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pagina 1 di 12 FAQ – Domande frequenti A) ACQUISTO DI MONETE A-1) Esiste un negozio Swissmint? No. La merce desiderata può essere ordinata sullo Swissmintshop oppure acquistata presso un negozio di numismatica. Elenco dei commercianti numismatici A-2) Quali sono le modalità di pagamento disponibili nello Swissmintshop? È possibile scegliere tra le seguenti modalità di pagamento: pagamento anticipato, PostFinance Card, carta di credito (VISA o MasterCard). A-3) Presso Swissmint è possibile acquistare anche monete commemorative di vecchie emissioni? Swissmint mette in vendita solo le monete elencate nello Swissmintshop. Per monete commemorative di emissioni precedenti si consiglia di rivolgersi a un negozio di numismatica. Elenco dei commercianti numismatici A-4) Presso Swissmint è possibile reperire le cosiddette «bullion coin» (monete lingotto, spiegazione nella parte successiva), ovvero monete d’oro e d’argento in once? No. La vendita è limitata agli articoli presenti nello Swissmintshop. A-5) Rivolgendosi alla Zecca federale è possibile acquistare monete circolanti sfuse, per esempio una nuova moneta da 5 franchi? Swissmint consegna tutte le monete circolanti destinate al traffico dei pagamenti alla Banca nazionale svizzera (BNS) che si occupa della relativa distribuzione. La BNS mette in circolazione un nuovo anno di emissione (millesimo) solo nel momento in cui quelli precedenti relativi all’unità monetaria in questione sono esauriti, il che può avvenire anche due–tre anni dopo rispetto alla data stampata sulla moneta. La BNS non effettua nessuna spedizione di nuove monete, che possono essere, pertanto, acquistate agli sportelli delle filiali. Le serie annuali attuali (relative ai due–tre anni precedenti), che contengono tutte le monete in circolazione dell’anno e una moneta commemorativa bimetallica, sono disponibili presso Swissmint in due qualità di conio. Inoltre viene offerta anche una serie di monete per neonati che, oltre alle monete in circolazione, contiene una medaglia raffigurante un orsetto, cfr. Swissmintshop. Questa serie può essere acquistata anche nei principali postshop. A-6) Da Swissmint è possibile reperire cataloghi numismatici? No. Dal menu Link del nostro sito Web è possibile richiamare il documento «Cataloghi attuali di monete svizzere circolanti e da collezione» cliccando sulla voce «Link interessanti per collezionisti». B) VENDITA DI MONETE E STIME B-1) Vorrei vendere la mia collezione di monete. A chi posso rivolgermi? Vi invitiamo a rivolgervi a un negozio di numismatica. Elenco di commercianti numismatici Le vecchie monete d’argento fuori corso con dimensioni corrispondenti a quelle delle monete circolanti possono continuare a essere convertite al valore nominale presso la BNS. È consigliabile tuttavia effettuare tale operazione solo nel caso in cui il prezzo di mercato dell’argento sia basso.

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FAQ – Domande frequenti A) ACQUISTO DI MONETE

A-1) Esiste un negozio Swissmint? No. La merce desiderata può essere ordinata sullo Swissmintshop oppure acquistata presso un negozio di numismatica. Elenco dei commercianti numismatici

A-2) Quali sono le modalità di pagamento disponibili nello Swissmintshop? È possibile scegliere tra le seguenti modalità di pagamento: pagamento anticipato, PostFinance Card, carta di credito (VISA o MasterCard).

A-3) Presso Swissmint è possibile acquistare anche monete commemorative di vecchie emissioni? Swissmint mette in vendita solo le monete elencate nello Swissmintshop. Per monete commemorative di emissioni precedenti si consiglia di rivolgersi a un negozio di numismatica. Elenco dei commercianti numismatici

A-4) Presso Swissmint è possibile reperire le cosiddette «bullion coin» (monete lingotto, spiegazione nella parte successiva), ovvero monete d’oro e d’argento in once? No. La vendita è limitata agli articoli presenti nello Swissmintshop.

A-5) Rivolgendosi alla Zecca federale è possibile acquistare monete circolanti sfuse, per esempio una nuova moneta da 5 franchi? Swissmint consegna tutte le monete circolanti destinate al traffico dei pagamenti alla Banca nazionale svizzera (BNS) che si occupa della relativa distribuzione. La BNS mette in circolazione un nuovo anno di emissione (millesimo) solo nel momento in cui quelli precedenti relativi all’unità monetaria in questione sono esauriti, il che può avvenire anche due–tre anni dopo rispetto alla data stampata sulla moneta. La BNS non effettua nessuna spedizione di nuove monete, che possono essere, pertanto, acquistate agli sportelli delle filiali.

Le serie annuali attuali (relative ai due–tre anni precedenti), che contengono tutte le monete in circolazione dell’anno e una moneta commemorativa bimetallica, sono disponibili presso Swissmint in due qualità di conio. Inoltre viene offerta anche una serie di monete per neonati che, oltre alle monete in circolazione, contiene una medaglia raffigurante un orsetto, cfr. Swissmintshop. Questa serie può essere acquistata anche nei principali postshop.

A-6) Da Swissmint è possibile reperire cataloghi numismatici? No. Dal menu Link del nostro sito Web è possibile richiamare il documento «Cataloghi attuali di monete svizzere circolanti e da collezione» cliccando sulla voce «Link interessanti per collezionisti».

B) VENDITA DI MONETE E STIME

B-1) Vorrei vendere la mia collezione di monete. A chi posso rivolgermi? Vi invitiamo a rivolgervi a un negozio di numismatica. Elenco di commercianti numismatici Le vecchie monete d’argento fuori corso con dimensioni corrispondenti a quelle delle monete circolanti possono continuare a essere convertite al valore nominale presso la BNS. È consigliabile tuttavia effettuare tale operazione solo nel caso in cui il prezzo di mercato dell’argento sia basso.

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B-2) Posso chiedere a Swissmint di stimare la mia collezione?

