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FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI ANNO ACCADEMICO 2006/07 Manifesto degli Studi Laurea in F52 SCIENZE NATURALI Intestazione Durata del C.D.S 3 anni Tipo di corso di studi Laurea Titolo rilasciato Dottore CFU da acquisire totali 180 Crediti richiesti per l'accesso Generalità Annualità attivate Presidente consiglio corso di laurea Presidente Consiglio Coordinamento Didattico Prof.ssa Mirella Sari Gorla Preside Prof. Marcello Pignanelli Sito web del corso http://users.unimi.it/ccd_sn/ Link al regolamento del C.D.S. Caratteristiche Corso di studi Obiettivi formativi del C.D.S. Scopo del corso è quello di formare laureati capaci di leggere a più livelli il mondo naturale, nelle sue componenti biotiche e abiotiche, e nelle loro interazioni. Una sintesi equilibrata tra materie dell'area biologica e dell'area di Scienze della Terra consente di interpretare la componente biologica del mondo naturale e gli ambienti che la ospitano, o che l'hanno ospitata, evidenziando le correlazioni tra gli organismi ed il substrato. In particolare gli studi offrono una conoscenza a livello universitario tipicamente multidisciplinare, che spazia dalla biologia, alla geologia, alla geografia, con buone basi di chimica e fisica. Le tematiche peculiari sono infatti: - la componente zoologica e botanica del mondo naturale, sia sotto il profilo sistematico, sia sotto il profilo fisiologico e genetico; - le forme biologiche del passato e l'evoluzione delle specie; - la conoscenza degli adattamenti funzionali ai diversi ambienti; - i substrati geologici delle comunità biologiche naturali e loro processi morfogenetici, sia nelle forme standard attuali o del passato, sia nelle forme modificate da cause naturali o da cause antropiche; - le interazioni tra organismi, substrato e clima nell'ecosistema e le interazioni tra ecosistemi. Competenze acquisite E' obiettivo specifico del Corso di Laurea in Scienze Naturali formare un laureato capace di collaborare con compiti tecnico-operativi e professionali in attività di rilevamento, classificazione, analisi, conservazione e ripristino di componenti biotiche di ecosistemi naturali, acquatici e terrestri; nei parchi e nelle riserve naturali, in musei scientifici, in centri didattici e nella divulgazione scientifica nelle aziende editoriali; nell'analisi e nel monitoraggio di sistemi e processi biologici sia nel contesto naturale, sia nel contesto antropizzato, ai fini della tutela del patrimonio naturalistico e del miglioramento della qualità dell'ambiente; nella individuazione e nella tutela di beni naturalistici e culturali. A tale scopo sono individuati due curricula. Sbocchi professionali A - Curriculum: DIDATTICA E DIVULGAZIONE AMBIENTALE. Obiettivo specifico del curriculum è fornire conoscenze di base per formare esperti in comunicazione e divulgazione delle conoscenze naturalistiche. I laureati saranno in grado di valorizzare e far conoscere le risorse naturali, il paesaggio, il patrimonio museale naturalistico e di fornire assistenza nella realizzazione e gestione di strutture di educazione permanente naturalistica ed ambientale. I laureati potranno collaborare con gli enti turistici, le aree protette, le aziende editoriali che si occupano di divulgazione ambientale. Il curriculum è indicato per accedere a corsi specialistici finalizzati alla didattica. B - Curriculum: RILEVAMENTO DATI NATURALISTICI. Obbiettivo di questo curriculum è quello di acquisire la capacità di raccogliere dati naturalistici in campo nell'ambito di una corretta comprensione dei fenomeni e di acquisire capacità analitiche in laboratorio, onde collaborare ad individuare modelli e strategie di intervento per la conservazione e gestione del patrimonio naturalistico. Lauree magistrali a cui si può accedere Gli studenti che hanno superato l'esame di Laurea Triennale in Scienze Naturali potranno accedere senza debiti formativi alle Lauree Magistrali biennali attivate dal Consiglio di Coordinamento Didattico.

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FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALIANNO ACCADEMICO 2006/07

Manifesto degli StudiLaurea in

F52 SCIENZE NATURALI

IntestazioneDurata del C.D.S 3 anni Tipo di corso di studi Laurea

Titolo rilasciato Dottore CFU da acquisire totali 180

Crediti richiesti per l'accesso

GeneralitàAnnualità attivate 1° 2° 3°

Presidente consiglio corso di laurea

Presidente Consiglio Coordinamento Didattico Prof.ssa Mirella Sari Gorla

Preside Prof. Marcello Pignanelli

Sito web del corso http://users.unimi.it/ccd_sn/

Link al regolamento del C.D.S.

Caratteristiche Corso di studiObiettivi formativi del C.D.S.

Scopo del corso è quello di formare laureati capaci di leggere a più livelli il mondo naturale, nelle sue componenti biotiche e abiotiche, e nelle loro interazioni. Una sintesi equilibrata tra materie dell'area biologica e dell'area di Scienze della Terra consente di interpretare la componente biologica del mondo naturale e gli ambienti che la ospitano, o che l'hanno ospitata, evidenziando le correlazioni tra gli organismi ed il substrato. In particolare gli studi offrono una conoscenza a livello universitario tipicamente multidisciplinare, che spazia dalla biologia, alla geologia, alla geografia, con buone basi di chimica e fisica. Le tematiche peculiari sono infatti: - la componente zoologica e botanica del mondo naturale, sia sotto il profilo sistematico, sia sotto il profilo fisiologico e genetico; - le forme biologiche del passato e l'evoluzione delle specie; - la conoscenza degli adattamenti funzionali ai diversi ambienti; - i substrati geologici delle comunità biologiche naturali e loro processi morfogenetici, sia nelle forme standard attuali o del passato, sia nelle forme modificate da cause naturali o da cause antropiche; - le interazioni tra organismi, substrato e clima nell'ecosistema e le interazioni tra ecosistemi.

Competenze acquisite

E' obiettivo specifico del Corso di Laurea in Scienze Naturali formare un laureato capace di collaborare con compiti tecnico-operativi e professionali in attività di rilevamento, classificazione, analisi, conservazione e ripristino di componenti biotiche di ecosistemi naturali, acquatici e terrestri; nei parchi e nelle riserve naturali, in musei scientifici, in centri didattici e nella divulgazione scientifica nelle aziende editoriali; nell'analisi e nel monitoraggio di sistemi e processi biologici sia nel contesto naturale, sia nel contesto antropizzato, ai fini della tutela del patrimonio naturalistico e del miglioramento della qualità dell'ambiente; nella individuazione e nella tutela di beni naturalistici e culturali. A tale scopo sono individuati due curricula.

Sbocchi professionali

A - Curriculum: DIDATTICA E DIVULGAZIONE AMBIENTALE. Obiettivo specifico del curriculum è fornire conoscenze di base per formare esperti in comunicazione e divulgazione delle conoscenze naturalistiche. I laureati saranno in grado di valorizzare e far conoscere le risorse naturali, il paesaggio, il patrimonio museale naturalistico e di fornire assistenza nella realizzazione e gestione di strutture di educazione permanente naturalistica ed ambientale. I laureati potranno collaborare con gli enti turistici, le aree protette, le aziende editoriali che si occupano di divulgazione ambientale. Il curriculum è indicato per accedere a corsi specialistici finalizzati alla didattica. B - Curriculum: RILEVAMENTO DATI NATURALISTICI. Obbiettivo di questo curriculum è quello di acquisire la capacità di raccogliere dati naturalistici in campo nell'ambito di una corretta comprensione dei fenomeni e di acquisire capacità analitiche in laboratorio, onde collaborare ad individuare modelli e strategie di intervento per la conservazione e gestione del patrimonio naturalistico.

Lauree magistrali a cui si può accedere

Gli studenti che hanno superato l'esame di Laurea Triennale in Scienze Naturali potranno accedere senza debiti formativi alle Lauree Magistrali biennali attivate dal Consiglio di Coordinamento Didattico.

Struttura del corso

Il Corso di Laurea prevede attività formative, distribuite in due semestri, comprendenti: - frequenza a specifici corsi, con superamento degli esami o test relativi; - attività di laboratorio o di campo con frequenze obbligatorie; - visite guidate a Musei, Parchi Naturali, Oasi ecologiche; - seminari su argomenti specifici; - studio e addestramento personale, anche con l'uso di ipertesti interattivi. Il Corso di Laurea Triennale prevede l'acquisizione di 60 crediti formativi (CFU) per anno. Un credito corrisponde ad un carico standard di lavoro di 25 ore di attività dello studente, comprendenti, in alternativa: - 8 ore di lezioni frontali più 17 ore di studio personale. - 16 ore di esercitazione, tirocinio, attività di campo con rielaborazione dati più 9 ore di studio personale. - 25 ore di attività di campagna senza rielaborazione

Obiezione di coscienza

Obiezione di coscienza alla sperimentazione animale In osservanza alla legge n.413 del 12 Ottobre 1993 "Norme sull'obiezione di coscienza alla sperimentazione animale" il CCD in Scienze Naturali riconosce l'incontestato diritto all'obiezione di coscienza da parte degli studenti, garantendo agli stessi di essere esonerati da attivita' didattiche, che prevedano l'utilizzo di animali, vivi o morti, estendendo in particolare l'esonero a quest'ultima categoria oltre il dettato della legge stessa. Il raggiungimento delle conoscenze scientifiche e pratiche per il superamento degli esami verra' garantito, nel rispetto degli obiettivi formativi del Corso di laurea stesso, attraverso l'opportuno suggerimento da parte dei docenti di metodi di studio parzialmente sostitutivi.

Area didattica

Sede della Segreteria Didattica di Scienze Naturali: Via Celoria 26 - 2° piano Torre A Sede dei corsi: Settore Didattico (Via Celoria 20, Via Golgi) e presso i Dipartimenti Biologici (Via Celoria 26) e di Scienze della Terra (Via Mangiagalli 34, Via Botticelli 23)

Biblioteche Biblioteca Biologica Interdipartimentale, Via Celoria 26 - Biblioteca del Dipartimento di Scienze della Terra, Via Mangiagalli 34

Tutorato

Per facilitare l'ingresso degli studenti all'Università, rendendo loro più agevole il primo contatto con i contenuti dei corsi, saranno attivati programmi di tutorato. Attività didattiche integrative a sostegno degli studenti nella preparazione degli esami verranno assicurate attraverso iniziative di tutorato durante tutto il percorso formativo.

Attività obbligatorie

Durante il secondo e il terzo anno di corso, gli studenti saranno tenuti a frequentare attività di campo e/o di laboratorio tematiche, organizzate dai docenti del corso, per un totale di 10 crediti. (4 al secondo anno + 6 al terzo).

Prove di lingue / Informatica

La verifica relativa al corso di lingua inglese e al corso di Laboratorio di Informatica consisterà in un test scritto e darà luogo solo ad attribuzione di crediti senza votazione, con un giudizio di approvazione/non approvazione.

Obbligo di frequenza La frequenza alle attività didattiche costituite da laboratori, attività di campo, stage che danno luogo a crediti, è obbligatoria.

Propedeuticità

L'esame di Zoologia Sistematica deve essere preceduto dall'esame del corso integrato di Biologia Generale e Ambientale; gli esami di Fisica, di Statistica e di Economia Ambientale devono essere preceduti dall'esame di Istituzioni di Matematiche; l'esame di Chimica Generale e Inorganica deve precedere gli esami di Chimica Organica e di Mineralogia; l'esame di Petrografia, propedeutico a quello di Geologia, deve essere preceduto da quello di Mineralogia.

Modalità valutazione del profitto

La verifica del profitto avverrà mediante prove pratiche, scritte ed orali secondo la natura delle attività formative. Gli insegnamenti potranno essere articolati in moduli, di durata più breve di un semestre. Una verifica del profitto, alla fine di ciascun modulo, potrà permettere l'attribuzione dei relativi crediti, ma di norma gli insegnamenti costituiti da più moduli daranno luogo ad un solo esame.

Regole generali per iscrizione e ammissione agli appelli d'esami L'iscrizione agli esami si effettua attraverso i terminali self-service o via Web accedendo al servizio SIFA-On-Line dal sito http://www.unimi.it/

Formulazione e presentazione piano di studi

Gli studenti, entro il secondo anno, devono presentare un piano di studi corrispondente a quello ufficiale facendo la scelta di un curriculum. Sarà data facoltà agli studenti, sentiti i docenti-tutori, di proporre altri curricula, che pur rimanendo coerenti con gli obiettivi del Corso di Laurea, si possano adattare alle inclinazioni dello studente e alle richieste del mercato del lavoro. Nel curriculum personalizzato devono comunque essere acquisiti almeno 4 crediti in ciascuno degli ambiti caratterizzanti biologico, ecologico e geologico. In ogni caso il curriculum personalizzato non può discostarsi di più di due esami dal curriculum paradigmatico.

Caratteristiche prova finale

La Prova Finale consisterà in una relazione scritta individuale, con impegno corrispondente a 5 crediti, sotto la supervisione di un docente-tutore, da effettuare con le seguenti modalità: - partecipazione ad attività sul campo e/o in laboratorio sotto la guida di un docente; - stage presso società o studi di progettazione o consulenza ambientale, aziende, enti pubblici (musei, parchi, oasi naturalistiche etc.) in regime di convenzione. - attività autonoma di rilevamento di dati naturalistici secondo un programma approvato dalla struttura didattica o dal tutore. La relazione finale verrà presentata e discussa in una seduta pubblica davanti ad una commissione di docenti che esprimerà una valutazione espressa in centodecimi.

Criteri ammissione alla prova finale

Per essere ammesso a sostenere l'esame di laurea, lo studente deve: - avere superato gli esami di profitto relativi ai corsi obbligatori, curricolari e a libera scelta ed avere conseguito i relativi crediti - avere conseguito l'attestazione dei crediti relativi al corso di lingua inglese, ai laboratori e alle attività di campo

Orario lezioni

Il primo semestre di attività didattica si svolgerà dal 25 settembre 2006 al 26 gennaio 2007 (primo blocco di lezioni dal 25 settembre 2006 al 3 novembre 2006; secondo blocco di lezioni dal 20 novembre 2006 al 26 gennaio 2007); il secondo semestre dal 5 marzo 2007 al 15 giugno 2007 (primo blocco di lezioni dal 5 marzo 2007 al 20 aprile 2007; secondo blocco di lezioni dal 7 maggio 2007 al 15 giugno 2007). L'orario delle lezioni è disponibile al seguente indirizzo: http://users.unimi.it/scienzenaturali/

Riconoscimenti

Math-On-Line : A quegli studenti che abbiano superato le prove nella iniziativa Math-On-Line nell'ultimo anno della Scuola Media Superiore verranno riconosciuti 2 CFU in ambito f).

Modalità di accessoModalità di accesso per l'immatricolazioneInfo e modalità organizzative per immatricolazione

L'immatricolazione deve essere effettuata presso le Segreterie Studenti di Via Celoria 20. Per informazioni, Segreteria Didattica di Scienze Naturali: 02.50314872 - [email protected] Bacheca elettronica: ad ogni studente viene assegnato al momento dell'iscrizione all'Università un indirizzo di posta elettronica. Le comunicazioni agli studenti da parte degli organi universitari avverrà anche mediante tale canale informativo. Pertanto gli studenti sono tenuti a controllare periodicamente i messaggi inviati alla loro casella di posta elettronica.

Link info e modalità organizzative per immatricolazione Segreterie Studenti: http://studenti.unimi.it/segreterie/

Modalità di accesso Libero

Modalità di accesso per il 2° anno Info e modalità organizzative per iscrizione Segretria Didattica di Scienze Naturali: 02.50314872

Link info e modlità organizzative per iscrizione Segreterie Studenti: http://studenti.unimi.it/segreterie/

Istruzioni operative Il rinnovo dell'iscrizione avviene automaticamente con il pagamento della prima rata delle tasse del nuovo Anno Accademico.

Modalità di accesso Libero

Modalità di accesso per il 3° anno Info e modalità organizzative per iscrizione Segretria Didattica di Scienze Naturali: 02.50314872

Link info e modlità organizzative per iscrizione Segreterie Studenti: http://studenti.unimi.it/segreterie/

Istruzioni operative Il rinnovo dell'iscrizione avviene automaticamente con il pagamento della prima rata delle tasse del nuovo Anno Accademico.

Modalità di accesso Libero

Note

Gli studenti iscritti o trasferiti al primo anno di corso a partire dall'AA. 2002-2003 e seguenti dovranno aver ottenuto almeno 60 crediti prima dell'inizio delle lezioni del loro terzo anno di corso. Qualora non avessero raggiunto tale livello, non potranno iscriversi all'anno successivo e si dovranno iscrivere come ripetenti.

Il Corso di studi prevede le seguenti attività formative obbligatorie

ANNO 1°

Descrizione AF Periodo di Erogazione Descrizione Modulo CFU

BIOLOGIA GENERALE E AMBIENTALE 1 semestre 4

Modulo BIOLOGIA GENERALE E AMBIENTALE (I MODULO) 2

Modulo BIOLOGIA GENERALE E AMBIENTALE (II MODULO) 2

BOTANICA SISTEMATICA 2 semestre 8

CHIMICA GENERALE ED INORGANICA 1 semestre 4

CHIMICA ORGANICA 2 semestre 4

FISICA 2 semestre 6

GEOGRAFIA FISICA 1 semestre 8

ISTITUZIONI DI MATEMATICHE 1 semestre 6

LABORATORIO DI INFORMATICA 2 semestre 2

LINGUA INGLESE 2 semestre 4

MINERALOGIA 2 semestre 6

ZOOLOGIA SISTEMATICA 1 semestre 8

Totale CFU obbligatori 60

ANNO 2°

Descrizione AF Periodo di Erogazione Descrizione Modulo CFU

ATTIVITA' DI CAMPO 4

ANATOMIA COMPARATA 1 semestre 4

BOTANICA 1 semestre 4

ECOLOGIA 2 semestre 8

FISIOLOGIA GENERALE E AMBIENTALE 2 semestre 8

GENETICA 1 semestre 4

GEOBOTANICA 2 semestre 4

GEOLOGIA 2 semestre 6

PALEONTOLOGIA 1 semestre 6

PETROGRAFIA 1 semestre 4

STATISTICA 1 semestre 4

Modulo Modulo I 2

Modulo Modulo II 2

ZOOLOGIA 1 semestre 4

Totale CFU obbligatori 60

ANNO 3°

Descrizione AF Periodo di Erogazione Descrizione Modulo CFU

PROVA FINALE 5

TIROCINII, ATTIVITA' DI CAMPO E / O LABORATORIO 6

ECONOMIA AMBIENTALE 1 semestre 4

PEDOLOGIA 1 semestre 2

SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI 1 semestre 4

Totale CFU obbligatori 21

Modalità scelta curriculum

Per il terzo anno, oltre alle attività formative obbligatorie comuni, sono previste attività formative obbligatorie di indirizzo (specifiche di ogni curriculum, per un totale di 30 CFU) e attività formative facoltative a libera scelta dello studente (9 CFU) come di seguito illustrato.

Curricula

Sono attivi i seguenti Curricula:Codice Descrizione

F52-A DIDATTICA E DIVULGAZIONE AMBIENTALE

F52-B RILEVAMENTO DATI NATURALISTICI

Curriculum F52-A DIDATTICA E DIVULGAZIONE AMBIENTALE

Codice F52-A Descrizione DIDATTICA E DIVULGAZIONE AMBIENTALE

Attivato nell'anno accademico

Annualità attivate

1° 2° 3°

Obiettivi Formativi Qualificanti

Obiettivo specifico del curriculum è fornire conoscenze di base per formare esperti in comunicazione e divulgazione delle conoscenze naturalistiche.

Sbocchi Professionali

I laureati saranno in grado di valorizzare e far conoscere le risorse naturali, il paesaggio, il patrimonio museale naturalistico e di fornire assistenza nella realizzazione e gestione di strutture di educazione permanente naturalistica ed ambientale. I laureati potranno collaborare con gli enti turistici, le aree protette, le aziende editoriali che si occupano di divulgazione ambientale.

Lauree magistrali cui si può accedere

Il curriculum è indicato per accedere a corsi specialistici finalizzati alla didattica.

Il Curriculum prevede le seguenti attività formative obbligatorie

ANNO 3°

Descrizione AF Periodo di Erogazione Descrizione Modulo CFU

CLIMATOLOGIA 1 semestre 4

ETOLOGIA 1 semestre 4

EVOLUZIONE BIOLOGICA 2 semestre 4

GENETICA AMBIENTALE 2 semestre 4

GEOCHIMICA 1 semestre 4

Modulo MODULO GEOCHIMICA 1

Modulo MODULO GEOCHIMICA AMBIENTALE 3

LABORATORIO INTEGRATO DI BIOLOGIA 2 semestre 6

PATRIMONIO PALEONTOLOGICO ITALIANO 1 semestre 4

Totale CFU obbligatori 30

Il Curriculum include le seguenti attività e le seguenti regole di composizione

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

1 3° 9 1

Descrizione Nel corso del terzo anno lo studente dovrà sostenere esami a libera scelta per un totale di 9 crediti formativi; tali esami potranno essere scelti nell'elenco seguente oppure liberamente tra i corsi proposti dall'Università degli Studi di Milano o da altro ateneo.

Descrizione AF Periodo erogazione Descrizione Modulo Cfu

ANALISI CHIMICHE DI ROCCE, MINERALI E FLUIDI 2 semestre 4

ANTROPOLOGIA 2 semestre 6

COMPLEMENTI DI BOTANICA 1 semestre 4

CONSERVAZIONE DELLA FAUNA 1 semestre 4

ECOLOGIA APPLICATA ALL'ANALISI DEL PAESAGGIO 1 semestre 6

ECOLOGIA DELLE ACQUE INTERNE 1 semestre 4

ENTOMOLOGIA I 1 semestre 3

ENTOMOLOGIA II 1 semestre 3

FILOGENESI ANIMALE 1 semestre 4

FILOGENESI VEGETALE 2 semestre 4

GEOARCHEOLOGIA 2 semestre 4

GEOLOGIA AMBIENTALE 2 semestre 5

GEOLOGIA MARINA 1 semestre 6

LABORATORIO DI ECOLOGIA 2 semestre 6

LABORATORIO DI GEOPEDOLOGIA 2 semestre 2

PALEOCLIMATOLOGIA PALEOAMBIENTE I 2 semestre 5

PALINOLOGIA 2 semestre 3

ZOOLOGIA DEI VERTEBRATI 2 semestre 5

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

2

Descrizione N.B. Alcuni degli insegnamenti a scelta potranno essere attivati ad anni alterni. Si suggerisce pertanto agli studenti di richiedere informazioni in merito prima della compilazione del piano degli studi.

Il Curriculum prevede le seguenti propedeuticità

Attività Formativa Attività formative propedeutiche

Descrizione Descrizione Modalità

CHIMICA ORGANICA CHIMICA GENERALE ED INORGANICA Obbligatoria

ECONOMIA AMBIENTALE ISTITUZIONI DI MATEMATICHE Obbligatoria

FISICA ISTITUZIONI DI MATEMATICHE Obbligatoria

GEOLOGIA PETROGRAFIA Obbligatoria

MINERALOGIA CHIMICA GENERALE ED INORGANICA Obbligatoria

PETROGRAFIA MINERALOGIA Obbligatoria

STATISTICA ISTITUZIONI DI MATEMATICHE Obbligatoria

ZOOLOGIA SISTEMATICA BIOLOGIA GENERALE E AMBIENTALE Obbligatoria

Curriculum F52-B RILEVAMENTO DATI NATURALISTICI

Codice F52-B Descrizione RILEVAMENTO DATI NATURALISTICI

Attivato nell'anno accademico

Annualità attivate

1° 2° 3°

Obiettivi Formativi Qualificanti

Obbiettivo di questo curriculum è quello di acquisire la capacità di raccogliere dati naturalistici in campo nell'ambito di una corretta comprensione dei fenomeni e di acquisire capacità analitiche in laboratorio, onde collaborare ad individuare modelli e strategie di intervento per la conservazione e gestione del patrimonio naturalistico.

Il Curriculum prevede le seguenti attività formative obbligatorie

ANNO 3°

Descrizione AF Periodo di Erogazione Descrizione Modulo CFU

COMPLEMENTI DI BOTANICA 1 semestre 4

CONSERVAZIONE DELLA FAUNA 1 semestre 4

ECOLOGIA DELLE ACQUE INTERNE 1 semestre 4

GEOLOGIA AMBIENTALE 2 semestre 5

LABORATORIO DI ECOLOGIA 2 semestre 6

LABORATORIO DI GEOPEDOLOGIA 2 semestre 2

ZOOLOGIA DEI VERTEBRATI 2 semestre 5

Totale CFU obbligatori 30

Il Curriculum include le seguenti attività e le seguenti regole di composizione

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

1 3° 9 1

Descrizione Nel corso del terzo anno lo studente dovrà sostenere esami a libera scelta per un totale di 9 crediti formativi; tali esami potranno essere scelti nell'elenco seguente oppure liberamente tra i corsi proposti dall'Università degli Studi di Milano o da altro ateneo.

Descrizione AF Periodo erogazione Descrizione Modulo Cfu

ANALISI CHIMICHE DI ROCCE, MINERALI E FLUIDI 2 semestre 4

ANTROPOLOGIA 2 semestre 6

CLIMATOLOGIA 1 semestre 4

ECOLOGIA APPLICATA ALL'ANALISI DEL PAESAGGIO 1 semestre 6

ENTOMOLOGIA I 1 semestre 3

ENTOMOLOGIA II 1 semestre 3

ETOLOGIA 1 semestre 4

EVOLUZIONE BIOLOGICA 2 semestre 4

FILOGENESI ANIMALE 1 semestre 4

FILOGENESI VEGETALE 2 semestre 4

GENETICA AMBIENTALE 2 semestre 4

GEOARCHEOLOGIA 2 semestre 4

GEOCHIMICA 1 semestre 4

Modulo MODULO GEOCHIMICA 1

Modulo MODULO GEOCHIMICA AMBIENTALE 3

GEOLOGIA MARINA 1 semestre 6

LABORATORIO INTEGRATO DI BIOLOGIA 2 semestre 6

PALEOCLIMATOLOGIA PALEOAMBIENTE I 2 semestre 5

PALINOLOGIA 2 semestre 3

PATRIMONIO PALEONTOLOGICO ITALIANO 1 semestre 4

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

2

Descrizione N.B. Alcuni degli insegnamenti a scelta potranno essere attivati ad anni alterni. Si suggerisce pertanto agli studenti di richiedere informazioni in merito prima della compilazione del piano degli studi.

Il Curriculum prevede le seguenti propedeuticità

Attività Formativa Attività formative propedeutiche

Descrizione Descrizione Modalità

CHIMICA ORGANICA CHIMICA GENERALE ED INORGANICA Obbligatoria

ECONOMIA AMBIENTALE ISTITUZIONI DI MATEMATICHE Obbligatoria

FISICA ISTITUZIONI DI MATEMATICHE Obbligatoria

GEOLOGIA PETROGRAFIA Obbligatoria

MINERALOGIA CHIMICA GENERALE ED INORGANICA Obbligatoria

PETROGRAFIA MINERALOGIA Obbligatoria

STATISTICA ISTITUZIONI DI MATEMATICHE Obbligatoria

ZOOLOGIA SISTEMATICA BIOLOGIA GENERALE E AMBIENTALE Obbligatoria

Indicazioni OperativeCodice/Descrizione

sede didatticaCodice/Descrizione

polo fisico di attivazione

Codice/Descrizione sede fisica tenuta corso

Codice/Descrizionelinee di insegnamento

Indirizzi UtiliRiferimento Indirizzo Telefono Orari Sito Web E-MailSegreteria Didattica di Scienze Naturali

Via Celoria 26 - 2° piano Torre A 02.50314872 Dal lunedì al venerdì:

10 - 13http://users.unimi.it/scienzenaturali/ http://users.unimi.it/ccd_sn/ [email protected]

Calendario Didattico

Annualità Attivate 1° 2° 3°

Orario Lezioni L'orario delle lezioni è disponibile al seguente indirizzo: http://users.unimi.it/scienzenaturali/

FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALIANNO ACCADEMICO 2006/07

Manifesto degli StudiLaurea Magistrale in

F85 ANALISI E GESTIONE DEGLI AMBIENTI NATURALI

IntestazioneDurata del C.D.S 2 anni Tipo di corso di studi Laurea Magistrale

Titolo rilasciato Dottore Magistrale CFU da acquisire totali 120

Crediti richiesti per l'accesso 180

GeneralitàAnnualità attivate 1° 2° 3° 1s° 2s°

Presidente consiglio corso di laurea

Presidente Consiglio Coordinamento Didattico Prof.ssa Mirella Sari Gorla

Preside Prof. Marcello Pignanelli

Sito web del corso http://users.unimi.it/ccd_sn/

Link al regolamento del C.D.S.

Caratteristiche Corso di studiObiettivi formativi del C.D.S.

Il corso di laurea magistrale in Analisi e Gestione degli Ambienti Naturali si propone di fornire una conoscenza approfondita delle componenti strutturali e funzionali degli ecosistemi nell'ambiente attuale e passato e di delineare gli strumenti concettuali rivolti alla conservazione, alla difesa ed alla gestione dell'ambiente ovvero alla divulgazione e alla didattica naturalistica.

Competenze acquisite

Il corso si propone di fornire agli studenti: - una solida base culturale per l'analisi della struttura e del funzionamento degli ecosistemi a più elevata complessità, attraverso una adeguata integrazione interdisciplinare; - la capacità di analizzare la biodiversità a diversi livelli di organizzazione; - le conoscenze e competenze specifiche per la valutazione dei cambiamenti di origine naturale o antropica degli ecosistemi; - un' approfondita conoscenza delle moderne strumentazioni di rilevamento, gestione ed elaborazione dei dati; - la capacità di affrontare in modo rigorosamente scientifico le problematiche ambientali e di lavorare in ampia autonomia, assumendo responsabilità di progetti e strutture; - la conoscenza dei principali strumenti di politica per la salvaguardia delle risorse ambientali: VIA, VAS; - una preparazione specifica finalizzata alla divulgazione ed all'insegnamento.

Sbocchi professionali

I laureati nel corso di laurea magistrale in Analisi e Gestione degli Ambienti Naturali potranno esercitare: - attività di ricerca di base, orientata a fornire supporti teorici e metodologici per lo studio e la conservazione della biodiversità; - attività di censimento del patrimonio naturalistico, di progettazione dei piani di monitoraggio e di valutazione dell'impatto ambientale; - attività di recupero, pianificazione, e gestione dell'ambiente naturale in connessione con gli sviluppi economici ed antropici; - attività di organizzazione e direzione di musei scientifici, acquari, giardini botanici e parchi naturalistici; - attività di ricerca e consulenza connessa alla applicazioni delle discipline naturalistiche allo studio ed alla fruizione del patrimonio archeologico e dei beni culturali; - attività di formazione e divulgazione scientifica.

Struttura del corso

La laurea magistrale prevede l'acquisizione di 120 crediti. Il percorso formativo del corso di laurea magistrale in Analisi e Gestione degli Ambienti Naturali si articola in insegnamenti fondamentali (per un totale di 28 crediti), in insegnamenti a scelta entro percorsi guidati (per un totale di 45 crediti) e in insegnamenti a libera scelta dello studente (per un totale di 6 crediti). Completano il percorso formativo il tirocinio o attività di campo (1 credito) e la tesi finale (40 crediti). I crediti sono ripartiti entro diversi ambiti disciplinari; si deve ottenere un minimo di crediti per ciascun ambito. La laurea magistrale si articola in due curricula: A - Curriculum ANALISI E GESTIONE DEGLI AMBIENTI NATURALI: nel percorso formativo di questo curriculum, che potrà essere variato in funzione delle esigenze e degli interessi, verrà sviluppato un approccio naturalistico, integrato fra aspetti abiologici e biologici, alle problematiche relative ai diversi comparti ambientali, fornendo le metodologie tecniche e strumentali più aggiornate e adatte alle specifiche scelte di tesi sperimentali. I corsi saranno raggruppati secondo percorsi formativi personalizzati, tenendo conto dell' argomento scelto per la tesi di laurea, e di comune accordo con il relatore della tesi. A titolo esemplificativo sono qui elencati alcuni possibili percorsi: - Ambiente alpino: conoscenza, protezione e valorizzazione dell'ambiente delle montagne. - Ambiente delle acque interne: conoscenza, conservazione e rinaturalizzazione degli ambienti acquatici e di ripa.

- Paleoambiente: esiti delle attività antropiche sulle dinamiche ambientali e ricostruzione della storia dell'ambiente. - Protezione dell'ambiente: interazioni insetto-pianta, produzione di bio-insetticidi e sviluppo di tecnologie eco-compatibili di difesa delle piante. B - Curriculum DIDATTICA DELLE SCIENZE NATURALI: questo curriculum è consigliato agli studenti che intendono sviluppare un percorso idoneo alla Didattica delle Scienze. Oltre agli esami proposti in ambito disciplinare naturalistico, si suggerisce di includere nel piano degli studi insegnamenti in ambiti psicopedagogici e/o della comunicazione come corsi a libera scelta. Ciò permetterà di acquisire competenze utili per l'insegnamento e di acquisire crediti in parte riconoscibili sia per i corsi di specializzazione per insegnanti attualmente esistenti, sia per eventuali lauree magistrali dedicate all'insegnamento.

Obiezione di coscienza

Obiezione di coscienza alla sperimentazione animale In osservanza alla legge n.413 del 12 Ottobre 1993 "Norme sull'obiezione di coscienza alla sperimentazione animale" il CCD in Scienze Naturali riconosce l'incontestato diritto all'obiezione di coscienza da parte degli studenti, garantendo agli stessi di essere esonerati da attivita' didattiche, che prevedano l'utilizzo di animali, vivi o morti, estendendo in particolare l'esonero a quest'ultima categoria oltre il dettato della legge stessa. Il raggiungimento delle conoscenze scientifiche e pratiche per il superamento degli esami verra' garantito, nel rispetto degli obiettivi formativi del Corso di laurea stesso, attraverso l'opportuno suggerimento da parte dei docenti di metodi di studio parzialmente sostitutivi.

Caratteristiche prova finale

La prova finale comporta la predisposizione di una tesi, elaborata in forma originale dallo studente sotto la guida di un relatore, che riporti i risultati di una ricerca sperimentale personale, connessa con il percorso guidato seguito dallo studente, che consenta di acquisire i restanti 40 crediti (suddivisi tra i due anni di corso). Per la prova finale del curriculum in Didattica delle Scienze Naturali varranno tutte le disposizioni generali della laurea magistrale. La tesi potrà essere svolta in tutti gli ambiti previsti dalla laurea magistrale; dovrà però contenere un capitolo finale che metta in luce come il materiale raccolto e discusso nella tesi, indipendentemente dall'argomento trattato, possa essere opportunamente rielaborato per il suo utilizzo nella Didattica e/o Comunicazione delle Scienze Naturali. La tesi sarà presentata dallo studente e discussa davanti ad una commissione costituita dai docenti del corso di laurea specialistica. Il Diploma di Laurea sarà completato dal certificato di accompagnamento del diploma, che riporterà in modo analitico tutta l'attività svolta.

Orario lezioni

Il primo semestre di attività didattica si svolgerà dal 2 ottobre 2006 al 26 gennaio 2007; il secondo semestre dal 5 marzo 2007 al 15 giugno 2007.L'orario delle lezioni è disponibile al seguente indirizzo: http://users.unimi.it/scienzenaturali/

Modalità di accessoModalità di accesso per l'immatricolazioneIstruzioni Operative

Per gli studenti provenienti dalla laurea triennale in Scienze Naturali di questo Ateneo, non sarà effettuata alcuna verifica della preparazione personale. Per gli altri laureati triennali, l'adeguatezza della preparazione personale viene verificata mediante colloquio. In particolare, contestualmente ad esso, viene valutata nel curriculum degli studi del candidato la riconoscibilità e la congruità dei crediti acquisiti nella Laurea Triennale in termini di formazione di base indispensabile per accedere al biennio specialistico. Orientativamente, in assenza di un monte crediti minimo di circa 120 crediti riconoscibili, allo studente viene sconsigliato di fare richiesta di iscrizione. I crediti mancanti al monte crediti di base ritenuto indispensabile vengono considerati altrettanti debiti formativi. L'iscrizione alla prova di accesso dovrà essere fatta entro venerdì 15 settembre 2006 con modalità on-line. La prova di accesso, che si svolgerà sotto forma di colloquio del candidato con una Commissione indicata dal Consiglio di Coordinamento Didattico (CCD), si terrà martedì 26 settembre 2006 alle ore 14.30, presso la Sala Riunioni al 2° piano della Torre A degli edifici biologici, Via Celoria 26, Milano. Sono altresì ammessi alla prova di selezione gli studenti delle lauree triennali che non abbiano ancora conseguito la laurea. In caso di esito positivo del colloquio, tali studenti devono acquisire i crediti residui entro il 28 febbraio 2007, pena la decadenza dell'iscrizione. Sarà compito della Commissione di valutare le possibilità di conclusione in tempo utile degli studi da parte degli studenti ammessi sub-judice. In ogni caso si sconsiglia l'iscrizione al colloquio per gli studenti che non abbiano maturato almeno 160 crediti al momento dell'iscrizione alla prova di accesso (15 settembre 2006). Tutti gli studenti ammessi (direttamente o in seguito a colloquio) dovranno perfezionare la loro iscrizione presso le Segreterie dal 6 al 20 ottobre 2006.

Corsi triennali che danno accesso senza debitiCorso di studi Curriculum NoteSCIENZE NATURALI

Corsi Triennali che danno accesso con condizioni particolariAccesso da altri corsi

Sono altresi ammessi i laureati delle Lauree triennali in Scienze Ambientali (Cl. 27), Scienze Biologiche (Cl. 12), Scienze della Terra (Cl. 16, Sc. Geologiche), Biotecnologie (Cl. 1), Scienze e tecnologie agrarie, agroalimentari e forestali (Cl. 20), Scienze e tecnologie chimiche (Cl. 21), Scienze e tecnologie zootecniche e delle produzioni animali (Cl. 40), Tecniche erboristiche (Cl. 24), i laureati del corso quadriennale in Scienze Naturali, nonché coloro che siano in possesso di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. La Commissione di cui sopra stabilirà se lo studente proveniente da corsi di laurea appartenenti a classi diverse da Scienze e Tecnologie per l'Ambiente e la Natura (cl. 27) abbia lacune formative da colmare durante il biennio di specializzazione.

Modalità di accesso per il 2s° anno Modalità di accesso Libero

Il Corso di studi prevede le seguenti attività formative obbligatorie

ANNO 1s°

Descrizione AF Periodo di Erogazione Descrizione Modulo CFU

TIROCINII/ATTIVITA' DI CAMPO 1

CHIMICA AMBIENTALE 1 semestre 4

COMPLEMENTI DI FISICA 1 semestre 2

COMPLEMENTI DI MATEMATICA 1 semestre 4

LINGUA INGLESE 1 semestre 3

POLITICA E LEGISLAZIONE AMBIENTALE 1 semestre 6

Modulo Modulo I 3

Modulo Modulo II 3

SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI II 1 semestre 3

Modulo Modulo I 3

STATISTICA APPLICATA 2 semestre 3

Totale CFU obbligatori 26

ANNO 2s°

Descrizione AF Periodo di Erogazione Descrizione Modulo CFU

PROVA FINALE 40

PRINCIPI DI VIA E DI VAS 1 semestre 3

Totale CFU obbligatori 43

Curricula

Sono attivi i seguenti Curricula:Codice Descrizione

F85-A ANALISI E GESTIONE DEGLI AMBIENTI NATURALI

F85-B DIDATTICA DELLE SCIENZE NATURALI

Curriculum F85-A ANALISI E GESTIONE DEGLI AMBIENTI NATURALI

Codice F85-A Descrizione ANALISI E GESTIONE DEGLI AMBIENTI NATURALI

Attivato nell'anno accademico

Annualità attivate

1° 2° 3° 1s° 2s°

Il Curriculum include le seguenti attività e le seguenti regole di composizione

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

1 45

Descrizione Nel corso del biennio gli studenti dovranno acquisire i 45 crediti previsti dal loro manifesto come esami a scelta in percorso guidato, scegliendo tra gli insegnamenti proposti dal Corso di Laurea ed indicati nell'elenco sottostante.

