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1 Etichettatura degli alimenti — ASL di Mantova - Mantova — 16/06/2009 Slide 1 Vincenzo Natali ETICHETTATURA DEGLI ALIMENTI Etichettatura degli alimenti — ASL di Mantova - Mantova — 16/06/2009 Slide 2 Vincenzo Natali ETICHETTATURA DEGLI ALIMENTI 1. LA LEGISLAZIONE NAZIONALE, COMUNITARIA E LE LINEE GUIDA 2. IL DECRETO LEGISLATIVO n. 109/1992 e SUCCESSIVE MODIFICHE ed INTEGRAZIONI (fino a D. Lgs. 178/2007 “modifica delle categorie di allergeni”)

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ETICHETTATURADEGLI

ALIMENTI

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ETICHETTATURA DEGLI ALIMENTI

1. LA LEGISLAZIONE NAZIONALE, COMUNITARIA E LE LINEE GUIDA

2. IL DECRETO LEGISLATIVO n. 109/1992 e SUCCESSIVE MODIFICHE ed INTEGRAZIONI

(fino a D. Lgs. 178/2007 “modifica delle categorie di allergeni”)

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ETICHETTATURA DEGLI ALIMENTI

LA LEGISLAZIONE NAZIONALE,

COMUNITARIA E LE LINEE GUIDA

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La legislazione nazionale, comunitaria e le linee guida

Legge 283 del 30/4/1962“Disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande”

L’Articolo 8 introduceva aveva introdotto le regole sull’etichettatura degli alimenti e bevande.

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La legislazione nazionale, comunitaria e le linee guida

Decreto del Presidente della Repubblica n. 327 del 26/3/1980“Regolamento di esecuzione della L. 283/1962 in materia di disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande”

NOTAIl titolo VI “Prescrizioni per le etichette delle sostanze alimentari” (articoli 64, 65, 66 e 67), riportava le indicazioni di cosa e come doveva essere indicato nelle etichette. Il D.P.R. 322 del 18/5/1982 aveva abrogato tali articoli e successivamente, Il D. Lgs. 109/1992 ha abrogato il D.P.R. 322/1982.

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La legislazione nazionale, comunitaria e le linee guida

Decreto Legislativo 109 del 27/1/1992“Attuazione delle direttive 89/395/CEE e 89/396/CEE concernenti l’etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari”

N.B.: è l’attuale norma di base relativa alla etichettatura, presentazione e pubblicità dei prodotti alimentari e delle bevande.

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La legislazione nazionale, comunitaria e le linee guida

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 175 del 6/2/1996 “Regolamento di attuazione della Direttiva 93/102/CE recante modifica della Direttiva 79/112/CE concernente l’etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari destinati al consumatore finale”

N.B.: ha modificato e integrato il D.Lgs. 109/1992, in termini di sostituzione di “Allegato I - Categorie di ingredienti per le quali l’indicazione della categoria può sostituire quella del nome specifico” e “Allegato 2 — Ingredienti obbligatoriamente designati con il nome della categoria seguito dal loro nome specifico o dal numero CE”.

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La legislazione nazionale, comunitaria e le linee guida

Decreto Legislativo 68 del 25/2/2000“Attuazione della Direttiva 97/4/CE, che modifica la direttiva 79/112/CEE, in materia di etichettatura, presentazione e pubblicità dei prodotti alimentari destinati al consumatore”

N.B.: ha modificato e integrato il D.Lgs. 109/1992, in termini di “Elenco indicazioni dei prodotti preconfezionati”, “Denominazione di vendita”, “Ingredienti”, “Esenzioni dall’indicazione degli ingredienti”, “Ingrediente caratterizzante evidenziato”, “Termine minimo di conservazione”, “Prodotti non destinati al consumatore”, “Sanzioni”.

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La legislazione nazionale, comunitaria e le linee guida

Decreto Legislativo 259 del 10/8/2000“Attuazione della Direttiva 1999/10/CE in materia di etichettatura dei prodotti alimentari”

NOTAHa modificato e integrato il D.Lgs. 109/1992, in termini di indicazioni relative a “Ingrediente caratterizzante evidenziato” (dettagliando alcune casistiche) e “Termine minimo di conservazione” (ossia “data fino alla quale il prodotto alimentare conserva le sue proprietà specifiche in adeguate condizioni di conservazione”)

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La legislazione nazionale, comunitaria e le linee guida

Decreto Legislativo 181 del 26/3/2003“Attuazione della direttiva 2000/13/CE concernente l'etichettatura e la presentazione dei prodotti alimentari, nonché la relativa pubblicità”

N.B.: ha modificato e integrato sostanzialmente il D.Lgs. 109/1992 originale, introducendo aspetti relativi a “Campo di applicazione”, “Finalitàdell’etichettatura”, “Indicazioni obbligatorie per i preconfezionati”, “Denominazione di vendita”, “Ingredienti” (con richiesta, per la carne come ingrediente, di indicazione della specie di provenienza), “Designazione aromi”, “Quantità”, “Termine minimo di conservazione, “Data di scadenza”, “Sede dello stabilimento”, “Lotto”, “Imballaggi globali”, “Prodotti sfusi”, “Formaggi freschi a pasta filata”.

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La legislazione nazionale, comunitaria e le linee guida

Decreto Legislativo 114 del 8/2/2006“Attuazione delle Direttive 2003/89/CE, 2004/77/CE e 2005/63/CE in materia di indicazione degli ingredienti nei prodotti alimentari”

N.B.: ha modificato e integrato il D.Lgs. 109/1992, in merito a “Ingredienti”, “Esenzione dall’indicazione degli ingredienti”, “Allegato I — Categorie di ingredienti per le quali l’indicazione della categoria può sostituire quella del nome specifico”, introduzione dell’elenco “Allergeni” (“Allegato II —Sezione III)”, indicazione degli “Allergeni momentaneamente sospesi”(“Allegato II — Sezione IV”), modifiche elenco prodotti contenenti acido glicerrizzico (“Allegato II — Sezione II”),

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La legislazione nazionale, comunitaria e le linee guida

Decreto Legge n. 7 del 31/1/2007“Misure urgenti per la tutela dei consumatori, la promozione della concorrenza, lo sviluppo di attivitàeconomiche e la nascita di nuove imprese”.

