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Le Sante 2 Parrocchia Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa - Brescia

ESTATE 2011

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Le Sante2Parrocchia Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa - Brescia

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In redazioneLaura Di Palma, Marcello Bonomi, Dino Mate-sich, Loredana Mantovani, Delia Richiedei, Suor Elisabetta Buffoli, Davide Riccardi

Hanno collaborato a questo numeroRosa Angeloni, Enrico Boerci, Davide Boldini, Don Tino Decca, Don Andrea Dotti, Marina, Vera Marchetto, Don Lionello Torosani, Giamba, Laura e Simona Zambelli, i neo cresimati.

Sommario

PRIVACY E CERTIFICATI La raccolta e il trattamento di qualsiasi tipo di dato personale, sia esso scritto o fotografico, è per esclusivo uso interno alla parrocchia e al giornalino parrocchiale. L’interessato cui si riferiscono i dati personali ha il diritto in qualunque momento di ottenere la conferma dell’esistenza o meno dei medesimi dati e di conoscerne il contenuto e l’origine, verificarne l’esattezza o chiederne l’integrazione o l’aggiornamento, la rettifica oppure la cancellazione secondo quanto riportato nell’art. 7 D.lgs. n. 196/03. I certificati richiesti verranno forniti alcu-ni giorni dopo tale richiesta e saranno consegnati solo ed esclusivamente a chi compare nel certificato o, nel caso di minorenni ai genitori di tali.

Festivo Invernale Estivo 8.00 8.00 10.00 10.30 11.15 18.30 18.30Prefestivi e Sabato Invernale Estivo 8.00 8.30 18.30 18.30Feriale Invernale Estivo (da lunedì a giovedì) (da lunedì a giovedì) 8.30 8.30 18.30 (venerdì) (venerdì) 20.30 20.30Adorazioneeucaristica venerdì dalle 18.00 alle 20.00 (sospesa in estate)

Don Tino tel. 030 2301955 [email protected] Andrea tel. 030 2301793 [email protected] Lionello tel. 338 7306774

Operano nella comunitàConsiglioPastorale Parrocchiale Parrocchia tel. 030 2301955Consiglioaffari economici Natale Cosatto tel. 030 2310214Catechisti/animatori Don Andrea tel. 030 2301793Terza età Suor Laura tel. 030 2306856Volontariservizio migranti Mirella Ottolini tel. 030 2306297Coro adulti Antonio Idra tel. 030 2306229Coro giovani Tiziana Sbardellati tel. 030 2300359 Sabrina Giambattista tel. 030 2311531

Gruppo missionario Marida Canori tel. 030 2310253Gruppo pensionati Masserdotti Guido tel. 030 2304297Ass. dilettantisticasez. calcio Luca Papa tel. 335 1024877sez. pallavolo Tiziana Ragusa tel. 333 1189517Redazione Marcello Bonomi tel. 030 2306317giornalino parrocchiale Laura Di Palma tel. 030 2319767Volontari Villa Elisa Etiene Bicelli tel. 030 2306347Commissione Liturgica Francesca Bottari tel. 030 2304064Commissione Carità Marida Canori tel. 030 2306717Commissione Famiglia Italo e Giulia Crema tel. 030 2304541Commissione Oratorio Marco Cominotti tel. 030 2300359Commissione Cultura Laura Di Palma tel. 030 2319767Iniz. Cristiana Genitori Franco e Cristina Mandonico tel. 030 2310208Equipe Battesimi Federico e Luisa Plebani tel. 338 1255987Atelier Betania Maria Mottinelli tel. 030 2310206Piccolo Clero Don Andrea tel. 030 2301793 Davide Riccardi tel. 030 2319767Coro Bambini Angela Nicassio tel. 030 2311412Gruppo Teatro Giamba Zambelli tel. 030 3531228Caritas Carla Ghidini tel. 030 2304526Biblioteca Franca Crescimbeni tel. 030 2310173Sacrestia Franco Perna tel. 340 3726777

Orario delle Sante Messe

I nostri sacerdoti

“Le 2 Sante” trimestrale della Parrocchia delle Sante B. Capitanio e V. Gerosa - BresciaDir. resp.: don Tino Decca (ODG elenco speciale) - Autorizzazione del Tribunale di Brescia - n. 46 del 23-11-2007

Il Signore ci dona vita pienaattraverso il Suo Spirito 3

La sapienza del cuore 5

Giovedì Santo 6

Venerdì Santo 7

Sabato Santo 8

E il vento soffia 9

Eccomi 10

Lo spirito di Cristo ci spinge 11

Santa Bartolomea Capitanio«Quella benedetta carità...troppo mi piace 12

La strada percorsacon Lolek 14

La famiglia riscopre di essereprotagonista dell’azionepastorale in parrocchia 15

Ricevete lo Spirito Santo 16

“Se tu conoscessiil dono di Dio” 17

BATTIBALENOGrest 2011 18

BOSSICO 2011Campeggio estivoper fanciulli e ragazzi 18

Anagrafe parrocchiale 19

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Don Tino

Siamo nel periodo della Pentecoste. L’ef-fusione dello Spirito Santo sugli apostoli. Lo spirito dà i suoi doni. Essi sono molti. Ma i più necessari sono 7: sapienza, in-telletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, Timor di Dio. Essi portano a perfezione alcune virtù.La Sapienza “fa sentire e gustare le subli-mi verità che la fede ci presenta come avvolte in enigmi, e che al peccatore so-gliono sembrare tanto aride e oscure. Fortunata l’anima che ne è dotata! Essa acquista una conoscenza sperimentale così positiva e sicura delle cose di Dio che per essa diventano tangibili (cfr Gio-vanni di S. Tommaso). Ma la loro gran-dezza la porta ad un silenzio adorante” (Arintero). È un dono inseparabile dalla carità. Portandola al grado eroico, rea-lizza l’unione mistica dell’anima con Dio e fa sentire il gusto della sua presenza ineffabile. Beati i pacifici. L’Intelletto per-mette di penetrare ciò che la fede ci fa semplicemente credere. Mentre la fede ci fa conoscere le verità divine, secondo il meccanismo della conoscenza uma-na, ossia ragionando, componendo e dividendo, per mezzo di giudizi, il dono dell’Intelletto dà la capacità di conoscer-le nel modo stesso di conoscere di Dio, e cioè attraverso un semplice intuito della Verità. Fa conoscere nel tempo, sebbene fugacemente e in un istante, secondo il modo proprio di conoscere l’eternità. “il dono dell’Intelletto … mostra la perfe-zione dei comandamenti divini e scopre alla mente purificata dagli errori i signifi-cati più segreti della Scrittura. Rivelando nuovi misteri, sebbene il medesimo Salmo sia stato ripetuto mille volte, è come se si cantasse un cantico nuovo, secondo ciò che si legge: Canterò al Signore un can-tico nuovo” (Alvarez de paz). L’Intelletto

