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UrbanSpaces 12_02 rivista di architettura e di progetto Soluzioni per lo spazio aperto © by euroform K. Winkler srl Movimento Studio: Sviluppo dello spazio pubblico Convegno: Nutrirsi di paesaggio Convegno: Spazi verdi dedicati alla riabilitazione nelle strutture socio-sanitarie Studio: Movimento in città 2020 Novità: Cooperazione Lappset - Angry Birds Progetto: Opere Pie d‘Onigo , Pederobba Progetto: Oceano Verde, Francia

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© by euroform K. Winkler srl

Movimento Studio: Sviluppo dello spazio pubblico

Convegno: Nutrirsi di paesaggio

Convegno: Spazi verdi dedicati alla

riabilitazione nelle strutture socio-sanitarie

Studio: Movimento in città 2020

Novità: Cooperazione Lappset - Angry Birds

Progetto: Opere Pie d‘Onigo , Pederobba

Progetto: Oceano Verde, Francia

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Sviluppo dello spazio pubblico

Trend - Nuove tecnologie - Esigenze sociali 1° parte

Lavoro di ricerca elaborato da euroform w assieme ad una

sociologa

La società sta cambiando rapidamente e questo significa naturalmente anche per le aziende del nostro settore di esaminare le nuove esigenze dello spazio urbano. Non basta più sviluppare degli elementi di arre-do , ma bisogna tener conto di una serie di necessità nuove e di nuovi comportamenti sociali. Euroform w ha iniziato questo studio per capire meglio cosa necessità questa nuova società del futuro.

Il compito principale di una città sta nel met-tere a disposizione dei propri cittadini

un’idonea piattaforma di scambio “people

make places”. La società moderna è sog-getta a costanti mutamenti che si manifesta-no sia a livello demografico (invecchiamento della società) che a livello sociale. Si osser-va inoltre la diffusione di nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione e anche una maggiore sensibilità della popo-lazione verso i temi della tutela ambientale, determinata dai cambiamenti climatici.

Winkler Bernhard - amministratore delegato euroform w

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Il compito principale di una città è quello di met-tere a disposizione dei cittadini una piattaforma per lo scambio di idee, amicizie, merci, cono-scenze, ecc. L’immagine della città e la fama di cui gode rappresentano la misura in cui la città è riuscita ad assolvere a questo compito. Gli spazi pubblici all’aperto intesi come parte inte-grante della struttura spaziale e sociale di una città, fungono da valida piattaforma per questo scambio. Negli spazi pubblici i cittadini si incontra-no, interagiscono e comunicano tra loro. Nel con-tempo gli spazi liberamente accessibili di una città sono anche lo specchio della qualità di vita che la città stessa offre. Nelle città e nei quartieri con par-chi giochi, parchi urbani e grandi superfici verdi ci si sente meglio. È possibile trattenersi all’aperto per sfuggire brevemente all’angustia della vita urbana. Idealmente gli spazi pubblici sono luoghi accessibili a tutti in cui vivere e scambiare espe-rienze.

Inoltre gli spazi pubblici all’aperto hanno anche un importante significato politico. Sono parte inte-grante della dimensione pubblica di una socie-tà, il luogo in cui manifestare la democrazia politica. I cittadini escono dalla propria sfera privata nello spazio pubblico, agiscono e discu-tono insieme influenzando in tal modo il proces-so politico del paese. Ciò significa che il modo in cui lo spazio pubblico è organizzato, gesti-to e utilizzato, rispecchia la realtà della retori-ca democratica di un paese. In una società che si dichiara a favore dell’eterogeneità e della libertà di vivere le diversità, gli spazi pubblici do-vrebbero rispecchiare questa filosofia.

Mean/Tims (2005), pag. 12 Cfr. Young (1999), Dines et al (2006) Ward Thompson (2004), pag. 60 L’idea politica di società intesa come “melting pot” passa a quella di “salad bowl” in cui le differenze non sono più fuse nella cultura nazionale ma sono riconosciute e trovano ciascuna la possibilità di esprimersi”. Cfr. Ward Thompson (2004

Questi luoghi dovrebbero pertanto essere orga-nizzati in modo che siano fruibili per tutti e che qualsiasi cultura abbia la possibilità di esprimer-si.

Lo spazio pubblico è una parte fondamentale della struttura spaziale e sociale di una città e può quindi essere anche considerato un ele-mento essenziale per lo sviluppo urbano soste-nibile. Esaminando le numerose “Agende ver-di” e le candidature a “capitale ecologica d’Europa” si può notare che in molti luoghi gli spazi pubblici sono stati effettivamente oggetto del dibattito politico. È innanzitutto necessario migliorare la progettazione e la cura degli spazi pubblici urbani, riconoscendo quindi l’influenza positiva che questi luoghi esercitano sulla struttura e sulla vita di una città.

Spazi pubblici come piattaforma di scambio

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Partendo dall’industrializzazione e fino alla glo-balizzazione dell’ultimo secolo, la società è sta-ta soggetta a continui processi di trasforma-zione, sia a livello locale che globale. Cambiamenti demografici Le società europee devono confrontarsi con il problema dell’innalzamento dell’età media della popolazione. Secondo stime dell’Ufficio federale di statistica il numero di abitanti in Germania scenderà entro il 2060 da circa 82 milioni a circa 65 - 70 milioni ma nel contempo crescerà drasticamente l’età media. Nel 2060 il 14% della popolazione avrà oltre 80 anni e ci saranno circa 64 pensionati ogni 100 occupati. In futuro si dovrà pertanto cercare di migliorare l’integrazione sociale delle persone anziane, malate e disabili. Questi cambiamenti demo-grafici sono percepibili anche negli altri paesi occidentali e avranno enormi ripercussioni sulle strutture sociali, ad es. sul mercato del lavoro, sul sistema pensionistico e sul-la sanità, ma anche sul bilancio pubblico delle nostre società.

Cambiamenti sociali Oltre all’innalzamento dell’età anche la grande varietà etnico-culturale e l’individualizzazione giocano un ruolo determinante in tale contesto. La globalizzazione e l’individualizzazione de-terminano la diversificazione dei valori sociali. Da un lato la società deve confrontarsi con nu-merose mentalità e valori culturali diversi che gli immigrati portano dalla società di provenienza e queste differenze si evidenziano nella socie-tà in cui vivono in quel momento. D'altro lato si assiste ad un processo di individualizzazio-ne del cittadino che si stacca dai valori tradi-zionali, dalla struttura

Trasformazioni sociali

Cambiamenti a livello sociale

familiare classica e dalla vita lavorativa abituale. Oggi c’è quindi la possibilità di scegliere tra un’infinità di modelli di vita diversi.