Descrizione AF Periodo erogazione Descrizione Modulo Cfu

ACQUACOLTURA 1 semestre 3

ANALISI MINERALOGICHE 1 semestre 4

BIOGEOGRAFIA 1 semestre 6

BIOLOGIA CELLULARE 1 semestre 3

COMPLEMENTI DI ANTROPOLOGIA 2 semestre 3

COMPLEMENTI DI BOTANICA II 2 semestre 3

COMPORTAMENTO ANIMALE 1 semestre 6

ECOTOSSICOLOGIA 1 semestre 3

FISIOLOGIA COMPARATA 2 semestre 3

GEOARCHEOLOGIA II 2 semestre 6

GEOBOTANICA APPLICATA 1 semestre 4

GEOBOTANICA E FITOSOCIOLOGIA 2 semestre 6

Modulo Modulo I 3

Modulo Modulo II 3

GEOMORFOLOGIA 1 semestre 6

GEOPEDOLOGIA E PALEOPEDOLOGIA I 2 semestre 3

GLACIOLOGIA E CLIMATOLOGIA ALPINA 1 semestre 6

LIMNOLOGIA E POTAMOLOGIA 2 semestre 6

Modulo Modulo I 3

Modulo Modulo II 3

MICROBIOLOGIA 2 semestre 3

PRINCIPI DI BIOCHIMICA 1 semestre 6

Modulo Modulo I 5

Modulo Modulo II 1

SEDIMENTOLOGIA I 1 semestre 3

SEDIMENTOLOGIA II 2 semestre 3

STORIA DELLA BIOLOGIA 2 semestre 3

STORIA DELLE SCIENZE DELLA TERRA 2 semestre 3

TECNICHE DI STUDIO E GESTIONE DELLE POPOLAZIONI ANIMALI 1 semestre 6

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

2

Descrizione Tra gli esami a scelta in percorso guidato gli studenti potranno inserire altri insegnamenti oltre a quelli sopra elencati, scegliendo tra i corsi proposti dall'Università degli Studi di Milano o da altro ateneo, purché sviluppino crediti sui seguenti settori scientifico-disciplinari: BIO/01, BIO/02, BIO/03, BIO/05, BIO/06, BIO/07, BIO/08, BIO/09, BIO/10, BIO/18, BIO/19, GEO/01, GEO/02, GEO/03, GEO/04, GEO/05, GEO/06, GEO/07, GEO/08, GEO/09, GEO/10, GEO/12. Il numero di crediti relativi ad insegnamenti scelti da altri Corsi di Laurea non potrà comunque essere superiore a 12.

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

3

Descrizione I seguenti insegnamenti vengono attivati ad anni alterni e non saranno attivi nell'Anno Accademico 2006/2007; gli studenti interessati potranno inserirli nel proprio piano studi e seguiranno i corsi nell'Anno Accademico 2007/2008.

Descrizione AF Periodo erogazione Descrizione Modulo Cfu

GEOPEDOLOGIA E PALEOPEDOLOGIA II 2 semestre 3

PALEOCLIMATOLOGIA PALEOAMBIENTE II 2 semestre 6

STORIA DELLE SCIENZE DELLA TERRA 2 semestre 3

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

4

Descrizione I seguenti insegnamenti vengono attivati ad anni alterni; saranno attivi nell'Anno Accademico 2006/2007 e non nel 2007/2008; gli studenti interessati potranno inserirli nel proprio piano studi e seguiranno i corsi nel presente Anno Accademico.

Descrizione AF Periodo erogazione Descrizione Modulo Cfu

ACQUACOLTURA 1 semestre 3

COMPLEMENTI DI BOTANICA II 2 semestre 3

GEOARCHEOLOGIA II 2 semestre 6

GEOPEDOLOGIA E PALEOPEDOLOGIA I 2 semestre 3

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

5

Descrizione Altri insegnamenti potranno essere attivati ad anni alterni, in relazione al numero di studenti frequentanti.

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

6

Descrizione Gli studenti che volessero includere nel piano degli studi corsi avanzati ma che non avessero acquisito i crediti relativi agli insegnamenti base, potranno inserire questi ultimi insegnamenti, attivati nel corso di laurea triennale in Scienze Naturali, nel proprio piano studi. Il numero di crediti relativi a questi corsi base non rientrerà nel conteggio dei 12 crediti per insegnamenti scelti da altri Corsi di Laurea.

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

7 6

Descrizione Nel corso del biennio gli studenti dovranno acquisire i 6 crediti previsti dal loro manifesto come esami a scelta libera, scegliendo tra gli insegnamenti proposti dal Corso di Laurea oppure scegliendo liberamente tra i corsi proposti dall'Università degli Studi di Milano o da altro ateneo.

Curriculum F85-B DIDATTICA DELLE SCIENZE NATURALI

Codice F85-B Descrizione DIDATTICA DELLE SCIENZE NATURALI

Attivato nell'anno accademico

Annualità attivate

1° 2° 3° 1s° 2s°

Il Curriculum include le seguenti attività e le seguenti regole di composizione

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

1 45

Descrizione Nel corso del biennio gli studenti dovranno acquisire i 45 crediti previsti dal loro manifesto come esami a scelta in percorso guidato, scegliendo tra gli insegnamenti proposti dal Corso di Laurea ed indicati nell'elenco sottostante.

Descrizione AF Periodo erogazione Descrizione Modulo Cfu

ANALISI DI PERCORSI NATURALISTICI FINALIZZATA ALLA DIDATTICA 1 semestre 3

Modulo Modulo I 0.5

Modulo Modulo II 0.5

Modulo Modulo III 0.5

Modulo Modulo IV 0.5

Modulo Modulo V 0.5

Modulo Modulo VI 0.5

ANATOMIA E FISIOLOGIA DEI SISTEMI 1 semestre 3

Modulo Modulo I 1.5

Modulo Modulo II 1.5

BIOGEOGRAFIA 1 semestre 6

BIOLOGIA CELLULARE 1 semestre 3

COMPLEMENTI DI ANTROPOLOGIA 2 semestre 3

COMPLEMENTI DI BOTANICA II 2 semestre 3

COMPLEMENTI DI PALEONTOLOGIA 1 semestre 3

COMPORTAMENTO ANIMALE 1 semestre 6

ESPERIMENTI DI LABORATORIO PER LA DIDATTICA DELLE SCIENZE NATURALI 2 semestre 3

Modulo Modulo I 0.5

Modulo Modulo II 0.5

Modulo Modulo III 0.5

Modulo Modulo IV 0.5

Modulo Modulo V 0.5

Modulo Modulo VI 0.5

EVOLUZIONE BIOLOGICA (corso avanzato) 2 semestre 2

FISIOLOGIA COMPARATA 2 semestre 3

GEOBOTANICA APPLICATA 1 semestre 4

GEOBOTANICA E FITOSOCIOLOGIA 2 semestre 6

Modulo Modulo I 3

Modulo Modulo II 3

GEOMORFOLOGIA 1 semestre 6

GLACIOLOGIA E CLIMATOLOGIA ALPINA 1 semestre 6

MICROBIOLOGIA 2 semestre 3

PALEOECOLOGIA 2 semestre 3

PALEONTOLOGIA DEI VERTEBRATI 2 semestre 6

PALEONTOLOGIA VEGETALE 2 semestre 6

PRINCIPI DI BIOCHIMICA 1 semestre 6

Modulo Modulo I 5

Modulo Modulo II 1

STORIA DELLA BIOLOGIA 2 semestre 3

STORIA DELLE SCIENZE DELLA TERRA 2 semestre 3

TECNICHE DI STUDIO E GESTIONE DELLE POPOLAZIONI ANIMALI 1 semestre 6

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

2

Descrizione Tra gli esami a scelta in percorso guidato gli studenti potranno inserire altri insegnamenti oltre a quelli sopra elencati, scegliendo tra i corsi proposti dall'Università degli Studi di Milano o da altro ateneo, purché sviluppino crediti sui seguenti settori scientifico-

disciplinari: BIO/01, BIO/02, BIO/03, BIO/05, BIO/06, BIO/07, BIO/08, BIO/09, BIO/10, BIO/18, BIO/19, GEO/01, GEO/02, GEO/03, GEO/04, GEO/05, GEO/06, GEO/07, GEO/08, GEO/09, GEO/10, GEO/12. Il numero di crediti relativi ad insegnamenti scelti da altri Corsi di Laurea non potrà comunque essere superiore a 12.

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

3

Descrizione I seguenti insegnamenti vengono attivati ad anni alterni e non saranno attivi nell'Anno Accademico 2006/2007; gli studenti interessati potranno inserirli nel proprio piano studi e seguiranno i corsi nell'Anno Accademico 2007/2008.

Descrizione AF Periodo erogazione Descrizione Modulo Cfu

PALEOCLIMATOLOGIA PALEOAMBIENTE II 2 semestre 6

PALEONTOLOGIA VEGETALE 2 semestre 6

STORIA DELLE SCIENZE DELLA TERRA 2 semestre 3

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

4

Descrizione I seguenti insegnamenti vengono attivati ad anni alterni; saranno attivi nell'Anno Accademico 2006/2007 e non nel 2007/2008; gli studenti interessati potranno inserirli nel proprio piano studi e seguiranno i corsi nel presente Anno Accademico.

Descrizione AF Periodo erogazione Descrizione Modulo Cfu

COMPLEMENTI DI BOTANICA II 2 semestre 3

PALEONTOLOGIA DEI VERTEBRATI 2 semestre 6

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

5

Descrizione Altri insegnamenti potranno essere attivati ad anni alterni, in relazione al numero di studenti frequentanti.

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

6

Descrizione Gli studenti che volessero includere nel piano degli studi corsi avanzati ma che non avessero acquisito i crediti relativi agli insegnamenti base, potranno inserire questi ultimi insegnamenti, attivati nel corso di laurea triennale in Scienze Naturali, nel proprio piano studi. Il numero di crediti relativi a questi corsi base non rientrerà nel conteggio dei 12 crediti per insegnamenti scelti da altri Corsi di Laurea.

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

7 6

Descrizione Nel corso del biennio gli studenti dovranno acquisire i 6 crediti previsti dal loro manifesto come esami a scelta libera, scegliendo tra gli insegnamenti proposti dal Corso di Laurea ed indicati nell'elenco precedente e nell'elenco successivo, oppure scegliendo liberamente tra i corsi proposti dall'Università degli Studi di Milano o da altro ateneo. E' consigliato includere nel piano degli studi insegnamenti in ambiti psicopedagogici e/o della comunicazione come corsi a libera scelta.

Descrizione AF Periodo erogazione Descrizione Modulo Cfu

FONDAMENTI DI ARITMETICA 2 semestre 4

FONDAMENTI DI GEOMETRIA 1 semestre 4

Indicazioni OperativeCodice/Descrizione

sede didatticaCodice/Descrizione

polo fisico di attivazione

Codice/Descrizione sede fisica tenuta corso

Codice/Descrizionelinee di insegnamento

Indirizzi UtiliRiferimento Indirizzo Telefono Orari Sito Web E-MailSegreteria Didattica di Scienze Naturali

Via Celoria 26 - 2° piano Torre A 02.50314872 Dal lunedì al venerdì:

10 - 13 http://users.unimi.it/scienzenaturali/ [email protected]

FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALIANNO ACCADEMICO 2006/07

Manifesto degli StudiLaurea Magistrale in

F86 PALEOBIOLOGIA E STORIA DELLA VITA

IntestazioneDurata del C.D.S 2 anni Tipo di corso di studi Laurea Magistrale

Titolo rilasciato Dottore Magistrale CFU da acquisire totali 120

Crediti richiesti per l'accesso 180

GeneralitàAnnualità attivate 1° 2° 3° 1s° 2s°

Presidente consiglio corso di laurea

Presidente Consiglio Coordinamento Didattico Prof.ssa Mirella Sari Gorla

Preside Prof. Marcello Pignanelli

Sito web del corso http://users.unimi.it/ccd_sn/

Link al regolamento del C.D.S.

Caratteristiche Corso di studiObiettivi formativi del C.D.S.

La laurea magistrale in Paleobiologia e Storia della Vita si propone di fornire una conoscenza approfondita della storia della Vita sulla Terra, che oggi riveste un duplice interesse, scientifico, in senso tradizionale, e culturale nel più ampio senso del termine, secondo una moderna visione di compartecipazione e valorizzazione del patrimonio naturalistico. Nel percorso formativo, che potrà essere variato in funzione delle esigenze e degli interessi, verrà comunque sviluppato un moderno approccio a tutte le tematiche che riguardano l'evoluzione della vita nel passato in relazione anche alla dinamica del nostro Pianeta tenendo sempre presente la continua interazione sia tra gli organismi viventi stessi, anche se ora fossili, sia tra questi e il loro ambiente di vita.

Competenze acquisite

Ai laureati verranno trasmesse: - conoscenze dei principi di analisi e classificazione degli organismi viventi sia animali che vegetali, attuali e fossili, attraverso un adeguato approfondimento della sistematica; - conoscenza delle relazioni tra ambiente, organismi e sedimentazione; - padronanza dei metodi di utilizzo dei fossili nelle datazione delle rocce sedimentarie e nelle ricostruzioni paleoambientali, paleoclimatiche, paleogeografiche; - approfondita padronanza delle moderne tecniche statistiche e informatiche di analisi, di archiviazione dei dati e di esposizione museale; - approfondita conoscenza dei beni culturali paleontologici italiani e stranieri; - padronanza del metodo scientifico di indagine e delle conoscenze necessarie per l'avviamento alla ricerca scientifica di base in ambito naturalistico; - capacità di lavorare con ampia autonomia, anche assumendo responsabilità di progettazione di strutture didattiche e iniziative culturali/didattiche.

Sbocchi professionali

I laureati nel corso di laurea magistrale in Paleobiologia e Storia della Vita potranno esercitare: - attività di censimento del patrimonio paleontologico e progettazione delle relative strutture di valorizzazione culturale e scientifica tramite musei tradizionali e/o all'aperto; - applicazioni della paleontologia nell'ambito della ricerca di idrocarburi o di altre risorse naturali che necessitano di una elevata precisione stratigrafica e/o geodinamica; - attività di ricerca scientifica di base volta alla realizzazione e presentazione di materiale didattico per scuole, musei, università anche tramite supporti multimediali; - gestione e sviluppo di musei medio-piccoli, di parchi e itinerari paleontologici e naturalistici attività divulgativa e pubblicistica nell'ambito dell'evoluzione della vita e degli ambienti sulla Terra.

Struttura del corso

La laurea magistrale prevede l'acquisizione di 120 crediti. Il percorso formativo del corso di laurea magistrale in Paleobiologia e Storia della Vita si articola in insegnamenti irrinunciabili (per un totale di 17 crediti), in insegnamenti fondamentali a scelta entro percorsi guidati (per un totale di 51-57 crediti) e in insegnamenti a ulteriore scelta dello studente (per un totale di 6-12 crediti dei quali 6 a libera scelta dello studente). Completano il percorso formativo il tirocinio o attività di campo (5 crediti) e la tesi finale (35 crediti). I crediti sono ripartiti entro diversi ambiti disciplinari; si deve ottenere un minimo di crediti per ciascun ambito. Essendo previsti diversi percorsi formativi in funzione dell'argomento prescelto per la tesi di laurea, tutti i piani di studio saranno personalizzati.

Obiezione di coscienza

Obiezione di coscienza alla sperimentazione animale In osservanza alla legge n.413 del 12 Ottobre 1993 "Norme sull'obiezione di coscienza alla sperimentazione animale" il CCD in Scienze Naturali riconosce l'incontestato diritto all'obiezione di coscienza da parte degli studenti, garantendo agli stessi di essere esonerati da attivita' didattiche, che prevedano l'utilizzo di animali, vivi o morti, estendendo in particolare l'esonero a quest'ultima categoria oltre il dettato della legge stessa. Il raggiungimento delle conoscenze scientifiche e pratiche per il superamento degli esami verra' garantito, nel rispetto degli obiettivi formativi del Corso di laurea stesso, attraverso l'opportuno suggerimento da parte dei docenti di metodi di studio parzialmente sostitutivi.

Tipo percorso

I corsi saranno raggruppati secondo percorsi formativi personalizzati, tenendo conto dell' argomento scelto per la tesi di laurea, e di comune accordo con il relatore della tesi. A titolo esemplificativo sono qui elencati alcuni possibili percorsi: - Didattica naturalistica: approfondimento di argomenti dei programmi di insegnamento delle scienze naturali nelle scuole secondarie. - Paleobiologia: la storia della vita attraverso i principali eventi evolutivi testimoniati nei Fossil-Lagerstätten. - Variabilità intra e interspecifica in paleopopolazioni.

Caratteristiche prova finale

La prova finale comporta la predisposizione di una tesi, elaborata in forma originale dallo studente sotto la guida di un relatore, che riporti i risultati di una ricerca sperimentale personale, connessa con il percorso guidato seguito dallo studente; la Laurea Specialistica in Paleobiologia e Storia della Vita richiede una tesi di laboratorio di 35 crediti, suddivisi tra i due anni di corso, ai quali vanno aggiunti 5 crediti di attività di terreno, pari quindi ad un totale di 40 crediti. La tesi sarà presentata dallo studente e discussa davanti ad una commissione costituita dai docenti del corso di laurea specialistica. Il Diploma di Laurea sarà completato dal certificato di accompagnamento del diploma, che riporterà in modo analitico tutta l'attività svolta.

Orario lezioni

Il primo semestre di attività didattica si svolgerà dal 2 ottobre 2006 al 26 gennaio 2007 ; il secondo semestre dal 5 marzo 2007 al 15 giugno 2007. L'orario delle lezioni è disponibile al seguente indirizzo: http://users.unimi.it/scienzenaturali/

Modalità di accessoModalità di accesso per l'immatricolazioneIstruzioni Operative

Per gli studenti provenienti dalla laurea triennale in Scienze Naturali di questo Ateneo, non sarà effettuata alcuna verifica della preparazione personale. Per gli altri laureati triennali, l'adeguatezza della preparazione personale viene verificata mediante colloquio. In particolare, contestualmente ad esso, viene valutata nel curriculum degli studi del candidato la riconoscibilità e la congruità dei crediti acquisiti nella Laurea Triennale in termini di formazione di base indispensabile per accedere al biennio specialistico. Orientativamente, in assenza di un monte crediti minimo di circa 120 crediti riconoscibili, allo studente viene sconsigliato di fare richiesta di iscrizione. I crediti mancanti al monte crediti di base ritenuto indispensabile vengono considerati altrettanti debiti formativi. L'iscrizione alla prova di accesso dovrà essere fatta entro venerdì 15 settembre 2006 con modalità on-line. La prova di accesso, che si svolgerà sotto forma di colloquio del candidato con una Commissione indicata dal Consiglio di Coordinamento Didattico (CCD), si terrà martedì 26 settembre 2006 alle ore 14.30, presso la Sala Riunioni al 2° piano della Torre A degli edifici biologici, Via Celoria 26, Milano. Sono altresì ammessi alla prova di selezione gli studenti delle lauree triennali che non abbiano ancora conseguito la laurea. In caso di esito positivo del colloquio, tali studenti devono acquisire i crediti residui entro il 28 febbraio 2007, pena la decadenza dell'iscrizione. Sarà compito della Commissione di valutare le possibilità di conclusione in tempo utile degli studi da parte degli studenti ammessi sub-judice. In ogni caso si sconsiglia l'iscrizione al colloquio per gli studenti che non abbiano maturato almeno 160 crediti al momento dell'iscrizione alla prova di accesso (15 settembre 2006). Tutti gli studenti ammessi (direttamente o in seguito a colloquio) dovranno perfezionare la loro iscrizione presso le Segreterie dal 6 al 20 ottobre 2006.

Corsi triennali che danno accesso senza debitiCorso di studi Curriculum NoteSCIENZE NATURALI

Corsi Triennali che danno accesso con condizioni particolariAccesso da altri corsi

Sono altresi ammessi i laureati delle Lauree triennali in Scienze Ambientali (cl. 27), Scienze Biologiche (Cl. 12), Scienze della Terra (Cl. 16, Sc. Geologiche), Biotecnologie (Cl. 1), Scienze e tecnologie agrarie, agroalimentari e forestali (Cl. 20), Scienze e tecnologie chimiche (Cl. 21), Scienze e tecnologie zootecniche e delle produzioni animali (Cl. 40), i laureati del corso quadriennale in Scienze Naturali, nonché coloro che siano in possesso di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. La Commissione di cui sopra stabilirà se lo studente proveniente da corsi di laurea appartenenti a classi diverse da Scienze e Tecnologie per l'Ambiente e la Natura (cl. 27) abbia lacune formative da colmare durante il biennio di specializzazione.

Modalità di accesso per il 2s° anno Modalità di accesso Libero

Il Corso di studi prevede le seguenti attività formative obbligatorie

ANNO 1s°

Descrizione AF Periodo di Erogazione Descrizione Modulo CFU

TIROCINII/ATTIVITA' DI CAMPO 5

CHIMICA AMBIENTALE 1 semestre 4

LINGUA INGLESE 1 semestre 3

SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI II 1 semestre 4

Modulo Modulo I 3

Modulo Modulo II 1

STATISTICA APPLICATA 2 semestre 3

Totale CFU obbligatori 19

ANNO 2s°

Descrizione AF Periodo di Erogazione Descrizione Modulo CFU

PROVA FINALE 35

STORIA DELLE SCIENZE DELLA TERRA 2 semestre 3

Totale CFU obbligatori 38

Il Corso di studi include le seguenti attività e le seguenti regole di composizione

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

1 51 57

Descrizione Nel corso del biennio gli studenti potranno acquisire fino a 57 crediti previsti dal loro manifesto come esami a scelta in percorso guidato, scegliendo tra gli insegnamenti proposti dal Corso di Laurea ed indicati nell'elenco sottostante.

Descrizione AF Periodo erogazione Descrizione Modulo Cfu

ANATOMIA COMPARATA DELLO SCHELETRO E MORFOLOGIA FUNZIONALE 2 semestre 6

BIOMINERALIZZAZIONI E GEOMICROBIOLOGIA 2 semestre 3

COMPLEMENTI DI ANTROPOLOGIA 2 semestre 3

COMPLEMENTI DI PALEONTOLOGIA 1 semestre 3

EVOLUZIONE BIOLOGICA (corso avanzato) 2 semestre 2

GEOARCHEOLOGIA II 2 semestre 6

GEOPEDOLOGIA E PALEOPEDOLOGIA I 2 semestre 3

MICROPALEONTOLOGIA 1 1 semestre 3

MICROPALEONTOLOGIA 2 1 semestre 3

PALEOCEANOGRAFIA 2 semestre 6

PALEOECOLOGIA 2 semestre 3

PALEONTOLOGIA DEGLI INVERTEBRATI 2 semestre 6

PALEONTOLOGIA DEI VERTEBRATI 2 semestre 6

PALEONTOLOGIA VEGETALE 2 semestre 6

PRINCIPI DI BIOCHIMICA 1 semestre 6

Modulo Modulo I 5

Modulo Modulo II 1

SEDIMENTOLOGIA I 1 semestre 3

SEDIMENTOLOGIA II 2 semestre 3

STRATIGRAFIA I 1 semestre 3

STRATIGRAFIA II 1 semestre 3

TECNICHE DI STUDIO E GESTIONE DELLE POPOLAZIONI ANIMALI 1 semestre 6

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

2

Descrizione Tra gli esami a scelta in percorso guidato gli studenti potranno inserire altri insegnamenti oltre a quelli sopra elencati, scegliendo tra i corsi proposti dall'Università degli Studi di Milano o da altro ateneo, purché sviluppino crediti sui seguenti settori scientifico-disciplinari: BIO/01, BIO/02, BIO/03, BIO/05, BIO/06, BIO/07, BIO/08, BIO/09, BIO/10, BIO/18, BIO/19, GEO/01, GEO/02, GEO/03, GEO/04, GEO/05, GEO/06, GEO/07, GEO/08, GEO/09, GEO/10, GEO/12. Il totale dei crediti degli insegnamenti scelti da altri Corsi di Laurea non potrà comunque essere superiore a 12.

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

3 0 6

Descrizione Nel corso del biennio gli studenti potranno acquisire fino a 6 crediti previsti dal loro manifesto come corsi a scelta in ambito formazione interdisciplinare; gli studenti potranno scegliere insegnamenti proposti dal Corso di Laurea oppure tra gli insegnamenti proposti dall'Università degli Studi di Milano o da altro ateneo purché sviluppino crediti sui seguenti settori scientifico-disciplinari: AGR/01, AGR/14, BIO/04, CHIM/12, INF/01, L-ANT/01, L-ANT/10, L-LIN/12, M-PED/03, SECS-S/02.

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

4 57

Descrizione Il totale dei crediti per corsi a scelta in ambito formazione interdisciplinare e in percorso guidato non deve essere inferiore a 57.

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

5

Descrizione I seguenti insegnamenti vengono attivati ad anni alterni e non saranno attivi nell'Anno Accademico 2006/2007; gli studenti interessati portanno inserirli nel proprio piano degli studi e seguiranno i corsi nell'Anno Accademico 2007/2008.

Descrizione AF Periodo erogazione Descrizione Modulo Cfu

GEOPEDOLOGIA E PALEOPEDOLOGIA II 2 semestre 3

PALEOCLIMATOLOGIA PALEOAMBIENTE II 2 semestre 6

PALEONTOLOGIA VEGETALE 2 semestre 6

SITI PALEONTOLOGICI DEL MONDO 2 semestre 3

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

6

Descrizione I seguenti insegnamenti vengono attivati ad anni alterni; saranno attivi nell'Anno Accademico 2006/2007 e non nel 2007/2008; gli studenti interessati portanno inserirli nel proprio piano degli studi e seguiranno i corsi nel presente Anno Accademico.

Descrizione AF Periodo erogazione Descrizione Modulo Cfu

ANATOMIA COMPARATA DELLO SCHELETRO E MORFOLOGIA FUNZIONALE 2 semestre 6

GEOARCHEOLOGIA II 2 semestre 6

GEOPEDOLOGIA E PALEOPEDOLOGIA I 2 semestre 3

PALEONTOLOGIA DEI VERTEBRATI 2 semestre 6

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

7

Descrizione Altri insegnamenti potranno essere attivati ad anni alterni, in relazione al numero di studenti frequentanti.

Riferimento Anno Corso CFU Min CFU Max A.F. Min A.F. Max

8 6

Descrizione Nel corso del biennio gli studenti dovranno acquisire i 6 crediti previsti dal loro manifesto come esami a scelta libera, scegliendo tra gli insegnamenti proposti dal Corso di Laurea, oppure scegliendo liberamente tra i corsi proposti dall'Università degli Studi di Milano o da altro ateneo.

Indicazioni OperativeCodice/Descrizione

sede didatticaCodice/Descrizione

polo fisico di attivazione

Codice/Descrizione sede fisica tenuta corso

Codice/Descrizionelinee di insegnamento

Indirizzi UtiliRiferimento Indirizzo Telefono Orari Sito Web E-MailSegreteria didattica di Scienze Naturali

Via Celoria 26 - 2° piano Torre A 02.50314872 Dal lunedì al venerdì:

10 - 13 http://users.unimi.it/scienzenaturali/ [email protected]

ANALISI CHIMICHE DI ROCCE, MINERALI E FLUIDI 2006/07 DAPIAGGI , MONICA

FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu GEO/06 Programma

Preparazione del materiale. Separazione del minerale. Preparazione di campioni di rocce. Gravimetria e termogravimetria. Determinazione dell’acqua. Ossidimetria e potenziometria. Determinazione del ferro bivalente. Spettrometria di assorbimento atomico. Principi teorici: legge dell’assorbimento. Strumentazione: spettrofotometri a fiamma e a fornetto di grafite. Applicazioni analitiche: analisi quantitativa, interferenze, sensibilità. Spettrometria di emissione atomica al plasma ad accoppiamento induttivo. Principi teorici: natura, proprietà e produzione del plasma. Strumentazione: spettrometro ICP. Applicazioni analitiche: analisi qualitativa, analisi quantitativa, interferenze. Spettrometria per fluorescenza di raggi X. Principi teorici: emissione di raggi X secondari. Strumentazione: sorgente di raggi X primari, alloggiamento dei campioni, spettrometro a dispersione di lunghezza d’onda. Preparazione dei campioni. Analisi qualitativa. Analisi quantitativa; effetti di matrice: fenomeni di assorbimento, di rinforzo di microassorbimento. Microsonda elettronica. Principi teorici: emissione di raggi X primari. Strumentazione: cannone elettronico, camera dei campioni, sistema del vuoto, sistemi a dispersione di lunghezza d’onda e a dispersione di energia, sistema di visualizzazione di immagini. Preparazione dei campioni. Analisi qualitativa. Analisi quantitativa: calcolo dei fattori di correzione. Risoluzione spaziale, sensibilità. Formule dei minerali. Interconversioni tra analisi chimiche e formule. Formule cristallochimiche. Calcolo delle composizioni di soluzioni solide in funzione dei termini estremi.

Prerequisiti Conoscenze elementari di matematica, chimica, fisica e mineralogia Metodi Didattici lezioni e laboratori Lingua di insegnamento italiano Materiale di riferimento

dispense su sito didattica on-line e testi consigliati. - G. CAROBBI, Trattato di mineralogia, Vol. 1 e 2, USES Edizioni Scientifiche S.p.A., Firenze, 1971. - J. ZUSSMAN, Physical methods in determinative mineralogy, Academic Press, London-New York, 1977.

Pagine web del corso (non ancora attivato!) http://ariel.ctu.unimi.it/corsi/portal/user/loginHome.asp

ANATOMIA COMPARATA 2006/07 CAPPELLETTI , GRAZIELLA Indirizzo 02503 14752 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu BIO/06 Obiettivi

Il principale obiettivo del corso è fornire le conoscenze di base dell’anatomia dei Vertebrati a livello di tessuti, organi e sistemi. L’approccio comparativo facilita la comprensione dei cambiamenti evolutivi avvenuti nei sistemi d’organo.

Competenze Acquisite

Il corso fornisce la conoscenza della struttura ed evoluzione dei principali organi e sistemi dei vertebrati. Il laboratorio di Anatomia macroscopica e microscopica permette agli studenti di identificare alcune strutture scheletriche e di riconoscere i principali tessuti animali e gli organi mediante l’osservazione di preparati istologici (utilizzando il microscopio ottico).

Programma

Il corso si propone di analizzare l’evoluzione strutturale dei sistemi d’organo nei Vertebrati. Lo studio delle strutture viene affrontato in termini di sviluppo embrionale, organizzazione anatomica e filogenesi. I principali argomenti trattati: - Cenni di embriologia comparata: l’uovo dei Vertebrati. Primi stadi di sviluppo. I tre foglietti embrionali. Annessi embrionali e placenta. - Tegumento: caratteri generali. Il tegumento dei pesci e dei tetrapodi. Annessi cutanei e specializzazioni. - Denti: struttura, sviluppo ed evoluzione. - Scheletro cefalico: Neurocranio, dermatocranio e splancnocranio. Cinesi cranica. - Scheletro assile ed appendicolare: Vertebre e colonna vertebrale. Cinti. Arto degli ittiopsidi e dei tetrapodi. - Apparato respiratorio: branchie, polmoni, vescica natatoria ed organi respiratori accessori. - Apparato digerente: struttura e specializzazione dei diversi tratti del tubo digerente. Fegato e pancreas. - Apparato circolatorio: il cuore nei Vertebrati. Evoluzione degli archi aortici, del sistema arterioso e venoso. Sistema linfatico. - Apparato urogenitale: struttura ed evoluzione del rene e delle vie urinarie. Le gonadi. Dotti urogenitali ed organi accessori. - Sistema nervoso: Elementi costitutivi del sistema nervoso centrale e periferico. Encefalo e midollo spinale. I nervi cranici e spinali. Sistema nervoso autonomo. Il corso prevede inoltre un Laboratorio di Anatomia macroscopica e microscopica dei Vertebrati focalizzato sull’osservazione di pezzi scheletrici (cranio, vertebre, arti) e di preparati istologici relativi al tegumento e agli apparati respiratorio e digerente.

Prerequisiti

Per seguire questo corso con profitto è indispensabile avere una buona conoscenza della biologia generale. E’ inoltre utile conoscere le caratteristiche generali e la sistematica a livello di ordine dei Vertebrati.

Propedeuticità consigliate Biologia generale ed ambientale, Zoologia sistematica Metodi Didattici Lezioni frontali. Esercitazione pratiche in laboratorio Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- G. Kent “Anatomia comparata dei Vertebrati” Piccin. - T. Zavanella “Manuale di Anatomia dei Vertebrati” Antonio Delfino Editore - Liem et al. “Anatomia comparata dei Vertebrati” EdiSES - R. Maci, G. Cappelletti, C.Vismara “Atlante di anatomia microscopica dei Vertebrati”. Unicopli

Pagine web del corso Ariel: Portale dei corsi on-line Unimi

ANTROPOLOGIA 2006/07 CATTANEO , CRISTINA

FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA

ISTITUTO DI MEDICINA LEGALE E DELLE ASSICURAZIONI Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu BIO/08 Programma

Il corso tratterà i seguenti argomenti: Parte I - evoluzione e sviluppo dell'antropologia: cenni di antropologia culturale ed etnologia; antropologia fisica; antropologia biologica; antropologia biomolecolare; - fondamenti di anatomia umana - osteologia umana macroscopica: apparato scheletrico e dentario - analisi metriche e non-metriche dello scheletro - osteologia umana microscopica: sistemi microscopici ossei e dentari - biomolecole informative a livello antropologico: DNA e polimorfismi, proteine, elementi in tracce - nozioni di tafonomia scheletrica - diagenesi biomolecolare e tecniche biomolecolari applicate all'antropologia - cenni sulla storia evolutiva dell'uomo Parte II - determinazione di specie - determinazione di sesso - determinazione dell'età - determinazione di razza, statura, costituzione e fisionomia; ricostruzione cranio-facciale - paleopatologia: segni occupazionali, traumi, infezioni, malattie metaboliche, deficit nutrizionali, malattie neoplastiche - paleodemografia e palaeoepidemiologia - studio di inumazioni e cremazioni - cenni di antropologia forense: identificazione di resti scheletrici, diagnosi di causa di morte, di segni di lesività e di epoca della morte

Materiale di riferimento

- CATTANEO C , GRANDI A. 2004 Antropologia ed Odontologia Forense, Guida allo studio dei resti umani, testo atlante, Monduzzi editore - Antropologia, dispense, Clued - SPEDINI G. 1997 Antropologia evoluzionistica, Piccin - FACCHINI F. 2000 Antropologia, UTET - UBELAKER DH 1991 Human skeletal remains. Taraxacum Press, Washington - BROTHWELL DR 1981 Digging up bones. Oxford University Press - ROBERTS CR and Manchester K 1995 The Archeology of Disease. 2nd ed. Cornell University Press

Altre informazioni

A seguito di una breve trattazione sulla storia dell'antropologia e sulla sua suddivisione in vari indirizzi (prevalentemente culturale e fisico), il corso verterà sull'approfondimento dell' antropologia fisica nei suoi aspetti biologici, osteologici e biomolecolari al fine di fornire allo studente gli strumenti essenziali per: - comprendere le applicazioni di questa disciplina allo studio dell'evoluzione e dell'adattamento dell'uomo al suo ambiente, - studiare popolazioni antiche al fine di ricostruire un quadro della qualità di vita nel passato, delle peculiarità demografiche, delle attività occupazionali e delle malattie presenti in epoca preistorica e storica, - applicazioni dell'antropologia al mondo moderno, tenendo presente i nuovi sbocchi di questa disciplina quali l'antropologia forense, vale a dire lo studio di resti umani recenti per le autorità giudiziarie o nei casi di crimini di guerra

BIOLOGIA GENERALE E AMBIENTALE 2006/07 FERRAGUTI , MARCO Indirizzo 02503 14782 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] Orario di ricevimento 10-19, prego avvertire per posta elettronica

LONGO , CLAUDIO Indirizzo v. Celoria, 26 - 02503 14697 v. Brera, 28 - 02503 14698 - 02503 14774

FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu BIO/04 BIOLOGIA GENERALE E AMBIENTALE (I MODULO) (2 cfu)

2 cfu BIO/04 BIOLOGIA GENERALE E AMBIENTALE (II MODULO) (2 cfu)

2 cfu BIO/04 Obiettivi

Si tratta di un corso introduttivo alla biologia, che presenta alcuni concetti di base della biologia cellulare cercando di collegarli a temi generali della biologia. E’ inteso come corso di “azzeramento” per coloro che non sanno nulla di biologia e come corso di ripasso e approfondimento per coloro che già ne sanno qualcosa.

Competenze Acquisite Primo ingresso nel mondo della biologia (linguaggio, problemi). Programma

- Teoria cellulare - Organismi unicellulari e pluricellulari. Eucarioti, procarioti - Numero di tipi di cellule e numero complessivo di cellule in un organismo - Proprietà della vita. Quali sono tipiche anche della singola cellula? - Il ciclo vitale. Gli organismi unicellulari sono potenzialmente immortali - Livelli di grandezza e complessità: dalle molecole all’ecosistema - Scala di dimensioni di cellule e molecole. Utilità della scala logaritmica - Molecole biologiche piccole e grandi. Monomeri, polimeri. Reazioni di idrolisi e condensazione - Le molecole organiche nella cellula e le loro funzioni principali. Carboidrati, lipidi, proteine, acidi nucleici - Rapporto struttura/funzione. Esempi in cellule e molecole - Studio delle cellule: diversi tipi di microscopi e tecniche di preparazione - I componenti principali di una cellula. Significato dei termini “citoplasma”, “strutture”, “organuli cellulari” - Struttura generale di una cellula - Membrane cellulari: struttura e funzione - Nucleo cellulare: come appare e cosa contiene. Codice genetico, sintesi proteica, ribosomi - Reticolo endoplasmico, apparato di Golgi, mitocondri. Origine simbiotica dei mitocondri, concetto di simbiosi. - Citoscheletro: componenti molecolari, struttura, funzione, ubiquità - Le basi cellulari del movimento. Flagelli: componenti molecolari, struttura, funzione. Struttura e funzione della fibra muscolare. - Mitosi. Funzione biologica. Le fasi. Cromosomi. Numero cromosomico aploide e diploide. Ciclo cellulare - Meiosi. Funzione biologica. Le fasi. Differenza con la mitosi.

Prerequisiti Nessuno Propedeuticità consigliate Nessuna Metodi Didattici Lezioni frontali Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento - Alberts et al. “L’essenziale di biologia molecolare dell cellula” Zanichelli 2005 Pagine web del corso http://users.unimi.it/~ferragu/ProgrammaBiologiaGeneraleeAmbientaleF52002_2005.rtf

BOTANICA 2006/07 LONGO , CLAUDIO Indirizzo v. Celoria, 26 - 02503 14697

v. Brera, 28 - 02503 14698 - 02503 14774 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu BIO/01 Obiettivi

Il fuoco della poesia e il gelo del rigore scientifico. Far percepire agli allievi la bellezza della natura e allo stesso tempo introdurli alla pratica del ragionamento rigoroso su argomenti scientifici elementari.

Competenze Acquisite

Accorgersi della bellezza della natura sia nella visione d’insieme che nei piccoli particolari / saper ragionare in modo scientifico. (Solo degli abbozzi di tutto questo vista la brevità del corso)

Programma

Qualche complemento al corso di botanica sistematica. Temi variabili di anno in anno. Esempi: ambiente (foreste ecc.); le forme macroscopiche delle piante; le piante nella cultura umana (arte, agricoltura ecc.).