perfeziona la fede. Beati i puri di cuore. Il Consiglio è il dono col quale Dio per-feziona l’intelligenza affinché sia docile alla sua volontà. Sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, l’anima in grazia, giudica rettamente, nei casi particolari, quello che conviene fare in ordine al fine ultimo soprannaturale. Comanda come mossa da Dio stesso e per motivi a volte ignorati dall’anima stessa. Dice S. Bonaventura: “I consigli di Dio sono perfettissimi; sono efficaci per evitare ogni male e per rag-giungere ogni bene in maniera perfettis-sima; per questo conducono per sentieri difficilissimi”. Questo dono fa procedere in modo da meravigliare le ristrette vedute umane e aiuta a trionfare, senza sapere come, sulle astuzie degli avversari. Sono interpretate come azioni comandate dal Consiglio il silenzio tenuto da Gesù da-vanti a Pilato e ad Erode, la risposta data in riferimento all’adultera e al pagamen-to del tributo a Cesare. Nell’A.T. sono attri-buite al Consiglio il giudizio di Salomone sul fanciullo da dividere in due, l’impresa di Giuditta, la condotta di Daniele per sal-vare l’innocente Susanna. Per mezzo del Consiglio ci si attiene a criteri superiori di giudizio. Il Consiglio porta al grado eroico la virtù cardinale della prudenza. Beati i misericordiosi. Il dono della Fortezza muo-ve all’esecuzione coraggiosa di ciò che il consiglio detta, senza risparmio di sacrifi-ci, per la gloria di Dio e per il bene delle anime. Sotto l’azione di questo dono l’a-nima non discorre né ragiona, ma opera istintivamente per un impulso interno che procede dallo Spirito Santo. Suo compi-to principale è di sostenere tutte le diffi-coltà provenienti dalle passioni, dai vizi, dal Maligno e dai nemici di Dio. Gesù Cristo, quando promise lo Spirito Santo, disse agli apostoli che da lui avrebbe-

Il Signore ci dona vita pienaattraverso il Suo Spirito

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ro ricevuto forza e gl i sarebbero sta-ti testimoni fino agli estremi confini della terra. E gli apostoli, dopo aver ricevuto lo Spirito Santo, “con grande forza rende-vano testimonianza della risurrezione del Signore” (At. 4, 33). È un dono che viene

effuso in modo particolare nella confer-mazione, come si evince anche dall’olio usato, il S. Crisma. “Non dimenticate lo Spirito! Egli vi arma per la lotta, vi conce-de forza; sarà il vostro protettore e difen-sore, e veglierà sopra di voi come sopra i suoi soldati” (Cirillo di Gerusalemme). “ Rendiamo testimonianza senza timore e senza debolezza” (Sinodo di Elvira). Por-ta a massima espansione la virtù della fortezza. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia. Il dono della Scienza “fa riconoscere la mano di Dio e la sua Provvidenza amorosa anche negli avve-nimenti più comuni. In tutto scopre un occulto senso divino, costringendo così a salire sempre più in alto della corta vista umana per riconoscere la missione che Dio ha assegnato ad ognuno” (Arinte-ro). È il dono che fa percepire il valore originario de “segno di Dio” che porta in sé la natura. “per il retto giudizio della scienza l’uomo ordina le creature a Dio”, non le stima più di quel che valgano e non pone in esse il fine della vita. “Que-sto dono è caratteristico dei Santi Dottori e dei predicatori che devono spiegare con precisione chiarezza le cose della fede, e dei direttori di anime che devono essere dotati anche del dono del con-siglio. Esso conferisce ai predicatori e ai direttori quella perspicacia ed intuizione delle persone e dei loro stati di coscien-za, soprattutto dei religiosi, che fa dir loro le cose opportune al tempo opportuno, proprio in virtù di una superiore luce a noi sconosciuta” (Arintero). “Questa scienza

non gonfia, ma piuttosto edifica, perché sgorga dalla carità” ( Alvarez de Paz). Por-ta a compimento la virtù della fede. Beati coloro che piangono. La Pietà è un abito soprannaturale infuso con la grazia santi-ficante per eccitare nella volontà, sotto la mozione dello Spirito Santo, un affetto filia-le verso Dio considerato come Padre e un sentimento di fraternità universale verso tutti gli uomini in quanto nostri fratelli in Cristo e figli dello stesso Padre. Arintero dice che “il dono della pietà ci muove a trattare le cose di Dio o che egli ci ordina, con quella sollecitudine e quell’affetto che si pongono negli interessi famigliari, con la confidenza e l’abbandono dei figli devoti al più tenero dei padri”. La pietà filiale è uno dei tratti caratteristici della religione cristiana. Il paganesimo e la fi-losofia onorano il Creatore, il Giudice, la Provvidenza; noi adoriamo il Padre. La Pietà porta a perfezione la virtù cardinale della giustizia. Beati i miti. Il Timore di Dio è quel dono per cui il giusto, sotto l’influs-so d*ello Spirito Santo, acquista una spe-ciale docilità per sottomettersi totalmente alla volontà divina a motivo della riveren-za dovuta alla maestà di Dio. Intimamen-te legato alla carità, “porta a estirpare le radici dei vizi attraverso grandi austerità, ad evitare le occasioni di offesa a Dio per tradurre in sé la vita del Salvatore, ad essere crocifissi, trapassati dai chiodi del santo timore” (Arintero). Come amore ri-verenziale rimane anche in Paradiso. Por-ta alla massima espansione la speranza teologale e la virtù cardinale della tem-peranza. Beati i poveri in spirito.In questo mio artico-lo, prima di iniziare il periodo estivo, vi ho voluto proporre uno stralcio di uno studio che feci anni fa per condividere con voi la vita piena che il Si-gnore ci vuole dona-re. BUONA ESTATE nel Signore!

