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«Essere amati da Cristo. E innamorarsi di Lui» di don Adriano Valagussa Cassago Brianza Anno XVIII - Numero 02 Notiziario di informazione parrocchiale Mese di aprile A.D. 2014 S tavo pensando a che cosa scrivere quando mi è capitato tra le mani questo articolo di Anna Maria Canopi, abbadessa dell’Ab- S S o o m m m m a a r r i i o o E E d d i i t t o o r r i i a a l l e e « « E E s s s s e e r r e e a a m ma a t t i i d d a a C C r r i i s s t t o o . . E E i i n n n n a a m mo o r r a a r r s s i i d d i i L L u u i i » » (pagina 1) P P r r e e p p a a r r a a n n d d o o c c i i p p e e r r l l a a P Pa a s s q q u u a a (pagina 2) L L e e i i n n i i z z i i a a t t i i v v e e p p e e r r l l a a Q Q u u a a r r e e s s i i m ma a (pagina 3) « « S S i i è è f f a a t t t t o o p p o o v v e e r r o o p p e e r r a a r r r r i i c c c c h h i i r r c c i i » » (pagina 3) I I l l C C o o r r s s o o f f i i d d a a n n z z a a t t i i 2 2 0 0 1 1 4 4 (pagina 5) L L a a P P r r o o f f e e s s s s i i o o F F i i d d e e i i (pagina 6) L L a a V V i i a a C C r r u u c c i i s s d d e e l l l l a a T Te e r r z z a a e e t t à à (pagina 7) P Pe e l l l l e e g g r r i i n n i i d d a a B B o o s s t t o o n n p p e e r r S S a a n n t t A A g g o o s s t t i i n n o o (pagina 7) I I l l M M e e r r r r i i m ma a c c k k C C o o l l l l e e g g e e d d i i B B o o s s t t o o n n ( ( S S t t a a t t i i U U n n i i t t i i ) ) (pagina 9) L L e e d d o o m me e n n i i c c h h e e i i n n s s i i e e m me e i i n n O O r r a a t t o o r r i i o o (pagina 9) I I l l C C o o n n v v e e g g n n o o d d i i o o c c e e s s a a n n o o C C a a r r i i t t a a s s (pagina 9) Q Q u u a a n n d d o o l l a a F F e e d d e e d d i i v v e e n n t t a a r r a a g g i i o o n n e e d d i i v v i i t t a a (pagina 10) I I l l c c a a r r d d . . T Ta a g g l l e e a a M Mi i l l a a n n o o (pagina 11)

«Essere amati da Cristo. Sommario E innamorarsi di Lui» · E innamorarsi di Lui» di don Adriano Valagussa Cassago Brianza Anno XVIII - Numero 02 Notiziario di informazione parrocchiale

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«Essere amati da Cristo. E innamorarsi di Lui»

di don Adriano Valagussa

Cassago BrianzaAnno XVIII - Numero 02

Notiziario di informazioneparrocchiale

Mese di aprile A.D. 2014

Stavo pensando a che cosa scrivere quando mi è capitato tra lemani questo articolo di Anna Maria Canopi, abbadessa dell’Ab-

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aprile 2014 Shalom2

Preparandoci per la Pasquadi don Adriano Valagussa

Ci stiamo preparando a cele-brare la Pasqua. È per noi cri-

stiani la festa che dà origine atutte le feste, perché è la vitto-ria di Cristo sul male, sul pecca-to, sulla morte. Una festa chenon è solo il ricordo di qualcosache è avvenuto tanti anni fa, mail rendersi presente per noi di ciòche è accaduto. Il Concilio Vati-cano II nella Costituzione sullasacra liturgia, che è il primo do-cumento approvato dal Concilio,

così si esprime al n.2: “La litur-gia, mediante la quale, soprat-tutto nel divino sacrificio dell’eu-caristia, si attua l’opera della no-stra redenzione”.Il primato è di Cristo, morto e ri-sorto, presente. Se l’eucaristia èGesù Cristo in persona, non sipuò concludere che l’eucaristiaappartiene alla Chiesa, perchéGesù Cristo non appartiene allaChiesa, ma è la Chiesa che ap-partiene a Gesù Cristo. Effettiva-

mente non è la Chiesa a “fare”l’eucaristia, ma viceversa è l’eu-caristia a fare la Chiesa. L’iden-tità tra Gesù Cristo e l’eucaristiaè il presupposto pacifico che nonpuò essere contestato per la fe-de cattolica. Un’identità che nonè da pensare immobile e rigidacome una mummia, ma anchedella sua “azione” cioè della suavita, che ha avuto il momentoconclusivo e come riassuntivonella morte in croce, il sacrificio

bazia “Mater Ecclesiae” sull’Iso-la di San Giulio (Novara). Ho tro-vato espresso in modo splendi-do ciò che volevo comunicare.Non posso che riproporvelo. L’ar-ticolo si trova sul n. 179 di “Luo-ghi dell’Infinito”.L’amore nasce da un incontro; èuna scintilla divina che intercor-re tra cuori aperti all’accoglien-za dell’altro, anzitutto all’acco-glienza dell’Altro che è Gesù Cri-sto, l’Amore divino incarnato:«Dio infatti ha tanto amato ilmondo da dare il Figlio unigeni-to, perché chiunque crede in luinon vada perduto, ma abbia lavita eterna» (Gv 3,16). Vivere,perciò, è credere all’Amore, è in-namorarsi dell’Amore. Per que-sto il Figlio di Dio è entrato nel-la storia dell’umanità quale Figliodell’uomo: «Tu sei il più bello trai figli dell’uomo. / Sulle tue lab-bra è diffusa la grazia; / perciòDio ti ha benedetto per sempre»(Sal45,3). In Gesù l’Amore divino nella suainfinita umiltà è disceso tra noi,ha preso un volto umano, si èfatto bambino, è cresciuto finoall’età adulta per essere immo-