Swissmint non effettua stime. A tale scopo vi invitiamo a recarvi in un negozio di numismatica. Elenco di commercianti numismatici

B-3) Per quanto tempo è possibile convertire le monete fuori corso? Nel momento in cui una moneta viene messa fuori corso è previsto inizialmente un periodo di circa due anni durante il quale è possibile richiedere la relativa conversione al valore nominale presso la Posta, le Ferrovie federali svizzere e la BNS. In seguito, le monete possono essere convertite presso la BNS entro 20 anni dalla loro messa fuori corso. Per le monete circolanti messe fuori corso, le cui dimensioni ed effigie corrispondono a quelle delle monete circolanti, il termine per il ritiro è illimitato (cfr. Tariffa del 7 aprile 2006 delle monete messe fuori corso ).

C) INFORMAZIONI GENERALI E TECNICHE RELATIVE ALLA NUMISMATICA SVIZZERA

C-1) Da quando la Svizzera adotterà l’euro? Fino a nuovo avviso la Svizzera non utilizzerà l’euro.

C-2) Quando verrà introdotta la moneta da 10 franchi? Nell’immediato futuro non è prevista l’introduzione di una moneta di questo taglio.

C-3) Chi approva i soggetti e le effigie riportati sulle monete in circolazione? Tale competenza spetta al Consiglio federale.

C-4) Chi approva i soggetti e le effigie riportati sulle monete commemorative? I motivi e le effigie riportati sulle monete commemorative vengono approvati rispettivamente dal capo del Dipartimento federale delle finanze (DFF) e dal direttore dell’Amministrazione federale delle finanze (AFF).

C-5) Chi stabilisce la quantità di monete da coniare? Il fabbisogno di monete circolanti viene calcolato dalla BNS. Poiché la Confederazione è responsabile dell’emissione delle monete, Swissmint formula, attraverso l’AFF, un’apposita richiesta al capo del DFF, che autorizza in seguito il programma di coniazione. Per le monete da collezione la quantità di monete da coniare viene stabilita da Swissmint.

C-6) Quante sono le monete in circolazione? Le monete in circolazione sono più di 5 miliardi e hanno un valore nominale superiore a 2,9 miliardi di franchi e un peso di oltre 18 000 tonnellate.

C-7) Le monete sono soggette alla restrizione della massa monetaria fissata dalla BNS? Nonostante in circolazione vi siano monete per circa 2,9 miliardi di franchi, tale quantitativo è troppo irrilevante per poter essere preso in considerazione per il calcolo della massa monetaria. Il quantitativo di monete da coniare viene stabilito pertanto in base al fabbisogno effettivo.

C-8) Per quale motivo sulla moneta da 50 centesimi è riportata la dicitura ½ franco e non 50 centesimi? La prima legge federale sulle monete, varata nel 1850, si rifaceva ampiamente al sistema monetario francese. Per analogia con il franco francese, quello svizzero fu definito come segue: «cinque grammi d’argento al titolo di nove decimi di fino costituiscono l’unità monetaria che conserva il nome di franco» (= piede monetario). La serie di monete fu suddivisa in tre gruppi che si differenziavano nettamente tra loro per colore e impronta: le monete d’argento che comprendevano i tagli da ½, 1, 2 e 5 franchi, le monete di biglione (lega a basso contenuto d’argento) utilizzate per i tagli da 5, 10 e 20 centesimi e quelle di bronzo per le pezzature da 1 e 2 centesimi. In base alla definizione contenuta nella legge, la moneta da 5 franchi era costituita da 25 g d’argento al titolo di 0,900, quella da 2 franchi pesava 10 g e quelle da 1 e da ½ franco avevano un peso rispettivamente di 5 e 2,5 g (= tali monete erano coniate interamente con metallo prezioso e avevano un valore nominale pari a quello del metallo stesso = monete

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correnti). La denominazione ½ Fr. fu ripresa dalla moneta francese dello stesso valore, su cui fino al 1845 era riportata l’indicazione «½ FRANC» o «DEMI FRANC». Insieme all’effigie (Helvetia seduta) tale indicazione sottolineava l’appartenenza al gruppo delle monete d’argento.

C-9) Per quale motivo la moneta da ½ franco è più piccola di quella da 20 centesimi? Come indicato al punto C-8, le monete erano suddivise in tre gruppi: quelle di bronzo, di biglione e d’argento. L’unità più piccola delle monete d’argento era il ½ franco, che presentava un peso di 2,5 g e un diametro di 18 mm. Accanto alle monete d’argento coniate interamente con metallo prezioso (= monete correnti) erano presenti anche le cosiddette monete divisionali (= non costituite interamente di metallo prezioso e con un valore nominale inferiore al valore del metallo) fatte di biglione (ct. 5, 10 e 20) o bronzo (ct. 1 e 2). Per queste monete il peso non veniva definito ricorrendo al piede monetario. La lega e le dimensioni potevano essere quindi stabilite indipendentemente da tale unità di misura. Non sussisteva dunque la necessità di creare una moneta da 20 centesimi che fosse ancora più piccola di quella già molto piccola da ½ franco.

C-10) Come si chiamano i caratteri tipografici utilizzati sulle monete da 1, 2 e 5 franchi? Sulle monete in circolazione nel nostro Paese non vengono utilizzati caratteri standard, bensì caratteri inventati che sono stati appositamente ideati dagli autori per le varie monete e che pertanto non presentano nomi specifici.

C-11) Di quale materiale sono fatte le monete svizzere in corso legale? La moneta da 5 centesimi è realizzata in bronzo all’alluminio, mentre tutte le altre monete circolanti sono costituite da una lega di rame e nichel. Per le monete commemorative vengono impiegati, invece, bimetallo, argento oppure oro. Dati tecnici delle monete svizzere con corso legale (PDF, 140 kb)

C-12) Da quando le nostre monete non sono più in argento? Dal 1968 i nominali del franco, ovvero le monete dal ½ franco ai 5 franchi, non sono più realizzati in argento 0,835, bensì in cupronichel. Nel 1969 solo la moneta da 5 franchi era ancora in argento. Il cambio del materiale utilizzato per la coniazione fu determinato da un rialzo dell’argento che fece sì che il valore dell’argento delle monete da ½ franco, 1 franco e 2 franchi risultasse superiore al loro valore nominale; di conseguenza le monete vennero fuse e riutilizzate da terzi. La moneta da 5 franchi subì, invece, un’evoluzione differente (cfr. n. C-13). La messa fuori corso legale di tutte le monete d’argento fissata per il 1° aprile 1971 fu in seguito prorogata fino al 31 marzo 1972.

