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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale -70%- Roma /Aut. GIPA/C/RM//05/2011 Anno 4 - Numero 1/2013 Notiziario Trimestrale della Cassa di Previdenza dei Biologi Europa: maggiori tutele per i professionisti Il voto on-line Nel segno della trasparenza Welfare dei professionisti italiani: il Manifesto A lezione di previdenza Biologia e Nutrizione

Europa: maggiori tutele per i professionisti · Welfare dei professionisti italiani: il Manifesto A lezione di previdenza Biologia e Nutrizione. sommario 1 l’opinione europa a lezione

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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale -70%- Roma /Aut. GIPA/C/RM//05/2011

Anno 4 - Numero 1/2013Notiziario Trimestrale

della Cassa di Previdenza dei Biologi

Europa: maggiori tutele

per i professionisti

Il voto on-lineNel segno della trasparenza

Welfare dei professionistiitaliani: il Manifesto

A lezione di previdenzaBiologia e Nutrizione

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sommario

1

l’opinione

europa

a lezione di previdenza

approfondimenti

assistenza

enpab nel mondo

il libro

recensioni

rassegna stampa

contatti ENPAB

speciale

Anno 4 - Numero 1Gennaio - Febbraio - Marzo 2013

Notiziario Trimestrale

della Cassa di Previdenza dei Biologi

Associato all’USPIUnione StampaPeriodica Italiana

Direttore ResponsabileSergio Nunziante

Hanno collaboratoMaria Caterina Sforza, Maurizio Podico,

Stefano Dumontet, Michele Ettorre, Francesco Torre, Daria Ceccarelli

ENPABVia di Porta Lavernale, 12 - 00153 Roma

Tel. 06.4554.7011 - Fax 06.4554.7036mail: [email protected] - [email protected]

web: www.enpab.it

Ufficio StampaRosa Maria Serrao - [email protected]

Grafica e impaginazioneClaudia Petracchi - [email protected]

StampaFotolito Moggio - Strada Galli, 5 - Villa Adriana (Tivoli)

[email protected]. 0774.381922 - 0774.382426 - Fax 0774.509504

finito di stampare aprile 2013

Autorizzazione del Tribunale di Roma

n. 464/2010 del 6 Dicembre 2010.

ASSISTENZA FISCALE

Ogni iscritto può ottenere delucidazioni ed

informazioni relative alle proprie

problematiche fiscali contattando

i numeri 081/19577360 - 081/19808123

tutti venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00.

Enpab in questo modo inaugura

un servizio di assistenza telefonica utile ed

efficace e rafforza il proprio impegno nei

confronti degli iscritti.

L’Europa e il voto on-lineLe prossime elezioni ENPAB nel segno della trasparenzaSergio Nunziante

Action Plan ProfessionistiCarriera, formazione e accesso al credito

L’ENPAB nel Secondo Rapporto sulla Previdenza Privata ItalianaA cura del Centro Studi Adepp

Manifesto per un welfare dei professionisti italianiA cura dell’Ufficio Stampa ENPAB

ENPAB sempre più vicina ai biologiMaria Caterina Sforza

Biologia e Nutrizione: competenze antiche per un’alimentazione consapevoleMaria Caterina Sforza

La mediazione civile, un nuovo campo di interesse per il biologoMaurizio Podico

Assistenza sanitaria integrativaMichele Ettorre

La Nutrizione consapevole - Permacultura per tuttiA cura di Daria Ceccarelli

Casse di Previdenza Italiane, le più tassate in EuropaA cura di Daria Ceccarelli

Malindi e il Progetto SaluteAssistenza Sanitaria in AfricaMichele Ettorre

Sostenibilità ed adeguatezza:Il trade-off del sistema previdenziale italianoFrancesco Torre

I sistemi previdenziali privati in EuropaStefano Dumontet

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Sergio NunziantePresidente ENPAB

l’opinione

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L’Europa e il voto on-lineLe prossime elezioni ENPAB nel segno della trasparenza

Rendere possibile il votoon-line, sin dalla prossi-ma tornata elettoraleper il rinnovo delle cari-

che dell’Ente, è una delle prioritàdei Consigli dell’ENPAB. C’è ungrande interesse in Europa per ilvoto on-line nelle elezioni politi-che, amministrative e per il Parla-mento Europeo. Questo nuovomodo di condivisione democrati-ca della vita politica può serviread aumentare la partecipazione,in costante declino, alle elezioniincoraggiando i cittadini ad espri-mere il diritto/dovere del voto. Le istituzioni europee si interro-gano sulla crescente disaffezionedei cittadini alla partecipazioneelettorale. Tra le altre iniziative, ilvoto elettronico, più comodo pertutti specialmente per i più giova-ni, appare particolarmente utile.Questa soluzione potrebbe incre-mentare gli elementi di democra-zia diretta, secondo l’esperto sve-dese di votazioni on-line AndersOlsson, aumentando per esem-pio la possibilità di indire refe-rendum, grazie ai costi ridottissi-mi di questo sistema e alla suaimmediatezza. Gli elettori posso-no votare da casa con un siste-ma a doppia chiave di sicurezza

permettendo un’immediata valu-tazione dei risultati ed eliminan-do gli errori umani nello scrutinio.Il Parlamento Europeo ha pro-dotto un documento sulle vota-zioni on-line a seguito di un in-contro tenutosi il 17 marzo2011. La vice presidente SilvanaKoch-Mehrin, in apertura dell’in-contro, ha affermato: «È impor-tante trovare nuovi modi di coin-volgere i cittadini». E’ poi spetta-to a Bernd Beckert, del Fraunho-fer Institute di Karlsruhe, il com-pito di presentare ufficialmente ilprogetto dell’ e-voting, che èparte di un più ampio progettodi e-democracy promosso dalloSTOA, il panel scientifico delParlamento.Il Parlamento Europeo ritieneche la votazione on-line sia unulteriore passo verso la generalemodernizzazione degli apparatiburocratici ed amministrativi erispecchia una tendenza versol’informatizzazione dei servizi,irreversibilmente in atto nell’in-tera società.L’Estonia ha adottato un sistemadi votazioni on-line già dal 2005ed ha aumentato la percentualedei votanti del 2% nel 2005, del5,4% nel 2007, del 15% nel

2009 e del 15,4% nel 2011. I vo-tanti alle elezioni europee sonopassati dal 27% del 2004 al 43%del 2009. Questi incoraggiantirisultati sono la dimostrazioneche il sistema del voto elettroni-co aumenta la partecipazionedei cittadini alla gestione demo-cratica della società.La scelta dell’ENPAB segue quin-di un percorso europeo e rispon-de ad esigenze di modernizza-zione, trasparenza, partecipazio-ne ed aumento della democraziadiretta espresse dalla nostra so-cietà. La votazione on-line per ilrinnovo delle cariche dell’Entenon è, dunque, un salto in avan-ti voluto solo per esibizione dimodernismo. Con la nostra pro-posta siamo in linea con le rac-comandazioni del ParlamentoEuropeo ed intendiamo contri-buire alla necessaria innovazionedel rapporto tra i nostri iscrittied il nostro Ente di Previdenza. Il nuovo sito web, la nostra pa-gina Facebook, il nostro profiloTwitter ed il voto on-line sonoaltrettanti passi avanti verso lamassima utilizzazione degli stru-menti informatici al fine di ren-dere sempre più vicino l’Ente aisuoi iscritti.

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“Il futuro delle professioni èil tema strategico. Ce lo hadimostrato l’Europa appro-vando l’Action Plan che

considera, per la prima volta, le li-bere professioni un motore di svi-luppo e quindi degne di sostegnoal pari delle Piccole e medie impre-se. Ce lo impone la situazione delnostro Paese che vede milioni diprofessionisti registrare una de-pressione dei redditi del 20%, gio-vani che non riescono neppure adaffacciarsi nel mercato del lavoro opercepire per oltre 10 anni redditiche è offensivo chiamare tali. Senon invertiamo la rotta oggi, do-mani avremo davanti una schieradi pensionati sempre più poveri” -così il Presidente dell’AdEPP, An-drea Camporese, durante l’incon-tro con i rappresentanti di alcuneAmministrazioni regionali.E sul rapporto inscindibile tra ade-guatezza e sostenibilità, ha centra-to il suo intervento il professoreFrancesco Verbaro, docente dellascuola superiore della pubblicaamministrazione. “I sistemi previ-denziali contributivi hanno messoin evidenza il forte legame esisten-te tra previdenza e mercato del la-voro e quindi l’importanza delladurata della vita professionale, lacontinuità della carriera e l’anda-mento dei redditi. Il cammino daintraprendere è già tracciato: il pro-fessionista deve essere sostenutoattraverso l’accesso al credito, in-centivi per la formazione, utilizzodi risorse per l’innovazione e il so-

stegno al reddito in fase di crisi edi discontinuità di carriera”.Accesso al credito, continuità dicarriera e formazione sono stati ipunti più volte richiamati durantel’incontro, ripresi sia dal direttoregenerale delle politiche attive , Sal-vatore Pirrone, sia dal direttore ge-nerale, Edoardo Gambacciani, inrappresentanza del Ministero delLavoro. Entrambi, infatti, hannosottolineato come sia necessariopensare ad una nuova idea di wel-fare che sappia rispondere ai nuovibisogni dettati dalla contingenzaeconomica e sociale in cui versa ilnostro Paese.Politiche di welfare che molte Am-ministrazioni regionali hanno giàmesso in campo. “In Veneto il li-bero professionista è già conside-rato come un micro imprenditoreesposto alla concorrenza europeaed internazionale - ha spiegatol’assessore al lavoro, Elena Donaz-zan - Il nostro piano anti crisi invigore dal 2009 è stato ulterior-mente rafforzato con interventi dipolitica attiva per l’inserimento oreinserimento, la riqualificazionedei professionisti inoccupati, di-soccupati o a rischio occupazione.Da qui la possibilità di accedere atutti i bandi per l’attività di forma-zione continua, nei processi di in-novazione e rilancio”.La Regione Campania è già nellafase “Crescita 2”, soprattutto nellepolitiche di femminilizzazione. Le aziende hanno bisogno di unaconsulenza di carattere innovativo,

vogliono avvalersi di una profes-sionista donna, che abbia meno di40 anni? Pronti per loro 45mila eu-ro a copertura dell’80% dei costi.“In questo modo da un lato spin-giamo le imprese a muoversi,dall’altro aiutiamo le donne neiprimi anni della loro vita profes-sionale, sperando che sia il la peruna futura stabilizzazione del rap-porto lavorativo con l’aziendastessa - ha spiegato l’assessore allavoro, Severino Nappi.Per il direttore generale diparti-mento Lavoro della Regione Cala-bria, Bruno Calvetta, invece :”Gliincentivi devono essere sostituitida attività di micro credito produt-tivo che deve generare necessaria-mente profitto. Fino ad ora abbia-mo stanziato 60 milioni di euro ene hanno usufruito ben 700aziende che hanno dimostrato pe-rò di rispondere ai criteri di credi-bilità e capacità produttiva”.Esperienze a confronto che metto-no in luce eccellenze, Ammini-strazioni che hanno a cuore tutti ipropri cittadini e che, come an-nuncia il presidente dell’AdEPP,Andrea Camporese, saranno ri-prese e presentate in un convegnonazionale da tenersi dopo l’estate.“Propongo di mettere a sistemaciò che esiste, di trasmetterlo ainostri iscritti, di monitorare la si-tuazione e incontrarci con conti-nuità, lanciando un messaggiochiaro su ciò che manca e su cosasi possa fare.Roma, 27 marzo 2013

Action Plan ProfessionistiCarriera, formazione e accesso al credito

speciale

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I nostri numeri

Nel 2011 risultano iscritti al-l’ENPAB 11.452 biologi, di cui11.166 iscritti attivi nella pro-fessione e 286 iscritti pensio-nati. Il numero degli iscritti at-tivi e dei pensionati è in cre-scita di 894 unità (+8,5%) ri-spetto al 2010. L’ENPAB nel 2011 ha erogato286 pensioni di vecchiaia, 34pensioni di invalidità, 117pensioni indirette e 5 pensio-ni di reversibilità. Il totale del-le prestazioni IVS (invalidità,vecchiaia e ai superstiti) è paria 442 con un aumento del17,6%. E’ importante sottoli-neare l’aumento del 23,3%delle pensioni di vecchiaia edel 13,3% delle pensioni diinvalidità tra il 2010 e il 2011. Il rapporto tra il numero degliiscritti e il numero delle pre-stazioni IVS è in costante di-minuzione sin dal 2005, conun valore pari a 25,9 nel 2011(-7,7% rispetto all’anno 2010e -74,5% rispetto al 2005). Tale importante diminuzionedipende dal considerevole au-mento percentuale del numerodelle prestazioni IVS erogatenel periodo di analisi. Per quanto riguarda le entrate

contributive, rispetto al 2010si nota un incremento del2,1% dell’importo dei contri-buti soggettivi versato, del2,2% dei contributi integrativi,del 22,4% dei contributi dimaternità e del 16,3% degli al-tri contributi (derivanti da san-zioni). Tra il 2010 e il 2011 l’importodei contributi SIS è aumentatodel 2,1% e l’importo dei con-tributi totali versati ha subitoun incremento pari al 2,8%. Inmaniera analoga rispetto allacrescita del numero delle pre-stazioni pensionistiche IVS,naturale per un Ente di recentecostituzione come l’ENPAB,anche la spesa pensionisticaIVS aumenta. Il valore rag-giunto nel 2011 è di circa 935mila euro e l’incremento per-centuale rispetto all’anno pre-cedente è di circa il 28,3%. La spesa per indennità di ma-ternità si attesta intorno ad unvalore pari a 1,47 milioni dieuro e risulta ancora conside-revolmente superiore rispettoagli importi erogati con le pre-stazioni IVS. Inoltre, per l’an-no 2011, sono state erogate al-tre prestazioni assistenziali perun importo di circa 524 milaeuro.

