RISCHIO DI FUGA
Alexandru Isztoika Loyos ha calun-niato il connazionale Karol Racz ela polizia romena. E potrebbe fug-gire: al telefono col padre ha parla-to di un possibile ritorno in Roma-nia. Per Karol Racz c’è invece l’ac-cusa per lo stupro di Primavalle.Questo è scritto nella convalidadel fermo in una conversazione te-lefonica di un possibile ritorno inRomania se uscisse dal carcere.
RAI, LA PROTESTADEI RADICALI
Momenti di tensione, spintoni eanche «qualcosa di più», denunciail radicale Marco Beltrandi, ieri da-vanti alla sede della Vigilanza. I ra-dicali protestavano contro la Raiche li avrebbe «oscurati, ostraciz-zati, cancellati» e ostruivano l'in-gresso del Palazzo. La polizia è in-tervenuta per aprire l’accesso a Pa-lazzo san Macuto.
INPGI, UN PASSO POSITIVO
I giornalisti autonomi sono menosoli. Via libera dal governo al nuo-vo welfare dei collaboratori auto-nomi: dalla base pensionistica allacopertura di maternità e malattia,dalla degenza ospedaliera all'asse-gno familiare.
«Se il problema, meccanico oelettrico o anche un incendio, intac-cava la qualità del materiale e quin-di la produzione, si fermava l'im-pianto, altrimenti no e si interveni-va a linea di movimento». È la testi-
monianza nell’aula del processodi Giovanni Pignalosa, operaio del-la ThyssenKrupp che ha ricordatola notte dell'incendio: «Vidi RoccoMarzo che camminava sulle suegambe ma era tutto ustionato,sembrava bollito», cosi come DeMasi e Santino; «feci allontanareBoccuzzi che voleva salvare Schia-vone tra le fiamme», racconta an-cora, «mi avvicinai a Laurino, miripeteva di non abbandonare lamoglie e i figli».❖
Italia
In pillole
Ci si potrà sposare nella «Rotonda sulmare»
21GIOVEDÌ
12MARZO2009
Foto Gettyimages
Conversando con...
Docente di scuola media, Grande ufficiale al merito della Repubblica italiana
L’«Emmatematica»e puoi toccare la geometriacon lemani e lo spago
EmmaCastelnuovo
22GIOVEDÌ12MARZO2009
Vengono dal Tasso, sono al
liceo di Sesto Fiorentino
Giovanissima insegnan-te, quel che disse in unconvegno di colleghi aSévres, in Francia, fuuno scandalo. Era il1948, fu accusata di vo-ler far scuola «par lesmains sales», quelli con
le mani sporche, e accompagnata fuori dal-l’aula. Poco male, alle espulsioni Emma Ca-stelnuovo era abituata. Fresca di laurea, a fi-ne agosto del 1938 vinse il concorso per inse-gnare al tecnico inferiore - quella che oggi èla media - ma il 1 settembre entrarono in vi-gore le leggi razziali: fuori gli ebrei dallescuole. Così iniziò a insegnare nella scuolaprivata della comunità ebraica - ma occhiuta-mente sorvegliata da un commissario gover-nativo - vicino al Celio prima, a lungoteverepoi. Fino all’occupazione tedesca. Una vitastraordinaria, quella di Emma Castelnuovo.Un’insegnante straordinaria - chi, come me,ha avuto la fortuna di frequentare cin-quant’anni fa le prime due sezioni della me-dia Tasso, a Roma, lo sa -l’esile ragazza scambiata, ilprimo giorno da docente,con un’allieva e severamen-te rabbuffata. Questa energi-ca donna, gli occhi chiari ecuriosi, rendeva l’odiata ma-tematica un piacere, una fi-nestra aperta sul mondo. Non a qualcuno deisuoi allievi: a tutti. Discussioni aperte, lavo-ro per gruppi, temi scritti a rappresentare ra-gionamenti e deduzioni (temi di matemati-ca? chi l’aveva mai visti negli anni 50-60?).Se una classe diventava una piccola comuni-tà scientifica, era solo nelle sue lezioni.
Laprofessoressaracconta, nella sua ca-sa inondata di luce e di verde sulla Nomenta-na: «Mi son resa conto subito, fin dai primianni, che l’insegnamento della matematicanon andava. Si chiamava geometria intuiti-va, ma miniaturizzava il programma delle su-periori ricalcando “Gli elementi” di Euclide,300 a.C. Ferma, statica, basata su postulati:astratta. È invece il movimento, l’azione ra-gionata sul concreto a diventare teoria. Dun-que, con il professor Enriquez abbiamo orga-nizzato un’attività di conferenze, l’IstitutoRomano di Cultura matematica: 5 anni diconferenze, dibattiti, studi. Uno di noi feceuna relazione sul libriccino del matematicoClairaut «Elementi di geometria», che nel1741 sosteneva che Euclide no, non andavabene. Vero è che la ribellione era fomentatadalla sua amante, madame de Chatelet, chenon capiva nulla degli assiomi euclidei. E pre-feriva il calcolo delle aree dei terreni».
Quel gruppo di matematici doveva esserefantastico: come lei, per cui gli allievi hannoconiato la felice crasi di «Emmatematica».Da quel clima nasce il primo eretico testo,«Geometria intuitiva», 1949, edizioni Carab-ba. «Si fidarono del giudizio di un mio amico- dice Castelnuovo - e forse ebbero torto: un
anno dopo la casa editrice fallì. Poi tornò, masolo per materie letterarie, il mio libro passòalla Nuova Italia diretta da Codignola, poi aRcs, dove c’è Paolo Mieli. Lo sa? Anche lui èstato mio allievo». Un vezzo, ricordare il falli-mento editoriale: il suo è uno dei libri scola-stici più ristampati del secondo ‘900. Sarà sta-ta la comunità di matematici eretici, o la fer-ma tenacia dell’insegnante. Da lì è cambiatol’insegnamento della matematica in tutte lescuole. Abbandonati i vecchi testi, la geome-tria diventa una «cosa che si fa con le mani».
Problema:dueareecon lo stesso perime-tro sono equivalenti? Non c’è chi non rispon-da di sì. Ecco, qui serve un pezzo di spago.Con le mani ne fai un quadrato, un cerchio,un triangolo... ma basta tirarne i due capi percapire: l’area è pari a zero. Così tocchi le pro-prietà del cerchio, l’area più grande, non ser-ve la lavagna elettronica, basta uno spago ele tue mani. Prima il meccano, poi le più eco-nomiche strisce di cartoncino legate con i fer-macampione, gli stuzzicadenti, gli elastici e icordini. Le regole, le proprietà, le vedi con lemani, le senti con gli occhi. E il rapporto conJean Piaget, lo psicologo svizzero fondatoredello sviluppo cognitivo? «Conoscevo i suoi
lavori, ho voluto conoscer-lo. Quando passai a Gine-vra, al suo istituto nonc’era, ma l’assistente mi dis-se: chiami, gli farà piacere.Così la mattina dopo, da-vanti a un caffè nella Gine-vra alta, arrivò in bicicletta.
Mi chiese: come si insegnano gli angoli, e l’in-finito che racchiudono? Una persona straor-dinaria, ci siamo tenuti a lungo in contatto».
Dal Tasso questo modo di insegnare ha fat-to scuola. Anche grazie ai laureandi di mate-matica - spediti a imparare da Lucio Lombar-do Radice e Bruno De Finetti - che si sedeva-no nelle classi assieme agli alunni, e «coglie-vano» la meraviglia della scoperta, quando sicapiva perché le travi delle gru sono fatte ditriangoli, come Michelangelo ha disegnatola piazza del Campidoglio, i giochi dei pavi-menti romanici, gli archi degli acquedotti.«Un giorno la lezione la teneva Nicoletta,una laureanda, e io ero seduta in un bancoaccanto a un ragazzo. Lui mi bisbiglia: profes-soressa, non ho capito. Suggerisco: alza lamano e dillo. Allora lui si alza e dice: “Scusi,io e la professoressa non abbiamo capito”.Ancora mi vien da ridere». Questo era il mo-do di insegnare: discutere, ridere, mostrarecose, disegnare statistiche sulla fame delmondo, la pena di morte o la mortalità infan-tile; prendere per mano chi ha più difficoltà eaccompagnarlo. Senza stucchevole giustifi-cazionismi, con intelligente fermezza. Hail’occasione, devi imparare. È importante perte, così si diventa uomini. «In Italia c’è unagrande libertà. Di non far nulla, nel peggioredei casi. Di sperimentare e lavorare seria-mente, nel migliore. È l’unico paese al mon-do in cui gli ispettori si affacciano nelle clas-si, ben che vada, quando un insegnante è agliinizi. Poi scompaiono; se gli alunni diventa-no bravi e i genitori soddisfatti, c’è grandelibertà». Alla fine dell’anno, poi, ci furono le
esposizioni: gruppi di lavoro che costruiva-no, mostrano, spiegavano a visitatori esterre-fatti quel che avevano imparato in classe.Spesso rispondendo a tono a professori ester-ni o laureandi. Altrove non è così. Quandoquesta piccola, straordinaria docente nel ‘77è andata con l’Unesco in Niger («ma non con-fondetela con la Nigeria, per carità») a incon-trare insegnanti e alunni, è riuscita anche lì amontare una esposizione («e non si può im-maginare la fatica di trovare due chiodi o del-le bacchette di legno a Niamey», ricorda)coinvolgendo intere classi, commuovendo ilrettore dell’università, ha infastidito gli ispet-tori francesi («sì, nonostante l’indipendenzasono i francesi che hanno in mano tutto, là»)che hanno cercato di scoraggiarla. Indomita,ha ottenuto la sua classe e i sorrisi dei ragaz-zi felici di ritrovarla: bravissimi ricettivi, in-telligenze straordinarie. E ha fatto di nuovoun’esposizione. Amaduk, Salem, Sakou le so-no rimasti nel cuore. Come personale vantoricorda - tra i commenti del “dopo mostra”richiesti ai ragazzi romani come a quelli diNiamey - quel che scrisse uno dei suoi ragaz-zi nigerini: «Con questo studio della matema-tica ho capito che un nero può avere la stessaintelligenza di un bianco».
Per questo s’è appellata al Presidente del-la Repubblica che la onorava: «La matemati-ca ha poche parole, precise, nette. È la mate-matica che dev’essere usata per insegnarel’italiano ai bambini immigrati. È intuitiva, èfacile, aiuta a creare gruppi, a superare le dif-ferenze». Il suo rammarico? «Ora i ragazzinon sanno più usare le mani. Sembra niente,è una tragedia. Lavorare con le mani fa pen-sare, fa vedere il mondo con altri occhi. La tvè va bene, ma il movimento è troppo rapido,il concetto sfugge, si subisce. E poi quei taglialla scuola... Via ore di insegnamento, via iprofessori. Temo che i miei colleghi abbianoragione di essere avviliti». ❖
Materiali delle esposizioni
Centro di sperimentazione
educativa e artistica
www.liceoagnoletti.it
Discussioni, lavoridi gruppo, racconti. Eil lavoro con LombardoRadice, De Finetti, Piaget
ELLA BAFFONI
www.cencicasalab.it
Casa laboratorio di Cenci
Ilpiaceredi imparare
ROMA
Nata il 12 dicembre 1913, Emma Castel-
nuovo è stata nominata Grande ufficia-
ledalPresidentedellaRepubblicaGiorgioNa-
politano. Insegnante alla media Tasso di Ro-
madal 1944, ha rivoluzionato ilmododi inse-
gnare lamatematica. Appena laureata, vinse
una cattedra al tecnico inferiore ma qualche
giorno dopo le leggi razziali la «epurarono».
Dunqueinsegnòallascuolaebraica,coraggio-
samenteapertadallacomunitàecoraggiosa-
mente animata anche da insegnanti non
ebrei. A cui si aggiunse poi anche una pa-
ra-università di matematica, organizzata dal
padre di Emma, il grande matematico Guido
Castelnuovo.Grazieaun’inserzioneinungior-
nale svizzero, si trovòunPolitecnico superio-
re che accettava studenti stranieri. A Roma si
crearono classi «gemellate» in grado di far
esami. Così anche i ragazzi ebrei riuscirono a
fare il bienniodi ingegneriaomatematica, ea
fine guerra ne ebbero il riconoscimento.
La prima volta da insegnantenella scuola degli ebrei «epurati»
Il tirocinio
23GIOVEDÌ
12MARZO2009
Foto Ansa
C’è chi imbraccia il fucile. Chi pro-va con la via politica. C’è chi riven-dica la propria «patria identitaria»per motivi religiosi. Chi per ragio-ni etnico-geografiche. Chi puntasulle differenze linguistiche. Dal-l’Ulster ai Paesi Baschi; dalla Sco-zia alla Corsica, passando per leFiandre, la Catalogna... Real Ira,Continuity Ira; Eta; Fronte di Libe-razione Nazionale della Corsica((il Flnc - Canale Storico). Sono al-cune delle sigle del separatismo ar-mato in Europa. Un separatismoche acquista una veste politica, le-gale, in Belgio con il partito nazio-nalista fiammingo Vlaams Belang(che chiede di staccarsi dai belgifrancofoni), come in Scozia con loScottish National Party (Snp).
MILLE PATRIE
Non bastano concessioni autono-mistiche; né «devolution» fiscali. Iseparatisti (in armi e non) punta-no decisamente all’indipendenza.La guerra è scatenata (Ulster) con-tro l’«occupante inglese», ma i pri-mi nemici da abbattere per gli «irri-ducibili» di Real Ira sono gli excompagni di trincea. «I responsabi-li degli ultimi sanguinosi attacchinon hanno sostegno e non hannouna strategia per arrivare a un'Ir-landa unita. La loro intenzione èriportare i soldati britannici nellenostre strade. Vogliono distrugge-re il progresso fatto negli ultimitempi e far precipitare di nuovo l'Ir-landa nel conflitto», denuncia ilpresidente dello Sinn Fein, princi-pale partito repubblicano dell'Ulster, Gerry Adams. Anche il vicepremier dell'Ulster, Martin Mc-
Guinness, ex combattente dell'Eser-cito repubblicano irlandese (Ira) haattaccato i terroristi: «Io ero con l’Iradurante il conflitto- afferma -. Maquella guerra è finita. Queste perso-
ne segnalano chiaramente di volerricominciare quella guerra». Decinedi migliaia di persone a Belfast, Li-sburn, Newry, Downpatrick e Lon-donderry hanno partecipato ieri al-le marce di protesta silenziosa con-
tro la ripresa del terrorismo, che haportato alla morte di due soldati eun poliziotto. Le manifestazioni so-no state state organizzate dai sinda-cati. «Queste manifestazioni - sotto-linea Peter Bunting dell’Irish Con-gress of Trade Unions (Ictu), l’orga-no che riunisce le sigle sindacali del-l’Ulster - dimostrano la forza dellanostra società civile e inviano unmessaggio a questi assassini chenon meritano di fregiarsi del nomedi “dissidenti” sono solo dei delin-quenti».
L’ETA
Euskadi Ta Askatasuna (in spagno-lo País Vasco y Libertad, letteral-mente «Paese basco e libertà»), an-
che nota con l’acronimo di Eta: crea-ta alla fine degli anni Cinquanta co-me associazione studentesca clande-stina per sostenere l’indipendenti-smo basco, si accosta alla lotta arma-ta verso la metà degli anni sessanta.L’organizzazione propugna, attra-verso il ricorso ad azioni violente,l'indipendenza politica della comu-nità basca e la creazione di uno Sta-to socialista denominato Euskal Her-ria. Si calcola che le vittime dell'Etadalla sua fondazione ad oggi sianostate più di duemila (oltre ottocentole persone assassinate).
L’Flnc (Frontu di Liberazione Na-zionalista Corsu), è sorto nel 1975dalla fusione del FPCL (Frontu Pae-sanu Corsu di Liberazione) e di Ghu-
Ungiovane cammina davanti a unmurales dedicato all’Ira. Ieri a Belfast c’è stata unamanifestazione in difesa della pace
pVerso la frantumazione I diversimovimenti possono scegliere le armi o la politica
p L’indipendenza Spesso devolution o federalismo fiscale non bastano a fermare la richiesta
Mondo
ROMA
Fiandre e Scoziahanno scelto il pianodella battaglia politica
www.unita.it
Ulster, PaeseBasco, Corsicai separati in casadellaUeLa Real Ira. L’Eta basca. I sepa-ratisti còrsi. Il loro obiettivo èl’indipendenza. Da ottenerecon le armi e il terrore. Viaggiotra i separatismi nell’Europache scommette sull’unità. Lemille «patrie» in armi.
UMBERTO DE GIOVANNANGELI
La via legale
24GIOVEDÌ12MARZO2009
Da De Gaulle a Sarkozy,43 anni per il ritornodella Francia nel co-mando integrato dellaNato. Fece scalpore, il 7
marzo del 1966, la lettera che il gene-rale indirizzò a Lyndon B. Johnson:«La Francia si propone di esercitaresul suo territorio il pieno eserciziodella sua sovranità...». Il tono era sec-co, inusuale. Anche se le conseguen-ze, nei fatti, non furono di ordinestrategico. La Francia restava infattifedele al Patto atlantico, pronta «acombattere al fianco degli alleati nelcaso in cui uno di essi fosse l’oggettodi un’aggressione non provocata».Ma la Nato dovette smantellare 29basi e ritirare centomila militari e leloro famiglie. Scomparvero le Buickche scorrazzavano tra i vigneti di Bor-gogna, e la sede politica della Nato
divenne l’università Paris-Dauphine.Sul piano politico De Gaulle avevaavuto quel che cercava: maggiore au-tonomia nazionale, per quanto piùapparente che reale, compreso l’arse-nale atomico.
Sarkozy ha annunciato ieri il pie-no reintegro della Francia nell’Alle-anza. È la logica conclusione – oltre-tutto approvata dal 52% dei francesi– di un cammino iniziato da Mitter-rand. Era stato lui il principale oppo-sitore, nel ’66, della svolta voluta daDe Gaulle, approvata invece dai co-munisti dell’epoca. Ed era stato lui adar prova concreta di fedeltà atlanti-ca nell’83, quando approvò, con un
celebre discorso al Bundestag, ladecisione di installare i Pershing inGermania ovest, in risposta agli SS20 che i sovietici avevano installatoal di là del Muro. Sulla stessa lineafu Chirac, fino a coinvolgere laFrancia nelle operazioni in Kosovonel ’99 e in Afghanistan già dal2001. L’idea di Chirac era di costrui-
re un’autonoma difesa europea sot-to l’egida della Nato. E la Franciane sarebbe probabilmente piena-mente membro già dal ’97, se gliamericani non si fossero opposti al-l’attribuzione del comando genera-le del Sud Europa ad un ufficiale eu-ropeo. Sarkozy ha probabilmenteottenuto dagli americani la promes-sa di qualche posto di comando, aNapoli o a Lisbona. È il mercanteg-giamento che gli imputano due illu-stri ex ministri degli Esteri: Domini-que de Villepin e Hubert Vedrine.Pur di sponde politiche opposte, idue denunciano una certa «svendi-ta» dell’autonomia nazionale, so-prattutto sul piano politico.
Il prossimovertice della Nato siterrà il 3 e 4 aprile a Strasburgo e aKehl, alla presenza di Barack Oba-ma, che sarà reduce dal G20 di Lon-dra. In quella sede si deciderà pro-babilmente chi dovrà succedere, ilprimo luglio prossimo, all’olandeseJaap de Hoop Scheffer. Il nuovo se-gretario generale potrebbe esserel’attuale premier danese Anders Fo-gh Rasmussen, rinnovando così laprassi che vuole un europeo alla se-greteria generale e un americano alcomando supremo delle forze allea-te in Europa. Ma il capitolo è tutt’al-tro che chiuso. Agli americani pia-cerebbe infatti ricompensare il Ca-nada per l’impegno profuso in Af-ghanistan, e hanno messo in pista ilministro della difesa canadese Pe-ter MacKay. Le manovre e le tratta-tive sono in corso, ed è certo checon la sua mossa Sarkozy vogliarompere qualche equilibrio e qual-che abitudine consolidata. Ma il ve-ro nodo rimane l’Afghanistan: la ve-ra «mission» della Nato laggiù, ilruolo preponderante che vi gioca-no gli americani, le strade per usci-re dal ginepraio. Se ne riparlerà adinizio aprile. ❖
Foto Reuters
Un lungo processo
stizia Paolina (GP). La sua primaazione fu la «nuit bleue» (notte az-zurra), tra il 4 e il 5 maggio del1975, quando 22 ordigni esplosero
in numerose località corse e in alcu-ni quartieri di Nizza e di Marsiglia.Trentacinque anni di attentati dina-mitardi, rapimenti, con un unico, di-chiarao obiettivo: l'indipendenzadella Corsica dalla «Francia coloniz-zatrice». Patrie armate .❖
L’analisi
VACANZANELLA BUFERA
La conclusionedi un cammino iniziatoda Mitterrand
Gli irriducibili di Real IraeConti-
nuityIra:alcunedecinedi irridu-
cibili della lotta armata che punta di-
chiaratamente a sabotare gli accordi
di pace che hanno posto fine ad una
guerra civile che ha segnato la storia
dell’Ulster. Per il Sinn Fein si tratta di
«banditi».