N.B.: ha modificato e integrato il D.Lgs. 109/1992 in termini divisibilità e facile individuazione della “Data di scadenza”.

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Circolare n. 165 del 31/3/2000“Linee guida relative al principio della dichiarazione della quantità degli ingredienti (art. 8 del D. Lgs. 109/1992) nonché ulteriori informazioni per la corretta applicazione delle disposizioni riguardanti l’etichettatura dei prodotti alimentari”

N.B.: fornisce, in particolare, alcune interpretazione sulla corretta applicazione del concetto “QUID”.

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Circolare n. 168 del 10/11/2003“Etichettatura, presentazione e pubblicità dei prodotti alimentari”

N.B.: definisce diversi aspetti relativi alla trasparenza ed alla corretta etichettatura di alimenti (uso dei termini “integrale” per i “Prodotti da forno”, “all’aceto” o “con aceto” nei casi di aceto come ingrediente, uso del termine “surgelato” che non può essere concomitante con “congelato”, uso di “uova fresche” come ingrediente e relativa indicazione, uso delle diciture “lavorato a mano” o “produzione artigianale”, limiti qualitativi per le “Paste speciali”, possibilità di uso di nomi di fantasia per “Bevande al gusto di frutta”, etichettatura delle “Carni quando usate come ingredienti”, comprese indicazioni sulle diciture “puro suino” in “Cotechino e Zampone” e in “Mortadella”, indicazioni sulla composizione e natura di alcuni prodotti carnei (“Wurstel”, “Wurstel di pollo”, “Prosciutto cotto”, “Mortadella”, “Strutto”, “Ciccioli”, “Pancetta cubettata”), indicazione per gli “Oli di oliva”commercializzati per uso da ingredienti, informazioni da fornire per i “Prodotti veduti sfusi”, aspetti relativi ai “Preparati per brodo e condimento”, aspetti relativi alla vendita di “Formaggi freschi a pasta filata”, indicazione del “Peso”e “Peso netto”, informazioni da riportare sugli “Imballaggi e contenitori per i liquidi” e delucidazioni sulle informazioni da riportare nei “Prodotti contenenti edulcoranti”.

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La legislazione nazionale, comunitaria e le linee guida

Legge n. 204 del 3/8/2004“Conversione in legge, con modificazioni, del Decreto Legge n. 157 del 24/6/2004, recante disposizioni urgenti per l’etichettatura di alcuni prodotti agroalimentari, nonché in materia di agricoltura e pesca”

N.B.: riguarda disposizioni sull’uso del termine “fresco” per il “Latte pastorizzato” e per il “Latte pastorizzato alta qualità”, sull’obbligatorietà di indicazione dell’“Origine delle materie prime”(“Origine olive e luogo di molitura per l’Olio di Oliva vergini ed extravergini”) e l’uso del termine “Vitello” (bovino, macellati prima dell’8° mese di vita, la cui carcassa non superi 185 kg).La CE ha definito “non applicabile” (perchè potrebbe determinare concorrenza sleale) la parte di questo dispositivo che riguarda l’origine delle materie prime. L’Italia non lo ha mai ritirato, né reso definitivo.

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Decreto Interministeriale del 17/2/2006“Passata di pomodoro. Origine del pomodoro fresco”

N.B.: indicazioni relative all’origine delle materie prime (Obbligo di indicare “prodotto ottenuto da materie prime fresche”, oltre allo stato in cui èstata effettuata la coltivazione) nella “Passata di Pomodoro”.La CE ha definito “non applicabile” (perchè potrebbe determinare concorrenza sleale) la parte di questo dispositivo che riguarda l’origine delle materie prime. L’Italia non lo ha mai ritirato, né reso definitivo.

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La legislazione nazionale, comunitaria e le linee guida

Decreto Ministeriale del 19/6/2002“Modalità per l'applicazione di disposizioni comunitarie in materia di commercializzazione delle uova, concernenti l'uso di particolari diciture, ai sensi del Regolamento CEE n. 1274/91 della Commissione del 15 maggio 1991”

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Decreto Interministeriale del 21/9/2005“Disciplina della produzione e della vendita di taluni prodotti di salumeria”

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La legislazione nazionale, comunitaria e le linee guida

Decreto Interministeriale del 22/7/2005(Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e Ministero delle Attività Produttive)

“Disciplina della produzione e della vendita di taluni prodotti dolciari da forno”

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La legislazione nazionale, comunitaria e le linee guida

Decreto Ministeriale n. 106 del 31/01/1997“Regolamento concernente la produzione e la commercializzazione del sale alimentare comune”

Decreto Ministeriale n. 562 del 10/08/1995“Regolamento concernente la produzione e il commercio di sale da cucina iodurato e di sale iodurato e iodato”

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Regolamento (CE) n. 1760/2000/CE“Istituzione di un sistema di identificazione e di registrazione dei bovini ed etichettatura delle carni bovine e dei prodotti a base di carni bovine, e abrogazione del Reg. (CE) n. 820/97 del Consiglio”Regolamento (CE) n. 1825/2000/CE“Modalità di applicazione del Reg. 1760/2000/CE su etichettatura di carni bovine e di prodotti a base di carni bovine”Decreto Ministero Politiche Agricole del 30/8/2000“Indicazioni e modalità applicative del Regolamento 1760/2000/CE sull’etichettatura obbligatoria e su quella facoltativa della carni bovine e dei prodotti a base di carni bovine”

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La legislazione nazionale, comunitaria e le linee guida

Regolamento 1830/2003/CE“Tracciabilità e l'etichettatura di organismi geneticamente modificati e tracciabilità di alimenti e mangimi ottenuti da organismi geneticamente modificati, nonché recante modifica della direttiva 2001/18/CE”

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La legislazione nazionale, comunitaria e le linee guida

Regolamento n. 853/2004/CE del 10/08/1995“Norme specifiche in materia di igiene degli alimenti di origine animale”

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La legislazione nazionale, comunitaria e le linee guida