C-13) È vero che nel 1969 la moneta da 5 franchi era d’argento? Dato che la moneta da 5 franchi d’argento conteneva in proporzione una quantità inferiore d’argento rispetto alle altre monete (il suo peso era di sole tre volte superiore a quello della moneta da fr. 1), per quest’unità non si correva il rischio che il prezzo dell’argento avrebbe superato tanto in fretta il valore nominale. Tuttavia in vista del passaggio ai pezzi da 5 franchi realizzati in metalli non nobili, nel 1967 e 1968 venne coniato un gran numero di monete da 5 franchi in rame-nichel datate 1968 (tiratura di 33,81 mio. di esemplari) che, inizialmente, non furono però emesse. Nel 1969 furono nuovamente prodotti e messi in circolazione pezzi da 5 franchi in argento con l’anno 1969 (8 637 mio.). Il ritiro delle restanti monete d’argento scatenò un vero e proprio boom del collezionismo, che investì anche il 5 franchi. Quando, nel 1969, la circolazione di quest’unità monetaria iniziò a essere fortemente compromessa dal dilagare del collezionismo e il prezzo dell’argento, dopo una breve flessione, tornò a risalire, si decise di passare definitivamente al rame-nichel anche per il 5 franchi.

C-14) Di quale materiale sono fatte le monete di biglione? Il biglione è una lega di rame a basso contenuto d’argento contenente altri elementi come zinco, stagno o nichel. Le monete di biglione della Confederazione (ct. 5, 10 e 20), che contenevano dai 50 ai 150 millesimi d’argento, furono sostituite a partire dal 1871 da equivalenti in rame-nichel (ct. 5 e 10) e nichel puro (ct. 20). Secondo il dizionario online Wikipedia, la parola «biglione» deriva dal latino medievale «billio» che significa «lingotto, lega metallica».

C-15) Che cosa si intende per «bullion coin»?

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Bullion coin è il termine utilizzato per indicare le cosiddette monete lingotto o da investimento che vengono coniate in numero elevato e negoziate in tutto il mondo con un supplemento contenuto (aggio). Vengono generalmente prodotte utilizzando oro da 22 carati (916.7), oro o argento puro in once (31,103 g) o relative frazioni. Alcune delle monete d’oro da investimento più famose sono il Krugerrand (Sud Africa: 22 k, peso 33,930 g), l’Eagle (USA: 22 k), la Maple Leaf (Canada: 999,9), la Britannia (Gran Bretagna: 22 k), il Kangaroo (Australia: 999,9) e la moneta della Filarmonica di Vienna (Austria: 999,9). Il Vreneli svizzero (coniato per l’ultima volta nel 1949) viene considerato attualmente una moneta da investimento anche se soddisfa solo in parte i criteri sopra citati.

C-16) Per quale motivo Swissmint non emette monete da investimento proprie? A causa dell’aggio contenuto e delle possibilità di vendita limitate non conviene produrre una moneta da investimento svizzera. Inoltre l’emissione di questa tipologia di monete, legata alle oscillazioni del prezzo dell’oro, presenta un notevole rischio finanziario.

C-17) Le monete d’oro sono realizzate interamente con questo materiale? Le monete d’oro, a eccezione di quelle in metallo puro come, per esempio, le bullion coin (cfr. C-15), sono coniate utilizzando leghe metalliche. Una lega è una miscela, per esempio di oro e rame, ottenuta attraverso un processo di fusione che, rispetto al metallo puro, presenta generalmente una maggiore durezza e resistenza all’abrasione. La lega d’oro utilizzata in Svizzera è composta al 90 per cento d’oro e al 10 per cento da rame (oro 0,900), mentre quella d’argento all’83,5 per cento d’argento e al 16,5 per cento da rame. Diversamente da una lega, la placcatura d’oro o d’argento è semplicemente un rivestimento sottile, generalmente galvanico, di metallo nobile applicato su un metallo non prezioso di supporto. In questo caso il contenuto di metallo nobile è estremamente ridotto rispetto al peso totale.

C-18) Per quale motivo non tutti i Vreneli hanno lo stesso colore, ovvero alcuni sono «più dorati» di altri? Come per tutte le monete d’oro svizzere, la lega utilizzata per il Vreneli è composta al 90 per cento d’oro e al 10 per cento da rame ed è contraddistinta da una colorazione tendente al rosso. I Vreneli presentano tuttavia un colore che va dal giallo al giallo-rossastro, il che dipende dal fatto che i tondelli (rondelle o monete grezze) vengono ossidati prima della coniazione e in seguito decapati. Durante il processo di decapaggio il rame viene rimosso dalla superficie; questo passaggio consente di ottenere un arricchimento in metallo prezioso, nella fattispecie oro, sullo strato superficiale. A seconda dell’intensità del decapaggio il colore risulta essere più o meno giallo. Tale processo comporta diversi vantaggi: la moneta appare più dorata e presenta una superficie più gradevole, resistente e priva di macchie, pur conservando le caratteristiche tecniche della lega di oro e rame, ovvero grande durezza, resistenza contro l’usura, omogeneità e facilità di coniazione, aspetti molto importanti in quanto in passato i Vreneli venivano utilizzati nel traffico dei pagamenti e, di conseguenza, erano sottoposti a notevole usura.

C-19) Che cosa si intende per coniazione con assi alla francese o alla tedesca? Il reciproco orientamento delle due facce di una moneta varia in funzione dell’asse di conio. Nella cosiddetta coniazione con assi alla tedesca, entrambe le facce della moneta sono poste sullo stesso asse, mentre in quella con assi alla francese gli assi sono ribaltati, il che significa che il diritto è in posizione corretta e il rovescio è in posizione capovolta. Per maggiori informazioni sul tipo di coniazione utilizzata per le monete svizzere si rinvia all’elenco delle emissioni. Cfr. anche n. D-20).

C-20) Per quale motivo alcune monete presentano un’incisione sul contorno? Originariamente le monete coniate utilizzando metalli preziosi presentavano una zigrinatura sul contorno volta a impedire che il materiale venisse «tosato», ovvero asportato con una lima (= riduzione della moneta). In seguito, le incisioni sul contorno (scritte e zigrinature) divennero inoltre un importante segno distintivo per contrastare la falsificazione. Anche oggi il punto debole delle monete contraffatte è generalmente costituito dall’incisione sul contorno.