Euzkadi ta azkatasuna, Patria
bascaelibertà.Formazionemili-
tareclandestinabasca in lottaper l'in-
dipendenza del Paese basco spagno-
lo. Una lotta armata che ha percorso
la storia della Spagna dalla fine della
primaguerramondiale adoggi.Oltre
2000 le vittime degli attentati Eta.
Nicolas Sarkozy riporta la Francia nei comandi Nato, 40 anni dopo la scelta di DeGaulle
L’Flnc(FrontudiLiberazioneNa-
zionalista Corsu) Movimento
perl'indipendenzadellaCorsica,èsor-
to nel 1975 dalla fusione del FPCL
(Frontu Paesanu Corsu di Liberazio-
ne)ediGhustiziaPaolina(GP) .Daallo-
ra ha firmato decine di attacchi dina-
mitardi contro obiettivi francesi.
Le spinte indipendentiste viag-
gianoattraversoilpartitonazio-
nalista fiammingo Vlaams Belang,
che chiede di staccarsi dai belgi fran-
cofoni. Un partito fortemente radica-
to, conuna considerevole rappresen-
tanzaparlamentare:è laviapoliticaal
separatismo.
Il pro-indipendenzaScottishNa-
tional Party (Snp) ha ampi con-
sensi inognisettoredellasocietàscoz-
zese. L’ascesa ai vertici del Labour e
delgovernobritannicodi leaderscoz-
zesi, come l’attuale premier Gordon
Brown,nonha fattodiminuire la fame
di indipendenza in Scozia.
Chihapagato laparteprivatadel
soggiorno messicano della cop-
pia Bruni- Sarkozy? Se lo chiedo-
no in molti in Francia dove la ra-
dio Rtl ha fatto il nome del ban-
chieremiliardario Ramirez.
P
Al summit che si terràil 3 e 4 aprilesarà presente Obama
Cattolici e protestantihanno manifestatocontro il terrorismo
Gli irriducibili nordirlandesi
Patria basca omorte
PARIGI
In armi contro la Francia
Fiandre indipendenti
Scozia fuori dal Regno Unito
PARLANDODI...
Amnistiain Ulster
JosephMcKeowen della ong Youthlink che cerca di costruire un dialogo tra giovanicattolicieprotestantiaBelfastpropone«diseguire lastradadelSudafrica:unasortadiamni-stiachepermettaa tuttidi farsi avantiedire “ioho fattoquesto,midispiace”». «Lagenteviveancoraseparata. Il 5%,vede il conflittocomeun'epoca romanticaepuòcontagiaregli altri».
NodoAfghanistan
Marcia a Belfast
Lamappa
Sarkozy, rientroda primadonnanellaNatoLa Francia rientra nel comandomilitare dell’Alleanzadal quale uscì 43 anni fa il generale DeGaulleMossa anche in vista della successione a deHoop Scheffer
GIANNI MARSILLI
25GIOVEDÌ
12MARZO2009
Foto Ansa
Il bilancio delle vittime diffuso dal-la polizia, parla infatti di nove stu-denti fra i 14 e 15 anni e tre inse-gnanti massacrati all'interno dellascuola, tre passanti, uccisi in duetempi diversi e lo stesso omicidache alla fine ha preferito togliersila vita. L'incubo, nella Albertvil-le-Realschule di Winnenden, ungrosso centro di 25 mila abitantisituato a 20 chilometri da Stoccar-da, è iniziato alle 9.30, quando ungiovane (si saprà subito dopo chesi tratta di un ex allievo) completa-mente vestito di nero e armato diuna pistola mitragliatore è entra-to nell'atrio della scuola, ha spa-lancato la porta della prima aula eha fatto fuoco. Ha ripetuto poi lastessa scena in una seconda aula.
L’EROISMODI UNAPROF
Dopo la sparatoria, il folle è torna-to tre volte nella sua ex aula, la 10D che ospita sempre le ultime clas-si e si è messo ad urlare: «Ancorasiete vivi, non siete morti tutti?».
Una giovane insegnante, in serviziodi tirocinio da una sola settimana,ha cercato di fare scudo ad un'allie-va ma il gesto le è costato la vita.
Intanto era scattato l'allarme mail giovane killer si era intanto lascia-to alle spalle la mattanza e avevacercato di scappare attraverso il bo-sco. La polizia intervenuta non ha
potuto far altro che constatare ilmassacro. L'istituto fa parte di uncomplesso scolastico in cui, al mo-mento della strage, erano presentiun migliaio di studenti. «Mia figlia euna sua amica- dice H. G. - si sonobuttate dalla finestra, ora mia figliaè sotto shock e la sua amica in ospe-dale perché forse si è fratturata una
spalla».Dopo pochi minuti il killer è tor-
nato sulla strada e ha ucciso un di-pendente dell’ospedale psichiatri-co che ha sede vicino alla scuola.Poi, ha fermato una macchina, esotto la minaccia della pistola hacostretto l´autista a portarlo a 40chilometri dal luogo della strage.La caccia all'uomo è scattata impo-nente: mille poliziotti sono statimobilitati, con l'ausilio di elicotte-ri e cani. La folle corsa è terminatapoco dopo le 12 e 30, quando lapolizia lo ha raggiunto nei pressidi un supermercato a Wendlin-gen. Il killer ha cercato di rifugiar-si nel centro commerciale ma lapolizia non gli ha dato modo di far-lo ed è iniziata la sparatoria nellaquale altri due passanti sono rima-sti uccisi e due poliziotti grave-mente feriti. Alla fine l'ex studen-te, ferito, si è sparato alla testa.
UNARSENALEAUTORIZZATO
A casa dei genitori dell'omicida,una famiglia di imprenditori disuccesso, la polizia ha poi rinvenu-to un vero arsenale, c´erano infat-ti ancora 16 armi, tutte regolar-mente registrate. Sulle cause del-la carneficina non ci sono ancoranotizie certe. La città è traumatiz-zata e il Signor Dillingen, presidedi una vicina Hauptschule, con lelacrime agli occhi, dice: «Quantoavevamo sempre visto alla tv, oraè successo qua da noi». Le emitten-ti radiotv, in segno di lutto hannocambiato i palinsesti. Intanto è sta-ta istituita un'unità di assistenzapsicologica per gli allievi e le fami-glie. Per la cancelliera Angela Me-rkel «non è concepibile un criminecosì orribile in cui studenti e inse-gnanti vengono uccisi nel giro dipochi minuti: questo è un giornodi lutto per l'intera Germania».❖
Studenti escono dalla scuola dove è avvenuta la strage
pGermania sotto shock Lamattanza di un adolescente di 17 anni a Stoccarda
p Le armi In casa del ragazzo, figlio di ricchi imprenditori, 16 pistole regolarmente registrate
STOCCARDA
Usa, stermina la famiglia e 5 passantiBraccato dagli agenti, giovane si suicida
Mondo
Ex studente fa strage al liceo16morti, poi si spara
Dopo aver massacrato studenti,insegnanti e passanti, il 17enneTimm Kretschmer, durante unconflitto a fuoco con la polizia siè tolto la vita con un colpo allatesta. È successo in un liceo diWinninden, vicino Stoccarda.
TONINO CASSARÀ
«Era un ragazzo tranquillo,mai un problema. Sempre educatoe simpatico. Perché l’abbia fatto èun segreto che si è portato nella tom-ba». Undici morti, compreso quel ra-gazzo tranquillo che ieri armato dipistole e fucile automatico ha di-strutto la sua famiglia e seminato ilterrore nei venti chilometri tra Kin-
ston e Geneva, in Alabama, prima disparare un ultimo colpo contro disé. Michael McLendon, 27 anni, haucciso per prima la madre, con cuiviveva, e i suoi quattro cani. Ha co-sparso i corpi con la benzina e ha ap-piccato il fuoco prima di salire inmacchina per andare ad uccidere inonni, uno zio e una zia nella vicina
contea di Geneva, a Samson.La polizia ha scoperto che aveva
una lista di persone da uccidere, per-sone «che gli avevano fatto del ma-le». Ma sotto tiro sono finiti anchealtri. La moglie del vice-sceriffo del-la zona e il figlio di appena tre mesi,che abitavano nella casa di fronte aisuoi parenti. Poi una persona ferma
ad un distributore, un’altra davantiad un negozio.
La fuga di Michael, inseguito dal-la polizia, si è conclusa nel piazzaledavanti alla Reliable Metal Pro-ducts, una fabbrica da dove era sta-to licenziato nel 2003. Ora lavoravain una impresa alimentare, ma ave-va lasciato il posto una settimana fa.Circondato dagli agenti, l’uomo hasparato una raffica di colpi, prima dipuntare l’arma contro di sé, facendo-la finita.
Nell’ufficio del coroner non trova-no spiegazioni. «Era un ragazzotranquillo».❖
26GIOVEDÌ12MARZO2009
Hillary Clinton e Sarah PalinSubito esauriti negli Usa ifumetti con protagoniste le duedonne: numeri unici a 3,99dollari. Presto anche Michelle
Benedetto XVIOggi la lettera sui lefebvriani.«Una disavventura che il casoWilliamson si sia sovrappostoalla revoca della scomunica»
FRASEDI...BARACKOBAMAsul Darfur
La Procura di Monaco, sud del-la Germania, ha emesso un mandatodi arresto contro John (Ivan)Demjanjuk, il presunto criminale diguerra nazista. Demjanjuk, 88 anni,detto «Ivan il terribile» vive attual-mente negli Stati Uniti: recentemen-te la Corte Suprema americana ha ri-fiutato una sua richiesta di appellocontro sentenze che spianavano lastrada alla sua deportazione versol’Ucraina. Il tribunale di Monaco loaccusa di complicità nell’uccisione dialmeno 29 mila ebrei, tra cui 1.900tedeschi, nel campo di concentra-mento di Sobibor. Demjanjuk è arri-vato in Usa nel 1952. Ex operaio inuna fabbrica d'auto ed ex cittadinoamericano diventato apolide - nel2002 ha perso la cittadinanza ameri-cana dopo che un tribunale aveva ac-certato il suo ruolo nei lager - dal1977 è impegnato in un braccio di fer-ro con il dipartimento della GiustiziaUsa, che vuole rimandarlo in Europa.Già estradato in Israele e condannatoa morte come ex sorvegliante nel la-ger di Treblinka, nel 1993 tornò in li-bertà: la Corte suprema di Israele lo
assolse per mancanza di prove sullasua identità.In questi anni l’uomo hapresentato numerose istanze di revi-sione della sentenza, ma tutte senzarisultato. Lo scorso anno un’altra Cor-te statunitense aveva confermato chela sentenza era valida e che l’estradi-zione poteva essere effettuata in qual-siasi momento.
A Sobibor furono soppresse alme-no 250.000 persone, principalmenteebrei. Ma questo numero è certamen-te inferiore alla realtà, dato che mol-to spesso interi convogli passavano al-la gassatura, così come avvenne nell'agosto 1943 quando di un gruppo di600 ufficiali russi che entrarono nelcampo ne sopravvissero solo 80. Tut-ti gli altri furono immediatamentesoppressi ed i loro resti bruciati. 14ottobre 1943 trecento deportati, gui-dati da un ufficiale russo, AlexandreiPetchorski, s'impossessarono delle ar-mi delle guardie, dopo averle sopraf-fatte ed evasero dal campo. Una granparte fu ripresa durante la fuga mauna quarantina riuscì a mettersi insalvo, raggiungendo le unità partigia-ne che operavano nella zona. ❖
Iraq, condannati a 15 anniTareqAziz eAlì il chimico
BAGHDAD Nuova raffica dicondanne per alcuni ex esponentidel deposto regime iracheno: all'ex vice premier Tareq Aziz e ad AliHassan al Majid, detto Ali il Chimi-co, sono stati inflitti 15 anni di car-
cere, mentre due fratellastri di Sad-dam Hussein sono stati condannatia morte. Si tratta dei fratelli WatbanIbrahim al Hassan, ex ministro degliinterni, e Sebawi Ibrahim al Hassan,direttore dei servizi di sicurezza. Is-
sam Rashid Hwaish, ex governato-re della banca centrale irachena, èstato assolto. Secondo il verdetto,gli imputati condannati sono tuttiresponsabili a vario livello di averfavorito l'esecuzione di 42 com-mercianti messi a morte nel 1992,dopo un processo sommario in cuierano accusati di aver speculatosull'aumento dei prezzi causatodalle sanzioni imposte dall'Onuall'Iraq nel 1990 per l'invasionedel Kuwait. ❖
A Sobibor furonosoppresse almeno250.000 persone
F«Gli Stati Uniti vogliono lavorare il più attivamente possibileper risolvere la crisi umanitaria in Darfur e per avviarci sulcammino verso una pace stabile e duratura in Sudan».
VIENNA Il presidente della Bolivia Evo Morales è
intervenuto all'apertura della 52esima conferenza dell'
Onu sulla droga a Vienna, masticando in plenaria una
foglia di coca, argomentando che, a differenza della co-
caina, questa non è una sostanza stupefacente, e chie-
dendone il ritiro dalla lista delle sostanze vietate. Mora-
leshaspiegatoche lacocanonèunadrogamaunmedi-
cinale usato «da 3.000 anni» nella cultura andina.
Mandato d’arrestoper Ivan il terribileFu a capodi un lager nazista
Crimini di guerra
Il presidente Morales mastica coca al summit antidroga dell’Onu
27GIOVEDÌ
12MARZO2009
Welfare e crisi
L’INCHIESTA
La Social Card è troppo poco?Sempre meglio di niente». IlTremonti-pensiero sulla lottaalla povertà è chiarissimo: dareuna mano a tentare di sopravvi-vere. E basta. Per il resto, la clas-se media è lasciata a faticareper farsi largo, i ricchi a godere
delle loro rendite. La visione ha padri noti (perdirne due: Reagan e Thatcher) e nemici altret-tanto conosciuti: quelli che credono nella redi-stribuzione. Negli Usa ci ha appena pensato Ba-rack Obama a sotterrare la tesi della «carità»,che alla fine lascia i poveri nelle stesse condizio-ni di prima (se non peggiori), e proietta i ricchiverso livelli sempre più alti. E in Italia? A chepunto è la lotta alla povertà?
Da noi lo Stato non va oltre misure una tan-tum: a volte ben congegnate, ma per ora assolu-tamente inefficaci. Sulla povertà c’è il fallimen-to totale della politica. Il moti-vo, secondo gli esperti sta inuna grande assenza, che si pro-trae ormai da anni. L’Italia re-sta l’unico Paese in Europa (in-sieme a Grecia e Ungheria)che non ha alcuna misura ge-neralizzata di ultima istanzache tuteli chi non ha nulla. La Francia a luglioprossimo avvierà il «revenue de solidarité acti-ve», il nuovo sussidio pubblico che sostituisce inparte e innova il vecchio reddito minimo di inse-rimento, avviato nell’ormai lontano 1988. Davent’anni i francesi possono contare su un sussi-
dio che per gli italiani resta un sogno. Ci avevaprovato Prodi negli anni ‘90, ma ci si è fermati auna sperimentazione in alcuni Comuni. Poi, piùnulla. Anzi, ultimamente l’ipotesi sembra diventa-ta criminogena. Un invito a non lavorare. Dettoda Silvio Berlusconi, che in questo non la pensacome Nicolas Sarkozy. Uno strumento strutturalee generalizzato si è sempre scontrato contro dueobiezioni. Il peso eccessivo dell’economia in nero,e i costi troppo alti. Vero è checon l’evasione così alta, si rischiadi aiutare anche chi froda il fi-sco. Ma è altrettanto vero chel’evasione non può certo conti-nuare a fare da alibi per rinviareil nuovo welfare. Quanto ai co-sti, secondo alcune stime garanti-re 400 euro a ciascun single senza figli costerebbetra i 3 e i 6 miliardi (vedi A. Garnero su La voce.in-fo). Qualche paragone? Eliminare l’Ici è costatooltre 3 miliardi. La finanza creativa ha lasciato unbuco di un paio di miliardi. Insomma, almeno unpallido segnale l’Italia potrebbe darlo: è chiaroche c’è dell’altro. Qualche esperto parla di tiran-nia della classe media, potente serbatoio di votidella politica. Mettiamola così: i poveri non fanno
vincere le elezioni. Così, per di-verse ragioni, in Italia si è co-struito un welfare ritagliato sul-le categorie del lavoro. Con ef-fetti distorsivi assolutamenteparadossali. Come accade congli assegni familiari: si ricevonosolo se si è in attività. Se si per-
de il lavoro, si perdono anche gli assegni. La doteper i figli studiata dal governo prodi avrebbe supe-rato questa distorsione: ma non se ne è vista piùtraccia.
Gli ultimi due governi hanno varato misure de-stinate alla parte più marginale della società. Il
centrosinistra ha introdotto il bonus incapienti (2miliardi di euro) e la quattordicesima mensilitàper i pensionati al minimo (1,2 miliardi di euro),unica misura strutturale. Il centrodestra ha inven-tato la social card (circa 500 milioni) e il bonusfamiglia (quasi due miliardi). L’effetto sul feno-meno, però risulta assai limitato, come segnalal’ultimo rapporto della commissione d’indaginesull’esclusione sociale. Analizzando le «numero-
se misure messe in campo» dalgoverno Prodi (oltre alle duesegnalate, assegni familiari,aiuti per l’affitto, tutele ai di-soccupati), gli esperti sono co-stretti ad ammettere che «l’as-senza di una scala precisa dipriorità, la scarsità di risorse di-
sponibili, ampiamente inadeguate a ridurre dav-vero la povertà in Italia» hanno prodotto un im-patto modesto. Anche se non mancano buoni ri-sultati, come quello del bonus incapienti che rie-sce a raggiungere il 56% dei poveri e si rivela co-me la misura con il maggior impatto sugli indici dipovertà.
Le misure nel loro complesso hanno avutoeffetti positivi al sud, rispondendo ad uno deglielementi costitutivi della povertà italiana, più al-larmante nelle regioni meridionali. Insomma, losforzo c’è stato: ma il risultato complessivo è delu-dente. Stessa cosa accade alle misure di Berlusco-ni (vedi Baldini e Pellegrino, su www.lavoce.in-fo). Sulla carta social card e bonus famiglia punta-no ad aiutare gli strati più bassi, con un alta con-centrazione per la card, quasi completamenteconcentrata sul 10% più povero della popolazio-ne. Anche le due misure del centrodestra sono piùdiffuse al sud. Ma saltano agli occhi vistose e graviesclusioni. I single non pensionati, ad esempio,sono esclusi dal bonus, così come il reddito da la-
Fino a oggi meno dellametà della platea dibeneficiari della «socialcard» è stata coinvolta
Garantire 400 euro aciascun single senzafigli costerebbe quanto ècostato il taglio dell’Ici
BIANCA DI GIOVANNI
Elemosinadimezzata
Scelteecosti
ROMA
POVERTÀSENZA RETEL’Italia è l’unico tra i grandi paesi europei a non avere unamisura generalizzata che sostenga chinonpossiede nulla. Sarebbe un incitamento a non lavorare, dice il governo.Ma lamacchinositàdei pochi sussidi esistenti, come la «social card», escludemolti di quanti ne avrebbero diritto
28GIOVEDÌ12MARZO2009
voro autonomo. Ma il limite più pesante per ledue misure è tutto l’armamentario burocraticoinserito per ottenere i benefici. «L’erogazionenon è automatica, ma subordinata alla doman-da da parte dei beneficiari - scrivono De Vincen-ti e Paladini su www.nelmerito.it) - I difetti del-la manovra governativa segnalano a contrariociò di cui vi sarebbe bisogno: un intervento disostegno dei redditi personali e familiari consi-stente e con valore strutturale, cioè per un versocon effetti permanenti sul reddito disponibile eper altro verso con un miglioramento di equità edi razionalità del sistema italiano di imposta per-sonale e sostegni alle famiglie». La macchinositàdenunciata dagli esperti si sta rivelando fatale.Oggi meno della metà della platea di beneficiaridella card è stata coinvolta, e appena 2 milionidi famiglie hanno fatto richiesta del bonus, suun obiettivo di oltre 6 milioni. Chiaro che si vaverso il fallimento.
