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MAGAZINE OGGI 8 A nche quest’anno l’evento organiz- zato dal Centro Diffusione Arte si è concluso dando luce ad alcuni stu- diosi e artisti italiani che hanno meri- tato una targa di ricoscimento per il lavoro svolto. Gli stessi che grazie a questa ini- ziativa hanno potuto godere di un soggiorno a New York per accorrere alla manifestazione. Sedici sono stati i premiati. Ed una in parti- colare, la Prof. Titty Pignatelli Palladino, filoso- fa bioeticista, studiosa di Leonardo da Vinci. Dopo avere messo in discussione per quin- dici anni la vera identità di Monna Lisa, la stu- diosa è giunta a sostenere che questo volto non appartiene a Lisa Gherardini, bensì si tratta del volto di Isabella D’Aragona, duchessa di Milano e Bari, suo paese d’appartenenza. La svolta alle sue ricerche è avvenuta osser- vando un documento inedito con la stampa del volto di Isabella D’Aragona presso la New York Public Library. Da qui sono continuati gli studi: dalla copia della stampa, la Pignatello, esperta in grafica computerizzata, ha iniziato a sovrapporre la figura di Monna Lisa con quella di Isabella. “Inizialmente le immagini delle due donne non sono risultate perfettamente identi- che – spiega l’esperta. Il viso della D’Aragona risultava essere più magro e lo sguardo meno profondo rispetto a quello di Monna Lisa. Ho così deciso, attraverso il computer di truccare gli occhi della duchessa con un gioco di chiaro scuro e tentare una nuova trasposizione. Il ri- sultato è stato straordinario, Isabella D’Aragona si è rivelata la donna della Gioconda”. La fase di ricerca computerizzata è stata pa- rallelamente seguita da ipotesi di ricerca stori- che e filosofiche. Prima di Titty Pignatello, anche la studiosa Maike Vogt-Luerssen, aveva documentato che la Gioconda sarebbe proprio Isabella d’Aragona, duchessa di Milano e di Bari, figlia del Re di Napoli Alfonso D’Aragona e di Ippolita Maria Sforza. “L’ipotesi si poggia su solide prove come l’analisi delle caratteristiche dell’abito – ha spiegato la Professoressa. Il bor- do riporta le decorazioni con lo stemma della famiglia degli Sforza e della casata degli Aragona-Sforza. Queste prove non sono state però condivise da altri critici”. Non meno importante è la relazione che in- tercorreva tra Isabella D’Aragona Sforza e Leonardo da Vinci, vissuti nello stesso perio- do. Si sono incontrati per quasi 17 anni alla cor- te di Milano, di Pavia e di Vigevano, condivi- dendo il periodo rinascimentale. “Erano uniti dall’ heros della conoscenza – racconta Pignatello - e separati dalla onnipotenza di am- bizioni che portavano Isabella verso la Politica e Leonardo verso la scienza”. Durante le ricerche la Prof.ssa Titty è riusci- ta a collegare Isabella D’Aragona con Leonardo e Bari, sua città natale. Grazie all’influenza di Leonardo da Vinci, la duchessa presunta Monna Lisa ha compiuto opere straordinarie, per esem- pio trasformando la prigione, oggi castello di Bari, in una reggia. “Questo fatto ha motivato ancor di più i miei studi sull’opera di Leonardo, primo inven- tore della tecnologia grafica ad alta definizione. Mi riferisco allo straordinario effetto che è riu- scito a regalare a questo ritratto attraverso il gioco del chiaro – scuro. La luce e il giorno, la guerra e la pace, la vita e la morte, tutti gli oppo- sti. E’ questo che rende capace Monna Lisa di seguire tutti coloro che la osservano ed è ciò che oggi può essere rappresentato tramite il pc. Anche se vedere quest’opera in digitale perde la sua essenza”. Leonardo, secondo la studiosa, aveva capi- to che l’immagine era superiore alla parola e rappresentava la sintesi di tutto il suo pensiero matematico-scientifico. La Gioconda è la sinte- Al Jolly Hotel di Manhattan, nell’ambito dell’evento organizzato dal Centro Diffusione Arte, abbiamo incontrato la Prof.ssa Titty Pignatelli Palladino, filosofa bioeticista, studiosa di Leonardo Da Vinci e sostenitrice che il volto della Gioconda non appartiene a Lisa Gherardini ma bensì a Isabella D’Aragona, duchessa di Milano e Bari. Dopo anni di ricerche la svolta arriva dopo aver scoperto una stampa del volto di Isabella alla NY Public Library... Così l’esperta in grafica computerizzata ha iniziato a sovrapporre le immagini delle due donne: “Inizialmente le immagini non sono risultate perfettamente identiche... allora ho deciso di truccare al computer gli occhi della duchessa con un gioco di chiaro scuro e il risultato è stato straordinario...” 