C-21) Per quale motivo le monete presentano un bordo rialzato?

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Il bordo in rilievo che circonda l’effigie non è un elemento puramente decorativo, bensì funzionale alla protezione dall’usura dell’immagine stessa. Scivolando su tale elemento sporgente rispetto al motivo stampato, la moneta ne preserva l’integrità.

C-22) Che cos’è una serie di monete? Una serie di monete è una raccolta delle monete in corso legale circolanti all’interno di un Paese, in genere emesse nello stesso anno.

C-23) Che cosa si intende per serie di monete per neonati? Si tratta di una serie di monete pensata come regalo per la nascita e contenente le monete in circolazione nell’anno di nascita del neonato, eventualmente corredate da una medaglia speciale.

C-24) Per quale motivo alcune monete presentano un contorno zigrinato e altre liscio? L’incisione sul contorno veniva e viene tuttora eseguita per motivi di sicurezza. Originariamente tale operazione era volta a evitare che il metallo prezioso utilizzato per coniare le monete venisse tosato, ovvero asportato con una lima. Da quando le nostre monete non contengono più metallo prezioso, il problema della riduzione delle monete è stato praticamente risolto. Anche oggi, tuttavia, l’incisione sul contorno si conferma essere un’importante caratteristica di sicurezza, in quanto, in base all’esperienza, i problemi principali di contraffazione risultano essere legati proprio a tale operazione. Poiché la falsificazione delle monete con un nominale basso è molto rara, per queste ultime il contorno viene lasciato liscio. Per i pezzi dal ½ franco in su è prevista una zigrinatura sul contorno, mentre per la moneta da 5 franchi un’iscrizione, che risulta ancora più difficile da contraffare. L’incisione sul contorno costituisce inoltre un importante segno di riconoscimento per gli individui ipovedenti che, grazie al contorno zigrinato, possono distinguere, per esempio, una moneta da 50 centesimi da una da 5 franchi.

D) NUMISMATICA SVIZZERA

D-1) Quando è stato introdotto il franco svizzero nella sua forma attuale? Nel 1850, anno in cui la competenza in materia di emissione di moneta fu trasferita dai Cantoni alla Confederazione. Tuttavia solo in seguito allo scioglimento dell’Unione Monetaria Latina (cfr. parte seguente), ovvero dal 1° gennaio 1927, le uniche monete ad avere corso legale in Svizzera furono quelle nazionali.

D-2) Per quale motivo le prime monete della Confederazione venivano coniate all’estero? Le prime monete federali furono coniate a Parigi e Strasburgo in quanto la Svizzera non disponeva di una propria zecca funzionante né inizialmente ne prevedeva l’istituzione. Le monete prodotte dalle zecche francesi non soddisfacevano tuttavia le aspettative. Per risolvere tale situazione nel 1853 la Confederazione rilevò la zecca della città di Berna ubicata «am Gerbergraben». La riforma monetaria del 1850–1852 sostituì le vecchie monete circolanti all’interno del Paese. Tuttavia i quantitativi relativamente contenuti di nuove coniazioni erano di gran lunga insufficienti per nazionalizzare l’intera circolazione monetaria e un intervento in tal senso non era in alcun modo previsto. La stretta relazione con il sistema monetario francese consentì di ricorrere a coniazioni estere e abbattere così i costi.

D-3) Che cosa si intende per «Unione Monetaria Latina»? Nel XIX secolo l’economia mondiale in forte espansione non disponeva di un sistema di pagamento internazionale transfrontaliero. Per agevolare le reciproche relazioni commerciali, la Francia, il Belgio, l’Italia e la Svizzera decisero pertanto nel 1865 di siglare un accordo monetario (la cosiddetta Unione Monetaria Latina) che disciplinasse in dettaglio il peso, il titolo, la forma, il corso delle monete d’oro e d’argento e fissasse dei contingenti di monete per i singoli Stati in base al numero degli abitanti. Nel 1866 il governo nazionale decretò quanto segue: «il Consiglio federale considera l’equiparazione delle monete d’argento dei quattro Paesi come un primo passo verso la concretizzazione dell’idea di un sistema monetario universale». Il contratto monetario, che fu in seguito sottoscritto anche dalla Grecia, restò formalmente in vigore fino al 1926. Da allora all’interno della Confederazione fu accordato corso legale esclusivamente alle monete svizzere. Nel 2002, con l’introduzione dell’euro, l’Unione europea ha compiuto un nuovo

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tentativo di creazione di una valuta comune europea, questa volta senza la partecipazione della Svizzera.

D-4) Da dove deriva il nome «Rappen»? Il termine Rappen, in italiano centesimo, indicava inizialmente un tipo di Pfennig di colore scuro diffuso nei territori dell’Alto Reno nel XIV secolo. Si pensava che il nome Rappen utilizzato per designare i Pfennig del conte di Rappoltstein derivasse dall’effigie della testa di corvo (in tedesco Raben) stampata sulle monete. Oggi si ritiene, invece, che l’etimologia più probabile sia quella legata al colore scuro delle monete. In antico alto tedesco «rapp» significa infatti «scuro» e attualmente «Rappe» è il termine utilizzato per indicare il «morello», ovvero un cavallo dal manto nero. (Fonte: www.moneymuseum.com).

D-5) Da dove deriva il nome «franco»? Il termine deriva da una moneta aurea francese coniata nel 1360, recante l’iscrizione latina rex francorum (re dei Franchi). Nel 1577 la Francia coniò anche un franco d’argento. Una moneta argentea da dieci Batzen, coniata dal 1757 a Berna e più tardi anche a Basilea, Soletta e Lucerna, fu denominata franco svizzero (in tedesco Schweizer Franken, in francese livre suisse). Durante la Repubblica elvetica, si cercò di passare al sistema decimale sulla base dell’unità monetaria bernese. Dal 1799 il sistema monetario avrebbe dovuto essere uniformato mediante il franco svizzero, che con i suoi 6,6149 g di argento fino valeva quanto dieci Batzen o 100 centesimi, ma il tentativo di unificare il denaro non ebbe buon esito, anche per carenza di metallo prezioso. La Mediazione (1803–13) ripristinò la sovranità monetaria dei Cantoni; la Dieta federale cercò di fissare una base valutaria unica, ma fino alla riforma monetaria varata dallo Stato federale circolarono – oltre a molte altre monete – franchi di conio, peso e titolo metallico diverso. Nel 1848 la sovranità monetaria passò alla Confederazione, che introdusse il sistema argenteo basato sul franco, suddiviso in 100 centesimi. (Fonte: Dizionario storico della Svizzera http://hls-dhs-dss.ch).