Prerequisiti Non pensare solo all’esame (che comunque non sarà difficile) Propedeuticità consigliate Biologia generale e ambientale, Botanica sistematica Metodi Didattici Lezioni “frontali”, esplorazioni autonome nell’orto di Brera, uso di lenti e stereomicroscopi Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento - Claudio Longo – Giovanna Marziani “Biologia delle piante. Forme e funzioni elementari” UTET

BOTANICA SISTEMATICA 2006/07 MOSCATELLI , ALESSANDRA Indirizzo 0250314843 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 8 cfu BIO/02 Obiettivi

Il programma del corso ha lo scopo di fornire gli strumenti culturali e conoscitivi di base sufficienti per l’inquadramento dei grandi gruppi vegetali, la loro successione cronologica ed i rapporti evolutivi fra gli stessi. Sarà dato spazio anche all’apprendimento delle metodiche di riconoscimento delle famiglie e dei generi più significativi e a maggior diffusione nella flora dell’Italia. Il programma del corso ha lo scopo di fornire gli strumenti culturali e conoscitivi di base sufficienti per l’inquadramento dei grandi gruppi vegetali, la loro successione cronologica ed i rapporti evolutivi fra gli stessi. Sarà dato spazio anche all’apprendimento delle metodiche di riconoscimento delle famiglie e dei generi più significativi e a maggior diffusione nella flora dell’Italia.

Competenze Acquisite

Acquisizione di conoscenze sull’evoluzione e struttura delle piante delle piante e di metodologie per l’osservazione dei caratteri tassonomici delle piante terrestri.

Programma

- Cenni sull’evoluzione dei metodi di classificazione. La nomenclatura binomia e le categorie sistematiche. - Biologia della riproduzione: riproduzione agamica, sessuata e per sporogonia. - La sessualità nelle piante. Gamia, meiosi, alternanza di generazioni e di fasi nucleari, cicli metagenetici e loro significato evolutivo. Speciazione ed evoluzione. - La diversità nei vegetali: le forme nei vegetali. - Procarioti: cenni su organizzazione, distribuzione e biologia dei batteri con particolare riferimento ai cyanobatteri. - Eucarioti: struttura e teorie riguardanti il passaggio da procarioti ad eucarioti. - Alghe: cenni su morfologia, citologia, riproduzione ecologia ed importanza di rodofite, cromofite e clorofite. - Briofite: generalità e sistematica di muschi ed epatiche. - Cormofite: struttura ed evoluzione degli apparati vegetativi, degli apparati e dei processi riproduttivi di pteridofite e spermatofite. - Sistematica di pteridofite, gimnosperme e angiosperme e loro strategie riproduttive in chiave evolutiva. - Uso delle chiavi dicotomiche. Caratteri identificativi delle cormofite a livello di famiglia.

Prerequisiti E’ richiesta la frequenza almeno delle esercitazioni pratiche Propedeuticità consigliate Biologia generale e ambientale Metodi Didattici Lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- GEROLA F.M., Biologia Vegetale sistematica filogenetica. III Ed. UTET Torino - DALLA FIOR G., La nostra flora. Ed. MONAUNI Trento

CHIMICA GENERALE ED INORGANICA 2006/07 PRATI , LAURA Indirizzo 02503 14357 - v. Venezian, 21 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI CHIMICA INORGANICA, METALLORGANICA E ANALITICA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu CHIM/03 Obiettivi Conoscenza di base dei principi chimici Competenze Acquisite

Conoscenza e valutazione della reattività chimica di composti di base. Capacità di analisi quali e quantitative di composti. Valutazione di un possibile danno chimico all’ambiente.

Programma

Parte I - FONDAMENTI - Elementi, composti, miscele. - Cenni di struttura atomica, orbitali, configurazioni elettroniche. Tavola periodica, proprietà periodiche. - Legame ionico, legame covalente, formule di Lewis. - Proprietà dei solidi, proprietà dei liquidi, proprietà dei gas. - Principi della termodinamica, introduzione all'equilibrio chimico. - Cenni di cinetica chimica. - Chimica Inorganica: sarà trattata la chimica degli elementi connessi con i principali problemi di inquinamento dell’aria e dell’acqua. Silicati, silico-alluminati e carbonati. Parte II - ASPETTI QUANTITATIVI - La Mole. Massa Molare. Formula minima e molecolare. Composizione percentuale. - Le reazioni chimiche. Rapporti ponderali nelle reazioni chimiche. Reagente limitante. Resa di una reazione. - Le soluzioni: espressione della concentrazione di una soluzione: % in peso, % in volume, ppm, frazione molare, molalità, molarità. Diluizione delle soluzioni. Proprietà colligative delle soluzioni. Tensione di vapore e legge di Raoult. - Reazioni di Ossido-Riduzione. Numero di ossidazione e bilanciamento delle reazioni redox con il metodo delle semi-reazioni. - Equilibri ionici in soluzione acquosa. Prodotto ionico dell’acqua. Acidi e basi: teoria di Arrhenius e di Brønsted. Costante di dissociazione per acidi e basi deboli. Calcolo del pH per soluzioni di acidi e basi. Grado di dissociazione. Soluzioni contenenti sali: idrolisi. Soluzioni tampone. - Solubilità e prodotto di solubilità. Precipitazione di sali poco solubili.

Prerequisiti Nessuno Propedeuticità consigliate Nessuna Metodi Didattici Lezione frontale ed esercitazioni Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

Qualsiasi testo universitario di Chimica Generale per i corsi triennali Per la Chimica Inorganica viene fornito del materiale dal docente

Pagine web del corso www.unimi.cima.it (sotto pagina docente)

CHIMICA ORGANICA 2006/07 PASSARELLA , DANIELE Indirizzo 02503 14080 - v. Venezian, 21 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI CHIMICA ORGANICA E INDUSTRIALE Mail [email protected] Orario di ricevimento martedi e giovedi 14.30-15.30 L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu CHIM/06 Obiettivi

Il corso è prefigge di fornire le conoscenze di base relative alla chimica organica allo scopo di fornire una chiave di lettura utile alla comprensione di processi biologici.

Competenze Acquisite

Capacità nel prevedere in via generale le caratteristche chimico-fisiche dei composti organici sulla base dei principali gruppi funzionali.

Programma

- Struttura e proprietà delle molecole organiche - Polarità delle molecole - Alcani - Alogenuri alchilici: reazioni di sostituzione nucleofilo. I carbocationi - Alcheni: reazioni di addizione - Alchini - Alcooli ed eteri - Aldeidi e chetoni - Acidi carbossilici e derivati - Derivati aromatici - Ammine - Carboidrati - Amminoacidi e proteine - Acidi nucleici - Accenni a composti organici di origine naturale e loro bioattività Estensione dei concetti base della chimica organica alla comprensione di argomenti di biochimica.

Propedeuticità consigliate Chimica generale Metodi Didattici Lezione in aula – Sito web su portale ariel per esercizi e slide lezioni Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- W. H. BROWN Introduzione alla Chimica Organica EdiSES - J. McMURRY Fondamenti di Chimica Organica Zanichelli

Pagine web del corso http://ariel.ctu.unimi.it/corsi/portal/user/loginHome.asp

CLIMATOLOGIA 2006/07 DIOLAIUTI , GUGLIELMINA ADELE Indirizzo 02503 15510 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] Orario di ricevimento http://users.unimi.it/glaciol L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu GEO/04 Obiettivi

Conoscere le caratteristiche fisiche dell'atmosfera, i processi attivi, le dinamiche in atto. Conoscere le influenze dell’atmosfera sul clima, le relazioni idrosfera- clima e la variabilità climatica naturale ed antropogenica. Conoscere i principali modelli climatici globali, la sensibilità climatica e i meccanismi di retroazione.

Competenze Acquisite

Alla fine del corso lo studente dovrà essere inoltre in grado di elaborare ed interpretare dati meteoclimatici rilevati tramite AWS avanzate.

Programma

-Introduzione all’atmosfera: Descrizione dell’atmosfera e dei meccanismi che ne influenzano il comportamento Composizione e struttura Il bilancio Energetico Globale La Circolazione Generale -La termodinamica dei GAS: Proprietà, espensione, trasferimento di calore, variabili di stato e processi termodinamici -La radiazione atmosferica: Radiazione ad onda corta e lunga, trasferimento radiativo, equilibrio termico, risposta termica, Effetto Serra -Aerosol e nubi -La media atmosfera: Fotochimica dell’ozono, influenza di altri composti, movimenti atmosferici -Circolazione generale dell’atmosfera e clima -Circolazione generale degli oceani e clima -Storia ed evoluzione del clima terrestre -Sensibilità climatica e meccanismi di retroazione -Modelli Climatici Globali -Cambiamenti Climatici naturali -Cambiamenti Climatici antropici

Prerequisiti Vedi propedeuticità Propedeuticità consigliate Fisica, Chimica generale e Chimica organica Metodi Didattici Lezioni frontali, esercitazioni al calcolatore Lingua di insegnamento Italiano (inglese a richiesta per Erasmus) Materiale di riferimento

Appunti di lezione e libri consigliati: - D.L. Hartmann, Global Physical Climatology, Academic Press; - M.L. Salby, Fundamentals of Atmospheric Physics, Academic Press.

Pagine web del corso http://users.unimi.it/glaciol/

COMPLEMENTI DI BOTANICA 2006/07 OLIVARI , CLAUDIO Indirizzo 02503 14827 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu BIO/01 Obiettivi Acquisizione delle conoscenze basilari della fisiologia vegetale Programma

Il corso ha lo scopo di fornire i concetti basilari per la comprensione dei processi fisiologici nei vegetali e costituisce il fondamento per il corso di Complementi di Botanica II (si veda programmi LS). Tratta principalmente i seguenti argomenti: Elementi di Bioenergetica Trasporto e traslocazione dell’acqua e dei soluti Assorbimento di acqua e ioni minerali dal terreno e CO2 dall’atmosfera; trasporto di H2O e ioni minerali dal terreno alle parti aeree della pianta; trasporto dei prodotti di assimilazione della CO2 (fotosintati) dalle foglie mature ad altri organi della pianta. Metabolismo Fotosintesi (reazioni tilacoidali e fissazione CO2 in piante C3, C4, CAM ) e sua regolazione; respirazione Le lezioni del corso si svolgeranno secondo lo schema riportato di seguito: - Peculiarità della cellula vegetale; bioenergetica : applicazione della termodinamica ai sistemi biologici; potenziale elettrochimico; Enzimi e catalisi. - Proprietà chimico-fisiche dell’H2O; Diffusione, trasporto per flusso di massa, osmosi; potenziale idrico e sue componenti; comportamento osmotico della cellula vegetale. - Processi di trasporto dell’H2O nelle diverse parti della pianta e nel terreno; bilancio idrico della pianta: suolo, xilema, atmosfera; traspirazione e stomi. - Processi di trasporto dei soluti : potenziale elettrochimico, equilibrio di diffusione; Eq. di Nerst e Goldman; potenziale elettrico transmembrana della cellula vegetale; l’H+-ATPasi del plasmalemma; canali, trasportatori, pompe ioniche; potenziale elettrochimico di H+ ed ipotesi chemiosmotica di Mitchell. - Nutrizione minerale: elementi essenziali, capacità di scambio ionico del suolo; assorbimento di ioni dalle radici; simbiosi. - Elementi di fotobiologia: eccitazione e decadimento dello stato eccitato della clorofilla; misura della luce fotosinteticamente attiva; la foglia come organo fotosintetico; stomi e scambi gassosi; movimenti stomatici; il cloroplasto e le reazioni tilacoidali; antenna , fotosistemi e centro di reazione; schema a Z e trasporto di elettroni; ATP sintasi. - Ciclo di Calvin, fotorespirazione, metabolismo C4 e CAM. - Traslocazione dei fotoassimilati nel floema; utilizzo dei carboidrati prodotti durante la fotosintesi: la respirazione

Prerequisiti Conoscenze di citologia ed istologia vegetale; meccanismi di trasporto ionico Propedeuticità consigliate Biologia generale,Botanica, Fisiologia Metodi Didattici Lezioni frontali Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

Lucidi distribuiti durante le lezioni; si veda inoltre i testi consigliati. Materiale disponibile al seguente sito: www.plantphys.net - F.B.Salisbury, C.W.Ross, FISIOLOGIA VEGETALE, Seconda ed., Zanichelli Editore - L.Taiz, E.Zeiger, FISIOLOGIA VEGETALE, Seconda ed., Piccin Editore (per consultazione) - C.Longo, BIOLOGIA VEGETALE: FORME E FUNZIONI, Ed. UTET

CONSERVAZIONE DELLA FAUNA 2006/07 DE BERNARDI , FIORENZA Indirizzo 02503 14806 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu BIO/05 Obiettivi

Obiettivo del corso è fornire i concetti di base sulla storia e sulla evoluzione del concetto di conservazione e di gestione delle popolazioni animali in aree protette ed in aree non protette

Competenze Acquisite Conoscenze di base dei problemi di conservazione della fauna e dei possibili interventi di gestione Programma

- Definizioni, storia, fondamenti e finalità della conservazione della fauna e della biodiversità. - Convenzioni internazionali sulla protezione della fauna - Aree protette: criteri di individuazione; tipologie di classificazione a livello internazionale, nazionale e regionale. Normative nazionali e regionali sulle aree protette (cenni). - Aree protette in Lombardia: collocazione geografica, caratteristiche e criteri di gestione. - Caratterizzazione delle popolazioni animali : struttura, dinamica, meccanismi di regolazione , monitoraggio. - Metapopolazioni. Problemi di conservazione delle piccole popolazioni - Metodi di censimento di invertebrati e di vertebrati. - Analisi e pianificazione degli interventi di reintroduzione, ripopolamento, prelievo venatorio. - La formazione di nuove popolazioni: espansione spontanea, diffusione accidentale, invasioni. - Fenomeni di estinzione e loro cause: predazione, competizione, isolamento. - Frammentazione degli habitat e potenziali rimedi: nuclei funzionali, reti ecologiche, corridoi. - Conservazione in ambienti seminaturali e coltivati - Conservazione della fauna in ambiente marino costiero - Conservazione "ex situ": zoo, acquari, allevamenti faunistici, banche di geni.

Propedeuticità consigliate Zoologia sistematica, Zoologia, Ecologia, Conservazione della natura Metodi Didattici Lezioni frontali, esercitazioni in laboratorio, escursioni in campo Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

Nel portale http://ariel.ctu.unimi.it sono disponibili i materiali didattici utilizzati come supporto alle lezioni. Il corso ondine non deve essere considerato come un testo, ma è strutturato per agevolare un ripasso pre - esame o per colmare eventuali lacune conseguenti ad occasionali assenze al corso tradizionale . Esso deve comunque essere integrato da nozioni generali, reperibili nei testi di Zoologia generale, Ecologia e Conservazione della Natura

Pagine web del corso http://ariel.ctu.unimi.it

ECOLOGIA 2006/07 SAINO , NICOLA MICHELE FRANCESCO Indirizzo 02503 14734 - v. Celoria, 26 02503 14808 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected]

TREMOLADA , PAOLO Indirizzo 02 503.14769 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 8 cfu BIO/07 Modulo I (4 cfu)

4 cfu BIO/07 Modulo II (4 cfu)

4 cfu BIO/07 Obiettivi

L’ecologia è una disciplina relativamente recente ma di grandissimo interesse, tanto che è inserita nei programmi di moltissimi corsi di laurea tra le materie di base o i corsi opzionali. Attraverso l’ecologia si ha la possibilità di capire i principi di base del funzionamento degli “ecosistemi”. Questo termine va inteso nel senso più ampio, comprendente cioè sia i sistemi naturali relativamente indisturbati, sia quelli fortemente alterati o gestiti dalle attività umane come gli agroecosistemi, che i sistemi antropocentrici per eccellenza come le città. L’ecologia è una materia molto vasta con diramazioni in vari campi: in questo corso si vuole dare un quadro dei suoi principi generali e una visione approfondita degli elementi essenziali di conoscenza dei fenomeni che determinano la variazione temporale e spaziale della biodiversità e dei criteri e metodi scientifici delle azione volte alla sua conservazione.

Competenze Acquisite

Attraverso lo studio di questa materia si ha la possibilità di osservare un ecosistema comprendendone le sue dinamiche di fondo (stato di naturalità/alterazione, livello di stabilità, grado di evoluzione). Verranno acquisite semplici metodologie quantitative per definire le principali grandezze ecologiche e si cercherà di introdurre i concetti di base per comprendere le dinamiche di popolazione e le problematiche attuali relative alla perdita di biodiversità, focalizzando l’interesse alle metodologie utilizzate nel campo della conservazione della natura.

Programma

Il corso è organizzato in due moduli che riguardano principalmente i principi di base dell’ecologie e gli aspetti finalizzati alla conservazione della natura. I contenuti specifici dei due moduli sono i seguenti: Modulo I Definizione di ecologia - Livelli di organizzazione: autoecologia e sinecologia. L’approccio meristico e olistico. La Gaia ipotesi; L’ ecosistema - Struttura dell'ecosistema: componenti abiotiche (atmosfera, litosfera, idrosfera) e componenti biotiche (produttori, consumatori, decompositori). Funzionamento dell'ecosistema. Proprietà degli ecosistemi. Classificazione degli ecosistemi: biomi. L’energia negli ecosistemi - Concetti generali sull'energia. Produzione primaria e secondaria, rapporto P/R. Produzione netta della comunità. Principali tipi di catene alimentari. Reti alimentari, piramidi ecologiche. Efficienza ecologica e bilanci energetici. I cicli biogeochimici - Aspetti generali: cicli sedimentari e gassosi, stato stazionario, tempo di turnover, indice di riciclizzazione, riciclizzazione diretta. I fattori limitanti -Leggi di Liebig e di Shelford. Valenza ecologica. Organismi e ambiente - Habitat, nicchia ecologica. Adattamento individuale, fisiologico, comportamentale: gli ecotipi. Popolazioni e ambiente - Proprietà statiche e dinamiche delle popolazioni. Interazioni tra popolazioni (neutralismo, amensalismo, allelopatia, antibiosi, competizione, commensalismo, competizione, predazione, parassitismo, protocooperazione, mutualismo). Comunità e ambiente – diversità di specie: indici di diversità e curve rango- abbondanza. Distribuzioni delle comunità nello spazio, gli ecotoni. Evoluzione dell'ecosistema nel tempo - Successioni ecologiche (autotrofe, eterotrofe, primarie, secondarie). Differenti tipi di Climax. Modulo II - Introduzione: caratteristiche generali della disciplina, storia e finalità - Concetto di biodiversità (alfa-, beta-, gamma-diversità). Molteplicità degli approcci alla descrizione e allo studio della biodiversità. Fattori naturali che covariano o determinano la biodiversità. Teoria della biogeografia insulare. - Concetto di specie e diversità sistematica; diversità genetica e sua misura. Elementi di teoria della evoluzione per selezione naturale e selezione sessuale. - Estinzioni storiche ed attuali; cause che le determinano. Processi deterministici e stocastici nelle estinzioni. Popolazioni minime vitali (MVPs). Rarità e sue forme. - Elementi di genetica di popolazione; stime della dimensione genetica effettiva della popolazione (Ne) in relazione a parametri popolazionistici. Effetti della riduzione della Ne sulla variabilità genetica e sue conseguenze: inbreeding, deriva genetica, effetto del fondatore. Effetti dell’inbreeding sulla fitness individuale. - ‘Invasioni’ antropogeniche o naturali di specie: rassegna storica, meccanismi, suscettibilità alle invasioni ed effetti sulla comunità ricevente. Rilascio e impatto di GMOs - Specie e interazioni ‘chiave’. Perturbazioni ecologiche ed effetti sulla biodiversità. - Introduzioni di specie alloctone, reintroduzioni e ‘ripopolamenti’. Conservazione della identità strutturale, funzionale e sistematica delle comunità. - Riduzione e frammentazione degli habitat: esempi eclatanti; effetti sulla composizione genetica delle popolazioni; effetti

idiosincratici per le diverse specie sul comportamento e sulla evoluzione delle popolazioni frammentate. Effetto margine. Teoria delle metapopolazioni e dinamiche metapopolazionistiche. Vitalità delle metapopolazioni. - La pratica della conservazione biologica in situ ed ex situ

Prerequisiti Conoscenza delle materie scientifico-biologiche di base (corsi del I anno) Propedeuticità consigliate Fondamenti di analisi matematica Metodi Didattici Lezioni frontali; escursioni sul campo Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- Odum E.P., Basi di Ecologia , Piccin, Padova (1988). - Ricklefs R.E., Ecologia , Zanichelli, Milano (1993). - Ingegnoli V, Massa R. (a cura di) “Biodiversità, estinzione e conservazione” UTET - Primack RB, Carotenuto L (a cura di) “Conservazione della natura” Zanichelli, Bologna - Meffe, Carroll “Principles of Conservation Biology” Sinauer Altro materiale verrà distribuito durante il corso.

ECOLOGIA APPLICATA ALL'ANALISI DEL PAESAGGIO 2006/07 INGEGNOLI , VITTORIO

L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu BIO/07 Obiettivi

Nessuno studio sui sistemi naturali e sui sitemi territoriali può essere credibile oggi senza l’apporto dei principi di Landscape Ecology. Obiettivo del corso è quindi insegnare tali principi e le loro maggiori applicazioni. La parte di impostazione teorica e di analisi e valutazione del paesaggio costituisce il contenuto del corso; la diagnosi e gli interventi di risanamneto del paesaggio saranno invece compresi nel previsto corso di Ecologia del Paesaggio II, nel CdL Magistrale in Analisi e Gestione degli Ambienti Naturali.

Competenze Acquisite

Capacità di inquadrare, analizzare e valutare lo stato ecologico di una unità di paesaggio. Competenze indispensabili nei campi della conservazione della natura, della progettazione delle reti ecologiche, della pianificazione del territorio e della VAS, come del monitoraggio delle foreste.

Programma

- Inquadramento disciplinare: Paradigmi scientifici e definizione di paesaggio Cenni sulla teoria dei sistemi. Nascita e sviluppo di una nuova ecologia. - Struttura del paesaggio: Macchie, corridoi e matrice; tessera ed ecotopo. Concetto di ecotessuto. Unità di paesaggio. Cenni di classificazione dei tipi di paesaggio. - Processi dinamici: Strutturali; di delimitazione e movimento; di informazione e controllo; di riproduzione. Metastabilità e incorporazione dei disturbi. - Trasformazione e patologia: Alterazione e trasformazione; Patologia clinica del paesaggio; Cenni sulle sindromi paesistiche e la salute umana. - Analisi strutturali dell’ecotessuto: Struttura della vegetazione. Componente faunistica. Misure ecologiche generali. Dimensioni frattali. Pattern strutturale. - Analisi funzionali dell’ecotessuto: Vegetazione. Funzioni faunistiche e antropiche. Habitat standard. Capacità biologica del territorio. Connettività e circuitazione. - Ricostruzione storica di un paesaggio:. Ricostruzione cartografica e dinamiche strutturali. Ricostruzione delle dinamiche funzionali. Esempi di applicazione. - Valutazione delle componenti: Aspetti climatici e geofisici. Componente vegetale. Sensibilità faunistica. Sistemi antropici. Modelli di valutazione. - Cenni preliminari di diagnosi e intervento: Metodi diagnostici. Concetto di normalità. Metodi di risanamento. Controlli ‘terapeutici’. - Principali applicazioni: Conservazione della natura. Reti ecologiche. Biodiversità paesistica. Pianificazione del territorio. Progettazione ambientale e VAS.

Prerequisiti Conoscenza della lingua inglese; conoscenze di base di botanica, geografia fisica, ecologia, zoologia, geologia. Propedeuticità consigliate Complementi di Matematica, Complementi di fisica, Ecologia, Geografia, Goebotanica e fitosociologia. Metodi Didattici

Lezioni con sequenze di diapositive e discussioni relative agli argomenti trattati. Esercitazioni in aula su temi proposti dalla docenza. Eventale uscita per osservazioni su una rete ecologica in area Milanese.

Lingua di insegnamento Italiano o inglese (qualora richiesto). Materiale di riferimento

Casi studio consultabili di ecologia del paesaggio applicata alla progettazione di reti ecologiche, conservazione della natura, pianificazione di parchi regionali, etc. sul sito www.studioingegnoli.191.it/ verrano messe a disposizione le slides non comprese nei testi consigliati - INGEGNOLI V, GIGLIO E (2005), Ecologia del Paesaggio: manuale per conservare, gestire e pianificare l’ambiente. Sistemi editoriali SE, Napoli. - INGEGNOLI V. (2002), Landscape Ecology: A Widening Foundation. Berlin, New York. Springer- Verlag. - FORMAN R.T.T. (1995), Land Mosaics: the ecology of landscapes and regions. Cambridge University Press.

Altre informazioni Seminario riferito alla Nuova Convenzione Europea sul Paesaggio. Pagine web del corso www.studioingegnoli.191.it/

ECOLOGIA DELLE ACQUE INTERNE 2006/07 ROSSARO , BRUNO Indirizzo 02503 14723 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] Orario di ricevimento mercoledì 9.00 13.00 L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu BIO/07 Obiettivi Acquisire le conoscenze fondamentali di ecologia delle acque interne Competenze Acquisite Conoscenze di base di ecologia delle acque interne Programma

- Il ciclo dell’acqua. Proprietà delle acque naturali. La rete fluvio-lacustre. Bilancio idrologico. Bacini idrografici e laghi: classificazione in base allo loro origine. Cenni su: struttura, caratteristiche fisiche ed ottiche dell’acqua. Termica e chimica delle acque interne. Movimenti delle acque lacustri. - La vita nei laghi. Plancton: condizioni di vita ed adattamenti all’ambiente; aspetti sistematici, ecologici e biologici dei popolamenti fito-zooplanctonici; successioni stagionali; distribuzione. Produzione primaria: misura ed espressione. Bentos: sistematica, biologia ed ecologia dei popolamenti bentonici; zonazione; tipologia.La vicenda evolutiva dei laghi. - Le acque correnti. Caratteristiche fisiche e chimiche degli ambienti lotici. Adattamenti degli organismi alla vita nelle acque correnti; zonazione longitudinale dei corsi d’acqua. - Fauna ittica delle acque interne italiane. Biologia ed ecologia delle specie più importanti. Problemi di conservazione e gestione.- Principali tipi di inquinamento idrico. Effetti sulla qualità delle acque e sul loro utilizzo. Indicatori biologici e biomanipolazione: strumenti per la valutazione e la lotta contro il degrado delle acque.

Prerequisiti Conoscenze di base di biologia Propedeuticità consigliate Zoologia, Matematica, Fisica, Chimica generale e inorganica, Chimica organica Metodi Didattici Lezioni frontali, esercitazioni in laboratorio e sul campo Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- COTTA RAMUSINO M., Lezioni di Idrobiologia e Pescicoltura. Città Studi Edizioni, Torino (1998). - TONOLLI, V. Fondamenti di Limnologia.

Altre informazioni E’ necessaria la frequenza a lezioni e esercitazioni Pagine web del corso http://users.unimi.it/~roma1999/rossaro_did.htm

ECONOMIA AMBIENTALE 2006/07 CAIATI , GABRIELE Indirizzo 02503 16467 - v. Celoria, 2 FACOLTA' DI AGRARIA

DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E POLITICA AGRARIA AGRO-ALIMENTARE E AMBIENTALE Mail [email protected] Orario di ricevimento lunedì dalle 11.00 alle 12.30 L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu AGR/01 Programma

Elementi di Economia Natura e metodo dell'economia. Gli aggregati del sistema economico. Il comportamento del consumatore. L'analisi della domanda e dell'offerta. La produzione e l'impresa. La funzione di produzione in due o tre dimensioni. La combinazione ottimale dei fattori. Il costo di produzione. L'ottimo livello di produzione e la combinazione ottimale dei prodotti. Le forme di mercato: libera concorrenza, monopolio, concorrenza monopolistica, oligopolio (cenni). Economia e politica ambientale Ambiente e sistema produttivo. Per una teoria del capitale naturale. Verso uno sviluppo sostenibile. La macroeconomia dell'ambiente. Una fiscalità per lo sviluppo sostenibile. Le risorse ambientali globali. Per una contabilità del capitale globale. Verso una contabilità economica integrata. Costi privati e costi sociali. Le norme "comando e controllo" e le tasse ambientali. Incentivi e mercati artificiali. Gli strumenti preventivi: eco-bilanci ed audit ambientale. Verso la responsabilità di consumatori e produttori. I beni fuori mercato. Il valore monetario dei beni ambientali. La valutazione contingente e la stima dei danni. Elementi di riflessione.

Materiale di riferimento

- F. MESSORI, Istituzioni di Economia, CLUEB; - M. BRESSO, Per un'Economia Ecologica, NIS. - G. CAIATI, Dispense dei lucidi del corso di "Microeconomia"e di"Economia Ambientale"CLESAV

Altre informazioni

L'obiettivo del corso è di fornire una sintetica ma sistematica introduzione degli elementi di base dell'economia, nonché quello di sviluppare le principali tematiche relative all'economia e alla politica dell'ambiente. In particolare saranno analizzate le fondamentali problematiche socio-economiche dell'impiego ottimale delle risorse naturali e saranno individuate le possibili politiche di controllo che favoriscono uno sviluppo sostenibile.

ENTOMOLOGIA I 2006/07 ROSSARO , BRUNO Indirizzo 02503 14723 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] Orario di ricevimento mercoledì 9.00 13.00 L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu BIO/05 Obiettivi Acquisire le conoscenze fondamentali di Entomologia, identificare gli ordini di insetti Competenze Acquisite Teoria e pratica della classificazione e della identificazione degli insetti Programma

Si prevede di svolgere il corso in 32 ore, divise in 16 ore di lezione e 16 ore di esercitazioni pratiche. Nel mondo vivente è noto che la classe degli Insetti da sola rappresenta oltre la metà delle specie note, molte di esse hanno un grande interesse scientifico e pratico (agricoltura, sanità, etc.). Attualmente sono descritte ca. 900.000 specie e il numero di specie nuove descritte ogni anno evidenzia l'importanza dell'Entomologia nel quadro delle discipline biologiche. Il corso prevede la descrizione della morfologia esterna e dei principali apparati degli Insetti; verrà fatta una rassegna delle caratteristiche dei diversi Ordini con particolare attenzione ai caratteri utili ai fini di una classificazione (venature delle ali, apparato genitale, apparato boccale et c.). Saranno dati cenni sulla distribuzione geografica di alcuni Ordini di Insetti e sul loro significato. Verranno forniti criteri utili per la costruzione di alberi filogenetici degli Ordini. Saranno illustrate le metodologie cladistiche e fenetiche utilizzate nella soluzione dei problemi di classificazione, le lezioni teoriche saranno accompagnate da esercizi pratici tesi ad insegnare l’uso di programmi di tassonomia numerica (PAUP, NTSYS) e di identificazione on line, con l’ausilio dell’elaboratore. Saranno fatte esercitazioni pratiche sui metodi di raccolta, di allevamento e preparazione degli insetti con l'uso del microscopio stereoscopico e a trasmissione. Inoltre sarà illustrato l'uso di chiavi dicotomiche. Gli Insetti hanno una grande rilevanza pratica in numerosi campi. In questa sede verranno discusse alcune possibili applicazioni circa l'uso degli Insetti nella valutazione della qualità ambientale (specie indicatrici, indici di qualità ambientale et c.), con particolare riferimento agli insetti acquatici.. Il corso si propone infine di evidenziare il possibile utilizzo della “biodiversità” in entomologia negli studi di impatto ambientale.

Prerequisiti Conoscenze di base di biologia Propedeuticità consigliate Zoologia sistematica, Matematica, Fisica, Chimica generale e inorganica, Chimica organica Metodi Didattici Lezioni frontali, esercitazioni in laboratorio e sul campo Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento - P. J. Gullan & P. S. Cranston, Lineamenti di Entomologia, Zanichelli Altre informazioni E’ necessaria la frequenza a lezioni e esercitazioni Pagine web del corso http://users.unimi.it/~roma1999/rossaro_did.htm

ENTOMOLOGIA II 2006/07 LEONARDI , MARIA GIOVANNA Indirizzo 02503 14747 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu BIO/05 Obiettivi

Le ricerche attuali sono volte allo sviluppo di biotecnologie innovative ed eco-compatibili per di controllo degli insetti dannosi. Il corso intende fornire le necessarie conoscenze su alcuni processi funzionali e molecolari, per la comprensione di tali ricerche. In particolare verranno analizzate le proprietà funzionali di organi e apparati dell'insetto che rappresentano il potenziale bersaglio di strategie di controllo basate sull'alterazione dell'omeostasi dell'organismo.

Competenze Acquisite

Conoscenze di fisiologia degli insetti e biotecnologie entomologiche per la comprensione di innovative strategie di controllo. La capacità di affrontare la lettura di articoli scientifici in inglese.

Programma

Il modulo, basato sulla fisiologia degli insetti e le biotecnologie entomologiche, affronterà in dettaglio le seguenti problematiche:1. Le strategie alimentari e la nutrizione nei diversi ordini di insetti; morfologia e funzione del tubo digerente. 2. L’apparato escretore e l’eliminazione dei prodotti dannosi. 3. La regolazione ormonale; il sistema endocrino e i pricipali ormoni. 4. Le basi molecolari dell’interazione ospite-parassitoide; esempi di interazioni di- e tri-trofiche. 5. Il controllo degli insetti dannosi: biotecnologie innovative ed eco-compatibili; le tossine di Bacillus thuringiensis e il loro meccanismo d’azione.

Prerequisiti La conoscenza dei concetti di base della biologia e fisiologia è necessaria per seguire il corso con profitto. Propedeuticità consigliate

Biologia generale e ambientale Fisiologia generale e ambientale

Metodi Didattici Lezioni frontali e esercitazioni in laboratorio Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- P. J. Gullan, P. S. Cranston, Lineamenti di entomologia, Zanichelli (2006). Durante il corso verranno forniti articoli scientifici che affrontano tematiche strettamente inerenti agli argomenti trattati.

ETOLOGIA 2006/07 SAINO , NICOLA MICHELE FRANCESCO Indirizzo 02503 14734 - v. Celoria, 26 02503 14808 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu BIO/05 Programma

Origine e storia della disciplina. Evoluzione della etologia classica, origine della ecologia del comportamento (o eco-etologia o behavioural ecology) e suoi paradigmi concettuali. Approcci allo studio del comportamento: descrittivo, sperimentale, comparativo e filogenetico. I concetti fondamentali della etologia classica: riflessi, affaticamento, comportamento appetitivo e motivazione, filtrazione, meccanismi scatenanti e stimoli-chiave. Comportamento 'innato' ed 'appreso': componenti di variabilità genetica e variabilità ambientale del comportamento; selezione naturale, selezione sessuale ed evoluzione dei caratteri comportamentali. Concetti di funzione, adattamento e plasticità fenotipica dei caratteri comportamentali.Ontogenesi del comportamento e valore adattativo dell'apprendimento. Forme di apprendimento. Polimorfismo comportamentale. Relazioni fra evoluzione ed espressione del comportamento e fattori ecologici. Fitness individuale e 'inclusiva', coefficiente di parentela. Conflitti di interessi fra generazioni. Bilancio (trade-off) fra costi e benefici delle scelte comportamentali. Trade-off fenotipici ed evolutivi. Ottimalità del comportamento. Concetto di strategia evolutivamente stabile (ESS) ed applicazione allo studio del comportamento. Coevoluzione fra prede e predatori: evoluzione del comportamento e di altri adattamenti alla predazione ed elusione dei predatori. Il comportamento di foraggiamento e la teoria dell'optimal foraging. La comunicazione entro e fra specie. Funzione della comunicazione: condivisione di informazione o manipolazione egoistica delle decisioni altrui. La natura e i canali sensoriali della comunicazione. Selezione sessuale. Riproduzione sessuata e origine della anisogamia. Conflitto di interessi fra i sessi in merito alla riproduzione. Scelta e selezione sessuale. Evoluzione del dimorfismo sessuale. Modelli di evoluzione dei caratteri epigamici maschili: teorie fisheriane e ipotesi dei 'buoni geni'. Segnali di qualità genetica e fenotipica individuale, e meccanismi che ne possono assicurare la attendibilità. Competizione spermatica e comportamento socio-sessuale: Monogamia sociale, parentale e riproduttiva. Paternità multiple e scelta sessuale. La competizione spermatica come fattore selettivo: adattamenti morfologici, fisiologici e comportamentali conseguenti alla competizione spermatica. Relazioni fra competizione spermatica e selezione sessuale. Sistemi sessuali e nuziali. Evoluzione della monogamia, della poligamia e relazioni fra sistemi nuziali e fattori ecologici. Strategie riproduttive ed evoluzione delle cure parentali. Concetti di sforzo parentale, investimento parentale e valore riproduttivo della progenie. Dispersione natale e riproduttiva. Costi e strategie di evitamento dell'inbreeding. Sistemi sociali. Costi e benefici territorialità, della colonialità e delle diverse forme di socialità. Dominanza sociale e subordinazione. Il comportamento altruistico. Il paradosso dell''altruismo': evoluzione del comportamento apparentemente altruistico. Comportamento cooperativo ed helping. Determinazione aplodiploide del sesso ed eusocialità. Esistono comportamenti altruistici adattativi? Fallacia del concetto di selezione di gruppo.

EVOLUZIONE BIOLOGICA 2006/07 L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu BIO/05 Obiettivi

L’obiettivo principale del corso è quello di fornire una guida per comprendere cosa è l’evoluzionismo contemporaneo, e come è cresciuto a partire dal paradigma darwiniano variazione – selezione naturale.

Competenze Acquisite

Avere una visione ‘evoluzionistica’ è un requisito fondamentale per capire la biologia nel modo giusto. Nel corso non verranno presentate cose nuove, ma si cercherà di suggerire un modo diverso per vedere molte delle nozioni biologiche acquisite nei corsi precedenti.

Programma

1. Le parole: Evoluzione, evoluzionismo, storia della vita, teorie dell’evoluzione, validazione delle teorie. 2. L’evoluzionismo ‘darwiniano’: origine e schema della teoria. Variazione e selezione naturale: definizioni ed esempi. Difficoltà di dimostrarne l’azione in tempi passati. 3. Adattamento: l’adattamento è il risultato della selezione naturale. Strutture maladattate o non adattate. 4. I “vincoli” della selezione naturale: caratteri sessuali, vincoli storici, vincoli fisici, vincoli genetici. La teoria neutrale dell’evoluzione molecolare: Un modello di evoluzione non – darwiniano spiega l’evoluzione molecolare?. 5. La specie: il problema della sua definizione. Approccio morfologico. Tassonomia numerica. I limiti: le specie gemelle. Approccio ecologico: il concetto di nicchia e il principio di esclusione. Lo ‘spostamento dei caratteri’. Approccio biologico, definizioni e limiti: la riproduzione uniparentale. 6. L’origine delle specie: Diversi modelli di speciazione: allopatrica, parapatrica e simpatrica. Ruolo della selezione naturale negli eventi di speciazione. Modelli diversi di speciazione sono legati a definizioni diverse di specie. 7. Meccanismi di isolamento riproduttivo: Definizione, classificazione, loro origine: il reinforcement. 8. Il modello degli equilibri punteggiati: L’applicazione della speciazione allopatrica ai resti fossili ne spiega la singolare distribuzione.

Prerequisiti Le nozioni di Zoologia, Botanica, Citologia, Genetica acquisite nei corsi dei primi due anni Propedeuticità consigliate Gli esami biologici dei primi due anni Metodi Didattici Lezioni frontali Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento - RIDLEY, M. Evoluzione. MacGraw-Hill, 2006 Altre informazioni

Le immagini presentate a lezione nel 2006 sono disponibili al sito: http://ariel.ctu.unimi.it/corsi/evoluzioneBio/home/

FILOGENESI ANIMALE 2006/07 DE BERNARDI , FIORENZA Indirizzo 02503 14806 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu BIO/05 Obiettivi

Illustrazione della radiazione evolutiva dei più importanti gruppi di animali pluricellulari secondo le teorie tradizionali e secondo i recenti risultati della cladistica e della filogenesi molecolare

Competenze Acquisite Inquadramento della sistematica zoologica nel contesto evoluzionistico attraverso la ricostruzione filogenetica. Programma

Origine della pluricellularità e dei Metazoi. Evoluzione degli Cnidari: il polipo e la medusa Simmetrie e foglietti germinativi. Il passaggio dalla struttura diblastica alla struttura triblastica I Protostomi : Lofotrocozoi e Cuticolati Simmetria bilaterale, evoluzione degli apparati e specializzazioni dei Platelminti Origine e funzioni delle cavità del corpo: pseudoceloma, celoma primario e secondario. Filogenesi dei Molluschi. La comparsa e il significato morfologico e funzionale della metameria. Filogenesi degli Artropodi. La posizione filogenetica degli schizocelomati fissi. I Deuterostomi: struttura del corpo, stadi larvali. Filogenesi dei Cordati. Storia evolutiva dei Vertebrati

Propedeuticità consigliate Zoologia sistematica, Zoologia, Anatomia comparata, Evoluzione biologica Metodi Didattici Lezioni frontali Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- LA GRECA M. – Zoologia degli Invertebrati II ed. UTET 1990 - G. LECOINTRE, H. LE GUYADER – La sistematica della vita. Zanichelli, 2003

FILOGENESI VEGETALE 2006/07 RODONDI , GRAZIELLA Indirizzo 02503 14847 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu BIO/02 Obiettivi

Il corso si prefigge di fornire gli strumenti culturali e conoscitivi di base sufficienti per l’inquadramento dei grandi gruppi vegetali, la loro successione geocronologica ed i rapporti filogenetici fra gli stessi.