lato a salvezza di tutta l’umanità.Da parte della creatura umana,amare è innanzitutto aprirsi aquesto Amore totalmente gra-tuito che lo precede e lo chiamaa essere partecipe della sua bea-titudine. Più si risale alla Sor-gente, più si scopre l’incommen-surabile grandezza dell’uomonella sua vocazione essenziale,che è quella di amare e di di-ventare partecipe della natura di-vina. Non si può contemplareGesù - nella culla, nella sua mis-sione di annunciare il Regno diDio, sulla croce e risorto - sen-za innamorarsi di Lui, attratti dalfascino del suo mistero. San Pao-lo si diceva afferrato da Cristo alpunto da non poter più far altroche vivere unicamente di Lui:«Per me il vivere è Cristo» (Fil1,21), «Non sono più io che vi-vo, ma Cristo vive in me» (Gal2,20). Nella vita di ogni autenti-co cristiano c’è sempre un mo-mento di grazia speciale, un in-contro “folgorante” con Gesù, equasi sempre con Lui crocifissoper amore, come fu per Paolo.Anche Edith Stein – santa Tere-sa Benedetta della Croce – a sua

madre che la rimproverava di es-sere passata dal giudaismo al cri-stianesimo, rispondeva che do-po aver incontrato Gesù non a-veva più potuto fare altro che a-marlo e seguirlo. E lo fece fino almartirio.Un giorno una convertita mi con-fidò di essere entrata casual-mente in una chiesa propriomentre si leggeva il passo delVangelo dell’incontro di Gesù conla Samaritana: «Se tu conosces-si il dono di Dio e chi è colui cheti dice: “Dammi da bere!”» (Gv4,10). Mi disse: «Io non ero pra-ticante e non mi interessava fer-marmi alla Messa. Uscii in frettaavviandomi alla stazione, ma aun tratto mi sentii inseguita e co-me afferrata. Mi voltai. Non c’e-ra nessuno; udii una voce che midiceva: “Ho sete”. Compresi al-lora che era Lui, Gesù, che mi di-chiarava il suo amore e mendi-cava il mio!». Incontrare Gesùe innamorarsi di Lui è stata la fe-lice avventura dei santi di ognitempo e rimane sempre unasplendida opportunità per tutti,fino alla fine dei tempi.

(Madre Anna Maria Canopi)

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Shalom aprile 20143

Le iniziative per la QuaresimaLe iniziative per la QuaresimaT ra le iniziative organizzate per la Quaresima 2014 si ricorda che ogni mercoledì sera, alle

ore 21, in Oratorio, si tiene la catechesi per gli adulti sul Vangelo di Marco, attraverso unalettura completa e meditata del testo.Martedì 8 aprile si terrà l’ultimo appuntamento con la catechesi dell’Arcivescovo in Duomo,durante la Via Crucis che viene trasmessa in diretta dalle 21 su Telenova, Radio Marconi, RadioMater, www.chiesadimilano.it, twitter e facebook. Su Radio Mater, al termine della Via Crucissegue un’ora di meditazione, riflessione e dialogo con gli ascoltatori.Per le funzioni e confessioni della Settimana Santa si invita a controllare il nostro sitowww.parrocchiacassago.it, il Settimanale e gli avvisi che saranno affissi in chiesa e in oratorio.Buona Pasqua a tutti!

del Calvario. La Chiesa è preci-samente il risultato dell’azione diGesù Cristo, cioè del sacrificiodella Croce.Evidentemente la raccomanda-zione di Gesù. “Fate questo inmemoria di me” non è da inten-dere nel senso riduttivo di ripe-

tere il gesto del pane e del vino– il gesto rituale o liturgico – chesarebbe vuoto senza il riferi-mento proprio al sacrificio dellacroce; ma è da intendere nelsenso comprensivo del rimandoal sacrificio della croce. In altritermini, come nella “azione” di

Gesù il gesto eucaristico non èseparabile dal sacrificio della cro-ce, così la ripetizione del gesto diGesù da parte dei discepoli nonpuò ridursi al gesto rituale, macomporta di spingersi fino al sa-crificio della croce.

«Si è fatto povero per arricchirci»di Papa Francesco

C ari fratelli e sorelle,in occasione della

Quaresima, vi offro al-cune riflessioni, perchépossano servire al cam-mino personale e comu-nitario di conversione.Prendo lo spunto dall’e-spressione di san Paolo:“Conoscete infatti la gra-zia del Signore nostroGesù Cristo: da ricco cheera, si è fatto povero pervoi, perché voi diventa-ste ricchi per mezzo del-la sua povertà” (2 Cor8,9). L’Apostolo si rivol-ge ai cristiani di Corinto

per incoraggiarli ad essere gene-rosi nell’aiutare i fedeli di Gerusa-lemme che si trovano nel bisogno.Che cosa dicono a noi, cristiani dioggi, queste parole di san Paolo?Che cosa dice oggi a noi l’invito al-la povertà, a una vita povera insenso evangelico?Anzitutto ci dicono qual è lo stile diDio. Dio non si rivela con i mezzidella potenza e della ricchezza delmondo, ma con quelli della debo-lezza e della povertà: «Da ricco cheera, si è fatto povero per voi…».Cristo, il Figlio eterno di Dio, ugualein potenza e gloria con il Padre, siè fatto povero; è sceso in mezzo anoi, si è fatto vicino a ognuno di