L’ultimo record negativo dell’Italia riguar-da proprio l’inefficacia delle sue azioni contro lapovertà. Sta qui il ritardo più macroscopico. «Iltasso di povertà relativa - osserva ancora la com-missione sull’esclusione sociale - prima dei tra-sferimenti è sostanzialmente in linea con la me-dia comunitaria; mentre balza a livelli limite ri-spetto ai principali partner comunitari se misu-rato dopo i trasferimenti monetari specificamen-te finalizzati al contrasto alla povertà». Mentregli altri Paesi riescono ad abbattere la loro pover-tà originaria con politiche ad hoc, l’Italia restabloccata. Gli interventi migliorano la quota diappena 4 punti, rispetto a una media europea di10 punti, con i «picchi» del welfare scandinavo(17 e 19 punti in Svezia e Norvegia) e le buoneperformance dei grandi (13 in Germania, 12 inFrancia e Austria). La Commissione non esita aparlare di «fallimento» su cui «è opportuno riflet-tere a fondo». L’inefficacia delle misure fa il paiocon l’immutabilità perenne del fenomeno. Danoi la quota dei poveri resta immutata ormai daun decennio. Circa 7 milioni e mezzo di personesotto la soglia di sopravvivenza calcolata dal-l’Istat. Intorno al 10% della popolazione. Nono-stante il poderoso ingresso degli immigrati, no-nostante la precarizzazione del mondo del lavo-ro, nonostante le mutazioni globali degli ultimianni, quella quota non cambia di molto. Appareimpermeabile a tutto. «Questa stabilità aggrega-ta - osserva Andrea Brandolini, economista del-l’Ufficio Studi di Banca d’Italia - nasconde tutta-via importanti cambiamenti nell’allocazione del-le risorse. Dalla metà degli anni ‘90 e in particola-re tra il 2000 e il 2004 essa è mutata a vantaggiodelle famiglie degli autonomi e dei dirigenti, e ascapito di quelle di operai e degli impiegati. Inol-tre è cresciuta la mobilità temporale dei redditi,e sono aumentati l’insicurezza delle famiglie e illoro senso di vulnerabilità». In altri termini, ap-pare sempre più chiaro che quella soglia indica-ta dall’Istat diventa sempre meno rigida. il ri-schio di oltrepassarla si fa più acuto. Tant’è cheoperatori del settore, come la Caritas, per foto-grafare il fenomeno indigenza raddoppiano ildato dei 7 milioni contando anche le famiglie icui redditi sono poco sopra il limite. ❖
Foto di Massimo Percossi/Ansa
L'Istituto nazionale di statistica
è un ente di ricerca pubblico
Sul sito costi della riforma
degli ammortizzatori sociali
www.istat.it
Eliminare l’Ici è costato oltre 3miliardi.La finanza creativa ha lasciato un bucodi un paio dimiliardi.
www.lavoce.infoApprofondimenti
Poveri a Roma nelmercato rionale di ValMelaina raccolgono generi di prima necessità in terra tra gli scarti
Il centrosinistra aveva introdottoil bonus incapienti e la quattordicesimaper i pensionati alminimo.
Per saperne di più
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29GIOVEDÌ
12MARZO2009
Welfare e crisi
L’INCHIESTA
Nessuno conosce megliol’indigenza degli enti loca-li. In assenza di politichestrutturali a livello nazio-
nale, sta a loro rispondere alle emer-genze sociali. Franco Osculati (vediwww.nelmerito.it) valuta in circa 7miliardi la spesa sociale dei Comuni.Il dato risulta pari al 15% della spesacorrente delle amministrazioni. Unlivello alto. «Attenzione, però - spie-ga l’economista - Questi dati fornitidall’Isae includono diverse voci, in-cluse le spese per il servizio cimiteria-le». L’Istat parlava nel 2005 di 5,7 mi-liardi di spesa per diverse funzioni:disabili, anziani, migranti e nomadi,povertà degli adulti ed altre emer-genze. Insomma, manca ancora nelPaese una condivisione di dati, unaanalisi complessiva, tant’è che an-che gli interventi locali risultano dif-ficili da analizzare.
C’è però una certezza assoluta: ilnord spende molto di più del sud.Laddove il tenore di vita è più alto, siregistra un’attenzione maggiore allemarginalità. «Tra i Comuni delle sin-gole Regioni, la spesa pro capite piùelevata è quella del Friuli-VeneziaGiulia, 252 euro nel 2007, e la piùcontenuta è quella della Calabria,41 euro (addirittura in diminuzionerispetto ai 44 dell’anno precedente)- scrive Osculati - Sulle differenze in-fluiscono diversi fattori, dal ruolo de-
gli altri livelli di governo, Regioni eProvince, al peso di tradizioni econdizioni locali. Nondimeno, da-to che questa è materia di federali-smo fiscale e livelli essenziali, nonsi può ignorare la sfida connessacon differenze così marcate. Alme-no una parte dei bonus dovrebbetransitare dai Comuni e dovrebbeessere assegnata da questi, sebbe-ne nel rispetto di requisiti fissatidallo Stato».
Come dire: se queste misure fos-sero devolute ai livelli più bassi del-l’amministrazione, forse risultereb-bero più efficaci di quanto non sistiano dimostrando finora. Sareb-be un fatto importante, proprio inconsiderazione delle differenze so-ciali profonde che attraversano ilPaese. Se si analizzano i livelli dideprivazione, ad esempio, si sco-pre che non possono permettersiun pasto adeguato almeno ognidue giorni sono il 10% a sud e nelleisole, e il 4% circa a nord. Quelleche non riescono a riscaldarsi la ca-sa a sud sono quasi il 20% e sempreil 4% nel nord ovest. Circa il 60%delle famiglie a sud non può per-mettersi una settimana di ferie l’an-no, contro il 25% del nord ovest.Sono numeri che pesano come ma-cigni sulla strada del federalismofiscale. B. DI. G.
Contare i poveri è un’impre-sa molto ardua. In genera-le si distingue tra povertàassoluta e quella relativa.
La prima era calcolata dall’Istat finoal 2002 (si censirono allora 4 milio-ni di persone in indigenza estre-ma), quando si decise di affidare auna commissione il compito di defi-nire nuovi criteri. Il lavoro è giàpronto. Entro marzo l’istituto guida-to da Luigi Biggeri presenterà leconclusioni. Di solito l’incidenza as-soluta risulta più bassa di quella re-lativa, proprio perché quel sistemafotografa le frange più estreme. Siindividua un paniere di beni indi-spensabili, si calcolano le risorse ne-cessarie per acquistarli e poi si indi-viduano le famiglie al di sotto diquella soglia. La povertà relativa, in-vece, si calcola misurando i consu-mi o i redditi, e individuando unasoglia di riferimento che segnala lostato di povertà. In Italia l’Istat cal-cola i consumi, Banca d’Italia i red-diti, così come Eurostat. Troppaconfusione? Forse: sta di fatto checiascuna di queste indagini ha unsenso. «Il dato sui consumi mi serveper avere una serie storica - osservaLinda Laura Sabbadini, direttorecentrale dell’Istat - quello sui reddi-ti per un confronto con gli altri Pae-si d’Europa. Nell’uno e nell’altro ca-so, comunque si confermano le ca-
ratteristiche fondamentali della po-vertà italiana». Insomma, se il meto-do cambia, la fotografia dei poveri ita-liani resta immutata. Famiglie nume-rose (concentrate soprattutto a sud,dove risiede il 65% delle famiglie po-vere a fronte del 32% del totale nazio-nale), molti bambini, anziani soli, di-soccupati e working poors.
Il dato suiminori è impressionan-te. Sono un milione e 728mila i mino-ri poveri, più della metà dei quali hameno di 11 anni. È l’infanzia indigen-te. Forse questo ritratto è ancora in-compiuto. Trattandosi di indagini ba-sate sui residenti, infatti, non posso-no rientrarvi i clandestini, le convi-venze , e i carcerati. Difficile contare ipoveri, difficile contare le misuremesse in campo per aiutarli. L’altralacuna del nostro Paese, infatti, ri-guarda le rilevazioni nazionali sullemisure locali di welfare, che per dipiù cambiano moltissimo da regionea regione. I «buchi neri» della pover-tà sono difficili da colmare: gli emar-ginati sfuggono a facili catalogazio-ni. Spesso non rispondono alle do-mande, cambiano residenza. L’ulti-mo allarmante segnale giunto da que-sto mondo è arrivato da una ricercacondotta a Milano sugli homeless (ve-di www.lavoce.info): 4mila personesenza tetto. E nel resto della peniso-la? Non si sa. B. DI G.
PERGLIULTIMIILNORDSPENDEMOLTODI PIÙ
I BAMBINI POVERIIN ITALIA SONOPIÙDIUNMILIONE
30GIOVEDÌ12MARZO2009
1948
Dichiarazione universale
dei diritti umani
Art. 1 Diritto all'uguaglianza
Art. 2 Divieto di ogni discriminazione
Art. 3 Diritto alla vita
Art. 4 Divieto di schiavitù
Art. 5 Divieto di tortura
Art. 6 Diritto alla personalità giuridica
Art. 7 Diritto all'uguaglianza dinanzi alla legge
Art. 8 Diritto di ricorso alla legge
Art. 9 Divieto di detenzione arbitraria
Art. 10 Diritto al giudizio
Art. 11 Diritto alla presunzione d'innocenza
Art. 12 Diritto alla privacy
Art. 13 Diritto di libertà di movimento
Art. 14 Diritto di asilo
Art. 15 Diritto alla nazionalità
Art. 16 Diritto al matrimonio e alla famiglia
Art. 17 Diritto alla proprietà
Art. 18 Libertà di culto e di pensiero
Art. 19 Libertà di opinione e di espressione
Art. 20 Libertà di associazione
Art. 21 Diritto alla partecipazione politica
Art. 22 Diritto alla sicurezza
Art. 23 Diritto al lavoro
Art. 24 Diritto al riposo
Art. 25 Diritto al sostentamento
Art. 26 Diritto all'istruzione
Art. 27 Diritto alla cultura e al progresso
Art. 28 Diritto ad un mondo giusto
Art. 29 Diritti e doveri verso la società
Art. 30 Inalienabilità dei diritti
€ 218,00
€ 218,00 € 198,00
Movimento Eco-Drive (a carica luce infinita) con riserva di carica di 150 giorni.
Cronografo, visualizzazione 24 ore. Cassa in acciaio, bracciale in acciaio
o cinturino in poliuretano. WR 10 bar
www.citizen.it
Cattura la luce
Il sistema
La converte
in energia
Accumula una riserva
di carica inesauribile
2009Art. 31 Diritto all’ecologia
secondo Citizen
Ogni persona ha diritto a un orologio
Eco-Drive.
Con l’energia della luce,
mai più pile da smaltire.
MENO PILE PIU’ AMBIENTE
Foto di Benoit Tessier/Reuters
Giulio Tremonti e Roberto Maronipresentano insieme l’ultima trova-ta del governo contro la crisi: «ron-de» di prefetti per controllare l’ero-gazione del credito. «Abbiamochiesto ai prefetti - ha spiegato Ma-roni in una conferenza stampa con-giunta con il titolare dell’Econo-mia - di assumere un ruolo proatti-vo per raccogliere le segnalazionidal mondo delle imprese e dalle fa-miglie in merito a eventuali restri-zioni del credito, e intervenire neiconfronti delle banche per trovaresoluzioni». Gli osservatori sarannoistituiti entro la fine del mese. Tre-monti ha aggiunto che l’attività di«sorveglianza» non riguarderà so-lo gli istituti che approfitterannodei bond sottoscritti dal Tesoro,ma avrà un campo d’azione piùampio. Da parte dei prefetti, ha ri-ferito l’inquilino del Viminale , «c'èstata un'accoglienza molto positi-va nei confronti di questa iniziati-va, che è stata interpretata comel'assunzione di un ruolo di respon-sabilità, per garantire che il mon-do delle imprese non soffra di ridu-zioni ingiustificate del credito». Labanca, ha sottolineato Maroni, «ri-mane comunque titolare della va-lutazione del credito: i prefettinon possono imporre, ma fare unintervento di persuasione laddoveravvisino criticità». Tremonti ha ci-tato la Costituzione, che affida allaRepubblica la tutela del risparmio.
ISTRUTTORIA
Il prefetto raccoglierà in manierariservata i reclami della clientelache si vede danneggiata nelle con-dizioni di erogazione del credito.
Scriverà quindi alle banche invian-do le pratiche di competenza e sug-gerendo un'istruttoria. La banca for-nirà una risposta al cliente infor-
mandone il prefetto. Successiva-mente, questi invierà un rapportoall'Osservatorio nazionale costitui-to presso il ministero dell'Economia
con i dati sui flussi di finanziamentoe le principali criticità locali, nonchèeventuali proposte elaborate permeglio favorire il finanziamentodell'economia locale.
Così il centrodestra fronteggia lacrisi globale: una raffica di procedu-re. Sarà per questo che il FinancialTimes né Berlusconi, né Tremontisono tra i grandi che salveranno l’oc-cidente dal collasso (nonostante gliannunci). «E’ un altro segnale dellapoca credibilità italiana all’esteroproprio nell’anno di presidenza ita-liana del G8 - commenta il deputatoPd Sandro Gozi - L’unico presente è
Mario Draghi». A dirla tutta, quellosarà un altro motivo di tensione neirapporti tra Tesoro e Bankitalia, giàda tempo orientati al peggio (pareproprio per la concorrenza che Dra-ghi farebbe a Tremonti nei consessiinternazionali). nervosismo chenon lascia presagire nulla di buono,in un momento cruciale della storiaeconomica globale.
SOFFERENZE
Sta di fatto che proprio nel giornodell’annuncio sui prefetti, da Palaz-zo Koch sono giunti numeri pocorassicuranti. «il credito concesso dal-
La multinazionale tedesca Continental intende
chiudere due impianti in Europa, quello di Clairoix, in
Francia, e Hannover, in Germania, nell'ambito di un pia-
nodiristrutturazionedellesueattività inEuropaafronte
diunasensibileaccelerazionedel calodelladomandadi
pneumatici. Lo ha annunciato ieri il gruppo tedesco.
I dipendenti coinvolti sono 1.120 lavoratori aClaroixe
780 aHannover.
p «Ronde» entro finemese per raccogliere segnalazioni da imprese e famiglie
pBankitalia lancia l’allarme insolvenza per la crisi: siamo aimassimi degli ultimi dieci anni
Economia
Maroni trasforma i prefettinei «guardiani» del credito
ROMA
Il centrodestrafronteggia la crisi conuna raffica di procedure
www.unita.it
I prefetti dovranno vigilare sulcredito. Raccoglieranno le de-nunce anonime e attiverannouna complicata procedura perverificare le opportunità sulterritorio. Intanto Bankitaliaavverte: la crisi si aggrava.
BIANCA DI GIOVANNI
Procedure
Continental chiude due fabbriche in Francia e Germania
32GIOVEDÌ12MARZO2009
EURO/DOLLARO: 1,2811
TOYOTA
Taglia i salariDal prossimo 1 aprile la Toyota
ridurrà del 10% gli stipendi e l'orario
di lavoro degli addetti nei propri im-
pianti in Gran Bretagna. I tagli avran-
noladuratadiunannoeinteresseran-
no circa 4.500 dipendenti.
AEROPORTI DI ROMA
In perditaAdr ha chiuso il bilancio 2008
con una perdita di 8,3 milioni, contro
un utile di 17,9 milioni dell’esercizio
precedente. L’indebitamento è pari a
1, 3miliardi
PUBBLICITÀ
In negativoIl primo trimestre 2009 sarà il
periodo più difficile per la pubblicità:
è la previsione di Giuliano Adreani,
amministratore delegato di Media-
set.«Nellasecondapartedell'annopo-
trebbero esserci segni di ripresa».
NORVEGIA
Fondo koIn Norvegia il fondo pensioni
statale, unodeimaggiori fondi sovra-
ni al mondo, ha riportato nel 2008
perditeper633miliardi di corone, pa-
ri a 71,5 miliardi di euro, sugli investi-
menti in portafoglio.
TERNA
DividendoUtilenettodi 327,5milionidieu-
ro, in calo del 5,6%, ricavi in crescita
del 3,5%a 1,39miliardi: questi i princi-
pali dati di bilancio2008. Il dividendo
èdi 15,8centesimiperazione(+4,6%),
IVECO
Nuova cigAlla IvecodiTorinoSturanuova
cassa integrazione: dal 16 al 12 aprile
prossimo 1650 lavoratori resteranno
a casa. Lo ha comunicato l’azienda ai
sindacati.
Affari
MIBTEL
11.1750,00%
S&PMIB
13.568+0,48?%
www.bancaditalia.it
Continuano ad arretrare i rendimen-ti dei Bot, che all’asta del Tesoroscontano soprattutto l’effetto Bce el’attesa per un nuovo taglio dei tassi:nuovi minimi storici per i rendimen-ti dei titoli a tre e dodici mesi. Gli in-teressi netti sui bond statali sono sce-si sotto l’1% anche per la scadenzapiù lunga, quella annuale. Il Buonotrimestrale ora ha un rendimentolordo dell’1,079%, in calo di 0,127punti rispetto all’asta precedente,mentre il titolo a un anno ha un tas-so lordo dell’1,315% (-0,059 punti).Si tratta dei valori minimi dal 1980.Una riduzione favorita da più fatto-ri: avversione al rischio, calo dell’in-flazione e, si diceva, attese del nuo-vo taglio dei tassi della Bce. Questacontinua riduzione dei rendimentinon scoraggia però i privati, sia per iltimore degli effetti della crisi suglialtri investimenti finanziari, sia perle aspettative di ulteriori tagli dei tas-si da parte della Bce, ormai prossimiallo zero, e nemmeno gli investitoriistituzionali. La risposta del mercatoresta insomma buona, con quasi 20miliardi di titoli richiesti dai rispar-miatori e dagli investitori istituziona-li a fronte dei 12 miliardi offerti dalTesoro per finanziare le casse delloStato: 4,5 miliardi sono stati colloca-ti per i buoni a 91 giorni e 7,5 miliar-di per i titoli ad un anno.
Parallelamente all’andamentodei titoli di Stato, prosegue la ten-denza al ribasso dell’Euribor a tremesi, il tasso che le banche applica-no fra loro per i prestiti trimestrali. Èsceso per la diciannovesima voltaconsecutiva, dall’1,69 a quota1,66%.
RIALZO (LIEVE) PER LE BORSE
Seguendo il calo di Wall Street, i listi-ni europei rallentano il passo sul fi-nale della seduta, esaurendo il rim-balzo avviato martedì, nonostantela nuova corsa dei bancari. Cali e rial-zi tutti entro l’1%. A Milano il Mibtelchiude invariato, con il Banco Popo-
lare a guidare i guadagni(+15,23%) dopo la richiesta perl’emissione di Tremonti bond da1,45 miliardi, le obbligazioni per ilTesoro che dovrebbero servire arafforzare il patrimonio degli istitu-ti e ad agevolare le erogazioni a fa-vore di imprese e privati. Ancoraacquisti su Fiat (+3,37% a 4,29 eu-ro), all’indomani degli sforzi an-nunciati dall’amministratore dele-gato Sergio Marchionne per mante-nere il gruppo in utile nel 2009.