All’interno delle altre presta-zioni, per l’anno di analisi,vengono ricomprese: la poliz-za assicurativa EMAPI, gli as-segni di studio e gli assegni fu-nerari. Il valore medio dellaprestazione IVS ammonta nel2011 a 2.115 euro con un au-mento percentuale pari al9,1% rispetto al precedenteesercizio. L’indennità di mater-nità media è invece pari a6.114 euro. Il rapporto tra con-tributo medio SIS e prestazio-ne media IVS risulta essere pa-ri a 1,2 con una variazione del-13,7% tra il 2010 e il 2011.

Andamento di lungo periodo

Nell’analisi che segue si è pre-so a riferimento il periodocompreso tra il 2005 e il2011. Analizzando il rapportotra il numero degli iscritti (at-tivi e pensionati) e il numerodelle prestazioni IVS è possi-bile notare il trend decrescen-te dell’indicatore, il quale re-gistra un -74,5%, con un va-lore assoluto pari a 25,9; tra il2005 e il 2011 l’indicatore èpassato da un valore assolutodi 101,5 ad un valore assolutodi 25,9.

L’ENPAB nel Secondo Rapportosulla Previdenza Privata Italiana

A cura del Centro Studi Adepp

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Questo significa che viene ero-gata una prestazione IVS ognicirca 26 iscritti. E’ necessariosottolineare che l’Ente è carat-terizzato dalle dinamiche evo-lutive tipiche delle Casse costi-tuite con il D.Lgs. 103/96, percui il numero delle prestazioniIVS cresce in maniera più cheproporzionale rispetto al nu-mero degli iscritti a causa dellaancora relativamente recentecostituzione della Cassa. Ana-lizzando il rapporto tra il con-tributo medio SIS e la presta-zione media IVS nel periodo

2005-2011 è possibile notareun decremento dell’indicatorepari al -57,3%; tale diminuzio-ne dipendente principalmentedall’aumento dell’importo delleprestazioni IVS erogate. Poichél’ENPAB opera secondo il cri-terio della capitalizzazione, ta-le valore risulta un indicatoreparziale della reale situazionedella gestione dell’Ente. Nelperiodo di analisi, il numerodegli iscritti attivi ha subito unincremento del 28,5%, passan-do da 8.688 nel 2005 a 11.166nel 2011; il numero degli iscrit-

ti attivi pensionati è invece au-mentato del 23,3% passandoda 44 nel 2005 a 286 nel 2011. Per quanto riguarda il contribu-to medio SIS tra il 2005 e il2011 si nota una diminuzionepercentuale del -7,2%, con unvalore che passa da 2.780 euroa 2.580 euro. La prestazionemedia IVS nello stesso periododi analisi ha fatto registrare, in-vece, un aumento pari al117%. La prestazione media dimaternità, invece, ha subitoun aumento del 49% nel pe-riodo 2006-2011.

Andamento Iscritti - Pensioni

Contributo Medio - Pensione Media

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Tutti i dati in nostropossesso, e più volteresi pubblici, ci dico-no che i nostri iscritti

hanno subito pesantemente lacrisi e non si intravede alcunbagliore che indichi come siesca dal tunnel. Ciononostantesiamo di fronte ad un’assenzapreoccupante sia di politichesia di misure di sostegno a fa-vore dei professionisti italiani.In piena solitudine, in un gestodi grande responsabilità verso inostri iscritti e verso il nostroPaese, abbiamo deciso di met-tere in campo idee per la cre-scita dell’occupazione e dellosviluppo del lavoro. Da qui lanascita del Manifesto.Negli ultimi anni siamo statioggetto di riforme calate dall’al-to, spesso senza alcuna possi-bilità di confronto e senza dareparola a quei lavoratori che rap-presentano l’1,5 per cento delprodotto interno lordo.

Oggi il 30 per cento dei pro-fessionisti guadagna mille eu-ro al mese e quasi l’8 per cen-to dei laureati non si iscriveagli esami di abilitazione, ri-nunciando a priori a realizza-re un sogno sul quale, loro ele famiglie, hanno investito. Eperché dovrebbero farlo quan-do l’attuale sistema Paesecontinua a considerare i pro-fessionisti appartenenti aduna casta e non imprenditoridi se stessi e fonte di lavoroper altri? Noi vogliamo inver-tire la rotta.

Rispondere attivamente all’in-vito contenuto nel Libro Bian-co dell’Unione Europa sullepensioni e collocare la previ-denza in un approccio globaleche interessa tutte le dimen-sioni del welfare, a partire dalmercato del lavoro. Le Casse, superando un ap-proccio tradizionale e formaleche ha caratterizzato il gover-no della previdenza, voglionoporre al centro la sostenibilitàeconomica, che dipende dallacapacità di reddito nell’interoarco di vita, e l’adeguatezza.

Manifesto per un welfare dei professionisti italiani

Camporese, presidente dell’Adepp, raccoglie le istanze di tuttele casse private e lancia le proposte per invertire la rotta

A cura dell’Ufficio Stampa ENPAB

L’Associazione degli Enti di previdenza privatizzata (Adepp) ha lanciato un mani-festo che tratta di autonomia, tassazione, legislazione, previdenza, lavoro e welfa-re allargato. L’obiettivo dell’iniziativa è portare le diverse formazioni politiche adaffrontare questi importanti argomenti.

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Mettiamo sul tavolo le nostreproposte e il voto di due milionidi iscritti e delle loro famiglie. Al-la politica decidere come e se ri-spondere.

AutonomiaDi fronte alle sfide tecnologicheed economiche che toccanoquotidianamente i liberi profes-sionisti e ai nuovi fabbisogni diwelfare di questo importante set-tore economico, occorre ricono-scere un ruolo nuovo, polifun-zionale e sussidiario alle Casseprivate. E’ indifferibile una inequivocabilee più precisa conferma legislativadelle funzioni e dell’autonomiaresponsabile delle Casse private eprivatizzate, rappresentate dal-l’Adepp. Per questo la gestioneprevidenziale, amministrativa e fi-nanziaria non deve più essere in-vasa da norme applicate alla Pub-blica Amministrazione che, inquanto pensate per realtà profon-damente diverse, possono rivelar-si nel medio periodo un limiteall’efficienza gestionale degli Enti.La vigilanza, articolata e profon-da, di soggetti istituzionali delloStato resta garanzia delle finalitàperseguite. Azione pienamenteprivatistica e vigilanza pubblicarappresentano l’unico connubiopossibile per il bene comune.

TassazioneLa previdenza privata italiana re-sta di gran lunga la più tassatad’Europa. La tassazione al 20per cento delle rendite finanzia-rie si somma ad una serie di ul-teriori imposizioni fino alla tas-

sazione, secondo gli scaglioni ir-pef, delle rendite erogate. Il pa-gamento di centinaia di milionidi euro ogni anno allo Stato, inpresenza di Enti senza scopo dilucro, pone i professionisti italia-ni in una evidente e ingiustacondizione di sfavore rispetto ailoro colleghi europei. In soli treanni il peso degli oneri tributari,propri e impropri, è raddoppiato,sottraendo risorse alla previ-denza e ai servizi aiprofessionisti, de-primendo un patri-monio che rappre-senta la garanziadella solidità degliEnti e del patto tra ge-nerazioni. Serve un riallinea-mento ai parametri comunita-ri innescando un circuito vir-tuoso tra sostegno alla profes-sione, maggior reddito e mag-giori entrate, a favore degli iscrit-ti e dello stesso Stato.

LegislazioneVa definito il profilo previdenzia-le delle società tra professionistipreviste dalla norma. E’ impensa-bile che attraverso una strutturagiuridica sia possibile eluderel’obbligo previdenziale o indiriz-zarlo verso sistemi del tuttoestranei alla natura professionaledell’attività svolta all’interno del-le società tra professionisti. Il mancato pagamento, poi, diuna quota del contributo inte-grativo, previsto per legge, daparte delle Pubbliche Ammini-strazioni è ingiusto e fortementepenalizzante per le future pen-sioni dei professionisti interessa-

ti. L’ingiustificabile estensionedelle norme applicate alla Pubbli-ca Amministrazione anche alleCasse di previdenza privatizzatesposta l’attenzione dalle presta-zioni agli adempimenti formali esottrae importanti risorse ai pro-fessionisti, danneggiando ulte-riormente questi ultimi in terminidi maggiori prestazioni e miglioriservizi.

L’inserimento del sistema delleCasse privatizzate nel perimetrodella Pubblica Amministrazioneva eliminato, non trova corri-spondenze europee, riduce sen-sibilmente l’efficacia e l’efficien-za dell’attività istituzionale.Azione pienamente privatistica evigilanza pubblica, voluti dal le-gislatore riformatore, rappresen-tano l’unico connubio possibileper il bene comune.

PrevidenzaPrevidenza e lavoro sono vasi co-municanti che, per essere effi-cienti, devono essere tenuti insie-me ed assistiti. Senza lavoro nonc’è previdenza. La perdita di red-dito reale, la crisi che sta attraver-

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sando il mondo dei professionistiè al centro delle nostre preoccu-pazioni e lo sarà anche nei mesifuturi. Le Casse, in questo conte-sto economico, non devono es-sere solo contabili che gestisco-no i contributi degli iscritti. Possono, invece, mettere in cam-po investimenti indirizzati allosviluppo del lavoro e alla crescitadel Paese, garantendo gli interes-si dei propri iscritti e al contempoinvertendo la rotta che oggi ri-schia di portare alla deriva il pa-trimonio culturale e professionaledei lavoratori autonomi italiani.La spinta riformatrice affrontatadalle Casse per raggiungere la so-stenibilità richiesta a 50 anni si èrivelata una scelta giusta, oggi,con i conti a posto, si deve af-frontare il problema dell’adegua-tezza delle prestazioni. Uno stu-dio integrato che tenga contodell’andamento dei cicli econo-mici, delle aspettative di vita, del-l’intero ciclo lavorativo, delle fu-ture prestazioni deve essere l’im-pegno dell’Adepp e di chi gover-na il Paese. D’altronde lo stessoLibro Bianco dell’Unione Europasulle pensioni invita i singoli Pae-si a collocare la previdenza in unapproccio globale che interessatutte le dimensioni del welfare apartite dal mercato del lavoro.

LavoroSe il lavoro dipendente è forte-mente esposto ai mutamenti tec-nologici ed economici della glo-balizzazione, ancora più forte eimmediato è l’impatto sul lavoroautonomo. L’assenza totale dipolitiche e misure di sostegno a

favore dei professionisti rendenecessaria una politica attiva afavore della crescita dell’occupa-zione e dello sviluppo del lavoro.Il fatto che la Commissione Eu-ropea abbia riconosciuto questosettore dell’economia come mo-tore di sviluppo e quindi destina-tario di finanziamenti per l’inno-vazione e la crescita, può trovaredeclinazioni italiane di granderespiro. La previdenza si alimen-ta innanzi tutto di lavoro e reddi-ti, non solo di corretta gestione.

Welfare allargatoLe Casse, mantenendo separata

previdenza da assistenza, posso-no svolgere un importante ruolosussidiario nell’accompagnamen-to dell’intera vita lavorativa delprofessionista fino a giungereall’erogazione del trattamentopensionistico. La garanzia di tu-tele sanitarie che valorizzinoun’adeguata assistenza integrati-va categoriale, di servizi a favoredello sviluppo professionale, diaccesso al credito agevolato, dipolitiche a favore dei giovani,rappresentano un concreto im-pegno per l’Adepp, anche alla lu-ce delle difficoltà economiche disistema.

interventi • ragionieri&previdenza • 21

L MANIFESTO previdenziale deiprofessionisti italiani, presentatodall’Adepp, è esaustivo nelladenuncia delle difficoltà che lenostre Casse di previdenza incon-

trano nell’ottemperare all’art.38 dellaCostituzione “I lavoratori hanno dirit-to che siano preveduti ed assicuratimezzi adeguati alle loro esigenze divita in caso di infortunio, malattia,vecchiaia”.L’applicazione di tale illuminato arti-colo della Costituzione è, per le Casseche adottano il sistema contributivo,per intenderci le casse 103, ancor piùdifficile se ci soffermiamo sul signi -cato della frase “mezzi adeguati alleloro esigenza di vita”. Se è vero che i pensionati hannominor esigenze economiche di unprofessionista in attività, è anche veroche il sistema contributivo di calcolodelle pensioni è assolutamente inade-guato a fornire “mezzi adeguati alleloro esigenze di vita”.