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aprile 2014 Shalom4noi; si è spogliato, “svuotato”, perrendersi in tutto simile a noi (cfrFil 2,7; Eb 4,15). È un grande mi-stero l’incarnazione di Dio! Ma laragione di tutto questo è l’amoredivino, un amore che è grazia, ge-nerosità, desiderio di prossimità, enon esita a donarsi e sacrificarsiper le creature amate. La carità,l’amore è condividere in tutto lasorte dell’amato. L’amore rende si-mili, crea uguaglianza, abbatte imuri e le distanze. E Dio ha fattoquesto con noi. Gesù, infatti, «halavorato con mani d’uomo, ha pen-sato con intelligenza d’uomo, haagito con volontà d’uomo, ha a-mato con cuore d’uomo. Nascen-do da Maria Vergine, egli si è fat-to veramente uno di noi, in tuttosimile a noi fuorché nel peccato».Lo scopo del farsi povero di Gesùnon è la povertà in se stessa, ma– dice san Paolo – «...perché voidiventaste ricchi per mezzo dellasua povertà». Non si tratta di ungioco di parole, di un’espressionead effetto! È invece una sintesi del-la logica di Dio, la logica dell’amo-re, la logica dell’Incarnazione e del-la Croce. Dio non ha fatto caderesu di noi la salvezza dall’alto, co-me l’elemosina di chi dà parte delproprio superfluo con pietismo fi-lantropico. Non è questo l’amoredi Cristo! Quando Gesù scende nel-le acque del Giordano e si fa bat-tezzare da Giovanni il Battista, nonlo fa perché ha bisogno di peni-tenza, di conversione; lo fa permettersi in mezzo alla gente, bi-sognosa di perdono, in mezzo a noipeccatori, e caricarsi del peso deinostri peccati. È questa la via cheha scelto per consolarci, salvarci,liberarci dalla nostra miseria. Ci col-pisce che l’Apostolo dica che sia-mo stati liberati non per mezzo del-la ricchezza di Cristo, ma per mez-zo della sua povertà. Eppure sanPaolo conosce bene le «impene-trabili ricchezze di Cristo» (Ef 3,8),«erede di tutte le cose» (Eb 1,2).Che cos’è allora questa povertàcon cui Gesù ci libera e ci rende ric-

chi? È proprio il suo modo di a-marci, il suo farsi prossimo a noicome il Buon Samaritano che si av-vicina a quell’uomo lasciato mez-zo morto sul ciglio della strada(cfr Lc 10,25ss). Ciò che ci dà ve-ra libertà, vera salvezza e vera fe-licità è il suo amore di compassio-ne, di tenerezza e di condivisione.La povertà di Cristo che ci arric-chisce è il suo farsi carne, il suoprendere su di sé le nostre debo-lezze, i nostri peccati, comunican-doci la misericordia infinita di Dio.La povertà di Cristo è la più gran-de ricchezza: Gesù è ricco della suasconfinata fiducia in Dio Padre, del-l’affidarsi a Lui in ogni momento,cercando sempre e solo la sua vo-lontà e la sua gloria. È ricco comelo è un bambino che si sente a-mato e ama i suoi genitori e nondubita un istante del loro amoree della loro tenerezza. La ricchez-za di Gesù è il suo essere il Figlio,la sua relazione unica con il Padreè la prerogativa sovrana di que-sto Messia povero. Quando Gesùci invita a prendere su di noi il suo“giogo soave”, ci invita ad arric-chirci di questa sua “ricca povertà”e “povera ricchezza”, a condivide-re con Lui il suo Spirito filiale e fra-terno, a diventare figli nel Figlio,fratelli nel Fratello Primogenito(cfr Rm 8,29).È stato detto che la sola vera tri-stezza è non essere santi (L. Bloy);potremmo anche dire che vi è unasola vera miseria: non vivere da fi-gli di Dio e da fratelli di Cristo.Potremmo pensare che questa“via” della povertà sia stata quel-la di Gesù, mentre noi, che venia-mo dopo di Lui, possiamo salvareil mondo con adeguati mezzi u-mani. Non è così. In ogni epoca ein ogni luogo, Dio continua a sal-vare gli uomini e il mondo me-diante la povertà di Cristo, il qua-le si fa povero nei Sacramenti, nel-la Parola e nella sua Chiesa, cheè un popolo di poveri. La ricchez-za di Dio non può passare attra-verso la nostra ricchezza, ma sem-

pre e soltanto attraverso la nostrapovertà, personale e comunitaria,animata dallo Spirito di Cristo.A imitazione del nostro Maestro,noi cristiani siamo chiamati a guar-dare le miserie dei fratelli, a toc-carle, a farcene carico e a operareconcretamente per alleviarle. Lamiseria non coincide con la po-vertà; la miseria è la povertà sen-za fiducia, senza solidarietà, sen-za speranza. Possiamo distingue-re tre tipi di miseria: la miseria ma-teriale, la miseria morale e la mi-seria spirituale. La miseria mate-riale è quella che comunementeviene chiamata povertà e toccaquanti vivono in una condizionenon degna della persona umana:privati dei diritti fondamentali e deibeni di prima necessità quali il ci-bo, l’acqua, le condizioni igieniche,il lavoro, la possibilità di sviluppo edi crescita culturale. Di fronte aquesta miseria la Chiesa offre il suoservizio, la sua diakonia, per an-dare incontro ai bisogni e guarirequeste piaghe che deturpano il vol-to dell’umanità. Nei poveri e negliultimi noi vediamo il volto di Cri-sto; amando e aiutando i poveri a-miamo e serviamo Cristo. Il nostroimpegno si orienta anche a fare inmodo che cessino nel mondo leviolazioni della dignità umana, lediscriminazioni e i soprusi, che, intanti casi, sono all’origine della mi-seria. Quando il potere, il lusso eil denaro diventano idoli, si ante-pongono questi all’esigenza di u-na equa distribuzione delle ric-chezze. Pertanto, è necessario chele coscienze si convertano alla giu-stizia, all’uguaglianza, alla sobrietàe alla condivisione.Non meno preoccupante è la mi-seria morale, che consiste nel di-ventare schiavi del vizio e del pec-cato. Quante famiglie sono nel-l’angoscia perché qualcuno deimembri – spesso giovane – è sog-giogato dall’alcol, dalla droga, dalgioco, dalla pornografia! Quantepersone hanno smarrito il sensodella vita, sono prive di prospetti-