7 7 7 7 7 Monna Lisa e il suo mistero a NY A destra il pannello con la spiegazione sulla perfetta somiglianza del volto della Gioconda di Leonardo con quello di Isabella D’Aragona; sotto al centro Titty Pignatelli Palladini premiata al Jolly Hotel di New York, lo scorso sabato 30 gennaio EVENTI /ARTE&SCIENZA studiosi sul fatto che la Gioconda non raffigu- ri Monna Lisa Gherardini. La teoricizzazione della Monna Lisa termi- nata con applausi e sorrisi anche da parte di tutti gli artisti partecipanti è stata seguita da un’altra premiazione, a Rosanna Coscia, General Manager del Jolly Hotel. La targa è stata preparata dall’associazio- ne C.R.O.S.A.T, ‘Città di Grumo Appula’, pro- vincia di Bari, paese di appartenenza della ma- nager consegnato dalla compaesana Titty Pignatello come ringraziamento per avere reso possibile parte dell’evento ed essersi sempre prodigata a favore di iniziative riguardanti la comunità italo-americana da venti anni. “Sono commossa - ha detto Coscia - que- sta targa mi ricorda di avere lasciato il mio pa- ese natale all’età di 14 anni ma allo stesso tem- po sono felice che la mia città sia orgogliosa di me. Fare carriera negli Stati Uniti non è facile, ma spero di continuare a farlo e di portare con me l’orgoglio del mio paese e della mia regio- ne. Tengo molto alla mia italianità e vorrei con- tinuare a rappresentare un punto di riferimen- to per tutte le itituzioni italiane con cui colla- boro”. La manager sta infatti ora organizzando un grande evento previsto per il mese di aprile insieme all’associazione Puglia.doc. L’idea è di invitare la stampa americana a percorrere i punti salienti della Puglia, regalando agli States, un assaggio di ciò che il sud Italia rap- presenta per il mondo. di Marina Carminati di Marina Carminati di Marina Carminati di Marina Carminati di Marina Carminati 7 FEBBRAIO 2010 si dell’evoluzione del mondo, e la sua visione cosmica. “L’artista – spiega – è riuscito ad accumunare matematica, fisica, e filosofia rap- presentando ciò che io amo definire ‘la matematizzazione della Morale’, una rivelazio- ne inedita e accattivante che appare per la pri- ma volta nel panorama filosofico internaziona- le. La Gioconda nella mente di Leonardo è stata partorita come ‘Dea Mater’, la Dea Luna- re che genera la vita sulla Terra e con questo porposito sarebbe stata immortalata in un ri- tratto che doveva essere così perfetto da resi- stere agli assalti del tempo e dello spazio. Il genio Leonardo sapeva che il ritratto della Gioconda sarebbe stato gustato da molti per poi raggiungere l’apoteosi telematica della connettività, per diventare Patrimonio Mon- diale dell’Umanità. Sono ancora molti gli studiosi che avanza- no ipotesi diverse e contraddittorie. Lillian Schwartz, Renato Manetti e Alessandro Vez- zosi hanno cercato di dimostrare l’identità della Gioconda con tesi differen- ti. Tutti e tre sono giunti alla conclusione che die- tro i lineamenti della Gioconda si celano quelli di Leonardo stesso. La spiegazione filosofica of- ferta da Renzo Manetti parte da un paragone con la Beatrice dantesca. An- che la musa ispiratrice del poeta fiorentino, infatti, per molti critici rappresenta l’alter ego spirituale di Dante. Monna Lisa, dun- que, al pari di Beatrice po- trebbe essere l’immagine simbolica del genio di Leonardo. Alessandro Vezzosi ha supportato la convinzione degli altri due