Globalizzazione e declino dell’era industriale La globalizzazione ha aperto i confini nazionali a interazioni e processi di carattere transnaziona-le. Il turismo e lo scambio di merci a livello inter-nazionale, ad esempio, hanno modificato le strutture sociali. Ma contestualmente alla globaliz-zazione si è assistito anche al passaggio dall’era industriale ad un’era dei servizi e della conoscenza. L’egemonia delle imprese indu-striali si è trasformata nel predominio dei servizi e di conseguenza è cambiata anche la struttura occupazionale, il mercato del lavoro e ovviamente l’economia. Molte imprese industria-li sono migrate nei paesi che hanno un costo di produzione più basso e hanno così dismesso interi rami aziendali.

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Oggi, il paese più popoloso dell’Europa è la Germania – ma nel 2060 sarà superata dalla Gran Bretagna seguita dalla Francia, mentre in Italia il numero degli abitanti resterà inva-riato. Questa è la previsione dell’Ufficio di Statistica dell’Unione Europea (Eurostat). (06-09-2008) L’Unione Europea ha pubblicato una nuova previsione demografica per il 2060 riguardante i 27 Stati membri dell’Unione. Il trend generale indica sempre meno nascite e sempre più decessi. Secon-do il rapporto dell’Ufficio di Statistica dell’Unione Europea (Eurostat) in una prima fase, la popolazione europea crescerà, ma nella successiva diminuirà. Nei 27 Paesi Membri dell’Unione vivono attualmente 495 milioni di persone. Nel 2035 saranno 521 milioni, ma poi il numero diminuirà gradual-mente in modo tale che, nel 2060, l’Unione arriverà ad avere 506 milioni di abitanti. La popolazione dovrebbe in verità decresce-re già a partire dal 2015: “Presumibilmente il numero dei decessi supererà quello delle nascite già a partire dal 2015”, si legge nel rapporto, “e la crescita demografica cesserà a causa della crescita naturale”. Questo trend negativo è però bilanciato dalle immi-grazioni, ma solo per i prossimi 20 anni – a partire dal 2035 anche le immigrazioni non saranno più in grado di bilanciare il trend ne-gativo dovuto alla diminuzione delle nascite. Per quanto riguarda lo sviluppo demografico, l’Unione Europea è suddivisa in due parti: in 13 Stati membri la popolazione crescerà, mentre in 14 decrescerà. I paesi settentrio-nali dell’Europa cresceranno di più rispetto ai paesi mediterranei. I paesi dell’Europa cen-trale e orientale invece decresceranno. Un dato interessante: nei paesi con abitanti pre-valentemente cattolici quali Italia, Spagna, Polonia e Lituania la natalità è molto esigua. I paesi con la maggiore crescita demografica

sono i seguenti: Cipro (+ 6%), Irlanda (+ 53%), Lussemburgo (+ 52%), Regno Unito (+ 25%) e Svezia (+ 18%). I paesi con le mag-giori perdite demografiche sono i seguenti: Bulgaria (- 28%), Lettonia (- 26%), Lituania (- 24%), Romania (- 21%) e Polonia (- 18%). L’enorme crescita demografica del Regno Unito fino al 2060 comporterà che, in quell’anno, questo Stato sarà il più popoloso d’Europa. Mentre la popolazione tedesca (oggi 82 milioni di abitanti) nel 2060 avrà solo 70 milioni di abitanti – una diminuzione del 13,6% - e il Regno Unito ne conterà 77 milio-ni. Attualmente, per quanto riguarda la popola-zione, il Regno Unito occupa il terzo posto in Europa, dopo la Francia. Nel 2060 occuperà il primo posto e la Germania il terzo. La po-polazione francese, oggi 62 milioni, aumen-terà del 16% raggiungendo nel 2060 i 72 mi-lioni. Per quanto riguarda lo sviluppo dell’età degli abitanti, il trend è lo stesso in tutti i paesi eu-ropei. Ecco il risultato di Eurostat: nel 2060 circa il 30% della popolazione europea avrà un’età di 65 anni o oltre. L’età media passerà dall’attuale 40 a 48 anni. Nel 2060, le più giovani popolazioni saranno in Lussemburgo (23,6% della popolazione con un’età di 65 anni e oltre), Regno Unito (24,7%) e Danimarca (25%). Le popolazioni con più anziani saranno in Polonia (36,2%), Slovacchia (36,1%) e Romania (35%). L’Italia, con il 32,7% della popolazione con un’età di 65 anni e oltre, si trova nel terzo superiore dei paesi europei Secondo gli autori del rapporto, il più grande problema del futuro sarà determinato dal fat-to che, nel 2060, solo due persone su tre sa-ranno in età economicamente attiva, mentre una persona su tre sarà in età pensionistica (rapporto 2:1). L’attuale rapporto è di 4:1.

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L‘Italia a crescita zero

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Nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione Una delle invenzioni e dei progressi più impor-tanti dell’ultimo secolo sono state sicuramente le nuove tecnologie dell’informazione. La digitaliz-zazione delle informazioni e della comunica-zione ha completamente stravolto i concetti di vici-nanza e distanza e queste nuove tecnologie hanno permesso di accorciare le distanze. La rete digita-le mondiale ci porta il mondo in casa ma porta anche il nostro spazio domestico nel mondo. “Indipendentemente dal luogo e dal momento, le strutture delocalizzate e individualizzate sconvolgono i ritmi della città". L’uso di stru-menti informatici di elaborazione, memorizzazione e trasmissione dei dati, ha dato vita a nuove forme di comunicazione e di interazione a livello presso-ché planetario. Questo fenomeno non è ovvia-mente limitato al singolo individuo ma interessa anche la gestione dei processi economici. L’esempio più calzante è certamente il mercato finanziario internazionale. E nello stesso mo-mento questi processi diventano sempre più rapidi e mobili. Le singole interazioni acquisisco-no maggiore intensità e velocità e, grazie ad una capillare copertura della rete, non sono limitate a singoli luoghi. Così, ad esempio, il cellulare ormai non è più un semplice telefono mobile ma consente di inviare testi e immagini. Questo terminale mobile consente inoltre di accedere a Internet. Attualmente la tendenza è verso una continua evoluzione e la costante velocizza-zione dei sistemi. Nei prossimi anni vedremo un crescente interesse per i “location based services” che permetteranno di trasmettere in tempo reale all’utente informazioni e servizi su misura sul suo terminale.

Cambiamenti climatici Il tema dei cambiamenti climatici non è sulla bocca di tutti solo in seguito ai vertici politici sul clima e al protocollo di Kyoto, ma la scienza ci ha da tempo messo in guardia contro i disa-strosi effetti che potrebbe determinare il muta-mento del clima. Lo sfruttamento sconsiderato delle risorse e la distruzione della natura da parte dell’uomo in tutto il mondo, l'inquinamen-to dell’ambiente e dell’aria e l’elevato fabbiso-gno energetico hanno modificato il clima del nostro pianeta. Gli scienziati prevedono inverni più caldi e umidi ed estati più calde e asciutte, un aumento del livello del mare, inondazioni e altri fenomeni meteorologici estremi. Nel con-tempo però si è rafforzata la coscienza ecologi-ca della popolazione nei paesi occidentali. Le persone desiderano una natura più intatta e lo manifestano contribuendo attivamente alla tute-la ambientale e al riciclaggio. E comunque pur se interrompessimo subito tutte le emissioni in-quinanti, non sarebbe più possibile arrestare i cambiamenti negativi ormai in atto.