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Spirito Santo

I 7 doni dello Spirito

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Don AndreaDon Andrea

Come si può trascorrere il proprio tempo? Quali sono le priorità che stabiliscono il ritmo della nostra vita? Il tempo che ci è dato è una trappola o una occasione? Il tema del grest di quest’anno è il tempo, il suo scorrere e il suo comporsi tra ricordi, opportunità e speranze. Certo un tema che coinvolge tutti. Il tem-po che per i ragazzi si apre, durante le vacanze estive, è certamente la grande opportunità per vivere la familiarità. I ritmi scuola-sport-… si interrompono e per i ge-nitori il tempo dello stare aumenta. Stare con i propri figli genera quella comunio-ne che ha l’esigenza del tempo. Per que-sto la comunità cristiana, l’oratorio in par-ticolare può divenire il luogo privilegiato dello stare insieme.La formula potrebbe essere allora questa: nel tempo speciale dell’estate stiamo in-sieme il più possibile e se vogliamo pos-siamo anche stare in oratorio! Il tempo si intreccia con il ritmo e per la famiglia; i ritmi sono la danza in cui si intessono le relazioni profonde. Ecco che il tempo anche estivo sente l’esigenza di un ritmo che non può interrompersi: l’appuntamento della domenica e Mes-sa domenicale è il ritmo su cui possiamo appoggiarci per fare di tutto l’anno un tempo speciale. Il grest in questo diventa lo strumento per avere anche un tempo di gioco, di educazione e di relazione, ma anche tutto questo senza un’anima è un tempo morto. Ecco perché il sottotitolo del grest recita “insegnaci a contare i no-stri giorni”e il salmo continua “e giungere-mo alla sapienza del cuore”.Solo con l’aiuto di Dio che è creatore del tempo comprendiamo il vero senso del tempo che orienta anche tutta la nostra vita determinando quali siano le cose

necessarie e quel invece che ci distrag-gono.Rileggendo il salmo 89 comprendiamo come tutta la nostra vita è sostenuta dal-la certezza che Dio stesso ci vuole incon-trare nel nostro tempo e che questo è davvero un tempo favorevole per essere familgia, per essere chiesa.

dal Sal 89

1 Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.2 Prima che nascessero i monti e la terra e il mondo fossero generati, da sempre e per sempre tu sei, Dio.3 Tu fai ritornare l’uomo in polvere e dici: «Ritornate, figli dell’uomo».4 Ai tuoi occhi, mille anni sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte.12 Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore.14 Saziaci al mattino con la tua grazia: esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.15 Rendici la gioia per i giorni di afflizione, per gli anni in cui abbiamo visto la sventura.17 Sia su di noi la bontà del Signore, nostro Dio: rafforza per noi l’opera delle nostre mani, l’opera delle nostre mani rafforza.

La sapienza del cuore

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Giovedì Santo

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Venerdì Santo

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Sabato Santo

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Quando il sole riscalda e la fatica fa sudare, i passi dell’uomo diventano pesanti e il cammino si fa difficile, si cerca un po’ di vento e se arriva, questo rinfresca e rinnova, da forza e rinvigorisce. Ci sono luoghi dove il vento è sempre presente, ma spesso l’uomo non lo sa e non si gode il refri-gerio della frescura, del nuovo, di quell’ombra che lo avvolge. E’ alla ricerca del “meglio”, ma spesso non trova la strada, non conosce la combinazio-ne e rimane nella delusione. Nella vita spirituale il “vento” è lo Spirito che, già all’inizio della Scrittura Sacra, è detto “aleggiava sulle acque”, ma an-che che Dio “soffiò nell’uomo “ ed egli incominciò a vivere. Il luogo dello Spirito Santo è l’anima. Egli la raggiunge per darle vita e coraggio, consi-stenza e capacità di elevarsi. La contemplazione diventa adorazione, diviene preghiera, contatto con Dio:” Colui che il Padre ha mandato nei no-stri cuori, lo Spirito del suo Figlio, è realmente Dio. Consustanziale al Padre e al Figlio, ne è insepara-bile, tanto nella vita intima della Trinità quanto nel suo dono d’amore per il mondo. Ma adorando la Santissima Trinità, vivificante, consustanziale e indivisibile, la fede della Chiesa professa anche la distinzione delle Persone. Quando il Padre invia il suo Verbo, invia sempre il suo Soffio: missione con-giunta in cui il Figlio e lo Spirito Santo sono distinti ma inseparabili. Certo, è Cristo che appare, egli, l’immagine visibile del Dio invisibile, ma è lo Spirito Santo che lo rivela” (Catechismo della Chiesa Cattolica). E il vento soffia non per danneggiare, ma per far vivere. L’azione dello Spirito Santo “che è Signore e da la vita…” produce in ognuno non il prima, non il presente, non il dopo, ma il sempre. L’uomo inserito in Cristo, cioè nella vita cristiana, attraverso i sacramenti e il dono dello Spirito San-to diventa capace di adempiere completamente la legge dell’amore. La Pentecoste sconvolse la paura e l’incertezza degli Apostoli e li spinse ad una testimonianza senza confini. Raggiunsero il mondo al quale annunciarono il Vangelo di sal-vezza. Dentro le parole degli Apostoli soffiò lo Spiri-to del Signore e l’uomo aveva estrema necessità di questo “soffio”, dell’annuncio di una speranza che va oltre il finito e il perimetro del mondo stes-