Competenze Acquisite Conoscenza delle principali tappe della filogenesi dei vegetali Programma

Teorie relative all’evoluzione prebiologica e all’origine degli organismi. Speciazione ed evoluzione. Teorie riguardanti l’origine degli Eucarioti. Riproduzione. Importanza e significato evolutivo dell’alternanza di generazione e di fase nucleare. Alghe: evoluzione del cromatoforo, dei meccanismi di divisione cellulare e di riproduzione e loro importanza per la sistematica e la filogenesi. Briofite: eventi che hanno consentito la conquista dell’ambiente subaereo. Cormofite: struttura ed evoluzione degli apparati vegetativi e degli apparati e processi di riproduzione e loro collocazione tassonomica e cronologica. Generalità e sistematica delle Pteridofite, Gimnosperme e Angiosperme. Taxa principali e filogenesi delle Alghe, Briofite, Pteridofite, Gimnosperme e Angiosperme.

Prerequisiti Struttura e organografia dei vegetali; Caratteri diagnostici delle principali Famiglie e Generi della nostra flora Propedeuticità consigliate Botanica, Botanica sistematica Metodi Didattici Lezioni frontali e osservazioni in laboratorio Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento - GEROLA F.M., Biologia Vegetale sistematica filogenetica. UTET

FISICA 2006/07 VAILATI , ALBERTO

FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

Prova disattivata lunga (NON usare)

L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu FIS/01 Obiettivi

La fisica ha come obiettivo la formulazione di una descrizione quantitativa dei fenomeni naturali che risulti quanto più possibile generale ed unificante. Questa descrizione avviene tramite le leggi fisiche, la cui formulazione richiede frequentemente l’utilizzo di complicati formalismi matematici. Il corso ha l’obiettivo di fornire una introduzione elementare alle leggi fondamentali della fisica, introduzione che privilegi gli aspetti fenomenologici a scapito di quelli formali. Lo scopo di questo approccio è di sviluppare un’attitudine alla comprensione e alla visualizzazione dei fenomeni naturali in termini di semplici modelli fisici. Per questo motivo ai contenuti di base verranno affiancati semplici esempi, per lo più tratti dagli ambiti biologico e geologico, e verranno svolti alcuni semplici esperimenti dimostrativi in aula.

Competenze Acquisite

Conoscenze di base delle leggi della fisica classica e della loro applicazione. Capacità di individuare gli aspetti fisici di un fenomeno naturale e di formulare semplici modelli descrittivi quantitativi.

Programma

1. Grandezze fisiche ed unità di misura: Grandezze fondamentali, Grandezze derivate, Unità di misura fondamentali nel SI. Approssimazioni in Fisica e ordini di grandezza. 2. Elementi di cinematica: Moto in una dimensione, Velocità e moto rettilineo uniforme, Moto uniformemente accelerato. Moto in più dimensioni, Vettore spostamento, vettore velocità e vettore accelerazione, accelerazione gravitazionale. 3. Leggi di Newton: Principio di inerzia di Galileo, Sistemi di riferimento inerziali, Seconda legge di Newton, Principio di azione-reazione. 4. Lavoro ed energia: lavoro di una forza, Teorema dell’energia cinetica, Potenziale di una forza, Forze conservative, Conservazione dell’energia, Cenni alle forze di attrito. 5. Urti e leggi di conservazione: Urti elastici ed anelastici, Conservazione della quantità di moto, Conservazione dell’energia. 6. Gravitazione Universale: Moto circolare uniforme, Accelerazione centripeta, Leggi di Keplero, Legge di Gravitazione universale, Teorema di Gauss, Esperimento di Cavendish. 7. Oscillazioni e onde: Oscillatore armonico, Pendolo, Onde trasversali e longitudinali, Funzione d’onda, Lunghezza d’onda e frequenza, Velocità di un’onda, Effetto Doppler, Sovrapposizione e interferenza. 8. Ottica geometrica e cenni di ottica ondulatoria: Riflessione, Rifrazione, Lenti e formazione di immagine, Cenni a interferenza e diffrazione, Polarizzazione, Diffusione di luce. 9. Statica e dinamica dei fluidi: Densità, Pressione idrostatica, Principio di Pascal, Principio di Archimede, Equazione di continuità, Teorema di Bernoulli, Legge di Torricelli. 10. Elementi di termofisica: Temperatura e calore, Dilatazione termica, Equazione di stato di un gas ideale, Equivalenza lavoro-calore, Calori specifici, Trasporto di calore. 11. Termodinamica: Principio zero e primo principio, Trasformazioni termodinamiche, Secondo principio, Macchine termiche e ciclo di Carnot, Rendimento di una macchina termica, Entropia. 12. Elementi di elettromagnetismo: Carica elettrica, Forza di Coulomb, Campo elettrico, Teorema di Gauss, Potenziale elettrico, Corrente elettrica, Resistenza elettrica e legge di Ohm, Campo Magnetico, Forza di Lorentz, Magnetismo nella materia.

Prerequisiti Nozioni di matematica di base, in particolare di trigonometria e di calcolo vettoriale Propedeuticità consigliate Istituzioni di Matematiche (propedeuticità obbligatoria) Metodi Didattici Lezioni frontali e dimostrazioni sperimentali in aula Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- James S. Walker, “Fondamenti di Fisica”, Volume 1, Zanichelli. - Serway & Jewett, “Principi di Fisica”, Edises - D. Halliday, R. Resnick e J. Walker, “Fondamenti di Fisica”, Casa Editrice Ambrosiana. - D. Giancoli, “Fisica”, seconda edizione, Casa Editrice Ambrosiana

FISIOLOGIA GENERALE E AMBIENTALE 2006/07 GIORDANA , BARBARA CLOE Indirizzo 02503 14749 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 8 cfu BIO/09 Obiettivi

Fornire le conoscenze necessarie per comprendere la stretta relazione esistente tra struttura e funzione, dalla molecola all’organismo. Evidenziare l’interdipendenza dei livelli gerarchici che presiedono all’attività integrata degli organi per la soluzione dei problemi omeostatici e della vita di relazione Analizzare i meccanismi di risposta e adattamento all’ambiente.

Competenze Acquisite

Consapevolezza che il funzionamento di un organismo è legato alle proprietà chimico-fisiche degli elementi che lo compongono, che la costanza dell’ambiente interno è un requisito obbligatorio che dipende da complessi meccanismi omeostatici presenti sia a livello cellulare che di organismo integrato, che l’interazione con l’ambiente esterno è finemente controllata ed è critica per la sopravvivenza.

Programma

Il corso è articolato in due moduli. All’inizio del I modulo sono riconsiderati alcuni processi cellulari e richiamate le conoscenze indispensabili per la comprensione delle loro basi fisico-chimiche. A questo proposito è vivamente consigliata la rilettura del testo “bios” già utilizzato per il corso di Biologia Generale e Ambientale. Sono poi analizzate in dettaglio le proprietà funzionali delle cellule specializzate responsabili del mantenimento degli equilibri interni e dell’adattamento, e di quelle coinvolte nella percezione e perlustrazione dell’ambiente. Saranno affrontati i seguenti argomenti: Principi generali in fisiologia. Relazione struttura-funzione. Omeostasi. Adattamento. Alcune proprietà funzionali della cellula animale. Composizione chimica e basi chimico-fisiche. Energia della cellula. Membrane biologiche e trasporto transmembrana di ioni e molecole organiche. Fisiologia delle cellule specializzate. Epiteli: assorbimento e secrezione. Cellule nervose: potenziale di membrana, potenziale d’azione, propagazione del segnale, sinapsi neuromuscolare. Cellule muscolari: sarcomero e contrazione muscolare. Nel II modulo, il corso esamina la fisiologia degli organi interni e il coordinamento della loro attività. Cosidera, inoltre, alcune delle soluzioni funzionali che si sono evolute in invertebrati e vertebrati in risposta ai diversi ambienti. Saranno trattati i seguenti argomenti: Sistemi di controllo: comunicazione tra cellule; messaggeri intracellulari; ormoni; neurosecrezione; controllo nervoso. Muscolo e movimento. Nutrizione: strategie volte alla ricerca, assunzione e utilizzazione del cibo. Respirazione: scambi gassosi; trasporto di O2 e CO2; regolazione del pH. Costanza dell’ambiente interno e variabilità ambientale: regolazione ionica, osmotica e acido-base in relazione ai diversi habitat.

Prerequisiti Sono necessarie buone conoscenze di Chimica organica e di Biologia generale e ambientale Propedeuticità consigliate Chimica generale e inorganica, Chimica organica, Fisica, Biologia Generale e Ambientale, Anatomia comparata Metodi Didattici

Ognuno dei due moduli prevede 28 ore di lezioni frontali, 8 ore di esercitazioni sotto forma di dimostrazioni in laboratorio, visione di filmati, seminari su specifici argomenti.

Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- Tobin A.J., Dusheck J. – bios 1 - Edizioni Scolastiche, Mondadori - Randall D., Burrgren W., French K. - Fisiologia animale - Zanichelli, 1999.

GENETICA 2006/07 GORLA , MIRELLA Indirizzo 02503 15014 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOMOLECOLARI E BIOTECNOLOGIE Mail [email protected] Orario di ricevimento Per appuntamento L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu BIO/18 Obiettivi

I molteplici e rapidi sviluppi che la genetica ha registrato negli ultimi anni, l'hanno portata ad assumere un ruolo centrale nelle discipline biologiche, in quanto essa offre gli strumenti conoscitivi per rispondere a domande fondamentali sulla natura degli esseri viventi, quali la loro origine, la struttura e l'organizzazione del materiale ereditario, i meccanismi di base che hanno guidato l'evoluzione. I principali obiettivi di questo insegnamento sono: i) fornire le basi per una preparazione adeguata ad operare in campo ecologico-naturalistico, nella conservazione e gestione dell'ambiente; ii) formare culturalmente alla didattica delle scienze, ove è richiesta la capacità di affrontare il metodo sperimentale in modo non solo descrittivo e di formalizzare logicamente i risultati.

Competenze Acquisite

Capacità di affrontare problemi di genetica formale, molecolare e di popolazione: interpretazione di alberi genealogici, determinazione del controllo genetico di caratteri semplici in base ad analisi di segregazione, definizione del rapporto tra il controllo genetico di vie metaboliche e fenotipo, identificazione della base molecolare di un fenotipo mutante, analisi della struttura genetica e della dinamica delle popolazioni naturali.

Programma

1. Natura del materiale ereditario: Basi fisiche dell'eredità, Organizzazione del materiale ereditario. 2. Trasmissione del materiale ereditario: Mendelismo, Alberi genealogici, Interazione genica, Eredità legata al sesso. Elementi di calcolo delle probabilità e Analisi statistica delle frequenze. 3. Concatenazione e ricombinazione: Meccanismo del crossing-over, Mappatura nei diploidi, Ricombinazione nei batteri e nei virus. 4. Struttura fine del gene: Test di eterozigosi, di complementazione, di ricombinazione. 5. Il codice genetico: Decifrazione del codice, Caratteristiche del codice. 6. Funzione del gene: Errori congeniti del metabolismo, "Un gene un enzima" in Neurospora, Esempi per proteine strutturali. 7. Regolazione dell'espressione genica: Meccanismi generali di regolazione, Regolazione negativa e positiva. 8. Variazioni nella struttura del genoma: Variazioni nella struttura dei cromosomi (Deficienze, Duplicazioni, Inversioni, Traslocazione), Variazioni nel numero cromosomico (Aneuploidi, Euploidi), Mutazione genica (Basi molecolari della mutazione, Mutagenesi, Reversione). 9. Manipolazione del materiale genetico: Enzimi di restrizione, Clonazione e vettori. 10. Genetica dei caratteri quantitativi. La base genetica della variabilità continua. Analisi genetica dei caratteri quantitativi 11. I geni nelle popolazioni: Struttura genetica di una popolazione, Dinamica delle popolazioni (Mutazione, Selezione, Migrazione, Deriva genetica).

Prerequisiti Per seguire questo corso con profitto, è richiesta la conoscenza dei concetti di base della matematica e della biologia generale. Propedeuticità consigliate Biologia generale e ambientale, Istituzioni di matematiche Metodi Didattici Lezioni frontali e gruppi di studio Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- Griffiths A.J., S.R. Wessler, R.C. Lewontin, W.M. Gelbart, D.T. Suzuki, J.H. Miller, Genetica: principi di analisi formale, Zanichelli, Bologna (2006). - Russel P.J., Genetica, Edi. SES (2002). - Sari Gorla M., Elementi di Genetica, DeAgostini Scuola (2006)

Pagine web del corso Le informazioni per gli studenti sono disponibili sul sito web: http://users.unimi.it/~camelot

GENETICA AMBIENTALE 2006/07 FROVA , CARLA Indirizzo 02503 15012 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOMOLECOLARI E BIOTECNOLOGIE Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu BIO/18 Obiettivi

Scopo del corso è fornire conoscenze e strumenti essenziali per la conservazione e la gestione delle popolazioni naturali. A tal fine è necessario analizzarne la struttura genetica e la dinamica in relazione agli effetti dei diversi fattori evolutivi. In questo contesto ha particolare rilevanza lo studio della mutagenesi ambientale e del possibile impatto di organismi geneticamente modificati sugli equilibri esistenti.

Competenze Acquisite

Comprensione e capacità di analisi di caratteri complessi, Analisi della struttura genetica, della dinamica e dell’evoluzione delle popolazioni naturali, Metodiche di valutazione del potenziale mutageno e carcinogeno di sostanze chimiche, Organizzazione di batterie di test di mutagenesi per la valutazione del rischio genetico, Elementi di base e di applicazione della tecnologia del DNA ricombinante, Strumenti per la rilevazione di organismi geneticamente modificati e conoscenze circa il loro impatto ambientale.

Programma

1. Eredità quantitativa: Analisi genetica dei caratteri complessi tramite metodi biometrici, Analisi di linkage con marcatori molecolari. 2. Struttura genetica delle popolazioni: Pool genico, Popolazione mendeliana in equilibrio, Stima delle frequenze alleliche, Saggio dell’equilibrio, Polimorfismo delle popolazioni naturali 3. Dinamica delle popolazioni: Fattori evolutivi direzionali (Mutazione, Selezione, Migrazione), Fattori evolutivi stocastici (Deriva genetica) 4. Genetica evoluzionistica: Distanze genetiche, Speciazione, Teorie evoluzionistiche (Neodarwinismo, Neutralismo, Equilibri punteggiati e altre teorie quantiche), Evoluzione molecolare 5. Mutagenesi ambientale: Agenti mutageni e loro meccanismo di azione, Metodi di studio e valutazione dell’attività mutagena (Test in vitro su microrganismi e colture cellulari, Test in vivo su animali modello), Indicazioni normative e batterie di test, Relazione tra attività mutagena e attività carcinogena di agenti mutageni, Valutazione del rischio genetico nell’uomo per esposizione a prodotti chimici, Basi genetiche dei tumori 6. Organismi geneticamente modificati: Metodi di trasformazione, Normative e metodi di rilevamento, Rischi e vantaggi, Impatto sull’ambiente

Prerequisiti È necessaria la conoscenza dei concetti di base della genetica Propedeuticità consigliate Genetica Metodi Didattici Lezioni frontali e discussione di lavori Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- Russel P.J., Genetica, EdiSES (2002 o seguenti) - Migliore L (a cura di), Mutagenesi Ambientale, Zanichelli (2004) Durante il corso verrà fornito materiale bibliografico (pubblicazioni originali e reviews) sui temi trattati

GEOARCHEOLOGIA 2006/07 CREMASCHI , MAURO Indirizzo 02503 15546 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu GEO/04 Obiettivi

Preparazione professionalizzante nel campo della Geoarcheologia, conoscenza di base delle problematiche e degli stumenti di indagine.

Competenze Acquisite Conoscenza delle tecniche di base per la ricerca e la professione in campo geoarcheologico. Programma

La Geoarcheologia nella ricerca archeologica: gli inizi dell’Archeologia, la ricerca antiquaria. Gli inizi dell’Archeologia scientifica. Le Scienze sussidiarie, La New Archaeology. IL ruolo delle Scienze della Terra in Archeologia. Geoarcheologia ed Archeometria. Lo scavo archeologico ( tecniche di intrasito). Il supporto tecnico allo scavo archeologico (la documentazione) . Il paesaggio archeologico ( tecniche di extrasito) I concetto di tempo in Archeologia e Geoarcheologia : Tecniche per la misura del tempo : - tecniche incrementali: la dendrocronologia , tecniche radiometriche : radiocarbonio e termoluminescenza. Gli strumenti operativi della Geoarcheologia: la pedologia. Elementi del profilo pedologico e della sezione stratigrafica. Elementi descrittivi ( gli orizzonti fondamentali ; cosa descrivere) I componenti del suolo (acqua, frazione minerale, sostanza organica). La sostanza organica in Geoarcheologia , tipi di humus, i lipidi, i fosfati. L’acqua nel suolo ( il bilancio idrico). I processi pedogenetici ( idrolisi, cheluviazione, brunificazione, lisciviazione delle argille. Bioturbazione, vertisuolizzazione). Le stone lines, identificazione di superfici topografiche sepolte. La micromorfologia. Fondamenti : principi e scala delle osservazioni ; concetti di matrice , scheletro e figure podologiche, i processi pedogenetici alla scala microscopica . Focolari, piani d’uso in sezione sottile, la stabulazione e la coltivazione. Analisi stratigrafica; Natura dei sedimenti concetto di tessitura , classi tessiturali, concetto di fabric, strati, insieme di strati , le strutture sedimentarie, le facies sedimentarie. La stratigrafia geologica, confrontata a quella archeologica, diagramma di Harris. Dal sito al paesaggio : le prospezioni 1. Il carotaggio continuo, equipaggiamento, tecniche, descrizione delle carote. Le prospezioni 2. sonar, geoelettrica e geoaradar . Le prospezioni 3. i siti archeologici in fotoaerea , principi di interpretazione , i colori ed i suoli, i crop marks. Il remote sensing fotografie da satellite per lo studio del paesaggio archeologico. La geomorfologia: I principi generali; le leggi che presiedono al modellamento del rilievo. La cartografia geomorfologia; Evoluzione dei versanti : la geomorfologia climatica; la rete fluviale; Rapporto fra forme e sedimenti. Conoidi e piane alluvionali. I paleoalvei , come identificarli e datarli, Rapporto fra vie d’acqua ed insedimenti archeologici. Morfogenesi delle aree desertiche, Forme geologiche della variazione della riserva idrica: le oasi. Valutazione del rischio archeologico: la Geoarcheologia applicata alla valutazione ed alla protezione del patrimonio Archeologico .

Prerequisiti Informazione di base nel campo delle Scienze della Terra Propedeuticità consigliate Nessuna Metodi Didattici Lezioni frontali ed esercitazioni Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- CRUTZEN P.J. 2005, BENVENUTI NELL’ANTROPOCENE. SAGGI MONDATORI - FAGAN B. 2004. LA LUNGA ESTATE. CODICE EDIZIONI - KANDEL R., 1999. L’INCERTEZZA DEL CLIMA. PICCOLA BIBLIOTECA EINAUDI SCIENZA. - PINNA M., 1996. LE VARIAZIONI DEL CLIMA: DALL’ULTIMA GRANDE GLACIAZIONE ALLE PROSPETTIVE PER IL XXI SECOLO. FRANCO ANGELI, MILANO. - BRADLEY S. R., 1999. PALEOCLIMATOLOGY. II EDITION. ACADEMIC PRESS, AMSTERDAM. - BOWEN D. Q., 1984. QUATERNARY GEOLOGY: A FRAMEWORK FOR MULTIDISCIPLINARE WORK. PERGAMON PRESS, OXFORD. - MARCHETTI M., 2000. GEOMORFOLOGIA FLUVIALE. PITAGORA EDITRICE, BOLOGNA. - CASTIGLIONI G. B., 1979. GEOMORFOLOGIA. UTET. - BOSELLINI A., MUTTI E. & RICCI LUCCHI F., 1989. ROCCE E SUCCESSIONI SEDIMENTARIE. UTET, TORINO. - CREMASCHI M., 2000. GEOARCHEOLOGIA. LATERZA, BARI. - BIRKELAND P. W., 1974. PEDOLOGY WEATHERING AND GEOMORPHOLOGICAL RESEARCH. OXFORD UNIVERSITY PRESS, NEW YORK.

- CREMASCHI M. E RODOLFI G., 1991. IL SUOLO. LA NUOVA ITALIA SCIENTIFICA, ROMA. - GIORDANO A., 1999. PEDOLOGIA. UTET, TORINO. - RENFREW C. E BAHN P., 1995. ARCHEOLOGIA, TEORIE, METODI E PRATICA. ZANICHELLI, BOLOGNA.( ORA IN NUOVA EDIZIONE) - ROBERTTS N., 1993. THE HOLOCENE, AN ENVIRONMENTAL HISTORY. BLACKWELL. - STRAHLER A. N., 1984. GEOGRAFIA FISICA. PICCIN, PADOVA.

GEOBOTANICA 2006/07 ANDREIS , CARLO Indirizzo 02503 14847 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu BIO/03 Obiettivi

Il corso di Geobotanica ha lo scopo culturale di fornire gli strumenti necessari (biologici e storici) per riconoscere e comprendere la distribuzione delle piante (come entità specifiche e/o come complessi di vegetazione) nel mondo. Si prefigge lo scopo metodologico di fornire gli strumenti idonei alla lettura integrata del territorio tramite la rilevazione di dati e parametri legati alla flora e alla vegetazione.

Competenze Acquisite

Basi conoscitive per una lettura integrata del paesaggio vegetale in funzione delle caratteristiche lito-geomorfologiche e bioclimatiche del territorio

Programma

Dominio e metodi della disciplina e sue articolazioni. Flora, vegetazione, ecologia vegetale, fitogeografia, fitosociologia, sinfitosociologia. I° MODULO: FITOGEOGRAFIA, COROLOGIA E GEOBOTANICA STORICA Distribuzione attuale dei vegetali come risultante della storia delle specie e della loro ecologia. Origine, evoluzione e migrazione delle stirpi vegetali in rapporto agli eventi geologici, all’assetto geografico della Terra nei differenti periodi, alle modificazioni del clima. Pre-Paleozoico, flore paleozoiche, la crisi del Permiano, flore mesozoiche, il Terziario: differenziamento dei territori floristici. Quaternario e Postglaciale e loro incidenza sulla Flora dell’Europa e dell’Italia in particolare. Assetto attuale della distribuzione delle specie: areale, Regni floristici del mondo, Regioni floristiche dell’Europa e territori floristici dell’Italia. Elemento genetico, elemento geografico e contingenti della flora dell’Italia; lo spettro corologico. Endemismo e vicarianza con particolare riferimento all’Italia settentrionale. Distribuzione attuale della vegetazione nel mondo: zonazioni latitudinali e altitudinali. Zonazioni latitudinali e altitudinali della vegetazione in Italia: zonazioni fitoclimatiche (Pavari), cingoli (Schmid), piani di vegetazione (Ellenberg, Negri, Giacomini e Fenaroli), fasce di vegetazione (Pignatti). Rassegna dei principali tipi di vegetazione dell’ Italia con particolare riferimento alla Lombardia.

Propedeuticità consigliate Geografia e Botanica sistematica Metodi Didattici

Lezioni frontali, seminari di floristica, lezioni in campo Verifica scritta o orale a scelta dello studente

Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento Verranno consigliate alcune guide di carattere generale e bibliografie specifiche per i singoli argomenti.

GEOCHIMICA 2006/07 DE CAPITANI , LUISA Indirizzo 02503 15589 - v. Botticelli, 23 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

SEZIONE DI MINERALOGIA E PETROGRAFIA Mail [email protected] Orario di ricevimento Lunedi 10.00 - 12.00 L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu GEO/08 MODULO GEOCHIMICA (1 cfu)

1 cfu GEO/08 MODULO GEOCHIMICA AMBIENTALE (3 cfu)

3 cfu GEO/08 Obiettivi

Il corso si propone di fare acquisire agli studenti alcuni concetti base di Geochimica che permettano di comprendere meglio le caratteristiche chimiche degli ambienti naturali (atmosfera, ambiente terrestre ed ambiente oceanico) e le loro modificazioni indotte dall’influenza umana.

Competenze Acquisite

Conoscenze di base sull'origine degli elementi e sulla loro distribuzione nelle geosfere. Comportamento geochimico degli elementi nei sistemi di alta e di bassa temperatura. Caratteristiche chimiche degli ambienti naturali (atmosfera, ambiente terrestre ed ambiente oceanico) e le loro modificazioni indotte dall’influenza umana.

Programma

- Origine degli elementi e loro abbondanza nell'Universo, nei pianeti e nelle differenti suddivisioni della Terra. - Classificazione geochimica degli elementi, comportamento geochimico e associazioni geochimiche nell'ambiente di alta temperatura. - Cenni di geochimica isotopica: cosa sono gli isotopi e come si usano in geochimica. - Geochimica dell'ambiente esogeno; l'alterazione delle rocce. Caratteri dell'acqua. I processi e i fattori dell'alterazione. - Composizione dell'atmosfera e sue variazioni. - Geochimica dell’idrosfera oceanica e continentale: caratteri chimici distintivi, interazione acqua/roccia, modificazioni indotte dall’antropizzazione. - Geochimica della biosfera: caratteri generali, processi di accumulo di alcuni elementi (importanza ed applicazioni). - Cicli geochimici dei principali elementi dominanti nel ciclo esogeno. - Riflessi della geochimica dell'ambiente sulla salute dell'uomo.

Prerequisiti Per seguire questo corso con profitto, è richiesta la conoscenza dei concetti di base di Chimica generale e di Scienze della Terra Propedeuticità consigliate Chimica, Mineralogia Metodi Didattici Lezioni in aula ed esperienze in laboratorio Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- Dongarrà G. e Varrica D., Geochimica e Ambiente. EdiSES Napoli, 2004 - Longinelli A. e Deganello S., Introduzione alla Geochimica, UTET, 1999

Altre informazioni http://www.geo.cornell.edu/geology/classes/geo455/Chapters.HTML Pagine web del corso http://ariel.ctu.unimi.it/corsi/portal/user/loginHome.asp

GEOGRAFIA FISICA 2006/07 SMIRAGLIA , CLAUDIO Indirizzo 02503 15516 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] Orario di ricevimento http://users.unimi.it/glaciol L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 8 cfu GEO/04 Obiettivi

Il corso si propone di fornire a livello di contenuti e di lessico le basi per la comprensione e la lettura del paesaggio terrestre e della sua evoluzione, evidenziando sia le relazioni fra le varie componenti dell’ambiente, in particolare fisico, sia l’influenza antropica sul modellamento del paesaggio. Il corso intende inoltre fornire le basi per l’utilizzo della cartografia a grande scala, strumento fondamentale per ogni analisi paesaggistica.

Competenze Acquisite

Basi per la comprensione e la lettura del paesaggio terrestre e della sua evoluzione, nonché delle relazioni fra le varie componenti dell’ambiente, in particolare fisico. Capacità di utilizzo della cartografia a grande scala.

Programma

- La Terra e la sua rappresentazione: Forma, dimensioni e movimenti della Terra. Le rappresentazioni cartografiche e il loro utilizzo - L’atmosfera e il clima: L’atmosfera: composizione e suddivisione. Elementi del clima: temperatura, pressione e umidità. Climi: classificazione e variazioni - L’idrosfera: Distribuzione dell’acqua sulla Terra. Oceani e mari. I movimenti del mare. Le coste: forma ed evoluzione. Le acque continentali. Le acque sotterranee. Le acque superficiali incanalate. Erosione, trasporto e sedimentazioni fluviali. I laghi. La criosfera - La litosfera: Distribuzione dei continenti e degli oceani. Le grandi morfostrutture della superficie terrestre. Fenomeni vulcanici e sismici - I paesaggi naturali: L’evoluzione delle forme del paesaggio. Processi elementari di disgregazione. L’azione della gravità e i movimenti di versante. L’influenza della struttura geologica. Tipi di paesaggio. I paesaggi delle zone temperate. I paesaggi delle zone aride. I paesaggi delle zone fredde. -Ambiente e uomo: Ambiente e popolamento. Popolazione e risorse. I paesaggi antropici. Rischio e impatto ambientale. Lo sviluppo sostenibile.

Prerequisiti

Sono date per acquisite tutte le nozioni propedeutiche di geografia regionale italiana, europea ed extraeuropea che non vengono ripresentate durante il corso, ma che potranno essere richiamate durante le prove d’esame.

Propedeuticità consigliate Nessuna Metodi Didattici Lezioni frontali power point, esercitazioni di cartografia Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

Testo base - SMIRAGLIA & BERNARDI, L’ambiente dell’uomo. Introduzione alla Geografia Fisica. Patron, Bologna, 1999 (tutto tranne il cap. 1) Testi di approfondimento - RICCI LUCCHI, La scienza di Gaia, Zanichelli, Bologna, 1996 - KENDAL, L’incertezza del clima, Piccola Biblioteca Einaudi, 1999 - MACDOUGALL, Storia della Terra, Piccola Biblioteca Einaudi, 1999 - MC KNIGHT & HESS, Geografia fisica. Comprendere il paesaggio, PICCIN, Padova, 2005 - PANIZZA & PIACENTE, Geomorfologia culturale, Pitagora, Bologna, 2003 - PINNA, Storia del clima, Angeli, Milano, 1996 - PRESS, SIEVER, GROTZINGER & JORDAN, Capire la Terra, Zanichelli, Bologna, 2006 - SMIRAGLIA, Guida ai ghiacciai e alla glaciologia Zanichelli, Bologna, 1992

Altre informazioni http://users.unimi.it/glaciol al link didattica per informazioni ed avvisi Pagine web del corso http://users.unimi.it/glaciol

GEOLOGIA 2006/07 MUTTONI , GIOVANNI Indirizzo 02503 15518 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu GEO/02 Programma

Il corso di geologia consiste di un ciclo di lezioni frontali e di esercitazioni in laboratorio. Le lezioni frontali trattano i seguenti argomenti: 1-nascita del sistema solare e caratteristiche principali del pianeta terra; 2-elementi di circolazione atmosferica; 3-elementi di circolazione oceanica; 4-maggiori strutture topografiche della superficie terrestre; 5-tipi di rocce; 6-alterazione e erosione; 7-ambienti sedimentari fluviali; 8-ambienti sedimentari desertici; 9-ambienti sedimentari glaciali; 10-ambienti sedimentari marini; 11-vulcani; 12-terremoti; 13-struttura interna della terra; 14-teoria della tettonica a zolle; 15-misura relativa del tempo geologico; 16-misura numerica del tempo geologico; 17-geologia d’Italia. Le esercitazioni consistono nell’apprendere le tecniche di riconoscimento e descrizione di rocce sedimentarie* e di lettura di carte geologiche e esecuzione di profili geologici. *le rocce magmatiche e metamorfiche vengono trattate nel corso di petrografia

Propedeuticità consigliate Petrografia e Mineralogia Metodi Didattici Lezioni frontali e esercitazioni in laboratorio Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

Lezioni in power point scaricabili in rete Testi consigliati: - Press F. & Siever R., 2006. Capire la Terra. Zanichelli. (Dieci copie disponibili al prestito presso la biblioteca del Dipartimento di Scienze della Terra via Mangiagalli 34) - Casati P., 1995. Scienze della Terra, vol. I: - Elementi di Geologia generale. Città Studi Ed., Milano.

Pagine web del corso http://users.unimi.it/paleomag/Rocce/RocceEsercitazioni.html

GEOLOGIA AMBIENTALE 2006/07 PELFINI , MANUELA Indirizzo 02503 15517 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] Orario di ricevimento http://users.unimi.it/glaciol L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 5 cfu GEO/04 Programma

Il corso si propone di affrontare i due grandi temi della geologia ambientale: la pericolosità e il rischio geologico/geomorfologico e le problematiche ambientali connesse all’utilizzo delle risorse naturali. La crisi ambientale: uomo e ambiente, sviluppo della popolazione umana, le componenti geologiche dell’ambiente, l’uomo come agente geologico Pericolosità e rischi geologici: Concetti di pericolosià, vulnerabilità impatto e rischio ambientale, definizioni. Pianificazione territoriale, carte di base, tematiche, della pericolosità e del rischio. Pericolosità e rischio sismico: I terremoti ed i loro effetti. Previsione deterministica e statistica; macro e microzonazione sismica; neotettonica: indizi geomorfologici di deformazioni tettoniche recenti; rischio sismico in Italia. Pericolosità e rischio vulcanico: Attività vulcanica, prodotti ed effetti sull’ambiente naturale ed antropico. Le forme vulcaiche quali indicatori di pericolosità.Previsione statistica e deterministica, monitoraggio vulcanico; rischio vulcanico in Italia Pericolosità e rischio idrogeologico: Rischio alluvioni: corsi d’acqua e alluvioni, parametri geometrici ed idraulici, tipologia degli alvei. Le piene, ideogramma di piena, tempi di ritorno, effetti dell’urbanizzazione, previsione statistica e zonazione, monitoraggio, opere di difesa. Rischio frane: fattori che influenzano la stabilità dei versanti, classificazione delle frane, metodi di intervento preventivo, monitoraggio. Pericolosità e rischi in ambiente glaciale e periglaciale: rischio valanghe, crolli di ghiaccio, rotte glaciali, crepacci. Subsidenza: cause naturali ed antropiche Pericolosità atmosferiche: cicloni, tifoni, eventi estremi. Pericolosità e rischio in ambiente costiero: i processi litorali e gli effetti sulle coste, erosione delle coste, l’arretramento delle spiagge, opere di difesa ed interventi; mareggiate, maremoti e inondazioni Pericolosità e rischio in ambiente carsico: problemi geologici e idrologici Risorse naturali: definizione di risorsa e riserva, risorse rinnovabili e non rinnovabili, inesauribili; economia sostenibile Acqua e suolo: ciclo ideologico, bilancio ideologico, acque sotterranee, gestione risorse idriche sotterranee, acque superficiali, ghiacciai. Suolo: genesi, erosione del suolo, perdita di suolo fertile, desertificazione Risorse minerarie: giacimenti, minerali metallici e non metallici, materiali lapidei ed inerti Risorse energetiche: i combustibili fossili, idrocarburi, riserve, problemi connessi con esplorazione, estrazione, trasporto, inquinamento; energia geotermica, idroelettrica, problemi connessi la costruzione di dighe; energie alternative: energia solare, eolica, tidale, del moto ondoso, da biomassa, biogas. Il paesaggio come risorsa: i geositi, loro censimento e valutazione. Proposte di valorizzazione turitica Smaltimento rifiuti ed inquinamento: cenni sullo smaltimento rifiuti solidi urbani, discariche, compostaggio, problemi geologici; smaltimento rifiuti liquidi, rifiuti radioattivi Cambiamenti climatici globali e loro effetti ambientali.

Prerequisiti Lettura carte topografiche, conoscenza dei principi geologici fondamentali Propedeuticità consigliate Geografia e geologia Metodi Didattici Lezioni con presentazioni in power point, proiezione diapositive, analisi carte tematiche (pericolosità rischio ecc.) Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

Testi base - Bell F.G. Geologia ambientale. Teoria e pratica Zanichelli - Gisotti G. & Zarlenga F. Geologia ambientale. Principi e metodi Dario Flaccovio Ed. - Keller. E.A. Environmental Geology MacMillan ed. Per approfondimenti alcuni argomenti sono reperibili nei seguenti testi: - Marchetti M. Geomorfologia fluviale Pitagora Ed. (BO) - Panizza M. & Piacente S. Geomorfologia culturale Pitagora ed. - Pranzini E. La forma delle coste Zanichelli

GEOLOGIA MARINA 2006/07 PREMOLI SILVA , ISABELLA Indirizzo 02503 15528 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu GEO/02 Obiettivi

Il corso si propone di fornire allo studente 1. una visione integrata dei vari aspetti e processi che avvengono attualmente nel 72% del globo terrestre ricoperto da mari e oceani, dalla piattaforma continentale alle parti più profonde degli oceani; 2. una conoscenza di base dei metodi di indagine (diretti e indiretti) in geologia marina e della strumentazione utilizzata; 3. la ricostruzione di come gli oceani e i rapporti oceano/terre emerse si siano evoluti nel tempo sulla base dei dati geologici, paleontologici e soprattutto geodinamici; 4. comprensione dei processi evolutivi paleoclimatici e paleoceanografici del sistema oceanico.

Competenze Acquisite

La capacità di integrare i vari aspetti e processi sedimentologici, geologici, paleontologici e geodinamici ai fini della ricostruzione della storia evolutiva degli oceani, punto di partenza per l’interpretazione di come si è evoluto il pianeta Terra nel tempo geologico, fornendo modelli per gli scenari futuri.

Programma

Definizione della Geologia Marina e suoi obiettivi. Integrazione fra Geologia e Geofisica in Geologia Marina. Breve storia delle spedizioni oceanografiche. Metodi di indagine in Geologia Marina: 1. metodi indiretti (indagini geofisiche e oceanografiche). Onde acustiche: propagazione, distribuzione e velocità del suono. Fattori di controllo della velocità di propagazione: radiazione solare, distribuzione della temperatura, salinità e densità. Posizionamento e batimetria. Strumentazione: gli ecoscandagli, Subbottom Profilers, Chirp ecc. Sismica a riflessione. Sorgenti di onde acustiche. Logs e FMS geofisici in pozzo, Sismogrammi sintetici. 2. metodi diretti: osservazione diretta (da sub, batiscafi e ROV). Campionamento (mediante dragaggi, carotaggi, da batiscafi e robot, perforazioni profonde). Strumenti e loro funzionamento: Carotieri (vari tipi), BRIDGE rock drill, Box Corers, draghe, bracci meccanici. Sistemi di perforazioni (nave Joides Resolution). Elementi fisiografici: Piattaforme continentali, Rialzi continentali, Piane abissali. I canyon sottomarini. Fosse oceaniche. Sistema di dorsali. Guyots, Atolli e Seamounts, Plateaus. Elementi di oceanografia: Circolazione atmosferica (regime dei venti). Circolazione oceanica: termoalina (caratteri chimico-fisici delle masse d’acqua), aree di risalita e downwelling, sistema di correnti. Controllo della circolazione su sedimentazione e clima.Sedimenti: classificazione dei sedimenti attuali. 1. sedimenti terrigeni (distribuzione e significato delle argille). 2. sedimenti biogenici: carbonatici (componenti, distribuzione, CCD, ACD, CCD/Produttività); silicei (componenti, distribuzione, dissoluzione della silice). Componenti minori 3. sedimenti autigeni, idrotermali (black smokers; noduli di manganese). 4. sedimenti vulcanogenici. Biocostruzioni. Sedimentazione e ambienti marini. Tassi di sedimentazione. Crosta oceanica e sua evoluzione. Interno della Terra, rapporti crosta-mantello e litosfera-astenosfera. Dorsali medioceaniche e loro significato geodinamico: fisiografia, rift valley. Lineazioni magnetiche, velocità di espansione. Placche litosferiche. Subsidenza termica. Distribuzione dei terremoti e del vulcanesimo. Espansione oceanica: Come si crea un oceano. Margini: passivi, attivi e trasformi. Convergenza e subduzione. Tipi di margini attivi. Archi vulcanici e magmatici. Stadi evolutivi degli oceani. Vulcanesimo intraplacca: giunzioni triple, aulacogeni, punti caldi, catene insulari, migrazione delle placche, superplumes. Ridges asismici. Geomagnetismo e paleomagnetismo: Introduzione, dipolo magnetico, inversioni del campo magnetico terrestre (anomalie magnetiche). Principi di magnetostratigrafia (chron magnetici, costruzione della scala paleomagnetica). Paleolatitudi e paleoceanografia: esempi di applicazione. Ricostruzione geodinamica degli oceani dal Giurassico all'attuale. Implicazioni paleoclimatiche e paleoceanografiche. Tempi e modi dell’inizio delle glaciazioni. L’ area Mediterranea: fisiografia, bacini e sottobacini. Sistemi arco-fossa e Bacini di retroarco. Mediterraneo occidentale e sua evoluzione geodinamica. Mediterraneo orientale: Dorsale Mediterranea, topografia cobblestone. Tipi di sedimenti: sapropels, omogenite, mud-brecce e diapiri di fango, tefra. Bacini anossici attuali e rapporti con le evaporiti messiniane. Esempi di campagne oceanografiche.