Stabile Tiscali (+0,36% a 0,22euro), che ha chiuso sotto i massi-mi dopo essere stata sospesa per ec-cesso di volatilità. La società sardamartedì a mercati chiusi ha comu-nicato l’intenzione di rinegoziare ildebito finanziario con istituti di cre-dito che si sono resi disponibili alletrattative, e che le attività in Italia enel Regno Unito procedono rego-larmente. Le precisazioni sono arri-vate dopo che lunedì Tiscali avevaannunciato l’interruzione delletrattative con Bskyb per la cessionedegli asset britannici, oltre all’in-tenzione di chiedere alle bancheuna sospensione dei pagamenti diinteressi e quote capitali. ❖
le banche italiane, che aveva conti-nuato a crescere a ritmi elevati perbuona parte del 2008, da settembreha subito una brusca decelerazione,che si è intensificata negli ultimi me-
si». Così il direttore del servizio stu-di della Banca d'Italia, Giorgio Gob-bi, in un’audizione in Senato. PerBankitalia «il rallentamento dei pre-stiti è stato determinato sia dalla de-bole domanda di fondi provenientedalle imprese e dalle famiglie, siadalle crescenti difficoltà che le ban-che hanno incontrato nel raccoglie-re fondi e nel rafforzare la loro posi-zione patrimoniale». Fenomenoquesto che «ha interessato tutte learee del paese e tutte le categorie dioperatori». Sono in rapida crescitainfatti le sofferenze nei prestiti a fa-miglie e imprese. Il tasso di insolven-za a fine 2008 si è portato ai livellipiù elevati dell’ultimo decennio.❖
Iniziativa del governo a favoredei giornalisti lavoratori autonomi e atermine.«Èunimportantepassoavan-ti l'approvazione della delibera dellacassa previdenziale dei giornalisti daparte dei ministeri vigilanti che appli-ca, seppure con grande ritardo, il pro-tocollodel governoProdi, che risale al2007»: lohadichiaratoCesareDamia-no,exministrodelLavoroeattuale re-sponsabile Lavoro del Pd, commen-tando il nuovowelfareper i collabora-tori e i precari.
«Con questo atto - ha sottolineatoDamiano -si aumentanogradualmen-te le aliquoteprevidenziali, la copertu-ra dimaternità, paternità emalattia, ladegenzaospedalierael'assegnoalnu-cleo familiare. E si introduce inoltre lapossibilità di riscatto della laurea. Sitrattadimiglioramenti a favoredi unaplatea di giornalisti precari e a bassoreddito».
PER LE INFORMAZIONI SULCREDITO
Più garanzie pergiornalisti precarie collaboratori
FRASEDI...TIMOTHYGEITHNERTesoro Usa
IL LINK
Uomini contro la crisi:c’è Draghi, non Berlusconi
Cinquanta nomi per uscire dalla
crisi. Il Financial Times ha stilato
l'elencodellepersonalitàchecon«la lo-
ro posizione, le loro abilità e i loro con-
tatti» potranno «definire il dibattito su
cosa dovrà accadere» per guidare il
mondo oltre la crisi economica. Primo
fratutti ilpresidentedegliStatiUniti,Ba-
rack Obama, seguito tra i politici dal
premiercineseWenJiabao,dalcancel-
liere tedesco Angela Merkel, dal presi-
dentefranceseNicolasSarkozy,dalbri-
tannicoGordonBrownedal russoVla-
dimirPutin.CitatoancheOlivierBesan-
cenot, leaderdelpartitotrotzkistafran-
cese. Tra i banchieri centrali, insieme a
al presidenteBenBernankee al nume-
ro uno della Bce, Jean-Claude Trichet,
c'èMarioDraghi,governatorediBanki-
talia e unico italiano nell'elenco. «Eco-
nomista con studi negli Stati Uniti, ex
manager di Goldman Sachs e rispetta-
to esperto dei rapporti transatlantici»,
Draghi,scriveilft,«èfautoredimaggio-
re regolamentazione, supervisione e
trasparenza presso il financial stability
forum, un'emanazione del g7 che si
prevedeassumeràunruolopiù impor-
tante dopo il summit del g20».
I prestiti concessidalle banche sonoin deciso rallentamento
Bot, ritorno agli anni ’80crolla il rendimentoe i tassi sono sotto l’1%
MILANO
IL CASO
F«La recessione globale si sta facendo più grave, e per questooccorre che il gruppo delle 20 nazioni più industrializzatefaccia uno sforzo stanziando risorse per rilanciare la crescita»
Credito
All’asta del Tesoro anche i rendi-menti dei bond annuali scendo-no sotto l’1%, valore minimo dal1980. La risposta dei risparmiato-ri resta comunque buona. Le Bor-se europee, intanto, esaurisconoil rimbalzo e chiudono piatte.
MARCO TEDESCHI
Financial Times
33GIOVEDÌ
12MARZO2009
Foto di Dario Orlandi
«La crisi non ha messo in ginoc-chio tutta l’economia, ma soloquella basata sul denaro». Potreb-be sembrare una contraddizionein termini, eppure ci sono unità dimisura diverse dalla moneta so-nante che la recessione mondialesta facendo riscoprire anche aglieconomisti di vecchia scuola: i bi-sogni e i desideri delle persone,quelli che non conoscono crisi enon smettono mai di stimolare ilmercato.
Per fortuna esiste un’economiache non l’ha mai dimenticato, l’al-treconomia che persegue cambia-menti sostanziali nelle modalitàproduttive e di consumo, e chequesto fine settimana si ritrovanuovamente a Milano per la fieradel consumo critico e degli stili divita sostenibili, giunta quest’annoalla sua sesta edizione.
CONTROTENDENZA
Mentre tutti gli eventi fieristici per-dono pezzi e riducono spazi, Fa’ lacosa giusta! - dal 13 al 15 marzonegli spazi di Fieramilanocity - siprepara ad ospitare 500 espositorie ad accogliere un afflusso recorddi visitatori. Così come la finanzaetica ha registrato buoni profittimentre tutte le borse crollavano (ifondi monetari hanno guadagna-to il 5,2% in più) e l’agricoltura bio-logica vanta crescite a doppia cifra(più 18,4% le vendita di frutta everdura, più 20% le aperture di ri-
storanti bio). La controtendenza ènetta. La crisi insegna, la strada dapercorrere per «consumare meglioper consumare meno» sembra or-mai una strada obbligata.
CONSUMAREMENOE MEGLIO
Più oggetti di qualità e meno usa egetta, aria più pulita e meno chilo-metri in auto, più vacanze e menolow cost mordi e fuggi: esistono infi-niti modi di declinare il principio disostenibilità economica, ambienta-le e sociale. Alla fiera, ad esempio, cisarà una sezione speciale su La casache risparmia: arredamento natura-le, bioedilizia, energie alternative,esperienze di condivisione e gestio-
ne di soluzioni abitative come ilco-housing, ma anche accessibilitàed equità nella distribuzione dei ri-cavi delle vendite immobiliari. Ne-gli stand di Mangia come parli si po-tranno conoscere aziende e prodot-ti da agricoltura biodinamica e a kmzero, ma anche presidi Slowfood,progetti di educazione alimentare eGruppi d’Acquisto Solidale che s’im-pegnano direttamente nello svilup-po di progetti aziendali.
Legambiente presenterà il primoprogetto italiano per fondare unaCentrale di Mobilità (sono già centi-naia in Europa) con l’obiettivo di fa-cilitare l’accesso a servizi di mobilitàleggera per gli utenti, mentre nellasezione Economia carceraria le reda-zioni interne dei carceri di Bollate ePiacenza incontreranno i giornalisti«a piede libero» che si occupano dicronaca giudiziaria e dintorni. An-che all’informazione può servire undiverso punto di vista.❖
Maiungiornodistopintrent’anni,neppuredopolagelatadelmercatoUsaseguita alla strage delle Torri gemelle,ma ora anche la Prima Industrie, azien-dadelpresidentedegli industriali torine-si Gianfranco Carbonato, fiore all’oc-chiello dell’eccellenza subalpina, è co-stretta a capitolare. Per i quattro stabili-menti italiani del gruppo leader nellaproduzione di macchine laser per il ta-gliodelle lamiere,Carbonatochiederàlacassa integrazione: in Italia la societàconta circa 700 dipendenti, età media33anni,e ingranparte laureati.Mailpia-noriguarderà tutti i 1700dipendenti delgruppo.NegliUsa,dovePrima Industrie
ha tre siti produttivi e circa200dipen-denticisaràunridimensionamentooc-cupazionale. Ancora nulla di formaliz-zato: la notizia è stata anticipata dallaFiom,ma il leaderdegli industriali, chehapresentatounquadrocongiuntura-leatintescureperleaziendeassociate- il 44% prevede cali occupazionali -,conferma senza entrare nei dettagli.Venerdì il cdadell’aziendaesaminerà irisultati 2008. Prima Industrie è unadelle aziende più innovative, con unaforte vocazione all’export: ha stabili-menti inFinlandia,Usa, tre jointventu-reinCina,èpresentein50paesi.Fattu-rato in crescita fino al salto dello scor-so anno: il giro d’affari è schizzato da170 a 400 milioni con l’acquisizionedella finlandese Finn Power, che l’haproiettata al terzo posto nelmondo.EUGENIOGIUDICE
Prima Industriedopo il successola cassa integrazione
In esposizione prodotti del commercio equo e solidale
p L’evento ideato dal giornale «Terre dimezzo» apre domani i battenti a Fieramilanocity
pOltre 500 espositoridi commercio equo, finanza etica, turismo sostenibile, mobilità leggera
MILANO
IL CASO
Più qualità e menousa e getta, più gusto emeno cibo in scatola
Economia
«Fa’ la cosa giusta»l’economia socialeindica la stradacontro la crisi
La crisi economica imponecambiamenti sostanziali del-l’attuale modo di produrre e diconsumare. Dal 13 al 15 marzotorna a Milano la fiera del con-sumo critico e degli stili di vitasostenibili.
LUIGINA VENTURELLI
Nuove strade
34GIOVEDÌ12MARZO2009
Il divieto di andare al bagno, il ma-lore e l’arrivo dell’autoambulanza.Teatro del fatto ancora una voltaun supermercato milanese, questavolta la filiale della Gs in viale Mon-za. La procura della Repubblica diMilano ha iscritto nel registro de-gli indagati, con l’accusa di violen-za privata ed ingiurie, la responsa-bile delle casse della filiale, Eveli-na Cassano, che secondo la vitti-ma della vicenda, Rosaria Mazza(cassiera), le avrebbe impedito diandare in bagno per una ripicca,provocandole un malore.
La vicenda è avvenuta il matti-no del 28 gennaio scorso. La signo-ra Mazza viene contattata dallasua superiore, la signora Cassano,che la riprende per un errore nel
conteggio del denaro in cassa:«...(la mia superiore) mi faceva pre-sente, con tono alterato, che avevo47 euro in più nella chiusura del sa-bato...la stessa mi chiedeva poi seavessi controllato il fondo cassa, maio le rispondevo che al sabato non loavevo fatto e che in quel momentonon potevo in quanto avevo già fat-to effettuare dei pagamenti ai clien-ti del supermercato», spiega, nelladenuncia presentata ai carabinieri.
STRATEGIADELLA TENSIONE
A quel punto, nel racconto della cas-siera impiegata da 33 anni in quellafiliera, inizia una strategia della ten-sione da parte della sua responsabi-le. Quando, circa un’ora dopo la di-scussione, la signora Mazza segnalaalla Cassano un comportamentostrano da parte di una anziana clien-te, la superiore le risponde testual-mente: «Qui oltre ai dipendenti han-dicappati, abbiamo anche i clienti».Intorno a mezzogiorno poi la signo-ra Mazza chiede ad una sua collegadi sostituirla perché deve andare albagno, ma in quel momento inter-viene la responsabile, che intima al-la collega della signora Mazza: «Tunon dai il cambio a nessuno, vai al
tuo posto e lavora». La signora Maz-za a quel punto si sente male e ab-bandona la cassa per andare verso ilbagno dei clienti.
All’uscita, la cassiera va dal diret-tore della filiale, Giampiero Oriolo,per denunciare l’accaduto, ma inquel momento viene colpita da un
attacco di panico e perde i sensi.La signora Mazza viene trasporta-ta in autoambulanza alla clinicaSanta Rita, dove le viene diagnosti-cato uno stato ansioso ed un au-mento del tasso diabetico, con die-ci giorni di prognosi. La cassieradel Gs denuncia: «Quella situazio-ne genera tutt’ora, in me, ansia edattacchi di panico».
La signora Mazza ha indicatonella sua denuncia tre persone, tracui quella che l’ha accompagnataverso l’autoambulanza, che posso-no confermare la sua versione. ❖
pMilano La procura della Repubblica indaga su una responsabile delle casse
pVessazioni L’ipotesi di accusa formulata è: violenza privata e ingiurie
All Music licenzia e i dipenden-ti fanno saltare la diretta per un’ora.Sarebbero stati i Gemelli Diversi gliospiti di ieri a Community, la direttadel canale musicale All Music delGruppo Espresso. Invece è andato inonda lo sciopero «selvaggio» dei di-pendenti della rete. L’azienda, la AllMusic spa, controllata dal Gruppoeditoriale Espresso, ha deciso di li-cenziare 29 dipendenti su 37. I tagliriguarderebbero, secondo quanto ri-portano i sindacati, l’area della pro-duzione. La rete ha comunicato i li-
cenziamenti tre giorni fa e - racconta-no sempre i rappresentanti dei lavo-ratori - non avrebbe intenzione di tor-nare sui suoi passi.
Alla base della decisione ci sareb-be un passivo «importante», così lodefinisce la Slc-Cgil, nel bilancio del-la rete. Ma il fatto che la All Musicspa non voglia aprire un tavolo ditrattativa con i sindacati è «inaccetta-bile», secondo Francesco Aufieri del-la Slc-Cgil di Milano, che insieme al-la Fistel-Cisl segue la vicenda. «An-che perché - dice il sindacalista - no-nostante nel settore televisivo nonsia prevista cassa integrazione, que-sti lavoratori avrebbero diritto allacassa in deroga. L’azienda, invece, livuole fuori. Evidentemente perchéha intenzione di esternalizzare laproduzione. Noi chiediamo inveceche vengano ricollocati all’internodel gruppo». G.VES.
PPerspingereFincantieria«cambiarelesueposizioni», laFiom-Cgilhaproclamatotre
ore di sciopero in tutto il Gruppo, da effettuarsi entro il prossimo incontro di trattativa,previsto per il 24 e 25marzo. La decisione fa seguito agli incontri tra Azienda e Sindacatisvoltisi a Romanell'ambito della vertenza per il rinnovo dell'accordo di Gruppo.
MILANO
«AllMusic» tagliae i dipendentimandano in ondalo sciopero
Stato ansioso, aumentodel tasso diabetico:dieci giorni di prognosi
PARLANDODI...
Fincantieri
Al supermercatoGs la solita storia:la cassiera nonpuò andare in bagno
Persecuzione tra i carrelli dellaspesa: la cassiera chiede di an-dare in bagno, la responsabiledelle casse blocca la collegache voleva rimpiazzarla e, allafine, davanti al direttore è col-ta dal panico e sviene.
GIUSEPPE CARUSO
Ricovero
35GIOVEDÌ
12MARZO2009
CaraUnità
PAOLO SANNA
Obamastaprovandoacambiare le sorti del pianeta conatti concreti e,direi, rivoluzionari. Ha aperto la strada alla ricerca per "aiutare chisoffre", per nonparlaredel propositodi far pagare soprattutto ai ricchiil prezzo della crisi. Insomma, prova con vere azioni di sinistra adindicare la retta via permigliorare la vita degli americani e non solo.
RISPOSTA Scriveva Chomsky qualche anno fa che, governata daipotentati economici e schiava di un’informazione nelle mani di questipotentati, la politica americana si trovava in un vicolo cieco. ParlavaRamonet, guardando alle impressionanti e tragiche somiglianze di at-teggiamento e di giudizio dei due grandi partiti americani, di “pensierounico” e di difficoltà ad immaginare delle alternative al suo dominio.Quella cui ci troviamo di fronte ora con Obama è una situazione deltutto imprevista. Dal punto di vista economico perché la sua campagnaelettorale è stata finanziata dai cittadini invece che dalle lobbies o dallesette religiose e dal punto di vista della libertà con cui una democraziaben funzionante gli permette ora di muoversi. Ridando speranza a chi,in un paese mal governato come il nostro, ha creduto e crede nella laici-tà dello Stato e in una democrazia fondata sull’uguaglianza e sui dirittidi tutti: libero di agire secondo coscienza e dotato di una coscienza chefunziona Obama infatti fa, una dopo l’altra, le cose di sinistra che inutil-mente (finora) abbiamo chiesto o tentato di fare.
Dialoghi
Laico e di sinistra
Doonesb
ury
Luigi Cancrini
ALEX
LaMinorità secondo Kant
Il bisognodei popoli di essere guidati
da leadership paternalistiche èmolto
legato a quanto affermava Kant:
“Minorità è l'incapacità di valersi del
proprio intelletto senza la guida di un
altro. Da imputare a se stesso è que-
staminoritàse lacausadiessanondi-
pende da difetto di intelligenza, ma
dallamancanza di decisione e del co-
raggiodi far usodel proprio intelletto
senza essere guidati da altro. Sapere
aude! abbi il coraggio di servirti della
tuapropriaintelligenza!"SiamounPa-
ese a cui piace non sapere, non per di-
fetto di intelligenza, ma per cultura di
"quietovivere", ciò porta apoca assun-
zione di responsabilità, la responsabili-
tà è sempre delegata.
ELIOMANFREDINI
Paura del dolore
Duemedici sono stati scomunicati dal-
la chiesa cattolica per avere legalmen-
te procurato l’aborto ad una bambina
di nove anni, incinta da più stupri. Co-
me con Englaro, si vuole distruggere
l’inchinarsi al dolore, fino all’ultima er-
ba. Il motivo di questo accanimento a
uccidere le persone che già sono nate,
è evidente da sempre: senza la guerra
la filosofia vince sempre.
FRANCOGUERRIERO
Adeguaregli studi di settore
Sonoun liberoprofessionistacon fami-
gliaacarico,miamoglieèdaannipreca-
ria nella scuola, per cui la mia famiglia
con tre figli e un bel mutuo casa è, da
anni, una famiglia mono reddito. A
quando un adeguamento dei parame-
tri alla crisi inatto?Esisteunparametro
variabilechetienecontodellacongiun-
tura economica degli ultimi due anni?
Quantidinoihannovistodimagrire i lo-
ro guadagni con la conseguenza ovvia
di non congruità agli studi di settore?
Lavoronelcampodellaraccoltapubbli-
citaria per riviste e all'ultimo appunta-
mentoconuncliente,misonoritrovato
nelbelmezzodiunariunioneconall'or-
dine del giorno il taglio alla pubblicità
nelleriviste.Per loStatosonounpoten-
ziale evasoreda tenere sotto controllo,
per i cittadini ero, sono e sarò sempre
uno che guadagna un sacco di soldi e
non paga le tasse, per i miei figli sono
semplicemente un papà che a quaran-
tatre anni deve cercare qualcosa da fa-
re senonvogliamopiù continuare a in-
ventarci sempre nuovi sacrifici. Non è
giusto che non si parli di questa norma
assurda.
GIORGIO RIPARBELLI
BertrandRussel
A pag.21 di "Why I am not a Christian"
(Reprinted 2005 ed. Routledge, Lon-
don&New York), Bertrand Russel
(1930)scrive(miatraduzione): "Ciòche
è vero per il cristianesimo è vero per il
buddismo. Il Buddha era amorevole e
illuminatoma il clero buddhista, come
esiste per esempio in Tibet, è stato
oscurantista, tirannico, e crudele al
massimogrado". Io chenon sonobud-
dhista (macertamenteho lanaturadel
Buddha)miaspettouncommento.Ma-
gari dal Dalai Lama.
ANTONIOMARINO
Allenatori e genitori
Un rigore, assegnato all'Inter nell'ulti-
mapartitadi campionato contro laRo-
ma, ha scatenato l'inferno. L'arbitro fi-
schia e l'azione, a velocità regolare,
non lascia adito a dubbi: sembra pro-
prio rigore. La moviola, invece, dice
cheforsenonèpenalty.Evabbè,direte
voi,qualèilproblema?Ilproblemarea-
le è il SistemaUomo, congegnodelica-
toedecisamenteinclineallecontraddi-
zioni: un giorno l'allenatore buono che
dicechenonparleràmaipiùdegli arbi-
tri; un altro quello dalla faccia incazza-
tachegridaalcomplottoemorteall'ar-
bitro.Nelmezzogenitori che, all'orato-
rio,mentre i figli rincorronounpallone
mezzo sgonfio, urlano la loro rabbia
senza alcun pudore, insultano l'avver-
sario ed il padre vicino. E dell'arbitro
esaltano le corna.