Regolamento (CE) n. 510/2006 del 20/3/2006“Protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d’origine dei prodotti agricoli e alimentari”

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La legislazione nazionale, comunitaria e le linee guida

Regolamento n. 2073/2005/CE del 15/11/2005“Criteri microbiologici applicabili ai prodotti alimentari”

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La legislazione nazionale, comunitaria e le linee guida

Decreto Ministeriale 209 del 27/2/1996“Regolamento concernente la disciplina degli additivi alimentari permessi nella preparazione per la conservazione delle sostanze alimentari in attuazione delle direttive 94/34/CE, 94/35/CE, 95/2/CE e 95/31/CE”e successive modifiche ed integrazioni

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La legislazione nazionale, comunitaria e le linee guida

Decreto Legislativo 107 del 25/1/1992“Attuazione delle direttive 88/388/CEE e 91/71CEE relative agli aromi destinati ad essere impiegati nei prodotti alimentari ed ai materiali di base per la loro preparazione”e successive modifiche ed integrazioni

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La legislazione nazionale, comunitaria e le linee guida

FEDERALIMENTARE

“Linee guida per l’etichettatura degli allergeni” (21/03/2005).

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La legislazione nazionale, comunitaria e le linee guida

CODEX ALIMENTARIUS

CODEX STAN 1-1985(Rev. 1-1991, amended in 23°(1999) and 24th (2001) sessions)

“Codex General Standard for the labelling of prepackaged food”.

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ETICHETTATURA DEGLI ALIMENTI

IL DECRETO LEGISLATIVO n. 109del 27/1/1992

e successive modifiche ed integrazioni

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CONTENUTICAPO I (Articoli 1 ÷ 18) - “Aspetti generali e Sanzioni”CAPO II (Articoli 19 ÷ 30) — “Disposizioni verticali, Norme finali e transitorie”ALLEGATO 1 “Aspetti relativi a modalità di indicazione di alcuni ingredienti”ALLEGATO 2 (Sezioni I-II-III-IV) — “Aspetti relativi a ingredienti obbligatoriamente designati con nome categoria e nome specifico o dal numero CE, ulteriori indicazioni specifiche da riportare nell’etichettatura, indicazioni relative alla presenza degli Allergeni alimentari”

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Il D. Lgs. 109/1992Articoli del “CAPO I”:

Art. 1 — “Campo di applicazione”Art. 2 — “Finalità dell’etichettatura dei prodotti

alimentari”Art. 3 — “Elenco delle indicazioni dei prodotti

preconfezionati”Art. 4 — “Denominazione di vendita”Art. 5 — “Ingredienti”Art. 6 — “Designazioni degli aromi”Art. 7 — “Esenzioni dall’indicazione degli ingredienti”Art. 8 — “Ingrediente caratterizzante evidenziato”Art. 9 — “Quantità”Art. 10 — “Termine minimo di conservazione”Art. 10 bis — “Data ci scadenza”

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Articoli del “CAPO I”:Art. 11 — “Sede dello stabilimento”Art. 12 — “Titolo alcolimetrico”Art. 13 — “Lotto”Art. 14 — “Modalità di indicazione delle menzioni

obbligatorie dei prodotti preconfezionati”Art. 15 — “Distributori automatici diversi da impianti di

spillatura”Art. 16 — “Vendita dei prodotti sfusi”Art. 17 — “Prodotti non destinati al consumatore”Art. 18 — “Sanzioni”

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Il D. Lgs. 109/1992Articoli del “CAPO II”:

Art. 19 — “Birra”Art. 20 — “Burro”Art. 21 — “Camomilla”Art. 22 — “Cereali, sfarinati, pane o paste alimentari”Art. 23 — “Formaggi freschi a pasta filata”Art. 24 — “Margarina e grassi idrogenati”Art. 25 — “Miele”Art. 26 — “Olio di oliva e di semi”Art. 27 — “Pomodori pelati e concentrati di pomodoro”Art. 28 — “Riso”Art. 29 — “Norme finali”Art. 30 — “Norme transitorie”

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Il D. Lgs. 109/1992Contenuti dell’“ALLEGATO 1”:

“Categoria di ingredienti per i quali l’indicazione della categoria può sostituire quella del nome specifico” .

Contenuti dell’“ALLEGATO 2”:Sezione I - “Ingredienti obbligatoriamente designati con il

nome della categoria seguito dal loro nome specifico o dal numero CE”.

Sezione II — “Ulteriori indicazioni da riportare nella etichettatura dei prodotti alimentari”.

Sezione III — “Allergeni alimentari”.Sezione IV — “Elenco degli ingredienti temporaneamente

esclusi dalla sezione III”.

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Art. 1 “Campo di applicazione”

Il D. Lgs. 109/1992 disciplina i “prodotti alimentari, destinati alla vendita al consumatore nell’ambito del mercato nazionale, salvo quanto previsto dall’articolo 17 (“Prodotti non destinati al consumatore”), nonché la loro presentazione e relativa pubblicità”.

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Art. 1 “Campo di applicazione”

ETICHETTATURA: insieme delle menzioni, delle indicazioni, dei marchi di fabbrica o di commercio, delle immagini o dei simboli che si riferiscono al prodotto alimentare e che figurano direttamente sull’imballaggio o su un’etichetta appostavi o sul dispositivo di chiusura o su cartelli, anelli o fascette legati al prodotto medesimo, o, in mancanza, in conformità a quanto stabilito negli articoli 14 (“Menzioni obbligatorie”), 16 (“vendita dei prodotti sfusi”) e 17 (“Prodotti non destinati al consumatore”), sui documenti di accompagnamento del prodotto alimentare.

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Art. 1 “Campo di applicazione”

PRODOTTO ALIMENTARE PRECONFEZIONATO: unità di vendita destinata ad essere presentata come tale al consumatore ed alla collettività, costituita da un prodotto alimentare e dall’imballaggio in cui è stato immesso prima di essere posto in vendita, avvolta interamente o in parte da tale imballaggio ma comunque in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata.

