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Fabio Caon Laboratorio Itals Università Ca’ Foscari - Venezia Gestire le classi: tecniche di integrazione. Il ruolo della madiazione sociale per contesti complessi

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Fabio CaonLaboratorio Itals

Università Ca’ Foscari - VeneziaGestire le classi: tecniche

di integrazione. Il ruolo della madiazione

sociale per contesti complessi

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Fotografiamo le classi di sempre:

Classi ad Abilità Differenziate

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Differenziate in termini di:

• Personalità (introverso/estroverso, autonomo/dipendente)

• Intelligenze (Gardner: linguistica, logico-matematica, intrapersonale, interpersonale, musicale, spaziale, naturalistica, fisiocinestetica, esistenziale).

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Differenziate in termini di:

• Contesto socio-culturale di provenienza

• Attitudini all’apprendimento di determinate abilità disciplinari (punti di forza e di debolezza rispetto all’apprendimento: nelle lingue straniere ad es. chi discrimina e riproduce i suoni facilmente, chi memorizza ascoltando o deve scrivere)

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Differenziate in termini di:

• Motivazione allo studio

• Sviluppo cognitivo

• Stili di apprendimento

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Fotografiamo le classi di oggi e del futuro:

• Classi ad Abilità Differenziate plurilingue e multietniche

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Differenze specifiche della classe multietnica

• “Distanza” tra la L1 e l’italiano• Cultura d’appartenenza• Risorse (genitori, parenti, amici, servizi a cui

accede)• Aspettative legate al percorso migratorio

(personali e familiari)• Stili d’apprendimento influenzati dall’esperienza

pregressa• Concezione della relazione educativa• Vulnerabilità psicologica del soggetto migrante

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Situazione attuale:

•sicuramente più complessa a causa delle differenze sempre più evidenti.

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La differenza: problema o risorsa?

• La pluralità dei valori può essere una risorsa o un problema: sta all’insegnante sviluppare in classe un atteggiamento che, preso atto delle differenze, valorizzi la complementarità attraverso la conoscenza di esperienze e punti di vista diversi.

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Obiettivo:•una scuola che valorizzi tutti gli studenti

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Perché una scuola per tutti gli studenti?1

Articolo 3 Costituzione Italiana:• Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e

sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

• È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

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Perché una scuola per tutti gli studenti?2

Dpr 394 31/8/99

“Il collegio dei docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei

programmi di insegnamento”

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Ricadute sul piano didattico

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Due modelli didattici a confronto:

• Modello a mediazione insegnante (concezione trasmissiva e passiva dell’apprendimento, lezione frontale, verbale)

VS

• Modello a mediazione sociale (concezione attiva dell’apprendimento attraverso la co-costruzione di conoscenze, il docente non è l’unica -e indiscutibile- fonte di sapere, ognuno porta un suo sapere personale che dev’essere riconosciuto e valorizzato e integrato)

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Dunque

La lezione frontale e verbale pone gravi problemi di comprensione che ricadono su:

• comprensione, sviluppo cognitivo

• Motivazione

• Atteggiamento psicologico (rifiuto, abbandono)

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Metodi a mediazione sociale: concetti di riferimento

approccio costruttivista:

• Si impara e si costruisce conoscenza attraverso il dialogo e la comunicazione e in base alla qualità delle relazioni con gli altri, attraverso la cooperazione e la collaborazione nella esecuzione di compiti sfidanti e motivanti.

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Metodi a mediazione sociale: concetti di riferimento

• L’apprendimento si realizza meglio quando chi apprende è attivamente impegnato nella creazione della sua conoscenza e comprensione connettendo ciò che ha appreso con le conoscenze precedenti.

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Metodi a mediazione sociale: concetti di riferimento

 

• L’apprendimento si realizza meglio quando si contestualizza in un ambiente che promuove relazioni interpersonali e interazioni, dove chi apprende si sente riconosciuto, rispettato, valorizzato

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Metodi a mediazione sociale: concetti di riferimento

Partecipazione periferica legittimata (Lave e Wenger):

• la classe è formata da individui che hanno varie identità, differenti abilità e che provengono da culture diverse, cioè da varie comunità.