Cfr. ad es. la città di Amburgo: progetti: Hafen City, Umwelthauptstadt 2011, Landeshauptstadt Stuttgart (2004) o il progetto ”green spa-ces, better places” del governo inglese Cfr. Ufficio federale di statistica (2009), pag. 5 e segg., vedi anche ExWoSt (2010), pag. 6 Struppek (2002a), pag. 1 Per ulteriori informazioni vedi sul Protocollo di Kyoto

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Le sfide della città

http://www.bundesregierung.de/Webs/Breg/DE/Politikthemen/Umwelt/umwelt.html Gieseke (2004), pag. 669, vedi anche ExWoSt (2008), pag. 6 Cfr. ExWoSt (2008), pag. 6 Cfr. Mean/Tims (2005), pag. 22

Questi profondi processi di trasformazione si ri-percuotono anche sulle strutture locali, urbane e determinano cambiamenti nei rapporti di convi-venza in città e gli effetti sono diversi a livello lo-cale e regionale, a seconda delle diverse condi-zioni agenti. In linea di principio la situazione nelle città è caratterizzata dalla “contemporanea azione di processi di crescita e di contrazione demografica". Da un lato la cessazione dell’attività di molte imprese industriali plasma la struttura urbana poiché rende nuovamente disponibili numerose ex industrie e aree portuali o ferroviarie ormai in disuso. A seguito della dismis-sione delle industrie vi è quindi sul mercato un’eccedenza d’offerta di aree libere abbando-nate. Dall’altro lato però la popolazione urbana diminuisce, la gente abbandona le città e si spo-sta nelle aree limitrofe. Si assiste quindi ad una maggiore disponibilità di spazi liberi e alla conte-stuale diminuzione del numero di abitanti. A que-sto si aggiunge che la densità del traffico conti-nuerà ad aumentare con la conseguente mag-giore necessità di strade e parcheggi.

Anche i cambiamenti sociali esercitano la loro in-fluenza. Le diversità culturali, l’individualizzazione e i mutamenti del sistema sociale determineranno l’ulteriore incremento dei fenomeni di polarizzazio-ne e frammentazione sociale. Contemporaneamente i contrasti sociali, culturali ed economici accrescono il pericolo di innesco di conflitti nelle aree urbane. Per gli spazi pubblici all’aperto ci si trova a dover scegliere tra la crea-zione di ambienti monofunzionali e monoculturali e la realizzazione di luoghi accessibili a tutti che quindi sono più frequentati

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I cambiamenti climatici intensificheranno il fenomeno delle città intese come “isole di calore” (heat island). Nelle città si registrano generalmente diversi gradi in più rispetto alle aree circostanti e se le temperature terrestri do-vessero salire ancora, questo aumento si perce-pirà nettamente nei centri urbani, con la conse-guente crescente esigenza di avere la possibilità di rinfrescarsi. Tutto questo in un contesto in cui le risorse economiche a disposizione dei paesi e dei co-muni continuano ad assottigliarsi. Ci si pone la questione del possibile finanziamento, del mantenimento e dello sviluppo di nuovi pro-getti per la realizzazione di edifici e spazi pubblici all’aperto. La città deve quindi con-frontarsi con nuove sfide ed essere all’altezza di rispondere alle nuove esigenze e di risolve-re i conflitti. La pianificazione urbanistica, e quindi anche l’organizzazione degli spazi pubbli-ci aperti della città, svolgono in tale contesto un ruolo decisivo. Rogers parla di “Urban Renaissance”. Con la pianificazione integrata, una progettazione sostenibile e il coinvolgimento di tutti gli attori sarà possibile fronteggiare i cam-biamenti in atto.

Permane comunque sempre il dubbio se la globalizzazione uniformerà o sarà in grado di uniformare le abitudini di utilizzo e le esigenze dei differenti paesi. Corraliza afferma a tal pro-posito che la cultura svolge un ruolo fondamen-tale nell’uso degli spazi pubblici. Gli spagnoli, ad esempio, al pari di altre popolazioni mediterra-nee, utilizzano la strada per trascorrere del

Cfr. EPA (2003), pag. 1 e Littlefair et al. (2000), pag. 1 Cfr. Gieseke (2004), pag. 669 e Rößler et al. (2005), pag. 39 Cfr. Rogers (2005) Cfr. ExWoSt (2008), pag. 6 Cfr. Ward Thompson (2002), pag. 63

tempo o per passeggiare. Le Rambla a Barcellona ne sono un valido esempio. In Gran Bretagna invece, così come in altri paesi nordici, si passeggiava e si pas-seggia tuttora prevalentemente nei parchi. In tale contesto vanno mantenuti e consolidati i vecchi usi e in che misura questi processi sono ancora possibili in un’Europa che tende ad una costante, progressiva integrazione?

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Nutrirsi di paesaggio

Living Lab e Incontri Business to Business in occasione di "Città Visibili" - Torino Smart Festival 2012

Lingotto Fiere - Padiglione 1 - 4 / 5 giugno 2012

Anche euroform w ha partecipato come relatore a questo convegno

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Il tema “Nutrirsi di paesaggio” è stato svi-

luppato non solo nei suoi aspetti “tecnici” (dalla pianificazione alla gestione, dalla coltivazione all’alimentazione ecc.) ma anche in relazione ai sensi, alla mente, al pensiero, attraverso dei Living Lab e degli incontri B2B nell'ambito di “Città Visibili - To-rino Smart Festival 2012” promosso dall’Assessore al Verde, Ambiente e Smart City della Città di Torino (23.05.2012 – 05.06.2012).

Foto sito: www.nutrirsidipaesaggio.it

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Il programma degli incontri si componeva di sessioni tecniche di approfondimento e una tavola rotonda di scenario il primo giorno e un momento di sintesi politica il giorno successivo. Con-temporaneamente un’attività B2B ha messo a confronto, in modo puntuale, l’offerta: prodotto / contenuto / know-how / tecnologie e la domanda: professionisti / amministrazioni / imprese.