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Art. 1 “Campo di applicazione”

PRESENTAZIONE DEI PRODOTTI ALIMENTARI: 1. la forma o l’aspetto conferito ai prodotti alimentari

o alla loro confezione.2.il materiale utilizzato per il loro confezionamento.3.il modo in cui sono disposti sui banchi di vendita.4.l’ambiente nel quale sono esposti.

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Il D. Lgs. 109/1992Art. 1 “Campo di applicazione”

PRODOTTO ALIMENTARE PREINCARTATO: unità di vendita costituita da un prodotto alimentare e dall’involucro nel quale è stato posto o avvolto negli esercizi di vendita.CONSUMATORE: il consumatore finale nonché i ristoranti, gli ospedali, le mense ed altre collettività analoghe.

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Art. 1 “Campo di applicazione”

NON SONO CONSIDERATI PRODOTTI ALIMENTARI PRECONFEZIONATI: i prodotti alimentari non avvolti da alcun involucro nonché quelli di grossa pezzatura anche se posti in involucro protettivo, generalmente venduti previo frazionamento; le fascette e le legature, anche se piombate, non sono considerate involucro o imballaggio.

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Il D. Lgs. 109/1992Art. 2 “Finalità dell’etichettatura dei prodotti alimentari”L’etichettatura (e la presentazione e pubblicità dei prodotti

alimentari) deve assicurare una corretta e trasparente informazione del consumatore, al fine di:non trarre in errore l’acquirente sulle caratteristiche del prodotto alimentare e precisamente sulla natura, sulla identità, sulla qualità, sulla composizione, sulla quantità, sulla conservazione, sull’origine o la provenienza, sul modo di fabbricazione o di ottenimento del prodotto stesso.non attribuire al prodotto alimentare effetti o proprietà che non possiede.non suggerire che il prodotto alimentare possiede caratteristiche particolari, quando tutti i prodotti alimentari analoghi possiedono caratteristiche identiche. non attribuire al prodotto alimentare proprietà atte e prevenire, curare o guarire una malattia umana, né accennare a tali proprietà, fatte salve le disposizioni relative alle acque minerali ed ai prodotti alimentari destinati a un’alimentazione particolare.

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Vincenzo Natali

Il D. Lgs. 109/1992Art. 3 “Elenco delle indicazioni dei prodotti preconfezionati”I prodotti preconfezionati devono riportare le indicazioni :

denominazione di vendita.elenco degli ingredienti.quantità netta o, nel caso di prodotti preconfezionati in quantità unitarie costanti, la quantità nominale.il termine minimo di conservazione o, nel caso di prodotti molto deperibili dal punto di vista microbiologico, la data di scadenza.il nome, la ragione sociale o il marchio depositato e la sede o del fabbricante o del confezionatore o di un venditore stabilito nella comunità europea (ATTENZIONE: si incrocia con il Reg. 853/2004/CE !!!!).

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Vincenzo Natali

Il D. Lgs. 109/1992Art. 3 “Elenco delle indicazioni dei prodotti preconfezionati”I prodotti preconfezionati devono riportare le indicazioni :

la sede dello stabilimento di produzione e confezionamento (per sede si intende la località ove èubicato lo stabilimento).

Come indicato dall’art. 11, la sede può essere omessa se: lo stabilimento è ubicato nello stesso luogo della sede già indicato in etichetta.i prodotti preconfezionati provengono da altri paesi e sono messi in vendita in Italia, tal quali. (ATTENZIONE alle “Produzioni a marchio e su ricetta”)il prodotto preconfezionato riporta la bollatura sanitaria.

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Il D. Lgs. 109/1992

Art. 3 “Elenco delle indicazioni dei prodotti preconfezionati”I prodotti preconfezionati devono riportare le indicazioni:

titolo alcolimetrico volumico effettivo per le bevande con contenuto alcolico superiore a 1,2 % in volume.una dicitura che consenta di identificare il lotto del prodotto. (ATTENZIONE: si incrocia con il Reg. 178/2002/CE !!!!)

modalità di conservazione e utilizzazione qualora sia necessaria l’adozione di particolari accorgimenti in funzione della natura del prodotto. (ATTENZIONE: si incrocia con il Reg. 2073/2005/CE !!!!)

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Vincenzo Natali

Il D. Lgs. 109/1992

Art. 3 “Elenco delle indicazioni dei prodotti preconfezionati”I prodotti preconfezionati devono riportare le indicazioni:

istruzioni per l’uso, ove necessario. (ATTENZIONE: si incrocia con il Reg. 2073/2005/CE !!!!)

il luogo di origine o di provenienza, nel caso in cui l’omissione possa indurre in errore l’acquirente circa l’origine o la provenienza del prodotto (le modalità per indicare tali diciture dovranno essere definite con Decreto Interministeriale Attività Produttive e Politiche Agricole e Forestali)

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Il D. Lgs. 109/1992Art. 3 “Elenco delle indicazioni dei prodotti preconfezionati”

le indicazioni devono essere riportate in lingua italiana e possono essere riportate anche in più lingue (nel caso di menzioni che non abbiano corrispondenti termini italiani, è consentito riportare le menzioni originarie).l’indicazione del termine minimo di conservazione o della data di scadenza deve figurare in modo facilmente visibile, chiaramente leggibile e indelebile e in un campo visibile di facile individuazione da parte del consumatore.fatte salve norme specifiche, le indicazioni di cui sopra devono figurare sulle confezioni o sulle etichette nel momento in cui i prodotti sono posti in vendita.

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Il D. Lgs. 109/1992

Art. 3 “Elenco delle indicazioni dei prodotti preconfezionati”quantità di taluni ingredienti o categorie di ingredienti, come previsto dall’art. 8.(“QUID” = Quantità di Ingrediente Caratterizzante, ossia che “differenzia”

e/o “da valore” al prodotto preconfezionato)

Quanto definito dall’art. 3 del D. Lgs. 109/1992 non pregiudica l’applicazione delle norme metrologiche, fiscali e ambientali che impongono ulteriori obblighi di etichettatura.