Le casse 103, virtuose per definizione,assicurano rendimenti stabiliti suitotali dei versamenti effettuati a finiprevidenziali (montanti). Ma gliiscritti versano anche il c.d. contribu-to integrativo finalizzato alla gestionedell’Ente e agli interventi di solidarie-tà, ma non utilizzabili a fini previden-ziali (incremento del montante indi-viduale). Orbene, casse previdenzialiparticolarmente virtuose - e la cassa

che mi onoro di pre-siedere lo è - hannoaccumulato nel corsodegli anni ingentirisparmi sulla gestio-ne dell’Ente (avanzi

di gestione), in altre parole le entratederivanti dai versamenti del contribu-to integrativo stat mente superior alle uscite per la gestione dell’Enpab e, nel corso degli anni, abbiamo creato un fondo particolarmente consistente non utilizzabile a fini previdenziali.Sembrerebbe addirittura ovvio che cisia consentito, con le dovute cautele,di utilizzare questo “tesoretto” a finiprevidenziali, riversandolo sui montanti degli iscritti che si ritroverebbero alla fine una pensione più congrua.Questo problema è stato più volte sot-toposto ai vari Ministri che si sonosucceduti e che avevano promesso illoro interessamento, ma non riuscia-mo a venirne a capo. In conclusione chiediamo di darepensioni più consistenti ai nostriiscritti a costo zero per la pubblicaamministrazione, a costo zero per inostri iscritti e non possiamo farlo.Spero vivamente che il prossimoMinistro voglia prendere seriamentein esame e risolvere in breve tempo laquestione sperando che mentre i“medici” si consultano, il pensionatonon muoia di fame. •

* Presidente Enpab

Idi Sergio Nunziante *

La strada è tracciataPensioni più consistentiper i professionisti italianiIl Manifesto è esaustivo nella denuncia delle difficoltà che le nostre casse incontrano nell’ottemperare all’art. 38 della Costituzione. Non possiamo più tirarci indietro, speriamo che la politica intervenga immediatamente.

“Nel corso degli anni abbiamo creatoun fondo particolarmente consistente,non utilizzabile a fini previdenziali”

Intervento del Presidente Sergio Nunziante sulla rivista ‘Ragionieri&Previdenza’

speciale

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europa

Isistemi previdenziali varianoin maniera significativa tragli Stati membri e risultanoesserci significative differen-

ze non solo nella rispettiva strut-tura ma anche nelle definizioniutilizzate. In generale, comun-que, i soggetti possono riceverereddito pensionistico da:• fondi pensionistici pubblici;• fondi pensionistici per i dipen-denti in specifici comparti, le-gati al contratto di lavoro e perla maggior parte basati su ac-cordi collettivi;

• contratti previdenziali di tipoindividuale con soggetti che

offrono servizi finanziari, lega-ti a decisioni volontarie e sog-gettive.

Per chiarire, l’espressione sistemiprevidenziali privati sta a indica-re sistemi contributivi privata-mente gestiti. In essa si includo-no:• tutti i sistemi legalmente im-posti (obbligatori) completa-mente finanziati, come le partiintegrative di sistemi vincolatidalla legge, in cui i contributiprevidenziali sono indirizzatisu conti individuali privata-mente gestiti;

• sistemi di previdenza integrati-

va (volontaria): tutte le pen-sioni da lavoro come i sistemibook reserve o i risparmi indi-viduali destinati a fini pensio-nistici e in particolare i contri-buti previdenziali di tipo an-nuale, fatta eccezione per altreforme di gestione del rispar-mio di lungo periodo. In altreparole, questa definizione nonriguarda fondi accumulatinell’ambito della definizionedel trattamento di fine rappor-to oppure forme di risparmioprivate fruibili nel lungo perio-do che non hanno specifici fi-ni di tipo pensionistico.

I sistemi previdenziali privati in Europa

Questa ricerca, della quale pubblichiamo ampi stralci, è sostenuta nell’ambito del program-ma comunitario per l’occupazione e la solidarietà sociale (2007-2013). Si tratta di un pro-gramma gestito dalla direzione generale per l’Occupazione, gli affari sociali e le pari op-portunità della Commissione europea. E’ stato istituito per sostenere finanziariamente larealizzazione degli obiettivi dell’Unione europea (UE) nel settore dell’occupazione e degliaffari sociali, come prevede l’Agenda sociale, e per contribuire quindi alla realizzazionedegli obiettivi della strategia di Lisbona in questi settori.La missione Progress consiste nel rafforzare il contributo UE per sostenere gli impegni e glisforzi degli Stati membri destinati a creare più lavori e di qualità migliore e a costruire unasocietà più coesa. Per ulteriori informazioni consultare il sito http://ec.europa.eu/progress

Stefano DumontetCoordinatore CIG

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Il ruolo dei sistemi previdenziali privati cresce...Nella maggioranza degli Statimembri la parte più rilevantedell’erogazione pensionistica ri-sulta essere gestita alle spesedello Stato con un impatto rile-vante sulla spesa pubblica. Finoall’inizio degli anni novanta i si-stemi previdenziali privati hannogiocato un ruolo rilevante solonei sistemi di Danimarca, Irlan-da, Paesi Bassi, Regno Unito eSvizzera, dove il limite inizialealle erogazioni delle pensioni dianzianità che risultavano dun-que uguali per tutti aveva favori-to la crescita di fondi pensioni-stici privati. Questo nella formadi schemi di pensionamento dalavoro oppure in quella di con-tratti previdenziali assicurativiindividuali. Al contrario, negliultimi dieci anni di continue ri-forme in campo previdenziale,in risposta all’invecchiamentodella popolazione, molti piùpaesi hanno man mano amplia-to il ruolo dei sistemi previden-ziali privati oppure hanno intro-dotto nuovi elementi di tipo pri-vato e contributivo nei rispettivisistemi previdenziali.Ciò si è tipicamente verificato oper migliorare la complessivaadeguatezza dell’erogazione dicontributi previdenziali aggiun-gendo componenti di tipo priva-to che perseguissero gli stessiscopi del soggetto pubblico, op-pure per compensare le riduzio-ni previste nei tassi di sostitu-zione impliciti negli schemipubblici che risultavano dalle ri-forme.

Tra gli altri motivi elencati dagliStati membri che hanno - o ten-dono ad avere - una significativapresenza di fondi pensionisticiprivati nei propri sistemi previ-denziali abbiamo anche la vo-lontà di diversificare l’erogazio-ne, stimolare la scelta, aumenta-re la trasparenza e sollecitare li-velli maggiori di responsabilitàindividuale. Tradizionalmente,l’erogazione di pensione da par-te di soggetti privati è stata di-screzionale e volontaria o opzio-nale, in linea con il proprio ca-rattere retributivo (nei sistemicon erogazione legata all’impie-go), o di acquisto e risparmioprivato.

Tuttavia, con l’attribuzione diruoli ufficiali sempre maggiori al-la previdenza privata, la regola-mentazione pubblica ha rispetti-vamente aumentato e gradual-mente ridotto queste caratteristi-che originali che le hanno reseparticolarmente criticabili comestrumenti di protezione sociale,dato che spesso hanno finito perdeterminare una copertura fram-mentaria e benefici diffusi in ma-niera diseguale e insicura.Inoltre, da quando recentementeun certo numero di Stati membri(Estonia, Lettonia, Lituania, Po-lonia, Romania, Slovacchia,Svezia e Ungheria) ha riformatoil proprio sistema previdenziale

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Sistemi previdenziali contributivi e retributivi

I rischi per gli aderenti a un sistema pensionistico di tipo contributivo priva-

tamente gestito differiscono in maniera consistente a seconda che ricadano

nello schema «a prestazioni definite» o a «a contributi definiti». In un sistema

«a prestazioni definite» i rischi di natura finanziaria e quelli legati all’effettiva

longevità raggiunta sono inte ramente sostenuti da chi lo finanzia. Le pre-

stazioni previdenziali sono in genere calcolate in base a una formula legata

alle retribuzioni degli aderenti e all’effet tiva durata del periodo di impiego.

Le stesse prestazioni, in un sistema a contributi definiti, sono invece calco-

late in funzione dell’ammontare effettivamente versato dal soggetto e da chi

lo finanzia e degli eventuali rendimenti su di esso maturati. Pertanto, nei si-

stemi a contributi definiti sono gli stessi aderenti a dover sostenere i rischi

finanziari e quelli di longevità.

Le strutture dei sistemi a prestazioni definite sono in genere state impiegate

per riprodurre le prestazioni previdenziali garantite ai dipendenti pubblici.

Cionono stante, il numero degli aderenti a questo tipo di regimi ha continuato

a ridursi nel corso degli anni. Quasi tutti i regimi previdenziali implementati

negli ultimi anni sono a contributi definiti. Questo vale sia per i sistemi ob-

bligatori sia per quelli complementari. Pertanto, nel caso in cui gli Stati mem-

bri abbiano demandato parte dell’erogazione previdenziale interna a sistemi

di tipo privato, ma a parte cipazione obbligatoria, hanno sempre implemen-

tato sistemi a contributi definiti.

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obbligatorio, introducendo unacomponente obbligatoria di si-stemi pensionistici contributivi eprivatamente gestiti per integrarela tradizionale componente retri-butiva, si è anche creata unanuova fusione tra regolamenta-zione pubblica e gestione privatanella previdenza europea. Tutta-via, nella maggior parte di questicasi la transizione non è ancoracompletata e restano ancora daprendere alcune importanti deci-sioni di natura politica.

... ma è cambiatoIl ruolo attuale dei sistemi previ-denziali privati differisce in ma-niera significativa tra i vari Statimembri, non solo per quanto ri-guarda il rispettivo contributo alreddito complessivo dei soggettiin pensione, ma anche per quan-to concerne i livelli della coper-tura previdenziale dei soggettiancora in età lavorativa, i model-li di acquisizione del diritto alla

pensione e la dimensione stessadei fondi accumulati. Come indicato dalla tabella chesegue, gli Stati membri possonoessere raggruppati in quattro ma-cro-categorie con riferimento allamodalità e alla misura in cui ri-corrono a sistemi previdenzialiprivati. In questo momento l’in-tero contributo dei sistemi previ-

denziali di tipo privato al redditodei pensionati varia in manierasignificativa in tutta l’Unione eu-ropea.Nondimeno, la mancanza di mi-sure comuni, combinata conl’esistenza di sistemi in contra-sto tra loro e con la possibilità diduplicazioni nei conteggi (nelcaso in cui si considerino dati

Sistemi previdenziali adeguati e sostenibili

L’adeguatezza dei sistemi previdenziali fa riferimento alla loro capacità di

evitare la povertà e l’emarginazione sociale nella vecchiaia e di assicurare

decorose con dizioni di vita per chi va in pensione, che permettano al pen-

sionato di condividere il benessere del proprio paese e di prendere parte

alla vita pubblica, sociale e cul turale. Perché le pensioni possano dirsi so-

cialmente e politicamente sostenibili, esse devono risultare adeguate e per

esserlo devono risultare finanziariamente sostenibili. Deve cioè esserne pos-

sibile il finanziamento senza che si impedisca la sostenibilità di altri aspetti

fondamentali di sistemi sociali che vogliano definirsi sostenibili. Sistemi pre-

videnziali futuri che possano risultare adeguati richiedono di essere finan-

ziati, nonostante il rapido invecchiamento delle società. Gli aspetti dell’ade-

guatezza e della sostenibilità risultano dunque inestricabilmente correlati.

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uguali, ma di provenienza diver-sa), implica che al momento nonsiano prontamente disponibilidata set internazionali in questocampo. E’ dunque difficile determinare inmaniera accurata la copertura offerta e gli stessi livelli contributivi.Nella grande maggioranza degliStati membri, i sistemi previden-ziali retributivi disciplinati dallalegge e gestiti dallo Stato eroganola parte più consistente dei reddi-ti da pensione.

Dato che i sistemi pri-vati forniscono uncomplemento al reddi-to dei pensionati, laloro importanza, inuna certa misura, indi-ca la dimensione del-l’erogazione pensioni-stica fornita dal siste-ma retributivo. Ma quandonon è così, fattori sempli-cemente imposti dalla legge,quali ad esempio la dimensionedel carico fiscale e di altri sussidi,

come anche le caratteristiche delsistema delle relazioni industriali(essenziali per l’estensione dei si-stemi previdenziali legati al siste-ma lavorativo), ne influenzano larilevanza in maniera significativa.Non sorprende il fatto che, nellamaggioranza degli Stati membri,il contributo dei sistemi previden-ziali di tipo privato ai redditi degliattuali pensionati risulti ancora al-quanto limitato, dato che la mag-gior parte dei sistemi contributiviè stata introdotta solo negli ultimidieci anni, mentre servono dai 30ai 40 anni (vale a dire la durata diuna carriera lavorativa) affinchéquesti possano essere definiti ma-turi. Anche nei paesi in cui questisistemi sono invece più sviluppa-ti, essi contribuiscono al massi-mo per un terzo al reddito com-plessivo dei pensionati.Ciò in quanto questi sistemi ri-guardano solo una parte limitatadegli attuali pensionati e in quan-to la loro maggioranza è sempli-cemente in via di maturazione.La rappresentazione sottostantemostra che il loro ruolo risultaancora limitato o quasi del tuttotrascurabile ma cresce in alcunipaesi in seguito alle riforme re-centemente attuate.