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Shalom aprile 20145ve sul futuro e hanno perso la spe-ranza! E quante persone sono co-strette a questa miseria da condi-zioni sociali ingiuste, dalla man-canza di lavoro che le priva delladignità che dà il portare il pane acasa, per la mancanza di ugua-glianza rispetto ai diritti all’educa-zione e alla salute. In questi casila miseria morale può ben chia-marsi suicidio incipiente. Questaforma di miseria, che è anche cau-sa di rovina economica, si collegasempre alla miseria spirituale, checi colpisce quando ci allontaniamoda Dio e rifiutiamo il suo amore.Se riteniamo di non aver bisognodi Dio, che in Cristo ci tende la ma-no, perché pensiamo di bastare anoi stessi, ci incamminiamo su u-na via di fallimento. Dio è l’unicoche veramente salva e libera.Il Vangelo è il vero antidoto controla miseria spirituale: il cristiano èchiamato a portare in ogni am-biente l’annuncio liberante che e-siste il perdono del male commes-so, che Dio è più grande del nostropeccato e ci ama gratuitamente,sempre, e che siamo fatti per la co-

munione e per la vita eterna. Il Si-gnore ci invita ad essere annun-ciatori gioiosi di questo messaggiodi misericordia e di speranza! È bel-lo sperimentare la gioia di diffon-dere questa buona notizia, di con-dividere il tesoro a noi affidato, perconsolare i cuori affranti e daresperanza a tanti fratelli e sorelleavvolti dal buio. Si tratta di segui-re e imitare Gesù, che è andatoverso i poveri e i peccatori comeil pastore verso la pecora perduta,e ci è andato pieno d’amore. Uni-ti a Lui possiamo aprire con co-raggio nuove strade di evangeliz-zazione e promozione umana.Cari fratelli e sorelle, questo tem-po di Quaresima trovi la Chiesa in-tera disposta e sollecita nel testi-moniare a quanti vivono nella mi-seria materiale, morale e spiritua-le il messaggio evangelico, che siriassume nell’annuncio dell’amoredel Padre misericordioso, prontoad abbracciare in Cristo ogni per-sona. Potremo farlo nella misura incui saremo conformati a Cristo, chesi è fatto povero e ci ha arricchiticon la sua povertà. La Quaresima

è un tempo adatto per la spoglia-zione; e ci farà bene domandarcidi quali cose possiamo privarci alfine di aiutare e arricchire altri conla nostra povertà. Non dimenti-chiamo che la vera povertà duo-le: non sarebbe valida una spo-gliazione senza questa dimensio-ne penitenziale. Diffido dell’ele-mosina che non costa e che nonduole.Lo Spirito Santo, grazie al quale«[siamo] come poveri, ma capacidi arricchire molti; come gente chenon ha nulla e invece possediamotutto» (2 Cor 6,10), sostenga que-sti nostri propositi e rafforzi in noil’attenzione e la responsabilitàverso la miseria umana, per di-ventare misericordiosi e operatoridi misericordia. Con questo auspi-cio, assicuro la mia preghiera af-finché ogni credente e ogni comu-nità ecclesiale percorra con fruttol’itinerario quaresimale, e vi chie-do di pregare per me. Che il Si-gnore vi benedica e la Madonna vicustodisca.

Il 28 Febbraio si è concluso ilCorso Fidanzati 2014 o meglio

io preferisco definirlo “Percorso”e non corso perché nessuno ha lapretesa di insegnare niente a nes-suno ma soltanto abbiamo per-corso insieme a queste giovanicoppie un tratto di quella stradache le separa dal Sacramento delMatrimonio cercando di condivi-dere con loro la bellezza e l’im-portanza di questo Sacramento.Gli incontri sono stati sei in tuttoe vi hanno partecipato 13 coppie.Siamo partiti dalla Persona cioè

“l’io” per arrivare alla morale cri-stiana passando attraverso “Il vol-to dell’amore nelle Sacre Scrittu-re, la riscoperta del matrimoniocome sacramento” e ci siamo do-mandati se esiste una morale co-niugale e familiare. Questa è sta-ta una delle domande su cui cisiamo maggiormente confronta-ti e su cui è nata una vivace di-scussione.Ci siamo confrontati anche sul di-scorso del Papa ai fidanzati sof-fermandoci sull’importanza delletre paroline “Permesso, scusa,

grazie” che sono un po’ il segre-to per un’unione duratura.Che dire di questo Percorso? È dal1996 che con mio marito seguoquesti incontri e devo dire che, seprima era quasi scontato sposar-si in chiesa, adesso non lo è più(ci sono altre forme di unione:convivenza, matrimonio civile) equindi le coppie che fanno que-sta scelta la fanno con più con-sapevolezza anche se talvolta il“per sempre” spaventa un po’ da-to che viviamo una vita di conti-nuo precariato.

Il Corso fidanzati 2014 di Augusta Colombo

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aprile 2014 Shalom6

La «Professio Fidei» di Piera Merlini

La nostra Diocesi si sta prepa-rando al grande evento della

“Professio Fidei” in programmaper giovedì 8 maggio con il cardi-nale Scola a Milano.Anche la nostra zona di Lecco, inpreparazione a questo, ha orga-nizzato tre incontri in tre localitàdiverse. Lunedì 17 marzo, nellachiesa di Casatenovo era presen-te il nostro Vicario episcopalemonsignor Maurizio Rolla per lapresentazione dell’iniziativa. Do-po la preghiera iniziale al fonte

battesimale e l’aspersione conl’acqua benedetta, l’introduzionedel testo del Vangelo secondoMatteo (Cap. 13 versetti 24-30,ovvero la Parabola del buon semee della zizzania) e delle prime duepagine in Appendice della Letterapastorale “Il campo è il mondo” ciha richiamato a ciò che è essen-ziale alla nostra vita: la Parola,(come dice il Papa, Vangelo daleggere tutti i giorni) che è il no-stro “respiro”, più che le tante pa-role che diciamo noi.

L’iniziativa dell’8 maggio sarà lavenerazione pubblica della Reli-quia del Santo Chiodo. Il Cardi-nale nel pomeriggio la vuole por-tare nei posti più significativi do-ve emerge tutta la realtà: alle14,30, per il tema della malattia,sarà presso l’Aula Magna dellaMangiagalli; subito dopo, per laCultura, presso il palazzo dellaTriennale, quindi in riferimento altema dell’Economia e delle Im-prese in Piazza Gae Aulenti, infi-ne, alle 18,00, per il tema dei mi-granti, presso la Chiesa di SanGiuseppe Morente in Via Celenta-no 14.Milano è la città della moda, cheè agli antipodi di Cristo. Alla serain piazza Duomo ci sarà “la pas-serella” dello “Spettacolo ritmatodella Passione secondo Luca”, perdire a chi stiamo regalando la no-stra vita. Nostro compito è pas-sare la fede alle nuove genera-zioni, proposta di una continuitàin cui siamo chiamati a sporcarcile mani.Dice il Cardinale “La professionedella nostra fede per le vie dellacittà vuole dire a tutti la nostra de-cisione di percorrere le vie dell’u-mano fino nelle periferie più lon-tane, per seminare la gioia delVangelo nel campo che è il mon-do”.