Prerequisiti Avere seguito i corsi di Geologia e Paleontologia Metodi Didattici Lezioni (46 h); Proiezioni di films su campagne oceanografiche (2 h) Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento Sono a disposizione degli studenti delle dispense inclusive di schemi e carte.

ISTITUZIONI DI MATEMATICHE 2006/07 MANTOVANI , SANDRA Indirizzo 02503 16137 - v. Saldini, 50 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI MATEMATICA Mail [email protected] BERTOLINI , MARINA Indirizzo 02503 16152 - v. Saldini, 50 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI MATEMATICA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu MAT/03 Obiettivi

Lo scopo di questo corso è essenzialmente quello di fornire gli elementi basilari per lo studio di funzioni reali di variabile reale, del calcolo differenziale ed integrale in una variabile e per introdurre i primi rudimenti di algebra lineare necessari per la risoluzione di sistemi lineari.

Programma

- Insiemi ed operazioni tra insiemi. Numeri razionali, numeri reali con relative operazioni. Insiemi limitati. Intervalli. Distanza. - Funzioni tra insiemi, dominio, grafico. Funzioni composte ed inverse. Traslazioni e simmetrie. Funzioni monotone, convesse, limitate. Segno e zeri di una funzione. - Funzioni elementari: potenze, radici, esponenziali, logaritmiche, trigonometriche. Disequazioni. - Limiti di funzioni, limiti elementari, algebra dei limiti, forme indeterminate. Confronto tra infiniti e confronto tra infinitesimi. Teorema del confronto. Limiti notevoli. Asintoti. - Funzioni continue e loro proprietà fondamentali. Teoremi della permanenza del segno e degli zeri. Teorema di Weierstrass. - Derivate: definizione di derivata in un punto e equazione retta tangente. Funzione derivata. Derivate elementari. Regole di derivazione e derivata di funzioni composte. Punti di massimo e di minimo. Teoremi di Fermat, Rolle e Lagrange. Conseguenze del teorema di Lagrange: funzioni derivabili con derivata nulla, relazione tra segno della derivata prima e monotonia della funzione, tra derivata seconda e convessità. - Studio qualitativo del grafico di una funzione. - Integrale definito. Area. Funzioni primitive. Teorema fondamentale del calcolo integrale. Integrali immediati. Integrali impropri. - Vettori ed operazioni tra vettori. Matrici. Somma di matrici e prodotto per uno scalare. Prodotto righe per colonne. Determinante ed inversa di una matrice quadrata. Sistemi lineari. Metodo di riduzione di Gauss. Teoremi di Cramer e di Rouché-Capelli

Prerequisiti Nozioni di matematica della scuola superiore Propedeuticità consigliate Nessuna Metodi Didattici

Lezioni frontali Esercitazioni Laboratorio di supporto con correzione esercizi

Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- G. Naldi, L. Pareschi e G. Aletti, Matematica I, McGraw - Hill - G.C. Barozzi, C. Corradi, Matematica generale per le Scienze economiche, Il Mulino, Bologna - P. Modesti, E. Salinelli, M. Vignati, Matematica Generale, Giappichelli, Torino. - appunti del corso reperibili sul sito: http://users.mat.unimi.it/users/mantovani/Contenuticorso.html

Pagine web del corso http://users.mat.unimi.it/users/mantovani/Contenuticorso.html

LABORATORIO DI ECOLOGIA 2006/07 COTTA RAMUSINO , MARIO PIERANGE Indirizzo 02503 14719 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu BIO/07 Obiettivi

La protezione della qualità delle acque è un importante obiettivo per la Regione Lombardia. La Lombardia è infatti la regione italiana più ricca di laghi, sia in termini di superficie (40% del totale) che di volume (65%) (Osservatorio dei Laghi Lombardi-“Qualità delle acque lacustri in Lombardia-1° Rapporto OLL 2004”, 2005). Principale obiettivo del Laboratorio di Ecologia è quello di offrire le conoscenze di base per potere operare in modo adeguato in campo ecologico-naturalistico nella gestione e conservazione dell’ambiente lacustre.

Competenze Acquisite

Capacità di valutare la qualità di un ambiente lacustre secondo l’approccio “integrato”, ossia considerando l’insieme di tutti quei fattori che ne determinano lo stato ecologico: biologici, chimico-fisici ed antropici (Direttiva 2000/60/CE).

Programma

Le attività previste riguardano lo studio approfondito del popolamento lacustre: fitoplancton, zooplancton, macrobentos e fauna ittica. Saranno prese in considerazione la biologia, l’ecologia e la sistematica dei vari gruppi e verranno forniti i mezzi per una loro adeguata classificazione. Non verrà trascurato il rilevamento dei principali parametri chimici e fisici delle acque e ne sarà messo in luce il loro significato nella studio della qualità delle acque. Saranno effettuate uscite sul campo per l’apprendimento delle tecniche di campionamento del materiale biologico e della misura dei parametri chimico-fisici. Campioni e dati raccolti verranno studiati durante i laboratori ed i risultati ottenuti saranno elaborati in aula di calcolo tramite P.C. (trend dei parametri chimico-fisici, preferenze degli organismi, accrescimento della fauna ittica, indici biotici).

Prerequisiti Per trarre profitto dal Laboratorio, sono richieste la basi fondamentali di Ecologia e dell’Ecologia lacustre. Propedeuticità consigliate

Ecologia Ecologia delle Acque Interne

Metodi Didattici Lezioni frontali, lezioni pratiche in campagna, laboratori ed elaborazione dati al P.C. Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- Bertoni R.,Laghi e Scienza, ARACNE editrice S.r.l. (2006). - Cotta Ramusino M., Lezioni di Idrobiologia e Pescicoltura, Città Studi Edizioni (1998). - Provini A:, Galassi S, e Marchetti R., Ecologia Applicata, Città Studi Edizioni (1998).

LABORATORIO DI GEOPEDOLOGIA 2006/07 TROMBINO , LUCA Indirizzo 02503 15533 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 2 cfu GEO/05 Obiettivi

Il corso è inteso come complemento del corso di Pedologia e affronta argomenti legati alla caratterizzazione delle proprietà del suolo, sia per studi di natura geopedologica, sia per studi interdisciplinari. Ha una chiara valenza pratica ed è concepito al fine di fornire allo studente: 1 - la conoscenza dei principali metodi di analisi del suolo in laboratorio; 2 - la capacità di descrivere delle sezioni sottili di suolo al microscopio; 3 - la capacità di leggere e interpretare una carta pedologica e di valutazione delle terre.

Competenze Acquisite

Conoscenza dei principali metodi di analisi del suolo in laboratorio. Capacità di descrivere delle sezioni sottili di suolo al microscopio e di leggere e interpretare una carta pedologica e di valutazione delle terre.

Programma

1 - Tecniche geopedologiche I I suoli in laboratorio. Pretrattamenti. Analisi fisiche: granulometrie, umidità, densità, porosità. Analisi chimiche: calcimetrie, scambio cationico, sostanza organica. Analisi geochimiche: estrazioni del ferro, analisi per fluorescenza ai raggi X, assorbimento atomico. Analisi mineralogiche: minerali pesanti, analisi per diffrazione ai raggi X. 2 - Tecniche geopedologiche II Micromorfologia di sezioni sottili di suolo. Storia della micropedologia. I campioni indisturbati: campionamento e preparazione. Richiami di ottica mineralogica. La descrizione di sezioni sottili di suolo: criteri descrittivi e concetti di base (fabric, microstruttura, costituenti minerali e organici, massa di fondo, rapporto C/F, figure pedologiche). 3 - Pedologia pratica La Soil Taxonomy: orizzonti diagnostici di superficie e di profondità, proprietà diagnostiche; le categorie del sistema, la formazione dei nomi e i dodici ordini. Il rilevamento e la cartografia pedologica: metodologie, attività di terreno e laboratorio, fotointerpretazione, unità fisiografiche e di paesaggio, redazione di carte pedologiche. La valutazione delle terre: capacità d’uso e attitudine del territorio.

Prerequisiti

Per seguire questo corso con profitto, è consigliata la conoscenza dei concetti di base della pedologia e i rudimenti di ottica mineralogica.

Propedeuticità consigliate Pedologia, Mineralogia Metodi Didattici Lezioni frontali e esercitazioni pratiche Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- CREMASCHI M. (2000). Manuale di Geoarcheologia. Editori Laterza, Roma-Bari. [capitolo “Micromorfologia”] - CREMASCHI M. & RODOLFI G. (1991). Il Suolo. La Nuova Italia Scientifica, Roma. - GIORDANO A. (1999). Pedologia. UTET, Torino. - OSSERVATORIO NAZIONALE PEDOLOGICO E PER LA QUALITÀ DEL SUOLO (1997). Metodi di Analisi Fisica del Suolo. Ministero per le Politiche Agricole, Roma. - OSSERVATORIO NAZIONALE PEDOLOGICO E PER LA QUALITÀ DEL SUOLO (1994). Metodi Ufficiali di Analisi Chimica del Suolo. Ministero delle Risorse Agricole, Alimentari e Forestali, Roma. - BULLOCK P., FEDOROFF N., JONGERIUS A., STOOPS G., TURSINA T. E BABEL C. (1985). Handbook for Soil Thin Section Description. Waine Research Publication, Albrighton. - GALE S.J. E HOARE P.G. (1991). Quaternary Sediments. Belhaven Press, London. - STOOPS G. (2003). Guidelines for Analysis and Description of Soil and Regolith Thin Sections. Soil Science Society of America, Madison.

Pagine web del corso http://ariel.ctu.unimi.it/corsi/geopedologia/home/

LABORATORIO INTEGRATO DI BIOLOGIA 2006/07 BERRUTI , GIOVANNA Indirizzo 02503 14759 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu BIO/06 Obiettivi

L’obiettivo primario è quello di trasmettere allo studente il metodo scientifico (osservare, fare delle ipotesi e, se possibile, progettarne l’attuazione pratica, analizzare sperimentalmente ed interpretare i risultati).

Competenze Acquisite

Acquisizione a livello conoscitivo di concetti fondamentali di Biologia e a livello pratico di una certa dimestichezza con esperienze di laboratorio ed allestimento dei relativi preparati.

Programma

Il corso prevede una serie di lezioni teoriche di introduzione e e d illustrazione di tematiche fondamentali inerenti la Biologia con parti- c colare riguardo al binomio “struttura-funzione” analizzato a livello ivello cellulare-tissutale; alcune tematiche saranno integrate da esperienze rienze pratiche di laboratorio mirate a fornire allo studente una certa confidenza con gli strumenti e le problematiche di laboratorio. Strumenti di indagine: Microscopia ottica a trasmissione e a fluorescenzaa. Microscopio confocale a scansione laser. Microscopia elettronica a trasmissione e a scansione. Citofluorimetria a flusso. Spettrofotometria. Elettroforesi. Metodi di indagine: Metodi in vivo ed in vitro. In particolare verranno trattate le colture cellulari ed il loro impiego per studi citologici, comparativi, embriologici. Le colture di cellule staminali embrionali e somatiche. Gli organismi geneticamente modificati. Gli animali transgenici. Le esperienze verteranno di massima su alcuni di questi argomenti: - Allestimento di preparati istologici, sottoposti a colorazioni diverse, da osservare successivamente al microscopio ottico per un confronto e relativa interpretazione dei risultati ottenuti. - Allestimento di preparati istologici per saggi di localizzazione citoenzimatica. - Allestimento di colture cellulari per saggi di immunolocalizzazione mediante doppia e tripla marcatura da osservare al microscopio a fluorescenza. - Dosaggi spettrofotometrici per la determinazione della concentrazione proteica in campioni da sottoporre ad analisi di laboratorio - Analisi elettroforetiche per verificare il pattern proteico di diversi campioni biologici come metodo per valutare la specie-specificità, la tessuto-specificità, la risposta a specifici trattamenti. Ogni esperienza di laboratorio è preceduta dalla relativa introduzione teorica, pertanto è richiesta la conoscenza non solo di quello che manualmente si fa ma anche della problematica affrontata. Gli appunti delle lezioni, se completi e corretti, sono sufficienti. Essi sono da integrare con le copie di articoli fornite a lezione. Si consiglia comunque come libro di testo: L’essenziale di Biologia molecolare della Cellula, di Alberts, Bray, Johnson et al., 2003, Zanichelli editore.

Prerequisiti Conoscenze di base di Istologia e Citologia Propedeuticità consigliate Anatomia comparata - Chimica generale - Chimica organica Metodi Didattici Lezioni – Esperienze dirette di laboratorio Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- Essential Cell Biology by Alberts et al., Garland Publishing - Appunti lezioni – Articoli e altro materiale fornito come fotocopie o file pdf a lezione - L’ essenziale di Biologia molecolare della Cellula (vedi programma)

MINERALOGIA 2006/07 BOCCHIO , ROSANGELA Indirizzo 02503 15601 - v. Botticelli, 23 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

SEZIONE DI MINERALOGIA E PETROGRAFIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu GEO/06 Obiettivi

Lo studio dei minerali è argomento indispensabile per l'apprendimento di tutte le discipline che hanno come oggetto lo studio della Terra. Essi sono infatti i costituenti fondamentali delle rocce che, a loro volta, derivano da particolari processi genetici, ciascuno con un proprio andamento evolutivo. La Mineralogia ha perciò stretti legami con la Petrologia (scienza che studia le rocce e i processi che hanno portato alla loro formazione) e fornisce elementi utili per la comprensione dei fenomeni geologici. Lo studio delle proprietà chimiche e fisiche dei minerali comporta inoltre stretti legami della Mineralogia con altre discipline come la Chimica, la Fisica e la Chimica fisica.

Competenze Acquisite

Seguendo il corso di Mineralogia lo studente imparerà come la presenza o meno di un minerale in una roccia sia legata alle condizioni chimico-fisiche dell'ambiente di formazione, come avviene la disposizione delle diverse specie atomiche nei minerali, come questi atomi sono tra loro collegati e come questo si rifletta sulla forma, sulla composizione chimica e sulle proprietà fisiche. Lo studente acquisirà inoltre le basi indispensabili per un corretto e adeguato approccio alle numerose tematiche, tanto attuali, relative allo studio dell’ambiente e ai fenomeni di conservazione del territorio.

Programma

1. Introduzione: Sviluppo storico e campi d'indagine della Mineralogia. Rapporti della Mineralogia con le altre Scienze. Concetto di minerale. Minerali e rocce. 2. Cristallografia morfologica: Lo stato solido cristallino. Leggi dei cristalli. I cristalli e i loro elementi di simmetria esclusa la traslazione. Gruppi puntuali. 3. Cristallografia strutturale: L’ordine interno e la simmetria dei cristalli. Filari, maglie, reticoli. Gruppi spaziali. 4. Cristallochimica: La composizione chimica della crostra terrestre. Tipi di legami nei reticoli cristallini. Raggi atomici e ionici. Numero di coordinazione. Regole di Pauling. Isotipia. Motivi strutturali dei principali minerali, con particolare riferimento ai silicati. Variazioni composizionali nei minerali. Soluzioni solide. Cristalli misti omogenei e zonati. Smistamenti. Polimorfismo (definizione, tipi di polimorfismo, principali sistemi polimorfi). 5. Cristallografia fisica. Proprietà fisiche scalari e vettoriali. Lucentezza. Colore. Peso specifico. Sfaldatura. Durezza. 6. Metodi analitici applicati allo studio dei minerali: Microscopia ottica. Propagazione della luce nei cristalli. Cristalli isotropi e anisotropi. Il microscopio mineralogico. Esame microscopico di minerali e rocce. Effetti di diffrazione dei raggi X ed equazione di Bragg. Diffrazione dei raggi X su polveri e da cristallo singolo. 7. Mineralogia descrittiva: Classificazione cristallochimica dei minerali (descrizione e genesi).

Prerequisiti Per seguire questo corso con profitto, è richiesta la conoscenza dei concetti di base di matematica, fisica e chimica Propedeuticità consigliate Istituzioni di matematiche, Chimica generale e inorganica Metodi Didattici Lezioni frontali ed esercitazioni Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

Libri di testo - CORNELIS KLEIN (2004) : Mineralogia. Ed. Zanichelli (edizione Italiana). - CORNELIS KLEIN (2004) : Mineral Sciences. Ed. John Wiley & Sons (edizione inglese). Altri testi di approfondimento - CAROBBI, Mineralogia 1 (Fondamenti di cristallografia e ottica cristallografica ), Ed. Uses - CAROBBI, Mineralogia 2 (Cristallografia chimica e mineralogia speciale ), Ed. Uses. - KLEIN C., HURLBUT C.S., JR. (1985), Manual of Mineralogy (after J.D. Dana). XXI ed. John Wiley & Sons. Testo a carattere divulgativo utile per il riconoscimento dei minerali: - MOTTANA A., CRESPI, R., LIBORIO G. (1997): Minerali e rocce. Ed. Orsa Maggiore Appunti del docente

Pagine web del corso http://ariel.ctu.unimi.it/portal/user/loginHome.asp

PALEOCLIMATOLOGIA PALEOAMBIENTE I 2006/07 CREMASCHI , MAURO Indirizzo 02503 15546 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 5 cfu GEO/02 Obiettivi

Informazione esaustiva sulle tecniche che consentono di ricostruire il clima del passato ed il significato che questo assume nella comprensione dei possibili sviluppi del clima e dell’ambiente nel futuro.

Competenze Acquisite Conoscenza delle tecniche per la ricostruzione paleoclimatica. Programma

Un clima instabile. il concetto della variazione climatica nella storia degli studi geologici fra Catastrofismo ed Attualismo, l’era glaciale. Richiamo: cosa e’ il clima oggi Le fonti della ricostruzione paleoclimatica: serie storiche, dati storici iconologici, archeologici. I proxy data: archivi geologici per la ricostruzione del clima La ricostruzione climatica basata sugli isotopi stabili dell’ossigeno: i carotaggi oceanici. Isotopi dell’Ossigeno e gas atmosferici: le carote dei ghiacciai artici, antartici e continentali La misura del tempo Le fonti tradizionali per misurare il tempo- Tecniche incrementali (dendrocronologia, lichenometria, limnologia); tecniche radiometriche (Radiocarbonio, Isotopi dell’Uranio, Termoluminescenza, altre tecniche). Il Paleomagnetismo. La variazione climatica nell’era quaternaria cause e processi . il clima nel futuro

Prerequisiti Informazione di base nel campo delle Scienze della Terra Propedeuticità consigliate Nessuna Metodi Didattici Lezioni frontali ed esercitazioni Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- CRUTZEN P.J. 2005, BENVENUTI NELL’ANTROPOCENE. SAGGI MONDATORI - KANDEL R., 1999. L’INCERTEZZA DEL CLIMA. PICCOLA BIBLIOTECA EINAUDI SCIENZA. - CROWLEY J. T. & NORTH G., 1991. PALEOCLIMATOLOGY. OXFORD MONOGRAPHS ON GEOLOGY AND GEOPHYSICS, 18 OXFORD UNIVERSITY PRESS, NEW YORK. - PINNA M., 1996. LE VARIAZIONI DEL CLIMA: DALL’ULTIMA GRANDE GLACIAZIONE ALLE PROSPETTIVE PER IL XXI SECOLO. FRANCO ANGELI, MILANO. - BRADLEY S. R., 1999. PALEOCLIMATOLOGY. II EDITION. ACADEMIC PRESS, AMSTERDAM. - BOWEN D. Q., 1984. QUATERNARY GEOLOGY: A FRAMEWORK FOR MULTIDISCIPLINARE WORK. PERGAMON PRESS, OXFORD. - FOSTER FLINT R., 1971. GLACIAL AND QUATERNARY GEOLOGY. WILEY & SONS, NEW YORK. - ROBERTTS N., 1993. THE HOLOCENE, AN ENVIRONMENTAL HISTORY. BLACKWELL.

PALEONTOLOGIA 2006/07 TINTORI , ANDREA Indirizzo 02503 15519 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu GEO/01 Obiettivi

Comprendere i processi che portano alla formazione di un fossile quale testimone della evoluzione biologica. Conoscere i principali gruppi di organismi vertebrati ed invertebrati utilizzabili in paleontologia anche dal punto di vista divulgativo.

Competenze Acquisite Riconoscere e descrivere i principali gruppi di fossili invertebrati. Caratterizzare un periodo di tempo con il momento evolutivo. Programma

Il corso di Paleontologia si articola su tre blocchi al termine di ciascuno dei quali vi sarà una prova di valutazione indipendente che concorrerà alla definizione del punteggio finale. I tre blocchi sono così strutturati: A--- La tafonomia: dalla biosfera alla litosfera. (14 h lezione + 4 h esercitazione - 2 crediti – prova scritta) Composizione dei principali organi con particolare attenzione alle parti scheletriche nei gruppi più comuni tra i fossili. Biostratinomia: dalle cause di morte al seppellimento di un organismo attraverso i processi fisico-(bio)chimici che ne possono modificare la morfologia e la disposizione nel sedimento. Decomposizione, permineralizzazione, carbonizzazione, mummificazione delle parti molli; bioerosione, dissoluzione, disarticolazione, trasporto delle parti dure. Importanza del fattore tempo e delle condizioni ambientali. Rapporti spaziali fossili/roccia quali indicatori di autoctonia/alloctonia e dell’ambiente di deposizione e seppellimento. Fossilizzazione s.s. (diagenesi): descrizione dei processi chimico-fisici che modificano la composizione e la struttura dei resti degli organismi in funzione della conservabilità di un resto incluso in un sedimento>>roccia: dissoluzione, impregnazione, carbonificazione, ricristallizzazione, sostituzione, incrostazione, bioimmurazione. Tipologie di giacimenti fossiliferi (Fossil-Lagerstätten), modalità di ricerca sul terreno e di preparazione in laboratorio, in funzione dell’utilizzo: paleobiologico e/o biostratigrafico, paleoambientale, paleobiogeografico. Le tracce fossili: sistematica e significato delle principale tracce di attività biologica La specie in Paleontologia: definizione e problemi B--- I principali gruppi di fossili invertebrati (10 h lezione + 12h esercitazioni – 2 crediti – prova pratica) Il blocco prevede la presentazione di esempi di fossilizzazione s.l. con la loro interpretazione. Verranno quindi brevemente introdotte le principali caratteristiche di: celenterati, brachiopodi, bivalvi, cefalopodi, artropodi, echinodermi. L’individuazione dei caratteri avverrà principalmente a partire dagli esemplari, onde fornire una base pratica per l’inquadramento tassonomico dei fossili più comuni. Cenni sull’importanza dei singoli gruppi nell’ambito delle Scienze della Terra. C--- L’era dei Dinosauri (16h di lezione – prova scritta) I principali gruppi di vertebrati mesozoici verranno presentati per comprendere i motivi della dominazione del pianeta per quasi 200 milioni di anni. Dinosauri: tassonomia e problematiche paleobiologiche (etologia, fisiologia, paleobiogeografia). I dominatori dell’aria: gli pterosauri: tassonomia, evoluzione del volo, trofismo, ambienti di vita. I dominatori dei mari: ittiosauri, pachipleurosauri, notosauri, plesiosauri, placodonti, mososauri e i diversi adattamenti al nuoto.All’ombra dei rettili: radiazioni evolutive dei pesci attinotterigii mesozoici, origine ed evoluzione dei mammiferi mesozoici, arrivano gli uccelli: da Archeopterix al Cretacico

Propedeuticità consigliate Chimica, Mineralogia, Metodi Didattici Lezioni frontali, esercitazioni pratiche con descrizione di esemplari Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- Raffi & Serpagli, INTRODUZIONE ALLA PALEONTOLOGIA, UTET, TORINO - Allasinaz, INVERTEBRATI FOSSILI, UTET, Torino - Benton, PALEONTOLOGIA DEI VERTEBRATI, Franco Lucisano, Libreria dello studente, Milano - Esemplari fossili esposti e a disposizione come immagini fotografiche sul sito http://users.unimi.it/vertpal/index.htm - Schemi di descrizione - Siti web principali musei e istituzioni scientifiche

PALINOLOGIA 2006/07 RAVAZZI , CESARE

FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu GEO/01 Obiettivi

Il corso intende fornire le conoscenze basilari sui metodi e le applicazioni dello studio del polline e delle spore. Gli argomenti trattati hanno carattere interdisciplinare e spaziano in diversi settori della ricerca botanica, paleontologica, quaternaristica e archeologica.

Competenze Acquisite

Capacità di leggere e interpretare un diagramma di dati palinologici. Capacità di impiegare la palinologia nella soluzione di problemi di ricostruzione ambientale, stratigrafica, archeobotanica, didattica, museologica, melissopalinologica. Come costruire una palinoteca in una scuola.

Programma

1. Concetti base di Botanica sistematica. Ciclo di una pteridofita e di una spermatofita. Gli organi della riproduzione delle spermatofite. 2. Polline, spore, palinomorfi (colonie algali, dinoflagellati). Microsporogenesi, morfologia e identificazione del polline nelle Angiosperme e nelle Conifere. 3. Produzione, dispersione e sedimentazione del polline. Veicoli di dispersione (vento, insetti, acqua). Impollinazione, coevoluzione polline-insetti. Forma e funzione delle aperture e loro significato nell’evoluzione. Produzione e analisi pollinica dei mieli. Calendario pollinico. 4. Il contenuto di polline fossile nei sedimenti, nei suoli e in altri materiali. Depositi di grotta, ghiaccio, resine, cortecce, coproliti, ossa, tefra, contenitori, contesti criminopalinologici. 5. Analisi pollinica. Materiali e metodi: carotaggio, raccolta di polline fresco, allestimento di una collezione di confronto. Somma pollinica, calcolo della concentrazione. 6. Diagrammi pollinici. Preparazione, lettura, interpretazione. 7. Biostratigrafia e cronologia. Il concetto di “archivio naturale”. La stratigrafia pollinica. L’impiego dei macroresti vegetali per completare lo studio dei paleoambienti e per la datazione radiocarbonica. 8. Ricostruzione dei paleoambienti e delle loro variazioni. Distinzione di ambienti locali, extralocali, regionali. Identificazione dell’area sorgente di pertinenza. Rappresentazione dei paleoambienti (transetti, carte). Storia della vegetazione: trasformazioni ambientali e loro cause (variazioni di natura ecologica, climatica, antropogenica).

Prerequisiti Conoscenza del ciclo biologico delle piante Propedeuticità consigliate Botanica Sistematica, Geologia (classificazione delle rocce) Metodi Didattici

Lezioni frontali, Esercitazioni (preparazione di vetrini di polline fresco e fossile in laboratorio e osservazione al microscopio), Escursione (osservazione dei meccanismi di dispersione del polline e impollinazione)

Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento Dispense aggiornate, formato pdf, distribuite dal docente

PATRIMONIO PALEONTOLOGICO ITALIANO 2006/07 TINTORI , ANDREA Indirizzo 02503 15519 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu GEO/01 Obiettivi

Conoscere alcune delle principali località fossilifere italiane in funzione sia di un ripasso dei principali gruppi di organismi che si sono succeduti sulla terra, sia delle potenzialità di sviluppo turistico/economico legato alla valorizzazione dei siti stessi.

Competenze Acquisite Lo studente dovrebbe riuscire a compendere le potenzialità scientifiche e di valorizzazione di un qualsiasi sito paleontologico. Programma

Dopo aver illustrato il concetto di Fossil-Lagerstaette e la sua importanza in Paleontologia, si passeranno in rassegna le principali località fossilifere italiane in tutti i loro aspetti (Paleoambientale, Tafonomico, Sistematico, Paleobiologico). Lo scopo è quello di permettere di ripercorrere le principale tappe dell’evoluzione biologica e ambientale attraverso le migliori testimonianze fossili che si rinvengono in Italia, a partire dal Paleozoico Carnico e Sardo, attraverso i siti Triassici della Lombardia e delle Dolomiti, il Cretacico del Carso e dell’Italia meridionale, fino all’Eocene di Bolca e al Quaternario di Isernia, della Valdarno e di alcune grotte delle Alpi. Di ciascun giacimento verranno anche sottolineate le potenzialità di valorizzazione turistica e le eventuali strutture d’appoggio già esistenti. E’ pure prevista una escursione di due giorni per visitare alcune delle località presentate durante le lezioni.

Propedeuticità consigliate Paleontologia, Geologia Metodi Didattici

Attraverso l’approfondimento di singole località, viene ripercorsa l’evoluzione biologica di alcuni dei principali gruppi di vertebrati e vertebrati.

Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento Numerosi testi di carattere divulgativo relativi alle varie località. Siti web relativi a geositi. Lezioni PowerPoint.

PEDOLOGIA 2006/07 TROMBINO , LUCA Indirizzo 02503 15533 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 2 cfu AGR/14 Obiettivi

Il suolo, trovandosi all'interfaccia fra litosfera e biosfera, risente profondamente dei processi che alterano l'equilibrio di tali sfere. Obbiettivo di questo corso è dunque quello di fornire allo studente le conoscenze di base atte a descrivere e comprendere il funzionamento del sistema suolo, anche in vista di possibili applicazioni all’interno delle varie discipline delle scienze della vita o delle scienze della terra.

Competenze Acquisite

Conoscenza dei criteri descrittivi del suolo, dei principali processi pedogenetici e dei fattori di sviluppo pedogenetico. Comprensione dei diversi criteri di classificazione del suolo.

Programma

1 - Definizioni di suolo. I costituenti minerali del suolo, primari e secondari. I costituenti organici e il loro destino nel suolo. I tipi morfologici di humus. L’acqua nel suolo. 2 - Il profilo pedologico e la sua differenziazione in orizzonti. Caratteristiche dei diversi tipi di orizzonti e loro nomenclatura. Descrizione del profilo sul terreno: colore, granulometria e tessitura, aggregazione e struttura, porosità, contenuto in carbonati, pH, figure pedologiche, umidità, limiti. 3 - I processi pedogenetici meccanici: vertisolizzazione, bioturbazione, crioturbazione, erosione-accumulo. I processi pedogenetici generali: idrolisi, dilavamento, traslocazione, rubefazione, idromorfia. I processi fondamentali della pedogenesi: carbonatazione, brunificazione, cheluviazione, melanizzazione, calcificazione, fersiallitizzazione, ferruginazione, ferrallitizzazione, salinizzazione e alcalinizzazione. 4 - L’equazione di Jenny e i fattori di evoluzione del suolo: clima, organismi, rilievo, parent material e tempo. 5 - La classificazione dei suoli: classificazioni: genetiche, gerarchiche e miste. Esempio di classificazione genetica: la classificazione francese ecologica di Duchaufour e le sue dodici classi. Cenni sulla classificazione americana (Soil Taxonomy). Dalla classificazione FAO-UNESCO al World Reference Base. 6 - Suoli e geomorfologia: relazioni tra suolo e paesaggio.

Prerequisiti Per seguire questo corso con profitto, è consigliata la conoscenza dei concetti di base delle scienze della terra. Propedeuticità consigliate Geografia, Geologia Metodi Didattici Lezioni frontali Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- CREMASCHI M. (2000). Manuale di Geoarcheologia. Editori Laterza, Roma-Bari. [capitolo “Pedologia”] - GIORDANO A. (1999). Pedologia. UTET, Torino. - MCRAE S.G. (1991). Pedologia Pratica. Zanichelli, Bologna - SANESI G. (2000). Elementi di Pedologia. Calderini Edagricole, Bologna. - BRADY N.C. & WEIL R.R. (1999). The Nature and Properties of Soils (XII Edition). Prentice Hall, New Jersey. - DUCHAUFOUR P. (1995). Pédologie: Sol, Végétation, Environnement. Abregés (IV Édition). Masson, Paris. - SCHAETZL R. & ANDERSON S. (2005). Soils: Genesis and Geomorphology. Cambridge University Press.

Pagine web del corso http://ariel.ctu.unimi.it/corsi/geopedologia/home/

PETROGRAFIA 2006/07 GREGNANIN , ARRIGO Indirizzo 02503 15614 - v. Botticelli, 23 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

SEZIONE DI MINERALOGIA E PETROGRAFIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu GEO/07 Obiettivi

Nozioni basilari sul processo magmatico e sul processo metamorfico. Riconoscimento macroscopico delle principali rocce magmatiche e metamorfiche

Competenze Acquisite

Riconoscimento dei principali litotipi di rocce ignee e metamorfiche; conoscenze del vulcanismo terrestre e dei fenomeni magmatici intrusivi; conoscenze sul metamorfismo e delle sue relazioni con la formazione delle catene montuose; conoscenze della dinamica interna della Terra e dei suoi riflessi sulla generazione dei magmi e sul movimento delle placche.

Programma

Generalità sui processi petrogenetici. Processi sedimentario, igneo e metamorfico. I parametri descrittivi della petrografia ignea e metamorfica. I componenti mineralogici e chimici delle rocce. I^ Parte: Petrologia ignea Il magma. Sue caratteristiche ed evoluzione. Comportamento dell'acqua nei fusi silicatici. Condizioni di consolidamento plutoniche e vulcaniche. Nomenclatura delle rocce ignee. Nomenclatura delle rocce plutoniche. Nomenclatura delle rocce vulcaniche. Caratteri mineralogici e chimici delle rocce ignee. Gradazione e grado di saturazione in silice. Alcalinità. Grado di saturazione in allumina. L'arricchimento in ferro. Il tetraedro dei basalti. Ipotesi di Bowen sulla differenziazione per cristallizzazione. Classificazione geochimica delle rocce ignee. Schemi classificativi generali delle rocce ignee basati sugli elementi maggiori. Cenni sugli elementi minori e sui rapporti isotopici. Caratteri chimici e mineralogici delle serie principali. Serie tholeiitiche e degli alcali olivin basalti. Serie calcalcalina. Nefeliniti e rocce associate. Rocce alcaline potassiche. Rocce particolari: anortositi, lamprofiri, kimberliti, komatiiti e carbonatiti. L'associazione dei graniti, granodioriti e tonaliti. I problemi della petrologia ignea visitati attraverso i diagrammi di fase. Sistemi binari e ternari. Solidus, liquidus, solvus eutettico, peritettico e minimo. Processi con equilibrio e processi frazionati. Evoluzione magmatica. Differenziazione magmatica. Evoluzione per assimilazione e ibridizzazione. Evoluzione per fusione. Genesi dei magmi. Genesi di magmi privi di volatili. Ruolo dell'acqua. Effetti della CO2 sulla fusione del mantello. Ipotesi odierne sulla genesi dei graniti e delle migmatiti: ruolo dell'anatessi crostale. II^ Parte: Petrologia metamorfica Il processo metamorfico. La plasticità delle rocce ad alta pressione e alta temperatura. Il fattore tempo nella deformazione. Pieghe, interferenze e trasposizioni. Foliazioni e lineazioni. Tessiture orientate: scistosità e clivaggio. Tessitura cristalloblastica. Metamorfismo isochimico e metasomatismo. I fattori del metamorfismo. Il metamorfismo come successione di equilibri chimici. Ruolo della cinetica di reazione. Sistemi termodinamici e loro variabili. Fattori ambientali. Ruolo dei volatili. Movimenti di materia nel metamorfismo. Il sistema metamorfico come sistema chimico. Componenti e fasi. Fasi di composizione fissa e fasi di composizione variabile. Associazioni di fasi. Regola delle fasi. Diagrammi di fase e chemografie. Trasformazioni dei corpi di un sistema chimico: reazioni continue, e reazioni discontinue terminali e diagonali. Reazioni che non coinvolgono fasi fluide e reazioni che coinvolgono fasi fluide. Le pressioni che caratterizzano un sistema metamorfico, pressione sul solido e pressione della fase fluida. Influenza della composizione della fase fluida. Il caso delle rocce carbonatiche. Influenza della pressione parziale di ossigeno sulle reazioni metamorfiche. Progressione del metamorfismo. La valutazione dello stato del metamorfismo. Minerali indice e zone di Barrow. Le facies metamorfiche di Eskola. Griglie petrogenetiche. Cause del metamorfismo: ruolo della tettonica e della erosione nella evoluzione termica di una zona litosferica. Nomenclatura delle rocce metamorfiche. Ruolo della natura chimica del protolito. I principali gruppi di rocce metamorfiche. Il metamorfismo delle ultramafiti magnesifere, delle metabasiti, delle metapeliti e delle rocce carbonatiche, visto attraverso appropriate griglie di reazioni. III^ Parte: esercitazioni Il corso teorico è affiancato da esercitazioni che consistono nel riconoscimento mesoscopico dei principali tipi di rocce ignee e metamorfiche.

Prerequisiti Conoscenze di base chimiche e termodinamiche Propedeuticità consigliate Mineralogia Metodi Didattici Lezioni frontali + riconoscimento macroscopico delle principali rocce magmatiche e metamorfiche Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- A. GREGNANIN (2004) - Elementi di petrografia delle rocce ignee e metamorfiche, Editore ISU, distribuzione Libreria Cortina. - Campioni di rocce presenti nelle collezioni didattiche del Dipartimento di Scienze della Terra, Sezione di Mineralogia

SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI 2006/07 STERLACCHINI , SIMONE

FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu INF/01 Obiettivi

I Sistemi Informativi Territoriali (SIT) si sono ormai imposti come efficaci strumenti per la gestione, l’analisi e la visualizzazione di dati geografici nei domini professionali più disparati. Alla luce delle crescenti esigenze di personale specializzato, sia nel settore pubblico che in quello privato, il corso si propone l’obiettivo di fornire le necessarie conoscenze relative agli aspetti teorici fondamentali, supportate da esercitazioni pratiche di laboratorio per il trattamento e l’analisi di dati territoriali.

Competenze Acquisite

Il corso fornirà ai partecipanti metodologie e strumenti utili alla raccolta, archiviazione, gestione, analisi e rappresentazione di dati spazialmente georeferenziati, secondo un crescente grado di approfondimento.

Programma

1 - Introduzione: definizioni e terminologia; differenze tra GIS e CAD; campi di applicazione e finalità. 2 - Richiami di cartografia: scala di rappresentazione; sistemi di proiezione e di coordinate di riferimento; differenze tra approcci cartografici tradizionali e digitali. 3 - Componenti dei dati: componente geometrica (raster - vettoriale); componente descrittiva (tabellare); componente relazionale (topologia); componente temporale. 4 - Metodologie di acquisizione digitale dei dati; georeferenziazione; digitalizzazione e/o vettorializzazione automatica; definizione della topologia (relazioni arco-nodo, direzione e verso degli archi, relazioni di inclusione, relazioni di adiacenza); creazione e gestione di banche dati (concetti generali: record, field, key, query); strutture delle banche dati (modello gerarchico, a rete, relazionale); archiviazione in banca dati delle componenti geometriche, topologiche ed attributive dei dati; attribuzione di una libreria simboli ai dati archiviati; controlli finali (verifica vincoli, plottaggi di prova). 5 - Funzioni di analisi dei dati: funzioni relative alla sola componente geometrica dei dati; funzioni relative alla sola componente descrittiva dei dati; funzioni integranti la componente geometrica e descrittiva dei dati. 6 - Metadati e file di scambio.

Metodi Didattici Lezioni frontali ed esercitazioni in aula di calcolo Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- Materiale distribuito durante il corso. - M. Boffi (2004) Scienza dell’Informazione Geografica – Introduzione ai GIS. Zanichelli editore. - S. Aronoff (1991) Geographic Information Systems: A Management Perspective. Wdl Pubns.