SESSIONE 1 PIANIFICAZIONE/PROGETTAZIONE Modera: Beppe Rovera Francesca Neonato, Maurizio Ori (AIAPP) Paesaggi di qualità: uno strumento per la tute-la attiva - Scarica la relazione

Paola Migliorini Indicatori di biodiversità e paesaggio come aspetto della valutazione di sostenibilità degli agro ecosistemi - Scarica la relazione

Maria Quarta (AIAPP) Per una gestione Smart del territorio delle lan-ghe: SGAP - Sistema di Gestione Ambiental-Paesaggistico .- Scarica la relazione

Riccardo Beltramo SGAP in una realtà SMART: l’evoluzione im-pressa dallo Scatol8 per la sostenibilità - Sca-rica la relazione

Intervento delle imprese Magnetti S.p.A. Schréder S.p.A. Antonino Attardo, Alessandra Trigilia (AIAPP) Salvaguardia delle invarianti e riduzione del consumo del suolo di qualità Scarica la relazione

Roberta Ingaramo, Angioletta Voghera Il contratto di fiume del bacino del torrente Sangone: progetti d’area vasta e locali Scarica la relazione

Cristina Gragnolati, Laura Agosti (AIAPP) Stepping Stone 2010 Scarica la relazione

Loredana Ponticelli (AIAPP) Il paesaggio sub-limen della montagna. Le Dolomiti patrimonio dell’Umanità Scarica la relazione

Claudia Cassatella Un decennio dopo la Convenzione Europea: da "Creare Paesaggi" a "Gestire Paesaggi" Scarica la relazione

SESSIONE 2 GESTIONE/CULTURA Modera: Novella Cappelletti Adriana Ghersi (AIAPP) Paesaggio da bere e da mangiare: progetti di degustazioni - Scarica la relazione Maria Irena Mantello (AIAPP) “Healing Gardens” – Giardini Terapeutici: co-me conservare il benessere dell’uomo Scarica la relazione Davide Ture (AIAPP) Giardino sensoriale e Cromoterapia Scarica la relazione Stefano MengoliRestyling paesaggistico: e-sperienze di recupero di siti industriali in disu-so - Scarica la relazione Intervento delle imprese Irritrol S.r.l.Husson InternationalSorgenia S.p.A. Federica Larcher, Marco DeVecchi Il verde urbano come esosistema: funzioni e prospettive - Scarica la relazione Maurizio Reggi Il Potager Royal di Venaria Reale Scarica la relazione Marco Tosato (AIAPP) Il labirinto di Borges Scarica la relazione Milena Matteini (AIAPP) Paesaggio e patrimonio per il futuro Scarica la relazione

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TAVOLA ROTONDA Andrea Granelli A.D. Kanso Francesca Bagliani, Enzo De Amicis Il paesaggio chiama - ONLUS Enzo Lavolta Assessore Sviluppo, Innovazione e Ambiente Città di Torino Paolo Banti Regione Toscana Peter Plushke Assessore Ambiente Città di Norimberga Claudio Serafini Città del Bio Pier Giorgio Turi Fondazione Ordine Architetti Torino Scarica la relazione Paolo Carnemolla Presidente Federbio Bernhard Winkler Amministratore delegato Euroform K. Winkler srl Scarica la relazione

Andreas Kipar Architetto Paesaggista BDLA - AIAPP - IFLA Scarica la relazione

Paolo Miglietta

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LA VISIONE ECOLOGICA E L’IMPRESA Vista globale I due grandi problemi mondiali : • la crisi finanziaria / economica • crisi ecologica

Scarica la relazione completa

Situazione attuale sul nostro pianeta

Quello che manca: • onestà • rispetto • tolleranza • solidarietà • umiltà

• cooperazione

• fiducia

Quello che domina: • voracità • corruzione

• violenza

• squilibrio sociale

• prepotenza

• concorrenza

• denaturazione

Cosa si può fare per cambiare la situazione: • Cambiare atteggiamento – „USA E GETTA“ non è sopportabile – non é per niente soste-

nibile • Capire che ognuno per primo é responsabile per se stesso – ognuno faccia quello che

puo fare!!!!! • Rendersi conto che facciamo parte della natura – rispettiamola e non distruggiamo le

ns. radici • Accettare che in futuro avremo di meno • Capire che non esiste la crescita infinita • Ritrovare al piú presto i veri valori della vita • Rendersi conto che siamo „solo di passaggio“ e non ci portiamo via niente

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Spazi verdi dedicati alla riabilitazione nelle strutture

socio-sanitarie Come e perché progettarli

Convegno 19.09.2012

Auditorium Banca Popolare di Novara

Arch. Monica Botta - Milano

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È questo il titolo del Convegno che si terrà il 19

settembre 2012 a partire dalle ore 9.00 a No-

vara, presso l’Auditorium della Banca Popo-

lare di Novara.

Il dibattito verte sull’esigenza, sempre più senti-

ta anche in Italia, di dotare le strutture socio-

sanitarie di spazi verdi destinati a terapie

non convenzionali, sugli esempi positivi di altri paesi come Canada, USA, Australia e Inghilter-ra. Attraverso l’analisi dei dati giunti da questi paesi, che da oltre vent’anni applicano con suc-cesso l’ortoterapia, è stata dimostrata l’effettiva

capacità di quest’ultima di stimolare il recupe-

ro psico-fisico delle persone, oltre che offrire

sfogo e distrazione dalla malattia, con l’importante conseguenza da non sottovalutare

di un concreto risparmio in termini economici

sulle cure da destinare ai pazienti. Attraverso un parterre di relatori tecnici e medi-ci, il convegno vuole essere un momento di confronto tra le diverse figure professionali ne-cessarie alla realizzazione di suddette aree at-traverso la divulgazione dei risultati ottenuti in diversi spazi di verde terapeutico, sul territorio nazionale.

Sponsorizzato da euroform w

ISCRIZIONE

L’iscrizione al convegno è obbli-gatoria, questo per avere in se-guito gli Atti del Convegno. E’ possibile iscriversi mandando una ma i l a segre te r i [email protected] indicando nome e cognome, o telefonando a Emotiongroup che gestisce la Segreteria Or-ganizzativa al num. di tel. +39.02.20.24.55.95.

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Tra gli altri, questi i temi più importanti che verranno trattati: progetti riabilitativi nel verde; ortote-rapia; healing gardens; benefici ed efficacia del sistema riabilitativo legato ad anziani, disabili e bambini. La giornata vedrà la possibilità di incontri di networking tra operatori ed esperti di setto-re, sia nelle aree espositive, sia nei dibattiti sui casi di studio, sia durante i momenti conviviali di coffee break e di pranzo. Il convegno sarà anche la prima occasione pubblica di presentazione della neonata Ass.I.Ort. l’Associazione Italiana di Ortoterapia, una realtà che mancava in Italia. La Ass.I.Ort., nata grazie all’apporto della Scuola Agraria di Monza, ha come obiettivo quello di pro-muovere, monitorare ed assistere le attività connesse in modo diretto e indiretto con l’ortoterapia attraverso convegni, conferenze, attività di studio e di divulgazione ad ampio respiro delle temati-che. Al fine di raggiungere tali obiettivi, la Ass.I.Ort. opererà in stretta collaborazione con le realtà di settore, a livello italiano ed internazionale, per valorizzare gli studi che anche il nostro paese sta via via apportando, con sempre maggior successo ed autorevolezza, alle tematiche.