ARNALDOPATTACINI
Non lo sciopero!
Credocheunmodoconcretoperaiuta-
re l'Unità, siaquello,pernoi lettorieab-
bonati, di fare sapere a coloro ai quali
non ne sono a conoscenza, che il no-
strogiornalerappresentaunadellepo-
chevoci liberedelpanoramaeditoriale
e che si batte per il cambiamento del
nostro Paese. Voglio esprimere solida-
rietàai lavoratoridelgiornaleperleno-
te difficoltà, ma per favore, individuia-
mo altre forme di lotta, in modo che
non si impedisca l'uscita del quotidia-
no.
VIABENAGLIA, 25 -00153 [email protected]
Forumwww.unita.it
36GIOVEDÌ12MARZO2009
SE ILMONDOSCOPRE
LAGIUSTIZIA
ECONOMISTAVICEPRESIDENTE DEL SENATO
SmsTOGLIE AI POVERI
Il Cavaliere Silvio... Grazie ai consen-si elettorali promette e prende ai po-veri dando furbescamente ai ricchi esoprattutto a se stesso.GFMI.I (LERICI)
NONPRIVI DI CERVELLO
Con queste ultime 2 sparate(pianocasa e voto ai capigruppo) il cav pen-sa ke il 100% degli italiani siano pri-vi di cervello! Si ricordi ke non é co-si.LUIGI
VOTI, VOTI, VOTI
Ora ho capito, si va verso le elezionie cosa promette il Cav.B.? Cemen-to...Cemento...Cemento forseper....Voti...Voti...Voti?PAOLAROSA
LO FACCIA DIRETTAMENTE LUI
Per sveltire il Parlamento perchénon facciamo votare direttamente ilpremier?ARMANDO
TUTTOÈ POSSIBILE
Questo paese ormai ha perso la capa-cità di indignarsi. Dopo l'ultima spa-rata dello statista di Milanello di farvotare solo i capigruppo in un paesenormale si sarebbe almeno scesi inpiazza a contestare. A questo puntotutto è possibile.FILIPPOG. (TORINO)
MENOCITTADINONO
Spero tanto che l'Unità continui a vi-vere. Senza questo giornale mi senti-rei meno cittadino.VINCENZOVACCA (NAPOLI)
SÌ AI 10 EURO
Aderisco ai 10 eu. Salviamo il giorna-le a ogni costo.G.M. (MI)
UNICAVOCEVIVA
Date qualsiasi cosa ma non private-mi del mio giornale unica voce viva,vi prego.PIERATRIESTE
IN BALIA
Per favore non lasciateci in balia del-la disinformazione berlusconiana.Forza.LUCIANAB.
DUE EURO? LI VALE
Ho 28 anni,e da due leggo l'unità. Bè2 euro al giorno non sono pochi,mali vale tutti.PATRICK (MODENA)
VABENE
Per me va bene: 2 euro x copia.SARA (FIRENZE)
Afebbraio, quasi 700 mila persone perdono illavoro negli Stati Uniti, è il quarto mese con-secutivo che la disoccupazione cresce di piùdi mezzo milione. L’indice ha ormai oltre-
passato il 9%, ma tutti sanno che i valori sono ben piùalti. Le statistiche ufficiali non registrano il numerodei neo-laureati né quello dei lavoratori scoraggiati.L’incubo della Grande Depressione, quando venti mi-lioni di persone girovagavano per la nazione in cercadi un lavoro che gli permettesse almeno di sfarmarsi,sembra prossimo. Eppure nel Paese non serpeggia ilpessimismo, né la disperazione, ma soprattutto non silegge sui volti della gente la rabbia dei perdenti.L’America guarda al futuro con ottimismo e ripete ase stessa: anche questa tempesta economica passerà.
Nel Regno Unito e nel resto d’Europa si respiraun’aria ben diversa, più plumbea. Eppure negli StatiUniti spesso perdere il lavoro spesso vuol dire perderetutto. Le garanzie sono minori: a differenza dell’Euro-pa, i datori di lavoro americani non elargiscono ai pro-fessionisti licenziati una somma pari a cinque o seimesi di stipendio, né c’é la possibilità di utilizzare isindacati per negoziare laute buone uscite. Si è fortu-nati se si riesce ad ottenere una settimana di paga. Inquesto Paese non esiste neppure la rete di sostegnoeconomico familiare, il salvavita che ancora funzionain Italia. E allora perché tanto ottimismo?
La risposta è semplice: la nazione crede ciecamen-te nel nuovo presidente. Tutti sono convinti che Ba-rak Obama farà il possibile per accorciare la crisi chenessuno s’illude non esista. E il messaggio che quoti-dianamente arriva dalla Casa Bianca è realista, quasibrutale. Obama promette lacrime e sangue per risolle-vare l’economia nazionale. Psicologicamente questaverità rende il paese più forte perché sa contro cosasta lottando.
La gente non ha paura di rimboccarsi le maniche,nello Studio Ovale il Presidente sta facendo la stessacosa. Così si mette in fila davanti agli uffici di colloca-mento, pronta ad accettare qualsiasi lavoro. Murato-ri, contabili, commercianti, manager gli uni accantoagli altri, uniti da uno spirito d’umiltà ma anche dauna solidarietà che ci fa tornare in mente i motivi chehanno reso grande questa nazione.
Se c’è lavoro dall’altra parte del Paese famiglie inte-re saltano in macchina con lo stretto necessario e sitrasferiscono senza pensarci troppo. Si recidono lega-mi d’affetto, d’amore e d’amicizia e si parte. Chi se lasente torna a studiare, il governo elargisce sussidi an-che per questo e i community college, le universitàstatali, stanno registrando un’impennata di iscrizionimai vista prima.
L’America è ottimista perché a guidarla è una clas-se politica che non vende più illusioni, ma la crudaverità.❖
QUANDO IL PAESESI FIDA
DEL LEADER
Loretta NapoleoniEmma Bonino
cellulare3357872250
Quando la macchina della giustizia inter-nazionale si mette finalmente in moto,magari colmando un vuoto lasciato dal-la politica, c’è sempre qualcuno che si
erge a difensore dello status quo. Così, pur di nonattaccare un dittatore sanguinario, alcuni trova-no più facile attaccare il Tribunale penale interna-zionale. Il fatto che il Tpi, che rappresenta 108governi, abbia, con prove schiaccianti, incrimina-to il Presidente sudanese al-Bashir di crimini diguerra e di crimini contro l’umanità, nei sei anninei quali ha perseguitato le popolazioni non mu-sulmane del Darfur, non li sfiora neppure. Crimi-ni che hanno provocato più di 300 mila morti e2,7 milioni di rifugiati. Anche Gino Strada si uni-sce al coro, nel fondato timore di non riuscire adaprire il suo nuovo centro nel Darfur meridiona-le, fingendo di non vedere l’espulsione di 13 Ongche alleviavano le sofferenze della popolazionequanto la sua Emergency ma accusate di aver col-laborato con gli investigatori del Tpi.
È facile lanciare strali contro il Tpi potendo evi-tare di sporcarsi le mani con la politica. Ma qual-cuno deve farlo. Oppure continueremo in futuroad avere bisogno non di un ospedale ma di dieci,cento, mille ospedali. È la politica la grande assen-te in quell’area, non il Tpi che ha fatto il mestiereper il quale è stato creato. E agli scettici ricordoche nel 1999, il Tribunale ad hoc per l’ex Jugosla-via chiese l’arresto di un altro Capo di Stato incarica, Slobodan Milosevic. Nonostante in quelmomento sembrasse totalmente al sicuro, un an-no e mezzo dopo fu arrestato e trasferito all’Aja.Nel 2003, un altro tribunale internazionale incri-minò l’allora presidente della Liberia, CharlesTaylor, che dovette fuggire e, dopo un breve asilopolitico in Nigeria, è ora sotto processo all’Aja.
Quando quelle richieste di arresto furono inol-trate nessuno poteva predire come si sarebberosviluppati gli eventi. In retrospettiva, è evidenteche i loro effetti delegittimanti hanno avuto con-seguenze importanti. Oggi al-Bashir, grazie alTpi, è un paria internazionale; domani, con gran-de delusione degli stessi scettici immagino, po-trebbe finire all’Aja. Ora è alla politica, se c’è, adover dare un colpo in Sudan. L’articolo 16 delloStatuto del Tpi prevede che l’ordine di catturapossa essere sospeso per 12 mesi rinnovabili perdare tempo e modo di trovare soluzioni altre, co-me quella di spingere verso un regime change aKhartum oppure di negoziare impegni seri e veri-ficabili. Continuare a colpevolizzare il Tpi è steri-le, oltre che facile. Più difficile accusare i governiche continuano ad essere i veri latitanti, anchequando finanziano le Ong. ❖
La tiratura dell’11 marzo 2009 è stata di 119.868 copie
LEZIONIAMERICANE
I CRIMININELDARFUR
37GIOVEDÌ
12MARZO2009
Una vertigine della storia che tie-ne insieme il «macellaio di Lione»Klaus Barbie, il folle dittatore cam-bogiano Pol Pot, il responsabiledei massacri in ex Jugoslavia Milo-sevic e Carlos, primula rossa del
terrorismo internazionale. Quasi unthriller che passa attraverso la se-conda guerra mondiale, la lotta d’in-dipendenza algerina, lo scacchieredella Guerra Fredda e gli anni dipiombo, per arrivare ai giorni più re-centi. È questo l’incredibile percor-so che propone la collana «Real cine-ma» di Feltrinelli con due notevolidocumentari storici (libro + dvd): Ilnemico del mio nemico del premioOscar Kevin MacDonald e L’avvoca-to del terrore di Barbet Schroeder,produttore della Nouvelle Vague eregista del Mistero von Bulov.
Quest’ultimo racconta dell’attivi-tà professionale di Jacques Vergès,avvocato francese passato alla sto-
ria come difensore di celebri terrori-sti e criminali di guerra. Tra questiproprio il nazista Klaus Barbie. Sul-le tracce della sua esistenza ci con-duce lo scozzese Kevin McDonald,
arrivato all’Oscar con Un giorno asettembre, film sul commando pale-stinese che prese in ostaggio la squa-dra israeliana durante le Olimpiadidi Monaco del ’72. Qui, nel Nemico
del mio nemico, il racconto puntasulle «due vite» di Barbie: la primaal servizio del Terzo Reich nellaFrancia collaborazionista di Petain,quando l’ufficiale della Gestapo distanza a Lione si «distinguerà» co-me torturatore feroce, assassino e re-sponsabile della deportazione dimassa degli ebrei. Compresa un’in-tera scolaresca di bambini. E una se-conda vita quando, in piena GuerraFredda, lui come altri criminali nazi-sti, passerà al «servizio» della «lottaanticomunista» sostenuta dagli Sta-ti Uniti. Ed è questa la parte più sor-prendente del film. «Avevamo biso-gno di un uomo per combattere i co-munisti e avevamo in mano uno spe-
Festa in montagnaUn'immaginedi Klaus Barbie (primo a sinistra) insiemeagli amici tratta dal documentario «Il nemico delmio nemico»
GABRIELLA GALLOZZI
p Su dvdNel «Nemico delmio nemico» infamie e protezioni godute dal nazista Klaus Barbie
p L’inchiesta «L’avvocato del terrore» parla di Vergès: ha difeso terroristi e criminali di guerra
Culture
ROMA
Barbie fuggì in BoliviaContribuì alla cattura delChe per conto degli Usa
www.unita.it
Il criminale nazista e l’avvocatoall’ombra della Cia e del KgbCinquant’anni della nostra sto-ria più oscura raccontati attra-verso le vite del criminale nazi-sta Klaus Barbie e del suo avvo-cato difensore Jacques Vergès.Un intreccio internazionale traspie, terroristi e misteri.
IL SANGUEDELLA STORIA
Il protetto
38GIOVEDÌ12MARZO2009
cialista: Barbie lo aveva fatto per inazisti, così chi meglio di lui avreb-be potuto fare lo stesso lavoro pernoi?» spiega Noam Chomsky in Ilgolpe silenzioso. Segreti, bugie, cri-mini e democrazia. Con questo nuo-vo «incarico» «il macellaio di Lione»viene fatto fuggire dall’Europa in Su-damerica attraverso «la rete di fugadel Vaticano - è sempre Chomsky araccontare - per la quale molti pretiustascia e criminali nazisti poteronofuggire». Era la cosiddetta «stradadei topi» che da Genova, grazie aipassaporti rilasciati dalla Croce Ros-sa, portava direttamente in SudAmerica. Vi passarono tutti: JosefMengele, il medico che sterminò mi-gliaia di ebrei ad Auschwitz; Adolf
Eichmann, teorico ed organizzatoredello sterminio; Erich Priebke, con-dannato per la strage delle Fosse Ar-deatine; e Barbie, appunto.
Approdò in Bolivia, dove fu die-tro le quinte dell’operazione che por-tò alla cattura e all’omicidio delChe. Qui riprese «l’attività» di untempo al servizio della feroce ditta-tura sostenuta dalla Cia. E impres-siona ascoltare il racconto delle suevittime, «dissidenti politici», da luitorturati per giorni e giorni. In Boli-via Barbie resterà «nascosto» per an-ni. Fino a quando, finalmente rico-nosciuto, nell’82 il tribunale di Lio-ne spicca il mandato di cattura. Se-guirà l’arresto e il trasferimento inFrancia. Dopo un’istruttoria durataquattro anni, nell’87, sarà condan-nato all’ergastolo per crimini control’umanità. Nel ’91 morirà e sarà se-polto in Bolivia.
IL PROCESSO
Ed è proprio durante il processo cheentra in scena Jacques Vergès, prota-gonista dell’Avvocato del terrore. Lovediamo mentre spiega le motiva-zioni di questa difesa: «Non credoche Klaus Barbie sia innocente - dice-. Lui è un personaggio tragico deinostri giorni. Né migliore né peggio-re di un generale americano in Viet-nam che bombardava di napalm lapopolazione indifesa. Né di un uffi-ciale russo a Kabul o di un ufficialefrancese in Algeria». Nato nel 1924in Thailandia e figlio del «meticcia-to colonialista francese» (madrevietnamita e padre delle isole Reu-nion) Jacques Vergès si arruola nel
’42 con l’esercito del generale DeGaulle per combattere in Maroccoe Algeria. A guerra finita si iscriveal Partito comunista francese, silaurea in legge e comincia così lasua battaglia contro il coloniali-smo, mentre l’Algeria è impegnatanella guerra di liberazione. Qui di-fenderà una figura storica di quel-la lotta: Djamila Bouhired, pasio-naria del Fronte di liberazione pa-lestinese, responsabile degli atten-tati della Battaglia di Algeri che ri-vediamo nelle immagini indimen-ticabili del capolavoro di Gillo Pon-tecorvo.
VITADA SPIA
Vergès si innamora di Djamila. Lasposa e, dopo una mobilitazioneinternazionale, riuscirà a far com-mutare la pena di morte nei lavoriforzati. Da qui in poi la sua vita èuna sorta di spy-story. IncontraMao Zedong, si lega in amiciziacon Pol Pot e, soprattutto, spariscedalla scena internazionale dal1970 al 1978. C'è chi lo dà rifugia-to nella Germania dell'Est, dovecompie numerosi viaggi come do-cumentano gli archivi della Stasi,e chi lo vuole al servizio del Kgb. Inseguito difenderà nomi di spiccodella lotta palestinese: Waddi Had-dad, Bruno Breguet, primo euro-peo condannato per attività terro-ristica pro Fplp e legato a sua voltaallo svizzero ex nazista Francois
Genoud, la terrorista MagdalenaKopp, compagna del «leggenda-rio» Carlos, «lo sciacallo», condan-nato all’ergastolo per una serie diattentati in Francia. Numerosi an-che i membri della Rote ArmeeFraktion difesi da Vergès, compre-so il «loro» avvocato Klaus Crois-sant per la cui liberazione si schie-rarono Sartre e Foucault. Con Cro-issant Vergès tenta di creare un col-lettivo europeo di avvocati per ladifesa dei prigionieri politici. Il tut-to sullo sfondo dei legami segretiche governavano il mondo divisoin blocchi, nel quale Vergès si èmosso con disinvoltura, da figlio«rinnegato» della Francia. ❖
DjamilaBouhirednasceadAlge-
ri nel ‘35. Durante gli attentati
dellabattagliadiAlgeri è lei a colloca-
re l’ordigno divenuto tristemente fa-
mosocome«bombadelMilkBar»:uc-
cide11personeferendonealtre5.Vie-
ne ferita e arrestata. Dopo 17giorni di
torture viene dichiarata colpevole e
condannata amorte. Il suo avvocato,
JacquesVergès,riesceaevitarlel’ese-
cuzione grazie a una campagna me-
diaticachetrasformaDjamilanel sim-
bolo della resistenza anticolonialista
nelmondo,elesalvalavita.Alsuorila-
scio, Djamila sposa Vergès, da cui ha
due figli. Si ritira dalla vita politica do-
po la guerra e non partecipa alla co-
struzione dell’Algeria indipendente.
NOAM CHOMSKY
Figliodiunavvocatocomunista
venezuelano,IlitchRamirezSan-
chez - classe ’49-, durante gli studi a
Mosca entra in contatto col Kgb. Ne-
gliannisettantasiuniscealFrontepo-
polareper la liberazionedella Palesti-
na (Fplp) e per ordine di Wadi Had-
dad, chegli dà il soprannomedi «Car-
los», si trasferisce a Parigi. Tra le sue
«azioni» più note il rapimento deimi-
nistri dell’Opec in Austria e una serie
di attentati in Francia. Divenuto lo
«sciacallo»simette inproprio.Sistabi-
lisceaDamascoconlacompagnaMa-
gdalena Kopp, ma viene espulso ’92,
cerca rifugio in Sudan, che sarà l’ulti-
mopaeseaospitarlo.Nel ’94vienear-
restato e condannato all’ergastolo.
Djamila, la pasionariadella battaglia d’Algeri
Carlos: professione terroristatra Palestina e Parigi
Regia: Schroeder Barbet
DVD+ libro di 96pagine
euro 14,9, Feltrinelli
Regia: KevinMacdonald
Interpreti: Klaus Barbie, KevinMacdonald
DVD+ libro di pp. 80, euro 14,99, Feltrinelli
L’avvocato del terrore
Sono un normale borghe-se», dice di se stesso. Ce nefossero di normali borghe-si come Sergio Toppi. Cene fossero di sopraffini au-
tori, di maestri di matita, pennello epennino; di curiosi, soprattutto, delmondo, delle storie, della Storia e de-gli uomini che la abitano. A SergioToppi (Milano, 1932) è dedicata unabella e grande mostra alla Pinacote-ca di Bologna (fino al 12 aprile) e unconvegno che lo ha visto protagoni-sta nei giorni scorsi: tutti doverosiomaggi (compreso un bel volume,Sergio Toppi. Il segno della Storia,Black Velvet, pagine 390, euro28,00) tributatigli dall’associazioneHamelin, organizzatrice del festivalBilBOlbul di cui vi abbiamo riferitonei giorni scorsi. Con Toppi, attraver-so le pagine de Il Corriere dei Piccoli,del Messaggero dei Ragazzi, de IlGiornalino, di Linus, e di Alter Alter,sono cresciute generazioni di ragaz-zi che si sono appassionati alle suestorie brevi fatte di poche tavole e dipoche parole. Ma che richiedevanouna lunga lettura-osservazione, affa-scinati, quasi ipnotizzati dalle arditecostruzioni grafiche, dall’assoluta li-bertà compositiva, dettata però daun rigore razionale, dalle figure tote-miche (uomini, animali, oggetti, al-beri, città) che si stagliano a tutta al-tezza, scardinando piani e vignette.
