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LA SANTA MESSA
Domenica
ore 10.55
I NOSTRI LIBRI LE RAGIONI DELLA SPERANZA
Lunedì (Gv 10, 1-10)
Gesù si propone come il “buon pastore”
che raccoglie e guida le pecore sulla via
di Dio. L’individualismo, annidato nel
cuore di ogni uomo, oggi sembra ancor
più forte: la società è più competitiva,
più aggressiva e quindi più crudele.
Esiste, inoltre, una spinta alla disgrega-
zione piuttosto che alla solidarietà: sin-
goli e popoli sentono i propri interessi
al di sopra di tutto e di tutti; e crescono
le distanze e i conflitti. Il sogno dell’u-
guaglianza è ritenuto persino pericolo-so. In un mondo come questo, udire
l’annuncio che è venuto il pastore di
tutti è davvero una buona notizia, un
Vangelo. Troppo numerosi sono i
“mercenari” che badano solo al proprio
interesse o a quello del proprio gruppo.
Sant’Ambrogio, a ragione, notava:
«Quanti padroni finiscono per avere
coloro che rifiutano l’unico Signore!»
Gesù, pastore buono, ci raccoglie dalla
dispersione per guidarci verso un co-
mune destino; e se occorre va a pren-
dere personalmente chi si è smarri-
to per ricondurlo nell’ovile. Non è
un mercenario prezzolato; non pa-
sce se stesso o solo una parte del
gregge; egli è il pastore di tutti.
Padre Ermes Ronchi
26 aprile / 1 maggio 2010 Anno II n° 16 -
Segue a pag.2
Dalla Cattedrale di Crema (CR)
Ogni sabato alle ore 17.30 commenta il Vangelo della domenica.
IL PRETE DI CELLULOIDE
Edoardo Viganò
Editore Cittadella
di mons. Vincenzo Paglia
Vescovo di Terni
G esù, l’amico e il buon pastore
UMBRIA: LO STIPENDIO DEI VESCOVI AI DISOCCUPATI
Un mese del proprio stipendio per chi ha
perso il lavoro
TESTIMONI DIGITALI: È L’ORA DEL CON-VEGNO
E’ arrivato Testimoni Digitali, il convegno Cei
su fede e comunicazione, che si concluderà il
24 aprile
PAG. 4
A SUA IMMAGINE: SABATO 24 APRILE IN ONDA UN’ORA PRIMA
La puntata di sabato 24 aprile andrà in onda eccezionalmente alle 16.10 e non alle 17.10
PAG. 4
giornalegiornale e non entra con frode, come fanno
i ladri. Entra per la porta principale,
quella del cuore. Anzi è lui stesso il
cuore, la porta della nostra vita.
Martedì (Gv 10, 22-30)
La curiosità di quei farisei su Gesù
li spinge a rivolgersi a lui quasi in-
sultandolo: «Fino a quando terrai
l’animo nostro sospeso? Se tu sei il
Cristo, dillo a noi apertamente».
Tante erano le folle che circonda-
vano Gesù e lo premevano con le
loro richieste, ma era molto diver-
so. Questi domandavano spinti dal
bisogno, chiedevano guarigione,
perdono, vita nuova. La loro non
era curiosità spazientita e saccen-
te. Per questo le opere del Signore
hanno effetti diversi. Mentre infatti esse portavano alla gente comune
salvezza e salute ai farisei risulta-
vano fastidiose ed inutili. Forse ri-
tenevano quell’uomo eccessivo,
forse ingenuo: di certo il suo modo
di fare non parlava loro di Dio: «le
opere che io compio nel nome del
Padre mio, queste mi danno testi-
monianza; ma voi non credete,
perché non siete mie pecore». Ecco
la differenza fra chi è discepolo e
chi non lo è: essere sue pecore,
cioè riconoscersi bisognosi di esse-
re guidati, sfamati, curati, oppure
pensare di potersi guidare da sé, di
sapere abbastanza, di conoscere la vita.
Pagina 2
Se non
accogliamo e
rendiamo vita la
Parola di Dio,
come potrà egli
guidarci, sanarci,
renderci felici?
noi stessi, condannati alla schiavitù
dell’egocentrismo.