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Il 1° dicembre 2012 si è te-nuta a Milano un’altra tappadel percorso di formazione einformazione che il nostro

Ente di previdenza ha voluto or-ganizzare, in forma gratuita pergli iscritti ed in cui, secondo uncriterio ormai consolidato, ac-canto alla trattazione di temati-che previdenziali, quanto mai at-tuali anche alla luce delle ultimemodifiche legislative, sono statipresentati aggiornamenti orien-tati a recenti sviluppi della dia-gnostica di laboratorio.Accanto a dati sperimentali e cli-nico-analitici, sono state trattatele tematiche legate all’uso clinicoe veterinario dei farmaci antibio-tici, in una lettura “biologica”,non solo sotto il profilo del risul-tato clinico e farmacologico, ma

soprattutto dal punto di vistaecologico ed ambientale.Ha introdotto i lavori la prof.ssaManzano, dell’Università di Udi-ne, presentando una relazione incui è stato fatto un confronto trale tecniche di microbiologia clas-sica e le applicazioni della biolo-gia molecolare per l’analisi deglialimenti. Il continuo aumento del consu-mo di prodotti di quarta e quintagamma, la pressante richiesta daparte dei consumatori di prodot-ti con una shelf-life implementa-ta, l’incremento delle contami-nazioni biologiche in campo ri-storativo e l’uso di antibioticilungo la filiera alimentare sonosolo alcune delle problematichetra quelle esposte dalla prof.ssaManzano, che così ha introdotto

la riflessione sulle implicazioniecologiche e di salute legate aquesto nuovo approccio nutri-zionale, intrapreso a livello glo-bale dall’uomo. La relazione della prof.ssa Man-zano è stata, quindi, propedeuti-ca alla relazione del prof. Peduz-zi, microbiologo di fama interna-zionale, docente dell’Universitàdi Ginevra e presidente della Fon-dazione Centro Biologia Alpinadi Priora, in Svizzera, strutturapressoché unica nel suo generein Europa.I dati esposti dal prof. Peduzzihanno ben evidenziato comel’uso in campo medico umano eveterinario degli antibiotici, ab-bia portato ad un livello di in-quinamento chimico importantenei laghi elvetici, provocandouna serie di cambiamenti bioticipressoché irreversibili.

ENPAB sempre più vicina ai biologiMilano 1° dicembre 2012

Maria Caterina SforzaBiologa Nutrizionista

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Ma se la relazione del prof. Pe-duzzi ha ricordato ai biologi lediverse interazioni ecologiche trauomo e natura e le responsabili-tà etiche conseguenti nei con-fronti dell’ambiente, la prof.ssaCocuzza ed il prof. Nastasi, cat-tedratici rispettivamente alleUniversità di Milano-Bicocca e diFirenze, hanno ben evidenziatocome i danni provocati da annidi utilizzo massivo e non appro-priato degli antibiotici abbianoportato alla formazione di cloniresistenti, che grazie alle già ri-chiamate tecniche di biologiamolecolare è possibile individua-re e studiare a livello epidemiolo-gico nella popolazione umana.Il futuro, quindi, non può esseresolo una scelta legata alla sele-zione e alla preparazione di far-maci sempre più specifici, madeve essere improntato ad unruolo sempre più attivo del bio-logo, sia in un contesto di “edu-cazione alla salute”, sianel proporre con mag-gior convinzione lo stru-mento delle specificheprove di sensibilità bat-terica per procedere aduna scelta appropriata,da parte del clinico,dell’antibiotico maggior-mente adatto ed efficacein ogni singolo caso.Questo tipo di approc-cio sarebbe sicuramenteottimale non soltantoper l’uomo, ma ancheper tutto ciò che è “am-biente”.Nella parte successivadell’evento formativo è

stato, quindi, l’avvocato Amba-nelli, a portare un ulteriore e si-gnificativo contributo, illustran-do ai presenti le difficoltà, sia insede giuridica sia soprattutto insede dibattimentale, connesse al“tradurre per non addetti ai lavo-ri” i dati probatori provenienti daindagini di biologia molecolare,nel contesto di procedimenti le-gati alla sicurezza alimentare. Ed

è per queste ragioni che la rela-zione seguente del dott. Pastoniè stata fondamentale per com-prendere come l’evoluzione dellanormazione tecnica stia accom-pagnando sempre più il progres-so tecnologico e le conseguentiimplicazioni di ordine giuridico.Ad esempio la norma tecnica in-ternazionale UNI CEI ENISO/IEC 17025 (“General requi-

rements for the compe-tence of testing and ca-libration laborato-ries”), riferimento fon-damentale nell’ambitodei criteri di qualitàanalitica, ha adeguata-mente affrontato i ri-svolti riguardanti la“scelta e validazionedei metodi” nonché la“assicurazione dellaqualità dei risultati”, ri-svolti fondamentali pergarantire la veridicitàdelle valutazioni che airisultati di prova si de-vono necessariamenteassociare.

a lezione di previdenza

Diapositiva gentilmente concessa dal prof. Peduzzi

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a lezione di previdenza

Continua anche nel2013 il cammino diformazione gratuitaper gli iscritti all’EN-

PAB. Sabato 2 marzo è stata lavolta di Padova, dove i colleghidel Veneto si sono confrontatisui temi della previdenza e del-l’assistenza in una giornata diformazione specifica per la nutri-zione e l’igiene degli alimenti.Ha aperto i lavori la dott.ssa An-na D’Odorico, gastroenterologadell’Università di Padova, conuna relazione che ha inquadratole problematiche consolidate edemergenti relative alle ‘patologieglutine correlate’. Sono state de-finite in modo chiaro ed esau-riente le differenze sostanziali traceliachia, allergia al grano e lagluten sensitivity. In modo parti-colare sono stati forniti ai parte-cipanti strumenti di lettura delleproblematiche legate al consumodi grano e dei cereali, una realtàsempre più presente nel campodella nutrizione. La sessionescientifica legata agli aspetti nu-trizionali è continuata con la re-lazione della dott.ssa GabriellaPasini, responsabile del laborato-rio tecnologie alimentari pressol’Università di Padova.

In questa relazione è stata af-frontata la questione sempre piùattuale degli allergeni nascostinegli alimenti. Sono proseguiti ilavori con un’ampia trattazionedella prof.ssa Maria Pia Rigobel-lo, docente di nutriceutica del-l’Università di Padova, in meritoai nuovi alimenti addizionali efortificati. A questo proposito larelatrice ha ancora una volta evi-denziato come questi nuovi ali-menti, che sempre più stanno ar-rivando sui nostri mercati, nondebbano essere assunti conl’obiettivo di implementare ladieta quotidiana a prescindere daun corretto apporto nutrizionale.Ciò è evidenziato anche da lavori

pubblicati sul ¡, dove sono ripor-tati studi citati dalla prof.ssa Ri-gobello, soprattutto in merito al-la sovra somministrazione di no-vel food.

Biologia e Nutrizione:competenze antiche per un’alimentazione consapevole

Maria Caterina SforzaBiologa Nutrizionista

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Si è dibattuto poi, graziealla dott.ssa AngiolellaLombardi, responsabiledei laboratori di micro-biologia e biotecnologiedi Veneto Agricoltura,degli alimenti arricchiticon microrganismi pro-biotici. Questa relazioneha permesso di appro-fondire la tematica fon-damentale dei claims e della nor-mativa vigente a livello europeo,REG. CE 1924/2006 e REG. CE.432/2012, in merito ai nuovi ali-menti ed alle caratteristiche nu-trizionali in essi contenuti. La re-latrice ha sottolineato come sia

sempre fondamentale attenersialle indicazioni dell’EFSA ed inparticolare alla QPS (presunzio-ne qualificata di sicurezza).Gli apporti scientifici sono staticorrelati dalle relazioni del presi-dente dell’ENPAB, dott. Sergio

Nunziante, che come or-mai consuetudine, hainiziato la sua relazionesalutando pubblicamen-te in primis l’iscritta allaCassa di Previdenza piùgiovane presente in sala.Un gesto simbolico, maricco di significato peresplicitare ai presenti co-me si debba pensare alla

previdenza appena si entra nelmondo del lavoro, visto chel’ENPAB è nata con il sistemacontributivo, sistema previden-ziale ormai in vigore per tutte lecasse di previdenza dal 1° gen-naio 2013.

a lezione di previdenza

Qual è la sua valutazionecirca la rilevanza professio-nale complessiva di que-st’evento?L’evento in questione è statomolto formativo ed interessantein quanto sono state affrontatetematiche rilevanti per il baga-glio culturale di noi biologi.Durante l’incontro sono statitoccati argomenti attuali ma so-prattutto motivo di spunto peril miglioramento della professio-ne di biologo, una professionein continua evoluzione in lineacon il progresso della nostra so-cietà.Le sembra che tematiche re-lative agli alimenti ed alla

nutrizione siano rilevantiper l’attività libero profes-sionale del biologo?Ritengo che le tematiche relati-ve alla nutrizione e alla sicurez-za alimentare siano aspetti difondamentale importanza perl’iter professionale di un biologoe per questo motivo richiedanoun approccio sempre più scien-tifico.Ritiene utile un aggiorna-mento professionale conti-nuo su queste tematiche?Credo sia indispensabile la for-mazione e l’informazione conti-nua sia per quanto riguarda gliaspetti tecnico-scientifici sia inambito previdenziale, affinché

ci possa essere un aggiorna-mento capillare per tutta la no-stra categoria; preziosa oppor-tunità che ci viene data con l’or-ganizzazione di questi eventi.Ritiene utile l’impegnodell’ENPAB nella diffusionedella cultura previdenzialetra i suoi iscritti?Ho apprezzato molto la combi-nazione formazione, aggiorna-mento scientifico e diffusionedella cultura previdenziale; ri-tengo sia basilare per la tuteladella nostra categoria e ci aiutiin quest’ottica a riscoprire unasorta di conoscenza e coscien-za critica in molteplici settori,anche in ambito assistenziale.

L’opinione di una biologa

Abbiamo intervistato la dr.ssa Nicole Calgaro, che ha seguitol’evento ECM, per valutare il gradimento dell’iniziativa.

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a lezione di previdenza

Il presidente ha colto l’occasio-ne per ricordare che l’ENPAB haottenuto l’incremento del contri-buto integrativo dal 2 al 4% apartire dal 1° febbraio 2013.L’importanza di questo risultato,raggiunto con notevole impegnoa livello istituzionale, e che nonè un onere per i professionisti inquanto a carico dei clienti, per-metterà agli iscritti di implemen-tare del 2% i propri montanti: unpasso in più nella costruzione diun piano previdenziale social-mente sostenibile.Le forme di assistenza tra inno-vazione e sostenibilità sono sta-te presentate dal vicepresidentedell’ENPAB, dott. Michele Ettor-re, che ha esposto le opportunitàdi cui gli iscritti possono usufrui-re tra cui gli assegni di assisten-za per necessità personali e deifamiliari, l’assicurazione sanitariaintegrativa, l’assicurazione pro-fessionale, che da quest’anno èobbligatoria per tutti i professio-nisti. Il dott. Ettorre ha presenta-to, infine, gli obiettivi futuri incampo di assistenza, che verte-ranno ad esempio su convenzio-ni con case editrici professionalie servizi specifici per la profes-sione.La sessione dedicata alla previ-denza è stata conclusa con la re-lazione del coordinatore delConsiglio di Indirizzo Generale,prof. Stefano Dumontet, che haposto a tema una questione fon-damentale per il presente e il fu-turo della professione del biolo-go: quale dialogo ci può essereoggi tra previdenza e professio-ne? L’analisi dei dati statistici

presentata dalprof. Dumon-tet ha eviden-ziato come ilbiologo sia an-cora una professio-ne poco conosciutaa livello del mondo del la-voro e delle istituzioni. Il gaptra la formazione universitariaed il mondo del lavoro è unaquestione nota a tutti i profes-sionisti, ma di cui poco si parla. I lavori sono terminati con unatavola rotonda a cui hanno par-tecipato il dott. Gianluca Rosati,medico veterinario esperto in si-curezza alimentare, l’Avv. AfroAmbanelli, esperto in materiagiuridico-legale, la dott. StefaniaTessari, dirigente medico SIAN -ULSS 16 di Padova e la dott.ssaLinda Masello, esperta in formu-lazione di alimenti arricchiti. Ildott. Fiorenzo Pastoni, modera-tore di quest’ultima parte dellagiornata di formazione, ha posto

a tema qualevincolo e/o ne-cessità presentioggi la normati-va in campo ali-

mentare. I diversiinterventi hanno sot-

tolineato come sia semprepiù necessaria una chiarezza

in campo normativo nel settoredell’igiene degli alimenti, ricono-scendo quanto è stato fattodall’entrata in vigore della legge283 del lontano 1962, che haposto all’attenzione dell’Europale problematiche in campo di si-curezza alimentare. Il “pacchettoigiene” ha dato poi gli strumentioperativi come pure i diversi re-golamenti europei, non ultimo ilREG. CE. 432 dello scorso anno,rispetto ai claims nutrizionali.Tutti hanno però concordato chetanto c’è da fare affinché la sicu-rezza alimentare sia alla base diuna sana e corretta alimentazio-ne e quindi strumento di salute.