D-6) Da dove deriva il termine «Fünfliber» utilizzato per designare la moneta da 5 franchi? La denominazione popolare «Fünfliber» fu ripresa originariamente dal termine francese «livre», che tradotto significa «Pfund», in italiano «lira». Il franco francese, che derivava dalla livre tournois, aveva all’incirca lo stesso valore di quest’antica valuta che andò a sostituire. Per questo motivo i pezzi da 5 franchi francesi che circolavano in Svizzera furono denominati «fünflivres». Questo termine si diffuse in seguito per i pezzi da 5 franchi nazionali che presentavano le stesse dimensioni del modello francese. Con il tempo la parola «fünflivre» fu trasformata nella comune espressione dialettale «Fünfliber».

D-7) Da dove deriva il termine «Stutz» utilizzato per indicare i franchi? «Häsch mer füf Stutz?» (Hai 5 franchi?) «Für dä Charre z'chaufe bruchsch en Huufe Stütz» (Per quest’auto mi servono un mucchio di soldi). Lo Schweizer Idiotikon, il dizionario che raccoglie le espressioni antiche e recenti di origine dialettale, fornisce una definizione molto concisa del termine: Stutz = sinonimo di franco nella lingua parlata e nel gergo militare e studentesco. Per spiegare il significato della parola «Stutz», nel Deutsches Wörterbuch di Jacob e Wilhelm Grimm (Lipsia 1942 edito da S. Hirzel) vengono riportati i seguenti termini, che non hanno quasi nessuna relazione con la parola denaro: Stutz = scambio, stutzen = scambiare, verstutzen = sperperare. I soldi sono notoriamente un mezzo di scambio, in quanto possono essere scambiati con una merce. Si deve pertanto presupporre che la designazione dialettale «Stutz» derivi dall’omonima espressione dell’antico tedesco utilizzata per indicare lo «scambio».

D-8) Da dove trae origine il termine «thune» molto utilizzato nella Svizzera romanda per indicare la moneta da 5 franchi? Nel XVII secolo la parola francese «thune» era sinonimo di «aumône» (elemosina). In seguito alla Rivoluzione francese la nuova moneta d’argento da 5 franchi fu denominata «thune», in quanto veniva utilizzata come offerta. Attualmente la parola ha perso il suo significato originario.

D-9) Chi è Helvetia? Helvetia è la rappresentazione allegorica (figurata) della Svizzera. Si tratta di un personaggio inventato, mai esistito. Nel XVIII e XIX secolo le rappresentazioni allegoriche erano molto

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popolari. Mentre sulle prime monete a Helvetia era concesso di essere ritratta seduta, dal 1874 è stata costretta a essere raffigurata in posizione stante.

D-10) Chi è Libertas? Libertas è la rappresentazione allegorica (figurata) della Libertà. Questa figura, il cui capo è ritratto sulle monete correnti da 5, 10 e 20 centesimi e sulle monete d’oro degli anni 1883–1896, può essere riconosciuta da alcuni elementi, come il berretto frigio o, sulle monete svizzere, dall’iscrizione LIBERTAS.

D-11) Quali monete vengono denominate Vreneli e da dove deriva questo nome? Il termine «Vreneli» designa le monete d’oro da 20 franchi degli anni 1897–1949, da 10 franchi degli anni 1911–1922 e da 100 franchi del 1925. La denominazione Vreneli si è diffusa solo prima della seconda guerra mondiale ed è stata stampata per la prima volta nel 1943. Una possibile spiegazione è che la rappresentazione giovanile di Helvetia realizzata da Landry corrisponda maggiormente a una «Vreneli» (ragazza) piuttosto che a una sovrana. Diversamente da quanto talvolta ipotizzato, non esiste alcuna relazione con Santa Verena. Maggiori informazioni sul Vreneli (1660 kb) (in tedesco).

D-12) Per quale motivo in Ticino il Vreneli viene chiamato marengo? Il termine «marengo» deriva dal nome della località piemontese di Marengo, una frazione di Alessandria. Originariamente il marengo era una moneta d’oro del valore nominale di 20 franchi e un peso di 6,542 g che fu coniata a Torino per celebrare la vittoria di Napoleone Bonaparte contro gli austriaci a Marengo (1800). La moneta rappresenta sul diritto un busto di Minerva e la scritta «L’ITALIE DÉLIVRÉE À MARENGO» e sul rovescio la scritta «20 FRANCS» e la legenda «LIBERTÉ – ÉGALITÉ – ERIDANIA». In Italia il termine marengo fu utilizzato in seguito anche per indicare le altre monete francesi da 20 franchi (p. es. il napoleone) nonché le monete d’oro da 20 franchi e 20 lire coniate in conformità con il sistema monetario francese in Belgio, Italia e Svizzera (Unione Monetaria Latina) e, di conseguenza, anche il Vreneli (marengo belga, marengo italiano, marengo svizzero).

D-13) Per quale motivo su alcuni Vreneli da 20 franchi coniati nel 1935 a sinistra dell’anno è incisa una «L»? Al termine della seconda guerra mondiale in Svizzera vi fu una notevole richiesta di monete d’oro che portò alla coniazione, tra il 1945 e il 1947, di più di 20 milioni di Vreneli da 20 franchi. Poiché, diversamente dalla legge sulle monete del 1931, il decreto di svalutazione del 1936 fondato sul diritto di necessità non prevedeva alcuna parità aurea fissa, queste monete furono corredate dell’anno «1935» per indicare che presentavano il titolo richiesto dalla legge succitata. Per poter distinguere le monete del dopoguerra da quelle coniate nel 1935 e sottolineare il carattere di merce di scambio, all’anno «1935» fu anteposta la lettera «L» (lingot = lingotto). In seguito la predatazione fu abbandonata e, di conseguenza, le monete vennero corredate solo dell’anno di emissione effettivo. Il riferimento alla legge sulle monete del 1931 è indicato con l’iscrizione sul contorno «AD / LEGEM ANNI / MCMXXXI» (ai sensi della legge del 1931). Con l’anno 1947 furono stampati altri 9,2 milioni di esemplari. Maggiori informazioni sul Vreneli (1660 kb) (in tedesco).