so. Un soffio che entra nell’intimo e trasforma ogni persona e la rende aperta all’amore e capace di amare. “Il giorno di pentecoste (al termine delle sette settimane pasquali), la Pasqua di Cristo si compie nell’effusione dello Spirito Santo, che è manifestato, donato e comunicato come Persona divina: dalla sua pienezza Cristo Signore effonde a profusione lo Spirito” (CCC). Inizia così il lungo cammino degli Apostoli, ora per loro la paura si è trasformata nel coraggio dell’amore e ogni an-nuncio diventa una dichiarazione di amore, una testimonianza. Procedono, ora veramente sicuri e fedeli, nella missione di portare al mondo “il Van-gelo e il Battesimo”. “La missione di Cristo e dello Spirito Santo si com-pie nella Chiesa, corpo di Cristo e tempio dello Spirito Santo. Questa missione congiunta associa ormai i seguaci di Cristo alla sua comunione con il Padre nello Spirito Santo: lo Spirito prepara gli uomini, li previene con la sua grazia per attirarli a Cristo. Manifesta loro il Signore risorto, ricorda loro la sua parola, apre il loro spirito all’intelligenza della sua morte e risurrezione. Rende loro presen-te il mistero di Cristo, soprattutto nell’Eucaristia, al fine di riconciliarli e di metterli in comunione con Dio perché portino « molto frutto» (CCC)”. Scrive San Cirillo di Alessandria: «Noi tutti che abbiamo ricevuto l’unico e medesimo spirito, cioè lo Spi-rito Santo, siamo uniti tra di noi e con Dio. Infatti, sebbene, presi separatamente, siamo in molti e in ciascuno di noi Cristo faccia abitare lo Spirito del Padre e suo, tuttavia unico e indivisibile è lo Spirito. Egli riunisce nell’unità spiriti che tra loro sono distinti [...] e fa di tutti in se stesso un’unica e medesima cosa. Come la potenza della santa umanità di Cristo rende concorporei coloro nei quali si trova, allo stesso modo l’unico e indivisi-bile Spirito di Dio che abita in tutti conduce tutti all’unità spirituale».Dentro i passi dei primi cristiani, ora camminano i nostri piedi, chiamati anche noi alla testimonian-za siamo responsabili delle azioni e delle parole, siamo qualificati per portare Cristo al mondo, specialmente a quel mondo che ne ha davvero tanto bisogno, forse un mondo vicino alle nostre

Don Lionello Torosani

E il vento soffia

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Laura

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case. Coraggio lo Spirito soffia per sostenere l’a-more che donato trasforma l’uomo e lo rende desideroso di Dio. Coraggio, ora anche la nostra debolezza diventa forza:” «Lo Spirito viene in aiuto

alla nostra debolezza, perché nemmeno sappia-mo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede per noi, con gemiti inespri-mibil» (Rm 8,26).

Qualche anno fa, quando comunicai alla mia famiglia la mia intenzione di intraprendere il cam-mino spirituale presso la Sacra Famiglia di Naza-reth dei Padri Piamartini, rimasero sorpresi: la mia scelta, infatti, era inattesa; al giorno d’oggi, si sa, una vocazione di speciale consacrazione al ser-vizio del Vangelo è un vero miracolo, è come un fiore raro che spunta su un terreno arido. Questa mia vocazione, all’inizio, sembrava solo il sempli-ce desiderio di voler conoscere la Volontà di Dio, poi di tappa in tappa, sono giunto, domenica 15 maggio, a quello che don Tino ha definito “il pri-mo passo verso il sacerdozio”: il Ministero del Let-torato. Ora tutto si sta giocando su due semplici parole: “seguimi” ed “eccomi”. Alla domanda che mi è stata rivolta dal diacono Domenico, ormai prossimo al sacerdozio, “Si presenti il candida-to…”, ho risposto il mio “ECCOMI”, con voce chia-ra e decisa; davanti all’altare, pronto a ricevere il ministero del lettorato, ero attento, con gli occhi

sempre rivolti al crocifisso, composto e anche leggermente teso. Con il ministero del lettorato sono diventato lettore, cioè annunciatore della Parola di Dio, di quella stessa Parola che dovrò accogliere prima di tutto dentro di me, meditare ogni giorno, conoscere, approfondire. Di essa do-vrò nutrirmi per poi diffonderla e renderne testi-monianza con la vita. Quel giorno, Padre Enzo, il mio superiore generale, mi ha fatto dono del libro delle Sacre Scritture, pronunciando queste paro-le: «proclamerai la parola di Dio nell’assemblea liturgica; educherai alla fede i fanciulli e gli adulti e li guiderai a ricevere degnamente i sacramenti; porterai l’annunzio missionario del vangelo di sal-vezza agli uomini che ancora non lo conoscono. Attraverso questa via e con la tua collaborazione molti potranno giungere alla conoscenza del Pa-dre e del suo Figlio Gesù Cristo, che egli ha man-dato, e così otterranno la vita eterna». Al termine del rito, un applauso è scaturito dall’assemblea

Davide B.

ECCOMI

Trinità

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che mi ha dimostrato la sua vicinanza pregando con me e per me. Dopo la S. Messa, inoltre, ho avuto modo di condividere con amici e parenti, la gioia di questo giorno e, di questo, rendo grazie al Signore. Vorrei anche ringraziare di cuore la mia famiglia, i religiosi piamartini, don Tino, don An-drea e tutta la Comunità delle 2 Sante, dove vivo il mio servizio nel fine settimana, per l’affetto che mi hanno saputo dimostrare in questo momento per me così importante.

Lo Spirito di Cristo ci spingeSabato 11 giugno alle ore 16.00 in cattedrale il vescovo mons. Luciano Monari ha ordinato 7 nuovi sacerdoti diocesani. Insieme a loro anche due carmelitani e un pavoniano. Vogliamo ricordare questi giovani che, con fiducia, hanno messo la loro vita nelle mani del Signore. Buon cammino!

I novelli sacerdoti sono:

Don Francesco Bezzi (della parrocchia di Castenedolo); don Matteo Busi (della parrocchia di Virle Treponti); don Pa-olo Corsetti (della parrocchia di Lumezzane Fontana); don Stefano Fontana (della parrocchia di Borgo San Giacomo); don Andrea Maffina (della parrocchia di Gardone Val Trom-pia); don Gianluca Mangeri (della parrocchia di Isorella); don Pietro Parzani (della parrocchia di Nigoline Bonomelli); fra Luca di San Giuseppe (Carmelitano Scalzo); fra Rosario dell’Immacolata (Carmelitano Scalzo); padre Carlo Cavat-ton (Pavoniano).