Un apprezzamento da parte di un collega per gli incontri ‘a scuola di previdenza’

Caro Presidente Nunziante,Voglio esprimerti il mio più vivo ringraziamento per il convegno svol-

tosi sabato 2 marzo a Padova. Ti esprimo gratitudine sia per l’interes-sante parte di aspetto professionale e sia per avermi fatto comprenderemeglio il ruolo dell’ENPAB, delle sue attività a favore di noi biologi. Perme è stata la prima volta, dopo molti anni, di avere l’opportunità di in-contrare i vertici del mio ente previdenziale qui nel Nord-Est.Purtroppo, qui nel Veneto, noi biologi siamo stati spesso lasciati solidai nostri organi di riferimento centrale (ONB) forse in luogo di essereai confini dell’impero e di conseguenza di scarso interesse.Ti invito a perseverare sulla strada intrapresa e portare l’ENPAB pressogli iscritti.Oderzo, 04/03/2013 Con vivo apprezzamento

Maurizio Paro

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L’attuale situazione giudi-ziaria vede oltre5.500.000 cause pendentipresso i tribunali e i tempi

eccessivamente lunghi della du-rata dei processi hanno posto ilnostro Paese al 156° posto, su-bito prima del Gibuti e della Li-beria, nella classifica del rappor-to Doing Business 2009 dellaBanca Mondiale che stima l’effi-cienza del sistema giudiziario diun paese.In questo contesto si inserisce lavolontà del Legislatore di intro-durre un nuovo istituto, la me-diazione civile tra le procedureatte a incidere su tale disastrosasituazione.Con il D.Lgs. n. 28 del 4 marzo2010 la mediazione diviene, apieno titolo, una procedura digestione delle liti civili nella qua-le un terzo imparziale, un media-tore professionalmente prepara-to, aiuta le parti in lite a raggiun-gere un accordo che sia di reci-

proca soddisfazione evitando ilricorso alla giustizia civile, giàoberata da tanti procedimenti.La mediazione civile si inserisce,quindi, in quell’insieme di stru-menti noti sotto l’acronimoA.D.R. (Alternative Dispute Re-solution) mediante i quali la con-troversia viene affrontata e risol-ta al di fuori delle aule dei tribu-nali.Nel momento della promulga-zione, le previsioni del Ministerodella Giustizia indicano in oltre600.000 le liti che saranno sotto-poste al tentativo di mediazionenei successivi 12 mesi dall’entra-ta in vigore di tale istituto, previ-sta nel marzo del 2011.Questo implica la creazione nonsolo di un numero adeguato dimediatori formati a svolgere taleruolo, ma anche che molti pro-fessionisti, non solo avvocati,commercialisti, notai, ma ancheingegneri, medici, biologi, etc.possano essere chiamati ad assi-

stere i propri clienti o a fornire adessi spiegazioni in relazione aidiritti e agli obblighi che un per-corso di mediazione genera. Il testo del D.lgs. n. 28 del 4marzo 2010 fornisce una regola-mentazione organica della me-diazione civile così come intesaa livello normativo.Fino a dicembre 2012 l’art. 5 pre-vedeva il tentativo di mediazionecome condizione di procedibilitàper moltissime materie.La corte costituzionale con sen-tenza n. 272/2012 ha ravvisatoin ciò un eccesso di delega ri-spetto a quanto previsto dal par-lamento e ne ha sancito, di con-seguenza, l’illegittimità.Questo non toglie, comunque,validità al processo di mediazio-ne come testimoniato dalla suaadozione in numerosi contrattiche sono stati stipulati anchedopo la cessazione dell’obbligo eda molte parti si prevede unareintroduzione di tale obbligo.

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approfondimenti

Maurizio PodicoBiologo

La mediazione civile,un nuovo campo di interesse per il biologo

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approfondimenti

La mediazione e l’ambito di applicazioneLa mediazione è, pertanto, unostrumento di gestione delle litinel quale “un terzo imparzialeassiste due o più soggetti sia nel-la ricerca di un accordo amiche-vole per la composizione di unacontroversia sia nella formula-zione di una proposta per la ri-soluzione della stessa”.Il risultato, se positivo, di questaattività è definito “ mediazione”.Esso può essere utilizzato, se-condo la normativa, per le con-troversie inerenti i diritti disponi-bili.

I protagonisti della mediazioneIl Legislatore, riprendendo quan-to già previsto nella mediazionesocietaria, ha stabilito che la me-diazione civile debba essere svol-ta solo sotto lo stretto controllodel Ministero e da parte di sog-getti iscritti nel Registro.

L’organismo di mediazioneE’, quindi, l’Ente di Me-diazione e non il Tri-bunale il luogo pres-so cui può svolgersiil procedimento dimediazione.L’Ente deve aver ottenu-to l’iscrizione nel Regi-stro istituito presso ilMinistero della Giusti-zia acquisito secondodifferenti modalità.Tutti gli enti pubblicie privati devono pos-sedere alcune caratte-ristiche come, ad

esempio, una capacità finanzia-ria e organizzativa, il possesso diuna polizza assicurativa di im-porto non inferiore a 500.000,00euro per la responsabilità, a qua-lunque titolo, derivante dallosvolgimento dell’attività di me-diazione. Sono inoltre necessari requisiti dionorabilità dei soci, associati,amministratori e la trasparenzaamministrativa e contabile del-l’organismo, al fine della dimo-strazione della necessaria auto-nomia finanziaria e funzionale.L’Ente deve garantire, inoltre, in-dipendenza, imparzialità e riser-vatezza nello svolgimento delservizio di mediazione, nonchéla conformità del regolamento al-la legge e al presente decreto,anche per quanto attiene al rap-porto giuridico con i mediatori. L’elenco dettagliato degli Enti èpubblicato sul sito del Ministerodella Giustizia.

Il mediatoreCome si è detto, al mediatore èattribuito un ruolo vitale sia di

facilitatore dell’accordo sia, ovene sussistano le condizioni, diestensore di una proposta.Per tale motivo la sua prepara-zione deve essere molto eteroge-nea: egli, infatti, deve avere com-petenze giuridiche e tecniche,doti di comunicazione, capacitàdi ascolto, empatia ed ottima co-noscenza delle tecniche di nego-ziazione.Il risultato positivo della media-zione dipende, molto spesso,dalla sua bravura ed è per questoche il legislatore ha previsto, co-me obbligo, un percorso formati-vo di 50 ore presso un ente for-matore abilitato dal Ministerodella Giustizia con il superamen-to di una prova di valutazione.Il decreto attuativo 180/2010(art.4 comma 3) stabilisce, infat-ti, che per poter essere iscritti ènecessario avere (oltre ai tradi-zionali requisiti di onorabilità)un titolo di studio non inferioreal diploma di laurea universita-ria triennale ovvero, in alterna-tiva, essere iscritti a un ordine

o collegio professiona-le e il possesso diuna specifica forma-zione e di uno spe-cifico aggiornamento

almeno biennale.Novità del decreto at-tuativo è, quindi, lapossibilità di diventaremediatori per tutti ipossessori di una lau-rea triennale ( non più,come nel diritto socie-tario, solo quelle eco-nomiche e giuridiche)e per coloro che sono

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iscritti ad un ordine o collegioprofessionale ivi compresi i bio-logi, sia junior che con laureaspecialistica che abbiano esple-tato un adeguato percorso for-mativo.

Il percorso di mediazioneCome si è sottolineato, una me-diazione efficace richiede la pos-sibilità per il mediatore di appli-care le tecniche relazionali e ne-goziali acquisite durante il pro-prio percorso formativo in modoautonomo e libero da vincoli infunzione alle dinamiche del con-flitto ed all’evolversi della con-trattazione.In effetti la norma delinea unprocedimento snello e senza for-malità incentrato sostanzialmen-te sulla capacità del mediatore diaiutare le parti nella ricerca di unaccordo amichevole, lasciandocomunque, sempre, in subordi-ne, la facoltà di formulare unaproposta transattiva.Diviene a questo punto impor-tante, ai fini di poter ben com-prendere il tema del contenderee poter attivamente proporre una

soluzione, la conoscenza tecnicadell’oggetto di lite e/o dei settoriin cui tale disputa è nata.In questa ottica l’ampiezza delleconoscenze scientifiche dei bio-logi potrebbe costituire una dif-ferenza sulla quale gli Enti di Me-diazione potrebbero puntare perottenere delle soluzioni anchetecnicamente accettabili per leparti.D’altra parte per attivare una me-diazione è sufficiente presentareun’istanza presso l’organismocompetente, indicando: l’organi-smo, le parti, l’oggetto e le ra-gioni della pretesa (c.d. causapetendi).L’Ente, all’atto della presentazio-ne della domanda di mediazio-ne, designa un mediatore e fissail primo incontro tra le parti nonoltre quindici giorni dal depositodella domanda. Nel regolamento vi può essere lapossibilità per le parti di sceglieredi comune accordo il mediatore.Nelle controversie che richiedo-no specifiche competenze tecni-che, l’organismo può nominareuno o più mediatori ausiliari.

Appare ovvio come il mediatore,per poter operare in maniera tec-nicamente adeguata alle proble-matiche da affrontare, deve pos-sedere delle conoscenze specifi-che o farsi affiancare da mediato-ri ausiliari competenti.Appare altresì chiaro che un bio-logo possa esprimere le propriecapacità tecniche in entrambi levesti anche se, potendo assume-re il ruolo di mediatore, rende-rebbe inutile la nomina di un au-siliario con guadagno in terminidi costi, tempi e snellezza delprocedimento.

Il procedimento di mediazioneIl procedimento di mediazionenon ha carattere obbligatorio edinizia mediante il deposito diun’istanza, appunto, di media-zione presso uno degli organismidi mediazione iscritti nell’apposi-to registro presso il Ministero diGrazia e Giustizia.Ha una durata massima, stabilitadalla legge, di quattro mesi chedecorre dalla data di depositodella domanda di mediazione,

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approfondimenti

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approfondimenti

ovvero dalla scadenza di quel-lo fissato dal giudice per ildeposito della stessa.Lo svolgimento della me-diazione è affidato total-mente al mediatore checonvoca le parti, insessioni riservate ocongiunte, al fine digiungere ad una pro-posta che porti all’ac-cordo degli attori in lite. Ilmediatore ha la facoltà di formu-lare anche una proposta per la ri-soluzione della controversia,proposta che le parti possonodecidere liberamente di accettareo meno. In ogni caso di formula-zione di proposta, il mediatoredeve rendere note alle parti lepossibili conseguenze.La proposta di mediazione è co-municata alle parti per iscritto equeste, nella stessa modalità,dovranno far pervenire al media-tore, entro sette giorni, l’accetta-zione o il rifiuto della proposta.In mancanza di risposta nel ter-mine, la si ritiene rifiutata. Se l’esito della mediazione è ne-gativo, il mediatore redige pro-cesso verbale con l’indicazionedella proposta; il verbale e’ sot-toscritto dalle parti e dal media-tore che lo deposita presso la Se-greteria dell’organismo di media-zione scelto per attivare il proce-dimento, rendendolo disponibilealle parti.Salvo diverso accordo delle parti,la proposta non può contenerealcun riferimento alle dichiara-zioni rese o alle informazioni ac-quisite nel corso del procedi-mento.