Altre informazioni

Il materiale del corso è disponibile sul sito web: http://users.unimi.it/scienzenaturali/ (in costruzione).

STATISTICA 2006/07 MANTOVANI , SANDRA Indirizzo 02503 16137 - v. Saldini, 50 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI MATEMATICA Mail [email protected] GORLA , MIRELLA Indirizzo 02503 15014 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOMOLECOLARI E BIOTECNOLOGIE Mail [email protected] Orario di ricevimento Per appuntamento L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu SECS-S/02 Modulo I (2 cfu)

2 cfu SECS-S/02 Modulo II (2 cfu)

2 cfu SECS-S/02 Obiettivi

Questo insegnamento ha il fine di fornire agli studenti le nozioni base di probabilità e statistica e di condurli alla comprensione ed all’utilizzo dei metodi statistici fondamentali per la raccolta e l’analisi dei dati, con particolare riguardo a quelli impiegati in studi scientifico-naturalistici. Le lezioni sono orientate ad applicazioni pratiche, e quindi gli aspetti teorici di statistica-matematica non vengono descritti; per questo motivo non è richiesta una preparazione matematica approfondita.

Competenze Acquisite

Saper riconoscere quando è richiesta l’applicazione di metodi statistici e quando è necessario chiedere aiuto per ricorrere a metodi più avanzati; saper applicare tecniche statistiche semplici per analisi di routine o elaborare i risultati di uno specifico esperimento; saper analizzare in modo critico il contenuto statistico presente in un testo (scientifico o non).

Programma

1. Popolazione e campionamento 2. Inferenza statistica: stima dei parametri di una popolazione. Grado di precisione delle stime campionarie. Costruzione di un intervallo di confidenza di una media. Distribuzione del t di Student. Intervallo di confidenza di una proporzione. 3. Inferenza statistica: test di una ipotesi. Protezione e potenza del test. Confronto tra una media stimata ed una teorica, confronto tra due medie campionarie. 4. 2. Confronto tra unaχConfronto tra proporzioni. Test esatto. Distribuzione del proporzione stimata e una teorica. Confronto tra più proporzioni: test di 2χindipendenza. Scomposizione del 5. Confronto tra più medie. Analisi della varianza. Confronti multipli: scomposizione della varianza tra trattamenti. Analisi della varianza a più criteri di classificazione: Blocchi randomizzati, Esperimenti Fattoriali 6. Regressione. Stima dei parametri della regressione. Analisi della varianza della regressione lineare semplice. Test di linearità. 7. Correlazione

Prerequisiti Per seguire questo corso con profitto, è richiesta la conoscenza dei concetti di base della matematica. Propedeuticità consigliate Istituzioni di matematiche Metodi Didattici Lezioni frontali e gruppi di studio Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- Elementi di statistica (dispense). Libreria CLUP - CAMUSSI A, MOLLER F, OTTAVIANO E, SARI-GORLA M - Metodi statistici applicati alla sperimentazione biologica. Zanichelli, Bologna

Pagine web del corso http://users.unimi.it/~camelot

ZOOLOGIA 2006/07 ROSSARO , BRUNO Indirizzo 02503 14723 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] Orario di ricevimento mercoledì 9.00 13.00 L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu BIO/05 Obiettivi Acquisire le conoscenze fondamentali di Zoologia generale Competenze Acquisite Teoria e pratica della classificazione e della identificazione degli animali Programma

Lezioni Approfondimento delle conoscenze di zoologia sistematica sugli animali viventi nei diversi ambienti, con particolare riferimento agli organismi delle acque interne e cenni sugli animali dell'ambiente terrestre e marino. Nozioni di biologia generale degli organismi animali dei diversi ambienti. Meccanismi riproduttivi. Adattamenti ai diversi fattori ambientali (temperatura, ossigeno, salinità, et c.). Interazioni tra organismi: competizione, predazione, parassitismo. Principi di nomenclatura zoologica, criteri per la classificazione e la identificazione degli organismi. Esercitazioni Tecniche di raccolta e conservazione degli animali con uscite sul campo. Riconoscimento degli organismi sul campo e in laboratorio con uso di chiavi dicotomiche. Indagini di laboratorio sulla fauna delle acque interne.

Prerequisiti Conoscenze di base di biologia Propedeuticità consigliate Zoologia sistematica, Matematica, Fisica, Chimica generale e inorganica, Chimica organica Metodi Didattici Lezioni frontali, esercitazioni in laboratorio e sul campo Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento - Zoologia. Parte generale, Miller Stephen A., Harley John P., Idelson Gnocchi Altre informazioni E’ necessaria la frequenza a lezioni e esercitazioni Pagine web del corso http://users.unimi.it/~roma1999/rossaro_did.htm

ZOOLOGIA DEI VERTEBRATI 2006/07 GUIDALI , FRANCA ANGELA Indirizzo 02503 14736 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 5 cfu BIO/05 Obiettivi

Il corso si propone di fornire agli studenti un’adeguata conoscenza di base sui Vertebrati e di sviluppare approfondimenti nella trattazione delle specie della fauna italiana.

Competenze Acquisite Il corso si prefigge di fornire le conoscenze di base della fauna per condurre ricerche di campo. Programma

Il corso si propone di fornire agli studenti un’adeguata conoscenza di base sui Vertebrati e di sviluppare approfondimenti nella trattazione delle specie della fauna italiana. Programma Inquadramento dei Vertebrati nella filogenesi. Schema di base dei Vertebrati. Origine, evoluzione, classificazione. I primi Vertebrati: gli Agnati Piano strutturale, origine, sistematica ed ecologia. Gli Gnatostomi: la prima comparsa delle mascelle e i caratteri esclusivi degli Gnatostomi. Ragioni del loro successo evolutivo. - I Vertebrati acquatici: pesci cartilaginei (Condroitti) e ossei (Osteitti). Piano strutturale, origine, sistematica ed ecologia. - La transizione evolutiva dall’ambiente acquatico a quello terrestre. L’acquisizione di cambiamenti strutturali necessari ad una vita sulla terra: gli Anfibi. Piano strutturale, origine, sistematica ed ecologia. - I Rettili: definitivo affrancamento dalla vita acquatica. Innovazioni nella struttura. Piano strutturale, origine, sistematica ed ecologia. - Uccelli: relazioni funzionali tra le caratteristiche strutturali ed i requisiti fisici e biologici necessari per il volo. Origine, filogenesi degli Uccelli attuali, ecologia e cenni di etologia. - Mammiferi:Origine e principali linee filetiche. Innovazioni strutturali e fisiologiche che hanno permesso la loro ampia versatilità ecologica. L’ampia varietà eco-morfologica fra gli ordini. Esercitazioni Le lezioni saranno integrate da esercitazioni sul campo finalizzate all’apprendimento di alcune metodologie di studio e di rilevamento utilizzate nelle ricerche di campo. Sono parte integrante del corso. Ariel, il portale dei corsi on-line Unimi Il corso online ha come obiettivo didattico l'approfondimento di alcuni taxa particolarmente rilevanti della fauna italiana. I testi presentati sono arricchiti da disegni, fotografie e, ove possibile, dai suoni delle specie per facilitarne il loro riconoscimento.

Prerequisiti Sono richieste conoscenze di base di zoologia e delle strutture anatomiche dei vertebrati Propedeuticità consigliate Zoologia Sistematica e Anatomia Comparata Metodi Didattici Lezioni frontali, esercitazioni e materiale didattico on-line Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- F. H. POUGH, C. M. JANIS, J. B. HEISER, – Zoologia dei Vertebrati – 2a edizione, CEA 2001. - B. BACCETTI et al. – Zoologia 2 – Zanichelli 1995. Testi da consultare - J. R. KREBS, N.B. DAVIES – Ecologia e comportamento animale – Boringhieri 1987. - Le guide edite dalla Casa editrice Muzzio utili per il riconoscimento delle specie. - Articoli, seminari, materiale didattico on-line, guide edite dalla Casa editrice Muzzio utili per il riconoscimento delle specie.

Pagine web del corso http://ariel.ctu.unimi.it/corsi/portal/

ZOOLOGIA SISTEMATICA 2006/07 SOTGIA , CRISTINA Indirizzo 02503 14804 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 8 cfu BIO/05 Obiettivi

Fornire gli strumenti sufficienti per poter descrivere le caratteristiche di individui appartenenti ai gruppi animali trattati, confrontarle con quelle degli altri gruppi animali ed in base ad esse essere in grado di individuarne la collocazione sistematica a livello dei principali Taxa.

Competenze Acquisite

Capacità di riconoscimento dei piani fondamentali di struttura degli animali appartenenti ai phyla più diffusi, e possibilità di classificare i più comuni animali della fauna italiana a livello di classi o, per insetti e vertebrati,a livello di ordini.

Programma

Introduzione alla Zoologia Sistematica. Il concetto di specie -Classificazione e regole di nomenclatura. Caratteri tassonomici. Piano strutturale e funzionale degli organismi animali Gli organismi unicellulari. Protozoi: origine, organizzazione, riproduzione e sessualità. Sistematica dei Flagellati, Sarcodici e Ciliati. Protozoi parassiti. I primi animali pluricellulari. organizzazione e sistematica dei Poriferi. I Metazoi: origine, cenni sullo sviluppo embrionale, piani di simmetria dei Protostomi e dei Deuterostomi. I diblastici: organizzazione e sistematica degli Cnidari. I primi animali triblastici: gli Ctenofori. I bilateri acelomati: Platelminti. Organizzazione e sistematica di Turbellari, Cicli biologici ed adattamenti al parassitismo di Trematodi, Cestodi. Gli pseudo-celomati: Rotiferi, Nematomorfi, Nematodi parassiti e a vita libera. I celomati. Molluschi: organizzazione adattamenti, modalità di movimento e sistematica di Gasteropodi, Lamellibranchi, Cefalopodi. I celomati metamerici: Anellidi: organizzazione modalità di movimento e sistematica di Policheti, Oligocheti, Irudinei, Artropodi e gruppi affini. Organizzazione, cicli biologici e sistematica di Chelicerati, Crostacei, Miriapodi e Insetti. Nella sistematica degli Insetti verrà data particolare importanza agli ordini più comuni e più utilizzati come indicatori biologici. Struttura del corpo e principali caratteristiche di Briozoi e Brachiopodi I Deuterostomi. Organizzazione e sistematica di Echinodermi e protocordati. Caratteri generali dei Vertebrati. Criteri di riconoscimento di tutte le classi. Sistematica a livello di ordine di Anfibi, Rettili e Mammiferi. Esercitazioni pratiche Osservazione, anche con uso del microscopio, e classificazione, mediante tavole dicotomiche, di piccoli animali di acqua dolce. Classificazione mediante tavole dicotomiche di Insetti utili come indicatori: Efemerotteri. Odonati, Emitteri, Plecotteri, Tricotteri, Lepidotteri, Coleotteri, Ditteri, Imenotteri Dissezione e classificazione di Molluschi, Anellidi, Crostacei, Aracnidi, Miriapodi, Echinodermi. L’anatomia di alcuni invertebrati e vertebrati viene mostrata utilizzando modelli in plastica. Osservazione e classificazione di Vertebrati

Prerequisiti Conoscenze scientifiche generiche da scuola media superiore Propedeuticità consigliate Biologia Generale Ambientale Metodi Didattici Lezioni frontali Esercitazioni Pratiche Visite guidate al museo di Storia Naturale Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- CLEVELAND, HICKMAN, et al. - Diversità Animale – McGraw-Hill 2003 - BACCETTI et al. - Lineamenti di Zoologia sistematica - Zanichelli, 1994. - MILLER HARLEY - Zoologia – Idelson – Gnocchi, 2005 Testi da consultare - RUPPERT, FOX, BARNES - Zoologia - Gli Invertebrati – Piccin IV Ed. 2006. - AA.VV. - Zoologia. Trattato italiano. vol. II.Ed. Grasso, 1991. - R. ARGANO et al. - Zoologia generale e sistematica - Monduzzi Editore, Bologna, 1998.

ACQUACOLTURA 2006/07 GENTILI , GAETANO

FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu BIO/07 Obiettivi Fornire elementi conoscitivi essenziali relativi alle tecniche acquacolturali in uso nel nostro paese Competenze Acquisite Verranno acquisite le principali tecniche acquacolturali in uso nel nostro paese. Programma

Saranno prese in rassegna la sistematica e la biologia delle principali specie ittiche allevate nel nostro paese. Verranno quindi presentate le differenti modalità e finalità di produzione: allevamenti intensivi ed estensivi, allevamenti destinati all’alimentazione umana, allevamenti per i ripopolamenti dei corpi idrici, ecc.. Saranno inoltre presi in considerazione aspetti particolari delle tecniche di acquacoltura quali le principali tecniche progettuali degli impianti, il ciclo delle acque e gli effetti dei loro scarichi sull’ambiente naturale. Saranno descritte le principali tipologie degli impianti di allevamento e delle infrastrutture necessarie al loro funzionamento, evidenziando vantaggi e svantaggi in relazione agli obiettivi da perseguire. Dal punto di vista della produzione avranno particolare rilevanza l’alimentazione e le norme di profilassi; verranno anche sinteticamente illustrate le principali malattie presenti in allevamento e le misure per un loro controllo. Si approfondiranno quindi le tecniche di riproduzione artificiale e allevamento delle specie ittiche prese in considerazione nella prima fase del corso, fornendo indicazioni sulle modalità di scelta dei riproduttori, fecondazione, incubazione, accrescimento. Avranno inoltre spazio i progetti di recupero attraverso l’allevamento di specie ittiche di particolare interesse naturalistico (es., storione cobice, luccio, carpione ecc.) e alimentare/commerciale, con le relative sperimentazioni in atto in Italia. Infine verranno illustrati i metodi più appropriati per il trasporto dei pesci e le procedure più corrette per lo svolgimento dei ripopolamenti ittici.

Prerequisiti Conoscenza dei principi essenziali della chimica delle acque e dell’idrobiologia Propedeuticità consigliate Ecologia ed idrobiologia Metodi Didattici Lezioni frontali ed esercitazioni in campo Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- AA.VV. - Acquacoltura responsabile : verso le produzioni acquatiche del terzo millennio a cura di S. Cataudella e P. Bronzi. - Roma : Unimar -Uniprom. - Giordani G., Melotti P. - Elementi di acquacoltura, Edagricole, Bologna - Saroglia M.. Ingle E. – Tecniche di Acquacoltura - Edagricole, Bologna, 1992

ANALISI DI PERCORSI NATURALISTICI FINALIZZATA ALLA DIDATTICA 2006/07 PELFINI , MANUELA (coordinatore) Indirizzo 02503 15517 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu BIO/02 , BIO/05 , BIO/07 , GEO/01 , GEO/02 , GEO/04 Modulo I (0,5 cfu)

0,5 cfu BIO/02 Modulo II (0,5 cfu)

0,5 cfu BIO/05 Modulo III (0,5 cfu)

0,5 cfu BIO/07 Modulo IV (0,5 cfu)

0,5 cfu GEO/01 Modulo V (0,5 cfu)

0,5 cfu GEO/02 Modulo VI (0,5 cfu)

0,5 cfu GEO/04 Obiettivi Fornire agli studenti elementi utili per l’organizzazione e la realizzazione di percorsi naturalistici e visite guidate. Programma

- gli itinerari naturalistici - itinerari geomorfologici in alta montagna per la valorizzazione del territorio - itinerari geologici in Lombardia - la valorizzazione del patrimonio paleontologico sul territorio: quali informazioni trasmettere? - alla scoperta del passato: itinerari geoarcheologici; progettazione di un sentiero glaciologico - itinerari naturalistici come complemento allo studio di minerali e rocce - itinerari di lettura ecologica integrata del paesaggio - itinerari botanici in territorio montano; percorsi faunistici per lo studio della fauna selvatica: individuazione degli obiettivi - didattica in uno spazio aperto e cintato (parco, giardino, orto botanico ecc) - visita guidata ai fontanili (apprendimento delle tecniche di osservazione sul campo ed in laboratorio di ambienti umidi in generale e dei fontanili in particolare - progettazione didattica di visite a musei ed acquari

Materiale di riferimento I testi saranno indicati dai docenti durante il corso

ANALISI MINERALOGICHE 2006/07 PAVESE , ALESSANDRO Indirizzo 02503 15603 - v. Botticelli, 23 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu GEO/06 Obiettivi Comprensione dei principi alla base delle analisi mineralogiche Competenze Acquisite

Capacità di gestire dati diffrattometrici da polveri e cristallo singolo. Interpretazione profili IR. Comprensione di misure elementari con SEM e TEM.

Programma

Vengono illustrate alcune delle tecniche più comunemente usate per identificare e studiare i minerali. Alcune esercitazioni pratiche sugli argomenti trattati nelle lezioni mostrano la diretta applicazione delle nozioni acquisite. Diffrattometria di raggi X. Natura, produzione e filtrazione di raggi X. Diffrazione di raggi X: equazione di Bragg, indici e ordine dei riflessi. Sfera di riflessione e reticolo reciproco. Metodi su cristallo singolo: metodo di rotazione, di oscillazione, di Weissenberg, di precessione, del diffrattometro a quattro cerchi. Metodi delle polveri: camere focalizzanti, diffrattometro, camera di Gandolfi. Applicazioni: indicizzazione dei riflessi, determinazione delle assenze sistematiche e del gruppo spaziale, determinazione e raffinamento delle costanti reticolari, raffinamento delle strutture cristalline. Esempi di identificazione dei minerali con metodi delle polveri. Microscopia elettronica. Principi teorici delle tecniche a scansione e a trasmissione. Microscopio elettronico a scansione: schema costruttivo, formazione della immagine, applicazioni. Microscopio elettronico a trasmissione: schema costruttivo, diffrazione degli elettroni, formazione del contrasto dell’ immagine, immagine in campo chiaro, immagine in campo scuro, immagine in alta risoluzione, applicazioni nello studio dei fenomeni di geminazione e di essoluzione. Spettrometria di assorbimento nell’infrarosso. Principi teorici. Strumenti a dispersione, strumenti a trasformata di Fourier. Aspetti sperimentali

Prerequisiti Matematica, chimica e fisica di base. Mineralogia. Propedeuticità consigliate Mineralogia Metodi Didattici Lezioni frontali ed esercitazioni in laboratorio Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- G. CAROBBI, Trattato di mineralogia, Vol. 1 e 2, USES Edizioni Scientifiche S.p.A., Firenze, 1971. - J. ZUSSMAN, Physical methods in determinative mineralogy, Academic Press, London-New York, 1977.

ANATOMIA COMPARATA DELLO SCHELETRO E MORFOLOGIA FUNZIONALE 2006/07 TINTORI , ANDREA Indirizzo 02503 15519 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu GEO/01 (6 cfu) Obiettivi

fornire la base pratica per il riconoscimento dei singoli elementi scheletrici, per cui molta importanza verrà data alle esercitazioni; morfometria del cranio e delle principali ossa lunghe; ricostruire il modo di vita e la dieta per poter risalire all’ambiente di vita

Competenze Acquisite Lo studente sarà in grado di ricostruire il modo di vita e la dieta di un vertebrato a partire dalle caratteristiche del suo scheletro. Programma

MAMMIFERI: lo scheletro umano e dei principali gruppi attuali. Particolare attenzione verrà posta negli arti, in funzione del modo di vita, e nella dentatura, in relazione al trofismo (carnivori, onnivori, insettivori, erbivori). Lo sviluppo ontogenetico. Riconoscimento di alcuni micromammiferi in funzione delle ricostruzioni ambientali e paleoambientali. UCCELLI: l’adattamento al volo. Confronto con rettili e mammiferi volatori. RETTILI: i rettili fossili e i loro adattamenti. Nel Mesozoico i rettili occuparono molte nicchie attualmente appannaggio dei mammiferi: convergenze adattative tra i due gruppi soprattutto per quanto riguarda l’ambiente acquatico. Denti e diete. PESCI: lo scheletro dei pesci ossei. Evoluzione del cranio dermico. Scheletro assiale ed appendicolare in relazione al nuoto. Adattamenti trofici negli attinotterigi fossili ed attuali.

Propedeuticità consigliate Anatomia comparata, laboratorio di osteologia Metodi Didattici

Presentazione da un lato delle caratteristiche anatomiche dei vari gruppi e dall’altro delle modificazioni legate agli adattamenti sia trofici che di movimento

Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

Collezione di confronto UNIMI - G.C.Kent Jr - Anatomia comparata dei vertebrati. Piccin - Pough, Heiser, McMcFarland - Biologia evolutiva e comparata dei vertebrati. Casa editrice Ambrosiana. - Liem, Bemis, Walker, Grande - Functional Anatomy of the Vertebrates. Thompson

ANATOMIA E FISIOLOGIA DEI SISTEMI 2006/07 CAPPELLETTI , GRAZIELLA Indirizzo 02503 14752 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] CASARTELLI , MORENA Indirizzo 02 50314748 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu BIO/06 , BIO/09 Modulo I (1,5 cfu)

1,5 cfu BIO/06 Modulo II (1,5 cfu)

1,5 cfu BIO/09 Obiettivi

Il principale obiettivo del corso è fornire le conoscenze teoriche alla base dell’integrazione degli stimoli nei Vertebrati. Gli argomenti affrontati in questo corso permettono di completare le conoscenze di anatomia e fisiologia già acquisite nella laurea triennale. Il corso è inteso in modo particolare per coloro che intendono lavorare nel campo della divulgazione scientifica e della didattica delle scienze.

Competenze Acquisite

Il corso si propone di fornire la conoscenza delle basi anatomiche e funzionali dell’integrazione nei Vertebrati. Verrà inoltre fornita un’esemplificazione di come argomenti di questo tipo possano essere trasferiti in una unità didattica per la scuola secondaria.

Programma

Il corso si propone di affrontare il tema dell’integrazione nei Vertebrati. La ricezione, l’interpretazione e l’elaborazione dei segnali provenienti dall’ambiente interno all’animale e da quello in cui esso vive saranno presentati da un punto di vista anatomico e funzionale. Verranno esaminati nel dettaglio i seguenti sistemi: - sistemi sensoriali. Organi della vista: struttura degli occhi laterali e dell’occhio mediano, principali meccanismi di elaborazione del messaggio visivo. Orecchio: struttura dell’orecchio interno e dell’orecchio medio, analisi delle tappe che determinano la trasformazione del suono in messaggio nervoso e la sua successiva elaborazione; - sistema endocrino. Struttura delle principali ghiandole endocrine: ipofisi, epifisi, tiroide, surrene. Assi ipotalamo-ipofisi-tiroide e ipotalamo-ipofisi-surrene: regolazione della secrezione ormonale ed effetti sugli organi bersaglio; - sistema immunitario. Cellule specializzate. Organi emopoietici: midollo osseo, timo, milza, linfonodi. Basi funzionali della risposta immunitaria. E’ prevista una lezione conclusiva del corso per illustrare come è possibile trasferire in una unità didattica per la scuola secondaria un argomento scelto tra quelli affrontati nel corso.

Prerequisiti

Per seguire questo corso con profitto è indispensabile avere una buona conoscenza dell’anatomia dei Vertebrati e della fisiologia generale.

Propedeuticità consigliate

Anatomia comparata. Fisiologia generale e ambientale.

Metodi Didattici Lezioni frontali Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- T. Zavanella “Manuale di Anatomia dei Vertebrati” Antonio Delfino Editore - Liem et al. “Anatomia comparata dei Vertebrati” EdiSES - M. Gussoni, G. Monticelli, A. Vezzoli “Dallo stimolo alla sensazione” Casa Editrice Ambrosiana - D. Randall, W. Burggren, K. French “Fisiologia animale” Zanichelli

BIOGEOGRAFIA 2006/07 ANDREIS , CARLO Indirizzo 02503 14847 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] MELONE , GIULIO Indirizzo 02503 14786 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu BIO/05 Programma

La Biogeografia: studio della distribuzione geografica degli organismi. Cenni storici. La distribuzione delle specie. La distribuzione delle comunità. I biomi. Biogeografia e deriva dei continenti. Biogeografia e variazioni del clima. Biogeografia e glaciazioni. Biogeografia insulare. Cause di estinzioni. Si raccomanda vivamente la frequenza delle lezioni.

Materiale di riferimento

- Brown J.H. & Lomolino M.V., Biogeography, 1998, Sinauer. - Darlington P.J., Zoogeography, 1982, Robert E. Krieger Publ.Comp., Malabar, Florida. - Zunino M. e Zullini A., Biogeografia, 2003, Casa Editrice Ambrosiana.

BIOLOGIA CELLULARE 2006/07 BERRUTI , GIOVANNA Indirizzo 02503 14759 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu BIO/06 Obiettivi

Illustrare con una breve ma documentata panoramica l’evoluzione della cellula a partire dalle condizioni del mondo prebiotico e dalla comparsa delle prime molecole biologiche fino alla cellula eucariotica attuale in organismi pluricellulari. Gli esempi di impiego di particolari cellule/organismi per acquisire le odierne conoscenze sui processi biologici che regolano la vita animale-vegetale hanno un duplice scopo: spiegare il processo e al tempo stesso dimostrare la sua universalità, così rafforzando l’ipotesi di un’ origine comune

Competenze Acquisite

Capacità di confrontare tra loro organismi diversi basandosi non solo sul mero aspetto morfologico ma anche sulle loro caratteristiche biochimiche, funzionali e di adeguamento all’ambiente

Programma

Unità e diversità delle cellule – Le funzioni chimiche di base comuni a tutte le cellule – Le cellule procariotiche – Le cellule eucariotiche – Loro evoluzione da un progenitore comune – Origine delle prime semplici molecole biologiche in condizioni prebiotiche – L’esperimento di Miller – I coacervati e le microsfere di proteinoidi – L’adsorbimento su argilla – Il mondo a RNA – Evoluzione di sistemi di reazione che utilizzano una fonte di energia – Ipotesi sul progenota ancestrale –– La compartimentalizzazione cellulare – La produzione di ossigeno - Mitocondri e cloroplasti - Eubatteri ed archeobatteri: semplici dal punto di vista strutturale , ma estremamente versatili in termini biochimici – Giardia Organismi modello per lo studio di processi biologici: 1) Escherichia coli : la replicazione del DNA e la sintesi proteica 2) Il lievito e gli studi sul ciclo cellulare 3) L’ameba e il movimento cellulare 4) Differenziamento e aggregazione cellulare come preludio alla pluricellularità: la muffa Dictyostelium discoideum 5) Il nematode C. elegans e l’ apoptosi cellulare 6) Il moscerino della frutta e lo sviluppo embrionale 7) Il topo e la genetica, lo sviluppo e la biologia cellulare dei mammiferi

Prerequisiti Una buona conoscenza di base della Genetica, Citologia, Chimica organica Metodi Didattici Lezioni e discussione di articoli selezionati Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento I lucidi delle lezioni e copie degli articoli (forniti anche come files PDF) trattati a lezione

BIOMINERALIZZAZIONI E GEOMICROBIOLOGIA 2006/07 ERBA , ELISABETTA Indirizzo 02503 15530 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu GEO/01 Programma

Analisi della secrezione di parti mineralizzate nei vertebrati, negli invertebrati e nei microorganismi. Processi biologici che convertono gli ioni in minerali; funzioni biologiche dei minerali. Biomineralizzazione e cicli biogeochimici. Le comunità microbiche e l’origine della biomineralizzazione. I batteri magnetotattici e la produzione di magnetite. Biocalcificazione e biosilicizzazione nel plancton marino (nannoplancton, foraminiferi, diatomee, radiolari). La mineralizzazione negli organismi invertebrati (brachiopodi, molluschi, echinodermi, ammonoidi, anellidi). Tipologie e distribuzione dei Tessuti Mineralizzati nei Vertebrati. Principali funzioni dei tessuti mineralizzati nei Vertebrati. I tessuti mineralizzati nei Vertebrati e le loro prime fasi evolutive.

Prerequisiti Conoscenza dei principali organismi che producono biominerali e corrispondenti fossili Propedeuticità consigliate Chimica organica Metodi Didattici Lezioni frontali Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

Dispense – CD con tutte le lezioni in ppt. Vari testi a disposizione sia presso il docente che in biblioteca

Altre informazioni Libri in Inglese per approfondimento di argomenti specifici

CHIMICA AMBIENTALE 2006/07 MOGNASCHI , GLORIA

L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu CHIM/12 Obiettivi

Gli obiettivi del corso sono:i) conoscenza degli effetti delle attività svolte dall’uomo sull’ambiente, ii)approfondimento degli aspetti chimici in relazione alle problematiche di inquinamento ambientale iii) fornire le basi per l’applicazione di alcune metodiche analitiche per la caratterizzazione di matrici ambientali

Competenze Acquisite

Capacità di approfondire, dal punto di vista chimico, le modificazioni ambientali legate alle attività umane e di analizzare le tecniche di prevenzione dell’inquinamento e di miglioramento della qualità di aria, acqua,suolo.

Programma

1) Introduzione alla chimica dell’ambiente. 2) Composizione chimica e risorse naturali. 3) Attività umana e impatto ambientale. Processi chimici. 4) Aria: principali inquinanti gassosi, inquinanti in fase particolata. Cenni alla fisica dell’atmosfera. 5) Inquinamento dell’acqua. Principali caratteristiche di un’acqua naturale. Tecniche di depurazione. 6) Chimica del suolo. Contaminazione da metalli pesanti. Rifiuti urbani e pericolosi. 7) Principali tecniche analitiche utilizzate in campo ambientale (spettroscopia, cromatografia, microscopia elettronica, analisi elementare)

Prerequisiti Conoscenza dei principi elementari della chimica Metodi Didattici Lezioni frontali, Esercitazioni di laboratorio Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento - Colin Baird, Michael Cann - Chimica Ambientale

COMPLEMENTI DI ANTROPOLOGIA 2006/07 CATTANEO , CRISTINA

FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA

ISTITUTO DI MEDICINA LEGALE E DELLE ASSICURAZIONI Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu BIO/08 Programma

Il corso tratterà gli aspetti di antropologia fisica applicabili al campo paleobiologico. In particolare: - anatomia ed osteologia umana, - recupero, conservazione e restauro di materiale scheletrico umano - passaggi diagnostici macro e microscopici: diagnosi di specie, sesso, età, razza - paleopatologia - segni occupazionali - indagini biomolecolari e loro applicabilità su materiale osseo antico (proteine e DNA) - indagini chimiche, in particolar modo in ambito nutrizionale e occupazionale - antropologia dentaria - valore scientifico, storico e museale degli studi popolazionistici antichi Il corso tratterà pertanto i seguenti argomenti: Parte I - evoluzione e sviluppo dell'antropologia: cenni di antropologia culturale ed etnologia; antropologia fisica; antropologia biologica; antropologia biomolecolare; - fondamenti di anatomia umana - osteologia umana macroscopica: apparato scheletrico e dentario - analisi metriche e non-metriche dello scheletro - osteologia umana microscopica: sistemi microscopici ossei e dentari - biomolecole informative a livello antropologico: DNA e polimorfismi, proteine, elementi in tracce - nozioni di tafonomia scheletrica - diagenesi biomolecolare e tecniche biomolecolari applicate all'antropologia - cenni sulla storia evolutiva dell'uomo Parte II - determinazione di specie - determinazione di sesso - determinazione dell'età - determinazione di razza, statura, costituzione e fisionomia; ricostruzione cranio-facciale - paleopatologia: segni occupazionali, traumi, infezioni, malattie metaboliche, deficit nutrizionali, malattie neoplastiche - paleodemografia e palaeoepidemiologia - studio di inumazioni e cremazioni - cenni di antropologia forense: identificazione di resti scheletrici, diagnosi di causa di morte, di segni di lesività e di epoca della morte

Materiale di riferimento

- SPEDINI G. 1997 Antropologia evoluzionistica, Piccin - FACCHINI F. 2000 Antropologia, UTET - UBELAKER DH 1991, Human skeletal remains. Taraxacum Press, Washington - BROTHWELL DR 1981 Digging up bones. Oxford University Press - ROBERTS CR and MANCHESTER K 1995 The Archeology of Disease. 2nd ed. Cornell University Press - CATTANEO C. , GRANDI A. 2004 Antropologia ed Odontologia Forense, Guida allo studio dei resti umani, testo atlante, Monduzzi editore - Antropologia e Paleopatologia, dispense, Clued

COMPLEMENTI DI BOTANICA II 2006/07 BONZA , MARIA CRISTINA Indirizzo 02.50314820 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu BIO/01 Obiettivi Approfondimento di alcuni processi fondamentali della fisiologia vegetale Programma

Il corso rappresenta un approfondimento del corso di Complementi di Botanica I e si propone di studiare in dettaglio alcuni aspetti fondamentali della fisiologia delle piante. In particolare verranno trattati i seguenti argomenti: Fotosintesi: considerazioni ambientali e fisiologiche. Punti di compensazione per luce e CO2; risposte alla temperatura. Confronto tra piante C3 e C4. Assimilazione di elementi minerali rilevanti per la pianta: azoto (assorbimento del nitrato, riduzione ed organicazione; assimilazione dell’ammonio), zolfo, ferro. Controllo ormonale di processi fisiologici: germinazione del seme, crescita per distensione, risposta agli stress. Interazione tra piante e altri organismi: a- Simbiosi leguminose/Rhizobium b- Simbiosi piante/funghi: le micorrize c- Interazione piante/patogeni: sistemi di difesa

Prerequisiti Conoscenze di processi fisiologici di base (meccanismi di trasporto ionico, fotosintesi, fotorespirazione, traspirazione) Propedeuticità consigliate Botanica - Complementi di Botanica I Metodi Didattici Lezioni frontali Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

Oltre ai testi consigliati, verranno forniti i lucidi utilizzati durante le lezioni. - L.Taiz, E. Zeiger, PLANT PHYSIOLOGY, Second edition, Sinauer - F.B. Salisbury, C.W. Ross, FISIOLOGIA VEGETALE, Seconda Edizione Italiana, Zanichelli

COMPLEMENTI DI FISICA 2006/07 CASTELLI , FABRIZIO Indirizzo 02503 17265 - v. Celoria, 16 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI FISICA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 2 cfu FIS/03 Programma

- L'ambiente Fisico: richiami sulle leggi fondamentali per la descrizione degli scambi energetici e delle interazioni reciproche tra il vivente e il non-vivente. - L'ambiente Fluido I. Descrizione meccanica dei fluidi: statica e dinamica dei fluidi non viscosi, equazioni di Eulero, teorema di Bernouilli e applicazioni. Dinamica dei fluidi viscosi: moto laminare e moto turbolento, numero di Reynolds e applicazioni. - L'ambiente Fluido II. Caratteristiche del moto turbolento: parametri empirici per la descrizione del comportamento dei fluidi e dei corpi nei fluidi. Flusso in tubi e canali, energia specifica; resistenza al moto di corpi nei fluidi. - Fisica dei sistemi complessi I. Sistemi non-lineari e lontani dall'equilibrio termico; descrizione matematica e geometrica di sistemi conservativi e dissipativi. Modelli preda-predatore, concetti di stabilità e di attrattore. - Fisica dei sistemi complessi II. Biforcazioni, cicli limite e attrattori strani. Dinamica caotica, impredicibilità e irreversibilità. Modello atmosferico di Lorenz. Formazione di ordinamento spontaneo e strutture autoorganizzate. Carattere universale nel comportamento di sistemi complessi.

COMPLEMENTI DI MATEMATICA 2006/07 GAETA , GIUSEPPE Indirizzo 02 503.16131 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI MATEMATICA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu MAT/07 Programma

Il corso introdurra’ alcuni semplici strumenti matematici non trattati nel corso di “Istituzioni di Matematiche”, e si servira’ di questi – e degli strumenti appresi in Istituzioni di Matematiche – per formulare e studiare modelli matematici di interesse per le Scienze Naturali, in particolare in termini di descrizione della evoluzione temporale di quantita’ rilevanti per la descrizione di fenomeni quali la crescita di una popolazione, la diffusione di una epidemia, la competizione tra specie, o altri.

Prerequisiti Nozioni base apprese nel corso di “Istituzioni di Matematiche” (o equivalente): studio di una funzione, derivate, integrali. Metodi Didattici Lezione teorica; esercizi da svolgere fuori dalle ore di lezione; soluzione e discussione in aula di alcuni di questi. Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento Saranno disponibili dispense sulla pagina web del docente. Testi per approfondimento verranno indicati nel corso delle lezioni. Pagine web del corso http://users.mat.unimi.it/users/gaeta/didattica_2006_2007.html

COMPLEMENTI DI PALEONTOLOGIA 2006/07 BALINI , MARCO Indirizzo 02503 15512 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu GEO/01 Programma

La classificazione dei fossili. Ripresa dei concetti base di Sistematica, Tassonomia, Classificazione e Nomenclatura. Significato di specie paleontologica e problemi di delimitazione. Stratofenetica. Metodi statistici: pregi e difetti. Biometria: variabili e campi di variabilità. Principali tecniche statistiche, esempi di applicazione e di interpretazione. Tassonomia evolutiva, principi, gerarchia tassonomica, pregi e difetti. Tassonomia numerica: nascita, sviluppo e declino; significato nell'ambito dello sviluppo della Paleontologia moderna. Tassonomia cladista: principi e metodi di applicazione. La Paratassonomia, con esempi (Paleoichnologia e Conodonti) Nomenclatura: i Codici di Nomenclatura Zoologica e Botanica. I principi fondamentali: il principio di priorità e il Principio del primo revisore, P. dei tipi-portatori di nome, P. di coordinazione, P. di omonimia, P. di nomenclatura binomiale. Esame di esempi pratici di problematiche comuni. Problemi di sinonimia. Applicazioni della Paleontologia. Applicazioni della Tafonomia, tafofacies e analisi dei rimaneggiamenti (con esempi). Applicazioni della Paleoichnologia, paleoichnofacies e biofabric: individuazioni delle lacune (con esempi). Correlazioni biostratigrafiche.

Propedeuticità consigliate Paleontologia Metodi Didattici Lezioni frontali Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

Stampate dei file di Powerpoint utilizzate durante il corso. Diversi articoli scientifici, di cui si forniscono copie

COMPORTAMENTO ANIMALE 2006/07 SAINO , NICOLA MICHELE FRANCESCO Indirizzo 02503 14734 - v. Celoria, 26 02503 14808 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] ANDRIETTI , FRANCESCO Indirizzo 02503 14795 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu BIO/05 Programma

I° modulo Sistemi di comunicazione: segnali di qualità individuale e loro attendibilità; comunicazione socio-sessuale; comunicazione genitori-figli. Selezione intra- ed inter-sessuale. anisogamia e investimento parentale differenziale fra sessi; evoluzione dei caratteri sessuali secondari maschili; ipotesi di Fisher e principio dell’handicap; selezione sessuale mediata dai parassiti. Caratteri epigamici ‘multipli’. Competizione spermatica: adattamenti morfologici, fisiologici e comportamentali. Relazioni fra competizione spermatica e selezione sessuale. Sistemi nuziali: variabilità intra- ed inter-specifica in relazione alle condizioni ecologiche e alle cure parentali. Cure parentali: forme, funzioni ed evoluzione delle cure uni- e biparentali nei taxa di vertebrati in relazione all’investimento parentale e a costrizioni ecologiche e fisiologiche. Evoluzione delle life-histories, componenti della fitness e trade-off riproduttivi. II° modulo La seconda parte del corso è rivolta allo studio dei meccanismi comportamentali degli Invertebrati, a partire dagli aspetti più semplici presentati dai Protozoi, fino a quelli più complessi dei Cefalopodi e degli Insetti. Alle descrizioni ecologiche ed etologiche verranno affiancate nozioni di carattere neurofisiologico riguardanti l’organizzazione del sistema nervoso dei diversi taxa trattati. Particolare importanza verrà dedicata ai comportamenti più complessi presentati dagli Imenotteri, analizzando i diversi gradi di socialità da essi presentati, dai casi tipicamente solitari a quelli comunitari, presociali e sociali.