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Il D. Lgs. 109/1992Art. 4 “Denominazione di vendita”

La denominazione di vendita deve essere quella prevista dalle disposizioni comunitarie o, nel caso di assenza di queste, dalle disposizioni legislative, regolamentari o amministrative dell’ordinamento italiano, oppure, nel caso di assenza di questi, tale nomenclatura è costituita dal nome consacrato da usi e consuetudini o da una descrizione del prodotto alimentare e, se necessario, da informazioni sulla sua utilizzazione, in modo da consentire all’acquirente di conoscere l’effettiva natura del prodotto stesso e poterlo distinguere dai prodotti con i quali potrebbe essere confuso.

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Il D. Lgs. 109/1992

Art. 4 “Denominazione di vendita”Se non viene generata confusione all’acquirente e se non vengono generate confusioni con altri prodotti presenti sul mercato in cui il prodotto è immesso (in termini di composizione o fabbricazione), può essere utilizzata la denominazione di vendita sotto il quale il prodotto è legalmente fabbricato e venduto nello stato membro di origine.

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Il D. Lgs. 109/1992Art. 4 “Denominazione di vendita”

Il produttore o il soggetto responsabile dell’immissione di un prodotto sul mercato può procedere a richiedere al Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato, di concerto al Ministero della Salute ed al Ministero delle Politiche Agricole, una nuova denominazione o diversa da quelle in essere. Analogamente possono essere richieste approvazioni di nuove (o diverse da quelle esistenti) specifiche merceologiche o indicazioni di utilizzazione.

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Vincenzo Natali

Il D. Lgs. 109/1992Art. 4 “Denominazione di vendita”

La denominazione di vendita non può essere sostituita da marchi di fabbrica, di commercio o da nomi di fantasia.La denominazione di vendita comporta anche l’indicazione relativa allo stato fisico in cui si trova il prodotto alimentare o al trattamento specifico subito, quando la sua omissione potrebbe determinare confusione nell’acquirente (ad esempio: concentrato, in polvere, liofilizzato, affumicato). Non rientrano in tale accezione le indicazioni relative alla conservazione a basse temperature.Nel caso di trattamenti con radiazioni ionizzanti, èobbligatoria la dicitura “irradiato” o “trattato con radiazioni ionizzanti”.

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Il D. Lgs. 109/1992Art. 5 “Ingredienti”

INGREDIENTE: qualsiasi sostanza, compresi gli additivi, utilizzata nella fabbricazione o nella preparazione di un prodotto alimentare, ancora presente nel prodotto finito, anche se in forma modificata.Gli ingredienti devono essere designati con il loro nome specifico, a parte i casi in cui gli ingredienti stessi possano essere indicati con la categoria di appartenenza. (vedi i prodotti e categorie indicati nell’Allegato 1 del presente D. Lgs. ossia: amido(i), fecola(e), burro di cacao, carne di “nome della(e) specie”, formaggio(i), gomma base, grasso o materia grassa (completati dal qualificativo “animale” o “vegetale”), olio (completato dal qualificativo “animale” o “vegetale” o “idrogenato” nel caso in cui sia stato effettuato tale trattamento), pangrattato, pesce (i), pianta(e) aromatica(he) o “miscela di piante aromatiche”).

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Il D. Lgs. 109/1992

Art. 5 “Ingredienti”Gli ingredienti che appartengono ad una delle categorie riportate nell’Allegato 2 del presente D. Lgs. 109/1992, devono essere designati con il nome della categoria a cui appartengono, seguito dal loro nome specifico o dal relativo numero CE (acidificanti, addensanti, agenti di carica, agenti di resistenza, agenti di rivestimento, agenti di trattamento della farina, agenti lievitanti, amidi modificati (per tale categoria non è obbligatorio indicare il nome specifico o il numero CE), antiagglomeranti, antiossidanti, antischiumogeni, coloranti, conservanti, correttori di acidità, edulcoranti, emulsionanti esaltatori di sapidità, gas propulsore, gelificanti, sali di fusione (necessari da indicare solo per i formaggi fusi e per i prodotti a base di formaggio fuso), stabilizzanti, umidificanti).Quando uno di questi ingredienti appartiene a più di una categoria, deve essere indicata quella corrispondente alla funzione principale svolta dall’ingrediente nel prodotto considerato.

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Il D. Lgs. 109/1992Art. 5 “Ingredienti”

Nel caso in cui il prodotto alimentare contenga Polioli o Aspartame o entrambi, l’etichettatura deve contenere le seguenti avvertenze (aspetti richiesti dall’art. 13 del D. M. 209 del 27/2/1996 e successive modifiche ed integrazioni):

“un consumo eccessivo può avere effetti lassativi”, nel caso di prodotti alimentari con quantità di Polioli maggiori al 10%“contiene una fonte di fenilalanina” nel caso di prodotti contenenti Aspartame

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Il D. Lgs. 109/1992

Art. 5 “Ingredienti”Gli ingredienti indicati nell’Allegato 2 Sezione III del presente D. Lgs. 109/1992 (“Allergeni”) (ad esclusione di quelli temporaneamente sospesi e riportati in Sezione IV dello stesso allegato) e quelli definiti dalla Direttiva 2006/142/CE, utilizzati nella fabbricazione di un prodotto finito come tali o derivanti da un altro ingrediente presente nello stesso elenco, o presenti anche in forma modificata nel prodotto finito stesso, devono essere indicati nell’elenco degli ingredienti, se non figurano nella denominazione di vendita del prodotto finito. Tale indicazione deve essere fornita anche per bevande contenenti alcol in quantitàsuperiore a 1,2 % in volume.

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Vincenzo Natali

Il D. Lgs. 109/1992Art. 5 “Ingredienti”

Nota: “Indicazioni della presenza di Allergeni”:1. L’indicazione della presenza della sostanza, se non presente nell’elenco degli

ingredienti DEVE ESSERE FORNITA con la dicitura “contiene nome allergene”(vedi comma 2-quater).

2. ATTENZIONE al corretto uso di indicazioni quali “prodotto in stabilimento che lavora nome allergene” (si rischia di non far comprare il prodotto alle categorie sensibili), o “potrebbero essere presenti tracce di nome allergene”(si da adito a pensare che l’azienda non abbia fatto una adeguata analisi dei pericoli e valutazione di rischio).