Qualcuno arriva al primo incontroun po’ titubante magari trascinatodalla fidanzata/o ed è bello poi al-la fine scoprire che non solo gli sia-mo stati d’aiuto ma che avrebbevoluto continuare perché ha tro-vato interessanti gli argomenti trat-tati o perché non aveva mai avu-to modo di soffermarsi a pensare

alla bellezza del loro rapporto dicoppia.Il corso è finito come sempre conla S. Messa per i Fidanzati cele-brata da Don Adriano e successi-vamente il pranzo a Ca’ de Baffoche è stato un momento di sim-patica condivisione. Peccato cheDon Adriano non abbia potuto par-

tecipare perché indisposto. Ah, di-menticavo di dire che quest’annoalle coppie guida si è aggiunta u-na nuova giovane coppia formatada Andrea e Maria: ben venganole nuove leve perché, anche se lapensione è stata posticipata di pa-recchio, prima o poi si dovrà an-che fare il ricambio generazionale!

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Shalom aprile 20147La Via Crucis della terza età

di Orazio Caliandro

Ogni anno il movimento TerzaEtà del decanato di Missaglia

organizza una speciale Via Cru-cis in un paese del decanato stes-so. Quest’anno è stata la volta diValaperta. Mercoledì 26 Marzo,persone più o meno anziane pro-venienti da tutto il decanato, si so-no riunite con devozione intornoad alcuni sacerdoti e hanno se-guito la croce per le vie del pae-se, per poi concludere in chiesa lavia Crucis. Per il 2015 proporre-mo di fare questo a Cassago. Nella Quaresima in corso invece,il Movimento Terza Età si ritroveràmercoledì 9 Aprile in Villa SacroCuore di Triuggio, per un giornodi ritiro in preparazione alla San-

ta Pasqua. L’esperienza degli an-ni passati, ricorda un vero rinno-vo dello Spirito. Per l’incontro del9 Aprile, è possibile ottenere infor-mazioni dalla locandina affissa al-le porte della Chiesa e chiunquevoglia partecipare sarà ben ac-cetto. Del Movimento Terza Età si è par-lato altre volte: è un movimentovoluto dal compianto cardinal Co-lombo ed è un movimento dioce-sano. Non svolge grandi attivitàsociali, tuttavia i componenti so-no tutti impegnati nelle attivitàdelle proprie parrocchie. Gli in-contri mensili svolti a Casateno-vo, sono incontri di catechesi, te-nuti da don Valentino, parroco di

Cortenuova. I rappresentanti del-le varie parrocchie, infine, impe-gnano un lieve spazio di tempo aorganizzare la corrispondenza conla diocesi e la corrispondenza conla nostra zona. In Ottobre l’aper-tura dell’anno sociale avviene conun pellegrinaggio a un santuariodedicato alla Madonna. In no-vembre il giorno del ringrazia-mento con la Messa solenne in u-na parrocchia che si propone. InQuaresima i due incontri di cui so-pra mentre a Giugno la conclu-sione dell’anno sociale. Le offerteraccolte in queste giornate ven-gono devolute ai centri Caritas diMissaglia, di Casatenovo e di Bar-zanò.

In una splendida giornata di pri-mavera anche quest’anno è

giunto a Cassago un bel gruppo dipellegrini da Boston, precisamen-te dal Merrimack College, unascuola gestita dagli Agostiniani.Ben 38 fra studenti e docenti: tut-ti si sono subito crogiolati al sole,davanti a una copiosa tazza di cioc-colato caldo con gelato da Colza-ni, cercando di lasciarsi subito al-le spalle il freddo che fino al gior-no prima li aveva accompagnati inAmerica con uno spaventoso in-verno che ha toccato i -20 C° e u-na montagna di neve a coprirestrade e case. Guidati, come sem-pre, da Padre James Wenzel, coa-diuvato dal fotografo Kevin e daJoe Kelly, tutti sono arrivati per vi-sitare i luoghi di Cassago che ri-

cordano la presenza di sant’Ago-stino. Dopo il momento di ristoro,i ragazzi si sono incamminati a pie-di per il paese fino a raggiungereil Parco sant’Agostino. Qui hannoavuto l’occasione di apprendere lastoria “agostiniana”, di vedere la“fontana” e le memorie storico-ar-cheologiche che vi sono conserva-te. Quest’anno è stato possibileproseguire la visita oltre che nelparco Rus Cassiciacum e fra i re-sti del castro medioevale, anchefra le arcate dei Ruderi che sono inuna fase avanzata di recuperostrutturale e che fra qualche mesesaranno visitabili da tutti. La visita è proseguita in chiesa par-rocchiale davanti all’altare disant’Agostino, la cui cappella erastata appena ridipinta. Il nuovo al-

tare consacrato dal card. Scola èstato molto apprezzato per la li-nearità e l’efficacia dello stile, co-sì come l’ambone e il nuovo batti-stero. Ultima tappa presso la sededella Associazione per osservare ireperti storici, artistici e archeolo-gici lì esposti. In serata il gruppodi pellegrini è stato accolto da Mar-co Sangalli per una effervescentepizzata e sabato sera, presso labaita, gran cena con i prodotti i-taliani altamente apprezzati. In questa occasione abbiamo avu-to l’opportunità di chiacchierarecon padre Wenzel, con qualchestudente e qualche adulto. “Mi pia-ce venire a Cassago per sant’Ago-stino – dice p. Wenzel – e per l’ac-coglienza che trovo: mi sento diessere a casa mia, tra la mia fa-