ECOTOSSICOLOGIA 2006/07 BINELLI , ANDREA PAOLO Indirizzo 02503 14714 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu BIO/07 Obiettivi Acquisire i concetti fondamentali dell’ecotossicologia e gestione ambientale Competenze Acquisite Verranno acquisite conoscenze nel campo della chimica e tossicologia ambientale, tossicologia e gestione del rischio ambientale Programma

Verranno affrontati i temi principali riguardo la distribuzione dei composti organici persistenti nei diversi comparti ambientali e i processi di accumulo (bioconcentrazione e biomagnificazione) lungo la rete trofica, con particolare riferimento alle diverse vie di assunzione dei contaminanti da parte dell'uomo. Verranno descritti alcuni metodi ufficiali per la valutazione della degradabilità di una sostanza ed il concetto di persistenza ambientale. Sarà evidenziata la valutazione del rischio per la salute umana da parte delle sostanze xenobiotiche attraverso i diversi tipi di approccio esistenti (NOEL, ADI, MRL, rischio per popolazioni locali) ed i diversi saggi ecotossicologici richiesti per legge. Saranno definiti il concetto di tossicità, la tossicità acuta e cronica con relativi esempi, il problema della modificazione endocrina e del rischio di cancerogenesi di tali contaminanti.

Prerequisiti

Lo studente dovrebbe avere ben chiare alcune nozioni apprese nei corsi di Ecologia, Elementi di Ecologia Applicata, Chimica organica

Metodi Didattici Lezioni frontali Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

Fotocopie dei lucidi presentati a lezione, articoli scientifici. - Marco Vighi e Eros Bacci - Ecotossicologia, UTET, 1998.

ESPERIMENTI DI LABORATORIO PER LA DIDATTICA DELLE SCIENZE NATURALI 2006/07 LEONARDI , MARIA GIOVANNA (coordinatore) Indirizzo 02503 14747 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu BIO/01 , BIO/05 , BIO/18 , GEO/05 , GEO/06 , GEO/08 Modulo I (0,5 cfu)

0,5 cfu BIO/01 Modulo II (0,5 cfu)

0,5 cfu BIO/05 Modulo III (0,5 cfu)

0,5 cfu BIO/18 Modulo IV (0,5 cfu)

0,5 cfu GEO/05 Modulo V (0,5 cfu)

0,5 cfu GEO/06 Modulo VI (0,5 cfu)

0,5 cfu GEO/08 Obiettivi

Il corso intende fornire, attraverso esercitazioni pratiche relative ad argomenti e metodologie differenti, le conoscenze di base per l’organizzazione di unità didattiche utili per l’insegnamento nella scuola secondaria di materie scientifiche di Scienze della Vita e della Terra.

Competenze Acquisite

Conoscenze di base per l’organizzazione di unità didattiche teorico-pratiche su diverse problematiche nelle aree delle Scienze biologiche e della Terra, finalizzate all’insegnamento di materie scientifiche nella scuola secondaria.

Programma

Dopo una prima lezione in cui verrà esposto come si prepara una unità didattica e illustrato il significato di questo strumento formativo, il corso affronterà con esercitazioni pratiche diverse problematiche sia dell’area delle Scienze della Vita che dell’area delle Scienze della Terra, allo scopo di offrire alcuni esempi di sperimentazione riproducibili nella scuola secondaria. Gli argomenti trattati saranno: 1. Impollinazione, crescita del tubetto pollinico e differenziamento cellulare. 2. Riconoscimento di piccoli animali d’acqua dolce. 3. Rigenerazione in Planaria e Tubifex. 4. Preparazione e allestimento di materiale didattico a sostegno delle attività scolastiche. 5. Allevamento in classe del baco da seta Bombyx mori: un modello per lo studio dello sviluppo di un insetto. 6. Cellule e tessuti animali: uno sguardo alla morfologia. 7. Sperimentazioni su Artemia salina. 8. Identificazione di batteri mediante saggi biochimico/funzionali. 9. Tecniche di sequenziamento del DNA nell'era della genomica. 10. Laboratorio di rocce e minerali. 11. Composizione e analisi chimica delle acque. 12. Simulazione dell'interno della terra in laboratorio. 13. Come 'costruire' un fossile.

Prerequisiti

Per seguire con profitto il corso sono necessarie conoscenze di base dell’area geo-mineralogica e di zoologia, botanica, genetica, fisiologia.

Metodi Didattici Esercitazioni pratiche Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento Materiale didattico verrà fornito durante il corso.

EVOLUZIONE BIOLOGICA (corso avanzato) 2006/07 L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 2 cfu BIO/05 Obiettivi L’obiettivo del corso è quello di mostrare le basi storiche del dibattito novecentesco sull’evoluzione. Competenze Acquisite

Comprendere come i dibattiti che si svolgono oggi circa le teorie dell’evoluzione abbiano radici profonde, che risalgono alla formulazione della teoria di Charles Darwin.

Programma

Si tratta di un breve corso storico sull’origine dell’evoluzionismo darwiniano e i suoi sviluppi. Viene descritta la formazione delle idee di Darwin sull’evoluzione ed illustrata la sua opera principale, l’ Origine delle specie per mostrare le radici dell’evoluzionismo novecentesco. Vengono poi seguiti gli sviluppi postdarwiniani (Haeckel, Weismann, De Vries, …) fino al periodo dell’eclissi del darwinismo, e poi alla sua rinascita durante la “Sintesi Moderna”.

Prerequisiti Conoscenze di base di Evoluzione Biologica Metodi Didattici Lezioni frontali Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

-Ch. Darwin L’Origine delle specie- Newton & Compton - E. Mayr Un lungo ragionamento Bollati Boringhieri

Altre informazioni

Le immagini presentate a lezione nel 2006 sono disponibili al sito: http://ariel.ctu.unimi.it/corsi/evoluzioneBio/home/

FISIOLOGIA COMPARATA 2006/07 CASARTELLI , MORENA Indirizzo 02 50314748 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu BIO/09 Obiettivi

Il principale obiettivo del corso è di illustrare la grande diversità dei processi fisiologici utilizzati dagli animali e valutare come questi adattamenti sono correlati all’ambiente in cui essi vivono.

Competenze Acquisite

Questo corso permette di conoscere le strategie messe in atto dagli organismi animali per mantenere l’omeostasi nei diversi ambienti in cui essi vivono. Inoltre permette di comprendere come spesso si osservi una convergenza dei meccanismi fisiologici messi in atto da animali anche distanti dal punto di vista evolutivo ma che vivono nello stesso habitat (evoluzione indipendente per risolvere problemi comuni), mentre si osservi una divergenza dei meccanismi fisiologici utilizzati da animali evolutivamente vicini, ma adattati ad ambienti differenti (modificazione di processi fisiologici in origine simili per far fronte a problemi diversi).

Programma

Il corso si propone di esaminare alcuni processi fisiologici mediante i quali viene raggiunta e mantenuta l’omeostasi da animali che vivono in diverse e variabili condizioni ambientali. Verranno in particolare approfondite le seguenti problematiche: - respirazione in ambiente acquatico e terrestre, descrizione dei principi chimici e fisici coinvolti nello scambio dei gas e di come questi principi vengono utilizzati da differenti strutture respiratorie utilizzate dagli animali come la superficie corporea, le trachee, le branchie e i polmoni; - iono- e osmoregolazione, meccanismi fisiologici che permettono ad animali che vivono in ambiente terrestre o acquatico di controllare e regolare il contenuto di acqua e soluti nei loro liquidi organici; - escrezione, descrizione delle strutture degli organi coinvolti nell’eliminazione dei prodotti potenzialmente dannosi per l’organismo tra cui soluti organici (es.: K+, Na+, Cl-, NH4+) ed inorganici (es.: urea, acido urico), introdotti con la dieta o derivanti dal metabolismo cellulare; - termoregolazione, risposte degli animali alle variazioni di temperatura, evoluzione e vantaggi delle diverse strategie nella regolazione della temperatura.

Prerequisiti

Per seguire questo corso con profitto è richiesta la conoscenza dei concetti di base di chimica generale ed inorganica così come quelli di chimica organica. E’ inoltre indispensabile avere una buona conoscenza di fisiologia generale e anatomia comparata.

Propedeuticità consigliate

Fisiologia generale e ambientale Anatomia comparata

Metodi Didattici Lezioni frontali Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- Willmer P., Stone G., Johnston I., Fisiologia ambientale degli animali, Zanichelli - Withers P.C., Comparative animal physiology, International Edition

FONDAMENTI DI ARITMETICA 2006/07 BONZINI , CELESTINA Indirizzo 02503 16135 - v. Saldini, 50 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI MATEMATICA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu MAT/04 Obiettivi Proporre un esame e una revisione critica dei contenuti di base dell’aritmetica Competenze Acquisite

Consapevolezza dei contenuti di base dell’aritmetica Capacita’ di esaminare in modo critico un libro di testo di aritmetica per le scuole medie

Programma

Insiemi: rappresentazioni,operazioni,insieme delle parti,prodotto cartesiano Relazioni :rappresentazioni,operazioni e proprieta’ funzioni e corrispondenze biunivoche relazioni d’ordine relazioni d’equivalenza operazioni binarie I numeri naturali e i numeri interi: operazioni e ordinamento divisibilita’, fattorizzazione in primi,il teorema quoziente-resto,MCD e mcm, scrittura in base n le classi di resto:operazioni,criteri di divisibilità’ I numeri razionali:costruzione e operazioni Le proprieta’ formali che sono alla base del calcolo letterale

Metodi Didattici Lezioni frontali e discussioni sulle ricadute didattiche degli argomenti trattati Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento Copia dei lucidi delle lezioni

FONDAMENTI DI GEOMETRIA 2006/07 L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu MAT/04 Programma

Questo Corso propone un esame e una revisione critica dei contenuti di base della geometria del piano e dello spazio insieme ad una riflessione sull'origine e lo sviluppo nella storia del pensiero matematico del metodo assiomatico in geometria. Il Corso è particolarmente indicato per coloro che intendono insegnare nella Scuola media. - Geometria piana - Fondamenti della geometria nel piano (Euclide - Hilbert) - Costruzioni con riga e compasso. - Trasformazioni del piano e gruppi di trasformazioni. - Perpendicolarità e simmetrie. - Criteri di congruenza dei triangoli. - Parallelismo. - Poligoni regolari. - L'assioma di continuità. Proporzioni e numeri reali. - Distanze nel piano e misure degli angoli. - Similitudine delle figure piane. - Equiscomponibilità e area. Misura delle aree dei poligoni - Elementi di geometria analitica nel piano - Geometria solida - Fondamenti della geometria nello spazio. - Parallelismo. - Angoli. - Trasformazioni dello spazio. - Poliedri. - I gruppi delle isometrie dei poliedri regolari. - Volume dei poliedri. - Solidi di rotazione. - Elementi di geometria analitica nello spazio.

GEOARCHEOLOGIA II 2006/07 CREMASCHI , MAURO Indirizzo 02503 15546 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu GEO/04 Obiettivi Conoscenze avanzate nel campo della Geoarcheologia, sul piano dei metodi e delle problematiche generali. Competenze Acquisite Conoscenza avanzata dei metodi e problemi della ricerca in campo geoarcheologico. Programma

Il ruolo della Geoarcheologia nella Ricerca Archeologica: Le scienze della terra per la validazione del dato archeologico, Le tracce dell’ attivita’ antropiche negli archivi geologici: processi sindeposizionali e postdeposizionali. La geoarcheologia come strumento per la storia dell’impatto antropico sull’ambiente. Geoarcheologia dei siti archeologici Le tracce evanescenti : siti archeologici a processi postdeposizionali dominanti. I siti paleolitici nei loess dell’Italia settentrionale ed i siti mesolitici dell’Alto Appennino tosco-emiliano. Gli effetti del rapido seppellimento : Il caso del sito Paleolitico di Isernia la Pineta. Gli archivi privilegiati : Geoarcheologia dei depositi in grotta tardo Pleistocenici alle medie latitudini. Villaggi e centri protourbani in legno: . Geoarcheologia degli abitati perilacustri e delle terramare I centri urbani . le città antiche : i tell mediorientali. Geoarcheologia ed archeologia urbana: il patrimoni archeologico delle citta’ lungo la via emilia. Geoarcheologia dell’uso del suolo. Geoarcheologia della deforestazione e delle pratiche agrarie ( casi del neolitico e calcolitico padano) Aspetti geoarcheologici di uso territoriale intensivo ( agricoltura ed irrigazione in mesopotamia ed nell’età del Bronzo padana) Geoarcheologia della pastorizia ( il caso dei depositi olocenici dei ripari sottoroccia) Geoarcheologia nelle zone aride Cambiamenti ambientali olocenici ed adattamenti nelle strategie di sopravvivenza. Oasi e vie carovaniere. Sourcing. Aspetti geoarcheologici ed archeometrici dell’identificazione delle provenienze dei materiali usati nelle produzioni dell’Antichità.

Prerequisiti Informazione di base nel campo delle Scienze della Terra e dei Beni Culturali Propedeuticità consigliate Paleoclimatologia e Paleoambiente I e II Metodi Didattici Lezioni frontali ed esercitazioni Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- FAGAN B. 2004. LA LUNGA ESTATE. CODICE EDIZIONI - KANDEL R., 1999. L’INCERTEZZA DEL CLIMA. PICCOLA BIBLIOTECA EINAUDI SCIENZA. - GOLDBERG, P., HOLLIDAY V.T., FERRING R.C. , ( EDS) 2001. EARTH SCIENCES AND ARCHAEOLOGY, KLUWER ACADEMIC. - GOLDBERG P. & MACPHAIL R., 2006. GEOARCHAEOLOGY THEORY AND APPLICATION. OXFORD ACADEMIC - GUIDI A. E PIPERNO M. ( A CURA DI) 1992, ITALIA PREISTORICA. LATERZA - PINNA M., 1996. LE VARIAZIONI DEL CLIMA: DALL’ULTIMA GRANDE GLACIAZIONE ALLE PROSPETTIVE PER IL XXI SECOLO. FRANCO ANGELI, MILANO. - CREMASCHI M., 2000. GEOARCHEOLOGIA. LATERZA, BARI. - CREMASCHI M. E RODOLFI G., 1991. IL SUOLO. LA NUOVA ITALIA SCIENTIFICA, ROMA. - RAPP G. & HILL C.L., 1992 . GEOARCHAEOLOGY , YALE UNIVERSITY PRESS. - RENFREW C. E BAHN P., 1995. ARCHEOLOGIA, TEORIE, METODI E PRATICA. ZANICHELLI, BOLOGNA.( ORA IN NUOVA EDIZIONE) - ROBERTTS N., 1993. THE HOLOCENE, AN ENVIRONMENTAL HISTORY. BLACKWELL.

GEOBOTANICA APPLICATA 2006/07 ANDREIS , CARLO Indirizzo 02503 14847 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu BIO/03 Obiettivi

Fornire gli strumenti scientifici, normativi e tecnici per la gestione del patrimonio floristico-vegetazionale e per la progettazione ambientale

Competenze Acquisite Basi conoscitive essenziali per poter operare sul territorio Programma

Esempi di applicazione delle Geobotanica nel campo agro-silvo-pastorale, alla conservazione della natura, alla pianifcazione e progettazione territoriale, alla VIA, alla VAS e alla Valutazione di Incidenza. Le direttive CE e i loro sviluppi a scala nazionale e regionale. Habitat, rete Natura 2000. Esempi (per lo più in ambito lombardo) di applicazione della Geobotanica alla gestione della vegetazione pascolata e del patrimonio forestale, alla misura della qualità dell’ambiente, alla valutazione di impatto ambientale, agli interventi di recupero ambientale, alla gestione delle aree protette, alla programmazione e pianificazione territoriale. TRASMISSIONE DELL’INFORMAZIONE: la cartografia floristico-vegetazionale, metodologie di rilevamento alle differenti scale, tipi di carte, SIT, cenni di telerilevamento della vegetazione.

Propedeuticità consigliate Geobotanica, Geobotanica e Fitosociologia Metodi Didattici Lezioni frontali, analisi e discussione di progetti, lezioni in campo su progetti realizzati Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento Verranno consigliate alcune guide di carattere generale e bibliografie specifiche per i singoli argomenti.

GEOBOTANICA E FITOSOCIOLOGIA 2006/07 ANDREIS , CARLO Indirizzo 02503 14847 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] CACCIANIGA , MARCO

FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu BIO/03 Modulo I (3 cfu)

3 cfu BIO/03 (3 cfu) Modulo II (3 cfu)

3 cfu BIO/03 (3 cfu) Programma

I° MODULO: ECOLOGIA VEGETALE L’ecologia vegetale e il suo ruolo nella geobotanica; diversi approcci allo studio dell’ecologia vegetale. Fattori che condizionano la crescita delle piante. Il clima: elementi e fattori del clima. Regimi climatici. Sintesi numeriche (indici climatici) e grafiche (diagrammi climatici). Oceanicità e continentalità. Il fitoclima; classificazioni fitoclimatiche. Clima e struttura della vegetazione: forme biologiche e spettro biologico. Regioni climatiche dell’Italia e relativa vegetazione. Il suolo: processi e fattori della pedogenesi; l’humus. Evoluzione del suolo e della vegetazione. Rapporti pianta-suolo; esigenze edafiche. Cenni sulle classificazioni dei suoli. Le perturbazioni: fuoco, disturbi biotici, disturbi meccanici; le risposte della vegetazione. La dinamica di vegetazione. Profilo ecologico delle specie (indici di Ellenberg e di Landolt) e spettro ecologico delle vegetazioni. Le strategie adattative e i tipi funzionali: il modello di Grime. Cenni su alcune tematiche attuali di ecologia vegetale: invasioni di specie esotiche, cambiamenti climatici, protezione della flora e della vegetazione II° MODULO: FITOSOCIOLOGIA Analisi della flora e della vegetazione. Censimento floristico, analisi demografiche, analisi fisionomico-ecologico-strutturali della vegetazione. Il metodo floristico (Z-M): l’analisi fitosociologica. Il rilievo, la formulazione e l’analisi delle tabelle, la formalizzazione dell’Associazione vegetale e delle unità di rango superiore. Sistematica della vegetazione dell’Italia con particolare riferimento alla Lombardia ed alla Regione alpina. Dinamica della vegetazione. Contatti seriali e contatti catenali. La sinfitosociologia come strumento base dell’Ecologia del paesaggio.

Propedeuticità consigliate Geobotanica Metodi Didattici Lezioni frontali, lezioni in campo, campagna di rilevamento Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- Pignatti S. (a cura di). Ecologia vegetale. UTET 1995 Dispense del corso Testi di approfondimento: - Canullo R., Falinska K. Ecologia vegetale. La struttura gerarchica della vegetazione. Liguori 2003. - Verranno consigliate alcune guide di carattere generale e bibliografie specifiche per i singoli argomenti.

GEOMORFOLOGIA 2006/07 PELFINI , MANUELA Indirizzo 02503 15517 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] Orario di ricevimento http://users.unimi.it/glaciol L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu GEO/04 Programma

Il corso ha come obiettivo il riconoscimento delle forme del paesaggio, l’identificazione dei processi responsabili del modellamento e la comprensione dell’evoluzione del territorio nei diversi ambienti morfogenetici e morfoclimatici. Verrà prestata particolare attenzione agli ambienti montani e delle alte latitudini; Le forme tipiche verranno osservate anche su foto aeree e carte geomorfologiche. Verranno inoltre esemplificati casi particolari con particolare riguardo al territorio italiano. Geomorfologia nell'ambito delle Scienze della Terra: Concetti di struttura, processi e tempo in geomorfologia. Metodi di datazione in geomorfologia (lichenometria, radiocarbonio, dendrocronologia, uso dell’iconografia). Cartografia geomorfologica e fotointerpretazione. I Processi morfogenetici: richiami ai processi endogeni (Diastrofismo, forme tettoniche, scarpate di faglia, forme dovute a pieghe, neotettonica; Forme vulcaniche, forme vulcaniche residuali, morfologie vulcaniche in Italia) ed ai processi esogeni (alterazione fisica, chimica, e biologica; forme dovute in prevalenza ai processi d'alterazione). Geomorfologia strutturale. Litologia, assetto strutturale e forme del rilievo. Strutture orizzontali, monoclinali, a pieghe, complesse. Reticolato idrografico e struttura. L'evoluzione della morfologia fluviale, antecedenza, sovrimpressione, valli epigenetiche, catture e diversioni. Il ruolo della gravità e dell’acqua nei processi morfogenetici: La demolizione in massa dei versanti, forma ed evoluzione dei versanti; le frane; forme legate alla dinamica dei versanti. Le acque di scorrimento superficiale e l'erosione. Calanchi. Morfologia Fluviale: Il modellamento fluviale, geometria degli alvei, forme fluviali: semplici (di erosione e di sedimentazione), complesse (conoidi), terrazzi, delta, piane alluvionali. Geomorfologia carsica. La dissoluzione delle rocce carbonatiche e i fattori che la influenzano. Forme carsiche superficiali, karren, doline, polje, valli carsiche, forme residuali. Forme sotterranee, gallerie e pozzi, tubi freatici, canyon vadosi, forme di crollo, concrezioni e riempimenti di grotta. Carsismo in Italia. Carsismo e clima. Geomorfologia glaciale. I ghiacciai, distribuzione geografica attuale e nel Quaternario. Caratteri morfologici, termici e dinamici. Morfologia epiglaciale. Abrasione ed escavazione glaciale; forme di erosione glaciale: strie, solchi semilunati, rocce montonate, circhi, valli glaciali, fiordi. Trasporto e sedimentazione glaciale; depositi glaciali, di contatto glaciale, fluvioglaciali, glaciolacustri e glaciomarini. Forme di deposito: morene, drumlin, esker, terrazzi di kame, piane e terrazzi fluvioglaciali. Ricostruzione della storia glaciale olocenica. Esempi italiani. Geomorfologia periglaciale. Permagelo, processi dovuti al gelo, geliflusso, cunei di ghiaccio, "suoli poligonali", pingo,palsa termocarsismo, valli asimmetriche, terrazzi di crioplanazione, felsenmeer colate di pietre e "ghiacciai di pietre" (rock glacier) e loro utilizzo come indicatori climatici; nivazione, azione morfologica delle valanghe, fenomeni crionivali nelle Alpi. L’azione dell’acqua e del vento negli ambienti periglaciali. Suoli in ambiente periglaciale. Geomorfologia litorale. Moto ondoso e correnti litorali. Processi e forme di erosione, falesia e piattaforma di abrasione, carsismo litorale, terrazzi marini. Processi e forme di accumulo, spiagge e lidi, lagune, piane di marea, scogliere coralline. Le coste, loro classificazione. Cenni alla:Geomorfologia delle regioni aride hamada. reg, erg. Rilievi montuosi, pediment, bajada. Processi e forme eoliche di erosione: deflazione e abrasione. Trasporto e accumulo eolici: cumuli di sabbia e dune, il loess. Geomorfologia delle regioni intertropicali umide. Alterazione profonda, tor, inselberg. I cambiamenti climatici e ambientali. Modificazioni climatiche del Quaternario. Variazione dei processi morfogenetici in funzione dei cambiamenti climatici; gli indicatori paleoclimatici (forme relitte, fossili, gli archivi naturali).

Prerequisiti Conoscenza della dinamica endogena della Terra, dei movimenti delle masse d’aria e d’acqua, conoscenze cartografiche Propedeuticità consigliate Geografia, geologia, geologia ambientale Metodi Didattici Lezioni con presentazioni in power point, osservazione foto aeree, carte topografiche, carte tematiche, proiezione diapositive Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

Testi base - Castiglioni G.B. Geomorfologia, UTET, Torino. - Casati P. e Pace F. Scienze della Terra, L'atmosfera, l'acqua, i climi, i suoli. CLUP, Milano - Mcknight T.L. Geografia Fisica – Comprendere il paesaggio Piccin - Panizza M. Manuale dei geomorfologia applicata, Franco Angeli ed., Milano, 2005 Testi di approfondimento - Bartolini C. I fattori geologici delle forme del rilievo, Pitagora, Bologna. - Benn D. J. & Evans D.J.A., Glaciers & Glaciation. Arnold, London, 1998. - Carton A. & Pelfini M. Le forme del paesaggio di alta montagna, Zanichelli - French M.H. The periglacial Environment Longman - Marchetti M. Geomorfologia fluviale Pitagora Ed. (BO) - Pranzini E. La forma delle coste Zanichelli

GEOPEDOLOGIA E PALEOPEDOLOGIA I 2006/07 TROMBINO , LUCA Indirizzo 02503 15533 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu GEO/05 Obiettivi

Il suolo, trovandosi all'interfaccia fra litosfera e biosfera, risente profondamente dei processi che alterano l'equilibrio di entrambe, registrandone gli effetti sotto forma di figure permanenti, analizzabili e riconoscibili mediante specifiche tecniche analitiche. Pertanto, esso può divenire un importante indicatore delle variazioni climatiche e ambientali delle aree continentali, in particolare di quelle avvenute tra il tardo Terziario, il Pleistocene glaciale e l'Olocene. In questa luce il corso è volto alla comprensione dei concetti e dei metodi della paleopedologia come strumento di ricostruzione del passato.

Competenze Acquisite Conoscenza dei diversi tipi di paleosuoli, dei loro metodi di studio e di datazione e del loro significato paleoambientale. Programma

1 - I suoli come strumento di ricostruzione del passato: Il fattore tempo. Aggradazione, degradazione e stabilità. Resistasia e biostasia. Cicli pedogenetici brevi e lunghi. Cronosequenze e cronodiversità. 2 - Paleopedologia e paleosuoli: La nascita di una nuova disciplina: storia e problematiche affrontate. I paleosuoli: concetti, definizioni ed esempi. Paleosuoli sepolti, relitti, policiclici, composti, complessi, e vetusuoli. Applicazioni della paleopedologia: stratigrafia, paleoclimatologia, archeologia. 3 - La caratterizzazione dei paleosuoli: La datazione dei paleosuoli: datazioni su base stratigrafica, geocronologica e ottica. Lo studio dei paleosuoli: indici morfologici, chimici, fisici e di alterazione. 4 - Esempi di studio dei paleosuoli: Equivalenti attuali dei paleosuoli a maggiore inerzia: lateriti e terre rosse. Il loess ed i paleosuoli interglaciali.

Prerequisiti

Per seguire questo corso con profitto, è consigliata la conoscenza dei concetti di base della pedologia e un inquadramento sulla storia geologica del Quaternario

Propedeuticità consigliate Pedologia, Geologia del Quaternario Metodi Didattici Lezioni frontali, gruppi di studio, attività di terreno Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- CREMASCHI M. (2000). Manuale di Geoarcheologia. Editori Laterza, Roma-Bari. [capitolo “Pedologia”] - CREMASCHI M. & RODOLFI G. (1991). Il Suolo. La Nuova Italia Scientifica, Roma. [capitolo “Paleosuoli”] - ALEVA G.J.J. (1994). Laterites. Concepts, Geology, Morphology and Chemistry. ISRIC, Wageningen. - CATT J.A. [ed.] 1990. Paleopedology Manual. Quaternary International, 6. Pergamon Press, Oxford. - CREMASCHI M. [ed.] (1990). Loess, Aeolian Deposits, and Related Palaeosols in the Mediterranean Region. Quaternary International, 5. Pergamon Press, Oxford. - RETALLACK G.J. (2001). Soils of the Past. Blackwell Publishing, Oxford. - Articoli scientifici in lingua distribuiti a lezione.

Pagine web del corso http://ariel.ctu.unimi.it/corsi/geopedologia/home/

GEOPEDOLOGIA E PALEOPEDOLOGIA II (non attivo nell’Anno Accademico 2006/2007) TROMBINO , LUCA Indirizzo 02503 15533 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu GEO/05 Obiettivi

La micropedologia consiste nello studio del suolo a scala microscopica mediante sezioni sottili. Nasce sostanzialmente come tecnica applicata alla pedologia, ma la sua capacità risolutiva nello studio dei processi genetici del suolo ne ha fatto una disciplina autonoma del massimo interesse, soprattutto per quanto riguarda lo studio dei paleosuoli intesi come strumento di ricostruzione del passato e come strumento di ricostruzione archeologica. Gli obiettivi del corso sono dunque quelli di fornire allo studente le basi per l’interpretazione delle sezioni sottili di suolo, al fine di utilizzare questo strumento come supporto all’indagine paleopedologica e geoarcheologica.

Competenze Acquisite Capacità di interpretare delle sezioni sottili di suolo e di deposito archeologico al microscopio. Programma

1 - L'interpretazione delle sezioni sottili di suolo: Criteri generali. Micromorfologia di materiali diagnostici, ovvero aspetti micromorfologici dei principali processi pedogenetici: materiali illuviati; materiali cheluviati; materiali eluviati; materiali vertici; materiali idromorfi; materiali con concrezioni saline; materiali a moderata alterazione; materiali ad elevata alterazione; materiali vulcanici. 2 - Paleosuoli e Micromorfologia: La micromorfologia per la ricostruzione paleoambientale: le figure indotte dal gelo, l’illuviazione grossolana, l’instaurarsi di condizioni aride, la formazione di croste calcaree, le figure relitte, paleosuoli rubefatti e depositi loessici. 3 - Micropedologia di depositi archeologici: Aspetti antropici del fattore biotico: la micropedologia come strumento di ricostruzione geoarcheologica. Micromorfologia di depositi archeologici: figure micromorfologiche legate all’uso del suolo, ad attività nei siti abitativi (pastoralismo, focolari, superfici di occupazione, aree urbane).

Prerequisiti

Per seguire questo corso con profitto, è consigliata la conoscenza dei concetti di base della pedologia e della descrizione micromorfologica delle sezioni sottili di suolo, nonché di rudimenti di geologia del Quaternario e di geoarcheologia.

Propedeuticità consigliate Pedologia, Laboratorio di geopedologia, Geologia del Quaternario, Geoacheologia Metodi Didattici Lezioni frontali e esercitazioni pratiche Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- CREMASCHI M. (2000). Manuale di Geoarcheologia. Editori Laterza, Roma-Bari. [capitoli “Pedologia” e “Micromorfologia”] - CREMASCHI M. (2000). Manuale di Geoarcheologia. Editori Laterza, Roma-Bari. [capitoli “Micromorfologia” e “Paleosuoli”] - BULLOCK P., FEDOROFF N., JONGERIUS A., STOOPS G., TURSINA T. E BABEL C. (1985). Handbook for Soil Thin Section Description. Waine Research Publication, Albrighton. - COURTY M.A., GOLDBERG P. & MACPHAIL R. (1989). Soils and Micromorphology in Archaeology. Cambridge University Press. - DOUGLAS L.A. & THOMPSON M.L. [ed.] (1985), Soil Micromorphology and Soil Classification, SSSA Special Publication, 15. SSSA, Madison. - GOLDBERG P. & MACPHAIL R. (2005). Practical and Theoretical Geoarchaeology. Blackwell Publishing, Oxford. - STOOPS G. (2003). Guidelines for Analysis and Description of Soil and Regolith Thin Sections. Soil Science Society of America, Madison.

Pagine web del corso http://ariel.ctu.unimi.it/corsi/geopedologia/home/

GLACIOLOGIA E CLIMATOLOGIA ALPINA 2006/07 DIOLAIUTI , GUGLIELMINA ADELE Indirizzo 02503 15510 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] Orario di ricevimento http://users.unimi.it/glaciol L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu GEO/04 Obiettivi

Conoscere la distribuzione della criosfera e le sue caratteristiche, comprendere i meccanismi responsabili della dinamica glaciale ed i processi alla base degli scambi energetici e di massa glaciali. Conoscere le modificazioni in atto su ghiacciai alpini ed extralpini e le relazioni con i principali fattori forzanti climatici

Competenze Acquisite

Capacità di descrivere i processi in atto su un ghiacciaio, di calcolarne il bilancio di massa, di applicare i più diffusi modelli dinamici e/o energetici

Programma

Da neve a ghiaccio a ghiacciai: definizioni e classificazione La dinamica glaciale: approccio fisico alla comprensione di creep, slidng and ice-bed interactions. Ghiacciai bianchi e ghiacciai neri: distribuzione, caratteristiche, forme e processi Il bilancio di massa glaciale: definizioni, metodi di calcolo, significato glaciologico e climatico Le variazioni frontali: definizioni, metodi di calcolo, significato glaciologico e climatico Il bilancio energetico glaciale: definizione, metodi di calcolo, esempi di applicazione. La micrometeorologia supraglaciale: aspetti teorici ed esercitazioni pratiche su AWS. La modellistica glaciale: applicazione di modelli, esercitazioni a calcolatore e discussione I ghiacciai tropicali: dinamica recente e significato climatico La criosfera antartica: caratteristiche ed evoluzione La criosfera himalayana: dinamica recente e relazioni con il clima Il calving: aspetti quantitativi di un fenomeno in espansione sulle alpi Italiane Ghiacciai ed innalzamento medio del livello del mare Ghiacciai ed isostasia

Prerequisiti Geografia fisica, fisica generale, climatologia Propedeuticità consigliate Geografia fisica, fisica generale, climatologia Metodi Didattici Lezioni frontali, esercitazioni a calcolatore, uscite sul terreno Lingua di insegnamento Italiano (inglese su richiesta di Erasmus) Materiale di riferimento

Appunti di lezione e testi consigliati: - Benn and Evans, Glaciers and Glaciations - J. Oerlemans Glaciers and Climate

Altre informazioni http://users.unimi.it/glaciol/ Pagine web del corso http://users.unimi.it/glaciol/

LIMNOLOGIA E POTAMOLOGIA 2006/07 ROSSARO , BRUNO Indirizzo 02503 14723 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] Orario di ricevimento mercoledì 9.00 13.00 SOLIMINI , ANGELO GIUSEPPE

L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu BIO/07 Modulo I (3 cfu)

3 cfu BIO/07 Modulo II (3 cfu)

3 cfu BIO/07 Obiettivi Acquisire le conoscenze avanzate di ecologia delle acque interne Competenze Acquisite Conoscenze avanzate di ecologia delle acque interne Programma

Il corso prevede 2 moduli di 3 crediti per la Limnologia (Studio dei laghi) e 3 crediti per la Potamologia (Studio dei fiumi). Per entrambi i moduli sono previste 16 ore di lezione e 16 ore di esercitazioni pratiche. - Fattori fisici: morfometria, termica, ottica, idrodinamica, substrato. - Fattori chimici: pH, ossigeno disciolto, sali disciolti, conducibilità, potenziale redox, durezza, nutrienti. - Le componenti biotiche: - Limnologia: fitoplancton, zooplancton, necton, benthos. - Potamologia: perifiton, necton, benthos. - Relazioni tra fattori ambientali e componenti biotiche - Monitoraggio e gestione delle comunità acquatiche.

Prerequisiti Conoscenze di base di biologia Propedeuticità consigliate Zoologia, Matematica, Fisica, Chimica generale e inorganica, Chimica organica, Ecologia delle Acque interne Metodi Didattici Lezioni frontali, esercitazioni in laboratorio e sul campo Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- COTTA RAMUSINO M., Lezioni di Idrobiologia e Pescicoltura. Città Studi Edizioni, Torino (1998). - TONOLLI, V. Fondamenti di Limnologia.

Altre informazioni E’ necessaria la frequenza a lezioni e esercitazioni Pagine web del corso http://users.unimi.it/~roma1999/rossaro_did.htm

MICROPALEONTOLOGIA 1 e 2 2006/07 PREMOLI SILVA , ISABELLA Indirizzo 02503 15517 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] Indirizzo L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 + 3 cfu GEO/01 Programma

Il corso si propone di affrontare i due grandi temi della geologia ambientale: la pericolosità e il rischio geologico/geomorfologico e le problematiche ambientali connesse all’utilizzo delle risorse naturali. La crisi ambientale: uomo e ambiente, sviluppo della popolazione umana, le componenti geologiche dell’ambiente, l’uomo come agente geologico Pericolosità e rischi geologici: Concetti di pericolosià, vulnerabilità impatto e rischio ambientale, definizioni. Pianificazione territoriale, carte di base, tematiche, della pericolosità e del rischio. Pericolosità e rischio sismico: I terremoti ed i loro effetti. Previsione deterministica e statistica; macro e microzonazione sismica; neotettonica: indizi geomorfologici di deformazioni tettoniche recenti; rischio sismico in Italia. Pericolosità e rischio vulcanico: Attività vulcanica, prodotti ed effetti sull’ambiente naturale ed antropico. Le forme vulcaiche quali indicatori di pericolosità.Previsione statistica e deterministica, monitoraggio vulcanico; rischio vulcanico in Italia Pericolosità e rischio idrogeologico: Rischio alluvioni: corsi d’acqua e alluvioni, parametri geometrici ed idraulici, tipologia degli alvei. Le piene, ideogramma di piena, tempi di ritorno, effetti dell’urbanizzazione, previsione statistica e zonazione, monitoraggio, opere di difesa. Rischio frane: fattori che influenzano la stabilità dei versanti, classificazione delle frane, metodi di intervento preventivo, monitoraggio. Pericolosità e rischi in ambiente glaciale e periglaciale: rischio valanghe, crolli di ghiaccio, rotte glaciali, crepacci. Subsidenza: cause naturali ed antropiche Pericolosità atmosferiche: cicloni, tifoni, eventi estremi. Pericolosità e rischio in ambiente costiero: i processi litorali e gli effetti sulle coste, erosione delle coste, l’arretramento delle spiagge, opere di difesa ed interventi; mareggiate, maremoti e inondazioni Pericolosità e rischio in ambiente carsico: problemi geologici e idrologici Risorse naturali: definizione di risorsa e riserva, risorse rinnovabili e non rinnovabili, inesauribili; economia sostenibile Acqua e suolo: ciclo ideologico, bilancio ideologico, acque sotterranee, gestione risorse idriche sotterranee, acque superficiali, ghiacciai. Suolo: genesi, erosione del suolo, perdita di suolo fertile, desertificazione Risorse minerarie: giacimenti, minerali metallici e non metallici, materiali lapidei ed inerti Risorse energetiche: i combustibili fossili, idrocarburi, riserve, problemi connessi con esplorazione, estrazione, trasporto, inquinamento; energia geotermica, idroelettrica, problemi connessi la costruzione di dighe; energie alternative: energia solare, eolica, tidale, del moto ondoso, da biomassa, biogas. Il paesaggio come risorsa: i geositi, loro censimento e valutazione. Proposte di valorizzazione turitica Smaltimento rifiuti ed inquinamento: cenni sullo smaltimento rifiuti solidi urbani, discariche, compostaggio, problemi geologici; smaltimento rifiuti liquidi, rifiuti radioattivi Cambiamenti climatici globali e loro effetti ambientali.