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Il D. Lgs. 109/1992ALLERGENI (D. Lgs. 109/1992

Cereali contenenti glutine (grano, segale, orzo, avena, farro, kamut o loro ceppi ibridati) e prodotti derivati ad esclusione di sciroppi di glucosio a base di frumento compreso il destrosio, di maltodestrine a base di frumento, di sciroppi di glucosio a basedi orzo, di cereali utilizzati per la distillazione di alcool.Crostacei e prodotti derivati.Uova e prodotti derivati ad esclusione del lisozima (prodotto da uova) utilizzato come additivo nel vino e di albumina (prodotta da uova) utilizzata come chiarificante nel vino e nel sidro.Pesce e prodotti derivati ad esclusione della gelatina di pesce impiegata come supporto per la preparazione di vitamine o di carotenoidi per gli aromi e della gelatina di pesce utilizzata come chiarificante nella birra, nel sidro e nel vino.

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Il D. Lgs. 109/1992ALLERGENI (D. Lgs. 109/1992)

Arachidi e prodotti derivati.Soia e prodotti derivati, esclusi olio e grasso di soia raffinato, tocoferoli misti naturali (E306), tocoferolo D-alfa naturale, tocoferolo acetato D-alfa naturale, tocoferolo succinato D-alfa naturale a base di soia, oli vegetali derivati da fitosteroli efitosteroli esteri a base di soia, estere di stanolo vegetale prodotto da steroli di olio vegetale a base di soia.Latte e prodotti derivati (compreso il lattosio) ad esclusione del siero di latte utilizzato nella distillazione per alcool, il lactitolo e i prodotti a base di latte (caseine) utilizzate come chiarificanti nel vino e nel sidro.Sedano e prodotti derivati ad esclusione delle foglie e dei semi di sedano e dell’olioresina di sedano.Semi di sesamo e prodotti derivati.

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Vincenzo Natali

Il D. Lgs. 109/1992ALLERGENI (D. Lgs. 109/1992 e Direttiva 2006/142/CE)

Frutta a guscio cioè mandorle (Amigdalus communis), nocciole (Corylus avellana), noci comuni (Juglans regia), noci di acagiù(Anacardium occidentale), noci di pecan (Carya illinoiesis), noci del brasile (Bertholletia excelsa), pistacchi (Pistacia vera), noci del Queensland (Macadamia ternifolia) e prodotti derivati ad esclusione della frutta a guscio utilizzata nei distillati di alcol e della frutta a guscio (mandorle e noci) utilizzate (come aromi) in alcool.Senape e prodotti derivati ad esclusione dell’olio di senape, dell’olio di semi di senape, dell’olioresina di semi di senape.Anidride solforosa e solfiti in concentrazioni superiori a 10 mg/kg o 10 mg/l espressi come SO2.Lupino e prodotti a base di lupino.Molluschi e prodotti a base di molluschi.

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Il D. Lgs. 109/1992Art. 5 “Ingredienti”

L’elenco degli ingredienti deve essere preceduto dalla parola “ingrediente” e deve essere costituito dalla enumerazione di tutti gli ingredienti del prodotto alimentare in ordine di peso decrescente al momento della loro utilizzazione (ai sensi della ricetta di produzione).L’acqua e gli altri ingredienti volatili sono aggiunti nell’elenco in funzione del loro peso nel prodotto finito. L’acqua aggiunta può non essere menzionata ove non superi, in peso, il 5% del prodotto finito (la quantità di acqua aggiunta come ingrediente in un prodotto alimentare è determinata sottraendo la quantitàtotale degli altri ingredienti diversi dall’acqua, adoperati al momento di utilizzazione, dal peso del prodotto finito).

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Vincenzo Natali Il D. Lgs. 109/1992Art. 5 “Ingredienti”Gli ingredienti utilizzati in forma concentrata o

disidratati e ricostituiti al momento della utilizzazione possono essere citati considerando il peso prima della concentrazione o disidratazione, utilizzando in tal caso la denominazione originaria.Nel caso di prodotti concentrati o disidratati, da consumarsi dopo essere stati ricostituiti, gli ingredienti possono essere elencati secondo l’ordine delle proporzioni del prodotto ricostituito, purché la loro elencazione sia accompagnata da una dicitura del tipo “ingredienti del prodotto ricostituito” o “ingredienti del prodotto pronto per il consumo”.

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Il D. Lgs. 109/1992

Art. 5 “IngredientiNel caso di tipi diversi di frutta, ortaggi, funghi, dei quali nessuno abbia predominanza di peso rilevante, quando utilizzati in miscuglio in proporzioni variabili come ingrediente, possono essere raggruppati con la denominazione generica di “frutta”, “ortaggi”, “funghi”immediatamente seguita dalla menzione “in proporzione variabile” e dalla elencazione dei tipi di frutta, ortaggi, funghi presenti. Il miscuglio deve essere indicato, nell’elenco degli ingredienti, in funzione del peso globale della frutta, ortaggi, funghi.

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Il D. Lgs. 109/1992

Art. 5 “Ingredienti”Nel caso di miscuglio di spezie o di piante aromatiche in cui nessuna delle componenti abbia predominanza di peso rilevante, gli ingredienti possono essere elencati anche in un altro ordine, purché la loro elencazione sia accompagnata da una dicitura quale “in proporzione variabile”.Gli ingredienti che costituiscono meno del 2% nel prodotto finito, possono essere elencati senza rispettare il relativo ordine ponderale.

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Il D. Lgs. 109/1992

Art. 5 “Ingredienti”Gli ingredienti simili o tra loro sostituibili, utilizzabili nella preparazione di prodotti alimentari senza alterarne la composizione, la natura o il valore percepito, purché non siano additivi elencati nell’Allegato 2 Sezione I del presente D. Lgs. 109/1992, e purché non superino in peso il 2% del prodotto finito, possono essere indicati nell’elenco degli ingredienti, con la menzione “contiene nome ingrediente e/o nome ingrediente”, purché uno di essi sia presente nel prodotto finito.