Pellegrini da Boston per Sant’Agostino di Luigi Beretta

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aprile 2014 Shalom8miglia. Io sono un frate agostinia-no e l’università dove lavoro e in-segno è una scuola agostiniana.Per me è molto importante incon-trare altre persone che conosconoAgostino e lo apprezzano. I pelle-grinaggi che organizzo da tanti an-ni sono fruttuosi e io sono moltocontento nel mio cuore quandovengo a Cassago. Quando tornia-mo a Boston, quando riparliamo diquesto viaggio, gli studenti sonosempre molto contenti perché quiincominciano a vedere e a impa-rare un’esperienza forte di acco-glienza e di amicizia. Da 15 anni iragazzi parlano con me (ne portosempre una quarantina ogni anno)e dicono che questo paese di Cas-sago è molto speciale. In questo

luogo, specialmente da Marco edagli alpini, vivono un’esperienzacomunitaria veramente agostinia-na”. Gli fa eco Megan Kelly: “Qui lagente che ci accoglie è bellissima.Ieri sera una famiglia ha aperto lasua casa per tutti noi. È una scel-ta semplice che ci ha procuratogrande gioia. Perché questa di-venta una vera esperienza agosti-niana: non solo leggere libri, maviverla assieme agli altri”. Una ra-gazza interviene e aggiunge: “È u-na esperienza in profondità, chenon è vissuta da turisti, ma da pel-legrini dove si apprezza l’amiciziae la spiritualità italiana”.P. Wenzel chiama qualche ragazzoper dire la sua: “Mi piace il cuoreaperto alla comunità. Sono molto

contento di questa esperienza cheporterò con gratitudine nel miocuore”. Un altro: “Il luogo, la gen-te, il cibo, il paesaggio offrono u-na grande opportunità di cono-scere la gente di Cassago, che èmolto ospitale e si sente che è fat-ta con il cuore”. Una ragazza ag-giunge. “Ammiro la semplicità, lavita vissuta qui con tranquillità eserenità. È molto bello vivere qui”.I ragazzi sono gentili, educati, por-tano un grande rispetto a p. Wen-zel e lo trattano con molta affabi-lità. La serata volge al termine, siincomincia a cantare, un po’ in i-taliano un po’ in anglo-americano,si ride, si parla. Alla fine il com-miato: un saluto per tutti e un sen-tito arrivederci all’anno prossimo.

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Shalom aprile 20149

Il convegno diocesano Caritasdi Chiara Fumagalli

Sabato 22 febbraio a Milano siè tenuto il convegno annua-

le di Caritas Ambrosiana in col-laborazione con la Diocesi di Mi-lano dal titolo “…e riempironododici ceste”. I temi trattati so-no stati quelli del nutrimento e

del diritto al cibo, in vista del-l’Expo 2015 che si terrà proprioa Milano e che affronterà questitemi. I vari relatori hanno trat-tato il tema del cibo sotto diver-se sfaccettature. Stefano Gattidella società che gestirà Expo

2015 ha spiegato cosa sarà l’Ex-po. Avrà inizio il primo maggio2015 e durerà per sei mesi. Saràoccasione d’incontro per il set-tore pubblico ma anche privato,per le varie nazioni ma anche perprivati e associazioni. Sarà oc-

Anche in questa Quaresima 2014i bambini che frequentano il ca-

techismo dell’iniziazione cristianasi sono dati appuntamento per le“domeniche insieme” in Oratorio,il cui scopo è far incontrare e farpartecipare i genitori al camminodi fede che i figli fanno appuntoin Oratorio, perché la prima scuo-la di fede per un bambino e un ra-gazzo è la famiglia.Dopo la S. Messa delle ore 10.30e il pranzo in Oratorio, mentre i

bambini con le loro catechiste svi-luppano il tema proposto, i geni-tori in compagnia di don Adriano“fanno catechismo”. Alla fine ci siriunisce per la preghiera finale, perla merenda e per quattro chiac-chiere insieme.Le domeniche dell’iniziativa sonostate il 9 marzo (5° elementare), il16 marzo (4° elementare, il 23marzo (2° elementare) e il 30 mar-zo (3° elementare) mentre la con-clusione sarà il 6 aprile (1° media),

giorno in cui esce questo numerodi Shalom.Novità per quest’anno, viste lenuove disposizioni canoniche, èche la nostra parrocchia vedrà lacelebrazione del Sacramento dellaS. Cresima per due classi e preci-samente sabato 17 maggio alle o-re 15 per la 5° elementare e do-menica 25 maggio alle ore 10,30per la 1° media. Per la prima Co-munione la data sarà invece l’11maggio alle ore 10,30.

Le “domeniche insieme” in Oratoriodi Piera Merlini

Il Merrimack College di BostonIl Merrimack College di Boston(Stati Uniti)(Stati Uniti)

I l Merrimack College è un istituto scolastico che è stato fondato nel 1947 a North Andover, Massa-chusetts, dall’Ordine di S. Agostino. Gli Agostiniani, su invito di Richard Cushing, allora arcivesco-

vo di Boston, istituirono il Collegio come una risposta diretta ai bisogni e alle aspirazioni dei giovanidopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Da allora il Merrimack College ha laureato quasi 22.000studenti e si è ingrandito fino a comprendere circa 40 edifici tra cui una biblioteca con 125.000 volu-mi. Gli studenti del Merrimack College ora provengono non solo dagli Stati Uniti ma da tutto il mon-do. Cassago è stata la prima tappa di un tour toccherà poi altri luoghi “agostiniani” come Milano, Pa-via, San Gimignano, Ostia e Roma.