Prerequisiti Lettura carte topografiche, conoscenza dei principi geologici fondamentali Propedeuticità consigliate Geografia e geologia Metodi Didattici Lezioni con presentazioni in power point, proiezione diapositive, analisi carte tematiche (pericolosità rischio ecc.) Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

Testi base - Bell F.G. Geologia ambientale. Teoria e pratica Zanichelli - Gisotti G. & Zarlenga F. Geologia ambientale. Principi e metodi Dario Flaccovio Ed. - Keller. E.A. Environmental Geology MacMillan ed. Per approfondimenti alcuni argomenti sono reperibili nei seguenti testi: - Marchetti M. Geomorfologia fluviale Pitagora Ed. (BO) - Panizza M. & Piacente S. Geomorfologia culturale Pitagora ed. - Pranzini E. La forma delle coste Zanichelli

PALEOCEANOGRAFIA 2006/07 ERBA , ELISABETTA Indirizzo 02503 15530 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu GEO/02 Programma

Componenti delle principali rocce biogeniche marine. *Sedimenti pelagici (organismi a guscio carbonatico, siliceo, chitinoso; materia organica) *Carbonati di piattaforma *Sedimenti ricchi in materia organica ( sedimenti anossici attuali e sapropels) Paleoceanografia. * Principi di oceanografia. * Proxies (parametri litologici, fisici, chimici, biologici) utilizzati in paleoceanografia. * Ricostruzioni di paleo-temperatura, paleo-salinità, paleo-ossigenazione, paleo-produttività, paleo-CO2, paleo-circolazione superficiale e profonda. Variazioni regionali e globali nell’evoluzione degli oceani. * Cicli biogeochinici negli oceani. La materia organica negli oceani. * Il ciclo della materia organica negli oceani. * Produttività primaria e secondaria. * Fenomeni di anossia e di minimo di ossigeno negli oceani attuali e nel passato: cause ed effetti. Clatrati e paleoceanografia. I biomarkers. * Metodi analitici * I principali biomarkers utilizzati per ricostruzioni paleoambientali, paleoceanografiche * Biomarkers e caratterizzazione di rocce-madri e idrocarburi. Sapropels e sedimenti anossici attuali nel Mediterraneo orientale. Black shales e Oceanic Anoxic Events del Mesozoico. Paleocene Eocene Thermal Maximum Le glaciazioni Antartica e Artica. Snowball Earth

Materiale di riferimento

Dispense preparate dal Docente (disponibile sia in forma cartacea che come files pdf) - Fischer G. and Wefer G. (1999) – USE OF PROXIES IN PALEOCEANOGRAPHY. Springer-Verlag - Schulz H. and Zabel M. ( 2000) – MARINE GEOCHEMISTRY. Springer-Verlag - Fasham M.J.R. (2003) – OCEAN BIOGEOCHEMISTRY. Springer-Verlag - Lalli C. and Parsons T. (1993) - BIOLOGICAL OCEANOGRAPHY. Pergamon Press - Open University course team ( 1989) – OCEAN CHEMISTRY AND DEEP-SEA SEDIMENTS. Pergamon Press - TREATISE ON GEOCHEMISTRY – Volumi 6 e 8. Elsevier

PALEOCLIMATOLOGIA PALEOAMBIENTE II (non attivo nell’Anno Accademico 2006/2007) CREMASCHI , MAURO Indirizzo 02503 15546 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu GEO/02 Obiettivi Informazione esaustiva sulle più recenti acquisizioni scientifiche nel campo del cambiamento climatico Competenze Acquisite

Conoscenza esaustiva del cambiamento climatico, dei suoi processi, cause ed conseguenze per la storia ed il futuro dell’umanità

Programma

Il sistema climatico (il bilancio energetico, cirolazione atmosferica, circolazione oceanica). I gas serra : meccanismi di retroazione. Variazioni dei parametri orbitali terrestri: le cause della variazioni climatica secondo la teoria di croll-Millankovich. Variazioni dell’energia solare e cambiamento climatico: le macchie solari, la calibrazione della scala radiocarbonica ,il radiocarbonio atmosferico residuale. l’età glaciale nelle aree continentali. La glaciazione alpina dalle origini a penk e brueckner . la glaciazione nell’europa centrosettentrionale.la glaciazione nell’america settentrionale. Cambiamenti climatici nelle aree non glacializzate. il periglaciale , i riempimenti di ripari e cavità , il loess , il loess in italia. oscillazioni della linea di costa. i carotaggi oceanici per la ricostruzione il cambiamento climatico nel tardo cenozoico . I carotaggi in ghiaccio artici ed antartici : cambiamenti climatici abrupti nel pleistocene superiore. Cambiamenti climatici dell’Olocene. Clima e civiltà, interelazioni fra crisi climatiche e culture antropiche. L’Antropocene : Il cambiamento climatico dell’ultimo millennio

Prerequisiti Informazione di base nel campo delle Scienze della Terra Propedeuticità consigliate Nessuna Metodi Didattici Lezioni frontali ed esercitazioni Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- Crutzen P.J. 2005, Benvenuti nell’Antropocene. Saggi Mondatori - Kandel R., 1999. L’incertezza del Clima. Piccola Biblioteca Einaudi Scienza. - Crowley J. T. & North G., 1991. Paleoclimatology. Oxford Monographs on Geology and Geophysics, 18 Oxford University Press, New York. - Pinna M., 1996. Le variazioni del clima: Dall’ultima grande glaciazione alle prospettive per il XXI secolo. Franco Angeli, Milano. - Bradley S. R., 1999. Paleoclimatology. II edition. Academic Press, Amsterdam. - Bowen D. Q., 1984. Quaternary Geology: A framework for multidisciplinare work. Pergamon Press, Oxford. - Foster Flint R., 1971. Glacial and Quaternary Geology. Wiley & Sons, New York. - Olfield F. 2005. Environmental change, cambridge university press - Robertts N., 1993. The Holocene, an environmental history. Blackwell. - Visconti G. , 2005. Clima estremo, Boroli ed., Milano,

PALEOECOLOGIA 2006/07 ANGIOLINI , LUCIA Indirizzo 02503 15513 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu GEO/01 Obiettivi

Il corso prepara gli Studenti all’analisi delle interazioni che determinano la distribuzione e l’abbondanza degli organismi nel passato geologico e alla comprensione dell’evoluzione degli ecosistemi nel tempo. Il modulo di paleoecologia non è semplicemente finalizzato alle ricostruzioni paleoambientali, ma alla valutazione di ampie tematiche che sfumano dalla biologia alla geologia.

Programma

Principi di paleoecologia. Uniformismo tassonomico. Morfologia funzionale. Fattori che regolano la distribuzione degli organismi (abiotici e biotici). Analisi paleoecologica. Metodologie di campionamento. Dinamica di popolazione. Curve di sopravvivenza. Analisi di comunità. Biodiversità. Cenni di paleobiogeografia. Metodi statistici multivariati.

Prerequisiti Conoscenze di base di Paleontologia, in particolare di Tafonomia ed elementi di sistematica. Basi di Ecologia Propedeuticità consigliate Paleontologia, Complementi di Paleontologia Metodi Didattici Lezioni frontali, Lezioni in Laboratorio, Escursione sul terreno Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento Presentazioni Powerpoint del corso

PALEONTOLOGIA DEGLI INVERTEBRATI 2006/07 BALINI , MARCO Indirizzo 02503 15512 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu GEO/01 Programma

Invertebrati: come, quando e perchè Gli invertebrati attuali e gli invertebrati fossili: filtro tafonomico e frequenza nel record sedimentario. I principali momenti nella storia evolutiva degli Invertebrati. Da Procarioti a Eucarioti; la fauna di Ediacara e la radiazione del Cambriano. Crisi e radiazioni successive (cenni). Come si studiano Cenni di storia della Paleontologia degli Invertebrati. Dagli albori a Linneo. Dall'ottocento al novecento: dai pionieri alla scienza moderna. Problematiche attuali e sviluppi per il futuro. Le basi attuali della classificazione degli Invertebrati. Il Treatise on Invertebrate Palaeontolgy. Le monografie. Caratteristiche morfologiche e ipotesi funzionali dei principali gruppi di Invertebrati fossili: Poriferi, Cnidari, Briozoi, Brachiopodi, Bivalvi, Gasteropodi, Cefalopodi, Echinodermi, Graptoliti e Trilobiti. Ogni anno verranno approfonditi da un punto di vista pratico (laboratorio) tre gruppi sistematici, a rotazione di anno in anno. Sono previste tre escursioni giornaliere, di cui una in un Museo di Paleontologia La prova pratica si terrà sui tre gruppi analizzati in dettaglio

Propedeuticità consigliate

Paleontologia Complementi di Paleontologia

Metodi Didattici Lezioni frontali, lezioni di laboratorio, 3 escursioni giornaliere Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

Stampate dei file di Powerpoint utilizzati a lezione. Treatise on Invertebrate Palaeontology, Univ. Kansas Press. Boardmann R.S., Cheetham A.H. & Rowell A.J. Fossil Invertebrates. Blackwell Science.

PALEONTOLOGIA DEI VERTEBRATI 2006/07 TINTORI , ANDREA Indirizzo 02503 15519 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu GEO/01 Obiettivi Conoscenza approfondita di alcuni dei principali gruppi di vertebrati estinti Competenze Acquisite

Lo studente dovrà essere in grado di riconoscere alcune delle forme più importanti di vertebrati fossili, inquadrandoli nel quadro evolutivo generale e nel paleoambiente di riferimento.

Programma

Cenni di filogenesi e metodologie. I primi vertebrati: gli AGNATI. PESCI. Origine dei principali gruppi (Placodermi, acantodi, condritti, attinopterigi, sarcopterigi). Il Devoniano: il periodo d’oro. I condritti del Permo-Carbonifero. Attinopterigi: radiazione dei teleostei nel Cenozoico Piano fondamentale dello scheletro dei TETRAPODI. ANFIBI. La colonizzazione della terraferma: problemi strutturali. Gli anfibi ‘primitivi’, origine degli anfibi ‘moderni’, dagli anfibi ai rettili (rettiliomorfi). Gli AMNIOTI (Rettili, Uccelli, Mammiferi): definizione e rapporti. Caratteri scheletrici generali dei RETTILI, finestre temporali e classificazione. Anapsidi paleozoici, cheloni. Diapsidi primitivi, lepidosauromorfi e lepidosauri, arcosauromorfi e arcosauri. Il tarso degli arcosauri. L’origine degli UCCELLI e i grandi predatori terziari. Dai SINAPSIDI ai MAMMIFERI, pelicosauri, terapsidi, cinodonti, implicazioni paleobiologiche. La radiazione terziaria dei marsupiali e dei placentali, convergenze adattative, il grande interscambio americano. Estinzioni e radiazioni. Le tracce dei vertebrati, orme, predazione, riproduzione. Fossil Lagerstätten e vertebrati.

Propedeuticità consigliate Paleontologia, laboratorio di osteologia Metodi Didattici Descrizione dei principali gruppi di vertebrati fossili paleozoici e mesozoici Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- Benton M.J. – Paleontologia dei Vertebrati – Franco Lucisano Ed., Milano, 2000 - Feduccia A. - The origin and evolution of Birds – Yale University Press, London - Janvier P. – Early vertebrates – Oxford Sciences Publications, Clarendon Press, Oxford - Collezioni di confronto UNIMI

PALEONTOLOGIA VEGETALE (non attivo nell’Anno Accademico 2006/2007) RAVAZZI , CESARE Mail [email protected] FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu GEO/01 Obiettivi

Il corso si propone di fornire una panoramica del record fossile delle piante vascolari e di discutere i mutamenti della vegetazione nel Cenozoico superiore e le sue cause di natura climatica, ecologica, biogeografica e antropica.

Competenze Acquisite

Capacità di riconoscere i principali gruppi di vegetali in base alle parti macroscopiche e microscopiche. Capacità di affrontare lo studio stratigrafico di un deposito di fossili vegetali terrestri. Impiego di dati paleobotanici per la ricostruzione dei paleoambienti.

Programma

Tipi di fossili vegetali. Macroresti: fossili di foglie, legni, carboni, detrito vegetale, frutti e semi. Palinomorfi: polline, spore, Modi di fossilizzazione di resti vegetali. Evoluzione e paleontologia dei principali gruppi di piante vascolari. Le prime piante vascolari. Rhyniophyta. La stele e la sua evoluzione. Lycophyta. Sphenophyta. Pterophyta. Legno picnoxilico e manoxilico. Progymnospermophyta. La vegetazione del Devoniano. Origine delle Spermatofite. Pteridospermales. La vegetazione del Carbonifero. Cycadales, Cycadeoidales. Ginkgophyta. Coniferophyta, Coniferales. La vegetazione del Triassico e del Giurassico. Magnoliophyta: origine e diversificazione. La vegetazione del Cretaceo e del Cenozoico. Storia della vegetazione nel Quaternario con particolare riguardo all’Olocene e alle trasformazioni antropiche. Dinamica della vegetazione e cicli glaciale-interglaciale. Storia della vegetazione in Europa durante il Pleistocene Superiore. Tardoglaciale e Olocene: torbiere e depositi lacustri come archivi naturali. Oscillazioni del limite del bosco. L’impiego dei macroresti vegetali per completare lo studio dei paleoambienti quaternari e per la datazione radiocarbonica. Palinologia applicata alla ricostruzione ambientale e agli ambienti archeologici. Ricostruzione dei paleoambienti: determinazione dell’area sorgente del polline. Metodi palinologici specifici per l’archeobotanica: analisi del carbone microscopico, il contenuto vegetale dei coproliti e della ceramica.

Prerequisiti Conoscenza del ciclo biologico delle piante, conoscenza della geologia storica Propedeuticità consigliate Botanica Sistematica, Geologia, Paleontologia Metodi Didattici

- Lezioni frontali - Esercitazioni di laboratorio sui metodi di trattamento, di identificazione del polline e dei macroresti vegetali - Esercitazioni di terreno sulla descrizione e il campionamento di depositi di interesse paleo/archeobotanico - E’ possibile un’attività personalizzata facoltativa riguardante lo studio sperimentale della produzione e della dispersione pollinica o la ricerca, l’estrazione e lo studio di fossili vegetali. Questa attività può anche svilupparsi in una Tesi di specialità

Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

Dispense aggiornate, formato pdf, distribuite dal docente. Non sono disponibili testi in lingua italiana. Testi di riferimento: - Stewart W.N. & Rothwell G.W. (1992) - Paleobotany and the evolution of plants. Cambridge Univ. Press, Cambridge. 2 ed. - Warner, B. G. (ed., 1990) - Methods in Quaternary Ecology. Geoscience Canada Reprint Series 5. Geological Association of Canada. 170 pp. (ottimo manuale per i metodi di paleoecologia del Quaternario)

POLITICA E LEGISLAZIONE AMBIENTALE 2006/07 CAIATI , GABRIELE Indirizzo 02503 16467 - v. Celoria, 2 FACOLTA' DI AGRARIA

DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E POLITICA AGRARIA AGRO-ALIMENTARE E AMBIENTALE Mail [email protected] Orario di ricevimento lunedì dalle 11.00 alle 12.30 L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu AGR/01 , SECS-P/06 Modulo I (3 cfu)

3 cfu AGR/01 Modulo II (3 cfu)

3 cfu SECS-P/06 Programma

Il presente corso è volto a fornire una conoscenza dei principali strumenti, generali e settoriali, di politica e di legislazione ambientale. In particolare il corso consente di appropriarsi delle possibilità operative necessarie a far fronte alla protezione delle risorse naturali in un'ottica di considerazione sia per le dinamiche economico-sociale in atto, sia per le preferenze degli individui connesse alla qualità della vita. Macroeconomia Aspetti generali di macroeconiomia. Elementi di contabilità nazionale. Funzione di consumo. Funzione di risparmio. Funzione di investimento. Politica ambientale L'ambiente e il sistema economico. L'allocazione delle risorse: il tasso ottimale di utilizzo. Rischio, incertezza e scelte irreveversibili. La definizione delle politiche ambientali e la scelta degli strumenti. Le norme amministrative e gli strumenti economici. Gli strumenti volontari. Istituto della responsabilità civile, le assicurazioni e i fondi di indennizzo collettivi. Scelta degli strumenti e compatibilità tra politiche ambientali e politiche economiche (obiettivi delle politiche ambientali e delle politiche economiche, politiche ambientali e competitività d'impresa, politiche ambientali e commercio internazionale, politiche ambientali e sviluppo economico). Sviluppo economico sostenibile e le implicazioni di politica economica. Sostenibilità dei centri urbani e congestione del traffico (effetti economici e controllo delle esternalità del trasporto e del traffico urbano, incentivazione del trasporto pubblico) . Gestione del suolo(utilizzo e uso ottimale del suolo, i cambiamenti nell'uso del suolo, suolo rurale, gestione habitat naturali e zone protette, difesa del suolo e prevenzione dei rischi). Gestione delle risorse idriche e dei servizi idrici( ciclo naturule delle acque, intervento pubblico nel settore acque, il costo dell'acqua e la regolamentazione dei servizi). Gestione dei rifiuti solidi urbani e industriali( smaltimento, recupro, riciclaggio e gestione integrata) . Effetto serra e buco dell'ozono (obiettivi, strategie e politiche). Tutela paseaggistico-ambientale delle aree rurali Legislazione ambientale Ambiente come bene giuridico. Il sistema delle competenze Stato, Regione ed Enti Locali. Danno ambientale. Agenzia per l'Ambiente. L'ambiente naturale e il paesaggio. Legge 365/ 94 per la gestione risorse idriche. Legislazione sulla sostenibilità centri urbani. Legislazione sui rifiuti solidi. Legislazione sull'inquinamento atmosferico.

Materiale di riferimento

- MESSORI F. Istituzioni di economia CLUEB BOLOGNA - PANNELLA G. Economia e Politica dell'ambiente CARROCCI EDITORE - BARDUSCO A. Normativa ambientale EDIZIONE CUSL - CAIATI G. Territorio tra sviluppo agricolo e tutela paesaggistico-ambientale GENIO RURALE n. 7/8, 2001 - CAIATI G. Dispense dei lucidi del corso di "Politica e Legislazione Ambientale" CLESAV

PRINCIPI DI BIOCHIMICA 2006/07 BURLINI , NEDDA ANNAMARIA Indirizzo 02503 14900 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOMOLECOLARI E BIOTECNOLOGIE Mail [email protected] Orario di ricevimento Lunedi 10.30-12.30 L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu BIO/10 Modulo I (5 cfu)

5 cfu BIO/10 Modulo II (1 cfu)

1 cfu BIO/10 Programma

Il corso consta di due moduli: modulo 1 (1 credito): solo per gli studenti di Scienze naturali. Questa parte del corso permette di acquisire conoscenze di base sulla struttura e funzione delle proteine. Le conoscenze acquisite sono necessarie per la comprensione delle lezioni del secondo modulo. modulo 2 (5 crediti): mutuato dal corso di METODOLOGIE BIOCHIMICHE per il corso di laurea triennale in Biotecnologie Industriali e Ambientali. Il corso illustra le principali tecniche separative ed analitiche utilizzate nella purificazione e caratterizzazione di proteine. Vengono spiegati i principi delle diverse tecniche, gli strumenti e le applicazioni più utilizzate. Le lezioni sono integrate da esercitazioni di laboratorio e dimostrazioni. Programma del modulo 1 Amminoacidi, proteine (struttura primaria, secondaria e terziaria e quaternaria; funzione biologica), gli enzimi (cenni di cinetica enzimatica e meccanismi d'azione). Programma del modulo2 pH e soluzioni tampone nella sperimentazione biochimica: i tamponi "Good" Tecniche spettroscopiche: Spettrofotometria nel visibile e nell'ultravioletto: caratteristiche strumentali, legge di Lambert-Beer, spettri assorbimento, spettri differenziali. Spettrofluorimetria: caratteristiche strumentali, analisi quantitativa, spettri di eccitazione e di emissione, fluorofori naturali e indicatori fluorescenti . Tecniche radioisotopiche: Tipi di decadimento radioattivo, energia e velocità del decadimento radioattivo. Unità di misura della radioattività. Rilevazione e misura della radioattività: contatore Geiger-Muller, contatori a scintillazione liquida. Autoradiografia. Indici per la misura dell'efficienza di conteggio Tecniche di centrifugazione: Coefficiente di sedimentazione Centrifugazione preparativa differenziale e in gradiente di densità. Frazionamento cellulare. Tecniche di rottura di cellule e tessuti. Metodi di dosaggio di proteine: Biureto, Bradford, Lowry, BCA. Dosaggio dell'attività enzimatica. Tecniche cromatografiche su colonna: principi e metodologie di utilizzo delle diverse tecniche cromatografiche (cromatografia di adsorbimento, a scambio ionico, gel filtrazione, cromatografia per interazione idrofobica e a fase inversa, cromatografia di affinità, cromatofocusing). Sistemi cromatografici automatizzati: FPLC e HPLC. Applicazioni: uso delle tecniche cromatografiche nella purificazione di proteine, uso della gel filtrazione per la determinazione della massa molecolare relativa di proteine, sequenziamento automatico di peptidi e proteine. Tecniche elettroforetiche: principi generali, disc-elettroforesi, elettroforesi in condizioni native, SDS-elettroforesi, elettroforesi in gradiente di poliacrilammide, isoelettrofocalizzazione (formazione di gradienti di pH con anfoliti e con immobiline), elettroforesi bidimensionale, elettroforesi capillare. Applicazioni: determinazione di massa molecolare relativa e PI di proteine. Tecniche di blot-transfer delle proteine. Tecniche immunochimiche: immunoprecipitazione, dosaggio immunoenzimatico, dosaggio radioimmunologico. Tecniche di estrazione di metaboliti e dosaggio di metaboliti con metodo cinetico a termine.

Materiale di riferimento

- R. REED, D. HOLMES, J.WEYERS A. JONES: Practical Skills in Biomolecular Sciences (2003) LONGMAN (o Metodologie di Base per le Scienze Biomolecolari - prima ed.- Zanichelli) - D. L. NELSON, M.M. COX Introduzione alla Biochimica di Lehninger (terza ed.) - Zanichelli Testi di approfondimento - K.WILSON & J.M.WALKER: Principles and techniques of Biochemistry and Molecular Biology (2005) Cambridge University Press

PRINCIPI DI VIA E DI VAS 2006/07 SEGALE , ALESSANDRO Indirizzo 02503 14845 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu BIO/03 Programma

Il corso verterà sui seguenti argomenti: Introduzione Origini, obiettivi e scopi della Valutazione di Impatto Ambientale Quadro normativo Normativa comunitaria, nazionale e regionale Studio di Impatto Ambientale (SIA) Il quadro di riferimento programmatico, progettuale e ambientale Le fasi della VIA Screening, scoping, studio di base, analisi degli impatti, analisi delle alternative, mitigazione e compensazione, rapporto, revisione, monitoraggio Tecniche e modelli utilizzati nelle fasi di VIACheck-lists, matrici, grafi, AMC, analisi multiobiettivi Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) • Definizione; • Stato di attuazione in Italia e in Europa; • normativa di riferimento (direttiva 42/2001 CE); • linee guida e documenti di indirizzo e coordinamento Esempi di applicazione della procedura di V.I.A. e di V.A.S. Casi studio Legge obiettivo Valutazione di incidenza

Materiale di riferimento Saranno disponibili le dispense del corso.

SEDIMENTOLOGIA I 2006/07 JADOUL , FLAVIO Indirizzo 02503 15515 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu GEO/02 Programma

Gli ambienti sedimentari e le associazioni di litofacies marine carbonatico-evaporitiche. Origine dei sedimenti carbonatici e fattori che condizionano la crescita e l’erosione delle piattaforme carbonatiche. Caratterizzazione ambientale-sedimentologica dei sistemi di deposizione carbonatica-evaporitica di mare basso e di bacino attuali e antichi. L’utilizzo dell’analisi facies per la ricostruzione e l’evoluzione paleogeografiche di diversi sub-ambienti di piattaforma, rampa carbonatica, bacini a sedimentazione carbonatica ed evaporitica.

Prerequisiti Conoscenze di base di geologia del sedimentario, tettonica, petrografia, geomorfologia. Metodi Didattici

Lezioni frontali ed escursioni sul terreno dedicate al riconoscimento di strutture sedimentarie e associazioni di facies caratteristiche degli ambienti deposizionali carbonatici di mare basso, bacinali, fluviali, torbiditici; studio guidato di bibliografia selezionata.

Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento Ciclo di lezioni su cd-rom, bibliografia scientifica.

SEDIMENTOLOGIA II 2006/07 BERSEZIO , RICCARDO Indirizzo 02503 15551 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu GEO/02 Programma

Gli ambienti sedimentari e le associazioni di litofacies terrigene costiere, di piattaforma e torbiditiche. Caratterizzazione sedimentologica e stratigrafica ed evoluzione dei sistemi deposizionali costieri (delta-conoidi, delta, spiagge, estuari, piane tidali), di piattaforma (a controllo tidale, ondoso, oceanico), di pendio e di bacino (aprons, conoidi sottomarine profonde, sistemi canale-lobo, piane di bacino). L’analisi di facies nelle successioni terrigene costiere, di piattaforma e torbiditiche. Organizzazione e utilizzo delle associazioni di litofacies silicoclastiche per la ricostruzione paleoambientale e per l’interpretazione stratigrafico-sequenziale.

Prerequisiti Conoscenze di base di geologia del sedimentario, tettonica, petrografia, geomorfologia. Propedeuticità consigliate Tutti gli esami della Laurea Triennale in Scienze Geologiche, Analisi di Facies, Sedimentologia I (gli ultimi due obbligatori). Metodi Didattici

Lezioni frontali ed escursioni sul terreno dedicate al riconoscimento di strutture sedimentarie e associazioni di facies caratteristiche degli ambienti deposizionali carbonatici di mare basso, bacinali, fluviali, torbiditici; studio guidato di bibliografia selezionata.

Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

Ciclo di lezioni su cd-rom, bibliografia scientifica. In aggiunta, vari testi anglosassoni (consigliato: Reading, Sedimentary Environments and facies, Blackwell)

Altre informazioni Il corso deve essere seguito dopo Sedimentologia I ed Analisi di facies, ad esso obbligatoriamente propedeutici.

SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI II 2006/07 STERLACCHINI , SIMONE

FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 4 cfu INF/01 Modulo I (3 cfu)

3 cfu INF/01 Modulo II (1 cfu)

1 cfu INF/01 Obiettivi

Il corso di SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI II si pone come naturale e logica continuazione del corso SIT base, proponendo sia l'approfondimento di buona parte dei concetti già analizzati nel corso SIT base sia l'introduzione di nuovi aspetti relativi alla raccolta, immagazzinamento, analisi e rappresentazione cartografica di dati spazialmente georeferenziati.

Competenze Acquisite

La finalità principale del corso è quindi quella di fornire ai partecipanti nuovi strumenti e metodologie avanzate utili alla raccolta, archiviazione, gestione, analisi e rappresentazione di dati spazialmente georeferenziati, al fine di rispondere a particolari quesiti in cui la componente spaziale del dato risulta di primaria importanza.

Programma

1 - Introduzione: nuovi strumenti e di metodologie avanzate. 2 - Analisi ed approfondimenti dei concetti di: modellazione esterna, concettuale, logica e interna; strutture dei dati; strutture topologiche. 3 - Approfondimento della struttura relazionale dei DBMS: regole di normalizzazione dei DBMS relazionali; query avanzate; regole della logica booleana. 4 - Strutture delle banche dati: analisi del modello "object oriented". 5 - Controlli finali della banca dati: verifica di vincoli (risoluzione, accuratezza posizionale, accuratezza attributiva, consistenza logica, completezza delle informazioni). 6 - I metadati: significato e standard di compilazione. 7 - Funzioni avanzate di analisi dei dati: nuove funzioni integranti componente geometrica e descrittiva; procedimenti multi-funzionali. 8 - Applicazioni avanzate. 9 - Sviluppi futuri (open GIS, 3D, …).

Metodi Didattici Lezioni frontali ed esercitazioni in aula di calcolo Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- Materiale distribuito durante il corso. - M. Boffi (2004) Scienza dell’Informazione Geografica – Introduzione ai GIS. Zanichelli editore. - S. Aronoff (1991) Geographic Information Systems: A Management Perspective. Wdl Pubns.

Altre informazioni

Il materiale del corso è disponibile sul sito web: http://users.unimi.it/scienzenaturali/ (in costruzione).

SITI PALEONTOLOGICI NEL MONDO (non attivo nell’Anno Accademico 2006/2007) TINTORI , ANDREA Indirizzo 02503 15519 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu GEO/01 Obiettivi

Illustrare l’evoluzione della vita attraverso alcuni dei principali siti paleontologici ed evidenziarne il potenziale divulgativo/turistico.

Competenze Acquisite

Lo studente verrà a conoscenza di come sia possibile ricostruire l’evoluzione biologica e l’anatomia di alcune dei più famosi organismi fossili, anche in relazione al loro ambiente di vita

Programma

Il corso intende illustrare alcuni dei principali Fossil-Lagerstâtten nell’ottica di illustrare l’evoluzione biologica attraverso le associazioni ‘eccezionali’ di fossili. Tali giacimenti permettono di osservare spesso momenti critici dell’evoluzione, contribuendo a chiarire le origini dei principali gruppi di organismi. Verranno anche prese in considerazione gli aspetti paleoambientali e tafonomici che hanno permesso la conservazione di tali associazioni. Poichè la maggior parte dei F.-L. sono di ambiente subacqueo, la storia evolutiva degli organismi acquatici è molto meglio rappresentata anche se organismi terrestri possono spesso terminare la loro esistenza in acqua [Ediacara (Precambriano Australia), Burgess Shales (Cambriano Canada), Miguasha e Old Red Sandstone (Devoniano), Mazon Creek e Bear Gulch (Carbonifero nordamericano), Canada , Svalbard, Madagascar (Triassico Inferiore), Cina Meridionale (Triassico Medio), Lyme Regis, Holzmaden, Solnhofen (Giurassico Europeo), Liaoning, Libano, Marocco, Brasile (Cretacico), Messel (Eocene Germania)]. Non mancano tuttavia fortunate eccezioni che ci permettono di evidenziare faune terrestri [Ishigualasto (Triassico Sudamericano), Baltico (Eocene, ambra), Rancho La Brea (Pleistocene, USA)].

Prerequisiti Buona conoscenza lingua inglese Propedeuticità consigliate Paleontologia dei vertebrati Metodi Didattici Presentazioni in PowerPoint con l’ausilio di siti web Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

Testi divulgativi e siti web delle principali istituzioni di ricerca straniere. Non esiste un testo unico, ma vengono messi a disposizione volumi illustranti i singoli siti.

STATISTICA APPLICATA 2006/07 GORLA , MIRELLA Indirizzo 02503 15014 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOMOLECOLARI E BIOTECNOLOGIE Mail [email protected] Orario di ricevimento Per appuntamento L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu SECS-S/02 Obiettivi

Questo corso ha il fine di approfondire le conoscenze statistiche di base, puntualizzandone gli aspetti generali e sviluppando l’elaborazione delle informazioni su precise basi formali, avvalendosi anche di metodi mediamente avanzati.

Competenze Acquisite

Lo studente sarà in grado di applicare la metodologia statistica, sia nella programmazione degli esperimenti e sia nell’analisi dei dati, utilizzando approcci mirati, anche complessi.

Programma

Richiami e complementi: - Inferenza statistica. Stimatori - Test delle ipotesi: calcolo della potenza del test Estensione dell’Analisi della Varianza (ANOVA) - Uso dei coefficienti ortogonali - Esperimenti crossed o nested - Condizioni di validità dell’ANOVA - Modelli dell’ANOVA. Componenti della varianza, varianze attese Estensione dell’Analisi della Regressione - Richiami e utilizzo della regressione - Test di Parallelismo Regressione multipla - Stima dei parametri - ANOVA - Contributo marginale delle variabili X - Scelta delle variabili da includere nel modello Regressione curvilinea Dosaggio biologico - Dosaggio per rapporto di inclinazione - Dosaggio per rette parallele Adattamento del modello lineare a dati sperimentali - Modello lineare generale (GLM) - Relazioni tra ANOVA e Regressione - ANOVA ad uno o più criteri Analisi della covarianza

Prerequisiti Conoscenza degli elementi di base di probabilità e statistica. Propedeuticità consigliate Si assume che gli studenti abbiano seguito il corso di Statistica di primo livello durante la laurea triennale. Metodi Didattici Lezioni frontali e gruppi di studio Lingua di insegnamento Italiano Materiale di riferimento

- Elementi di statistica (dispense). Libreria CLUP - CAMUSSI A, MOLLER F, OTTAVIANO E, SARI-GORLA M - Metodi statistici applicati alla sperimentazione biologica. Zanichelli, Bologna

Pagine web del corso http://users.unimi.it/~camelot

STORIA DELLA BIOLOGIA 2006/07MONTI , MARIA TERESA FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu M-STO/05 per Paleobiologia e Storia della Vita 3 cfu BIO/09 per Analisi e Gestione degli Ambienti Naturali

ProgrammaIl corso è articolato in due parti.

La prima illustra: o vari e recenti modelli di storiografia della scienza; o la nascita della scienza moderna (XV-XVI secc.); o la rivoluzione scientifica; o la scienze della vita in età moderna (XVII-XVIII secc.).

La seconda è dedicata a un argomento monografico, relativo al periodo cronologico e al contesto tematico illustrato nelle lezioni introduttive. Quest’anno tale sezione monografica prenderà in esame “Le teorie della generazione da Malpighi a Spallanzani (XVII-XVIII secc.)” e, attraverso alcuni casi di studio, analizzerà:

o il dibattito fra “ovisti” e “spermatisti”; o l’epigenesi; o la preformazione/preesistenza; o l’origine dei mostri.

Materiale di riferimento Per la preparazione dell’esame si consiglia

per la prima parte: o L. Geymonat, Storia del pensiero filosofico e scientifico, Milano, Garzanti, 1970 (o successive ristampe di questa edizione economica): vol. II: pp. 7-26; 76-98; 132-139; 324-343 ; 426-435; vol. III: pp. 216-253;

per la seconda parte: o un’antologia di studi, testi e materiale iconografico che sarà distribuita durante il corso.

STORIA DELLE SCIENZE DELLA TERRA (non attivo nell’Anno Accademico 2006/2007) GAETANI , MAURIZIO Indirizzo 02503 15520 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected]

L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu M-STO/05 per Paleobiologia e Storia della Vita 3 cfu GEO/02 per Analisi e Gestione degli Ambienti Naturali Programma

Gli albori della geologia nei secoli XVI e inizio XVII. Il significato dei fossili e la formazione delle rocce: primi tentativi di interpretazione: Leonardo da Vinci, Fracastoro, Palissy, Agricola, Gesner, Gilbert, la cosmogonia di Descartes, Scilla, Colonna, Beccari. Prime descrizioni e primi tentativi di organizzazione delle successioni rocciose: Stenone, Arduino. La scuola nettunista di Werner e le intuizioni di Hutton, la scuola plutonista. Il Diluvio Biblico quale strumento di interpretazione delle successioni rocciose e il problema del tempo geologico. La definitiva consapevolezza che si sono succedute nel tempo associazioni diverse di organismi. Costruzione della scala stratigrafica e definizione dei Sistemi del Fanerozoico: Smith, Murchison, Lyell, d’Orbigny. Catastrofismo e attualismo, teorie contrapposte per giustificare i mutamenti di rocce e fossili nella successione geologica. Cuvier, Owen. Lyell, Darwin. Il significato dei massi erratici lontano dalle montagne: grandi catastrofi o tracce di glaciazioni molto estese? Carpentier e Agassiz. La misura del tempo in geologia, primi tentativi empirici e poi con la scoperta della radioattività, nascita della geocronologia, Holmes. Primi passi della geofisica, la scoperta delle variazioni di gravità e il concetto di isostasia. La formazione delle montagne e descrizione delle grandi strutture: Suess. L’introduzione del concetto di falda nelle Alpi: Bertrand, Heim, Argand. Il primo grande tentativo di sintesi: Wegener e la teoria della deriva dei continenti. Accettazione o rifiuto della teoria della deriva: Jeffreys, Termier, la tettonica gravitativa di van Bemmelen, i ponti continentali quali mezzo per giustificare le affinità geologiche e paleontologiche tra continenti lontani. La scoperta delle inversioni magnetiche e della migrazione apparente dei poli: Irwing e la scuola di Cambridge. L’espansione dei fondali oceanici: Hess. Le anomalie magnetiche simmetriche delle dorsali: Vine & Matthews. Affermazione della Tettonica delle Placche come modello generale per l’interpretazione della evoluzione dei fenomeni geologici, Wilson, Le Pichon. Il pensiero geologico in Italia nell’800 e nel primo ‘900. Le scuole regionali ed il significato della Società Geologica Italiana e del R. Comitato Geologico.

Lingua di insegnamento Italiano

STRATIGRAFIA I 2006/07 NICORA , ALDA Indirizzo 02503 15543 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu GEO/01 (3 cfu) Programma

Metodi di stratigrafia: Richiamo sui metodi stratigrafici tradizionali. Esempi di metodi di rappresentazione dei dati stratigrafici. Approccio multidisciplinare allo studio stratigrafico. Scale di riferimento stratigrafico: scale paleomagnetiche, stratigrafia isotopica (isotopi dell'ossigeno, carbonio, zolfo, stronzio), scale numeriche (metodi di datazione assoluta K/Ar, Ar/Ar, Rb/Sr, U/Pb, T/Th, Sm/Nd,C14,tracce di fissione), dendrocronologia, lichenometria (cenni). Metodi geofisici in stratigrafia: log in pozzo, sismica a riflessione, stratigrafia sismica (principi). Ciclostratigrafia e Stratigrafia sequenziale: fattori orbitali/ambientali di controllo della sedimentazione, tettonica ed eustatismo (richiami), sequenze deposizionali e variazioni del livello del mare, costruzione delle curve di variazione globale degli onlap costieri, problematiche legate alla stratigrafia sequenziali e suoi limiti, con esempi in contesti sedimentari diversi (terrigeno vs carbonatico).

STRATIGRAFIA II 2006/07 NICORA , ALDA Indirizzo 02503 15543 - v. Mangiagalli, 34 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA "ARDITO DESIO" Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 3 cfu GEO/01 (3 cfu) Programma

Stratigrafia storica: Origine della biosfera ed evoluzione delle prime forme di vita. Stratigrafia del Precambriano. Paleozoico inferiore in Europa, in Sardegna ed in Carnia. Carbonifero ed orogenesi ercinica in Europa, nelle regioni alpine e nel resto d'Italia. Permiano e Triassico in Europa ed in Italia. Giurassico e Cretaceo in Europa ed in Italia. Paleogene e Neogene: bacini collisionali alpini ed appenninici. Per ogni periodo vengono illustrati i lineamenti paleogeografici generali, i processi geodinamici, gli aspetti climatici, le crisi biologiche, le successioni stratigrafiche di riferimento, gli strumenti paleontologici. Verranno approfonditi di volta in volta argomenti di tipo monotematico riguardanti le grandi crisi della Storia della Terra. Escursioni sul terreno. Il corso è integrato da escursioni sul terreno giornaliere da svolgere nell'area lombarda o nell'Appennino o da un'escursione di fine corso.

Materiale di riferimento - Guide geologiche Regionali della Soc. Geol. Italiana.

TECNICHE DI STUDIO E GESTIONE DELLE POPOLAZIONI ANIMALI 2006/07 SAINO , NICOLA MICHELE FRANCESCO Indirizzo 02503 14734 - v. Celoria, 26 02503 14808 - v. Celoria, 26FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA Mail [email protected] GIANFRANCESCHI , LUCA Indirizzo 02503 15013 - v. Celoria, 26 FACOLTA' DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOMOLECOLARI E BIOTECNOLOGIE Mail [email protected] L'INSEGNAMENTO SVILUPPA CREDITI SUI SEGUENTI SETTORI SCIENTIFICO DISCIPLINARI 6 cfu BIO/07 Programma

Parametri demografici fondamentali e struttura demografica; life tables; tasso intrinseco di accrescimento; forme di accrescimento, regolazione densità-dipendente e densità-indipendente di una popolazione e capacità portante. Strategie r e K. Distribuzione degli individui e dispersione. Concetto di nicchia ecologica: nicchia multidimensionale e sua ampiezza; sovrapposizione fra nicchie di popolazioni coesistenti. Interazioni ecologiche fra popolazioni di specie: competizione ed esclusione competitiva, predazione, parassitismo. Variazione genetica e sue origini: mutazione, ricombinazione trasposizione. Analisi della variabilità genetica. Sistemi per misurare la variabilità genetica: marcatori ‘tradizionali’ e moderni. Struttura genica di una popolazione. Il modello di Hardy Weinberg, calcolo delle frequenze geniche, saggio dell’equilibrio. Struttura genica di caratteri legati al sesso. Linkage disequilibrium. Selezione naturale e suoi effetti sulle frequenze geniche. Selezione su caratteri poligenici. Forme di selezione: direzionale o stabilizzante, frequenza-dipendente, variabile nello spazio o nel tempo. Fitness individuale e fitness complessiva. Selezione di parentela (kin selection) e l’equivoco della selezione di gruppo. Sex allocation ed evoluzione della sex ratio. Studio della dinamica delle popolazioni. Effetto delle mutazioni geniche e della migrazione. Equilibrio tra mutazione e selezione.Concetti di eterosi e inincrocio Fenomeno della deriva genetica e sue conseguenze sulla dinamica delle frequenze geniche. Effetto del fondatore e del campionamento. Stima delle distanze genetiche e della strutturazione di popolazioni Esercitazioni pratiche in gruppi di studio (6 ore) Seminario su: Storia e geografia delle popolazioni umane (2 ore); Analisi di popolazioni forestali e loro evoluzione (2 ore); Studio di popolazioni di invertebrati acquatici (2 ore).

Avviso soppressione Propedeuticità

Attenzione: dal 1 ottobre 2009 vengono

soppresse le seguenti propedeuticità sia

per la triennale f52 che per la triennale

f66: petrografia non sarà più

propedeutico a geologia.

24 giugno 2009

la Segreteria Didattica CCD Scienze e

tecnologie per l'ambiente e la natura