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Conseguenze: le attenzioni nella mediazione sociale

• Dimensione relazionale• Dimensione affettiva• Dimensione cognitiva • Dimensione metacognitiva• Dimensione sociale• Dimensione linguistico-culturale (recupero

dei saperi) ed interculturale (negoziazione dei saperi)

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Dalla teoria alla pratica: le metodologie

• Cooperative Learning• Glottodidattica ludica (ludicità)• Peer tutoring• Didattica esperienziale/multisensoriale• Pedagogia interculturale• Didattica centrata sui processi cognitivi e sul

potenziamento metacognitivo• Didattica differenziata• Problem solving

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Didattica esperienziale/multisensoriale

• Dimmi e dimentico

• Mostrami e ricordo

• Fammi fare e imparo

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Didattica centrata sui processi cognitivi e sul potenziamento metacognitivo

• In un mondo in rapida evoluzione, il compito degli educatori è necessariamente diverso da quello delle precedenti generazioni. Nessuno si illude più di preparare gli studenti con un bagaglio di informazioni cui fare riferimento per tutta la vita.

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Didattica centrata sui processi cognitivi e sul potenziamento

metacognitivo• E’ necessario invece focalizzarsi su

competenze cognitive e sociali come sui contenuti, sulla coscientizzazione degli studenti sui processi perché li sappiano analizzare e gestire, preparandoli ad un agire flessibile e alla capacità di adattarsi all’ampia gamma di situazioni che la società prospetterà loro. (Kagan)

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Peer tutoring (tutorato tra pari)

• Docendo discitur: quando si insegna si impara.

• Il miglior modo per imparare è quello di insegnare

Perché?

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Peer tutoring

• Perché “il comportamento dell’uno anche se è più competente, è in parte determinato da quello dell’altro. Pertanto non si tratta di semplici atti monodirezionali, ma di negoziazioni, di transizioni negoziabili all’interno di una situazione bidirezionale”. ( Pontecorvo)

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Peer tutoring

• La strategia del mutuo insegnamento facilita l’assimilazione e il senso di competenza di ciascuno,

• Il mutuo insegnamento inoltre, sviluppa un clima di solidarietà e di sostegno reciproco nel difficile percorso della propria formazione.

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Peer tutoring

Presenta vantaggi perché sviluppa strategie cognitive e metacognitive:

si impara a negoziare, ad insegnare agli altri ciò che si sa e a “fare da maestro a se stessi” elaborando una serie efficace di autoistruzioni:”. (Polito)

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Peer tutoring

• Ogni studente osserva che è necessario ristrutturare il proprio sapere in modo sequenziale, tenendo conto delle difficoltà di comprensione che l’altro può incontrare e valorizzando i punti forti costituiti dalle preconoscenze che già possiede.

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Peer tutoring

Presenta vantaggi perché sviluppa nel contempo abilità sociali e autostima: senso di competenza, di autoefficacia, di solidarietà, capacità di ascolto attivo,

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L’approccio ludico

• Favorire la dimensione del piacere nell’apprendimento piacere non solo come gioco ma anche come sfida.

• Perché? è stato dimostrato in sede di ricerca scientifica che l’apprendimento è favorito ad condizioni psicologiche di agio e benessere

• Come? Attraverso proposte didattiche che siano motivanti, adatte allo sviluppo cognitivo, sfidanti, che coinvologano gli studenti dal punto di vista affettivo, cognitivo e sociale

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Approccio ludico.

• “Viviamo in una società che non ci chiede di inventare. Viviamo in una società nella quale c’è ben poco spazio per “giocare”.

• Recuperiamo la gioia di suonare (male), di dipingere (peggio) di recitare (da cani), di fare film (pessimi)…

• ma di suonare, dipingere, recitare, fare film, noi…• Giocare bene significa avere gusto per la precisione;• amore per la lingua, capacità di esprimersi con linguaggi

non verbali; significa acquisire insieme intuizione e razionalità,

• abitudine alla lealtà e alla collaborazione.”(L.L. Radice)

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Il modello operativo: l’unità stratificata e differenziata

• Criteri base:

• La motivazione

• La metacognizione

• La differenziazione del compito (tecniche pensate per diversi stili d’apprendimento)

• La stratificazione del compito (tecniche che prevedano livelli di difficoltà differenti)

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Quale ruolo per il docente?

• Davanti a tanta complessità, il docente non può da solo farsi carico di tutte queste criticità.

• Deve allora collaborare con:

• I propri studenti in classe

• I propri colleghi e dirigenti (reti)

• Le agenzie formative del territorio

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Quale ruolo per il docente?

Non si può insegnare una lingua, si possono solo creare le condizioni perché qualcuno

l’apprenda (Von Humboldt)

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• Riferimenti bibliografici: i contributi teorici son tratti da:

• F. Caon (a cura di), 2006, insegnare italiano nella classe ad abilità differenziate, Guerra, Perugia

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Grazie

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