Alcuni momenti della celebrazione

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Il profilo spirituale di Bartolomea Capitanio, fondatrice delle Suore di Maria Bambina, una figura oggi più che mai attuale: a tracciarlo, don Ennio Apeciti, sacerdote dal 1979 e re-sponsabile dell’ufficio delle Cause dei Santi della diocesi di Milano. Lunedì 16 maggio scorso, la sala della comunità della nostra parrocchia ha ospitato un interessante in-contro per la presentazione del libro “Santa Bartolomea Capitanio : quella benedetta carità… troppo mi piace” edito da San Paolo. Sul tavolo dei relatori si sono alternati don Livio Rota, docente di storia della Chiesa al Seminario diocesano, suor Elisabetta Buffoli e una delle educatrici del Centro di Pronto Intervento delle Suore di Carità. A don Livio, esperto in materia, il compito di tracciare un profilo storico del periodo in cui visse Santa Bartolomea, periodo nel quale nacque l’isti-tuto delle Suore di Carità. A seguire, ha preso la parola suor Elisabetta Buffoli, in rappre-sentanza delle “nostre” suore, che ha voluto dare la propria intensa testimonianza di vita, parlando del Carisma di Santa Bartolomea ma anche di quanto le suore vivono all’inter-no del Centro di Pronto Intervento di Via Ferri, facendo poi un breve accenno ai numeri legati all’Istituto di Maria Bambina. Infine, un breve intervento, da parte di un’educatrice del CPI che ha parlato dell’organizzazione dello stesso. Prima di chiudere, un’altra inten-sa testimonianza, da parte di una giovane del gruppo di Pastorale Giovanile delle Sante, che già aveva allietato la serata con canti a

tema. La serata è stata quindi un’occasione per dirci che, a distanza di quasi due seco-li, Bartolomea Capitanio ancora ci parla. E, che cosa ha da dirci? Di credere all’Amore, di vivere nell’amore e di tendere all’Amore. Sempre.

Santa Bartolomea Capitanio:

«Quella benedetta carità…

troppo mi piace»

Edizioni San Paolo,

Cinisello Balsamo (MI), 2011.

Formato: 12,5x20, brossurato,

foto colore, 230 pagine

Prezzo di copertina: € 11,00

Santa Bartolomea Capitanio:«Quella benedetta carità… troppo mi piace»

Laura

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“Giovanni Paolo II”, che, soltanto poco più di un mese fa è stato proclamato beato, “era un uomo di comunicazione, attento ai fratelli e, con dentro un grande desiderio di entrare in contatto con la gente che lo circondava”. Lunedì 30 maggio, a tracciare un ritratto del neo beato Wojtyla c’era don Adriano Bian-chi, direttore del Centro delle Comunicazioni Sociali della Diocesi. Accanto a lui, Lino Zani, protagonista della serata con la presentazio-ne del suo libro “era santo, era uomo”, scrit-to a quattro mani con la giornalista Marilù Simoneschi. Ad un’altra giornalista, Anna-chiara Valle, direttore di Madre, il compito di moderare i due interventi, introdotti, in prece-denza, da un brevissimo benvenuto del par-roco, don Tino Decca. L’emozionante serata, organizzata e patrocinata da Libreria Paoline, Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi e Commissione Cultura parrocchiale, si è svolta all’interno di una gremita Sala della Comuni-tà della nostra Parrocchia, ed è stata parte in-tegrante della Settimana delle Comunicazio-ni Sociali. Ad accompagnare i vari interventi, il coro “Valle Camonica” dell’Associazione Nazionale Alpini, con sede a Darfo Boario Ter-me. “Giovanni Paolo II è stato il papa media-tico per eccellenza” ha proseguito don Bian-

chi , “ in grado di comunicare con i gesti, an-che quando l’in-cedere di una m a l a t t i a c h e non perdona, gli aveva tolto per-

sino la parola”. “Scrivere un libro su quanto ho vis-suto accanto a Giovanni Paolo II, per oltre ventun’anni, non è stato per nulla semplice; quest’opera, infatti, è frutto di un brevissimo lavoro, nato a sua volta da anni di riflessioni e racconti. Ricordo ancora con molta emozione il giorno del mio primo incontro con il Santo Padre: era il 16 luglio 1984 e con lui ebbi la fortuna di incontrare anche l’allora presidente della Repubblica, Sandro Pertini […] Questa è la sensazione che ho avvertito, di essere blan-dito da un amore messo lì a disposizione di tutti… non dimenticherò mai come Lo-lek avesse la capacità di farti una carezza con gli occhi”. Fu questo l’inizio di un lungo rapporto di amicizia e fiducia reciproca che vide molte volte Lino Zani vivere avventure tra le montagne accanto a Giovanni Paolo II; un rapporto, il loro, culminato nell’invito rivolto dal Santo Padre: ad “essere apostolo della croce, portandola a ogni latitudine del mondo” e nella prontezza di Zani a non tirarsi indietro di fronte a una simile richiesta. “Di lui ricorderò sempre il grande amore per la na-tura, e la capacità di estraniarsi, in completo silenzio e immerso tra le bellezze naturali, per sentirsi in piena comunione con Dio, ma an-che l’amore immenso per le persone di ogni razza ed estrazione sociale. Un giorno mi dis-se “ricordati che arrivati in cima si può solo scendere. Più in là di tanto l’uomo non può andare!” Oggi, a distanza d’anni, ho capito che è vero.

La strada percorsacon Lolek

Laura

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Alcune istantanee tratte dalle due serate di presentazione

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L’espressione “Comunità familiari di Evangelizzazio-ne” (CFE) non è inventata, ma presa dalla Lettera alle famiglie di Giovanni Paolo II: “La comunione dei coniugi dà inizio alla comunità familiare” (Lettera alle famiglie 7). Innanzi tutto è Progetto di Evange-lizzazione fondato sulla forza del sacramento del Matrimonio. Essa ha l’obiettivo di fare riscoprire che la Chiesa esiste già nella casa.Ma che cosa è una CFE?  La CFE è, dunque, in par-rocchia: 1)  una “comunità” perché, come la Chiesa, è for-mata dalla varietà delle persone ed è composta da membri (max 14) di differenti stati di vita (sposati, separati, singoli, consacrati, ecc.), di diverse età, che insieme costituiscono “la chiesa che si riunisce nella tua casa” (Rm 16,15) per lodare il Signore, ascoltare la sua Parola e vivere rapporti di fraternità e di ami-cizia; 2) “familiare” perché ha come guida una coppia di sposi che, per la grazia del sacramento del matri-monio e per il mandato del parroco, rende presente e attualizza Gesù che ama la sua Chiesa e perché, incontrandosi nelle case, contribuisce a dare forma familiare a tutta la comunità parrocchiale. 3)   “di Evangelizzazione”: ha come scopo di essere “luce posta sul monte”, chiesa domestica aperta ad altri fratelli e sorelle invitati, dopo aver gustato la presenza di Gesù nel far chiesa anche in casa, a divenire capaci di annunciare a loro volta il Vange-lo ai fratelli che hanno perduto l’entusiasmo per la fede. Pertanto è destinata costantemente, come la famiglia naturale, a moltiplicarsi con il maturare ed il crescere dei suoi membri. 4) “in Parrocchia”: perché la CFE inizia, ma non com-pie la pienezza della vita della Chiesa. La CFE è chiamata ad esprimere visibilmente l’appartenenza all’unico mistico Corpo di Cristo, accogliendo la Sua Parola autorevole e il Corpo eucaristico nella comunità più grande, che è la parrocchia in comu-nione con il vescovo. La CFE perciò non è un nuovo metodo aggregativo, bensì potremmo definirla una “articolazione pastorale” che vuol mettere in risalto la rete relazionale umana presente nel territorio e la soggettività sacramentale della famiglia.  La CFE si fonda dunque sul dinamismo naturale per il quale gli sposi gradualmente costruiscono attorno a sé dei legami relazionali che, pur variando d’intensi-tà, come a cerchi concentrici si allargano dai figli, ai parenti, ai vicini, ai colleghi, agli amici. E altresì si fonda soprattutto sulla grazia sacramentale del