EVENTI 7 FEBBRAIO 2010 Monna Lisa e il suo mistero a NY€¦ · la Gioconda sarebbe proprio Isabella d’Aragona, duchessa di Milano e di Bari, figlia del Re di Napoli Alfonso D’Aragona

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Page 1: EVENTI 7 FEBBRAIO 2010 Monna Lisa e il suo mistero a NY€¦ · la Gioconda sarebbe proprio Isabella d’Aragona, duchessa di Milano e di Bari, figlia del Re di Napoli Alfonso D’Aragona

MAGAZINEOGGI 8

A nche quest’anno l’evento organiz-zato dal Centro Diffusione Arte si èconcluso dando luce ad alcuni stu-diosi e artisti italiani che hanno meri-tato una targa di ricoscimento per il

lavoro svolto. Gli stessi che grazie a questa ini-ziativa hanno potuto godere di un soggiorno aNew York per accorrere alla manifestazione.

Sedici sono stati i premiati. Ed una in parti-colare, la Prof. Titty Pignatelli Palladino, filoso-fa bioeticista, studiosa di Leonardo da Vinci.

Dopo avere messo in discussione per quin-dici anni la vera identità di Monna Lisa, la stu-diosa è giunta a sostenere che questo voltonon appartiene a Lisa Gherardini, bensì si trattadel volto di Isabella D’Aragona, duchessa diMilano e Bari, suo paese d’appartenenza.

La svolta alle sue ricerche è avvenuta osser-vando un documento inedito con la stampa delvolto di Isabella D’Aragona presso la New YorkPublic Library. Da qui sono continuati gli studi:dalla copia della stampa, la Pignatello, espertain grafica computerizzata, ha iniziato asovrapporre la figura di Monna Lisa con quelladi Isabella. “Inizialmente le immagini delle duedonne non sono risultate perfettamente identi-che – spiega l’esperta. Il viso della D’Aragonarisultava essere più magro e lo sguardo menoprofondo rispetto a quello di Monna Lisa. Hocosì deciso, attraverso il computer di truccaregli occhi della duchessa con un gioco di chiaroscuro e tentare una nuova trasposizione. Il ri-sultato è stato straordinario, Isabella D’Aragonasi è rivelata la donna della Gioconda”.

La fase di ricerca computerizzata è stata pa-rallelamente seguita da ipotesi di ricerca stori-che e filosofiche.

Prima di Titty Pignatello, anche la studiosaMaike Vogt-Luerssen, aveva documentato chela Gioconda sarebbe proprio Isabellad’Aragona, duchessa di Milano e di Bari, figliadel Re di Napoli Alfonso D’Aragona e diIppolita Maria Sforza. “L’ipotesi si poggia susolide prove come l’analisi delle caratteristichedell’abito – ha spiegato la Professoressa. Il bor-do riporta le decorazioni con lo stemma dellafamiglia degli Sforza e della casata degliAragona-Sforza. Queste prove non sono stateperò condivise da altri critici”.

Non meno importante è la relazione che in-tercorreva tra Isabella D’Aragona Sforza eLeonardo da Vinci, vissuti nello stesso perio-do. Si sono incontrati per quasi 17 anni alla cor-te di Milano, di Pavia e di Vigevano, condivi-dendo il periodo rinascimentale. “Erano unitidall’ heros della conoscenza – raccontaPignatello - e separati dalla onnipotenza di am-bizioni che portavano Isabella verso la Politicae Leonardo verso la scienza”.

Durante le ricerche la Prof.ssa Titty è riusci-ta a collegare Isabella D’Aragona con Leonardoe Bari, sua città natale. Grazie all’influenza diLeonardo da Vinci, la duchessa presunta MonnaLisa ha compiuto opere straordinarie, per esem-pio trasformando la prigione, oggi castello diBari, in una reggia.

“Questo fatto ha motivato ancor di più imiei studi sull’opera di Leonardo, primo inven-tore della tecnologia grafica ad alta definizione.Mi riferisco allo straordinario effetto che è riu-scito a regalare a questo ritratto attraverso ilgioco del chiaro – scuro. La luce e il giorno, laguerra e la pace, la vita e la morte, tutti gli oppo-sti.

E’ questo che rende capace Monna Lisa diseguire tutti coloro che la osservano ed è ciòche oggi può essere rappresentato tramite il pc.Anche se vedere quest’opera in digitale perdela sua essenza”.

