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Esperienze di monitoraggio dei dissesti in Lombardia Convegno “Il monitoraggio dei fenomeni franosi” Barzio, 8 aprile 2008 Relatore Dr. Geol. Dario Fossati

Esperienze di monitoraggio dei dissesti in Lombardia · Il monitoraggio ai fini di protezione civile (1) Si tratta di monitoraggi spesso speditivi e con strumentazione semplice, che

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Esperienze di monitoraggio dei dissesti in Lombardia

Convegno “Il monitoraggio dei fenomeni franosi”

Barzio, 8 aprile 2008

Relatore Dr. Geol. Dario Fossati

Il monitoraggio delle frane prima del 1987

Monitoraggi sporadici, legati ad eventi franosi localizzati

Strumentazione semplice

Assenza di una gestione organizzata dei dati di monitoraggio

L’evento alluvionale del 1987

Alluvione del 18-19 luglio e del 24-25 agosto 1987.

Aree interessate: Valtellina, Val Camonica, Val Brembana, Alto Lario.

La frana di Val Pola

28 luglio 1987

Volume 35 milioni m3

Onda di fango alta 95 m e con velocità di 100 km/h

Accumulo di frana spesso fino a 90 m

Distruzione di 4 paesi e 27 vittime

Il monitoraggio della frana di Val Pola

Primo esempio di monitoraggio geologico integrato, ai fini di protezione civile e di sicurezza di cantiere.

Strumentazione installata:

Stazione meteo 2 Estensimetri 38Inclinometri 3Distometri 73 Mire ottiche 4 Capisaldi GPS 3Geofoni

La frana della Val Torreggio

Sistema di monitoraggio geologico complesso, finalizzato sia ai fini di protezione civile sia di sicurezza di cantiere.

Strumentazione installata:

Stazione meteo 1 Estensimetri 9 Piezometri 6 Inclinometri 4 Distometri 5 Mire ottiche 9 Capisaldi GPS 4Geofoni

La costituzione del Centro di Monitoraggio Geologico

Per la gestione dei dati di monitoraggio idrogeologico provenienti dalle frane strumentate della Valtellina e aree adiacenti è stato creato nel 1987 il Centro Regionale di Monitoraggio Geologico di Sondrio, oggi gestito da ARPA Lombardia.

Le aree attualmente monitorate da ARPA Lombardia

Il monitoraggio conoscitivo

Installazione di strumentazione per l’acquisizione di dati finalizzati alla definizione dei movimenti in atto e all’interpretazione del fenomeno franoso.

Il monitoraggio ai fini di protezione civile (1)

Si tratta di monitoraggi spesso speditivi e con strumentazione semplice, che permettono di controllare l’evoluzione di frane in situazioni di emergenza.

Sono utilizzati soprattutto nel caso di frane, in genere limitate e perlopiù di crollo, che possono interessare in particolare la viabilità. Questi sistemi permettono di gestire l’emergenza, garantendo la sicurezza del traffico.

Il monitoraggio ai fini di protezione civile (2)

Tali sistemi, generalmente in automatico, consentono di avere dati in tempo reale che permettono di emettere allarmi in funzione di soglie predefinite sulla base della tipologia di frana.

Possono essere anche corredati da allarmi automatici in caso di superamento delle soglie.

In caso di frane importanti, che interessano centri abitati, sono installati strumenti di monitoraggio che garantiscano un controllo in continuo dei movimenti.

Il monitoraggio per i cantieri degli interventi di difesa del suolo

Si tratta di monitoraggi specifici e localizzati, installati in funzione della sicurezza dei cantieri sottostanti aree in frana.

Comportano spesso anche un sistema continuo di guardianiae sistemi di allarme sonoro.

Risultati del monitoraggio: preannuncio del secondo crollo dalla nicchia di frana della Val Pola

Un primo sistema di monitoraggio fu installato sulla frana di Val Pola in seguito all’evento 1987. Questo sistema ha permesso di prevedere il successivo crollo avvenuto nel 1988.

L’analisi dei dati per la previsione del crollo della Val Pola

Con l’analisi dei dati di monitoraggio della rete microsismica di controllo e degli estensimetri è stato possibile prevedere il crollo del giugno 1988.