Folgorato da bambino da una mo-stra di disegni giapponesi - come haraccontato lui stesso -, affascinatodalle atmosfere perturbanti di Buzza-ti, dai costumi dell’Edipo Re di Pasoli-ni o dai samurai di Kurosawa, Toppinon è solo uno straordinario disegna-tore ma un acuto antropologo che ri-trae con assoluta fedeltà stoffe, costu-mi, armi, oggetti comuni o magici; eche sa narrarci tutto questo con unsenso del sacro; realista e al tempostesso capace di un magico strania-mento. Il tratto elegante, l’arabesco,il fluido compenetrarsi delle figureche passano nelle sue tavole, il finetratteggio in bianco e nero o gli acidicolori che contraddistinguono le suetante copertine e illustrazioni, ne fan-no un maestro inarrivabile, capaceancora di stupirci con eleganza e didarci una lezione di gran classe. ❖
ILMAGICOREALISMODISERGIO TOPPI
«IlVaticanoavevaunasuavia
di fuga attraverso la quale fe-
ce scappare molti preti usta-
sciaenumerosicriminalinazi-
sti». Tra cui Barbie, Mengele,
Eichmann e Priebke
Il nemico del mio nemico
Due documentari diSchroeder e del premioOscar Kevin MacDonald
I personaggi
RenatoPallavicini
DDVD
Destini incrociati
IL CALZINODI BART
39GIOVEDÌ
12MARZO2009
Un uomo rigido, freddo, severo, tan-to inflessibile sul piano morale e reli-gioso, quanto singolarmente spre-giudicato in campo economico, co-me se l’accumulo di capitale fosse lariprova di un agire conforme alla vo-lontà divina... Questo stereotipo te-tro, ingannevole e assai poco accatti-vante tende puntuale a ripresentar-si le poche volte che in Italia capitadi citare il riformatore protestanteGiovanni Calvino: una figura presso-ché assente dal nostro dibattito cul-turale, anche se il suo contributo teo-logico e politico si è dimostrato deci-sivo sia per il consolidamento dellaRiforma sia per la nascita di una mo-
derna cultura europea. Berretto ne-ro con paraorecchie; occhio fune-reo; naso affilato; barba a punta...Possiamo accontentarci di questo ri-tratto deprimente, o non dobbiamopiuttosto chiederci se Calvino abbiaqualcosa di importante da dire an-che a noi, oggi? Ha senso parlare diun’attualità del suo pensiero? In oc-casione del Convegno che si terrà sa-bato a Milano, ascoltiamo cosa nepensa uno dei promotori: MarioMiegge, docente emerito di filosofiateoretica presso l’Università di Fer-rara.
IL LAVOROCOME CIVILTÀ
Secondo Calvino è degno di lodeagli occhi di Dio chi sa essere utileper la società. Chiediamo al profes-sore Miegge se questa valorizzazio-ne dell’impegno personale in cam-po economico-sociale sia ancora va-lida in un’epoca di disoccupazionecrescente e precarietà del lavoro, ese Calvino può aiutarci a riscoprireuna centralità del lavoro come valo-
re civile. «In aperto contrasto con ilpensiero antico e medievale - ci ri-sponde - Calvino ha innalzato l’atti-vità economica e il lavoro al livellopiù alto, dove si esercita la vocazio-ne cristiana. La vocazione è da luidefinita “una regola perpetua”, chedà unità e armonia alla vita dei fede-li, e che non dipende da un’autoritàesterna. Pertanto un’attività di lavo-ro discontinua e precaria è oppostaal modello vocazionale. Questo pe-rò non si attua solo nel “lavoro pro-duttivo”, come è inteso oggi. La crisiodierna dell’economia potrà essereaffrontata, in modo risolutivo, soloper mezzo della riduzione, egualita-ria e programmata, del tempo di la-voro dipendente e salariato, e permezzo di nuove forme (istituzional-mente garantite) di “lavoro di impe-gno civile”, che assai meglio corri-spondono all’idea di vocazione».
LA «CIVITAS»
Profondamente sensibile alla di-mensione pubblica della fede e ai va-lori della civitas, Calvino concepiscea Ginevra un ordinamento ecclesia-stico che porti la chiesa ad avere unrapporto molto integrato, ma anchedialettico con l’autorità cittadinadei magistrati. Questo modello dicittà cristiana in tensione positivacon un governo civile di tipo colle-giale può essere utile nel dibattitoattuale sul rapporto fra Stato e Chie-sa, fra religione e società? RispondeMieggi: «I riformatori del Cinque-cento erano ancora legati alla tradi-zionale visione del “corpo cristia-no”, nel quale la comunità civile equella ecclesiastica erano fortemen-te intrecciate. La moderna separa-zione tra Chiesa e Stato trae inveceorigine dalla lotta per la libertà reli-giosa, condotta dai gruppi prote-stanti dissidenti (come i battisti).Calvino però ha affrontato una lun-ga battaglia per impedire che laChiesa riformata fosse sottoposta al-l’autorità del Magistrato. L’autogo-verno ecclesiastico realizzato a Gi-nevra si fondava sugli organismi,collegiali ed elettivi, del Concistoroe del Sinodo, e nei secoli seguenti futrasferito anche sul piano politico.Quella forma di governo si oppone aogni potere di tipo “monocratico”nella Chiesa e nello Stato e non haperso validità e attualità».
Calvino attribuisce una nuova le-gittimità alle attività economiche:ammette il prestito a interesse, so-Giovanni Calvino nel suo studio in un’incisione del 1877
p 500 anni fa nasceva il teologo francese. Il suo pensiero può ancora insegnarci qualcosa
p Il filosofo MarioMiegge ci dice: «Contribuì alla nascita di unamoderna cultura europea»
«Affrontò una lungabattaglia perconsolidare la Riforma»
MILANO
Culture
Stato e Chiesa
Calvinoil riformatoreche disse noal precariato
A cinquecento anni dalla nascitadel riformatore protestante Gio-vanni Calvino un convegno a Mi-lano rifletterà sull’attualità del-le sue idee. Ce ne parla MarioMiegge, docente emerito di filo-sofia teoretica a Ferrara.
GIAMPIERO COMOLLI
PENSIEROLAICO
40GIOVEDÌ12MARZO2009
stiene l’utilità comune degli scambicommerciali e del profitto, purchéstrettamente regolati dall’autoritàpolitica e sottomessi ai comanda-menti divini. Promuove dunqueun’economia subordinata alla sferapubblica. Chiediamo a Miegge: sitratta di una concezione che può es-sere recuperata in un mondo comequello attuale, dove un’economia to-talmente sganciata dall’etica, faesplodere instabilità e disuguaglian-ze? «Calvino e i suoi discepoli han-no costantemente affermato la supe-riorità della vita pubblica rispetto aquella privata», dice il profesore.«Perciò l’idea di un “libero mercato”sottratto al controllo pubblico è del
tutto estranea al calvinismo. I suoieredi dovrebbero quindi rallegrarsidel fatto che oggi, dopo trent’anni diincontrastato dominio, quel“liberismo” sembri uscire di scena, edovrebbero augurarsi che non vi ri-torni. Ma questo potrà avvenire solose la politica ridiventa capace diguardare al futuro, liberandosi dal-le strategie del “breve periodo”». ❖
Torna in libreria un «gran-de minore» della narrati-va del secondo Novecen-to, un autore irregolare,eterodosso, una sorta di
«marziano» delle patrie lettere. Par-liamo di Carlo Coccioli, di cui Sironiha appena ripubblicato Davide (pp.352, euro 17,00), uscito per la pri-ma volta nel 1976, quando entrònella cinquina del Campiello. Il me-rito di questa riproposta va a GiulioMozzi, il quale, affascinato dallascrittura e dalla tensione intellettua-le di questo autore, ha deciso che va-leva la pena scommettere su un nar-ratore difficile, ma di grande interes-se. Non è un caso che i «coccioliani»si siano raccolti in questi ultimi anni(a partire da una sponsorizzazioned’eccellenza come quella di Pier Vit-torio Tondelli negli Ottanta) in grup-pi e fan club legati da un vero e pro-prio «culto» attorno a questa figura
così sfuggente.Il suo romanzo Il cielo e la terra
(1950) vendette alla sua uscita inFrancia un milione e 200mila copie.Quando gli editori lessero il mano-scritto dell’opera successiva, Fabri-zio Lupo, lo avvisarono che con queltesto avrebbe perso gran parte dellasua popolarità. Perché si era neglianni 50 e il libro affrontava in manie-ra esplicita un tema allora indige-sto: l’omosessualità. Coccioli, però,decise di pubblicarlo, e l’opera fu unvero caso, la cui portata andò ben aldi là dell’ambito letterario. FabrizioLupo raccontava le ansie e le difficol-tà di un ragazzo cattolico alle prese
con la scoperta della propria diversi-tà. Fu come infrangere un tabù seco-lare: lo scrittore ricevette migliaiadi lettere, sia di plauso che di rim-brotto, e fu duramente attaccato dal-la Chiesa. L’ansia religiosa è un trat-
to distintivo della figura di Coccio-li, una religiosità all’insegna di unnomadismo spirituale che l’ha por-tato dal cristianesimo all’ebrai-smo, dall’induismo al buddismo eallo scintoismo. E proprio alla fasedi avvicinamento all’ebraismo sicollega, nel ’76, l’uscita di questoDavide. Forse non il suo libro più
importante ma di certo un lavorodi assoluta originalità nel panora-ma della narrativa di allora. Lastruttura del testo sembra esseremodellata su un grande antece-dente, le Memorie di Adriano diMarguerite Yourcenar. Si tratta in-fatti di una grande «biografia apo-crifa» del re biblico Davide, che, an-ziano e malato, rievoca la propriavita. Tutto in un serrato dialogocon Dio, a colloquio con il quale ri-legge la sua vicenda esistenziale al-la ricerca di un senso. Quello conla divinità è un rapporto intenso equasi ossessivo, in cui anche il pec-cato e l’infedeltà sono superati daun amore, appassionato e passio-nale, che tutto comprende.
Autobiografia apocrifa. Dice-vamo «autobiografia apocrifa». Ep-pure la fedeltà al dettato biblico èpressoché assoluta, pur con la ne-cessaria dose di invenzione lettera-ria. L’andamento dell’opera è di ti-po riflessivo e digressivo, e a trattiil lettore sente la mancanza di unoschema narrativo più lineare. Mol-ti capolavori della narrativa del900 hanno sistematicamente ri-nunciato alla «trama» e qui c’è an-che una necessità interna: il testocerca di rendere così il modo spon-taneo e disordinato con cui i ricor-di rampollano nella memoria delprotagonista.
Ora, letto questo Davide, si fa an-cora più acuto il desiderio di averea disposizione gli altri titoli dellaricca bibliografia coccioliana. Chis-sà se Sironi ha in cantiere la ripro-posta di altre sue opere. Ma forsesarebbe il momento che anche lecase editrici maggiori si accorges-sero di lui. Il quale in vita non haavuto molta fortuna. Scomparsonell’estate del 2003, dopo una vitatrascorsa in volontario esilio, sa-rebbe bello che potesse tornare acasa. Almeno con i suoi libri.❖www.chiesavaldese.org
L’AUTORE
Riscoperte
Lo scrittore livorneseCarlo Coccioli nel suo studio
NatoaLivornonel 1920,Carlo
Coccioli lascia il nostro Paese
nel 1949, trasferendosi prima
a Parigi e, dal 1953, a Città del
Messico. Poliglotta, scrisse in
italiano, francese e spagnolo,
«Affermò la superioritàdella vita pubblicarispetto a quella privata»
Il convegno
LACHIESAVALDESE
«Coccioliano» fu PierVittorio Tondelli, oggiesistono dei «fan club»
MILANO
IL LINK
P
ROBERTO CARNERO
AMilanoPer il quinto centena-
rio della nascita di Giovanni Calvino
(1509-1564), il Centro Culturale Pro-
testante e la Chiesa Cristiana Prote-
stante inMilano organizzano (saba-
to 14 marzo, dalle 10 alle 18, presso
la Libreria Claudiana, via F.Sforza
12/a)unconvegnosu«Calvino: lacit-
tà e il capitale». Partecipano:Martin
Wallraff («Calvino e le città del Cin-
quecento»); Janique Perrin («Gine-
vra nell’epoca di Calvino: teocrazia
o repubblica?»); Alessandro Cavalli
(«L’etica protestante come ascesi
mondana: la tesi weberiana e i suoi
critici»);AlbertoBondolfi («Ilpensie-
ro economico di Calvino»). Introdu-
ce e conclude il filosofo teoretico
MarioMiegge.
Le città e il capitalenel Cinquecento
PARLANDODI...
Fumettipartigiani
AllaCasadellaMemoria di Romasi inauguradomani «Fumetti partigiani», unamostradi storie a fumetti dedicate alla Resistenza, a curadi EmilianoRabuiti in collaborazione con ilCentroFumettoAndreaPazienza. LeoperesonodiStefanoMisesti, ClaudioCalia,ManuelDeCarli,GiuliaSagramola,DarioMorganteeThomasBires,SaturnoCarnolieLeonardoGuardigli
TornaCarloCoccioliun «grandeminore»del nostro NovecentoSironi ristampa «Davide» che lo scrittore scrisse nel 1976Negli anni 50 fece discutere il suo romanzo sull’omosessualità
L’economia
Figura di culto
41GIOVEDÌ
12MARZO2009
Mercy è una donnakeniota «grossa co-me una monta-gna» e «larga comeuna nave» che gira
in top troppo attilati e su tacchitroppo alti; è madre di uno stuolodi bambini; nata povera, s’è arric-chita vendendo muratina, il letalealcool dei poveri, nei bassifondi diNairobi, ma è stata derubata e ab-bandonata dal marito e, di nuovopovera, è entrata di forza in casa diAnna, giornalista italiana bianca, ele si è imposta come domestica.Mercy, come milioni di altri africa-ni, è sieropositiva. Ma, grazie al-l’aiuto di Anna, curata coi costosifarmaci retrovirali, domina la ma-lattia. E allora decide di convertirequesto privilegio in un bene per tut-ti: suscita un movimento di donneche si battono contro Big Pharma eper l’accesso ai retrovirali generici
prodotti a basso costo in India e Bra-sile. Mercy letteralmente s’immolaper questo movimento: muore, e lasua morte pacifica e dorata, più chemarcare una fine, sembra segnareun inizio.
Mercy è la protagonista di Il miocuore riposava sul suo, romanzod’esordio che Lara Santoro, giornali-sta quarantunenne, cresciuta a Ro-ma in una zona residenziale, Casal-palocco, figlia di un italiano velista edi un’americana, ha scritto in inglesee che ora e/o propone nella traduzio-ne di Adele D’Arcangelo (pp. 261, eu-ro 18). Perché l’ha scritto nella lin-gua materna? Perché è stata a lungocorrispondente prima dall’Albania edal Kosovo, poi dall’Africa per il Chri-stian Science Monitor e Newsweek, el’italiano - spiega - le era ormai menofamiliare dell’inglese.
Lara Santoro è una donna esiledal viso singolarmente intenso. Oravive in New Mexico: «A un’ora distrada da Cormac McCarthy» dice.Qui a Roma ha con sé Gaia, la bambi-na di otto anni che è nata dalla sua
Intervista a Lara Santoro
Foto di Tom Kirkwood/Reuters
I bambini
«Ho regalatoallamiaAfricauna speranzadi nomeMercy»
Ci sono, in Kenya, almeno 1mi-
lione di orfani i cui genitori sono
morti di Aids, mentre muoiono di
Hiv 750 persone al giorno, più di
unaognidueminuti. Idati sonostati
resi noti dal ministro della Sanità,
CharityNgilu, al terminedellaprima
conferenza nazionale delle donne
keniotesuHiv-Aidsacuihannopre-
so parte 4.000 delegate. Il 70% dei
sieropositivi in tutto ilmondo si tro-
vano in Africa, in particolare quella
subsahariana: circa 30 milioni, il
60% dei quali sono donne. In tutta
l’Africa subsahariana le vedove de-
vonosposareunfratelloounparen-
tedelmaritomortoepoichèspesso
il coniuge è deceduto per Aids, il vi-
rus si propaga geometricamente.
Nel continente africano sono
morte finora di Aids circa 15 milioni
di persone, 11milioni sono i bambini
orfani di vittime del virus.
L’Hiv uccide ogni 2minutiLa colpa è di Big Pharma
Culture
Nel romanzo «Ilmio cuore riposava sul suo»immagina che una lega di donne liberi il Kenyae il resto del continente dalla tragedia dell’Aids
Kenya In Africa di solito sono le donne che si procurano l’acqua potabile
MARIA SERENA PALIERI
42GIOVEDÌ12MARZO2009
«È la condizione necessariaper affrontare la realtàafricana. C’è troppasofferenza.Ma ci sonoanche luce e comunalità»
L’ubriachezza
«Somiglia al GreenBeltdiWangariMaathaiPerò la Nobel nonhamai lavorato su questofronte. Peccato»
relazione con il «Nick» del romanzo.Perché, svela, Il mio cuore riposavasul suo è un romanzo «al 90%» auto-biografico. Non fosse che Mercy, per-sonaggio d’invenzione, a poco a po-co ha cominciato a giganteggiare, ac-quistando una statura pari a quelladi quell’altra domestica di enormeimpatto narrativo, la Emerenc dellaPorta di Magda Szàbo...
«Il libro è nato come la storia diuna follia. E quindi ecco Mercy, chedoveva servire da specchio a questafollia di Anna. Ma da semplice stru-mento Mercy mi si è imposta comepersonaggio, con la sua storia, le suepassioni, i suoi peccati» racconta. Ag-giunge: «In realtà non ho mai saputodarle un viso. Ne ho descritto i vesti-ti, ma per me è rimasta sempreun’astrazione. Mercy, per me, èl’Africa».Prima di immolarsi, Mercy riesce a
condurreunmilionedidonne intorno
al palazzo presidenziale e ottiene un
incontrocolministrokeniotadellaSa-
nità. Un movimento così, di donne
che si battono contro l’Aids, in Kenya
c’è stato, c’è?
«Magari fosse una storia vera. Sareb-be l’unica salvezza. L’ho inventatonella speranza che possa davverosuccedere. Oggi in Kenya, come inaltri paesi africani, sono solo ungruppetto di Ong a distribuire gli an-tivirali generici e soltanto un malatosu quattro ha accesso a essi».Il movimento descritto nel romanzo
si ispira al «Green Belt» di Wangari
Maathai, Nobel per la Pace nel 2004?
«Ha qualcosa di simile. WangariMaathai non ha mai lavorato, però,
su questo fronte. Peccato, vista lasua autorevolezza».Annabevecomeunapazza,èdivisa
tradueuomini, l’eleganteNickeilris-
soso generoso Michael, camera-
man, che morirà in Sierra Leone; e
fuggedaldecidere tra iduecatapul-
tandosi qui, lì, in Nigeria, in Kosovo.
Questo è autobiografico?
«Sì».LaquantitàdialcolcheAnnasiimpo-
ne,nellavitaveraucciderebbeunto-
ro. L’ubriachezza allora ha anche
una valenzametaforica: indica l’im-
possibilità di affrontare l’Africa se si
è in condizioni di lucidità?
«È così, in Africa il male è troppo,c’è un livello di sofferenza atroce».Però nel romanzo affiora anche un
continente pieno di luce. Dove si ri-
de come altrove non si potrebbe.
«Dalla stessa condizione di soffe-renza nasce una solidarietà di cuinoi ci siamo completamente di-menticati. Lì c’è “comunalità”, nonsei mai solo. Gente che non ha nep-pure di che sfamare i figli in qual-che modo aiuta il vicino di casa.Una volta, nel corso di una distri-buzione di cibo del World FoodProgramme, ho visto una donnamadre di quattro o cinque figli con-dividere la sua tazza di riso e fagio-li con un’altra che non si era pre-sentata per tempo. I bambini afri-cani ridono pazzamente all’inse-guimento dei palloni da calcio chefabbricano mettendo insieme lebuste della spesa. Palloni che sisgretolano in mezz’ora, un’ora».Questasolidarietàsideveaunaspe-
ciale bontà oppure alla condizione
in cui si vive in Africa?
«Sono qualità che abbiamo tutti,dentro. Però sono sentimenti chenoi abbiamo un po’ dimenticato».Il personaggio di padre Anselmo, il
missionario della bidonville, è dise-
gnato su Alex Zanotelli?
«Sì, anche se Zanotelli non l’ho co-nosciuto a fondo. Nel ‘96 l’ho in-contrato nella baraccopoli di Koro-gocho, poi sono tornata lì moltevolte: è l’unico missionario biancoche abbia mai visto vivere negli slu-ms».Lei è credente?
«Sì, molto. Mia madre è una prote-stante convertita al cattolicesimoe, come mio padre, è una fedelefervente. Per me ogni religione havalore».Crede cheBarackObama, permetà
keniota, potrà fare qualcosa per la
terra del proprio padre?