Leonardo, secondo la studiosa, aveva capi-to che l’immagine era superiore alla parola erappresentava la sintesi di tutto il suo pensieromatematico-scientifico. La Gioconda è la sinte-

Al Jolly Hoteldi Manhattan, nell’ambitodell’evento organizzatodal Centro Diffusione Arte,abbiamo incontrato laProf.ssa Titty PignatelliPalladino, filosofabioeticista, studiosadi Leonardo Da Vincie sostenitrice che il voltodella Gioconda nonappartiene a LisaGherardini ma bensìa Isabella D’Aragona,duchessa di Milano e Bari.Dopo anni di ricerchela svolta arriva dopo averscoperto una stampadel volto di Isabella allaNY Public Library... Cosìl’esperta in graficacomputerizzataha iniziato a sovrapporrele immagini delle duedonne: “Inizialmentele immagini non sonorisultate perfettamenteidentiche... allora hodeciso di truccareal computer gli occhi delladuchessa con un giocodi chiaro scuroe il risultato è statostraordinario...”

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Monna Lisa e il suo mistero a NY

A destra il pannello con la spiegazione sullaperfetta somiglianza del volto della Gioconda

di Leonardo con quello di IsabellaD’Aragona; sotto al centro Titty Pignatelli

Palladini premiata al Jolly Hotel di NewYork, lo scorso sabato 30 gennaio

EVENTI/ARTE&SCIENZA

studiosi sul fatto che la Gioconda non raffigu-ri Monna Lisa Gherardini.

La teoricizzazione della Monna Lisa termi-nata con applausi e sorrisi anche da parte ditutti gli artisti partecipanti è stata seguita daun’altra premiazione, a Rosanna Coscia,General Manager del Jolly Hotel.

La targa è stata preparata dall’associazio-ne C.R.O.S.A.T, ‘Città di Grumo Appula’, pro-vincia di Bari, paese di appartenenza della ma-nager consegnato dalla compaesana TittyPignatello come ringraziamento per avere resopossibile parte dell’evento ed essersi sempreprodigata a favore di iniziative riguardanti lacomunità italo-americana da venti anni.

“Sono commossa - ha detto Coscia - que-sta targa mi ricorda di avere lasciato il mio pa-ese natale all’età di 14 anni ma allo stesso tem-po sono felice che la mia città sia orgogliosa dime. Fare carriera negli Stati Uniti non è facile,ma spero di continuare a farlo e di portare conme l’orgoglio del mio paese e della mia regio-ne. Tengo molto alla mia italianità e vorrei con-tinuare a rappresentare un punto di riferimen-to per tutte le itituzioni italiane con cui colla-boro”.

La manager sta infatti ora organizzando ungrande evento previsto per il mese di aprileinsieme all’associazione Puglia.doc. L’idea èdi invitare la stampa americana a percorrere ipunti salienti della Puglia, regalando agliStates, un assaggio di ciò che il sud Italia rap-presenta per il mondo.

di Marina Carminatidi Marina Carminatidi Marina Carminatidi Marina Carminatidi Marina Carminati

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si dell’evoluzione del mondo, e la sua visionecosmica.

“L’artista – spiega – è riuscito adaccumunare matematica, fisica, e filosofia rap-presentando ciò che io amo definire ‘lamatematizzazione della Morale’, una rivelazio-ne inedita e accattivante che appare per la pri-ma volta nel panorama filosofico internaziona-le.

La Gioconda nella mente di Leonardo èstata partorita come ‘Dea Mater’, la Dea Luna-re che genera la vita sulla Terra e con questo

porposito sarebbe stata immortalata in un ri-tratto che doveva essere così perfetto da resi-stere agli assalti del tempo e dello spazio. Ilgenio Leonardo sapeva che il ritratto dellaGioconda sarebbe stato gustato da molti perpoi raggiungere l’apoteosi telematica dellaconnettività, per diventare Patrimonio Mon-diale dell’Umanità.

Sono ancora molti gli studiosi che avanza-no ipotesi diverse e contraddittorie. LillianSchwartz, Renato Manetti e Alessandro Vez-zosi hanno cercato di dimostrare l’identità della

Gioconda con tesi differen-ti. Tutti e tre sono giuntialla conclusione che die-tro i lineamenti dellaGioconda si celano quellidi Leonardo stesso. Laspiegazione filosofica of-ferta da Renzo Manettiparte da un paragone conla Beatrice dantesca. An-che la musa ispiratrice delpoeta fiorentino, infatti, permolti critici rappresental’alter ego spirituale diDante. Monna Lisa, dun-que, al pari di Beatrice po-trebbe essere l’immaginesimbolica del genio diLeonardo. AlessandroVezzosi ha supportato laconvinzione degli altri due