Il crollo del 15 giugno 1988 in Val Pola

Volume 150.000 m3

Il monitoraggio manuale

La rilevazione manuale dei dati èutilizzata in genere in condizioni di emergenza.

Vantaggi/svantaggi:

- costi ridotti;

- immediatezza del dato;

- necessità di operare sulla frana;

- inaccessibilità in caso di movimenti della frana.

Il monitoraggio automatico

Il monitoraggio automatico consente di ottenere in tempo reale i dati misurati secondo scadenze temporali definite.

Vantaggi/svantaggi

- disponibilità dei dati in tempo reale;

- necessario in caso di utilizzo per protezione civile;

- costi elevati;

- necessità comunque di manutenzione e taratura della strumentazione in frana.

Il monitoraggio con il sistema GPS

Questo tipo di monitoraggio sfrutta i sistemi satellitari esistenti per definire con estrema precisione la posizione di un punto fisso.

Vantaggi/svantaggi

- notevole accuratezza del dato;

- problemi di posizionamento dei punti fissi in frana;

- costi elevati per le misurazioni.

Il monitoraggio tramite il radar da satellite

CevoSaviore

Sellero

Valle

Ponte

Sistema di monitoraggio satellitare che si effettua su aree più o meno grandi. Ha una notevole precisione, ma è utile solo per alcune tipologie di frane e presenta costi parzialmente elevati che permettono analisi a lungo periodo.

Il monitoraggio con il radar da terra

Monitoraggio laser da terra, utile per avere una distribuzione areale dei movimenti su una frana, con analisi anche in continuo.

La frana del Ruinon in Valfurva

Grande frana con volumi di 50-90 milioni m3 e fronte di circa 1 km.

Monitoraggio manuale a partire dal 1997.

In seguito si è passati ad un monitoraggio automatico (1999).

Attualmente èfunzionante un radar da terra con rilevazioni dei dati in continuo.

Il sistema di monitoraggio della frana del Ruinon

Strumentazione installata:

Stazione meteo 1 Estensimetri 28 Piezometri 6 Inclinometri 3 Distometri 48 Mire ottiche 20 Capisaldi GPS 10

Il monitoraggio delle piene

Oltre al monitoraggio delle frane, esistono sistemi di monitoraggio delle piene lungo i principali fiumi lombardi.

Gli strumenti di misurazione delle portate sui corsi d’acqua (idrometri) sono presenti lungo i fiumi di pianura, a partire dal Po, ma anche su alcuni torrenti alpini, come ad esempio il Mallero.

Idrometro di San Vittore Olona

Il sistema di monitoraggio del fiume Lambro (1)

Sistema di monitoraggio fluviale per la gestione del Lago di Pusiano e per l’allertamento delle località a rischio di esondazione in caso di piena.

Il sistema di monitoraggio delle piene del fiumeLambro è basato su un modello matematico che analizza i dati pluviometrici estratti dalle mappe APRAS, le precipitazioni previste (fornite da ARPA) ed i livelli idrometrici nel bacino dei 3 idrometri esistenti – Lambrugo (LC), Peregallo (Lesmo – MI) e Via Feltre (MI), fornendo la previsione dell’evoluzionedell’idrogramma di piena e dei livelli idrici corrispondenti in 13 sezioni caratteristiche di riferimento

Il sistema di monitoraggio del Fiume Lambro (2)

Importanza ed utilità del monitoraggio s.l. : conoscenza, gestione emergenze, preannuncio, piani P.C., sicurezza, prevenzione;

Necessità di formazione continua ed aggiornamento costante sulle tecnologie innovative;

Non disperdere, anzi sviluppare, il grande patrimonio professionale in tema di monitoraggio della Pubblica Amministrazione e del mondo professionale;

Conclusioni (1)

Favorire lo sviluppo di centri d’eccellenza (Università, Centri di Ricerca, Enti della P.A.) e favorire la diffusione e l’accesso ai dati ed alle informazioni prodotte per un ampio utilizzo;Attenzione particolare alla qualità del dato e dell’informazione;E’ il momento di definire una strategia complessiva per le reti di monitoraggio esistenti e per quelle future.

Conclusioni (2)