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casione non tanto per mostrarenovità o innovazioni tecnologi-che come in passato, quantopiuttosto un’esperienza di con-fronto su temi che riguardanol’umanità intera. La prossima e-dizione 2015 sarà proprio incen-trata sul tema del cibo. MichelRoy segretario di Caritas Inter-nationalis ha spiegato invece lacampagna che Caritas ha inizia-to a dicembre 2013, che sta por-tando avanti a livello mondiale eche culminerà con l’Expo. “Cam-

pagna contro la fame nel mon-do” si prefigge un obiettivo im-pegnativo, provare a cambiare lepolitiche dei vari Paesi, provarea riformare le politiche agricole,promuovere le buone praticheche magari esistono ma non so-no conosciute. Questo perché èscandaloso che una persona su8 a livello mondiale soffra la fa-me. Non è più una questione dicarità (o non solo) ma di giusti-zia. Luca Moscatelli ha poi mo-strato come il riferimento al pa-

ne sia anche presente e attra-versi tutta la Sacra Scrittura, dal-la creazione all’esodo con lamanna, dalle tentazioni alla mol-tiplicazione dei pani (e dei pesci)per tutti (dodici ceste avanzate)titolo proprio dell’incontro. È sta-to solo un assaggio, però è sta-to un modo per incominciare adavvicinarsi a Expo 2015. Il temasembra molto interessante e, an-che se Expo è ancora lontano, in-vito tutti a non lasciarlo passa-re invano.

Quando la Fede diventa ragione di vitadi Cristina Proserpio

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“Io vi ho scelti dal mondo”. Nonè una domanda, ma è una te-

stimonianza di vita. Sabato 15marzo presso i missionari dellaConsolata di Bevera si è svoltoil primo incontro organizzato daigruppi missionari dei Decanati diMissaglia e Oggiono in occasio-ne della Quaresima di Fraternità. L’incontro dal titolo “Liberi di Cre-dere: essere cristiani in Pakistan”è stato introdotto da P. Gianni, a-nimatore decanale missionario,da alcuni giovani e dalla prepa-ratissima giornalista Chiara Zap-pa che ha spiegato la situazionedei cristiani in Medio Oriente. Laloro presenza di certo non passi-va deriva da una lunga tradizio-ne, ed è quindi molto forte an-che se nettamente di minoranza.La nazione che oggi è il Pakistanè stata parte dell’India fino al 14agosto 1947. La storia politicapakistana è divisa in periodialternati di dittatura militare egoverno democratico parla men -tare. Nel 1956 la formazione diuna Costituzione e la dichiara-zione del Pakistan come una re-pubblica islamica; i militari prese-

ro però il controllo nel 1958 etennero il potere per più di 10anni. Nel 2004 Musharraf ha ini-ziato una serie di passi per far ri-tornare la nazione a una certaqual formale democrazia. La Co-stituzione sancisce uguaglianzasul piano formale di tutti i citta-dini, indipendentemente dalla lo-ro religione. Di fatto la situazio-ne del cristiani che sono in nettaminoranza non è delle migliori. InPakistan il 97% della popolazioneè di religione musulmana, mentrei cristiani sono solo l’1,6%.“Disse Gesù ai suoi discepoli: Seil mondo vi odia, sappiate cheprima di voi ha odiato me. Se fo-ste del mondo, il mondo ame-rebbe ciò che è suo; poiché in-vece non siete del mondo, ma iovi ho scelti dal mondo, per que-sto il mondo vi odia”. Con que-ste parole del Vangelo di Gio-vanni ha iniziato la sua testimo-nianza Zarish, una giovane ra-gazza pakistana che su invito delsuo vescovo, a settembre ha in-trapreso gli studi di Teologiapresso la Pontificia Università Ur-baniana di Roma. I suoi studi

supportati anche grazie ai con-tributi raccolti durante la Quare-sima dai Decanati di Missaglia eOggiono, dureranno 3 anni, altermine dei quali Zarish tornerànel suo paese per formare nuo-vi catechisti. Ha narrato la Fede tenace di po-chi che si impegnano a vivere dacristiani partecipando attiva-mente alla vita della parrocchiae allo stesso tempo ha parlatodelle gravi difficoltà che ha vis-suto personalmente e che vivo-no molti fedeli che spesso sonovittime di ingiustizia fino al pun-to di dover abbandonare gli stu-di. Anche lei da studentessa in e-conomia, ha vissuto delle ingiu-stizie, ma ha scelto in tutta co-scienza di lasciare il suo lavoroper “essere luce e sale della Ter-ra” per essere un testimone cre-dibile, per saper dare le ragionidella propria Fede. Ha visto l’ur-genza di intervenire in prima per-sona per la formazione dei cate-chisti per rendere testimonianzaalla Verità. Ha concluso l’inter-vento citando “Beati i persegui-tati a causa della giustizia, per-

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Il cardinale Luis Antonio Tagle a Milanodi Ivano Gobbato

Nei sobborghi più poveri dellacittà di Manila, capitale del-

le Filippine (popolosa nazione in-sulare del sud-est asiatico, gros-somodo a nord dell’Australia e aest del Vietnam) vivono oltre duemilioni di persone – nell’interoPaese ne vivono quasi cento mi-lioni – ma i preti sono solo 200.Basterebbe questo dato a in-quadrare l’enorme lavoro che la

Chiesa filippina si trova da-vanti. Ed è anche di que-sto che ha parlato il card.Luis Antonio Tagle, Arcive-scovo appunto di Manila,ospite della nostra Dioce-si alla fine dello scorso me-se di febbraio.Il card. Tagle, classe 1957,ha così incontrato non so-lo la diocesi ambrosianama anche molte migliaia diconnazionali il che, consi-derato che i residenti filip-pini in Lombardia sono po-co meno di 50mila, mostrala grandissima attenzionedi questa comunità perl’arrivo del proprio prima-te.All’apertura dell’incontro ilcard. Scola ha voluto ri-cordare la straordinaria o-pera missionaria da tempoin atto nelle Filippine, uno

dei due Paesi dell’estremo orien-te a maggioranza cattolica (l’al-tro è Timor Est) affermando che“essere annunciatori consente dicrescere nel rapporto e nell’in-contro con i testimoni”, e ancheil card. Tagle ha voluto “ringra-ziare la Chiesa milanese per ilsangue dei suoi missionari, chehanno fatto crescere la fede nel-le Filippine”. L’Arcivescovo di Ma-