Giovedì (Gv 13, 16-20)
Con la narrazione dell’ultima cena en-triamo nei giorni finali della vita di Ge-
sù. Il pasto che sta consumando con i
suoi discepoli sembra una comune ce-
na; non viene fatto alcun cenno agli usi
pasquali. Ma una cosa è chiara: Gesù
sa che è giunta la sua ora. La prospet-
tiva della morte tuttavia non lo rende
incerto, anzi lo spinge ad amare fino
alle estreme conseguenze quel piccolo
gruppo di uomini che con tanta fatica
si è radunato. Ora ancor più di prima
hanno bisogno del suo amore. E Gesù
glielo mostra, più che con le parole,
con un gesto che nessuno si aspetta-
va: si inginocchia davanti a ognuno dei
Dodici e lava loro i piedi. Pietro vuole sottrarsi, ma Gesù lo rimprovera. Po-
vero Pietro, non ha capito nulla! Gesù
non si inchina semplicemente per umil-
tà ma per affetto; non è una questione
di virtù, è un problema d’amore. È un
gesto che mostra l’infinito bisogno di
dolcezza, di intimità e di consolazione
che abbiamo e che solo il Signore ci
può dare. È un gesto eccessivo, ma è
così la tenerezza di Gesù. E’ eccessiva,
come il suo amore. Lo aveva intuito
Maria che aveva lavato i piedi a Gesù
con l’unguento e li aveva poi asciugati
con i suoi capelli e coperti di baci. Gesù
sta davanti ai suoi come uno che ser-
ve, come uno che lava i piedi.
Mercoledì (Gv 12, 44-50)
Il Signore è la luce venuta nel
mondo. Ma la luce non serve solo
per smascherare ciò che non va,
come un fascio livido e impietoso
che mette a nudo peccati e man-
canze. Piuttosto è luce che riscal-
da, che indica un cammino, che
fa vedere e incontrare gli altri «perché non sono venuto per
condannare il mondo, ma per
salvare il mondo» dice il Signore.
Allo stesso modo, il Signore è
parola, ma non per giudicare e
schiacciare gli uomini e le donne
sulla loro miseria umana, anzi, è
espressione della bontà di Dio
LA PAROLA
Guida Colui che vuole restare solo senza il sostegno di un maestro e di una guida, è come un albe-ro solo e senza padrone in un campo, i cui frutti, per quanto abbondanti, verranno colti dai passanti e non giungeranno quindi alla maturità.
San Giovanni della Croce
che vuole recuperare e salvare
tutti, non disprezza il lucignolo
che fuma né la canna incrinata
che rischia da un momento all’-
altro di spezzarsi. La vera con-
danna infatti non viene dalla
Parola di Dio, ma dal non cre-
dere che essa possa divenire
vita, possa generare azioni, sentimenti, modi di essere e di
fare nuovi. E’ una constatazio-
ne, non una minaccia: se non
accogliamo e rendiamo vita la
Parola di Dio, come potrà egli
guidarci, sanarci, renderci feli-
ci? Saremmo irrevocabilmente
condannati ad ascoltare solo
giornale giornale
IIII NOSTRI LETTORI
A Sua Immagine Giornale
Newsletter di
A Sua Immagine
Borgo Sant’Angelo, 23 Roma
E mail: [email protected]
Sito web:www.asuaimmagine.rai.it
A Sua Immagine Giornale pubblica ogni settimana le meditazioni dei vescovi italiani ai vangeli dei giorni feriali.
Pagina 3
Scrive Maria
Che grande potenza il silenzio nel deserto per fare anche pace con noi stessi e rimanere fuori dalle grida di tutti i giorni. Grande persona e grande storia umana e spirituale quella raccontata sabato scorso, un esempio per molti, per me in particolar modo. Grazie di queste bellissime figure e testimonianze!
Mons. Vincenzo Paglia è nato a Boville Ernica,
provincia di Frosinone, il 21 aprile 1945. E’ as-
sistente ecclesiastico generale della Comunità
di Sant'Egidio che segue sin dall'inizio degli an-
ni settanta. Partecipa attivamente all'associa-
zione "Uomini e religioni" della Comunità di
Sant'Egidio che organizza incontri ecumenici e interreligiosi. È
stato a lungo segretario della Commissione Presbiterale re-
gionale e membro della Commissione Presbiterale Italiana.
Attualmente ricopre l'incarico di Presidente della Conferenza
Episcopale Umbra.
MONS. VINCENZO PAGLIAMONS. VINCENZO PAGLIA
Venerdì (Gv 14, 1-6)
Gesù ha appena “fondato”
la sua comunità, dandole
come statuto il comanda-mento dell’amore. Ma le
parole che ha aggiunto:
«Figlioli, ancora per poco
sarò con voi», rattristano
profondamente i discepoli.
Com’è possibile rassegnarsi
a perdere un tale amico?
Gesù ne intuisce lo stato
d’animo e con accenti di
estrema tenerezza dice:
«Non si turbi il vostro cuo-
re. Credete in Dio, e crede-
te anche in me. Nella casa
del Padre mio ci sono
molte dimore... E quando
sarò andato e vi avrò pre-
parato un posto, ritornerò e vi prenderò presso di
me, affinché dove sono io
siate anche voi». Gesù,
per primo, desidera che i
legami di amicizia non si
rompano: «Voglio che
dove sono io siate anche
voi». Egli va avanti per
preparare a ciascuno di
loro un posto. È come un
piccolo spiraglio aperto
sul futuro della nostra
vita. Forse anche noi ci
siamo interrogati sulla vita
dopo la morte e ci chiedia-
mo cosa sia avvenuto agli
amici ormai morti, a coloro che abbiamo amato e per i
quali magari abbiamo lavo-
rato e sofferto. Il Vangelo
non ci lascia senza rispo-
sta. Anzi, quasi a volerci
far toccare con mano la
consolazione, parla dell’al-
dilà come di una casa am-
pia, spaziosa e abitata da
amici.