D-14) Chi era la modella ritratta sul Vreneli? La questione dell’identità della modella utilizzata per ritrarre la figura giovanile di Helvetia fu sollevata solo in seguito al secondo conflitto mondiale, quando due giovani rivendicarono tale onore alla madre defunta. Da allora si ipotizzò che la modella dovesse essere o Françoise Kramer-Egli (1859–1946 originaria di Neuchâtel) o Rosa Tännler (1878–1946 di Gadmen nell’Oberhasli). Sulla base di prove documentali l’ipotesi che si trattasse di Rosa Tännler apparve la più fondata, tanto più che nel 1895 l’artista Fritz Landry dichiarò in una lettera inviata al Consigliere federale Hauser che per la sua bozza aveva studiato un «type de femme très pur du Hasli» (genere di donna molto pura di Hasli). All’epoca Rosa Tännler aveva solo 17 anni, mentre Françoise Kramer-Egli già 36. La giovane età di Helvetia fa propendere, dunque, per la prima tesi.

D-15) La figura ritratta sulla moneta da 5 franchi è quella di Guglielmo Tell?

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L’effigie riportata sulla moneta da 5 franchi non corrisponde a Guglielmo Tell, bensì a un pastore alpino come indicato chiaramente dalle prime bozze eseguite dal disegnatore di monete Paul Burkhard. Cfr. Paul Burkhard und der Fünfliber (1248 kb) (in tedesco).

D-16) Che cosa significa l’iscrizione «DOMINUS PROVIDEBIT» riportata sul contorno della moneta da 5 franchi? Il Signore provvederà (Genesi 22, 8). Gli aforismi religiosi (massime) erano molto popolari fin dal medioevo e sono riportati, generalmente come legenda, su numerose monete. Cfr. DOMINUS

PROVIDEBIT / Sterne auf Schweizer Münzen (PDF, 506 kb) (in tedesco).

D-17) Che foglie sono raffigurate sulle monete svizzere in circolazione? 5 centesimi: foglie di vite; 10 centesimi: foglie di quercia, 20 centesimi: rododendro, ½ franco – 2 franchi: foglie di quercia e rododendro, 5 franchi: stella alpina e rododendro.

D-18) Che cosa significa l’iscrizione «INCT.» riportata sulla moneta da 5 o 2 franchi? Si tratta dell’abbreviazione della parola «incidit», voce del verbo latino «incidere», che significa «inciso da». « A. BOVY INCT.» = inciso da Antoine Bovy (sulle monete da fr. ½ – fr. 2) e «P. BVRKHARD, INCT.» (su quelle da fr. 5). Denominazioni analoghe appaiono sulle monete d’oro da 25 franchi di Remo Rossi su cui si legge: «HODLER PINX», abbreviazione di «pinxit» = «dipinto da», dal verbo latino «pingere», e «ROSSI SCULPT», abbreviazione di «sculpsit» = «scolpito da», dal verbo latino «sculpere».

D-19) In quali posizioni può trovarsi l’iscrizione sul contorno sulla moneta da 5 franchi? Nel caso dell’iscrizione (sia delle lettere sia delle stelle) in rilievo, la posizione è sempre la stessa, ovvero, osservando la moneta dal lato dell’effigie, la scritta parte da sotto lo scollo della camicia del pastore e procede in senso orario segmentata in tre parti: DOMINUS / PROVIDEBIT / . Sulle monete da 5 franchi con incisione in cavo (anni 1985–1993) la posizione della scritta sul contorno non è fissa, in quanto veniva apposta in un’apposita fase di lavorazione a parte prima della coniazione.

D-20) Una moneta da 1 franco in cui il rovescio è capovolto è falsa? Dal 1982 tutte le monete vengono coniate con le facce allineate (↑↑), ovvero con entrambe le facce poste sullo stesso asse (↑↑, questo tipo di coniazione viene denominata «con assi alla tedesca» o «a medaglia»). Fino al 1981, invece, i pezzi dal ½ franco ai 5 franchi venivano coniati con le facce sfalsate di 180°, ovvero con il diritto in posizione corretta e il rovescio ribaltato (↑↓, coniazione detta anche con «assi alla francese» o «a moneta»). Le monete da 1 a 20 centesimi, invece, venivano coniate con «assi alla tedesca» già in precedenza. Il motivo della modifica dell’asse di conio è dovuto alla necessità di offrire una presentazione migliore e più consona delle monete nelle apposite serie (serie annuali). (Cfr. anche n. C-19).

D-21) Che significato hanno le 13 stelle incise sul contorno della moneta da 5 franchi? Come si legge in un rapporto redatto dal direttore della Zecca federale, Edmund Platel, nel 1889, alle 13 stelle non deve essere attribuito alcun significato allegorico, in quanto esse costituiscono semplicemente dei segni di riempimento. Le ipotesi secondo le quali le stelle indicherebbero i 13 Cantoni della Vecchia Confederazione o dei simboli religiosi (tre stelle per la Trinità e dieci per i dieci comandamenti) appaiono prive di seri fondamenti.

D-22) Che cosa rappresentano le stelle riportate sulle monete da ½ franco, 1 franco e 2 franchi? La corona di stelle simboleggia i Cantoni della Svizzera. Ai 22 elementi di cui era composta fino al 1982 se ne è aggiunto nel 1983 un 23°, corrispondente al Cantone del Giura fondato nel 1979. Dall’entrata in vigore della Costituzione federale integralmente rivista nel 2000, l’esistenza dei mezzi Cantoni non viene più riconosciuta e, di conseguenza, la Confederazione non risulta più composta da 23 Cantoni, bensì da 26 (art. 1 Cost. 1999). Nell’ambito del Consiglio degli Stati e della maggioranza dei Cantoni gli ex mezzi Cantoni continuano, tuttavia, a contare solo a metà (cfr. art. 142 e 150 Cost.1999). Dal 2000 quindi le 23 stelle non corrispondono più ai Cantoni intesi in senso geografico, bensì ai Cantoni della Confederazione come indicati nella Costituzione.