AGENDA: 1^ Sessione VERDE TERAPEUTICO – THERAPEUTIC GREEN: Cosa sono e perché possono servire gli spazi verdi terapeutici nelle strutture di cura_ Arch. Stefano Capolongo ( Docente Politecnico di Milano) Il rapporto con la natura, il verde come terapia_ Dott.ssa Cristina Borghi (medico e farmacologo cli-nico) Gli healing gardens_ Agr. Giulio Senes (Docente Università degli Studi di Milano) L’ortoterapia nelle strutture sanitarie _ Agr. Carla Schiaffelli (SAPM) COFFEE BREAK 2^Sessione PROGETTARE UNO SPAZIO VERDE TERAPEUTICO – DESIGNING A THERAPEUTIC GREEN SPACE : Progettare spazi verdi per la ri/abilitazione: aspetti agronomici_ Agr. Laura Bassi (libera professioni-sta) Progettare spazi verdi per la ri/abilitazione: aspetti architettonici/spaziali _ Arch. Monica Botta (libera professionista) Progettare spazi verdi per la ri/abilitazione: aspetti clinici_ Dott. Alessandro Castellani (psichiatra, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta) Progettare spazi verdi per la ri/abilitazione: aspetti psicologici _ Dott.ssa Roberta Ottolini ( psicologa dello sviluppo e dell’educazione) BUFFET Durante il tempo dedicato al pranzo a buffet, sarà offerta l’occasione a sponsor e speakers di svolgere attività sociali di networking 3^ Sessione ESPERIENZE A CONFRONTO - EXPERIENCES: Come utilizzare uno spazio adibito ad ortoterapia_ Agr. Maurizio Ferrandina (terapista della riabilita-zione psichiatrica e psicosociale) Il giardino terapeutico della RAF di Bellinzago Novarese _ Sindaco Mariella Bovio, Fiorella Rozzarin L’autismo e l’approccio alle terapie nel verde _ Ass. ANGSA Novara Esperienze di alcune ONG all’estero di garden terapy, ortoterapy, aromaterapy _ Dott.ssa Caterina Vetrò (psicologa e consulente ONG) Centro diurno e la sua area verde per attività di pet terapy e ortoterapy con i malati di Alzheimer_ Dott. Roberto Benotti (responsabile centro diurno Alzheimer) 4^ Sessione COLLOQUIO CON GLI ESPERTI - MEET THE EXPERTS: Dibattito aperto per i fruitori del convegno che vogliono fare domande, portare la loro esperienza: rispondono i relatori UrbanSpace 12_02 - 15

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Movimento in città 2020

Come ci muoveremo nei prossimi anni nelle città Il parere dei comuni e dei ricercatori

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David Byrne, ex frontman dei Talking He-ads, porta sempre con sé una bici quando va in viaggio. Tutto quello che scorge nei suoi tour in metropoli come New York, I-stanbul, Berlino, lo annota in un diario. Que-ste osservazioni dimostrano che una lunga camminata stimola lo scambio di idee. In Asia la popolazione pratica Tai Chi nei par-chi. Il nordic walking è invece la disciplina più diffusa in molte metropoli europee men-tre parkour, bouldering e slacklining sono le attività preferite dai giovani. Per gli anziani e i best ager l’attenzione si sposta sui parchi dedicati. Ma come ci muoveremo nei prossi-mi anni nelle nostre città?

Leggi le opinioni dei comuni, dei ricerca-

tori e degli esperti del settore.

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Con la trasformazione postindustriale della città dalla fine degli anni ‘70, sport e movimento ca-ratterizzano l’immagine degli spazi pubblici. Il centro cittadino, oggi teatralizzato e musealizzato, funge da palcoscenico per giochi di movimento, danze e discipline sportive in voga e da sfondo per eventi sportivi di prim’ordine. Gli stadi si trasformano da luoghi funzionali dedicati alle attività sportive a sedi di rappresentanza di dimensione agonale della società postindustriale. La con-centrazione delle città sullo sport “eventizzato”, sulla scia della concorrenza urbana globale, pre-senta però un rovescio della medaglia: determina la trascuratezza degli spazi di movimento in aree urbane marginalizzate. Questo è quanto affermano Jürgen Funke-Wieneke e Gabriele Klein nel libro da loro curato “Bewegungsraum”.

La pubblicazione “Bewegung in der Stadt. Bewegung, Spiel und Sport im Wohnungsnahbe-reich” (a cura dell’Istituto per la ricerca sullo sviluppo regionale e urbano del Land Nordrhein-Westfalen) tratta l’aspetto del movimento, del gioco e dello sport nella zona in cui si risiede e le diverse tematiche associate. La vita quotidiana è sempre più caratterizzata dalla sedentarietà e dai problemi di salute ad essa connessi. Il movimento, il gioco e lo sport sono pertanto i presup-posti essenziali per favorire uno sviluppo globale dell’uomo e della società e la crescita della cul-tura urbana poiché non migliorano solo il benessere fisico e la stabilità psichica ma intensificano anche i processi di comunicazione e l’integrazione sociale. Uno dei compiti e degli obiettivi prin-cipali di un piano di sviluppo integrato della città e della pratica sportiva è quello di rendere la vita nelle aree urbane piacevole, varia, attiva, interessante e ricca di occasioni di incontro. Nell’area in cui si risiede dovrebbero essere disponibili - soprattutto per le persone meno mobili (ad es. bambini, ragazzi, madri con figli, anziani e disabili) - punti di incontro, spazi per giocare, luoghi di ritrovo e possibilità di fare movimento.

L’attività fisica richiede spazio per poter essere praticata, spazio che può essere rappresentato da impianti sportivi a norma, da strutture per il tempo libero come parchi, campi di gioco o piste cicla-bili, ma anche da luoghi pubblici come strade, boschi o prati che possono essere utilizzati per fare sport. Nell’ambito del progetto europeo “IMPALA” sono state acquisite conoscenze sulle buone pratiche nel campo della progettazione, il finanziamento, la costruzione e la gestione di infrastrut-ture per lo sport e il movimento, che sono poi confluite in una guida alla cui realizzazione ha par-tecipato anche la città di Vienna. Lo sport organizzato esisterà anche in futuro, ma si dovrà dare spazio anche a nuove discipline sportive e tenere conto delle esigenze degli sportivi in termini di attività fisica libera, non organizzata. Le discipline sportive in voga contribuiscono a plasmare il paesaggio urbano: Tai Chi nel parco, nordic walking. Quando si tratta di giovani e movimento: parkour, bouldering, slacklining.