matrimonio che conferisce agli sposi un dono e un compito specifico nel costruire Chiesa. La “strate-gia”, se così la vogliamo chiamare, per diffondere il cristianesimo è sempre stata quella di “entrare nelle case” (Lc 10,1-7) come aveva istruito Gesù, perché solo partendo dalla conversione delle coppie di sposi si rispetta l’identità della Chiesa che è chia-mata ad essere lievito, parte integrata e integrante della rete relazionale umana.  Lo scopo della CFE è, attraverso l’opera evangelizzatrice di ciascuno dei membri che la compongono, accogliere conti-nuamente nuovi fratelli che sono arrivati finalmente a sperimentare nella loro vita l’immenso amore del Signore. Pertanto una CFE è destinata costantemen-te, come la famiglia, a generare delle CFE-figlie con il crescere dei suoi membri. “Secondo il dinamismo tipico di ogni esperienza cristiana ed ecclesiale, da comunità credente ed evangelizzata, la famiglia cri-stiana diventa comunità evangelizzante. Lo diventa realmente «nella misura in cui accoglie il Vangelo e matura nella fede» (Familiaris Consortio 52). Lo diventa per una vocazione radicata nel battesimo e precisata e corroborata col dono sacramentale del matrimonio. Lo diventa, innanzitutto, con il suo stesso “esserci” come famiglia cristiana: come tale, infatti, essa è partecipe del mistero dell’amore di Dio e del suo pieno compimento nella Pasqua di Cristo. Nell’ottica della nuova evangelizzazione, il contribu-to delle famiglie per la testimonianza e l’irradiazione del Vangelo assume grande importanza e può rive-stire diverse forme. In particolare, risulta opportuna l’opera di coppie e famiglie che mettono a disposi-zione la loro casa per momenti di ascolto della Paro-la di Dio e sanno chiamare a questo confronto altre coppie e famiglie del quartiere o del vicinato” (Di-rettorio Pastorale Familiare per la Chiesa in Italia, n. 141). Questa esperienza, con questa articolazione è stata presentata al Congresso “La famiglia cristiana soggetto di evangelizzazione”, organizzato a Roma dal Pontificio Consiglio per la Famiglia i giorni 25-27 novembre 2010. Così anche nella nostra parrocchia, oltre a realtà consolidate, sono presenti alcune Co-munità Familiari che si incontrano ogni settimana. Non sono espressione di alcun movimento o asso-ciazione, ma esperienza di Chiesa nella parrocchia. Quando ne sentirai parlare, ora sai di cosa si tratta, e se vorrai sperimentare un incontro in CFE, chieden-do a qualcuno che ne fa parte, oppure ai sacerdoti, sarai il benvenuto. Il Signore benedica questa nuova e tanto antica esperienza.

La Famiglia riscopredi essere protagonista dell’azione pastorale in parrocchia

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Noi catechisti possiamo solo dire GRAZIE in-nanzitutto a Dio che ci ha affidato questi suoi figli, poi grazie anche a chi ci ha aiutato in questi anni: i Don , Suor Piermaria, le catechi-ste che ci hanno preceduto: Antonia, Etienne, Roberta e Maristella (nostra compagna di viaggio fino allo scorso anno) ed al gruppo missionario parrocchiale in particolare a Ti-ziana e Maria che ci hanno fatto fare espe-rienza concreta di come sia importante e bello donare il nostro tempo e il nostro lavoro per aiutare chi è meno fortunato di noi. Ai nostri ragazzi diciamo: “ FORZA RAGAZZI! Ora tocca a voi aprire i doni che Dio vi ha fatto per offrirli agli altri. Noi catechisti, i Don e Suor Piermaria, se vorrete, saremo sempre al vo-stro fianco.”

Sono contenta di essere arrivata a questo punto con tutti i miei amici, la mia famiglia e le mie catechiste che mi hanno accompagnato in questi anni. Grazie a tutta la comunità per avermi aiutata. Giulia

Sono felice di aver fatto questo cammino e di aver rice-vuto lo Spirito Santo. Giulia Venerdì e domenica mi sono divertito molto perché ero con i miei amici, ma soprattutto ero felice perché ho ricevuto lo Spirito Santo. Lorenzo Domenica 22 Maggio, c’è stato un avvenimento molto importante: la Cresima. Eravamo tutti molto agitati e ansiosi; ma per fortuna è andato tutto per il meglio. Una messa così sarà difficile da dimenticare. Laura La cresima mi ha lasciato un senso di responsabilità

e sono felice perchè lo Spirito Santo è “entrato nel mio spirito” e mi può aiutare a risolvere i problemi ed aiutare gli altri. Angelica È stata una grande fortuna ricevere lo Spirito Santo, è una grande gioia. Io voglio essere migliore per me e, pregare di più, per il mio bene e degli altri. Chiara

È importante ricevere il dono dello Spirito Santo, perché ci rende più responsabili di noi stessi e testimoni di Dio.