«La mia grande speranza è che pos-sa allentare il ricatto cui Stati Unitied Europa sottopongono l’Africa:esportazioni in cambio dell’utiliz-zo esclusivo di farmaci brevettati.Sarebbe arbitrario e ingiusto, inve-ce, se facesse qualcosa solo per il“suo” Kenya».❖
Il movimento
«Da semplice strumentoMercymi si è impostacomepersonaggio, con lasua storia, le sue passioni,i suoi peccati»
Il personaggio
Finora il canadese Robert Car-sen (quello che nel Candide di Bern-stein presentò in mutandine da ba-gno Berlusconi, Blair, Bush e Chi-rac) era caro al pubblico della Scala;ma alla prima della Alcina di Hän-del ci sono stati anche per lui blandidissensi, forse perché lo spettacolo,con personaggi in abiti moderni insaloni eleganti e spogli (scene e co-stumi di Tobias Hoheisel) si colloca-va in una dimensione essenziale eatemporale lontana da ogni effetto«barocco».
Determinante è l’approfondita in-dagine nella psicologia dei perso-naggi, con cui il regista pone in luceuno degli aspetti più affascinanti diAlcina (1735) e della qualità ecce-zionale della musica: dall’insiemedelle arie di ogni protagonista emer-ge infatti un ritratto psicologicamen-te ricco e complesso, molto al di làdelle convenzioni e delle consuetu-dini dell’epoca, soprattutto nel casodi Alcina. Dovrebbe essere la magache nell’Orlando furioso seduceRuggero, dopo aver reso schiavi (ecrudelmente trasformato) molti al-
tri amanti; ma nella musica di Hän-del è in primo luogo una donna inna-morata, che dopo la sconfitta e l’ab-bandono trova accenti di intensa,desolata disperazione. Interpretan-do l’intensità di questa musica, enon le indicazioni del libretto, Car-sen nella emozionante scena finalenon fa spezzare a Ruggero gli incan-tesimi della maga; ma ci mostra Alci-na che si uccide gettandosi sulla spa-da dell’amato: così lo stupefatto co-ro degli amanti liberati diventa uncompianto funebre e viene omessoil seguente gioioso Finale. Ma in tut-ta l’opera ogni gesto dei cantanti eradefinito dalla regia con rara perti-nenza e forza teatrale. Compagnianell’insieme discreta, con voci cheavrebbero avuto miglior risalto inun teatro meno grande, come AnjaHarteros (Alcina) e la bravissimaMonica Bacelli (Ruggero). Pubblicosevero con qualche fragilità di Patri-cia Petibon nella brillante parte diMorgana. Eccellente la direzione diGiovanni Antonini, per intelligenzae pertinenza stilistica.PAOLOPETAZZI
Il mafioso casalese, ma megliosi attaglierebbe la definizionedi camorrista, sorpreso in lati-tanza e in lettura, non è unanovità. Anche i delinquenti
hanno occhi per vedere, leggere, efarsi idee del mondo. Cronaca vuo-le, e regia fotografica della finanzaevidenzia, che , nel caso in questio-ne, il «casalese» stesse leggendo unmio libro: la confessione di Giovan-ni Brusca, intitolata Ho ucciso Gio-vanni Falcone. Che dire? Quale mo-rale (anche se non parliamo di favo-le di Esopo)? Si sa che il lettore go-de di vita propria rispetto all’auto-re, e viceversa. In questo caso, c’èun «ma». Il casalese, se era attratto,criminalmente parlando, da Gio-vanni Brusca, in cella di isolamentoavrà di che ricredersi; dovrà am-mettere di non avere superato glistandard richiesti (lo speriamo perlui). È infatti anche vero che, da lui,la sottocultura del suo mondo di ap-partenenza si aspettava molto dipiù. Magari lo giudicano un fallitonel club del delitto: ché Brusca dasolo, ne ammazzò, e per sua stessaammissione, «più di cento e menodi duecento». Il Giovanni Bruscadel pentimento, arriva a fine lettu-ra. E ci permettiamo di suggerire aivalorosi uomini delle fiamme gialle(che prima di avere il merito di sco-prire cosa stesse leggendo il casale-se, hanno il merito di averlo arresta-to) di non privare del libro il dete-nuto, permettendogli di conoscereil finale della storia. Brusca infattisi pente, collabora. Diventerà il pen-tito al quale oggi decine di Tribuna-li italiani riconoscono la patente dicollaboratore mafioso più impor-tante d’Italia. Casalese, chiunquetu sia, leggi. Leggi sino alla fine.Cerca di leggere anche Dante, Man-zoni, Flaubert, Maupassant, Scia-scia, i comandamenti e gli stessi Pa-dri della Chiesa! Sempre megliopentirsi che rincorrere il vitellograsso, quello del danaro facile: da-naro facile che si tira dietro, inelut-tabilmente, violenza odio vendet-ta. Altrimenti, si finisce ammazza-ti.
(Brusca, l’altro Autore del libroche Lei stava leggendo, questo loha capito da tempo. Mi auguro cheanche Lei, Brusciano, non sia dameno).❖
LEGGICASALESELEGGI!
FRASEDI...PROVERBIODEL KENYA
Saverio Lodato
Blandi dissensiper lo spettacolo«atemporale» di Carsen
Il pubblicodella Scalaseverocon «Alcina»
LIBRI EMAFIA
La prima
FSe vuoi arrivare primo, corri da solo.Se vuoi camminare lontano, cammina insieme. 43
GIOVEDÌ12MARZO
2009
DONNAALMIRANTEVS BENIGNI
Donna Assunta Almirante ha datomandato ai suoi legali, il penalistaFrancesco Caroleo Grimaldi e l'av-vocato civilista Leopoldo de Medi-ci, di adire tutte le vie legali nei con-fronti di Roberto Benigni. La quere-la è scattata per una remota «fila-strocca» del comico toscano sull’exleader dell’Msi-Dn la cui registra-zione è finita su youtube. «È unavergogna quello che lui chiama sati-ra», ha detto la vedova del politico.
STEVEHACKETT IN TOUR
Steve Hackett, lo storico ex chitarri-sta dei Genesis, solista dagli anni80, arriva in Italia con il suo gruppoper un set che va da Bach al rock.Oggi al PalaVailant di Genova, do-mani all’Astra di Schio (Vicenza),sabato al Deposito Giordani di Por-denone, domenica alla StazioneBirra di Roma.
COMPAGNIADI REBIBBIA
Resta in scena fino a sabato al Tea-tro Eliseo di Roma Pasolo Scalo diGiancarlo De Cataldo e Serge Qua-druppani (regia di Fabio Cavalli).Lo spettacolo, presentato dal Cen-tro Studi Enrico Maria Salerno e LaCompagnia Teatro Libero di Rebib-bia, si svolge nella stazione ferrovia-ria di Pasolo dove si intrecciano va-rie storie. Ma quel giorno il trenonon passerà...
FRONTEDELVIDEO
NANEROTTOLI
Scorie
Oggi
GIOCOD’AZZARDOABALLARÒ
GALILEO «L’uomoe le stelle»mostreràda domani al 30 agosto (Firen-
ze, Palazzo Strozzi) le immagini dell’universo dall’antichità al telescopio: in
mostra 250 opere tra dipinti e disegni, strumenti scientifici , atlanti celesti,
reperti archeologici, sculture, codiciminiati, inediti affreschi pompeiani.
NORD soleggiato al mattino su
tutti i settori, eccezion fatta per l'arco
alpino confinale
CENTRO serenosu tutti i settori,
salvo annuvolamenti sull'Abruzzo
SUD variabile su tutte le regioni
Maria Novella Oppo
In pillole
NORD poconuvolososututte le
regioni
CENTRO cieli poco o parzial-
mente nuvolosi per il transito di vela-
ture e nubi stratiformimedio-alte
SUD bel tempo su tutti i settori,
con cieli sereni o poco nuvolosi
Il Tempo
NORD sereno o poco nuvoloso,
salvo locali addensamenti sul
nord-ovest
CENTRO poco nuvoloso su tut-
te le regioni
SUD sereno o poco nuvoloso
ZOOM
Domani
Toni Jop
Il cosmo degli antichi, l’universo oggi
Dopodomani
Culture
Noi che apparteniamo al nu-mero di quelli che ancora siscandalizzano per le battute
di Berlusconi, le barzellette sugli stu-pri e le altrettanto oscene propostedi riforma parlamentare, l’altra seraabbiamo potuto vedere, diciamo co-sì «in vitro», le reazioni improvvisatedei suoi parlamentari e ministri tele-comandati. Erano presenti infatti aBallarò l’aspirante comico Rotondi eil forzista Lupi, presi un po’ allasprovvista dall’idea del boss di far vo-tare alle Camere solo i capigruppo. I
due hanno seguito il solito copione,inventando subito il caso di un Pae-se (la Francia) che, secondo loro, giàavrebbe un sistema parlamentaremeravigliosamente «semplificato».Rotondi e Lupi hanno dovuto gioca-re d’azzardo, senza sapere se il caponon avesse già smentito tutto, accu-sando la solita disinformazione co-munista. Nel frattempo, ad esprime-re entusiasmo preventivo per la pro-posta di Berlusconi è stato come sem-pre Gasparri, che, quanto a semplici-tà, non si fa fregare da nessuno.❖
Buone nuove, finalmente: di-ce il ministro Scajola che le prossi-me centrali nucleari saranno unafonte di ricchezza. Ne avevamo bi-sogno, con le centrali nucleari ce la
faremo, basta aspettare e andremoanche in vacanza. Fortuna che Scajo-la ci avverte: occhio, «ci sarà concor-renza tra i territori per essere scelticome siti di un nuovo impianto».Mentre si intravvede un’altra guerratra poveri al grido «la voglio io la cen-trale nucleare», comunichiamo chequesta meraviglia di ministro, per da-re dimostrazione della sua generosi-tà e lasciare spazio agli altri, avrebbedichiarato indisponibile il giardino di
casa sua nell’eventualità, altissima,sia prescelto come sito nucleare ba-ciato dalla fortuna. Scajola ha uncuore grande così, lui la centrale nu-cleare non la vuole neanche vedereda lontano. Insomma non ve la por-terà via. Uguale animo per quel cheriguarda le scorie: alla domanda «ledesidera nel suo frigo?», pare cheScajola abbia risposto: non vogliotogliere le scorie di bocca a nessu-no. Un sant’uomo, avercene...❖
44GIOVEDÌ12MARZO2009
Zapping
06.00 Euronews. Attualità
06.05 Anima Good News.Rubrica
06.10 Incantesimo 9. Teleromanzo.
06.30 Tg 1
06.45 Unomattina. Attualità. Conducono Michele Cucuzza,Eleonora Daniele.
10.00 Verdetto Finale.Rubrica. Con Veronica Maja
11.00 Occhio alla spesa.Rubrica. ConduceAlessandro Di Pietro.
12.00 La prova delcuoco. Gioco. Con-duce Elisa Isoardi.Con Beppe Bigazzi,Anna Moroni
13.30 Telegiornale
14.00 Tg 1 Economia. Rubrica
14.10 Festa italiana. Rubrica. ConduceCaterina Balivo
16.15 La vita in diretta.Attualità. ConduceLamberto Sposini.
18.50 L’Eredità. Quiz. ConduceCarlo Conti.
20.00 Telegiornale
20.30 Affari tuoi. Gioco.Conduce Max Giusti.
21.00 I predatori dellacittà perduta. Film avventura(Germania, 2008).Con James Brolin,Ian Somerhalder.Regia di Jean de Segonzac
23.00 Bernard And DorisFilm commedia.Con Ralph Fiennes,Susan Sarandon,Monique Curnen,Eliot Sash. Regia di Bob Balaban
21.00 Santa Clause è nei guai Film commedia(USA, 2006). ConTim Allen, ElizabethMitchell, JudgeReinhold. Regia diMichael Lembeck
22.40 Soul plane - Pazziin aeroplano. Film commedia(USA, 2004). Con Snoop Dogg,Method Man, KevinHart, Tom Arnold.
21.00 Il falsario - OperazioneBernhard Film drammatico(Austria, Germania ,1899). Con KarlMarkovics, AugustDiehl. Regia di S. Ruzowitzky
22.50 4 mesi, 3 settimane,2 giorni. Film commedia(Romania, 2007).Con Anamaria Ma-rinca, Laura Vasiliu.
18.45 Ed, Edd & Eddy.
19.15 Ben 10.
20.00 Star Wars:
The Clone Wars.
20.25 Flor.
Telefilm
21.10 Le nuove
avventure di
Scooby Doo.
21.30 Scooby Doo.
21.55 Zatchbell!.
22.20 The Batman.
19.30 Come è fatto.
“Fiammiferi /
Giostra /
Porcellana /
Serbatoi per
il carburante”
20.00 Top Gear.
22.00 Quinta marcia.
23.00 Costruttori
di motociclette.
“Norakas contro
Webster”
24.00 Come è fatto.
16.05 Rotazione
musicale.
19.00 All News
19.05 The Club. Rubrica
19.30 Inbox. Musicale
21.00 Mono. Rubrica
22.00 Deejay chiama
Italia. Show.
“Edizione serale”.
Conducono Linus,
Nicola Savino
23.30 Code Monkeys.
18.05 Made. Show
19.00 Flash
19.05 Chart Blast.
Musicale
20.00 Flash
20.05 Roswell. Serie Tv
21.00 Kebab for
Breakfast. Serie Tv
22.00 The Hills. Real Tv.Con Lauren “LC” Conrad
22.30 Flash
MEMPHIS BELLE
Rai 1 Rai 2 Rai 3 Rete 4 Canale 5 Italia 1 La 7
Sky Cinema 1
Sky Cinema Family
Sky Cinema Mania
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AllMusic
MTV
LA 7 - ORE: 14:00 - FILM
CON MATTHEW MODINE
LA LUNGA ESTATE CALDA
RETE 4 - ORE: 16:00 - FILM
CON PAUL NEWMAN
BLOOD DIAMOND -DIAMANTI DI SANGUEITALIA 1 - ORE: 21:10 - FILM
CON LEONARDO DICAPRIO
PARLA CON LEI
RETE 4 - ORE: 23:20 - FILM
CON DARIO GRANDINETTI
SERA
21.10 Butta la luna 2. Miniserie. Con Fiona May,Chiara Conti, Giampaolo Morelli,Andrea Tidona.
23.15 Tg 1
23.20 Porta a Porta. Attualità. ConduceBruno Vespa.
00.55 Tg 1 - Notte
01.30 Estrazioni delLotto. Gioco
01.40 Sottovoce. Rubrica.
06.00 Scanzonatissima.
06.20 Tg 2 Medicina 33.
06.25 X Factor. Real Tv
06.55 Quasi le sette.
Rubrica.
07.00 Cartoon Flakes.
09.25 Sci alpino: Coppa
del Mondo. SuperGigante Maschile.
10.45 Tg 2 Notizie
11.00 Insieme sul Due.
Talk show.
13.00 Tg 2 Giorno
13.30 Tg 2 Costume
e società. Rubrica.
13.55 Tg 2 Medicina 33.
Rubrica.
14.00 X Factor. Real Tv
14.45 Italia allo specchio.
Rubrica.
16.15 Ricomincio da qui.
Talk show
17.20 Law & Order -
I due volti della
giustizia. Telefilm.
18.05 Tg 2 Flash L.I.S.
18.10 Rai Tg Sport. News
18.30 Tg 2
19.00 X Factor. Real Tv
19.35 Squadra speciale
Cobra 11. Telefilm.
20.25 Estrazioni del
Lotto. Gioco
20.30 Tg 2 20.30
SERA
21.05 Annozero. Attualità. ConduceMichele Santoro.Con MargheritaGranbassi.
23.20 Tg 2
23.35 Palco e Retropalco.Varietà.
01.10 Tg Parlamento. Rubrica
01.20 X Factor. Real Tv
01.50 Almanacco. Rubrica. ConduceAlessandra Canale
06.00 Rai News 24 Morning News.
08.15 Cult Book
08.25 La storia siamonoi. Rubrica.
09.15 Verba volant.
09.20 Cominciamo bene- Prima. Rubrica.
10.00 Cominciamo bene.Rubrica.
12.00 Tg 3
12.25 Sci alpino: Coppadel Mondo. SuperGigante femminile.
14.00 Tg Regione
14.20 Tg 3
14.50 TGR Leonardo.
15.00 TGR Neapolis.
15.10 Tg 3 Flash LIS
15.15 Ciclismo - Tirreno -Adriatico. 2 Tappa
16.15 GT Ragazzi. News
16.25 Trebisonda.
17.00 Cose dell’altro Geo.Gioco.
17.50 Geo & Geo. Rubrica.
19.00 Tg 3
19.30 Tg Regione
20.00 Blob. Attualità
20.10 Agrodolce. Teleromanzo.
20.35 Un posto al sole.Teleromanzo.
SERA
21.05 Tg 3
21.10 Flightplan - Mistero in volo.Film thriller (USA, 2005). Con Jodie Foster,Peter Sarsgaard,Sean Bean. Regia diRobert Schwentke
22.45 Day Break. Telefilm.
23.35 Parla con me.Show. Conduce Serena Dandini.
07.10 Quincy. Telefilm.
08.10 Hunter. Telefilm.
09.00 Nash Bridges. Telefilm.
10.10 Febbre d’amore.Soap Opera
10.30 Saint Tropez. Soap Opera.
11.30 Tg 4 - Telegiornale
11.40 My Life. Soap Opera.
12.40 Un detective incorsia. Telefilm.
13.30 Tg 4 - Telegiornale
14.05 Sessione pomeri-diana: il tribunaledi Forum. Rubrica.
15.10 Wolff - Un poliziotto a Berlino. Telefilm.
15.50 Ciak Speciale
16.00 La lunga estatecalda. Film drammatico(USA, 1958). Con Paul Newman,Anthony Franciosa,Orson Welles,Joanne Woodward,Angela Lansbury.
18.35 Tempesta d’amore.Soap Opera.
18.55 Tg 4 - Telegiornale
19.35 Tempesta d’amore.
20.30 Walker Texas Ranger. Telefilm.
SERA
21.10 Tempesta d’amore.Soap Opera.
23.20 Parla con lei. Film drammatico(Spagna, 2001).Con Javier Cámara,Dario Grandinetti,Leonor Watling, Geraldine ChaplinRegia di Pedro Almodóvar
01.35 Tg 4 - Rassegnastampa. News
02.00 Stasera a teatro.Show
06.00 Tg 5 Prima pagina.Rubrica
08.00 Tg 5 Mattina
08.40 Mattino Cinque. Attualità.
09.55 Grande Fratello.Real Tv. “Pillole”
10.00 Tg 5 - Ore 10
10.05 Mattino Cinque. Attualità.
11.00 Forum. Rubrica.
13.00 Tg 5
13.40 Beautiful. Soap Opera.
14.05 La Fattoria. Real Tv
14.10 CentoVetrine. Teleromanzo.
14.45 Uomini e donne.Talk show.
16.15 Amici. Real Tv
16.55 Pomeriggio Cinque. Rotocalco.Conduce Barbara D’Urso
18.00 Tg5 minuti
18.05 Pomeriggio Cinque. Rotocalco.
18.50 Chi vuol essere milionario?. Quiz. ConduceGerry Scotti.
20.00 Tg 5
20.30 Striscia la notizia -La voce della sup-plenza. Tg Satirico.
SERA
21.10 Scherzi a parte.
Show. Conduce
Claudio Amendola,
Teo Mammucari,
Belen Rodriguez
23.40 Terra. Rubrica.
A cura di
Toni Capuozzo,
Sandro
Provvisionato
00.45 Nonsolomoda -
Globish News.
Rubrica
01.30 Tg 5 Notte
09.00 Hope & Faith. Situation Comedy.
09.30 Ally McBeal. Telefilm.
11.20 Più forte ragazzi.Telefilm.
12.15 Secondo voi. Rubrica.
12.25 Studio Aperto
13.00 Studio Sport. News
13.40 I cavalieri dello zodiaco.
14.05 One piece tutti all’arrembaggio.Cartoni animati.
14.30 I Simpson.
15.00 Paso Adelante. Telefilm.
15.50 Smallville. Telefilm.
16.40 Malcom. Telefilm.
17.30 Spongebob.
17.40 Spiders riders. Cartoni animati.
18.00 Twin princess. Cartoni animati.
18.15 Spongebob.
18.30 Studio Aperto
19.00 Studio Sport. News
19.30 I Simpson.
19.50 Camera Café - Ristretto.
20.05 Camera Café. Situation Comedy.
20.30 La ruota della fortuna. Gioco.
SERA
21.10 Blood Diamond -
Diamanti
di sangue.