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Prof. Dr. Ulrich Reinhardt, Direttore scientifico della

“Fondazione per le questioni concernenti il futuro”:

“In futuro dovremo fare i conti con un crescente fabbisogno da parte della popolazione di possibilità di sottrarsi fisicamente alla monotonia della quotidianità e all’utilizzo passivo dei me-dia, senza porre praticamente alcun limite allo spettro di pos-sibili attività. Noi della Fondazione riteniamo quindi che sia le attività distensive e rigeneranti (ad es. le passeggiate, il Tai Chi), sia la vera e propria pratica sportiva (dalle nuove mode come lo slacklining ['equilibrismo su fettuccia elastica’] al più classico sport associazionistico, vivranno una fase di grande apprezzamento. Particolare rilevanza acquisteranno da un lato gli aspetti legati alla salute, dall’altro anche l’abbinamento tra attività fisica e possibilità di contatto sociale. Persino tra le generazioni meno giovani ci aspettiamo un aumento del grado di attività per quanto riguarda sia la socialità che la forma fisi-ca. I soggetti competenti in materia di città e Comuni dovreb-bero tener in considerazione questi cambiamenti nelle loro pianficazioni.

Prof. Dr. med. Aloys Berg, Presidente del Consiglio di Amministrazione di

“Piattaforma alimentazione e movimento”:

“Come si evolverà il movimento in città nei prossimi anni? Spazi non utilizzati e lunghe ore da-vanti a uno schermo hanno fatto sì che i nostri figli si muovano sempre meno, con conseguente aumento dei casi di sovrappeso e delle patologie connesse. Accanto all’aumento di parchi giochi e di luoghi in cui praticare attività sportive e all’intensificazione dello sport praticato nelle scuole e nelle associazioni, la chiave per promuovere la salute consiste nel fare del moto nella quotidiani-tà. I bambini hanno bisogno di spazi aperti da modellare su misura - anche senza l’assistenza degli adulti - e di cui appropriarsi. In questo modo anche i bambini difficilmente intercettabili dalle proposte di attività sportiva organizzata iniziano a praticar del moto. Per raggiungere quest’obiettivo è necessario che tutte le persone investite del compito di stimolare l’attività fisica tra i bambini, prendano in considerazione nelle loro azioni e nelle loro decisioni anche la prospet-tiva dei più piccoli, il loro modo di vedere il mondo e di fare movimento: dai genitori ai pedagogi-sti, dai politici a livello comunale agli organi responsabili del verde pubblico, del traffico e della salute. Con il laboratorio didattico “Lernwerkstatt Bewegungs(t)räume”, la Piattaforma alimenta-zione e movimento offre agli utenti e ai responsabili locali la possibilità di utilizzare nuovi spazi. Ma le occasioni di fare movimento vanno sfruttate anche all’interno delle proprie quattro mura. I bambini in età prescolare e scolare amano infatti scatenarsi in casa. Accanto all’attività all’aria aperta, anche giochi di movimento, materassi, barre per fare ginnastica o semplicemente pochi mobili possono stimolare i bambini a fare ulteriore moto all’interno. In futuro l’attività motoria in città sarà quindi improntata alla promozione del moto nella quotidianità, fuori e dentro la propria casa”.

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“Sono le sette in un parco pubblico in Cina. Come ogni mattina nei dintorni del parco la vita è in fer-mento. Colonne di auto in coda, concerti di clac-son, passanti e ciclisti che passano indifferenti tra le macchine, nuvole di gas di scarico e inquina-mento. Ma mentre fuori si scatena il finimondo, centinaia di persone, soprattutto anziani, si raduna-no nel parco pubblico per praticare l’antica arte del Tai Chi, con i suoi millenari movimenti lenti, del tutto incuranti del caos che li circonda. Una possi-bile visione per le città tedesche del prossimo futu-ro?

Il movimento, la mobilità in città rappresentano un tema chiave per i nostri centri urbani. In nessun altro settore come in questo sono infatti contemplati così tanti aspetti della vita. Spostar-si, cercare il primo lavoro, esercitare un’attività economica, comunicare in maniera diretta, par-tecipare e fare esperienze saranno certamente possibili anche nell’era di Internet. La mancan-za di movimento costituisce invece una vera e propria barriera e favorisce nel contempo l’insorgere di malattie. Un piano di sviluppo urba-no integrato dovrebbe pertanto confrontarsi con il tema della garanzia e del potenziamento della mobilità urbana ma le sfide in proposito non sono poche. Basti pensare che al settore strade man-cano circa 4 - 5 miliardi all’anno solo per la manu-tenzione e in molti luoghi le strade sembrano un colabrodo. Auspichiamo quindi che il finanzia-mento della manutenzione delle strade sia sem-pre più basato sul principio di causalità, introdu-cendo anche il sistema dei pedaggi. Ma anche l’aspetto demografico ha modificato le nostre città. Presto la popolazione dimi-nuirà e nel contempo l’età media si innal-zerà drasticamente. La mobilità dovrà essere pertanto strutturata in modo da rispondere alle esigenze delle famiglie e degli anziani. A tal pro-posito vanno considerati alcuni temi importanti ma dispendiosi come quelli dell’abbattimento del-le barriere e della sicurezza per gli anziani e per le persone con ridotte capacità motorie.

In futuro la mobilità dovrà fare sempre più riferimento alle nuove esigenze connesse con il tema della qualità della vita e della so-stenibilità. A tal proposito il trasporto pubblico comunale rappresenta da sempre una garanzi-a e continuerà ad esserlo. La mobilità individua-le è comunque in progressivo cambiamento. L’integrazione di diverse forme di trasporto as-sumerà quindi una crescente importanza. Già oggi nelle città aumenta di anno in anno il numero di coloro che si spostano con la bici. Ma per questi ciclisti devono essere create maggiori piste ciclabili e rastrelliere per il po-steggio delle bici. In futuro oltre alla forza mu-scolare, anche il motore elettrico assicurerà una maggiore mobilità in città, inizialmente sul-le due ruote, ad esempio mediante bici elettriche e segway, passando poi alle quattro ruote, con auto elettriche che assicurano la mobilità locale senza produrre emissioni. I clienti devo-no accettare queste auto ed acquistarle, riceven-do magari un sostegno dal comune in forma di parcheggi o percorsi privilegiati e stazioni di ri-carica delle batterie. L’immagine delle nostre città sarà totalmente trasformata e noi saremo artefici e propulsori di questa futura evoluzione nei nostri comuni. Praticando anche Tai Chi al parco? Perché no! Alcuni sostengono che in Asia copiano molto dall’occidente. Noi potremmo allora imparare da loro a vivere con più calma e

tranquillità!