Nel caso in cui le parti aderisca-no alla proposta del mediatore,si redige, ugualmente, un pro-cesso verbale che deve esseresottoscritto dalle parti e dal me-diatore.Il verbale dell’accordo vieneomologato dal Presidente del Tri-bunale e costituirà titolo esecuti-vo per eventuale: espropriazioneforzata, esecuzione in formaspecifica e iscrizione di ipotecagiudiziale.Se con l’accordo le parti conclu-dono uno dei contratti o com-piono uno degli atti previstidall’articolo 2643 del codice civi-le per procedere alla trascrizionedello stesso, la sottoscrizione delprocesso verbale deve essere au-tenticata da un pubblico ufficialeautorizzato. Quando l’accordo non è rag-giunto ed il mediatore ha elabo-rato la proposta, il comporta-mento delle parti può avere con-seguenze nella successiva causacivile.Infatti, ai sensi e per gli effettidell’art. 13 del sopra citato Dlgs28/2010 così prevede al riguardo:«Quando il provvedimento che

definisce il giudizio corrispondeinteramente al contenuto del-la proposta, il giudice escludela ripetizione delle spese so-stenute dalla parte vincitriceche ha rifiutato la proposta,riferibili al periodo successi-

vo alla formulazionedella stessa, e la con-

danna al rimborso dellespese sostenute dalla parte

soccombente relative allostesso periodo, nonché al versa-mento all’entrata del bilanciodello Stato di un’ulteriore sommadi importo corrispondente alcontributo unificato dovuto».In altre parole, la parte interessa-ta, pur vincitrice in giudizio, ètenuta al pagamento delle speseprocessuali (in sostanza devepagare il proprio avvocato equello della controparte soccom-bente), nonché al pagamento al-lo Stato di una sanzione pari al-l’importo del contributo unifica-to (la tassa che si paga per in-staurare il giudizio), se primadell’inizio della causa non abbiaaderito ad una proposta transat-tiva i cui termini si siano poi ri-velati dello stesso tenore di quel-li espressi dalla sentenza che de-finisce la controversia.

Benefici fiscaliTutti gli atti, documenti e prov-vedimenti relativi al procedimen-to di mediazione sono esentidall’imposta di bollo e da ognispesa, tassa o diritto di qualsiasispecie e natura.Il verbale di accordo è esentedall’imposta di registro entro il li-mite di valore di 50.000 euro.

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assistenza

La tutela della salute siattua attraverso il bino-mio previdenza-assi-stenza, due termini che

spesso vengono interscambiatinel medesimo contesto senzaconcomitante variazione di si-gnificato. Tuttavia essi, purconcorrendo allo stesso scopo,assumono valori profondamen-te dissimili e l’ENPAB, ricono-scendo tale difformità, li trattaseparatamente dando a ciascu-no il giusto significato ed ilgiusto ruolo nel garantire aisuoi iscritti quel sospirato mi-glioramento della qualità dellavita.Non a caso l’art. 3 dello Statu-to dell’Ente espressamente re-cita:1. L’Ente attua la tutela previ-denziale a favore degliiscritti, dei loro familiari esuperstiti, secondo quantoprevisto dai regolamentiadottati dall’Ente medesi-mo ed approvati dalle au-torità di vigilanza in con-formità alle disposizioni dicui all’art. 6, comma 5 delD.L.gs. 10 febbraio 1996,n. 103.

2. L’Ente concorre alla realiz-zazione di forme pensioni-stiche complementari con

le modalità previste dalD.Lgs. 21 aprile 1993, n.124 e successive modifi-che.

3. L’Ente deve provvedere alleforme di assistenza obbli-gatoria e può provvederea quelle facoltative neilimiti delle disponibilitàdi bilancio.

4. L’Ente, nell’ambito dei finidi previdenza, può altresìattuare interventi assisten-ziali, utilizzando il fondoper gli interventi di solida-rietà di cui all’art. 37 delRegolamento di previden-za, ovvero attivando fondispeciali costituiti da con-tribuzione obbligatoria so-lo per gli iscritti aderenti.

In ossequio al quarto commadel citato articolo 3, il bilanciopreventivo per l’anno 2010 del-l’Ente, alla voce “41503-Ac-cantonamento Fondo per inter-venti di Assistenza” espressa-mente prevede:“Con delibera n. 21 del CDAdel 21 maggio 2008, è statoistituito il Fondo per gli inter-venti di solidarietà. Per l’anno2010 si accantona la somma diEuro 1.000.000, in previsionedi nuovi e diversi interventi disolidarietà in favore degli iscrit-ti i cui Regolamenti e costi sa-ranno sottoposti all’approva-zione dei Ministeri Vigilanti”.In particolare, per l’assistenzal’ENPAB ha aderito per il bien-nio 2008-2009 e per il biennio

Assistenza sanitariaintegrativa

Michele EttorreVice Presidente ENPAB

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assistenza

2010-2012, all’EMAPI, Ente diMutua Assistenza per i Profes-sionisti Italiani, nato dall’ac-cordo con altre casse di Previ-denza ed Assistenza come laCassa Geometri, la Cassa No-tariato, l’ENPACL, l’ENPAP,l’ENPAPI, l’EPAP ed EPPI, inconvenzione con Assicurazio-ni Generali.Tale accordo garantisce a tuttigli iscritti all’ENPAB, senzaoneri aggiuntivi, le prestazionisanitarie previste dalla cosid-detta ‘GARANZIA A’ di segui-to riportate:1. Ospedaliere con ricoveroper grande intervento e ri-covero senza interventoper grave evento morbo-so;

2. Trattamento medico do-miciliare per grave eventomorboso;

3. Visite ed accertamentipre-ricovero ospedaliero;

4. Visite ed accertamentipost-ricovero ospedaliero;

5. Accompagnatore previstosolo per Grandi interventichirurgici fino al limite diEuro 110,00 al giorno perun periodo massimo di 30giorni;

6. Assistenza infermieristicaindividuale durante il ri-covero ospedaliero;

7. Trasporto sanitario (al-l’Istituto di cura e ritorno)dell’Assicurato e dell’ac-compagnatore;

8. Protesi ortopediche;9. Costi funerari e rimpatriosalma;

10.Diaria sostitutiva in casodi ricovero in strutturapubblica;

11.Day hospital;12.Indennità per grave invali-dità permanenteda infortunio(valida per il so-lo iscritto caponucleo);

13.Prestazioni diassistenzaLa copertura èprevista per:Rientro dal rico-vero di primosoccorso;

Viaggio di un fami-liare all’estero;Invio di medicinaliall’estero;Rimpatrio sanitario.Accanto alle presta-zioni previste dalla‘GARANZIA A’, l’ac-cordo prevede ancheun’Assistenza Sani-taria Integrativa

Globale che fa parte della ‘GA-RANZIA B’, la cui operatività ècondizionata ed aggiuntiva, invia volontaria, all’attività della‘GARANZIA A’.

RIEPILOGO EMAPIANNUALITA’ 2011/2012

TOTALE EMAPI

Premio Imponibile € 8.277.499,00

Totale Liquidato/Riservato € 5.576.288,00

Rapporto Sinistri/Premi 67,37%

ENPAB

Premio Imponibile € 560.401,00

Totale Liquidato/Riservato € 417.400,00

Rapporto Sinistri/Premi 74,48%

ENPAB A

Premio Imponibile € 496.717,00

Totale Liquidato/Riservato € 324.374,00

Rapporto Sinistri/Premi 65,30%

ENPAB B

Premio Imponibile € 63.684,00

Totale Liquidato/Riservato € 93.026,00

Rapporto Sinistri/Premi 146,07%

NOTE: dato non definitivo

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Riportiamo di seguito le sta-tistiche dell’andamentodell’Assistenza Sanitaria for-niteci da EMAPI, relative albiennio 2011/2012, in cuisono illustrati gli innumere-voli interventi sia in ‘Garan-zia A’ che in quella ‘B’, chie-sti dai colleghi che hannoavuto la necessità di ricorre-re alle suddette forme di Ga-ranzia.Risulta evidente che tutte lerichieste sono state accetta-te con rimborsi quasi del100% delle cifre sostenuteper l’assistenza stessa. Inparticolare, per quella ‘B’, siè avuto un rapporto infortu-ni/premi pari al 146,07%(Fonte Emapi).Ciò dimostra che “grande” èla domanda di assistenza sa-nitaria integrativa e che nu-merose sono le patologie dicui, purtroppo, i colleghi sof-frono.L’ENPAB, nell’ottica di forni-re sempre più servizi agliiscritti, si propone, pertanto,di incrementare l’offerta connuove forme di polizze giàallo studio (per esempio:Long Term Care, Garanzia‘D’, Garanzia Intermedia,etc.) e che saranno prestocomunicate.Chiunque volesse ulterioriinformazioni a riguardo, puòtelefonare agli uffici dell’Entee/o visionare la convenzionein essere con EMAPI, consul-tando i siti www.enpab.itoppure www.emapi.it

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assistenza

RIEPILOGO ENPAB

ANNUALITA’ 2011/2012 AGGIORNATI AL 31/12/2012

GARANZIA NUMERO IMPORTO IMPORTO SINISTRO

SINISTRI RICHIESTO PAGATO MEDIO

Accertamenti diagnostici f. rete 1 300,00 240,00 240,00

Accertamenti diagnostici in rete 1 170,84 150,84 150,84

Accompagnatore 4 89,33 79,58 19,90

Accompagnatore g. intervento 5 3.181,38 2.105,88 421,18

Alta diagnostica (tabellare) f. rete 7 1.377,23 1.085,31 155,04

Alta diagnostica (tabellare) in rete 5 1.015,64 915,64 183,13

Day hospital con intervento fuori rete 1 2.924,11 2.485,50 2.485,50

Day hospital con intervento in rete 1 1.082,47 1.082,47 1.082,47

Day hospital con intervento misto 1 920,00 620,00 620,00

Diagnostica preventiva donna in rete 2 314,00 314,00 157,00

Diagnostica preventiva uomo in rete 3 530,00 530,00 176,67

Diaria grandi interventi 7 34.255,00 34.255,00 4.893,57

Diaria gravi patologie 3 8.060,00 8.060,00 2.686,67

Diaria ricovero medico 1 315,00 315,00 315,00

Int. chirurgico ambulatoriale f.rete 6 8.128,59 6.282,03 1.047,01

Int. chirurgico ambulatoriale in rete 2 1.492,60 1.492,60 746,30

Pre/post grande intervento 8 12.043,57 11.365,57 1.420,70

Pre/post gravi patologie 4 26.648,76 24.674,45 6.168,61

Pre/post ricovero chirurgico 13 13.703,20 13.450,41 1.034,65

Ric.per gravi patologie f.rete 5 103.621,24 96.495,55 19.299,11

Ricovero chirurgico fuori rete 2 12.018,39 10.075,53 5.037,77

Ricovero chirurgico in rete 6 23.454,54 23.454,54 3.909,09

Ricovero chirurgico misto 5 32.466,38 27.596,42 5.519,28

Ricovero grandi interventi fuori rete 1 10.371,38 8.815,67 8.815,67

Ricovero grandi interventi in rete 6 110.736,59 110.716,59 18.452,77

Ricovero grandi interventi misto 2 25.397,38 21.587,77 10.793,89

Spese accessorie diaria g.int. 2 854,34 554,34 277,17

Ticket alta diagnostica 2 127,50 127,50 63,75

Trasporto generico 5 6.842,00 5.942,00 1.188,40

Visite spec/analisi/esami f. rete 19 3.431,60 2.379,30 125,23

Visite spec/analisi/esami in rete 3 150,00 150,00 50,00

Totale 133 446.023 417.399 3.138,34

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enpab nel mondo

In uno dei primi numeri diEnpabMagazine vi abbiamoinformato sul ‘Progetto sa-lute a Malindi’ in Kenya,

che riguarda la costituzione dipresidi sanitari nell’area delladiocesi di Malindi in cui insistela popolazione indigena.Il progetto è stato voluto dal sot-toscritto, quale membro dell’as-sociazione ‘AMICI DI MALINDIE DINTORNI’, con sede a Ta-ranto, da diversi anni operante inAfrica in forma ‘volontaria’, e dalvescovo di Malindi, Mons. Fran-cesco Baldacchino, scomparsonel 2009 e sostituito dall’attualevescovo Rev.do Fr. EmmanuelBarbara.

Grazie anche al contributo per-sonale dei componenti del Con-siglio di Amministrazione, delConsiglio di Indirizzo Generale edel Collegio dei Sindaci dell’EN-PAB, è stato realizzato lo scorsoanno il primo presidio sanitario

ad Hongwe, un’area a ridossodella vicina Somalia, con la crea-zione di un Laboratorio di analisichimico-cliniche e microbiologi-che. L’avvio sarà curato dal sot-toscritto e da quanti vorrannocollaborare attraverso corsi diformazione al personale sceltotra gli abitanti della zona.La necessità di avviare questiprogetti nasce dalla mancanzaquasi totale di ogni forma di as-sistenza sanitaria, nonchè dallacompleta assenza di prevenzionerivolta agli abitanti del luogo. Lapoca e precaria assistenza fornitaoggi nella zona gestita dallaChiesa Cattolica consiste nell’ef-fettuare cure di natura generalecon ridotto impatto sul territoriovista anche l’assenza di mezzi estrumenti diagnostici (ad esem-

pio laboratori analisi).Scarse sono anche le forniture difarmaci e pessime le condizioniigieniche anche a causa dellamancanza di energia elettrica.Molto spesso gli abitanti del luo-go sono costretti a percorrere apiedi più di 30-40 chilometri perraggiungere il primo “centro sa-nitario” utile ai loro bisogni.Tra le patologie più ricorrenti, ol-tre l’AIDS (più del 25% della po-polazione è sieropositiva), persi-ste la malaria, le malattie del-l’apparato respiratorio, infezionidermatologiche, malattie dell’ap-parato gastrointestinale, bilhar-zia, infezioni dell’organo visivo edell’organo dell’udito, infezionidell’apparato urinario, anemia,parassitosi intestinali, malnutri-zione, malattie veneree.