Anche noi ci
siamo interrogati
sulla vita dopo la
morte.
Il Vangelo non ci
lascia senza
risposta. Quasi a
volerci far tocca-
re con mano la
consolazione,
parla dell’aldilà
come di una
casa ampia e abi-
tata da amici
Scrive la Comunità educante del Collegio universitario Dimesse—Padova
Ringraziamo vivamente per il puntuale invio del giornale: è un capolavoro di bellezza per l’impaginazione e rende visivamente non solo quanto il programma A Sua Immagine pro-pone ma anche approfondimenti e notizie interessanti. Auguriamo di continuare con que-sto impegno e per questo promettiamo preghiera. Complimenti anche per le proposte te-levisive Non vorremmo perderne nessuna.
Cordialmente
giornalegiornale Pagina 4
tra i popoli e
d imost ra re
che la fratel-
lanza univer-
sale è possi-
bile. Per
maggiori in-
f o rmaz i on i
sui progetti e gli appuntamenti della
Settimana: www.mondounito.net.
UMBRIA: LO STIPENDIO DEI VESCOVI AI DISOCCUPATI
Quasi 30 mila siti, oltre
mezzo milioni di pagine e
circa 2 mila blog, la reli-
gione cattolica è presente
in modo significativo nella
rete. A rilevarlo è l’indagi-
ne "Picture", uno studio
internazionale, realizzato
dai laboratori NewMinE
Lab - New Media in educa-
tion laboratory dell'Univer-
sità della Svizzera italiana.
Come usano le nuove tec-
nologie i sacerdoti? Dalla
ricerca apprendiamo che il
92,9% dei preti italiani
accede a Internet tutti i
giorni. Si usa internet so-
prattutto come mezzo di
ricerca, studio e formazio-
ne. Il 49,5% dei preti cer-
ca materiale on line per
preparare le proprie ome-
lie almeno una volta alla
settimana, alcuni usano la
rete per pregare, principal-
mente per recitare la Li-
turgia delle Ore. Più del
51% del campione intervi-
stato giudica utile internet
per diffondere il messaggio
cristiano e più del 63% è
d'accordo nel ritenere le
nuove tecnologie come
mezzi di inculturazione
della fede e che permetto-
no di evangelizzare meglio i giovani. Sono
numerosi i sacerdoti che reputano la rete
un mezzo utile per comunicare con altre
persone e hanno un approccio positivo con i
social network. Tutti gli intervistati tengono
presente i rischi pastorali e le sfide educati-
ve insite nell'uso di Internet.
unito, espressione giovanile
a vasto raggio del Movimen-
to dei focolari. Manifestazio-
ni, serate culturali, feste,
tornei sportivi, incontri su
temi attuali: il disarmo, l’ac-
coglienza degli immigrati ma
soprattutto progetti concreti
di solidarietà nei quartieri
più a rischio. L’obiettivo: dif-
“United World: let’s face the
challenge”,Mondo unito: af-
frontiamo la sfida) è lo slo-
gan scelto per la manifesta-
zione della Settimana del
mondo unito, che si terrà
dall’ 1 al 9 maggio in con-
temporanea in tutto il mon-
do. A promuoverla fin dal
1996 i Giovani per un mondo
favore delle famiglie
messe in difficoltà dalla
crisi economica. Il fon-
do ha raccolto in Um-
bria un milione e 300
mila euro grazie ai
quali sono stati erogati
aiuti, che vanno dai
350 a 500 euro mensili,
a 518 persone. Nono-
stante questo le richie-
ste di aiuto sono nume-
rose. Da qui la decisio-
ne degli otto vescovi
umbri di tornare a do-
nare il proprio stipendio
ai disoccupati e ripro-
porre una grande cam-
pagna di solidarietà.
Prevista una nuova col-
letta nelle chiese e una
lettera dei vescovi a
tutti i soggetti istituzio-
nali ed economici, non-
ché a tutti i dipendenti
pubblici, affinché versi-
no un loro contributo.
I vescovi umbri
lanciano una
nuova campagna
a sostegno delle
fasce sociali in
difficoltà, un me-
se del proprio
stipendio per chi
ha perso il lavo-
ro. Ad annunciar-
lo è stato il vescovo di Terni monsignor Vincenzo
Paglia, presidente della Conferenza episcopale
umbra. Un anno fa è stata promossa la costituzio-
ne del Fondo di solidarietà delle Chiese umbre a
TESTIMONI DIGITALI - È L’ORA DEL CONVEGNO
MOVIMENTO DEI FOCOLARI: DALL’1 AL 9 MAGGIO LA SETTIMANA DEL MONDO UNITO