Dr. Gerd Landsberg, Membro della presidenza dell’Associazione dei comuni tedeschi”:

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Dr. Dieter Breithecker, Bundesarbeitsgemeinschaft für Haltungs- und Bewegungsförde-

rung e. V.: “Le città in cui abitiamo devono offrire maggiori spazi per il movimento sponta-

neo”

L’uomo diventa sempre più mobile con l’utilizzo di auto, aerei e treni ma sta anche sempre più seduto. Per noi quest’atteggiamento è “normale”, eppure questo stile di vita è del tutto nuovo nella nostra scala evolutiva. Il nostro patrimonio genetico non si è infatti assoluta-mente adattato a questa mobilità secondaria. Sorge così un grave conflitto tra la nostra predi-sposizione genetica e le esigenze della vita mo-derna con la conseguenza che il nostro metaboli-smo va in tilt. Oltre ai disturbi del metabolismo dei grassi e ai relativi effetti vi è un progressi-vo dilagare di sindromi depressive. La cre-scente tendenza, osservata negli ultimi anni, della trasformazione dello spazio abitativo nelle nostre città, intensifica le conseguenze della ridotta mobilità primaria negli spazi ur-bani. L’Homo sapiens si trasforma così in Homo sedens con le complesse conseguenze di natu-ra psico-fisica che ne derivano da troppo poco movimento. Il movimento spontaneo ha la me-glio sulle offerte di palestre e centri sportivi. Per reagire alla riduzione della mobilità primaria cau-sata da esigenze di tempo e di lavoro, fioriscono offerte commerciali e non, mirate ad accrescere il benessere della persona e corsi dedicati allo sport e al fitness. Nella maggior parte dei casi però si tratta di corsi frequentati solo da chi ha già una certa propensione per lo sport. Al fine di consentire alla maggior parte delle persone di adottare uno stile di vita sano e attivo, il pia-no urbanistico deve adattarsi alle caratteristi-che genetiche del nostro organismo preveden-do quanto più possibile spazi che favoriscano la mobilità primaria spontanea. Questo stimola il nostro metabolismo e ha notevoli riflessi posi-tivi sulla nostra salute. Il movi-

mento quotidiano riduce in misura significa-tiva il rischio di infarto cardiaco, diabete, o-steoporosi e cancro e le depressioni. Quindi più spazi aperti per fare movimento invece di monotoni e poco stimolanti attrezzi ginni-ci.

Uno studio australiano, condotto su 4700 soggetti, ha dimostrato che coloro che non praticano alcuna attività sportiva presentano un metabolismo e un giro vita simili a quelli dei soggetti che praticano sport regolarmen-te, tuttavia a condizione che si muovano suf-ficientemente e regolarmente nell’arco della giornata. L’attività fisica spontanea (nella vita quotidiana) è la misura che consente di mante-nere regolare il peso corporeo e l’apporto di ca-lorie e assicurare benessere, salute e una buo-na qualità di vita. L’attività fisica spontanea non viene però scelta ma dipende dalle condizioni dell’ambiente in cui viviamo. È pertanto neces-sario promuovere la realizzazione di un’infrastruttura urbana che offra maggiori spazi dedicati a coloro che preferiscono spostarsi sui pattini e in bici. Inoltre chi è alla r icerca di uno st i le di vita più motivante, in grado di contrastare i l gr igio del ce-mento e dell ’asfalto e gli eccessivi st imoli ott ici e acustici, ha bisogno di disporre di spazi di gioco e movimento che siano più naturali e offrano nel contempo stimoli emozionanti, rischio e avventura e possibilità di fare movimento a tutte le età, favorendo altresì l’equilibrio, il potenziamento dei muscoli e il senso del movimento. Quindi più spazi aperti per fare movimento invece di monotoni e poco stimolanti attrezzi ginni-ci.

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Fare uno sforzo fisico spontaneamente divertendosi, sfruttando tutte le occasioni disponibili per arrampi-carsi, fare equilibrismo e saltare e le innumerevoli possibilità di giocare con la palla, non riequilibra solo la sfera psichica ma anche l’intero organismo. Motivazione, stimoli, appagamento e socializzazione spronano l’uomo a cercare nuove esperienze e a fare attività fisica. Quanto più complesso e vario è l’ambiente in cui si vive, quanti più stimoli sono offerti per praticare attività motorie in forma fantasiosa, autonoma e soprattutto motivante, quanta maggiore libertà avranno le persone - di qualsiasi età - di esercitarsi in tali attività, meglio potrà svilupparsi il complesso sistema fisico, psichico e mentale di chi è in fase di crescita, mantenendolo attivo fino in tarda età. Una programmazione urbanistica priva di bar-riere architettoniche non deve corrispondere al completo abbattimento delle barriere, come si assiste sempre più frequentemente ai nostri giorni. L’assenza di barriere è infatti indispensabile solo nei luoghi in cui ciò è necessario per rispondere alle esigenze delle persone con disabilità. Non bisogna invece abbattere definitivamente quelle barriere naturali che impediscono ad una persona di svolgere un’attività “temporanea”. L’obiettivo non è infatti quello di compensare tutti gli handicap naturali attraverso misure tecni-che, bensì c’è bisogno di barriere naturali e “artificiali” che mettano gli uomini - di qualsiasi età - di fronte a problemi risolvibili. “Tutta la vita è risolvere problemi” (Karl Popper). La quotidianità, e in particolare la natura, presentano ripetutamente ostacoli naturali che è possibile superare con l’impegno. E questo è un bene! Le complesse funzioni psico-fisiche del nostro organismo hanno infatti bisogno di confrontarsi di tanto in tanto con ostacoli che richiedono concentrazione e soluzioni strutturate per essere superati. Salire ai piani superiori di un edificio con l’ascensore dovrebbe essere un’attività riservata esclusivamen-te ai disabili o per trasportare oggetti pesanti. La scala va considerata come un attrezzo che stimola il mo-vimento e assicura un allenamento ideale del sistema cardiocircolatorio e respiratorio e dei muscoli delle gambe e dei glutei. La maggior parte delle scale mobili è pertanto un dispositivo tecnico pericoloso, una trappola per pigri.

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Foto: Lappset

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Cooperazione Lappset e Rovio Entertainment

Produzione di attrezzature da gioco Angry Birds

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Abbiamo il piacere di comunicare che la ditta Lappset ha stipulato un accordo di coopera-zione con la Rovio Entertainment per la pro-duzione di attrezzature da gioco Angry Birds.

Rovio è una ditta di media entertainment e il creatore di “Angry Birds”. Rovio è stato fon-dato nel 2003 come studio di creazione per giochi mobili e l’azienda ha vinto negli ultimi anni vari premi.

Foto sito: www.angrybirds.com

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Angry Birds Activity Parks combinano mondo fisico e mondo digitale in un’unica soluzione assolutamente innovativa. Questi parchi protano inoltre una dimensione irresistibile all’interno dei parchi a tema e di divertimento: l’attività. Personaggi famosi e parchi a tema davvero unici ! Nel´parco “Angry Birds” gli uccelli e i maiali che già conosciamo dal gioco non compaiono solo sulle attrezzature e come figure fisiche, ma incoraggiano anche i visitatori a muoversi e ad agi-re attivamente.