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D-23) Segno di zecca «B» Il segno di zecca «B» posto sulle monete svizzere indica la città di Berna, sede della Zecca federale. Su alcune monete svizzere, in particolare quelle coniate negli anni 1850–1851 e nel 1894, sono riportati, invece, marchi di zecche estere (Parigi, Strasburgo, Bruxelles).

D-24) Per quale motivo su alcune monete non è impresso il segno di zecca? A cavallo tra il 1970 e il 1985 le monete circolanti in Svizzera furono coniate omettendo il segno di zecca. È noto che il ritiro delle monete d’argento nel 1986 fece esplodere un vero e proprio boom del collezionismo tra i cittadini svizzeri che, accanto alle monete antiche, andavano a caccia anche di pezzi nuovi di conio in cupronichel. Dato che nel 1968 e 1969 i pezzi da ½ e 1 franco erano disponibili in due varianti (con o senza segno di zecca «B», queste ultime coniate a Londra per far fronte alla crisi monetaria), i collezionisti le raccoglievano entrambe, il che causò una penuria di moneta circolante. Per tale motivo dal 1970 non fu più riportato il segno di zecca «B» che fu rintrodotto nel 1986.

D-25) Da quando la moneta da 5 centesimi è dorata? Dal 1981. La decisione di sostituire il cupronichel bianco con il cupralluminio giallo, utilizzato tuttora, è scaturita dalla necessità di distinguere con maggior facilità i pezzi da 5 centesimi da quelli da ½ franco.

D-26) In che modo è possibile distinguere il primo e il secondo conio delle monete d’oro commemorative da 250 franchi emesse nel 1991? Mentre sulle monete commemorative di primo conio era riportata la seguente legenda: «CONFOEDERATIO HELVETICA ++ 1291 – 1991++», su quelle di secondo conio è stato inserito un punto al di sopra e al di sotto del trattino utilizzato per separare gli anni: «1291 ÷ 1991».

D-27) Da quando in Svizzera non si paga più con le monete d’oro? Dal 1936. A seguito della crisi economica mondiale la Svizzera procedette a una svalutazione del franco di circa il 30 per cento, il che fece sì che il valore materiale delle monete d’oro ne superasse quello nominale, imponendo il ritiro dalla circolazione di queste ultime.

D-28) Qual è la prima moneta commemorativa svizzera? Il successo della sottoscrizione del prestito della difesa nazionale nel 1936 spinse la Confederazione a emettere la prima moneta commemorativa svizzera. La moneta d’argento da 5 franchi venne coniata in una tiratura di 200 000 esemplari.

D-29) Quando sono state introdotte le serie di monete? Nel 1974.

D-30) Gli Schützentaler o talleri di tiro con un’indicazione di valore sono considerati monete o medaglie? Pur riportando un valore nominale di 5 franchi, i cosiddetti «talleri di tiro» d’argento coniati tra il 1850 e il 1885 dalla Zecca federale su incarico degli organizzatori delle rispettive Feste federali non costituivano un mezzo di pagamento legale. Di conseguenza (su disposizione dell’AFF) non venivano accettati dalla Cassa federale come denaro (cfr. Rivista svizzera di numismatica, 1894, pag. 56). Poiché tuttavia per dimensioni, peso e composizione risultavano analoghi alla moneta da 5 franchi, il che significa che in base alla definizione contenuta nella legge sulle monete erano coniati interamente con metallo prezioso, venivano utilizzati dalla popolazione come denaro, senza che la Confederazione contrastasse in alcun modo tale abitudine, il che suscitò vari reclami da parte degli Stati membri dell’Unione Monetaria Latina. Inoltre il comitato organizzativo delle feste di tiro di Friburgo e Lugano ordinò un quantitativo di talleri superiore al fabbisogno effettivo e utilizzò la parte rimanente per saldare i conti dei fornitori, operazione che grazie al basso prezzo dell’argento si rivelò un buon affare. Tuttavia la Cassa federale non era disposta ad accettare una simile concorrenza nei confronti del denaro ufficiale. Pertanto dal 1885 in poi non furono più coniati talleri di tiro con valore legale, ma solo medaglie (senza indicazione di valore). Non costituendo un mezzo di pagamento ufficiale i talleri non figurano nell’elenco delle monete coniate da Swissmint. Dopo il 1934 vennero emessi nuovamente talleri di tiro con valore legale limitato che potevano essere cambiati al valore nominale durante le feste di tiro. Tali monete non

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raggiunsero mai più lo status iniziale di mezzo di pagamento ampiamente utilizzato nonostante il carattere non ufficiale.

D-31) Per quale motivo il tallero commemorativo della Landi da 5 franchi del 1939 non è contenuto nell’elenco delle monete commemorative di Swissmint né in vari cataloghi numismatici? Questo tallero non rappresenta una moneta commemorativa ufficiale, bensì privata che, analogamente alle medaglie di tiro, poteva essere utilizzata come mezzo di pagamento per un periodo di tempo limitato (entro il 30 novembre 1939) alla Landi, l’esposizione nazionale di Zurigo. Creazione dello stampo e coniazione: Huguenin Frères, Le Locle. La medaglia si differenzia dalle monete commemorative d’argento da 5 franchi per via del diametro più grande (33,5 anziché 31,2 mm) e il peso superiore (19,5 anziché 15 g).

E) SALUTE E AMBIENTE

E-1) Le nostre monete creano allergia al nichel? A eccezione del 5 centesimi coniato in bronzo all’alluminio, tutte le altre monete circolanti svizzere sono in cupronichel (lega composta al 75 % da rame e al 25 % da nichel). Non sono noti casi di allergie al nichel causate dalla percentuale di tale metallo contenuta nelle monete. Tuttavia il contatto frequente con monete contenenti nichel può provocare reazioni allergiche in soggetti che presentano già una marcata intolleranza a tale componente.

E-2) Come vengono trattate le monete danneggiate o sporche? Queste monete vengono scartate dalla Posta, dalle banche e dalla BNS e consegnate a Swissmint per la distruzione. Per evitare qualsiasi utilizzo improprio, le monete vengono pertanto laminate e in seguito consegnate ai fornitori di tondelli per il riutilizzo (riciclaggio) del materiale. Con quest’ultimo vengono fabbricati nuovi tondelli (detti anche rondelle o monete grezze) con cui possono essere coniate nuove monete.