Elena e Federica

Ricevere lo Spirito Santo per avere la forza di dire ecco-mi al Signore e seguirlo ovunque lui mi chieda di anda-re. Federico

Per me la cresima è l’inizio di un viaggio nel mondo di Dio. Daniele

Uscito dalla chiesa dopo aver ricevuto la cresima, ho provato una sensazione nuova, sentivo un fuoco ardere dentro di me, ma non era un fuoco che consumava, era qualcosa di bello che mi permetteva di percepire tutto in modo diverso. Era lo Spirito Santo che mi aveva donato quel fuoco, facendo sì che riuscissi a comuni-care l’Amore nascosto dentro di me da anni che non aspettava altro che questo per uscire ed espandersi a tutte le persone intorno a me. Giulio

La cresima mi ha lasciato molta responsabilità. Marco

Ero molto emozionata e felice di aver fatto la Cresima, perché ho rinnovato quello in cui credo veramente. Vor-rei ringraziare le mie catechiste, i don, i miei genitori e i miei amici che mi hanno aiutato a prepararmi. Elisa

Sono stata felice di vedere così tante persone nel gior-no in cui ho ricevuto lo Spirito Santo. All’inizio ero emo-zionata, ma nel vedere i miei amici mi sono tranquilliz-zata. Valeria

Il percorso in preparazione alla cresima è stato bello. Abbiamo fatto diversi ritiri e nell’ultimo c’è stata la messa di elezione. Sono contenta di aver ricevuto lo Spirito Santo e, per gratitudine verso Dio, continuerò il mio cammino. Francesca

Sono contenta di aver ricevuto lo Spirito Santo. Mi sono piaciuti molto anche i nostri ritiri. Marta

Sono contenta di aver confermato quello che i miei genitori avevano scelto per me con il Bat-tesimo. Giulia

Sono stata felice di aver ricevuto lo Spirito San-to, perché mi sono avvicinata di più a Dio, an-che se all’inizio, quando ho visto così tanta gente, ero davvero molto emozionata. France-sca

Sono felice di aver ricevuto lo Spirito Santo. Marco

Ricevete lo Spirito Santo

Davide, Enrico, Marina, Rosa, Vera

Foto di gruppo dopo la Santa Cresima

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Anche quest’anno il ritiro delle famiglie ha riscontrato grande interesse, tante emozioni, sorprese e anche nuove scoperte. Eravamo veramente in tanti, la maggior parte coppie di sposi legate dal sacramento del matrimonio.…Se tu conoscessi il dono di Dio… la Grazia del matri-monio, un unione con la S.S. Trinità….tutto si racchiude in queste semplici parole..Abbiamo potuto ascoltare alcune testimonianze: la prima di Brunella e Nando che hanno parlato della – fedeltà’ – , di una fedeltà non materiale ma della fedeltà verso nostro Signore Gesù Cristo… ci siamo sposati in piena libertà e consapevoli del significato della nostra decisione? La prima risposta è stata no, non sapevamo cosa stessimo facendo al momento del “ si ” davanti a Dio,l’unica certez-za era quella di bastarsi, l’uno per altro, ma Gesù dove lo mettiamo? Dov’è la fedeltà a Lui che ci ha fatto un dono così importante?..Dobbiamo essere cooperatori di Dio,è Lui il nostro sposo, si parte con Cristo, Lui deve essere al centro della nostra vita, questa è fedeltà. Come si fa a pen-sare alla risurrezione se non abbiamo provato a stare con il nostro sposo?Giulia e Italo ci hanno parlato dell’Amore di Dio – amarti ed onorarti tutti i giorni della mia vita – spendere la vita per l’altro..ma è proprio questo che vuole il Signore da noi? Dio ci chiama, sempre, ci vuole insieme nonostante le nostre diversità,per essere una sola carne e diventare la salvezza l’uno dell’altro, noi siamo stati fatti a immagine di Dio e come lui a essere fonte di vita. Ci si deve impegnare, sforzare al di là dei difetti che ognuno di noi ha, cercando nella nostra anima perché Dio abita in noi, con la certez-za che il Signore ama in maniera totale la persona che abbiano al nostro fianco e la ama sicuramente più di noi,

facciamo esperienza del Signore perché sicuramente sarà la nostra gioia.Paola e Severino nell’ultima testimonianza ci hanno par-lato di come accogliere con amore i figli, e della fe-condità – la fecondità di coppia non riducibile alla sola biologica ma quella che Gesù ci chiama ad esprimere in ogni momento della nostra vita. Sappiamo che i figli non ci appartengono ma ci sono stati donati, i figli concretiz-zano il Noi della coppia sono creature che interagiscono accogliendo, donando, ed in tutto questo accogliere e donare fanno in modo che diventiamo sempre più geni-tori, infatti la fecondità dell’amore coniugale non si riduce solo alla procreazione ma deve estendersi all’educazione morale e alla formazione spirituale dei figli e quindi nella fede. Ognuno di noi è chiamato ad essere padre e madre di qualcuno, gli sposi lo sono in virtù del grande sacra-mento del matrimonio. Anche Gesù aveva una famiglia ed ora la vuole allargare con noi. La coppia è sposata CON amore NELL’amore e PER amore, è con Gesù sempre ogni giorno. Vorremmo concludere dicendo che noi ci stiamo impe-gnando per mettere Gesù al centro della nostra vita di coppia … c’è una frase che in tutto questo ritiro ci ha colpito molto profondamente: “ NEL TUO AMORE PER ME VEDO L’AMORE DI DIO CHE VIENE A ME”.Signore ci rivolgiamo a Te chiedendoti di rimanere vicino a tutte le coppie di sposi, soccorrili, sollevali e chiamali al servizio del Tuo regno d’amore e di pace.Un grazie di cuore a tutti i partecipanti.Grazie al nostro parroco e pastore Don TinoGrazie a Don Andrea, Daniela e a tutti gli animatori che hanno tenuto i nostri figli coccolandoli.