Michele EttorreVice Presidente ENPAB

Malindi e il Progetto SaluteAssistenza Sanitaria in Africa

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Si intuisce l’urgenza di interven-to in loco per scongiurare, trat-tandosi di gravi patologie, il ra-pido diffondersi delle stesse conle ben note e intuibili conse-guenze.Utile sarebbe a tal proposito ef-fettuare anche un “programma diprevenzione” per quelle patolo-gie, quali l’AIDS, che portanoinevitabilmente alla morte e chepossono essere combattute soloattraverso una corretta informa-zione e screening di massa con imezzi diagnostici che oggi lamedicina mette a disposizione.La situazione è resa ancora piùgrave dall’assenza di personale,

avendo a disposizione nel terri-torio su cui insiste la diocesi diMalindi, che si estende per unraggio di circa 350 chilometri,soltanto due persone che hannoperò conoscenze generali suiproblemi sanitari, ovviamente in-sufficienti per la gestione di que-sta vasta zona.I centri oggi esistenti nella dioce-si di Malindi sono: Msabaha, Mi-da, Tarasaa, Wema, Moa, Hon-gwe. Di questi, il centro di Moaè chiuso da oltre tre anni permancanza di personale e neces-sita più degli altri di lavori di ri-strutturazione per una sua ria-pertura.

Va aggiunto un settimo centro,sito a Malindi, nei locali sotter-ranei della chiesa-santuario.Il progetto si articola attraversole seguenti fasi :1. Adeguamento delle suddette

strutture attraverso opere di ri-strutturazione dei locali ovenecessario (tinteggiatura pare-ti, rifacimento tetti, pavimen-tazione, etc.), per la realizza-zione di laboratori di micro-biologia che potranno essereampliati successivamente conaltri settori specialistici;

2. Potenziamento delle fornitu-re e/o attrezzature di labora-torio (microscopi, termostati,frigoriferi, materiale di consu-mo, generatori di correnteelettrica, etc.);

3. Formazione del personale,prioritaria e indispensabile ri-spetto alle altre fasi, attraver-so:a individuazione del perso-

nale (paramedici, ausiliari,infermieri, etc.) e sua for-mazione in loco a Malin-di;

b formazione “pratica” inItalia, presso strutture sa-nitarie (ospedali, labora-tori di analisi pubblici eprivati, presidi sanitari)eventualmente con la col-laborazione dell’OrdineNazionale Biologi;

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enpab nel mondo

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enpab nel mondo

4.Consulenze e corsi periodiciin loco ad opera di professio-nisti italiani (biologi, medici,infermieri, tecnici di laborato-rio) coordinati dal sottoscrit-to, che periodicamente e alter-nativamente potranno seguireed aggiornare il personale giàformato.

Naturalmente, una volta realiz-zato quanto sopra esposto, oc-correrà provvedere al sostegnoeconomico annuale delle struttu-re avviate anche attraverso l’inviodel materiale necessario (kit dia-gnostici, provette, materiale diconsumo in genere) alla buonafunzionalità delle stesse, ondeevitarne la chiusura, come giàavvenuto in passato, dopo unbreve periodo di funzionamento.Anche quest’anno i componentidegli organi istituzionali dell’Entehanno voluto collaborare concontributi personali per incre-mentare i fondi raccolti per l’ac-quisto di un’ambulanza, neces-saria per il trasporto degli amma-

lati oggi affidato ad un motocicloadattato, all’uopo, ad una sortadi “lettiga motorizzata”. A lorosono particolarmente grato e, anome di tutti gli “Amici di Malin-di”, rivolgo il mio ringraziamentoper quanto hanno saputo realiz-zare, dimostrando una sensibilitàed una viva solidarietà, strumentioggi essenziali in una società cherisente di una profonda crisi, nonsolo economica, ma, e soprattut-to, morale e priva di valori umaniche danno un senso alla vita“quotidianamente vissuta”.

Rivolgo quindi un appello aquanti vorranno collaborare allarealizzazione del progetto poichétanto c’è ancora da fare e tanto èil bisogno di aiuto di quella gen-te, ricordando che quello che èdato viene ampiamente ricom-pensato dai volti sorridenti, so-prattutto dei numerosissimibambini, che vagano nella sava-na alla ricerca di cibo.Chiunque volesse farlo, puòcontattare gli uffici dell’Ente oinviare una e-mail al seguente in-dirizzo: [email protected].

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Di recente ho letto il lavo-ro ultimo di AlessandroTrudda1, ricercatore dimetodi matematici del-

l’economia e delle scienze attuaria-li. L’apprezzabile opera dei Tipi diGiappichelli non è altro che la con-tinuazione di un progetto già av-viato dall’autore con due preceden-ti edizioni.In particolare vengono analizzatele principali modifiche apportatedall’art. 1 comma 763 della finan-ziaria 2007 (e successivo decretointerministeriale Lavoro-Economiapubblicato in G.U. 6 febbraio2008) sui criteri di valutazione deibilanci attuariali. Correttivi impor-tanti in termini di uniformità nellavalutazione dei parametri tecniciper la redazione dei bilanci. Infatti,se fino ad oggi le Casse di previ-denza hanno utilizzato variabilialeatorie eterogenee nella redazio-ne dei loro elaborati tecnici, ren-dendo impossibile la comparazio-ne dei parametri tra tutti gli Entiprevidenziali, oggi il Ministero haposto le regole per armonizzarestrutture diverse aventi un fine co-mune: accertare lo stato di ‘salute’finanziario della previdenza e del-l’assistenza.Di estremo interesse la particolareattenzione dedicata al nuovo oriz-zonte temporale obbligato al piùlungo termine dei 50 anni, certa-

mente adeguato e garantista rispet-to ai limiti di valutazione prece-dentemente fissati a 15 anni. Infat-ti - sottolinea l’autore - nei prossi-mi 50 anni alla crescita demografi-ca si aggiunge un’aspettativa di vi-ta che aumenterà di almeno 7 anni(cfr. Rapporto NVSP aprile 20122).Una diagnosi preventiva quindi sulc.d. Longevity Risk.Rimangono comunque tre questio-ni aperte che Trudda riassume giàdalla seconda edizione appellando-si alla più recente letteratura:a) La inadeguatezza del limite dilegge relativo alla riserva legaleed opportunità di indicazioneanche nel bilancio civilistico(anche nei conti d’ordine o innota integrativa) della effettivariserva matematica calcolata

con metodologie uniformi eprudenziali sulla scorta dei prin-cipi IAS e IFRS utilizzabili in at-tuariale per il fair value;

b) La necessità di limitazione nellepolitiche di asset allocation conrestrizioni normative sulle pos-sibilità di investimento mobilia-re (si ritiene che in alcuni casi laricerca di elevati rendimenti de-gli assets finanziari possanoesporre il gestore a rischi dimercato che mal si concilianocon le finalità previdenziali enon speculative delle Casse diprevidenza);

c) Gli interventi strutturali sul si-stema nel suo complesso fina-lizzati a garantire le singole ge-stioni dal fattore demografico dirischio da noi indicato come ‘ri-schio di estinzione’ (in buonasostanza la preoccupazione chenel breve periodo, le evoluzionidel mercato e/o gli interventinormativi nel campo delle pro-fessioni, producano una contra-zione delle iscrizioni all’Ordineprofessionale in un dato com-parto, provocando analoga ridu-zione delle iscrizioni alla com-petente Cassa di previdenza).

“L’auspicio è che nella eventualefutura prefazione alla III edizionesi possano dare per risolte anche letre citate problematiche, a garan-zia della aspettativa previdenziale

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il libro

Sostenibilità ed adeguatezza:Il trade-off del sistema previdenziale italiano

Francesco TorreAffari Generali ENPAB

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il libro

delle giovani coorti e, più in gene-rale, di tutti i liberi professionisti”3

[questo scriveva nella prefazionedella seconda edizione - Sassari, 29febbraio 2008].Ma si sa, la previdenza non si mi-sura nel breve periodo; è una corsadi fondo in cui vince chi arriva ulti-mo!Il richiamo poi all’articolo 38 dellaCostituzione è quel che si dice unevergreen, modello ispiratore dellaprevidenza sociale. L’autore ripercorre peraltro le tappedelle principali modifiche apportateal sistema previdenziale italiano sul-la spinta degli andamenti macroe-conomici. Un esempio: la spesapensionistica in rapporto al Pil nel1990 cresce a tassi vertiginosi sinoa toccare il 13% nel 1993.Nel confronto poi con il sistemapensionistico europeo Trudda ricor-re al modello su tre pilastri, finaliz-zato al mantenimento dell’abitualetenore di vita in vecchiaia4. Sul pun-to alcune questioni di carattere nor-mativo sono degne di attenzione. Per ciò che riguarda i lavoratori di-pendenti, la riforma Dini (Legge 8agosto 1995, n. 335) ha apportatonumerose modifiche finalizzate alcontenimento della spesa previ-denziale, vista la pericolosa derivache si profilava per l’incidenza sulBilancio pubblico. In particolare il passaggio dal siste-ma di calcolo della pensione da re-tributivo: previdenziale puro e conschemi a beneficio definito, sicura-mente più generoso, perché assicu-ra a ciascun pensionato, o aglieventuali superstiti, un tenore di vi-ta correlato a quanto prodotto nel-la età lavorativa, garantito da tassidi sostituzione5 predeterminati, ri-spetto ad un sistema di calcolocontributivo: funzione assicurati-

va-finanziaria, che restituisce sottoforma di rendita quanto accumula-to attraverso i versamenti contribu-tivi durante la vita lavorativa, mag-giorato dei rendimenti effettivi o fi-gurativi maturati. Quindi il contri-butivo esalta il profilo finanziario,legato alla redistribuzione tempora-le delle risorse, garantendo cosìuna maggiore sostenibilità del si-stema a cui si contrappone la si-gnificativa riduzione dei tassi disostituzione, con schemi a contri-buto definito.Le Casse privatizzate e private diquesta regola ne hanno fatto - ob-torto collo - tesoro.Una notizia di recente diffusioneforse ci aiuta a meglio comprenderela musa ispiratrice dell’opera. L’11marzo, presso la Camera dei depu-tati, Cnel ed Istat hanno presentatol’alternativa al Pil. Il Bes, benessereequo e sostenibile - progetto che siinquadra nel dibattito internaziona-le sul cosiddetto ‘superamento delPil’, stimolato dalla convinzioneche i parametri sui quali valutare ilprogresso di una società non deb-bano essere solo di carattere econo-mico, ma anche sociale e ambien-tale, corredati da misure di disegua-glianza e sostenibilità. Definire quindi ‘che cosa contadavvero per l’Italia’.

In realtà oggi il Pil non dice tutto -questa la convinzione dei promo-tori - ed il benessere delle personenon si esaurisce nella sfera econo-mica, che a sua volta non può cer-to essere sanata con la fiducia nelleIstituzioni. Il curioso risultato del-l’indagine è che proprio le Istituzio-ni sono le prime a recedere pro-gressivamente sino a lasciare il pri-mato per consenso ed affidamentoai Vigili del fuoco.In questo contesto non è casualeallogare il libro di Trudda, che sipropone di descrivere come il gesto-re dell’Ente possa minimizzare i ri-schi di default, garantendo comun-que una prestazione accettabile.Scrive Bertrand Russel, filosofo in-glese, che per qualsiasi Cassa diprevidenza sarebbe stato quel chesi dice ‘un cattivo affare’ (dato iltrapasso avvenuto alla venerandaetà di 98 anni, 1872-1970): “la ma-tematica è la sola scienza esatta incui non si sa mai di che cosa sistia parlando, né se quello che sidice è vero”; ma a dispetto dellacongettura di scuola anglosassone,in appendice all’opera di Trudda, irichiami di matematica finanziariaed attuariale di base, dalle defini-zioni ai processi stocastici, posso-no forse sfatare l’opinione dei piùscettici.

Note

1 Alessandro Trudda, ‘SOSTENIBILITA’ ed ADEGUATEZZA: il TRADE OFF del SISTEMA PREVIDENZIALEITALIANO’; G. Giappichelli Editore - Torino 2012, III edizione; 179 pp., euro 19,00.

2 pag. 22, secondo capoverso del rapporto elaborato dal Nucleo di Valutazione della Spesa Previdenziale:“… Il quadro di ipotesi sottostante lo scenario nazionale base recepisce i parametri demografici dellaprevisione elaborata dall’Istat, con base 2011 le quali prevedono: I) un aumento della speranza divita, al 2060, di 6,7 anni per gli uomini e di 6,5 anni per le donne, rispetto ai valori del 2011, II) untasso di fecondità che converge gradualmente a 1,6 e III) un flusso netto di immigrati che passa daun valore medio annuo di circa 280 mila unità, nel primo decennio di previsione, ad un valore annuodi circa 180 mila unità alla fine del periodo di previsione …”.