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Il D. Lgs. 109/1992

Art. 5 “Ingredienti”Un ingrediente composto può essere indicato nell’elenco con la propria denominazione prevista da norme specifiche o consacrata dall’uso in funzione del peso globale, purché seguito immediatamente dalla enumerazione dei relativi componenti. Nel caso di ingredienti che hanno subito trattamenti con radiazioni ionizzanti, la menzione del trattamento deve accompagnare il nome dell’ingrediente stesso

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Il D. Lgs. 109/1992Art. 5 “Ingredienti”

L’enumerazione degli ingredienti non è obbligatoria se:l’ingrediente composto (purché diverso dagli additivi se non quelli che seppur presenti in quanto a loro volta presenti in un ingrediente, non svolgono alcuna funzione specifica nel prodotto finito) ha una composizione specificata dalla normativa comunitaria e costituisce meno del 2% del peso del prodotto finito.l’ingrediente composto è costituito da miscugli di spezie e/o erbe e rappresenta meno del 2% del prodotto finito.l’ingrediente composto è un prodotto per il quale la normativa comunitaria non rende obbligatorio l’elenco degli ingredienti.

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Il D. Lgs. 109/1992Art. 7 “Esenzione dall’indicazione degli ingredienti”

Non sono considerati ingredienti e quindi non devono essere specificatamente menzionati nell’elenco degli ingredienti:i costituenti di un ingrediente che durante la produzione/lavorazione, sono stati temporaneamente tolti e poi re-immessi in quantità non superiore al tenore inizialegli additivi alimentari la cui presenza è dovuta esclusivamente al fatto che erano contenuti in uno o più ingredienti del prodotto, purché non svolgano alcuna funzione nel prodotto finito (vedi art. 5 lettera g) e art. 20 della L. 283/1962)i coadiuvanti tecnologici

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Il D. Lgs. 109/1992Art. 7 “Esenzione dall’indicazione degli ingredienti”Non sono considerati ingredienti e quindi non devono

essere specificatamente menzionati nell’elenco degli ingredienti:le sostanze utilizzate, nelle dosi strettamente necessarie, come solventi o supporti per gli additivi e per gli aromi e le sostanze utilizzate (come prescritto da norme specifiche) come rilevatoriLe sostanze che, pur non essendo additivi sono utilizzate con stesse finalità e stesse modalità dei coadiuvanti tecnologici e che rimangono presenti nel prodotto finito anche se in forma modificata

N.B.: tutto quanto sopra indicato non risulta applicabile nel caso in cui le sostanze indicate siano elencate nell’Allegato 2 Sezione III del presente D. Lgs. 109/1992 (“ALLERGENI”)

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Il D. Lgs. 109/1992Art. 7 “Esenzione dall’indicazione degli ingredienti”

Non è richiesta l’indicazione degli ingredienti nel caso di:prodotti costituiti d un solo ingrediente che costituisce ance la denominazione di vendita (a parte l’eventuale presenza di norme specifiche)latte fermentato, creme di latte fermentate, formaggi, burro, purché non siano stati aggiunti ingredienti dai costituenti propri del latte, del sale e degli enzimi e colture di microrganismi necessari per la fabbricazione (a parte il sale aggiunto nei formaggi freschi, nei formaggi fusi e nel burro che, invece deve essere considerato ingrediente e dichiarato)

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Il D. Lgs. 109/1992Art. 7 “Esenzione dall’indicazione degli ingredienti”

Non è richiesta l’indicazione degli ingredienti nel caso di:ortofrutticoli freschi, comprese le patate, che non siano stai sbucciati, tagliati o che non abbiano subito trattamentiacque gassate che riportano tale caratteristica nella menzione di venditaacqueviti, distillati, mosti, vini, vini spumanti, vini frizzanti, vini liquorosi, birre con contenuto alcolico superiore a 1,2 % in volumeaceti di fermentazione derivanti da un solo prodotto di base e purché non siano stati aggiunti altri ingredienti

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Il D. Lgs. 109/1992

Art. 7 “Esenzione dall’indicazione degli ingredienti”

L’indicazione dell’acqua non è richiesta nel caso di:uso dell’acqua nel processo di fabbricazione solo per ricostituire lo stato originale di un ingrediente utilizzato in forma concentrata o disidratatauso come liquido di copertura non consumatoaceto, quando è indicato il contenuto aceticoalcol e le bevande alcoliche quando è indicato il contenuto di alcol

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Il D. Lgs. 109/1992Art. 8 “Ingrediente caratterizzante evidenziato” (“QUID”)

L’indicazione di un ingrediente o di una categoria di ingredienti usata nella fabbricazione o preparazione di un prodotto alimentare è obbligatoria se:l’ingrediente o la categoria di ingredienti figura nella denominazione di vendita o sia generalmente associato dl consumatore alla denominazione di vendita l’ingrediente o la categoria di ingredienti è messa in rilievo nell’etichettatura con parole, immagini o rappresentazione grafica

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Il D. Lgs. 109/1992

Art. 8 “Ingrediente caratterizzante evidenziato” (“QUID”)

L’indicazione di un ingrediente o di una categoria di ingredienti usata nella fabbricazione o preparazione di un prodotto alimentare è obbligatoria se:L’ingrediente o la categoria di ingredienti è essenziale per caratterizzare un prodotto alimentare e distinguerlo dai prodotti con i quali potrebbe essere confuso per la sua denominazione o il suo aspetto

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Il D. Lgs. 109/1992

Art. 8 “Ingrediente caratterizzante evidenziato” (“QUID”)

Non risulta obbligatorio indicare la quantità di un ingrediente se:è indicata la quantità sgocciolata dell’ingrediente o della categoria di ingredienti caratterizzantela quantità dell’ingrediente o della categoria di ingredienti caratterizzante è indicata in virtù di specifiche disposizioni comunitarie

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Il D. Lgs. 109/1992Art. 8 “Ingrediente caratterizzante evidenziato” (“QUID”)

Non risulta obbligatorio indicare la quantità di un ingrediente se:l’ingrediente o della categoria di ingredienti caratterizzante è usata in piccole dosi come aromatizzantel’ingrediente, pur figurando nella denominazione di vendita, non è tale da determinare la scelta del consumatore per il fatto che la variazione della quantità non è essenziale per caratterizzare il prodotto alimentare, né è tale da distinguerlo da prodotti simili