Film avventura
(USA, 2007). Con
Djimon Hounsou,
Leonardo Di Caprio,
Jennifer Connelly.
Regia di
Edward Zwick.
23.45 Chiambretti night
Solo per numeri
uno. Show.
Conduce
Piero Chiambretti
06.00 Tg La 7
07.00 Omnibus. Rubrica.
09.15 Omnibus Life. Attualità.
10.10 Punto Tg
10.15 Due minuti unlibro. Rubrica.
10.20 Movie Flash. Rubrica
10.25 Jeff & Leo - Gemellidetective. Telefilm.
11.25 Movie Flash. Rubrica
11.30 Matlock. Telefilm.
12.30 Tg La7
12.55 Sport 7. News
13.00 L’ispettore Tibbs.Telefilm.
14.00 Memphis Belle.Film (USA, GB, Giappone, 1990).Con Mattehw Modine, Eric Stoltz,John Lithgow.Regia di MichaelCaton Jones
16.00 Movie Flash. Rubrica
16.05 MacGyver. Telefilm.
17.05 Atlantide, Storie diuomini e di mondi.Rubrica
19.00 JAG. Telefilm.
20.00 Tg La7
20.30 Otto e mezzo. Attualità.
SERA
21.10 Crossing Jordan.
Telefilm.
23.40 Sex & the city.
Telefilm.
00.10 LWord.
Telefilm.
01.00 Movie Flash.
Rubrica
01.05 Otto e mezzo.
Attualità.
Conducono
Lilli Gruber,
Federico Guglia
(replica)
www.unita.it 45GIOVEDÌ
12MARZO2009
REUTERS/Foto di Max Rossi/Reuters
Villareal, Valencia, Liverpool, e oraManchester. Il viaggio dell’Inter siferma ancora a rispettosa distanzadal capolinea, ai piedi dei migliorial mondo, al termine di un doppioconfronto coraggioso, sfortunato,ma tecnicamente segnato dalla net-ta superiorità inglese. Inglese in sen-so lato, perché al momento il me-glio d’Europa è lì, oltre la Manica. Ea Manchester si compie l’inevitabi-le. Due gol evitabili, certo. Grandebattaglia, molta sfortuna, certo. Main nessun momento l’Inter, in 180minuti, ha dato l’impressione di po-ter fare il Grande Salto.
BELLE STATUINE
Il primo gol è un colpo di mannaia,orrendo. Si poteva evitare, eh sì chesi poteva, tutti a guardare il pallo-ne, Vieira steso in terra e Vidic chesi trova sulla testa una palla troppocomoda anche per un difensore,uno spilungone fortissimo sul bre-ve, ma mai visto in area di rigore,mai a braccia alzate, ed è il gol, al 4’,
che si conficca come un chiodo nellacarne. Troppo presto, troppo male.L’Inter barcolla, vacilla, non costrui-sce, nei primi minuti è martellante labanda in maglia rossa, un complesso,un’orchestra, un ensamble. Poi l’In-ter piano piano si ritrova, pur con unBalotelli a largo del gioco e un Ibratroppo solo in mezzo alle steppe in-tonse dell’area inglese. Dal 20’ l’Interle invade, sale di livello, di ritmo, tro-va la qualità di Stankovic e le intuizio-ni naïf di super-Mario. Traversa diIbra su palla ferma, gran tiro dalla di-stanza di Stankovic, ancora Ibra indiagonale su prodigio di Balotelli.Rimpianti enormi, la sensazione chegli altri però hanno la qualità per ri-spondere appena lo vogliano, vediprodigio di Julio Cesar su O’Shea. Ilpareggio ci stava, e non averlo trova-to è però una colpa. Il Manchester
non produce, si limita a tenere bottae non accende mai le frecce, Ronaldoe Rooney sono due purosangue tenu-ti nella stalla, e piace ancora, ancoradi più Santon che non perde la testa eprotegge, dà battaglia. Non è una bel-la partita, e questo sì, è merito dell’In-ter, che per vincerla deve innanzitut-
to far giocare male la squadra più for-te e più bella del mondo. Ma poi all’al-ba della ripresa, il secondo, definiti-vo chiodo, Cristiano Ronaldo lo piaz-za con la testa, mortalmente, su crossdi Rooney, altra dormita colossale,
Maicon non stringe, i centrali sono aspasso, Julio Cesar esce quando or-mai la palla è dentro, Ronaldo sottole tribune a prendersi l’urlo dell’OldTrafford. L’Inter, che ha cambiato ilpessimo Vieira con Muntari, non siriavrà più. Non si sfalda, non sbraca,non rischia il tanti a pochi solo per-ché continua strenuamente a gioca-re, a creare, a darci dentro. Mou-rinho butta dentro anche Adriano,esce Stankovic, il migliore. Subito ilbrasiliano entra nel vivo, raccoglieun cross di Cambiasso e timbra il pa-lo. La fortuna è davvero l’unico gioca-tore insostituibile. A Villareal era fini-ta con una gomitata di Materazzi aSorin, a Valencia in rissa, col Liverpo-ol senza praticamente mai tirare inporta in due partite, qui l’Inter c’è sta-ta ed esce a testa alta. Mourinho perònon è bastato per il Grande Salto. ❖
16.00VOLLEY Jesi-Pavia SKY SPORT 2
20.15 BASKETMilano-Sopot SKYSPORT 2
20.45CALCIOUdinese-Zenit SKY SPORT 1
pNerazzurribattuti ed eliminati all’Old Trafford: gol lampo di Vidic, poi il raddoppio di Ronaldo
p La Champions è ancora stregata: Ibra prende la traversa, Adriano entra e colpisce un palo
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Inter,Manchester è amaraMouperde e lascia l’Europa
MANCHESTER
Vidic e Rio Ferdinand festeggiano: i nerazzurri sono usciti agli ottavi di Champions anche nel 2008, contro il Liverpool
Piace ancora, ancoradi più Santon che nonperde la testa e protegge
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Sfortunata, ma ancora una vol-ta a bocca asciutta. L’Inter escedall’Europa dopo una partitagagliarda, ma non basta controla squadra probabilmente piùsolida della Champions. PerMoratti il sogno è rinviato.
COSIMO CITO
È nata una stella
MANCHESTER UNITED: Van der Sar; O’Shea,Ferdinand,Vidic,Evra;C.Ronaldo,Carrick,Scho-les (25’ st Anderson), Giggs; Berbatov, Rooney(39’ st Park)INTER: Julio Cesar; Maicon, Cordoba, Samuel,Santon; Zanetti, Cambiasso, Vieira (1’ st Munta-ri); Stankovic (13’ stAdriano); Ibrahimovic, Balo-telli (25’ st Figo)ARBITRO: Stark (Germania)RETI: nel pt 4’ Vidic; nel st 4’ C. RonaldoNOTE: ammoniti Samuel, Rooney e Muntari.Angoli 3-3. Recupero0’ e 2’. Spettatori 74.769.
46GIOVEDÌ12MARZO2009
Ce l’ha messa tutta, con tanti acciac-cati e troppe assenze. Ha lottato per120 minuti, arrivando ai rigori ad ol-tranza, ma alla fine ha dovuto alza-re bandiera bianca. Un grande, enor-me peccato per la Roma, eliminataai rigori dall’Arsenal dopo una nottelunghissima, un’altro amaro finaledal dischetto contro gli inglesi comenella finale del 1984, all’epoca fu ilLiverpool a gioire. Sembrava non vo-lesse finire mai, la sfida di ieri sera.Ma i titoli di coda sono arrivati, im-pietosi. La Roma saluta a testa altala Champions, lasciando la stradadei quarti di finale agli inglesi.
Le prime battute sono tutte perl’Arsenal, che gioca di prima e va avelocità doppia rispetto ai gialloros-si. La Roma, schierata con un pru-dente 4-4-2, pensa innanzitutto a li-mitare i danni. Juan dopo cinque mi-nuti è già a bordo campo per farsimedicare. Pare il peggiore dei presa-gi, e invece è proprio il brasiliano acoprirsi di gloria. Un cross di Tottipassa in mezzo a una selva di gam-be, per arrivare al difensore, chestoppa e poi infila in rete. Nel deliriodell’Olimpico l’Arsenal riprende acucire gioco. La Roma ansima, madopo diversi minuti in apnea mo-stra le unghie con Motta e soprattut-to Taddei, che obbliga Almunia auna difficile deviazione. Poco dopo
Juan deve uscire, e Spalletti ridise-gna la squadra con il 4-1-4-1. JulioBaptista entra per portare muscoliin mediana e Riise si sposta al cen-tro della difesa. Il tema della garanon muta: gli ospiti spingono e ten-gono palla, la Roma si difende conmolta ansia ma sufficiente ordine.Prima del 45’, Motta azzecca l’enne-sima discesa e supera anche l’ultimodifensore, Clichy, che lo stende. Sa-rebbe rigore ed espulsione, ma l’ar-bitro spagnolo Mejuto Gonzaleznon fischia, facendo infuriare lo sta-dio e Spalletti. Si riparte, con l’Arse-nal che continua a tenere palla inmodo sterile e la Roma che cerca labreccia per fare ancora male. Lesquadre, complici tensione e stan-chezza, si slabbrano. Spalletti eWenger assistono alla partita a scac-chi senza cambiare le pedine, trop-po nervosi per decidere. A un quar-to d’ora dalla fine, il tecnico dei Gun-ners cala sul campo il giovane assoWalcott. All’80, Taddei inventa, Tot-ti rifinisce e la palla va a Baptista,solo davanti alla porta. Ma il brasilia-no quasi sviene sulla palla. EntraEduardo per Bendtner. Recupero:nel giro di 30 secondi l’Arsenal sfio-
ra due volte il gol del pari e dellaqualificazione. Si fa male Taddei,ed è il turno di Aquilani. Si va ai sup-plementari. La palla scotta, la tensio-ne è così spessa da toccarla. Van Per-sie manda altissimo dall’area picco-la, Baptista spreca un’altra occasio-ne. Al 120’ entra Montella per Bri-ghi. Si va ai rigori, mentre l’Olimpi-co ringrazia con applausi stravolti.Inizia Edoardo: Doni para. Pizarro:gol. Van Persie segna, Vucinic sba-glia con un tiretto. Segnano tutti glialtri, si va ad oltranza. Alla fine do-po otto rigori tira Tonetto, che man-da in curva. E il sogno della Romafinisce. ❖
La difesa in balia dei DevilsIbra e Stankovicmai domi
Diamoutene e Riise superL’eroica gara del capitano
ROMA 1 (6)
Pagelle Pagelle
ROMA: Doni; Motta, Diamoutene, Juan (28’ ptBaptista), Riise; Taddei (49’ st Aquilani), Pizarro,Brighi (15’ stsMontella) , Tonetto; Vucinic, TottiARSENAL:Almunia; Sagna, Toure,Gallas,Clichy;Eboue(29’stWalcott),Diaby,Denilson,Nasri;Ben-dtner (40’ st Eduardo), VanPersieARBITRO:MejutoGonzalez (Spagna)RETE: nel pt 9’ JuanNOTE: ammoniti Pizarro, Diaby e Motta. Angoli13-8 per l’Arsenal. Spettatori 70mila. Sequenzadeirigori:Eduardo-parato;Pizarro-rete;VanPer-sie - rete;Vucinic -parato;Walcott - rete;Baptista -rete; Nasri - rete; Montella - rete; Denilson - rete;Totti - rete; Toure - rete; Aquilani - rete; Sagna -rete; Riise - rete; Diaby - rete; Tonetto - fuori.
ARSENAL 0 (7)
PNellealtrepartitedegli ottavi di finalediChampionsgiocate ieri goleadadelBarcello-
na sul Lione: i blaugrana vincono 5 a 2 al CampNou condoppietta di Henry e gol diMessi,Eto’oeKeita(per ifrancesiMakouneJuninho).Lo0-0diOportoconl’AtleticoMadridqualifi-ca il Porto ai quarti. Martedì erano stati promossi Chelsea, Liverpool, Bayern eVillarreal.
Thriller «Olimpico»LaRoma combattema esce di rigoreL’Arsenal ai quarti
ROMA
Dopo due ore el’oltranza dal dischetto,l’errore di Tonetto
PARLANDO DI...
Barcellonae Portoai quarti
JULIO CESAR 6,5 Incolpevolesul gol di Vidic, è attento su Berbatove miracoloso su O’Shea nel primo tem-po. In ritardo sul cross di Rooney dacui nasce il raddoppio di Ronaldo, poinega il 3-0 a Berbatov e Rooney.MAICON 5 Soffre la vivacità diGiggs e le accelerazioni di Rooney sul-l’esterno. Spinge pochissimo e dopo ilraddoppio del Manchester evapora.CORDOBA 5,5 Lascia le briciolea Berbatov per un’ora, ma nelle azionidei due gol resta di sale ed è poco luci-do nella ripresa.SAMUEL 5 Al rientro, l’argenti-no non è «il muro» invalicabile deigiorni migliori o dei tempi della Ro-ma. Rooney lo fa impazzire, metten-done in evidenza i limiti di una condi-zione precaria.SANTON 6 Gli tocca un certo Cri-stiano Ronaldo, che gli sfugge in unasola occasione, quando per altro toc-cherebbe ai centrali occuparsene. Il ra-gazzino ha stoffa da vendere, è il futu-ro dell’Inter e della Nazionale.ZANETTI 5,5 In una partita di al-to tasso tecnico, il capitano mostra lacorda e insiste nel portare troppo pal-la. Andava sostituito lui e non Stanko-vic.CAMBIASSO 6,5 Abbina quanti-tà e qualità, dai suoi piedi partono pal-loni invitanti, compreso quello cheAdriano stampa sul palo.VIEIRA 5 Il francese è un cam-pione in fase declinante, soffre la viva-cità e la velocità dei centrali del Man-chester. Dal 1’ st Muntari 5: non fa nul-la di più del compagno che lo avevapreceduto.STANKOVIC 6,5 Un buonissimoprimo tempo, sfiora il gol e mette lozampino in tutte le azioni più pericolo-se. Esce per ragioni tattiche. Dal 13’ stAdriano 6: centra un clamoroso paloche avrebbe potuto riaprire la gara.IBRAHIMOVIC 7 Accusato tantevolte di sparire nelle gare europee, fareparto quasi da solo, centra una cla-morosa traversa e si batte come un leo-ne. Non si arrende neppure dopo il2-0 e nel finale va ancora vicino al gol.BALOTELLI 6 Comincia intimidi-to, poi gioca una sontuosa secondaparte di primo tempo, evapora nellaripresa e viene giustamente sostitui-to. Dal 25’ st Figo sv: cerca di aggiun-gere qualità, andava inserito prima.MANCHESTER Van der Sar 5,5;O’Shea 6,5, Ferdinand 5,5, Vidic 7,Evra 6; Ronaldo 6,5, Carrick 6, Scho-les 6 (25’ st Anderson sv), Giggs 7; Ro-oney 7,5 (39’ st Park sv), Berbatov5,5.
MASSIMO DE MARZI
LUCA DE CAROLIS
DONI 5,5 Sbroglia un paio disituazioni in uscita. Poi ordinariaamministrazione. Nell’epilogo dei ri-gori para solo un tiro dell’Arsenal.MOTTA 6,5 In difesa balla unpo’, ma quando attacca provocasconquassi. Su di lui c’è un rigoreche Mejuto Gonzalez però ignora.JUAN 7 Dopo cinque minuti ègià dolorante. Fa in tempo a segnaree a risolvere un paio di pericoli. Dal27’ pt Julio Baptista 4,5: ci mettemolta sostanza, ma le idee latitano.Quando Totti gli offre su un piattod’argento il pallone del 2-0, il brasi-liano riesce a sbagliare.DIAMOUTENE 6,5 Alla secon-da partita di Champions della suacarriera gioca da veterano, chiuden-do tanti buchi e non perdendo mai latesta. Non poteva sostituire meglio ilfebbricitante Mexes.RIISE 7,5 Inizia così e così, main qualche modo se la cava. Dopol’uscita di Mexes va a fare il centrale,e cresce molto. Tiene a galla il repar-to con il fisico e parecchio mestiere.TONETTO 6 Attento e reattivo,è il soldato perfetto a cui nessun ge-nerale vorrebbe rinunciare. Marato-neta di chiara fama, ci mette ancheintelligenza tattica. Fatale il suo erro-re dal dischetto.BRIGHI 6 Corre come al solitoparecchio, ma fa tanti chilometri avuoto. Il cambio di modulo lo co-stringe a un surplus di lavoro, e laqualità del tocco ne risente. Dal 15’sts Montella sv. Entra per tirare (esegnare) il rigore.PIZARRO 6 Sta male, e si vedesubito. Dopo un inizio da incubo di-stribuisce qualche pallone, e dà unamano in difesa. Il problema al rettofemorale pesa ma il cileno stringe identi e realizza anche il suo rigore.TADDEI 6 Non ha lo scatto del-le migliori occasioni, ma ha abba-stanza tecnica ed esperienza per gio-carsi bene le sue carte. Dal 49’ stAquilani 5,5. Non incide.VUCINIC 5 Consapevole di do-ver cantare e portare la croce, sisfianca in corse su 50 metri. Tira unrigore da schiaffi.TOTTI 6 Ha un ginocchio gon-fio e tanta pressione addosso. Si sa-crifica, fa il centravanti vecchio stam-po e va a smistare palloni in media-na. Non poteva fare molto di più.ARSENAL Almunia 6; Sagna6,5, Toure 6, Gallas 6, Clichy 6;Eboue 5 (29’ st Walcott 6), Diaby 5,Denilson 5,5, Nasri 6; Bendtner 5(40’ st Eduardo 6), Van Persie 5,5L.D.C
Maratona
47GIOVEDÌ
12MARZO2009
AnagrafevietataDdl sicurezza:
invisibili i figli degli
immigrati. Di’ la tua.
CACCIA
Doppietta libera a 16 annie sevizie per gli animali
L’UNITÀ ON LINE
Guarda le foto del giornoaggiornate in tempo reale
VOCID’AUTORE
PIANO CASA
Notizie e approfondimentisulle proposte del governo
SCRITTRICE
INTERNET
Reporters sans frontières:ecco i paesi più censurati
LidiaRavera
SPENDETEITALIANISPENDETE
Sui giornali si parla di "unarecessione senza prece-denti, che in Europa po-trebbe causare 6 milioni
di disoccupati". Bene: il capo delGoverno Italiano invita i cittadinia non leggere i giornali, mentre ilcapo di uno dei Partiti di Governoinvita a favorire i cittadini italia-ni, quelli che non leggono i giorna-li, rispetto a quelli stranieri, chese se ne vanno è meglio. La do-manda è: come facciamo, ancheanimati da buona volontà, a esse-re come ci vorrebbero i nostri lea-der di maggioranza? Dobbiamo,per essere ospiti graditi del nostrostesso paese, diventare ignorantie egoisti. Dobbiamo chiudere gliocchi di fronte all'evidenza di unacrisi tanto grave e diffusa che stamettendo in allarme tutto il piane-ta. Dobbiamo rinunciare all'infor-mazione, perché sapere fa male,si campa meglio con la testa benaffondata nella sabbia. Dobbia-mo far fuori i più deboli, quelliche nel nostro paese hanno cerca-to una possibilità di sopravviven-za o di riscatto. In una parola: vi-vere sgomitando. Fuori lo stranie-ro: l'Italia è stretta, basta appenaper noi. "Vadino" (esortativo dimaggioranza) nel Darfur che lì c'èlavoro, possono fare i raccoglitoridi lacrime. Noi abbiamo da tenerfede alla nostra "mission": spende-re, perché se smetti di spendere,si ammoscia il Pil e diventi comu-nista. Cupo, informato e barboso."Chi non compra comunista è,è…". Saltate, italiani. Ridete, re-state fessi. Riempirsi di debiti è"in", risparmiare è "out". Ridete,restate nel mercato. Fuori dalmercato abitano soltanto quelliche continuano a leggere il gior-nale, ma tranquilli: non contanoniente. L'Italia siamo noi, che mor-diamo la vita come la carne di unaragazza e al diavolo il futuro. Do-vesse mancarci il necessario, pos-siamo sempre riconvertire il su-perfluo e, quella coscia giovane,mangiarcela cruda.
(www.lidiaravera.it)
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www.unita.itGiovedì 12 Marzo 2009