E-3) Swissmint si impegna a favore della sicurezza sul lavoro? Con lo standard OHSAS 18001 sono stati introdotti diversi criteri per la valutazione di un sistema di gestione della sicurezza sul lavoro. Swissmint soddisfa tali requisiti ed è in grado di dimostrare che il suo atteggiamento attento alla sicurezza è integrato nei processi aziendali, si fonda sull’iniziativa e sull’impegno personale e consente di raggiungere risultati migliori.

E-4) Swissmint si impegna a favore della tutela dell’ambiente? La norma ISO 14001 ha introdotto nel 1996 una serie di criteri, validi a livello mondiale, relativi alla protezione dell’ambiente, che sono stati rinnovati per la prima volta nel 2004. Swissmint soddisfa tali requisiti, che prevedono, tra le altre cose, una sistematizzazione della salvaguardia dell’ambiente all’interno dell’azienda e una minimizzazione dei rischi e dell’inquinamento.

F) ASPETTI LEGALI

F-1) Chi ha il diritto di emettere monete in Svizzera? In Svizzera la regalia delle monete (monopolio di emissione) spetta alla Confederazione. L’articolo 99 capoverso 1 della Costituzione federale sancisce quanto segue: il settore monetario compete alla Confederazione; essa soltanto ha il diritto di battere moneta e di emettere banconote.

F-2) Qual è il numero massimo di monete che possono essere accettate in pagamento? Conformemente all’articolo 3 capoverso 1 della legge del 22 dicembre 1999 sull’unità monetaria e i mezzi di pagamento (LUMP, RS 941.10) chiunque è tenuto ad accettare in pagamento fino a cento monete circolanti svizzere. Questa disposizione, tuttavia, è difficilmente applicabile nella pratica.

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F-3) È possibile pagare con una moneta commemorativa al ristorante? L’obbligo di accettazione delle monete commemorative è limitato alle casse della Confederazione e vige pertanto solo per la BNS, la Posta Svizzera e le Ferrovie federali svizzere. Il personale del ristorante non è pertanto tenuto ad accettare tale strumento come modalità di pagamento.

F-4) Chi decide se una moneta circolante deve essere messa in circolazione o tolta dal corso legale? Il Consiglio federale.

F-5) Le monete d’argento hanno ancora corso legale? Pur essendo fuori corso dal 1° aprile 1971, le monete d’argento (dal fr. ½ ai fr. 5) continuano a essere ritirate dalla BNS al valore nominale.

F-6) Le monete di bronzo (da ct. 1 e 2) possono essere ancora utilizzate come mezzo di pagamento? Le monete da 1 e 2 centesimi sono state messe fuori corso legale rispettivamente nel mese di gennaio del 2007 e del 1978.

F-7) Quali monete messe fuori corso vengono ancora ritirate? Le monete circolanti messe fuori corso sono ritirate dalla BNS alla tariffa del 100 per cento del loro valore nominale entro 20 anni dalla loro messa fuori corso. Per le monete circolanti messe fuori corso, le cui dimensioni ed effigie corrispondono a quelle delle monete circolanti, come pure per le monete d'argento da 5 franchi commemorative messe fuori corso, il termine per il ritiro è illimitato. Tariffa delle monete messe fuori corso del 7 aprile 2006

G) FALSIFICAZIONI E CONTROLLI DI AUTENTICITÀ

G-1) Esistono falsificazioni di monete svizzere circolanti? Sì, anche se rispetto al numero delle monete autentiche la loro percentuale è estremamente esigua. Un problema di gran lunga maggiore è rappresentato dal denaro estero che viene introdotto in prevalenza nei distributori automatici. Il potere d’acquisto di queste monete nel Paese d’origine costituisce generalmente solo una minima parte del valore delle monete nazionali a cui va a sostituirsi.

G-2) Da che cosa si riconoscono le monete false? Le contraffazioni moderne sono spesso di buona qualità e non sono pertanto facilmente riconoscibili. Un’effigie poco precisa o un colore diverso da quello standard possono essere indizio di una falsificazione.

G-3) Un suono diverso da quello abituale può essere un indice di contraffazione? Un tintinnio diverso da quello prodotto da una moneta originale può costituire un indice di contraffazione, nonostante spesso anche i pezzi autentici possano presentare divergenze a livello di suono. Si deve prestare maggiore attenzione alle monete che non emettono suono o che ne producono uno molto sordo.

G-4) La Confederazione sostituisce il denaro falso? No, il denaro falso non viene sostituito.

G-5) Swissmint effettua perizie di monete da collezione? Su richiesta Swissmint effettua perizie su monete svizzere preziose emesse a partire dal 1850. I cui costi variano in funzione della tariffa applicata e del tempo impiegato. Se una moneta risulta essere falsa viene sequestrata e consegnata alla polizia che decide la procedura da seguire.

G-6) Le monete presentano caratteristiche di sicurezza come le banconote? Le monete vengono contraffatte con una frequenza nettamente minore rispetto alle banconote, da un lato, per il loro valore più contenuto, dall’altro, per la complessità e onerosità del processo di coniazione e gli sforzi considerevoli richiesti per la messa in circolazione. Le caratteristiche di

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sicurezza non assumono pertanto la stessa importanza che rivestono per le banconote. Accanto all’incisione in rilievo delle effigie impresse sulle due facce (diritto e rovescio), le principali caratteristiche di sicurezza delle monete sono l’iscrizione sul contorno e la lega utilizzata, nonché il peso corretto e le giuste dimensioni (che devono rientrare entro determinati margini di tolleranza). I pezzi da 5 franchi presentano sul contorno un’iscrizione in rilievo molto difficile da contraffare. Le restanti monete (da quelle da fr. ½ a quelle da fr. 2) hanno un contorno zigrinato che generalmente mette in seria difficoltà i falsari. Nel 2004, per ragioni di costi, si è rinunciato all’introduzione delle misure pianificate, volte ad aumentare la sicurezza contro la falsificazione delle nostre monete, così come di una serie di monete d’emergenza che, in caso di netto aumento delle contraffazioni, avrebbe consentito di cambiare rapidamente l’unità monetaria in questione (DCF del 19 ottobre 2005).