nila ha poi cercato di spiegareanche ai molti italiani presenti larealtà del suo Paese, profonda-mente diverso dal nostro: “lamaggior parte della mia città èperiferia: è alto il numero di chivive nelle periferie, ma qualitati-vamente questa maggioranza vi-ve in una situazione in cui nonha voce, non ha potere, non hail minimo indispensabile. Però lìho trovato segni potenti di fedee di speranza. I miei insegnantipiù convincenti per la vita di fe-de vengono dalla periferia”. Ilcard. Tagle ha quindi voluto rac-contare come anche nella pietàpopolare si scopra il profondo mi-sticismo dei poveri: “quest’anno10 milioni di persone hanno par-tecipato a una processione du-rata 18 ore. Stiamo però cer-cando di orientare il fervore spi-rituale dei devoti verso una par-tecipazione alla vita della par-rocchia e un impegno per la so-cietà, infatti il povero e il sem-plice saranno formati e incorag-giati ad essere soggetti attivi, e-vangelizzatori e non solo desti-natari della buona notizia: il luo-go privilegiato per incontrare Ge-sù è lo spazio umano”.Bello e interessante anche pernoi questo discorso sulle perife-rie: spesso le consideriamo luo-

ché di essi è il regno dei cieli”.Aver avuto la possibilità di a-scoltare questa testimonianza èstata una vera ricchezza, un’oc-casione per interrogarsi e con-frontarsi: come viviamo la nostraFede? È facile viverla qui in Ita-lia o è abitudine? Sappiamo da-re le ragioni della nostra Fede?

Siamo disposti ad arrivare al pun-to di donare la vita?Prossimi appuntamenti dellaQuaresima di Fraternità sono laVeglia dei Martiri Missionari (lu-nedì 24 marzo ore 20.45 a Bar-zanò) e la Festa dei Popoli pres-so i Missionari della Consolata il13 aprile. Al termine della S.

Messa ci sarà come ormai da tra-dizione la preghiera interreligio-sa con la comunità islamica diLecco, un piccolo segno di aper-tura e condivisione per conosce-re e valorizzare quello che ci u-nisce, contrariamente a come siè purtroppo abituati a pre-giudi-care.

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aprile 2014 Shalom12“Informazioni utili”“Informazioni utili”Sede di ShalomCasa parrocchialeP.zza Beato Giovanni XXIII 1023893 Cassago B.za (LC)Tel. 039.955715 - Fax [email protected]

Orari parrocchialiS. Messe festive (Chiesa parroc-chiale)Sab. 20.00; Dom. 8.00; 10.30; 18.00S. Messe feriali (Chiesa parrocchia-le)Lun., Mar., Giov., Ven. 9.00 (dopo la reci-ta delle lodi alle 8.50)Primo venerdì del meseS. Messa 20.30

Mer. e Sab. preghiera delle lodimat tutine, alle 8.50

S. Messe feriali e festive (Chiesa diOriano)Dom. 9.30; Mer. 9.00Adorazione eucaristica15.00-16.00 (ogni primo giovedì delmese)Sante confessioniTutti i giorni feriali prima delle S. MesseSab. pom. (Chiesa Parrocchiale) 15.00-18.00Orario Segreteria parrocchialeTutti i giorni 9.40-11.30

Associazione S. AgostinoBiblioteca e Sede - Dom. [email protected] - www.cassiciaco.itAppuntamenti: 039.958105 (Beretta)

Orari FarmaciaLun.-Ven. 8.30-12.30 e 15.30-19.30;Sab. 8.30-12.30Tel. 039.955221

Piazzola rifiuti (zona Stazione)1 apr.-31 ott.Mar. 18-21; Sab. 9-12 e 14-171 nov.-31 mar.Mar. 14-17; Sab. 9-12 e 14-17

Centro aiuto alla vita - BarzanòApertura mer. 15-17.30Tel. (parrocchia) 039/955835

Numeri utiliParrocchia 039.955715Oratorio 039.955136Comune 039.921321Asilo nido 039.956623Elementari 039.956078Materna 039.955681Media Cassago 039.955358Biblioteca 039.9213250Guardia medica Casatenovo 039.9206798Pronto Soccorso Carate 0362.984300Pronto Soccorso Lecco 0341.489222Carabinieri Cremella 039.955277

Pagine a cura e responsabilitàdella Parrocchia

MONTMARTREMONTMARTRE

La LUCE a cui aspiro non si vede,ma esiste ed è la stessa che mi guida,la stessa LUCE di cui sono erede.

Per ESSA, spesso, esulto in alte grida,pensandola tra ciò che non si tocca.Malgrado il detto, l’intimo Le affidail canto che mi giunge sulla bocca.

A Lei, insigne LUCE sempre accesache fa sbocciare al cuore ogni sua brocca,domando di venire in mia difesasul filo della vita che percorro.

È un’esigenza sulla quale scorro,attratto da una convincente VOCE.Non vado adagio, ma neppure corroed evito l’impatto che mi nuoce.

Rifletto. Chi mi chiama è una PERSONA:divenne LUCE appeso ad una crocee giorno dopo giorno mi si dona.

Attende nel futuro ed è presente,osserva le mancanze e le perdonaed è un perdono muto che si sente.

C. O.

Perdono muto

ghi verso cui orientare la nostrapersonale “bontà” mentre do-vremmo imparare a vederequanto la periferia ci insegni a“vivere la fede, l’amore e la spe-ranza”. Per questo i tanti mi-granti filippini presenti anche inItalia hanno – secondo il card.Tagle – non solo il giusto dirittodi scegliere il luogo in cui lavo-rare o abitare, ma anche il “do-vere” di essere missionari attra-verso la loro fede, i loro valoritradizionali, i nostri comuni valo-ri cristiani.E in che modo esercitare reci-

procamente la missione? La ri-sposta del card. Tagle non si èfatta attendere: “a Manila c’è sta-to un sondaggio tra i giovani dacui è emerso che non voglionopreti o vescovi arrabbiati, sem-pre pronti a condannare, ma divoler sentire la bellezza del Van-gelo di Gesù e percepire la bontàdel messaggio nella persona chelo annuncia”. La gioia della fede,insomma, e l’abbraccio di un an-nuncio fraterno: probabilmenteil modo migliore con cui rende-re evidente il nostro essere cri-stiani.

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