San Felice del Benaco 2011

“Se tu conoscessi il dono di Dio”La grazia del Sacramento del Matrimonio

Laura e Giamba

Noi giovani animatori ci siamo ritrovati molte volte per preparare il ritiro di San Felice e durante queste riunioni coordinate da Daniela abbiamo discusso sulle varie attività che potevamo proporre ai bambini. E’ stato difficile trovare qualcosa che facesse divertire tutti senza lasciare nessuno escluso e accontentare tutte le fasce d’età, ma alla fine siamo riusciti a trovare alcuni giochi divertenti ai quali tutti potessero partecipare. Quando siamo arrivati a San Felice abbiamo iniziato a scaricare il materiale e vedendo già alcuni bambini che piangevano e altri che sprizzavano energia da tutti i pori , mi sono sentita leggermente spaventata, forse perché era una delle mie prime esperienza da animatrice. Abbiamo iniziato con qualche gioco di conoscenza, per fare amicizia, un po’ di tempo per il gioco libero e infine le attività creative. Andavamo di pari passo con le attività che svolgevano gli adulti pur affrontando i temi con molta più facilità. Il prima giorno abbiamo parlato dei figli e della fratellanza mentre il secondo dell’amore. E’ stata davvero una bella esperienza, mi ha aiutato molto a rela-zionarmi con le persone che mi circondano. Si, ci sono stati momenti di difficoltà dove non sapevo che cosa fare, ma mi sono guardata intorno e mi sono resa conto che non ero sola e che al mio fianco avevo altre persone disposte ad aiutarmi.

Simona

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BATTIBALENOGrest 2011

da lunedì 13 Giugno a venerdì 1 Luglio 2011

Il GREST sarà un percorso educativo di 3 settimane (è possibile iscriversi anche solo a una o due) pensato per i ragazzi dalla Prima Elementare alla Terza Media.

Gli orari del GREST (dal lunedì al venerdì)

MATTINA POMERIGGIOOre 9.30 Saluto, inno,preghiera Ore 14.30 ritrovo, cantiOre 10.00 attività per fasce d’età Ore 15.00 laboratoriOre 10.45 tornei Ore 16.15 merendaOre 11.45 pranzo a casa o in Oratorio Ore 17.15 preghiera Ore 17.30 a casa!!N.B. Possibilità di portare i bambini alle 8:00 e venire a riprenderli alle 18.00

Quote per fanciullo1 settimana……………………………………………….. tot. € 50,002 settimane………………………………………….……. tot. € 80,003 settimane……………………………………………….. tot. € 90,00

È offerta la possibilità di pranzare in oratorio con pasti forniti dalla ditta G.R.A. di Brescia in monoporzioni sigillate contenenti primo, secondo, contorno, frutta, acqua, pane e stoviglie.

Ogni settimana n. 4 pasti…………………………..… € 25,00NB: Nei giorni della gita si pranza al sacco!!!

Durante il Grest si svolgeranno tre gite (venerdì 17/6, venerdì 24/6 e venerdì 30/6) Si precisa che la quota di iscrizione al Grest comprende:• tutti gli ingressi a piscine o gite e i trasferimenti in pullman• il materiale necessario per le attività e i laboratori• la merenda per i 4 giorni che si resta in oratorio• gadgets vari

BOSSICO 2011Campeggio estivo per fanciulli e ragazzi

– Elementari (dalla III) da mercoledì 6 a domenica 10 luglio (quota € 160,00 + € 30,00 per pullman) – Medie: da domenica 10 a sabato 16 luglio (quota € 190,00 + € 30,00 per pullman)

Oltre ai vestiti e alla biancheria di ricambio serviranno:sacco a pelo o lenzuola, salviette, ciabatte, scarponcini (se non li avete, portate pure le scarpe da ginnastica!), k-way, cappellino o bandana, un paio di felpe o un giubbino, zaino, torcia, pigiama, crema solare, occhiali da sole… e naturalmente tutto ciò che vi serve per lavarvi!!!

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RINATI DALL’ACQUA E DALLO SPIRITO SANTO“Il Signore Gesù, che fece udire i sordi e parlare i muti, ti conceda di ascoltare presto

la sua Parola, e di professare la tua fede, a lode e gloria di Dio Padre”

Nicola Colangelo (di Michele e Violetta)Ludovica Dettori (di Ernesto e Carla)Matteo Ferrari (di Stefano e Sara)Chiara Sorbillo (di Giuseppe e Luisa)Alice Rivetta (di Gianni e Laura)Samuele Ventura (di Andrea e Simona)Ginevra Zanola (di Simone e Manuela)Vittoria Piceni (di Massimo e Teresa)Stefano Titone (di Salvatore e Paola)

Diana Ceresoli (di Roberto e Rosa)Nicolas Balzano (di Salvatore e Anna)Simone Zanuttini (di Giorgio e Giuseppina)Stefano Archetti (di Michele e Filomena)Edoardo Gaetano Mola (di Cesare e Camilla)Matilde Contini (di Marco e Roberta)Alice Di Ianni (di Giorgio e Rosa)Mattia Pio Di Ianni (di Giorgio e Rosa)

UNITI NEL MATRIMONIO CRISTIANO

“Vuoi unire la tua vita alla mia, nel Signore che ci ha creati e redenti? Si, con la grazia di Dio, lo voglio”

Massimo Giuliani e Monica Longobardi (14 maggio 2011)

Gianni Bera e Silvia Mor (21 maggio 2011)

Daniele Sideri e Lara Lancini (28 maggio 2011)

Alessandro Bonicelli e Angela De Salvador (4 giugno 2011)

Lorenzo Barzotti e Eleonora Bioni (5 giugno 2011)

Alfonso Tornatore e Emanuela Di Salle (10 giugno 2011)

Luca Franceschini e Elisa Rocco (14 giugno 2011)

Aldina Veneziani

Marcello Ferrari

Daniele Bertazzoli

Pierina Paderno

Sabrina Serena

Maria Cossaro

MORTI IN CRISTO GESU’“Io credo: il Signore è risorto e vive, e un giorno anch’io risorgerò con Lui”.

Anagrafe parrocchiale

Piante e Fiori

di Casa d’EsteVia Giorgione, 7 - Tel. 030 2304185Centro Comm.le Margherita d’Este

B R E S C I A

FORNITORE UFFICIALE DELLA NOSTRA PARROCCHIA

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Dio ti sta cercandoper darti

il Suo Amore!

Il corso ci aiuta a sperimentare la gioia di un incontro personale con Gesù Risorto

in modo semplice ma profondo.Possono partecipare tutti coloro che desiderano fare esperienza

dell’Amore di Dio

vita nuova

Corso

Vita Nuovadal 30 settembre al 2 ottobre 2011

a Giazza (VR)

Parrocchia delle SanteCapitanio e Gerosa - Brescia