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Scopri l’intera linea di prodotti Angry Birds Activity Park

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Opere Pie D‘Onigo

Centro “Guglielmo e Teodolinda d’Onigo” a Pederobba (TV) Percorso vita per anziani

Progettista: Studio Andreatta - Asolo (TV)

Ente pubblico dedicato alle attività di Assi-stenza a persone anziane e a persone con disabilità, pronta accoglienza e ricoveri tem-poranei, servizi riabilitativi e servizi all’infanzia. Ristorazione per collettività, for-mazione degli peratori socio sanitari

Foto sito: http://www.operepiedionigo.it

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Il percorso vita Il percorso vita è un equilibrato programma di attività motorie, da eseguirsi a corpo libero e con l’aiuto di attrezzi ginnici, al fine di migliorare lo stato di salute psico-fisico. Il percorso vita è a-datto a tutte le persone: adulti, bambini, anziani, atleti, consentendo l’adattamento del pro-gramma alle specifiche condizioni, volontà e possibilità di ognuno. Durante il percorso si incontreranno aree con apposite tabelle indicative, esse offriranno infor-mazioni relative agli esercizi da svolgere ed alle eventuali controindicazioni rispetto allo stato di salute. Percorso adatto alle persone anziane e diversamente abili: composto da 4 stazioni adiacenti al Centro Anziani. Tutte le stazioni sono accessibili in carrozzina e sempre sotto la supervisione di un accompagnatore. Percorso per persone normodotate: partenza lungo via Roma; consigliato per il riscaldamento prima di iniziare l’allenamento, oppure per la fase di stretching dopo l’attività fisica. Si consi-gliano abbigliamento e calzature adatti e comodi.

Realizzazione: Aprile 2012

Prodotti inseriti:

Attrezzature fitness per anziani - linea Senior 65+ della Lappset

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Area giochi Comune di Arzachena

Marina di Porto Cervo, Costa Smeralda

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Area giochi divisa per diverse fasce d’età: area giovani 10-15 anni (1), area bambini 6-10 anni (2) ed un area dedicata ai più piccoli 2-6 anni (3). Panchine e tavoli pic-nic danno anche la possibi-lità di relax. L’idea era di creare un luogo d’incontro per tutte le generazioni usando dei materiali naturali però allo stesso momento resi-stenti nel tempo in quanto l’area situata vicino mare. Movimento, sport, divertimento ed avven-tura sono le parole che descrivono al meglio questa area di divertimento. urbano.

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Committente: investitore privato Inizio progettazione: 2010, fine realizzazione 2011 Dimensione area: 11.000 m² Prodotti inseriti: arredo euroform w, giochi Lappset, pavimentazione a gettata e a quadrotti Foto prima dell’intervento

Foto dopo l’intervento

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Idea creativa!

Banca olandese regala 275 panchine

a comuni diversi per il suo 275° anniversario

Dove volete inserire la vostra banca?

Questa è la domanda che la banca olandese Van Lanschot pone sul sito www.vanlanschot.nl ai suoi clienti. Quest’anno festeggia il suo 275° anniversario e regala 275 panchine a dei comuni olandesi diversi. Invita i partecipanti di dare dei suggerimenti per una posizione adatta. Questo può essere un luogo tipicamente olandese, o do-ve un importante evento ha avuto luogo. Può an-che essere un luogo con una bella vista, di im-portanti beni culturali..

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La panca Zeta è un prodotto della casa euroform w che fa parte di una linea completa uscita recentemente sul mercato. Zeta affascina con la sua dinamica e allo stesso tempo, aspetto delicato. Una barra d’acciaio smussato è utilizzata come punto di partenza creativo per una linea completa di panchine, pa-letti e cestini portarifiuti. Un’attenta elaborazione, uso duraturo dei materiali e l’utilizzo sosteni-bile delle materie prime risulta in un prodotto moderno.

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Oceano verde

Sviluppo di un giardino terapeutico Centre Francois Baclesse

Progettista: Studio Zenobia - Arch. Benoit Dumouchel

Caen, Francia

Il progetto del giardino terapeutico manifesta un sincero desiderio di dialogo. Si tratta di una risposta, uno spazio, una possibilità ... Il suo scopo è quello di permettere agli uomini e alle donne che frequentano il centro di esprimersi. Il giardino è organizzato in altezza, è suddiviso in sette microcosmi con funzioni e usi. diversi. Oceano verde significa: essere fuori, respirare, allungare, sedersi, leggere, prendere il sole, passare del tempo con la natura, guardare i propri nipoti che giocano, giardinaggio,

condividere, scambiare ... Oceano Verde è credere nella vita!

Foto sito: www.zenobia.fr

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Perché ho scelto di seguire e realizza-

re questo progetto:

Il centro di lotta contro il cancro “François Baclesse” da luogo a bambini, donne e uo-mini di tutte le età .... Abbiamo purtroppo an-che nella nostra famiglia delle persone colpi-te da questa mallati. Questo progetto era un’avventura dove l'uo-mo è al centro. L’idea era di non creare sola-mente un bel luogo o spazio, ma di creare un luogo per l’uomo - era quello che mi aveva affascinato di questo progetto.

Che cosa mi aveva ispirato:

La dimensione creativa è il cuore di ogni indi-viduo. Non c'è bisogno di un metodo o una formula ... basta lasciar esprimere l'anima che è dentro di noi. La mia carriera, i miei studi all'estero, la mia giovinezza passata in campagna mi hanno fortemente caratterizza-to. Ho lavorato e ho ascoltato i pazienti, il personale del centro e i visitatori degli ospe-dali. Oceano Verde è stato progettato sullo stesso concetto dei giardini di Babilonia (giardini pensili), che organizzano vari micro-cosmi. Il Re Nabucodonosor ha creato questi giardini su terrazze, come ricordo alla sua moglie e i paesaggi boscosi come ricordo al suo paese natale. Oceano Verde da ai pazienti la possibilità di esprimersi liberamente, un posto dove poter scappare, un posto dove ricordarsi, un posto di divertimento.

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Perché questo sviluppo:

Il giardino è stato concepito come un labora-torio verde. È essenziale per i pazienti. È di vitale importanza per le famiglie. Green Oce-an fa parte di una rinascita, un nuovo inizio per accompagnare i pazienti.

La scelta dei mobili:

La morbidezza del legno, la sobrietà del me-tallo ed il comfort delle forme ci ha invitato a scegliere la linea ALL della euroform w. ALL offre una serie di accessori come le pedane, i poggiatesta, la palla di trazione ... Abbiamo voluto ampliare questa gamma ag-giungendo dei tavoli e delle sedie per pren-dere il sole. Così, la sedia Bain de Soleil, ci si può sedere accanto al malato in posizione a sdraio o a seduta, o semplicemente per essere vicino al paziente.

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Rivista online - Settembre 2012

Editore e Direttore responsabile

Bernhard Winkler Euroform K. Winkler srl Via Daimer 67 39032 Campo Tures (BZ) T +39 0474 678131 F +39 0474 678648 [email protected]

Marketing

Astrid Zingerle

Fonti (Foto e testi)

Sviluppo dello spazio pubblico // Foto e testo: Euroform w Convegno - Nutrirsi di Paesaggio // Foto e testo: www.nutrirsidipaesaggio.it Movimento in città 2020 // Foto e testo: Playground & Leisure - Germania Progetto - Oceano Verde // Foto e testo: Studio Zenobia, Francia

Distribuzione solo online