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Il D. Lgs. 109/1992Art. 8 “Ingrediente caratterizzante evidenziato” (“QUID”)

Non risulta obbligatorio indicare la quantità di un ingrediente se:le quantità dell’ingrediente o della categoria di ingredienti sono stabilite da norme comunitarie senza l’obbligo di indicazione in etichettanel caso di “miscugli” di frutta, ortaggi funghi (vedi art. 5 comma 8 del presente D. Lgs. 109/1992) e di spezie o di piante aromatiche (vedi art. 5 comma9 del presente D. Lgs. 109/1992)

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Il D. Lgs. 109/1992Art. 8 “Ingrediente caratterizzante evidenziato” (“QUID”)

Non risulta obbligatorio indicare la quantità di un ingrediente se:la dizione “edulcorante/i” o “con zucchero/i”accompagna la denominazione di venditasi indicano aggiunte di vitamine e di sali minerali, nei casi in cui tali sostanze sono indicate nell’etichettatura nutrizionale facoltativa, definita ai sensi del decreto legislativo n. 77 del 16/2/1993

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Il D. Lgs. 109/1992Art. 8 “Ingrediente caratterizzante evidenziato” (“QUID”)

Ai sensi di quanto precedentemente detto, la quantitàindicata, espressa in percentuale, corrisponde alla quantità dell’ingrediente o degli ingredienti al momento della loro utilizzazione nella preparazione del prodottoL’indicazione della quantità dell’ingrediente o categoria di ingrediente caratterizzante deve essere apposta nella denominazione di vendita del prodotto alimentare o in prossimità di essa, oppure nell’elenco degli ingredienti accanto all’ingrediente o alla categoria di ingredienti in questione

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Il D. Lgs. 109/1992Art. 8 “Ingrediente caratterizzante evidenziato” (“QUID”)

Nel caso di prodotti, la cui quantità di acqua diminuisce a seguito di trattamenti termici o di altro tipo, la quantità dell’ingrediente o categoria di ingredienti caratterizzanti deve corrispondere a quella del momento di utilizzazione per la preparazione del prodotto, rispetto al prodotto finito, ed essere espressa in percentualeLa quantità degli ingredienti volatili è indicata in funzione del loro peso nel prodotto finito

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Il D. Lgs. 109/1992Art. 8 “Ingrediente caratterizzante evidenziato” (“QUID”)

La quantità degli ingredienti utilizzati in forma concentrata o disidratata e ricostituiti al momento della fabbricazione può essere indicata in funzione del loro peso prima della concentrazione o della disidratazioneNel caso di alimenti concentrati o disidratati cui va aggiunta acqua, la quantità degli ingredienti può essere espressa in funzione del loro peso rispetto al prodotto ricostituito

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Art. 11 “Sede dello stabilimento”

La sede dello stabilimento può essere omessa se:lo stabilimento è ubicato nello stesso luogo della sede già indicato in etichetta i prodotti preconfezionati provengono da altri paesi e sono messi in vendita in Italia, tal quali il prodotto preconfezionato riporta la bollatura sanitaria

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Il D. Lgs. 109/1992Art. 11 “Sede dello stabilimento”

Nel caso in cui una impresa disponga di piùstabilimenti, è consentito indicare sull’etichetta tutti gli stabilimenti purché quello effettivo sia evidenziato mediante punzonatura o altro segnoNel caso in cui una impresa provvede alla distribuzione o vendita di prodotti sulle cui confezioni non è indicato il nome o ragione sociale o marchio depositato e la sede del fabbricante o del confezionatore, la sede dello stabilimento deve essere completata dall’indirizzo o, in mancanza, da una indicazione che ne agevoli l’individuazione

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Il D. Lgs. 109/1992Art. 17 “Prodotti non destinati al consumatore”

I prodotti alimentari destinati all’industria, agli utilizzatori commerciali intermedi ed agli artigiani, per i loro usi professionali o per essere sottoposti ad ulteriori lavorazioni, nonché i semilavorati non destinati al consumatore, devono riportare le seguenti informazioni:

denominazione di venditaquantità netta o, nel caso di prodotti preconfezionati in quantità unitarie costanti, la quantità nominalenome o ragione sociale o marchio depositato e sede o del fabbricante o del confezionatore o di un venditore stabilito nella CEuna dicitura che consenta di identificare il lotto di appartenenza del prodotto

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Art. 17 “Prodotti non destinati al consumatore”

Le indicazioni necessarie in conformità al presente articolo, possono anche essere riportate sull’imballaggio o sul recipiente o sulla confezione o su una etichetta apposta sul prodotto stesso o sui documenti commerciali, non essendo obbligatorio l’uso, in tal caso, della lingua italiana e devono precedere o accompagnare il prodotto alla consegna.

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Art. 18 “Sanzioni”

Violazione delle disposizioni di cui all’art. 2 “Finalitàdell’etichettatura dei prodotti alimentari”: da 3.000 a 18.000 €Violazione delle disposizioni di cui all’art. 3 “Elenco degli ingredienti dei prodotti preconfezionati”, all’art. 10 bis “Data di scadenza” e all’art. 14 “Modalità di indicazione delle menzioni obbligatorie dei prodotti preconfezionati”: da 1.600 a 9.500 €

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Vincenzo Natali Il D. Lgs. 109/1992Art. 18 “Sanzioni”Violazione delle disposizioni di cui all’art. 4 “Denominazione

di vendita”, all’art. 5 “Ingredienti”, all’art. 6 “Designazione degli aromi”, all’art. 8 “Ingrediente caratterizzante evidenziato”, all’art. 9 “Quantità”, all’art. 10 “Termine minimo di conservazione”, all’art. 11 “Sede dello stabilimento”, all’art. 12 “Titolo alcolimetrico”, all’art. 13 “Lotto”, all’art. 15 “Distributori automatici diversi dagli impianti di spillatura”, all’art. 16 “Vendita dei prodotti sfusi” e all’art. 17 “Prodotti non destinati al consumatore”: da 600 a 3.500 €

L’applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie spetta alle regioni ed alle province autonome di Trento e Bolzano, competenti per il territorio.