3 Op. cit. III Edizione Alessandro Trudda, prefazione alla seconda edizione; Sassari, 29 febbraio 2008. 4 1° pilastro (regime previdenziale a garanzia pubblica), 2° pilastro (previdenza complementare), 3°pilastro (previdenza individuale).

5 Tasso di sostituzione: rapporto tra l’ultimo reddito prodotto nella vita attiva e la prestazione previ-denziale; coefficiente di trasformazione: percentuale che traduce in rendita il montante contributivo.

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recensioni

Permacultura per tuttiOltre l’agricoltura biologica, per curare la Terra e guarire il Pianeta

Patrick Whitefield; traduzione e cura Deborah Rim Moiso - Terra Nuova Edizioni 2012; pp. 213, euro 10,50

A cura di Daria Ceccarelli

Il concetto sul quale si fonda la ‘permacultu-ra’, o agricoltura permanente, è quello di ri-sparmiare energia proponendo un modelloderivato dall’osservazione degli ecosistemi. Iltermine ‘permacultura’ viene coniato da dueaustraliani, il professore universitario BillMollison e un suo studente, David Hol-mgren, nel 1978 con la pubblicazione del li-bro ‘Permaculture One’ come risposta allaprima crisi energetica negli anni Settanta.Dopo aver studiato le foreste cercando di capire il lorofunzionamento come ecosistema, Bill Mollison arriva al-l’affermazione ‘potrei crearne una anch’io’ ideando un si-stema di progettazione per un’agricoltura sostenibile epermanente.E’ la biodiversità a rendere produttiva e autosufficienteuna foresta con la presenza di più specie che creano traloro una certa quantità di collegamenti utili o ‘relazioniproduttive’. Alcuni ecosistemi alimentari progettati in per-macultura somigliano fisicamente ad una foresta dove al-beri da frutta e cespugli eduli, erbe aromatiche e ortaggicrescono insieme anche se su livelli diversi.

L’intuizione successiva è stata quella di applica-re i principi della permacultura a molti aspettidella vita: un sistema di progettazione non soloper orti e produzioni agricole ma anche per in-sediamenti umani sostenibili e resilienti in gra-do di auto-mantenersi e rinnovarsi con un bas-so input di energia. Anche una casa è un siste-ma energetico: l’obiettivo è trasformare l’abita-zione da luogo di consumo di energia fossile abacino di raccolta di energia solare oltre che

puntare sul risparmio dell’acqua e al riciclo.L’etica permaculturale può essere riassunta in tre principi:cura della Terra, cura delle persone e una condivisioneequa. La versione italiana di questo testo è arricchita da al-cune schede, a cura di Deborah Rim Moiso, che testimo-niano la presenza di interessanti esempi di permaculturaanche in Italia come in Sardegna nell’azienda agricola diSilvia e Alessandro a Millis oppure a Castiglione di Garfa-gnana sui terreni della signora Franca ed ancora in Venetograzie all’agronomo Stefano Soldati o sui tetti di Roma do-ve un dentista, Dario, utilizza il suo terrazzo e quello delcondominio per una coltivazione permaculturale urbana.

«Chi non conosce il cibo non può capire le malat-tie dell’uomo», con questo aforisma di Ippocrate,Francesca Martinato apre ai lettori anticipando giànelle prime righe il leit motiv della sua riflessione:una ‘nutrizione consapevole’ si basa sulla sceltadi alimenti sani indispensabili al raggiungimentodi uno stato di benessere psico-fisico.L’intento è quello di applicare la scienza alla salu-te e alla buona tavola attraverso un percorso chevede tre step: si parte dalla ‘scienza del cibo’ conuna descrizione dei principali nutrienti (macronutrienti emicronutrienti), per passare all’applicazione della filosofiabuddista del ‘qui ed ora’ alle scelte consapevoli e conclu-dere con la proposta di oltre 100 ricette per una alimenta-zione preventiva.Una nutrizione sana non può prescindere da scelte di quali-tà che devono privilegiare sulle nostre tavole frutta e verdu-ra di stagione, a km zero e provenienti da coltivazioni bio-logiche piuttosto che il ‘cibo spazzatura’ dell’industria ali-mentare causa di sovrappeso, obesità e malattie croniche.

Nella società dell’abbondanza e del consumi-smo compulsivo, dobbiamo imparare a difen-derci dagli ‘attacchi mediatici’ che propongo-no improbabili espressioni di felicità legate alconsumo di prodotti alimentari. Inoltre il con-sumo veloce, la fretta e lo stress complicanoancor di più il quadro di un’alimentazione nonsalutare.Per innescare un percorso di cambiamento oc-corre prima di tutto riuscire a mangiare meno

e scegliere cibi giusti, puntare sulla qualità e semplicità de-gli alimenti e, non da ultimo, intensificare l’attività fisica:buoni propositi che però difficilmente si riesce a mettere inpratica per un lungo periodo e soprattutto per sempre. Quiinterviene in nostro aiuto l’insegnamento buddista ‘nume-ro uno’: la consapevolezza del momento presente, del ‘quie ora’, essere vigili adesso per avere il controllo della pro-pria vita.Uno stile di vita sano è un dovere sociale e non un’azioneindividuale.

La Nutrizione consapevoleFrancesca Martinato - Il Pensiero Scientifico Editore, 2012; pp. 171, euro 14,00

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rassegna stampa

[…]Il duplice prelievo fiscale che ci viene imposto - sot-tolinea Andrea Camporese, presidente dell’Adepp, l’as-sociazione delle casse previdenziali dei professionisti -che non ha precedenti in Europa, è divenuto ancora piùgravoso dal 1° gennaio 2012, quando è entrata in vigorela norma della legge 148/2011 che ha elevato la tassa-zione sulle rendite degli investimenti dal 12,5 al 20%. Ab-biamo calcolato che soltanto questo aumento comportaun esborso di oltre 70 milioni in più all’anno: se, invece,potessimo usare queste risorse per promuovere ulterioriprovvedimenti assistenziali destinati alla platea che rap-presentiamo, riusciremmo a fornire servizi preziosi, so-prattutto nella fase di crisi che attraversiamo. Sarà unpunto centrale del Manifesto che scriveremo […].

a cura di Simona D’Alessio, 02/01/2013

Tra i 350 e i 400 milioni versati allo stato nel 2012 dalleCasse di previdenza a titolo di tassazione (il 20%) sulle

rendite finanziarie. 155 milioni di euro già deliberati daglienti e a disposizione del governo per il capitolo del socialhousing aperto dal precedente esecutivo Berlusconi. In più, 3,8 milioni versati al Mef l’anno scorso (che que-st’anno diventano 7,6 milioni) a titolo di risparmio forzososui consumi intermedi. Forte di questi numeri, che nonconsiderano ancora quanto pagato di Imu sugli immobili,l’Associazione degli enti di previdenza privatizzata, hapresentato ieri il “Manifesto dei professionisti italiani” conil quale pone poche ma chiare domande (su autonomia,tassazione, lavoro e welfare allargato) alle formazioni po-litiche candidate alla nuova guida del Paese.

a cura di Ignazio Marino, 31/01/2013

«[…] Chiediamo prese di posizione nette in tema di tas-sazione: la previdenza privata italiana resta di gran lungala più vessata d’Europa. L’aliquota del 20 per cento sullerendite finanziarie annuali - osserva Camporese - si som-ma ad una serie di ulteriori imposizioni fino alla tassa-zione, secondo gli scaglioni Irpef, delle rendite erogate.Serve un riallineamento ai parametri comunitari […]».

Isidoro Trovato, 04/02/2013

Casse di Previdenza Italiane, le più tassate in Europa

A cura di Daria Ceccarelli

Dopo la ‘dieta’ forzata imposta dalla spending review, un’altra questione preoccupa le Casse di previden-za private: un’iniqua doppia tassazione, la più alta in Europa, che grava sui trattamenti pensionistici esulle rendite finanziarie (su quest’ultime, a partire dal 1° gennaio 2012, l’aliquota è aumentata dal 12,5al 20% per effetto della legge 148/2011). Tradotto in cifre, si parla di circa 400 milioni di euro già versatidalle Casse allo Stato nel 2012. Così il sistema previdenziale dei professionisti italiani risulta decisamen-te penalizzato, poiché costretto, paradossalmente, a pagare imposte sia sugli investimenti effettuati chesulle prestazioni dovute agli iscritti: importanti risorse che invece potrebbero essere utilizzate a sostegnodelle professioni e del welfare. Una situazione insostenibile che ha costretto le Casse, dopo un lungo mainfruttuoso dialogo con le istituzioni, a rivolgersi alla Corte di giustizia europea.Negli ultimi mesi l’argomento ha destato molto interesse nella stampa, riportiamo di seguito ampi stralcitratti dalle maggiori testate giornalistiche.

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Le Casse… possono offrire un sostanziale aiuto per la tenutasociale di un paese in crisi, e lo sanno. Il patto che l’Adepppropone al futuro governo, attraverso il «Manifesto per un wel-fare delle professioni italiane» è semplice: in cambio di un al-leggerimento delle aliquote e della pressione generale delle im-poste - che creano un delta enorme tra ciò che il professionistaattivo versa oggi e quello che riceverà domani - le Casse pri-vatizzate offrono di prendersi cura di tutta la parabola esi-stenziale degli iscritti. Non solo previdenza, quindi, ma anche assistenza… con unsaldo attivo di note per la finanza pubblica.

a cura di M. C. De Cesari, A. Galimberti, F. Micardi,17/02/2013

Le Casse di previdenza dei liberi professionisti hanno un nemi-co: lo Stato. Che da qualche anno ha cominciato a trattarle co-me un bancomat, dal quale attingere tutte le volte che serve.

Marino Longoni, 18/02/2013

[…] Maurizio Sacconi (Pdl): “Dobbiamo intervenire immedia-tamente sulla doppia tassazione e sull’inserimento delle Cassedi previdenza privatizzate dall’elenco Istat”.[…] E sulla doppia tassazione si era espresso anche il PartitoDemocratico, che per voce del responsabile dell’economia…Stefano Fassina, aveva concordato la necessità di liberare ri-sorse che potrebbero essere investite nella ripresa del Paese.

Comunicato stampa, 23/02/2013

La previdenza italiana è fra le più tassate a livello europeo.E’ quanto emerge dal secondo rapporto Adepp sulla previden-za privata. La disciplina di settore è un argomento ancoranon standardizzato, in quanto esistono diversi modelli adot-tati dagli stati membri. Le sostanziali differenze riguardano il

momento in cui viene imposto l’onere tributario. I sistemi pre-videnziali, infatti, possono essere oggetto di imposizione fi-scale in tre diverse fasi:1. fase della contribuzione;2. fase della maturazione del rendimento;3. fase dell’erogazione delle prestazioni.[…] Esistono tre principali modelli di tassazione utilizzati in Eu-ropa… Modello EET¹ (esenzione, esenzione, tassazione)…quellopiù diffuso, in quanto adottato da 18… su 27 stati Ue… ModelloETT² (esenzione, tassazione, tassazione)… adottato dall’Italia(insieme a Svezia e Danimarca) sia per i fondi pensione che pergli enti di previdenza privata… Modello TTE³ (tassazione, tas-sazione, esenzione)… adottato da Lussemburgo e Ungheria ein parte dalla Germania.

Note¹ la tassazione si applica unicamente nella fase dell’erogazione della presta-

zione;² la tassazione si applica sia ai rendimenti nel momento in cui vengono rea-

lizzati sia alle prestazioni nel momento dell’erogazione;³ la tassazione si applica nella fase di versamento dei contributi e nella fase

del conseguimento dei rendimenti.

a cura di Ignazio Marino, 18/02/2013

«Mentre l’Europa sta riformando, in queste ore, la direttivaqualifiche, scopriamo che, per colpa di disuguaglianze fi-scali evidenti, rischiamo di rendere vano l’abbattimento dellebarriere creando di fatto professionisti vantaggiati e profes-sionisti penalizzati». Questa la denuncia del presidente dell’Adepp, Andrea Cam-porese nel suo intervento a Bruxelles durante il convegno or-ganizzato da Eurelpro.«Dobbiamo avere il coraggio di passare dalle parole ai fatti»,ha sottolineato, «perché la tassazione che subiscono le cassedi previdenza non ha eguali negli altri Stati membri. In Italiagli utili finanziari sono tassati al 20%, poi c’è l’Iva, l’Irap,l’Imu, i bolli sulle transazioni finanziarie e così via. La Pre-videnza non può essere solo un soggetto economico al qualesottrarre soldi per coprire buchi di bilancio che oltretutto nonha prodotto. Parlo di un flusso di circa 500 milioni di euroogni anno che vengono puntualmente sottratti ad un sistemache si autogoverna senza costare un solo euro allo Stato eche potrebbe rispondere attivamente ad una domanda sem-pre più crescente di sviluppo».Un tema, quello della tassazione, ripreso anche dallo stessocommissario europeo per l’occupazione e gli affari sociali,Laszlo Andor, che ha detto: “Dobbiamo tenere presente chele pensioni devono essere sostenibili ma anche adeguate”.

26/02/2013

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rassegna stampa

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